I ROLLI DI GENOVA, I PALAZZI UNESCO E MOLTO ALTRO – ottobre
I Rolli di Genova, il museo a cielo aperto dei Palazzi più belli della città
Negli anni straordinari fra Rinascimento e Barocco, i nobili genovesi fanno progettare e costruire una serie di palazzi ricchissimi in Strada Nuova, oggi via Garibaldi, creata dal nulla come teatro della loro magnificenza; e rinnovano le decine di residenze familiari che già esistevano nel centro storico della città.
Genova si arricchisce di magnifiche facciate con decorazioni in stucco, marmo o dipinte, atri grandiosi, splendidi giardini con fontane e ninfei; e all’interno, grandi saloni affrescati, sontuosi arredi, pregiate collezioni, ricche quadrerie. Queste dimore lussuosissime non sfuggono all’occhio di un artista raffinato come il grande pittore fiammingo Pieter Paul Rubens che, all’inizio del ‘600 pubblica in un libro la raccolta dei disegni dei palazzi, che propone come modello abitativo per la nobiltà di tutta Europa.
Il numero e lo splendore dei palazzi dà vita a un particolare sistema di ospitalità pubblica, fissato nel 1576 da un Decreto del Senato: viene istituito un elenco ufficiale dei palazzi di pregio, e si obbligano i loro proprietari a ospitare, a turno, visite di stato. A seconda del rango dell’ospite in visita, veniva scelto un palazzo per ospitarlo: più elevato era il grado di nobiltà dell’ospite, più fastoso doveva essere il palazzo e più ricca la famiglia che aveva l’onore e l’onere di accoglierlo.
L’“Elenco degli Alloggiamenti pubblici o Rolli” e i suoi aggiornamenti sono conservati in preziosi volumi all’Archivio di Stato di Genova.
La qualità dell’architettura e delle decorazioni del palazzi di Genova, il curioso sistema di ospitalità pubblica e l’attenzione di Rubens sono gli elementi per i quali nel 2006 “Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi del Rolli” vengono inseriti nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Il sito UNESCO comprende 42 palazzi dei Rolli, fra gli oltre 100 esistenti, che da Strada Nuova arrivano a gran parte del centro storico attraverso Via Lomellini, Piazza Fossatello e Via San Luca, fino a Piazza Banchi e al mare.
I palazzi dei Rolli, in alcuni casi, appartengono ancora oggi a privati, mentre molti sono diventati sedi di banche o uffici; alcuni sono diventati Musei e sono quindi sempre visitabili: i palazzi dei Musei di Strada Nuova, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria, il Museo di Palazzo Reale.
Negli anni straordinari fra Rinascimento e Barocco, i nobili genovesi fanno progettare e costruire una serie di palazzi ricchissimi in Strada Nuova, oggi via Garibaldi, creata dal nulla come teatro della loro magnificenza; e rinnovano le decine di residenze familiari che già esistevano nel centro storico della città.
Genova e i Palazzi dei Rolli, Patrimonio UNESCO, si aprono ai partecipanti per un percorso esperienziale che prevede l’accesso a splendide dimore nobiliari, magnifici palazzi di rappresentanza che nella seconda metà del Cinquecento diedero vita a un sistema di ospitalità pubblica del tutto peculiare.
Queste residenze lussuosissime non sfuggirono all’occhio di un artista raffinato come Pieter Paul Rubens che, nel 1622 ad Anversa, pubblicò in un libro la raccolta dei disegni dei palazzi, proposti come modello abitativo per la nobiltà di tutta Europa.
Palazzo Reale era fra i Rolli di Genova l’unico – insieme al Palazzo del Principe Doria – giudicato idoneo ad ospitare sovrani. Fu costruito per volere di Stefano Balbi – monopolista mondiale del traffico del mercurio – fra il 1643 e il 1650, e nel corso dei decenni divenne uno dei più vasti complessi architettonici della città.
Con i suoi 113 ettari di superficie è uno dei centri storici medievali più estesi d’Europa e con la maggiore densità abitativa. Il centro storico genovese è un dedalo di vicoli (caruggi) che si aprono inaspettatamente in piccole piazzette, spesso legate, come le chiese che vi si affacciano, a importanti famiglie nobili.
Lo spirito di Genova risiede proprio nei vicoli, dove si mischiano, da sempre, odori, sapori, lingue e culture diverse. E il centro storico, più di qualsiasi altra parte di città, è da sempre un melting pot.
In questi spazi angusti, stretti tra la colline e il mare, l’orgoglio dei ricchi mercanti e dei nobili genovesi fece edificare splendide dimore, dove furono raccolte e custodite per secoli opere d’arte, ancora visibili all’interno di alcuni dei palazzi, oggi musei aperti al pubblico.
1° giorno: ROMA – GENOVA
Ritrovo dei partecipanti e partenza da Roma con il treno diretto a Genova.
Arrivati a Genova, andremo subito al nostro albergo, situato nel piazzale antistante la stazione, per lasciare i nostri bagagli e dopo l’incontro con la guida inizieremo un tour panoramico della città.
Genova è una fra le città più interessanti, particolari e belle d’Europa, stretta fra le montagne liguri e il mare blu celeste.
Inizieremo con la visita del Palazzo Spinola. Il cinquecentesco palazzo voluto da Francesco Grimaldi è divenuto nel 1958 sede della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola grazie alla donazione allo Stato Italiano da parte dei fratelli Franco e Paolo Spinola. Passato per via ereditaria dai Grimaldi ai Pallavicino, ai Doria e infine agli Spinola, di San Luca prima e di Luccoli poi, il palazzo è giunto ai donatori ricco di un patrimonio artistico stratificatosi di generazione in generazione e, nella consapevolezza dell’importanza di una tale realtà secolare, è stato donato con il vincolo di mantenere l’aspetto di dimora aristocratica così conservato a testimonianza futura della civiltà dell’abitare delle grandi famiglie genovesi.
I piani superiori, che ospitavano al terzo la zona privata dei proprietari, al quarto gli ambienti destinati alla servitù, furono fortemente danneggiati dal bombardamento della città durante l’ultimo conflitto mondiale e, ricostruiti nel dopoguerra, non hanno conservato il loro aspetto storico. Consapevoli di ciò, gli stessi donatori hanno proposto che, a fronte della conservazione della dimora dei piani nobili, qui potesse aver sede l’allora costituenda Galleria Nazionale della Liguria creata con il patrimonio che avrebbero formato e arricchito le acquisizioni dello Stato. Modernamente ristrutturati, i piani sono stati così destinati e aperti al pubblico nel 1992 creando nella stessa dimora storica la straordinaria realtà di due musei in dialogo tra loro.
Pranzo libero.
Continueremo con la visita di Casa Colombo poco distante da Porta Soprana. Si tratta probabilmente di una ricostruzione, risalente al XVIII secolo, dell’edificio originale, medievale, in cui visse in gioventù lo scopritore delle Americhe. Probabilmente la casa andò distrutta durante il bombardamento della flotta francese di re Luigi XIV che colpì Genova nel 1684. L’edificio si sviluppa su due piani: il piano terra era adibito a bottega del padre, Domenico Colombo, che si occupava di tessitura della lana e di commercio. Al piano superiore si trovava l’abitazione della famiglia.
Il piano terreno della casa era adibito a bottega e, sulla sinistra, rispetto al prospetto principale, si trova la porta d’ingresso. Un solaio a travatura in legno lo divide dal piano superiore, rispecchiando probabilmente l’assetto originario.
Successivamente vedremo Porta Soprana che era l’ingresso alla città per chiunque giungesse a Genova da levante. Dominava il colle di S. Andrea, che prende nome dal monastero sopra descritto. Le alte torri che inquadrano l’accesso della Porta Soprana recano ancora alle basi le due lapidi in latino che commemorano l’impresa architettonica e le glorie di Genova: una di queste, sul lato sinistro dell’ingresso, rivolgendosi a colui che sta per entrare, dice fra l’altro: “Sono sorvegliata da soldati, circondata da splendide mura e scaccio lontano con il mio valore i dardi nemici. Se porti pace, accostati pure a queste porte, se cerchi guerra, triste e battuto ti ritirerai”.
Passeremo per Piazza De Ferrari principale piazza di Genova, luogo di ritrovo e di raduno per le importanti manifestazioni cittadine, è dedicata a Raffaele De Ferrari, duca di Galliera, generoso benefattore che nel 1875 donò una notevole somma di denaro per l’ampliamento del porto.
Al centro la monumentale fontana di bronzo, opera dell’architetto Cesare Crosa di Vergagni, del 1936. Il Teatro Carlo Felice e palazzo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, unitamente progettati da Carlo Barbino, si affacciano sulla piazza. De Ferrari è delimitata anche dalla facciata laterale di Palazzo Ducale (il cui ingresso principale è sulla contigua piazza Matteotti), dal Palazzo della Regione Liguria (1920) e dal Palazzo della Nuova Borsa, uno dei massimi esempi di stile Liberty genovese (1912).
Si prosegue con la visita della Cattedrale di San Lorenzo.
Attorno al duomo dei genovesi e alle raffigurazioni in facciata circolano storie curiose e leggende affascinanti.
La Basilica di San Lorenzo diventa cattedrale a partire dal IX secolo, sostituendo la basilica dei Dodici Apostoli, dedicata nel VI secolo a San Siro, vescovo di Genova, che a quei tempi si trovava al di fuori dell’antico nucleo della città.
Grazie al trasferimento della cattedrale e alla costruzione delle mura, la zona di San Lorenzo diventa il cuore della città che cresce e cambia: in una città senza piazze, il sagrato di San Lorenzo offre per tutto il medioevo un palcoscenico fondamentale per la vita politica e civile.
Completeremo la nostra giornata con la visita della zona dei vicoli di porto antico.
“LA CITTÀ VECCHIA DI GENOVA È IL CENTRO STORICO PIÙ GRANDE D’EUROPA, GOMITOLO DI CARRUGGI E PALAZZI DEI ROLLI TRA PORTE DELLA CITTÀ, MURA E PORTO ANTICO.”
Il centro storico genovese è un dedalo di vicoli (caruggi) che si aprono inaspettatamente in piccole piazzette, spesso legate, come le chiese che vi si affacciano, a importanti famiglie nobili.
Lo spirito di Genova risiede proprio nei vicoli, dove si mischiano, da sempre, odori, sapori, lingue e culture diverse. E il centro storico, più di qualsiasi altra parte di città, è da sempre un melting pot. In questi spazi angusti, stretti tra la colline e il mare, l’orgoglio dei ricchi mercanti e dei nobili genovesi fece edificare splendide dimore, dove furono raccolte e custodite per secoli opere d’arte, ancora visibili all’interno di alcuni dei palazzi, oggi musei aperti al pubblico.
Al termine della visita proseguiremo lungo via Pre per poi rientrare in hotel
Cena, pernottamento in hotel.
2° giorno: GENOVA
Prima colazione in hotel. Inizieremo con la visita interna dei Musei di Strada Nuova in particolar modo palazzo Bianco, Rosso e Tursi.
Palazzo Bianco è la principale pinacoteca della Liguria, capace di offrire uno spaccato ricco e articolato della scuola pittorica ligure dal Cinquecento, con aperture di alto livello alle realtà fiamminga, spagnola e italiana. Il nuovo collegamento tra Palazzo Bianco e Palazzo Tursi attraversa il sito dove si ergeva la chiesa del distrutto convento di San Francesco di Castelletto, di cui si vedono i resti in un contesto suggestivo e assolutamente unico.
Palazzo Tursi é l’edificio più maestoso della via, unico edificato su ben tre lotti di terreno, con due ampi giardini a incorniciare il corpo centrale. Rappresenta il culmine del fasto residenziale dell’aristocrazia genovese.
La facciata è caratterizzata dall’alternarsi di materiali di diverso colore: il rosa della pietra di Finale, il grigio-nero dell’ardesia, il bianco del pregiato marmo proveniente da Carrara. Consta di due ordini sovrapposti: il piano rialzato sopra la grande zoccolatura alterna finestre dal disegno originale con paraste rustiche aggettanti, sostituite, al piano superiore, da paraste doriche. Mascheroni dalle smorfie animalesche sormontano le finestre di entrambi i piani, contribuendo alla resa plastica della facciata.
Il maestoso portale marmoreo è coronato dallo stemmo della città di Genova. Particolarmente innovativa è l’inedita e geniale soluzione architettonica che con la successione degli spazi interni – atrio, scala, cortile rettangolare sopraelevato rispetto al portico e scalone a doppia rampa – crea un meraviglioso gioco di luci e prospettive.
Palazzo Rosso è una “casa-museo” dove rivive il fascino della dimora seicentesca che ancora ospita le ricche collezioni d’arte e gli arredi storici della famiglia Brignole-Sale in ambienti sontuosamente decorati da affreschi e stucchi.
Successivamente visita del Palazzo Lomellino che si trova su via Garibaldi ed é uno dei Palazzi dei Rolli. Edificato tra il 1563 e il 1569 da Nicolosio Lomellino su un lotto di terreno acquistato dai Gentile, Palazzo Lomellino subì svariati passaggi di proprietà nel corso dei secoli che hanno contribuito a renderlo spettacolare così come lo possiamo ammirare oggi.
Passato di proprietà nei primi anni del Seicento (1609) a Luigi Centurione e, successivamente, ai Pallavicini a inizio Settecento (1711), fu acquistato dal Barone Andrea Podestà nel 1865 dopo un breve periodo in cui era appartenuto alla famiglia Raggi. Da qui è rimasto meglio conosciuto come Palazzo Podestà, anche se attualmente appartiene dalla famiglia Bruzzo, ultima in ordine cronologico ad acquistarlo.
Pranzo libero.
Nel pomeriggio passeremo per via Balbi dove potremo visitare il palazzo Reale.
Il Palazzo Reale di Genova è uno dei più belli d’Italia.
La Reggia ha conservato intatti i suoi interni, completi di mobili e arredi originali e opere d’arte di primissima qualità.
Le collezioni della dimora-museo comprendono beni delle famiglie nobili che la hanno costruita e abitata, arredandola e rinnovandola nel corso dei secoli. Ai primi proprietari, i Balbi, si deve l’acquisizione di capolavori nel Seicento ancora presenti nei sontuosi ambienti del Gran Piano Nobile; ai Durazzo, mecenati illuminati che resero magnifico il palazzo nel Settecento, si devono molte trasformazioni; alla famiglia dei Savoia si deve l’ultima trasformazione in reggia, ancora oggi pienamente leggibile.
Come accade di rado, la dimora passata da una famiglia patrizia all’altra, superando guerre e trasformazioni epocali, riesce a far rivivere la storia di secoli. I grandi dipinti con capolavori di Veronese e Van Dyck, ma anche gli elementi di arredo con pregiati pezzi di ebanisteria, aiutano a ricostruire la vita degli antichi proprietari.
Visitando gli interni – con le collezioni di sculture, le quadrerie, marmi e stoffe preziose, legni dorati e lampadari di cristallo – e degli esterni – il giardino pensile e terrazze – il visitatore rivive atmosfere grandiose o più intime e indimenticabili panorami sul porto.
Cena, pernottamento in hotel.
3° giorno: GENOVA – CHIAVARI – SESTRI LEVANTE – GENOVA
Prima colazione in hotel e partenza in treno per Chiavari. La visita di Chiavari non può che partire dall’affascinante centro storico, cuore pulsante della città, questo centro un tempo era un borgo medievale, alleato della repubblica marinara di Genova. Si avrà l’occasione di perdersi tra i vicoletti, noti come caruggi di Chiavari, su un percorso impreziosito da portici medievali, antiche chiese, monumenti e palazzi storici.
Piazza San Giovanni Battista, dove si trova l’omonima chiesa parrocchiale. L’edificio è noto anche come Santuario del Cristo Nero ed è stato fondato nel 1181: al suo interno potrai vedere un suggestivo crocifisso in legno dal colore molto scuro, Palazzo Rocca e il Santuario di Nostra Signora dell’Orto.
Pranzo libero.
Dopo pranzo, si raggiungerà in treno Sestri Levante, breve visita della “città dei due mari”, essendo il centro storico sestrese affacciato sulle due baie “delle Favole” e “del Silenzio”.
Alla fine della visita di Sestri Levante, rientro in treno a Genova.
Cena, pernottamento in hotel.
4° giorno: GENOVA – ROMA
Prima colazione in hotel. Proseguiamo il nostro percorso con la visita la visita del Palazzo del Principe è una delle principali ville storiche di Genova, edificata nel Cinquecento in una zona che, al tempo della sua costruzione, si trovava fuori delle mura della città
Gli interni, recentemente restaurati dai proprietari Doria Pamphili, sono ricchi di affreschi, arazzi e arredi lignei. Degno di nota il salone con l’affresco rappresentante i Giganti fulminati da Giove, di Perin del Vaga (1533) e gli arazzi dedicati alla battaglia di Lepanto del 1571.
Testimone degli influssi della cultura romana nella struttura rinascimentale, l’edificio precedette i palazzi di Strada Nuova, segnando così il passaggio dell’architettura genovese dal Medioevo al Rinascimento e dal palazzo di città alla villa suburbana.
Tutto intorno all’edificio si estendevano i giardini, che raggiungevano il mare da un lato e la collina dall’altro. Al centro la magnifica fontana del Nettuno simboleggiante l’Ammiraglio Doria, ancora oggi visibile; sull’attuale retro della villa invece la scomparsa statua di Giove, allegoria dell’imperatore Carlo V, cui Andrea doveva la nomina a principe.
Proseguiamo lungo i vicoli della città per vedere Piazza Bianchi.
Situata a ridosso del più importante scalo portuale cittadino, fu l’antica sede del mercato del grano. In seguito fu ribattezzata piazza “dei banchi” (XII sec.), per la presenza dei banchi dei cambiavalute posizionati sotto i portici dei vari palazzi.
La piazza fu devastata da un terribile incendio nel 1398 e solo nel Cinquecento fu completato il restauro dei suoi edifici, che includeva la costruzione di una Loggia dei Mercanti su progetto di Andrea Ceresola detto il Vannone, destinata a dare una sede ai banchieri e ai cambiavalute operanti in zona.
Dal 1855 divenne la sede della prima Borsa Merci e Valori in Italia. A destra della Loggia, la Chiesa di San Pietro in Banchi, esempio unico di edificio religioso situato sopra ad esercizi commerciali in una curiosa commistione fra sacro e profano. La chiesa fu edificata grazie ai proventi derivanti dalla vendita degli spazi adibiti ad esercizio commerciale, dando luogo ad un compromesso tra la volontà della famiglia Lomellino – che voleva destinare l’area ad usi commerciali – e il desiderio della popolazione che voleva erigere una chiesa per adempiere ad un voto.
Pranzo libero.
Proseguiremo per Via San Luca vedremo la Chiesa di San Luca un luogo di culto cattolico situato nell’omonima piazza del centro storico di Genova, nel quartiere della Maddalena. La sua comunità parrocchiale fa parte del vicariato “Centro Ovest” dell’arcidiocesi di Genova.
Questa antica via, che prende il nome dall’omonima chiesa di San Luca, ha origini molto antiche. Il “carrubeus major” infatti, rappresentò per secoli l’unica via di comunicazione verso il Ponente.
Già in epoca romana, quando era di fatto un viottolo che attraversava la campagna, costituiva un tratto di quella strada che, partendo da Piazza San Giorgio, percorreva tutto l’arco della Ripa e, superato il colle degli Angeli, arrivava fino in Valpolcevera; da qui iniziava l’importante strada consolare romana detta Via Postumia (aperta nel 148 a.C.) che, passando per Tortona, Piacenza e Verona, arrivava fino ad Aquileia.
L’attuale tracciato di via San Luca venne presumibilmente delineato attorno al XII secolo, quando le famiglie Spinola e Grimaldi iniziarono a costruire qui i loro palazzi, sfruttando l’importanza della strada. In quelli più antichi sono tuttora visibili le tracce delle antiche logge (successivamente tamponate), quei portici ad uso privato sotto ai quali si svolgevano le varie attività economiche dei membri della famiglia. Nonostante la ristrettezza della via, è ancora possibile scorgere i segni dell’antico splendore, testimoniato dai balconcini cinquecenteschi, gli affreschi ormai sbiaditi delle facciate o i ricchi portali, muti testimoni di uno sfarzo quasi del tutto cancellato.
Trasferimento alla stazione in tempo utile per prendere il treno per Roma. Arrivo e fine dei servizi.