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Cosa è incluso
Festa del Pasto delle Sorelle delle donne Miao
La Festa del Pasto delle Sorelle cade il quindicesimo giorno del terzo mese del calendario lunare durante la quale le ragazze della minoranza Miao, nella provincia di Guizhou, sperano di trovare l’amore, indossando diversi e pesantissimi chili di argento in testa, intorno al collo e sui vestiti. La tradizione vuole che l’argento, riflettendo la luce, tenga lontani gli spiriti malevoli.
La leggenda narra che una volta, i figli di due sorelle, un ragazzo e una ragazza, si innamorarono l’uno dell’altro. Dopo una lunga e dolce amicizia durante l’infanzia, decisero di sposarsi quando sarebbero cresciuti. Solo dopo molto tempo i genitori della ragazza approvarono il loro matrimonio. In tutti gli anni di attesa la loro figlia prendeva del riso da portare al suo amante.
Prima di cominciare la festa, le ragazze si incamminano su per le montagne a raccogliere fiori, bacche e piante selvatiche per tingere il riso che poi cucineranno, chiamato Sister’s rice, e che avrà i colori del blu, rosa, giallo e bianco e che rappresentano in breve le quattro stagioni.
Quando le ragazze Miao hanno ultimato i preparativi insieme alla loro famiglia, in particolare con le nonne siedono per ore a lucidare gli argenti, si inaugura il festival facendo un pranzo tradizionale di famiglia a base di riso cotto nel bambù e bevendo vino di riso fatto in casa.
Dopo il pranzo, finalmente, giunge il momento dell’incontro: arrivano i ragazzi alla festa nella speranza di conoscere la loro futura moglie. Entrambi ballano e cantano canzoni d’amore per attirare l’attenzione l’uno verso l’altro. Alla fine le ragazze consegnano ai ragazzi una palla di riso avvolto in fazzoletti che contengono diversi simboli, per lo più con varie piante e ognuno di loro ha un significato. Per esempio : ganci di bambù significa “ulteriore contatto”; prezzemolo cinese, significa “ti voglio sposare”; pepe o aglio significa “non mi interessi”.
Minoranze etniche
La Cina è la terza nazione per estensione del pianeta, grande quasi come l’intera Europa, ed è la prima per numero di abitanti, 1.342.000.000 persone, un quinto della popolazione mondiale. Ma non tutti gli abitanti della Cina sono cinesi propriamente detti. Nelle lontane regioni di frontiera vivono infatti molte minoranze etniche e linguistiche. Se gli han (cinesi propriamente detti) ammontano infatti al 92 % della popolazione, lo stato riconosce ufficialmente altri 56 gruppi etnici per un totale di 96 milioni di individui, capaci però di occupare oltre la metà del territorio nazionale, spesso in regioni di frontiera al sud e all’ovest montuose, desertiche e scarsamente produttive ma di notevole importanza strategica.
Spesso queste popolazioni sono molto diverse le une dalle altre, frantumate a loro volta in diverse sottoetnie, per origini e provenienza, per dove e come vivono, per gli abiti e i gioielli, per le acconciature delle donne, per le credenze e le pratiche religiose, costituendo ciascuna un mondo a sé. Nella montuosa e poverissima regione meridionale del Guizhou, ad esempio, grande oltre la metà dell’Italia, il 35 % della popolazione appartiene a 18 diverse minoranze etniche, le più famose delle quali sono i Miao e i Dong, capaci da soli di dare vita al maggior numero di manifestazioni folkloristiche genuine di tutta la nazione. Per loro la varietà degli abiti e le raffinate acconciature femminili non costituiscono soltanto un ornamento, ma un denominatore sociale ed etnico, espressione di benessere economico e di abilità muliebre. I loro sontuosi festival costituiscono importanti momenti di aggregazione sociale, di manifestazione culturale, di informazione e di scambi, ma anche occasione per mettere su famiglia. I Miao sono un popolo di bassa statura, arrivati tra queste impervie montagne in epoca precristiana dalle steppe siberiane con una propria lingua solo orale e religione animista. Abitano in case di legno su palafitte tutte uguali, coltivano riso, mais e erbe medicinali sui campi terrazzati, sono allegri e molto solidali, ottimi danzatori al suono di tamburi e di flauti di bambù. Gli abiti tradizionali femminili sono davvero sfarzosi: gli eleganti vestiti ricamati, nonché le possenti acconciature dei capelli raccolti a chignon sono infatti decorati da un numero infinito di gioielli d’argento multiformi. Per i Miao infatti l’argento, oltre a segno di ricchezza, è in grado di scacciare il male e portare fortuna e felicità.
Gli agricoltori Dong, molto superstiziosi, sono invece abili architetti e carpentieri: i loro villaggi risultano disseminati dei caratteristici ponti del vento e della pioggia, tutti costruiti senza chiodi o viti, per scavalcare fiumi e canali ma anche per riparare e socializzare come i nostri portici, nonché dalle torri del tamburo per avvistare tempestivamente nemici ed incendi. Amano il canto e la danza al suono del flauto e imparano a cantare fin da bambini imitando i versi degli uccelli. Le donne vestono giacche e pantaloni color indaco.
L’architettura di casa del popolo Lo Lo a Dong Van
L’etnia Lo Lo risiede in paesi separati nelle case addossate alle scogliere che danno la vista sulla valle o verso i campi. Costruiscono sia casa di terra battuta che casa su palafitte a seconda delle condizioni di ogni famiglia. La recinzione è fatta in pietra, alta circa 1 metro. Il villaggio di San Pa A è un luogo dove i turisti possono visitare e scoprire la vita di questa etnica.
Dall’esterno, la loro residenza non è molto diversa da quella di terra battuta di altri gruppi etnici. Tuttavia quando osserva attentamente l’arredamento, lo spazio interno, vedrai chiaramente la differenza. Ogni casetta deve essere composta in 3 scomparti, quello centrale attivo come sala di soggiorno, quello di destra per nonni e genitori, quello di sinistra dedicato ai figli, nuore e suoceri mentre il piano terra serve di conservare cibo, mais e manioca.
Le usanze nuziali e funebri del gruppo etnico Lo Lo a Dong Van, Ha Giang
I Lo Lo credono che tutte le creature possiedano la propria anima e proteggano gli esseri umani. Quindi, la gente dà rispetto a tutte le cose come montagne, foreste e animali.
La cerimonia di matrimonio di questa minoranza etnica si tiene in un’atmosfera solenne. La famiglia dello sposo dovrà preparare le offerte comprendenti 1 mucca, 3 maialini, 5 galli castrati, 1 sacco di riso, 1 bottiglia di vino… da portare dalla sposa per eseguire il rituale di informare gli antenati. Proprio davanti alla casa della sposa, il vino di mais viene versato in grandi ciotole per invitare la famiglia dello sposo. Dopodiché, i partecipanti nel matrimonio cantano insieme le canzoni opposte, poi condurranno il corteo nuziale.
I costumi tradizionali dei Lo Lo
Il triangolo è sempre stato considerato dal gruppo di Lo Lo come simbolo dell’antico regno ancestrale. Pertanto, sui loro indumenti saranno sempre decorati con questo tipo di motivi. Specialmente i Lo Lo a Lung Cu (Dong Van) usano anche modelli che rappresentano la natura, la terra, l’acqua e la patria per diversificare e arricchire i loro abiti. Inoltre, spesso compaiono sui vestiti dei Lo Lo le forme di piante di mais, fiori di grano saraceno o animali domestici, creando la semplicità e la quotidianità.
Nell’interno montuoso e boscoso della regione costiera di sud-est del Fujian, affacciata sul Mar meridionale cinese e grande quanto metà dell’Italia, vivono gli Hakka, popolazione contadina emigrata nel III-IV secolo dal nord della Cina e che parla un cinese arcaico; popolo colto, solidale e comunitario, ha espresso parecchi capi politici, militari e artisti.
Vivono nei Tulou, abitazioni collettive fortificate circolari per proteggersi da nemici, briganti e animali, costruite in fango, bambù e pietre con muri spessi due metri, una sola porta fortificata e finestre soltanto ai piani alti, merli e torrette. Nel cortile centrale trovano posto il pozzo, il forno, le latrine e i recinti per gli animali, al primo piano magazzini e granai, mentre nei tre successivi abitano centinaia di persone; resistenti anche ai terremoti, sono abitazioni calde in inverno e fresche d’estate. Nel Fujian esistono circa 20 mila Tolou, alcuni trasformati in musei, la gran parte ancora abitati. Nel 2008 l’UNESCO ha inserito i Tulou tra i Patrimoni dell’Umanità.
Questo viaggia ci permetterà di visitare anche altri importanti siti Patrimonio Unesco:
il Buddha Gigante di Leshan, Patrimonio UNESCO dal 1996, è una maestosa statua scolpita nella roccia, nel punto in cui confluiscono i fiumi Minjiang, Dadu e Qingvi, vicino alla città di Leshan ed è considerata la più grande statua di Buddha in pietra del mondo;
le sculture rupestri a Beishan e Baoding. Queste incisioni rappresentano una delle più importanti testimonianze dell’arte rupestre buddhista in Cina e sono inclusi nell’elenco del Patrimonio UNESCO dal 1999.
DAZU INCISIONI RUPESTRI
Le incisioni di Dazu si trovano, più o meno, nel centro della Cina.
Le incisioni rupestri di Dazu consistono in una serie di sculture religiose di grande prestigio, esattamente come le Grotte di Mogao a Dunhuang, e risalgono al VII secolo (dinastia Tang e Song), mentre l’ Europa viveva l’Alto Medioevo.
Diga delle Tre Gole: la costruzione più imponente di sempre.
Al momento della sua progettazione è stata discussissima e criticatissima, per l’enorme impatto ambientale e sociale di una costruzione di tale mole. Ma ha anche il merito di ridotto di milioni di tonnellate le missioni inquinanti della Cina producendo energia pulita. Si tratta della Diga delle Tre Gole, posta sul fiume Yangtze, nella provincia cinese di Hubei. E vanta dei numeri davvero incredibili, sia in termini strutturali che energetici.
La struttura più imponente mai costruita dall’uomo
SUPPLEMENTO SINGOLA: € 460,00
PRENOTAZIONI ENTRO: 15 novembre sino esaurimento dei posti disponibili
SALDO ENTRO: 45 giorni dalla partenza
ACCONTO: € 1.200,00
1° GIORNO: Roma – Xiamen
Incontro dei partecipanti in aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco a partenza con volo di linea per Xiamen con scalo. Pasti e pernottamento a bordo.
2° GIORNO: Arrivo a Xiamen
Arrivo a Xiamen, incontro con la guida locale, trasferimento in hotel e assegnazione delle camere. La città di Xiamen si trova sulla costa sud-orientale della provincia cinese del Fujian ed è una città ricca di storia e vitalità. È famosa per i suoi paesaggi costieri mozzafiato, la lunga storia e la cultura unica. Essendo una città portuale, Xiamen vanta una varietà di coste e spiagge affascinanti.
Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.
3° GIORNO: Xiamen – Yongding
Prima colazione in hotel. In mattina partenza per Nanjing. Lungo il trasferimento, visita al villaggio di Tianluokeng, dove si trova un singolare complesso di Tulou dalle diverse forme. Pranzo in ristorante locale. Proseguimento per Yongding.
Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.
4° GIORNO: Yongding – Xiamen
Prima colazione in hotel. Mattinata dedicata alla visita di alcuni villaggi degli Hakka, caratterizzati da edifici insoliti in pietra, denominati Tulou, Patrimonio dell’UNESCO dal 2008. Il nome Hakka significa “famiglia di ospiti“ e le loro abitazioni sono grandi strutture circolari che assomigliano a fortezze.
I Tulou furono costruiti a partire dal ‘600, concepiti a scopo difensivo, possono contenere fino a un centinaio di famiglie. Le tipiche costruzioni circolari degli Hakka, dai tetti neri a pagoda, sono di incredibile bellezza e maestria architettonica e al loro interno, in uno scenario irreale, fra cortili concentrici e scale di legno, si svolge una animatissima vita di campagna che segue consuetudini e usanze tradizionali tanto antiche quanto suggestive. In questa zona esistono ancora decine di migliaia di Tulou, molti dei quali ancora abitati. Questa minoranza etnica era, nell’antichità, originaria della Cina del Nord, iniziò a migrare nel Sud del paese a partire dal IV secolo per sfuggire alla pressione degli invasori provenienti dall’Asia Centrale. Qualche missionario arrivò a credere che questo popolo discendesse da una delle tribù perdute di Israele. Inoltre gli Hakka, per secoli, furono considerati dei “reietti” perché parlavano una propria lingua e, sconfessando la piramide sociale confuciana, sostenevano la parità tra uomo e donna. Pranzo in corso di visite. Al termine delle visite rientro a Xiamen in pullman.
Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.
Etnia HAKKA
Popolazione delle montagne della Cina meridionale (Guangdong, Guangxi, Fujiàn). Per sfuggire alle persecuzioni e alla carestia della Cina nord occidentale durante la dinastia Jin (265-314 d.C) , gli Hakka (in mandarino significa ospiti), migrarono gradualmente verso sud e si rifugiarono nelle provincie del Jiangxi, Fujian e nel Guangdong dove costruirono delle case fortezza per ripararsi dai banditi e dagli animali selvatici. Non è però escluso che derivino in parte da gruppi presenti sul territorio già in precedenza. Parlano un dialetto cinese nettamente differenziato da quello cantonese, nella cui area vivono, e più vicino a quelli settentrionali.
5° GIORNO: Xiamen – Guiyang
Prima colazione in hotel. Escursione all’isola Gulangyu, l’antica zona residenziale dei nobili, di celebri letterati, musicisti e commercianti stranieri. Pranzo in ristorante locale.
Cena e trasferimento all’aeroporto e volo per Guiyang, capoluogo della lussureggiante provincia del Guizhou. Ricordiamo che Il 40% degli abitanti del Guizhou è composto da decine di minoranze etniche diverse e dalle antichissime origini. Arrivo e trasferimento in hotel.
Pernottamento in hotel.
6° GIORNO: Guiyang – Kaili
Prima colazione in hotel. Partenza con pullman privato per Kaili. Lungo il tragitto visita delle risaie a terrazze al villaggio Gaoyao e dei villaggi dell’etnia Miao di Shiqiao.
Visita della produzione di carta dalla corteccia degli alberi nella comunità di Shiqiao Miao, è un’antica tradizione artigianale che si svolge spesso in alcuni villaggi della provincia cinese del Guizhou. Questa tecnica artigianale coinvolge l’utilizzo della corteccia degli alberi, principalmente della moraceae o quercia, che viene elaborata, cotta, immersa e pestata per produrre carta. Durante il processo, la corteccia viene spellata, macinata e successivamente bollita in acqua; poi, viene pestata fino a ottenere una consistenza fibrosa. Successivamente, questa poltiglia viene uniformemente spalmata su stampi di bambù e lasciata ad asciugare all’aria fino a diventare carta. Pranzo in ristorante durante le escursioni.
Nel pomeriggio visita del Museo Minoranze Etniche per immergersi nelle tradizioni, nella storia e nella cultura delle diverse minoranze etniche presenti nella regione di Guizhou. Questo museo offre un’affascinante panoramica delle usanze, dei costumi tradizionali, dell’arte, della musica, dell’architettura e della vita quotidiana delle varie minoranze etniche che popolano la zona.
Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.
Etnia Miao o Hmong
In Cina vive una numerosa minoranza etnica, l’etnia Miao, le cui origini si possono far risalire a 5000-6000 anni fa. Nel corso della loro storia, dopo una serie di migrazioni, i Miao si sono stabiliti nel Guizhou e nello Hunan. Questa minoranza conta una popolazione di 8.940.116 che è una delle più grandi. Dopo un lungo periodo di migrazione, i Miao oggi vivono principalmente nelle Regioni del Guizhou, dello Yunnan, dell’Hunan, dell’Hubei, dell’Hainan e nella Prefettura Autonoma Zhuang del Guangxi. Sono divisi in altre minoranze come gli Hmong neri, e gli Hmong bianchi, gli Hmong rigati, ecc. Attualmente essi figurano al quarto posto su scala nazionale per numero di abitanti.
I costumi dell’etnia Miao sono estremamente vari e molto colorati. Con oltre un centinaio di modelli, questa etnia si distingue in modo particolare per la creatività nell’abbigliamento. Per fare solo un esempio, il costume festivo tradizionale più rappresentativo conta decine di tipologie di acconciature e si basa sul ricamo, antica forma artigianale caratteristica della cultura delle donne dell’etnia. Sia gli abiti usati nella vita quotidiana che quelli formali, per feste e cerimonie nuziali, mostrano un livello artigianale estremamente raffinato e complesso. I motivi decorativi più comuni sono il drago, gli uccelli, i pesci, il tamburo, i fiori, le farfalle e alcune immagini che riflettono la storia dell’etnia.
7° GIORNO: Kaili – Shidong (Festa del Pasto delle Sorelle) – Kaili
Prima colazione in hotel. Partenza per Shidong. Pranzo libero.
Questa giornata sarà dedicata alla festa più importante della minoranza etnica dei Miao la Festa del Pasto delle Sorelle,che si tiene ogni anno il 15° giorno del terzo mese lunare.
E’ una festa che celebra la primavera ed è un’occasione, per i ragazzi e le ragazze della zona, di conoscersi e magari fidanzarsi. In questa occasione le donne Miao vestono i loro migliori vestiti tradizionali ed indossano meravigliosi monili d’argento. I Miao credono che l’argento, rappresentando la luce, sia in grado di scacciare gli spiriti maligni. Balli, canti e sfide ginniche ed equestri scandiscono la festa e le ragazze omaggiano, alla fine delle cerimonie, i ragazzi con ciotole di riso colorato dai chiari riferimenti simbolici: il riso adorno di petali di rosa vuol dire amore corrisposto; quello condito con aglio o peperoncino significa di no. Ed ancora il riso accompagnato da cotone e prezzemolo significa che la ragazza vuole sposarsi nel più breve tempo possibile.
Durante il rientro a Kaili, sosta al Matang per la visita del villaggio dell’etnia Gejia, costruito dal popolo Gejia, un gruppo etnico molto speciale in Cina. Il popolo dei Gejia adora giocare o allenarsi con gli archi e le frecce e i loro costumi festivi li rendono, infatti, simili a dei guerrieri dell’antichità. Nella antiche leggende, i Gejia furono gli eroi che poterono sparare persino il Sole con gli archi e le frecce. Le case, costruite secondo lo stile architettonico locale, si integrano armoniosamente con la natura circostante, arricchendo l’atmosfera del luogo con un senso di autenticità e storia.
Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.
8° GIORNO: Kaili – Rongjiang
Prima colazione in hotel. Partenza per Rongjiang. Visita del villaggio di Langde (donne Miao con le gonne lunghe). Mattinata dedicata a spettacoli di canto e danza e cerimonie di benvenuto. Oggi avremo la possibilità si effettuare il pranzo presso una famiglia dell’etnia Miao.
Proseguimento della visita al villaggio di Datang (donne Miao con le gonne corte).
Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.
9° GIORNO: Rongjiang – Zhaoxing
Prima colazione in hotel. Partenza per il villaggio di Basha dei Miao.
Le abitazioni a Basha sono prevalentemente costruite in legno, seguendo lo stile architettonico tradizionale Miao, con molte strutture realizzate con pietra e legno, esprimendo una forte identità etnica.
Basha conserva molte tradizioni antiche e celebra festival tradizionali, tra cui importanti celebrazioni e riti matrimoniali tradizionali. Pranzo in ristorante locale.
Proseguimento per Zhaoxing. Arrivo e visita del villaggio di Zhanli dell’etnia Dong.
Cena con menù cinese in ristorante locale. Pernottamento in hotel.
Etnia Dong
Nonostante l’etnia Lo Lo a Dong Van – Ha Giang abbia sperimentato il processo di convivenza con altri gruppi etnici, conserva ancora la sua cultura tradizionale di lunga data.
Lo Lo è uno dei gruppi etnici con una lunga storia di sviluppo nella zona di Dong Van, provincia di Ha Giang. Il popolo è suddiviso in due gruppetti : i Lo Lo Neri e i Lo Lo Fiori. I Lo Lo neri vivono principalmente nella comune di Lung Cu, mentre i Lo Lo fiori abitano maggiormente nelle comuni di Lung Tao e Sung La, nei distretti di Dong Van e Meo Vac. Sebbene divisi in due gruppi diversi, hanno la stessa lingua nella lingua, usanza e credenza, si distinguono tra di loro solo negli abbigliamenti.
Oltre ai motivi di decorazione, gli indumenti del popolo Lo Lo a Dong Van, Ha Giang sono modellati con bottoni unici. Questi sono cuciti in fila sul cappello, sulle maniche e sul corpetto nei vestiti delle donne. Si tratta di un elemento che mostra la solidarietà di questa comunità di minoranza.
L’etnia Dong è principalmente distribuita nella Cina meridionale, più precisamente nelle province del Guizhou, dello Hunan e nella Regione Autonoma del Guangxi-Zhuang, si tratta di un’etnia molto versata nel canto e nelle danze, con una profonda tradizione musicale e culturale. Nelle aree abitate dai Dong è molto diffuso un detto ricorrente: “Il riso nutre il corpo, la canzone nutre il cuore”, che sottolinea come essi equiparino cantare e mangiare. Solitamente, gli esponenti di questo gruppo etnico sanno tutti cantare, e considerano le canzoni come un cibo spirituale per coltivare la loro anima e le loro emozioni.
La loro tradizione di trasmettere la cultura e la conoscenza attraverso la musica è esemplificata dal grande canto. Il repertorio comprende una vasta gamma di generi, come ballate, canti per bambini, canti di saluto e canti imitativi, che mettono alla prova il virtuosismo degli esecutori nell’imitare i suoni degli animali. Tramandate da maestri a cori di discepoli, le varie espressioni del grande canto vengono eseguite formalmente nelle torri del tamburo, luogo di riferimento per le cerimonie, l’intrattenimento e le riunioni dei villaggi Dong o anche, in modo più spontaneo, nelle case o nei luoghi pubblici.
10° GIORNO: Zhaoxing – Congjiang – Chongqing
Prima colazione in hotel.In mattinata vista del villaggio di Zhaoxing, proseguimento della visita del villaggio Dong di Tang’An con le risaie a terrazze
Pranzo in ristorante locale. Trasferimento in stazione ferroviaria e partenza in treno per Chongqing (circa 4 ore ,biglietto di prima classe). Chongqing è una municipalità della Cina situata nella regione sud-ovest del Paese. È una città dinamica, ricca di diverse culture e famosa per la sua gastronomia, tanto da essere conosciuta come la “città delle montagne” e la “capitale delle hot pot”. Posizionata alla confluenza del fiume Yangtze e del fiume Jialing, Chongqing vanta uno spettacolare paesaggio naturale, conosciuto soprattutto per le celebri Tre Gole del fiume Yangtze.
La struttura più imponente mai costruita dall’uomo
Il suo bacino idrico è il lago artificiale più grande al mondo, ed è il più potente impianto energetico del pianeta. Si tratta della Diga delle Tre Gole, un gigante di cemento che attraversa uno dei fiumi più grandi e impetuosi al mondo
Quando, nel 2003, sono iniziati i lavori di costruzione di questo mastodonte, nessuno pensava sarebbe stato possibile terminarla, e tutti erano convinti che il progetto sarebbe stato ridimensionato. Nessuno aveva mai osato tanto, ne in termini di dimensioni, ne di complessità. Per non parlare delle complicazioni derivanti dalla funzione cui la diga doveva assolvere. E invece eccola lì, in tutta la sua magnificenza. Lunga 2309 metri, alta 185, e con un bacino idrico di 39000 milioni di metri cubi di volume massimo, questa diga è in assoluto la costruzione artificiale più grande di tutti i tempi. La sua costruzione ha richiesto oltre 28 milioni di metri cubi di cemento armato, 30 mila operai e sette anni di lavori ed è costata l’equivalente di 28 miliardi di euro.
La città è caratterizzata da una topografia montuosa, con molti edifici costruiti lungo le pendici, creando un’atmosfera urbana unica. La città è anche un importante centro commerciale, con moderne zone commerciali e distretti di shopping che riflettono la vivacità e lo sviluppo della Cina moderna. Arrivo e sistemazione in hotel.
Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.
11° GIORNO: Chongqing – Dazu – Leshan
Prima colazione in hotel. Partenza per Dazu. Visita degli antichi affreschi e sculture rupestri a Beishan e Baoding.
Queste incisioni rappresentano una delle più importanti testimonianze dell’arte rupestre buddhista in Cina e sono stati inclusi nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO nel 1999.
Queste incisioni si trovano a Dazu, nella provincia di Sichuan, vicino a Chongqing.
Il nome “Dazu” significa abbondanza dei cibi e ricchezze.
Le incisioni rupestri di Dazu consistono in circa 50.000 statue con oltre 100.000 iscrizioni ed epigrafi; sono state inserite, nel 1999, nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità UNESCO.
Le più importanti, e visitate dai turisti, si trovano sui monti Baoding e Beishan.
Le aree principali sono: Beishan e Baoding: Nanshan, Shimenshan, e Shizhuanshan.
Oltre alle immagini di Confucianesimo, Buddhismo e Taoismo, la parte più importante è quella delle statue di “Mizong” e delle statue dei Buddisti esoterici.
Le prime sculture sono create nel 650 durante la Dinastia Tang, ma lo sviluppo maggiore lo ebbero nel corso del IX secolo, quando Wei Junjing, Prefetto di Changzhou, iniziò a lavorare per le sculture del monte Beishan e il suo esempio venne seguito da monaci, nobili e gente comune durante il periodo delle cinque dinastie e dieci regni, fra il 907 e il 965.
Nel XII secolo, all’epoca della Dinastia Song, il monaco Zhao Zhifeng dedicò 70 anni della sua vita alla creazione delle elaborate sculture del monte Baoding.
Oggi, ci sono circa 13 aree sulla montagna dove incontriamo circa 10.000 sculture, incise durante 70 anni; dal 1179 al 1249.
Le sculture rupestri risalgono a un periodo che va dal IX al XIII secolo e sono disseminate in diverse località attorno alla contea di Dazu. Le opere mostrano una straordinaria maestria artistica e rappresentano scene della vita quotidiana, divinità buddhiste, immagini sacre e testi religiosi.
Pranzo in ristorante durante le escursioni. Al termine della visita, partenza per Leshan. Arrivo e sistemazione in hotel.Cena con menù occidentale e pernottamento in hotel.
12° GIORNO: Leshan – Chengdu
Prima colazione in hotel. Escursione guidata al Buddha Gigante di Leshan, Patrimonio UNESCO dal 1996, è una maestosa statua scolpita nella roccia, nel punto in cui confluiscono i fiumi Minjiang, Dadu e Qingvi, vicino alla città di Leshan, nella parte meridionale della provincia di Sichuan. La scultura è posta di fronte al Monte Emej, con i fiumi che scorrono ai suoi piedi.
Il Buddha di Leshan è un luogo da non perdere, scavato nella roccia è considerata la più grande statua di Buddha in pietra del mondo, con i suoi 71 metri di altezza, solo le dita sono lunghe ben otto metri e le orecchie sette. La cosa ancora più strepitosa è che la sua costruzione risale a più di 1200 anni fa, richiese diversi decenni e coinvolse un gran numero di manodopera e risorse, è stata costruita durante la dinastia Tang, tra l’VIII e il IX secolo.
La statua rappresenta Maitreya, il Buddha del futuro, seduto su uno scranno roccioso. La testa raggiunge un’altezza di oltre 14 metri e ogni suo dettaglio è finemente scolpito. È un esempio straordinario dell’arte e dell’ingegneria dell’epoca. Pranzo in ristorante locale.
Al termine della visita, trasferimento a Chengdu. Una passeggiata nel Parco del Popolo e possibilità di fare un esperienza del tè locale presso il Heming Tea House. Trasferimento in hotel.
Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.
13° GIORNO: Chengdu
Prima colazione in hotel. In mattina visita al Centro di Ricerca del Panda Gigante di Chengdu. Il centro ospita un ambiente naturale progettato appositamente per i panda giganti, offrendo loro spazi ampi e confortevoli simili al loro habitat naturale. Qui, i visitatori possono osservare i panda giganti in uno stato quasi naturale, imparando di più sulla loro vita quotidiana, sul comportamento e sulle abitudini alimentari. Pranzo in ristorante locale.
Nel pomeriggio visita del Duomo Wuhou, costruito per commemorare Zhuge Liang, un famoso stratega militare del periodo dei Tre Regni, e Liu Bei, il re dello Shu durante la dinastia Han, il Duomo celebra la loro amicizia e contributo alla storia cinese. Il Duomo è un complesso architettonico che include il tempio di Wuhou e la sala di Zhaolie, insieme a giardini tradizionali cinesi. È un luogo di preghiera e di memoria, dove vengono onorati e ricordati gli eroi storici. Proseguimento di una passeggiata nel quartiere della Strada Jinli.
Jinli Street è un affascinante mix di cultura moderna e tradizionale. I visitatori possono passeggiare lungo la strada, ammirare gli edifici in stile antico, esplorare le botteghe degli artigiani e acquistare oggetti artigianali tradizionali come maschere operaie di Sichuan, oggetti in bambù intagliato e souvenir tipici.
Inoltre, Jinli è nota per la sua vasta selezione di prelibatezze gastronomiche locali. Qui è possibile gustare specialità culinarie della cucina di Sichuan, come lo spiedino di agnello, il maiale in agrodolce e, naturalmente, i famosi piatti piccanti che caratterizzano questa regione.
Al termine della visita, trasferimento in hotel. Cena con menù occidentale.
Dopo cena trasferimento al teatro tradizionale per assistere al tipico spettacolo Shufengyayun .
Dopo lo spettacolo trasferimento in hotel. Pernottamento.
14° GIORNO: Chengdu – Roma
Dopo la colazione trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo per l’Italia,con scalo.
Arrivo e fine dei servizi.
La quota comprende:
- Voli di linea intercontinentali Roma – Xiamen (andata) e Ghengdu – Roma (ritorno), con scalo. Franchigia bagaglio 23 kg
- Volo interno XIAMEN – GUIYANG in classe economica, con tasse
- Treno prima classe CONGJIANG – CHONGQING
- Guida locale parlante italiano
- Sistemazione in hotel 4**** e 3***
- Prima colazione in hotel
- Pranzi e cene come indicati dal programma
- 1 bicchiere di soft drink o birra locale per pax ad ogni pasto
- Tutti i trasferimenti da/per aeroporto/stazione nelle varie località
- Tutte le escursioni previste nel programma
- Tutti gli ingressi nei siti indicati
- Accompagnatore da Roma de “I Viaggi di Giorgio”
- Assicurazione annullamento e spese mediche (massimale 10.000,00), bagaglio massimale 1.500,00)
La quota non comprende:
- Tasse aereoportuali pari a euro 485,00 (soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei)
- Pasti ed altre bevande non menzionate nel programma
- Le mance (pari a circa 80,00 euro p.p. per tutto il viaggio)
- Spese personali
- Tutto quanto non specificato sotto la voce “La quota comprende”
Documenti :Passaporto con validità residua minimo 6 mesi dalla data di partenza.Alla data di pubblicazione questo itinerario,non è richiesto visto ingresso in Cina,eventuali aggiornamenti saranno comunicati tempestivamente.
Scelta del posto a bordo dell’aereo:
I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.
Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.
Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.
Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.
I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.
L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.
Di più Cina
Maggiori informazioni su questo tour
La quota comprende:
- Voli di linea intercontinentali Roma – Xiamen (andata) e Ghengdu – Roma (ritorno), con scalo. Franchigia bagaglio 23 kg
- Volo interno XIAMEN - GUIYANG in classe economica, con tasse
- Treno prima classe CONGJIANG - CHONGQING
- Guida locale parlante italiano
- Sistemazione in hotel 4**** e 3***
- Prima colazione in hotel
- Pranzi e cene come indicati dal programma
- 1 bicchiere di soft drink o birra locale per pax ad ogni pasto
- Tutti i trasferimenti da/per aeroporto/stazione nelle varie località
- Tutte le escursioni previste nel programma
- Tutti gli ingressi nei siti indicati
- Accompagnatore da Roma de “I Viaggi di Giorgio”
- Assicurazione annullamento e spese mediche (massimale 10.000,00), bagaglio massimale 1.500,00)
La quota non comprende:
- Tasse aereoportuali pari a euro 485,00 (soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei)
- Pasti ed altre bevande non menzionate nel programma
- Le mance (pari a circa 80,00 euro p.p. per tutto il viaggio)
- Spese personali
- Tutto quanto non specificato sotto la voce “La quota comprende”
Documenti :Passaporto con validità residua minimo 6 mesi dalla data di partenza.Alla data di pubblicazione questo itinerario,non è richiesto visto ingresso in Cina,eventuali aggiornamenti saranno comunicati tempestivamente.
Scelta del posto a bordo dell’aereo:
I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.
Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.
Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.
Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.
I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.
L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.
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