- Informazioni
- Mappa
- Recensioni
- Informazioni aggiuntive
- Tour simili
Cosa è incluso
OMAN
L’Oman è una meta ancora poco conosciuta, che si sta timidamente aprendo al turismo, una terra per certi aspetti incontaminata e proprio per questo vi suggerisco di visitarla prima che venga presta d’assalto da frotte di cinesi e giapponesi.
Per il momento il paese ha aperto le sue porte principalmente all’Europa ma non passeranno troppi anni prima che venga sponsorizzata dalle agenzie di viaggio di tutto il mondo, con il rischio che vada perdendo quella autenticità che ancora lo contraddistingue e lo rende unico all’interno della Penisola Araba.
Terra affascinante tra passato e futuro. Un Paese che raggruppa testimonianze di un passato con interessanti resti archeologici, molte fortezze di fango, in parte restaurate, posizionate in luoghi strategici per osservare le grandi carovane che in tempi antichi attraversavano il Paese per raggiungere il Mediterraneo, trasportando e scambiando merci provenienti dall’India e dall’Oriente con resine preziose quali l’incenso di cui il Paese è ricco. Attualmente l’Oman è proiettato verso il futuro e di questo ci si accorge girando per la bella Muscat, ammirando l’architettura dove viene amalgamata la tradizione architettonica araba, con archi e giardini racchiusi. Bello il deserto di sabbia dorata con alte dune che arrivano fino alla spiaggia.
Un viaggio completo di 6 giorni per assaporare appieno tutta la bellezza del Sultanato, la parte dell’Oman centrale con Muscat, il deserto, le oasi, i forti, i villaggi locali.
Un paese con delle caratteristiche geografiche particolari e abitato da una popolazione pacifica. Un paese moderno nelle strutture, ma che offre una natura incontaminata e selvaggia grazie ad una scarsa densità di popolazione; con una superficie similare a quella dell’Italia è abitato da solo 3 milioni di persone.
Effettuare il tour dell ‘Oman vi consentirà di arrivare in zone, in villaggi autentici, tradizionali, e poter ammirare paesaggi davvero unici.
L’ Oman è uno dei paesi più pacifici al mondo nonostante in tutta la zona limitrofa ci siano guerre interne e tensioni religiose, basti pensare alla Siria, allo Yemen e all’Iraq. L’Oman è un paese musulmano ma grazie al loro spirito non estremista è una meta al momento super sicura. L’ Oman è infatti l’unico paese al mondo in cui i fedeli seguono l’ibadismo, una corrente religiosa aperta al dialogo e neutrale al conflitto tra sunniti e sciiti.
Cosa vedere
Una natura incontaminata, un paesaggio arido dove per chilometri e chilometri non si incontra nessuno se non qualche pacifico cammello e capretta, micro paesini che spuntano all’improvviso in mezzo a verdi palmeti, i wadi, le sorgenti di acque calda che sgorgano dalle montagne, i Souk straripanti di ogni meraviglia e i mercati più tradizionali dove si può ancora assistere alle aste di pesce e bestiame. Scogliere che precipitano nel blu intenso del mare, il deserto con le sue altissime dune color albicocca, i forti dalle torri merlate, insomma il fascino dell’oriente assieme a tutte le comodità del mondo moderno. L’Oman vi abbaglierà e tornerete a casa con il groppo alla gola, speranzosi di tornare presto a scoprirne altri angoli nascosti.
28 marzo – 1° giorno: Roma – Muscat
Ritrovo dei partecipanti presso aeroporto e operazioni imbarco volo per Muscat con scalo. Arrivo e dopo il disbrigo delle formalità doganali per l’ingresso nel paese ed il ritiro del bagaglio, trasferimento in hotel.
29 marzo – 2° giorno: Muscat
Colazione e mattinata a disposizione.
Muscat si estende ai piedi del Jebel Hajar, sul Golfo dell’Oman. È una delle capitali più piccole del mondo con i suoi 3 kmq. L’urbanistica è conforme alle tradizioni dell’architettura araba: nessun edificio è più alto della torre del Muezzin, nessun tetto inclinato, color sabbia e bianco come colori predominanti nelle costruzioni. La capitale rispecchia la doppia anima dell’Oman. La città vecchia di Muscat circondata da mura e un tempo vietata agli stranieri ospita musei, due forti (Mirani e Jalani) ed il palazzo del Sultano. La parte moderna di Muscat, invece, è divisa in distretti, ognuno dei quali consacrato ad una attività diversa.
Nel primo pomeriggio inizio delle visite di Muscat con la Royal Opera House, vista dall’esterno. La Royal Opera House, ovvero il teatro dell’opera, è stato inaugurato nel 2011 e progettato dagli stessi architetti della Grande Moschea. Anche qui è un tripudio di marmo abbagliante, giardini curatissimi e un pavimento dove potrete specchiarvi. Insomma, l’emblema della perfezione. Vale la pena fermarsi per ammirare l’edificio anche solo esternamente.
Proseguimento per “Old Muscat” dove si potranno ammirare Al Alam Palace, il palazzo ufficiale di Sua Maestà il Sultano e i 2 forti portoghesi Jalali & Mirani – solo esternamente.
Al Alam Palace, il Palazzo del Sultano si può visitare purtroppo solo dall’esterno. Colpisce per il gioco di azzurro ed oro con cui è stato decorato, le forme arrotondate delle colonne che ne caratterizzano la facciata, i giardini fioriti, i pavimenti così lucidi da sembrare bagnati, l’ordine e la pulizia maniacale che caratterizza tutta la città. È una delle sei residenze del sultano, e viene utilizzato soltanto per le occasioni ufficiali.
Avvicinandosi al palazzo, ai lati della residenza reale sulle colline circostanti, si scorgono le antiche mura cittadine e le torri di avvistamento: i forti Al Jalali e Al Mirani. Entrambi i forti risalgono alla occupazione portoghese e purtroppo non sono visitabili. In particolare il forte Al Jalali, appollaiato sulla montagna che domina il porto regalerebbe una vista mozzafiato sulla baia di Muscat.
La capitale dell’Oman incanta i visitatori come nessun’altra città del Golfo sa fare, forse perché non ha quell’atmosfera vagamente artificiale che contraddistingue la maggior parte delle altre città della regione. Muscat, Mutrah e Ruwi sono i quartieri centrali: è molto piacevole passeggiare nelle vie di Muscat, la vecchia zona del porto dove ha sede il palazzo principale del sultano, nonostante questo quartiere abbia pochi negozi e scarse attrazioni turistiche oltre alle antiche mura; Mutrah, situato 3 km a nord-ovest di Muscat, è il più importante quartiere commerciale e residenziale della zona del porto, mentre a pochi chilometri nell’entroterra si trova Ruwi, la moderna area commerciale.
Tempo a disposizione per gironzolare tra le varie botteghe del Mutrah Souk.
Mutrah Souk, nel cuore della città, è un mercato tradizionale dove si possono trovare oggetti di artigianato e souvenir. Il profumo intenso dell’incenso, misto a quello di oli profumati, gelsomino e spezie, inonda gli stretti vicoli.
Come ogni paese arabo che si rispetti il Souk è il cuore pulsante della città, un labirinto di negozi, affollatissimo e straripante di ogni genere di mercanzia: stoffe, spezie, gioielli, pugnali, ect. aperto dalle 16,00 fino alle 22,00. Per l’argento c’è un negozio in particolare che ricorda tanto la grotta di Ali Babà, la scelta è talmente ampia che dopo un po’ gira la testa. Il profumo di incenso pervade ogni angolo, tutti i negozi hanno infatti il proprio incensiere posto davanti all’ingresso, indipendentemente dalla merce che vendono. L’ odore è inebriante, un festival per i nostri sensi. Per tradizione non posso tornare a casa senza nemmeno un ricordino e il Souk di Mutrah è il posto giusto. Prima di acquistare è d’obbligo trattare sul prezzo, fa parte della cultura anche se vi accorgerete da subito che molti negozianti non hanno la faccia da arabi, sono piuttosto pakistani e indiani.
Finiti i vostri acquisti faremo una passeggiata lungo la Corniche, il lungo mare di Mutrah, suggestivo soprattutto al tramonto quando il caldo si fa più tollerabile e le prime luci illuminano la città e la bella Moschea dai colori pastello. Potrete rilassarvi su di una panchina e contemplare le enormi barche del sultano ormeggiate in porto, assieme a due romantici dhow di legno, usati per le escursioni turistiche lungo la costa.
Cena in un ristorante locale. Rientro e pernottamento in hotel.
30 marzo – 3° giorno: Muscat – Nizwa – Jabal Shams – Jabreen
Dopo colazione andremo a visitare a Muscat la Grande Moschea del Sultano Qaboos, è moderna e imponente ma al tempo stesso regala un immenso senso di pace e tranquillità, al di là della vostra religione di appartenenza. È stata fatta costruire ed interamente finanziata dal sultano nel 1995; è stata portata a termine dopo 6 anni, nel 2001. È talmente grande che arriva ad ospitare fino a 20.000 fedeli. È completamente rivestita di marmi pregiati, tra cui quello di Carrara, di un bianco accecante. A darci il benvenuto troviamo un bellissimo giardino con aiuole fiorite, fontane zampillanti e alberi di frangipane.
Nota: Le donne dovranno indossare pantaloni e maglie con maniche lunghe, coprire il capo con uno scialle o una sciarpa. Tutti i visitatori non posso indossare pantaloncini corti, abiti da spiaggia, abbigliamento senza maniche o trasparenti.
Qui potrete ammirare un enorme lampadario fatto interamente di cristalli swaroski e il tappeto persiano più grande del mondo (70×60 mt) in pura seta, tessuto da 600 donne che hanno impiegato 4 anni per realizzarlo. Il tappeto non può essere calpestato dai non musulmani, motivo per cui la zona di passaggio è protetta da un rivestimento in tessuto. La maestosità del lampadario è irriproducibile in foto, va visto con i propri occhi. Oltre al lampadario, l’enorme sala che arriva ad ospitare 6.000 fedeli, è abbellita da colonne di marmo, mosaici di stampo iraniano, e finestre impreziosite da raffinati decori floreali.
Visitiamo subito la sala di preghiera delle donne, impreziosita da un bei lampadari di murano, soffitto a cassettoni in legno di sandalo, porte di legno intagliato e finestre con vetri colorati. Nulla in confronto allo sfarzo che vi lascerà a bocca aperta e che caratterizza la sala di preghiera degli uomini, che supera quella delle donne già come dimensione.
Il sole e la luce che si riflettono sul marmo sono talmente abbaglianti che è fondamentale avere con voi gli occhiali da sole o non riuscirete a tenere gli occhi aperti.
Alla fine della visita partenza per Nizwa.
Nizwa, la città oasi immersa nel verde con un mix di moderno e antico, fu capitale dell’Oman nel 6° e 7° secolo. Una delle più antiche città del sultanato, ne era il centro culturale d artistico. Il Daris Falaj di Nizwa è il più grande falaj unico in Oman e fornisce alla campagna circostante tutta l’ acqua necessaria per irrigare le piantagioni. La città, famosa per i suoi monumenti storici, artigianato e prodotti agricoli, ha un ampio Souk con un’ampia varietà di prodotti d’artigianato – caffettiere, spade, pelletteria, argenteria, antiquariato e utensili. Il forte di Nizwa, completato nel 1668, fu sede governativa durante la dinastia Al Ya’ruba ed è il monumento più visitato dell’Oman. La Moschea dedicata al Sultano Qaboos, completamente ristrutturata, è una delle più antiche moschee in Oman e, la sera, la chiamata del Muezzin ai fedeli per la preghiera riempie l’aria.
Arrivo a Nizwa l’antica capitale. Oggi la città è conosciuta per il suo forte, considerato uno dei più belli di tutto l’Oman, il brulicante souk, la Moschea del Sultano Qaboos, la moschea più vecchia del paese, la coltivazione e lavorazione dei datteri. Nizwa ha iniziato il suo processo di ammodernamento sotto il regno del sultano Qaboos che ha costruito strade, ospedali e scuole. Attualmente il governo sta cercando di sviluppare il turismo in questa regione che offre scenari naturali di inimmaginabile bellezza.
Se il Souk di Muscat è un intricato labirinto di vicoli in cui la vostra vista era rimasta offuscata dal fumo e profumo dell’incenso, noterete subito che il Souk di Niwza è molto diverso. Sicuramente ha un aspetto più moderno e vi sorprenderà l’ordine e la pulizia che regna sovrana. Se quello di Muscat vi era piaciuto, ora preparatevi a lustrarvi gli occhi. Troverete fucili, pugnali, argento, otre giganti, ceramiche, spezie coloratissime, legumi di ogni tipo. I monili in argento sono più cari rispetto a Muscat e non si contratta, il prezzo è fisso ma la qualità nettamente superiore. Io nel dubbio ho comprato un ricordino in entrambi i posti. Qui i venditori sono omaniti, e non pakistani o indiani e rispetto al Souk di Muscat potrete curiosare con calma senza l’assillo dei negozianti che tentano di vendersi ogni cosa su cui posate gli occhi.
Proseguimento per la visita all’antico delizioso villaggio di montagna Misfat Al Abryeen.
Misfat al Abreyeen è un posto difficile da rendere a parole. È un piccolo villaggio costruito su un’altura e letteralmente incastonato nella roccia formato da antiche case di terra e fango.
Le abitazioni hanno un aspetto precario ma sopravvivono da secoli. Ricordano tanto quei paesini che si vedono nei presepi.
Con una breve passeggiata negli stretti vicoli del paesino si giunge a diversi terrazzamenti coltivati, un’oasi lussureggiante in netto contrasto con il resto del paese.
Qui si possono osservare da vicino i falaj, che si snodano tra palme, banani e orti coltivati. I falaj sono i canali d’acqua utilizzati nei tempi antichi per poter rendere coltivabili i terreni di queste aspre montagne, sono protetti dall’UNESCO dal 2006. In alcune vasconi le donne lavano indumenti e stoviglie.
Partenza e sosta per ammirare la città vecchia di Al Hamra e proseguimento verso Jabal Shams, “il picco del sole”, a 3.000 metri sul livello del mare. E’ la più alta vetta del sultanato dalla quale si potrà ammirare il “Gran Canyon” dell’Oman…. uno spettacolo mozzafiato!
Dal fondovalle si risale il profondo Wadi Ghul per circa una decina di chilometri e mano a mano che si raggiunge la cima il paesaggio cambia totalmente, diventa quasi lunare. Le montagne brulle dell’Oman sono punteggiate da rari arbusti, unica fonte di sostentamento delle buffe caprette che animano questa terra desolata ma di grande fascino.
La strada tortuosa è un crescendo di emozioni e suggestioni fino a raggiungere quota 2.000 metri. Qui le pareti rocciose creano un canyon vertiginoso il Gran Canyon d’Arabia, denominato anche Wadi Ghul, un baratro enorme che si apre all’ improvviso e regala un panorama mozzafiato.
Partenza da Jebel Shams per il villaggio di Jabreen per la visita del Forte Jabreen, raffinato esempio di architettura islamica con iscrizioni su legno e affreschi alle pareti e ai soffitti.
È composto da 55 stanze dislocate su 3 piani, e come appena accennato, a differenza del Forte di Nizwa e del Forte di Nakal, costruiti per scopi puramente difensivi, il Castello di Jabreen è stato prima di tutto una residenza e lo dimostrano le stanze finemente decorate e ammobiliate con morbidi tappeti e cuscini colorati, come la biblioteca dove sono custoditi anche diversi libri.
La stanza più suggestiva è sicuramente quella del sole e della luna, con un soffitto a cassettone in legno intagliato e dipinto a tinte forti, dove predomina il rosso e delle finestre la cui caratteristica è quella di fare entrare distintamente la luce del sole e della luna, da qui il nome.
Notevoli anche le iscrizioni in rilievo che decorano alcune volte e pareti e riportano alcuni passi del corano.
Successivamente sosta fotografica al Forte di Bahla, Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Rientro a Nizwa. Cena e pernottamento in hotel.
31 marzo – 4° giorno: Nizwa – Wahiba Sands
Dopo colazione partenza in direzione del deserto. Lungo la strada sosta a Birkat al Mouz, un villaggio tradizionale nella regione di Nizwa, è una tappa incantevole che ti trasporterà indietro nel tempo.
Si continuerà in direzione del deserto di Wahiba Sands, un mare di sabbia sempre in movimento da vivere in 4×4 o a dorso di cammello. Si farà visita a una famiglia di beduini nella loro tenda nel deserto per poter conoscere da vicino il loro semplice modo di vivere.
Gli ospiti potranno divertirsi con il “Dune Bushing” sulle maestose dune di sabbia lunghe 200 km e larghe 100 km, che si innalzano per anche 150 m e si manifestano in tutte le possibili sfumature di colore, dall’arancione all’ambra. Sosta per godersi un indimenticabile tramonto.
Il deserto di Wahiba, che prende il nome dalla tribù che da secoli vive in questi luoghi, ha un ampiezza di svariate centinaia di kilometri, uno spazio immenso dove non si incontra davvero nulla se non sabbia, ma lo scenario in cui ci ritroviamo immersi è indimenticabile. Un territorio sconfinato caratterizzato da dune rosse costantemente modellate dal vento. Le più alte possono raggiungere i 100 metri di altezza.
Cena e pernottamento al campo.
1° aprile – 4° giorno: Wahiba Sands – Wadi Bani Khalid – Sur – Muscat
Prima colazione al campo e partenza per Wadi Bani Khalid una delle oasi più belle in Oman: una vallata lussureggiante con palme da dattero e piscine naturali circondate da alte montagne rocciose.
Tempo a disposizione per poter effettuare un rigenerante e rilassante tuffo in queste magnifiche piscine naturali.
Proseguimento per Sur, particolare villaggio di pescatori e visita ad una fabbrica di dhown, le tradizionali imbarcazioni usate dai pescatori. Il dhow è la tipica imbarcazione a vela della Penisola Arabica ma viene usata anche lungo le coste dell’Africa, in particolare in Kenya, Zanzibar e Tanzania, territori che in passato facevano parte del Sultanato dell’Oman. Queste imbarcazioni vennero usate per secoli per il commercio e il trasporto di merci, oggi non sono più utilizzate dai navigatori ma solo da collezionisti o durante eventi pubblici. Per la costruzione di un dhow viene utilizzato legno pregiato importato dall’Indonesia e si impiega circa un anno/un anno e mezzo prima che l’imbarcazione sia ultimata. Il costo si aggira attorno ai € 200.000 che non è certo trascurabile ma ricordate che la lavorazione è fatta interamente a mano!
Sur, una graziosa città costiera racchiusa in una baia naturale. Un tempo era un importante scalo sulle rotte dei marinai e ancora oggi il mare gioca un ruolo fondamentale nell’economia di questa cittadina. Sur è infatti famosa per i cantieri navali dove i dhow, le tipiche imbarcazioni di legno omanite, vengono ancora costruite a mano. La strada costiera che dal deserto conduce fino a Sur è caratterizzata da panorami mozzafiato dove si può apprezzare la bellezza autentica di un paese che non è ancora stato contaminato dal turismo di massa e strutture alberghiere faraoniche, che per quanto comode e di charme deturpano in maniera irreparabile il paesaggio.
Ci rechiamo da subito al Faro di Al Ayjah che regala una bella vista panoramica su tutta la baia. In origine era una torre difensiva ma poi venne convertito in faro per permettere ai dhow di raggiungere la baia di Sur in tutta sicurezza.
Proseguimento e sosta al Wadi Shaab prima di raggiungere Bamah Village. Sosta al cratere di Bamah, uno spettacolare cratere di calcare sommerso, dove sul fondo si può intravedere l’acqua azzurra del mare. I locali sostengono che il cratere si sia formato per la caduta di un meteorite, da qui il nome in arabo Hawaiyat Najm (la “stella cadente”), molto più poetico dell’altro. In realtà si è formato per il cedimento naturale della roccia calcarea sottostante. È possibile raggiungere il fondo di questa dolina carsica tramite una comoda scalinata di cemento che se da un lato rovina un po’ il contesto, dall’altro vi permetterà di tuffarvi per un bagno ristoratore nelle acque cristalline, un misto di acqua dolce e acqua salata.
Rientro a Muscat, cena e pernottamento in hotel.
2 aprile – 5° giorno: Muscat – Roma
Dopo la colazione trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo per l’Italia.
Arrivo e fine dei servizi.
LA QUOTA COMPRENDE
- Volo di linea Roma – Muscat in classe economica a partire da euro 700,00 (quota da riconfermare al momento dell’emissione)
- Trasferimenti da/per aeroporto
- Trasferimenti durante il tour
- Pernottamenti in strutture a 4 ****
- Colazione e cene come da programma
- Guida in lingua italiana
- Ingressi ai siti come da programma
- Assicurazione medico bagaglio
- Assicurazione annullamento
LA QUOTA NON COMPRENDE
- Pranzi
- Bevande ai pasti
- Mance guida e autista
- Extra di carattere personale
- Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”
Di più ASIA
Maggiori informazioni su questo tour
LA QUOTA COMPRENDE
- Volo di linea Roma – Muscat in classe economica a partire da euro 700,00 (quota da riconfermare al momento dell’emissione)
- Trasferimenti da/per aeroporto
- Trasferimenti durante il tour
- Pernottamenti in strutture a 4 ****
- Colazione e cene come da programma
- Guida in lingua italiana
- Ingressi ai siti come da programma
- Assicurazione medico bagaglio
- Assicurazione annullamento
LA QUOTA NON COMPRENDE
- Pranzi
- Bevande ai pasti
- Mance guida e autista
- Extra di carattere personale
- Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”
Scelta del posto a bordo dell’aereo:
I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.
Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.
Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.
Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.
I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.
L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.
Documenti per l’espatrio:
- Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei (6) mesi al momento dell’arrivo nel Paese.
- Visto d’ingresso: non necessario
L’Oman, o più propriamente Sultanato dell’Oman, è un paese della Penisola Araba con capitale Muscat ( si pronuncia Mascat) caratterizzato da un territorio prevalentemente desertico, con oasi che sorgono sui letti dei fiumi e un lunghissimo tratto di costa bagnata da due diversi mari: il mar Arabico e il golfo di Oman.
Ha una superficie grande più o meno come Italia, di cui 82 % è occupato dal deserto, il 15% dalle montagne e il restante 3% dalle pianure.
Confina a nord-ovest con gli Emirati Arabi, ad ovest con l’Arabia Saudita e a sud-ovest con lo Yemen.
Geograficamente ha una posizione strategica, su una delle rotte marittime più importanti di tutto il mondo già dai tempi antichi. L’Oman controlla inoltre lo stretto di Hormuz, che collega Golfo di Oman con il Golfo Persico, di grande importanza economica per commercio del petrolio. Un tempo questa zona era spesso preda di pirati, oggi è tutto regolato da severi accordi commerciali stipulati tra l’Oman e l’Iran.
L’economia ruota attorno al petrolio che rappresenta l’84% delle entrate statali ma il paese ha scelto di non sfruttare tutti i giacimenti presenti e diversificare l’economia, da qui la strategia di sviluppare un piano per incrementare il turismo, in particolare quello italiano.
L’Oman è una monarchia assoluta governata dal Sultano Qaboos (che si pronuncia Kabus), era un monarca illuminato che governava dal 1970 ed ha fatto per il proprio popolo cose incredibili. Il vecchio sultano, il padre di Qaboos era un despota, molto all’antica e conservatore. Qaboos, dopo aver studiato in Inghilterra, è tornato in patria e con un colpo di stato pacifico è subentrato al governo del padre, promuovendo una politica di modernizzazione e tolleranza che ha portato l’Oman ad avere uno dei tassi di sviluppo più alti di tutto il mondo. Pensate che in Oman la sanità è gratuita, così come l’istruzione e ai più meritevoli viene pagata anche l’Università. Al compimento dei 20 anni, gli uomini sono omaggiati di un terreno di 500 mq su cui costruire la propria casa senza dimenticare che si può richiedere un aiuto in denaro al sultano in qualsiasi momento. Il popolo omanita non paga nemmeno le tasse!
Va dà se che in Oman non esistono poveri o criminali.
Tutto il paese e, Muscat in particolare, è disseminata di ritratti di questo uomo eccezionale. L’effige del Sultano è presente anche sulle banconote.
Il Sultano era molto amato e rispettato e nonostante il suo orientamento di apertura è molto severo, moderno ma conservatore al tempo stesso. Il suo motto : progredire senza dimenticare le proprie radici e tradizioni. Ad esempio è vietato costruire palazzi più alti di 7 piani per rispettare la natura e il paesaggio; non troverete la selva di grattacieli che caratterizzano città come Dubai o Abu Dabhi. Vige un piano regolatore a tutela della tradizione, le case sono basse, bianche e in particolare nella capitale sono finemente decorate.
E’ vietato suonare il clacson e se si passa con il rosso si rischia di passare una notte in prigione! Addirittura si rischia una multa se la propria macchina risultasse essere troppo sporca. Non sorprendetevi quindi alla vista degli enormi SUV bianchi dai vetri oscurati e sempre tirati a lucido che frecciano in città.
In Oman vivono circa 4,5 milioni di abitanti di cui 2,5 milioni sono immigrati provenienti dal vicino Pakistan, Bangladesh e India e costituiscono la manodopera del paese. Gli omaniti infatti sono principalmente militari, dipendenti statali o tassisti, un lavoro quest’ultimo molto diffuso anche come secondo impiego, essendo una professione vietata agli immigrati.
A differenza di altri paesi islamici è un paese che sta investendo anche sulle donne. Qui una donna può lavorare, guidare un’auto e fare tutto ciò che potrebbe fare una occidentale. Possono ricoprire anche ruoli ministeriali.
Vaccini
Nessuno vaccino è necessario. L'acqua è potabile.
Persone
Gli omaniti sono persone riservate ma calorose e ospitali allo stesso tempo. Un popolo che ama la propria terra e le loro tradizioni. Nonostante il turismo sia destinato a crescere velocemente mi auguro riescano a mantenere questo loro atteggiamento per lungo tempo affinchè i visitatori possano trovare quell’ambiente genuino che tanto mi ha colpito ed ho amato.
Di contro , la separazione dei sessi in Oman è estrema, in certi mercati addirittura l’assenza delle donna è totale, in altri solo le donne possono accedervi.
Nelle Moschee gli ingressi e gli spazi di preghiera sono separati mentre per strada uomini e donne non si scambiano effusioni ma non è raro vedere uomini che passeggiano mano nella mano o che si salutano strofinando i reciproci nasi. Un gesto molto buffo e tipico omanita.
È una cultura molto diversa dalla nostra e per quanto possiamo essere in disaccordo con certe tradizioni, impariamo ad osservare senza giudicare.
Non ci sono ancora commenti.