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Cosa è incluso
“I Figli di Re Bocco”, un carnevale a Castiglion Fibocchi dallo stile unico nella Provincia di Arezzo. Duecento maschere, con costumi dei più vari, fantasiosi e variopinti, s’incastonano come tante pietre preziose dai molteplici colori nelle stradine, vicoli e piazzette dell’antico borgo di Castiglion Fibocchi, in un Valdarno ancora alle porte di Arezzo, lungo la Via Setteponti, la strada che ricalca l’importante e antica direttrice romana Cassia Vetus.
Con il 2017 il Carnevale dei Figli di Bocco a Castiglion Fibocchi compie 21 anni di vita. Una storia che non ha conosciuto flessioni, sempre in crescendo, con costumi sempre più ricchi e fantasiosi.
Due giorni all’insegna del divertimento ma anche dell’arte, della storia, della cultura.
1° giorno – Sabato -Roma-Arezzo
Partenza in luogo e orario da concordare in direzione della Toscana Passando per la città di Monte San Savino e ammirare Il magnifico Castello di Gargonza, splendida testimonianza di borgo agricolo fortificato toscano, con la sua torre, i considerevoli resti delle sue mura e di una porta duecentesca, la sua Chiesa romanica del XIII°secolo con campanile a vela e bifora, le sue abitazioni affacciate sui suoi stretti vicoli è situato su un’altura dominante la Val di Chiana. Oggi è una delle opere fortificate ‘non-colte’ meglio conservate del territorio aretino. Già nell’orbita di Arezzo come feudo dei Conti Ubertini, a causa della sua importanza strategica per la sua posizione fra la Val di Chiana e il senese, il castello fu nel medioevo oggetto di dispute fra guelfi e Ghibellini, come del resto quasi tutti i fortilizi della zona. Nella sua lunga storia l’evento più importante è forse quello della presenza di Dante Alighieri, guelfo bianco, a Gargonza nel 1304, il quale partecipò alla riunione fra i Ghibellini fuoriusciti da Firenze e gli aretini.
Si prosegue per la visita guidata a Il Borro, caratteristico “borgo” medioevale, già residenza dei Savoia. Lungo la strada che collega San Giustino Valdarno a Laterina, circondato da un verde e ben tenuto contesto agricolo, si trova Il Borro, piccolo e antico gioiello architettonico di età medievale (si trova citato già in un documento del 1039).
Facile è capire l’etimologia del suo nome. Borro è il termine usato per definire un fosso o torrente che con i millenni si sono scavati un letto profondo. Borro sta anche per burrone. Entrambe queste definizioni si addicono perfettamente a Il Borro: questo nostro piccolo borgo toscano è posto infatti su uno sperone roccioso semi circondato da un profondo fossato scavato nei millenni dall’omonimo torrente.
Visitare Il Borro significa immergersi in un luogo fuori dal tempo. Innanzi tutto le auto ci rimangono lontane e già questo da quella sensazione di trovarci “fuori dal mondo”. Un paesino che non conosce l’asfalto, solo strade lastricate. L’antico ponte che ci permette di attraversare “il borro” e farci accedere al paese ci immette nell’unica e stretta stradina di accesso al luogo. A sinistra di questa i vecchi edifici, a destra il profondo borro. Il Borro deve la sua notorietà a vari aspetti. Innanzi tutto alla sua architettura e alla conformazione della zona in cui il borgo si trova. Poi alle importanti famiglie a cui nella sua storia è appartenuto e appartiene. Da citare le ultime due: i Savoia (il luogo è stato residenza del Duca Amedeo d’Aosta) e, dal 1993, la famiglia Ferragamo, noti imprenditori dell’alta moda. Il Borro, dal momento che è divenuto proprietà Ferragamo, è stato oggetto di un profondo, ma “invisibile” restauro. E’ divenuto sede di vari eventi e manifestazioni. Questo ha portato ad aumentare il numero dei visitatori di questo borgo fiabesco.
Passando per il Ponte Buriano che fu costruito all’incirca verso la seconda metà del 1200. il Ponte Buriano è il paesaggio della Gioconda, della enigmatica Monnalisa di leonardo. Dietro il suo volto sorridente si intravede il ponte a schiena d’asino identificato da alcuni studiosi e ancor più in lontananza ecco apparire i calanchi del Valdarno, pinnacoli di argilla erosa detti “Balze”. E’ una prova che Leonardo aveva bene in mente la geografia di questi luoghi. Pranzo in corso di escursione.
Arrivo ad Arezzo cena con menù della tradizione Toscana e il pernottamento. .
2° giorno Domenica Arezzo-Castiglion Fibocchi
“Carnevale Figli di Bocco”
Prima colazione e Visita guidata di Arezzo: Piazza Grande, la piazza più bella di Arezzo, si apre nel cuore della città medioevale, la piazza è un alternarsi di costruzioni di varie epoche che le danno un aspetto suggestivo e scenografico. Ha una caratteristica forma trapezoidale, con una superficie fortemente inclinata, la piazza era l’antica Platea Communis, sorta attorno al 1200 e poi modificata nel corso del XVI secolo, quando la piazza fu ridotta alle dimensioni attuali con la realizzazione, del loggiato vasariano. La piazza fu, nell’età comunale, luogo di scambi mercantili tra la città e la campagna, e poi, in epoca medicea, divenne il centro degli uffici civili. Il Duomo di Arezzo, per il suo slanciato stile gotico, per il suo alto campanile, per il punto dove è collocato (praticamente all’apice del colle dove si trova la parte antica della città toscana) è il primo edificio che colpisce l’attenzione di che arriva ad Arezzo da qualunque direzione. In età feudale il duomo di Arezzo, che rappresentava la residenza dei vescovi feudatari, si trovava sul Colle del Pionta, fuori dalle mura cittadine. In questa chiesa erano conservate le spoglie di San Donato (martire del IV secolo), per questo l’edificio era dedicato a questo Santo. la Chiesa di San Francesco (che ospita gli affreschi di Piero della Francesca).
La Pieve di Santa Maria questa interessante struttura in stile romanico si trova proseguendo da San Francesco lungo il corso. La bellissima facciata ad archi risalta subito agli occhi e ricorda, nonostante il suo stile elaborato e severo, lo stile pisano e toscano in generale della zona occidentale. Fatto particolare è la posizione dove sorge questa chiesa, in una strada stretta e angusta anzi che in una grande piazza o nella piazza principale della città, la Piazza Grande, San Domenico e Santa Maria delle Grazie, in epoca etrusca nel luogo dove sorge ora la chiesa, si tenevano riti di fertilità accanto a una sorgente che sgorgava nel mezzo della foresta che ricopriva la zona. In seguito al volere di San Bernardino, venne fatta chiudere la fonte e purificato il luogo dalle sue origini pagane. Venne così fatta costruire la chiesa nella quale si entra da un grazioso portico edificato da Benedetto da Milano intorno al 1470. Santa Maria delle Grazie è la chiesa più suggestiva di Arezzo, il suo interno è costituito sostanzialmente da una stanza che custodisce una pala d’altare realizzata da Parri Spinello e il meraviglioso altare in marmo e terracotta attribuito ad Andrea della Robbia..
Pranzo e partenza per Castiglion Fibocchi per assistere al Carnevale per assistere al Carnevale. Bocco, da cui l’attuale nome del paese Fibocchi, era il soprannome di Ottaviano Pazzi, signore del paese in epoca medievale. La tradizione racconta che negli anni di Bocco, durante i giorni di carnevale, la popolazione per onorare il suo signore si ritrovasse nelle strade e piazze del borgo per momenti di festa e danza. Da qui l’ambiziosa idea degli instancabili promotori e organizzatori di questo carnevale di riproporre dopo centinaia di anni questi momenti attraverso l’elegante carnevale “I Figli di Bocco” che per il suo stile si potrebbe definire “un piccolo Carnevale di Venezia in terra di Arezzo”. Per vederlo ogni anno confluiscono a Castiglion Fibocchi migliaia di persone.Un plauso e un grazie va a quelle persone che con costanza e dedizione hanno portato avanti negli anni, migliorandola costantemente, questa stupenda manifestazione. Un momento di elegante folklore che ha portato lustro non solo a Castiglion Fibocchi, ma anche alla terra di Arezzo.
I figuranti e relative maschere del Carnevale I Figli di Bocco da qualche anno non si esibiscono solo tra le mura dell’antico borgo valdarnese. Questi “Figli di Bocco“, per la bellezza e l’originalità delle loro maschere sono chiamati a esibirsi in molte città e luoghi vicini, ma anche non, al piccolo borgo valdarnese.
Nel in serata partenza per il viaggio di rientro. Fine dei servizi.
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Maggiori informazioni su questo tour
La quota comprende:
- Bus G.T.per la durata del tour;
- 1 notte in hotel 4 stelle S in pensione completa, (pranzo, cena del sabato con menù della tradizione Toscana ,prima colazione della domenica), pranzo della domenica di 4 portate;
- bevande incluse;
- OPEN FRIGOBAR IN CAMERA.
- Drink di benvenuto;
- visite guidate come da programma con guida autorizzata Regione Toscana;
- iva al 10 %;
- oneri comunali;
- assicurazione medico bagaglio.
La quota non comprende:
- Tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.
- Mance 3 euro a persona;
- biglietto ingresso al carnevale da pagare in loco euro 7,00
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