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Cosa è incluso
Partiamo in un viaggio epico alla scoperta di terre incantate, abbracciate dalle imponenti vette del Caucaso. Monasteri millenari, chiese avvolte nel mistero e castelli che narrano storie di epoche lontane saranno i protagonisti di questa incredibile avventura. Montagne vestite di neve perenne e vallate verdi che raccontano segreti di una storia ricca e variegata. Qui, nel cuore del Caucaso, le civiltà si sono intrecciate nel corso del tempo, dando vita a una cultura unica nel suo genere, pronta a svelarsi ai nostri occhi.
Ma questo viaggio non sarà solo un’immersione nella storia e nella natura straordinaria. Le tradizioni popolari e la ricca cucina locale aggiungeranno sapori e colori unici, rendendo ogni boccone e ogni rituale un’esperienza affascinante. E che dire dell’ospitalità caucasica, famosa in tutto il mondo? Sarà come essere accolti da amici lungo il nostro percorso. Preparati a vivere un’esperienza indimenticabile, dove la magia dei luoghi si fonderà con la calda accoglienza di chi abita queste terre affascinanti.
Il viaggio incomincia con la visita della capitale dell’Azerbaijan Baku, considerata una delle più antiche e più grandi città dell’Oriente. Poco distante da Baku, si ha modo di ammirare le straordinarie pitture rupestri del Gobustan e l’area dei cosiddetti “Vulcani di Fango”. Si prosegue per la città antica di Shamakha, che in passato fu la capitale del famoso regno degli Shirvanshah, per poi raggiungere la città di Sheki. Il tour continua in Georgia con la capitale Tbilisi, la regione vitivinicola di Kakheti e la città di Mtskheta, capitale dell’antica Iberia caucasica, con il suo Monastero di Jvari. Si prosegue con la visita alla meravigliosa Chiesa della Trinità di Gergeti e al Complesso di Ananuri,
Antichi monasteri, misteriosi siti archeologici e ancestrali villaggi sparsi tra le montagne maestose e antiche vie che collegano Europa e Asia attraverso vallate fiorite, canyon rocciosi e foreste; questo è il paesaggio tipico della regione sub caucasica. La ricchezza del patrimonio culturale, storico e artistico, gentilezza, allegria e ospitalità ripagano il viaggiatore. Tbilisi e Baku ognuna per le sue peculiarità e per la loro vivacità invogliano a ritornare… ma tante sono le mete degne di nota dai villaggi turriti del remoto Svaneti in Georgia, ai templi degli adoratori del fuoco nei pressi di Baku .E come non citare la gustosa cucina e i pregiati vini frutto di una delle più antiche tradizioni enologiche? Da Baku prende avvio anche la 1° tratta dell’itinerario Silk Road che percorre le antiche rotte della Via Della Seta
Azerbajan,una cultura a metà tra Oriente e Occidente, un Paese giovane sia dal punto di vista socio politico che dal punto di vista demografico: il 30% della popolazione, infatti, è composta da ragazzi tra i 14 e i 29 anni. E gli occhi sognanti dei giovani azerbaigiani si riflettono i sogni e le ambizioni di un Paese da sempre ricco di risorse ed energie che si sta avviando a diventare una dei decision maker più importanti sul panorama internazionale.
Mtskheta: un patrimonio dell’Unesco alle porte di Tbilisi
Giovedì 01/05, giorno 1: Italia – Baku
Ritrovo dei partecipanti in aereoporto e volo ,via Istanbul,diretto a Baku.
Pasti e pernottamento a bordo.
Venerdì 02/05, giorno 2: Baku City Tour
Arrivo all’aeroporto internazionale Heydar Aliyev di Baku ,nelle prime ore del mattino,e trasferimento in hotel,assegnazione delle camere immediata.
Colazione in tarda mattina e
Intera giornata dedicata alla visita della capitale dell’Azerbaijan nella quale si fondono eterogenei elementi culturali europei e asiatici.
«La Dubai del Mar Caspio», è definita Baku.
A metà tra Oriente e Occidente, crocevia tra Europa ed Asia, Baku ha conosciuto negli ultimi 20 anni uno sviluppo importante, un’espansione ancora in atto sulla quale la prima edizione dei Giochi Europei ha puntato i riflettori a livello europeo e mondiale.
Sorvolando la città, avvolta in una foschia che annuncia afa, un occhio puntuale nota già la commistione di antico e moderno, due anime complementari tanto nell’architettura che nella cultura e nello spirito della sua gente: le vette piu alte dei grattacieli spiccano su una distesa di costruzioni piu’ basse, di epoche certamente antecedenti e tipiche delle zone desertiche.
Visita alla moschea cittadina.
Le visite prevedono la Via dei Martiri (Shaidler Xiyabani), con il monumento commemorativo dedicato a coloro che furono uccisi dall’armata Rossa nel 1990; il Belvedere di Highland Park, con la superba vista panoramica della città, la zona murata Icheri Sheher (Patrimonio UNESCO),con la Torre della Vergine Gyz Galasy, una torre in pietra dalla forma affusolata alta 29 m, la cui forma attuale risale al XII secolo.
Il Palazzo degli Shirvanshah, un affascinante complesso di edifici in pietra arenaria, risalenti in gran parte al XV sec, che fu la sede della dinastia che regnò nel nord-est dell’Azerbaigian durante il Medioevo.
Sosta a uno dei luoghi moderni e più riconoscibili di Baku, l’Heydar Aliyev Center (solo esterno), un centro culturale progettato dall’architetto Zaha Hadid che comprende un auditorium, un museo, sale espositive, uffici amministrativi. Cena e pernottamento a Baku.
Il complesso del Baku Sports Hall è situato in pieno centro, a due passi dal Carpet Museum, uno straordinario edificio dalla forma e dalle decorazioni che sembrano trasformarlo in un tappeto arrotolato. Uno stimolo visivo dopo l’altro, che aumenta con il calare del sole e l’approssimarsi della sera. Accompagnata dal fresco di un vento serale che sempre soffia su Baku, i piedi correvano senza che me ne accorgessi.
L’atmosfera della capitale azera è davvero coinvolgente: al tramonto lungo il boulevard principale si accendono i primi lampioni, si intravedono le luci dei locali che affacciano sul Mar Caspio, dai quali provengono musiche tradizionali che contribuiscono a creare un’atmosfera intrigante, quasi mistica.
Calata la notte, quando il cielo e l’acqua si confondono e assumono il colore denso del petrolio, come in un grande spettacolo, in un evento circense, si alza il sipario e… magia ! Resterete basiti : uno strepitoso luna park di luce abbaglia la città rendendola ancora più affascinante: eccola qui la Dubai del Mar Caspio.
Le Flame Towers – le maestose torri simbolo della capitale- si incendiano con i colori della bandiera Azerbaigiana; la cinta muraria della Old City viene illuminata ed il color sabbia che la contraddistingue sembra prendere fuocoa. Sulla destra, in lontananza, il Christal Hall, l’edificio che per l’occasione ha accolto le gare di pallavvolo e beach volley, si trasforma in una corona di preziosi diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi che proiettano nel buio della sera la loro luminiscenza ; predomina su tutto, imperante e autoritaria, la bandiera azerbaigiana che sventola orgogliosa ed è ancora la notte a valorizzare nel contrasto i colori primari del rosso del verde e del blu che la identificano.
Spostando lo sguardo, nel mezzo del mare, il getto di una fontana incessantemente accesa si colora di fucsia e diffonde nell’acqua sfumature più tenui che si abbinano con i contorni dell’area del porto a intervalli di fucsia, verde, rosso e blu accesi e fluorescenti.
Infine, una fine che è solamente l’inizio, una schiera di bandiere lungo un corridoio in legno accompagnano lo spettatore lungo la passerella, leggermente in salita, verso lo spettacolo più emozionante: un enorme cerchio infuocato, omaggio al culto zoroastriano ma anche al sacro fuoco olimpico.
Immersi in un contesto ameno, ludico e sacro al tempo stesso, a Baku più che altrove si percepisce la rilevanza della tradizione, dei valori e della perfetta commistione fra questi e la novità, il dinanismo e l’energia di un popolo meraviglioso, ospitale ed affascinante.
Cena e pernottamento in hotel.
Sabato 03/05, giorno 3: Baku – Qobustan – Absheron – Baku
Dopo la prima colazione, partenza verso sud per la Riserva dei Petroglifi di Qobustan (Patrimonio dell’Umanità UNESCO) dove una serie di grotte conservano numerosi petroglifi risalenti a circa 12.000 anni fa quando una comunità di cacciatori-raccoglitori si insediò nella zona.
I temi più comunemente raffigurati sono il bestiame, gli animali selvatici e varie figure umane, soprattutto sciamani.
Si continua per la visita dei vulcani di fango: montagnole di forma conica che eruttano un fango denso, freddo e grigio.
Si riparte verso nord-est per la Penisola di Absheron, dove arrugginite torri di trivellazione riempiono l’orizzonte come curiose sculture astratte. Già nel XIII secolo Marco Polo citava nelle sue cronache la Penisola di Absheron con le sue numerose sorgenti di gas naturale.
Visita del Tempio del Fuoco di Ateshgah che si trova su una sorgente di gas naturale che per secoli fu ritenuta sacra dagli zoroastriani. Il tempio, che risale al XVIII sec, fu costruito da adepti indiani che praticavano forme estreme di ascetismo e che vivevano nel caravanserraglio di forma pentagonale che circondava l’edificio sacro.
Il particolare più interessante del tempio è il focolare di pietra con quattro condotte laterali che sputano fiamme. Lo zoroastrismo si diffuse in Asia Centrale tra il VI e il X secolo DC e fu la principale religione monoteista fino all’espansione dell’Islam; basata sugli insegnamenti di Zarathustra raccolti nell’Avesta, il libro sacro, è oggi ancora diffusa in India e in piccole comunità in Iran, Tajikistan e Azerbaijan. Il tempio è costruito sopra una sorgente di gas naturale e il fuoco sempre acceso è ritenuto sacro; l’unico altro esempio di un tempio simile, al di fuori del subcontinente indiano, si trova a Yazd, in Iran.
Visita della Montagna di Fuoco (Yanar Dag), una delle attrattive più singolari della penisola, dove esiste ancora una fiamma che brucia ininterrottamente e che crea un muro di fuoco lungo 10 metri. Purtroppo oggi quasi tutte le sorgenti di gas naturale sono estinte a causa della ridotta pressione sotterranea provocata dall’estrazione del petrolio.
Dopo la visita al “Yashil Bazaar” che significa mercato verde, un’occasione unica per entrare in contatto con la popolazione locale.
Rientro a Baku, cena e pernottamento in hotel.
Domenica 04/05, Giorno 4: Baku – Quba – Baku
Partenza verso nord, lungo l’antica rotta commerciale tra Derbent e Baku, costeggiando il Mar Caspio e attraversando le sue pianure costiere, in un piatto paesaggio semidesertico nel quale improvvisamente emerge la torreggiante sagoma del Beshbarmag Dag, il “Monte delle Cinque Dita”, una solida roccia alta 520 m nota per le sue storie mitiche e luogo sacro visitato da molti pellegrini.
Si prosegue verso nord per la tranquilla cittadina di Quba che sorge sulla cima di una parete rocciosa in posizione dominante rispetto al fiume Qudiyalcay.
Passeggiata per le vie del centro fiancheggiate da case in stile russo del XIX secolo e da numerose moschee come la variopinta Moschea di Haci Cafar e la singolare Moschea di Cuma, a pianta ottagonale, con la caratteristica cupola metallica a punta.
Visita del vicino villaggio di Krasnaya Sloboda dove vive una particolare comunità ebraica che si riunisce in due sinagoghe e di un laboratorio tradizionale che produce i famosi tappeti di Quba.
Pranzo presso una famiglia locale. Rientro a Baku, cena e pernottamento in hotel.
Lunedì 05/05, giorno 5: Baku – Shamakha – Lahij – Sheki
Dopo la colazione, partenza per Shamakha, città fondata nel 5° secolo. AC, che divenne, nei secoli IX-XVI, la capitale del regno di Shirvan e una delle più belle città d’Oriente. Per molto tempo, Shemakha è stato uno dei punti più importanti in tutta la Grande Via della Seta.
Visita di Diri-Baba, un monumento unico, una moschea-mausoleo a due piani del XV secolo, situato sulla strada da Baku a Shemakha nel villaggio di Maraza di fronte al vecchio cimitero.
Continuazione per la moschea di Juma, la più antica e più grande del Caucaso. Secondo la leggenda, fu fondata nell’VIII secolo, quando Shemakha fu scelta come residenza dal califfo arabo.
Visita di Yeddi Gumbes, il mausoleo delle sette cupole, risalente al XV secolo e situato ai piedi della fortezza di Gyulistan.
Proseguimento verso Lahij, un piccolo villaggio dal lento ritmo di vita costruito nel V secolo a.C. nel canyon del fiume Girdimanchay, dove si parla ancora l’antico dialetto persiano.
Arrivo a Sheki, uno dei più famosi e antichi insediamenti dell’Azerbaigian, circondato da montagne come un anfiteatro. Questa antica città è stata a lungo conosciuta come centro di produzione della seta e un importante punto di transito sulla Grande Via della Seta.
Visita al Palazzo d’Estate dei Khan (Patrimonio UNESCO) con magnifici affreschi e splendide decorazioni fatte a mano.
Proseguimento alla chiesa albanese situata nel villaggio di Kish.
Secondo la leggenda, questa chiesa è stata la prima chiesa cristiana costruita non solo nel territorio dell’Albania caucasica, ma in tutta la Transcaucasia.
Cena con spettacolo tradizionale di musica e danze azerbaijane e pernottamento a Sheki.
Martedì 06/05, giorno 6: Sheki – Lagodekhi (GEORGIA) – Gremi – Vardisubani – Telavi
Dopo la prima colazione, partenza per il confine con la Georgia di Lagodekhi e, dopo le formalità doganali, incontro con la guida georgiana, cambio del trasporto e proseguimento per Gremi, dove si visita la cittadella reale con la Chiesa degli Arcangeli, quanto rimane di ciò che una volta era la fiorente città di Gremi, capitale del regno di Kakheti nel XVI e XVII secolo.
Proseguimento del viaggio verso Telavi, capoluogo della Regione del Kakheti, con il suo bel centro storico circondato dalle mura costruite da Erekle II e con belle case in pietra dai balconi in legno. Sosta al villaggio di Vardisubani, dove si visiterà un laboratorio nel quale si producono, secondo il metodo tradizionale, i Qvevri, le anfore di terracotta utilizzate per la fermentazione del vino.
Cena con degustazione di vini locali ottenuti secondo il metodo tradizionale in Qvevri nominato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Pernottamento a Telavi.
Mercoledì 07/05, giorno 7: Telavi – Alaverdi – Gola del Pankisi – Gergeti – Stepantsminda
Dopo la prima colazione, visita del famoso mercato di Telavi, dove sulle bancarelle sono in vendita spezie, frutta secca, dolci, sottaceti, formaggi locali fatti in casa, verdure, ecc.
Visita della maestosa Cattedrale di Alaverdi, che conserva un ciclo di affreschi del XI – XVII secolo, che si dice fu fondato da Joseb Alaverdeli, uno dei Tredici Padri Siriani che venne da Antiochia e si fermò ad Alaverdi, allora piccolo villaggio e antico centro di un culto pagano dedicato alla Luna.
Proseguimento alla gola del Pankisi per incontrare i Kisti, una piccolissima comunità di fede musulmana che parla un dialetto del Vainakh (Ceceno-Inguscio). Pranzo presso una famiglia locale e passeggiata nei dintorni del piccolo villaggio di Jokolo, per provare l’esperienza della tranquillità della natura che caratterizza questa valle. Partenza per Stepantsminda, un piccolo villaggio situato ai piedi dei monti del Caucaso Maggiore, da dove si partirà con mezzi 4×4 verso la chiesa della Trinità di Gergeti, situata a 2100 m di altitudine, famosa per la sua posizione spettacolare dominata dal ghiacciaio del Kazbek (5047 m). La chiesa venne costruita nel XIV secolo e la sua posizione isolata circondata dalla vastità del paesaggio naturale ha reso la chiesa un autentico simbolo della Georgia.
Nei momenti di pericolo, durante le invasioni, le preziose reliquie custodite a Mtskheta venivano portate nella chiesa di Gergeti, al fine di essere messe al sicuro.
Arrivo a Stepantsminda, cena e pernottamento.
Giovedì 08/05, Giorno 8: Stepantsminda – Ananuri – Dzalisi – Tbilisi
Dopo la prima colazione, partenza per Ananuri e visita del complesso fortificato che fu sede dei duchi di Aragvi nel XIII secolo e che oggi si trova sulle rive del bacino di Zhinvali. La fortezza contiene al suo interno edifici civili, militari e religiosi e la Chiesa della Madre di Dio (Ghvtismshobeli), presenta facciate riccamente decorate, e i resti di numerosi affreschi, la maggior parte dei quali furono distrutti da un incendio del XVIII secolo.
Arrivo a Tbilisi nel pomeriggio e tempo a disposizione. Sosta a Dzalisi, per la visita degli scavi archeologici di Zalissa, una città romana risalente al I-IV secolo d.C., menzionata dal geografo greco Tolomeo. Una delle scoperte più impressionanti è un mosaico a 12 colori del II secolo d.C. raffigurante Dioniso, dio della vendemmia, della vinificazione e del vino, e sua moglie Arianna, figlia dei leggendari Minosse e Pasifae.
Arrivo a Tbilisi, cena e pernottamento.
Venerdì 09/05, giorno 9: Visita della città di Tbilisi
Dopo la prima colazione, scoperta dell’affascinante capitale della Georgia, Tbilisi, un importante centro industriale, commerciale e socio-culturale, situata strategicamente al crocevia tra Europa e Asia, lungo la storica “Via della Seta”.
Il tour inizia con la visita della chiesa di Metekhi, situata su un promontorio roccioso che domina il fiume Kura. Con una moderna cabinovia che parte dal parco della libertà si raggiungerà poi la Fortezza di Narikala, costruita nel IV secolo sulla collina che domina la città, la cui forma attuale si deve agli interventi fatti nel XVI e nel XVII secolo.
Discesa a piedi al Quartiere di Abanotubani, con le sue cupole in mattoni a copertura delle terme sulfuree rese famose da Dumas e Pushkin, e uno dei pochi posti al mondo dove sorgono, a pochi passi una dall’altra, una chiesa, una moschea e una sinagoga.
Visita della Cattedrale di Sioni, al cui interno è custoidita la croce di Santa Nino, la suora evangelizzatrice della Georgia.
Pranzo e visita della Basilica Anchiskhati, costruita nel VI secolo e la più antica chiesa di Tbilisi. Visita del Museo Nazionale Georgiano.
Il Georgian National Museum (GNM) è una delle istituzioni culturali più importanti della Georgia. Nasce nel 2004 dalla fusione di diversi musei e centri di ricerca. Lo scopo principale del museo è preservare, studiare e presentare il ricco patrimonio culturale della Georgia.
Successivamente passeggiata su Rustaveli Avenue per apprezzare la bellezza ottocentesca della capitale Georgiana.
Cena con spettacolo tradizionale di musica e danze georgiane e pernottamento a Tbilisi.
Sabato 10/05, giorno 10: Tbilisi – Mtskheta – Gori – Akhaltsikhe
Dopo la prima colazione, partenza per Mtskheta,una tappa obbligata dopo aver visitato le meraviglie di Tbilisi, che offre sorprese imperdibili anche nei suoi dintorni ,antica capitale e centro religioso della Georgia, oggi Patrimonio dell’UNESCO. Questa magnetica città fu la capitale del regno di Georgia fra il III secolo a.C e il V secolo d.C. Fu qui che i i georgiani si convertirono al Cristianesimo nel 317 ed è qui che ha sede la Chiesa ortodossa e apostolica georgiana.Tra i principali motivi per cui Mtskheta merita una visita ci sono proprio le splendide chiese antiche, inserite tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO quali esempi eccezionali di architettura religiosa medievale nel Caucaso e testimonianza dell’alto livello artistico e culturale raggiunto da questo antico regno.Le favorevoli condizioni geografiche e la posizione strategica come crocevia delle rotte commerciali hanno contribuito allo sviluppo di Mtskheta, portando all’integrazione di diverse influenze culturali con le tradizioni locali. Dopo il VI secolo d.C., quando la capitale venne trasferita a Tbilisi, la città alle porte di Tbilisi ha continuato a rappresentare uno dei più importanti centri culturali e spirituali del Paese.
Visita della Chiesa di Jvari, costruita nel VI secolo su una collina in posizione dominante sulla città nel luogo dove Santa Nino eresse una croce in legno al posto di un tempio precristiano, e della Cattedrale di Svetitskhoveli.
La cattedrale di Svetitskhoveli, il monastero di Jvari e il monastero di Samtavro sono monumenti iconici della Georgia medievale. La cattedrale ortodossa di Mtskheta è conosciuta come il luogo in cui sarebbe stata sepolta la tunica di Gesù Cristo.
Ritenuta miracolosa, la croce attirò numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del Caucaso, così sui suoi resti fu edificata, presumibilmente tra il 586 e il 605, la “piccola chiesa di Jvari” (oggi conosciuta anche come “grande chiesa di Jvari”). Il suggestivo edificio è un antico esempio di struttura con quattro absidi ed ebbe una forte influenza sull’architettura georgiana. Da qui si può ammirare uno dei panorami più belli e mozzafiato di Mtskheta.
Per molto tempo la chiesa è stata il principale edificio di culto del Paese e tutt’oggi rimane uno dei luoghi più venerati dai fedeli, sede dell’arcivescovo di Mtskheta e Tbilisi. L’attuale struttura fu costruita nel corso dell’XI secolo sul sito in cui era stata edificata una prima chiesa nel IV secolo.
Proseguimento direzione ovest con sosta a Gori, famosa per essere la città natale di Stalin, il luogo dove il dittatore visse fino all’età di quattro anni.
Accanto alla piccola casa di mattoni nella quale lui nacque, sulla quale è stato eretto un edificio a forma di tempio, venne costruito nel 1957 l’imponente Museo Stalin, che da allora è rimasto pressoché invariato nell’esposizione degli oggetti e delle foto che raccontano la vita del dittatore.
Arrivo ad Akhaltsikhe, dove si visita la fortezza di Rabati, che si erge sopra una collina con le sue mura perfettamente restaurate.
All’interno della cittadella si potranno ammirare una Moschea in pietra e mattoni con un’appariscente cupola d’oro, una magnifica Madrassa, una chiesa e una sinagoga a sottolineare tutta la sua antica storia a partire dal XIII sec.
Cena e pernottamento ad Akhaltsikhe.
Domenica 11/05, giorno 11: Akhaltsikhe – Vardzia – Gelati – Kutaisi
Dopo la prima colazione, partenza per Vardzia, una città rupestre, o più propriamente un monastero, scavata in una parete del monte Erusheli fondata nel XII secolo dalla regina Tamar, costruita per ergersi a baluardo cristiano nel bel mezzo di una terra circondata da regni musulmani e presa d’assalto dalle orde dei Mongoli desiderose di sempre nuove conquiste volte a espandere l’impero in ascesa.
Il complesso ospita circa 6.000 stanze distribuite su tredici piani, una chiesa in pietra con affreschi ben conservati, cantine per il vino, refettori e centinaia di dimore, tutto scavato nel tufo fino a una profondità di 50 metri nella roccia. Sosta fotografica alla fortezza di Khertvisi, che sorge su un promontorio roccioso alla confluenza dei fiumi Kura e Paravani, che, grazie alla sua posizione strategica ha avuto per secoli un ruolo essenziale nella difesa del territorio circostante. Arrivo a Kutaisi, seconda città della Georgia e antica capitale del mitico regno di Colchide, nota anticamente come Aea. Visita al Monastero di Gelati, un complesso composto da tre chiese fondato nel 1106 dal re georgiano Davide II “Il Costruttore”, che fu uno dei principali centri culturali della Georgia medievale.
Il Monastero, che ospita anche la tomba del Re Davide II, è oggi Patrimonio UNESCO.
Cena e pernottamento a Kutaisi.
Lunedì 12/05, giorno 12: Kutaisi – Grotta di Prometeo – Ubisa – Tbilisi
Dopo la prima colazione, tempo per scoprire il mercato coperto di Kutaisi, un’occasione unica per entrare in contatto con la vita di tutti i giorni dei georgiani.
Partenza per la Grotta di Prometeo, una delle grotte più ricche e sorprendenti in Europa, caratterizzata dalla presenza di fiumi sotterranei, da stalattiti e stalagmiti affiancate che sono un vero capolavoro architettonico naturale.
Partenza per Tbilisi, con sosta lungo la strada al Monastero di Ubisa,Monastero di San Giorgio, con Ultima Cena,risalente al IX secolo e famoso per gli affreschi della chiesa principale risalenti al XII secolo.
Il monastero di Ubisa (a volte erroneamente scritto Ibisa o Ibisi, nella parte occidentale della Georgia, nella regione di Imereti), fu fondato intorno all’820. Su insistenza del re di Abkhaz Demetre II, questo luogo fu scelto da San Grigol (Gregory) di Khandzta, famoso chierico e fondatore di molti monasteri. La chiesa è a navata unica piuttosto lunga. Successivamente all’aula furono annesse cappelle da tre lati.
Gli affreschi all’interno della chiesa sono le opere più preziose del monastero, uno dei migliori esempi della cosiddetta pittura religiosa in stile Paleologo, eseguite nel XIV secolo dall’artista Gerasim, rappresentante della scuola artistica locale.
Trasferimento a Tbilisi, cena e pernottamento.
Martedì 13/05, giorno 13: Tbilisi – Italia
Nelle prime ore del mattino,trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro per l’Italia,via Istanbul.Arrivo e fine dei servizi.
Lq quota comprende:
Ø Trasferimenti da/per aeroporto Ø Pernottamenti come da programma con prime colazioni incluse Ø Trasporto privato con A/C Ø Guida locale in lingua italiana in Azerbaijan Ø Guida locale in lingua italiana in Georgia Ø Visite ed escursioni come da programma Ø Pensione completa come da programma dalla colazione del secondo giorno ,alla cena dell’ultimo giorno. Ø Ingressi previsti nel programma Ø Mezzi 4×4 per la salita a Gergeti Ø Biglietti della cabinovia di Tbilisi Ø Cena con degustazione di vini georgiani Ø Cena con spettacolo folcloristico a Baku Ø Cena con spettacolo folcloristico a Tbilisi Ø Tasse locali
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La quota non comprende:
Ø Bevande alcoliche Ø Spese personali Ø Il costo del visto per l’Azerbaijan Ø Mance per guide e autisti Ø Tutto quanto non espressamente menzionato alla voce “Le quote comprendono”
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