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Cosa è incluso
Bhutan e felicità: un modello per il mondo del futuro
In controtendenza con il resto del mondo, in Bhutan la felicità è al centro della politica nazionale. Felicità significa senso di comunità, spiritualità, tutela dell’ambiente e della tradizione: valori che, piano piano, anche il mondo occidentale comincia a riscoprire
Il Festival di Paro
Il Tshechu, festa buddista che significa “decimo giorno”, si tiene ogni anno in vari templi, monasteri e dzongs in tutto il Bhutan. E’ celebrato il decimo giorno del mese del calendario lunare corrispondente al compleanno di Guru Rimpoche, colui che introdusse il buddismo in Bhutan. Gli Tshechus sono grandi eventi dove intere comunità si riuniscono per assistere a danze con maschere religiose, ricevere le benedizioni e socializzare. Ogni danza con le maschere eseguita durante un Tshechu ha un significato speciale o una storia di molto tempo fa. Nei monasteri le danze vengono eseguite da monaci e nei villaggi remoti ad essi si aggiungono le persone comuni. Uno dei Tshechus più popolare del Paese, in termini di partecipazione, è il Paro Tshechus. La festa dura quattro giorni; il primo giorno nel cortile del dzong e l’ultimo giorno con l’esposizione del Thanka sacro che è un dipinto sulla seta e vederlo è considerato una benedizione.
Il Festival di Paro è un momento straordinario per osservare il dinamismo e l’energia dei monaci danzanti. Un viaggio incredibile per scoprire uno dei centri più vivi nel mondo dove funzioni religiose, trame teatrali mitiche ed evocazioni vicine allo spiritismo sono immerse in un folclore intenso e toccante.
Il Bhutan, detto anche “terra del Dragone Tonante” (Druk Yul) è una piccola regione buddista, celata tra le piane della catena dell’Himalaya, racchiusa tra la Cina e l’India. Qui i paesaggi sono decisamente mozzafiato: picchi innevati e foreste incontaminate sono gli assoluti protagonisti di un autentico viaggio nel passato. La cultura e le tradizioni tipiche del Bhutan traggono origine dal Buddismo, religione principale che tuttavia sul territorio viene vissuta come una vera e pratica filosofica che influenza ogni genere di attività quotidiana. Tra le celebrazioni tipiche del Buthan, si distingue in particolar modo il Festival di Paro, occasione primaverile,per celebrare la comunità, attraverso rituali e preghiere volte alla salute e alla felicità.
Nel corso dei secoli, molti sapienti Lama, istituirono la tradizione di eseguire danze propiziatorie con l’intento di invocare gli dei Tantrici in grado di annientare il male attraverso il loro potere e le loro benedizioni, questo per permettere al Buthan di godere della perpetua felicità.
Caratterizzano ad oggi la celebrazione tipica del Buthan, danze in maschera quali la Guru Tshengye ovvero le “8 manifestazioni del Guru” e la Shaw Shachi o “danza dei cervi” particolarmente apprezzate poiché del tutto simili a quelle teatrali. Ad esse si alternando gli Atsaras, che rivalutano la figura del “clown occidentale” attraverso precisi significati tradizionali e storici che evocano e uniscono “sacro e profano”. Sono invece i Dupthob o Acharya, ovvero l’ordine degli insegnanti che solo può permettersi di “burlarsi del credo buddhista”a fornire protezione alla popolazione: si ritiene infatti che le danze e i loro scherzi contribuiscano a impedire l’ingresso alle forze del male per non causare danni durante il Tshechu. Durante la celebrazione essi recitano inoltre brevi scenette volte a diffondere messaggi di salute e sensibilizzazione sociale. Insomma, il Festival di Paro, ogni anno rappresenta l’occasione per festeggiare, per ricevere le benedizioni pregando per la salute e la felicità. I suggestivi suoni di cimbali e tamburi, il turbinio di maschere e colori, alimentano in questo modo il tipico aspetto incantevole che echeggia tra le vallate dell’Himalaya, contribuendo a rendere il territorio del Buthan, ancora più suggestivo e imperdibile.
SONO PREVISTI VOLI DI AVVICINAMENTI A ROMA O VOLI DA MILANO E DA ALTRE CITTA’
15 Marzo: Roma – Delhi
Incontro dei partecipanti presso aereoporto di Roma Fiumicino e operazioni imbarco volo diretto a Delhi con scalo. Arrivo a Delhi in tarda serata, accoglienza e trasferimento in hotel, sistemazione in camera e pernottamento .
16 Marzo: Delhi
Colazione in hotel e la visita della vecchia Delhi: antica città murata.
Si visita poi il Raj Ghat, il sito commemorativo del Mahatma Gandhi.
Raj Ghat è il mausoleo del mahatma Gandhi. E’ tanto semplice quanto il leader del movimento independentista dell’India, una semplice piattaforma di marmo che si trova al posto del corpo cremato di Gandhi, il giorno dopo la sua morte, il 31 Gennaio del 1948. La piattaforma si trova all’aria aperta, in un giardino tranquillo, con una fiamma accesa tutto il tempo in memoria del mahatma. Siamo vicini al fiume Yamuna, a Delhi. Oggi, la maggioranza dei capi di governo dei paesi stranieri, quando va in India, arriva al mausoleo per inchinarsi davanti a Gandhi.
Un luogo magico, pieno di pace, serenità e le risa dei bambini che visitano il sepolcro eretto in memoria a Gandhi, un uomo che visse e morì povero materialmente, ma ricco spiritualmente. Fu capace di ottenere l’indipendenza dagli inglesi senza violenza: un uomo semplice, allegro, tranquillo come pochi. Come illustra la scritta incisa in sanscrito, le sue ultime parole furono “Oh Signore!”
In segno di rispetto verso il posto, bisogna togliersi le scarpe quando ci si avvicina alla piattaforma di marmo. Il posto è molto silenzioso e si sente l’emozione della gente.
Jama Masjid, la più grande moschea dell’India che può ospitare fino a 20.000 fedeli, e il vivace e colorato mercato della parte vecchia della città.
L’imponente moschea di Old Delhi è la più grande dell’India, con un piazzale capace di contenere fino a 25.000 fedeli. Costruita nel 1644, fu l’ultima di una serie di opere architettoniche commissionate da Shah Jahan, l’imperatore moghul cui si devono anche la costruzione del Taj Mahal e del Forte Rosso.
Per costruirla ci vollero più di sei anni di lavoro da parte di migliaia di lavoratori, e fu completata nella metà del ‘600. Ha una storia lunga e complessa. Nel 1857, alla vittoria dell’esercito inglese durante la ribellione indiana dello stesso anno, fu occupata dai soldati britannici e rischiò di essere demolita per punire la città. Per fortuna, temendo ritorsioni dal governo e dalla cittadinanza, la moschea si salvò. Il suo fascino è rimasto inalterato nel tempo, ed è tuttora uno dei luoghi più visitati e amati di tutto il paese. È un palazzo molto frequentato, sia dai fedeli che dalla popolazione locale, che spesso ne consiglia la visita a chiunque sia di passaggio in città. è uno dei posti migliori per immergersi nell’atmosfera più autentica di Nuova Delhi. I minareti rossi e bianchi fanno da sfondo a un paesaggio sempre vario, brulicante di vita.
Pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio visita del Akshardam e Tempio di Loto. Swaminarayan Akshardham è un tempio indù e un centro spirituale-culturale molto importante in India.
Inaugurato nel 2005, il tempio di Akhardham combina l’architettura tradizionale indiana con spettacolari fontane e giardini di meditazione. Da non perdere!
Akshardham è un luogo sacro circondato da templi induisti dedicati alla cultura dell’India. Il complesso è formato da oltre 20.000 sculture, tra cui spiccano gli enormi elefanti di pietra che fiancheggiano l’ingresso di uno dei templi. Vale la pena anche osservare le colonne intagliate degli edifici, le cui iscrizioni parlano delle divinità, dei costumi e delle tradizioni più importanti dell’induismo.
Cena e pernottamento in hotel.
17 Marzo: Delhi – Paro – Thimphu
Nelle prime ore del mattino, colazione box, e trasferimento in aeroporto per imbarco sul volo per Paro. Il volo ci porterà nel cuore dell’Himalaya e – se il meteo lo consente – ammireremo dall’alto le più famose vette al Mondo, dall’Everest… in giù!
All’arrivo, incontro in aeroporto con personale del nostro staff per le presentazioni. Proseguimento per Thimphu, pittoresca ed affascinante capitale del Bhutan, situata nella valle del fiume Wang Chuu. Questa città unica ed atipica è uno dei segreti meglio custoditi dell’Himalaya. Contrariamente a molte altre capitali del mondo, Thimphu è caratterizzata da un’atmosfera rilassata ed un ritmo di vita lento. Qui, tutto respira tradizione e cultura locale. Persino il traffico cittadino è regolato da vigili che indossano abiti tradizionali gho.
Sosta fotografica davanti al tempio Tachogang Lhakhang, del 15° secolo: questo tempio è noto per la sua posizione scenica, situata lungo il fiume Paro Chhu, ed è raggiungibile attraverso un antico ponte di ferro sospeso.
Il tempio stesso è dedicato al culto di Guru Rinpoche, una figura di grande importanza nella tradizione bhutanese, considerato il “Secondo Buddha” dai buddisti tibetani.
Pomeriggio a disposizione per l’acclimatamento all’altitudine. Cena e pernottamento in Hotel.
18 Marzo: Thimphu
Colazione e visita del National Memorial Chorten, lo stupa costruito nel 1974 e dedicato al re Jigme dorji Wangchuck, un’iconica struttura religiosa situata nel cuore della città.
La struttura presenta una base quadrata sormontata da una galleria circolare e una cupola dorata a forma di campana. È riccamente decorata con affreschi e dipinti sacri che raffigurano scene della vita di Buddha e divinità buddiste. Questo chorten non è solo un monumento commemorativo, ma anche un importante luogo di preghiera e meditazione per i bhutanesi. I visitatori possono osservare o partecipare alle rituali circumambulazioni intorno alla struttura, ruotando le ruote di preghiera lungo il percorso. L’atmosfera qui è permeata da un senso di spiritualità e devozione.
Visiteremo poi l’Istituto Nazionale di Zorig Chusum. Il suo nome si riferisce alle tradizionali “Dieci Arti di Abilità Bhutanese”, conosciute appunto come Zorig Chusum, che comprendono le varie forme di artigianato e arti tradizionali del Bhutan. La visita offre l’opportunità di vedere gli studenti al lavoro e di scoprire l’importante ruolo dell’artigianato tradizionale nella cultura e nell’identità bhutanese. È anche possibile acquistare oggetti d’arte e artigianato di alta qualità realizzati dagli studenti dell’istituto.
Nel pomeriggio, andremo al Changangkha Lhakhang: si trova su una collina che domina la città di Thimphu, offrendo una vista panoramica spettacolare sulla valle circostante. Questo tempio è uno dei luoghi di culto più antichi e venerati della regione, risalente al 12° secolo. Molti genitori portano i loro bambini qui poco dopo la nascita per ricevere benedizioni e nomi. Il tempio è dedicato a Chenrezig, la manifestazione compassionevole di Buddha, ed è considerato un luogo dove i fedeli possono cercare la sua protezione e guidanza spirituale.
Ci dirigeremo poi all’imponente fortezza e monastero del Trashi Chhoe Dzong, la cui architettura è una magnifica combinazione di legno scuro, pareti bianche e intricati dettagli artistici. La struttura è un esempio eccellente dell’architettura dzong, tipica del Bhutan, che combina funzioni amministrative, religiose e difensive.
Il Trashi Chhoe Dzong funge da sede del governo centrale e del clero monastico della regione di Thimphu. Dentro sono situate la sala dell’Assemblea Nazionale, la sala del trono del Re e la sede estiva dell’Abate del Bhutan, capo dei monaci Bhutanesi.
Cena e pernottamento in Hotel.
19 Marzo: Thimpu – Dochula Pass – Punakha
Colazione e nella mattina proseguimento per Punakha lungo una strada panoramica attraverso il famoso valico Dochula Pass: si trova ad un’altitudine di circa 3.100 metri sul livello del mare, rendendolo uno dei principali punti di passaggio attraverso l’Himalaya orientale. Sul passo, vi attendono 108 stupende Chorten e bandiere di preghiera vi salutano. Ogni chorten è stato costruito per onorare i soldati bhutanesi che hanno perso la vita in un conflitto armato contro gruppi insurrezionali nell’India nord-orientale. Oltre a commemorare i soldati caduti, le 108 Chorten rappresentano anche un omaggio al re del Bhutan per aver vinto la guerra e portato la pace nel paese. Il numero 108 ha una grande importanza simbolica e spirituale in molte tradizioni buddiste e induiste ed è considerato sacro.
In una giornata limpida si ammira una catena infinita di vette himalayane sopra i 6000 metri, offrendo uno dei panorami più spettacolari e magici del mondo.
Proseguiamo poi per quella che è considerata la capitale d’inverno del Bhutan: Punakha. La valle di Punakha è infatti nota per il suo clima temperato, che la rende una destinazione popolare durante l’inverno quando le temperature nelle regioni più alte del Bhutan diventano molto fredde. La valle è caratterizzata da campi di riso terrazzati, agricoltura prospera e paesaggi montani mozzafiato.
Uno dei punti focali di Punakha è il Punakha Dzong, noto anche come il “Palazzo della Grande Felicità”: Questo dzong è uno dei più maestosi e antichi del Bhutan ed è situato in una posizione scenografica all’incrocio dei fiumi Pho Chhu (fiume padre) e Mo Chhu (fiume madre). Il dzong è un capolavoro architettonico con pareti bianche e rosse, torri imponenti e interni decorati con affreschi e statue. Il secondo più antico dzong del paese, è stato costruito nel XVII secolo e svolge un ruolo importante nella vita religiosa e amministrativa del Bhutan.
La sera visiteremo il Chimi Lhakhang, tempio dedicato a Drukpa Kunley, un monaco buddista eccentrico e iconoclasta del XV secolo noto come il “Divino Folle”.
Drukpa Kunley è una figura molto colorata nella storia bhutanese ed è famoso per il suo comportamento eccentrico e le sue inusuali pratiche religiose. Si crede che avesse il potere di sconfiggere i demoni e che usasse metodi poco ortodossi per diffondere il buddhismo, spesso utilizzando il sesso come strumento di insegnamento. A causa di queste credenze e pratiche, il tempio di Chimi Lhakhang è diventato un luogo di pellegrinaggio per le coppie desiderose di avere figli.
La sua posizione è incantevole, situata su una collina tra campi di riso terrazzati e paesaggi verdi.
Cena e pernottamento in Hotel.
20 Marzo: Punakha – Paro
Colazione e partenza per Paro, a 2.280 metri di altitudine, in una vallata ricca di risaie, boschi lussureggianti e fiumi sinuosi, ad est della montagna sacra Jhomolhari.
La colorata città è punteggiata da case e edifici con tetti a punta, facciate decorate e dipinti artistici. E’ inoltre ricca di splendidi dzong.
Nel pomeriggio visiteremo il tempio di Kyichu Lhakhang, costruito nel 7° secolo, uno dei monasteri più antichi del Bhutan. Si narra che sia stato costruito nel 659 dal re tibetano Songtsen Gampo per immobilizzare una diavolessa che impediva la diffusione del buddismo. Nei pressi del Kyichu Lhakhang c’è anche un grazioso giardino con una varietà di piante ornamentali e un campo di mele. Il campo di mele è noto per essere il luogo in cui il re Songtsen Gampo, secondo la leggenda, avrebbe istituito il suo famoso “Campo delle Stelle” in cui avrebbe piantato un albero per ogni figlio nato dalla sua unione con la principessa bhutanese, Choten-Ingmo.
Cena e pernottamento in Hotel.
21 Marzo: Paro-Festival di Paro Tsechu,
Eccoci giunti alla giornata più caratteristica del nostro tour, quella dedicata al Paro Tsechu, il Festival più conosciuto ed il più frequentato di tutto il Paese.
È un evento religioso celebrato nel decimo giorno del mese del calendario lunare corrispondente al compleanno dei Guru Rinpoche (o Guru Padmasambhava). Si celebra il Prezioso Maestro che si dice “sia nato da un fiore di loto”. Questo santo contribuì enormemente alla diffusione del Buddhismo tantrico nelle regioni Himalayane del Tibet, del Nepal, del Bhutan attorno all’VIII secolo. È considerata una grande attrazione e molte persone dei distretti vicini partecipano alle festività.
La cerimonia comprende grandi eventi che riuniscono intere comunità per assistere a danze religiose in maschera, per ricevere le benedizioni e per socializzare. Si svolgono anche esibizioni di vivaci danze Bhutanesi e altre forme di intrattenimento.
Si crede che ognuno debba partecipare ad un Tshechu e assistere alle danze in maschera almeno una volta nella vita per poter ricevere le benedizioni e lavare via tutti i propri peccati. Quasi tutte le performance nascondono particolari significati storici e molte sono basate su storie e avvenimenti della vita del Guru Rinpoche. Nei monasteri sono eseguite dai monaci, nei villaggi da monaci e uomini locali. Due dei più famosi Tshechu del paese sono quelli di Paro e Thimphu, in termini di partecipazione e pubblico. Oltre ai locali, tantissimi turisti da tutto il mondo sono attirati da queste uniche, colorate ed emozionanti manifestazioni di cultura tradizionale. Quello di Paro si tiene ogni primavera ed è uno dei più colorati e rilevanti dell’omonimo distretto.
Il termine “Tsechu” significa letteralmente “il giorno dieci” nel calendario lunare tibetano, ed il festival è celebrato nel decimo giorno di un mese lunare tibetano. Il Paro Tsechu è uno dei festival più antichi del Bhutan e ha una profonda importanza spirituale e culturale: commemora la nascita del santo bhutanese Guru Rinpoche, noto anche come Padmasambhava, che è accreditato per l’introduzione del buddhismo tantrico nel Bhutan.
Durante il Paro Tsechu, i monaci e i lama recitano preghiere e canti sacri nei cortili del Rinpung Dzong, dove si svolge il Festival, circondati da spettatori e pellegrini. Le danze tradizionali, conosciute come “chaams”, sono uno degli aspetti più spettacolari del festival.
Queste danze rappresentano storie religiose e miti e sono eseguite dai monaci in costumi elaborati e maschere intricate. Alcune delle danze sono particolarmente note, come la danza della “Tigre Nera” e la danza del “Leone della Neve”.
Le maschere utilizzate durante le danze del Paro Tsechu sono opere d’arte intricatamente scolpite e dipinte a mano, e ogni maschera rappresenta un personaggio specifico nel contesto delle leggende e delle storie religiose bhutanesi.
I costumi sono altrettanto elaborati e colorati. Partecipare al Paro Tsechu è considerato un atto di devozione e si crede che assistere alle danze e alle cerimonie porti benedizioni, buona fortuna e purificazione spirituale.
Abbiamo così l’opportunità di visitare il Rinpung Dzong, dove avviene appunto il festival, uno fra i più massicci e noti del Bhutan, visibile in tutta la valle per i suoi contrafforti imponenti. Eretto nel 1644 sulle fondamenta di un antico monastero, la sua costruzione fu commissionata da Ngawang Namgyal, il fondatore del Bhutan unificato, per difendere la valle di Paro dalle incursioni tibetane.
Ennesimo capolavoro dell’architettura dzong, che è caratterizzata da pareti spesse, torri e facciate bianche e rosse e tetti a punta, l’edificio è noto per la sua bellezza e la sua maestosità architettonica. Tanto che, nel 1993, Bertolucci vi girò scene del film “Il piccolo Buddha”.
Una parte del Rinpung Dzong ospita il Museo Nazionale del Bhutan, dove sono esposti oggetti d’arte, manufatti culturali e reperti storici che offrono una preziosa panoramica della storia e della cultura del Bhutan. Il museo offre ai visitatori l’opportunità di approfondire la comprensione del Bhutan e delle sue tradizioni.
Nel pomeriggio escursione al monastero di Taktsang: è uno dei monasteri più famosi al mondo, arroccato sul crinale di una montagna a 900 metri sopra il fondovalle di Paro. Si dice che Guru Rinpoche arrivò qui sulla schiena di una tigre e meditò in una caverna per tre anni, tre mesi, tre settimane e tre giorni, sconfiggendo i demoni e stabilendo il buddhismo tantrico nel Bhutan. Per questo il luogo è noto anche con il nome di “Nido della Tigre”.
Il monastero di Taktsang è accessibile tramite un trekking: la camminata inizia dalla base della montagna e si estende per circa 4-5 ore, passando attraverso una fitta foresta di pini e querce. Durante il percorso, attraverseremo un ponte di ferro che conduce al crinale stesso. La camminata ci consentirà di ammirare la bellezza naturale della valle di Paro, tra fiumi, cascate e una varietà di flora e fauna.
Il monastero di Taktsang è uno dei luoghi più suggestivi e sacri del Bhutan ed è un simbolo della spiritualità e della cultura del paese. La sua posizione isolata, la leggenda associata e la bellezza architettonica lo rendono una destinazione imperdibile per i visitatori che desiderano immergersi nella profonda identità religiosa e culturale del Bhutan. Davvero un modo speciale per salutare questo Paese suggestivo ed incantato.
Al ritorno a Paro, cena e pernottamento.
22 Marzo: Paro – Delhi
Colazione in hotel e trasferimento in aeroporto e partenza per Delhi. All’arrivo visita di Nuova Delhi: appare ai visitatori come un tesoro dell’architettura classica mista di elementi indiani; è fatta di ampi viali e spettacolari edifici governativi, residenze maestose, verdi parchi e giardini.
Si visita il Qutb Minar, imponente torre commemorativa voluta dal primo conquistatore musulmano di Delhi, Qutb al-Din Aibak, il fondatore della dinastia dei Mamelucchi. La torre è adornata con incisioni decorative e iscrizioni in caratteri calligrafici arabi. Le incisioni includono versi del Corano e altri elementi ornamentali. Gli anelli o balconi hanno motivi geometrici e floreali scolpiti, rendendo la torre una testimonianza dell’arte islamica dell’epoca.
Il Qutb Minar fa parte di un complesso più ampio noto come il “Complesso di Qutb,” dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che comprende anche altre strutture storiche e monumenti come la Quwwat-ul-Islam Mosque, la prima moschea in India, l’Alai Darwaza, l’Iron Pillar of Delhi (una colonna di ferro antica famosa per la sua resistenza alla corrosione), e molto altro. Cena e pernottamento in hotel.
23 Marzo: Delhi – ITALIA
In nottata, trasferimento in aeroporto e volo di rientro. All’arrivo in Italia, fine dei servizi.
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Maggiori informazioni su questo tour
- Voli di linea Roma Delhi Roma in classe economica con scalo franchigia bagaglio 23 kg
- Voli di linea Delhi Paro Dehli in classe economica
- Tutti i trasferimenti
- Sistemazione in hotel di categoria 5 stelle a Delhi e strutture di categoria A in Buthan;
- I pasti dettagliati nel programma;
- Visite ed escursioni come da programma;
- Ingressi durante le visite guidate;
- Assistenza di personale locale qualificato e di guida accompagnatore parlante italiano per tutto il viaggio;
- Visto d’ingresso in Bhutan e tassa di soggiorno pari a USD 100
- Kit da viaggio
- Accompagnatore dall'Italia dei Viaggi di Giorgio
- Tasse aereoportuali pari a euro 380,00 soggette a riconferma
- Visto di ingresso in India pari a 80,00
- Bevande, mance e quant’altro non espressamente indicato.
- Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei (6) mesi al momento dell’arrivo nel Paese.
- Visto d’ingresso: necessario per il Bhutan - necessario per l'India
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