Capodanno in Molise tra Borghi-Castelli… nella terra dei Sanniti
Molise: la piccola oasi d’Italia
Conosci il Molise? Oltre alla Toscana, l’Umbria, il Lazio e la Sicilia esiste una terra di storia, arte e natura nel centro Italia e nel cuore del Mediterraneo.
Antiche tradizioni e paesaggi mozzafiato, borghi medioevali e castelli, riserve naturali e aree archeologiche sono alcuni motivi per un viaggio unico all’insegna di un’esperienza indimenticabile.
Soprannominato da alcuni “Il Selvaggio West” e da altri scherzosamente “la terra che non esiste”, il Molise è la regione italiana meno conosciuta, anche dagli stessi italiani.
Questo territorio di lupi, cinghiali e di città fantasma, anticamente saccheggiate da pirati e briganti – oggi è in grado di offrire al viaggiatore un’offerta turistica davvero impressionante.
Pur non avendo il blasone dei più noti centri della Toscana, Lazio, Umbria o Campania, i borghi del Molise riescono ancora oggi a trasmettere vivide sensazioni di autenticità e genuinità. Il legame con il territorio, le tradizioni e la cultura contadina infonde un fascino del tutto particolare che merita di essere vissuto appieno.
I borghi del Molise, si prestano benissimo a piacevoli passeggiate che sorprenderanno il trista che per la prima volta visiteranno questi graziosi scrigni ricchi di tesori d’arte.
Esplorare il Molise significa scoprire angoli di Italia inaspettati e pieni della propria individualità. Questa terra conserva ancora una grande diversità di ambienti naturali fra i più intatti e meno conosciuti dell’Italia. Il massiccio del Matese è verde e lussureggiante, abitato dall’uomo da tempo immemorabile. Esso è cosparso di piccoli paesi dall’aspetto arcaico e affascinante, sorti lungo i secolari percorsi stagionali delle greggi al pascolo. L’abbondanza di acqua ha dato vita a numerosi laghi artificiali e tortuosi ruscelli che si formano e poi improvvisamente scompaiono nel sottosuolo.
Storia e cultura
Oltre alle numerose testimonianze preistoriche, il Molise conserva molti resti di età sannitica, essendo stata a lungo roccaforte dei sanniti contro Roma. Notevole importanza rivestono le rovine della città di Saepinum, in località Altilia, in cui spiccano il teatro, il foro e la lunga cinta muraria. Il ruolo culturale è svolto sia dai principali centri, come Campobasso (capoluogo) e Isernia, che dai centri in crescita: Termoli e Venafro. La valorizzazione della cultura locale passa anche attraverso il festival di richiamo internazionale della zampogna, da millenni colonna sonora di questa terra, che si svolge ogni anno….e durante il tour …occhio agli zampognari e Bofù…
Capodanno in Molise
Arte e Storia Tradizioni,Borghi e Castelli
Stretto è il legame tra parchi e attività agricole:secoli di vita legata ad un territorio hanno prodotto un patrimonio unico di ambiente,cultura e sapori,che rappresenta l’identità di un luogo e della sua gente.Un soggiorno in Molise è denso di emozioni sottili,di silenzi tra le rovine romane e una natura rimasta ancora in gran parte intatta.Si ha la sensazione si sentirsi privilegiati quando si visitano i centri storici,le zone archeologiche,le montagne ,i fiumi.Nella sola provincia di Campobasso,in poche decine di km si passa dalla costa adriatica,in gran parte ancora integra,alle montagne del Matese,passando tra santuari,chiese romaniche e paesaggi mozzafiato. A Isernia,patria di Celestino V(il papa del “gran rifiuto”del 1924),da non perdere la visita al Lapidarium,presso ex convento di Santa Maria delle Monache,dove sono conservati i resti fossili di un accampamento dell’Homo erectus il più esteso in Europa e uno dei siti paleontologici più importanti al mondo.Intorno alla città,vestigia romane e teatri sanniti,immersi in una campagna dalla bellezza struggente e in un Appennno sconosciuto. Pietrabbondante, dove necropoli, cinta, templi, teatro, residenza temporanea delle massime cariche sacerdotali e politiche coniugarono strutture italiche, architettura greca e modello romano Il fascino del Molise è nella millenaria storia,nelle numerose citazioni archeologiche,storiche,culturali ed artistiche;nella ricchezza delle arcaiche e genuine tradizioni montanare e pastorali,nelle feste nei riti,nella bellezza delle montagne,dei boschi,dei prati,nei colori della natura.Vario nei paesaggi,ricco d’arte e di storia,solleticante nelle proverbiali prelibatezza enogastronomiche,presenti in questo tour di capodanno,(previsti pranzi tipici molisani,degustazioni di vino,olio,formaggi e dolci..),il Molise è un mix straordinario di combinazioni,che ne fanno uno scrigno di bellezze inedite.
Purtroppo,troppo spesso,tutte queste cose non sono “raccolte”dal turista distratto,soprattutto italiano,(gli stranieri che visitano il Molise sono tantissimi),perché il Molise viene spesso considerato,a torto,una regione “minore”,e chi ha già partecipato ai programmi di Capodanno dei Viaggi di Giorgio,sa perfettamente che andiamo alla ricerca,proprio dei centri “minori”che in realtà non sono mai minori ma spesso molto importanti più dei blasonati centri “maggiori”.
Questa è l’occasione per visitare questo splendido angolo d’Italia.
Nella Terra dei SANNITI, il mito di un popolo
“Sanniti Dentro”, oltre le bellezze elencate,c’è un viaggio nel viaggio!
UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL PICCOLO IMPERO DEI SANNITI
L’immagine e la conoscenza del popolo Sannita vengono associate quasi in maniera automatica alle guerre sannitiche, e, in particolare, all’episodio delle Forche Caudine, quando i soldati romani, a sorpresa sconfitti proprio dai Sanniti, furono costretti ad inchinarsi sotto al più famoso giogo.Per lunghi secoli, il dominio dell’Italia meridionale fu ostacolato ai Romani proprio da questo popolo: nessun avversario seppe dare più problemi e pensieri a Roma, nessuno fu così vicino a contendere ai romani il predominio sul territorio italico.Forse, il seme della sconfitta e della resa ai romani, era già presente nel popolo sannita, il quale, benché fortemente coeso, aveva un altrettanto forte senso della libertà e dell’indipendenza, così che le singole realtà locali non si unirono mai contro i nemici romani per creare uno stato unitario, neanche nei momenti di maggiore difficoltà.Il centro di questo ethnos di uomini fieri e liberi era proprio il Molise, considerando le quattro principali tribù storicamente definite: i Carracini, i Pentri, i Caudini e gli Irpini. La più imponente per numero e importante per identità culturale era sicuramente quella dei Pentri, che occuparono un territorio che corrisponde grosso modo all’attuale provincia di Isernia. La capitale, Bovianum, l’attuale Boiano, era circondata da altre città pentre quali Aesernia (Isernia), Aquilonia (Montaquila), Bovianum Vaetus (Pietrabbondante), Fagifulae (Montagano) Saepinum (Altilia) e Venafrum (Venafro).Per l’epoca storica dei Sanniti si visiteranno alcuni importanti centri.Tra questi il santuario di Pietrabbondante, che costituisce la più cospicua testimonianza del Sannio preromano. Il grande tempio e il teatro, costruiti prima della guerra sociale, erano già in abbandono in epoca augustea, risultavano notevolmente interrati nel II secolo d.C., e furono interessati da sepolture nel III secolo.Tra le città romane, spesso legate alla pastorizia ed alla pratica della transumanza saranno visitate Sepino e Larino.
SONO PREVISTI VOLI E TRENI DA TUTTA ITALIA
30 Dicembre: Roma-Pietrabbondante-Agnone-Campobasso
Per chi arriva da altre città orario e luoghi da confermare al momento della prenotazione.
Ritrovo dei partecipanti in orario e luogo da confermare e partenza in bus privato per il Molise
In una terra che agropastorale,non possiamo non iniziare il nostro percorso,se non visitando un caseificio locale,dove potremo apprezzare la trasformazione del latte in “eccellenze gastronomiche”,infatti i premi vinti dai caseifici molisani,in tutto il mondo per i loro formaggi,sono decine e decine.Seguirà degustazione di formaggi e stracciata.
La prima sosta si effettuerà per la visita dell’interessantissimo sito di Pietraabbondante.
Sul pendio del Monte Saraceno, incastonato tra enormi massi più comunemente chiamati morge, sorge il piccolo comune di Pietrabbondante il cui nome deriva probabilmente dall’enorme quantità di rocce presente nella zona. Si tratta di un piccolo centro abitato con una grande storia alle spalle, grazie allo spettacolare ritrovamento di epoca sannita risalente al II secolo a.C.. Si tratta di un imponente complesso che fungeva sia da centro istituzionale dove si riuniva il senato, sia da centro di aggregazione religioso dove si svolgevano le funzioni.
È disposto su due livelli. Nella parte alta si trovano il tempio e i due edifici porticati laterali dove venivano svolte le funzioni religiose. Nella parte sottostante si trova il teatro. Il teatro è composto dal palco con tre ingressi da cui entravano in scena gli attori e dalla càvea, che conteneva fino a 2.500 spettatori, la cui particolarità erano le sedute ricavate singolarmente da un intero blocco di pietra, con lo schienale sagomato e i braccioli scolpiti a zampa di grifo.
Si tratta di un complesso architettonico in cui si fondono elementi italici, ellenistico- campani e latini.Presso il sito archeologico sorge la chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel 1666, la quale custodisce frammenti di lapidi osche e di notevole importanza è anche il complesso ellenistico-italico del santuario di Calcatello, risalente al II –I secolo a.C.Il teatro sorge su un luogo in cui nel III secolo a.C. era situatoun teatro ionico distrutto da Annibale nel 217 a.C .www.comune.pietrabbondante.is.it.
Pranzo, in ristorante di lusso, tipico molisano, con menù rivisitato in chiave moderna.
Al termine trasferimento al centro storico di Agnone , situata nella parte più settentrionale della provincia di Isernia. Sorge sui resti di una antica città sannitica che portava il nome di Aquilonia ed è conosciuta da tutti come la città delle campane. Si tratta di una piccola cittadina ricca di artigiani abili nella lavorazione del rame e le sue leghe, come testimoniano l’Antica Fonderia Pontificia di campane della famiglia e le Antiche fonderie del rame.
La storica Fonderia Pontificia Marinelli fu fondata intorno all’anno 1000. È la più antica impresa a conduzione familiare e vanta la particolarità di poter utilizzare lo stemma pontificio sulle sue creazioni. È un vero e proprio gioiello di artigianalità italiano. E’ possibile assistere all’intero ciclo di produzione di una campana. Si parte dal materiale grezzo fino ad arrivare all’opera finita. Adiacente alla fabbrica si trova il Museo Internazionale della Campana. Qui vi è esposta la più vasta collezione al mondo di bronzi sacri e la campana dell’anno mille, un manufatto dal valore inestimabile.
Monumenti nazionali di particolare interesse storico. Fondata nel 1343 dai frati minori del movimento francescano, esternamente risalta il suo stile gotico con il portone d’accesso e l’imponente rosone sulla facciata. L’interno invece è ornato in stile barocco- rinascimentale ed è composto da una sola navata con ben otto altari laterali, quattro per ogni lato.
La parte che colpisce di più e merita di essere menzionata è quella composta dall’ altare maggiore, adornato interamente da tasselli in marmo pregiato, e dai due altari adiacenti dedicati rispettivamente a Sant’Antonio e all’Immacolata Concezione.
Al termine trasferimento a Campobasso, sistemazione nelle camere riservate,cena e pernottamento in hotel.
Esibizione del gruppo folcloristico dei BUFU’
31 Dicembre Campobasso- Santa Maria della Strada di Matrice-Larino-Termoli- Campobasso
Dopo aver consumato la prima colazione in hotel,partenza in direzione di Termoli. Lungo il percorso sosta per la visita guidata alla chiesa Santa Maria della Strada. La chiesa di Santa Maria della Strada, dichiarata monumento nazionale, è uno dei gioielli architettonici della Regione Molise. È ubicata in agro di Matrice, in provincia di Campobasso sulla sommità di un colle verde, non lontano dal tratturo che conduce in Puglia.
Di datazione ancora incerta nell’ampio arco del Medioevo, si presenta al visitatore in tutta la bellezza che la semplicità delle linee, la ricchezza dei bassorilievi e l’amenità del paesaggio circostante le conferiscono.È una piccola costruzione in pietra, con un campanile posto a pochi metri dal corpo della chiesa. Sulla facciata si possono ammirare le lunette con elementi umani e animali che raffigurano scene bibliche. L’interno, nonostante le dimensioni esigue, è diviso in tre navate da colonne che presentano varie combinazioni di basi e capitelli.
Il portale presenta un archivolto a triplo rincasso ed una lunetta che raf igura una scena di ascensione, forse quella di Alessandro Magno.
Si visita all’anfiteatro romano di Larino.
L’antica denominazione di Larino era Frentum, poiché essa era stata nominata.
Una struttura altrettanto imponente ed importante è il Palazzo Ducale, nel cuore della città medievale, in cui sono conservati tre mosaici policromi: il “mosaico degli uccelli“, il “mosaico del leone” ed il “Lupercale”, con la lupa che allatta i gemelli sotto una rupe. Anche Cicerone ha descritto dettagliatamente la vita attiva e l’abilità artistica e architettonica degli abitanti di Larinum. Di rilevanza notevole è l’antica Cattedrale dedicata a S.Pardo, che fu fatta edificare nel 1319, in seguito alla distruzione da parte dei Saraceni.
Degustazione di vini vitigni autoctoni molisani.
Al termine si prosegue per la visita al borgo marinaro di Termoli. Termoli, noto centro turistico e balneare della costa molisana, è una città industrializzata in continua espansione ma allo stesso tempo costituisce un’importante testimonianza di una realtà storica di grande prestigio. La cittadina conserva numerosi tesori appartenenti ad un antico passato: l’imponente Cattedrale, nell’antico borgo, risalente al XII secolo e in stile romanico-pugliese; il castello Svevo di Federico II.
L’antico nucleo della città (Borgo Vecchio) sorge sulla sommità di un promontorio che cade quasi a picco sul mare. Il nome più convenzionale dell’antico nucleo è proprio Borgo Vecchio, il quale si presenta come un’incantevole cittadella fortificata, costituita da piazzette e vicoli; tra questi, il più rappresentativo è Vico II Castello, una delle vie cittadine più strette d’Europa.
Il Castello è convenzionalmente definito Svevo, probabilmente a causa di una ristrutturazione, risalente al 1247, ordinata da Federico II.Dal 1885 il Castello di Termoli è stato inserito tra i monumenti nazionali e designato come museo storico regionale. Al centro domina la Cattedrale edificata in stile romanico-pugliese (XII-XV sec.) su antiche rovine di un tempio romano e la cui fondazione è databile probabilmente al VI secolo.
All’interno sono conservate le reliquie di San Timoteo e San Basso, patrono della città. La Cattedrale, inoltre, è rinomata anche per i suoi splendidi mosaici pavimentali. www.comune.termoli.cb.it.
Rientro a Campobasso per le ore 16.30 circa, e tempo libero per preparsi al cenone o visitare il museo sannitico di Campobasso(facoltativo ma la guida resta a disposizione)
Cenone e veglione in hotel.
1 Gennaio BUON ANNO!! Campobasso-Castropignano-Sepino-Campobasso
Dopo una sveglia comoda,e consumata la prima colazione,partenza in direzione di Castropigano.
Nel cuore del Molise, in provincia di Campobasso, merita una visita il paese di Castropignano, ricco di storia e fascino. Abbracciato a un colle che domina la Valle del Biferno, regala un’atmosfera d’altri tempi nel suggestivo centro storico dove ammirare la Chiesa di San Salvatore con il portale romanico impreziosito da volti di cherubini, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie dal portale cinquecentesco,(uno dei più belli della regione), con singolari pitture e sculture ad alto rilievo al suo interno,i vicoli silenziosi, le case basse.
Qui il tratturo Lucera-Castel di Sangro attraversa il Biferno in un tratto ideale per passeggiate o escursioni a cavallo.
Per il turista alla ricerca dei veri castelli del Molise ti suggeriamo di visitare il Castello d’Evoli di Castropignano costruito intorno alla metà del XIV secolo, probabilmente edificato sui ruderi di una precedente fortezza risalente al tempo dei sanniti.
Era un importante roccaforte militare che controllava il tratturo Castel di Sangro- Lucera, dove passavano le attività della pastorizia in direzione della Puglia.
Durante la prima metà del XX secolo, a causa di un prolungato stato di abbandono e una non adeguata opera di manutenzione, subì un rapido degrado. Recentemente restaurato, domina dalla sommità del colle sul quale si trova la Valle del Biferno.
Trasferimento per la visita di Sepino, la Città Romana di Saepinum– Altilia.
Il paese è sulle pendici del Matese e il paesaggio è segnato dal tratturo Pescasseroli-Candela, lungo il quale si trova l’antico municipium romano di Saepinum. Visitando quest’area archeologica si possono vedere i luoghi più tipici di una cittadina romana: il teatro, il foro, la basilica, le terme, la cinta muraria con le porte di accesso. Ancora oggi per accedere all’antico “municipium” occorre superare la cinta muraria attraversando una delle quattro porte poste a cavallo degli assi stradali principali della città.Quella meglio conservata è Porta Boiano, con una chiave di volta in cui è scolpita una figura maschile, normalmente identificato.
L’allevamento delle greggi era un’attività fondamentale per l’economia di quest’area e ancora oggi, Porta Boiano è attraversata da gruppi di pecore o vacche. Assistere al loro passaggio, prima lungo l’antico decumano, poi sotto l’arco della porta è molto suggestivo.
PRANZO DEL 1 DELL’ANNO IN LOCATION ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO
Nel pomeriggio visita alla città antica di Campobasso: Cattedrale della ss Trinità costruita nel 1504; Chiesa di San Leonardo di epoca Romanica; Chiesa di San Bartolomeo anteriore al secolo XIII; TorreTerzano detta anche di Delicata Civerra con funzione di avvistamento nellaprima cerchia muraria di Campobasso; Chiesa di San Giorgio, patrono della città costruita sulle rovine di un tempio pagano; Castello Monforte costruito nel 1458(esterno,chi vorrà visitarne interno potrà farlo al termine della visita guidata).
Un attenzione particolare sarà dedicata al Museo dei Misteri www.misterietradizioni.com. A Campobasso, nel giorno della festività del Corpus Domini, i Misteri danno vita ad una suggestiva Processione che ha pochi paragoni in Italia e nel Mondo per la festosa partecipazione del popolo e per la maestosità degli ingegni che sfilano per le strade della città tra l’incredulità e la meraviglia degli astanti.
Nati dalla sapiente unione della geniale creatività artistica dello scultore campobassano Paolo Saverio di Zinno (1718-1781) e della maestria dei valenti fabbri ferrai locali, i Misteri di Campobasso riassumono in sé non solo indubbie qualità artistiche e artigianali ma anche folclore, religiosità e devozione popolare. Assisterete anche a un breve filmato della processione.
Serata in musica e allegria ad ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO
Cena e pernottamento in hotel.
2 gennaio Campobasso-Isernia-Scapoli- Venafro-Roma
Dopo aver consumato la prima colazione ,rilascio delle camere e partenza in direzione di Isernia. Trasferimento ad Isernia per la visita al suo Centro Storico. L’origine del capoluogo pentro è antichissima: reperti preistorici rinvenuti nella zona denominata “La Pineta” e conservati nel museo paleolitico di Santa Maria delle Monache, attestano un’ insediamento umano risalente a circa 730 mila anni fa.,il più antico d’Europa.
Agli inizi del III secolo a.C., dopo la faticosa vittoria di Roma sul Sannio, nacque la colonia latina di Aesernia. Dopo la caduta dell’ Impero romano, la città subì numerose invasioni barbariche fino alla conquista da parte dei normanni, durante la quale entrò a far parte della Contea del Molise. In epoca sveva costituì una “terra regia”. Di epoca sannitica sono le mura ciclopiche, risalenti al III secolo a.C., le quali fungevano da antica difesa della città.
Di notevole interesse risulta essere la Fontana Fraterna (XIII-XIV secolo) che sorge nella piazza dedicata a Celestino V. Fu eretta con materiale proveniente da un mausoleo della famiglia Ponzia; infatti su una lapide inserita nel basamento della fontana si legge (Famili)AE PONT(iae).
Un altro grandioso ed importante edificio è la Cattedrale dedicata a San Pietro Apostolo, edificata su un tempio pagano. Isernia, inoltre, è molto rinomata per i suoi tradizionali pizzi e merletti lavorati al tombolo.www.comune.isernia.it.
Si prosegue per Scapoli, visita al Museo della Zampogna e al suo centro storico medievale.
Scapoli è famoso anche in ambito internazionale per essere la “Capitale della Zampogna”. È infatti uno dei pochi paesi in Italia dove, insieme alla presenza di abili e valenti suonatori, sopravvive l’antica tradizione della fabbrica delle Zampogne, grazie ad un numero ristretto di artigiani che, tramandandosi le tecniche di costruzione, mantengono in vita questo strumento musicale ed assicurano il necessario ricambio generazionale. La Zampogna è uno strumento di origine antichissima che nei secoli ha accompagnato i pastori nei loro spostamenti periodici ed il cui suono è qui ancora comune e particolarmente familiare perché preannuncia l’avvento del Natale.
A Scapoli tuttavia la Zampogna non è solo Natale, infatti è presente.
Il Museo Internazionale della Zampogna” intitolato al suo ideatore Pasquale Vecchione, unico al mondo per la sua peculiarità e caratteristico per lo straordinario recupero architettonico della struttura, curato in ogni aspetto nello splendido scenario di Palazzo Mancini, che domina dall’alto il paese. Nel Museo, dislocato su tre piani, è possibile ammirare, tematicamente catalogate, numerose e pregiate Zampogne provenienti da ogni parte del mondo e prodotte in varie epoche, strumenti a fiato di rara bellezza, una vasta documentazione iconografica e letteraria, oltre a foto d’epoca e un’antica bottega artigiana dedicata agli storici costruttori scapolesi di Zampogne e Ciaramelle Benedetto Di Fiore, Ettore Di Fiore, Gerardo Guatieri, Luciano Di Fiore e Palmerino Caccia, che hanno trasmesso alle nuove generazioni la propria incomparabile Arte. Lungo l’affascinante percorso espositivo è possibile visitare un singolare presepe permanente di Scuola Napoletana realizzato dai Maestri d’Arte Capuano di San Gregorio Armeno in Napoli.
Natura e ambiente, storia e tradizione, arte, cultura e gastronomia convivono qui da secoli in un’armonia profonda ed accattivante, in grado di offrire gli ingredienti ideali per un turismo culturale di qualità e per un’esperienza fuori dai circuiti turistici ufficiali.
PRANZO IN LOCATION ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO
Sulla strada in direzione Roma,sosta a Venafro www.comune.venafro.is.it Città di origine sannitica, Venafro conserva l’antica struttura urbanistica di età romana in un insieme diantiche strade (cardi e decumani) sulle quali sono disseminati reperti archeologici di notevole importanza, quali un Teatro, un Ninfeo, ville sontuose ed un Anfiteatro (il Verlasce).
Nel Museo Nazionale di S.Chiara si conservano pregevoli opere tra le quali la Venere detta di Venafro, alcune statue imperiali, corredi funerari e la cosiddetta Tavola Acquaria che include l’editto di Augusto emanato per l’uso e la salvaguardia dell’acquedotto romano. Nel nucleo abitato sono presenti circa venti notevoli chiese tra le quali quelle barocche ,spicca quella dell’Ave Gratia Plena (L’Annunziata), la più bella chiesa barocca molisana, nata da un’originaria basilica trecentesca modificata con l’aggiunta di una cupola rinascimentale e ricca di decorazioni e opere d’arte.
Sull’intero nucleo cittadino primeggia il Castello Pandone, prodotto di una fusione di stili architettonici: da quello romano a quello longobardo, all’angioino, sino ad arrivare alle modificquattro-cinquecentesche operate dalla famiglia Pandone.
La nostra attenzione sarà dedicata soprattutto alla visita del Palazzo del Prete
Il palazzo, nella forma che ci appare oggi, sebbene risulti costruito nel 1860, alla vigilia dell’Unità d’Italia, vede il suo fronte principale allineato con uno dei cardi della città romana, sicché la sua facciata ripete il limite di un’insula dell’antica Venafrum. Il prospetto principale si sviluppa su tre piani. Tra quattro finestre quadrate si apre il portale che, inserito tra due lesene, presenta un arco a tutto sesto con concio di chiave a volute.
Al piano superiore, in corrispondenza delle sottostanti aperture, si aprono cinque balconi con cornice superiore in forma di timpano triangolare e sporti sostenuti da mensole in pietra, escluso quello centrale che è retto da mensole poggianti sulle lesene del portale. Lo stemma di famiglia sul balcone principale è in stucco ed è costituito da uno scudo con leoni rampanti contrapposti ad un sole raggiato sormontato da una mitra vescovile e due stelle. Al disopra una corona marchesale ed ai lati due cornucopie.
Contrariamente ad altri palazzi di Venafro il piccolo giardino si trova in basso rispetto al piano della corte interna, tutta lastricata in pietra di S. Nazzario. Appena superato il portale, sulla sinistra vi è la rimessa per le carrozze sulla cui volta rimane un grande stemma con varie insegne di famiglia. Sulla destra, lo scalone principale, ampio e luminoso, porta ai piani superiori con una gradonata in marmo su archi rampanti. Subito sotto la volta a padiglione sono allineati gli scudi in gesso con lo stemma di famiglia e quelli di altre famiglie imparentate con i Del Prete.
Il primo ripiano separa la parte domestica da quella più propriamente di rappresentanza. Da una parte, a destra di chi sale, è la sala da pranzo pompeiana riccamente decorata con grottesche e medaglioni in cui sono raffigurati reperti oschi e romani ritrovati nel secolo scorso e facenti parti della collezione di famiglia. Pannelli con nature morte si contrappongono sui lati lunghi, mentre l’ampio soffitto a padiglione accoglie nella parte centrale una suonatrice di piattelli che danza.
Al termine delle visite partenza per il rientro a Roma previsto nel tardo pomeriggio, fine dei servizi.