- Informazioni
- Mappa
- Recensioni
- Informazioni aggiuntive
- Tour simili
Cosa è incluso
Questo viaggio vi porta alla scoperta di un altopiano misterioso e pittoresco: il Tana Toraja nel cuore dell’isola di Sulawesi. Lì vive un’antica popolazione famosa per una cultura funeraria unica nel loro genere. La morte per i Toraja è un evento fondamentale nella vita sociale e la sua celebrazione è una tradizione ancestrale unica al mondo. Da non perdere le loro tradizionali abitazioni dalla bizzarra struttura che ricorda la chiglia di una nave, immerse in verdi risaie. Scendendo verso sud, nella cittadina di Sengkang si esplora il suggestivo lago Tempe, abitato da placidi pescatori che vivono su palafitte. Il viaggio si conclude sulle coste meridionali, con le sue bianche spiagge e l’atmosfera tranquilla
L’Indonesia, infatti, più che un semplice luogo da scoprire è quasi uno stato d’animo: è una terra giovane e fiera in cui si susseguono scenari da favola ma è anche un luogo ricco di spiritualità, l’oasi perfetta in cui è possibile riconciliarsi con la natura e il proprio io più intimo e segreto. Dunque, perché non scoprire qualcosa di più sull’arcipelago compreso tra due oceani? Yogyakarta Chiamata Jogja dai locals, Yogyakarta ha davvero molto da offrire al viaggiatore.Il centro storico di Jogja merita almeno una giornata intera di viaggio, per esplorare monumenti ed edifici storici come il Kraton (ex palazzo del Sultano) o il man Sari (conosciuto anche come Water Castle). Bali:non ha bisogno di presentazioni l’”Isola degli Dei”, conosciuta ed amata internazionalmente per le meraviglie naturali e culturali che questa piccola isola sa offrire. Templi, cerimonie, roccaforte induista in un’Indonesia a maggioranza musulmana, Bali mantiene quell’aura spirituale e gentile che cosi tanto affascina i turisti. Bali gode di meraviglie naturali come le famose terrazze di riso patrimonio dell’Unesco, cascate e templi tra le montagne e sui laghi. Nel centro-ovest di Sulawesi potrete visitare Tana Toraja, zona di altopiani in cui vive una popolazione che ancora compie complessi e macabri riti funerari. Assolutamente da visitare!L’amore oltre la morte:
i riti funebri dei Toraja
SONO PREVISTI VOLI AVVICINAMENTO A ROMA A TARIFFE CONFIDENZIALI
1° giorno: partenza dall’Italia
Ritrovo dei partecipanti in aereporto e operazioni di imbarco volo per Indonesia con scalo ,pasti e pernottamento a bordo.2° giorno: arrivo a Jakarta
Arrivo a Jakarta e dopo aver ritirato i bagagli,incontro con la guida e trasferimento in hotel. Cena e pernottamento.3° giorno Jakarta – Yogyakarta –
Prima colazione in hotel. Partenza per la visita della Piazza Fataihlah considerata la zona più antica e più piacevole da percorrere passeggiando, molti Jakartani conoscono la Città Vecchia di Giacarta semplicemente come “Kota” (Città), e i suoi edifici fatiscenti fanno parte dell’atmosfera. e il National Monument.
4° giorno – Yogyakarta – Borobudur
L’isola di Java, è la patria di uno dei più antichi antenati dell’uomo e possiede una storia e una cultura straordinariamente uniche.





In serata, cena in ristorante locale e dopodiche’ si procederá per il Sonobudoyo Museum per assistere allo show del Wayang Kulit, uno spettacolo di danze tradizionali che riprendono il tema epico del Ramayana, Purawisata.
Anticamente a queste danze, che simboleggiano l’eterna lotta tra il bene e il male, venivano iniziati giovani principi e principesse poiché imparassero il pieno controllo del corpo e dello spirito. Le movenze fluide ed estatiche creano un universo vibrante di dei e demoni, di creature mitiche e donne bellissime, accompagnate dal lento ritmo del gamelan, una musica tipica giavanese.
È il tradizionale teatro delle ombre giavanese e nel 2003 è diventato Patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Il Wayang Kulit viene rappresentato tramite figure intagliate nella pelle di bufalo di poco spessore finemente lavorate: gli arti superiori sono mobili, mentre la testa è fissata al busto.
Prima che inventassero il cinema, con le marionette si raccontavano storie e tramandavano miti.
Rientro in hotel e pernottamento.
5° giorno: Yogyakarta – Solo – Yogyakarta
Dopo colazione si percorrono i sessanta chilometri che separano “Yogya” da Solo, precedentemente nota come Surakarta, una delle antiche capitali dell’impero. Nel XVII sec. Il regno e la corte della dinastia Mataram furono trasferite dalla vicina Yogya prima a Kartasura e dopo a Surakarta, sulle sponde del fiume Solo che oggi da il nome all’omonima città. Anche Solo fu un influente centro culturale, ancora oggi si perpetuano l’insegnamento della musica e della danza e altre arti tradizionali quali la tessitura di rinomati batik. La bellezza dei suoi palazzi, la vivacità dei mercati e il suo glorioso passato la fanno competere ad armi pari con Yogyakarta, contendendosi con quest’ultima il primato di perno della cultura javanese.



6° giorno: Yogyakarta – Prambanan – Yogyakarta – Makassar
Colazione e partenza dall’hotel. In mattinata escursione appena fuori dalla città reale di Yogyakarta per visitare il favoloso complesso templare indù di Prambanan poi a The Kraton, il palazzo reale ancora oggi residenza del sultano, è sicuramente il più visitato tra i palazzi cittadini e rappresenta il cuore della città. Con le sue migliaia di stanze, moschee, stalle e vari padiglioni, è una vera e propria città-fortezza nel cuore della città stessa, circondata da un intreccio di vicoli tranquilli e ordinati su cui si affacciano case dipinte di bianco.


7° giorno: Makassar – Toraja
Al mattino, dopo colazione, incontro con la guida locale breve city tour di Makassar. La moschea dalle 99 cupole, Makassar, Sulawesi meridionale. Una delle moschee uniche da visitare in Indonesia .



8° e 9° giorno: Toraja
Pensione completa. Prima giornata per esplorare l’altopiano Toraja ammirare i suoi incredibili paesaggi e cercare di capirne l’antica e bizzarra cultura. La cultura Toraja è il frutto della commistione tra una terra magica dove ancora si racconta vivano spiriti e demoni e un’antica popolazione ancora legata a rituali ancestrali che pur avendo radici cristiane, pratica ancora l’animismo secondo un’usanza antica chiamata Aluk Todolo. Per capirla profondamente bisogna partire dal presupposto che il momento principale della vita di un abitante del Toraja è…la morte. Si visiterà Lemo, un cimitero scavato nella roccia e decorato con i famigerati Tau-Tau, sculture in legno che rappresentano i defunti, il villaggio di Ke’te Kesu, uno dei villaggi più antichi, dove è ancora possibile vedere le tipiche case chiamate “Tongkonan» caratterizzate dal tetto a forma di barca. Poi ancora tombe sospese all’interno di grotte, scavate nei tronchi degli alberi per accogliere i neonati e tanto altro.






10° giorno: Toraja – Sengkang
Colazione in hotel e check-out. Si parte in direzione del Lago Tempe, dove vive la comunità di pescatori Bugis. Questa è l’unica tribù del Sulawesi che vive su case completamente galleggianti. Tempo a disposizione per entrare in contatto con gli abitanti del luogo e per osservare il loro stile di vita da sempre strettamente legato all’acqua e al lago. L’area è abitata da numerose specie di uccelli e altri animali acquatici con cui la popolazione convive serenamente da sempre. Nel corso della visita c’è la possibilità di trascorrere un pò di tempo con i pescatori godendo della loro ospitalità e gentilezza condividendo un tè con loro. Un’esperienza molto arricchente: incontrare un gruppo etnico ancora profondamente alla propria ritualità e ad uno stile di vita ancora non intaccato dall’arrivo della modernità.


11° giorno: Sengkang – Makassar – Bali



12° giorno – Ubud
Dopo aver consumato la meravigliosa colazione nel vostro lussuoso hotel,inizio delle visite.





13° giorno – Ubud
Dopo colazione visita al caratteristico e animato mercato di Giangyar.



14° giorno Ubud – Tanah Lot – Batukaru – Jatiluwih – Bedugul-Nusa Dua
Al mattino, dopo la prima colazione, partenza verso la costa sud per raggiungere il tempio di Tanah Lot, arroccato su una roccia di fronte l’Oceano Indiano sfidando le onde. Questo tempio, con la sua bella e particolare architettura, commemora l’introduzione dell’hinduismo a Bali e quando la marea si alza e allaga la spiaggia e la base rocciosa su cui poggia, assume un’aura misteriosa e al contempo affascinante.


15° giorno Nusa Dua – Partenza
Prima colazione in hotel. Giornata a disposizione per rilassarsi nel magnifico mare balinese. In serata ,trasferimento in aeroporto partenza per il volo di rientro . Pasti e pernottamento a bordo.16° giorno Italia
Arrivo in Italia e fine dei servizi. La quota comprende:- Voli di linea con scalo ,in classe economica,franchigia bagaglio 23 kg
- 3 voli interni in classe economica
- Tour e trasferimenti come da itinerario con veicolo privato con aria condizionata
- Guida in lingua italiana per la durata del tour.
- Quote per gli ingressi previsti in programma
- Pernottamenti negli hotel 4**** e 5***** e 5*****L in trattamento di camera e colazione
- Pasti come da programma
- Spettacoli come in itinerario.
- Acqua minerale durante i trasferimenti e tours
- Tasse locali
- Assicurazione medica (massimale 50.000,00)e bagaglio (massimale 1.500,00)
- Assicurazione ANNULLAMENTO AL VIAGGIO copre intero importo del tour
- Kit da Viaggio
- Tasse aereoportuali soggette a riconferma sino emissione biglietti aerei pari a euro 540,00
- Mance
- Spese personali
- Tutto quanto non previsto nella “quota comprende”
Di più ASIA
Di più Indonesia
Maggiori informazioni su questo tour
La quota comprende:
- Voli di linea con scalo ,quota da riconfermare al momento della prenotazione franchigia bagaglio 20 kg
- 3 voli interni in classe economica
- Tour e trasferimenti come da itinerario con veicolo privato con aria condizionata
- Guida in lingua italiana per la durata del tour.
- Quote per gli ingressi previsti in programma
- Pernottamenti negli hotel 4**** e 5***** e 5*****L in trattamento di camera e colazione
- Pasti come da programma
- Spettacoli come in itinerario.
- Acqua minerale durante i trasferimenti e tours
- Tasse locali
- Assicurazione medica (massimale 10.000,00)e bagaglio (massimale 1.500,00)
- Assicurazione ANNULLAMENTO AL VIAGGIO copre intero importo del tour
- Kit da Viaggio
Non comprende :
- Tasse aereoportuali soggette a riconferma sino emissione biglietti aerei pari a euro 540,00
- Mance
- Spese personali
- Tutto quanto non previsto nella "quota comprende"
Passaporto: necessario, con validità residua di almeno 6 mesi alla data di uscita prevista dall’Indonesia con due pagine libere.Si ricorda che i turisti sono tenuti a portare sempre con sé il proprio passaporto.
Visto d’ingresso: I cittadini italiani, in possesso di passaporto valido almeno per sei mesi, che intendano recarsi in Indonesia per un periodo non superiore a 30 giorni e per motivi di turismo, visite socio-culturali, istruzione o training, affari, partecipazione a seminari e conferenze e transito sono esenti dalla richiesta di visto se entrano nel Paese dagli Aeroporti, Porti e frontiere terrestri elencati nel seguente link:
https://www.kemlu.go.id/rome/lc/layanan-visa/Pages/Visa-Kunjungan-Saat-Kedatangan.aspx
Ci occuperemo noi della eventuale richiesta di visto.
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Il rischio malaria è praticamente inesistente.
Data la posizione a cavallo dell’equatore, l’Indonesia presenta un clima caldo con un certo grado di umidità e con temperature medie di circa 28°C tutto l’anno.
Diario di Viaggio in Indonesia - Sulawesi Di isola in isola legate da storie, colori e un paesaggio invariato nel tempo
Ma i Toraja, chiamati, non a caso, “il popolo senza morte”, sono famosi per i loro riti funebri che possono durare anche molti anni.. mi sembra importante spiegare un po’, come si svolgono questi complessi cerimoniali.
Dopo la morte, il defunto viene inumato in una sepoltura provvisoria per consentire ai membri della famiglia di decidere con calma sull’importanza da dare alla cerimonia dato che, molto spesso, le spese sono un onere gravoso per la famiglia… ma non è certo una preoccupazione indebitarsi per garantire al morto la felicità!..La parte che più colpisce è, all’inizio, la cerimonia del sacrificio dei bufali con una serie di esecuzioni sanguinose simboliche legate alla morte del defunto, all’intercessione presso gli spiriti ultraterreni…Nel frattempo danze e canti funebri fanno da contorno mentre vengono distribuite le carni degli animali sacrificati tra gli invitati al funerale.Altre cerimonie si susseguono fino al momento dell’estrema sepoltura nelle nicchie scavate nella roccia.Le corna dei bufali uccisi vengono poi esposte all’esterno della casa toraja e, a seconda del loro numero, esse dichiarano la posizione della famiglia nella gerarchia sociale.Siamo andati al villaggio di Lemo e mi è risultato estremamente suggestivo vedere le effigi dei defunti con le braccia tese verso i visitatori in atteggiamento di supplica, che vegliavano affacciati dalle loro balconate o verande, in queste nicchie scavate nelle rupi, chiuse da porte di legno in cui riposavano le loro spoglie.Queste effigi chiamate Tau Tau erano statue scolpite nel legno e vestite con i panni del defunto stesso, dei suggestivi manichini a grandezza naturale che con i loro occhi bianchi, le pupille nere e le braccia spalancate incutevano un certo timore.....ci hanno detto che ogni tanto vengono tolte dalle loro sedi per il restauro.. il legno allora viene ridipinto e gli abiti laceri sostituiti.. tutto in un’ulteriore cerimonia. Bisogna sapere che i familiari e gli amici assicureranno sempre offerte e sacrifici nel tempo.. questo perché un giorno potranno raggiungere e comunicare con il defunto.In altre nicchie nella roccia abbiamo visto, accanto ai manichini, disposti in fila,anche dei piccoli teschi, perfettamente conservati.. un’immagine, a mio avviso, estremamente macabra anche se la vivacità dei colori degli abiti dei Tau Tau rendeva l’atmosfera meno pesante!Mentre ci spostavamo da un villaggio all’altro non si poteva non rimanere incantati dalla bellezzadei paesaggi coloratissimi, legati alle estese risaie, ai boschetti di bambù, ai fiumi serpeggianti nella vallata, a volte placidi, larghi e limacciosi, altre volte vorticosi e quasi arrabbiati nel trasportare sassi e detriti.. un paesaggio sempre avvolto in un’atmosfera di colori caldi e riposanti anche quando si costeggiavano paludi e povere baracche.. a dire il vero, poco vivibili. Siamo così arrivati a Nanggala, un altro villaggio caratteristico che oltre alla perfetta conservazione delle abitazioni era famoso per le sue case-magazzino (ben 14) piene di riso proveniente, ovviamente, dalle risaie della campagna circostante, i magazzini erano finemente decorati con un’arte stravagante, che raffigurava scene di vita quotidiana e battaglie…Ci siamo fermati con i Toraja, sempre allegri ed ospitali in quel luogo lontano dal mondo, sperduto nel verde, mentre la solita frotta di bimbi ci circondava festosa e ci siamo sentiti felici di poter condividere alcuni momenti con loro. Non era solo la curiosità dell’insolito, ma anche un’occasione unica di confronto, di comprensione e di arricchimento personale..Poi, lasciato il villaggio, sempre attraverso un lungo accidentato percorso, tra sobbalzi e scossoni,abbiamo attraversato un paesaggio da sogno, prima in pulmino e poi anche a piedi alla scoperta di altre tombe, di altri Tau Tau che dai loro balconi simili a palchi, in una immaginaria platea,vegliavano, proteggendo dagli spiriti cattivi, chiamati Bombo, vegliavano sui loro familiari.. e alloraci sentivamo elettrizzate dalle presenze che avvertivamo attorno a noi...ci sembrava che quei manichini ci parlassero raccontando ciascuno la propria storia, eravamo in un luogo vivo, carico della memoria di tutto ciò che era accaduto a quelle persone! In questo luogo disilenzio e di solitudine, ma anche di profonda religiosità ed amore per la vita oltre la morte…abbiamo concluso il nostro soggiorno a Sulawesi.. era programmato infatti il volo verso l’isola di Bali.
Diario di Viaggio in Indonesia - Bali Di isola in isola legate da storie, colori e un paesaggio invariato nel tempo
Erroneamente si giudica l’isola solo una meta turistica con un mare incantevole e alberghi da mille e una notte… i credo religiosi, i riti e la forte religiosità guidano la gente di Bali dalla nascita alla morte e nel mondo ultraterreno.È quindi la forte religiosità a stabilire la pianta di una città, il disegno di untempio, la struttura di una casa, ladistribuzione delle varie responsabilità all’interno della comunità.Già la prima sera del nostro soggiorno in quest’isola siamo andati a vedere uno spettacolo di musica e danza chiamato Barong che rappresentava in forma simbolica la lotta tra il Bene e il Male.L’apparizione di quest’ultimo nelle sembianze della strega Rangda, un essere mostruoso,abominevole, con gli occhi sporgenti, i canini in evidenza, nel tintinnio delle piastre d’oro della maschera ci ha subito provocato una profonda impressione.Il tour dell’isola è iniziato il giorno dopo e come prima tappa siamo andati a Semarapura, l’antica capitale della reggenza di Bali, dove risiedeva il Klung Kung, un importante complesso di edifici,abbastanza conservata ci è apparsa la vecchia Cortedi Giustizia, chiamata Kertha Gosa,circondata da un pittoresco laghetto.Ci hanno raccontato che tre sacerdoti brahaminipresidiavano la suddetta corte ed erano noti per le loro condanne dure e disumane. A ricordo della loro crudeltà abbiamo ammirato alcuni dipinti sui soffitti che mostravano le diverse terribili punizioni dei condannati.Molto suggestiva è stata la visita al “Tempio Madre” di Besakih, il cui nome derivava dall’appellativo dato al dio Dragone che si credeva abitasse quelle colline, il più grande evenerato di Bali, che si elevava su sette piani di terrazze degradanti sul fianco del Vulcano Gunung Agung a circa 1000 metri di altitudine.Il luogo veramente unico e spettacolarmente monumentale, comprendeva tre templi risalenti all’XI secolo, al tempo del regno di Klung Kung , e dedicati alla trinità hindù. Quello più a nord,nero, era dedicato a Visnù, quello al centro, bianco, a Shiva e quello a sud, rosso al dio Brahama.
L’isola di Bali era comunque una piccola gemma preziosa anche dal punto di vista paesaggistico: si poteva passare in poche ore dalle spiagge di sabbia finissima del sud, alla spettacolare caldera di un vulcano, ma quello che mi ha lasciato incantata è stata l’immagine ricorrente delle estese risaie a terrazzamenti, il paesaggio di Bukit Jambul, dove la vista era veramente spettacolare... guardavo quelle risaie mozzafiato e quella vegetazione tropicale serena e generosa, di noci di cocco, che mi circondava e non avevo parole per esprimere il mio stato d’animo.....tuffarsi in quella quiete verde imprimeva tracce indimenticabili nel mio animo.. poteva quasi,come ha detto uno scrittore, “farci riappropriare, con il suo palpitante linguaggio, del nostromondo perduto”!E poi sparse, ai margini di queste risaie,immerse nel verde umido della foresta tropicale, spuntavano le case deicontadini balinesi, semplici eppurecomplete e vivibili, ciascuna con il tempietto, nel proprio cortile, in onore degli antenati a cui rendere offerte.
...ma accanto a queste cerimonie quotidiane c’erano anche quelle straordinarie, comela cremazione.. soprattutto se il defuntoera un personaggio importante. Noi siamo state fortunate perché nella zona di Kutaabbiamo assistito a questo rito che si è svolto con un fasto ed una sontuosità incredibili. La guida ci ha raccontato chetutta la cerimonia di cremazione aveva il compito di liberare l’anima dal suo involucro terreno, consentendole diraggiungere il Nirvana.. era dunque un evento di felicità e di festa per tutti coloro che partecipavano alla funzione.Ho visto, provando una certa impressione, il catafalco del morto issato su una torre di Bambù riccamente decorata e coronata da vari tetti sovrapposti (tanti quanta eral’importanza del defunto) che veniva trasportata a braccia dai familiari.Era il percorso del suo ultimo viaggio..spesso la torre veniva ruotata più volteper allontanare qualche demone invadente.Poi i sacerdoti somministravano abluzioni, recitavano preghiere e dopo solo il sarcofago veniva dato alle fiamme che crepitavano di fronte alla folla di tanti spettatori..Sempre la solerte guida ci ha detto che le ceneri sarebbero state disperse nell’acqua o del mare o di un fiume e così l’anima avrebbe trovato la pace.Devo dire che questa cerimonia mi ha molto impressionato per la sua crudezza anche se avevo avvertito con chiarezza l’attaccamento dei Balinesi agli antichi riti ancestrali.. essi forse possedevano ancora i doni che noi avevamo ormai dimenticato: la fantasia e la semplicità della fede!
..Ma decisamente più romantico e spettacolare è stato il sacro tempio di Tanah Lot, il “Tempio del Tramonto” del XVI secolo costruito su un’isoletta rocciosa a circa 200 metri dalla costa.. data la bassa marea abbiamo potuto raggiungerlo a piedi, ma con l’alta marea ci hanno detto che viene completamente circondato dalle acque.. il tempio fu costruito da uno degli ultimi sacerdoti indù venuti a Bali da Giava.
Questo luogo era famoso per i suoi magici tramonti… e allora quandoil cielo si è tinto di rosso, le sue torri nere si sono stagliate nitide e quell’atmosfera magica, inaspettata, è penetrata nel mio cuore come un balsamo.. La luce ramata del cielo pian piano aveva lasciato il posto ad un arancione soprannaturale e il riflesso incendiava sia l’orizzonte che i miei occhi che non si stancavano di ammirare quel miracolo della natura. Vivevo come sempre l’attimo struggente della bellezza che non riuscivo a cogliere nella sua interezza, una bellezza che, pur essendo gioia, diventava anche smarrimento e solitudine!
....Dopo un breve scalo a Bali siamo state violentemente proiettate nel caos e nel traffico di Yogyakarta, una grande città a sud dell’isola di Giava, l’unica, ci hanno detto, ad essere ancora governata da un sultanato precoloniale. Ci siamo fermati qui e non nel capoluogo, perché la città era il perfetto punto di partenza per visitare i famosi templi induisti..Borobodur e Prambanan..... Comunque devo proprio dire che siamo rimaste affascinate ed abbiamoritrovato in entrambe i luoghi il linguaggio dell’eternità che si manifesta libero, attraverso le forme artistiche, la fede stessa di qualsiasi credo sia…Borobudur è un tempio posto su una collina, maestoso e mistico.. lo si vede in lontananza, un punto illuminato dal sole, un punto importante di riferimento per i pellegrini che numerosi salgono i vari gradini, i vari livelli della piramide, per arrivare in alto, con fatica, sempre più in alto a trovare finalmente, con fede, davanti al Buddha ieratico, il silenziodello spirito. Battaglia dice una cosa molto vera..”Il pensiero è un lungo sentiero di silenzio e non far rumore è la condizione necessaria per raggiungere un altro silenzio, quello interiore!”Sia il massiccio Borobudur, più compatto, dalla severa forma piramidale, che il successivo complesso templare che abbiamo visitato a Prambanan, con le sue slanciate forme, esteso e suddiviso in vari templi induisti, sono stati dichiarati “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO nel 1991, e sono dei veri gioielli
Mi hanno veramente impressionato e incuriosito le numerose case-palafitte a forma di nave, dagli enormi tetti di paglia sovrapposti, simili ad ali spiegate, case erette su solidi pali, spesso decorati, abbastanza alti in modo da preservarle in primo luogo dalle frequenti inondazioni provocate dalle piogge torrenziali dei monsoni e… poi per lasciar libero, al disotto, il passaggio agli animali domestici,soprattutto maiali.Abbiamo anche passeggiato per il villaggio tra la curiosità degli indigeni che solo da poco hanno accettato, in parte, la realtà del mondo moderno e devo proprio dire che sono rimasta incantata a riflettere sulla originalità architettonica di tutte le abitazioni, semplici e nello stesso tempo elaborate con quei tetti di paglia che svettavano al cielo con le loro guglie e pinnacolianche decorati!Ci hanno raccontato che gli antenati Batak, gli“Old Malay” erano stati costretti all’isolamento sugli altopiani, per questo motivo hanno sempre difeso ad oltranza le proprietradizioni unendosi in vari clan.
Al termine delle visite eravamo tutte spossate per l’umido caldo tropicale,ma mentre il nostro corpo avvertiva la stanchezza di un’intensa giornata, ci sentivamo nello stesso tempo felici, entusiaste: avevamo assaporato il piacere della bellezza, dell’arte, in un contesto naturale di una natura serena e incantevole.. “avevamo vissuto la felicità”, che si poteva desiderare di più a conclusione di un tour attraverso le isole dell’Indonesia? Ogni viaggio è in fondo un sogno esaudito, una realtà che si è concretizzata..e quando lo abbiamo concluso, è bello far scorrere i ricordi, ripensare con calma e serenità a tutte le cose belle che abbiamo vissuto, ai giorni che abbiamo trascorso in compagnia, uno diverso dall’altro, è bello rivivere di isola in isola, quelle sensazioni di colori, profumi, immagini che sono cresciute dentro di noi, arricchendoci, immagini e sensazioni che aprono il cuore alla bellezza non solo della natura, ma anche della vita e per questo devono anche essere sempre condivise!
Il Wayang Kulit viene rappresentato tramite delle figure intagliate nella pelle di bufalo di poco spessore (da 5 mm in media al centimetro e mezzo) finemente lavorate: gli arti superiori sono mobili, mentre la testa è saldamente fissata al busto. Il movimento della marionetta è garantito da tre asticelle, fissate rispettivamente ai due arti superiori e alla base della figura. Sebbene la tradizione occidentale consideri la marionetta mossa dall'alto con i fili ed i burattini dal basso, le figure del Wayang Kulit sono delle marionette: sono infatti a figura intera, a differenza del burattino che viene calzato come un guanto.[4]
Le figure sono mosse dietro ad uno schermo di cotone, e le ombre delle stesse erano originariamente ivi proiettate grazie all'ausilio di lampade ad olio: oggigiorno, moderne fonti di illuminazione garantiscono l'esecuzione dello spettacolo. Il marionettista è chiamato dalang e si occupa del movimento scenico: l'azione è accompagnata da un'orchestra di strumenti a percussione, detta gamelan.[2] Da notare è il fatto che, nonostante le figure agiscano come ombre, sono comunque finemente e riccamente dipinte: è da ricordare che, anticamente, mentre per le donne era consuetudine assistere alla proiezione delle ombre, gli uomini non di rado guardavano lo spettacolo dall'altra parte dello schermo di cotone, ossia senza la proiezione sullo stesso delle ombre delle figure.
Non ci sono ancora commenti.