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Cosa è incluso
Quota per persona: € 740,00
Suppl.Singola: € 170,00
Prenotazioni entro: Fino a esaurimento posti
Saldo entro: 30 giorni prima della partenza.
Acconto: € 250,00
1° GIORNO – 05 DICEMBRE – ROMA/BELGRADO Ritrovo ei partecipanti in aeroporto, disbrigo delle formalità doganali e imbarco sul volo di linea per Belgrado. All’arrivo trasferimento in hotel, sistemazione. Passeggiata in centro città, mercatini di Natale. Cena e pernottamento. Belgrado è la città più grande della Serbia e la sua capitale, grazie (o per colpa) della sua posizione strategica alla confluenza dei fiumi Saba e Danubio e al limite tra Europa occidentale e orientale, è stata contesa in tantissime guerre e rasa al suolo ben 44 volte. Nel 1521 fu conquistata dagli Ottomani e poi più volte ripresa dall’impero austro-ungarico. Bisogna poi ricordare che è stata la capitale della Jugoslavia dal 1918 e per tutta l’era socialista del secondo dopoguerra. I serbi sono noti per il loro nazionalismo ma nelle loro abitudini e nella loro lingua è possibile notare un forte multiculturalismo di fondo. Belgrado: intessuta di tessere del tempo con preziose eredità archeologiche come San Sava – uno dei più grandi templi ortodossi al mondo – o la fortezza Kalemegdan o ancora il complesso della corte reale che campeggia sulla collina più alta di Dedinje. Accanto al passato emerge il brio contemporaneo, due volti complementari di questa città che pullula di monumenti e musei.





- Volo Roma/Belgrado/Roma con franchigia bagaglio di 20 kg.
- 3 notti in Hotel 3*** con pernottamento e prima colazione
- Prima cena in hotel , le altre 2 in città, ultima cena con musica
- Visite guidate come da programma con guida in italiano
- Degustazione dei vini e miele
- Ingressi nei siti previsti
- Assicurazione medico-bagaglio
- Assicurazione annullamento
- Tasse aeroportuali euro 130,00 soggette a riconferma all’atto dell’emissione del biglietto
- Pasti non indicati
- Tutto quanto non indicato ne LA QUOTA COMPRENDE
Maggiori informazioni su questo tour
Belgrado sorge nel punto in cui i suoi due grandi fiumi, la Sava che scorre da sud-ovest verso nord-est, e il Danubio, fra i più grandi corsi d’acqua in Europa, si incontrano. La confluenza dà vita a un panorama mozzafiato che si può osservare dal Parco Kalemegdan, più precisamente dal plateaux che ospita la statua de Il Vincitore (Pobednik, cirillico: Победник), simbolo indiscusso della città nel mondo.
La capitale della Serbia, già capitale della ex Jugoslavija dal 1918 al 1991, pur con forti contraddizioni, ha tutto ciò che occorre per richiamare non soltanto investitori esteri, ma anche turisti. Questi apprezzano le luci e i suoni dei locali notturni, i profumi e i sapori dei ristoranti e delle kafane (trattorie tipiche del luogo). Ma anche l’affascinante mix di tradizioni orientali e occidentali che da diversi secoli la caratterizza. Celti, Slavi, Romani, poi Bisanzio, gli Asburgo e gli Ottomani, sono popoli che nel tempo hanno
dominato e abitato la città. Tutti hanno lasciato tracce e abitudini ancora oggi evidenti.
È cospicuo lo spessore artistico della Serbia, con percorsi che scorrono nell’alveo della cultura e solcano i 588 chilometri del Danubio, si soffermano nei monasteri del territorio e sostano lungo le numerose strade del vino della nazione o nei caratteristici salas, gli etno-villaggi nei quali respirare l’essenza dell’atmosfera locale. E poi ancora trionfo di seduzioni antiche incastonate nel verde con tutta l’area del parco nazionale della Gola di Djerdap, conosciuta come Iron Gate, una profusione di fortezze e di bellezze naturali nella quale il Danubio gioca il ruolo da protagonista fiancheggiato, nel mosaico nazionale, da una pluralità di fiumi. Di fama internazionale è Djavolja Varos, la città infernale, monumento naturale collocato nel sud della Serbia, 202 torri di pietra che svettano per una ventina di metri. E dopo Belgrado, la capitale, è da vedere Novi Sad, un forziere di collezioni museali e di manieri fra i quali campeggia il seicentesco Petrovaradin seguito da icone ecclesiastiche che culminano nella chiesa di Nikolai – la più antica di fede ortodossa della città – nella quale vennero battezzati i figli di Einstein. E a proposito di religione, il Natale per i serbi - cristiani ortodossi - arriva due settimane dopo quello dei cattolici romani: in Serbia il Natale viene festeggiato il 7 gennaio anziché il 25 dicembre. I serbi, infatti, seguono il calendario giuliano, mentre i cattolici seguono il calendario gregoriano. Un motivo in più per visitare la nazione durante il nostro Avvento e scoprire nuove culture e tradizioni.
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