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- ITALIA – TIMISOARA
Incontro dei partecipanti all’aeroporto di Roma Fiumicino e disbrigo delle formalità d’imbarco per la partenza verso Timisoara. Arrivo all’aeroporto e incontro con la guida che sarà a vostra disposizione per tutta la durata del tour. Una volta lasciato indietro l’aeroporto si va alla scoperta della città che nel 2023 e stata anche la capitale europea della cultura e che ha anche tanti primati: la prima citta libera del comunismo, la prima città europea illuminata con corrente elettrica. E una della più grandi città della Romania e vista la vicinanza con il confine dell’ovest e anche una città dove arrivano tanti investimenti stranieri e la maggior parte di questi sono proprio italiani. Nel nostro giro della città ammireremo la Cattedrale Metropolitana. La cattedrale si trova nella piazza Avram Iancu e fu costruita tra il 1923 e il 1933, subito dopo la Grande Unione nel 1918. È uno degli edifici più imponenti della città. Lo stile dell’edificio, progettato dall’architetto Ioan Traianescu, è in stile neo-moldavo, mischiando alcuni elementi dell’architettura rumena ortodossa, tardo rinascimentale ottomana e bizantina. I dipinti interni ed esterni della chiesa furono creati dal pittore Anastase Demian. Il periodo difficile che seguì il completamento della struttura, quello della Romania durante la seconda guerra mondiale, impedì che i dipinti fossero finiti con l’edificio. Il lavoro di Demian è andato avanti per molti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale. Si visiteranno le famose piazze piazza dell’Unità e piazza della Vittoria. Chiamata inizialmente Hauptplatz, poi Domplatz e infine Piața Losonczy, in onore del generale ungherese Stefan Losonczy, il nome attuale di piazza dell’Unità le fu affibbiato nel 1919 quando dopo un plebiscito a cui presero parte più di 40 000 persone si votò per l’unione tra il Banato e la Romania.
L’attuale piazza era il cuore della città medievale di Clunj, che si stringeva intorno alla chiesa di San Michele. Nella prima parte del XX secolo, la piazza fu chiamata Piazza Re Mattia in onore di Matthias Corvinus. Tra il 1952 e il 1980 venne battezzata Piazza della libertà e solo successivamente riprese il nome di Piazza dell’Unione. Piazza della Vittoria, invece, è il punto di partenza per la visita della città da Sud verso Nord. La piazza è dominata dalla Cattedrale ortodossa Il suo stile combina elementi di architettura bizantina e moldava antica. Si chiamava anche Piazza dell’Opera poiché all’estremità a nord si trova l’edificio che ospita il teatro dell’opera. Questa piazza divenne completamente pedonale nel 1989 in seguito all’eliminazione della rete tranviaria. In serata cena e pernottamento in hotel.
- TIMISOARA – BRAD – HUNEDOARA – BAILE HERCULANE – ORSOVA
Dopo la colazione in hotel si parte verso la piccola località di Brad attraversando I Carpati scoprendo le loro ricchezze in un museo dell’oro dove esiste la più grande collezione di oro nativo dell’Europa e dove nessun pezzo non è stato sottoposto a nessuna lavorazione. Ed è proprio questo che rende unico questo museo. Il Museo dell’oro, un emblema del luogo, è stato istituito nel 1896. Qui sono esposti 18 chilogrammi di oro nativo, le mostre d’oro più spettacolari e preziosi dell’Europa, rappresentate da pezzi rari tratti direttamente dalle profondità del Terra, proprio sotto le forme in cui li vediamo oggi. La collezione del museo contiene oltre 2.000 reperti, di cui 1.300 di oro puro o contenendo oro nella loro composizione, a partire da fogli sottili (lamelle, punte, fibre, dendriti, grani) fino a forme più consistenti (cristalli, pepite). Le più importanti sono le mostre di oro nativo, provenienti dai Monti Metaliferi. Tutti i reperti di oro sono da 12 a 22 carati e sono disponibili in diverse forme che suggeriscono piante, foglie, fiori, serpenti, lucertole, cani, ali di uccelli, ecc. Le figure più spettacolari d’oro puro, grezzo, sono: “la lucertola”, “il ballerino di flamenco”, “la mappa della Romania”, “la bandiera dei Daci”, “la ballerina”, “le ali d’angelo”, “la penna dello scrittore”, “l’albero della Vita”, “il leone”, “il crostaceo” o “il dinosauro”. C’è anche una ricca collezione di minerali, alcuni estremamente rari, come: nagagite, silvanite, tellurio, pseudobrookite, identificati, per la prima volta nel mondo, nei depositi situati nei Monti Apuseni. Tra gli oggetti esposti, troviamo anche gli oggetti archeologici scoperti nell’area Brad – Crişcior, che attestano l’esistenza dell’uomo in questa zona, più di 5.000 anni fa. Poi continueremo con la visita di uno dei più imponenti castelli del medioevo – il castello dei Huniadi – appartenuto alla famiglia del re più famoso dell’Ungheria medievale – re Matei Corvin. Il Castello la città transilvana di Hunedoara, in Romania. Sito sulla Collina di San Pietro, a dominio del fiume Zlaști, fino al 1541 rientrava nei domini del Regno d’Ungheria, per poi passare ai territori del Principato di Transilvania. La struttura è chiaramente gotica, ma presenta anche molti elementi architettonici rinascimentali dovute al successore, suo figlio Matei Corvin, che volle trasformarlo in una residenza principesca rinascimentale. Altre modifiche, lievi, furono apportate in epoca barocca da Gabriele Bethlen. Concludiamo la giornata a Baile Herculane che ha una storia di 2000 anni; località fondata dall’imperatore Traiano nel 153 visto che I romani sono stati conquistati dai forti poteri curativi delle sue acque. La città presenta testimonianze di insediamenti che risalgono al Paleolitico. Una grotta scoperta nella zona, detta Peștera Hoţilor (Grotta dei ladri), presenta diversi livelli, tra cui uno del periodo Musteriano, uno del Mesolitico e alcuni del Neolitico. Băile Herculane era nota per le sue acque termali in epoca romana e deve il suo nome ad una leggenda secondo la quale Ercole si fermò nella valle per prendere un bagno e riposarsi. Sono state ritrovate sei statue di epoca romana raffiguranti Ercole: la copia in bronzo di una di queste, realizzata nel 1874, si trova ancora nel centro cittadino a simboleggiare la città. Lo sviluppo del turismo termale nella città in epoca recente risale alla dominazione austroungarica, quando veniva visitata da molti nobili provenienti dall’Europa occidentale: l’imperatore Francesco Giuseppe e la moglie Elisabetta avevano entrambi un padiglione personale alle terme. In serata arrivo a Orsova. Cena e pernottamento in hotel
- ORSOVA – DROBETA TURNU SEVERIN – ORSOVA
In mattinata colazione in hotel e ci prepariamo per il primo incontro con il Danubio, vicino al posto dove questo vecchio fiume entra in Romania, in uno dei tratti più spettacolari. E per assaporare meglio questo primo incontro prenderemo un battello per scoprire di più la tabula traiana, una scultura spettacolare nella roccia. La Tabula Traiana è un’iscrizione latina dedicata all’imperatore Traiano, incisa su una parete rocciosa, appositamente intagliata, a strapiombo sulle Porte di Ferro. Fu realizzata al tempo delle campagne militari che lo condussero alla conquista della Dacia, lungo una precedente strada romana che dal 33-34 lambiva il Danubio lungo le gole di Kazan. Negli anni sessanta l’iscrizione e un tratto della strada romana furono oggetto di un progetto di salvataggio: l’intero blocco di roccia fu sollevato di circa 50 metri per salvarle dall’innalzamento delle acque dovuto alla realizzazione della diga di Đerdap. Continuiamo la strada seguendo il corso del Danubio passando vicino ad una delle più grandi hidrocentrale costruita insieme alla Iugoslavia nel 1972 e si arriva a Drobeta Turnu Severin costruita vicino al castro romano Drobeta del quale conserva ancora delle tracce e si può vedere anche un piede del ponte costruito di Apolodoro di Damasco. È una città nel distretto di Mehedinți, Oltenia, Romania, sulla riva settentrionale del Danubio, vicino alle Porte di Ferro. È uno dei sei capoluoghi di contea rumeni che si trovano sul fiume Danubio. “Drobeta” è il nome delle antiche città daciche e romane sul sito, e la moderna città diTurnu Severin ha ricevuto il nome aggiuntivo di Drobeta durante Nicolae Ceaușescu come parte dei suoi sforzi di creazione di miti. Drobeta fu la prima città dacica menzionata dal geografo greco Tolomeo di Alessandria (II secolo d.C.). Il ponte di Traiano fu costruito qui per attraversare il Danubio in soli tre anni (103-105 d.C.) dal suo architetto preferito Apollodoro di Damasco per la sua invasione della Dacia che si concluse con la vittoria romana nel 106 d.C. Il ponte era considerato una delle opere più audaci del mondo romano. Il ponte era composto da venti archi tra pilastri in pietra, due dei quali sono visibili. Ogni testa di ponte aveva il suo forte e il suo monumento portale, i cui resti possono ancora essere visti su entrambi i lati del Danubio. Drobeta crebbe come punto strategico all’incrocio di vie d’acqua e di terra che conducevano a nord e a sud del Danubio. Divenne il terzo centro urbano della Dacia dopo Sarmizegetusa e Apullum. Durante il regno dell’imperatore Adriano (117-138 d.C.), l’insediamento fu dichiarato municipium nel 121. A questo punto la popolazione aveva raggiunto i 14.000 abitanti. Nel 193, durante il regno di Settimio Severo (193-211), la città fu elevata al rango di colonia, il che diede ai suoi residenti gli stessi diritti dei cittadini di Roma. Come colonia, Drobeta era una città fiorente con templi, una basilica, un teatro, un foro, un porto e corporazioni di artigiani. A metà del III secolo, Drobeta copriva un’area di 60 ettari e aveva una popolazione di quasi 40.000 abitanti. In serata rientro in hotel. Cena e pernottamento in hotel
- ORSOVA – TARGU JIU – HOREZU – RAMNICU VALCEA
Si parte dopo la colazione verso Tg. Jiu dove possiamo ammirare un complesso sculture in aria aperta creato da Constantin Brancusi considerato il creatore della scultura moderna. Il grande scultore Constantin Brâncuși, nativo di Peștișani, località non lontana da Târgu Jiu, ha lasciato alla città un complesso di sculture che costituiscono le sue opere più importanti presenti nel suo paese: si tratta della Tavolo del silenzio (Masa tăcerii), della Porta del bacio (Poarta sărutului) e della Colonna dell’infinito (Coloana infinitului). Il complesso di queste opere costituisce oggi la più importante attrattiva turistica della città. A Constantin Brâncuși la città ha dedicato l’Università che vi ha sede. La città prende nome dal fiume Jiu, accanto al quale si trova e che vi forma un lago; viene citata per la prima volta in un documento di Mircea cel Bătrân del 1406 e già nella seconda metà del XV secolo risulta avere il privilegio di tenere un mercato (târg). Nel 1716 la città fu teatro delle lotte tra le truppe dei boiardi Matei Basarab e quelle di Leon Vodă Tomșa. Nel periodo tra le due guerre mondiali, nei pressi della città era ubicato un campo di concentramento in cui furono imprigionati numerosi membri del Partito comunista rumeno, tra cui anche il futuro Presidente della Romania Gheorghe Gheorghiu-Dej. Il grande sviluppo economico e demografico di Târgu Jiu in epoca moderna avvenne a partire dagli anni sessanta, quando nella zona si iniziò a sfruttare un grande giacimento di carbone, con l’avvio di una grande miniera a cielo aperto tuttora attiva, che costituisce ancora una delle più importanti risorse occupazionali della città e dell’area circostante. Si continua con la visita del monastero Horezu nella localita Horezu uno dei centri famosi per la ceramica che è stato riconosciuto anche dal patrimonio mondiale dell’Unesco per la sua unicità. Ammireremo la bravura degli artigiani e parleremo delle caratteristiche. Situato su una collina, il complesso monastico è circondato da due fortificazioni. All’esterno, un muro più piccolo circonda l’intera tenuta del monastero con i suoi eremi. L’ingresso del monastero è sul lato sud, attraverso un campanile, che è dotato di una massiccia porta di legno con armatura in acciaio, attrezzata. La chiesa del monastero Sfinţii Împaraţi Constantin şi Elena è nel mezzo del complesso, con pianta a croce e lunga 32 metri, alta 14 metri ed è stata costruita tra il 1693 e 1697. Nel vestibolo della chiesa ci sono alcune tombe, la maggior parte meravigliosamente decorate con marmo e provviste di una copertura scolpita per il principe Brâncoveanu, ma non adempiono al loro scopo. La grande iconostasi è scolpita in legno di tiglio e ricoperta di oro. Continuazione per Ramnicu Valcea. Cena e pernottamento in hotel.
- RAMNICU VALCEA – BUCUREST
Colazione in hotel. Poi inizieremo la giornata attraversando la cosiddetta “collina nera” andando verso la capitale. “La piccola Parigi” come era chiamata ci riceve con dei palazzi che ricordano la capitale della Francia, una città Bucarest è la capitale della Romania, oltre ad essere il centro industriale, commerciale e culturale del paese. Sebbene sia una città poco conosciuta, negli ultimi anni la città ha assistito a un incremento del turismo e, a poco a poco, si sta trasformando in un punto di riferimento turistico dell’Europa sud-orientale. Bucarest possiede un ricco passato da offrire al visitatore curioso che, ad ogni passo per la capitale, potrà immergersi in un viaggio attraverso la storia e la memoria di una città dal fascino tutto particolare. La capitale, infatti, vanta un mix architettonico, che sorprende per la sua varietà: dalle ville borghesi che, sotto all’odierno aspetto decadente, ci ricordano un’epoca di massimo splendore, fino ad arrivare alle gigantesche costruzioni di foggia comunista, testimoni dei capitoli più bui del passato rumeno. Cena e pernottamento in hotel.
- BUCURESTI – SLANIC PRAHOVA – TULCEA
Colazione in hotel. Lasciamo per il momento Bucarest, per andare a scoprire una delle tante miniere di sale che esistono in Romania (oro e il sale sono le ricchezze che hanno fatto gola ai romani all’inizio del millennio). Si visita la miniera di sale SLANIC PRAHOVA; Gli inizi dello sfruttamento del sale a Slanic risalgono all’epoca dell’aristocratico Mihai Cantacuzino, fondatore dell’Ospedale Coltea, la prima struttura sanitaria di Bucarest. Nel 1685, Mihai Cantacuzino comprava la tenuta di Slanic, in quanto aveva saputo che era ricca di sale. Lo sfruttamento propriamente-detto cominciò tre anni dopo. La prima cava di sale fu aperta nel 1688, sulla Valle Verde. Nella prima parte del XVII secolo, fu avviata una parte degli sfruttamenti. Dal 1912 vi si aggiunse la miniera di sale Mihai. Dopo il 1943 fu aperta la miniera Unirea, e dopo il 1970, cominciò lo sfruttamento a livello industriale nella salina Victoria. Dal punto di vista mineralogico, il sale di Slanic contiene al 97% sodio e cloro. Lungo il tempo, la salina di Slanic ha contribuito allo sviluppo della comunità locale. La popolazione poteva vendere facilmente il sale, data la posizione della località, all’incrocio delle strade commerciali verso Brasov e Bucarest. Attualmente, una parte della salina è stata chiusa allo sfruttamento e aperta al turismo. Si tratta della miniera Unirea, il maggiore obiettivo turistico del genere in Romania e persino in Europa. Vi è stato allestito un percorso turistico che attraversa quattro delle sue 15 sale, chiamati palazzi di sale, che hanno un microclima costante. La temperatura media interna è di 12-13 gradi, e l’umidità dell’aria è del 50%. Gli aerosoli hanno un effetto terapeutico benefico sui pazienti affetti di asma.
Cosa possono vedere i turisti nella miniera di sale Unirea? Nella Sala della Genesi, ad esempio, i turisti possono ammirare varie sculture in sale. Si tratta dei busti dell’imperatore romano Traiano e dei re dei daci, Decebalo e Burebista. Ci sono poi i bassorilievi del principe Michele il Bravo e del poeta Mihai Eminescu. Abbiamo allestito anche una sala da cura, dove ai malati di asma viene assicurata in permanenza l’assistenza medica specializzata.
Allo stesso tempo, lo sfruttamento del sale continua in altre zone della cava. Continua lo sfruttamento industriale cominciato negli anni 1970. Attualmente si estrae il sale dalla miniera Cantacuzino. Continuiamo verso Tulcea la porta verso il delta del Danubio la terra più giovane a anche riserva della biosfera sia per la flora che la fauna; è un municipio della Romania di 100 353 abitanti, capoluogo del distretto omonimo nella regione storica della Dobrugia. Tulcea è attraversata dal fiume Danubio ed è meta turistica per la possibilità di visitare via fiume il suo delta, dichiarato Patrimonio dell’umanità e Riserva della biosfera dall’UNESCO, seconda città sul mar nero della Romania dopo Constanta. Fu fondata nell’VIII secolo a.C. con il nome di Aegyssos, nominata in alcuni documenti di Diodoro Siculo. Ovidio si riferisce a lei nel suo Ex Ponto, dicendo che la vecchia città di nome Aegyssos tra il Danubio e l’Ister con alte e forti mura non è facile da prendere e questa città porta il nome di un Daciano, Carpyus Aegyssus il suo fondatore. Nel I secolo, Aegyssos/Aegyssus fu conquistata dell’Impero romano, che vi stabilì la base della sua flotta per difendere il confine nord-orientale dell’Impero. Le rovine di quel periodo sono ancora visibili oggi. Cena e pernottamento in hotel.
In mattinata, dopo la colazione, andiamo al museo del delta. Situato nel centro di Tulcea all’interno di uno splendido edificio, il Museo di scienze naturali del Delta del Danubio è da quasi mezzo secolo uno degli elementi culturali più importanti di Tulcea. Aperto nel 1964 e progettato originariamente come punto informativo ed educativo, il museo attira ogni anno migliaia di visitatori rumeni e stranieri interessati alle bellezze del Delta del Danubio. Oltre all’attraente presentazione di flora, fauna, habitat e paesaggi che rendono il Delta del Danubio un luogo unico al mondo, ogni anno vengono organizzate 3-4 mostre temporanee che presentano vari temi, a completamento del contenuto informativo della mostra permanente. Gli eventi sono organizzati utilizzando pezzi di mostre delle collezioni già esistenti, o usando pezzi di mostre appartenenti ad altri musei del paese. Un altro punto forte del museo di scienze naturali del Delta del Danubio è l’acquario, che ospita una collezione di oltre 200 oggetti rappresentanti 50 specie di organismi acquatici (piante, crostacei, pesci, rettili) specifici del Delta del Danubio, nonché provenienti dalle aree tropicali e subtropicali dell’Asia, Africa e Sud America. Qui i visitatori hanno l’opportunità di conoscere aspetti riguardanti la biologia e l’eziologia degli organismi acquatici, come prendersi cura di questi organismi in cattività, e di ricevere consigli per coloro che sono interessati all’acquatica come hobby. Tutta la giornata dedicata al delta su un battello cercando di riconoscere I volatili e I pesci che gli abbiamo visto nel museo. Cena e pernottamento in hotel.
- TULCEA – HISTRIA – CONSTANTA
Colazione in hotel. Lasciamo Tulcea e scendiamo verso Constanta passando vicino ad i laghi di acqua salata e facciamo una sosta ad Istria dove una volta era un porto al Mar Nero e troviamo dei resti dei tempi dei romani e greci. L’evidenza archeologica sembra confermare che tutti i commerci verso l’interno si ebbero soltanto dopo la fondazione della colonia. I mercanti raggiungevano l’interno attraverso Histria e la valle del Danubio, come dimostrerebbero i ritrovamenti di ceramica attica a figure nere, monete, oggetti ornamentali, un lebete ionio e molti frammenti di anfore. Queste ultime sono state trovate in gran quantità ad Histria, in parte importate e in parte di produzione locale. La ceramica indigena fu prodotta dopo la fondazione della colonia e certamente prima della metà del VI secolo a.C. Durante il periodo arcaico e classico, in cui si assiste alla sua fioritura, Histria si trovava in prossimità di terre fertili ed arabili. Iniziò a funzionare come porto commerciale immediatamente dopo la fondazione, con pesca e agricoltura a fornire fonti addizionali di guadagno. Nel 100 d.C., tuttavia, l’unica fonte di reddito si riduceva all’attività di pesca. Arrivando a Constanta, il vecchio “Tomis” una delle città più vecchie dell’Europa, visitiamo il Museo Nazionale di Storia e Archeologia (potrebbe entrare in ristauro nel 2025 ed essere chiuso per visita !!). L’edificio fu autorizzato nel 1892, e l’architetto Alexandru Săvulescu fu inviato con l’ispettore postale Ernest Sturza, a visitare varie strutture postali d’Europa per la progettazione. Gli schizzi finali sono stati influenzati principalmente dalla struttura postale di Ginevra. Costruito in uno stile eclettico, il museo è rettangolare, e comprende con un grande portico su un seminterrato alto e tre piani superiori. La facciata in pietra presenta un portico sostenuto da 10 colonne doriche e una piattaforma costituita da 12 gradini che si estendono per tutta la lunghezza dell’edificio. Ci sono molti dettagli decorativi scultorei allegorici. Passeggeremo tra moschee, Chiese cattoliche, cattedrali ortodosse ecc. Cena e pernottamento in hotel.
- CONSTANTA – BUCUREST – ITALIA
Dopo la collazione salutiamo la città e ritorniamo a Bucarest. Trasferimento all’aeroporto e disbrigo delle formalità d’imbarco per il rientro in Italia. Arrivo in Italia e fine dei servizi.
LA QUOTA COMPRENDE:
– 8 notti pernottamento in hotel 4* come menzionati nel programma;
– trasporto in minibus con aria condizionata di 19 posti per un minimo di 10 persone e con pullman con aria condizionata di 27 posti per un minimo di 15 persone;
– assistenza guida in lingua italiana che accompagnerà il gruppo per tutta la durata del tour in Romania;
– pensione completa con acqua minerale inclusa dalla cena del primo giorno fino alla colazione dell’ultimo giorno, prima della partenza del gruppo della Romania;
– il costo degli ingressi per le visite previste nel programma;
LA QUOTA NON COMPRENDE:
-tasse aeroprtuali circa € 90,00 soggette a riconferma
– escursioni non previste dal programma, e quanto non espressamente indicato nella quota comprende;
– auricolari; supplemento 2 Euro/pax/giorno;
– mance e facchinaggio
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