Se stai cercando una meta per il tuo prossimo viaggio, ecco per cui il Friuli Venezia Giulia dovrebbe essere in cima alla tua lista. Un patrimonio storico e culturale unico Il Friuli Venezia Giulia è una regione che vanta un patrimonio storico e culturale straordinario. Aquileia, ad esempio, è uno dei siti archeologici più importanti d’Italia, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Fondata dai Romani nel II secolo a.C., questa antica città era un importante centro commerciale e militare. Oggi è possibile visitare i resti del foro romano, della basilica patriarcale e del museo archeologico, che custodisce reperti di inestimabile valore. Un’altra tappa imperdibile è Cividale del Friuli, anch’essa Patrimonio UNESCO. Questo borgo medievale è famoso per il Tempietto Longobardo, un capolavoro architettonico dell’VIII secolo, e per il ponte del Diavolo, che scavalca il fiume Natisone offrendo una vista mozzafiato. Il Friuli Venezia Giulia è una regione che offre una natura straordinaria, con paesaggi che spaziano dalle montagne al mare.
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Cosa è incluso
Le Armonie, i Colori & Sapori del Capodanno Friulano
Terra di romani, longobardi, veneziani, asburgo: il Friuli Venezia Giulia è uno scrigno di tesori d’arte.
Friuli Venezia Giulia: il segreto meglio custodito d’Italia
Il Friuli Venezia Giulia è un intreccio fittissimo di arte, che racconta storie particolarissime, da assaporare lentamente, da svelare poco a poco per coglierne i riflessi più magici. In una terra dove si sono incrociati popoli e culture tanti e originali musei da scoprire, Il Friuli Venezia Giulia è ricchissimo di torri e fortezze, castelli e palazzi fortificati.
Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni più affascinanti e variegate d’Italia, un luogo dove storia, cultura, natura e tradizioni si intrecciano in modo unico. Situata nel nord-est del Paese, questa regione offre una straordinaria ricchezza di esperienze, dalle montagne delle Alpi Carniche alle spiagge dell’Adriatico, passando per città ricche di storia e borghi incantevoli.La provincia di Udine, il cuore verde del Friuli Venezia Giulia è la più estesa provincia della regione, che va dalle Alpi nel nord al mare Adriatico nel sud. Il territorio è molto vario e presenta diversi tipi di paesaggi: alpino, prealpino, collinare, pianeggiante e costiero. Tanti fiumi scorrono verso il mare di cui il Tagliamento, il Re dei fiumi Alpini, è il più conosciuto, La costa è famosa per le sue ampie spiagge e la città balneare Lignano, calamita turistica durante i mesi estivi.
Il paesaggio è così vario che veniva descritto dallo scrittore Friulano Ippolito Nievo come un “piccolo compendio dell’universo”. Una terra ricca di tesori naturali ma anche antiche tradizioni, arte, storia e sapori.
Udine, il capoluogo del Friuli, viene chiamato anche la città del Tiepolo, grazie ai moltissimi capolavori del famoso pittore veneziano. Aquileia, una volta la quarta città più importante dell’Impero Romano dove è possibile visitare gli scavi e la splendida Basilica paleocristiana con un bellissimo pavimento musivo di ben 750 m2 risalente al 320 d.C! Cividale, il primo Ducato dei Longobardi in Italia che, insieme ad Aquileia e Palmanova, fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Senti il palpito dell’incrocio di culture e popoli Qui nel corso dei secoli, si sono avvicendati culture e popoli: questi incroci hanno dato vita a perle d’arte e tradizioni tutte da scoprire.
Trieste è un compendio incredibile di eleganti architetture asburgiche e di caffè storici, con un mare che sembra quasi entrare nella città. Un mare che l’ha resa cosmopolita: sono visibili i segni del culto cattolico, evangelico, valdese, serbo-ortodosso, greco-ortodosso ed ebraico, con un ex ghetto popolato di rigattieri e antiquari. Udine, invece, incanta con calde osterie e i capolavori pittorici di Giambattista Tiepolo, piazze accoglienti ed eleganti strade su cui si affacciano palazzi in stile veneziano e liberty, Udine, la più grande provincia della regione è piena di sorprese E poi… una miriade di perle d’arte che ti sorprenderà Lasciati affascinare dalle mille suggestioni delle piccole perle d’arte e borghi tipici del Friuli Venezia Giulia: • Aquileia, la Seconda Roma, con il più vasto ciclo paleocristiano a mosaico d’Occidente • Palmanova, la città-fortezza a nove punte • San Daniele, la piccola Siena del Friuli • Spilimbergo, con la Scuola Mosaicisti del Friuli conosciuta in tutto il mondo • Cividale, sede del primo ducato longobardo d’Italia • Valvasone, con il castello e il borgo medievali • Codroipo, con la Villa Manin, ultima residenza dei dogi di Venezia • Sesto al Reghena, con la sua abbazia gioiello d’architettura medievale Una regione in grande forma culinaria: stellati con cuochi di talento ed esperienza, locali storici e santuari del territorio sulla rotta giusta. Tra mare e montagna.Abbiamo studiato questo tour alla scoperta del Friuli storico, culturale, artistico ed enogastronomico,un itinerario alla ricerca delle armonie e dei sapori del Friuli Venezia Giulia tra le famose cantine e gli ancor più famosi prosciuttifici del San Daniele, abbinati ad itinerari di interesse culturale e storico davvero unici e importantissimi.
Ed ancora,alcuni dei luoghi dove si consumano i pasti (non si possono semplicemente definire “ristoranti”) meritano da soli il Viaggio,davvero unici,non i soliti luoghi per gruppi di turisti organizzati,qui in questi luoghi prescelti dai Viaggi di Giorgio,non sanno nemmeno cosa sono i gruppi organizzati,per cui ritenetevi sin da ora dei Privilegiati.
E in più : Friuli, paese del vino. Non si può pensare al Friuli senza che la fantasia non girovaghi per le colline del Collio per questo per gli amanti del vino la proposta di Armonie e Sapori e Colori del Friuli, alla scoperta dei favolosi vini Friulani, tra i vigneti e le cantine del Collio e delle altre colline circostanti.,farà gustare tutto il sapore che questa terra vi può offrire.
Ristoranti e trattorie, cantine e sagre tipiche: i mille sapori del Friuli Venezia Giulia ti stupiranno
Piatti tipici e riti culinari coloratissimi: una tale varietà di sapori e aromi la trovi solo in Friuli Venezia Giulia. Qui si sono incrociati popoli, lingue e tradizioni che hanno arricchito anche l’enogastronomia: puoi assaporare influenze mitteleuropee, mediterranee e slave, senza dimenticare la saporita cucina popolare dai piatti semplici e genuini, arricchiti dalle erbe spontanee, preparata in campagna e sui monti.
È il fascino di un territorio che non è lontano, ma al tempo stesso neppure vicino. Chiuso tra mare e montagna in 150 km: ci vuole un’ora e mezza per andare da Monfalcone a Tarvisio. E terra di frontiera: aspetto che magari porta problemi socio-politici, ma è una fortuna assoluta per la cucina. Ecco perché il Friuli-Venezia Giulia resta una meta decisamente interessante per i viaggiatori, del gusto in particolare. Una regione compresa tra il gigante Veneto (quasi tre volte più esteso e con quasi il quadruplo di abitanti) i cui influssi – culinari compresi – si sentono nella parte occidentale; la Carinzia austriaca; la vivace Slovenia. Mitteleuropa pura, contaminazione meravigliosa di tecniche e sapori che si godono nei locali del Carso come quelli triestini. Piatti con nomi stranieri, ma non importa: sono buonissimi, partendo dai cjarsons, i calzoni ripieni. Ma anche il Frico (una sorta di frittata al formaggio con patate e cipolla) o il Toc’ in braide (letteralmente intingolo nel podere) realizzato con una polenta molta morbida dove al centro viene posto un intingolo (il toc) costituito da una fonduta di latte e formaggio. Si condisce con farina di mais rosolata nel burro. Calorie e intensità al potere.Le eccellenze enologiche da degustare assieme alla quiete e ai paesaggi tipici del luogo rappresentano solo una parte della meraviglia, la locanda è infatti un’oasi felice immersa nel verde, un’ ambiente semplice ricavato da un’antica casa colonica perfettamente ristrutturata. I cibi ritenuti umili vengono proposti abbinati a vini tipici del luogo, erbette spontanee, polenta e funghi, formaggio cotto e polenta, preparazioni allo spiedo e carne alla brace.
Cividale del Friuli, il primo Ducato dei Longobardi in Italia
La città ducale in provincia di Udine, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2011, è un tesoro di storia e cultura. Fondata nel 50 a.C. da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, Cividale divenne la sede del primo Ducato Longobardo in Italia e per secoli fu anche residenza dei Patriarchi di Aquileia.La città conserva numerose testimonianze longobarde, tra cui l’affascinante Tempietto Longobardo, uno dei più importanti esempi di architettura alto-medievale, ancora oggi visitabile. Non perdetevi poi il famoso Ponte del Diavolo.
CIVIDALE entrata nell’UNESCO World Heritage List, con il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” che comprende le più importanti testimonianze monumentali Longobarde esistenti sul territorio italiano. Palmanova, la città fortezza VenezianaLa seconda città della provincia di Udine riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità è Palmanova, una straordinaria città-fortezza fondata nel 1593 dalla Repubblica di Venezia. Con la sua pianta a forma di stella a nove punte, Palmanova è uno degli esempi più significativi di architettura fortificata rinascimentale, perfettamente conservata e inserita nell’Unesco nel 2017.
La città è famosa per le sue maestose porte monumentali, le imponenti cerchie di fortificazione e il cuore pulsante della fortezza: Piazza Grande, un ampio spazio d’armi circondato da edifici storici.
Una volta capitale della X regione della Venetia e Histria in epoca Romana, Aquileia fu una delle città più influenti dell’Impero Romano. Nel quarto secolo diventa un fondamentale centro di diffusione del Cristianesimo nell’Europa settentrionale e orientale.
Riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1998, Aquileia è famosa per il suo straordinario patrimonio archeologico e per i suoi magnifici mosaici pavimentali. Tra le sue meraviglie più significative, spicca il splendido pavimento musivo di ben 750m2 nella Basilica di Santa Maria Assunta, un vero capolavoro di epoca paleocristiana, che custodisce uno dei mosaici pavimentali più grandi e belli del mondo antico.
Il borgo sospeso tra la terra e il mare
Grado sorge in mezzo alla più settentrionale delle lagune dell’Adriatico e vanta oltre 1600 anni di storia, tutt’ora visibile percorrendo le calli dell’antico castrum romano, in cui risiedono la Basilica paleocristiana di Sant’Eufemia e la Basilica di Santa Maria della Grazie.1°giorno – 29 Dicembre: Roma – Palmanova-Udine
Ritrovo dei Sig.Ri partecipanti in luogo e orario da definire e partenza in bus privato direzione Friuli.
Soste in autostrada,dove potrete consumare il pranzo libero. Arrivo primo pomeriggio trasferimento a Palmanova dove avverra’ la visita guidata.
Palmanova: la città stellata Monumento Nazionale e Patrimonio Unesco
Palmanova è un comune di circa 5.000 abitanti in provincia di Udine, tra Venezia e Trieste, in Friuli-Venezia Giulia. La sua fondazione ebbe luogo nel 1593 per opera dei Veneziani che costruirono questa città-fortezza con la caratteristica geometria poligonale costituita da una stella a nove punte. Denominata, per questo la “città stellata“, dal 1960 è monumento nazionale per il suo notevole valore dal punto di vista storico, politico e culturale. Inoltre, dal 2017 è Patrimonio Unesco essendo iscritta nel Sito Seriale Transnazionale “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra-Stato da Mar occidentale”. Suddetto sito, che si estende per oltre 1000 km, è costituito da 6 strutture dislocate tra Italia (Palmanova, Peschiera del Garda e Bergamo), Croazia (Zara e Sebenico) e Montenegro (Cattaro). Le fortificazioni vennero realizzate allo scopo di difendere la Serenissima e più specificamente lo Stato da Tera, i domini di terraferma della Repubblica Veneziana (entroterra padano-veneto, il Dogado, o ducato, che corrisponde al territorio metropolitano di Venezia) dagli attacchi delle potenze provenienti da nord-ovest e lo Stato da Mar (i domini marittimi) da est. Dunque, si tratta di un sistema fortificato di respiro europeo di importante valore simbolico e storico, oltre che architettonico. Se la guardiamo dall’alto, la città-fortezza è realmente una stella perfetta, con le sue nove punte orientate verso la verde pianura friulana. Il visitatore può accedere alla città mediante una delle tre porte ancora perfettamente conservate – Porta Udine, Porta Cividale, Porta Aquileia, percorrendo le simmetrie delle strade attraverso le contrade che conducono alla piazza principale, Piazza Grande.
2° giorno – 30 Dicembre:Udine-Aquileia – Cividale del Friuli-Udine
Prima colazione in hotel e partenza in direzione di Aquilea.La seconda Roma.
È difficile da immaginare, ma una volta, durante il periodo di massimo splendore dell’Impero Romano, questo piccolo villaggio che dista solo 10 km. dalla laguna di Grado era una vivace città commerciale romana che fu chiamata anche la Seconda Roma!

Aquileia è un sito archeologico di eccezionale importanza che fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1998. È possibile visitare gli scavi e resti antichi romani come; il Foro Romano, il decumano, la necropoli, i vari fondi con resti di domus e pavimenti musivi e le imponenti strutture del vecchio porto fluviale. La Domus di Tito Macro, una delle più vaste dimore di epoca romana tra quelle rinvenute nel Nord Italia, copre una superficie di 1.700 metri quadrati e rappresenta un unicum in Europa.

La Basilica paleocristiana
Da non perdere la magnifica Basilica paleocristiana di Santa Maria Assunta, in cui si può ammirare il più vasto pavimento musivo del mondo cristiano occidentale, un palcoscenico importante nella storia dell’arte europea. Facendo anche parte del complesso basilica sono la torre campanile del dodicesimo secolo, il battistero ottagonale e l’aula sud, dove una grande area musiva sta soltanto aspettando di essere scoperta da voi.

In nessun’altra città – con l’eccezione di Roma – il primo cristianesimo è presente come qui.
Il Museo Archeologico
Nel Museo Nazionale di Archeologia, il più importante del nord Italia, sono conservati i preziosi reperti che Aquileia ha rivelato al mondo: gemme incise, ambra sapientemente lavorata, vetri multicolori, oggetti di uso quotidiano in ferro, gioielli in oro, imponenti e raffinate sculture, mosaici. Un ricco patrimonio, testimonianze tangibile di una città che era una delle capitali più ricche dell’Impero Romano.

Fondata nel 181 a.C. la colonia di Aquileia fu una delle città più importanti dell'impero romano fino alla sua distruzione da parte degli Unni nel 452 d.C.. Oggi rappresenta, tra le città d'arte italiane, una delle realtà più significative per l'archeologia di età romana. È il più completo esempio di città dell'antica Roma nell'area del Mediterraneo; gran parte della città antica è rimasta intatta e sepolta ed è ancora da portare alla luce. Visita del Foro, centro nevralgico dell'antica città, passeggiata dal porto fluviale fino all'importante Basilica Paleocristiana sede patriarcale per secoli. Dopo secoli di silenzio durante il dominio longobardo, Aquileia tornò a vivere momenti importanti in età medievale. Il complesso della Basilica Patriarcale, dedicata ai Ss. Ermacora e Fortunato, presenta una superba architettura romano gotica. Costruita dal patriarca Massenzio agli inizi del IX sec. sui resti della basilica teodoriana (IV-V sec.) e ultimata dal Popone nel XI sec., conserva le testimonianze artistiche delle varie epoche. L'interno è impreziosito dal grandioso mosaico pavimentale (760 mq di superfice), perfettamente conservato e riportato in luce agli inizi del '900, tra i più grandi esempi di mosaico paleo-cristiano esistenti al mondo. Risalente al IV secolo, tempo della reggenza di Teodoro, mostra ritratti e figure di carattere simbolico che si riferiscono a scene di vita della cristianità. Dalla Basilica si accede alla Cripta degli Affreschi con afferschi bizantini e all'area archeologica della Cripta degli Scavi con resti dal I al III sec.. All'esterno, il Battistero del IV sec. a pianta poligonale con vasca esagonale interna. Degno di nota è il campanile a pianta quadra, dalla cui cella campanaria si apre una rara vista panoramica che si estende dall'Istria alla catena delle Alpi.

Aperitivo degustazione i di alcuni dei migliori vini del Friuli, presso una tipica cantina con visita…..omissis….
Pranzo caratteristico a tema: ..omissis.….presso un rinomato ristorante del luogo.
Successivo trasferimento a Cividale per la visita della splendida città longobarda. Passeggiata nel centro storico, visita del Tempietto Longobardo, del Duomo e sosta presso il famoso ponte del Diavolo sul fiume Natisone.
Visite incluse :Tempietto longobardo, museo Cristiano, Museo Archeolgico Nazionale, museo delle marionette.
È la romana Forum Julii, da cui derivò il nome Friuli. In prossimità della città sono state trovate stazioni preistoriche del Paleolitico e del Neolitico, mentre abbondanti sono le testimonianze dell’Età del Ferro e della cultura paleoveneta, su cui successivamente si sviluppò quella celtica a partire dal IV secolo a.C. Fondata Aquileia, sconfitti i Galli Carni nel 50 a.C., grazie all’iniziativa di Giulio Cesare, i Romani vi crearono un municipio appartenente alla tribù Scaptia; successivamente divenne colonia.
VISITA GUIDATA DI CIVIDALE, IL PRIMO DUCATO DEI LONGOBARDI IN ITALIA

Il primo Ducato dei Longobardi
Cividale fu il primo Ducato dei Longobardi in Italia e l’importanza della città oggi è dovuta soprattutto ai suoi tesori e le sue testimonianze Longobarde, di cui il già nominato Tempietto Longobardo è il più rinomato. Una visita a Cividale e ai suoi monumenti, vi farà tornare in dietro nel tempo di 1200 anni.
Un tempo Sede dei Patriarchi di Aquileia
Dall’VIII secolo fino alla metà del XIII secolo, Cividale fu la sede dei Patriarchi di Aquileia. Cividale era allora la capitale del Friuli. Le splendide opere d’arte religiose dell’epoca longobarda tardiva, come l’altare di Ratchis, un duca diventato re, e il magnifico fonte battesimale dell’VIII secolo del Patriarca Callisto, sono esposte nel Museo Cristiano.
Il centro storico
Cividale è sempre stata punto di incontro di culture e popoli: dai Celti ai Romani, dai Carolingi ai Patriarchi di Aquileia, dai Veneziani agli Austriaci. Innumerevoli sono le bellezze artistiche e monumenti d’arte, come il Duomo dove ogni Epifania si svolge il suggestivo rito della Messa dello Spadone, il Museo Archeologico Statale con una ricca collezione di oggetti romani e longobardi, il Museo Cristiano con reperti che ricordano il periodo patriarcale, l’ipogeo celtico, una cavità sotterranea e il Monastero di Santa Maria in Valle con al suo centro il suggestivo Tempietto Longobardo conservato ad arte.La città è divisa in due dal fiume Natisone. Le due sponde sono collegate tra di loro dal Ponte del Diavolo, simbolo della città. Dietro la chiesa di San Martino si trova il belvedere da dove si ha una vista meravigliosa sul ponte, sui monti e sul Natisone.

La Gubana
Terra di arte e di sapori con tra i piatti caratteristici la Gubana, il dolce simbolo della tavola friulana, preparato con pasta di sfoglia arrotolata a forma di chiocciola, farcita di frutta secca, canditi, spezie.

Cividale del Friuli è capofila del progetto Italia Langobardorum, ed è un concentrato eloquente di testimonianze storiche preziose, importantissime per mantenere viva la storia della regione. Merita una visita il Duomo di Santa Maria Assunta, eretto tra il XV e il XVI secolo e ristrutturato dopo il crollo di inizio Cinquecento secondo il gusto del Rinascimento, ad opera dell’architetto Pietro Lombardo da Carona. Tra le opere d’arte custodite all’interno ci sono la Pala d’Argento di Pellegrino II, un vero e proprio gioiello dell’arte orafa medievale, e due dipinti su tela di Palma il Giovane.Infine si possono fare due passi sul dorso del famoso Ponte del Diavolo, che oltre ad offrire una splendida vista sul corso del Natisone è protagonista di una leggenda misteriosa, tra le più antiche e tenaci della zona. Narra la tradizione che gli abitanti di Cividale non fossero capaci di realizzare un ponte in un tratto del corso d’acqua ritenuto particolarmente pericoloso. Chiesero una mano al diavolo in persona, che promise loro di aiutarli se avesse ottenuto, come ricompensa, l’anima di chi avesse attraversato il ponte per primo. Detto e fatto: il demonio si fece affiancare da sua nonna diavolessa, che trasportò nel grembiule la grande pietra tuttora visibile al centro del fiume, ma i cividalesi fecero in modo che il primo ad attraversare il ponte fosse un cane, ingannando il diavolo e godendo astutamente del suo servizio.Visita di una famosa pasticceria specializzata nella produzione di Gubane, dolce tipico friulano, e altri prodotti da forno tipici della regione (strudel, strucchi e focacce). Cena in tipica osteria friulana..ma non il solito menu’ friulano che tutti si aspettano…omissis altrimenti copiano…
Trattoria un frico equilibrato..e non solo
….pochi chilometri…. 40 anime e una trattoria, anzi la trattoria. Qui, infatti, non ci si arriva per caso ma ci si viene apposta per mangiare il frico…e non solo… L’atmosfera è quella delle osterie di una volta, dove tutto è tenuto sotto controllo dalla signora….., la storica proprietaria che, da quando è andata in pensione, ha lasciato il locale nelle mani dei figli, ma che rimane con un occhio sempre vigile tra i tavoli e la cucina. Oltre al frico tradizionale, equilibrato e cotto alla perfezione, sono interessanti anche alcune varianti che vengono proposte, come quello piccante o quello con i funghi porcini (quando è stagione).Ma saremo qui per una cena davvero unica…. Rientro in hotel e pernottamento.3° giorno – 31 Dicembre: Udine – Spilimbergo – Strada dei Castelli e del prosciutto, San Daniele del Friuli.
Prima colazione in hotel e trasferimento a Spilimbergo: città di origine romana, ma che vede il suo sviluppo durante il periodo feudale (XI-XII sec.) per merito dei Conti Spengemberch, ministeriali del Patriarca.

Suggestiva passeggiata lungo il centro storico e le viuzze ricche di vita, con sosta a Piazza del Duomo, al Castello ed al Palazzo Dipinto.

Visita alla famosa Scuola del Mosaico, conosciuta in tutto il mondo proprio per le splendide opere eseguite dagli abili mosaicisti.
Il prosciutto di San Daniele
Il pittoresco villaggio di San Daniele del Friuli si trova a circa 20 chilometri a ovest di Udine adagiato sulla collina morenica più alta della regione. San Daniele è famosa per una cosa in particolare, il rinomato “prosciutto crudo di San Daniele” frutto di una tradizione millenaria e di un microclima unico che gli da questo suo profumo e dolce sapore. A San Daniele la produzione del prosciutto è una cosa seria che da lavoro a migliaia di persone.
Se a San Daniele il Re della tavola è il maiale, la Regina è la trota, allevata nelle acque del Tagliamento, salata a secco con sale marino e affumicata leggermente con legni e bacche aromatiche.
Ma San Daniele del Friuli non fa solo rima col prosciutto. E’ anche uno scrigno di arte e cultura.

Si deve assolutamente visitare la famosa chiesetta di Sant’Antonio Abate, nota anche come “La piccola cappella Sistina del Friuli”. per i suoi magnifici affreschi rinascimentali. Sempre a San Daniele si trova la Biblioteca Guarneriana, la più antica biblioteca pubblica del Friuli sorta nel 1466 per accogliere la donazione di 173 codici manoscritti, collezione dell’umanista quattrocentesco Guarniero d’Artegna.

Passeggiata lungo il centro storico e successiva visita di un rinomato prosciuttificio sandanielese dove sarà possibile capire come i sapienti artigiani danno vita a questo meraviglioso prodotto tipico.
Brunch/aperitivo per degustare questo gioiello della gastronomia friulana con menù a base di prosciutto crudo locale.

Dopo pranzo si percorrerà la rinomata strada dei castelli e del prosciutto, che collega S.Daniele a Udine in una zona della regione che offre numerosissime proposte turistiche sotto il profilo storico, artistico, naturalistico ed enogastronomico. Durante il percorso in pullman si potranno ammirare numerose fortezze medievali lungo la strada che collega alcuni dei centri più importanti del Friuli Collinare.
Non solo i castelli arroccati su candide rocce a picco sul mare, nella riviera di Trieste, come quelli di Miramare e Duino, o i castelli di risorgiva di Strassoldo, nella Bassa Friulana, ma anche le tantissime fortificazioni del Friuli Collinare: dalla sommità dei colli, infatti, si poteva controllare l’arrivo dei nemici e comunicare attraverso segnali di fumo e gallerie segrete. Oggi, invece, questi castelli proteggono borghi incantati e angoli senza tempo. E, da lassù, la vista spazia su panorami infiniti.
Arrivo ad Udine e visita guidata. La capitale del Friuli ti parla con piazze accoglienti, i capolavori del Tiepolo e osterie tipiche.

Una città ricca di storia,Udine, insieme a tutto il Friuli fu per 379 anni sotto il dominio della Repubblica di Venezia. L’influenza di questo lungo dominio della Serenissima si scorge ancora oggi nell’architettura dei palazzi eleganti e delle piazze principali del centro storico. Capitale della medievale Patria del Friuli, la sua storia più antica si confonde con la leggenda, che vuole Attila artefice del colle del castello che ancora domina il centro storico.
La città del Tiepolo
Udine, la città di Giambattista Tiepolo che in questa città passò un periodo particolarmente fecondo per la sua carriera artistica lasciando tracce straordinarie visibili nel Duomo trecentesco o nella chiesa della Purità, nella Galleria d’Arte Antica all’interno del castello e soprattutto nel Palazzo Patriarcale, oggi Palazzo Arcivescovile, in cui si trovano le Gallerie a lui intitolate.

Il centro storico
La città di Udine vi invita a un tajut (buon bicchiere di vino) in uno dei tanti bar che si affacciano sulle piazze principali. Come la Piazza della Libertà o Piazza San Giacomo. la prima famosa per essere la più bella piazza veneziana sulla terraferma, la seconda per essere il salotto a cielo aperto della città. Il possente castello cinquecentesco veglia dalla cima della collina sui suoi abitanti. Ai piedi del colle si trova la stupenda Loggia di Lionello, splendido esempio di gotico veneziano. Il Duomo, dedicato a Santa Maria Annunziata, consacrato nel lontano 1335 fu completamento rimodernato in stile barocco. Per lo shopping andate in Via Mercatovecchio, la via principale nel centro storico, caratterizzata da numerosi palazzi storici di svariate epoche e molteplici negozi.


Rientro in hotel,e di tempo libero per prepararsi al Capodanno con cenone in hotel.
Poi tutti in piazza nel cuore della città ,adiacente l’hotel,per assistere alla festa e ai fuochi d’artificio a festeggiare l’arrivo del nuovo anno.
4 ° giorno – 1 gennaio: Udine – Trieste – Castello di di Miramare
Prima colazione in hotel.Partenza alla volta di Trieste capoluogo del Friuli-Venezia Giulia. Entra nel cuore della città mitteleuropea più blu: Trieste, dai mille scorci impreziositi dalle sfumature del mare Adriatico, svelerà a poco a poco i suoi angoli più belli grazie a questa visita guidata, con cui ti immergerai nell’atmosfera unica di un centro disegnato da palazzi neoclassici, liberty ed eclettici, dove convivono armoniosamente vestigia romane ed edifici di stampo asburgico. Conoscerai, passeggiando per Trieste accompagnato dalla guida, luoghi affascinanti intrisi di arte e cultura, dove si incrociano le religioni e i saperi, la scienza e la letteratura.
Da piazza Unità d’Italia all’Arco di Riccardo, dal colle di San Giusto al teatro Verdi, ti riempirai gli occhi di immagini indelebili e respirerai le atmosfere che ispirarono grandi scrittori come Joyce e Svevo. Senza dimenticare i suoni di lingue e dialetti che si mescolano al vociare dei gabbiani, gli inebrianti profumi di una cucina di confine e gli aromi delle inconfondibili miscele dei caffè triestini.Trieste si affaccia sul golfo omonimo e per la sua storia passata e recente si erge a simbolo delle vicende italiane.

Oggi ha ritrovato il suo ruolo di fiorente porto commerciale e turistico ai piedi del Carso, a ridosso del confine sloveno (diversi i valichi di frontiera).La storia della città testimonia di antiche origini; divenne colonia romana con il nome di Tergeste nel sec. I a.C., ma venne occupata successivamente da goti, bizantini, ostrogoti e longobardi. Autonoma dal 948, e comune dal 1060, passò a Venezia dal 1202 e dal 1382 divenne possedimento austriaco sotto la corona degli Asburgo, iniziando così il suo ruolo storico di sbocco sul mare della città di Vienna.

Si prosegue con la visita all’incredibile Castello di Miramare. Il Castello di Miramare e il suo Parco sorgono per volontà dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo che decide, attorno al 1855, di farsi costruire alla periferia di Trieste una residenza consona al proprio rango, affacciata sul mare e cinta da un esteso giardino. Affascinato dall’impervia bellezza del promontorio di Grignano, uno sperone carsico a dirupo sul mare, quasi privo di vegetazione, Massimiliano ne acquista vari lotti di terreno verso la fine del 1855.Alla Vigilia del Natale del 1860 Massimiliano e la consorte, Carlotta del Belgio, prendono alloggio al pianoterra dell’edificio.

Il palazzo, progettato dall’ingegnere austriaco Carl Junker, si presenta in stile eclettico come professato dalla moda architettonica dell’epoca: modelli tratti dai periodi gotico, medievale e rinascimentale, si combinano in una sorprendente fusione, trovando diversi riscontri nelle dimore che all’epoca i nobili si facevano costruire in paesaggi alpestri sulle rive di laghi e fiumi. Nel Castello di Miramare Massimiliano attua una sintesi perfetta tra natura e arte, profumi mediterranei e austere forme europee, ricreando uno scenario assolutamente unico grazie alla presenza del mare, che detta il colore azzurro delle tappezzerie del pianoterra del Castello, e ispira nomi e arredi di diversi ambienti.

La realizzazione degli interni reca la firma degli artigiani Franz e Julius Hofmann: il pianoterra, destinato agli appartamenti privati di Massimiliano e Carlotta, ha un carattere intimo e familiare, il primo piano è invece quello di rappresentanza, riservato agli ospiti che non potevano non restare abbagliati dai sontuosi ornati istoriati di stemmi e dalle rosse tappezzerie con il simboli imperiali.
Al termine di questa splendida giornata,rientro in hotel per la cena con serata musicale in ESCLUSIVA e pernottamento in hotel.
5 ° giorno – 2 gennaio: Udine – Grado-Roma
Prima colazione in hotel, incontro con la guida e partenza alla volta della città di Grado.
Comune Fiorito, “5 likes” dalla Fiab per le sue piste ciclabili, Grado è una città-isola del Friuli Venezia Giulia con attrazioni formato- famiglia e a misura di sportivo. Stretta tra la laguna, eden naturalistico punteggiato di “casoni”, e il lungo litorale adriatico di 8 chilometri, tutti rivolti a sud – grazie ai quali si è aggiudicata l’appellativo di “Isola del Sole” – Grado custodisce calli, campi e dimore dove convivono resti romani e ville in perfetto stile austroungarico.Grado è soprannominata anche la “Madre di Venezia” perché di formazione precedente alla “Serenissima”, che si sviluppò solo dopo il potente Patriarcato di Grado. Ma soprattutto perché, narra la leggenda, i primi abitanti della laguna veneziana furono gli abitanti di Aquileia in fuga da Attila (nel 452 d.c) che si stabilirono a Grado e solo successivamente nel resto delle isole lagunari, dalla cui unione nacque poi Venezia. Una storia affascinante che avvolge ogni angolo della città-isola, oggi interessante melting pot storico, architettonico e culturale.


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GASTRONOMIA
I prodotti e i buffet
E poi l'Adriatico, quello della Bora che parte dalla laguna di Grado e arriva nel golfo di Trieste, cult per ogni velista che si rispetti. Sabbia e scogli, pesci di piccola taglia (minudaia) per il brodeto de pesse che rappresenta la zuppa di pesce più a nord del repertorio italico. Sempre in nome di una curiosa alternanza tra una ruvidezza di fondo e il piacere del sofisticato: siamo nella terra del raro prosciutto di Sauris affumicato e del raffinatissimo prosciutto crudo di San Daniele. Della cucina povera in campagna - mai così di moda per l'attenzione al vegetale - e di quella ricca sul mare, rappresentata dagli scampi alla busara che arrivano dall'Istria. Ma Trieste - la capitale del caffè e dei caffè storici - è anche la patria dei mitici buffet, nati per consentire lo spuntino dei portuali e degli operai nel periodo dell'Impero Austro-Ungarico, che continuano a servire i più diversi tagli di maiale cucinati alla caldaia e altri sfizi calorici.
TRA IL PROSCIUTTO DI SAN DANIELE E I VINI DEL VIGNETO FRIULI SCOPRI LE CHICCHE MENO NOTE
Gli ambasciatori dei prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia sono l’ormai leggendario prosciutto di San Daniele e i prestigiosi vini regionali: 8 zone Doc dove nascono anche chicche Docg come il Ramandolo e il Picolit, neri robusti e dai nomi bizzarri come il Tazzelenghe (sai perché si chiama così?) e bianchi unici al mondo. Entra nelle cantine e scopri la rinomata ospitalità dei produttori “doc”!
CON IL PESCE, IN TAVOLA ARRIVA IL MARE ADRIATICO
Dalla cucina di mare arrivano crostacei e conchiglie, piatti come il boreto di Grado, gli scampi a la busara della tradizione istriana, i sardoni del golfo di Trieste e i ribaltavapori di Marano Lagunare.
FORMAGGI DI OGNI COLORE E… FORMA
Montasio, ricotta affumicata dal sapore di malga e formaggi sconosciuti, ma molto apprezzati, come il “formadi frant” e l’Asìno: scopri come la sapienza contadina, da generazioni e generazioni, crea sapori inimitabili.
Morbido o croccante, basso o gonfio, purché sia frico: ecco dove mangiarlo
GLI INSACCATI CHE NON METTI NEL SACCO!
Oltre a delizie come il prosciutto di Sauris e quello di Cormòns, si producono salami, speck e pancetta, senza dimenticare gli insaccati più curiosi, come la brusaola e la pitina.
PRIMI E SECONDI MA PUR SEMPRE I PRIMI!
Se il frico (tortino di formaggi, morbido o croccante), con musèt e brovade (cotechino e rape inacidite nella vinaccia), rimane emblema del mangiar friulano, non bisogna dimenticare i cjarsòns della Carnia (sorta di agnolotti dolci o alle erbe) e gli gnocchi di susine del Goriziano, che testimoniano gli influssi mitteleuropei.
DALLA GRAPPA ALLA TROTA AFFUMICATA: PRODOTTI TIPICI DA LECCARSI I BAFFI
La trota (quella affumicata in particolare, come la Regina di San Daniele), il miele, la mela Julia Dop, le grappe, gli oli, i dolci di ascendenza slava e mitteleuropea, come la gubana e il presnitz: un mondo di sapori da provare! E per assaggiare e comperare i prodotti tipici del territorio vai a San Daniele al Mercato della Terra, un mercato all'aria aperta organizzato grazie alla collaborazione di Slow Food e del Parco Agroalimentare di San Daniele.
LA QUOTA COMPRENDE:
- 04 Pernottamenti in hotel 4**** in zona centralissima di Udine
- Tutti i trasferimenti con bus privato
- Guide autorizzate Regione Friuli Venezia Giulia
- Pensione completa dalla cena del primo giorno al pranzo dell'ultimo giorno.
- Pranzi e cene come da programma con menù tipici in locali caratteristici ed esclusivi.
- Serata musicale del 1 gennaio IN ESCLUSIVA
- Bevande incluse ai pasti.
- Cenone di Capodanno con bevande incluse
- Visita al Prosciuttificio di San Daniele del Friuli con degustazione.
- Degustazione con assaggio di 3 vini D.O.C. con visita ad una famosa cantina ...omissis...
- Degustazioni come da programma
- Assicurazione medica bagaglio e ANNULLAMENTO VIAGGIO
- Accompagnatore da Roma dei Viaggi di Giorgio
- Materiale illustrativo e tematico sulla Regione.
- IVA di legge
LA QUOTA NON COMPRENDE:
- Ingressi a musei e/o monumenti
- Tassa di soggiorno da pagare in loco 2,00 euro al giorno a persona.
- Auricolari 15,00
- Mance per guide facchini autisti e camerieri da pagare in loco
Facoltativo : supplemento camera superior 45,00 a persona
Sup.Singola in camera Dus 200,00
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