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Tour in Campania davvero insolito e indimenticabile….tra
RACCONTI DI RELIGIOSITA’ POPOLARE A RESINA” Visita guidata in forma di spettacolo al Santuario della Madonna di Pugliano in Ercolano e Ipogeo sotterraneo del ‘700…“..a seguire … una cena spettacolo nei giardini di una villa del 700… La tematica è culturale e bella, sulle soubrette napoletane del 900, uno spettacolo ironico e culturale, ben recitato dalla bravissima Elisabetta D’Acunzo accompagnata dal Maestro D’Angelo… sul palco naturale della dimora Borbonica Villa San Gennariello … e ancora… all’incredibile avveniristico Museo Multimediale di Ercolano (vivrete in diretta l’eruzione come se vi trovaste li in carne e ossa,davvero molto emozionante camminare accanto agli antichi abitanti di Ercolano e dintorni, ritrovarsi a parlare nel foro romano…), e ancora…il famoso mercato della Resina (vengono anche da Cinecittà a cercare abiti).
e finalmente dopo tanti anni di chiusura…dove i vivi parlano con i morti, visita narrata al: CIMITERO DELLE FONTANELLE.
E per chiudere in allegria…con la maschera originale di Pulcinella ad Acerra, il tutto “condito” dal luogo magico dove si dorme: Hotel Villa del Miglio d’Oro, Villa Aprile oggi trasformata in lussuoso hotel di charme!!
Chi lo desidera potrà effettuare la visita agli scavi di Ercolano. Eventuale visita guidata su richiesta euro 15.00 a persona,minimo 10 persone,ingresso agli scavi escluso. www.museomav.it/index1.html
1° giorno – sabato: Roma – Ercolano e dintorni
Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da stabilire e partenza per Ercolano.
Arrivo ad Ercolano e incontro la guida locale che ci introdurrà nei “RACCONTI DI RELIGIOSITA’ POPOLARE A RESINA”
Un viaggio attraverso gli aneddoti, le leggende e i racconti legati agli elementi di fuoco, terra e mare e alle tradizioni culturali e religiose più misteriose. Il Santuario, opera architettonica barocca, sarà conosciuto dallo spettatore attraverso la narrazione dal ricercatore Giovanni D’Angelo, accompagnato dalle performance cantate e recitate del laboratorio “Voci e suoni della memoria”. Durante il racconto, importanti opere del trecento come La Bruna Puglianella e il Cristo Nero, introdurranno gli spettatori alle storie più affasciananti della religiosità popolare, come ad esempio la leggenda secondo la quale la Madonna nera fosse legata al ciclo invernale e alla morte, e che nelle chiese dove solitamente questa fosse ritratta o apposta come statua, vi fosse presente un ordine di templari. Un racconto ricco di aspetti misteriosi, proverbi e immaginifico popolare, che recupera la tradizione orale dell’antica Resina e del Monte Vesuvio.
Particolarità dell’itinerario di visita sarà la discesa all’ipogeo sotterraneo del 700, antico cimitero sottostante la terra santa, dove ancora tuttoggi è attestato il noto culto dei morti, come la tradizione prevede per ogni chiesa dove si trovi la Madonna delle Grazie. Una discesa inferina ed emozionante in un luogo sconosciuto a molti, e non accessibile ai visitatori se non in questa occasione speciale. Durante la visita è stata prevista la performance canora di un emozionante Stabat Mater in napoletano, dall’identità sonora medievale e suggestiva. Un itinerario di visita elegante , culturalmente e antropologicamente ricco.
Al termine della visita si raggiunge a piedi il famoso mercato della Resina: il più famoso dei mercati di cose usate, abiti di seconda mano e surplus militare dell’intero centro-sud. La guida vi darà anche qui informazioni su come è nato questo origianale mercato. Si svolge durante tutta la settimana, compresa la domenica, tra le viuzze affollate e le piazze intorno a via Pugliano, a Ercolano.
È nato durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, quando in questo centro del napoletano si smerciavano oggetti e vestiti trafugati ai convogli americani di passaggio ed è cresciuto negli anni successivi fino a diventare un’istituzione. Superato un momento di crisi dopo il terremoto degli anni Ottanta, quando gli edifici di via Pugliano avevano subito ingenti danni strutturali, il mercato è rinato dopo il 1996 grazie a un intenso programma di ristrutturazione e riqualificazione.
Resina è il paradiso dell’abbigliamento vintage e ci si può trovare praticamente tutto quello che si è sempre desiderato, dalle pellicce ai vestitini di Chanel, dai jeans anni Settanta alle scarpe di Manolo Blanick, dalle borse di vernice bon ton ai cappelli d lana dei combattenti afghani.
Oltre ai venditori di quelle che un tempo si chiamavano “pezze” (stracci) e che adesso sono ricercatissimi capi di abbigliamento, è possibile trovare gioielli falsi e veri, bigiotteria d’epoca, e merci nuove a basso costo.
Molto frequentato dai giovani di tutta Napoli, naturalmente, e dai costumisti di Cinecittà: provengono da Resina, tanto per citarne alcuni, gli abiti di scena di film come “I cento passi“, “La meglio gioventù“, “Prima dammi un bacio“.
Trasferimento in hotel per il pranzo e assegnazione delle camere.
Chi lo desidera per effettuare la visita agli scavi di Ercolano, facoltativa e non inclusa.
Nel tardo pomeriggio si prosegue con la visita guidata al famoso MAV: il museo multimediale di Ercolano: un percorso multimediale interattivo dove vivere l’emozione di un percorso a ritroso nel tempo fino a un attimo prima che l’eruzione pliniana del 79 d.c. distruggesse le città romane di Pompei e Ercolano; oltre 70 installazioni multimediali restituiscono vita e splendore alle principali aeree archeologiche di Pompei Ercolano Baia Stabia e Capri. Attraverso ricostruzioni scenografiche,interfacce visuali e ologrammi,il visitatore è condotto in una dimensione virtuale in una dimensione virtuale dove sperimentare le nuove opportunità che la tecnologia multimediale offre alla fruizione del patrimonio archeologico.Da non perdere nel modo più assoluto.
Cena spettacolo.
Signore e Signori và ora in scena il varietà!
Una situazione più morbida e rilassante della classica cena , si muoverà l’affascinante e ironica cantante attrice Elisabetta D’Acunzo, che accompagnata dal Maestro Giovanni D’Angelo, porterà in scena uno spettacolo ispirato alle soubrette del 900. Un percorso emozionante, ironico ma intenso, attraverso il quale si ripercorrerà la moda e i costumi del secolo scorso , un viaggio nel “varietà” (operetta, teatro di rivista, musical, avanspettacolo…) dai fasti del Bal Tabarin fino alla tivù degli anni ’60. La talentuosa D’Acunzo (recentemente in turnè al fianco di Rocco Papaleo nello spettacolo “Eduardo più unico che raro” e in passato attrice cantante di importanti produzioni teatrali tra cui “La Gatta Cenerentola” di De Simone) si presenterà al pubblico ora con la sfacciataggine di una debuttante, ora con il sarcasmo di una soubrette, ora con l’amarezza ironica di una disincantata “primadonna”.
Un omaggio alle affascinanti dive del varietà, che rivivranno attraverso una formula teatrale recitata e cantata, partendo dalle atmosfere tipiche della Bella Epoque, quando i Viveur prendevano posto nei tavolini di prima fila e tra champagne e bicchieri di cristallo trascorrevano le loro sfarzose serate, passando per il Cafè Chantant e il Tabarin, fino ad arrivare all’epoca in cui l’avanspettacolo diviene intrattenimento televisivo.
Omaggi alle Divine come Gilda Mignonette sciantosa chiamata “La Regina degli Emigranti”, Carmen Zucconas un caliente e pepato personaggio che di spagnolo ha solo il nome dei quartieri dove è nata e cresciuta , si alterneranno a brani di Cabaret come “Preferisco il 900” e “Lily Cangy” e di avanspettacolo come “Combattiamo la Pornografia” scritto da Viviani e nel quale una bigotta si oppone al cosiddetto “sesso facile” espresso nei teatri del varietà, fino a brani recenti come “Dove sta Zazà” cavallo di battaglia della divina Gabriella Ferri.
2° giorno – domenica: Ercolano – Napoli – Acerra – Roma
Dopo la prima colazione e avere rilasciato le camere si prosegue per Napoli dove,finalmente,dopo oltre 30 anni di chiusura,è stato riaperto al pubblico il famoso Cimitero delle Fontanelle,in 2 parole: la Storia di Napoli. Il Cimitero delle Fontanelle è un antico cimitero della città di Napoli. Si trova nel cuore del Rione Sanità, uno dei quartieri di Napoli più ricchi di storia e tradizioni, appena fuori dalla città greco – romana, nella zona scelta per la necropoli pagana e più tardi per i cimiteri cristiani. Il sito conserva da almeno quattro secoli i resti di chi non poteva permettersi una degna sepoltura e, soprattutto, delle vittime delle grandi epidemie che hanno più volte colpito la città.
Ed è uno dei luoghi più suggestivi di Napoli. In questo ossario, che raccoglie oltre 40.000 resti, si può capire il rapporto che i napoletani hanno con la religione, la morte, i defunti, il destino, il lotto, la fortuna. Una visita al Cimitero delle Fontanelle racconta di Napoli e dei napoletani, ed aiuta a capire lo spirito di questo popolo molto più di tante parole.
Nel documento del canonico e archeologo Andrea De Jorio, vi è gia preciso riferimento alla trasformazione della cava a luogo di culto, (“….fu costruito un muro ed un altare…”) avvenuto verso la fine del 1700. Dalla metà del1800 circa, un gruppo di popolane del rione Sanità, denominate “e’ maste”, riordinò tutti i resti mortali ammassati disordinatamente all’interno della cavità nel corso delle varie epoche. Tutte le ossa furono disposte in una sorta di “pietas popolare” a ridosso delle pareti tufacee seguendo scemi e raggruppamenti ben precisi. Dal 1884, anno in cui fu terminato il riordino dei resti umani, la “pietas popolare” napoletana si è rivolta alle “ossa e crani anonimi” con devozione religiosa familiare, con un culto che spesso richiama arcaiche tradizioni di tipo pagano. Alle anime in pena si rivolgevano amorevoli cure e suffragi, garantendo loro il cosiddetto “refrisco”. Questo “refrigerio” sarebbe poi stato successivamente ricambiato con l’intercessione dell’anime in pena per la protezione del fedele nei momenti di bisogno. I napoletani, in un clima di venerazione e culto anonimo, iniziarono dunque ad esprimere la propria devozione verso un ideale diverso dalla santità.
La devozione spinta fino all’ “adozione” del teschio e la collocazione di immaginette votive e messaggi scritti all’interno dei reliquari esprimeva una forma di equilibrio tra il culto dei Santi e la devozione popolare delle anime del purgatorio. Il grande numero di urne devozionali site nel Cimitero delle Fontanelle rappresentano i ringraziamenti dei fedeli per le grazie ottenute con l’intercessione delle anime in pena. Le “Maste”, ossia le popolane-devote alle quali la tradizione locale aveva attribuito una particolare sensibilità per il culto delle anime purganti, hanno aiutato migliaia di fedeli nella ricerca delle anime particolarmente bisognose di cure e preghiere. All’interno del cimitero si snodavano le processioni religiose, e venivano recitate le caratteristiche “giaculatorie e litanie” per le anime in pena, tra le tante una:
Anime sante, anime purganti,
Io son sola e vuie siete tante
Andate avanti al mio Signore
e raccontateci tutti i miei dolori
Prima che s’oscura questa santa giornata
da Dio voglio essere consolata.
Pietoso mio Dio col sangue Tuo redento
a tutte le anime del Purgatorio salutammelle a tutti i momenti,
Eterno Riposo
In un ambiente cosi suggestivo e magico non potevano non nascere le varie personificazioni delle “anime pezzentelle”. Ecco dunque nascere la figura di Lucia, una giovinetta morta subito prima del matrimonio o, le presenze di uomini morti in guerra, principesse cavalieri. Talvolta poi, i teschi hanno una storia e un nome trasmessi attraverso racconti tramandatisi nel tempo; è il caso del “monaco” (o’ capa e Pascale) in grado di far conoscere i numeri vincenti al gioco del lotto, quella del “capitano”, figura di riferimento emblematica del cimitero delle fontanelle o quella di “donna Concetta” nota più propriamente come “a’ capa che suda”. Altro aspetto significativo è legato alle leggende sulle storie dei bambini in particolare quella di “Pasqualino”.
Alcuni messaggi rinvenuti nei teschi
Anima bella venitemi in sogno e fatemi sapere come vi chiamate.
Fatemi la grazia di farmi uscire la mia serie della cartella
Nazionale. Anima bella fatemi questa grazia, a buon rendere…
Napoli 3/4/1944
La famiglia dell’Aviere Lista Ciro trovandosi senza notizie di suo figlio da pochi
giorni dopo l’Armistizio e quindi sono otto mesi ed essendo devota di voi aspetta
con tanta fede da voi la bella grazia.
Sulla strada per il rientro a Roma, sosta ad Acerra per andare a visitare il Museo di Pulcinella, del Folklore e della Civiltà Contadina. Fondato nel 1992 dall’Associazione “Acerra Nostra”, il Museo è ubicato nell’antico Castello di Acerra, edificato intorno al IX sec. sulle rovine del Teatro Romano, distrutto nell’anno 834 dal duca bizantino Bono. Dedicato all’antropologo Alfonso Di Nola, il museo ripropone, attraverso l’esposizione di oggetti e ricostruzioni di ambienti diversi, la cultura contadina di Terra di Liburia, da cui ebbe origine la maschera del buffo e stolto campagnolo Pulcinella. Tra gli oggetti di maggiore rilievo sono da segnalare un presepe pulcinellesco degli anni Ottanta del XX secolo, attrezzature sceniche usate per le rappresentazioni in piazza a partire dal ’600, la ricostruzione di un gabbiotto teatrale in scala 1:1, un teatrino delle Guarattelle e il monumento a Pulcinella. Durante la visita molta attenzione,potreste incappare nella famosa maschera in carne e ossa.
Partenza per il rientro e Roma previsto per la serata e fine dei servizi.
Di più EUROPA
Maggiori informazioni su questo tour
- Bus G.T. per la durata del tour;
- 1 notte in hotel 4 stelle S in mezza pensione, (cena ,prima colazione della domenica);
- 1 pranzo giorno di arrivo
- Visite guidate come da programma ,comprese visita spettacolo al Santuario di Pugliano.
- Spettacolo teatrale durante la cena
- Ingresso e visita guidata al MAV
- Visita guidata al museo di Pulcinella
- Assicurazione medico bagaglio.
- Tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.
- Mance 3 euro a persona;Eventuali tasse di soggiorno da pagare in loco ed eventuali ingressi
- visita guidata Scavi Ercolano Euro 15 a persona (min 10 persone)ingresso incluso.
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