Santo Stefano Sassanio, l’Aquila, Navelli-Casteldelmonte

ristorante-1

Bianco come le cime innevate dei suoi monti, verde come le dolci colline dell’entroterra e blu come il suo bel mare.

Questo è l’Abruzzo, “forte e gentile”: una terra tutta da scoprire, con centinaia di attività da fare e mille cose da vedere, che fa della varietà dei paesaggi e della ricchezza faunistica i suoi punti di forza.

Una delle zone più suggestive dell’Abruzzo è sicuramente quella del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, al cui interno si trova appunto la catena montuosa della Laga e il massiccio del Gran Sasso, il più alto del centro Italia.

Per il nostro soggiorno avremo la possibilità di pernottare al Sextantio Albergo Diffuso a Santo Stefano di Sessanio (AQ): piccola roccaforte medievale in Abruzzo, con camere e appartamenti sparsi nel borgo, un’antica cantina, un ristorante, una sala meeting e la reception sparsi in edifici adibiti un tempo a fienili, stalle, porcili, cantine e alloggi per agricoltori e pastori. Le originarie case in pietra e legno sono state restaurate per divenire camere d’albergo, i sotterranei del villaggio sono oggi suite nuziali, il leggendario “covo di streghe” del villaggio ospita invece una sala meeting. L’Albergo Diffuso ha riportato in vita un piccolo borgo abruzzese caduto in abbandono, anche grazie al coinvolgimento delle tradizioni locali legate alla produzione dei saponi naturali e alla filatura della lana, tornati oggi fiorenti come una volta.

Santo Stefano di Sessanio fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” ed è in effetti tra i più suggestivi del Parco, per l’armonia degli elementi architettonici: un cammeo incastonato tra i monti, prossimo all’altipiano di Campo Imperatore. La conservazione dell’impianto insediativo in perfetta continuità con il paesaggio circostante, fu dovuta, paradossalmente, al pressoché totale spopolamento che il paese ha subito nella seconda metà del ‘900, ma anche alla scelta virtosa di dar vita ad una “Carta dei valori per Santo Stefano di Sessanio”, che nell’agosto 2002 fu sottoscritta dal Comune, dall’Ente Parco e dalla Società Sextantio, che ne ha rilanciato uno sviluppo turistico sostenibile nella forma dell’albergo diffuso.

Santo Stefano di Sessanio è un borgo medioevale fortificato edificato tra le montagne dell’Abruzzo ad oltre 1250 metri di altitudine, all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga. L’attuale configurazione urbana del borgo si costituisce in pieno Medioevo quando si sviluppa il fenomeno dell’incastellamento: abitati d’altura, circondati da un perimetro murario fortificato che restano ancor oggi uno degli elementi storico-topografici maggiormente caratterizzanti l’immaginario del paesaggio italiano. L’integrità tra territorio e costruito storico si è conservata residualmente in alcuni borghi incastellati della montagna appenninica proprio a causa del loro spopolamento, nel più generale contesto di depauperamento del meridione, abbandono della montagna ed emigrazione delle sue genti.

 

In occasione della festa della befana ad Aquila ci sarà la possibilità di assistere alla fiera strettamente legata alla tradizione e alla distribuzione di regali ai bambini a nome della Befana e fu fortemente incoraggiata dal Fascismo, nell’ambito dell’opera di “romanizzazione” della penisola. L’evento terminerà in serata con la conclusione della Serenata delle chezette di Scanno, una sorta di canto di questua ridanciano che mutua le sue origini, rinvigorendone la sfrontatezza nelle richieste dei doni, dalla Bona strema di Capodanno, tanto cara ai bambini quello di Scanno in provincia de l’Aquila.

La sera della Befana, il cinque di gennaio, nugoli di giovani muniti di strumenti musicali, i più strampalati, si portano sotto le finestre della maggior parte delle ragazze del paese e cantano, cantano, cantano fino a ottenere la promessa di abbondanti e succulente cibarie. Il giorno successivo i cantori vanno a raccogliere i frutti di tanta semina presso le abitazioni delle damigelle cui era stata fatta la serenata e, in capo a due giorni, tutti insieme, questuanti e donatrici, si recano in una trattoria a mangiare in compagnia

1°GIORNO:  4 Gennaio Roma – Santo Stefano di Sassanio

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da definire e partenza in direzione di Santo Stefano di Sassanio, arrivo e sistemazione nelle camere riservate. Pranzo libero.

Tempo libero per godersi la propria camera che traspira “calore”

Cosa vedere a Santo Stefano di Sessanio, borgo tra i 19 più belli d'Italia

Pomeriggio visita a piedi di  Santo Stefano di Sessanio, in passato centro ricco grazie ai proventi dell’attività pastorale, allettante al punto che i Medici di Firenze se ne appropriarono apportandovi influenze della loro arte e cultura. Borgo fantasma fino alla seconda metà del Novecento, riprende vita grazie alla geniale idea di un giovane imprenditore che ha trasformato il piccolo centro in un albergo diffuso.

l paese venne eretto tra l’XI il XII secolo sui ruderi di un pago chiamato Sextantio, dal latino “Sextantia”, ad indicare la distanza di sei miglia romane da Peltuinum, importante crocevia dei traffici che da Roma giungevano sulla costa adriatica, e deve la sua prosperità, sin dai tempi più remoti, alla centralità rispetto ad assi viari strategici come le vie consolari Valeria e Claudia Valeria e, in seguito, alla vicinanza con il Tratturo regio, strada maestra della transumanza di connessione tra L’Aquila e Foggia. Nel XIII secolo appartenne alla Baronia di Carapelle, divenendo in seguito possedimento dei Piccolomini e quindi, dalla fine del XVI secolo, della potente casata medicea. E’ sotto la guida di Francesco de’ Medici che il borgo visse il suo periodo di massimo splendore, intorno al commercio della lana “carfagna”, una lana nera di tipo grezzo prevalentemente usata per le uniformi militari e per il saio dei monaci, prodotta a Santo Stefano e lavorata a Firenze. Nel XVIII secolo, il borgo entrò nell’orbita del Regno delle Due Sicilie e divenne possedimento privato del Re di Napoli fino all’Unità d’Italia. Il nucleo centrale medievale è dominato da un’imponente torre merlata, di forma cilindrica, detta Torre Medicea che, distrutta dal terremoto dell’Aquila del 2009, è in fase di ricostruzione. Essa emergeva dal profilo urbano, come evidente espressione di potere, sul territorio circostante. All’interno dell’antico recinto difensivo si insediò una piccola guarnigione nell’insolato che ancor oggi viene detto “Casa del Capitano”. Il borgo fortificato ha una configurazione ellissoidale. Le abitazioni e i percorsi viari, stretti e angusti, sembrano essersi sviluppati seguendo cerchi concentrici, che hanno come punto di partenza la torre cilindrica. Troviamo, anche in questo borgo, le case mura con il profilo scarpato; per ragioni difensive e a causa della mancanza di spazio, le abitazioni sorgono su più piani (case torri) e, in alcuni casi, sopra percorsi coperti, analoghi agli “sporti” di Castel del Monte.

Qui sarà possibile degustare e acquistare le eccellenze gastronomiche del Parco Gran Sasso Laga e del territorio aquilano.

Tra questi i più noti sono: lo zafferano di Navelli, definito l’Oro Rosso D’Abruzzo,
spezia prelibata fin dall’antichità, è ritenuto il migliore al mondo. Le lenticchie di S. Stefano di Sessanio, piccole, tenere e gustose.

Eccellenza gastronomica d’Abruzzo lo Zafferano aquilano, spezia prelibata, costosa e assai
ricercata sin dall’antichità. Quello della Piana di Navelli è ritenuto il migliore al mondo e per un chilo di zafferano in fili occorrono ben 200.000 fiori…

L'Albergo diffuso di S. Stefano di Sessanio

Durante la passeggiata guidata attraverso le suggestive stradine del borgo, è possibile una
sosta presso la bottega di Valeria Gallese, una giovane e creativa donna d’Abruzzo, che
sta riscoprendo e innovando un’arte antica, tante le sue storie che sorprendono e scaldano il cuore.

Dormire a Santo Stefano di Sessanio a Sextantio Albergo Diffuso - I Viaggi di Manuel

A Santo Stefano di Sessanio non può mancare una piacevole sosta nella bottega di Valeria … una specie di luogo delle meraviglie dove tra una miriade di morbidi gomitoli spuntano capolavori di lana colorata secondo metodi e sistemi naturali utilizzando foglie, bacche, radici e vino Montepulciano … Una donna, un’imprenditrice artigiana caparbia che ha rivitalizzato un’arte antica recuperando la tradizione della lana sucida, ottenuta dalla tosatura delle pecore dei
pascoli del territorio del Gran Sasso.

L'AquiLANA: Bottega di AquiLANA a Santo Stefano di Sessanio.

Un esempio di vitalità creativa in mezzo alle montagne dell’Appennino traendo spunto da territorio e attività tradizionali, il tutto reinventato secondo una visione di gusto e di charme tutta al femminile che porta impresso il marchio L’AquiLANA.

Santo Stefano di Sessanio: : Guida su cosa vedere, cosa fare, storia, hotel, ristoranti e shopping

Sarà possibile effettuare  presso il Vostro Albergo Diffuso,un corso di panificazione. Al termine del corso sarà possibile degustare il pane fatto da voi con salumi e formaggi locali con un buon calice di Montepulciano.O un corso di biscotteria tradizionale abruzzese . Al termine del corso sarà possibile degustare i biscotti fatti da voi accompagnati da liquore tradizionale.

 

2°GIORNO: 5  Gennaio – Navelli-l’Aquila – Santo Stefano Sassanio

Prima colazione nel ristorante del borgo,con prodotti fatti in casa e prelibatezze del territorio.

Partenza per Navelli. Navelli sorge su una collina che domina un altopiano posto tra la Maiella e il Gran Sasso che tra ottobre e novembre si tinge di splendidi fiori viola. È un piccolo borgo di
origini medievali ormai abitato da pochissime persone e visitarne la parte antica richiede
impegno e voglia di salire e scendere per vedere ciò che rimane di un luogo suggestivo
ma semi abbandonato. Scalinate, archi, case di pietra e strade strette dove si svolgeva la
vita del popolo contadino e pastorale e lassù in alto, si affaccia il palazzo baronale (Palazzo
Santucci), dimora dei Signori che godevano della ricchezza offerta dalla natura di quei terreni sottostanti, fertili e vocati alla produzione dello Zafferano dorato e intensamente profumato.

Navelli al 4° posto nella classifica nazionale del concorso Il borgo dei Borghi 2022 – AbruzzoLive

Il Medioevo in Abruzzo è stato un momento di grande creatività e raffinata cultura, tanto che ancora oggi ci dona la possibilità di ammirare chiese, oratori e abbazie magnificamente decorati con pregevoli corredi scultorei e cicli pittorici di inestimabile valore, spesso frutto di
autori non ben individuati. Importante è stata la presenza in Abruzzo del monachesimo, sia benedettino che delle sue diramazioni cistercense e celestina, che ha contribuito largamente alla
riorganizzazione sociale e al riassetto economico del territorio, alla sua crescita culturale e allo sviluppo artistico e architettonico di cui restano diversi mirabili esempi.

Pranzo libero.

Nel pomeriggio visita dell’Aquila.

L’Aquila è una città dalle mille sfaccettature, nata, secondo la leggenda, dall’unione di 99 castelli abruzzesi. I castelli in principio erano 100, ma alla fine uno si ritirò e così vennero fondate 99 piazze con 99 chiese e 99 fontane. Questo il passato mitico. Il presente, purtroppo, è meno magico, poiché l’Aquila sta ancora affrontando le conseguenze del terribile sisma del 6 aprile 2009, costato la vita a 309 persone. Oggi, a distanza di più di 10 anni, la ricostruzione procede ancora lentamente: il centro storico, devastato dalle scosse, è ancora in parte inagibile, e nella zona rossa regna tuttora un silenzio irreale. Eppure, oggi più di prima L’Aquila è una città che va scoperta. E va percorsa a piedi, camminando su e giù proprio in quel centro storico, fatto di un dedalo di vicoli, ripide stradine e splendidi scorci, dove commercianti e ristoratori aquilani hanno coraggiosamente riaperto i loro esercizi tentando di restituire alla comunità il suo cuore pulsante. Quello stesso coraggio che ha portato l’Aquila a entrare nella rosa delle dieci città candidate al titolo di Capitale Italiana della cultura 2022.

L'Aquila - TuristInAbruzzo

La Basilica di Collemaggio è forse il monumento più famoso dell’Aquila. Fu iniziata nel 1287 per volere di Pietro da Morrone, dove lo stesso fu prima incoronato papa con il nome di Celestino V (definito da Dante nella Divina Commedia come “colui che fece il gran rifiuto” ) e poi sepolto nel 1296.  Già messa duramente alla prova dal terremoto del 1703, la Basilica, che dal 1902 è monumento nazionale, è stata gravemente danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009. Tuttavia nel dicembre 2017, dopo un accurato restauro strutturale, è tornata al suo antico splendore ed è stata riaperta al pubblico. Quella che viene aperta la sera della Perdonanza si trova sul lato destro ed è la prima Porta Santa costruita al mondo.

Tempo libero - Casa Vacanze Gran Sasso Castel del Monte (AQ)

Basilica di San Bernardino. Di particolare pregio la sua splendida facciata rinascimentale, opera di Cola dell’Amatrice. La basilica, posta sulla sommità di una monumentale scalinata, ospita il Mausoleo Camponeschi e quello di San Bernardino. Anch’essa gravemente danneggiata dal sisma del 2009, è stata riaperta al pubblico nel 2015.

Cattedrale di San Massimo. È il Duomo della città intitolato ai santi Giorgio e Massimo. Chiesa episcopale dell’arcidiocesi dell’Aquila è stata edificata nel XIII secolo e abbattuta dal terremoto del 1703. Successivamente venne restaurata in stile Barocco, mentre la facciata appare neoclassica. Il terremoto del 2009 l’ha gravemente danneggiata provocando il crollo della copertura del transetto. È ancora inagibile e chiusa al pubblico.

 

Chiesa di Santa Maria del Suffragio. Popolarmente detta Chiesa delle Anime Sante, divide con la Cattedrale la piazza del Duomo.  Costruita a metà del 17esimo secolo e distrutta dal terremoto del 1703, è stata praticamente riedificata a partire dal 1713, in suffragio delle vittime del sisma, e oggi rappresenta la massima espressione dell’architettura religiosa aquilana nel 18esimo secolo. Dopo il terremoto del 2009, nel quale è rimasta gravemente danneggiata, è stata “adottata” dal governo francese che ha contribuito a finanziare i lavori di restauro consentendone la riapertura il 6 dicembre 2018. All’interno della chiesa si può ammirare il preziosissimo organo storico realizzato dalla ditta “Inzoli” nel 1897 e pregare nella Cappella della Memoria, nella quale sono incisi i nomi di tutte le 309 persone che hanno perso la vita nella tragedia del 2009.

Fontana delle 99 cannelle (o della Rivera). È il monumento simbolo della città. Costruita nel 1272 nell’area della Rivera, è opera dell’architetto Tancredi da Pentima, e nel suo splendore di pietra bianca e rosa, richiama la composizione stilistica di un altro grandioso simbolo aquilano, la Basilica di Collemaggio. Impossibile per i visitatori non percorrere contando il perimetro della fontana per verificare che le cannelle siano davvero 99: e in effetti si scopre che sì, i mascheroni in pietra da cui sgorga l’acqua proveniente – si dice – da una fonte misteriosa, sono 93 ai quali poi sono state aggiunte successivamente sei cannelle singole. Gravemente danneggiata dal terremoto del 2009, la fontana è stata il primo monumento riaperto al pubblico nel centro storico dell’Aquila, dopo il consolidamento e il restauro finanziato dal Fai – Fondo Ambiente Italiano.

LA BEFANA DEI VIGILI DEL FUOCO, ALL'AQUILA SI RIPETE LA MAGIA DELLA VECCHINA CHE SI CALA IN PIAZZA - Virtù Quotidiane - Il quotidiano enogastronomico abruzzese

Avremo modo di assistere alla Fiera della Befana non è la sola che si svolge nella penisola ma sicuramente è la più famosa (oltre che una delle più grandi insieme a quella di Napoli) in quanto il capoluogo d’Abruzzo fu la prima città d’Italia in cui si svolse una fiera dedicata ai doni.

Ogni anno migliaia di aquilani e di visitatori affollano le vie del centro storico in cerca di oggetti tradizionali o semplicemente per respirare un atmosfera unica che è ormai diventata caratteristica della città de L’Aquila.Completeremo la serata con la Serenata delle chezette di Scanno.

Al termine della visita della città rientro in hotel e cena e pernottamento.

Cena servita nel ristorante del Borgo i Tre Archi.

S. Stefano di Sessanio: l'albergo diffuso nel borgo medievale

3°GIORNO: Castel del Monte-Roma 

Prima colazione in hotel,rilascio delle camere trasferimento per la  visita di Castel del Monte.

LUPO IN-CANTO E MUSEI APERTI", A CASTEL DEL MONTE TRA VISITE GUIDATE, PRODOTTI TIPICI E SPETTACOLI TEATRALI - Virtù Quotidiane - Il quotidiano enogastronomico abruzzese

Castel del Monte, antico centro fortificato incastonato tra le montagne del Parco
Nazionale del gran Sasso e Monti della Laga.Borgo pastorale la cui economia da sempre è stata legata alle attività armentizie: le greggi, le lane, i formaggi del buon latte ovino hanno rappresentato la principale fonte di sostentamento delle popolazioni locali che praticavano annualmente la transumanza fino alle terre di Puglia percorrendo il Tratturo Magno che dall’Aquila arrivava fino a Foggia. Oggi dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Unesco, la Transumanza sta per rivivere un fortunato momento di rivitalizzazione e rievocazione in termini turistici con valorizzazione e promozione di itinerari, cammini e percorsi enogastronomici.

Castel del Monte è particolarmente rinomato per la produzione in qualità del suo
formaggio pecorino e del “marcetto”, una crema piccante di pecorino fermentato.

Castel Del Monte | Cuore del Gran Sasso d'Italia

Al termine della visita rientro con bus privato a Roma. All’arrivo fine dei servizi.

La quota comprende:

  • Bus privato per tutta la durata del tour
  • Colazione servita alla Locanda Sotto Gli Archi
  • 2 notti a Sextantio Albergo Diffuso di Charme
  • 2 cene nel ristorante del Borgo
  • Facchinaggio in hotel
  • Visite guidate con guida autorizzata Regione Abruzzo
  • Assicurazione medica e bagaglio e annullamento viaggio
  • Iva al 22%
  • Accompagnatore da Roma

 

La quota non comprende:

  • Bevande
  • Mance
  • Tassa soggiorno 1 euro al giorno
  • Eventuali biglietti di ingresso a siti o monumenti.