Programma del tour
BOSNIA-ERZEGOVINA
PAESAGGI, VOCI, EMOZIONI
Bosnia-Erzegovina … Paesaggi, voci, emozioni … Un viaggio attraverso una
terra carica di Storia, dai
mille colori e dalle
mille sfumature; impreziosita da
genti di fedi diverse, da
robuste tradizioni che si incrociano, da
mentalità modellate da
secoli estremamente densi.
Viaggiare i Balcani torna nuovamente in questa
preziosa tessera del grande mosaico d’Europa. L’itinerario è mosso da profonda curiosità culturale e umana per un’area spesso scossa dalla
Grande Storia, in cui si intrecciano complesse storie personali, familiari e di comunità. Anche se le
vicende del XX secolo ne hanno messo
a dura prova la specificità, la Bosnia-Erzegovina e Belgrado rimangono ambienti in cui il
tessuto multiculturale e multireligioso si avvertono con forza, un luogo che riesce a trasmettere forti emozioni e a stimolare riflessioni.
Sarajevo e
Mostar appaiono il premio più desiderato di questo itinerario. A Sarajevo i viaggiatori vengono stimolati a conoscere il
passato ottomano e
austriaco della città, a cercare di coglierne la
pluralità aldilà del lungo
assedio degli anni ’90 e delle enormi
difficoltà della Bosnia-Erzegovina del dopoguerra. Ecco così i centri della fede
cattolica,
ebraica,
ortodossa e
islamica; ecco le diverse forme e architetture della città; il luogo degli spari di
Gavrilo Princip che il
28 giugno 1914 hanno fatto precipitare l’Europa nel primo conflitto mondiale; la
Biblioteca Nazionale ed Universitaria, risorta dalle ceneri del 1992 … E poi la verde
Neretva e la città di
Mostar – un tempo
centro di gravità tra Adriatico e Balcani – e qui lo
Stari Most, il “Ponte Vecchio”, ricostruito dopo l’abbattimento nel 1993 e simbolo di una città che vive un presente di
divisione e
diffidenza. Si vira quindi verso Nord per raggiungere
Jajce con lo spettacolo del
fiume Vrbas e delle sue gole fino a giungere a e
Travnik, capitale per oltre un secolo della Bosnia ottomana e città natale del Premio Nobel
Ivo Andrić: poeta, scrittore e diplomatico, autore della Trilogia sulla Bosnia, di cui
Il Ponte sulla Drina è l’opera più nota. Altri
tocchi di colore sulla tela dell’Erzegovina, per seguire una volta di più le orme di una Storia ricca e profonda: il
misticismo derviscio di
Blagaj, la
“montagna di pietra” di
Počitelj, l’orma lasciata dal
Bogomilismo a
Radimlja. Nel nostro itinerario non manca
Belgrado, il cuore pulsante della Serbia, la “città bianca”, dove la dominazione ottomana ha lasciato un segno indelebile sulla cultura del luogo.
Un programma per apprezzare la bellezza della
natura, delle
architetture e delle
persone, per riflettere su temi che sono parte del nostro presente. Un programma che mette al centro l’
Europa, la sua
Storia, la sua
civiltà frutto di mille apporti, di mille scontri e di mille abbracci. Tutto questo con
Viaggiare i Balcani e i suoi
partner locali, appassionati e determinati a valorizzare questo
enorme patrimonio di spirito e culture.
Un viaggio a Sarajevo, la capitale della Bosnia Erzegovina,
suscita emozioni molto forti e contrastanti. Un luogo dai tanti volti e dalle ferite ancora aperte che rendono però ancora più interessanti le bellezze che ha da offrire.
Sarajevo è come un libro duro difficile da leggere ma che, una volta girata l’ultima pagina, ti lascia il segno. Multietnica e multireligiosa, la città è caratterizzata da diverse culture che, ognuna con i propri luoghi di culto, convivono nel rispetto reciproco
Il centro storico ha la forma di un
anfiteatro naturale e sorge nella vallata tra le Alpi Dinariche attraversata dal fiume Miljacka. Camminando tra le stradine in pietra e le case con i tetti spioventi, tipiche di un paesaggio di montagna, compaiono i primi segni del doloroso passato di Sarajevo: le “
Rose di Sarajevo”.
Un’espressione così dolce per indicare
le cavità causate dai colpi di mortaio durante gli anni dell’assedio (1992 – 1995). Colorate di rosso, le Rose di Sarajevo ricordano un periodo atroce che non deve essere dimenticato.
La storia di Sarajevo è piena bombardamenti, vittime innocenti e guerre interminabili che vale la pena conoscere per comprendere la forza di questo popolo nel rialzarsi e andare avanti.
Non fa parte delle tappe gettonate dal turismo di massa e i turisti che la scelgono sono guidati dai racconti di chi c’è stato e ne conserva un ricordo memorabile.
VISOKO: ALLA SCOPERTA DELLE MISTERIOSE PIRAMIDI BOSNIACHE
Tra i Balcani si nasconde
uno dei più grandi misteri archeologici del mondo. Stiamo parlando delle cosiddette
Piramidi Bosniache di Visoko, vicino
Sarajevo, che però la comunità scientifica non riconosce come tali, definendole delle “semplici” formazioni naturali; eppure all’osservarle da lontano la loro forma geometrica è evidente e non lascia spazio a dubbi: si tratta di
mastodontiche strutture piramidali ricoperte da una fitta vegetazione, che secondo il suo scopritore risalirebbero a 30 mila anni fa. Ma dove si trovano esattamente, e perché la loro scoperta potrebbe cambiare per intero la Storia dell’Archeologia?
GIORNO 1 – 3 Giugno: ROMA-SARAJEVO
Partenza da
Roma in aereo volo diretto a
Sarajevo.Incontro con la guida in lingua italiana e trasferimento in hotel. Entrata in città lungo il
viale principale che, noto per le durissime vicende dell’assedio, rende in modo ottimo l’idea dello
sviluppo urbanistico della città dal secondo dopoguerra ad oggi. Check-in, cena e pernottamento in hotel.
Prima di passeggiare tra le sue strade vale la pena vedere
Sarajevo anche dall’alto, sia salendo, magari durante il tramonto, sulle mura del
Bastione Giallo, sia dalla
Torre Avaz, l’unico grattacielo della città, che dall’ultimo piano regala un panorama mozzafiato.
GIORNO 2– 4 Giugno: SARAJEVO-PIRAMIDI VISOKO-SARAJEVO
Prima colazione in hotel.Partenza in bus privato per la visita delle
Piramidi di Visoko,circa 1 ora di strada.
VISOKO: ALLA SCOPERTA DELLE MISTERIOSE PIRAMIDI BOSNIACHE
l luogo dove la scienza incontra la spiritualità.
Le Piramidi Bosniache saranno una delle scoperte più entusiasmanti del Vostro Viaggio in
Bosnia Erzegovina un Paese che si rivelera’,tra i più belli che abbiate visitato, un Paese verdissimo e naturale, con tanta acqua e montagne, ricco di Storia, e abitato da un popolo semplice e genuino.
Un grande mistero che Vi lascera’ a bocca aperta, per fascino e dimensioni:
le Piramidi Bosniache, che secondo
il loro scopritore,
Semir Osmanaghich, sarebbero piramidi risalenti a oltre 30.000 anni fa, opera di una
civiltà estremamente evoluta.“
La Comunità scientifica la ritiene una bufala. Certo, non possiamo essere noi a decretare il verdetto, ma quando vi ritroverete ai piedi della Piramide del Sole, e avrete percorso i suoi
tunnel interni, la sensazione che avrete,sara’ di magia. Ognuno sia libero di pensare ciò che crede, il nostro consiglio è però di regalarvi quest’esperienza letteralmente rigenerante.”
Quelle che oggi vengono chiamate Piramidi Bosniache fanno riferimento a un
complesso collinare di forma piramidale alto ben 200 metri situate nei pressi di
Visoko, a circa 35 km dalla Capitale Sarajevo, portato alla ribalta internazionale per
le teorie di Semir Osmanagić, che le ritiene delle antiche costruzioni umane risalenti a 12 000 anni. Geologi, archeologi e
scienziati hanno, però, confutato direttamente le sue affermazioni sulle colline bosniache, concludendo, dopo un’analisi diretta del sito, che le colline sono formazioni naturali comuni senza segni di costruzione.
La piramide del Sole ha la forma di una piramide regolare con spigoli ben delineati e tre lati conservati (nord, est e ovest) che hanno la stessa inclinazione e sono orientati verso i punti cardinali.
È ricoperta da terreno e vegetazione al di sotto dei quali sono stati trovati vari strati di blocchi rettangolari di calcestruzzo.
Le analisi dei campioni eseguite in laboratori di diversi paesi hanno determinato che i blocchi sono realizzati con un geo-polimero cementizio della migliore qualità.
Secondo le datazioni al radiocarbonio gli strati di terreno che ricoprono la piramide risalgono a 12000-15000 anni fa, mentre i fossili di foglie ritrovati tra due strati di blocchi di calcestruzzo risalgono a 29200 anni fa. Al momento si ritiene che questa sia l’età ufficiale della piramide.
Alla sommità della piramide del Sole esperti di vari paesi hanno individuato e misurato ultrasuoni, infrasuoni, campi elettromagnetici di origine artificiale (28 kHz) e campi di energia con caratteristiche tipiche dei campi di torsione (onde scalari).
La teoria di Osmanagíc sarebbe quindi priva di fondamento scientifico e storico.
Eppure in seguito agli scavi portati avanti personalmente da Osmanagic e autorizzati dal governo Bosniaco, sono emersi
sono stati ritrovati blocchi in ceramica del peso di diverse tonnellate posizionati sopra alle intersezioni di corsi d’acqua sotterranei. Inoltre, ad un’analisi del sito, si nota come i
terrazzamenti della piramide della Luna, alta 190 metri, sono stati realizzati combinando blocchi in arenaria e di argilla su vari strati alterni. Il
materiale organico rinvenuto sul lato ovest della piramide tra due strati di blocchi in arenaria è stato analizzato al radiocarbonio e risale a 12350 +/- 50 anni fa.
Rientro a Sarajevo e inizio delle visite.Nota bene:eventuali visite potranno essere completate ultimo giorno dal momento che volo parte in serata.
Il
centro storico di Sarajevo è affascinante e ricco di cose da vedere. Per visitare la città passeggerete più volte tra le sue stradine strette.
Proprio per la sua posizione centrale originariamente
Bašcaršija era il luogo in cui avveniva il mercato della città, infatti il suo nome deriva da “baş-çarşı” che in turco significa “mercato principale”.
La
città vecchia è così ricca di moschee, chiese ortodosse, monumenti storici, che anche senza un preciso itinerario potete scegliere di passeggiare e fermarvi nei luoghi che vi incuriosiscono maggiormente.
La via principale e pedonale è
Ferhadija, con negozi, ristoranti e caffè dove fermarsi a sorseggiare il caffè turco inserito nella lista dei beni immateriali dichiarati
Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Nella piazza centrale, la
fontana Sebilj, realizzata dall’architetto ceco Alexander Wittek in stile moresco, è anche il luogo più gettonato per una delle foto simbolo della città di Sarajevo: attenzione solo ai piccioni!
Bašcaršija è stupenda soprattutto durate il tramonto, quando la luce del sole calante la colora di un giallo inteso molto suggestivo e con il
canto dei muezzin sembra di essere in una città araba.

Sono tante
le moschee di Sarajevo, ognuna bella a modo suo nonostante tutte mostrino qualche ferita della guerra. Nel quartiere turco di Bašcaršija si trova
la grande Moschea dell’Imperatore, edificata nel 1457 e ricordata come la prima moschea costruita dopo la conquista ottomana della Bosnia.
Fu realizzata in onore del sovrano Solimano I. Nonostante la sua grandezza ha una singola cupola ed
è considerata la moschea più bella del periodo ottomano nei Balcani.
La grande apertura e il rispetto della fede altrui dei musulmani rende semplice
l’accesso ai turisti, con un abbigliamento adeguato all’entrata in qualsiasi luogo religioso.
All’interno sono presenti decorazioni recentemente ristrutturate. Dopo averla visitata fermatevi a guardare anche il
cimitero di fianco.
Dopo le guerre, molti parchi a Sarajevo sono stati utilizzati come terreno di sepoltura. Nel cimitero della Moschea dell’Imperatore sono seppelliti
visir, mullah, muftī, sceicchi, dipendenti della moschea e personaggi di spicco vissuti a Sarajevo. Le tombe illustri sono caratterizzate dal vistoso turbante in pietra.
In pieno centro storico, tra moschee e sinagoghe, c’è la
Cattedrale del Sacro Cuore: il principale luogo di culto cattolico di Sarajevo e oggi sede dell’arcidiocesi cattolica di Vrhbosna.
In stile neogotico e romanico, fu costruita tra il 1884 e il 1889 ma anch’essa non fu risparmiata dai bombardamenti e per questo in parte ricostruita dopo l’assedio.
La facciata della chiesa è affascinate, con mattoni che rivestono le due alte torri campanarie gemelle e il portale centrale con il rosone.
Consigliamo di visitare l’interno della Cattedrale durante una funzione religiosa di mattina, anche se si è atei o di un’altra religione.
Sarete accolti dalla
musica sacra dei 22 registri dell’organo e la luce del sole che filtra variopinta tra le cinque finestre in vetro artistico dell’abside: quest’atmosfera rende gli interni gotici molto suggestivi.
Uscendo dalla chiesa fate caso alla
Rosa di Sarajevo sull’asfalto che ricorda come nessun luogo fu risparmiato. La statua di Giovanni Paolo II fu realizzata in memoria di una messa da lui celebrata nella cattedrale.
L’accento viene posto sulle religioni e sulle comunità –
musulmana,
ortodossa,
cattolica ed
ebraica – che per secoli hanno condiviso lo spazio cittadino. Le loro sedi di preghiera, a pochi metri l’una dall’altra, simboleggiano Storia e storie intrecciate di uomini, donne, comunità. City tour a piedi con le visite della
Viječnica – il Municipio (
Biblioteca Nazionale ed Universitaria nel periodo della Jugoslavia socialista.La cultura è da sempre stata il bersaglio di chi vuole imporre il proprio modo di vedere e durante la guerra tra gli obiettivi di Sarajevo ci fu proprio la “
Vijesnica“, l) -, protagonista sia degli eventi del
1914 che del tragico fine agosto del
1992, quando gli assedianti l’hanno data alle fiamme e ne hanno
distrutto l’immenso patrimonio bibliotecario e culturale, di
Begova dzamija – la Moschea di Bey -, della Chiesa ortodossa, della Cattedrale e della Sinagoga con cimitero ebraico, – tra i più antichi d’Europa -, che accoglie nel suo perimetro l’originaria
comunità sefardita e la più recente
comunità ashkenazita. Immancabile la visita al
Ponte Latino, presso il quale il
28 giugno 1914 Gavrilo Princip ha assassinato l’arciduca ed erede al trono di Vienna
Francesco Ferdinando e la moglie – fatto, questo, passato alla Storia come il casus belli per lo scoppio della Grande Guerra – e alla
Baščaršija – il quartiere commerciale di fondazione turco-ottomana.

Chi lo desidera può salire sulla
storica funivia (žičara), ripristinata nel 2018 dopo la distruzione subita al tempo dell’assedio. La
Sarajevska žičara collega il centro della città al
Monte Trebević, luogo amato dai Sarajevesi e da cui si gode una vista stupenda. Sede di
competizioni sportive ai
Giochi olimpici invernali del
1984 si è poi trasformato in
postazione di tiro sulla città nel corso del conflitto ed ora sta riconquistando progressivamente il suo ruolo di
spazio di vita civile. Cena e pernottamento in hotel .
GIORNO 3 – 5 Giugno SARAJEVO-SREBRENICA-SARAJEVO
Prima colazione in hotel. Incontro con la guida.
Galerija 11/07/95: la data impressa nel nome della prima galleria memoriale della Bosnia Erzegovina serve a ricordare una delle giornate più cruente della storia dell’intera umanità, quella del
Massacro di Srebrenica.

Le milizie serbe non fecero distinzione tra uomini, donne e bambini, e a perdere la vita furono in 8372.
La galleria non è un’esposizione di immagini cruente ma un racconto che commuove.
Utilizzeremo l’audioguida,per dare voce alle foto artistiche di Tarik Samarah, così perfette artisticamente da raggiungere il loro obiettivo: toccare nel profondo l’animo umano.
Volutamente stampate in bianco e nero mostrano il confine tra la vita e la morte, o meglio il punto in cui non esistono più le norme umane.
L’unica possibilità di non ripetere atti atroci è ricordare: tra interviste ai sopravvissuti, foto delle fosse comuni e il racconto di chi partecipato attivamente alla riesumazione dei corpi, ci sarà tanto materiale su cui riflettere.
L’intento della mostra è trasformare il visitatore da mero osservatore passivo a testimone di qualcosa che non ha nulla di umano né di giusto e che non deve riaccadere.
Escursione a
Srebrenica, un tempo famosa per le acque termali ed oggi tristemente nota per il peggior massacro avvenuto dopo la seconda guerra mondiale.

L’11 luglio 1995 l’enclave delle Nazioni Unite fu occupata da parte delle truppe serbo-bosniache. I caschi blu olandesi presenti non opposero alcuna resistenza e la popolazione fu deportata. Ne seguì il terribile genocidio, in cui furono trucidati ottomila uomini e ragazzi bosniaci musulmani.

Visita al memoriale.

Rientro a Sarajevo. Cena e pernottamento in hotel.
GIORNO 4 – 6 Giugno SARAJEVO-TRAVNIK-JAICE-MOSTAR
Prima colazione in hotel. Partenza per
Travnik, capitale della Bosnia ottomana nel XVIII secolo e nel primo scorcio del XIX. La vita della città in quell’epoca viene descritta con ineguagliabile maestria
dal premio Nobel per la letteratura Ivo Andrić ne
“La Cronaca di Travnik”, di cui visiteremo la casa. Segue visita dell’imponente
fortezza medievale, per godere della vista dell’
antico nucleo urbano e del centro novecentesco.

Proseguimento per
Jajce,
capitale della Bosnia nel Medioevo. Affascinante per il suo
nucleo storico, aggrappato al pendio del monte su cui domina l’
antica fortezza, la città fa mostra di abitazioni di
architettura tipica della Bosnia centrale.

Visiteremo le Catacombe e il
Museo dell’AVNOJ, l’edificio dove si è tenuta
l’assemblea fondativa della Jugoslavia socialista nel
novembre 1943. In un’atmosfera di altri tempi, l’allestimento mira a riprodurre l’ambiente in cui si è svolto l’incontro dei
vertici delle forze partigiane che ha portato alla nascita della nuova Jugoslavia.
Nel pieno centro della città si trovano inoltre le cascate della Pliva, che andremo a vedere.

Proseguimento per
Mostar. Check-in. Cena tradizionale organizzata dallo storico partner locale
Okusi Hercegovinu, da anni attivo nel recupero e nella valorizzazione dei
gustosissimi prodotti alimentari tipici della regione.

Pernottamento in hotel.
GIORNO 5 – 7 Giugno: MOSTAR-BLAGAJ-POCITELJ-RADIMLJA-MOSTAR
Prima colazione in hotel. Incontro con la guida.visita guidata di
Mostar, con un’escursione particolare chiamata ” Mostar Ottoman Experience” . La guida, durante la visita, ci porterà in un viaggio nel tempo, visiteremo la Mostar del periodo ottomano, parleremo di leggende, usi e costumi. Visiteremo il Vecchio Ponte, la moschea Koski Mehmed Pasa, il vicolo Biscevica.

Il centro storico, antico punto di passaggio di
carovane mercantili in viaggio tra il cuore dei Balcani e la costa adriatica. All’interno del cuore di pietra bianca della città spiccano la
Čaršija – il quartiere turco ottomano nato per ospitare botteghe di artigiani e luoghi di ritrovo e convivialità –, l’antica
Moschea Koski Mehmed Pascià ed il
Ponte Vecchio: lo
Stari Most.

Quest’ultimo – simbolo del
contatto e dell’intreccio tra Oriente ed Occidente e
abbattuto durante il conflitto nel novembre del
1993 è oggi
ricostruito e attende nuovamente di … invecchiare. Visiteremo anche la
Biscevica Kuca, residenza ottomana di un’importante famiglia, ora museo. Per chi lo desidera è possibile visitare il
Cimitero Partigiano realizzato dall’
architetto jugoslavo Bogdan Bogdanović: un tempo memoriale imponente, dedicato ai combattenti della
Lotta Popolare di Liberazione, vive oggi una lenta ripresa dopo anni di abbandono.
Escursione al piccolo centro di
Blagaj con visita della
Tekija derviscia del XVI secolo.

Qui meditazione, ascetismo e saggezza pervadono ancora l’atmosfera di un
luogo sacro agli occhi della comunità musulmana.

Si sosta poi nel centro di
Počitelj,
antico villaggio turco-ottomano tutelato dall’Unesco, pittoresco borgo medievale con la sua fortezza diroccata a ridosso del fiume Narenta Pocitelj, una piccola città vicino a Mostar e una famosa colonia artistica, che rappresenta da decenni un’ispirazione e un’asilo per artisti provenienti da tutta Europa.

Visiteremo la moschea Hajji Alija, Sisman-Ibrahim Pasha Madrasah, un hammam ed altro ancora.
Grazie alla sua posizione, questo abitato domina la
valle del fiume Neretva (Narenta) ed ha rivestito per secoli un rilevante
ruolo strategico-militare.
Si prosegue infine con la visita alla
necropoli bogomila medievale di
Radimlja,
Patrimonio Unesco,testimone dell’esistenza di una locale
Chiesa cristiana pauperista collegata alle Eresie occidentali.

Gli Stecaks sono un tipo speciale di lapide. Rappresentano il fenomeno più interessante, e in effetti il più grande mistero dello stato bosniaco medievale.Rientro a Mostar. Cena e pernottamento in hotel.
GIORNO 6 – 8 Giugno: MOSTAR-STOLAC-KRAVICE-MEDJUGORJE-MOSTAR
Dopo colazione ,Dopo la colazione si parte per la cittadina di
Stolac. La città è conosciuta per la sua unica architettura ottomana.

Visiteremo gli edifici più preziosi di quel periodo – Begovina, complesso residenziale della famiglia
Rizvanbegovic, torre
Turkovic, Tekke, antica scuola islamica ,
Podgrad, Uznovic e Cuprija Mosques.

Dopo Stolac, visita presso
Vjetrenica, una famosa grotta descritta nella prima enciclopedia mondiale “Historia Naturalis”- per assistere alle meraviglie con le sue numerose stalattiti, pietra fluente, drappeggi, cascate e altre forme, il lago lungo 180 metri, diverse piccole cascate e insenature. Con la sua biodiversità sotterranea con più di 200 diverse specie animali, che si sono completamente adattate alla vita nell’oscurità eterna, incluso il pesce Umano, lo rende unico e speciale.

Andremo ad’ammirare le più grandi cascate dell’Erzegovina. Le cascate di
Kravice sono una meraviglia della natura che non dimenticheremo facilmente.

Ora del pranzo libero. Nel pomeriggio, come ultima tappa, visiteremo
Medjugorje, uno dei luoghi più sacri in Bosnia ed Erzegovina. A Medjugorje visiteremo la Chiesa di San Giacomo .
In serata rientro a Mostar e rientro nell’hotel cena e pernottamento.
GIORNO 7 -9 Giugno MOSTAR-JABLANICA-KONICE-SARAJEVO
Prima colazione in hotel, check-out. Andiamo verso
Jablanica, dove visiteremo il
Museo della Battaglia sulla Neretva, dove è avvenuto un
episodio cruciale dello
scontro tra
partigiani guidati da Tito e
forze tedesche e alleate.

Per celebrare questo evento storico è stato realizzato il famoso film che ha visto protagonista un cast di
stelle del cinema.
Deviazione per la visita del Bunker di Titio a Konjic.

Durante il viaggio vedremo il canyon di
Neretva e il lago di
Jablanica.

Rientro a
Sarajevo cena e pernottamento.
GIORNO 8 – 10 Giugno: Sarajevo-Roma
Prima colazione in hotel e rilascio delle camere.Ultimazione delle visite di Sarajevo.
Visita del
Vrelo Bosne – il centro austro-ungarico realizzato negli anni del protettorato e sovranità austro-ungarica.

Le sorgenti del fiume di Bosna e Tunnel of Hope Museum.Questo tunnel era l’ unico modo per entrare e uscire da Sarajevo durante il suo lungo assedio di 1.425 giorni.
Il
Tunnel Spasa, detto anche tunnel della salvezza, fu progettato da Nedžad Branković e Fadil Šero e costruito dai volontari bosniaci durante il duro e interminabile periodo dell’assedio (1992-1995).
Collegava due città libere: Dobrinja e Butmir.

Il suo scopo era di permettere ai civili di salvarsi, ma anche di far passare aiuti umanitari e cibo. Proprio per il suo ruolo cruciale ad oggi resta il segreto meglio custodito, conosciuto solo da chi doveva salvarsi o aveva il compito di salvare.
La scritta che indica il tunnel è su una casa, che oggi è museo, ma che nel 1993 era di proprietà della famiglia che diede il permesso per costruirlo, con i rischi che ciò comportava.

Le prime immagini che vedrete sulle pareti sono i volti di coloro che hanno scavato con tutte le loro forze, su turni di 8 ore al giorno per circa sei mesi. Per capire a fondo l’animo di coloro che attraversavano il tunnel entrate prima nelle sale a vedere le proiezioni di quel periodo e soprattutto il documentario sul massacro di Prijedor.
Nelle teche sono custodite le divise e il plastico che raffigura l’intero tunnel di circa 800 metri di cui oggi solo 25 sono visitabili. Dopo la casa museo si entra nel tunnel alto 1,60 e largo 1 metro e le emozioni che si provano attraversandolo sono diverse dagli altri luoghi della memoria.
Non si percepisce solo il dolore, ma anche il senso di speranza provato da chi aveva la possibilità di raggiungere la salvezza.
Il tunnel segue la stessa traiettoria di chi, prima della sua costruzione, di notte provava ad attraversare la pista dell’aeroporto consapevole di avere una probabilità su due di salvarsi.
In tutte le città il mercato è la parte più viva, affollata e colorata e lo è anche il
Mercato Pijaca Markale a Sarajevo, cuore del quartiere turco.
La vista di questo mercato per alcuni riporta subito alla mente le immagini atroci viste al telegiornale più di vent’anni fa.
Chi in quegli anni ancora non era nato noterà
la pietra incisa e il muro rosso in fondo al mercato con i nomi di tutti coloro che persero la vita negli attentati che coinvolsero vittime innocenti.
Furono due i bombardamenti contro i civili nel Mercato Pijaca Markale: nel ’94 persero la vita 68 persone innocenti, mentre nel ’95 furono 43 i morti. La magra consolazione è che questi attentati velocizzarono gli accordi di pace del ’95 a Dayton.
Oggi si è accolti dal profumo del Burek, dai colori della frutta e dai produttori impegnati nella vendita dei loro prodotti a Km 0 espressione della voglia di andare avanti. In effetti i prodotti che offrono sono molto buoni, soprattutto i frutti di bosco coltivati sulle montagne limitrofe.
Prima di andar via, attraversate la strada e visitate anche il mercato chiuso dove è possibile assaggiare un ottimo tagliere di formaggi e salumi.

Tempo e pranzo libero al mercato.
Nel tardo pomeriggio,trasferimento in aereoporto e volo di rientro a Roma.Arrivo e fine dei servizi.
LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE COMPRENDE:
- Voli di linea Roma-Sarajevo-Roma in classe economica franchigia bagaglio 20 kg
- Pernottamenti in hotel 4**** con mezza pensione.
- Visite guidate con guide autorizzate in in lingua italiana ed escursioni indicate in itinerario.
- Bus privato per la durata del tour.
- Assicurazione medica massimale 50.000,00 e bagaglio massimale 1.500,00
- Assicurazione annullamento al viaggio copre intero valore del costo
- Iva di legge
- Gadget kit da viaggio
- Accompagnatore dall’Italia
LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE NON COMPRENDE:
- Tasse aeroportuali € 95,00 da riconfermare all’emissione del biglietto
- Ingresso siti musei e monumenti pari a euro 100,00
- Pranzi
- Eventuali tasse di soggiorno
- Facchinaggio, bevande ai pasti
- Mance
- Extra personali
ATTENZIONE! E’ richiesto ai partecipanti di segnalare ogni eventuale intolleranza, allergia ed esigenza collegate al cibo, nonché ogni eventuale patologia medica, che possano rilevare nel corso dello svolgimento del viaggio. L’organizzazione non è responsabile per segnalazioni non effettuate dagli interessati.
DOCUMENTI DI VIAGGIO NECESSARI:
CARTA D’IDENTITA’ in corso di validità (senza rinnovo con timbro) o
PASSAPORTO.
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