Tour atmosfere insolite della laguna sud di Venezia

 

 

 

Molti conoscono la Laguna Nord di Venezia – per intenderci quella dove sorgono le Isole di Torcello, Burano, Murano – ma pochi hanno visitato la Laguna Sud che, per sua natura, si presta a percorsi lenti, in armonia con la natura, alla scoperta delle valli e delle barene dove svernano molte specie di avifauna e dove la sapienza e le passioni dell’uomo, caccia e pesca, esistono ancora, sia pur regolamentate.

Chioggia

Secondo alcuni storici la città sarebbe stata una colonia di Pelasgi, popolazione dell’Asia Minore, insediatesi 2000 anni a.C. fortificando artificialmente con possenti mura le barene lagunari. Ne sarebbero la prova alcuni tratti di mura rinvenuti nella laguna di Lusenzo ed il termine ‘Cluza’ (fatta artificialmente).

Più leggendarie le origini dovute a Clodio, guerriero fuggito dalla mitica Troia assieme ad Enea, leggenda per altro comune ad altre città venete, quali Padova.

Per gli storici latini Cassidoro e Plinio il Vecchio la città era chiamata ‘Sal Clugiae’ ed era già un importante centro di produzione del sale in epoca romana. La produzione del sale si protrasse per tutto il medioevo quando le isole lagunari, e suprattutto quelle che formeranno Venezia, si popoleranno di abitanti provenienti dalla terraferma, in fuga dal devastante avanzare dei ‘Barbari’ (IV-VI secolo).

Il nome nel frattempo si evolve: Cluza, Clugia, Clodia, Chioza, Chiozza (leggi Cioxa, ancora comunemente usato in lingua veneta), Chioggia.

La parlata stessa di Chioggia è particolare, un antico dialetto della lingua Veneta, e si stacca nettamente dal dialetto di Venezia città.

Le isole lagunari erano riunite in confederazione di dodici comunità,tra le quali la XII Clodia Maior (Chioggia) e la XI Clodia Minor (Sottomarina).

Le altre isole erano: I Grado, II Bibione, III Caprule (Caorle), IV Eracliana (Eraclea), V Equilio (Jesolo), VI Torcello, VII Moriana (Murano), VIII Rivo-Alto e Olivolo (Rialto e Castello, sestieri di Venezia), IX Malamocco, X Pupilia (Poveglia).

Il centro amministrativo della confederazione fu spostato da Torcello a Malamocco ed infine a Rivoalto-Olivolo che, di fatto, assunse sempre più importanza espandendosi nella fitta rete di isolotti e barene, con centro religioso e amministrativo nella chiesa di San Marco e nel palazzo dogale, in felice posizione strategica al centro della laguna, divenendo quella che conosciamo come Venezia.

Chioggia nel 1100 divenne sede Vescovile, ma l’importanza dell’industria del sale, la ricchezza della città e non ultima la contrapposizione con la crescente potenza nella laguna centrale di Venezia, potentissima nei mari d’oriente, portarono a contese tra Veneziani, Padovani e Genovesi, poi sfociate nella ‘Guerra di Chioggia’ ed anche nella distruzione di Comacchio, altra importante potenza lagunare, da parte Veneziana.

I padovani Carraresi, in forza di numerosa popolazione chiozzotta di origine padovana, si alleano con i Genovesi e mettono in difficoltà Venezia.

Sfruttando l’inarrivabile conoscenza veneziana del territorio lagunare, le navi genovesi vengono spinte ad arenarsi nelle barene tra Chioggia e i gli inestricabili canali delle foci dell’Adige e del Po (nei pressi della Torre di Bebbe, forse un manufatto di vedetta romano lungo la via Annia).

La riconquista veneziana di Chioggia pone fine alla guerra con Genova (1381), ma lascia la città quasi completamente distrutta decretandone il declino, aggravato nei secoli seguenti da pestilenze e carestie.

Ma è anche la premessa all’espansione veneziana di terraferma, non più ostacolata dai Carraresi, sterminati dai veneziani, i più scomodi vicini a ridosso della prima terraferma veneziana.

A Chioggia scompaiono le ricche saline e solo nel settecento l’economia si riprende grazie alla nuova attività, la pesca, che porta Chioggia ad essere il più importante mercato ittico dell’alto Adriatico.

Nel sei-settecento, trascinata dalla forza di Venezia, Chioggia diviene anche città d’arte con la costruzione (o ricostruzione) dei più importanti monumenti religiosi e civici.

Il settecento vede anche impegnativi lavori da parte della Veneta Repubblica che, oltre ai ‘Murazzi’ di Sottomarina, grandiosa opera per la difesa dalla potenza del mare, costruisce attorno a Chioggia numerose opere militari quali i forti di San Felice e Ca’ Roman all’imbocco della laguna, gli ottagoni in laguna, il sistema fortificato di Brondolo ed il forte di Cavanella d’Adige, questi ultimi non più esistenti.

La cintura fortificata sarà sfruttata e potenziata anche dai dominanti austriaci dopo la caduta della Serenissima.
L’atmosfera a Chioggia è caratterizzata da una combinazione di elementi, tra cui la sua struttura urbanistica unica, il suo legame con il mare e la sua vivace vita socialeChioggia, spesso definita “Piccola Venezia”, si distingue per i suoi canali pittoreschi, le case colorate sull’acqua, le calli e i ponti che evocano il sapore veneziano. La città offre un’atmosfera autentica, con la possibilità di immergersi nella cultura locale, apprezzare la sua cucina tipica e godersi la bellezza del paesaggio lagunare.
In sintesi: l’atmosfera a Chioggia è un mix di storia, natura, cultura e vita sociale che la rende un luogo affascinante e unico.

 

1 Giorno Roma Chioggia

in treno e trasferimento in bus privato a Chioggia, e visita guidata del centro storico, pranzo in centro storico.

Chioggia, dall’origine antica, è costruita infatti su isole unite da ponti ed è caratterizzata dalla curiosa struttura a spina di pesce.

Da ammirare oltre alla CATTEDRALE, PALAZZO POLI che per qualche anno fu la CASA DI CARLO GOLDONI padre della commedia italiana. Poi PALAZZO GRASSI, ora sede universitaria, per arrivare nell’affascinante PIAZZETTA VIGO dove dall’alto di una colonna domina l’antistante bacino lagunare UN LEONE MARCIANO, emblema della Serenissima Repubblica, meglio noto come “EL GATO” per le ridotte dimensioni.

 

Terminata la visita sistemazione in Hotel e Cena in ristorante

 

2 Giorno

 

Arrivo all imbarcadero di Chioggia dove ci imbarcheremo sulla nostra barca ad uso esclusivo per la chioggi visita della Laguna Sud di Chioggia, con pranzo in un tipico Casone di pescatori

 

“Cason” (ristorante caratteristico sull’ acqua), dove si potrà gustare un ricco pranzo a base di pesce utilizzando prodotti locali

della Laguna di Venezia
“Cason” a Chioggia si riferisce principalmente a due cose: strutture tradizionali nella laguna e, più specificamente, ristoranti e strutture ricettive che utilizzano questi casoniI casoni sono edifici bassi, solitamente in legno o con struttura in legno, che si trovano nella laguna di Chioggia. Sono spesso utilizzati come ristoranti o strutture per il pernottamento, offrendo un’esperienza autentica e suggestiva. 

Ci immergeremo nella caratteristica atmosfera della laguna imparando a conoscere da vicino l’ Ittiturismo: la bilancia e il suono del mare

Assapora il gusto del pesce più fresco!
Fatti sedurre dal piacere di un piatto di pesce pescato con le tue mani, e siedi a tavola con i nostri pescatori e marinanti per goderti un momento tutto speciale durante la tua vacanza.
A Chioggia sono numerose le strutture destinate all’ittiturismo, dove potrai godere dell’ospitalità dei nostri pescatori e partecipare al loro lavoro, e ancora più numerose le opportunità di passare una giornata in mare con i marinanti per scoprire tradizioni e sapori “appena pescati”.


La pesca a Chioggia non è semplicemente pesca d’alto mare. Lungo la Diga di Sottomarina si possono trovare delle costruzioni simili a delle palafitte in cui si pratica la pesca con la bilancia (una grande rete quadrata che viene immersa in acqua e sollevata ad intervalli regolari per raccogliere il pescato).

Alcuni di questi casoni, chiamati “balanse”, sono stati adibiti ad ittiturismo, dove è possibile gustare piatti rustici della tradizione chioggiotta mentre si ammira un panorama unico.
visita allevamento ostriche e cozze

 

Nel pomeriggio visita di Malamocco

Malamocco, un tempo l’antico porto di Padova, è il borgo sospeso nel tempo di cui si era innamorato il fumettista Hugo Pratt, che qui ha ambientato diverse storie di Corto Maltese. È una zona defilata e silenziosa del Lido unica nel suo genere, che si trova nella zona centro-sud dell’isola, in cui passeggiare lungo il canale, tra calli e campi, proprio come a Venezia.

La storia di questo antico borgo è affascinante e millenaria, affonda le radici nella civiltà romana ed è ammantata da leggende incrostate di salsedine che si ascoltano nei racconti dei pescatori veneziani. Discreta e defilata rispetto all’atmosfera frizzante di altre zone del Lido, Malamocco è un borgo circondato da un canale, in cui il tempo sembra essersi fermato.

Tra calli, campi e campielli, a Malamocco si trovano la Chiesa di Santa Maria Assunta, dove sono conservate la statua della Madonna di Marina e un Cristo proveniente da Poveglia, il Palazzo del Podestà e i resti di un forte austriaco.

Ci sono anche un piccolo cimitero accanto al mare, una particolare scuola elementare su palafitte e i Murazzi, la diga di pietra costruita dalla Repubblica di Venezia per proteggere l’isola dall’erosione del mare. E, infine, numerosi orti famosi per i carciofi di Malamocco, tra i più pregiati al mondo

Sembra che l’origine del nome “Malamocco” sia il Medoacus Maior, cioè l’attuale fiume Brenta, da cui Metamauco. C’è una leggenda locale che racconta che l’antica Metamauco, più vicina al mare rispetto all’attuale, sia stata distrutta da un maremoto intorno al 1110 e si dice che oggi, nei giorni in cui le acque sono più calme, si scorgono le sue rovine sommerse, a cui si impigliano le reti dei pescatori.

I nomi che si leggono sulle targhe di questo borgo ricordano le sue origini come porto della città di Padova: infatti, ci sono il Bassanello e la Stanga (come gli omonimi quartieri padovani), così come Piazza delle Erbe. Durante l’Impero Romano e nei secoli successivi fu un luogo di passaggio importante, divenne anche sede vescovile e capitale del Ducato di Venezia. La bocca di porto che prende il nome da questa località è molto più a sud, ed è nota anche come porto degli Alberoni.

 

In serata sistemazione in Hotel e Cena

3 Giorno

In mattinata visita di Sottomarina

Visita guidata del centro di Sottomarina

In centro si trovano tanti locali d’intrattenimento, la maggior parte all’aperto dove, tra musica e colori, si respira la tipica aria vacanziera delle località di mare. Negli ultimi anni Sottomarina è stata oggetto di importanti trasformazioni che l’ hanno notevolmente migliorata sotto molti punti di vista: nuovissimo arredo urbano volto a valorizzare gli spazi verdi, allestimento di  piste ciclabili e zone pedonali, introduzione di tre nuove rotonde destinate a snellire la viabilità.

La zona del centro si presenta particolarmente piacevole grazie al rifacimento delle tre piazze principali: Piazza Europa, Piazza Italia e Piazza Todaro; inoltre i numerosi negozi e boutique consentono di poter effettuare acquisiti di ogni genere, potendo disporre dei migliori marchi e delle ultime tendenze.

Sottomarina, anch’essa molto caratteristica:

infatti se ci si ferma sopra il ponte, appena passata l’Isola dell’Unione si noteranno abitazioni tipiche lagunari, con i colori che le contraddistinguono.

vedrete tipi di Pescherecci e piccole imbarcazioni, con la strada che continua per la Laguna del Lusenzo.

Visita della la Chiesa di San Martino, un imponente costruzione che si eleva nel centro delle abitazioni.
Un tempo ricca di monumenti e chiese, tanto che era chiamata “Clodia minor”, cioè una piccola Chioggia. Con la Guerra del 1379 tra Veneziani e Genovesi, Sottomarina venne distrutta e non più ricostruita per secoli. La parrocchiale di San Martino è un rifacimento ottocentesco.

Maggiori informazioni https://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/arte/italia/veneto/sottomarina/
Curiosità: L’aria di Sottomarina è nota per la sua ricchezza di iodio, un elemento che può avere benefici per la salute, in particolare per il sistema respiratorio e immunitarioQuesto è dovuto all’aerosol naturale che si forma quando l’acqua di mare evapora, rilasciando nello stesso tempo iodio e altri minerali come cloruro di sodio, fosforo, magnesio e zolfo. 

 

LA ZONA VECCHIA
La zona vecchia di Chioggia, un’isola artificiale, offre molte curiosità legate alla sua storia, dalla sua forma di lisca di pesce ai Murazzi, diga in pietra che proteggeva gli argini della laguna. La città è stata costruita in epoca romana, con tracce del cardo e del decumano ancora visibili, ed è stata citata anche nella Storia Naturale di Plinio il Vecchio. 

Seguiamo la stradina che porta a sinistra, seguendo la Fondamenta Lungolaguna, vedremo alcuni spiazzi: di cui il primo che troviamo è Campo Traghetto e poco più avanti Piazza Mercato Vecio, zone che ci portano alla zona storica di Sottomarina, la parte più vissuta.

La Laguna , le Calli storiche con le abitazioni dai tanti colori, accompagnano la passeggiata..

Tra pittoreschi canali, case colorate sull’acqua, calli e ponti dal sapore Veneziano.

Nel tardo pomeriggio imbarco per Pellestrina, l’sola dei pesscatori ferma nel tempo

Gemma della laguna veneziana tra le meno turistiche, conserva un’atmosfera antica, dove gli uomini pescano con le reti tradizionali e le donne intrecciano merletti. Da vedere con calma, gustandosi un frittino e un aperitivo

Pellestrina, isola a sud della laguna veneta, incanta da secoli i suoi visitatori con paesaggi mozzafiato e pittoreschi borghi di pescatori dai colori vivaci. Ma non solo. Questa perla di terra, lunga circa 11 chilometri, sorprende anche per la sua esiguità: la sua superficie varia da appena 23 metri a poco più di 1 chilometro, formando così il litorale più sottile tra la laguna e l’Adriatico Qui sara’ possibile fare un bel giro dell isola in bicicletta

 

Attraverso borghi colorati e oasi naturali, è possibile percorrere l’isola in bici in piena tranquillità, immergendosi completamente nella sua atmosfera pacifica e rilassata.

 

 

 

Un percorso adatto a tutti, lungo viali alberati, il mare, la laguna, allegri borghi e un paesaggio rientro con barca privata a Pellestrina

 

In serata sistemazione in Hotel e Cena in ristorante

 

4 giorno

In mattinata andiamo a dare un occhiata alla laguna nord Con la visita di Torcello

Isola di Torcello

Torcello fu per secoli l’insediamento più importante della laguna ma a partire dal X secolo venne progressivamente abbandonato a favore della ormai predominante Venezia. Qui l’aria è pregna di storia e la millenaria Basilica di Santa Maria Assunta ne è la sua maggiore testimonianza. E possibile salire sulla torre campanaria dalla quale si gode un panorama unico su tutta la laguna nord.
L’isola di Torcello infatti è diventata per un breve periodo il punto di riferimento della laguna veneziana. Siamo attorno al VII secolo d.C. e gli abitanti della vicina città di Altino, minacciata dalle invasioni barbariche, si rifugiano proprio a Torcello.Questo periodo storico ha segnato così tanto la vita lagunare che ha lasciato ancora oggi dei frammenti da ammirare. Proprio in corrispondenza della Cattedrale di Torcello si trova un imponente trono in pietra che secondo la leggenda è appartenuto ad Attila, il famigerato re degli Unni. In realtà le fonti storiche hanno dimostrato che gli Unni non sono mai arrivati a Torcello, ma si sono fermati ad Aquileia, avamposto romano oggi in provincia di Udine. Il trono risale comunque al V secolo d.C., periodo in cui si ha traccia dei primi insediamenti in zona.

La Leggenda del Ponte del Diavolo

Narra la leggenda che, nel periodo della dominazione austriaca a Venezia, una giovane fanciulla si innamorò di un soldato austriaco. Ma la famiglia di lei, contraria all’unione, lo uccise.

La ragazza, disperata, si rivolse ad una maga, che le diede appuntamento a Torcello proprio sul ponte del Diavolo. Usando un rito da lei conosciuto, la maga invocò il Demonio, il quale ridiede vita al giovane austriaco.
I due innamorati poterono fuggire insieme, ma il Diavolo chiese alla strega di portargli delle anime di bambini, in cambio della sua opera.
La donna allora gli promise che, per ben sette anni, gli avrebbe portato l’anima di un bambino appena morto, la notte della Vigilia di Natale,

Ma la strega morì poco dopo per cause naturali e non poté onorare il suo patto.

Ancora oggi, la notte del 24 Dicembre, il Diavolo, prendendo le sembianze di un gatto nero, attenderebbe le anime dei bambini sul ponte del Diavolo.

Ad oggi non si conosce ancora l’origine del nome “Ponte del Diavolo”. Alcuni affermano che Diavoli era il soprannome di una famiglia locale, altri che il nome derivi dalla leggenda narrata sopra, altri ancora parlano di un’ulteriore leggenda, secono la quale sarebbe stato il Diavolo a costruire il ponte in una sola notte. E il fatto che il ponte sia privo del parapetto sarebbe legato al sopraggiungere dell’alba e all’impossibilità di terminare l’opera.

 

 

Al rientro ci spostiamo verso Venezia Mestre per prendere il treno che ci riporta a casa

 

Rientro a Roma

Fine dei servizi