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Cosa è incluso
CAPODANNO IN ROMAGNA 2023
E VISITA ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO
La Romagna: una terra autentica, fonte di continua ispirazione. Un luogo di paesaggi e di culture senza tempo.
Il toponimo Romagna deriva dal tardo latino Romània e risale al VI secolo d.C., quando l’Italia fu divisa in longobardica e Romana. Questa terra ha dato natali a personaggi d’illustre fama artistica e letteraria, che hanno formato la storia dal punto di vista culturale d’Italia.
L’ospitalità e il divertimento caratterizzano la riviera romagnola e la rendono così una meta prediletta dal turismo italiano e internazionale.
Per scoprire fino in fondo lo splendore della terra di Romagna non resta che visitarla, ammirarla, viverla e l’unico pericolo che si possa correre facendo ciò è di appassionarsi a questo territorio, alla sua vita, ai profumi e ai colori tipici così inconfondibili del verde prato che sconfina arrivando all’incontro con le colline da cui si apre un cielo azzurro che fa brillare il mare.
Il termine “Romagna” è sinonimo di buona tavola, a partire dall’attrazione che emette su di sè grazie a piatti unici, rinomati in tutto il mondo.
La cucina è costituita da specialità come la Piadina, che con la sua semplicità ha creato un simbolo vero e proprio o come la pasta all’uovo fatta in casa in tutte le sue forme a partire dai cappelletti fino alle lasagne, prodotti a mano con tecnica tramandata da generazioni.
Seguono poi affettati e insaccati di produzione locale, accompagnati da formaggi anch’essi caserecci. Dolci tipici quali la Ciambella e delizie di Carnevale vengono di consuetudine accompagnati da vini Doc, il primo che ha ottenuto tale certificazione è il Sangiovese di Romagna, legato al più diffuso vitigno di bacca rossa, o come dal verace Albana che, in versione Dolce forma un’accoppiata vincente con il dessert.
Rimini, sinonimo di divertimento e cultura, può essere visitata tutto l’anno. I suoi tesori d’arte contemplano capolavori unici che vanno dal periodo romano a quello rinascimentale. Un luogo da conoscere seguendo le tracce imponenti e suggestive lasciate da venti secoli di storia come l’Arco d’Augusto, il Ponte di Tiberio, Castel Sismondo, il Tempio Malatestiano, la romana piazza Tre Martiri o la medioevale piazza Cavour, per terminare con il Museo della città che custodisce il suo passato, attraverso oltre 1500 opere.
Da non perdere una passeggiata fra i luoghi immortalati da Fellini, dal centro storico al Grand Hotel di Rimini, passando per la Fondazione Fellini e il lungo mare, fino ad approdare al bellissimo Borgo San Giuliano, affrescato con murales che ricordano i personaggi e le battute del grande regista riminese.
Tra scorci incantati e tesori archeologici, quartieri chiassosi e piazze incantevoli, RIMINI è forse una delle città più belle dell’Emilia Romagna.
Un itinerario di viaggio per ammirare la bellezza, l’arte e la storia tra piazze e vicoli, come molti dei più importanti centri urbani d’Italia, infatti, anche Rimini affonda le sue radici nella storia fino al tempo dei Romani, artefici della sua fondazione all’indomani del 268 a.C.
Camminando per le vie del centro sono ancora rintracciabili in più punti le antiche vestigia, un vero museo a cielo aperto che da Piazza Tre Martiri ci porta in pochi passi a scorgere alcuni dei più importanti reperti storici della città, come il ponte di Tiberio, l’Arco d’Augusto o la Domus del Chirurgo e una ricchissima serie di palazzi e monumenti da visitare.
Ma Rimini è anche memoria, una gloriosa città di pescatori e commercianti che ha saputo reinventarsi e mettersi alla prova più volte nel corso della storia. Basta fare un giro tra i vecchi banchi della Pescheria tra cantine e pub oppure aggirarsi tra le vie del suggestivo borgo San Giuliano per rendersene conto, che oggi con le sue vie strette in pietra e le sue case basse e colorate rappresenta una vera e propria “città nella città” dove un turista può ritrovare le sensazioni di una volta. Da oltre 160 anni, Rimini è nei ricordi e nei sogni di generazioni di vacanzieri. Il segreto del suo successo sono la cordialità, l’ospitalità dei luoghi, dei suoi abitanti e i suoi 2000 anni di storia è un piccolo scrigno d`arte.
Biblioteca Malatestiana di Cesena.
La Biblioteca Malatestiana di Cesena rappresenta il primo esempio di biblioteca civica in Italia e in Europa. Nata da un piccolo nucleo di biblioteca conventuale, alla metà del XV secolo mutò la sua natura e divenne un luogo aperto agli studiosi e quindi patrimonio della comunità civile. Un altro primato che spetta a questa magnifica Biblioteca è quello di aver conservato intatti nei secoli struttura, arredi e patrimonio librario, un primato per cui è stata inserita dall’Unesco nel Registro della Mémoire du Monde.
E poi ancora due borghi bellissimi considerati tra i i Borghi più belli d’Italia.
DOVE DORMIRETE : VILLA ADRIATICA
In Ambienthotels Villa Adriatica vi sentirete piacevolmente immersi nella zona centrale e più raffinata di Rimini, direttamente sul Viale Vespucci: la “passeggiata” della città.
Proprio nel cuore di questo meraviglioso scenario sorge il nostro albergo: una preziosa dimora in stile Liberty del 1880 continuamente rinnovata ed adeguata alle moderne esigenze del 3° millennio, a soli 50 m dalla Spiaggia più famosa d’Italia, ad 1 km dal Centro Storico.
Fu proprio la nostra Villa, nell’estate del 1897, ad essere eletta come rifugio d’amore da Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse, che soggiornarono in una delle nostre camere Novecento.
“A noi piace definirci “Villa vacanze”: non il classico rettangolo di cemento, ma una villa storica e di charme con una storia alle spalle da raccontare”
1° Giorno (30 dicembre) Roma (o altre città) – Cesena- Rimini
Ritrovo de partecipanti in luogo e orario da definire e partenza.
Per coloro che partono da altre città sono previsti voli ,treni o bus di linea.Chiedeteci quotazioni.
Pranzo libero in autostrada.Arrivo a Cesena e visita ala Biblioteca Malatestiana di Cesena è stata fondata nel XV secolo. Inserita nel 2005 dall’Unesco nel Registro della Memoria del Mondo, è stata la prima biblioteca civica sia in Italia sia in Europa. È una biblioteca monastica collocata tra palazzi ottocenteschi, con esterni sobri e interni arricchiti da pezzi unici, come la mazza da cerimoniale che Papa Pio VI regalò alla sua città. La Biblioteca si divide in una parte antica di 250 mila volumi, la Biblioteca Moderna con 100 mila volumi, la Mediateca, l’Emeroteca e la Biblioteca dei Ragazzi.
Straordinario esempio di biblioteca umanistica la Malatestiana, nata da un precedente nucleo conventuale, fu radicalmente modificata da Malatesta Novello, signore di Cesena, che per le precarie condizioni di salute, l’indole più vicina a dedicarsi al buon governo che alle azioni militari e l’influenza della moglie, la colta Violante da Montefeltro, da dux equitum, cioè uomo d’armi, si fece litteratus. La “libraria” voluta dal signore di Cesena ha una pianta basilicale a tre navate (più alta e stretta quella centrale con volta a botte, più larghe e basse quelle laterali coperte a crociera). Non più dunque un ambiente a pianta rettangolare secondo la tradizione medievale, ma una struttura destinata a diventare il prototipo della biblioteca umanistica. Le navate laterali sono illuminate da finestrelle ad arco acuto che lasciano entrare una bella luce diffusa, mentre la centrale è illuminata dal grande rosone di fondo. L’intervento signorile è sottolineato dai simboli araldici di cui è ricca la biblioteca, una presenza visivamente diffusa del fondatore riproposta dai colori della biblioteca che rimandano agli stemmi malatestiani: il bianco delle colonne (fede), il rosso del pavimento in cotto (speranza), il verde dell’intonaco riportato alla luce dai restauri del 1920 (carità).
Grande fu la lungimiranza di Malatesta Novello che volle legare da subito la biblioteca alla città, scegliendo simbolicamente come data di inaugurazione il 15 agosto 1454, giorno dell’Assunzione che, per tradizione secolare, a Cesena è una grande festa cittadina. Inoltre, grazie ad una felice intuizione del suo fondatore, la Malatestiana detiene il primato di prima biblioteca civica d’Italia e d’Europa. Egli infatti preferì affidarla al Comune piuttosto che alla sua casata o all’autorità ecclesiastica.
Le collezioni che si sono aggiunte al gioiello quattrocentesco rendono la Malatestiana un complesso monumentale-documentario unico al mondo, dove la bellezza artistica accoglie e conserva uno straordinario patrimonio librario e dove passato e presente convivono in felice armonia.
Si riparte in direzione di Rimini.
Una volta giunti sul ponte ecco la parte più bella di Rimini e una delle cose da vedere assolutamente, Borgo San Giuliano.
Qui nacque il Maestro Federico Fellini, un antico quartiere popolare con i panni stesi alle finestre, le botteghe ed i ristoranti tipici. Le case sono curate e colorate e la particolarità di questo borgo sono i murales che ricordano il grande regista.
Passeggeremo per i vicoli cercando di riconoscere le scene tratte dai suoi film. Una tappa obbligata prima di andare via è l’Abbazia di San Giuliano, che dà il nome al borgo e che contiene un’opera di Paolo Veronese.
Continueremo la nostra passeggita, visitando il Museo di Fellini, il vero fiore all’occhiello di Rimini, si trova all’interno di Castel Sismondo e alla vicina Piazza Malatesta. Non è un classico museo, ma una vera e propria esperienza attraverso le opere del maestro.
Proprio davanti al castello si trova una fontana molto particolare che ogni 30 minuti si svuota e nebulizza l’acqua trasformandola in una nebbia felliniana.
Arrivo in hotel ,assegnazione delle camere riservate,cena e pernottamento.
2° Giorno -Rimini (31 dicembre )
Prima colazione in hotel e inizio delle visite.
Partiremo dal Tempio Malatestiano, una chiesa dedicata a Santa Colomba nonché Duomo di Rimini. La definizione di Tempio deriva dalle sue forme classiche mentre malatestiano perché fu voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Rimini dal 1432 al 1462. Per sostituire la pre-esistente chiesa di San Francesco.
Sigismondo chiamò il più illustre architetto del Rinascimento: Leon Battista Alberti che si ispirò per la facciata all’arco di trionfo romano. Usò marmi proveniente dall’Arco di Augusto e sul basamento in pietra d’Istria fece inserire delle ghirlande con i simboli malatestiani: l’elefante, la “I” e la “S” intrecciate (sigla di Sigismondo e Isotta, sua moglie), la doppia fascia a scacchi e il fiore di Isotta.
Prima di entrare all’interno visiteremo il lato destro della strutture con sette arcate che ospitano i sarcofagi dei personaggi più illustri della corte di Sigismondo.
Meritano una visita “La Cappella dei Pianeti” con la più antica immagine di Rimini e “La Cappella degli antenati” con “L’Arca degli antenati e dei discendenti” scolpita da Agostino di Duccio. Qui sono ospitate le spoglie degli antenati dei Malatesta. Le opere principali del Duomo sono il crocifisso di Giotto del 1312 e un affresco di Piero della Francesca in cui è raffigurato Sigismondo inginocchiato ai piedi di San Sigismondo.
Dal Tempio Malatestiano si arriva a Piazza dei Tre martiri, l’antico foro romano della città.
Dalla fondazione di Ariminum, nel 268 a.C, la piazza ha sempre svolto il ruolo di centro politico e commerciale di Rimini. La statua di Giulio Cesare ci ricorda che un tempo questo spazio era dedicato a lui. Un cippo messo nel 1.500 ricorda che proprio qui l’imperatore avrebbe rivolto un discorso alle sue legioni dopo il passaggio del Rubicone e aver pronunciato il famoso “il dado è tratto“.
Percorrendo il Corso d’Augusto si incontra Piazza Cavour, la più importante piazza di Rimini, luogo di incontro di cittadini e turisti.
La “Fontana della Pigna” è un punto di riferimento certo per darsi un appuntamento in questa piazza affollata in ogni periodo dell’anno grazie al richiamo di bar e ristoranti. La fontana, in origine, aveva alla sommità una statua di San Paolo, sostituita dalla pigna nel 1809. Fino al 1912 è stata l’unica fonte d’acqua potabile nel centro di Rimini. L’armonia della forma e dei giochi d’acqua affascinò anche Leonardo da Vinci, come ricorda l’iscrizione. Accanto alla fontana il Monumento a Paolo IV e di fronte il Palazzo dell’Arengo, massima espressione dell’architettura civile medievale a Rimini.
Pranzo libero.
Nel pomeriggio continueremo la nostra visita di Rimini e andremo a visitare la “Domus del chirurgo”.
In realtà si tratta di un complesso di origine romana che nel corso dei secoli è stato usato anche come orto, chiesa, cimitero, come dimostrano le 30 tombe con scheletri ancora visibili.
La struttura più bella è la villa abitata fino al II secolo d.C da un certo Eutyches (Eutiche) un medico militare di origine greca che doveva averne viste di tutte i colori. La sua collezione di 150 strumenti chirurgici, infatti, era specializzata nelle ferite e i traumi da guerra, compreso un rarissimo Cucchiaio di Diocle, che serviva per estrarre le punte di freccia conficcate nel corpo. Nella villa sono ancora perfettamente visibili i bellissimi mosaici, tra cui quello di Orfeo nello “studio medico” del chirurgo di Rimini.
Grazie a delle passerelle che camminano sopra i mosaici e le fondamenta del complesso è possibile ripercorre l’architettura e la storia di questa abitazione.
Si prosegue con uno dei simboli di questa città: l’Arco di Augusto, che segna l’ingresso alla Città, per chi proviene dalla Flaminia, la via tracciata dal console Flaminio nel 220 a.C. per collegare Roma a Rimini, fu eretto nel 27 a.C. come porta onoraria, esprime la volontà del Senato di celebrare la figura di Ottaviano Augusto, così come manifestato dall’iscrizione posta sopra l’arcata.
Proseguiremo per il Ponte Tiberio, di epoca romana che venne fatto costruire da Augusto, sul fiume Marecchia, ma la costruzione fu portata poi a termine da Tiberio, dal quale prende il nome.E’ realizzato in pietra d’Istria e segna l’inizio della via Emilia.
Raggiungeremo il Museo Diffuso della Marineria – Lungofiume degli Artisti e dei Capanni da Pesca – è uno spazio aperto, che nasce dal bisogno di rappresentare la tradizione marinara riminese lungo un unico filo conduttore, un itinerario per la città che mette fra loro in relazione i luoghi simbolo del mare.
Il Museo Diffuso della Marineria si dedica alla comunicazione del mare sul territorio e racconta le tematiche legate alla pesca, alla marineria e alla vita del mare, la storia di un patrimonio che da secoli caratterizza l’identità e l’economia del territorio e delle comunità riminesi. Si tratta di un “museo senza barriere” il cui racconto espositivo inizia dalle sponde del fiume Marecchia, dove su plance appositamente illustrate con immagini e testi ha inizio la descrizione della marineria di Rimini. Perché vuole racchiudere e dar voce ai diversi luoghi caratteristici disseminati per la città di Rimini, come la Vecchia Pescheria, il Mercato Ittico, Il Mercato Coperto, Borgo San Giuliano, il Museo della Città, il Museo E’Scaion e tanti altri luoghi storici.
Rientro in hotel.Cenone di Capodanno e festeggiamenti.
3° giorno ( 1 gennaio) Montegridolfo-Verrucchio
Prima colazione in hotel.
Un piccolo castello sulla linea gotica
Sveglia con comodo e più tardi partenza alla scoperta di Montegridolfo, considerato uno dei borghi più belli d’Italia, appare tra la vegetazione: salendo a piedi la vita irta che ci conduce all’unica porta d’accesso, scopriamo un piccolo mondo medievale chiuso nelle alte mura difensive, con una torre che sovrasta la porta cinquecentesca. Un luogo sospeso nel tempo e perfettamente conservato.
Posto geograficamente al confine tra le signorie dei Malatesta e dei Montefeltro, con l’intensificarsi delle lotte, nel 1233 Montegridolfo scelse liberamente di appoggiare Rimini.
Divenne di conseguenza teatro di violente incursioni da parte dei Duchi di Urbino che nel 1336 rivolsero un rovinoso saccheggio che portò alla sua distruzione. Tempestiva fu la ricostruzione tanto che l’anno successivo Montegridolfo riappariva con mura ancora più imponenti.
In un’altalenarsi di proprietà, il castello passò nelle mani dapprima dei Montefeltro per tornare, pochi anni dopo, tra i domini dei Malatesta. ll borgo presenta una pianta poligonale controllata da quattro torrioni e mura a sbalzo con un caratteristico torrione all’ingresso dell’abitato.
Con le strette e pittoresche vie, le locande e la chiesa parrocchiale, appare oggi una specie di piccola bomboniera racchiusa in una palla di vetro protetta dallo scorrere del tempo.
Dalla piazzetta centrale tre viottoli convergono verso Palazzo Viviani, l’unica casa patrizia del borgo e centro direttivo di un albergo “diffuso” che coinvolge l’intero abitato.
Tra gli edifici, tutti rigorosamente in mattoni: il Castello Malatestiano (XIV sec), sede del Comune; la Chiesa di San Rocco, databile a poco prima del 1400 che conserva al suo interno due affreschi (due dei quali sovrapposti) e un dipinto su tela del Cagnacci; il Santuario della Beata Vergine delle Grazie posto nella vicina località di Trebbio, e infine il Museo della Linea dei Goti con oggetti, documenti e reperti bellici legati alla Seconda Guerra Mondiale.
Pranzo in ristorante tipico.
Nel pomeriggio andremo alla scoperta del borgo di Verrucchio,la culla dei Malatesta.
Verucchio si trova in Valmarecchia e fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”. Le sue origini sono antichissime, alcuni ritrovamenti fanno pensare alla presenza di civiltà villanoviane, precedenti a quelle etrusche; a conferma di questa presenza, nel Museo Civico Archeologico sono raccolti numerosi esemplari di oggetti, soprattutto legati ai riti funebri.
La Rocca Malatestiana di Verucchio è anche nota con il nome di Rocca del Sasso, per la posizione (sopra lo sperone di roccia su cui sorge il borgo) in cui è stata costruita. Rappresenta una delle fortificazioni malatestiane più imponenti e meglio conservate del territorio: dalla passeggiata del Mastio si gode un panorama molto suggestivo su tutta la Valmarecchia; mentre all’interno sono presenti molti elementi originali come l’albero genealogico della famiglia Malatesta ospitato nella grande Sala Magna.
La Pieve Romanica di San Martino in Rafaneto si trova nella frazione di Villa Verucchio. Immersa nel verde, ai piedi della valle, si presenta come una struttura massiccia con parti tondeggianti e un campanile. Risalente all’anno 990, visse un periodo di rilievo tra il Medioevo e il Rinascimento anche se cadde in disuso nel XVII secolo, sino a diventare magazzino agricolo (per questo motivo la facciata è stata ricostruita secondo lo stile tipico della casa coloniale). Nel complesso è un luogo molto suggestivo, gli interni spogli e essenziali, com’è tipico delle pievi romaniche.
Rientro in hotel.Cena e pernottamento.
4° Giorno ( 2 Gennaio) Rimini – Roma o altre città.
VISITA ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO
Prima colazione in hotel e rilascio delle camere.
Oggi Vi aspetta una visita fuori dai canoni tradizionali del turimo,sia di gruppo che individuale e che NESSUN TOUR OPERATOR E NESSUNA AGENZIA DI VIAGGI VI POTRA’ MAI PROPORRE.
Questa visita,sorprendente,emozionante,a tratti sconcertante,nasce dall’intuizione del titolare dei Viaggi di Giorgio,Claudio Tomassini,e grazie a questa sua passione per la conoscenza e la scoperta,potrete ammirare delle opere fatte una persona UNICA.
Volutamente non viene indicata la zona e la visita .
Al termine di questa visita che Vi lascerà incredulità ed emozione,è previsto il pranzo di saluti in ristorante tipico Romagnolo.Al termine rientro a Roma ,o stazioni o aereoporti per coloro che arrivano da altre città e fine dei servizi.
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