TOSCANA

toscana

Il paesaggio toscano è vario e ricco, circondato dai monti dell’Appennino, costellato di città d’arte lungo le sponde dell’Arno, placido nelle distese della Maremma e mosso tra le colline dal Chianti.

Ma nell’immaginario collettivo esiste un’immagine che descrive pienamente tutta la sua bellezza: dolci colline dorate dalle spighe di grano e sinuose strade bianche che, costeggiate da filari di cipressi, risalgono i morbidi pendii segnando dolci crinali fino a raggiungere casali in pietra dai giardini fioriti. Questa è la Val d’Orcia, un luogo d’incanto. Con i borghi medievali e le città ideali, affacci mozzafiato tra i più illustri vigneti d’Italia, giardini rinascimentali dentro le mura e boschi a piccole macchie nella campagna. Un caldo sole splendente in cielo e fresca ombra nelle cantine dal profumo di mosto. Il tour, che partirà da una passeggiata nell’impareggiabile centro storico di Firenze tra le opere di Giotto, Ghiberti, Brunelleschi e Vasari, si concentrerà nella visita della Val d’Orcia e di tutte le sue eccellenze: dalla città d’arte rinascimentale Pienza, fatta restaurare da Papa Pio II secondo i più elevati ideali dell’umanesimo quattrocentesco, all’antico borgo di Bagno Vignoni, nato su terme romane e rinomato per le proprietà terapeutiche di cui hanno goduto nei secoli Papi, Santi e Imperatori. Saliremo sui rilievi dove sorgono le due città arroccate di Montalcino e Montepulciano, per scoprire la loro antica rilevanza militare quali centri di controllo, guardandosi dai limiti orientale e occidentale della valle, nonché
degustarne l’eccellente produzione di vino rosso, il Brunello del primo e il Nobile del secondo. Entreremo nelle grandi abbazie medievali immerse nel verde, e durante le giornate spese attraversando la radiosa campagna, coglieremo l’occasione per rilassanti passeggiate volte a raggiungere e catturare il ricordo di luoghi simbolo quali la Cappella di Vitaleta o i Cipressi di San Quirico. Investiremo infine una mezza giornata per immergersi in quello scrigno che è Siena e per visitarne il gioiello più prezioso, la Cattedrale, prima di tornare a Firenze e poter dire di conoscere il cuore splendido della Toscana.

In un paese come l’Italia ad altissima concentrazione di opere d’arte Firenze riesce a spiccare come meta top per bellezze architettoniche, pittoriche e scultoree. Culla del Rinascimento italiano, è una città dove gli occhi si nutrono di armonia e perfezione: seppur invasa dai turisti, Firenze è poesia per lo sguardo. L’edificio simbolo del capoluogo toscano è il suo magnifico Duomo, mentre l’apice del romanticismo si raggiunge attraversando il celebre Ponte Vecchio con le sue splendide viste sull’Arno. La punta di diamante del turismo culturale a Firenze è però la Galleria degli Uffizi, uno dei musei più famosi e più visitati al mondo nonché grande orgoglio nazionale. Qui potrete ammirare i capolavori che hanno fatto la storia dell’arte italiana, comprese le opere più celebri di Raffaello, Michelangelo e il Botticelli. L’itinerario artistico prosegue con la visita di Palazzo Pitti, il Corridoio Vasariano e il Giardino dei Boboli.

La magia di Piazza del Campo a Siena è indescrivibile. Nell’attimo in cui si presenta davanti agli occhi la celebre piazza a forma di conchiglia dove si tiene il palio più famoso d’Italia è impossibile non provare un tuffo al cuore. Prendetevi il tempo per assaporare questo momento unico, dopodiché dedicate la vostra attenzione agli splendidi palazzi che si affacciano sulla piazza, in particolare il Palazzo Pubblico, la Torre del Mangia, Cappella di Piazza e Palazzo Sansedoni. La visita di Siena per molti turisti si ferma qui. Voi non abbiate fretta di partire per un’altra meta: la città è ricca di musei, scorci caratteristici e punti panoramici da cui ammirare le dolci colline dei dintorni.

C’è un’attrazione top della Toscana che non si ammira con la vista ma con il gusto: è il Chianti, il vino toscano più famoso in tutto in mondo. Un altro simbolo del Belpaese di cui la Toscana può vantarsi! Le colline del Chianti sono una meta ideale per una vacanza dai ritmi lenti, fatta di cose semplici come gustare i piaceri della buona tavola, riposarsi nel giardino di un agriturismo e passeggiare tra le viuzze di un borgo medievale. Il mezzo migliore per esplorare la regione del Chianti è sicuramente la macchina: solo questo mezzo vi dà la libertà di fermarvi ogni volta che volete, magari per fotografare un magnifico panorama, per visitare una cantina e fare una degustazione oppure per fermarvi a comprare salumi, formaggi, olio e altri prodotti tipici da portare a casa. I borghi da inserire in un itinerario in auto del Chianti sono Castelnuovo Berardenga, Greve in Chianti, Panzano in Chianti, Castellina in Chianti, Radda in Chianti e Gaiole in Chianti.

La Val d’Orcia è il biglietto da visita della Toscana. Si trova nel cuore della provincia di Siena, ed è qui che si trovano le dolci colline toscane ritratte in tutte le cartoline, poster e souvenir, puntellate da filari, vigneti, casolari isolati e file di cipressi. Visitatela in ogni stagione dell’anno per godervela in tutte le sue sfumature di colore, che vanno dal verde dell’erba fresca in primavera al giallo intenso dopo la mietitura.

1°GIORNO: Roma – Firenze – Pienza

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da definire e partenza per Firenze in bus privato.

Arrivo alla stazione S.M. Novella di Firenze e incontro con la guida.
Deposito bagagli e inizio della visita del centro storico.

Tutto il centro città, tra i più iconici d’Italia, è un gioiello salvaguardato dall’UNESCO, costellato di splendidi monumenti, sontuosi palazzi signorili e suggestive chiese; un tour a Firenze è una visita in tutti sensi, alla patria del Rinascimento, dell’Umanesimo, nella culla della scienza moderna, nel cuore e attraverso l’anima d’Italia.

Durante il tour incontreremo la chiesa di San Lorenzo, che dal 1418 ha legato indissolubilmente la sua storia a quella della dinastia Medici, nonché il contiguo palazzo Medici Riccardi, dove vissero Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, e lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo, Paolo Uccello e Botticelli.
Raggiungeremo poi Piazza del Duomo, a fianco dell’immensa Cattedrale di Santa Maria del Fiore e della sua gloriosa facciata, dove si gode della sacralità del Battistero di San Giovanni, le cui meravigliose porte hanno ispirato secoli d’arte e letteratura, all’ombra della più imponente cupola in mattoni che il mondo abbia mai conosciuto, maestoso e misterioso capolavoro del Brunelleschi.

La Cattedrale di Santa Maria del Fiore è una imponente Chiesa in stile gotico costruita sul sito dove si ergeva l’antica cattedrale di Firenze, la Chiesa di Santa Reparata, i cui resti sono visibili nella cripta.

La chiesa fu consacrata quando la facciata era ancora da terminare (fu poi completamente rifatta nel XIX secolo). La facciata è ricoperta di marmi color rosa, bianco e verde. L’ interno della cattedrale, in contrasto, è piuttosto austero.

All’ interno della cupola si può vedere da vicino i bellissimi affreschi di Giorgio Vasari. Il Vasari progettò e lavorò ad uno straordinario Giudizio Universale, che, alla sua morte, fu terminato da Federico Zuccari, suo allievo, nel 1579.

Complesso di Santa Maria del Fiore | FLAWLESS.life - The Lifestyle Guide

L’esterno è decorate con un mix di marmi rosa, bianchi e verde. L’interno, in contrasto, è molto meno decorata, sembra quasi vuota quando appena entri ma ogni singola parte ha il suo perché.

A seguire la chiesa di Orsanmichele, scrigno di arte gotica e scultura quattrocentesca, che perfettamente introduce Piazza della Signoria e le opere d’arte che vi si incontrano.

Orsanmichele è un nome piuttosto lungo per una chiesa, con tre parole diverse che si fondono in un unico termine. Documentatoper la prima volta nel 895come oratorio di San Michele, era circondato dall’orto appartenente all’omonimo monastero benedettino.

La lunga storia della Chiesa di Orsanmichele – Michelangelo Buonarroti è tornato

Si dice che in epoca romana, nel luogo dove oggi sorge il complesso monumentale, fosse stato edificato un tempio dedicato ad Isis, la dea egizia della fertilità, venerata dai Greci e dai Romani che la ritenevano essere la Dea Suprema creatrice dell’universo.

L’austera parte esterna della chiesa rivela che l’edificio si sviluppa su tre piani, un pò come se fosse un palazzo di uffici, e rappresenta una fusione di semplici pareti in pietra serena, complicati archi e finestre in stile gotico, nicchie esterne che proteggono varie sculture.
Non mancherà nel tour il passaggio nella Piazza del Mercato Nuovo, per toccare con mano gli usi e costumi della città antica e romantica.

La piazza del Mercato Nuovo è un’area del centro storico di Firenze, dominata dalla loggia del Mercato Nuovo dove si trova la celebre fontana del Porcellino. Si accede alla piazza da via Porta Rossa (Canto di Baccano), via Calimaruzza, via Por Santa Maria, via di Capaccio, vicolo della Seta e via Val di Lamona.

La piazza è attualmente caratterizzata dalla presenza di un mercato di articoli per lo più in pelle, fortemente orientato ai turisti, che qui transitano numerosissimi, sia per necessità vista l’ubicazione della piazza lungo le arterie di collegamento tra le principali mete artistiche e culturali, sia avendo come fine proprio una sosta nella zona della fontana del Porcellino, essendosi radicato l’uso, dopo la seconda guerra mondiale, di sfregare il muso dell’animale per ingraziarsi la Fortuna e auspicare un ritorno a Firenze.

Piazza del Mercato Nuovo - Wikipedia

Oltre a questi celebri monumenti, si affacciano sulla piazza una serie di edifici storici che, per quanto messi in ombra dalla loggia, conservano tracce di alcuni significativi episodi della storia cittadina.

Pranzo libero.

Al termine delle visite, recupero bagagli e con la tramvia si raggiungerà il bus.
Partenza per Pienza, arrivo in hotel e sistemazione nelle camere riservate.
Cena e pernottamento.

 

2°GIORNO: Pienza (visita di Montepulciano e del centro storico di Pienza)

Prima colazione in Hotel.
Incontro con la guida e partenza per la visita di Montepulciano.
Nata sul crinale del monte Poliziano, a cavallo tra la Valdichiana e la Valdorcia, Montepulciano è dai tempi etruschi crocevia per commercianti e pellegrini, centro d’interesse di grandi famiglie, stabilitesi o cresciute nella città, strategica per il controllo dell’asse viario più importante del centro-Italia. Visiteremo in primis il Tempio di San Biagio, quindi saliremo in Piazza Grande dove si erge la Cattedrale, il fiorentino Comune e gli eleganti palazzi dei nobili e cardinali poliziani.

Il tempio di San Biagio fu edificato da Antonio da Sangallo il Vecchio tra il 1518 e il 1545 e rappresenta un capolavoro del Cinquecento toscano. La chiesa si colloca al centro di un prato pianeggiante e la sua posizione, fuori della città, in mezzo a un paesaggio straordinario, ne evidenzia la grandiosità. L’origine della chiesa è legata ad un fatto miracoloso avvenuto il 23 aprile 1518, quando due fantesche, Antilia e Camilla, e un contadino di nome Toto, passando dinanzi ad un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino e San Francesco, abbiano visto la Vergine aprire e chiudere gli occhi, come se fosse viva.

Foto Tempio di San Biagio a Montepulciano - {info}

La chiesa della Madonna di San Biagio, con pianta a croce greca, cupola centrale e abside semicircolare, è affiancata da due campanili, di cui solo quello a sinistra risulta compiuto, ed è tutta in travertino. All’interno, l’unica parete corredata di numerosi elementi decorativi è quella corrispondente all’Altar Maggiore dove si trova un grande dossale marmoreo al centro del quale si inserisce l’affresco raffigurante la Madonna col Bambino e san Francesco, protagonista dei miracoli che portarono alla costruzione del tempio.

Davanti alla chiesa si trova l’armonioso edificio della Canonica, con due bei loggiati, eseguita intorno al 1550.

Chiesa di San Biagio - Cosa vedere a Montepulciano, Siena

Da qui scenderemo lungo la strada, lunga un miglio, che si snoda lungo la cresta del monte, circondata dei palazzi e chiese, cantine e negozi, che per la bellezza e vivacità tutt’oggi rende la città una delle più frequentate della campagna toscana.

Pranzo degustazione in un’azienda agricola a Montepulciano.

Rientro a Pienza e visita della città, la città ideale, “nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza” (cit. Giovanni Pascoli) del papa Pio II, al secolo Silvio Enea Piccolomini.
Letterato, diplomatico, uomo di cultura, che seppe ben spendere una fortuna per cancellare l’aspetto contadino dalla città che gli aveva dato i natali, per trasformarla in un bocciolo di perfezione rinascimentale.

La Cattedrale dell’Assunta rappresenta, meglio di ogni altro monumento o palazzo, il pensiero di Papa Pio II.

Avendo abitato per anni in Germania Papa Pio II conosceva le Hellenkirchen tedesche (in italiano chiese a sala) e quindi volle che la sua cattedrale avesse le tre navate alte uguali.

Duomo di Pienza o Cattedrale dell'Assunta - Recensioni su Il Duomo di Pienza, Pienza - Tripadvisor
Al tempo stesso Papa Pio II era affascinato dalle linee gotiche delle chiese francescane specie di Assisi (da cui l’occhio centrale ed il tetto a due spioventi) e dalle linee “ricche ma sobrie” delle chiese di San Sebastiano a Mantova e Santa Maria Novella a Firenze disegnate da Leon Battista Alberti.

Questi furono i temi che dette al Rossellino per progettare la nuova Cattedrale.

La prospettiva geometrica e astronomica della Piazza Pio II e del Duomo, le forme grandiose e leggiadre del Palazzo Piccolomini, gli scorci sulla valle più bella e fotografata della Toscana, resero questo antico borgo dimenticato, uno dei laboratori più affascinanti del ‘400 italiano, la cui scoperta e comprensione “val bene una messa”, un pernottamento o addirittura un viaggio intero.
Al termine delle visite, rientro in Hotel.
Cena e pernottamento.

3°GIORNO: Pienza (visita di San Quirico e Bagno Vignoni) 

Prima colazione in Hotel.
Incontro con la guida e trasferimento ai Cipressi di San Quirico, passeggiata fino al secondo
cerchio di cipressi (1 Km circa), salvaguardati dall’UNESCO come l’intera valle, per la loro
unicità, isolati e incorniciati in un immenso campo di grano, sul morbido fianco di una collina.

I Cipressi di San Quirico d'Orcia, Toscana | Paesaggi, Natura, Toscana

Sono una cartolina vintage ambitissima dai turisti, che non si fanno problemi a parcheggiare in doppia fila sulla Via Cassia pur di immortalare quello che sarebbe stato un quadro perfetto di Caspar David Friedrich, uno dei massimi interpreti del Romanticismo europeo, se solo fosse vissuto ai giorni nostri. In una sola parola: divini.

Partenza per San Quirico e visita della cittadina. Il paese di San Quirico d’Orcia, oltre che alla
Collegiata romanica che le da il nome, con le notevoli decorazioni a rilievo dei due ingressi,
sarà tappa del tour grazie agli Horti Leonini, incantevole giardino cinquecentesco all’italiana,
allestito e donato da un concittadino, Diomede Leoni, che si prodigò per il recupero e l’abbellimento della sua città, devastata dalle guerre con Firenze.

San Quirico d'Orcia: cosa fare, cosa vedere e dove dormire - Toscana.info

Gli Horti Leonini sono un grande esempio di classico giardino all’italiana, realizzati intorno al 1580 da Diomede Leoni, dal quale prendono il nome.

Leoni era un cultore dell’arte antica e rinascimentale che acquistava opere negli ambienti romani per conto dei Medici: fu proprio Francesco I de’ Medici a donargli un terreno nel cuore di San Quirico d’Orcia, dove sarebbero poi sorti gli Horti, che ancora oggi mantengono il loro aspetto originario.

I giardini sono suddivisi in due zone: quella inferiore, a forma di rombo, è recintata da muri e da lecci potati ed è composta da aiuole triangolari bordate da una doppia siepe di bosso. Al centro, una scultura attribuita all’artista senese Bartolomeo Mazzuoli raffigura Cosimo III de’ Medici (1688).

LAVORI DI “RESTAURO DELLA RAGNAIA DEGLI HORTI LEONINI” – Comune di San Quirico d'Orcia

Pranzo in trattoria toscana.

Dopo pranzo, partenza per Bagno Vignoni e visita del borgo, stazione termale di epoca
etrusca, romana e moderna, che ha visto tra i suoi più illustri clienti Santa Caterina da Siena,
Pio II e Lorenzo il Magnifico. Ancora oggi, tutto raccolto attorno all’antica vasca, il borgo si è
sviluppato con SPA e hotels che non ne hanno rovinato né l’aspetto né l’atmosfera. Infine,
dal “Parco del molino”, area termale Settecentesca, si gode di un bel panorama verso il
fiume Orcia, il Monte Amiata, il castello di Rocca d’Orcia e la parte-est sud della splendida valle.

Bagno Vignoni: terme fiabesche nel cuore della Toscana - TuscanyPeople

Al termine della visita, trasferimento alla Cappella di Vitaleta e passeggiata (1 Km e mezzo)
per raggiungere la collina su cui la Cappella è adagiata.
Al termine delle visite, rientro in Hotel.

 

4°GIORNO: Pienza (le grandi abbazie: Monte Oliveto Maggiore, Sant’Antimo e Montalcino)

Prima colazione in Hotel.
Incontro con la guida e trasferimento all’abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
Il tema della giornata, le “Grandi abbazie”, ci condurrà in primis a nord della Val d’Orcia, nella
suggestiva zona delle Crete Senesi, per giungere al grandioso complesso di Monte Oliveto
Maggiore che si affaccia sui calanchi: nascosto da un bosco su di un piccolo promontorio, si disvela alla fine di una piacevole passeggiata lungo un ombreggiato viale di cipressi.

Le sue peculiarità sono la bella chiesa barocca, che conserva alcune splendide opere del Quattrocento e Cinquecento, ma soprattutto la sfida a distanza che si creò nella decorazione ad affreschi del chiostro, tra due grandi dell’arte italiana: Luca Signorelli e Giovanni di Antonio Bazzi, detto “il Sodoma”. Il chiostro è infatti uno dei più belli in Toscana, grazie al ciclo con trentotto scene che narrano le Storie di San Benedetto.

Abbazia di Monte Oliveto Maggiore - Terre di Siena

Pranzo-degustazione in azienda agricola.

Dopo pranzo, partenza per l’Abbazia di Sant’Antimo e visita della leggendaria abbazia che attribuisce la sua fondazione a Carlo Magno, anche se in realtà una chiesa era già presente, legata al luogo della sepoltura e martirio del santo di cui porta il nome. Si può dire invece che il Sacro Romano Impero contribuì enormemente alla sua bellezza: l’abbazia fu arricchita di doni e privilegi e all’abate fu conferita giurisdizione su innumerevoli territori tra Grosseto, Siena e Firenze, tra cui il Castello di Montalcino. Il fascino dell’abbazia è perfettamente riassunto nelle parole del poeta francese André Suarès: “Lontana da tutto, nascosta in fondo al deserto, in una conca di alberi, la chiesa abbaziale, vecchia di quasi mille anni, aderge la sua massa enorme”.

L'Abbazia di Sant'Antimo - Parco della Val d'Orcia

Ultima tappa della giornata sarà Montalcino, dove effettueremo una passeggiata breve che
permetterà di attraversare tutto il borgo e di conoscerne la lunga storia millenaria e quella del suo pregiato Brunello, fino alla sua fortezza, perfettamente preservata.

E’ una bellissima città storica immersa nello splendido paesaggio del Parco Naturale della Val’Orcia e rinomata in tutto il mondo per la straordinaria produzione del prezioso Brunello di Montalcino.

Montalcino: la guida completa

Il borgo è rimasto pressoché intatto dal XVI secolo. Una volta raggiunta la cima su cui si erge Montalcino, un vero e proprio spettacolo si apre davanti agli occhi: un continuo susseguirsi di sinuose colline punteggiate qua e là da fiori gialli e rossi, antiche querce, pittoreschi alberi d’olivo, panoramiche strade di campagna che serpeggiano attraverso armoniosi vigneti e cipressi isolati qua e là.

La città di Montalcino è diventata ricca e famosa grazie al Brunello, uno dei migliori vini italiani e tra i più apprezzati al mondo.

Prima che il Brunello sia pronto da bere, deve essere fatto invecchiare per un minimo di 5 anni, 2 dei quali in botti di quercia, mentre il Rosso di Montalcino è pronto dopo un solo anno di invecchiamento. Tra i più rinomati produttori di vino menzioniamo Biondi-Santi, Schidione e Banfi.

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Ma Montalcino non è solo vino, è anche arte e cultura. Il centro storico è dominato dalla possente Rocca, fortezza costruita nel 1361 come segnare il passaggio della città sotto il dominio di Siena. Il panorama che si gode dai bastioni della rocca è davvero spettacolare; và dal Monte Amiata, attraverso le Crete fino a Siena, e attraversa tutta la Val d’Orcia fino alle colline della Maremma.

Le stradine ed i vicoli di Montalcino sono davvero incantevoli e il borgo è il luogo ideale dove poter passeggiare tra il labirinto di deliziosi negozi di arti e mestieri, caffè, ristoranti e wine bar.

Al termine delle visite, rientro a Pienza.

 

5°GIORNO: Pienza – Siena – Firenze – Roma

Prima colazione in Hotel.
Partenza per Siena, incontro con la guida e visita della città.
Siena è la città del sogno gotico dove, tra il Duecento e il Quattrocento, si sono realizzati progetti invidiabili, unici in Italia e degni del desiderio di grandezza della Repubblica e dei suoi cittadini. Partiremo dalla Fortezza Medicea, da cui si vede la mole della grande Basilica di San Domenico, scrigno delle reliquie della figlia più illustre della città: Santa Caterina da Siena.

Giungeremo quindi alle piazze che costellano l’antica via di pellegrinaggio: Piazza Salimbeni, con la sede del Monte dei Paschi, Piazza Tolomei e la più famosa Piazza del Campo.

La piazza principale, o meglio da tutti chiamata “Il Campo”, fu costruita sull’intersezione delle tre strade principali che conducevano a Siena e destinata ad essere un terreno neutrale dove poter celebrare feste e ricorrenze politiche e civili. L’omogenea forma architettonica della piazza e degli edifici che vi si affacciano non è, ovviamente, casuale: il comune creò delle apposite linee guida nel 1297, prima ancora che venissero eretti tutti i palazzi della piazza, compresi quelli civici. Se qualche struttura non si fosse ben omologata alle linee guida, veniva demolita, come successe all’antica chiesa di San Pietro e Paolo. Questo siginifica che l’armoniosa convivenza tra gli edifici e la piazza non è altro che il risultato del volere dei capi che si sono succeduti al comando della città.

Salotti d'Italia: alla scoperta di Piazza del Campo a Siena

La piazza, con la sua circonferenza di 333 metri, è stata pavimentata con un disegno di mattoni rossi a coda di pesce diviso da 10 righe di travertino bianco, che le danno la forma di una conchiglia e creano 9 sezioni che sembrano indicare verso Palazzo Pubblico, sede del governo civico. Ogni sezione rappresenta uno dei 9 governatori che hanno esercitato il proprio potere durante il “Governo dei Nove”, considerato a lungo uno dei governi più stabili e pacifici in Italia. Da un punto di vista artistico, le sezioni avevano lo scopo di rappresentare le pieghe del mantello della Vergine Maria, non solo Santa Patrona della città, ma considerata anche la “somma governante” di Siena…sebbene alcuni abbiano suggerito che l’armonica costruzione della piazza stia a significare la rappresentazione artistica della valle del Montone.

Piazza del Campo a Siena

Un tempo, Siena aveva le stesse dimensioni di Parigi, sebbene dopo la devastazione della peste la popolazione diminuì drasticamente senza mai riuscire a riportare la città al suo glorioso passato, persino oggi. Piazza del Campo era stata concepita come un’area dove l’intera cittadinanza potesse incontrarsi per dar luogo ad attività varie, giochi, eventi politici – motivo per cui fu costruita delle dimensioni adatte ad ospitare l’intera città.

Dopo una sosta per godere della immensa bellezza di questo progetto di fine ‘200 e del grandioso Palazzo Pubblico e la sua torre, ci dirigeremo verso la più bella chiesa della cristianità intera: il Duomo di Siena.

Il Duomo di Siena si trova nell’omonima piazza situata al di sopra di Piazza del Campo, è un bellissimo complesso in stile gotico che ospita una gran quantità di tesori firmatiDonatello, Pisano e Michelangelo ma anche affreschi del celebre Pinturicchio. La Cattedrale è di una bellezza impressionante tanto che basta ammirarne la parte esterna per rimanere profondamente colpiti.

Duomo di Siena - Wikipedia

Costruita tra 1214 e il 1263, presenta una struttura a croce latina, una cupola non molto sporgente con il campanile accanto. Sia l’esterno che l’interno sono decorati in blocchi di marmo bianco a cui sono alternate più sottili strisce nere verdastre, sono questi i colori rappresentativi di Siena.

Al centro del Duomo l’unico riquadro che rimane solitamente visibile è Il fantastico Massacro degli Innocenti, del 1481 di Matteo di Giovanni nel transetto sinistro. L’ artista era ossessionato da questo tema, ci ha lasciato a proposito inquietanti dipinti sia nel Palazzo Pubblico che in Santa Maria dei Servi a Siena.

Scoperto il pavimento del Duomo di Siena. Ecco le date

I disegni più antichi sono quelli al centro vicino l’entrata – La ruota della Fortuna e La Lupa senese circondata dai simboli delle città alleate datati 1369. Le opere sono state restaurate durante i secoli perché rovinate, in passato non usava proteggerle, alcune infatti sono tuttora particolarmente consumate. Ogni pannello racconta una storia diversa – ti invitiamo a scoprire quelli che più ti colpiscono e approfondirne la storia acquistando la piccola guida disponibile nel Bookshop dedicato nella Cattedrale.

Al termine delle visite, tempo libero a disposizione per una passeggiata nel centro storico
della città e partenza per il ritorno a Roma.
Fine dei nostri servizi.

 

La quota comprende:

  • Trasferimenti con mezzo privato per tutto il circuito
  • Pernottamenti in camera doppia, con trattamento di pernottamento e prima
    colazione – Cene in Hotel o ristoranti del centro storico di Pienza, come indicato in
    programma
  • Pranzo in ristorante selezionato il 3° giorno
  • Pranzi degustazione prodotti tipici il 2° e il 4° giorno
  • Guida/accompagnatore per tutto il viaggio, da Firenze a Firenze
  • Tutte le visite ed escursioni indicate in programma

La quota non comprende:

  • Collegamenti per/da Firenze
  • Ingressi ai musei,
  • Siti archeologici e Chiese: il costo, per le visite previste, è di circa Euro 40,00 per persona,
    l’importo verrà riconfermato in fase di prenotazione
  • Escursioni e visite facoltative, non previste in programma
  • Tassa di soggiorno a partire da Euro 2,50 per notte per persona (da
    pagare in loco)
    Pasti non previsti in programma,
  • Bevande,
  • Mance,
  • Facchinaggi,
  • Extra di carattere personale e tutto quanto non espressamente indicato.