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Cosa è incluso
Calabria, la terra dai mille volti
La Calabria è una regione dai tanti aspetti, tutta da scoprire: i colori del mare, gli incantevoli scenari di montagne a picco sul mare che si alternano a litorali sabbiosi, i parchi naturali, il suo essere selvaggia e misteriosa, le preziose testimonianze delle sue antiche origini la rendono un luogo unico al mondo.
Uomini e pesci, duelli e amori tra pescatori e pesce spada.
Sulla Costa Viola, in uno scenario leggendario, per scoprire l’antica tradizione della caccia al pesce spada.
Perché un viaggio in Calabria?
La Calabria è la regione considerata come “la punta dello Stivale”, perché situata all’estremo sud della penisola italiana. E’ lambita dalle acque del mar Ionio e del mar Tirreno ed è separata dalla Sicilia dallo scenografico Stretto di Messina.
Culla della Magna Grecia, terra di conquista di Bizantini, Normanni, Svevi ed altri popoli, mostra tracce indelebili del proprio passato: parchi archeologici, chiese e monasteri, castelli e palazzi, ci svelano una storia affascinante e sorprendente, così come i borghi e i luoghi dove tutt’oggi risiedono popolazioni che hanno mantenuto lingua, usi e tradizioni antichissimi.
Chi ama la natura, i suoi profumi e colori, addentrandosi nell’entroterra calabrese, scoprirà un paesaggio puro e incontaminato fatto di boschi, laghi e cascate, ma anche di paesaggi rocciosi e aridi, di fiumare che solcano le montagne come incisioni profonde, rendendo il territorio sempre diverso e particolare.
Per chi invece volesse trascorrere le vacanze estive al mare, abbronzandosi su lunghe spiagge dalla sabbia dorata e soffice o tra incantevoli baie incastonate tra promontori rocciosi ed immergersi in un mare cristallino, potrà scegliere fra le tante località balneari affacciate sul Mar Tirreno o Ionio, che costellano i ben 780 km complessivi di costa calabrese.
Un viaggio in Calabria è anche un viaggio tra i sapori intensi e genuini della cucina locale, un’enogastronomia fatta di tradizioni legate sia al mare che alla montagna, oltre che alle occasioni particolari, come le festività. Non mancano, infatti, gli eventi tra folklore e religione, dove sacro e profano si intrecciano in riti secolari.
Una vacanza in Calabria offre tutto questo e molto altro ancora: se la scegli, ne resterai stupito.
Le meraviglie inaspettate della Calabria…
…sono molteplici! Questo tour ci porterà alla scoperta delle peculiarità e delle bellezze uniche che la caratterizzano. In un viaggio che ci sorprenderà con un percorso inedito studiato su misura, attraverso il quale potremmo godere di escursioni in natura in luoghi meravigliosi, come la” Costa degli Dei” , di passeggiate “slow” alla scoperta di tradizioni e artigianato, di arte, buon cibo o luoghi della fede, visitando città e piccoli paesi inseriti tra i “ Borghi più Belli d’Italia”.
“Un tour in Calabria significa scoprire secoli di storia e tradizioni immersi in paesaggi mozzafiato.”
La Calabria ha riacquistato il posto che merita fra le bellezze d’Italia grazie al suo impegno per la valorizzazione del territorio e delle coste. Il suo essere allungata nell’estremo Sud d’Italia e bagnata da due mari le ha conferito nel tempo quell’aspetto leggendario di storico avamposto tra la terraferma e il mare, un luogo ricco di secoli di storia e tradizioni uniche.
“La Calabria è una terra in cui la vista abbraccia in un solo sguardo miti, bellezza, rocce e mare.”
Scenari fiabeschi incorniciano i borghi di Altomonte e Scilla, così allungata nel mare da essere considerata la Venezia del Sud. Le eleganti Reggio Calabria e Cosenza sono scrigni di un patrimonio artistico, storico e culturale senza eguali. E poi c’è la natura, che regala un’incredibile varietà di flora e fauna. La scoprirete nei borghi abbarbicati su pendici scoscese tra infiniti filari di agrumeti e vigneti e giù ancora fino al mare, fino a Tropea e le sue coste leggendarie toccate da Ercole.
“La Calabria è la regione del mare cristallino, dei Bronzi di Riace,
di Reggio Calabria , della Costa Viola , un mix che conquista tra storia e bellezza.”
Il territorio è completamente bagnato dal mare ai due lati. Le fantastiche Coste in Calabria sono le principali mete turistiche sul territorio grazie alle loro spiagge, al mare cristallino e all’ospitalità diffusa su tutto il territorio.
Codex Purpureus Rossanensis dopo un accurato restauro torna a Rossano nel nuovo Museo del Codex
Il prezioso manoscritto bizantino risalente al VI secolo nel 2015 è stato dichiarato dall’
Unesco Patrimonio dell’Umanità
Il tour comprende la visita delle coste più belle:
COSTA DEGLI DEI:
La Costa degli Dei è un tratto di litorale calabrese composto da 55 chilometri di spiagge intervallate da rocce frastagliate, pittoresche baie e un mare splendido. Si spinge da Nicotera fino Pizzo Calabro ed è chiamata anche “Costa Bella” perché è considerata una delle zone più incantevole della Calabria. Vi basti pensare che regala anche una splendida vista sulle isole Eolie.
COSTA VIOLA:
La costa viola si estende per circa 35 km tra lo Stretto di Messina (confine sud) e il basso tirreno (confine nord)e comprende quattro comuni (Bagnara Calabra,Palmi, Scilla, Seminara) i cui territori si affacciano sul mare con un vasto entroterra restrostante. La linea di costa, stretta tra il mare e le montagne, è dominata da alte e frastagliate costiere oltre che da graziosi e suggestivi anfratti come la “grotta dello Sparviero“.
L’area deve il suo nome alla descrizione del filosofo Platone che, navigando lungo questo tratto di mare, secondo quanto riportato, rimase colpito dalle varie tonalità che assumono al tramonto il mar Tirreno, la montagna dell’Aspromonte e tutto il paesaggio circostante. Sul far della sera, il colore è dovuto a un gioco di luci e rifrazioni e dal melange del verde delle montagne incombenti sul mare e le varie tonalità dello stesso mare; il colore violaceo viene rafforzato dalle particelle sulfuree gassosse emesse dal sempre attivo e vicino vulcano Stromboli.
Ecco cosa diceva Platone riguardo alla costa Viola:
« Ogni cosa si tinge con le diverse tonalità del colore viola,
dando vita ogni sera, con i suoi spettacolari riflessi,
ad una visione sempre nuova. »
(Platone)
Al viaggiatore la Costa Viola riserva sempre delle sorprese. Non può che trattenere un’esclamazione di meraviglia, consapevole che sta per riscoprire il perpetuarsi di un miracolo della natura. Colori, suoni, sapori di due terre antiche e affascinanti, ricche di storia, miti e leggende: l’Enotria e la Trinacria.
Lo Costa Viola e le Isole Eolie
Sembra di vivere quasi un’avventura dove all’emozione che nasce alla vista dei verdi terrazzamenti, veri balconi sul mare calabrese, si alterna lo stupore incantato per la seducente suggestione del mare cristallino della costa che guarda le Isole Eolie, obbligato imbocco per lo Stretto di Messina. Scenario naturale in cui ogni anno, da maggio a settembre, si pratica con modalità uniche al mondo la caccia al pesce spada.Fantastiche sfide in uno scenario magico. La Costa Viola, incastonata tra vigneti di zibibbo e agrumeti del pregiato limone sfusato, si riflette sulle acque del basso Tirreno reggino, trasformandosi in palcoscenico mentre si perpetua l’incredibile duello tra il pesce spada e l’abile fiocinatore. Entrambi recitano un vecchio copione, sempre lo stesso, antico nella tradizione: l’uomo nel misurarsi in destrezza da pescatore armato di fiocina (u ferru), il pesce nel fuggire alla cattura per continuare a dominare lo Stretto.
Inizia la caccia
A maggio l’ambita preda è in amore, passa dallo Stretto nella sua migrazione verso Sud, seguendo la Costa Viola nel tratto tra Villa San Giovanni e Scilla (RC). Risale poi, da inizio luglio, passando invece davanti alla costa di Ganzirri (ME), dove è possibile avvistare anche qualche aguglia imperiale, ed è lì che i pescatori si batteranno in cerca del loro bottino.
I salti d’amore del pesce spada
Si tramanda che furono i contadini i primi ad ammirare gli affioramenti e i salti d’amore della coppia di pesce spada (paricchia), segnalandoli così ai pescatori. Dapprima indicando la direzione della preda da catturare con lo sventolio di bandiere bianche, poi, nel tempo, con cantilene ritmate che echeggiavano dalla vedetta (bandiaturi) posta a terra.
Situata sulla punta dello stivale, Reggio Calabria è una città accogliente e in continua evoluzione
Mare e montagna si incontrano sulla punta dello stivale, nel cuore della Magna Grecia. Reggio Calabria è una città di incantesimi e sortilegi, celebrata dai viaggiatori inglesi e francesi dell’800, attirati da un clima mediterraneo sempre favorevole e dalla sua storia millenaria.
Città dal cuore grande in cui le testimonianze dell’antica Magna Grecia si intrecciano a un animo moderno legato a uno degli eventi più catastrofici del secolo scorso.
- I Bronzi di Riace sono le vere icone di Reggio Calabria. Le due statue greche risalenti al V secolo a.C., perfettamente conservate, sono state rinvenute nel mar Ionio, a 230 metri dalle coste di Riace Marina, nel 1972. Oggi sono tra i capolavori scultorei più significativi dell’arte greca nel Mondo.
Non solo Bronzi, al Museo archeologico di Reggio un viaggio alle origini della storia
Questo itinerario porterà nella zona settentrionale della provincia di Cosenza, cominciando da Altomonte, uno dei “Borghi più Belli d’Italia” e sede dell’Associazione “Città del Pane” e rinomata in epoca romana per il pregiatissimo vino, il balbino. Il tour nel borgo medievale comincerà prima visitando la Chiesa di San Francesco di Paola, successivamente si raggiungerà la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, espressione dell’arte angioina in Calabria.
Bagnara è un ex borgo marinaro, in cui l’attività principale per secoli è stata la pesca, soprattutto quella del tonno e del pesce spada.
Anche oggi, chi passeggia sul lungomare può ammirare le pittoresche imbarcazioni di legno colorate dei pescatori che, con la bella stagione, riempiono il porticciolo cittadino.
Spiagge bianchissime che lambiscono un tratto del mar Tirreno con fondale basso ed acque cristalline.
Centro costiero a forma di anfiteatro situato nel cuore della Costa Viola, tra i colli aspromontani e il mar Tirreno, l’abitato di Bagnara sorge sul mare, innalzandosi a gradinata dalla parte bassa, la Marina, verso i quartieri collinari, che raggiungono un’altezza di 600 metri sul livello del mare, formando una splendida raggiera che si offre integralmente alla vista del mare. Bagnara è nota per le spiagge bianchissime che lambiscono un tratto di Tirreno con fondale basso e acque cristalline, perfette per le vacanze di famiglie con bambini e per chi vuole fare vita da spiaggia nei numerosi lidi. A Nord del porto il paesaggio muta sensibilmente e la meravigliosa spiaggia lascia spazio alle asperità dei monti, in un abbraccio tra terra e mare. Di grande fascino sono le grotte naturali, tra le quali spiccano la Grotta del Monaco e la Grotta delle Rondini, ambite mete estive di gite in barca e ambiente ideale per gli appassionati di pesca subacquea. Proprio in questo spicchio di costa, il riflesso del sole sulle rocce provoca un riverbero sul mare che colora i fondali di un colore azzurro-violaceo, da cui il nome Costa Viola dato questo tratto di costa.
Il Sogno di Giacobbe
La Cappella Sistina calabrese di 240 mq
Mosaico Monumentale
L’opera musiva di 1400 mq nel Chiostro della Foresteria
“Il lavoro svolto dalla fondazione restituisce alla natura tutto il suo valore, attraverso interventi delicati, che senza sovvertire l’ordine naturale, l’arricchiscono e lo ravvivano. Trasformare una valle in Calabria in un parco laboratorio, in cui però la presenza dell’artista è determinante, mi sembra oltre che un fatto culturalmente importante qualcosa che proietta davvero verso il futuro, che scopre una nuova dimensione del rapporto uomo-paesaggio. Soltanto attraverso un rapporto analitico del suo rapporto con la natura l’uomo può riuscire a non perdere costantemente quota, a non trasformare questo rapporto in un atteggiamento di rapina.”
Arch. Paolo Portoghesi
LO SAPEVI CHE?
Durante il “periodo parigino” Nik Spatari è stato amico e collaboratore di personaggi illustri come Picasso, Le Corbusier, Jean Cocteau, Max Ernst, Sartre.
VILLA ROMANA CASIGNANA
I mosaici di Casignana
Una villa romana nel cuore della Locride
Scoperta nel 1963, la villa di Casignana rappresenta un’importante testimonianza della ricchezza stilistica, architettonica e della raffinatezza artistica degli edifici nobiliari di epoca ellenistica. I piani pavimentali mosaicati, che rimandano stilisticamente a collegamenti con aree dell’Africa orientale quali l’odierna Tunisia e la Tripolitania, rappresentano un unicum sul territorio Calabrese.
Scoperta nel 1963, la villa di Casignana rappresenta un’importante testimonianza della ricchezza stilistica, architettonica e della raffinatezza artistica degli edifici nobiliari di epoca ellenistica. I piani pavimentali mosaicati, che rimandano stilisticamente a collegamenti con aree dell’Africa orientale quali l’odierna Tunisia e la Tripolitania, rappresentano un unicum sul territorio Calabrese.
La famiglia patrizia
La Villa di Casignana è stata costruita presumibilmente nel I sec. d.C. in una zona già frequentata in età greca e ha raggiunto il suo massimo splendore nel IV sec. d.C. Vista la ricchezza dei materiali, si ritiene che la Villa possa essere appartenuta ad una famiglia patrizia molto importante probabilmente legata all’attività vinicola. Questa ipotesi si basa anche sui molti frammenti di anfore romane ritrovate e alcune raffigurazioni presenti nei mosaici.
LO SAPEVI CHE?
In questa area ancora oggi viene prodotto un vino tra i più antichi del nostro paese: il Greco di Bianco.
SONO PREVISTE PARTENZE DA TUTTI GLI AEREOPORTI ITALIANI
1° GIORNO: ROMA – LAMEZIA -ALTOMONTE- ROSSANO
Ritrovo dei partecipanti in aeroporto a Roma Fiumicino e volo diretto per LAMEZIA.
Arrivo in aeroporto e trasferimento ad Altomonte per la visita del centro storico di uno dei “Borghi più Belli d’Italia” rinomata in epoca romana per il pregiatissimo vino, il balbino.
Pranzo libero.
Raggiungiamo questo borgo-cartolina che dall’alto del suo panorama ci consegna un’atmosfera d’altri tempi, sospesa tra il Medioevo e la modernità, stagliandosi nel verde del promontorio bagnato dall’Esaro.Il tour nel borgo medievale comincerà prima visitando la Chiesa di San Francesco di Paola, successivamente si raggiungerà la Chiesa di Santa Maria della Consolazione, espressione dell’arte angioina in Calabria.
Antico feudo delle famiglie Sangineto e Sanseverino, il borgo ha conservato intatta la propria struttura medievale, sulla quale spicca il Castello Normanno eretto nel XII secolo e più volte ampliato e ristrutturato.
La vita del borgo si svolge attorno alla piazza principale, che è intitolata al filosofo Tommaso Campanella e ospita i luoghi simbolo della comunità: la splendida Chiesa di Santa Maria della Consolazione, uno dei migliori esempi dell’arte gotico-angioina calabrese, e il Convento Domenicano, che oggi è sede della Biblioteca e del Museo Civico. Quest’ultimo regala una straordinaria raccolta di capolavori del Trecento, come il San Ladislao di Simone Martini, due tavole di scuola giottesca e la pala d’altare attribuita a un discepolo del Solimena.
Al termine della visita ,trasferimento a Rossano Calabro.
Incastonata tra i monti della Sila e la costa ionica, la cittadina di Rossano domina il territorio circostante da una posizione che, da sempre, l’ha resa un importante centro strategico della Calabria.
Il Museo Diocesano e del Codex custodisce il più prezioso dei reperti storici di Rossano, il Codex Purpureus Rossanensis, risalente al VI secolo: si tratta di un libro liturgico miniato sul Nuovo Testamento, che è stato inserito nel Patrimonio UNESCO.
Il Codex Purpureus Rossanensis, riconosciuto nel 2015 dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, è stato affidato nel 2012 all’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e librario del Ministero dei Beni Culturali, affinché venissero eseguite approfondite analisi biologiche, chimiche, fisiche, tecnologiche e tutte le necessarie cure per il suo restauro e la sua conservazione.
Il restauro del codice e le operazioni di conservazione del Rossanensis sono state precedute da una serie di indagini ed analisi volte ad indicare l’effettivo stato di conservazione del manoscritto. Il lavoro degli studiosi ha fornito, altresì, significative risposte sulla storia e sull’esecuzione del volume, oltre a dettare importanti indicazioni generali sulla fattura e lettura dei codici di analoga provenienza e periodo storico. Nei tre anni di studio e indagini sul Codex si è giunti ad una “rilettura” importante del codice stesso.
Il Codice è uno straordinario manoscritto la cui colorazione porpora delle carte membranacee (pergamene) conferisce al volume valore di estrema sacralità. Si tratta di un oggetto prezioso, manifestazione di potere, opulenza e prestigio del possessore e della committenza e non poteva che appartenere ad una classe socio-economica assai elevata.
Il Codex Rossanensis, opera bizantina del VI secolo dopo Cristo in pergamena color porpora manoscritta e miniata, è estremamente importante sia dal punto di vista religioso sia dal punto di vista della manifattura tali da rendere il substrato scrittorio simile a pochissimi altri esemplari finora esistenti, fra i quali la Genesi di Vienna(Öst. Nat. Bibl., Vind. Theol. Gr 31) e i Vangeli di Sinope (Parigi, BN, Suppl. gr. 1286). Il Codex Rossanensisconsiste di 188 fogli di pergamena di dimensioni 31 cm x 26 cm numerati recto verso e scritte in caratteri in oro e argento. Molte delle pagine sono impreziosite da miniature che illustrano alcune fasi della vita di Gesù.
Fra i luoghi di interesse storico e i monumenti da vedere a Rossano, segnaliamo la splendida Cattedrale di Maria Santissima Achiropita, che è stata eretta intorno all’anno mille. Successiva di più di cinquecento anni, invece, è la Torre Normanna di Sant’Angelo, con i suoi innovativi bastioni a diamante che, all’epoca, svolgeva la funzione di baluardo difensivo contro le incursioni navali.
La vera peculiarità della cittadina è la liquirizia, radicata nella tradizione rossanese: a Rossano, infatti, ha sede la Amarelli, una delle aziende calabresi più famose in Italia e nel mondo per via della sua gustosa liquirizia. Proprio in onore di questo prodotto, è stato fondato un museo molto apprezzato e ricco di curiosità.
Al termine della visita, trasferimento in hotel situato in zona Rossano, cena e pernottamento.
2° Giorno -COSENZA – PIZZO CALABRO-VIBO VALENTIA
Prima colazione in hotel,e partenza direzione Cosenza, mattina dedicata alla visita del centro storico di Cosenza con il Duomo e la tomba di Isabella di Aragna, il Museo Diocesano, il vecchio ginnasio intitolato a Telesio e l’esterno del Teatro Rendano.
La città di Cosenza, capoluogo di provincia più a nord della Calabria, che sorge sui sette colli nella valle del fiume Crati. Il nucleo storico, meglio conosciuto come Cosenza vecchia, rispecchia la comune caratteristica degli antichi insediamenti collinari, dominata da vicoli erti, stretti e tortuosi lungo i quali si erge un’edificazione fatta da fabbricati minuti e palazzi signorili, arroccati sui colli. La nostra visita comincerà da piazza dei Bruzi, sede del Municipio della città. Si proseguirà oltrepassando il Complesso di San Domenico, con l’omonima Chiesa del XV secolo, che rappresenta uno straordinario esempio di stile gotico con sovrastrutture barocche. Superando il Ponte Mario Martire, si potrà osservare la confluenza dei fiumi Crati e Busento, che secondo la leggenda conserva il tesoro del Re dei Goti, Alarico. Da Piazza dei Valdesi si proseguirà fino al parcheggio dell’Arenella.
Sosta allo storico Caffè Renzelli con degustazione del caffè e dei dolcetti tipici(non inclusa).
Con un breve tratto a piedi, si raggiungerà la Cattedrale, riconosciuta come Patrimonio testimone di cultura di pace dall’UNESCO. Si continuerà per Piazza XV Marzo, una delle più belle e importanti piazze del centro storico di Cosenza, circondata da palazzi e monumenti che sono segno tangibile della bellezza della città e della sua storia antica. Dalla piazza con un servizio navetta si raggiungerà il castello, che sorge sul colle Pancrazio dal quale domina la città di Cosenza. Il castello, secondo la tradizione, fu edificato in epoche antiche, ma è stato più volte rimaneggiato nei secoli dai normanni, svevi, angioini.
VISITA ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO CON BRUNCH DI PRODOTTO TIPICI KM ZERO.
Trasferimento direzione Pizzo Calabro, località molto nota della Costa degli Dei, famosa per la produzione del famoso gelato denominato “tartufo” e per la qualità gelatiera in generale, tanto da essere definita come “città del gelato”.
Il centro storico di Pizzo, data la posizione, offre dei bellissimi panorami sulla costa sottostante, nonché edifici di importanza storica, come il Castello, testimonianza la presenza degli aragonesi nel XV secolo, e luogo in cui fu tenuto prigioniero e in seguito condannato a morte nel 1815 Gioacchino Murat, re di Napoli.Pizzo è prevista una passeggiata nel centro storico.
Visita della Chiesetta di Piedigrotta.
La chiesetta della Madonna di Piedigrotta è, in realtà, una grotta scavata nella roccia. Sorge in prossimità delle spiagge di Pizzo Calabro, ai piedi di una collina che sovrasta i lidi balneari. Spesso si dice che sia scavata nel tufo, mentre invece si tratta di roccia sedimentaria di origine marina. La storia della Chiesetta di Piedigrotta è intrisa di un certo fascino leggendario, dovuto ad un racconto, tramandato di generazione in generazione, che ruoterebbe intorno a un naufragio di un vascello verso la fine del 1600. Per essere stati risparmiati dalla furia della tempesta, i marinai napoletani superstiti edificarono una cappella votiva alla Vergine, nel punto stesso in cui un quadro della Madonna, custodito nella cabina del capitano, venne ritrovato, intatto, sulla spiaggia
Arrivo in hotel in zona Vibo Valentia ,cena e pernottamento.
3° GIORNO: VIBO – ZUNGRI- TROPEA – BAGNARA CALABRA
Prima colazione in albergo,rilascio delle camere. Si prosegue con la città di Vibo Valentia , il comune più popoloso della cosiddetta Costa degli Dei o Costa Bella ed ha una storia lunga oltre 8.000 anni.
La visita della città comincerà dal centro storico, dove si conserva intatta la struttura tipica del borgo medievale, con i palazzi monumentali in tufo giallo e gli antichi edifici religiosi, tra cui degno di nota è il campanile rinascimentale della chiesa di San Michele. Si visiterà la Chiesa di Santa Maria Maggiore e San Leoluca (Duomo): edificata nel ‘600 sui resti di un’antica basilica bizantina del IX sec., che conserva al suo interno pregevoli opere artistiche. Il parco archeologico urbano di Vibo Valentia è costituito da un percorso che comprende tutti i monumenti di età greca e romana che non sono contigui, ma sono “interrotti” dalla presenza dei resti medievali (mura del ‘600-‘700, porte urbiche, chiese, conventi, palazzi nobiliari) e moderni della città.(Al momento della stesura del programma,il parco è chiuso al pubblico,e dovrebbe riaprire a marzo 2025,ma non è certo.)
Dirigendosi verso la collina che sovrasta il centro abitato si arriverà al grande Castello, edificato a metà dell’anno Mille da Ruggiero il Normanno, che sorge molto probabilmente sui resti dell’Acropoli di Hipponion.
Il Castello Normanno rappresenta il segno distintivo di Vibo Valentia, è caratterizzato dalle imponenti torri cilindriche e dalla grande porta di epoca Angioina e ospita il Museo Archeologico Statale, dove è custodito uno dei reperti più preziosi giunti dal passato ellenico: la Laminetta Aurea, il più antico e completo testo Orfico rinvenuto in Italia.
Partenza in direzione del paese di Zungri, in provincia di Vibo Valentia, poco distante da Tropea e dalla Costa degli Dei, un luogo magico, sospeso nel tempo.
Visitare questa “Città di Pietra” e i suoi incantevoli dintorni paesaggistici è come fare un salto indietro nel tempo, godendo la bellezza del mare e dei monti che la circondano.
Un gioiello scavato nella roccia friabile del posto, alla maniera dell’antico “vivere in grotta” tipico di molte aree del Mediterraneo.
L’Insediamento Rupestre di Zungri un gioiello di architettura, noto come “Grotte degli Sbariati” (o semplicemente Grotte di Zungri), rappresenta un esempio suggestivo di un antico abitato ricavato dalla roccia viva, costituito da circa 100 case grotta comunicanti tra loro con cunicoli interni scavati nella roccia.
Sosta ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO PER BRUNCH NELLA NATURA.
Si prosegue per Tropea la perla del Tirreno, borgo dei borghi d’Italia 2021, visita al Santuario di Santa Maria dell’Isola, giro per il centro con le sue viuzze e le bellissime piazzette fino al belvedere con le rupi a strapiombo sul mare.
Tropea possiede un fascino riscontrabile in pochi altri borghi d’Italia. Fondata, secondo la leggenda, dal mitico Ercole, sorge su una rupe alta una sessantina di metri dalla quale domina il mare cristallino e le spiagge di sabbia bianchissima. Il centro storico, un tempo completamente fortificato, è sorvegliato a sua volta dallo scoglio di Santa Maria dell’Isola. In epoca bizantina sede di eremitaggio, in quanto circondato completamente dal mare, l’isola vanta oggi uno dei monumenti più suggestivi e fotografati: l’omonima chiesetta.
Il centro storico, un dedalo di vicoletti e palazzi nobiliari, riporta il visitatore ai secoli passati, quando la vita si snodava lenta e compassata. Gli edifici, risalenti al periodo dal XIV al XX secolo, incarnano la grande ricchezza del passato di cui il paese godeva. Essendo città demaniale, infatti, le famiglie patrizie del Regno di Napoli la sceglievano come residenza per via del numero contenuto di tasse rispetto ai centri feudali.
Corso Vittorio Emanuele, la via più importante del centro, ospita numerose attività legate al turismo: bar, ristoranti, negozi di prodotti tipici e artigianato locale. Culminante con l’Affaccio Raf Vallone – la balconata dedicata al famoso attore nativo di Tropea- è la meta più ambita dello struscio estivo sulla Costa degli Dei.
Arrivo a Bagnara Calabra in serata, famosa per essere il paese dove sono nate Mia Martini e Loredana Berte’,e sistemazione in hotel.Hotel di fronte al mare con spiaggia attrezzata.
Le origini della città di Bagnara, sono remote e la sua storia prende forma sin dall’epoca fenicia. Infatti, l’economia marinara locale è presente tra Bagnara e Palmi già nel VIIsecolo a.C. Oggi Bagnara è apprezzata per le sue spiagge, la sua cucina e la tradizionale pesca al pesce spada.
Cena e pernottamento in hotel.
4° GIORNO:BAGNARA-PESCA PESCE SPADA-IMBARCAZIONE TIPICA
Prima colazione in hotel. Trasferimento a piedi al porto di Bagnara e imbarco su barca tipica detta “passerella”, si potrà partecipare alla caccia (impropio usare espressione pesca ,dal momento che si tratta di una caccia vera e propia) del pesce spada lungo la Costa Viola e degustare il pescato locale, già preparato nel punto ristoro dell’OP.
La sfida tra Uomo Pescatore e Pesce Spada si ripete in questo mare da 100 anni.
Per vincere questa sfida l’uomo a sviluppato le sue armi , ma questo tipo di pesca rimane l’unica
L’attività Di Pesca
L’alta Costa Viola offre viste mozzafiato e ambienti ideali per la pesca del pesce spada. Da queste scogliere “u bandituri”, pescatori dalla vista acuta, davano il segnale al pescatore posto sull’albero al “luntri”, antica barca utilizzata per l’inseguimento del pesce spada. La fatica dei rematori consentiva all’imbarcazione di inseguire il pesce spada per l’arpionamento.
La pesca al pesce spada ha modellato il tessuto socioeconomico di Bagnara. I coltivatori di zibibbo in stagione sono i rematori imbarcati sui luntri. Allo stesso tempo la commercializzazione le donne della famiglia del pescatore, chiamate bagnarote, con la cesta in testa trasportavano i pesci per venderli al mercato.
L’antico Metodo Di Pesca
Questo metodo di pesca è tipico dello Stretto di Messina ed è praticato grazie all’uso delle Feluche, specifiche imbarcazioni per la pesca del pesce spada. Il pesce viene stivato a bordo in ghiacciaia o cella frigorifera alla temperatura del ghiaccio fuso compresa tra 0 e 4°C. Il Pesce Spada viene sbarcato a Bagnara e immediatamente negli automezzi frigoriferi validati da La Perla del Tirreno, per garantire freschezza e qualità del prodotto.
Dal vecchio Luntre alla moderna Passerella
Oramai sono rimasti in pochi a formare gli equipaggi delle “passerelle”, le tipiche imbarcazioni a motore che hanno sostituito il luntre a remi, il cui ultimo esemplare è custodito ed esposto in una sala del Castello Ruffo di Scilla. In un scenario leggendario e mitologico – Omero per primo ne cantò i vorticosi flutti e le tragiche mostruose gesta di Scilla e Cariddi – uomini e pesci sono pronti a ingaggiare un particolare duello.
Gli avvistamenti dall’alto delle armacie
Ogni mattina inizia la caccia al pesce spada (dal greco ξιφίας- xifías) con le passerelle che raggiungono la zona di pesca, divise in “poste” già assegnate. Anticamente, a supportare la battuta di caccia del luntre, gli avvistamenti del pesce pelagico avvenivano da terra, dall’alto dei terrazzamenti della Costa Viola sorretti dai muretti a secco (armacie), oggi Patrimonio Unesco.
Il duello tra uomini e pesci
Negli anni la vecchia barca a remi è stata sostituita dalla passerella, che prende il nome dal lungo ponte. Una moderna imbarcazione a motore di 12 metri che solo nel mare dello Stretto è possibile ammirare. La caratteristica passerella – di circa 20 metri di lunghezza – consente al pescatore armato di fiocina (u ‘llanzaturi) di catturare l’ambita preda individuata dall’avvistatore di bordo (u falerotu), in piedi sull’antenna alta circa 30 metri e che dirige la rotta con il suo timone ben impiantato in cima.
A cardata da cruci, segno di riconoscenza al pesce spada
Un duello per la sopravvivenza, senza contraddizioni di sorta: da un lato sfamare intere famiglie di pescatori, dall’altro salvarsi per mantenere la specie. Dopo la cattura, il più misterioso dei riti resta “a cardata da cruci”, con le unghie si incide la guancia destra del pesce spada lasciando un segno di croce multiplo. Si fa per riconoscere al pesce il suo nobile valore di combattente.
Al termine dell’escursione rientro in hotel, e pomeriggio libero per godersi il mare sotto il vostro ombrellone, ammirando il tramonto sulla Sicilia e le Eolie.
Cena e pernottamento.
5° GIORNO:BAGNARA-MUSEO MUSABA-VILLA ROMANA
Dopo la prima colazione in hotel,partenza in direzione di Mammola.paese famoso anche per i suoi piatti a base di “piscistocco”.
L’arte vive al MuSaBa
La Cappella Sistina Calabrese
Un gigantesco dipinto tridimensionale lungo 14 metri, che copre tutto lo spazio della volta e dell’abside della antica abbazia di Santa Barbara, rappresenta il Sogno di Giacobbe ed è frutto dello spirito “creativo, inquieto ed eretico” di Nik Spatari, a cavallo tra il 1991 e il 1995. La tecnica utilizzata per realizzarlo è un’invenzione dello stesso Spatari: le silhouette sono ritagliate su fogli di legno leggero, dipinte e poi applicate come rilievi sospesi nell’aria.
Un museo a cielo aperto
Un’area di sette ettari, arroccata su una collina, che si snoda tra l’antico complesso monastico di Santa Barbara, la nuova ala museale “Rosa dei Venti”, passando per la “Foresteria”, con la copertura di mosaici ipercolorati, fino al Chiostro, con i suoi mille metri quadrati di pareti esterne che fungono da supporto ad un laboratorio musivo in continua evoluzione. Un cantiere creativo che accoglie opere di artisti internazionali, ma anche di studenti, bohemien e volontari che contribuiscono ad arricchirlo continuamente. Al centro, le creazioni del genio esuberante ed eclettico di Nik: opere monumentali, installazioni site-specific, decorazioni musive, in cui si intrecciano simboli della tradizione cristiana, dall’Antico al Nuovo Testamento e stilemi del passato sumero, da Gilgamesh al Diluvio Universale, il tutto filtrato in maniera onirica, psichedelica e anticonformista.
Frutto del genio di due artisti visionari
Nick Spatari e Hiske Maas. Così si chiamano i due artisti che sul finire degli anni ’60, dopo essersi sposati e aver vissuto collaborazioni prestigiose con artisti contemporanei di fama mondiale, decidono di ridare nuova vita ad un luogo abbandonato nel cuore della Locride, facendolo diventare un luogo di sperimentazione artistica, dove trasmettere e condividere nuove frontiere di tecnica, materia, forma e colore. Nasce così il MuSaBa.
Al termine di quest’entusiasmante visita,pranzo in ristorante.
Al termine del pranzo,ci spostiamo sullo Ionio per un altra visita incredibile e unica.
L’area archeologica della Villa Romana di Contrada Palazzi di Casignana si estende per circa 15 ettari a monte e a mare della SS.106, e il suo nucleo centrale e monumentale, cui si riferiscono i ruderi oggi visibili, è rappresentato da una grande villa extraurbana, con ambienti termali e residenziali, che costituisce uno dei complessi più importanti di epoca romana dell’Italia Meridionale, e conserva il più vasto nucleo di mosaici finora noto in Calabria.
La villa, sorta nel corso del I sec. d.C. in un’area con tracce di frequentazione già greca, raggiunse il suo massimo splendore nel IV sec. d.C. quando copriva una superficie di circa 5000 mq ed era costituita di numerosi ambienti, disposti attorno ad un grande cortile. Ad oggi sono oltre 50 gli ambienti riportanti alla luce dagli scavi e fra questi, oltre alle sale per i bagni freddi, vi sono ben otto ambienti riscaldati ed altrettante vasche, tutti in ottimo stato di conservazione. La villa di Palazzi di Casignana costituisce uno dei complessi archeologici di età romana più importanti nel Sud Italia, al di fuori dell’area vesuviana, perché oltre alla monumentalità del suo impianto, conserva il più vasto nucleo di mosaici finora noto nella Calabria romana. Si tratta di 25 ambienti pavimentati a mosaico (per 500 mq complessivi di superficie) che, accanto alle decorazioni alle pareti in lastre di marmo colorato provenienti da ogni parte dell’impero, ci suggeriscono la ricchezza della residenza.
Tra i meravigliosi pavimenti a mosaico c’è il tondo con la raffigurazione del Trionfo Indiano di Dioniso, che rappresenta un unicum: il dio è vittorioso, da solo su un carro trainato da una coppia di tigri colte in atteggiamento di riposo; accanto a loro un solo pastorello che tiene nella mano sinistra il bastone del viaggiatore, il pedum.
Al termine dalla visita,rientro a Bagnara in hotel,cena e pernottamento.
6° GIORNO-COSTA VIOLA-SCILLA-BAGNARA
Colazione in hotel ,trasferimento a piedi al porto di Bagnara, per l’ escursione in barca dell’incantevole costa Viola per ammirare, sito di miti e leggende, bagno nelle acque cristalline del piccolo Paradiso.
Per lo scrittore Leonida Repaci il tratto di costa compreso tra Palmi e Bagnara era degno di essere definito un Piccolo Paradiso: quello stesso tratto era già battezzato, fin dalla notte dei tempi, con il nome di Costa Viola, in virtù della sfumatura ametista delle sue acque marine. I fondali di Cavaianculla, della Pietrosa, dei Chianiti, di Pietragalera e di Capo Barbi celano ancora oggi tesori archeologici e naturali di inestimabile valore.
Costeggiando la costa,si arriverà a Scilla, dove è previsto il pranzo libero.Visita guidata a Chianalea.
Scilla, con il borgo principale che sovrasta il promontorio con la Fortezza dei Ruffo, la Marina Grande e la “Chianalea di Scilla”, il famoso borgo di pescatori, inserito tra “I Borghi più Belli d’Italia”, definito anche Venezia del Sud con le case dei pescatori poste direttamente sul mare.
Il suo nome deriva da “Piano della Galea” (antica imbarcazione per la pesca del pescespada), ma è anche chiamata Canalea o “Piccola Venezia”, per via delle casette dei pescatori direttamente adagiate sull’acqua, separate da stretti canali e insenature. Tra i vicoli di Chianalea si scoprono antiche fontane, come la “Fontana Ruffo” del XVI secolo (con lo stemma del nobile casato), la “Fontana tre Canali” con mascheroni e fregi (1610) e la fontana “Il Canalello” (o “San Clemente”).
Tardo pomeriggio rientro a Bagnara, sempre via mare,in tempo utile per ammirare il tramonto sulle Eolie e un bagno ristoratore, dopo una bella giornata come questa.
Costa Viola al tramonto.
Cena in ristorante con vista sulle Eolie(tempo meteo permettendo).
7° GIORNO:BAGNARA-BOVA – COSTA DEI GELSOMINI – PENTEDATTILO- REGGIO CALABRIA
Colazione in hotel ,rilascio delle camere e partenza per Bova.
Passeggeremo tra i vicoli del borgo porterà a conoscerne la storia e ad ammirare la Cattedrale ed altre antiche chiese con le opere artistiche in esse custodite, l’interessante Museo di Paleontologia e Scienze Naturali dell’Aspromonte, giungendo fino alla rocca con i resti del Castello Normanno, dal quale si può godere di un’ampia vista panoramica di tutta la costa.
Pranzo libero. Bova è inserita nella rete dei “Borghi più belli d’Italia” ed è definita anche la “Capitale dei Greci di Calabria” per le sue antiche origini e per gli aspetti culturali e tradizioni che permangono tuttora.
Al termine della visita, raggiungiamo l’antico borgo di Pentedattilo, il cui nome significa, appunto, “cinque dita”. E’ uno dei più singolari e affascinanti paesi della Calabria: definito “borgo fantasma” perché ormai disabitato, evoca rare suggestioni al visitatore con i suoi stretti vicoli, le antiche dimore, i ruderi del castello e le chiese. Evocativa sarà anche la narrazione di uno degli eventi più sanguinari e indimenticabili della Calabria: la strage degli Alberti, di cui Pentedattilo fu teatro nel lontano XVII secolo.
Giornata che ci porta alla scoperta di due borghi tra i più antichi e importanti della cosiddetta “Area Grecanica”, zona che si trova all’estremità meridionale del Parco Nazionale dell’Aspromonte e comprende anche la “Costa dei Gelsomini”.
Proseguimento per Motta San Giovanni per visitare un’azienda di zafferano con degustazione dei relativi prodotti e del bergamotto. Durante la visita un esperto illustrerà tutte le fasi della produzione.
Cena e pernottamento in hotel situato a Reggio Calabria.
8° GIORNO: REGGIO CALABRIA – ROMA o altre citta’.
Colazione in hotel,rilascio delle camere e visita di Reggio Calabria.
Chi si reca per la prima volta in visita al Museo archeologico nazionale di Reggio a è spesso attratto dalla notorietà dei Bronzi di Riace, le “star” assolute dell’arte greca del V secolo a. C., conosciute in tutto il mondo. Una volta entrati al Museo, però, qui si apre uno straordinario scrigno di preziosi reperti provenienti dagli scavi in tutto il territorio regionale. E subito si comprende perché il MArRC sia diventato, nei pochi anni dalla sua riapertura e grazie a un illuminato programma di valorizzazione del direttore Carmelo Malacrino, il “grande attrattore culturale” non soltanto calabrese.
La visita della collezione museale sui 4 livelli espositivi è, infatti, come una “navicella spaziale” che conduce in uno straordinario viaggio nel tempo nella Calabria antica, fino alle origini della storia umana, per arrivare alla tarda età romana. Tanti “tesori” sorprendono lungo il percorso espositivo permanente, in innumerevoli “paesaggi culturali” che, insieme allo splendido panorama sullo Stretto che è possibile ammirare nelle Notti d’Estate, con le aperture straordinarie serali di giovedì e sabato (fino a settembre), rendono il MArRC davvero un “luogo di meraviglie”, come recita uno slogan promozionale del Museo.
- Il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria è la nuova casa dei Bronzi di Riace, ma è anche un prezioso scrigno contenente reperti risalenti alla preistoria e alla protostoria, con una ricca sezione dedicata allo splendore della Magna Grecia.
- Il Castello aragonese è un altro dei simboli di Reggio Calabria, una fortificazione di epoca bizantina che ha subito modifiche durante i secoli successivi, senza però perdere il suo fascino.(Visita non inclusa)
Terra di incantesimi sullo Stretto di Messina, celebrata dai viaggiatori inglesi ottocenteschi del Grand Tour, Reggio Calabria si distingue per la varietà di opere d’arte e itinerari da seguire. Non molti sanno che Reggio, oltre a essere la “Città dei Bronzi” (per via della presenza dei Bronzi di Riace al Museo Archeologico della Magna Grecia), diede i natali a Umberto Boccioni, tra i padri del Futurismo, ed è conosciuta anche come la “Città della Fata Morgana”, in relazione al miraggio ottico che si genera fra le due sponde dello Stretto (effetto “Fata Morgana”).
Visita del Museo Archeologico dove sono custoditi i Bronzi di Riace, due splendide statue di guerrieri risalenti al V secolo a.C. rinvenute nel mare antistante Riace nel 1972. Nel museo, ristrutturato e riaperto recentemente, oltre ai Bronzi sono custoditi altri pregevoli reperti della Magna Grecia come i Dioscuri, il Kouros e i Bronzi di Porticello.
E’ uno dei miti più misteriosi e affascinanti della cultura greca, e in Calabria – cuore dell’antica Magna Grecia – è stato al centro di un culto condiviso da diverse città fra quelle fondate da coloni ellenici approdati nei territori del Sud Italia fin dall’VIII sec. a.C. Il mito è quello di Ade e Persefone, divinità ben rappresentate al museo, “Ade e Persefone. Signori dell’Aldilà”
La città è tipicamente mediterranea, ricca di palazzi e ville Liberty (post-terremoto), la sua Basilica Cattedrale, è l’edificio sacro più grande della Calabria. La città di Reggio è impreziosita dallo splendido Lungomare Falcomatà, ovvero “Il chilometro più bello d’Italia”, definito da Gabriele D’Annunzio “il più bel chilometro d’Italia”, con lo Stretto di Messina a fare da sfondo. Da qui si scorgono sullo sfondo i magici paesaggi della Sicilia e dell’Etna.
Visita del Duomo, la più ampia cattedrale della Calabria con al suo interno la “Cappella del Sacramento”, pregiato esempio di barocco reggino.
Dopo la visita ci recheremo all’aeroporto di Reggio Calabria per ripartire con il volo di ritorno diretto a ROMA FIUMICINO o altre città.
Fine del viaggio.
La quota comprende:
- Volo di linea in classe economica Roma -Lamezia andata, Reggio Calabria-Roma ritorno , incluso bagaglio in stiva e bagaglio a mano peso e misure consentite.
- 1 notti Hotel 3*** zona Roassano Calabro
- 1 notte Hotel 4**** Vibo Valentia
- 4 notti Bagnara Calabra Hotel 4***** direttamente sul mare
- Trattamento mezza pensione, 5 cene in hotel e due in ristorante tipici, più un pranzo in agriturismo, acqua e vino della casa incluso.
- Escursioni in barca indicate come da programma
- Visite con guida professionale per tutta la durata del tour a seguito del gruppo
- Accompagnatore I Viaggi di Giorgio
- Tutti i trasferimenti e le visite in bus gran turismo con A/C
- Degustazione di salame calabrese e bergamotto
- Assicurazione medica e bagaglio
- Assicurazione ANNULLAMENTO VIAGGIO CHE COPRE INTERO VALORE SPESO
- Kit da Viaggio.
- Iva di legge
La quota non comprende :
- Tasse aeroportuali € 138,00 da riconfermare all’emissione del biglietto aereo
- Ingressi a siti e monumenti da pagare in loco.
- Mance
- Tasse di soggiorno eventuali
- Extra personali e tutto quanto non previsto nella quota comprende
- Bevande ai pasti ove non indicate.
Maggiori informazioni su questo tour
La quota comprende:
- Volo di linea in classe economica Roma -Lamezia andata, Reggio Calabria-Roma ritorno , incluso bagaglio in stiva e bagaglio a mano peso e misure consentite.
- 1 notti Hotel 3*** zona Roassano Calabro
- 1 notte Hotel 4**** Vibo Valentia
- 4 notti Bagnara Calabra Hotel 4***** direttamente sul mare
- Trattamento mezza pensione, 5 cene in hotel e due in ristorante tipici, più un pranzo in agriturismo, acqua e vino della casa incluso.
- Escursioni in barca indicate come da programma
- Visite con guida professionale per tutta la durata del tour a seguito del gruppo
- Accompagnatore I Viaggi di Giorgio
- Tutti i trasferimenti e le visite in bus gran turismo con A/C
- Degustazione di salame calabrese e bergamotto
- Assicurazione medica e bagaglio
- Assicurazione ANNULLAMENTO VIAGGIO CHE COPRE INTERO VALORE SPESO
- Kit da Viaggio.
- Iva di legge
La quota non comprende :
- Tasse aeroportuali € 138,00 da riconfermare all’emissione del biglietto aereo
- Ingressi a siti e monumenti da pagare in loco.
- Mance
- Tasse di soggiorno eventuali
- Extra personali e tutto quanto non previsto nella quota comprende
- Bevande ai pasti ove non indicate.
La Perla Del Tirreno In Sintesi
Promuove metodi di pesca sostenibile tra gli associati e nuovi processi di gestione della filiera,
mirati alla valorizzazione dei prodotti ittici locali. Supporta i soci nella vendita e nella logistica del
prodotto pescato, ne assicura la trasparenza della tracciabilità e dei prezzi avvicinando i distributori
e i consumatori all’attività primaria di pesca.
Il settore della distribuzione in tutti i segmenti (grossisti, GDO, pescherie, ristorazione) è
direttamente collegato con i pescatori associati. La qualità è il principale vantaggio di questa filiera
corta e controllata.
La Perla del Tirreno ha sede a Bagnara Calabra, cittadina locata in un’insenatura tra le colline che si gettano a strapiombo nel Mar Tirreno.
Disciplinare
La pesca e la commercializzazione del Pesce Spada di Bagnara sono regolate da un dettagliato
disciplinare che regola e garantisce la qualità, la sicurezza e la sostenibilità del pesce spada.
L’etichetta viene posta al momento dello sbarco su ogni singolo pesce spada, selezionato secondo i
criteri del disciplinare.
L’etichettatura “Spada di Bagnara®” garantisce una qualità di altissimo livello e segue la
tracciabilità fino al consumatore finale.
Sostenibilità
La pesca del pesce spada è una pesca praticata con metodi altamente selettivi, come il palangaro e
l’arpione.
L’OP la Perla del Tirreno guarda al futuro del mare attraverso il rispetto degli stock ittici e la
salvaguardia della fonte primaria quale sostentamento dei pescatori.
Una Millenaria Tradizione
La caccia del pesce spada ha origini antichissime che risalgono all’età del bronzo. Inoltre, alcuni
storici greci nel II secolo a.C. descrivono nei loro scritti la tecnica di pesca. Nonostante la
tecnologia, oggi la pesca al pesce spada è legata ancora ad antichi rituali, come l’incisione di una
croce sulla guancia del pesce spada dopo la cattura o la raffigurazione dell’Orsa Maggiore a prua delle imbarcazioni.
Un Metodo Sostenibile
La pesca con il palangaro è un metodo di pesca fortemente selettivo. Questo consuma poca energia,
rispetta l’ambiente e consente di evitare catture accidentali come tartarughe marine e delfini.
L’arpione consente di evitare catture di specie non bersaglio e di esemplari giovani o il ferimento di
altri animali. Infatti, questo è un metodo di pesca che può essere applicato alla cattura di quegli
esemplari superiori al metro di lunghezza che avvicinano alla superficie.
Ristorazione e valorizzazione del prodotto ittico locale
Anche ad integrazione della offerta ittituristica si è investito nella realizzazione di un punto
permanente sulla via principale di Bagnara Calabra (RC) per la valorizzazione e la degustazione del
prodotto ittico locale.
Nasce così l’idea della “O.P. LA PERLA DEL TIRRENO” di realizzare un riferimento culturale
gastronomico della pesca bagnarese, ovvero il punto di ristoro “Pearl” per la valorizzazione e
promozione del prodotto ittico locale. Un “laboratorio del gusto” di degustazione, informazione e
formazione; la cui filosofia sarà basata sui seguenti elementi:
riduzione dei passaggi di filiera tra il produttore ed il consumatore in modo da ottenere un duplice
beneficio: riduzione dei costi di distribuzione ed aumento della qualità del prodotto;
Si è inteso implementare un piccolo impianto di trasformazione, basato su innovative tecniche di
lavorazione dei prodotti ittici freschi e conserve ittiche, con particolare attenzione all'ottimizzazione della manodopera durante le fasi stagionali. Si intende dare forza all'identità produttiva aziendale, attraverso un'alta gamma di prodotti ittici provenienti dagli sbarchi delle flotte locali e da pesca sostenibile, ed in particolare coinvolgere direttamente una o più imbarcazione nella consegna del pescato e nella successiva valorizzazione. Il pesce spada rappresenta la specie di maggiore pregio della flotta peschereccia di Bagnara Calabra, a cui il presente progetto intende dar valore aggiunto, attraverso la trasformazione; inoltre si intende lavorare specie meno pregiate come l’alalunga, la lampuga, la sarda, il tombarello, il pesce sciabola, ecc..
Il progetto rappresenta una start up del settore ittico della trasformazione e intende rispettare la
tradizione alimentare e l’identità locale del territorio in cui opera, valorizzare le specie ittiche locali
e i prodotti della pesca sostenibile, cogliere le nuove tendenze ed esigenze dei consumatori.