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MESOPOTAMIA TURCA-NUOVE SCOPERTE E MOLTO ALTRO

Prezzo
3380,00€ per persona
Data
21/03/2025
Durata
10 giorni - 9 notti
  • Informazioni
  • Recensioni

Cosa è incluso

Informazioni aggiuntive
Adesioni entro 10/02/2025: acconto € 900,00 Saldo: 40 giorni prima della partenza
Prezzi aggiuntivi
Suppl. Singola: 490,00€
Programma del tour

Dai banchi di scuola tutti sappiamo che Mesopotamia significa letteralmente «tra i fiumi» e che si tratta di due fiumi «leggendari»: il Tigri e l’Eufrate. Ma forse non tutti sanno che questi fiumi nascono proprio nell’Anatolia orientale in Turchia.

Questo fa sì che parte del territorio turco sia la cosiddetta Mesopotamia settentrionale.

In Turchia, è stato scoperto il sito archeologico più antico di sempre

                                        Göbekli Tepe, è un luogo di culto antichissimo.

Göbekli Tepe è una scoperta sensazionale. Un sito archeologico che è il più antico luogo di culto mai scoperto, un tempo di pietra la cui costruzione – secondo i primi studi – fu iniziata attorno al 9.500 a.C., per poi continuare per un tempo compreso tra i tre e i cinque secoli, impiegando centinaia di uomini. Intorno all’8000 a.C., il sito fu abbandonato e deliberatamente seppellito con la terra.

Costruito su di una collina artificiale alta 15 metri e con un diametro di 300, il suo valore archeologico fu riconosciuto nel 1963, quando un gruppo di ricercatori turchi e americani notò importanti cumuli di frammenti di selce, che nell’età della pietra era simbolo di presenza umana. Trent’anni dopo, un pastore del luogo notò alcune pietre dalla forma strana che uscivano dal terreno; Nel 1995 iniziarono gli scavi, che ancora oggi proseguono.

Perché Göbekli Tepe è davvero enorme. Per il momento, sono stati portati alla luce un santuario monumentale megalitico e quattro recinti circolari, delimitati da giganteschi pilastri in calcare. Secondo chi ha diretto gli scavi, le pietre al loro interno – drizzate in piedi e disposte a cerchio – simboleggerebbero assemblee di uomini. A forma di T, le 40 pietre rinvenute (alte fino a 3 metri) riportano raffigurazioni di diversi animali, alcune delle quali volontariamente eliminate. Pare che, altre 250, siano ancora sepolte sotto il terreno. A circa un chilometro dal sito, è stata invece ritrovata una pietra a forma di T alta 9 metri, probabilmente destinata ad un santuario mai realizzato. Infine, le sculture in argilla, rappresentanti probabilmente volpi o cinghiali.

Göbekli Tepe, dove si trova il Giardino dell'Eden

 

                            Monte Nemrut

          Viaggio alla scoperta della montagna

                    mausoleo della Turchia.

La megalomania di un sovrano riecheggia attraverso i secoli in cima all’aspra cima del Nemrut Dağı, dove un re armeno del I secolo a.C., Antioco I Epifane, fece costruire la propria tomba e la riempì con monumentali statue raffiguranti se stesso e gli dèi.Le colossali teste megalitiche del  Monte Nemrut sono parte di un affascinante sito archeologico nel sud-est della Turchia. Questo sito, risalente al I secolo a.C., è attribuito al re Antioco I Theos di Commagene, un piccolo regno che un tempo esisteva tra gli imperi romano e partico. Le teste fanno parte di un complesso santuario più ampio che include un tumulo (mound funerario*) e diverse terrazze.Le terrazze sono decorate con statue che rappresentano un mix di divinità greche, armene e persiane, che simboleggiano le influenze culturali della regione. Le caratteristiche più sorprendenti sono le massicce teste in pietra, che si ritiene siano cadute dai corpi delle statue a causa di alcuni terremoti. Queste teste, alcune delle quali misurano fino a 2 metri di altezza, raffigurano divinità e, probabilmente, lo stesso re Antioco.

Il Monte Nemrut è particolarmente interessante per la sua fusione di stili artistici ellenistici e persiani. Questo riflette il sincretismo culturale e religioso di un regno che cercava di mantenersi in equilibrio in mezzo a potenti regni confinanti, quello Romano e Persiano.

È stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987.

“Guardare l’alba è sempre bellissimo, in qualsiasi luogo. Vederla su un monte, in compagnia di statue enormi, con le loro teste imperturbabili al tuo fianco è un’esperienza indimenticabile.”

Turchia, il sito archeologico di Arslantepe è Patrimonio Unesco

 

UNESCO mirası Arslantepe'ye ziyaretçi sayısı 10 kat arttı

Il sito archeologico di Arslantepe, nella provincia orientale di Malatya, in Turchia, è diventato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, decisione presa il 26 luglio 2021 durante la 44^ riunione del Comitato tenutasi a Fuzhou, in Cina. Salgono così a 19 i beni UNESCO della Turchia. Arslantepe, che significa “Collina del leone”, è stata accettata nell’elenco provvisorio dei siti del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2014 ora l’inserimento è ufficiale.
Secondo il sito dell’UNESCO, Arslantepe è una “testimonianza eccezionale del primo sorgere della società statale nel Vicino Oriente”. In altre parole, il sito archeologico di 4 ettari (40.000 metri quadrati) e di 30 metri di altezza mostra i cambiamenti fondamentali nel processo di formazione dello stato nelle società anatoliche orientali e mesopotamiche”.
Arslantepe è ora Patrimonio dell’Umanità grazie ai suoi vari valori universali eccezionali, perchè testimonia il cambiamento delle tradizioni culturali e della gerarchia insieme all’emergere di nuovi sistemi sociali e politici basati su differenze sociali e privilegi economici. Il sito è anche una fonte di nuovi sviluppi nell’architettura monumentale, nella tecnologia e nelle arti, oltre a miglioramenti amministrativi e politici nel corso del IV millennio a.C. Il tumulo servì come insediamento dal periodo calcolitico all’XI secolo d.C. Fu utilizzato come villaggio romano durante il V e il VI secolo d.C. e in seguito servì come necropoli bizantina. Ospita vari reperti relativi alla nascita di un sistema statale e al passaggio da una struttura sociale egualitaria a una gerarchica.

A seguito degli scavi negli strati tardo ittiti del sito, sono stati portati alla luce un cortile decorato con bassorilievi su pietra, due statue di leoni su entrambi i lati del cancello d’ingresso, nonché una statua del re ittita Tarhunza e un palazzo tardo ittita . Altri reperti includono un palazzo di adobe risalente al 3.300-3.000 a.C., una tavoletta d’avorio di 3.200 anni, un tempio risalente al 3.600-3.500 a.C., più di 2.000 impronte di sigilli, uno scheletro di bambino di 5.700 anni e un oggetti in metallo di qualità.
I manufatti mostrano che Arslantepe era un centro ufficiale, religioso e culturale dove nacque l’aristocrazia.

Diyarbakir è la storica capitale del Kurdistan turco – definizione controversa, perché ufficialmente il Kurdistan turco non esiste. L’Unesco ha dichiarato la sua città vecchia Patrimonio dell’Umanità, incredibilmente pittoresca grazie alle sue antiche fortificazioni, le mura romane e bizantine, i lussureggianti giardini Hevsel, affacciati sul Tigri, i bazar, la grande moschea. Diyarbakir è una città ricca di storia e di cultura, ma anche di folklore. Per il popolo curdo è una importante città-simbolo.

 

Giorno 1º: ITALIA QISTANBUL Q MALATYA

Ritrovo dei partecipanti in aereoporto e volo a Malatya via Istanbul.Arrivo e  partenza per la visita tumulo Aslantepe un sito storico di 4 ettari (40.000 metri quadrati) e di 30 metri di altezza che risale all’età del Rame e al periodo tardo ittita. L’importante risultato è frutto della collaborazione tra Turchia e Italia. Gli archeologi italiani hanno avviato gli scavi nel 1932 e dal 1961 le campagne di scavo sono affidate all’Università “La Sapienza di Roma”. Gli estesi scavi del complesso hanno  portato alla luce tracce dell’Età del Bronzo e dell’Impero Ittita, tra cui palazzi appartenenti a sovrani assiri e ittiti Il tumulo è stato densamente popolato dagli Ittiti dal 1900 a.C. al 1200 a.C. e fornisce preziose informazioni sulla vita dell’elite di questa civiltà, dando una comprensione del tipo di vita durante il periodo in cui venivano istituiti il governo centralizzato e il controllo dell’economia.

Turchia, il sito archeologico di Arslantepe è Patrimonio Unesco - Travelnostop

Nel 2021, il Tumulo di Aslantepe e il Museo all’aperto sono stati inseriti nella lista dei siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO, riconoscendo la loro importanza culturale e il loro valore storico poiché testimonia il cambiamento delle tradizioni culturali e della gerarchia insieme all’emergere di nuovi sistemi sociali e politici basati su differenze sociali e privilegi economici. Il sito è anche una fonte di nuovi sviluppi nell’architettura monumentale, nella tecnologia e nelle arti. Il tumulo servì come insediamento dal periodo calcolitico all’XI secolo d.C. Fu utilizzato come villaggio romano durante il V e il VI secolo d.C. e in seguito servì come necropoli bizantina.

Arslantepe, sito archeologico in Anatolia

A seguito degli scavi negli strati tardo ittiti del sito, sono stati portati alla luce un cortile decorato con bassorilievi su pietra, due statue di leoni su entrambi i lati del cancello d’ingresso, nonché una statua del re ittita Tarhunza e un palazzo tardo ittita . Altri reperti includono un palazzo di adobe risalente al 3.300-3.000 a.C., una tavoletta d’avorio di 3.200 anni , un tempio risalente al 3.600-3.500 a.C., più di 2.000 impronte di sigilli, uno scheletro di bambino di 5.700 anni e un oggetti in metallo di qualità. I manufatti mostrano che Arslantepe era un centro ufficiale, religioso e culturale dove nacque l’aristocrazia.

Cena e pernottamento in hotel.

Giorno 02º: MALATYA – KAHTA / NARİNCE

Prima colazione in hotel. Malatya, conosciuta anche come la “città delle albicocche”. Questa città è stata un tempo un importante punto di incontro lungo le grandi vie commerciali e conserva ancora oggi il fascino di un passato ricco di storia e cultura. Museo di Malatya. Questo museo ospita una vasta collezione di reperti archeologici provenienti da vari periodi storici, tra cui il Neolitico, l’età del bronzo e l’era romana. È un ottimo punto di partenza per conoscere la storia della regione.

E la visita  Moschea di Silahtar Mustafa Pasha, costruita nel XVII secolo, questa moschea ottomana è un esempio di architettura storica ben conservata e offre un’atmosfera tranquilla e spirituale.

Pranzo in ristorante tradizionale.

Dopo pranzo proseguimento per villaggio di Narince sebbene più piccolo e meno conosciuto, Narince è un villaggio situato a mezz’ora dalla cima del Monte Nemrut che conserva alcune imponenti statue create nel 38 AC per ordine del re Antioco di circondare la sua tomba. È uno dei siti più straordinari della Turchia ad un’altezza di 2.000 metri ed è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987,pernotteremo in questo villaggio.

Successivamente proseguimento per Dyarbakir.

Cena e pernottamento in hotel.

Giorno 03º: NARİNCE / MONTE NEMRUT / DİYARBAKIR

L’alba sul Monte Nemrut è un’esperienza indimenticabile, con la luce del sole che sorge e si riflette sul sito archeologico, creando uno spettacolo mozzafiato e emozionante. Il Monte Nemrut non è solo un sito archeologico, ma anche un luogo che evoca un senso di meraviglia e spiritualità.

Monte Nemrut, statue colossali

È uno dei siti più straordinari della Turchia ad un’altezza di 2.000 metri ed è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987 grazie alle sue  colossali teste megalitiche Questo sito, risalente al I secolo a.C. ( nel 38 A.C.), è attribuito al re Antioco I Theos del regno di Commagene, un piccolo territorio che un tempo esisteva tra gli imperi romano e partico. Le teste fanno parte di un complesso santuario più ampio che include un tumulo funerario per la  tomba del re e diverse terrazze. Le terrazze sono decorate con statue che rappresentano un mix di divinità greche, armene e persiane, che simboleggiano le influenze culturali della regione.

 

Turchia - Esplorando il Monte Nemrut - Eradecor | HomeFashion

Le più sorprendenti sono le massicce teste in pietra, che si ritiene siano cadute dai corpi delle statue a causa di alcuni terremoti. Queste teste, alcune delle quali misurano fino a 2 metri di altezza, raffigurano probabilmente, oltre alle divinità anche lo stesso re Antioco.

Panorama del Nemrut National Park

Approfondimenti Monte Nemrut .

Le statue, che rappresentano varie divinità greche e persiane, così come il re Antioco I stesso, sono state scolpite da grandi blocchi di pietra calcarea. Questi blocchi sono stati poi trasportati sul Monte Nemrut, un’impresa di per sé notevole data la loro mole e il terreno impervio. Una volta sul posto, gli artigiani hanno lavorato i blocchi per dargli la forma desiderata. Le teste delle statue, che oggi si trovano sparse ai piedi dei corpi, originariamente erano collocate in cima ai corpi seduti. Si crede che siano state dislocate dalle loro posizioni originali a causa di terremoti o di altri eventi naturali nel corso dei secoli. Come era di moda per i monumenti religiosi, più si era vicini al cielo e meglio era. Il sito include una grande tumulazione o tumulo, che si pensa contenga la tomba di Antioco. Questo tumulo è composto da una massa di pietre frantumate, coprendo ciò che si ritiene essere una struttura sepolcrale sotterranea. Non solo si trova in cima alla montagna più alta della zona, ma re Antioco la fece innalzare di altri 50 metri aggiungendo un tumulo conico. Da allora, una decina di metri sono andati perduti a causa dell’erosione umana e naturale.

In seguito partenza per la visita di Arsameia, un’antica città nota per i suoi rilievi rupestri e i resti delle sue maestose strutture e situata ai piedi del Monte Nemrut. La città deve il suo nome al re Arsameis dall’Armenia che raggiunse il potere intorno al 260 a.C., nel periodo turbolento delle guerre siriane.

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Chi visita Arsameia, contemplerà i suoi meravigliosi rilievi, esplorerà i tunnel e ammirerà la vista pittoresca dall’Acropoli. Arsameia on the Nymphaios | Turkish Archaeological News

Il monumento più caratteristico è il cosiddetto Rilievo di Mitra di cui ne è sopravvissuta solo la metà destra, che rappresenta il dio Mitra. Il rilievo mostra i raggi del sole che si irradiano dalla testa del dio che era una divinità solare.  Nel pendio della montagna, ci sono diverse grotte naturali utilizzate dall’uomo in epoca preistorica ma di interesse storico è una nicchia monumentale con un soffitto ad arco scavata nella roccia.

Arsameia on the Nymphaios | Turkish Archaeological News

Nelle profondità della nicchia, c’è un tunnel che scende 14 gradini verso una camera a pianta quadrata con lati di 8 metri e un’altezza di 9 la cui funzionalità non è accertata: si presume fosse il tempio del dio Mitra, oppure la camera funeraria del re Mitridate I Callinico.

Approfondimenti Arsameia.

Il nome completo del luogo è Arsameia sul Nymphaios, in quanto distingue questa località dalle altre Arsameias, sull’Eufrate, ora note come Gerger. La città deve il suo nome al re Arsameis dall’Armenia che raggiunse il potere intorno al 260 a.C., nel periodo turbolento delle guerre siriane Le guerre siriane furono combattute tra l’Impero seleucide e il Regno d’Egitto governato dai Tolomei, ovvero tra gli stati che erano gli eredi del vasto ma breve impero di Alessandro Magno.si svolsero nella Celesiria, che copriva i territori della Siria e dell’Anatolia meridionale, nel terzo e secondo secolo a.C. Questo conflitto di lunga durata fu un enorme peso per entrambe le parti, esaurì le loro risorse umane e materiali e permise ai governanti locali di tentare con successo di ottenere il controllo su frammenti del teatro di guerra. Uno di loro fu Arsameis, che fondò il Regno di Commagene. Il suo discendente, il re Mitridate I Callinico, aveva inclinazioni ellenistiche. Si alleò con i Seleucidi e sposò la figlia del re Antioco VIII, Laodice VII Thea Philadelphus. Il loro figlio salì al trono di Commagene come Antioco I Theos Dikaios Epiphanes Philorhomaios Philhellen. Grazie alle origini reali di entrambi i genitori, poteva essere orgoglioso del suo splendido pedigree. Tuttavia, molto probabilmente sarebbe stato completamente dimenticato, insieme al suo regno, se non fosse stato per il programma edilizio da lui avviato qui nei pressi del monte. Durante l’estate il sovrano si trasferiva nel palazzo che era stato eretto ad Arsameia sul monte Nemrut Un muro difensivo circondava le doppie vette della collina dove fu costruita Arsameia. Una delle iscrizioni lasciate da Antioco I informa che egli ampliò anche il palazzo, situato proprio in cima alla collina. Arsameia fu probabilmente abitata fino alla fine del Regno di Commagene, ovvero il regno dell’imperatore Vespasiano che ne incluse il territorio nell’Impero Romano nel 72 d.C. Poco dopo, i soldati della romani usarono gli edifici di questa antica città come cava.

Ricerca archeologica: L’esistenza di Arsamea fu scoperta per caso nel 1951 dall’archeologo tedesco Dörner che condusse delle ricerche sul monte Nemrut. Una persona del posto lo incoraggiò ad andare in un luogo noto nella zona come la “Pietra con un’immagine”. Dopo aver esaminato più da vicino questo esemplare, Dörner dichiarò che si trattava di un rilievo raffigurante il dio Mitra. Mitra indossa un berretto frigio, originariamente associato al culto anatolico di Attis, l’amante della dea Cibele. Nella mano di Mitra c’è un fascio di ramoscelli, noto come barsom e utilizzato dai sacerdoti nei rituali di purificazione. Il retro del blocco di pietra, su cui è stata scolpita la figura della divinità, è coperto di iscrizioni Regno di Commagene. Della metà sinistra del rilievo è stato trovato solo un frammento di un braccio di un re ma non si sa se raffigurasse Antioco I o suo padre Mitridate I. L’intera scena rappresentava probabilmente una stretta di mano tra una divinità e un sovrano. Questo tipo di rappresentazione grafica è chiamata dexiosis. Molti rilievi simili sono stati conservati nel Regno di Commagene, a testimonianza della megalomania dei loro sovrani, che si consideravano uguali agli dei. L’aspetto attuale del rilievo è il risultato della ricostruzione effettuata da Dörner, che ha riassemblato la metà inferiore e i quarti superiori del dio Mitra. Ulteriori lavori permisero di svelare un’iscrizione ben conservata che rese possibile identificare il luogo come Arsameia sul Nymphaios, la capitale estiva dei sovrani di Commagene.

Successivamente, ammireremo il Ponte dei Severi, (noto anche come Ponte Chabinas o Ponte Settimio Severo; è un ponte tardo romano situato vicino all’antica città di Arsameia .

romanoimpero.com: PONTE ROMANO DI CENDERE (Turchia)

L’imponente struttura romana attraversa il fiume Cendere e fu edificata negli ultimi anni del secondo secolo, dopo che l’imperatore Settimio Severo aveva sconfitto i Parti e aveva catturato Ctesifonte aggiugendo la Mesopotamia all’Impero Romano. Il ponte è costruito come un maestoso unico arco su due rocce nel punto più stretto del torrente. La costruzione era lunga 118 metri e su ciascuna delle due teste di ponte c’erano due pilastri con una statua, dedicata all’imperatore, a sua moglie Giulia Domna e ai loro figli Caracalla e Geta. Le colonne erette sulle estremità furono fatte costruire dai due figli dell’imperatore, ma quando Caracalla fu assassinato dal fratello, la sua statua fu rimossa e anche.il suo nome cancellato dalle iscrizioni per la damnatio memoria insieme alla colonna della sorella Geta.

Proseguiremo poi verso il Tumulo di Karakus sito tombale monumentale del Regno di Commagene, dove potremo esplorare antiche tombe e scoprire la ricca storia della regione.

Pranzo in ristorante tradizionale.

Il tumulo, alto circa 20 metri, è circondato da interessanti colonne. La colonna nella parte meridionale del tumulo ha una statua di aquila.mentre ad est ci sono due colonne. Su una di queste colonne si trova la statua di un toro, in parte scomparsa, mentre la statua del leone sull’altra è completamente scomparsa. L’iscrizione sulla colonna a ovest rivela che il mausoleo apparteneva alla moglie, alla figlia e alla nipote del re Antioco.

Partenza per Diyarbakır e la visita il ponte a dieci arcate di Diyarbakır, noto anche come “On Gözlü Köprü” (Ponte delle Dieci Arcate) o Ponte di Silvan è una maestosa struttura che attraversa il fiume Tigris. Costruito tra il 1065 e il 1067 durante l’epoca romana dai Marwanidi, un emirato sotto il dominio dei Selgiuchidi, il ponte è stato realizzato in resistente pietra di basalto.Questo ponte è un esempio straordinario di ingegneria antica e architettura. Le sue arcate e i parapetti sono stati restaurati nel corso dei secoli, mantenendo intatto il suo fascino storico

Diyarbakir, Turkey historic ten-eyed bridge view(on gozlu kopru)

Nel corso del tempo, il ponte è stato oggetto di numerose riparazioni a causa dei danni provocati dalle inondazionimantenendo intatto il suo fascino storico. Il ponte misura 178 metri di lunghezza ed è largo 5,6 metri in alcuni punti, con la campata più lunga tra gli archi che misura 14,7 metri.

Successivamente effettuiamo la visita ai giardini di Hevsel Behçeleri, situati nei pressi di Diyarbakır la fortezza che visiteremo il giorno dopo Il complesso fortificato comprende anche i giardini di Hevsel, un collegamento verde tra la città e il Tigri che forniva alla città cibo e acqua, la sorgente d’acqua di Anzele.

Diyarbakır Hevsel Bahçeleri - Kamp Pusulası

Questi giardini risalgono all’epoca romana e bizantina, e sono famosi per i loro frutteti, orti e sistemi di irrigazione tradizionali. Designati come Patrimonio mondiale dell’UNESCO, gli Hevsel Gardens rappresentano un esempio straordinario di come l’agricoltura sia stata sviluppata in armonia con l’ambiente naturale circostante.

Hevsel Bahçeleri Hikayesi | Hevsel Bahçeleri Nerede? | Yolcu360 Blog

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

Giorno 04º: DİYARBAKIR/MARDIN

Dopo la prima colazione in hotel, partenza per esplorare la città, Diyarbakır Sur İçi,Patrimonio Unesco, una zona storica circondata da imponenti mura di fortificazione che risalgono a varie epoche storiche tra cui romana, bizantina e ottomana.  Situata su una scarpata del bacino del fiume Tigri superiore che fa parte della cosiddetta Mezzaluna fertile, la città fortificata di Diyarbakır e il paesaggio circostante sono stati un centro importante sin dal periodo ellenistico, attraverso l’epoca romana, sasanide, bizantina, islamica e ottomana fino ai giorni nostri. Il sito comprende il castello interno, noto come İçkale, il tumulo di Amida, e le mura cittadine lunghe 5,8 km con le loro numerose torri, porte, contrafforti e 63 iscrizioni.

Mezopotamya'nın kalbi Diyarbakır - Yaşam Haberleri

Questa area è famosa per le sue stradine tortuose, i suoi antichi edifici in pietra, le moschee storiche e le chiese convertite in moschee.

Turchia, riemerge un paesino sommerso

Approfondimenti sito storico di  Diyarbakır Sur İçi  L’ imponente Fortezza di Diyarbakır e i relativi Giardini Hevsel illustrano una serie di periodi storici significativi all’interno di questa regione, dall’epoca romana fino ai giorni nostri, attraverso le sue estese mura e porte in muratura (inclusi numerosi restauri e aggiunte), iscrizioni, giardini/campi e l’ambiente paesaggistico in relazione al fiume Tigri. Sebbene le funzioni della Fortezza e dei giardini siano cambiate nel tempo, sono sopravvissute per molti secoli e circondano ancora chiaramente il nucleo più interno della città storica. È ancora possibile leggere l’importanza di queste mura e riconoscerne i materiali, la forma e il design. Una parte sostanziale dell’anello lungo 5,8 km costituito da mura bastione, porte e torri della città vecchia rimane e soddisfa i requisiti di autenticità. Il materiale per le mura proviene dall’antica città romana di Amida e furono costruite nella loro forma attuale a metà del IV secolo dall’imperatore Costanzo II. Sono le mura difensive complete più larghe e lunghe al mondo dopo la Grande Muraglia Cinese

Pranzo in ristorante tradizionale.

Dopo pranzo la visita del Museo di Archeologia di Diyarbakır che ospita una vasta collezione di reperti risalenti a diverse epoche storiche della regione. Tra i pezzi più significativi ci sono manufatti dell’età del bronzo, oggetti romani e bizantini, e reperti di arte islamica. Il museo offre un’opportunità unica per comprendere la ricca storia di Diyarbakır e delle culture che hanno influenzato la regione nel corso dei secoli.

Proseguimento per la visita  dei resti del  castello di Zerzevan, situato vicino a Diyarbakır in Turchia, è un’antica fortezza risalente all’epoca romana. Zerzevan, anche conosciuto come Castello di Samachi, è un sito archeologico scoperto con gli scavi del 2014.Ha funzionato come importante installazione militare e ha giocato un ruolo cruciale nella difesa e nel controllo della regione durante i periodi romano e bizantino. Il sito è situato sulla cima di una collina che domina l’area circostante ed era posizionato strategicamente al confine più orientale dell’Impero Romano, dove una grande guarnigione romana controllava l’importante via commerciale Il complesso del castello include caserme, templi, cisterne e altre strutture tipiche dell’architettura militare romana. Una delle strutture più significative di Zerzevan è il Mitreo, che è stato scavato nella parte nord delle mura. Il castello comprende cisterne di piccole e grandi dimensioni per lo stoccaggio dell’acqua, canali progettati per trasportare acqua da sorgenti vicine durante periodi di siccità e vari tipi di tombe risalenti al III-VII secolo d.C

Avremo l’opportunità di visitare anche la Ulu Cami, una delle principali moschee della città di Diyarbakır.

Grande moschea di Diyarbakır - Wikipedia

La Grande Moschea di Diyarbakır (in turco Diyarbakır Ulu Camii) è la moschea del venerdì della città sudorientale anatolica e un importante edificio sacro dell’architettura selgiuchide. È una delle moschee più antiche della Mesopotamia.

Il tetto della sala principale è costituito da travi di legno sostenute da file di pilastri rettangolai in pietra. La sala di preghiera in sé sembra una versione più semplice della sala della moschea omayyade, con gli stessi tetti a capanna e una navata longitudinale (transetto), ma senza cupola. La sala è separata dal cortile da un alto muro con sedici portali riccamente decorati.

In seguito ci fermeremo ad un antico caravanserraglio l’Hasan Pasa Hani  risalente al 1575, situato nel cuore del centro storico. il caravanserraglio del XVI secolo, interamente restaurato nel 2006, ospita negozi di tappeti e di souvenir. Vi si trovano anche alcuni eccellenti locali per una tranquillo relax,e qui faremo una sosta per bere un the o caffè turco,o una spremuta di melograno e arance.

Hasan Paşa Hanı, turistik yerler, Diyarbakır, Sur, Gazi Cad., 45 - Yandex Maps

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

Giorno 05º: MARDIN/DARA/NUSAYBIN/MIDYAT/VILLAGGIO HAH/MARDIN

Prima colazione in hotel. Partenza per la visita di Nusaybin che si trova nella provincia di Mardin e ha una storia che risale a quasi 3000 anni fa,prima fu un insediamento arameo nel 901 a.C., passò poi all’Assiria nel 896 a.C. e nel IV e V secolo d.C. fu uno dei grandi centri della lingua siriaca della Mesopotamia. I successori di Alessandro il Grande la rifondarono col nome di Antiochia infine la città fu popolata da coloni di discendenza spartana finchè divenne islamica. È nota per il suo antico bazar, le moschee storiche e il ponte romano che attraversa il fiume Khabur. Nelle vicinanze troviamo l’antica città di Dara, è un’antica città fortificata che fu un importante centro militare e amministrativo dell’Impero Bizantino. È famosa per le sue imponenti mura, le cisterne e le rovine di edifici civili e religiosi, che testimoniano la sua ricca storia. E’ una città-guarnigione, tanto grande e bella che veniva definita «l’Efeso della Mesopotamia». Il sito, che si trova a 30 km dalla città di Mardin e a solo 9 km dalla rinomata Via Della Seta, molto probabilmente prende il nome dal famoso e sfortunato re persiano Dario III, che perse tutte le guerre condotte contro uno dei generali più famosi della storia: Alessandro Magno.

 

Dara
Secondo gli storici Michele Siriaco e Giovanni Malala, questo sito è proprio il luogo dove venne assassinato il re Dario. Siccome questa zona fu, più o meno da sempre, il confine tra l’impero romano e quello sasanide, (l’ultima grande dinastia persiana che crollerà con la conquista araba musulmana nel VII sec. d.C. ) veniva attaccata, conquistata e riconquistata ora dai sasanidi ora dai romani.

 

Dopo pranzo la visita Villaggio Hah situato a 22 km dalla città di Midyat che ospita due dei più antichi centri religiosi della regione di Tur Abdin: la Cattedrale di Mor Sobo o Monastero di Mor Gabriel uno dei monasteri più antichi del mondo e la Chiesa di Santa Maria, che appartiene alla comunità assira cattolica. Nella chiesa la sede del patriarca e il posto del predicatore della Bibbia sono decorati con motivi a grappolo d’uva. Di notevole pregio.

Midyat è situata nel cuore di Tur Abdin, conosciuta anche come la “Montagna dei Servitori di Dio” in siriaco. Questa regione è un altopiano di calcare situato nel sud-est della Turchia, delimitato a nord e a est dal fiume Tigri. Il paesaggio rurale di Tur ‘Abdin è dominato da villaggi siriaci ortodossi, che comprendono circa 80 villaggi con circa 100 chiese e 70 monasteri. L’architettura di queste strutture risale all’era bizantina, quando la regione era sotto il dominio cristiano, nonostante sia stata governata da stati musulmani a partire dal VII secolo d.C. Nel corso della sua storia, Midyat è stata plasmata da varie influenze culturali, come testimoniato dalla lingua aramaica parlata in alcune parti della città e dallo stile architettonico unico delle città siriane ortodosse. Tur Abdin è un notevole esempio delle tradizioni culturali della comunità siriaca ortodossa, passate e presenti, con importanti esempi di architettura monastica cristiana antica risalenti al VI-VIII secolo. Questo sito storico è circondato da vigneti terrazzati, ulivi e dalla splendida bellezza del paesaggio del sud-est. Le chiese e i monasteri più significativi in questo paesaggio unico Le Chiese e i Monasteri di Midyat  e della sua area circostante sono stati aggiunti alla Lista Indicativa dell’UNESCO nel 2021. 

Il  Monastero di Mor Gabriel si tratta di uno dei monasteri più antichi del mondo ancora in e si trova nascosto nella campagna mediorientale nella provincia turca di Mardin. Il monastero fu fondato nel IV secolo, prima del 397 d.C., da due santi, noti come Simeone e Samuele. Nelle chiese più vicine al monastero e sopra i cancelli d’ingresso dello stesso Mor Gabriel, vi sono dei leoni posizionati a destra e a sinistra di una calligrafia prominente.

Mor Gabriel Monastery (Midyat) - Tripadvisor

Successivamente, ci recheremo a Midyat, famosa per le sue eleganti case storiche. Qui potremo passeggiare tra le stradine della città vecchia e ammirare l’architettura unica delle sue abitazioni, ricche di dettagli e decorazioni tradizionali. Midyat è una città piena di tesori nascosti. Uno dei punti salienti di Midyat è senza dubbio la sua splendida architettura. La città è famosa per le sue case in pietra di Midyat, che risalgono al periodo ottomano. Queste case, con i loro intricati disegni e dettagli, sono un vero trionfo dell’architettura tradizionale. Un altro punto saliente di Midyat è il suo centro storico che con le sue strade lastricate e i suoi edifici lo rendono un luogo dove è possibile immergersi nella storia e nella cultura della città.

Tra Anatolia e Mesopotamia, a Mardin 'La casa delle 40 chiavi' - Remocontro

Infine, raggiungeremo Mardin nota per la sua posizione strategica su una collina rocciosa vicino al fiume Tigri, con un’accattivante miscela di attrazioni antiche e moderne. Qui  trascorreremo la notte.

Cena in ristorante locale e pernottamento in hotel.

Giorno 06º : MARDIN/ KARAHANTEPE/URFA (EDESSA)

Prima colazione in hotel. In mattinata visita alla città di Mardin con il suo fascino senza tempo incastonata nelle rocce e con la sua atmosfera unica, pronta a offrirci una vista memorabile tra le sue strade tortuose e i suoi panorami mozzafiato. La città è prevalentemente curda e araba, con comunità significative di cristiani siriaci e un numero minore di turchi. La città vecchia di Mardin è sotto la protezione dell’UNESCO, che aiuta a preservare la sua facciata unica e l’integrità architettonica. Visti dall’alto, gli scintillanti edifici di Mardin color oro bianco formano una fila di terrazze costruite su una collina che si affaccia sulle pianure fino all’attuale Siria. Diversi popoli la abitarono : gli arabi nabatei la chiamarono casa dal 150 a.C. al 250 d.C., ma nel IV secolo era un importante insediamento cristiano siriaco, fondato dagli assiri.

Mardin: Turkey's ancient treasure trove | CNN

Poi arrivarono i romani e i bizantini. Nell’XI secolo, i turchi selgiuchidi tentarono di appropriarsene, ma furono ostacolati dall’arrivo dei turcomanni artuqidi nel XII secolo che riuscirono a mantenere il controllo per trecento anni, finché i Mongoli non presero le redini. A loro volta, furono sostituiti da una monarchia persiana turcomanna. Sorprendentemente, quando il sultano ottomano Selim il Tetro prese il potere nel 1517, nella città viveva ancora una popolazione cristiana. Oggi Mardin ha un’atmosfera e un sapore unici grazie a questo background etnico e religioso eterogeneo. Nonostante le sue antiche origini, Mardin è una città vivace e dinamica, dove il passato rivive nel presente. La Kırklar Kilisesi, nota anche come Mor Behnam, è una delle sette chiese siro-ortodosse. Originariamente costruita nel 569 d.C., la Chiesa dei Quaranta Martiri, come è conosciuta in inglese, prese il suo nome quando le reliquie di 40 martiri furono portate qui nel 1170. Dal punto di vista architettonico, la chiesa è la semplicità stessa. All’esterno, un elegante campanile a cupola sormontato da una croce si trova in un cortile rettangolare delimitato da muri in pietra dorata. All’interno, si svolgono servizi regolari, parte di una tradizione ininterrotta portata avanti dai cristiani aramaici per oltre 700 anni.

Maridin Hotel, Mardin (prezzi aggiornati per il 2024)

Dopo la visita , partenza per Karahantepe con le sue ultime scoperte che hanno fornito reperti appartenuti all’età del rame e all’età del bronzo. Gli scavi hanno rivelato insediamenti urbani e rurali, strutture abitative, tombe, e una ricca varietà di manufatti, inclusi utensili di pietra, ceramiche, e oggetti di uso quotidiano. Il sito di Karahantepe non è solo un tesoro di scoperte archeologiche, ma anche un punto di riferimento per comprendere l’evoluzione delle prime civiltà nella regione. La sua posizione strategica e le sue connessioni culturali hanno giocato un ruolo cruciale nello sviluppo delle antiche vie commerciali e culturali della Mesopotamia.

La scoperta di Karahan Tepe: il⁤ sito gemello di Göbekli Tepe che visiteremo il giorno dopo Il mondo dell’archeologia era stato scosso dalla scoperta di Göbekli Tepe, un sito megalitico risalente a 10.000 anni fa, considerato il più antico del suo genere. Tuttavia, meno noto è l’esistenza di un altro sito simile, situato nella Turchia meridionale, chiamato Karahan Tepe. Sebbene ancora avvolto nel mistero riguardo alla sua funzione originale, Karahan Tepe si sta rivelando un sito di grande importanza archeologica.

Gli scavi di Karahane Tepe in Turchia: la misteriosa città sacra di 13 mila anni fa sepolta dagli stessi abitanti – I Nuovi VespriI Nuovi Vespri

La ⁢prima volta che Karahan Tepe è stato scoperto risale al 1997. Nonostante non sia stato ancora esplorato completamente,le ricerche hanno mostrato che questo antico complesso presenta incredibili somiglianze con Göbekli Tepe. Il termine “tepe” in turco significa collina o cima e descrive come entrambi questi siti si trovino nelle vicinanze delle montagne rocciose di Tektek in Turchia. Tuttavia, le colline intorno a Karahan Tepe sono leggermente meno impervie, con il sito situato a circa 700 metri sul livello del mare. Le rovine di Karahan Tepe si estendono su un’area di 325.000 metri quadrati, circa tre volte più piccola dell’area di scavo di Göbekli Tepe. ‌Tuttavia, presenta caratteristiche simili come pilastri, strutture speciali, obelischi e sculture animali ornamentali. Uno studio ⁢ha documentato 274 reperti architettonici nel sito, di cui almeno 266 sono pilastri ancora in piedi. Alcuni di questi pilastri sono addirittura decorati con rilievi straordinari raffiguranti serpenti e volti umani. Non è ancora chiaro l’età precisa di Karahan Tepe, ma è probabile che risalga allo stesso periodo di Göbekli Tepe. Sembra anche che sia stato abitato solo per un breve periodo durante il Neolitico Pre-Ceramico. Una delle principali meraviglie di Göbekli Tepe è che è stato costruito durante l’età neolitica, tra il 9600 e l’8200 a.C. Si pensava che strutture complesse come questa potessero essere realizzate solo dopo ⁤che una società aveva padroneggiato l’agricoltura, emersa 10.000-12.000 anni fa con la domesticazione di piante e animali. Tuttavia, l’età di Göbekli Tepe sfida questa assunzione fondamentale. Suggerisce che sia stato costruito all’alba della prima rivoluzione agricola dell’umanità, quando si riteneva che gli insediamenti fossero piccoli e umili raggruppamenti di persone che stavano appena iniziando a utilizzare l’agricoltura. In alternativa, le civiltà stanziali potrebbero essere esistite per più tempo di quanto si pensasse, sebbene questa idea sia controversa e piena di credenze pseudo-archeologiche. Göbekli Tepe, essendo il sito megalitico conosciuto più antico del mondo, è⁣spesso considerato un’anomalia che, per qualche motivo, appare migliaia di anni prima di qualsiasi altra cosa simile emersa sulla Terra. Tuttavia, Karahan Tepe dimostra che non si tratta di un caso isolato e che potrebbero esserci altre scoperte rivoluzionarie là fuori. Karahan Tepe non solo rafforza l’importanza di Göbekli Tepe,ma apre anche nuove prospettive sulla comprensione delle prime civiltà umane e sulla loro capacità di costruire strutture complesse molto prima di quanto si pensasse in precedenza.

Pranzo in ristorante tradizionale.

Şanlıurfa, Turchia: guida ai luoghi da visitare - Lonely Planet

Partenza per Urfa e Cena in ristorante locale, pernottamento in hotel.

Giorno 07º: URFA/GOBEKLITEPE/HARRAN/URFA

Dopo la colazione partenza per la visita di Göbekli Tepe è un antico santuario che sorge nel punto più alto di una vasta catena montuosa situata a circa 15 km. Il sito, attualmente oggetto di scavi da parte di archeologi turchi e tedeschi, fu scavato da cacciatori-raccoglitori nel X millennio A.C. (circa 11.500 anni fa), prima che iniziasse la sedentarizzazione. Misteriosamente, questo intero complesso di pietre, pilastri e sculture fu deliberatamente sepolto intorno all’8000 AC, rimanendo abbandonato per 500 anni.

Approfondimenti Göbekli Tepe La scoperta di Göbekli Tepe, un monumentale sito archeologico che si trova nella Turchia sud-orientale, è stato uno dei casi in cui l’archeologia ha dovuto rivedere le sue conoscenze. Secondo Klaus Schmidt, il suo scopritore nel 1995, il complesso megalitico (di cui è stata portata alla luce solo una minima parte) potrebbe essere il più antico tempio del mondo. Vediamo i tanti interrogativi che ancora circondano questo scavo che ha restituito i resti di un incredibile complesso megalitico datato intorno al 9500 a.C. Questa datazione corrisponde al periodo archeologico noto come Mesolitico (10.000-8500 a.C.) ed è subito precedente al cosiddetto Neolitico Preceramico (8500-6000 a.C.). Questo periodo ha rappresentato un momento cruciale per lo sviluppo della civiltà umana, in cui diverse comunità hanno modificato il loro stile di vita plurimillenario basato sulla caccia e la raccolta per diventare comunità stanziali dedite all’agricoltura e all’allevamento. L’unicità di GöbekliTepe non è solo nella sua antichità, ma anche nella sua monumentalità. Il complesso megalitico si compone di diversi recinti circolari delimitati da mura costruite “a secco” (senza cioè l’ausilio di alcun legante, come la malta), con un diametro compreso tra i 10 e i 20 m, intervallate da pilastri monumentali a forma di T alti da 1,5 m a 7 m e pesanti oltre 15 tonnellate. La struttura fu costruita utilizzando blocchi di pietra calcarea, estratti da una cava situata a poche centinaia di metri ai piedi della collina, trasportati fino al sito dove furono decorati e messi in opera. Un’altra caratteristica unica di Göbekli Tepe è proprio nelle incisioni presenti sui pilastri, decorati a rilievo con rappresentazioni schematiche di animali selvatici (uccelli, serpenti, scorpioni, cinghiali) e di figure umane stilizzate, queste ultime raffigurate su coppie di pilastri generalmente poste al centro dei recinti. Gli archeologi non sono ancora certi di come i monumentali blocchi siano stati cavati e soprattutto trasportati fino alla cima della collina, considerata l’assenza della ruota e di animali da soma domesticati a quel tempo.  Le ipotesi avanzate sono molteplici, da centro religioso, a osservatorio astronomico, a luogo di sepoltura. Secondo l’archeologo scopritore del sito si tratterebbe di un luogo destinato allo svolgimento di pratiche rituali, teoria che renderebbe Göbekli Tepe il tempio più antico del mondo finora noto. Quando questa funzione venne meno, il sito fu completamente ricoperto di terra; si calcola che il riempimento intenzionale delle strutture abbia comportato uno sforzo non meno poderoso di quello richiesto dalla loro costruzione e che tale sforzo possa essere stato giustificato dalla riconosciuta sacralità del luogo, che veniva così preservata. La scoperta di Göbekli Tepe ha modificato molte delle teorie finora avanzate sul processo della cosiddetta “Rivoluzione Neolitica”.

E poi proseguimento per Harran la città biblica dove si possono visitare le caratteristiche case dai tetti a cupola conica e la fortezza, restaurata nell’XI secolo. dai crociati, che include il tempio di Sin e le rovine della moschea di Ulu Camii.  Secondo una tradizione Adamo e Eva hanno traversato la regione espulsi dal Paradiso e qui ha vissuto Abramo prima di andare al Paese di Canaan. Alessandro Magno l’ha conquista e più tardi le legione romane furono sconfitte dai Parti nel 53 A.C.  Alcuni secoli dopo qui veniva assassinato l’imperatore Caracalla nel 217. Nonostante sia situata in una pianura arida e sterile, Harran è riuscita a sopravvivere per oltre 5000 anni grazie alla sua posizione strategica come importante centro commerciale che collega l’Anatolia alla Mesopotamia. Era considerata dai residenti un centro di idolatria ed era abitata dai Sabiani, che avevano una vasta conoscenza dell’astrologia; essi adoravano la luna, il sole e i pianeti.   Harran è famosa per le sue case in adobe, che presentano strutture a cupola simili mattoni di fango utilizzati per costruire queste case sono fatti con il fango e l’argilla di Harran e conferiscono stabilità alla forma di una casa a base quadrata. Le case con tetti conici offrono spazio interno che può mantenere freschi gli abitanti durante i mesi estivi, ma sono comunque abbastanza calde per le esigenze invernali. Queste case presentano alcune somiglianze nella forma con le arnie e per questo motivo sono chiamate “case a forma di alveare”. Le poche case  sono costruite di fango e mattoni senza l’uso di legno. Questa tecnica è rimasta inalterata da 3.000 anni

Pranzo in ristorante tradizionale.

Successivamente visiteremo il Museo Archeologico di Sanliurfa.

I templi più antichi del mondo sono in Anatolia. Reportage da Göbekli Tepe e Karahan Tepe | Touring Club Italiano

In questo fantastico museo possiamo vedere opere d’arte e sculture del sito di Göbekli Tepe, oltre a ottime informazioni su questo luogo spettacolare e un’impressionante collezione del Paleolitico.

Va notato che questo museo espone la scultura più antica della storia dell’umanità.

Cena in ristorante locale e pernottamento in hotel.

 Giorno 08º: URFA/GAZIANTEP

Prima colazione in hotel. Dopo la colazione, ci dirigiamo verso Balıklıgöl noto anche come Pozza di Abramo o Lago di Halil-Ür Rahman che è una significativa piscina situata al centro di Şanlıurfa. Il sito è considerato un luogo sacro per le leggende ebraiche e islamiche. Secondo la leggenda, Nimrod gettò Abramo nel fuoco dopo che il profeta rifiutò di seguire la sua religione. Tuttavia, Abramo sopravvisse alle fiamme poiché il fuoco si trasformò in acqua e la legna da ardere divenne le carpe che si possono vedere nuotare nella piscina oggi. Le carpe sono considerate sacre e ai visitatori non è permesso catturarle o mangiarle. Invece, si incoraggia a nutrire i pesci..

Balıklıgöl - Wikipedia

Dopo aver ascoltato la storia, fotografiamo i pesci nel lago davanti alla Moschea Halil-ur Rahman, che ha sulla sua parete il versetto “O fuoco! Sii fresco e sicuro per Abramo!”. Il sito è anche sede delle piscine d’acqua di Aynzeliha, un’altra località significativa di Şanlıurfa. Aynzeliha è il luogo in cui la figliastra di Nimrod, Zeliha, si sarebbe innamorata del profeta Abramo. Dopo averlo visto gettato nel fuoco, Zeliha si sarebbe gettata nelle fiamme. L’area in cui cadde è ora conosciuta come “Lago di Ayn-ı Zeliha” ed è situata accanto alla Pozza di Abramo.

Il Castello di Şanlıurfa, che si affaccia sulla Pozza di Abramo, è considerato il luogo in cui Abramo fu gettato da una catapulta. Insieme, questi luoghi offrono uno sguardo sulla ricca storia religiosa e culturale di Şanlıurfa.

Una grotta nelle vicinanze la Grotta di Mevlid-i Halil  è ritenuta il luogo di nascita di Abramo, aggiungendo ulteriore significato religioso all’area

Successivamente, visitiamo nella la zona vecchia della città il mercato locale .

Partenza per Gaziantep. Dopo il pranzo ,la visita al Museo Mosaici di Zeugma  questo è il più importante museo dei mosaici romani al mondo. Una struttura moderna con tutte le ultime tecnologie, ci trasporta nella ricchezza delle Ville Romane dell’antica valle della Mesopotamia.

i mosaici di zeugma

Successivamente, passeggiando per la zona vecchia, visiteremo il Mercato del Rame. il Bakırcılar çarşısi che è unico nel suo genere, con più di cinquecento anni di storia alle spalle. Gli artigiani erano e sono giustamente famosi per la qualità degli utensili da cucina in rame, di solito placcato in zinco o argento. Sedie, scrivanie, tavolini reggilibri e paraventi di legno intarsiato vengono ancora prodotti a mano, come secoli fa.

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

Giorno 09º: GAZIANTEP/HALFETI/GAZIANTEP

Dopo la colazione partenza per la visita Museo Archeologico di Gaziantep è uno dei musei più importanti della Turchia meridionale poichè ospita una vasta collezione di reperti archeologici provenienti dalla regione circostante, che abbracciano periodi che vanno dalla preistoria fino all’epoca romana e bizantina. Tra i pezzi più significativi ci sono mosaici antichi, statue, monete, e manufatti di vita quotidiana che offrono un’importante testimonianza della storia locale e della cultura della regione.

Museo del mosaico Zeugma - Ambasciata Di Turchia Ufficio Cultura e Informazioni

Pranzo in ristorante locale.

Proseguimento verso l’Eufrate fino ad Halfeti dove ci imbarchiamo su un piccolo e comodo battello che ci porta in un giro dell’Eufrate, poiché l’ attrazione di Halfeti è il suo paesaggio sommerso dovuto al fatto che gran parte di Halfeti è stata sommersa dall’acqua a causa della costruzione di una diga negli anni ’90, e una nuova città è stata costruita a 15 chilometri di distanza. Di conseguenza, l’insediamento è diviso tra l’antica Halfeti e la nuova Halfeti. La vecchia Halfeti può essere raggiunta affittando una barca e offre una vista nostalgica di case, alberi, minareti e monumenti semisommersi. Una delle vedute più iconiche è quella del minareto semisommerso di Savaşan Koy a Halfeti.

Halfeti

Le case di Halfeti sono fatte di pietra, hanno due piani e un tetto piatto. Sono tutte parallele tra loro, rivolte verso il fiume Eufrate.

Halfeti ha una ricca storia che risale all’855 a.C., quando fu fondata dal re assiro Shalmaneser II., poi durante l’era romana, la città era conosciuta come Akamai, che successivamente cambiò in Koyla. Halfeti è stata governata da varie civiltà nel corso della sua storia, tra cui gli Assiri, gli Arabi, gli Umayyadi, gli Abbasidi, i Selgiuchidi e gli Ottomani. Oltre al suo valore storico e architettonico, Halfeti era anche famosa per le sue rose nere, che appaiono ogni pochi anni durante la stagione estiva grazie al terreno unico e ai livelli di pH delle acque sotterranee che provengono dal fiume Eufrate. Purtroppo, le inondazioni causate dalla diga hanno quasi fatto scomparire queste rare rose.

Successivamente rientro a Gaziantep. Cena in ristorante locale e pernottamento in hotel.

Giorno 10º GAZIANTEP/ISTANBUL/ITALIA

Prima colazione in albergo e trasferimento all’aeroporto di Gaziantep per il volo di rientro in Italia.

 

LA QUOTA COMPRENDE:

 

I Prezzi Includono:

–  Voli in classe economica con franchigia bagaglio 20 kg.

– Pernottamento di 9 notti in alberghi categoria 3* / 4*

– Trattamento di pensione completa con bevande escluse

– Guida professionale parlante italiano.

– Tutti i trasferimenti e visite in minibus granturismo con A/C.

– Mantenimento della Guida ed autista

– Tassa di soggiorno

– Parecheggi e pedaggi

  • Assicurazione medico bagaglio e annullamento

 

I Prezzi Non Includono:

  • Tasse aeroportuali € 280,00 soggette a riconferma al momento dell’emissione della biglietteria.

– Ingressi ai musei e siti da € 200 per persona da pagare all’arrivo alla guida (obbligatorio).

– Bevande ai pasti.

– Mance per la guida e l’autista da € 50 per persona da versare in loco.

– Extra personali, escursioni facoltative,

  • Tutto quanto non espressamente menzionato

 

 

 

 

Dai banchi di scuola tutti sappiamo che Mesopotamia significa letteralmente «tra i fiumi» e che si tratta di due fiumi «leggendari»: il Tigri e l’Eufrate. Ma forse non tutti sanno che questi fiumi nascono proprio nell’Anatolia orientale in Turchia. Questo fa sì che parte del territorio turco sia la cosiddetta Mesopotamia settentrionale. In Turchia, è...

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