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Cosa è incluso
L’Arabia Saudita un luogo del mondo largamente sconosciuto, misterioso e desertico, retto da una monarchia che ha sempre suscitato molte attenzioni.
Stato costruito principalmente da deserti e zone aride, dove le città sorgono lungo la costa e in prossimità delle oasi e dove la vita beduina convive con palazzi moderni e architettonici.
L’itinerario si sviluppa da Jeddah tra i pellegrini diretti alla Mecca, antichi palazzi di corallo e curiose, eccentriche statue lungo la corniche. Nel mezzo, gli inesplorati territori del nord ovest, verso la Giordania. Da Hail ci inoltreremo tra oasi e incisioni rupestri nel deserto del Nefud fino a raggiungere la provincia di Al-Jowf. Tra castelli e antichi siti archeologici arriviamo a Tabuk, da dove ci inoltreremo tra le sabbie e i faraglioni di arenaria della Hisma Valley fino al Golfo di Aqaba, a Madyan, dove incontreremo la prima necropoli nabatea, e poi lungo la costa, tra spiagge, idrovolanti e wadi scoscesi. Attraversiamo terre che un tempo erano percorse da nomadi e carovane commerciali, abitate dai Nabatei, occupate per breve periodo dalle legioni di Traiano. Terre le cui sabbie hanno occultato e saputo conservare autentici gioielli archeologici. Come Madai’n Saleh, nella grande oasi di Al Ula, che raggiungeremo dopo l’emozionante traversata in 4×4 della Disah Valley. L’antica Hegra, la Petra perduta nelle sabbie. Uno dei pochi luoghi al mondo dove all’arrivo si ha ancora la sensazione di scoperta, l’emozione di trovarsi al cospetto di una Storia che aspetta ancora di essere raccontata. E terminiamo il nostro viaggio a Riyadh, con i suoi grattacieli e le strade trafficate ma anche con il suo cuore d’argilla inaspettato, centro del potere di una Penisola Arabica che guarda al futuro, tra mille contraddizioni, senza scordare le proprie radici. Resilienti, silenziose, sommerse ancora dalle sabbie del deserto.
1° GIORNO : ITALIA – JEDDAH
Incontro dei partecipanti presso l’aeroporto di partenza, disbrigo delle formalità di imbarco e partenza per l’Arabia Saudita. Arrivo a destinazione, disbrigo delle formalità doganali e trasferimento in hotel. Pernottamento.
2° GIORNO : JEDDAH
Prima colazione in hotel e giornata dedicata alla visita di Jeddah. Affacciata sul Mar Rosso, la città era originariamente un villaggio di pescatori. Nel 647 d.C. il califfo musulmano ‘Uthmān B. ‘Affān la trasformò in un porto per i pellegrini musulmani che vi transitavano durante il viaggio che li portava alla Mecca.
Ancora oggi Jeddah è un crocevia per milioni di pellegrini che arrivano in aereo o via mare. Negli ultimi anni, come molte altre città della penisola arabica, ha visto un notevole sviluppo urbanistico, anche se più tradizionale e, salvo lungo la Corniche, evitando di svilupparsi in verticale. La città è la seconda per numero di abitanti, che oggi sfiorano i 4 milioni.
Visiteremo di prima mattina il tradizionale mercato del pesce, con le barche dei pescatori appena arrivate, e la Corniche, ovvero il lungo mare dove si trovano molti alberghi, la passeggiata, alcune moschee tra cui la Moschea dell’Isola, progettata dall’architetto egiziano Abdel–Wahed El–Wakil nel 1943; è unita alla terraferma da una sottile striscia di terra che induce a recarvisi in pellegrinaggio con andamento solenne.
Curiose sono anche le sculture che adornano le rotonde di alcune strade e che sono diventate un vero simbolo della città: troviamo una bicicletta gigante, un incensiere, un’auto bianca su un tappeto volante e tantissime altre immagini eccentriche ma significative.
Pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio continuiamo le visite della città, recandoci nel vecchio quartiere di Al Balad, il centro storico della città iscritto tra i patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.
Ad Al Balad sorgono più di quattrocento palazzi storici, i più antichi dei quali risalgono a cinquecento anni fa e che ricordano le case yemenite. Visita di palazzo Nassif, un esempio straordinario di architettura Saudita, dimora privata di una delle più antiche famiglie di mercanti della città.
Poi ci recheremo nel Suq, con le sue botteghe artigianali. E infine tempo libero a disposizione, perché la cosa più bella è forse semplicemente perdersi tra le viuzze sottili, adornate qua e là da vasi di fiori, e scoprire i volti e li sguardi di chi ancora vi abita.
Rientro in hotel.Cena e pernottamento.
3° GIORNO: JEDDAH – WAHBAH CRATER – MEDINA
Colazione in hotel. Partenza per Medina.
Una breve deviazione verso l’interno ci porta prima al famoso Al Wahbah Crater, largo quasi 7km e profondo oltre 700m. A lungo considerato il risultato di un impatto meteoritico, è in realtà il prodotto di una grande eruzione freatica sotterranea, ovvero un enorme esplosione di vapore bollente provocata dal contatto tra magma incandescente e fiumi sotterranei. Caratteristica è la grande chiazza bianca centrale, costituita da cristalli di sodio fosfato.
Dopo pranzo, proseguiamo verso sud per andare incontro ad uno dei momenti più affascinanti ed imprescindibili di questo viaggio: la visita della città di Medina. Con il massimo rigore e rispetto, avremo l’opportunità di esplorare parti della seconda città santa dell’Islam (dopo la sola Mecca) che fino a poco tempo fa era ancora totalmente inaccessibile ai non-islamici.
Arrivati a Medina,andremo a visitare la moschea Quba, situata alla periferia di Medina ed è la più antica moschea al mondo. Secondo la tradizione islamica, offrire due rakʿāt nafl nella moschea Qubāʾ equivale ad una ʿumra.
La moschea di Qubāʾ è la prima moschea costruita nella storia dell’Islam e venne eretta appena Maometto giunse a Medina a seguito dell’egira. Maometto vi andava tutti i sabati, a cavallo o a piedi, a recitare due rakʿāt.
Proseguiremo per la Stazione ferroviaria di Medina, che era l’ultima fermata della ferrovia Hicaz, iniziata nel XVI secolo, fu costruita da Sultan II. È uno dei monumenti costruiti da Abdülhamit a Medina.
Andremo al Museo della Medina che espone il patrimonio e la storia di Al-Madina con diverse collezioni archeologiche, gallerie visive e rare immagini di Medina.
Cena e pernottamento.
4° GIORNO : MEDINA – AL ULA (Old Town – Harrat Viewpoint)
Colazione in hotel. Partenza per Al Ula.
Giornata interamente dedicata alla visita di una delle aree archeologiche più interessanti dell’Arabia Saudita, da poco aperte al turismo e uno dei momenti clou del viaggio, l’oasi di Al-Ula. Si trova nel Wadi Al-Qura, una valle tra i campi di lava dell’Harrat Uwayrid e il massiccio di arenaria del Jibal Ath-Thumayid. Le sue risorse idriche sotterranee e la sua posizione strategica lungo la strada dell’incenso hanno fatto sì che questa valle giocasse un ruolo importante nella storia della penisola arabica: il luogo di nascita di due antichi regni arabi: Dedan e Lihyan, che governarono il nord-ovest della penisola arabica, e poi i Nabatei.
La visita di Old AlUla (la città fantasma), un tradizionale villaggio arabo dove la gente dell’oasi si era trasferita circa 8 secoli fa e abitata fino al XX secolo. Fu costruito in una parte più alta della valle per essere al riparo dalle inondazioni che possono verificarsi durante la stagione delle piogge. Un complesso di circa 900 case e botteghe realizzate in mattoni di fango e pietra. Saliremo al castello di Musa Bin Nusayr che domina la cittadella e da qui ammireremo la veduta della città vecchia e del vicino palmeto.
Terminiamo la giornata a Harrat Viewpoint, un bellissimo e alto punto panoramico in pietra lavica nera con vista su Dedan e sull’oasi di AlUla.
Cena e pernottamento.
5° GIORNO : AL ULA (– HEGRA – DADAN – RAINBOW ROCK – MARAYA CONCERT HALL)
Prima colazione in Hotel.
Iniziamo con la visita del sito archeologico di Madain Saleh (città del profeta Saleh), bene protetto dall’Unesco (dal 2008, il primo riconosciuto in Arabia Saudita) e conosciuto col nome di Hegra in tempi antichi, quando era abitata da Thamudeni e Nabatei.
Assieme a Petra in Giordania rappresentava uno due centri più importanti sulla rotta dell’incenso: la via carovaniera che partiva dal regno della regina di Saba (oggi Yemen) e, attraversando tutta la penisola arabica, consentiva il trasporto delle merci tra i monti del sud o importati dall’India, fino al Mediterraneo. È difficile descrivere la bellezza e l’unicità di quest’area: selvaggia ed ancora totalmente sconosciuta al turismo di massa ma ricchissima in termini archeologici. I Nabatei di Madain Salah hanno scolpito più di 100 enormi tombe su pareti rocciose e grandi massi di roccia isolati nel deserto. La maggior parte di queste è decorata con ingressi maestosi che richiamano quelli famosissimi del sito di Petra: architravi, colonne, capitelli e tanti altri simboli perfettamente scolpiti in una roccia giallo ocra.
E’ possibile visitare solo alcune tombe, iniziamo con la più maestosa e imponente tomba Qasr Al Farid, il simbolo più iconico di Hegra, è una tomba scolpita che si erge isolata dal resto delle tombe. Si dice che Qasr Al Farid sia stata destinata come tomba di Lihyan figlio di Kuza, un individuo o famiglia nabateo molto importante.
La Jabal Ithlib è uno sperone montuoso naturale con un corridoio lungo e stretto chiamato Siq, insieme a un grande e spazioso “Diwan” che è una grande stanza scavata nella roccia della montagna che sembra una zona pranzo o un triclinio. Storicamente si ritiene che fosse un’importante sala per riunioni, banchetti reali e riunioni politiche e ha anche una facciata aperta, probabilmente progettata per osservatori esterni o pubblici, il suo ingresso è molto più ampio e oggi si pensa che le cerimonie si estendevano fino all’esterno. La stanza misura 12,8 x 9,9 ed è alta 8 metri.
La Jabal Al Banat uno dei più grandi gruppi di tombe di Hegra, con 29 tombe che hanno le facciate abilmente scolpite.
La Jabal Al Ahmar è un vero e proprio scrigno d’arte. Il suo nome significa letteralmente “Montagna Rossa” ed è un affioramento roccioso contenente 18 tombe datate tra il 16 e il 61 d.C. In questo caso si tratta di camere funerarie senza particolari decorazioni ed ornamenti. Tuttavia, tre di esse hanno antichi disegni risalenti al I secolo d.C.
L’attrazione più curiosa è la Face Rock. Situata proprio di fronte a Jabal Al Ahmar, si tratta di una roccia dalla forma particolare, ricorda quella di un viso umano visto di profilo.
Si prosegue con la visita della città biblica di Dadan.
La città fu l’antica capitale del Regno dei Lihyaniti, un popolo di epoca preislamica che praticava l’agricoltura e che nel corso dei secoli si arricchì grazie al commercio dell’incenso, della mirra e delle spezie in tutta la penisola arabica. La visita di Dadan partirà dalle straordinarie tombe scavate nella roccia, in particolare la Tomba dei Leoni (visibile solo da lontano). Successivamente giungeremo alle rovine archeologiche della città antica a ridosso di una spettacolare falesia di roccia rossa e di un rigoglioso palmeto. Continuiamo con la visita a questo magnifico sito e alle sue iscrizioni, che si pensa risalgano al I millennio a.C., comprendente incisioni rupestri di umani, strumenti musicali e animali.
Si prosegue in direzione di, Jabal Alfil (conosciuta come Elephant Rock). In mezzo al deserto di sabbia si erge un imponente monolite roccioso dalla sorprendente forma di elefante con un’altezza di 52 metri, una delle tante meraviglie geologiche di AlUla, e noi ci goderemo questo panorama degustando del buon Thè.
Successivamente ci dirigiamo all’imponente e suggestivo Rainbow Rock, chiamato così perché sembra un arcobaleno con due nuvole. Poi, con un po’ di fortuna, riusciamo ad entrare nella zona controllata e chiusa per raggiungere lo stupefacente e unico edificio a specchi costruito nel deserto, il Maraya Concert Hall, è una delle meraviglie architettoniche del mondo: 9.740 mq di specchi ricoprono la struttura a forma di cubo e riflettono i vasti paesaggi di AlUla. Il Teatro, alto 26 metri, nel 2019 ha stabilito un Guinness World Record in qualità di edificio a specchi più grande del mondo.
Cena e pernottamento .
6° GIORNO : AL ULA– HISMA VALLEY– TABUK
Prima colazione in hotel.
Una lunga tappa ci porterà alla Wadi Disah, oasi che sorge ai piedi di un canyon e circondata da spettacolari formazioni rocciose.
Visita della città ed escursione nella Hisma Valley, una vasta zona caratterizzata da imponenti e scenografiche formazioni rocciose color ocra che emergono da sabbie colorate dal rosa al rosso. È la stessa formazione geologica, molto più vasta e grandiosa, di quella che si trova nel famoso deserto di wadi Rum in Giordania, distante poco più di un centinaio di chilometri. Ci si inoltra in questo bel paesaggio tra faraglioni di roccia, dune e torrioni attraversando vallate successive alla ricerca degli angoli più suggestivi.
Tra i posti più spettacolari e sorprendenti il Jabl Job Canyon. Il deserto è abitato, anche se ormai da pochi insediamenti, da “bedu”, i beduini originari della penisola arabica che mantengono le loro tradizioni di vita ancestrale utilizzando basse e semplici tende di lana di cammello marrone e nera tessuta in strisce unite poi tra loro.
Questo deserto è anche abitato anche se ormai sono rimasti pochi insediamenti di “bedu”, i beduini originari della penisola arabica che mantengono ancora le loro tradizioni di vita ancestrale utilizzando basse e semplici tende di lana di cammello marrone e nera tessuta in strisce unite poi tra loro.
I beduini dell’Arabia Saudita sono molto riservati e si dovrà chiedere il permesso per avvicinarsi alle loro tende. A volte è rifiutato, ma a volte si incontrano delle famiglie ospitali e si potrà essere invitati in una delle loro tende a bere il “chai”, ovvero il tè, o il “gawa”, una specie di caffè aromatizzato con i semi di cardamomo. Certamente non sono poveri come i nomadi del Sahara e generalmente dispongono di camionette fuoristrada posteggiate davanti alla tenda. Bisogna tenere presente che il benessere di questo paese è arrivato anche nelle aree desertiche.
Si prosegue per Tabuk.
Il geografo greco Tolomeo, in alcune sue opere, fa cenno ad una località chiamata “Tabawa”, situata nella parte nord occidentale della Penisola Arabica, che sembra coincidere con la Tabuk odierna. Negli ultimi anni la città è letteralmente esplosa a livello urbanistico ed è cresciuta molto a livello economico e commerciale.
Soprattutto è il principale punto di partenza per la regione del nord ovest, una delle più affascianti dell’Arabia Saudita, ricca di vestigia nabatee e inserita in un ambiente naturale di rara bellezza.
Cena e pernottamento.
7°GIORNO : TABUK – AL JAUF
Prima colazione in hotel.
Prima di lasciare Tabuk andremo a visitare la stazione ferroviaria di Hijaz dell’inizio del XX secolo che è una delle meglio conservate dell’Arabia Saudita con la vecchia locomotiva.
Durante il viaggio visita Dumat al Jandal, e la Moschea di Omar. Dumat al-Jundal è un’antica città di rovine situata nell’Arabia Saudita nord occidentale della provincia di Al Jauf.
Si trova 40 km prima di Sakaka. Il nome Dumat al-Jandal significa letteralmente “Dumah of the Stone”, poiché questo era il territorio di Dumah, uno dei dodici figli di Ismaele.
Proseguiremo per la moschea di Omar che si trova nella città di Dumat al-Jandal, un importante incrocio di antiche rotte commerciali che collegano la Mesopotamia, la Siria e la penisola arabica.
Cena e pernottamento.
8°GIORNO: AL JAUF – JUBBAH – HAIL
Prima colazione in hotel
Giornata di traversata del deserto del Nefud in direzione nord, “Il grande deserto delle dune di sabbia” (dall’arabo naft). Con dune alte e di colore rossastro, il Nefud è il secondo deserto sabbioso più grande della penisola Arabica, dopo il Rub’al Khali. Il sottosuolo della regione è costituito da arenarie, dal disfacimento delle quali si è formato un manto sabbioso dal colore acceso e intenso, che conferisce panorami quasi marziani.
Vento, sole e una ciclica siccità hanno plasmato un territorio che si stimava essere una prateria tra i sei e i diecimila anni fa e che probabilmente è stato attraversato dalle migrazioni dell’homo sapiens dall’Africa al continente europeo.
Dopo circa un paio d’ore di viaggio, e qualche fermata per inoltrarsi a piedi tra le dune di sabbia, arriviamo all’oasi di Jubbah. Situata sul letto di un lago paleolitico, gode di un terreno ancora fertile e dove fioriscono numerose coltivazioni. Qui visitiamo il sito rupestre di Jebel Umm Sanman, Patrimonio Unesco, per ammirare le antiche tracce della presenza dell’uomo in numerosi petroglifi.
Pranzo in ristorante nell’oasi.
Nel pomeriggio andremo a visitare il Palazzo Al-Qishlah considerato il palazzo con lo stile architettonico più interessante della città. Fu costruito nel 1362 durante il regno del re Abdul Aziz come fortezza militare. È un edificio a due piani costruito in argilla, pietra e legno, secondo lo stile architettonico conosciuto nell’area di Najd. Ci sono otto Torrioni di difesa a forma di cilindro, due grandi porte, 142 camere e una moschea.
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