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Cosa è incluso
Empoli, cittadina dalla vivacità contemporanea, è anche una terra di storia e di tradizioni da vivere. Se si sceglie di visitarla, non si possono mancare alcune sue importanti facce, che ne rivelano il rispettabile passato e il dinamico presente. Dalla storia più lontana alla buona tavola, passando per l’arte e l’artigianato: ecco cosa non perdere in una visita alla città.
La lavorazione del vetro nell’Empolese ha una tradizione che si perde nei secoli, testimoniata già nel Quattrocento. Questa attività artigiana, che ha a lungo caratterizzato la comunità di Empoli, sia sotto l’aspetto economico che quello sociale, è oggi forse più flebile, ma non per questo meno autentica e di rilievo. Per approfondire la storia di questa occupazione, si può visitare il Museo del Vetro, che racconta proprio il legame della città con il materiale. Non mancano poi diverse vetrerie che ancora oggi realizzano oggetti di uso quotidiano e ornamentale di pregevole fattezza.
Lo storico Palazzo Ghibellino, così chiamato per il convegno che vi si tenne nel 1260, ospita il Museo Civico di Paleontologia, un percorso che, seppur breve, offre un’ampia panoramica sulla lunghissima storia della Terra. Distribuito su cinque sale a tema, affronta le principali ere che hanno lasciato il segno sul Pianeta, tra fossili, grandi dinosauri e percorsi tattico-sensoriali. Il museo dedica una speciale attenzione ai cambiamenti avvenuti in particolare in Toscana e nel Valdarno, raccontandone l’evoluzione paleo-ambientale.
La cucina di Empoli serve piatti che rispecchiano la tradizione toscana, come la ribollita e la saporita cacciagione, ma ci sono due prodotti che vedono in questo territorio il loro essere unici: il carciofo empolese e il vino Bianco dell’Empolese DOC. L’ortaggio, festeggiato con una gustosa sagra, giunge sulle tavole tardivamente rispetto agli altri carciofi, ma l’attesa è ripagata dall’assenza di spine e, soprattutto, dal suo sapore intenso. Il vino, prodotto nelle campagne di Empoli e del circondario, fino a Cerreto Guidi, Fucecchio, Vinci, Capraia e Limite e Montelupo Fiorentino, prevede nella DOC anche il dolce Vin Santo.
Certaldo Alta è il cuore di questa cittadina, dove ritrovare l’atmosfera tranquilla del passato. Qui si trova la casa museo di Boccaccio, dove si presume sia nato nel 1313 e vissuto fino alla morte. Qui oltre ad antichi arredi si trovano un centro studi e una preziosa biblioteca che conserva diverse edizioni del Decameron.
Sempre nel centro storico si trova la Chiesa dei SS. Michele e Jacopo che ospita le spoglie del novelliere. Da vedere anche il Palazzo Pretorio, simbolo della cittadina medievale, dove si trovano alcune opere di rilievo: una Madonna col Bambino del 1489 di Pier Francesco Fiorentino, una Crocifissione del 1478 e una Pietà. Qui si svolgono mostre e numerosi eventi culturali. Il cortile interno è diventato un giardino con sala da tè giapponese.
Da vedere anche il Museo di Arte Sacra e il Museo del Chiodo, che raccoglie utensili e chiodi di ogni epoca.
Certaldo offre il meglio soprattutto nei periodi in cui ospita grandi eventi come il festival Mercantia, che trasforma la cittadina in un luogo incantato, tra esibizioni di giocolieri, acrobati e saltimbanchi. Anche senza eventi Certaldo è affascinante e si può godere la sua atmosfera passeggiando in tranquillità nelle vie del centro o sostando in qualche locale per gustare le prelibatezze del territorio.
Poco fuori Certaldo, al Parco Collinare Canonica si possono praticare escursioni e attività di jogging, trekking e nordic walking. Qui si trovano anche aree picnic e giochi per bambini.
1°GIORNO: Roma – Empoli
Ritrovo dei partecipanti orario e luogo da stabilire e partenza in bus privato ,con sosta in autostrada lungo il percorso.
Arrivo a Empoli dove incontreremo la nostra guida per la visita guidata del Museo del Vetro di Empoli e della collegiata romanica di S. Andrea.
Il Museo del Vetro di Empoli ospitato nell’antico Magazzino del Sale, imponente edificio costruito verso la metà Trecento per stivare e distribuire il sale proveniente dalle saline di Volterra.
Essa documenta la storica attività vetraria empolese e gli effetti che questa ha portato nel contesto economico, urbanistico, sociale della città.
Un vero e proprio “museo di narrazione”, dove, attraverso l’alternarsi di ricostruzioni d’ambiente, video, contributi sonori e manufatti, il visitatore ha l’impressione di trovarsi nella fornace e di ripercorrere le fasi della produzione del celebre vetro verde empolese.
Se le prime sale espongono, oltre agli strumenti della lavorazione, bicchieri, bottiglie e altri oggetti di uso comune, che ancora oggi potrebbero figurare nelle case di molti dei visitatori, al piano superiore il pregiato vetro “artistico” verde, colorato o trasparente, prodotto nei decenni centrali del Novecento, rappresenta una della più originali espressioni dell’artigianato locale e nazionale.
Il MuVE è oggi anche un suggestivo spazio per mostre temporanee, spettacoli e concerti.
La particolare colorazione verde dei vetri di Empoli è dovuta all’ossido di ferro presente nelle sabbie utilizzate come materia prima. Accanto a questa produzione d’uso, a partire dai primi del Novecento, si accompagnò una serie di oggetti artistici, ispirati alle forme ceramiche rinascimentali.
Oltre al colore verde, questi oggetti sono spesso in altre colorazioni e affinati da varie lavorazioni, tra cui la molatura, l’incisione, la decorazione a smalto, a pantografo, ecc. Inoltre dagli anni cinquanta del Novecento si assiste anche alla produzione del cristallo.
Il vetro “artistico” è rappresentato in due sezioni: una dedicata al vetro verde di Empoli e l’altra al vetro colorato, trasparente, molato, inciso, decorato a smalto o pantografato, e al cristallo, che ha caratterizzato la produzione empolese dalla metà degli anni Cinquanta del Novecento, quando i cambiamenti della moda, degli arredi e le consuetudini quotidiane richiesero una grande varietà di modelli e di accostamenti cromatici.
La caratteristica facciata della chiesa S. Andrea, che con i suoi marmi bianchi e verdi ricorda da vicino altri esempi di romanico fiorentino come San Miniato a Monte o il Battistero di San Giovanni a Firenze, da sempre domina la piazza principale del centro storico di Empoli e rappresenta il più riconoscibile simbolo della città.
Nonostante un documento citi l’esistenza di una chiesa dedicata a Sant’Andrea già nel 780, un’iscrizione sulla facciata conferma che l’edificio attuale fu costruito nel 1093, all’inizio del Basso Medioevo, quando il borgo di Empoli, come molti altri in questo territorio, inizia ad espandersi.
Entrando si nota subito che l’interno della chiesa, rimaneggiato prima nel corso del ‘700 e in seguito nel Secondo Dopoguerra, è in netto contrasto con lo stile tipicamente medievale dell’esterno. L’ampia navata unica invita a dirigersi subito verso l’altare maggiore dove si può ammirare lo splendido trittico di Lorenzo di Bicci raffigurante la Madonna in trono fra i Santi Martino, Andrea, Agata e Giovanni Battista.
Poco distante, nel transetto sinistro è invece custodita un’icona dell’Immacolata Concezione, da secoli oggetto della massima venerazione. Particolarmente legato alla storia di Empoli è invece il Crocifisso ligneo del XIV secolo, conservato in una delle cappelle laterali e considerato miracoloso per aver posto fine all’epidemia di peste che sconvolse la città nel 1399.
Pranzo libero.
Nel pomeriggio tempo libero per la visita ai bellissimi mercatini natalizi della città di Empoli.
Le vie del centro storico saranno invase da installazioni luminose e ovviamente non potrà mancare l’albero, simbolo per eccellenza delle celebrazioni dicembrine. Questa però sarà un’edizione più green infatti verranno calcolate le emissioni di C02 e la cifra equivalente verrà investita nel progetto di riqualificazione in zona Terrafino dove verranno piantati alberi così da compensare le emissioni; inoltre saranno rinnovate le installazioni per risparmiare fino al 30% di consumo di elettricità e verranno ottimizzati, e limitati, gli orari di accensione delle attrazioni per ridurre i consumi.
il Mercatino di Natale che con i suoi 32 stand di gustose proposte enogastronomiche vedrà protagonisti sia operatori italiani, sia esteri mentre ampia e qualificata sarà la proposta legata all’articolo regalo, con tanti spunti per un dono personalizzato: tovagliati, saponi e lavanda provenienti dalla Provenza, oggettistica natalizia e molto altro.
L’evento, incentrato nella promozione del “fatto a mano” locale e del buon cibo, si pone l’obiettivo di regalare ai visitatori e ai cittadini un’esperienza suggestiva e memorabile, per condividere momenti di convivialità e festosità.
Quest’anno un’attenzione in piu per l’ambiente un Natale CARBON NEUTRAL.
In città verranno piantati nei prossimi mesi alberi e nuova vegetazione per ricompensare la CO2 prodotta.
Empoli città del Natale per un futuro più Green.
Grande novità di quest’anno ci sarà la Mascotte CIUCHINO… per accompagnarci in un Natale magico e memorabile. La casa di Ciuchino si troverà in Piazza della Vittoria all’interno dell’albero Magico. Presente, in Piazza Matteotti, un Luna Park natalizio con una una Pista per pattinare sul Ghiaccio mentre, per i più piccoli, la Casa delle Mascotte, dove ogni bambino potrà incontrare la sua mascotte del cuore, scattare una foto e riceverla stampata come ricordo.
In Piazza della Vittoria sarà presente l’originale Mattoncini Village, uno spazio colmo di Lego, dove i più piccoli potranno dare corpo alla propria creatività e fantasia.
Piazza Farinata degli Uberti sarà invece la location prescelta per la Grande Nevicata, che ogni weekend coprirà di fiocchi bianchi la grande piazza, incorniciata dalla bellezza della Collegiata di Sant’Andrea.
Spettacolari giochi di luci e colori adorneranno ogni via del centro storico, facendo risplendere i monumenti della città e tutte le sue attrazioni. In Piazza della Vittoria e in Piazza Farinata degli Uberti saranno presenti le proiezioni sui palazzi che renderanno l’intero evento un’esperienza interattiva a 360°.
In programma anche l’immancabile Magico Mondo di Babbo Natale e grande novità di quest’anno la Ruota Panoramica in Piazza Guido Guerra. Inoltre sarà possibile girare con un Trenino turistico.
Cena e pernottamento in hotel.
2°GIORNO: Empoli – Certaldo – Roma
Prima colazione in hotel.
Partenza per Certaldo e visita guidata del bellissimo Castello medievale:
Ritrovo con la nostra Guida presso la Rotonda di Viale Fabiani.
Da qui si percorrono a piedi ca. 300 metri (in piano) che permettono di raggiungere la centrale Piazza Boccaccio dove si trova l’ingresso alla funicolare.
La visita prende avvio dall’ottocentesca piazza Boccaccio dove, in occasione dei cinquecento anni dalla sua morte (1875), venne eretto il monumento in onore del Novelliere. Da qui, usando la comoda funicolare (oppure salendo a piedi percorrendo l’ottocentesca via del Castello) si raggiunge Certaldo Alto dove la visita prosegue attraverso i luoghi dell’antico Castello legati al nostro Poeta: via Boccaccio, la Casa di Giovanni Boccaccio, la chiesa medievale dei Santi Iacopo e Filippo, dove venne sepolto Giovanni Boccaccio, il Palazzo dei Vicari, sede per trecento anni degli uffici del Vicario con l’annessa chiesa di San Tommaso dove sono ospitati gli affreschi realizzati da Benozzo Gozzoli (1465) per il Tabernacolo dei Giustiziati, la Via del Rivellino dalla quale si gode un ampio scorcio panoramico sull’intera campagna che circonda Certaldo, dominata sullo sfondo dal colle su cui si erge San Gimignano.
Nel cuore del centro storico di Certaldo, lungo la centrale Via Boccaccio, si trova la Casa di Boccaccio, sede dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, del Museo e della biblioteca specialistica a lui dedicati. L’edificio attuale, aperto al pubblico nel 1957, è una fedele ricostruzione dell’originale trecentesco che fu quasi totalmente distrutto da una bomba durante la Seconda Guerra Mondiale (la parte destra dell’edificio in mattoni più scuri è quel che resta dell’originale).
All’interno del museo, nella Stanza del Poeta dove, secondo la tradizione si trovava la camera di Boccaccio, oltre ad alcuni rari esemplari di scarpe del XIV secolo, si può osservare il celebre affresco raffigurante Boccaccio nel suo studio (1826) realizzato dal pittore toscano Pietro Benvenuti su commissione della Marchesa Carlotta Lenzoni de’Medici che per prima fece ristrutturare e arredare la casa. Il medagliere con 20 monete realizzate dal maestro Bino Bini per il VI Centenario della morte del poeta, è invece dedicato alla più importante opera boccaccesca, il Decameron, e ai protagonisti delle dieci giornate.
Da non perdere la straordinaria biblioteca specialistica che, oltre a raccogliere numerose pregevoli copie del Decameron, illustrate da importanti artisti e tradotte in quasi tutte le lingue del mondo, documenta anche l’importanza del contributo di Boccaccio e Petrarca per lo sviluppo della nuova scienza geografica nella seconda metà del Trecento.
Il Palazzo Pretorio o dei Vicari si trova a Certaldo Alto. Divenuto ormai l’edificio simbolo di Certaldo, il Palazzo Pretorio si trova alla fine di via Boccaccio.
Palazzo Pretorio era l’antica dimora dei conti Alberti, costruita intorno alla fine del XII secolo sulle rovine delle antiche case di questa famiglia.
Gli stemmi in terracotta invetriata, di marmo, di pietra serena, ecc. che costellano la facciata ne rappresentano la peculiarità: fatti apporre dai vari Vicari che hanno dimorato nel palazzo dal XV al XVIII secolo, riportano l’arme del Vicario e un’iscrizione con le date in cui ha tenuto la carica.
In alcuni degli stemmi in terracotta invetriata usciti dalle botteghe fiorentine dei Della Robbia e dei Buglioni, si avverte la mano dei maestri stessi della bottega, come ad esempio nello Stemma Guasconi, 1499, e nello Stemma Gondi Silvestri, 1491, entrambi di Andrea della Robbia. Un altro splendido stemma, posto al centro della facciata, è quello del Vicario Altoviti, 1525, riconducibile alla mano di Girolamo della Robbia.
Lo scudo è posto su un fondale circolare blu, a catino che a sua volta è circondato da una ghirlanda di foglie, frutti policromi e nastri azzurri. In basso, sotto la ghirlanda un angioletto a mezzo busto tiene aperto un cartiglio bianco dalle estremità semi arrotolate recante l’iscrizione in lettere capitali azzurre.
I Gondi furono una famiglia di diplomatici e banchieri di origine fiorentina, stabilitasi nel XV secolo in Francia dove ascese al rango nobiliare. Tra le attività familiari spicca oggi la produzione di vino Chianti Rufina e olio extra-vergine d’oliva nelle antiche tenute familiari di Bossi (Pontassieve) e Volmiano (Calenzano).
Pranzo libero e ripartenza per il rientro.
Nel rientro faremo un piccola sosta per vedere il mercatino di Natale di Montepulciano.
A pochi metri dalle mura del Castello di Babbo Natale, ci aspetta un mercatino natalizio caratteristico, con casette di legno e addobbi a tema.
Il mercatino è ospitato nella magica cornice di Piazza Grande, in via San Donato e nelle vie adiacenti. All’interno del mercatino sarà possibile, naturalmente, anche gustare specialità e cibi caldi tipici dello street food di qualità.
Grande attenzione è stata riservata all’originalità dei prodotti venduti nel mercatino, con il coinvolgimento delle associazioni degli artigiani e la presenza di diversificate categorie di prodotti:
addobbi e decori natalizi, prodotti alimentari, dolciumi, abbigliamento e pelletteria, artigianato locale e tanto altro ancora.
Il mercatino, grazie al vasto spazio pedonale a disposizione, è, inoltre, il luogo ideale per una serie di spettacoli, show e attività di animazione per tutta la famiglia.
La quota comprende:
- Pullman GT con aria condizionata con distanziamento sociale e posti contingentati e sanificati
- 1 notte in hotel
- Cena e colazione in hotel
- Guida
Non comprende:
- Mance
- Bevande
- Eventuali biglietti di ingresso ai siti e monumenti da pagare in loco.
- Tutto quanto non espressamente previsto nella ” quota comprende”
Maggiori informazioni su questo tour
La quota comprende:
- Pullman GT con aria condizionata con distanziamento sociale e posti contingentati e sanificati
- 1 notte in hotel
- Cena e colazione in hotel
- Guida
Non comprende:
- Mance
- Bevande
- Eventuali biglietti di ingresso ai siti e monumenti da pagare in loco.
- Tutto quanto non espressamente previsto nella ” quota comprende”
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