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Cosa è incluso
Il nome originario del paese era Hayq, divenuto più tardi Hayastan, traducibile come “la terra di Haik” (stan è un tipico suffisso persiano per indicare un territorio). Secondo la leggenda Haik era un discendente di Noè. Il termine Armenia fu coniato dai popoli confinanti a partire dal nome della più potente tribù presente nel territorio (gli armeni, appunto) e deriva da Armenak (o Aram), un discendente di Haik e un grande condottiero del popolo armeno.
L’Armenia è il gioiello del Caucaso pronto per essere scoperto, la bellezza di questa Nazione ripaga chi è alla ricerca di luoghi intatti, non ancora contaminati dal turismo di massa.
Antichi monasteri cristiani, misteriosi siti archeologici e ancestrali villaggi sparsi tra montagne maestose ed antiche vie che collegano Europa ed Asia attraverso vallate fiorite, canyon rocciosi e foreste. L’ Armenia è un paese straordinario dall’immenso patrimonio culturale, storico ed artistico.
La storia si è dimostrata più volte sfavorevole nei confronti dell’Armenia, la quale fu sopraffatta dalla maggior parte delle grandi potenze del passato e quasi distrutta all’inizio del XX secolo. L’Unione Sovietica l’occupò e vi si stabilì per 70 anni, lasciando in eredità brutti e imponenti edifici e il sapore delle grandiose parate militari. La tensione con il vicino Azerbaigian si accese all’inizio degli anni ’90 e il continuo blocco economico ha posto l’economia armena a dura prova, tanto che il carburante e altri generi sono venuti a scarseggiare.
Tutto ciò non ha comunque impedito agli armeni di fare le cose che a loro meglio si addicono: celebrare la propria cultura e vivere in maniera rilassata.
Andare in Armenia vuol dire scoprire la ricca storia del primo Paese cristiano e incontrare una popolazione accogliente.
Uscendo dalle grandi città, la campagna armena è stupefacente: ricoperta di fiori di campo, incorniciata da montagne innevate, punteggiata da profonde caverne e ricca di oltre quarantamila chiese e monumenti antichi. L’Armenia, una delle culle della civiltà.
1° giorno: Italia – Yerevan
Incontro dei partecipanti in aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco e partenza in volo con scalo,direzione Yerevan.
2° giorno: Yerevan
Arrivo nelle prime ore del mattino e trasferimento in hotel,assegnazione immediata delle camere ,tempo per il riposo.Dopo la prima colazione, inizio del tour della città di Yerevan, la capitale e la più popolosa città dell’Armenia con il Parco della Vittoria, nel quale si trova la grande statua a Madre Armenia e dal quale si può ammirare la miglior vista della città. Proseguimento a Cascade Complex, l’immensa scalinata che collega la parte bassa della città alla sua parte alta e che ospita al suo interno il museo d’arte contemporanea di Gerard Cafesjian.
Da qui, una passeggiata a piedi porterà fino alla piazza del Teatro dell’Opera Armena e percorrendo la via pedonale di North Avenue, si arriva fino a Piazza della Repubblica, il cuore di Yerevan e dell’Armenia. Visita del Museo di Stato di Storia Armena, uno dei migliori musei della ex Unione Sovietica, che dà un’idea approfondita della cultura e della storia dell’Armenia a partire dal III millennio a.C. fino ai giorni nostri. Il Museo si affaccia su Piazza della Repubblica, circondata dagli edifici più belli della città, dove lo stile staliniano incontra l’architettura armena, e dove ogni sera in estate ha luogo lo spettacolo delle fontane danzanti.
Visita della Moschea Blu, l’unica rimasta in piedi in tutta l’Armenia, salvatasi durante le distruzioni dell’epoca sovietica grazie al fatto di essere stata trasformata nel Museo della città di Yerevan. Oggi, grazie ai fondi donati dall’Iran, è stata restaurata ed è tornata al suo antico splendore, restituita al culto dell’esile minoranza musulmana di rito sciita d’Armenia.
Cena di benvenuto con spettacolo di musica tradizionale e pernottamento a Yerevan.
3° giorno: Yerevan – Echmiadzin – Zvartnots – Yerevan
Dopo la prima colazione, partenza per la città santa di Echmiadzin, città Patrimonio UNESCO soprannominata “il Vaticano armeno” perché sede del “Catholicos“, il capo della Chiesa Apostolica Armena, dove si potrà vivere l’esperienza di festeggiare Zatik, la Pasqua Armena, uno dei momenti più suggestivi e magici che la spiritualità cristiana possa offrire, assistendo al rituale pasquale nella cattedrale Mayr Ator di Echmiadzin, la più antica del mondo cristiano, durante il quale il Catholicos presiede solitamente la Messa.
Pranzo pasquale con i piatti della tradizione armena che solitamente vengono consumati in questo giorno e proseguimento alla chiesa di Santa Hripsime, l’esempio più mirabile di chiesa tetraconca cupolata di tutta l’Armenia, costruita nel VI secolo sulla tomba della santa martire. Visita delle rovine della cattedrale di Zvartnots (patrimonio mondiale UNESCO), detta delle Forze Vigilanti, eretta nel VII secolo e distrutta nel X secolo a causa di un terremoto, famosa per i finissimi bassorilievi che univano simboli cristiani a simboli precristiani e costruita su un precedente sito di epoca urartea. Visita del memoriale del Genocidio Armeno sulla collina di Tzitzenakaberd (la Fortezza delle Rondini), un complesso dedicato al milione e mezzo di armeni morti per mano dei Turchi Ottomani nel 1915.
Tempo a disposizione per la scoperta del Mercato Vernissage, un’occasione unica per l’acquisto di oggetti di artigianato, libri, memorabilia dell’ex Unione Sovietica.
Pernottamento a Yerevan.
4° giorno: Yerevan – Garni – Geghard – Noratus – Tsaghkadzor
Dopo la prima colazione, partenza per la regione di Kotayk per la visita del tempio di Garni, un tempio ellenistico romano del I secolo e l’unico a sopravvivere alla distruzione dei luoghi di culto pagani dopo la cristianizzazione dell’Armenia nel IV secolo.
Proseguimento al Monastero rupestre di Geghard, che prende il nome dalla lancia che trafisse il costato di Cristo che, secondo i resoconti medievali, venne portata in questo luogo dall’apostolo Taddeo e qui venne conservata per diversi secoli. In una delle sale scavate nella roccia, famose per la spettacolare acustica, si potrà vivere l’esperienza irripetibile di assistere a un coro a cappella di canti tradizionali religiosi armeni.
Pranzo in un ristorante locale dove si assisterà alla preparazione del lavash, il tipico pane armeno non lievitato nominato Patrimonio immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.
Proseguimento verso il Lago di Sevan, lo “Smeraldo d’Armenia”, uno dei laghi alpini d’acqua dolce più elevati al mondo, situato a 1900 metri di altitudine. Sosta al villaggio di Noratus, famoso per il suo cimitero monumentale, pieno di khatchkar (le pietre scolpite in forma di croce tipiche dell’arte armena) risalenti a un periodo che va dal IX al XVIII secolo.
Degustazione di formaggi armeni in un caseificio a gestione familiare per assaggiare deliziosi formaggi locali tra i quali spiccano quelli invecchiati nel vino e nel cognac. Arrivo a Tsaghkadzor, rinomata località sciistica durante l’Unione Sovietica, cena e pernottamento.
5° giorno: Tsaghkadzor – Sevan – Dilijan – Akhtala – Haghpat – Dzoraget
Dopo la prima colazione, partenza per la Penisola di Sevan, sulla quale sorge il Monastero di Sevanavank, dalla quale si ammirano splendidi panorami sul lago e sulle montagne circostanti. Il monastero di Sevanavank fu fondato sull’isola di Sevan (ora penisola). Dagli scavi si deduce che questo luogo fu abitato sin dall’era neolitica. Quando nel 301 l’Armenia venne ufficialmente proclamata cristiana, ovunque vennero costruite chiese e monasteri. Grigor Lussavorich (Gregorio L’illuminatore) fondò le prime due chiese di Sevanavank: S. Harutiun e S. Karapet (in onore di Giovanni il Battista). Il monastero fiorisce durante la guida di Mashtoz Yeghivardezi.
Durante le invasioni dei mongoli, di Tamerlano (ecc.) il monastero fu saccheggiato e distrutto. La ricostruzione cominciò nel 1441, dopo la reintegrazione della Santa Sede a Echmiazin. Nel 1451 fu fondato il seminario di Sevanavank il cui programma di studi riprendeva quello dell’università di Tatev.
Durante gli anni sovietici il monastero venne chiuso, la chiesa di S. Astvazazin fu demolita e le pietre furono usate come materiale edile per costruire una casa di riposo a Sevan. Il monastero fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1936. Dagli anni 90 in poi il monastero rifiorisce con la vita religiosa e con il seminario. Il monastero di Sevanavank e’ uno dei luoghi storico-culturali più famosi dell’Armenia.
Sosta a Dilijan, una cittadina soprannominata la “Svizzera d’Armenia” per i fitti boschi che la circondano. Passeggiata sulla via Sharamberyan, sulla quale si affacciano le tradizionali case in pietra con i balconi in legno, dove si trovano anche alcuni piccoli laboratori d’artigianato locale.
Arrivo a Ijevan, il capoluogo della Regione di Tavush, dove si farà il pranzo presso una famiglia locale con i piatti della tradizione armena preparati dalla padrona di casa. Partenza per la valle del fiume Debed, con i suoi tesori di architettura armena medievale, per visitare la chiesa fortificata di Akhtala.
Costruita su uno sperone roccioso circondato da elevati e profondi canyon, famosa per essere una delle poche chiese in Armenia con le pareti interne ricoperte da pitture, eseguite tra il 1205 e il 1216, annoverate tra i migliori esempi di arte bizantina al di fuori dell’Impero di Bisanzio.
Visita del Monastero di Haghpat (costruito nel X secolo e oggi patrimonio UNESCO), che fu nel XII secolo il centro spirituale più importante dell’Armenia Medievale. La sua università era molto famosa in tutto il Mondo Armeno e la sua scuola di copisti e miniaturisti era tra le più rinomate dell’Armenia. Il famoso poeta, compositore e cantastorie armeno Sayat-Nova trascorse in questo luogo 20 anni della sua vita.
Pernottamento a Dzoraget.
6° giorno: Dzoraget – Gyumri – Aknalich – Yerevan
Dopo la prima colazione, partenza per Gyumri, la seconda città dell’Armenia che in passato è stata chiamata in molti modi: originariamente era Kumayri, poi divenne Alessandropoli e, con la morte di Lenin, assunse il nome di Leninakan, che durò sino alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. Visita del centro della città, rappresentato dalla Piazza Vardanants, dove si affacciano la chiesa di Yot Verk, al cui interno si trova un’icona veneratissima della Madonna dalle Sette Ferite, la chiesa del Santissimo Salvatore, attualmente in ricostruzione e il palazzo del Municipio.
Gyumri è la seconda città dell’Armenia ed è tristemente famosa per il terremoto che la colpì nel 1988 e che causò decine di migliaia di vittime. Oggi la città si è ripresa da questo triste evento e offre a chi la visita uno stile di vita rilassato e bellissime abitazioni in tufo nero risalenti ai primi del ‘900 in stile Neoclassico e Art Nouveau.
Pranzo in un ristorante locale con i piatti della cucina armeno-siriana e partenza per Aknalich, un villaggio popolato dagli Yazidi, una comunità di etnia curda di origine irachena che pratica una propria religione derivata dallo Zoroastrismo con influenze islamiche e cristiane. Visita del grande tempio dedicato a Melek Tawous, il Dio Pavone e proseguimento per Yerevan.
Arrivo a Yerevan, tempo a disposizione, cena e pernottamento.
7° giorno: Yerevan – Khor Virap – Noravank – Areni – Yerevan
Dopo la prima colazione, partenza verso il sud dell’Armenia e visita del monastero di Khor Virap, dominato dal profilo innevato del grandioso Monte Ararat, in posizione suggestiva nei pressi del confine con la Turchia.
Il monastero venne costruito sul luogo in cui si trova il pozzo-prigione (Khor Virap significa “pozzo profondo”) in cui nel III secolo venne rinchiuso San Gregorio l’Illuminatore, l’evangelizzatore dell’Armenia.
Si prosegue verso la regione vinicola di Vayots Zor, il cui paesaggio è caratterizzato da gole dentellate e vette selvagge, famosa per la grotta in cui è stata trovata la più antica cantina vinicola del mondo (risalente a 6000 anni fa), all’interno della Grotta degli Uccelli, dove gli archeologi hanno portato alla luce una pressa per l’uva, contenitori per la fermentazione, barattoli, bicchieri da vino e resti di graspi, semi e bucce d’uva.
La produzione vinicola, che aveva luogo in prossimità di un luogo di sepoltura, era forse dedicata ai morti. Pranzo presso una cantina vinicola locale a conduzione familiare con degustazione di vini. Visita di Noravank, opera dell’architetto Momik, un monastero circondato da aspre montagne rocciose di colore grigio e rosso, con al suo interno la chiesa a due piani, unica in tutta l’Armenia, di Surp Astvatsatsin, riccamente decorata da bassorilievi.
Rientro a Yerevan, cena e pernottamento.Camere a disposizione sino orario di partenza.
8° giorno: Yerevan – Italia
In nottata trasferimento in aereoporto e operazioni imbarco volo di rientro in Italia.
Arrivo e fine dei servizi.
La quota comprende:
- Voli internazionali con scalo in classe economica franchigia bagaglio 20 kg
- 7 pernottamenti come da programma con prime colazioni incluse hotel 4****
- Trasporto privato con A/C
- Guida locale parlante italiano per tutta la durata del tour
- Visite ed escursioni come da programma
- Pensione Completa con acqua inclusa ai pasti (6 prime colazioni, 6 pranzi, 6 cene)
- Ingressi previsti
- Coro di canti sacri al monastero di Geghard
- Pranzo con degustazione di vini armeni
- Degustazione del cognac armeno Ararat (2 tipi di cognac) e visita alla distilleria
- Degustazione di formaggi armeni
- Navigazione sul lago di Sevan (soggetta alle condizioni meteo)
- Cena con spettacolo tradizionale
- Sistema audio whisper
- 1 bottiglia d’acqua al giorno a testa in pullman (0,5 l)
- Tasse locali
- Assicurazione medico (50.000,00 €) bagaglio (1.500,00 €)
- Assicurazione ANNULLAMENTO
La quota non comprende:
- Tasse aereoportuali soggette a riconferma all’emissione dei biglietti € 340,00
- Bevande alcoliche
- Spese personali
- Mance
- Tutto quanto non menzionato nella voce “La quota comprende”
Scelta del posto a bordo dell’aereo:
I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.
Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.
Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.
Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.
I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.
L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.
INFORMAZIONI UTILI
DOCUMENTI
È necessario che il passaporto in corso di validità.
Dal 10 gennaio 2013 non è più necessario il visto d’ingresso in Armenia per tutti i cittadini dell’Unione Europea per soggiorni fino a un periodo massimo di 180 giorni nell’arco di 12 mesi.
FUSO ORARIO
+3 ore rispetto all’Italia, +2 ore quando in Italia vige l’ora legale (l’Armenia non adotta ora legale).
ELETTRICITA’
A 220 volt. È consigliabile portare con sé un adattatore universale anche se le prese sono generalmente a due lamelle tonde tipo Shuko e compatibili con quelle italiane.
CLIMA E ABBIGLIAMENTO
L’Armenia è un paese montagnoso: il 90% del territorio si trova ad un’altitudine di almeno 1000 metri sul livello del mare. I periodi migliori per le visite vanno da aprile a ottobre. Ad agosto si possono raggiungere i 35/40°C, anche se il caldo è secco. L’inverno è freddo, con temperature che sovente raggiungono anche i -10°C e durante l’autunno, di breve durata, i boschi si trasformano in distese dorate e rosse; le distese di margherite e papaveri che ammantano i rilievi sono un aspetto tipico della tarda primavera. È consigliabile un abbigliamento casual, scarpe comode e qualcosa di pesante per la sera nelle aree montane, anche in estate.
VACCINAZIONI
Non sono richieste vaccinazioni particolari. Consigliamo di portare i medicinali personali e un piccolo kit pronto soccorso. Per quanto sia sempre potabile, il consiglio è di non bere acqua che non sia imbottigliata.
MONETA
Il Dram armeno (AMD) è la valuta dell’Armenia e al cambio attuale (giugno 2024) 1 euro equivale a circa 410 dram.
Ci sono monete da 10, 20, 50, 100, 200 e 500 dram.
Ci sono banconote da 1000, 5000, 10000, 20000, 50000 e 100000 dram.
Le principali valute straniere (euro, dollari, sterline, rubli) possono essere cambiate senza difficoltà ma non sono accettate banconote rovinate. L’utilizzo di bancomat e carte di credito è abbastanza agevole nelle grandi città ma è molto limitato nel resto del Paese.
TELEFONO
Il prefisso dell’Armenia è +374. Per telefonare in Italia si deve digitare +39 seguito da prefisso e numero telefonico richiesto. Gli hotel applicano normalmente costi abbastanza alti per chiamate internazionali e i costi di roaming sono elevati. Connessioni Wi-fi di buona qualità sono comunque disponibili in alberghi e locali e sono spesso messe a disposizione dei clienti in maniera gratuita.
LINGUA
La lingua ufficiale è l’Armeno, una lingua autonoma riconosciuta come un ramo linguistico a sé stante nella grande famiglia delle lingue indoeuropee, che possiede un alfabeto proprio ideato nel IV secolo da Mesrop Mashtots. Sono molto parlati il russo, il francese e l’inglese.
TRASPORTI
Bus, filobus e metropolitana, aperta dalle 6.30 alle 23.00 sono i mezzi più utilizzati a Yerevan e sono molto economici. Molto utilizzate sono anche le cosiddette Mashrutke, pullmini a 10/15 posti che percorrono tragitti predeterminati, anche collegando tra di loro le città. Possibile girare in taxi a prezzi economici.
SICUREZZA
L’Armenia è un paese generalmente sicuro e vanta livelli di sicurezza per lo straniero tra i più alti del mondo. La sua capitale, Yerevan (così come le altre due grandi città di Gyumri e di Vanadzor), malgrado sia una metropoli da un milione e mezzo di abitanti, non è una città pericolosa e la microcriminalità è pressoché inesistente. Questo non vuol dire che non si debba sempre usare il buon senso quando si cammina per le strade di notte, le visitatrici di sesso femminile devono essere consapevoli che le donne sole sono uno spettacolo insolito durante le ore più tarde.
SHOPPING
I negozi sono aperti dalle 9 alle 19 o dalle 10 alle 22.
Il Vernissage, un mercato all’aperto che si trova a poca distanza da Piazza della Repubblica, offre grandi opportunità per lo shopping (da artigianato a cimeli di epoca sovietica) ed è una tappa obbligata per chiunque venga in Armenia. Negli anni passati il mercato si svolgeva solo di Sabato e Domenica ma, negli ultimi tre anni, è aperto tutti i giorni (anche se comunque il fine settimana le bancarelle sono molto più numerose).
Un altro mercato da non perdere a Yerevan è il mercato coperto di GUM, che si tiene tutti i giorni nel sud della città. Qui sono in vendita, oltre alla frutta e verdura fresche, ogni tipo di spezia e tantissima frutta secca e disidratata.
Molti supermercati nelle grandi città sono aperti 24/7.
CUCINA
Il cibo è uno dei punti forti dell’Armenia ed è generalmente sicuro, anche quello di strada.
Alcuni esempi di gustosi piatti armeni sono:
Khoravats, barbecue di maiale, agnello, pollo o manzo, solitamente aromatizzato con cipolle e spezie serviti alla brace con pomodori, melanzane o patate.
Borsch, una zuppa di verdure di origine russa, tradizionalmente preparata con barbabietole che conferiscono il suo tipico colore rosso.
Dolma, foglie di vite ripiene di riso e carne, esistono anche varietà con foglie di cavolo ripiene, peperoni, pomodori o melanzane.
Khash, un piatto tradizionale, un alimento nutriente invernale di piedi di manzo bolliti che una volta mangiavano i poveri delle campagne, oggi è considerato una prelibatezza e di solito è mangiato la mattina presto in inverno nei periodi di festa.
Frutta e verdura armeni sono speciali. Si consiglia vivamente di provarli, vi assicuriamo che non dimenticherete mai il sapore di albicocche, pesche, melograni, uva, ecc
Lavash, il tipico pane armeno, è un impasto senza lievito cotto all’interno di un forno d’argilla ed è servito quasi ovunque.
BEVANDE
Bevande Alcoliche
In Armenia sono molto diffusi gli Oghi, distillati dalla frutta ad alta gradazione alcolica che gli Armeni chiamano anche Vodka. I più bevuti sono Tut oghi (Vodka di gelso), Tsiran oghi (Vodka di albicocca).
I marchi più famosi di birra sono Gyumri, Kilikia, Kotayk ma si stanno affacciando sul mercato anche le produzioni di birra artigianale. Il marchio più famoso è Dargett.
Per quanto riguarda il vino, l’Armenia è il luogo dove è stata ritrovata la più antica cantina del mondo (risalente a 6000 anni fa) e le cantine sono innumerevoli. I vini prodotti sono derivati da uve autoctone come Areni, Khndoghni, Voskehat, Haghtanak, Kangun, ecc.
Il Brandy, che gli armeni chiamano Cognac in base a un accordo internazionale con la Francia che permette all’Armenia di utilizzare questo nome, è di altissimo livello e molteplici sono le distillerie che lo producono. Il marchio più famoso è Ararat (che si dice fosse il preferito da Winston Churchill), ma sono anche molto apprezzati i marchi Noy e Proshyan.
Altri tipi di bevande
Il Tan è una bevanda a base di yogurt Matsun mescolato con acqua e sale.
Il caffè di Jazzve (la tipica caffettiera armena) è bevuto ovunque e l’acqua viene bollita insieme alla polvere che, una volta che il caffè viene versato in tazza, si deposita sul fondo.
Molto apprezzato e bevuto è anche il tè e le tisane alle erbe.
Acqua
L’acqua del rubinetto è generalmente sicura (anche se è sconsigliato comunque berla) in quanto proviene direttamente dalle montagne, ma si può anche acquistare acqua minerale in bottiglia sia liscia che frizzante a quasi ogni angolo di strada.
MUSICA, FILM E LETTERATURA
Famosissima è la “Danza delle sciabole”, un classico di Aram Khachaturian, nato in Georgia ma di origina armena. Nell’ambito della musica tradizionale armena Djivan Gasparyan, virtuoso dell’antichissimo “duduk” (nominato dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità), una sorta di flauto con sonorità simili all’oboe e ottenuto da legno d’albicocco, conosciuto dal grande pubblico dopo il suo utilizzo nelle colonne sonore dei film Il Corvo e Il Gladiatore.
Per i cinefili l’indiscusso padre del cinema armeno è Sergej Parajanov e il suo film più conosciuto è “Il colore del melograno” (1969) che racconta la vita del trovatore armeno Sayat-Nova. Più recentemente, un film che va sicuramente ricordato è “Ararat” (2002) di Atom Egoyan, presentato fuori concorso al 55mo Festival del Cinema di Cannes.
Tra le letture da non perdere, “Viaggio in Armenia” del poeta russo Osip Mandelstam e “La masseria delle Allodole”, un romanzo sullo sfondo del genocidio armeno scritto da Antonia Arlsan, una scrittrice italo-armena.
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