GRAN TOUR ISRAELE E TERRA SANTA 13 giorni – OTTOBRE

Luoghi storici ineguagliabili nella terra dove “tutto ha avuto inizio”
Un Viaggio alla scoperta delle nostre origini…
la curiosità per un passato ancora da capire,
la sorpresa di luoghi a noi vicini…
il tutto in un contesto di servizi,
confortevoli e raffinati e molto altro,
…un tour che coniuga l’archeologia, la cultura, la fede, un tour per tutti….
Un itinerario in Israele, la Terra Santa, dove storia, cultura e religione si fondono in un mix perfetto assicurando un’esperienza di viaggio unica e completa.
Un modo diverso di visitare una Terra affascinante e piena di sfaccettature come Israele dove si incontrano culture di ogni genere. In questo piccolo ma grande paese dove convivono in un delicato equilibrio ebrei, cristiani, musulmani, drusi, bahim, ahamedim, adighi, beduini e molte altre etnie. Se volete veramente assaggiare almeno un poco i sapori, i luoghi e le particolarità che si celano un pò ovunque, siete invitati ad unirvi a noi , vi guideremo a scoprire in modo appassionante e divertente: l’Altra Israele.
La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore…
Viaggio nella storia, cultura, misticismo, natura e svago
Sulle orme dei crociati
I crociati non sono solo Akko, ma anche la fortezza di Monfort appartenente all’ordine Teutonico, o quella di Yehiam situata oggi giorno all’interno dell’omonimo kibbutz. Nello spazio di una ventina di chilometri la possibilità di visitare e di comprendere appieno uno dei periodi più affascinanti di questo paese.
Le minoranze e le loro culture
Dai giardini Baha’im di Akko, passando per i villaggi drusi della Galilea e quelli appartenenti a Circassi e beduini si potrà in una giornata lunga ma appassionante entrare a contatto con realtà sconosciute e sorprendenti.
Il mondo dei kibbutz
Tutti ne hanno sentito parlare almeno una volta ma quasi nessuno sanno veramente cosa siano, solo una visita in loco con tutte le spiegazioni del caso potrà aiutarci a capire queste comunità uniche nel loro tentativo di costruire una società migliore. Dormiremo in alcuni Kibbutz proprio per poter capire cosa sono e cosa significano.
Sulle orme di Gesù
Cana, Nazareth e tutta la sponda settentrionale del lago di Tiberiade sono lo sfondo indispensabile per capire le origini del Cristianesimo. In pochissimo spazio sono concentrati il monte delle Beatitudini, il villaggio di Cafarnao, la chiesa di Tabga e quella dei dodici apostoli.
Ebraismo e Cabalà
Zfat e dintorni sono la cornice più adatta per comprendere le origini ed i segreti della mistica ebraica, una materia così misteriosa e affascinante da aver attratto numerose star hollywoodiane come Madonna, Ashtone Kutcher, Paris Hilton, Naomi Campbell e addirittura Mick Jagger.
Viaggiare a Sud significa visitare il Mar Morto, la fortezza di Mazada, l’oasi di Ein Ghedi col suo tempio di epoca bizantina, Mitzpe Ramon ed il suo cratere, il deserto del Neghev, le città nabatee e la via dei profumi, Timna e le miniere di Re Salomon .
Un viaggio nel tempo e nello spazio a cui nessuno può rimanere indifferente
È la terra di un popolo che sta vivendo una storia d’amore che non è ancora finita, una storia scritta nella sua carne, nella sua psiche e nella sua lingua. Siamo tutti invitati ad entrare in questa avventura, per condividerne la gioia e la speranza.
La Terra Santa non è una meta come tutte le altre. Culla di civiltà millenarie, è una terra resa santa dalla vita di Gesù ma anche dalla nascita e dallo sviluppo delle prime comunità cristiane.
Il viaggio in Israele, Palestina ti condurrà sulle strade tracciate dai Patriarchi e dai Profeti facendoti scoprire i luoghi dove è vissuto Gesù.
Nei nostri viaggi esperienziali andremo alla scoperta di un patrimonio artistico, storico e spirituale dalle radici millenarie, immergendoci nelle tradizioni e culture della comunità locale.
Con la straordinaria forza di questo approccio scopriremo località affascinanti dal sapore Medio-Orientale, dove la natura è capace di fondersi con l’uomo dando vita al Paesaggio, che è quel luogo ideale dove risiede la Bellezza.
Le parole dell’Antico e del Nuovo Testamento ti torneranno in mente durante la visita di alcune città che custodiscono le radici della storia cristiana: Madaba, Tabga, Cafarnao, Cana e Gerusalemme.
Per un credente – e non solo – Israele è il paese dello splendore. Tutto parla e racconta della storia dell’Alleanza tra Dio e l’Umanità: dai luoghi dove sono avvenuti gli incontri che cambiano la vita, ai racconti che li spiegano e che la Bibbia ci offre, ieri come oggi.
Nonostante le differenze culturali, politiche e religiose (a seconda del diverso grado di osservanza), maggior parte della popolazione fosse particolarmente collaborativa ed unita. Sapete che molte case non sono chiuse a chiave? I cancelli dei giardini sono spalancati così come alcune porte di casa: è buffo camminare per strada e notare qualcuno che, comodamente seduto sul divano, saluta e continua a guardare la tv. Questo fa riflettere su molti aspetti culturali, tra i quali l’apertura mentale delle persone, l’assenza di paura per lo straniero e la sicurezza interna del Paese.
Israele è un paese speciale, sacro alle tre religioni monoteiste e casa di diverse nazionalità e culture. Questo è probabilmente uno dei motivi per cui anche il suo cibo è così straordinario.
Per fare in modo che ,seppure per poco tempo, ci si possa completamente immergere nella cultura ebraica, tra le altre cose inserite nel tour, abbiamo previsto di dormire in due Kibbutz, di fare un tour guidato presso un mercato con degustazioni, e ……altro ancora che scoprirete in viaggio.
Questo itinerario racchiude quando di meglio di bello e di interessante può essere visitato in Israele in 13 giorni.VOLI DA TUTTA ITALIA A TARIFFE CONFIDENZIALI
1 ° GIORNO: ITALIA – TEL AVIV
Incontro dei partecipanti in aeroporto, sono previsti voli da tutta Italia con tariffe confidenziali di avvicinamento a Roma, o voli diretti da altre città, e disbrigo delle operazioni d’imbarco per il volo diretto a Tel Aviv.
Arrivo in hotel e sistemazione nelle camere riservate.
Pernottamento in hotel a Tel Aviv, per 3 notti.
2° GIORNO: TEL AVIV
Prima colazione in hotel. Incontro con la guida in lingua italiana e visita di Tel Aviv.
Dopo il pranzo libero prosecuzione della visita di Jaffa la città antica di Tel Aviv.
La tappa d’obbligo è sicuramente il quartiere di Jaffa che sembra essersi fermato nel tempo se comparato ai grattacieli e al traffico di Tel Aviv. Si tratta del quartiere arabo, dove troverete moschee, un mercato in stile bazar, il monastero di San Pietro e l’antico porto. Al tramonto perché la luce dorata del sole contro le pareti ocra degli edifici ha un effetto davvero magico, non vogliamo farvi perdere questo evento. Anticamente uno dei porti più importanti del Mediterraneo, oggi Giaffa (Jaffa in ebraico) rappresenta uno dei luoghi preferiti dagli abitanti di Tel Aviv. A pochi passi dalle lunghe spiagge si trova la Città Vecchia di Jaffa, la zona più interessante per i turisti. Si tratta di un posto quasi surreale dove potete ammirare un fantastico panorama in direzione di Tel Aviv, il tutto accompagnato dai bar deserti, da poche persone, dal silenzio e dalle tante bellezze naturali. Insomma, un’oasi di pace assoluta… e se credete nelle leggende, fermatevi lungo il ponte dei desideri, toccate il vostro segno zodiacale e rivolgetevi verso il mare per esprimere un desidero. Io ci ho provato.
Le strade lungo le quali camminerete sono molto strette e somigliano ad un labirinto in cui è molto piacevole perdersi…
Cena e pernottamento.
3° GIORNO: TEL AVIV – CESAREA
Tel Aviv, la città che guarda al futuro
Prima colazione in hotel. Visita di Tel Aviv.
Il nome Tel Aviv deriva da un passo della Bibbia ebraica e significa “collina della primavera” per indicare, secondo il profeta Ezechiele, il luogo dove gli ebrei trovano casa dopo l’esilio.
Compie 110 anni, ma il suo cuore è composto da 30enni che hanno fatto dell’innovazione la loro missione. Dalla cucina alla moda, dall’arte all’architettura fino alla green economy, ritratto del centro nevralgico e moderno di Israele dove nascono le idee.
“Tel Aviv è una città che vive tra passato e futuro, tra riti e indolenze mediorientali e slanci avveniristici. Con gli sherut, i vecchi taxi collettivi, che ancora viaggiano all’ombra di grattacieli dall’architettura ardita. È questo bizzarro mix di obsolescenza e avanguardia che la rende una città del presente”.
“Tel Aviv è una città stimolante, ricca di giovani talenti. E non solo nel mondo del food. Arte e design qui sono d’avanguardia, e il mix architettonico è unico”.
Visita al rinnovato Centro Peres per la Pace e l’Innovazione, museo permanente della Startup Nation, ultima eredità morale di Shimon Peres, uno dei padri della patria. Nell’edificio progettato dall’italiano Massimiliano Fuksas, al confine tra i quartieri Ajami e Giv’at Aliya alla periferia di Jaffa, il percorso espositivo è scandito dalle cento tappe tecnologiche che hanno segnato la storia di Israele, da prototipi e dalle 50 giovani aziende più innovative (la selezione sarà aggiornata ogni anno).
“L’innovazione è uno strumento che può incoraggiare il processo di pace”, sostiene Chami Peres, figlio e continuatore della missione dell’ex presidente, “favorendo la transizione dal vecchio mondo dominato dalla guerra verso uno nuovo governato dalla green energy”.
Tour culinario con degustazioni al mercato di Shuk Levinsky. Tempo libero per il pranzo.
Benvenuti nel paradiso dei buongustai di Tel Aviv!
Un tour del mercato per gustare oltre 7 prelibatezze in una zona più conosciuta per il suo patrimonio di immigrati turchi, greci e iraniani, risalente agli anni ’20.
Oggi, gli chef gourmet visitano i negozi senza tempo di Levinsky per le loro spezie fresche, frutta secca, caffè tosati a mano e prelibatezze gastronomiche. Visiteremo i nonni nei loro negozi di terza e quarta generazione, nonché luoghi alla moda giovani e ispirati che portano una nuova atmosfera in questo quartiere hipster-forward.
Viaggiare è bello non solo per conoscere la storia di un popolo, ma anche per scoprirne la cultura a 360°. Un luogo eccellente per capire la cultura e il popolo israeliano è proprio il mercato centrale di Gerusalemme, chiamato Shuk Levonsky (shuk vuol dire mercato in ebraico).
Israele è uno Stato che è stato creato per accogliere l’immigrazione di ebrei provenienti da ogni parte del mondo: questa peculiarità si trasmette anche nella cucina poiché ogni popolo ha importato qualcosa di proprio. La cucina israeliana è un misto di piatti mediorientali, yemeniti, marocchini, italiani, dell’est Europa e molto altro. È un boom di profumi e colori, abbinato a un continuo via vai di gente del posto e turisti.
Si prosegue per la zona Bauhaus.
Per gli appassionati di architettura e non solo ovviamente, tra le vie del centro, potremo ammirare i palazzi in stile Bauhaus, oggi Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e motivo per cui Tel Aviv si chiama “la città bianca”. Questo stile importato dalla Germania ha avuto una grande influenza in questa città: alcuni palazzi degni di nota sono Avraham Soskin House a Lilienblum Street e Jacobson’s Building in Levontin Street.
Si prosegue per Cesarea, porto romano realizzato da Re Erode in un luogo sorprendente perché privo di baia naturale. Cesarea fu nell’antichità residenza dei procuratori romani, tra cui Ponzio Pilato. Le antiche rovine mostrano scavi fantastici della città romana-bizantina, mura e portale perfettamente conservati del periodo crociato.
Cesarea fu fondata da Erode il Grande, tra il 25° e il 13° anno prima della nascita di Gesù Cristo, nella Provincia di Giudea, quando la Palestina era uno dei territori sotto controllo romano. A differenza delle altre Province Romane che erano vincolate da rapporti tributari stretti verso l’Impero, la terra di Palestina era considerato un Protettorato e al suo Governatore, Erode il Grande appunto, era lasciata piena autonomia nell’amministrazione interna del suo territorio. E’ comprensibile che per mantenere questo status, volesse manifestare la sua assoluta fedeltà a Roma, dedicando un intera città al suo Imperatore: Julius Caesar Octavianus Augustus. Cesarea era a quel tempo un nome molto comune, c’era Cesarea di Filippo sulle alture del Golan, Cesarea Mazaca in Cappadocia: questa era Cesarea Erodea o Cesarea di Palestina o ancora Cesarea Marittima, in riferimento al suo grande porto, che era paragonabile per importanza a quello di Alessandria d’Egitto o di Antiochia.
Cena pernottamento in hotel .
4° GIORNO: TEL AVIV – MEGIDDO – NAZARETH – KIBBUTZ
Prima colazione in hotel e partenza per Megiddo.
Megiddo è l’antica Armageddon (deformazione dell’ebraico Har Megiddo) menzionata nel Libro delle Rivelazioni come il luogo in cui si svolse la battaglia finale tra i re del mondo nel Giorno del Signore Misericordioso. In realtà, questo luogo che domina la valle di Jezreel fu teatro di molti scontri tra Cananei, Egizi, Israeliti, Assiri, Babilonesi e Persiani, tutti popoli che si avvicendarono al governo di Megiddo. Gli scavi condotti tra il 1925 e il 1939 portarono alla luce tracce di insediamenti risalenti a venti diverse epoche storiche tra il 4000 e il 400 a.C.
Le rovine più spettacolari sono quelle della Città dei Carri, voluta da re Salomone nel X secolo a.C., e quelle delle Città degli Hyksos e dei Cananei. Molto interessanti anche i resti del tempio risalente al Calcolitico (fine del IV o inizio del III millennio a.C.), di un silos dell’VIII secolo, nei pressi del centro della collina, con una scala che conduceva fino al fondo del magazzino per il grano, così come quelli delle stalle e dei tre templi dei Cananei.
Megiddo merita una visita per l’importanza del sito e per la magnificenza del panorama che si gode dall’alto della collina che spazia dalla valle di Jezreel a Nazareth, dal monte Tabor al monte Gilboa
Proseguimento in direzione di Nazareth. Visita della Basilica dell’Annunciazione.
Secondo la tradizione cattolica, la Chiesa dell’Annunciazione si trova dove un tempo sorgeva la casa della Vergine Maria, e dove l’angelo Gabriele le apparve e annunciò che avrebbe concepito e partorito il Figlio di Dio, Gesù. La Chiesa dell’Annunciazione ha due livelli. Il livello inferiore contiene la Grotta dell’Annunciazione. Molti credono che questi siano i resti della casa di Maria.
Il mistero dell’Incarnazione prende avvio in questo luogo con l’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria, una giovane donna di Nazaret in Galilea.
“L’angelo andò da lei e le disse: Saluti, tu che sei altamente favorito! Il Signore è con te”. (Luca 1: 28)
Nazaret, “da cui Cristo fu chiamato Nazareno, e anche noi… eravamo detti in antico Nazareni” (Eusebio di Cesarea, inizio IV sec.), si trova già inserita nell’itinerario dei luoghi santi proposto da san Girolamo alla matrona romana Marcella (fine del IV sec.): “Andremo a Nazaret e vedremo, secondo ciò che significa il suo nome, il fiore della Galilea”. Dal pellegrino anonimo di Piacenza (circa 570 d.C.) abbiamo notizia dell’esistenza di una chiesa costruita sul luogo stesso della casa di Maria. La modesta chiesa bizantina (V sec.) fu sostituita in epoca crociata (XII sec.) con una grande basilica, che il califfo Baybars fece demolire nel 1263. A proteggere la grotta dell’Annunciazione rimase solo una piccola cappella “in memoria dell’umiltà e della povertà”, come si esprime il frate domenicano Ricoldo di Monte Croce (1294).
La basilica inferiore custodisce i ricordi più sacri. La grotta dell’Annunciazione subì numerosi adattamenti lungo i secoli, ma in origine faceva parte di un complesso abitativo i cui resti si estendono a nord della basilica attuale. Un’altra grotticella, con pitture e graffiti lasciati dagli antichi pellegrini sulle pareti, l’affianca a ovest. Pavimenti musivi, dove più volte si vede rappresentata la croce in diverse forme, ornavano un edificio di culto che ha preceduto la basilica bizantina (chiesa-sinagoga, III-IV sec.). Di questi più antichi edifici facevano parte elementi architettonici, rinvenuti fuori posto, che mostrano segni e graffiti di carattere religioso, tra i quali è da segnalare quello del “Ch(air)e [Ave] Maria”. I graffiti sono conservati nel museo del santuario dove sono esposte anche le sculture provenienti dalla basilica crociata, in particolare i cinque magnifici capitelli ritrovati nell’area del vecchio convento francescano.
I francescani entrarono in possesso del santuario nel 1620, grazie all’opera del Custode di Terra Santa Tommaso Obicini e alla benevolenza dell’emiro druso Fakhr ed-Din, principe di Sidone. Nel 1730 poterono edificare una piccola chiesa che, con qualche modifica, rimase fino al 1954. In quell’anno si decise di procedere a una serie di scavi archeologici, condotti da p. Bellarmino Bagatti, e all’edificazione dell’attuale basilica, inaugurata nel 1969 (arch. G. Muzio).
Pernottamento in Kibbutz (dormiremo per 2 notti).
Cena ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO nei pressi del Kibbutz.
5° GIORNO: LAGO TIBERIADE – TABGA – CAFARNAO – SAFED – ALTURE DEL GOLAN
Prima colazione. Oggi iniziamo le nostre visite dal Lago Tiberiade.
Partenza per Cafarnaum. Visita ai resti della sinagoga (visita alla Sinagoga dell’epoca di Gesù ed al Memoriale di San Pietro costruito sulla casa dell’Apostolo) risalente al IV sec. che conserva ancora in ottimo stato due file di sette colonne ciascuna che dividono la sala in tre navate. Nei pressi della sinagoga gli scavi hanno messo in luce le fondamenta di diverse abitazioni della prima età imperiale.
Partenza per visitare i luoghi di Pietro, con i resti dell’antico villaggio, della casa di S. Pietro e riascoltare, nella Sinagoga dove è stato pronunciato, il discorso sul pane di vita. In seguito, costeggiando il lago fra panorami spettacolari, arriveremo alla località di Tabgha dove è prevista la visita alla Chiesa del Primato. Tabga, è situata ai piedi del Monte delle Beatitudini, qui visiteremo la Chiesa dedicata alla Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci. La chiesa di origine bizantina ospita dei meravigliosi mosaici pavimentati.
Proseguiremo la nostra visita, salendo in bus alle Alture del Golan, per capire l’importanza strategica che hanno per Israele. Dalle Alture del Golan gli scorci e le splendide vedute diventano sempre più affascinanti salendo in cima alle vette, tanto da rendere questo posto tanto emozionante da essere visitato e rivisitato più volte: dalla vetta del monte Bental è possibile ammirare l’intera regione, dai torrenti Sa’ar, Zevitan e Meshushim che si gettano nelle spumeggianti cascate, fino agli spettacolari canyon, tra i più affascinanti d’Israele.
Dopo questa piacevole visita, non può mancare la sosta in una cantina sul Golan, con degustazione ovviamente di vini. Nessuna regione vitivinicola può essere paragonata a quella delle alture del Golan, dove i vigneti sono circondati da splendidi paesaggi.
GOLAN prende il nome dalle Alture del Golan, formatesi da remote eruzioni vulcaniche. Il primo vigneto è stato impiantato nel 1976.Qui vengono prodotti vini per soddisfare un consumo giovane, attento alla qualità. Alcuni nomi di vini, rappresentano il territorio ,antiche città, eventi simbolici ecc. .Ad esempio il vino GAMLA prende il nome da un’antica città passata alla storia per aver cercato di bloccare l’avanzata romana verso Gerusalemme. I vini HERMON devono il loro nome al massiccio montuoso al confine tra Israele, Siria, Libano, il cui picco più alto raggiunge i 2.814 m. I vini HERMON sono complessi e strutturati. Vengono prodotti anche vini KOSHER di grande pregio, prodotti per lo più su terreni vulcanici, fortemente legati alla tradizione: alcuni marchi Yarden, Gamla, Golan ed Hermon hanno etichette raffiguranti la lampada ad olio simbolo dell’antico stato di Israele.
Un città che vale la pena di visitare in un tour in Galilea è Safed, centro per lo studio della cabala e delizioso borgo ebraico. La kabbalah non è nata in questo paesino ma qui ogni giorno trova la sua massima espressione in questa piccola comunità .
Una città sulla cima di una montagna con oltre 2000 anni di storia, Safed (o Tzvat) è conosciuta come un centro della Kabbalah, o misticismo ebraico. La nostra guida ci accompagnerà in questo affascinante viaggio attraverso sinagoghe storiche e antiche tradizioni, colonie di artisti e gallerie vibranti e suggestive strade acciottolate.
A Safed, abitavano i clan sacerdotali studiosi della Bibbia allo scoppiare della rivolta giudaica nel 66 d.C., come riportato da Giuseppe Flavio. In seguito a questo, la città divenne centro di studi biblici che ai ampliarono a tal punto da far compenetrare alla spiritualità ebraica la mistica persiana e turca. Da qui ebbe origine la ricerca del senso allegorico di tutta la Bibbia mediante assonanze, trasposizioni di vocaboli e numeri dando origine alla Cabala. La Cabala non ha esercitato notevoli influenze sulla teologica e la pratica del giudaismo, ma ha fortemente influenzato la liturgia e gli usi popolari degli Ebrei. La via di Gerusalemme attraversa la città e porta alle vecchie sinagoghe dei cabalisti risalenti al 1500. Qui si trova anche il quartiere degli artisti, il luogo più animato di Safed.
Una visita alla città di Safed, con la sue magnifiche montagne e l’aria fresca e trasparente, è davvero una paradisiaca esperienza. L’antica città di Galilea è anche la più alta in Israele, e regala la spettacolare veduta di tutta la regione, che in inverno si colora con il verde delle montagne e la bianca vetta innevata del Monte Hermon. Safed è una città pittoresca, avvolta dal misticismo e dal mistero, soffusa da un sacra atmosfera, dimora di spiriti contemplativi e artisti. I visitatori percepiscono il caldo abbraccio della città passeggiando tra le sue mura, accanto alle case di pietra, dove hanno sede le botteghe degli artisti. E una delle città sante di Israele, fin dal 1600, quando divenne il centro della Kabbalah, la parte mistica dell’Ebraismo, dove i mistici cabalisti vivevano, studiavano, pensavano e scrivevano, e le loro tombe sono tuttora oggetto di venerazione.
Tra le antiche e pittoresche strade del quartiere ebraico si trovano nicchie nascoste, e sinagoghe dove la ricchezza del passato traspare dagli alti soffitti, dalle decorazioni, dagli antichi rotoli della Torah.
Il quartiere degli artisti si trova in quella che un tempo era la parte araba della città , dove essi vivono e lavorano in antiche e magnifiche abitazioni, e le loro opere, esposte alle finestre, possono essere ammirate passeggiando lungo le strette strade del quartiere.
Visitare Safed, con i suoi tralci di vite che abbracciano i pergolati delle case di pietra, i cancelli di ferro decorati, lo splendido panorama visibile da ogni terrazza, i serpeggianti vicoli di arenaria, è come ritrovarsi a passeggiare in un’opera d’arte: una città di artisti e di rabbini, di storia e di tradizione. Tempo libero per respirare l’atmosfera del luogo e fare shopping.
Rientro in Kibbutz per la cena e il pernottamento.
6° GIORNO: TZIPORI – HAIFA – AKKO
Prima colazione in Kibbutz e successivamente visitiamo Tzipori.
Visitiamo le rovine di Tzipori o Sepphoris, capitale romana della Galilea e luogo di origine della più antica codificazione della legge orale del popolo ebraico.
Il Parco Nazionale di Tzipori presenta molti resti dell’antica città di Sepphoris tra cui numerosi bellissimi mosaici e un antico sistema idrico.
Qui potremo ammirare preziosi mosaici, tra cui quello della Monna Lisa della Galilea
Visita della Città Portuale con il famoso Porto e i Giardini Bahaim.
“Bahij fu il luogo nel quale visse Bahá’u’lláh,, il profeta che fondò la religione Bahai, durante gli ultimi 12 anni della sua vita, e lì fu sepolto dopo la sua morte; da qui deriva la santità del luogo per i Bahai in tutto il mondo. Nel sito ci sono due edifici storici: il maniero e il santuario di Bahá’u’lláh.
Il santuario di Bahá’u’lláh è il luogo in cui è sepolto quest’ultimo e come suddetto il posto più sacro del mondo per i Bahai e loro centro di pellegrinaggio. I credenti in tutto il mondo rivolgono il loro cuore e il loro volto in direzione del santuario di Bahá’u’lláh ogni giorno mentre recitano determinate preghiere, e aspirano a recarsi in pellegrinaggio in questo luogo almeno una volta nel corso della loro vita. Questo luogo era conosciuto con il nome di Bahjí o Al-Bahja, il cui significato è “luogo di felicità” perfino prima che Bahá’u’lláh vi si trasferisse.
Bahá’u’lláh nacque in Iran nel 1817. Apparteneva a una rispettata famiglia nobile. Suo padre era ministro alla corte dello Sceicco dell’Iran. Fin dalla sua infanzia, Bahá’u’lláh era conosciuto per la sua saggezza e le sue conoscenze. Aveva 22 anni quando suo padre morì e gli fu proposto un incarico prestigioso. Tuttavia Bahá’u’lláh non aveva intenzione di passare la sua vita a gestire faccende terrene. Lasciò alle sue spalle la corte del re e i suoi ministri e trascorse invece il suo tempo a aiutare gli infelici e gli oppressi della società, gli ammalati e i poveri. Ben presto fu conosciuto come difensore della giustizia.”
I giardini
Lo scopo dei giardini è creare un accesso idoneo al santuario di Bahá’u’lláh, il centro di tutto il sito. In pratica, tutti i sentieri a raggiera portano in direzione del centro. I giardini consentono al visitatore di scegliere diversi percorsi, parte dei quali consentono di girare intorno al santuario di Bahá’u’lláh. L’accesso agli edifici storici passa all’inizio attraverso giardini non ufficiali, prima di entrare nei giardini ufficiali ben disegnati, che portano al santuario.
I giardini sono stati progettati e sono conservati concentrandosi sulla conservazione dell’ambiente. Per quanto riguarda l’uso dell’acqua, la maggior parte dell’erba qui è stagionale; il sistema di irrigazione è stato progettato per un uso efficiente, nella parte non ufficiale dei giardini sono state scelte piante, cespugli e alberi che resistono alla siccità.
Haifa la terza città israeliana per ampiezza, è anche una delle più belle. Ospita il porto più grande della nazione, una spiaggia particolarmente frequentata, ed è la sede del Centro Mondiale della fede Bahai. Circondata da innumerevoli luoghi naturali, la città contiene un mix di quartieri nuovi e antichi, chiese e moschee, montagne e mare.
Trasferimento ad Akko, Patrimonio Unesco.
Immerso nella storia medievale dei crociati, Akko è un suggestivo centro storico circondato da alte fortificazioni. Gran parte della sua pittoresca architettura in pietra è stata preservata, rendendo questa una delle città più interessanti da visitare. E’ una città molto antica ricordata anche dagli egiziani nel 2000 a.C. che si trova all’estremità nord della grande baia di Haifa, in posizione strategica tanto da farla essere in ogni tempo una sorta di ponte tra oriente ed occidente.
In Israele non c’è città più fuori dal tempo di Akko: una fortezza costruita in pietra, situata sulla riva del mare e con una storia particolarmente vivace fin dai tempi di Alessandro il Grande, degli Egizi e dei Romani, che conobbe il momento di maggior splendore durante la dominazione dei crociati, quando veniva chiamata Acri. Le mura cittadine separano la vecchia Akko, per lo più araba, dalla moderna città ebraica che si estende a nord. Nel sottosuolo dell’attuale Akko, a 8 m di profondità, troviamo la città crociata sotterranea, una serie di sale con i soffitti a volta che un tempo erano gli alloggi dei cavalieri ospitalieri. Di fronte all’entrata della città sotterranea c’è la Moschea di Al-Jazzar, con la cupola verde e il minareto a forma di matita tipicamente turchi. A est della moschea troverete il shuk, una fetta di Oriente autentico.
L’antica città crociata dove le onde del Mediterraneo si infrangono contro le antiche e maestose mura della città, inondando le imponenti pareti di arenaria sopravvissute nel corso della storia e dei secoli. Le mura, difesa e roccaforte della città, portano il segno delle nazioni che hanno lasciato dietro di esse le loro impressionanti costruzioni, tanto che l’Unesco, nel 2001, ha nominato Akko, Patrimonio dell’Umanità.
Rientro in hotel cena e pernottamento
7° GIORNO: BEIT SHEAN – QASR EL YAHUD – JERICO – SAN GEORGE – MAR MORTO
Partenza in direzione sud e visita di Beit She’an: qui si trovano i resti di un antichissimo insediamento che risale addirittura al 3500 a.C. Alcuni testi egiziani documentano che nel 1480 a.C. la città era fortificata e sede di governatorato egizio per tre secoli, grazie alla particolare posizione di transito tra l’Egitto, l’Assiria, la Babilonia e la Mesopotamia. I resti oggi visibili si trovano nella valle che scende verso il Giordano, e sono un teatro di epoca romana, un tempio, un ninfeo, una via colonnata, terme bizantine.
Se vuoi rivivere i giorni di gloria dell’antica Roma, questo sito archeologico ben conservato in Israele è una delle migliori attrazioni turistiche del paese da visitare. Gran parte della città romana è riuscita a sopravvivere, con le strade colonnate e i resti del tempio che ti offrono la possibilità di dare un’occhiata allo stile di vita qui sotto il dominio romano. L’ambientazione, in una valle circondata da uno splendido scenario montuoso, è estremamente drammatica, aggiungendo all’atmosfera inebriante della grandiosità del passato.
Il Teatro Romano. Costruito durante il regno di Settimio Severo, durante la fine del 2 ° secolo, il teatro romano di Beit Shean è il meglio conservato in Israele. Aveva posti a sedere per 6.000 spettatori, con la parte inferiore della struttura costruita nel terreno e con piani di posti a sedere semicircolari.
Il nostro viaggio lungo la Valle del Giordano con sosta al sito battesimale di Kassel el Yahud.
Il fiume Giordano ha un ruolo importante per l’ebraismo e il cristianesimo, in quanto si ritiene che le tribù d’Israele lo abbiano attraversato al seguito di Giosuè e che Gesù sia stato battezzato da Giovanni Battista nelle sue acque. Visitare il Giordano consente ai fedeli su entrambe le sponde del fiume – Israele e i Territori Palestinesi su quella occidentale, la Giordania su quella orientale – di soffermarsi per un momento di riflessione.
Qasr el-Yahud (in Arabo: قصر اليهود, in Ebraico:קאסר אל יהוד; conosciuto anche come Kasser/Qasser al-Yahud/Yehud; letteralmente “Il Castello degli Ebrei” ) è il nome ufficiale di un sito di Battesimo nella Valle del Giordano che si trova nei territori contesi tra Israele e Palestina.
Questo sito è la parte occidentale di un’area più ampia, tradizionalmente ricondotta al Battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista, conosciuta in arabo come al-Maghtas, nome che è stato storicamente utilizzato per identificare un luogo di pellegrinaggio su entrambe le sponde del fiume Giordano. È tradizionalmente riconosciuto anche come il luogo in cui gli Israeliti attraversarono il Giordano e il profeta Elia ascese al Paradiso.
Si arriva per il pranzo a Jerico (la città più antica della storia, e la più bassa sotto il livello del mare).
Gerico è la città fortificata più antica al mondo; la sua fondazione risale infatti a 8000 anni prima della nascita di Cristo e superando i 10000 anni di storia si contende con Damasco il primato di città più antica del mondo. Oggi Gerico è una piccola città della Cisgiordania, situata vicino al fiume Giordano. Gerico è stata a lungo contesa tra lo Stato di Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese, attualmente è sotto il controllo di quest’ultima. Gerico è certamente una meta imperdibile per chi decide di fare un pellegrinaggio in Terra Santa per l’importanza che ha avuto questo antichissimo centro nella Bibbia. Gerico è molto importante sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento.
Pranzo presso una famiglia palestinese.
Mentre proseguiamo sulla strada che da Gerusalemme porta a Gerico e sul Mar Morto, avremo la fortuna di intravedere, perfettamente mimetizzato nella roccia, un monastero restituito finalmente ai visitatori dopo la realizzazione di una strada di collegamento e il consolidamento del ponte di accesso. Parliamo di San Giorgio di Koziba, un monastero greco-ortodosso risalente a oltre 1500 anni fa, posizionato a strapiombo sul canyon del Wadi Qelt, un’area desertica in territorio israeliano. Il monastero viene citato nelle Scritture quale luogo di ritiro spirituale di Gioacchino (il padre di Maria) che qui ricevette la visita di un angelo che gli preannunziava la gravidanza della moglie Anna.
Qui vi è la caverna dove visse per 3 anni il profeta Elia. Pare infatti che, nonostante questo luogo fosse propizio alla meditazione e alla preghiera, lontano dagli echi peccaminosi del mondo, alcuni monaci preferissero rinchiudersi in piccole fenditure della roccia: unico contatto con gli altri confratelli, il momento del pasto, somministrato attraverso un cestino calato una volta al giorno. Sosta panoramica e fotografica dalla strada.
Visita al Palazzo di Hisham, un castello omayyade risalente alla metà dell’VIII secolo ed è uno dei siti archeologici più importanti della Cisgiordania occupata. Il palazzo, presenta uno dei pavimenti a mosaico più grandi del mondo. Direttamente sotto la cupola dell’hammam si trova uno dei più grandi murales a mosaico del mondo, composto da pietre di 21 colori diversi. Il disegno del mosaico consiste in un cesto di fiori circondato da forme geometriche, che formano una rosa che si espande verso l’esterno.
Una delle caratteristiche più importanti e riconosciute del palazzo è il mosaico dell’Albero della Vita, situato nel diwan del califfo, dove i suoi ospiti venivano ricevuti. Il mosaico è pieno di simbolismi filosofici, che riflettono la natura della vita. A destra dell’albero un leone divora un cervo, e a sinistra due gazzelle pascolano pacificamente. Le immagini simboleggiano la dualità della vita; bene e male, guerra e pace.
Cena e pernottamento al Kibbutz, sul Mar Morto.
8° GIORNO: MAR MORTO – MASADA – VIDOR CENTER – AVDAT – MITZPE RAMON
Dopo la prima colazione, partenza di buon mattino, in direzione Sud verso il deserto del Negev.
Sosta lungo il percorso per la visita di Masada.
Arroccato sopra le pianure del deserto della Giudea, il complesso di Masada è un’antica fortezza costruita tra il 37 e il 15 a.C. Composta da diversi palazzi e imponenti fortificazioni, la fortezza ospitava una guarnigione. Ha poi giocato un ruolo decisivo nella storia di Israele e rimane oggi un simbolo per molti ebrei di tutto il mondo. Situato a più di 400 metri sopra la pianura, offre una vista mozzafiato sul deserto circostante e sul Mar Morto! Oltre all’eccezionale paesaggio che circonda il sito, la visita di Masada offre la possibilità di immergersi nella sua storia, attraverso i resti molto ben conservati. Masada significa “fortezza” in ebraico. Questa cittadella è un punto di riferimento nella storia di Israele, costruita dal re Erode il Grande come rifugio da una possibile invasione egiziana. Ma fu cento anni dopo che la storia di Masada divenne leggenda. I reperti archeologici di Masada riportano in vita l’interessante e tragica storia delle persone che vi abitarono quasi duemila anni fa. Simbolo di resistenza e conservazione della propria identità nazionale e religiosa, Masada è cosi ricca di storia da essere stata dichiarata parco nazionale e, nel 2001, Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Inoltre, Masada è un altopiano che offre una vista mozzafiato sul Mar Morto e il deserto della Giudea. Tutte queste ragioni rendono Masada una destinazione popolare per turisti e non.
Proseguimento per Vidor Center.
Il Vidor Center è un centro molto interessante per apprendere le avanzate tecniche di coltivazione di questa zona desertica, i patrimoni floristici e faunistici, le sfide nell’ambito dell’adattamento climatico, del terreno e dell’approvvigionamento idrico nel deserto. La visita include la proiezione di un film 3D, il giro alle serre in cui vengono coltivati i migliori prodotti regionali e la visita del museo interattivo.
E infine arrivo ad Avdat, sito archeologico di un’antica città nabatea. Patrimonio dell’Umanità dal 2005. Questo luogo domina il deserto da una collina di 650 m. E’ molto ben conservato e nacque come sosta per le carovane che viaggiavano da Petra al Mediterraneo, la via dell’incenso.
Tra le rovine si possono ammirare le terme romane, le chiese e le catacombe, oltre a un laboratorio, c’è anche una pressa per l’uva: strano pensare qui ai vigneti!!!
Una gola di calcare bianco, di quelle dove gli strati di roccia li potrebbe leggere anche un bambino, racchiude lo Wadi Zin che si inoltra tra acacie e pistacchi fino a una miracolosa sorgente sotto i pioppi. Arrivo a Mitzpe Ramon nel tardo pomeriggio e cena Ramon Suite Hotel
Mitzpe Ramon (Ramon Lookout) è una piccola città nel deserto del Negev, nel sud di Israele. Il nome Ramon deriva dall’ebraico “Romaim,” che significa Romani. E ‘situato sul crinale nord, ad un’altitudine di 860 metri (2.800 piedi), si affaccia su un cratere di considerevoli dimensioni conosciuto come il cratere Ramon.
La scelta di dormire qui, è voluta dal fatto, che chi lo desidera, potrà andare al cratere all’alba (o al tramonto se si arriva in tempo utile) in quanto pare che i colori siano assordanti.
9° GIORNO: MITZPE RAMON – CRATERE – VALLE DI TIMNA – MITZPE RAMON
Il Makhtesh Ramon è il più grande cratere di formazione erosiva del mondo. Conquisterà gli amanti dei panorami eccezionali e delle escursioni in pieno deserto. La vista del Makhtesh Ramon è impressionante dalla città di Mitzpe Ramon.
Prima colazione e partenza in direzione del parco Timna, ma prima sosta per la visita al centro visite Makhtesh, per spiegare i fenomeni geologici locali. Giornata dedicata al deserto.
Ora, Israele è piccolo e pensare che ci stia dentro una cosa così grande come il “Makhtesh” (il cratere”) è difficile da capire. A scrutarlo dal belvedere di Mitzpe Ramon, la tranquilla cittadina sul suo bordo, sembra semplicemente sterminato. Pare il cratere di un vulcano estinto o il buco lasciato da un gigantesco meteorite. Invece è l’opera lenta dell’acqua di milioni di anni fa che scavò, scavò, scavò in maniera irregolare, quasi circolare fenomeno unico al mondo, esiste solo nel Negev. Bella e potente vertigine: in ampiezza e anche in altezza. Sembra di stare in Arizona, sull’orlo di un canyon.
Il Maktesh Ramon, un canyon lungo 40 km, con una larghezza di 8 km e una profondità di 300 m. E’ formato da roccia vulcanica, arenaria dalle diverse sfumature di colori e resti fossili. Maktesh Ramon è chiamato anche il Cratere Ramon. Un maktesh è più propriamente un’erosione creatasi con lo spostamento delle placche terrestri, un fenomeno geologico unico. Arrivati sulle sponde del cratere si potrà godere di un panorama molto suggestivo.
Arrivo alla Valle di Timna, regione di alto valore archeologico, situata nel deserto del Negev, in Israele, a 30 km a nord di Eilat. Funghi di pietra, archi naturali e colonne a forma di sfinge creano un paesaggio decisamente singolare. All’opera della natura si somma anche l’opera dell’ingegno umano: qui troviamo infatti alcune delle più antiche miniere di rame della storia del mondo, con cunicoli e pozzi scavati nella roccia, antichi forni per la fusione del rame, resti di villaggi e templi ad uso dei minatori.
Ci sono anche le rovine di un tempio a Timna dedicato a Hathor, antica dea egizia….. il Nilo infatti è dietro l’angolo. E questo era un ottimo posto dove far scorta di rame.
Pranzo al sacco.
Rientro in hotel in serata, cena e pernottamento Ramon Suite Hotel.
10° GIORNO: MITZPE RAMON – KIBBUTZ DI SDE BOKER – GERUSALEMME
Prima colazione in hotel e partenza per Gerusalemme, in ebraico Jerushalayim (città della pace), in arabo El-Khudz (la Santa).
Sosta lungo la strada per la visita al Kibbutz di Sde Boker ovvero la colonia a sud di Ber Sheba dove Ben Gurion ha passato gli ultimi giorni della sua vita oggi è un monumento alla capacità di Israele di far fiorire il deserto. Il Kibbutz di Sde Boker rappresenta la realizzazione del sogno di David Ben Gurion, il grande statista israeliano di origini polacche, primo premier della nazione e primo ministro della difesa, che amava la distesa desertica del Negev e volle vederla trasformata in un’esplosione di fioriture. Il kibbutz, costruito tra le montagne del Negev settentrionale, venne fondato nel 1952 da un gruppo di soldati congedati, e attirò l’attenzione popolare quando David Ben Gurion e la moglie Paula lo scelsero come luogo dove vivere.
Infatti, la visione di Ben Gurion è divenuta realtà , ed il Negev oggi è una regione rigogliosa, disseminata da comunità e fiorenti aziende agricole, e Sde Boker ha raccolto l’eredita di colui che proclamo la Costituzione dello Stato di Israele nel 1948, e ne assunse la guida durante l’immediata guerra. La capanna in cui David e Paula vissero dal giorno del loro trasferimento fino alla morte, è rimasta esattamente come era all’epoca, l’area circostante si è estesa, a vantaggio dei visitatori, accogliendo un’esposizione delle famose dichiarazioni di Ben Gurion e delle immagini dei suoi primi giorni al kibbutz. La capanna ospita anche l’archivio di Ben Gurion, la sua biblioteca privata di oltre 5.000 volumi su tutto quanto egli amava. La capanna adiacente, appartenuta alla sua guarda del corpo, è stata trasformata in museo dedicato a quella speciale sintonia che David Ben Gurion aveva verso il deserto. A sud del kibbutz si trova un campus dove hanno sede l’Istituto di Ricerche del Deserto, l’Istituto dell’Eredita di Ben Gurion, un campo scuola ed una locanda, una scuola superiore dove i giovani di tutta la nazione giungono a studiare la natura dalla natura stessa, un allevamento di rettili ed un museo di sculture del deserto. Nei pressi, il Memoriale di Ben Gurion, dove David e Paula sono sepolti, offre una grandiosa vista verso il crepaccio di Nakhal Tsin.
Arrivo a Gerusalemme e visita al Monte degli Ulivi e Getsemani.
Cena e pernottamento in hotel per 3 notti.
11° GIORNO: GERUSALEMME – HERODIUM – BETLEMME – GERUSALEMME
Prima colazione in hotel e partenza per Betlemme in Palestina, in ebraico Bet Leehem (casa del pane), in arabo Bayt Lahm (casa della carne). Città di grandissima importanza per tutti gli aderenti alla religione Cattolica. Posto che, secondo la tradizione, diede vita a quello che è considerato il Figlio di Dio.
Sosta per la visita del sito di Herodium, palazzo grandioso fatto costruire da Erode quale sua dimora e tomba, solo ultimamente si è scoperta la Tomba, ma rimane impressionante l’architettura di questa fortezza, arroccato e seminascosto su una collina di Betlemme, segno del carattere dominante e sospettoso del sovrano (come ci è ben noto dal triste episodio della strage degli innocenti).
Lo storico Giuseppe Flavio scrisse che, per commemorare la vittoria militare di Parti, re Erode il Grande fece costruire un magnifico palazzo in un punto situato a circa dodici chilometri a sud da Gerusalemme.
“In quel punto Erode fece costruire una città ricca di palazzi per commemorare la sua vittoria, e per questo la chiamò Herodion”, scrisse lo storico ebreo-romano Giuseppe Flavio nella sua opera ‘Guerre giudaiche’.
Lo storico notò la robustezza della fortezza, costruita a forma conica su una collina e in seguito ampliata da Erode, che la abbellì con giardini, appartamenti riccamente decorati, mura e torri di difesa.
In effetti, ancora oggi, dopo 2000 anni dal periodo di Erode, l’Herodium è una meraviglia per gli occhi. Benché il sito sia stato conquistato e distrutto dalle truppe romane nel 70 d.C., le rovine sono ancora ben conservate, e includono una serie di stanze, fortezze, bagni rituali, cisterne d’acqua e i resti di una sinagoga del I secolo costruita con lo stile architettonico della Galilea.
L’Herodium si trova a est di Betlemme, vicino allele colonie ebraiche di Tekoa e Nokdim. Esso è il più grande punto di riferimento per chilometri.
Visita alla Basilica della Natività una delle Basiliche più antiche della Cristianità al momento divisa – secondo lo Status Quo – fra Francescani – Ortodossi ed Armeni, si potranno ammirare, gli ultimi restauri ai mosaici che la ricoprivano, realizzati da una ditta italiana, che li hanno riportati alla bellezza originaria con colori splendidi.
La Grotta della Natività, Basilica di Santa Caterina e Chiostro di San Girolamo.
Accenno ai graffiti di Banksy impressi sul muro di separazione. Servirà a farci capire più a fondo cosa significa una barriera del genere, i limiti imposti da una struttura di questo tipo, i problemi che cela una roba cosi mastodontica.
La storia, vogliamo darvi consapevolezza maggiore sulla storia contemporanea. Betlemme si sviluppa in altezza e la barriera di separazione è, ahimè, visibile da ogni bel vedere della città. Stiamo parlando di un muro che occupa un territorio di oltre 700 chilometri, fatto di cemento armato, filo spinato e torrette di controllo. Sentirne parlare, vedere video e foto non è come osservare questa gigantesca parete dal vivo. Rendersi conto di quanto divida e circoscriva è impressionante. E ci sono i graffiti nel muro di Betlemme, murales che inneggiano alla pace, utilizzati, quindi, come strumento di protesta. Opere artistiche che lanciano messaggi chiari e precisi, delle provocazioni necessarie.
Make Hummus not Walls
È una sorta di slogan “Make Hummus not Walls” incisa tra i pilastri di cemento della barriera di separazione. Tradotto vuol dire: “Fate l’hummus” (bontà culinaria palestinese), non fate la guerra”. Il riferimento a “Make Love not War” credo che sia piuttosto chiaro a tutti. Mi riferisco al motto utilizzato da un movimento pacifista durante la guerra del Vietnam, vale a dire
“Fate l’amore, non fate la guerra“.
Tra i vari graffiti sul muro di Betlemme troviamo anche un’opera di un artista italiano. Il suo nome è Jorit Agoch e su quella parete ha davvero creato uno dei suoi capolavori.
Un ritratto alto 4 metri di Ahed Tamimi, palestinese di 17 anni rimasta in carcere per 8 mesi per aver contestato dei militari israeliani che si erano infiltrati nel giardino di casa sua.
È altamente sconvolgente questo muro e a tratti doloroso. Ma sostengo che una visita sia d’obbligo e per tutti. Un contatto effettivo con la storia attuale! Eventi che parlano di barbarie e illegalità. Persone rinchiuse in una gabbia costruita in cemento armato e che subiscono continue violenze e oppressioni.
Una pagina dei giorni nostri davvero terribile e che gli artisti di strada cercano di denunciare e contestare con delle innocue bombolette spray.
Sosta ad un campo profughi palestinese.
Spettacolo serale di Suoni e Luci alla Torre di Davide e cena in ristorante tipico armeno.
Rientro in hotel pernottamento hotel.
12° GIORNO: GERUSALEMME
Prima colazione in hotel. Inizio visite della Città Vecchia di Gerusalemme, intera giornata. Pranzo libero.
“Non percepire spiritualità e non avvertire sensazioni forti è praticamente impossibile in questo posto che viene considerato l’ombelico del mondo.”
“Non basterebbe un’esistenza intera per comprendere a fondo i diversi universi di Gerusalemme! Esatto, avete letto benissimo! I vari e differenti universi della città Santa che esistono, si diramano, convivono parallelamente .E’ proprio qui che coabitano 4 diverse realtà, e lo fanno in uno spazio davvero minuscolo, ma di una bellezza inquantificabile. Stiamo parlando di circa 1 chilometro quadrato circondato da mura in cui camminano fianco a fianco le tre religioni. Uno spazio vitale che quasi toglie il fiato anche alle persone che condividono la stessa identica cultura e i medesimi valori. E tu di primo impatto pensi sia sorprendente tutto ciò, considerando che all’interno delle 3 grandi religioni monoteiste ci sono altrettante minoranze.”
Visita della Città Vecchia: passeggiate attraverso i 4 quartieri, ebraico, arabo, cristiano e armeno.
Sosta presso il Muro del Pianto e il chiassoso bazar arabo, chiamato shuk. Si percorre la Via Dolorosa con sosta presso alcune delle Stazioni fino ad arrivare al Santo Sepolcro, visita all’insieme di cappelle e chiese che sono racchiuse nel luogo più santo per la Cristianità.
La Spianata delle Moschee, conosciuta anche come “Nobile Santuario” in arabo o il “Monte del Tempio” in ebraico, è il sito religioso più importante di Gerusalemme. Secondo le credenze ebraiche si tratta del punto dove fu costruito il Tempio di Gerusalemme, la cui unica vestigia rimane il Muro Occidentale o Muro del Pianto. Per i musulmani, invece, è considerato il punto dell’ascensione (mi’raj) ai sette cieli del profeta Maometto.
Sulla Spianata sacra si trovano oggi la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa.
Gli spazi tra la moschea Al-Aqsa e la Cupola della Roccia sono particolarmente animati. Scolaresche in visita, scuole coraniche improvvisate all’ombra degli alberi, gruppi di uomini o donne raccolti in preghiera, lo spiazzo è un luogo di ritrovo per i cittadini arabi di Gerusalemme.
La salita alla Spianata delle Moschee sarà decisa in loco dalla guida a seconda degli orari di visita che cambiano molto spesso. Inoltre, può succedere che le autorità locali blocchino l’entrata alla Spianata, in quel caso la visita non si potrà effettuare.
Chi non fosse interessato al pomeriggio a proseguire le visite in gruppo, consigliamo la visita alla città di Davide, con percorso sotterraneo(asciutto o bagnato),da prenotare per tempo al momento dell’adesione al tour, in modo che possiamo acquistare i tkt d’ingresso che sono limitati.
Cena di saluti in ristorante di lusso ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO.
Pernottamento in hotel.
13° GIORNO: GERUSALEMME – MUSEI – TEL AVIV – ROMA
Visitare il Memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme è un’esperienza fondamentale e formativa.
Prima colazione in hotel e rilascio delle camere.
Visita al Museo dell’Olocausto Yad Vashem. Ancora oggi, generazioni intere di giovani, e non solo, ignorano o conoscono davvero superficialmente l’orrore della Shoah. Parlarne, attraverso testimonianze o visite nei luoghi simbolo, è un dovere di ognuno di noi. Proprio per questo motivo, noi dei Viaggi di Giorgio, lo abbiamo fortemente voluto inserire, il Memoriale di Yad Vashem, realizzato per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto. Una visita che non lascia indifferenti, e come potrebbe? Camminare all’interno delle gallerie di questo enorme museo a forma di prisma perfettamente inserito sulla cima del Monte Herzl, è davvero un pugno al cuore. La decisione di istituire un memoriale per ricordare tutte le vittime della Shoah risale al 1953, quindi circa 9 anni dopo la nascita dello Stato di Israele. Il suo nome, che significa “un memoriale e un nome”, viene dal libro di Isaia 56:5, dove Dio dice, “concederò nella mia casa e dentro le mie mura un memoriale e un nome … darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato”. Nelle nove gallerie interne vengono ripercorsi con l’ausilio di video, fotografie e documenti originali come ad esempio la lista di Schindler, resa celebre dal film di Spielberg, gli eventi storici che ebbero origine dal momento in cui i Nazisti presero il potere, documentando le varie fasi dalla ricerca degli Ebrei, al loro allontanamento dai ghetti fino alla “soluzione finale” e al genocidio di massa. Le esperienze personali e i sentimenti delle vittime dell’Olocausto costituiscono il fondamentale criterio espositivo del museo.
Fuori dall’esposizione museale si trova, poi, la Sala della Memoria dove brucia la Fiamma Eterna, simbolo del ricordo costante, mentre sul pavimento nero sono incisi i nomi di alcuni tra i principali campi di sterminio come Dachau, Auschwitz, Birkenau e Bergen Belsen. Sicuramente il luogo più straziante, in cui molti visitatori scelgono di non entrare, è il Memoriale che ricorda il milione e mezzo di bambini Ebrei morti durante l’olocausto. Un piccolo sentiero realizzato con pietre dal colore chiaro conduce all’interno di una “grande sala buia illuminata solo dalla luce delle candele che grazie ad un gioco di specchi si riflettono all’infinito dando la sensazione di guardare un cielo stellato.”
Una menzione speciale è riservata al Giardino dei Giusti tra le Nazioni, un lungo viale alberato con più di 2mila alberi, dedicato ai Giusti tra le Nazioni, persone non ebree, che in 44 paesi salvarono le vite di tanti ebrei, rischiando o perdendo la propria. Fino alla fine del 2007 erano stati riconosciuti più di 22.000 Giusti, di questi più di 200 sono italiani.
Dopo questa visita sicuramente intensa ed emotivamente straziante, andremo a visitare il Museo di Israele con il Museo del Libro.
Uno dei gioielli del museo è il Santuario del Libro (The Shrine of the Book), cui è dedicata la nostra attenzione, dove sono custoditi alcuni dei Rotoli del Mar Morto, rinvenuti nella località di Qumran, rappresentano alcuni tra i ritrovamenti più importanti in tutta la storia di Israele.
L’esposizione di tali documenti è ben curata e illustrata. La cupola dell’edificio ricorda il coperchio di un vaso, ed è stata progettata in questo modo volutamente, come rimando ai contenitori all’interno dei quali vennero rinvenuti i preziosi rotoli. Qualcuno ha addirittura detto che i Rotoli del Mar Morto costituiscono la più grande scoperta archeologica del XX secolo! È un’emozione unica quella di potersi trovare davanti a manoscritti che risalgono a prima della caduta del II tempio, al tempo di Rav Hillel e Gesù di Nazareth.
Fra gli oggetti più interessanti vi sono, oltre i rotoli scoperti a Qumran, fra i quali il testo completo del profeta Isai, le lettere di Bar Kokheba, il capo della seconda rivolta giudaica (132-135 d.C.), rotoli scoperti a Masada e altre pergamene antiche di altissimo interesse storico. Poiché alcuni di questi rotoli hanno come titolo e parlano della Guerra dei Figli della Luce contro i Figli delle Tenebre, si volle di fronte al tetto-coperchio dipinto in bianco erigere un alto muro tutto nero.
Al termine delle visite, trasferimento in direzione dell’aeroporto di Tel Aviv, e inizio operazioni di imbarco del volo di rientro.
Arrivo a Roma e fine dei servizi.
Per coloro che proseguono per altre città, imbarco volo diretto alla propria città di origine.
La quota comprende:
- Voli di linea Roma – Tel Aviv – Roma in classe economica (bagaglio 23 kg)
- 12 notti in hotel 3*** – 4**** e Kibbutz, trattamento di mezza pensione, dalla colazione del secondo giorno, alla colazione dell’ultimo. Comprese 2 cene speciali esclusive
- Un pranzo al sacco
- Un pranzo presso una famiglia palestinese
- Un brunch degustazione al mercato di Tel Aviv
- Bus per tutta la durata del tour
- Guida in lingua italiana per tutta la durata del tour
- Biglietti di ingresso ai siti come da programma
- Spese di facchinaggio in tutti gli alberghi (1 bagaglio a persona)
- Assicurazione annullamento e spese mediche (massimale 10.000,00), bagaglio massimale 1.500,00) e covid 19
- Kit da viaggio
La quota non comprende:
- Tasse aeroportuali pari a euro 190,00 (tariffa soggetta a riconferma sino all’ emissione dei biglietti)
- Pasti
- Le bevande ai pasti
- Mance, pari a euro 6,00 al giorno a persona
- Spese personali
- Tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.
N.B. importo tasse si riferisce alla partenza e rientro aereoporto di Roma.
Sono disponibili voli in partenza dagli Aeroporti di Bari e Catania, Milano e altri aereoporti a tariffe confidenziali.
Importante :
E’ necessario il passaporto individuale con validità di almeno 6 mesi dalla data di inizio del Viaggio
Il visto verrà rilasciato in arrivo.