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Cosa è incluso
Sono previsti voli da tutta Italia
1° GIORNO: ROMA – PARIGI – TROUVILLE
Ritrovo dei partecipanti presso l’aeroporto di Roma Fiumicino. Partenza con volo di linea diretto a Parigi ,arrivo , e dopo il trasferimento da Parigi a Trouville in Normandia, si terrà una conferenza su Monet e i suoi luoghi di pittura tra il porto di Honfleur, le spiagge di Trouville e Deauville e infine il porto di Le Havre.

2° GIORNO: TROUVILLE 8
Dedicato alla visita alle spiagge di Trouville e Deauville, alla scoperta dei punti da cui Monet dipingeva. Poi si arriverà al Vecchio Bacino di Honfleur e alla chiesa di Santa Caterina nella stessa città, altri luoghi del percorso giovanile di Monet. Infine, la visita al Musée Malraux di Le Havre con le sue collezioni di impressionismo e i diversi Monet, davanti al molo che il pittore ha dipinto.
3° GIORNO: DIEPPE- FECAMP- YPORT 9


4° GIORNO: ROUEN- GIVERNY 10


5° GIORNO: GIVERNY-PARIGI 11

6° GIORNO: PARIGI – ROMA 12

- Voli Roma – Parigi andata e ritorno
- Pernottamenti in Hotel 3***/4**** come da programma
- Mezza pensione
- Trasferimenti come da programma
- Guida esperta e STORICO DELL’ARTE in lingua italiana, per la durata del tour.
- Ingressi: Museo Malraux di Le Havre (chiuso il lunedi), Museo des Beaux-Arts di Rouen (exposizione permanente – , la Cattedrale di Rouen , Casa e Giardino di Monet a Giverny, Museo d’Orsay , Museo di Rodin , Museo Marmottan
- Kit da viaggio
- Assicurazione medica e bagaglio
- Tasse aeroportuali €96,00 soggette a riconferma sino emissione biglietti aerei;
- Tassa di soggiorno negli alberghi
- i pasti non menzionati;
- le bevande ai pasti;
- tutto quanto non espressamente menzionato nella voce “La quota comprende”
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Maggiori informazioni su questo tour
La quota comprende :
- Voli Roma - Parigi andata e ritorno
- Pernottamenti in Hotel 3***/4**** come da programma
- Mezza pensione
- Trasferimenti come da programma
- Guida esperta e STORICO DELL'ARTE in lingua italiana, per la durata del tour.
- Ingressi: Museo Malraux di Le Havre (chiuso il lunedi), Museo des Beaux-Arts di Rouen (exposizione permanente – , la Cattedrale di Rouen , Casa e Giardino di Monet a Giverny, Museo d’Orsay , Museo di Rodin , Museo Marmottan
- Kit da viaggio
- Assicurazione medica e bagaglio
Non comprende :
- Tasse aeroportuali €96,00 soggette a riconferma sino emissione biglietti aerei;
- Tassa di soggiorno negli alberghi
- i pasti non menzionati;
- le bevande ai pasti;
- tutto quanto non espressamente menzionato nella voce "La quota comprende"
Facoltativo assicurazione contro annullamento al viaggio euro 90,00 vi copre sino al giorno della partenza da Vostra eventuale rinuncia al tour,non avrete penali da pagare.
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Manet e Monet
Claude Monet nasce nel 1840 a Parigi. Si interessa presto alla pittura dal vero, en plein air («all’aria aperta») e, grazie al pittore Eugène Boudin, impara a ritrarre la vivacità della natura, sviluppando una non comune capacità di osservazione.
L’incontro decisivo per la sua carriera è quello con il pittore Édouard Manet. Di otto anni più vecchio di lui, Manet è già capostipite, suo malgrado, degli artisti desiderosi di allontanarsi dalle rigide regole delle accademie d’arte. Manet aveva scandalizzato i Parigini per aver dipinto in modo non convenzionale un pic-nic in campagna. Nel 1866 Monet lo omaggia con un’opera che porta lo stesso titolo di quella contestata, Colazione sull’erba. Entrambe le opere si staccano dalla pittura teatrale e accademica che era in voga all’epoca, perché inondate di luce, l’elemento naturale che determina il nostro modo di guardare le cose. Monet si spinge poi alla ricerca di ogni variazione di luminosità, ogni sfumatura e riflesso di colore che la natura gli presenta davanti agli occhi.
Un’impressione della natura
Caparbio e convinto delle sue intuizioni, Monet organizza una mostra con un gruppo di artisti guidati da nuove idee. Così, nel 1874, nasce l’impressionismo. Monet espone un quadro che ha come soggetto un’alba nel porto di Le Havre, città dove aveva vissuto da piccolo. Non sapendo come intitolare l’opera la chiama semplicemente Impressione. Sole nascente, titolo da cui i critici prendono lo spunto per chiamare impressionisti tutti i partecipanti alla mostra. Anche a Monet non vengono risparmiate critiche, per il suo modo di raffigurare il paesaggio, considerato impreciso.
Monet, di certo, è capace di disegnare con esattezza delle barche in un porto, ma il suo intento è quello di dare l’impressione visiva di un istante con piccoli tocchi di colore e rapide pennellate, senza mettere a fuoco i dettagli, come se tutto fosse visto in un colpo d’occhio. Molti luoghi sono divenuti celebri grazie ai suoi quadri: la Normandia, Antibes, Argenteuil sulla Senna.
Veloce come la luce
Chi conosceva Monet sapeva di poterlo trovare al lavoro in ogni situazione climatica, nello sforzo di cogliere anche la minima sfumatura di colore in un paesaggio, durante lo scorrere delle ore dall’alba al tramonto. Lo scrittore Guy de Maupassant racconta che «una volta prese tra le mani un temporale che batteva sul mare e lo gettò sulla tela: e quella che aveva così dipinto era proprio la pioggia».
Per rincorrere un soggetto mutevole come l’atmosfera, Monet dipinge con grande rapidità su diverse tele contemporaneamente, in gara con il movimento della luce. Volendo ritrarre, per esempio, la Cattedrale di Rouen, comincia una tela al primo mattino e, man mano che la luce varia e l’immagine si modifica, passa alla tela accanto, fino ad avere alla fine della giornata lo stesso soggetto ripreso in tanti momenti e tonalità di colore: produce così alcune ‘serie’ di quadri che raffigurano, oltre alla cattedrale di Rouen, pioppi e pagliai. Intorno al 1880 Monet acquista una casa a Giverny, sulla Senna. Vi fa realizzare un giardino rigoglioso con un laghetto pieno di ninfee. È lì che si dedica alla serie delle Ninfee, dipingendo queste piante acquatiche con lunghe e filamentose pennellate: sono quadri in cui il soggetto quasi si perde nella composizione. E anche lo spettatore si smarrisce osservando le grandi tele che danno l’impressione di trovarsi in mezzo al giardino, nell’acqua.
Il ciclo pittoVita e attivitàNella prima giovinezza, a Le Havre, fu in contatto con E. Boudin che per primo orientò il giovane, allora dotato caricaturista, verso la pittura di paesaggio. Di nuovo a Parigi, dal 1859, visse con quanto poteva guadagnare dalle caricature, si iscrisse all'Accademia Svizzera, dove conobbe Pissarro, e frequentò lo studio di Troyon e poi di Gleyre, ma si formò soprattutto studiando Corot e Daubigny. Nel 1866 andò con i suoi compagni a Champigny-sur-Marne, per dipingere direttamente dalla natura; nell'autunno dello stesso anno si recò in Algeria per il servizio militare. Ebbe dunque vivissima l'impressione di due paesaggi e di due situazioni luministiche radicalmente diverse. Nel 1862 tornò in Francia e a Chailly-en-Bière, non lungi da Barbizon, divenne amico di Renoir, Sisley, Bazille; fu tra i primi a schiarire la tavolozza per liberarsi dei modi accademici, a far degli effetti di colore e di luce la base della pittura. Nel 1865 conobbe Courbet che lo influenzò al pari di Manet. Se le prime opere furono figure e composizioni (Camille, 1866, Brema, Kunsthalle; Donne in giardino, 1867, Parigi, Musée d'Orsay) che sembrano ancora accordare il realismo di Courbet e la luminosità di Corot, le esperienze successive andarono sempre più orientandosi verso il paesaggio e la ricerca di mobili, vivacissimi effetti di luce e di atmosfera. A ciò contribuirono notevolmente le opere di Constable e Turner, che M. ebbe modo di vedere a Londra dopo il 1870. Per superare le difficoltà economiche del gruppo, nel 1874 ideò una esposizione di artisti indipendenti nello studio del fotografo Nadar; M. espose Impression. Soleil levant (Parigi, Musée Marmottan) e dal titolo dell'opera il critico L. Leroy coniò in senso ironico il termine "impressionismo". Lavorò sempre all'aria aperta, prediligendo i mobili riflessi della luce sull'acqua e del sole tra le fronde. Dopo aver lungamente lavorato ad Argenteuil (1866-78), dove organizzò il suo studio su un battello, a Vétheuil (1878-86) e compiuto viaggi a Londra e a Venezia, si stabilì a Giverny dove realizzò molti dei suoi capolavori: le serie dei Covoni, della Cattedrale di Rouen, dei Pioppi, delle Ninfee, degli Effetti d'acqua. Nel 1922 M. donò allo stato 12 tele con Ninfee (sistemate nel 1927 in una sala dell'Orangerie). Il figlio Michel legò all'Académie des Beaux Arts la proprietà di Giverny e 150 tele al Mus. Marmottan.rico delle Ninfee non fu terminato a causa della morte dell’artista, ormai quasi cieco, avvenuta nel 1926.
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