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Cosa è incluso
E’ propio cosi.
In questo tour da me creato,mettendo da parte ogni informazione che raccoglievo,e dopo circa 3 anni,ecco il riassunto di queste informazioni.
So che già sono pronti a copiare in tanti, mi fanno tristezza chi lo fa,e poi lo rivende come farina del suo sacco.Sono persone che non hanno creatività e quindi è facile copiare.
Ma io qualche cosa non la scrivo,e non pubblicherò neanche sui social durante il tour.
Un itinerario per chi conosce già Napoli e vuole approfondire alcune delle interessanti peculiarità di questa capitale partenopea
PROGRAMMA
1 Giorno – ROMA NAPOLI
Partenza da Roma in autobus verso la vivace capitale partenopea
Napoli è una città ricca di cultura e sono molti i Musei da visitare ma sicuramente tra i tanti tesori nascosti di Napoli c’è il Museo di Anatomia dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli uno dei più antichi del mondo.
Il museo affonda i suoi natali nella necessita degli anatomisti, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, di poter preparare e conservare pezzi anatomici a scopo didattico. Il pioniere degli studi sui segreti dei corpi fu Marco Aurelio Severino, un celebre anatomista e chirurgo del Seicento che istituì presso l’ospedale San Giacomo il nucleo più antico della collezione e inizia a prendere “forma, dopo vari trasferimenti, nel 1901.
Fu Giovanni Antonelli celebre anatomista a sistemare l’esposizione presso la sede attuale nell’ex Convento di Santa Patrizia (protettrice della città insieme a San Gennaro). Il Museo oggi, è una sezione del più articolato progetto MUSA, Museo Universitario delle Scienze e delle Arti, della Università degli Studi della Campania ed illustra l’evoluzione degli studi anatomici a partire dal ‘700.Il Museo Anatomico conserva una collezione di scheletri di ogni epoca, forma e dimensione conservati con le più svariate tecniche esemplari e una serie di iniezioni vascolari.
Oltre alla raccolta delle cere anatomiche che sono opere modellate tra la fine del ‘700 e la metà dell’800 come strumento di insegnamento per svelare i misteri del corpo umano a coloro che non avevano accesso alle rare sessioni di dissezione di corpi umani negli atenei e negli ospedali universitari. Interessanti le pietrificazioni di Efisio Marini e i due corpi essiccati con il sistema vascolare evidenziato tramite iniezione intravasale e la collezione di malformazioni fetali. Curiosissima è la presenza di due tzanzas, teste rimpicciolite degli indios Jivaros, che fanno bella mostra di sé all’interno di una piccola teca.
La seconda visita della giornata sarà a pochi passi dal museo nella seicentesca e monumentale chiesa di San Carlo all’Arena ,dedicata a San Carlo Borromeo situata nei pressi della centralissima piazza Cavour e lungo via Foria. L’interno, è conservato uno splendido crocifisso in marmo sull’altare maggiore, opera del 1599 di Michelangelo Naccherino. Il Cristo Crocifisso del Naccherino è oggi adagiato su un letto di velluto rosso ed esposto in una delle cappelle di questo edificio di culto. Le crepe dovute ai danni, sul volto e sul corpo di Cristo, contribuiscono a conferire alla figura di Gesù un’umana sofferenza per le pene della croce, attribuendo all’opera una maggiore drammaticità.
2 Giorno
Dopo colazione ci spostiamo nel rione Bisignano per visitare la chiesa Santa Maria del Pozzo famosa per la leggenda della Carrozza d’Oro, dei cunicoli segreti e degli amanti della regina Giovanna Molte leggende sono legate al nome delle due regine di Napoli, le «Angioine» Giovanna I e Giovanna II . La piu chiacchierata fu Giovanna II detta la Dissoluta che non passava inosservata alle cronache dell’epoca; La Chiesa di Santa Maria del Pozzo è un antico luogo di culto di origine medioevale, sorta a sua volta, sopra i resti di una villa di epoca romana risalente al periodo augusteo. La storia ci narra che a causa di una violenta alluvione avvenuta nel 1488 la chiesa (inferiore) rimase sepolta sotto fango e pietre. Fu la regina Giovanna d’Aragona, nei primi anni del XVI secolo, a volere la costruzione di una nuova chiesa con annesso convento sopra quella più antica, che non fu però demolita, bensì impiegata come cripta. Proprio quest’area fu meta prediletta dalla regina Giovanna II e ancora oggi, conserva tutto il suo fascino misterioso.
Una delle tante e leggendarie curiosità che rende affascinante la figura di Giovanna II D’Angiò (governò Napoli dal 1414 al 1435) è sicuramente quella che dipinge la regina napoletana in una donna dissoluta, dedita ai piaceri mondani, ai vizi e alle lussurie, conquistandosi il titolo di «mangiatrice di uomini». Si narra che a calar della sera, la regina Giovanna II D’Angiò raggiungesse i suoi amanti a bordo di una Carrozza D’Oro. Per non farsi riconoscere percorreva una serie di cunicoli segreti tra Napoli e Somma Vesuviana, fino ad arrivare nella cripta dei misteri posta sotto la Chiesa di Santa Maria del Pozzo
Se vuoi aggiungere
Non lontano dalla Chiesa di Santa Maria del Pozzo, in località detta Starza della Regina sorge un importante sito archeologico che ha restituito alla luce una villa di epoca romana; trattasi molto probabilmente della celebre Villa di Augusto, grande Imperatore romano. La leggenda vuole che qui sia custodita la tomba dell’Imperatore Augusto (mai stata trovata) in quanto i testi storici, collocano il luogo di sepoltura del potente sovrano proprio qui, nell’area denominata la Starza della Regina.
Ci spostiamo nel cuore del centro storico di Napoli nei pressi di Via Duomo per visitare la Chiesa Donna Regina Nuova un sito storico e polo culturale attualmente gestito dalla curia. Comprende il Museo Diocesano e le due chiese, barocca una e gotica l’altra. Grazie alle suore Clarisse, che la gestitono dal 1617 fino al 1861, abbiamo una chiesa barocca di incredibile bellezza. In essa vi si trovano ricchi marmi policromi, l’altare in breccia di Sicilia scolpito da Francesco Solimena. Notevole è anche il coro delle monache. Una singolarità è costituita dalla Pala altare, realizzata in legno e oro e raffigurante, tra l’altro, Sant’Andrea e San Bartolomeo – la chiesa custodirebbe le reliquie dei due santi. La Pala appartiene al vecchio edificio medievale e lo si nota chiaramente. Il coro delle monache, che è la vera e propria ciliegina sulla torta dell’intero complesso. Infatti, il coro è affrescato ed è incantevole
Alla fine della visita effettueremo un incontro molto particolare con un convento su ruote: il treno che cura l’anima e guida all’eternità dove si trovano i FRATI MINORI FERROVIARI una comunità di Frati Francescani Rinnovati che vive in cinque vagoni degli anni Quaranta. Sono 8 i “Frati Minori Rinnovati” che vivono in questo convento in totale povertà e in preghiera, offrendo assistenza a chi ne ha più bisogno. Cercano di imitare nella quotidianità il loro santo fondatore, Francesco d’Assisi, “lodando il Signore per tutto il creato”. Nel quartiere di Scampia, a Napoli, dal 1976 una comunità di Francescani vive con tutto quello che gli altri scartano – frutta e verdura invendute, cibi in prossimità della scadenza e perfino un treno delle Ferrovie dello Stato. È così: cinque bei vagoni degli anni Quaranta si sono trasformati in un convento, noto come “La stazione dell’anima”.
I vagoni funzionano come cappelle, celle, confessionale, laboratorio e sale per ricevere le visite. Ci sono anche un giardino e un piccolo orto. La zona in cui vivono è una delle più pericolose e difficili di Napoli, e per questo escono nelle vie del quartiere e cercano di unirsi alla gente, ascoltando e dando consolazione di fronte alla dura realtà che si vive. Prestano anche servizio nella parrocchia e visitano carceri e ospedali. Non usano né accettano denaro, solo coperte e cibo che cucinano in una vecchia stufa a legna. Ciò che avanza viene donato ai più bisognosi.
Dopo questa parentesi spirituale andremo a “lustrarci gli occhi” con un panorama idilliaco prendendo il nuovissimo ascensore di Monte Echia che porta alla vista Mozzafiato su Napoli
L’ascensore ha aperto nell’aprile 2024 dopo 17 anni di lavori L’ascensore collega via Santa Lucia e il Chiatamone in 30 secondi con la splendida collina di Pizzofalcone a Napoli meritandosi l’appellativo di uno dei luoghi più belli di Napoli con il belvedere e i giardini su un panorama mozzafiato da Capodimonte al Vesuvio, da Sorrento a Capri, da Castel dell’Ovo a Posillipo. Un belvedere celebre anche dalla serie dei “Bastardi di Pizzofalcone”. Il sito ha anche e soprattutto un valore storico eccezionale, essendo il luogo di fondazione della città ed essendo ben visibili i ruderi della villa di Licinio Lucullo. Un bellissimo panorama sul golfo e sulla storia di Megaride è attivo tutti i giorni dalle 7 alle 22.30..
2 Giorno xxxxxx – nuove ed avveniristiche stazioni del metro linea 6 controllare che anche san pasquale abbia aperto …non si è capito
Visita alla nuova metropolitana linea 6 che ha aperto nuove stazione dai disegni avveniristici
Questa metropolitana leggera, oggi solo parzialmente completata, nasce dalle ceneri di un grande scandalo della tangentopoli napoletana degli anni ’90 che si arenò lasciando cantieri aperti e sconforto e sfiducia nei cittadini. La linea 6 sfrutta le opere già realizzate in quella occasione nel sottosuolo di Fuorigrotta, ed il progetto prevede il proseguimento, tutto in sotterranea (fino a Piazza Municipio, per un totale di 5,8 Km e nove stazioni.
I lavori di completamento della Linea 6 della metropolitana di Napoli collegheranno la zona occidentale al centro della città da Piazzale Tecchio a Fuorigrotta fino Piazza Municipio, nel centro di Napoli.
La Stazione San Pasquale appena aperta fa parte del percorso di completamento della Linea 6 della metropolitana di Napoli, e consente il collegamento della zona occidentale della città con piazza Municipio. Progettata da Boris Podrecca sorge all’estremità est della villa Comunale nei pressi dell’omonima piazzetta, e serve le zone di via Caracciolo, Villa Comunale, quartiere Chiaia. È una stazione a due facce, con una saettante pensilina sovrastante che scandisce lo slargo della piazza e sotto un monumentale apparato scenografico caratterizzato da un grande guscio metallico con pannelli colorati in azzurro che rimandano al mare. E così ha definito la struttura l’architetto, “una vertiginosa discesa a mare”, composta da cinque differenti livelli che si sviluppa su circa 35 metri di altezza. Fedele alla filosofia delle Stazioni dell’Arte che caratterizza anche la linea 6, la fermata è arricchita dalle opere di Peter Kogler, dei pannelli di rivestimento che simulano le onde marine, rispondendo al desiderio di Podrecca di sottrarsi al tradizionale allestimento con opere d’arte alle pareti, “togliendole” invece, per dare la sensazione agli utenti di immergersi nell’acqua.
Ha appena aperto a luglio 2024 anche la stazione Chiaia della Linea 6 che si trova a piazza Santa Maria degli Angeli alla fine di via Gennaro Serra, la strada che sale da piazza del Plebiscito verso via Monte di Dio all’incrocio con via Nicotera, vicino al Teatro Politeama e contribuirà anche al rilancio della storica zona cittadina.
la Stazione Chiaia si trova sul percorso Piazzale Tecchio – Piazza Municipio e prevede le fermate di Mostra, Augusto, Lala e Mergellina, con stazioni già funzionanti. La nuova stazione di Chiaia è stata progettata dall’architetto napoletano Uberto Siola e sarà una stazione dell’arte con opere affidate all’artista Peter Greenaway ed è un edificio ipogeo alto circa dieci piani, con uno straordinario percorso centrale costituito da una gradonata elicoidale che si trova in un grosso edificio cilindrico, coperto da una cupola in acciaio e cristallo. Tutte le opere strutturali sono complete e sono in corso delle finiture della stazione
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