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Cosa è incluso
GIORNO 1: ITALIA – SEOUL
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Roma Fiumicino e disbrigo delle formalità di imbarco direzione Seoul.Pasti e pernottamento a bordo.
GIORNO 2: SEOUL
Arrivo e trasferimento in hotel. Assegnazione delle camere e colazione .Tempo per un breve riposo.
Tarda mattina visita con guida in italiano .
La città è un importante centro industriale, specie per quanto riguarda la produzione di beni di consumo (alimentari, tessili, cartari), ma è soprattutto sede di attività di servizio (commerciali, finanziarie) e culturali. Nodo ferroviario e stradale di primaria importanza, con un volume di traffico aereo in continua espansione, S. ha anche uno scalo marittimo nel porto di Inchţn (2.531.280 ab. nel 2005), a 40 km dalla città.
Seoul, capitale della Corea del Sud, è un’enorme metropoli i cui moderni grattacieli, metropolitane tecnologicamente all’avanguardia e cultura pop si alternano a templi buddhisti, palazzi e mercati di strada. Le attrazioni maggiori includono la Dongdaemun Design Plaza, un centro convegni dall’architettura sinuosa e con un parco sul tetto, il palazzo di Gyeongbokgung, che un tempo aveva più di 7000 camere, il tempio di Jogyesa, dove si trovano robinie e pini secolari.
La sera rientro in hotel cena il pernottamento.
GIORNO 3: SEOUL
Colazione in hotel
Tour mezza giornata al DMZ il confine tra Corea del Sud e Corea del Nord.
In questo mini tour avremo la possibilità di vedere: Imjingak Park, The Bridge of
Freedom, DMZ Theater & Exhibition Hall, The 3rd Infiltration Tunnel, Dora
Observatory.
L’Imjingak Park è talvolta in inglese chiamato Imjingak resort, è un parco situato sulle rive del fiume Imjin lungo i binari dell’ex linea ferroviaria Gyeongui fuori dalla città di Paju, Corea del Sud. Il parco ha molte statue e monumenti riguardanti la guerra di Corea. C’è anche un ristorante, una piattaforma di osservazione, una piscina a forma di penisola coreana e persino un piccolo parco divertimenti.
Il parco è stato costruito nel 1972 per consolare coloro che, da entrambe le parti, non sono in grado di tornare nelle loro città natale, dagli amici e dalle famiglie a causa della divisione della Corea e attualmente riceve circa 1,2 milioni di visitatori all’anno.
il Freedom Bridge, punto focale dell’attenzione mondiale durante la guerra di Corea, fu ufficialmente aperto e divenne un importante collegamento tra il luogo della tregua di Panmunjom e Seoul, nella Repubblica di Corea. Migliaia di parole sono state scritte sul villaggio di Panmunjom, ma Freedom Bridge non è stato così ampiamente pubblicizzato. Per i soldati del Comando delle Nazioni Unite che tornavano dalla prigionia in Corea del Nord, era davvero un ponte di libertà.
La zona demilitarizzata coreana (ZDC o DMZ) è una striscia di terra che attraversa la penisola coreana. È stabilita dalle disposizioni dell’accordo di armistizio coreano per fungere da zona cuscinetto tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. La zona demilitarizzata (ZDC) è una barriera di confine che divide a metà la penisola coreana. Venne creata per accordo tra la Corea del Nord, la Cina e il comando delle Nazioni Unite nel 1953. La ZDC è lunga 250 chilometri e larga circa 4 chilometri.
Il 38º parallelo nord – che divide a metà la penisola coreana – era il confine originale tra gli Stati Uniti e le brevi aree amministrative coreane dell’Unione Sovietica alla fine della seconda guerra mondiale. Dopo la creazione della Repubblica Democratica Popolare di Corea (RPDC, informalmente “Corea del Nord”) e della Repubblica di Corea (ROK, informalmente “Corea del Sud”) nel 1948, divenne di fatto un confine internazionale e uno dei fronti più tesi nella Guerra Fredda.
Sia il Nord che il Sud rimasero dipendenti dai loro stati occupanti dal 1948 allo scoppio della Guerra di Corea. Quel conflitto, che provocò oltre tre milioni di vittime e divise la penisola coreana lungo linee ideologiche, iniziò il 25 giugno 1950, con un’invasione a pieno titolo della Corea del Nord attraverso il 38º parallelo, e si concluse nel 1953.
Nell’accordo di armistizio del 27 luglio 1953, la ZDC fu creata mentre ciascuna parte accettava di spostare le loro truppe indietro di 2.000 m dalla linea del fronte, creando una zona cuscinetto di 4 km di larghezza. La linea di demarcazione militare (LDM) attraversa il centro della ZDC e indica dove si trovava il fronte quando fu firmato l’accordo.
Per visitare il DMZ Theater & Exhibition Hall questo museo bisogna avere una scorta militare. Non tanto per quello che custodisce, ma per dove si trova. Unimaru ha sede infatti nella ZDC, la zona demilitarizzata coreana: quella striscia di terra lunga 250 chilometri e larga quattro, stabilita dalle disposizioni dell’accordo di armistizio coreano per fungere da cuscinetto tra la Corea del Nord e la Corea del Sud.
Il museo, che mira a fornire una “piattaforma per l’unificazione pacifica”, ha aperto all’inizio di quest’anno ma, trovandosi all’interno del lato sudcoreano del confine, l’accesso è disponibile solo da Sud: per accedere, i visitatori devono fare domanda tramite il Ministero dell’Unità, che organizzerà la visita con tanto di navetta e scorta militare. Questo non tanto perché si temono ripercussioni, quanto perché l’area è ancora puntellata da mine antiuomo.
Visita al Terzo tunnel di aggressione o 3rd Infiltration Tunnel è uno dei quattro tunnel noti al confine tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, che si estende a sud di Panmunjom.
A soli 44 km da Seoul, il tunnel fu scoperto nell’ottobre del 1978, in base alle informazioni fornite da un disertore. È un tunnel lungo 1,7 km, alto e largo 2 metri. Si sviluppa attraverso un substrato roccioso, fino a una profondità di circa 73 m sotto terra. È stato presumibilmente progettato per un attacco a sorpresa a Seul da parte della Corea del Nord e può ospitare 30.000 uomini insieme a armi leggere. Alla scoperta del terzo tunnel, il comando delle Nazioni Unite accusò la Corea del Nord di aver minacciato l’accordo di armistizio firmato nel 1953 alla fine della guerra di Corea. La sua descrizione come “tunnel di aggressione” fu proposta dal Sud, che la considerò un atto di aggressione da parte del Nord.
DAY 4: SEOUL – BUSAN
Breakfast at the hotel
Transfer to the station for a direct train to Busan.
Arrival in Busan.
GIORNO 5: BUSAN – GYEONGJU
Colazione in hotel.
In questa mattina si consigliano le seguenti visite nella città di Busan: Gamcheon Culture Village, Jagalchi Fish Market, Kukje Market, BIFF Square and Busan Tower
L’area oggi conosciuta come Gamcheon Culture Village è nata tra gli anni Venti e Trenta del Novecento per dare dimora a tutte le famiglie povere della zona di Busan rimaste senza abitazione a causa della guerra. La zona rimaneva leggermente distaccata dalla città principale, ma allo stesso tempo abbastanza vicina per potervisi recare per lavorare. Inizialmente nota come Taegeukdo Village, in quanto sede di un ceppo religioso con lo stesso nome, è sempre stata una zona molto povera della città. Per poterla riqualificare, nel 2009 è quindi stata oggetto di un progetto di rinnovamento finanziato dal governo coreano, che ha richiesto a molti giovani artisti di renderla un’area culturale, così da attrarre anche il turismo. Il progetto è pienamente riuscito e oggi il Gamcheon Culture Village attira milioni di turisti ogni anno.
Il Jagalchi Fish Market è un mercato famoso in tutto il mondo per il pesce fresco da portare via o da mangiare seduti su panche spartane.
Un altro mercato importante nella cittadina di Busan è il Kukje Market. Il mercato di Gukje o mercato internazionale di Nampodong è un mercato a Sinchang-dong, distretto di Jung, Busan, Corea del Sud. Originariamente era conosciuto con il nome di mercato Dottaegi e successivamente come mercato Jayu. Il mercato è stato fondato nel 1945 con il nome di Dotegi Market in un terreno vuoto.
La Busan Tower è una torre alta 120 metri nel Parco Yongdusan, situata a Jung-gu, Busan, in Corea del Sud. È stato costruito nel 1973. Viene utilizzato solo per scopi di intrattenimento e non dispone di apparecchiature trasmittenti.
Nel tardo pomeriggio trasferimento in stazione per prendere il treno in direzione di Gyeongju.
Poi trasferimento in hotel per il pernottamento.
GIORNO 6: GYEONGJU
Colazione in hotel
Passeggiando per la città è possibile osservarne moltissimi in zone differenti ma presso quello che è chiamato il Daereungwon Tumuli Park è possibile ammirare la maggior parte di essi (sicuramente quelli più interessanti) .
Si tratta di tombe sepolte che hanno l’aspetto di piccole o grandi colline ricoperte di erba verde, risalgono appunto al regno Silla e in particolare quelli del “Tumuli Park” sono 23, la più alta supera i 23 metri ma ce ne sono molte più piccole. Ogni tumulo ha la propria particolare storia e alcuni possono essere visitati internamente, il tumulo di Cheonmachong ad esempio contiene molti artefatti in esposizione ed è davvero ricco di spiegazioni relativi al materiale esposto e alla storia locale.
Qui negli anni ’70 è stato scoperto un dipinto di un cavallo al galoppo che ad oggi è l’unico rinvenuto dell’era Silla, inoltre all’interno della tomba sono stati trovati 11.526 resti e molte corone reali. Hwangnamdaechong invece è la più grande tra le tombe antiche, ospita i corpi sia di un re che della sua regina e racchiude oltre 30mila reliquie e accessori d’oro, soprattutto la parte della regina è davvero ricca di oggetti regali e lussuosi.
Il Cheomseongdae è un osservatorio astronomico risalente al VII secolo situato a Gyeongju nella Corea meridionale. Fa parte delle aree storiche di Gyeongju, dichiarate patrimonio dell’Umanità nel 2000.
Il museo nazionale di Gyeongju è un museo archeologico con sede a Gyeongju e al suo interno raccoglie principalmente una collezione di reperti risalente al Regno di Silla, di cui la città era capitale.
Nell’antica Corea si distingue un periodo storico detto “dei Tre Regni” che vede 3 stati fronteggiarsi in una strenua competizione per il potere: Gogurjeo, Baekje e Silla.
Quello di Silla fu il regno più importante, soprattutto sotto il profilo culturale, religioso e artistico. Silla è stato un regno consolidato dal 57 a.C. fino al 935. Nel 660 si unì ad esso il regno Baekje e nel 668 anche quello di Goguryeo e la Corea fu unita in un territorio che più o meno rappresenta l’intera penisola come la conosciamo oggi (ovvero Corea del sud e Corea del Nord).
Dal punto di vista culturale questo periodo storico è stato molto importante perché l’acquisita stabilità interna ha permesso un proliferare inconsueto di arte e scienze. L’aristocrazia locale era particolarmente ricca e stravagante: a oggi rimangono molte tracce della passione di regnanti e membri della corte per l’architettura, la scultura, gli ornamenti eccentrici e lussuosi.
Le antiche ceramiche di Silla per esempio sono reperti molto importanti per la storia delle arti decorative coreane così come tanti altri artefatti rinvenuti nelle tombe di Gyeongju. In questo periodo è fiorito il buddhismo in Corea, incoraggiato dallo stato grazie a una grande immissione di fondi che hanno lasciato traccia evidente con la presenza in città di templi spettacolari.
Visita al Hwangnyongsa, o Tempio Hwangnyongsa, è il nome di un tempio buddista della città di Gyeongju, in Corea del Sud, di cui oggi rimangono solo alcuni resti. Il tempio fa parte delle aree storiche di Gyeongju, sito inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 2000. La costruzione del tempio Hwangnyongsa, situato a est di Wolseong a Gyeongju, fu iniziata nel 553 durante il regno del re Jinheung (540-576) della dinastia Silla per onorare un drago giallo che si dice sia apparso nel sito di costruzione. Successivamente, una pagoda di legno di nove piani fu iniziata nel 643 su consiglio di Jajang, un grande sacerdote di Silla, e fu completata nel 645 da un famoso costruttore di Baekje di nome Abiji. Questo grande tempio fu, tuttavia, bruciato durante l’invasione mongola della Corea (allora Goryeo) nel 1238.
Le caratteristiche rimanenti del tempio mostrano che originariamente consisteva in un cancello centrale, una pagoda di legno, una sala di preghiera principale e una sala conferenze disposte in linea retta, a cui furono aggiunte altre due sale di preghiera, un campanile e una sala delle scritture in un secondo momento per formare una meravigliosa simmetria.
Il Bulguksa è un complesso di templi buddisti molto importante per la popolazione locale ma al tempo stesso davvero spettacolare. Si trova a Gyeongju, non lontano dal centro cittadino. Nei dintorni sorge anche una bellissima grotta che ospita una statua sacra di Buddha, la Seokguram Cave, che merita assolutamente una visita.
Il Tempio sotterraneo di Seokguram è un eremo che fa parte del complesso del tempio di Bulguksa. Esso si trova 4 chilometri a est della parte principale del complesso, sul monte Tohamsan, nella città di Gyeongju, in Corea del Sud. La grotta sovrasta il Mar del Giappone e si trova a 750 metri sul livello del mare.
In serata rientro in hotel per il pernottamento.
GIORNO 7: GYEONGJU – ANDONG
Colazione in hotel e trasferimento alla stazione del treno in direzione di Andong.
Andong è la culla del confucianesimo in Corea. Situata nella provincia del Nord Gyeongsang, emblema dell’ospitalità coreana, è la città che meglio rappresenta il fascino antico e le tradizioni di questo paese, tappa irrinunciabile di un viaggio in Corea del Sud.
Conosciuto come “il villaggio circondato dalle acque”, poiché il fiume abbraccia lentamente l’abitato, si trova ai piedi di una montagna la cui cima è facilmente raggiungibile a piedi.
Qui sarà possibile assistere alla performance di “danza delle maschere” di Andong.
ovvero una danza folkloristica, nonché rito sciamanico, che ha come protagonista le maschere coreane.
Maschere che possono avere sembianze umane, così come animalesche, di spiriti o divinità. Solitamente venivano utilizzate in occasioni specifiche come riti propiziatori, sciamanici, agli antenati, danze, rappresentazioni teatrali e riti esoterici.
Quelle di Hahoe in particolare non venivano né sotterrate né bruciate (come vorrebbe invece la tradizione), bensì protette nel santuario del villaggio. Proprio questa pratica ha permesso loro di conservarsi e arrivare intatte fino ai giorni nostri.
L’origine di queste maschere viene attribuita ad una giovane, Heo. Secondo la leggenda al ragazzo appare in sogno la divinità custode del villaggio che gli chiede di realizzare delle maschere. A seguito però di alcune tragiche vicende che lo vedono protagonista, Heo muore. Proprio per placare il suo spirito e quello della fanciulla a lui legato, gli abitanti iniziano ad adorare quest’ultima come divinità del villaggio, attraverso una danza rituale che prevede ben 11 maschere diverse.
In serata trasferimento in hotel per il pernottamento.
GIORNO 8: ANDONG – SEOUL
Colazione in hotel e trasferimento alla stazione dei treni per il ritorno a Seoul.
Giornata libera e in serata trasferimento in hotel per il pernottamento.
GIORNO 9: SEOUL
Colazione in hotel e giornata libera per godersi la città.
In serata rientro in hotel per il pernottamento.
GIORNO 10: SEOUL – ITALIA
Colazione in hotel e trasferimento in aeroporto e disbrigo delle formalità d’imbarco per il rientro in Italia.
LA QUOTA COMPRENDE:
- Voli a/r in classe economica con franchigia bagaglio di 20 kg
- 9 pernottamenti in hotel (4**** and 3***) con prima colazione
- Assicurazione medico bagaglio annullamento
- Biglietti per il treno
- Guida locale in italiano
- Money Card per gtrasporto pubblico del valore di KRW70,000
- Local sim per il telefono cellulare
LA QUOTA NON INCLUDE:
- Pasti non menzionati
- Tasse
- Mance
- Extra di natura personale
- Tutto quanto non espressamente menzionato ne LA QUOTA COMPRENDE
- Visite opzionali
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