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Cosa è incluso
Nel mondo moderno, Nowruz è ampiamente celebrato in paesi come Azerbaigian, Albania, Afghanistan, Bosnia ed Erzegovina, Georgia, India, Iraq, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Cina (Xinjiang e altre regioni), Kosovo, Macedonia, Mongolia, Pakistan, Russia (Tatarstan, Bashkortostan e Caucaso settentrionale), Turkmenistan, Tagikistan, Turchia, Uzbekistan e una serie di gruppi sub-etnici, etno-confessionali e diaspore in diversi paesi del mondo, tra cui Ucraina, USA e Canada.
Nowruz è incluso nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. Nel 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 21 marzo come Giornata Internazionale di Nowruz.
Nowruz è un antico festival di primavera. Viene celebrato il giorno dell’equinozio di primavera ed è giustamente considerato una festa amata in molti paesi del continente eurasiatico. Non c’è politica, né religione in questa festa, come nella canzone di John Lennon “Imagine”, ma la fede che la felicità arriva con il rinnovamento primaverile.
Navruz, che ha una storia di più di 3000 anni, è il più prezioso e caro: il Capodanno orientale con il suo rinnovamento, l’inizio della primavera, la natura del popolo uzbeko, la sua coscienza, nel profondo del cuore, che porta gioia ad ogni famiglia e ad ogni casa ed è un’amata festa nazionale.
La parola Navruz significa “Nuovo Giorno” ed è un’antica festa di origine persiana che segna il primo giorno di primavera e il cambio di stagione.

Navruz è la festa più importante nello sviluppo della spiritualità nazionale uzbeka. In questo giorno, in ogni angolo dell’Uzbekistan, viene prestata particolare attenzione ai piatti primaverili e ai vari giochi nazionali. In particolare, i nostri piatti nazionali come “Sumalak”, “Halim”, “Ko’ksomsa”, “Ko’kchuchvara” saranno il momento clou della tavola festiva. Soprattutto le feste “Sumalak” hanno un sapore speciale.
Navruz è un momento di gioia, comunità e rinnovamento spirituale. Le celebrazioni variano da paese a paese e da cultura a cultura, ma condividono una base comune nella celebrazione della primavera e nella speranza per un futuro migliore. La festa è stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO ed è un importantissimo evento culturale nelle regioni in cui è celebrata. Durante le festività di Navruz è comune praticare o assistere a giochi tradizionali come il Kupkari.

Culla di civiltà da oltre due millenni, l’Uzbekistan può vantare un suggestivo patrimonio architettonico e artistico, profondamente permeato dalla storia crudele e affascinante della Via della Seta. In termini di attrattive culturali, l’Uzbekistan è di gran lunga il paese più ricco e straordinario dell’Asia centrale.
Samarcanda, Bukhara e Khiva conquistano e stupiscono i visitatori con le loro favolose moschee, le medressa e i mausolei, ma non mancano attrattive più insolite come il Lago d’Aral, che sta rapidamente scomparendo, le fortezze del remoto Karakalpakstan, la fiorente capitale Tashkent e le iniziative di ecoturismo avviate tra i Monti Nuratau.

Pur essendo uno stato governato in modo autoritario, l’Uzbekistan è un paese estremamente accogliente, dove l’ospitalità costituisce un elemento essenziale della vita quotidiana e la gente del posto vi farà sempre sentire graditi ospiti. Qui spicca per colori e allegria il vivace mercato alimentare di Chorsu, o Chorsu Bazaar. Qui potrete entrare a contatto con la calda ospitalità di un popolo sempre accogliente e lasciarvi tentare da assaggi esotici e talvolta inediti. Io sono rimasta incantata davanti alle vetrine dei banchi di miele e fatto scorta di dolcezze per tutto il viaggio. Il miele dell’Uzbekistan nasce ai piedi di montagne maestose e in steppe e valli desertiche, come nel caso di Kyzylkum. Nel Paese ci sono circa 300 giorni di sole all’anno e le condizioni di umidità e purezza dell’aria ideali per produrre uno dei più puri e gustosi mieli naturali al mondo. Un misto di dolcezza ed erbe odorose, brezza che spira a quote altissime e cremisità. Non c’è viaggio in Uzbekistan che si rispetti, senza un pranzo presso il famosissimo Plov Centre di Tashkent, per un assaggio del più buon plov (a nostro avviso, e secondo i locali) di tutto il Paese. Il piatto nazionale uzbeko è un capolavoro di riso, uova sode, carne, uvetta e carote, cotti nel tradizionale tandyr. Ci sono tanti parchi e giardini a Tashkent da non perdere l’Alisher Navoi National Park, dedicato alle vittime della Repressione durante gli anni del dominio sovietico. Tra le Metropolitane più belle del mondo spiccano anche quelle costruite durante gli anni del dominio sovietico (da quella di Mosca alla metro di San Pietroburgo, passando per Almaty, in Kazakistan).
La metro di Tashkent è uno scintillio di marmi e chandelier. Pulitissima, modernissima ed efficiente. Non tutti si spingono fino a visitare anche la Valle di Fergana, dando priorità alle antiche città di Samarcanda, Khiva e Bukhara, durante un viaggio in Uzbekistan. Meta perfetta per chi è un viaggiatore avventurioso e desiderioso di scoprire anche mete meno battute. In generale, la Valle di Fergana è interessante per il suo tessuto socio-culturale e se siete curiosi di avere un assaggio più autentico di una parte del Paese ancora non così troppo visitata e ricca di persone magnifiche che vi accoglieranno lungo la strada. Paesaggi coltivati e visi rugati dal sole, ma anche sorrisi e occhi luccicanti, tanta maestria e artigianato e storie da andare a conoscere di persona. Un viaggio meno comodo e più spartano, ma non meno affascinante.
1°GIORNO: Italia-Uzbekistan
Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e operazioni di imbarco del volo di linea.
Cena e pernottamento a bordo.

2°GIORNO: Tashkent
Arrivo nelle prime ore del mattino e tempo per il riposo. Prima colazione e visita della città di Tashkent, capitale dinamica dell’Uzbekistan e con una storia che risale a più di duemila anni fa, incarna una fusione di storia, cultura e modernità. La città presenta un mix affascinante di monumenti storici e architetture moderne, ed è un crocevia culturale con influenze persiane, turche e russe evidenti nella sua architettura e nella cucina locale. I musei, le gallerie d’arte ed i teatri arricchiscono la vita culturale della città.
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Iniziamo quindi le visite dalla piazza Khast Imam, dove si trovano la Madrasa Barak Khan e la Moschea Tila Shaikh nella cui biblioteca è conservato il Corano di Osman del VII secolo, ritenuto il più antico del mondo.

Poi visiteremo il Bazar Chorsu, considerato il più antico dell’Asia Centrale, oltre che uno dei più grandi. Pranzo in ristorante.

Dopo il pranzo, sarà la volta della Madrasa Kukeldash, costruita nel XVI secolo, durante il regno di Abdullah II, conosciuto come “Kukeldash”.
Rientro in hotel, cena e pernottamento.
Nota: durante le escursioni i turisti potranno partecipare alle festività locali di Navruz e assistere a concerti folkloristici in città, quando disponibili.
3°GIORNO – Tashkent – Khiva
Dopo la colazione in hotel, trasferimento all’aeroporto locale per il volo a Urgench. All’arrivo, trasferimento a Khiva. La giornata è interamente dedicata alla visita di Khiva.
Pranzo in ristorante.
La parte antica della città (che è stata inserita dall’UNESCO nell’elenco dei luoghi considerati “Patrimonio dell’Umanità” nel 1991) si chiama Ichan Kala ed è circondata da una lunga e possente cinta di mura di fango, lunghe 2,5 km su cui si aprono quattro porte. 
La più importante è quella occidentale, detta Ata Darvoza. Oltre al pranzo in ristorante, visiteremo il Minareto di Kaltaminar, risalente al diciannovesimo secolo e caratterizzato da una struttura con diverse decorazioni in ceramica azzurra e verde, che sono tipiche dell’architettura islamica in Asia centrale.

Ci sposteremo poi verso la Madrasa Mohammed Amin Khan; all’interno della madrasa, troveremo cortili interni circondati da camere degli studenti e spazi per la preghiera. Come molte madrase islamiche, la Madrasa Mohammed Amin Khan era un centro di insegnamento religioso e culturale, dove gli studenti studiavano il Corano, la teologia e altre materie. Sarà poi il turno della cittadella fortificata di Kunya Ark, circondata da spesse mura fortificate ed è caratterizzata da una combinazione di architettura difensiva e residenziale. Ci sono stanze per la famiglia reale, sale del trono, stanze per le udienze, prigioni e persino un harem. Vedremo anche il mausoleo dedicato a Pahlavon Mahmud, una figura leggendaria dell’Uzbekistan e un importante santo islamico. Pahlavon Mahmud è stato un poeta, filosofo e lottatore eccezionale ed è molto rispettato nel mondo islamico.
La Madrasa Islam Khodja è notevole per la sua maestosa architettura islamica e la sua storia. È stata costruita nel XIX secolo e presenta una facciata elaborata con motivi in ceramica azzurra e decorazioni tradizionali. L’edificio serviva in origine come scuola islamica e come luogo di insegnamento religioso e culturale. Termineremo la giornata con la visita al Palazzo Tash Hauli, il cui nome significa “Palazzo di Pietra” in uzbeco: situato all’interno del complesso storico dell’Ichon-Qala, la città vecchia di Khiva, che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, la struttura presenta una serie di cortili interni, camere decorate con affreschi, archi a volta e decorazioni in ceramica tipiche.

Cena e pernottamento in hotel.

4°GIORNO: Khiva – Bukhara
Colazione in albergo e da Khiva ci sposteremo verso Bukhara attraverso il deserto del Kyzylkum. Arrivo in serata a Bukhara in serata e sistemazione in hotel. Cena in ristorante locale e pernottamento.

le Cittadelle del deserto – Ayaz Kala, importante sito archeologico nel deserto del Karakum, Uzbekistan, famoso per le sue antiche fortezze costruite tra il IV secolo a.C. e il VII secolo d.C, e Toprak Kala, altro significativo sito noto le rovine di un’antica cittadella e insediamento, risalenti al periodo dell’Impero Khorezmiano.
Visiteremo le cittadelle del deserto e ci fermeremo sulla strada per vedere la vista panoramica del fiume Amu Darya, che renderà il nostro trasferimento uno dei momenti salienti del tuo viaggio in Uzbekistan.
Faremo un passaggio attraverso gli imponenti fortezze della regione di Khorezm (Corasmia). Pranzo e poi visiteremo quella che riteniamo essere la più suggestiva e interessante delle fortezze: Ayaz Kala appunto, che si sviluppa su tre livelli e che raggiungiamo dopo poco più di un’ora di viaggio. Il percorso attraversa campi coltivati a cotone e ortaggi. La fortezza si trova al margine del deserto Kyzilkum.
Dopo queste splendide visite, proseguiremo il nostro viaggio verso Bukhara. Pranzo lungo il percorso.

Cena e pernottamento in albergo.

5°GIORNO: Bukhara
Dopo la colazione la giornata dedicata alla visita di Bukhara. “Se Samarcanda è la meraviglia della terra, Bukhara è la meraviglia dello spirito”. La nostra visita alla città includerà il Mausoleo di Chashmai Ayub, importate luogo sacro per i musulmani e punto di riferimento per i visitatori che desiderano esplorare la storia e la cultura di Bukhara, il Mausoleo di Ismail Samani, capolavoro dell’architettura islamica ed uno dei siti storici più importanti del Paese, per poi spostarci verso il Minareto Kalon, imponente ed elegante, è uno dei monumenti simbolo di Bukhara, originariamente usato per la chiamata alla preghiera.


Esploreremo la Fortezza Ark, cittadella al cui interno troveremo una serie di edifici storici, tra cui palazzi, cortili, stanze di rappresentanza, e prigioni.

Ci dirigeremo verso il Complesso di Poi Kalyan dove scopriremo la Moschea di Kalyan, la Madrasa Mir-i-Arab ed il Minareto di Kalyan.
Pranzo in ristorante.

Ci sarà ancora il tempo per il Mausoleo di Samanidi, il Chor-Minor – il cui tratto distintivo è la sua cupola, sotto la quale ci sono quattro torri più piccole – per poi giungere nella famosa piazza di Lyabi-Hazu, dedicata da sempre ai mercati.
Cena e pernottamento in hotel.
Infine, assisteremo ad uno spettacolo floristico nella Madrasa di Nadir Devanbeghi.
Cena e pernottamento in albergo.
6°GIORNO: Bukhara – Samarcanda
Dopo la colazione, visita a Sitorai Mokhi Khosa, palazzo estivo degli emiri di Bukhara, costruito nel 1911 per l’ultimo emiro Alim Khan. Al termine, partenza per la mitica Samarcanda.
Pranzo in ristorante.

All’arrivo, sistemazione in albergo. Visita poi a una casa locale per partecipare a una masterclass di cucina tradizionale uzbeka durante la quale si preparerà il Plov, il “re” della cucina Uzbeka.
Dopo cena, passeggiata serale nella splendida Piazza Registan con illuminazione notturna.
Nota: durante le escursioni i turisti potranno partecipare alle festività locali di Navruz e assistere a concerti folkloristici in città, quando disponibili.
7°GIORNO: Samarcanda
Colazione in hotel e poi visita di questa straordinaria città.
Visiteremo il Mausoleo Gur-Emir, che ospita la tomba del Grande Tamerlano, e la piazza Registan, “La Piazza di Sabbia”, conosciuta come “La Perla dell’Asia Centrale” e nota per essere una delle piazze più belle del mondo, oltre che simbolo della città. Storicamente, la piazza era luogo di incontri pubblici, fiere e esecuzioni durante il periodo timuride.

Nella piazza di trovano le Madrasa Ulugh bek, Sher-dor e Tilya-kori. Ulugh Beg è nota per la sua elegante architettura, Sher-Dor presenta torri e rappresentazioni di tigri, mentre Tilya-Kori si distingue per i dettagli d’oro. Il Registan è un’iconica testimonianza dell’architettura islamica e della storia dell’Uzbekistan, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Visiteremo l’Osservatorio Ulugbek, il più grande osservatorio dell’Asia Centrale, costruito nel 1420 dal nipote di Tamerlano.
Pranzo in ristorante.
Sarà poi la volta del Museo Afrasiab, noto per la sua collezione di reperti archeologici, tra cui oggetti provenienti dal sito archeologico di Afrasiab, che è un’antica città situata nelle vicinanze di Samarcanda.

Ci dirigeremo poi al Complesso Shah-i-Zinda, la cui caratteristica più sorprendente è l’architettura delle facciate dei mausolei, decorate con piastrelle smaltate azzurre, turchesi e verdi, creando un effetto caleidoscopico di colori e disegni. Shah-i-Zinda significa “vivente reale” in persiano. Il complesso è noto per essere un importante sito di sepoltura, contenente le tombe di membri della dinastia di Tamerlano e di altri personaggi storici e religiosi.

Ci inoltreremo poi nello Siyab, il bazar più famoso ed importante di Samarcanda, per poi giungere alla Moschea Hazrat Khizr, costruita nell’ottavo secolo.
Cena e pernottamento in albergo
8°GIORNO: Samarcanda – Tashkent
Dopo la colazione, visita al Bazar Siyab, il bazar più famoso e importante a Samarcanda e alla Moschea Bibi-Khanum, costruita nel 1400 e dedicata alla moglie di Tamerlano; con un’architettura timuride impressionante, presenta una grande cupola a medaglione, portali elaborati e dettagliate decorazioni. In passato, era una delle più grandi moschee islamiche. Nel corso dei secoli, ha subito danni e restauri.

Dopo le visite, trasferimento alla stazione ferroviaria per prendere il treno veloce Afrosiyab con partenza verso la capitale Tashkent. Pranzo in ristorante.
All’arrivo trasferimento e sistemazione al hotel.
Cena e pernottamento in hotel.
9°GIORNO: Tashkent – Italia
Dopo la colazione, trasferimento all’aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo in partenza per l’Italia. Arrivo in Italia e fine dei nostri servizi.
La quota comprende:
- Voli internazionali di linea in classe economica con bagaglio da stiva franchigia 20 Kg e bagaglio a mano
- Volo interno
- Sistemazione in hotel 4 stelle
- Pasti come da programma
- Trasferimenti con automezzi privati con A/C
- Guida professionale parlante italiano
- Visite ed escursioni come da programma
- Ingressi a siti e musei come da programma
- Biglietti del treno veloce Samarcanda – Tashkent
- Spettacolo folkloristico a Bukhara
- Acqua minerale, 1 litro al giorno
- Assicurazione medico, bagaglio
- Assicurazione ANNULLAMENTO VIAGGIO CHE COPRE INTERO VALORE DEL COSTO
- Iva di legge
La quota non comprende:
- Tasse aeroportuali (circa €380,00 per persona)
- Mance alla guida e autista
- Bevande
- Extra personali
- Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”
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Maggiori informazioni su questo tour
Antica festa agricola
Nowruz viene celebrato da quando esiste l'agricoltura e le tradizioni affondano le radici nei rituali e nelle venerazioni dei tempi antichi.
La vita degli antichi agricoltori del Vicino Oriente e dell'Asia Centrale dipendeva dai flussi dei fiumi, dalle stagioni delle piogge o dalle siccità. Secondo regolari osservazioni dei luminari del cielo, sapevano che il cambio delle stagioni era legato ai giorni del solstizio o dell'equinozio. Così, sette mila anni fa, apparve il calendario agricolo di cronologia solare. L'arrivo della primavera e l'inizio dei lavori agricoli erano definiti con l'avvicinarsi del sole all'equinozio di primavera. La primavera sostituiva l'inverno, il freddo era sostituito dal calore. "Nowruz" iniziava ("nuovo giorno" in farsi). Così Nowruz è diventato parte della cultura di molte nazioni dell'Asia Centrale e dell'Iran molto prima dello Zoroastrismo, del Giudaismo, del Cristianesimo e dell'Islam.
La celebrazione di Nowruz è stata menzionata nelle cronache dell'"Avesta", il libro sacro dello Zoroastrismo (tra il IX e il VI secolo a.C.). Lo storico e geografo greco antico Strabone (64/63 a.C. - circa 23/24 d.C.), il poeta Ferdowsi (935-1020) e Omar Khayyam, un poeta, filosofo, matematico, astronomo e astrologo, (1048-1131) scrissero di Nowruz.
Negli oasi agricole, fin dai tempi antichi, Nowruz è stato celebrato con una grande festa nazionale. Si iniziava a prepararsi in anticipo. Città e villaggi venivano puliti; venivano decorati e assumevano un aspetto festoso. C'è una buona tradizione di piantare alberi da frutto e andare nella natura. Parchi, piazze e strade centrali organizzano bazar e fiere festivi, accompagnati da esibizioni di canto e danza.
Ci sono anche concorsi di arguzia nazionale, cantanti e narratori durante Nowruz. I lottatori organizzano lotte nazionali. Puoi anche vedere combattimenti di quaglie, galli o pecore.
Va notato che le competizioni di corsa di cavalli attirano migliaia di spettatori, gare e combattimenti singoli di cavalieri. La competizione più popolare e controversa è il kupkari (ulak). Lo sport delle persone forti e dei cavalli intelligenti, il gioco in cui i cavalieri lottano per la carcassa di una pecora o di una capra, che deve essere strappata, protetta dai concorrenti e consegnata a un vaso di terra speciale al traguardo. I vincitori ottengono non solo onore e rispetto; possono anche ricevere un'auto nuova come premio.

L'antica e bellissima festa di Nowruz è molto significativa nei suoi piatti tradizionali. Ovviamente, ci sono molte ricchezze culinarie su una moderna tavola festiva. Tuttavia, gli elementi carboidrati-proteici e grassi non sono il principale ornamento della tavola di Nowruz. Per secoli, i nostri antenati hanno combattuto la carenza di vitamine dopo un lungo inverno con l'aiuto di un modo semplice ma molto efficace: piatti a base di germogli di grano. La scienza moderna ha dimostrato che 50 g di germogli di grano contengono la stessa quantità di vitamina C di 6 bicchieri di succo d'arancia. Inoltre, i germogli di grano contengono quasi tutta la gamma di vitamine del gruppo B essenziali per funzioni corporee come la produzione di energia e la formazione dei globuli rossi. Includono tiamina (vitamina B1), riboflavina (vitamina B2), niacina (vitamina B3), acido pantotenico (vitamina B5), piridossina (vitamina B6) e acido folico (vitamina B9). È anche una ricca fonte di minerali: ci sono molti potassio e ferro, nonché zinco, calcio, fosforo, selenio, magnesio, sodio, rame e manganese.
piatti rituali a base di germogli di grano adornano la tavola festiva da secoli. Ci sono molti racconti, leggende, credenze e tradizioni legati a loro. Il più popolare è il sumalak (Samanu, Samanak, Sumalak/Sumalyak o Sümölök). La sua preparazione è un vero e proprio rituale e mistero, che coinvolge solo giovani ragazze e donne. Cucina il piatto con il succo dei germogli di grano, farina e olio per 24 ore. La notte viene trascorsa cantando canzoni intorno alla grande pentola, raccontando storie e ogni donna esprime un desiderio mentre mescola il sumalak. Questi desideri si avvereranno. Questa è la magia di Nowruz! Un rituale speciale è l'esame di un'immagine che appare sulla superficie della pentola alla fine. Spesso è un'immagine di un uccello in volo. Il buon sumalak brilla ed è dolce senza zucchero grazie ai germogli di grano che contengono oligosaccaridi - saccarosio, maltosio e lattosio. Se hai la fortuna di trovare una piccola pietra che è stata messa nella pentola per evitare che il sumalak si bruci, allora dovresti conservarla, porta fortuna.
Gli uomini cucinano un piatto diverso, a base di carne con aggiunta di succo di germogli di grano chiamato halim (haleem, halisa). Si trasforma in una porridge forte e nutriente, un afrodisiaco provato nei secoli.
La mattina successiva, il sumalak e l'halim vengono distribuiti a tutti coloro che hanno partecipato al processo di acquisto degli ingredienti e alla preparazione dei piatti, ai parenti e agli amici.




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