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Le meraviglie della Namibia

15 Novembre 2018di Amministratore0

nambia

Visitando la Namibia si può ben comprendere quel mal d’Africa di cui si parla tanto spesso, quella struggente nostalgia per una terra ancestrale e selvaggia, dove la natura regala scorci indimenticabili.

La Namibia sorge nell’Africa australe, precisamente sulla costa sud-ovest del continente: tra monti, profondi canyon ed immensi deserti vivono gli antichi popoli dei boscimani e degli Himba, con le loro tradizioni ancestrali che ancora oggi vi sorprenderanno e affascineranno qualora avrete la fortuna di venirne a contatto.

Parco nazionale di Namib Naukluft

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Il gioiello della Namibia, paese che solo nel 1990 ha ottenuto la sua indipendenza dallo stato sudafricano, è nel suo nome: il deserto del Namib, ossia la più antica area desertica al mondo il cui nome, nell’idioma del popolo Nama, significa proprio “ampia pianura arida”. Fa parte del Parco nazionale di Namib Naukluft esteso pensate più di 2000 km, la cui ricchezza paesaggistica e faunistica vi sorprenderà, proprio come il calo termico che vi farà letteralmente battere i denti la sera dopo aver sofferto il caldo di giorno: recandovi ad esempio presso Sandwich Harbour, una macchia rosa di fenicotteri vi darà il miglior benvenuto in Namibia.

Nel cuore del parco sorge la spettacolare località di Sossusvlei, una pozza rinomata per le sue maestose dune sabbiose che si ammantano di rosso, di rosa o di color albicocca, con le mille sfumature create dai venti: sappiate che questi colori sono legati alla presenza di ferro nella sabbia e alla relativa opera di ossidazione. Le dune più alte che vi troverete davanti superano i 300 mt di altezza, come la Duna 45 o la Big Daddy. Se giungete sul luogo durante la stagione delle piogge, queste montagne rosse si specchieranno in laghetti di acqua che per magia si trasformeranno nel regno di orici bianchi, di springbok e di simpatici struzzi.

Non lasciate il Parco nazionale di Namib Naukluft senza aver visitato Deadvlei: quella che oggi vi appare come una depressione sabbiosa lattiginosa era un tempo popolata di acacie, fino a quando il fiume che le sostentava non mutò il suo corso comportandone di fatto la loro morte. Di quella vita restano neri tronchi che, con lo sfondo rossastro delle dune, vi regaleranno una cartolina difficilmente dimenticabile.

 

L’Etosha National Park ed il deserto del Kalahari

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L’altro deserto della Namibia è quello del Kalahari, tripudio di vita animale e vegetale: qui potrete ammirare le straordinarie foglie della weltwischia, la cui lunghezza può sfiorare i 5 mt, ma soprattutto animali quali antilopi, leoni e Kori Bustard, l’uccello più grande al mondo che nonostante la sua mole potrete vedere volteggiare sulle vostre teste.

Se siete giunti in Namibia con l’obiettivo di fare safari alla ricerca dei più feroci animali africani, dirigetevi presso l’Etosha National Park, la più grande riserva naturale del continente nero, popolato ad esempio da zebre di Burchell, giraffe, gnu, rarissimi impala dal muso nero, elefanti e leopardi. Il nome del parco in lingua oshivambo significa “grande luogo bianco”: ne comprenderete presto il significato quando sarete al cospetto di Etosha Pan, una depressione di sale luccicante che la leggenda vuole formatosi dalle lacrime, poi prosciugatesi, versate da una fanciulla piangente per i guerrieri periti. Solo nel corso della stagione delle piogge si riempie di acqua, attirando pellicani, aironi e avvoltoi: proprio da qui potrete avvistare da lontano gli animali intenti ad abbeverarsi, tra i quali gli elefanti avranno la precedenza su tutti, come se fosse una legge della natura.

 

Le città di Windhoek e Swakopmund

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L’l’Etosha National Park si stende a nord-ovest della cittadina di Windhoek, sita a 1650 mt di altezza: in questa che è la capitale della Namibia toccherete con mano il passato coloniale della città, quando era occupata dai tedeschi, tanto è vero che la birra e i crauti a Windhoek non mancano di certo. Molto belli gli edifici coloniali del Tintenpalast, di Alte Fest (fortino tedesco) e della luterana chiesa di Christuskirche. Non mancano certo palazzi moderni come quelli affacciati su Indipendence Avenue: passeggiando lungo questo viale alberato incontrerete donne della tribù degli Herero abbigliate con vesti vittoriane e appariscenti copricapo.

A 8 km a est della capitale sorge la città di Swakopmund, antico porto dell’Africa meridionale, caratterizzato anch’esso da case coloniali con tanto di tetti a punta e oggi meta degli amanti degli sport più spericolati quali la pesca d’altura tra poco amichevoli squali ed escursioni in quad. Se siete tipi più tranquilli potete approfittare del Rossmund Desert Golf Course, un verdissimo e suggestivo campo da golf immerso nel deserto. La città, nelle cui vicinanze sorge la stravagante formazione rocciosa di granito del Spitzkoppe risalente ad almeno 700 milioni di anni fa, si trova a una decina di minuti dalla leggendaria Skeleton Coast: qui, tra fitta nebbia salmastra e onde che violente si infrangono sulla battigia, sono adagiate scheletri di balena e resti di imbarcazioni alle quali la corrente del Benguela non ha lasciato scampo.

Proseguendo verso sud potrete scoprire un altro luogo simbolo della Namibia, Cape Cross, tratto costiero dove sono spiaggiate rumorosissime foche che, nel periodo delle nascite, arrivano fino a 250.000 esemplari.

 

Il Fish River Canyon ed il Damaraland

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La Namibia non è solamente deserto: vi sorprenderà sapere infatti che in questo stato africano c’è il secondo canyon più esteso al mondo dopo quello più famoso degli U.S.A.: si tratta del Fish River Canyon, profondo 500 mt e lungo ben 160 km. Questa falda terrestre è stata scavata nei secoli dal fiume Fish anche se il popolo dei Boscimani narra che a causare questa faglia sia stato il colpo di coda di Koutein Kooru, mastodontico e prepotente serpente a cui i San diedero la caccia per porre fine alle sue angherie.

E per avere una visuale panoramica di questo luogo, potete accedervi da Hobas e rimirare il canyon dal Main Viewpoint oppure dall’Hikers Viewpoint, punto di partenza per effettuare l’impegnativa escursione che vi porterà alla scoperta delle bellezze del canyon. Sappiate però che potrete cimentarvi in questo trail solamente da maggio ad agosto, per evitare le altissime temperature e per evitare il rischio di inondazioni.

Non lasciate la Namibia senza aver visitato la regione semi-desertica del Damaraland, sul cui territorio sono conservate pitture rupestri risalenti all’età della pietra, ritraenti scene di caccia ed animali. È qui che avrete la possibilità di incontrare l’affascinante tribù dei San: immergetevi nel loro mondo fatto di tradizioni consolidate nei secoli e ammirate la bellezza delle donne di questo popolo, la cui pelle è cosparsa di una profumata miscela color ocra che colora di rosso il loro corpo. Curiose sono le loro acconciature che distinguono le giovani fanciulle, con tanto di trecce, dalle donne più adulte che portano sul capo della pelle di capra che ferma in alto i loro capelli.

 

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