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SULLE TRACCE DEI TEMPLARI A GUBBIO

Data
12/09/2025
Durata
3 giorni -2 notti
  • Informazioni
  • Recensioni

Cosa è incluso

Programma del tour

1° GIORNO GUBBIO

Arrivo e sistemazione a Gubbio.


Gubbio non solo è tra le più belle città medievali dell’Umbria, conosciuta anche con il nome
romano di Iguvium, ricca di storia, monumenti e opere architettoniche, ma con la sua posizione
strategica e la sua importanza storica, divenne un importante centro per i Templari in Italia: un
crocevia cruciale per i viaggiatori e i pellegrini diretti a Roma con un ruolo chiave nella rete di
insediamenti Templari.

E’ uno degli insediamenti umbri più antichi, feudo dei Montefeltro e dei Della Rovere nel periodo delle Signorie, nei secoli ha conservato gelosamente il suo aspetto medievale riflesso sia nella fisionomia degli edifici che nella struttura delle strade.

La cittadina è formata da cinque vie parallele situate a diversi livelli e collegate tra loro da gradoni, vicoli e scale; può sembrare una struttura vagamente “labirintica” ma in realtà qui è veramente difficile perdersi.

Un giro turistico con il Gubbio Express, un trenino su gomma con audio-video guida sarà il vostro
Cicerone per scoprire la storia della città il Palazzo dei Consoli, il Palazzo Pretorio e tutte le
meraviglie urbanistiche cittadine.

Piazza Grande

Piazza Grande a Gubbio

Cuore pulsante della città, da questo straordinario esempio di “piazza pensile” si gode uno splendido panorama sulla valle. 

Il luogo in cui sorge la piazza non è naturale, nel senso che non esisteva prima del 1300 quando si decise di costruire un palazzo pubblico in un luogo vicino a tutti i quartieri, come segno di equilibrio e rispetto per le diverse anime della città.

Per fare questo, si trasformò questa zona di Gubbio in una piazza “sospesa” che si sostiene con gli archi che si possono ammirare dalla parte bassa di Gubbio. Piazza Grande è il luogo più amato dagli eugubini e dai turisti: qui si vive la vita quotidiana e si svolgono le più importanti manifestazioni civile e religiose della cittadina umbra.

 

Palazzo dei Consoli e Palazzo Pretorio

Il Palazzo dei Consoli è il segno tangibile della potenza della Gubbio del 1300 e del nuovo progetto politico-istituzionale che la città perseguiva.

Costruito proprio nel centro della città in modo da essere vicino a tutti i quartieri senza scontentare nessuno, il Palazzo dei Consoli domina Gubbio dall’alto dei sui 60 metri.

Palazzo dei Consoli a Gubbio
Palazzo dei Consoli a Gubbio

La facciata gotica, vero simbolo di Gubbio, si apre verso la piazza con le sue 6 finestre, la loggia panoramica e il “campanone” che da secoli detta i tempi del borgo.

L’interno è molto suggestivo, con la grande Sala dell’Arengo con volta a botte, la cappella palatina, gli affreschi e gli arredi del piano nobile in cui si riunivano i Consoli.

Il Palazzo dei Consoli ha un primato storico: è stato il primo palazzo italiano ad avere l’acqua corrente, tubature e servizi igienici, come si può ancora vedere nel corridoio segreto. Oggi il palazzo ospita i Museo Civico di Gubbio con una pinacoteca, una bella collezione di ceramiche.

Il pezzo forte del museo sono le Tavole iguvine, 7 lastre di bronzo su cui è iscritto il più importante testo in lingua umbra con una eccezionale descrizione di riti religiosi antichi.

Pranzo libero.

La storia narra che il processo dell’Inquisizione ai Templari fu inaugurato proprio Gubbio, nel
palazzo della Chiesa di Santa Croce della Foce.

 

situata nella parte nord del centro storico della cittadina medioevale di Gubbio: uscendo da Porta Metauro, in cima a via Gabrielli, e percorrendo la stradicciola Santa Croce si raggiunge dopo pochi metri lo storico edificio.

Come si evince dal suo nome, la chiesa si attesta alla “foce”, allo sbocco della gola, quasi a salvaguardia di un percorso che nei tempi passati non doveva essere certamente rassicurante, insinuato com’è tra cupe e scoscese pareti del Monte Foce e del Monte Ingino, che si congiungono lungo il pietroso letto del torrente Camignano, le cui fredde acque rasentano le fondamenta della struttura.

La Chiesa è stata riaperta al culto nel mese di luglio 2021 al termine di un importante restauro e risanamento conservativo di tutto il complesso.

L’immobile è posto in uno dei luoghi più suggestivi della città, sullo sfondo si può ammirare il superbo panorama della gola stretta e tortuosa del “Bottaccione”, con pareti di roccia a strapiombo a cui si aggrappano un audace “acquedotto medievale” e il trecentesco eremo di Sant’Ambrogio raggiungibile a piedi con una suggestiva passeggiata.

Cena libera e pernottamento a Gubbio.

 

2° GIORNO GUBBIO – COSTACCIARO

Dopo la prima colazione, si salirà con la suggestiva funivia che porta fino alla cima a 850 metri del Monte Ingino dove sorge la Basilica di Sant’Ubaldo in cui sono conservate in un’urna in bronzo le spoglie del santo, Patrono di Gubbio. Intorno alla Basilica ruota anche il fascino della Corsa dei Ceri qui conservati, che vede la stessa come punto di arrivo, che si celebra ogni anno il 15 maggio proprio in onore di Sant’Ubaldo.

Edificata su preesistenze medievali, fu ampliata dall’inizio del XVI secolo, epoca a cui risale la costruzione del convento e del chiostro. Alla sobria semplicità dell’esterno si contrappone la ricchezza dell’interno a cinque navate e con un’abside semicircolare.  Dal chiostro, con affreschi cinquecenteschi attribuiti a Pier Angelo Basili con scene della vita di Sant’Ubaldo, si accede all’interno della chiesa arricchito da affreschi del XVI-XVIII secolo.

Una volta disceso il Monte Ingino, non può mancare una visita ai resti dell’antico teatro romano, risalente al 20 a. C e ai reperti dell’Antiquarium per scoprire usi e costumi della Gubbio romana.

Gubbio, nelle immediate vicinanze di Porta degli Ortacci, si trova l’importante area archeologica della Guastuglia, che si estende in un’ampia piana verde, in basso rispetto al centro storico, dalla quale si gode una bella vista della città.

Nell’area è stato portato alla luce un vasto quartiere tardo-repubblicano (II-I secolo a.C.). con i resti di importanti strutture,quali un impianto termale, numerose domus con pavimenti a mosaico, un santuario di età proto-imperiale, tratti di vie a basolato e parte dell’area extra urbana con monumenti sepolcrali.

L’edificio più importante dell’intera area è il teatro romano, la cui costruzione fu avviata nel I secolo a.C., e completata tra il 55 e il 20 a.C.

Con una larghezza massima di circa 70 metri, il teatro si articola su due livelli, raggiungendo un’altezza complessiva di circa 12 metri.

In origine il teatro presentava due ordini di arcate, delle quali resta l’arcata inferiore e un tratto di quella superiore, abbellite da grossi blocchi calcarei in opera quadrata con bugnato rustico, mentre i corridoi degli ingressi, i “vomitoria”, presentano tracce di opera reticolata.

La cavea, che poteva accogliere un pubblico di oltre seimila persone – superiore dunque al teatro di Pompei, che ne accoglieva circa cinquemila – è divisa in quattro sezioni. L’accesso avveniva dai corridoi sottostanti, privi di gradini radiali e dunque probabilmente collegati alla cavea da scale lignee.

L’orchestra della scaena è pavimentata a lastre calcaree e dotata di canalizzazioni per la raccolta delle acque piovane, convogliate all’interno di una grande cisterna posta sotto al pulpitum.

Dietro al pulpitum si apre il frontescena, il frons scaenae, costituito da una nicchia centrale semicircolare, affiancata da altre due quadrangolari. Secondo le ipotesi ricostruttive e i reperti rinvenuti nelle vicinanze, il frontescena del teatro eugubino doveva chiudersi con un colonnato su almeno due livelli in stile corinzio, arricchito da fregi, cornici e sculture in travertino bianco, marmo lunense e marmi policromi, e decorato con intonaci dipinti.

Pranzo in ristorante del centro storico

 

Nel pomeriggio ci si sposta verso Costacciaro.

Costacciaro è un piccolo comune situato nell’Umbria, nel cuore della Val di Chiascio. È parte della provincia di Perugia, circondato da paesaggi montuosi e naturali, che lo rendono un luogo ideale per gli amanti della natura e delle escursioni.

La storia di Costacciaro è antica e affonda le radici nel periodo medievale. Il paese conserva un’atmosfera tipica dei borghi umbri, con strade strette, edifici in pietra e una serie di chiese storiche. Tra i principali luoghi di interesse, si possono citare la Chiesa di San Bartolomeo e il Palazzo Comunale.

E’ anche famoso per la sua tradizione artigianale e gastronomica, con prodotti tipici locali che riflettono la cultura umbra. Inoltre, la zona circostante offre numerose opportunità per attività all’aperto, come trekking, mountain bike e passeggiate nella natura.

Qui si trova non solo il punto di accesso al Parco Regionale del Monte Cucco, caratterizzato dalla forte presenza dell’Ordine del Tempio, nell’insediamento di Sigillo ci con ricchissime testimonianze di pietre segnate con la Croce dei Templari, ma anche la Chiesa di San Francesco, altra testimonianza del passaggio dei Templari.

 

fu fondata, a Costacciaro, la chiesa di San Francesco, compresa nella Custodia Eugubina con i conventi francescani di Gualdo Tadino, Nocera Limbra, Caprignone.
Il tempio cristiano, forse già officiato da qualche decennio, fu consacrato il primo maggio del 1315 e dedicato a San Francesco d’Assisi.
La chiesa venne retta, assieme al convento, sin dal 1282, da una famiglia di Frati Minori (Conventuali); tuttavia, i lineamenti romanico-gotici della sua facciata e del chiostro, di recente riscoperto, farebbero pensare all’esistenza di una fondazione monastica, forse benedettina, precedente all’insediamento dei Frati Francescani.
Stando a quanto già emerso dagli studi di alcuni eruditi Padri Francescani di Gubbio (Bigoni e Rosati), infatti, la primitiva chiesa benedettina doveva essere intitolata a San Pietro.
L’originaria chiesa ad aula, cioè a navata unica, con probabile copertura a volta a botte, o sestiacuta, fu ampliata, tra XVII e XVIII secolo, con la costruzione delle due navate laterali odierne.

 

 

 

 

I Templari

 

 

 

Nella duecentesca chiesa conventuale di S.Francesco sono presenti due piccole lapidi, poste, l’una di fronte all’altra, all’inizio dei due lati interni della navata centrale.
In esse compaiono altrettanti croci greche patenti, di lampante tipologia templare, accompagnate dal consueto simbolo della rosetta a sei petali, inscritta in un cerchio, e perfettamente confrontabili con quelle incise sul lapideo portale d’ingresso alla “templarissima” chiesa perugina di San Bevignate, nonché al suo interno.
Sotto a uno degli altari laterali della navata di destra è stata scoperta, come incastonata nel parametro murario, un’altra pietra, sulla quale è nuovamente incisa una croce patente, molto simile a quelle prima descritte.
Recentissimo è il rinvenimento del grande chiostro di San Francesco, di singolare pianta trapezoidale, del quale neppure si supponeva l’esistenza. Gli archi che lo compongono, costruiti in duttile pietra calcarea del Monte Cucco (“Pietra del Forno”), perfettamente acconcia, mostrano una luce interna, da pilastro a pilastro, di quasi tre metri. Sopra il chiostro devono, assai verosimilmente, esistere talune aperture, del tipo di monofore, bifore o trifore, oggi risultanti tutte completamente accecate.
Nella cappella che custodisce le venerate spoglie del Beato Tommaso da Costacciaro, subito a destra si trova un’acquasantiera due-trecentesca, recante tre simboli colorati di rosso: due “rosette a sei petali“, l’una a destra e l’altra a sinistra, ed una croce greca patente al centro ed in alto.
Il ricco simbolismo religioso e anche esoterico dei Templari ci consente, già da oggi dopo i ritrovamenti in San Francesco, di mettere fortemente in discussione la cronaca storica dei documenti dei Cavalieri di Malta, dove viene escluso il comune di Costacciario dalla mappa delle terre gestite o in qualche maniera solcate dai Templari.
La chiesa di San Francesco era più di un semplice presidio dei Templari, ne era la sede ufficiale di un vasto territorio alpino, forse addirittura era una ricca ambasciata con tanto di centro culturale e reclutamento.
Questa tesi sembra avvalorata e dimostrata da due strane coincidenze:
la prima riguarda alcune fonti storiche e alcune date: la chiesa venne consacrata nel 1315 a San Francesco da ben sette vescovi. Una formula inusuale e solenne che sta a dimostrare la volontà della Chiesa di riappropriarsi del bene una volta per tutte. Quasi un nuovo battesimo, magari effettuato per lavare le vergogne eretiche dei templari. Comunque sia, sta di fatto che un trattamento così è stato riservato solo a questa chiesa. Eppoi: la consacrazione solenne avvenne guarda caso lo stesso mese, ma un anno dopo, della morte sul rogo dell’ultimo maestro dei Templari. Seconda coincidenza: dai lavori post sisma è emerso un affresco molto antico di cui una parte fu volutamente occultata, con tanto di sigilli ufficiali. Un affresco, molto rovinato, ma che mostra nella parte censurata una sorta di abate in abito bianco, assiso sul trono, che impartisce una benedizione e con la mano destra invece tiene un bastone. Una figura che sta a dimostrare sia che la chiesa di San Francesco non nasce con i francescani – che mai e poi mai avrebbero ritratto un monaco – e che quell’abate forse era figura scomoda, tanto da essere occultato. Magari, uno, in odore di eresia. Don Nando avanza un nome: Gioacchino da Fiore, l’interpretazione dei suoi iscritti venne considerata eretica.

Cena libera e pernottamento a Gubbio.

 

 

3° GIORNO VALFABBRICA – RIENTRO
Prima di lasciare Gubbio e l’Umbria, suggeriamo una tappa al Castello Templare di Casa Castalda a Valfabbrica ricca di testimonianze dei Cavalieri Templari dal XII al XIV secolo, sotto il simbolo della croce patente della Militia Templi, identificativo dell’Ordine dei Cavalieri del Tempo di Gerusalemme.

Castello Templare di Casa Castalda

Nel centro storico, l’antico Castello medievale conserva belle mura duecentesche e un possente Torrione. All’interno del Castello è possibile ammirare la chiesa di San Sebastiano, un tempo Oratorio, ristrutturata nel XVI secolo. Fuori del Castello la chiesina della Madonna di Foce, realizzata tra il 1634 ed il 1636, con ampio rosone in terracotta e, lungo la strada, la moderna chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta con vetrate policrome. Da menzionare le tre porte di accesso: Porta Perugina, Porta Eugubina e Porta del Giglio che immettono nell’abitato fatto di vicoli, antichi palazzi in pietra e stretti cunicoli. Interessante, presso il cimitero, la chiesa di Santa Maria Assunta, ciò che rimane dell’antico monastero Benedettino di Santa Maria in Vado Fabricae, ampliamente rimaneggiata.

Del territorio comunale fa parte anche Casacastalda, piccolo paesino fondato dagli Umbri. Nella chiesa parrocchiale è conservata un’opera del pittore Matteo da Gualdo, così come il vicino Santuario della Madonna dell’Olmo è ricco anche di affreschi di scuola umbra (1486-1488).

Pranzo in ristorante

 

Dopo pranzo rientro partenza per Roma

Arrivo e fine dei servizi

 

La quota comprende:
✓ 2 notti in camera doppia o matrimoniale in hotel 3 stelle
✓ Trattamento di mezza pensione (bevande incluse)
✓ Guida professionale per 2 mezze giornate e 1 giornata intera
✓ 1 Biglietto per giro Turistico con Gubbio Express
✓ 1 Biglietto per la Funivia
✓ 2 pranzi (bevande incluse)
✓ Gratuità per accompagnatore e autista
✓ Assicurazione Viaggi Europ Assistance

✓ Bus privato per tutta la durata del tour

La quota non comprende:
× Extra, mance ed offerte
× Ingressi museali
× Mezzo di trasporto
× City tax laddove introdotta dal Comune di riferimento
× Quanto non espressamente indicato nella voce “la tariffa comprende

1° GIORNO GUBBIO Arrivo e sistemazione a Gubbio. Gubbio non solo è tra le più belle città medievali dell’Umbria, conosciuta anche con il nome romano di Iguvium, ricca di storia, monumenti e opere architettoniche, ma con la sua posizione strategica e la sua importanza storica, divenne un importante centro per i Templari in Italia: un...

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