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Cosa è incluso


IL MURALE
Nel dicembre 2017 la MarmoTour ha portato la street art internazionale all’interno delle Marmi Galleria Ravaccione da cui viene estratto il pregiato marmo: “il bianco di Carrara”, famoso in tutto il mondo, e con cui l’uomo si è cimentato da millenni fin dagli albori della civiltà occidentale. Inevitabile il confronto con i grandi artisti del passato, in particolare con Michelangelo che da queste valli e da questi monti trasse, o meglio “liberò”, la materia per i propri capolavori!
I Viaggi di Giorgio sono stati tra i promotori dell’iniziativa, e già dopo 1 anno ha inserito questo tour tra i Suoi tour più emozionanti del panorama italiano. In località i Fanti scritti, all’interno delle Alpi Apuane, si cela alla fine del lungo tunnel scavato nella roccia la cava Galleria Ravaccione, un luogo lunare e suggestivo in piena attività estrattiva e centro di grande richiamo turistico: in questa cattedrale naturale maestosa per dimensioni e imponenza è ospite su una propria superficie di 160 metri quadrati la nuova opera di Ozmo, artista toscano originario di Lari e diventato oggi uno degli street artist italiani più conosciuti a livello internazionale le cui opere pubbliche sono presenti in luoghi significativi di tutti i continenti e che vanta mostre in sedi museali prestigiose (come il Museo del Novecento di Milano e il MACRO). Un’iniziativa innovativa che testimonia l’attualità e la potenzialità espressiva dell’esempio michelangiolesco e del marmo da lui utilizzato; un cortocircuito espressivo che unisce all’interno della cava pittura e scultura, innovazione e tradizione, i linguaggi espressivi più giovani e dirompenti dell’arte contemporanea e la dimensione materiale e storica più classica. Venite ad osservare un luogo affascinante ed unico al mondo Il murales : La Genesi di MICHELANGELO …”Un’iniziativa innovativa che testimonia l’attualità e la potenzialità espressiva dell’esempio michelangiolesco e del marmo da lui utilizzato; un cortocircuito espressivo che unisce all’interno della cava pittura e scultura, innovazione e tradizione, i linguaggi espressivi più giovani e dirompenti dell’arte contemporanea e la dimensione materiale e storica più classica.” Dipinto sul marmo dove Michelangelo prese il marmo per la Pietà e altre opere.








Maggiori informazioni su questo tour
Le terre dell’oro bianco da Carrara alle Alpi Apuane, a Lucca e dintorni dalle montagne al mare, dai borghi medievali e castelli, scenari e sapori dal colore inconfondibile.
Carrara e il marmo, un legame che viene da lontano e trova le sue radici nell’origine stessa della città, legata all’attività di estrazione e lavorazione della candida pietra. Numerosi itinerari, a partire da quello verso le spettacolari cave di marmo bianco, offrono scorci panoramici di suggestione unica e hanno richiamato artisti e uomini illustri di ogni epoca e luogo. Fra questi, scultori come il grande Michelangelo, che qui si recò personalmente a scegliere i blocchi da cui avrebbe poi tratto le sue celebri opere, ma anche artisti come Canova e Moore.
Attraverso spettacolari gallerie scavate nel marmo dall’antica Ferrovia Marmifera, realizzata dal 1871 al 1890, si attraversano i bacini delle cave di Torano, Fantiscritti e Colonnata. Immersi in uno scenario lunare, si entra nella montagna per toccare con mano questa preziosa materia prima. E’ possibile visitare cave a cielo aperto e in galleria, fare un’esperienza avventurosa e ad alto tasso di emozioni attraverso tour guidati con mezzi fuoristrada e visitare prestigiosi atelier di scultura, dove le mani di abili artigiani plasmano il marmo bianco più famoso del mondo.
Aldilà delle Alpi Apuane,con vette che arrivano a 2000 mt, si estende la Lunigiana, una terra verde, ricca di tradizioni e storia, il cui nome deriva dalla Luna. Attraversata dai percorsi medievali della Via Francigena testimonia, ancora oggi, i segni dell’antica e intensa civiltà.Le montagne sono anche un gioiello naturalistico protetto da un Parco Naturale Regionale.La Lunigiana è una terra ricca di storia e tradizioni. Un mondo da esplorare e da scoprire tra castelli medievali, chiese romaniche e villaggi in pietra.
Venite ad osservare un luogo affascinante ed unico al mondo
Il murales :
La Genesi di MICHELANGELO
…”Un’iniziativa innovativa che testimonia l’attualità e la potenzialità espressiva dell’esempio michelangiolesco e del marmo da lui utilizzato; un cortocircuito espressivo che unisce all’interno della cava pittura e scultura, innovazione e tradizione, i linguaggi espressivi più giovani e dirompenti dell’arte contemporanea e la dimensione materiale e storica più classica.”
Dipinto sul marmo dove Michelangelo prese il marmo per la Pietà e altre opere.
“mettere insieme armonicamente il marmo nella sua forma di “cattedrale”, la cava con la sua dimensione lavorativa, la storia del marmo vista nei suoi molteplici strati geologici, la genesi michelangiolesca e la forma d’arte urbana più all’avanguardia, mi è sembrato il modo migliore per celebrare la pregiata materia e il territorio, il suo passato e soprattutto il suo futuro”.
Scopriremo la storia delle cave, gli attrezzi utilizzati dai romani e seguiremo i percorsi intrapresi dai maestri della scultura.
Visiteremo inoltre:
Colonnata, antico borgo di cavatori e attivo centro di produzione del marmo già in epoca romana, lega il suo nome al famoso “Lardo di Colonnata”.
LUCCA, IL TERRITORIO -PISTOIA
- La Piana di Lucca si sviluppa tra i comuni che comprendono Lucca, Capannori, Altopascio, Montecarlo e Porcari. Questa zona pianeggiante si estende intorno alla Mura del centro storico della città di Lucca attraverso itinerari e percorsi che rendono la visita piacevole e dinamica. Per gli appassionati della storia è possibile una visita dei castelli medievali disseminati all’interno della Piana Lucchese, tra i quali il Castello di Nozzano, la fortezza di Montecarlo, il Castello di Altopascio e la rocca di Villa Basilica. Tra gli itinerari turistici della Piana di Lucca è suggerita la visita al territorio del comune di Capannori, nel quale si trovano le celebri Ville lucchesi, sfarzose residenze storiche arricchite da eleganti parchi con giardini e fontane, patrimonio delle ricche famiglie lucchesi oggi visitabili. Oltre alle Ville, è possibile ammirare le Pievi, testimoni del passato prestigio di questi territori, e i borghi delle camelie, lungo Pieve e Sant’Andrea di Compito .Punto di grande rilievo storico e artistico è costituito dal comune di Altopascio, per la produzione del pane e per l’accoglienza dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena con il complesso ospedaliero gestito dai Frati del Tau e il tratto di antico selciato conservato dal percorso originario. Per gli interessati alla tradizione culinaria toscana è obbligo intraprendere la cosiddetta Strada del Vino e dell’Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia, che tocca il piccolo borgo medievale di Montecarlo, cuore della produzione vinicola lucchese per i suoi prestigiosi vigneti. Sui colli di Montecarlo si produce inoltre l’olio extra-vergine di oliva, prodotto tipico lucchese conosciuto per le sue qualità e il suo gusto leggero e genuino.
- Le ville lucchesi, ovvero i palazzi in villa, si ritrovano nella campagna e nella zona collinare che circonda la Piana di Lucca e rappresentano ancora oggi un patrimonio di notevole bellezza. Le ville di Lucca furono costruite dal XV fino al XIX secolo come residenze estive alternative a quelle invernali in città per volere delle classi più agiate della città di Lucca. Queste prestigiose residenze sono ancora per la maggior parte in mano ai privati attraverso passaggi di generazione in generazione. La struttura delle ville lucchesi è propria di un’opera d’arte: ampi e arborati giardini, portici, saloni, affreschi e statue, parchi con vasche, pescherie e laghetti. Nella costruzione di queste opere di borghesia urbana immerse tra olivi e vigneti, i lucchesi hanno modificato il loro paesaggio tenendo come considerazione primaria la bellezza. I visitatori si trovano a contatto con una pluralità di valori che spaziano tra architettura e paesaggio, agricoltura e attività tradizionali creando un’atmosfera contemplativa e intima.
OZMO (Gionata Gesi), nato a Pontedera nel 1975, si forma all’Accademia di Belle arti di Firenze e nel 2001 si trasferisce a Milano dove partecipa come protagonista alle idee innovatrici e alle correnti di rottura della sua generazione, gettando le basi insieme a un gruppo di amici di quella che sarebbe diventata la street art italiana; di questi anni rimane come emblema il Leoncavallo, dove ha dipinto parte di quella che Sgarbi ha definito la “Cappella Sistina della modernità”; ama però tornare in Toscana e ha già omaggiato la propria città con “il ritratto di PI” e l’iconografico “ritratto di Galileo Galilei”. La sua ricerca visiva figurativa si esprime variamente (con graffiti, installazioni, tele,…) ed è immaginifica; attinge dalla tradizione con una sensibilità “rinascimentale” e fa frequente riferimento a fonti e citazioni che “remixa” con fantasia in chiave personale e contemporanea elevandole spesso a simboli e riferimenti enciclopedici: “la fantasia è il collante invisibile che lega tutto. Gli elementi X, per i quali attingo dalla tradizione non necessariamente artistica, sono cose che preesistono indipendentemente dai miei disegni, che incontro nella vita di tutti i giorni e poi anche nella pratica artistica. Alla base però c’è la fascinazione per le immagini, è un qualcosa che subisco sin da bambino ed è l’attitudine che muove tutto. Per alcuni anni ho anche smesso di disegnare a mente, nel senso che il fatto di poter attingere non solo dalla mia fantasia ma anche da immagini esterne è stata un’idea che mi ha dato un sacco di spunti e mi ha permesso di agire in maniera abbastanza neutra… un po’ come se le figure che copiavo fossero dei ready made. E poi c’era anche l’aspetto del furto, ossia di appropriarsi indirettamente prima di tutto degli spazi urbani e poi anche delle fonti, riprendere dei quadri famosi…”.
Le sue opere pubbliche sono presenti in luoghi significativi di tutti i continenti (da Miami a Shanghai) e, tra le sedi museali prestigiose che hanno ospitato le sue numerose esposizione ricordiamo il Museo del Novecento di Milano e il MACRO per il quale ha realizzato un’opera permanente.
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