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Algeria romana, le oasi ,Ghardaia e il deserto Sahara 24 ottobre

Prezzo
2.990,00€ per persona
Data
20/10/2024
Durata
11 giorni 10 notti
Destinazione
AFRICA
Viaggiatori
10 persone
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Destinazione
AFRICA Mappa AFRICA
Informazioni aggiuntive
Saldo entro: 35 giorni prima della partenza :
Prezzi aggiuntivi
Suppl. Singola: 350,00€ acconto: 900,00€
Programma del tour

ALGERIA: Archeologia, deserto e oasi.

Gli incredibili siti romani, Ghardaia e lo spettacolo del Sahara.

Un viaggio che vuole unire l’interessantissima parte nord del paese con la spettacolarità della natura del deserto del Sahara e le oasi come Ghardai. Djemila in uno scenario splendido tra le montagne con edifici molto ben conservati, più a sud l’antica Lambaesis romana, accampamento fisso della Terza Legione Augustea, e quindi la famosa Timgad, forse il più bel sito dell’Algeria romana, fondata dall’imperatore Traiano nel primo sec d.C. e dominata dell’imponente arco a lui dedicato. Ma il viaggio offre anche l’interessante visita di Algeri, l’intrigante kasba e quindi il sito di Tipasa con i resti della città che lambiscono le acque del Mediterraneo. Ci si sposta poi al Sud nel centro del deserto del Sahara. Qui con i fuoristrada ci si addentra tra le stupende formazioni rocciose di arenaria scolpite dal vento e dalla sabbia in forme sempre diverse: torrioni, pinnacoli, canyon e cattedrali di roccia. Le grandi dune dell’Erg Admer sono la vera essenza del deserto: forme dolci e sensuali che non possono non ammaliare. I pernottamenti si effettuano in un semplice, albergo nell’oasi di Djanet e Ghardaia, la pentapoli mozabita.

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Il Sahara algerino, uno dei deserti più caldi e aridi del mondo, copre un’area di oltre due milioni di chilometri quadrati e si estende dai monti dell’Atlante Sahariano fino ai confini del Mali, del Niger e della Libia. Ha un’estensione di oltre duemila chilometri. Questo vasto territorio è formato da nove wilayates (distretti) con una popolazione stimata in tre milioni e mezzo di abitanti di etnia berbera. I berberi sono una popolazione europoide dell’Africa settentrionale, che essi chiamano Tamazgha.  Sembra che almeno fino all’età del bronzo (circa 1200 a.C.) tra le popolazioni berbere fosse piuttosto diffusa la depigmentazione, cioè l’albinismo e il biondismo come carattere genetico, documentata anche da pitture rupestri del Tassili e in iscrizioni egiziane.

Gli ibaditi rappresentano una setta musulmana di etnia berbera, l’unico ramo sopravvissuto dei kharigiti; fondata da ‛Abd Allāh ibn Ibā al-Murrī, fiorì in Mesopotamia nell’VIII secolo, periodo durante il quale essi conquistarono l’Oman penetrando nell’Africa settentrionale, dove fondarono vari piccoli Stati. Oggi gli ibaditi costituiscono la componente maggioritaria dell’islamismo in Oman. Altri nuclei importanti si trovano nella valle del Mzab in Algeria, sull’isola di Gerba in Tunisia e a Gebel Nafūsa in Libia. Rifiutano ogni forma di fanatismo e predicano la pratica rigorosa dell’islam originario. Considerati eretici dagli altri musulmani, gli ibaditi si rifugiarono nella valle dello Mzab e distinguono ancora oggi per il loro rigorismo: basta un’azione peccaminosa per essere cacciati dalla comunità dei fedeli.

Simone De Beauvoir, nel suo La forza delle cose, definisce Ghardaia come “un dipinto cubista splendidamente costruito”. Questa cittadina è il cuore della pentapoli ibadita. Si tratta di un importante centro di produzione di datteri, di fabbricazione di tappeti e tessuti. La città è divisa in tre settori: al centro sta la zona storica mozabita, con una moschea dal minareto piramidale e una piazza porticata. Le case, colorate di bianco, rosa e rosso, sono costruite con sabbia, argilla e gesso, e hanno terrazze e portici.
Camminando nelle strette vie tortuose delle cittadine della pentapoli ibadita della valle dello Mzab, si osservano le donne uscire dalle porte delle loro case. Avvolte nelle vesti completamente bianche assomigliano a fantasmi: è strettamente vietato fotografarle. Isolate o a piccoli gruppi, camminano velocemente rasentando i muri delle case. Sono furtive presenze che scompaiono silenziose. La donna maghrebina intrappolata sotto la sua haik (che le nasconde il volto e la visibilità dell’intero corpo) è un vecchio cliché della letteratura coloniale. Questa figura di claustrazione femminile dell’islam ha affascinato gli etnologi del XIX e XX secolo. Nelle donne mozabite che abitano la Pentapoli ibadita l’haik è completamente privo di merletti o ricami come nel velo di Algeri (ajar). L’haik è di lana spessa, senza eleganza e presenta grandi dimensioni: 4 metri per 1,40.

 

1° giorno: ITALIA – ALGERI-COSTANTINE 

Partenza dall’Italia per Costantine, via Algeri. Arrivo e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

Perché Algeria? | AlgeRicca!

2° Giorno: – LAMBESE – TIMGAD -LAMBESE CONSTANTINE

Dopo la colazione,partenza direzione Lambese,

ALGERIE, Terre d'Afrique: Le site romain de Lambèse

per ammirarne l’antica fortezza legionaria della provincia romana d’Africa proconsolare, posizionata in Numidia a nord dei monti dell’Aurès, di fronte alle tribù berbere dei Getuli. Fu prima forte ausiliario sotto i Flavi, e sotto Traiano divenne fortezza della III Legio Augusta, fino alla conquista dei Vandali. Pranzo libero. Nel pomeriggio escursione a Timgad, l’antica colonia romana di Thamugadi, fondata dall’imperatore Traiano nell’anno 100 con manodopera militare. La città venne edificata praticamente dal nulla come colonia militare con lo scopo principale di creare un bastione contro i Berberi del Massiccio dell’Aurés. Per questo in origine essa venne abitata da veterani dell’esercito cui vennero assegnate terre in cambio degli anni di servizio militare prestato. Collocata lungo la strada fra Thevaste e Lambese, la città fu cinta di mura; progettata per una popolazione di 15.000 abitanti, ben presto crebbe al di fuori di ogni controllo e si sviluppò caoticamente, senza rispettare la planimetria ortogonale della fondazione originale.

Thamugadi | Location, History, Roman Ruins, Rome, & Facts | Britannica

Fra le rovine di Timgad sono comunque perfettamente visibili il decumano e il cardo, affiancati da un colonnato corinzio parzialmente restaurato. Nella parte terminale ovest del decumano sorge il cosiddetto arco di Traiano, alto 12 metri, probabilmente in origine una porta cittadina, monumentalizzata in epoche successive. Molti gli edifici pubblici conservati della città: una basilica, una biblioteca, quattro terme ed un teatro da 3.500 posti a sedere, in ottime condizioni di conservazione, tanto che ancor oggi viene utilizzato per rappresentazioni teatrali. A Timgad si trovano inoltre un tempio dedicato a Giove Capitolino (grande quasi come il Pantheon di Roma), una chiesa quadrata con abside circolare risalente al VII secolo, e una cittadella bizantina costruita negli ultimi giorni della città.

Algeria's ancient treasures: from Constantine to the Roman ruins of Timgad - YouTube

Anche Timgad è entrata a far parte dell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

In serata arrivo   a Constantine, cena e pernottamento in hotel.

3° Giorno : CONSTANTINE – DJAMILA -TIDDIS- CONSTANTINE

Dopo colazione, partenza per Djamila, una delle più straordinarie città romane d’Africa.

Roman Ruins of Djemila - Goparoo
In arabo  significa “la bella “Patrimonio UNESCO, situata su uno sperone roccioso alla confluenza di due uadi ai piedi di una montagna di 1400 m.

DJÉMILA / CUICUL - UNESCO WORLD HERITAGE SITE: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2024) - Tripadvisor

Fu fondata alla fine del I sec. come colonia per veterani romani; è uno dei più bei siti d’epoca romana, in uno scenario splendido, con gliedifici principali ben conservati. Bellissimo il foro di Settimio Severo con il tempio dedicato a Marte, patrono della città, l’arco di trionfo di Caracalla, il mercato con i tavoli dei venditori con le unità di misura per i prodotti agricoli.

Visita alle rovine e allo straordinario museo, dove le pareti sono ricoperte dei mosaici strappati da ville e monumenti pubblici della città.La città romana si srotola come un tappeto sulle colline diradanti.

 

Constantine -

Engineering a City of Bridges - Omrania

Pranzo  al sacco.

Partenza in direzione di  Tiddis, attraverso un paesaggio collinare affascinante, andiamo alla scoperta di questa piccola città romana che insiste su un villaggio berbero.

Tiddis | Constantine, Algeria | Attractions - Lonely Planet

Molto caratteristica, Tiddis non segue i canoni romani come siamo abituati a vedere, assomiglia di più ad un villaggio berbero, anche se si riconoscono i templi, il foro, le terme, come nel resto del mondo romano.Cena e pernottamento in hotel.

4° giorno: CONSTANTINE  – GHARDAIA 

Prima colazione in hotel e rilascio delle camere , visita di Costantine.

Pranzo libero.

Trasferimento in aeroporto e partenza per Ghardaia via Algeri.

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Maggiori informazioni su questo tour

La Quota Comprende:

  • Voli Roma - Algeri - Roma in classe economica franchigia bagaglio 20 kg
  • Voli interni Air Algerie
  • Ingressi ai siti e musei come da programma
  • Sistemazione in hotel 3*** e 4****  accuratamente selezionati
  • Pensione completa
  • Trasferimenti in minibus privato e in fuoristrada nel deserto
  • Guida parlante italiano per tutta la durata del tour
  • Assicurazione medica – bagaglio
  • ASSICURAZIONE CONTRO ANNULLAMENTO AL VIAGGIO
  • Kit da Viaggio

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali pari a euro 130,00 soggette a riconferma sino emissione biglietteria aerea.
  • Visto consolare euro 140.00.
  • Bevande ai pasti.
  • Mance
  • Spese personali
  • Tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.

 

N.b.  Alla data di pubblicazione di questo itinerario 10 marzo 2024 ,i voli interni non hanno confermato orari di partenza,pertanto,in caso di modifiche di tali orari,ordine visite potrebbe essere cambiato,e i pranzi al sacco.

Documenti: Passaporto, con una validità minima di 6 (sei) mesi e almeno una pagina bianca per l'apposizione del timbro d'ingresso.

Visto d'ingresso  OBBLIGATORIO che pensiamo ad ottenere noi,almeno 40 giorni prima della partenza.

Per eventuali variazioni alla normativa, relativa alla validità residua richiesta del passaporto, si consiglia di informarsi preventivamente presso l'Ambasciata d'Algeria a Roma o al Consolato Generale d'Algeria a Milano, a seconda del proprio luogo di residenza in Italia.
Qualora sul passaporto siano presenti timbri d'ingresso dello Stato d'Israele (Paese con il quale l'Algeria non intrattiene relazioni diplomatiche), potrebbero riscontrarsi difficoltà al momento del controllo in frontiera.

 

 

I voli di linea domestici da Algeri a Djanet e viceversa sono operati con BOEING 737-800, anch'esso destinato al corto/medio raggio e che può trasportare fino ad un massimo di 162 persone. La cabina ha la stessa configurazione e le medesime caratteristiche del sopracitato 737-600. La durata è di 2 ore e 15 minuti.

Air Algérie autorizza a trasportare gratuitamente un solo pezzo di bagaglio a mano del peso massimo di 10 KG su tutti i voli e di 5 Kg sui voli operati da ATR.

 

Se si viaggia con un laptop, una borsa o una macchina fotografica, questi articoli devono entrare nell'unico bagaglio a mano consentito.

Le dimensioni del bagaglio a mano non devono superare i 35 cm di altezza, 55 cm di larghezza e 25 cm di spessore su tutti i voli, ad eccezione dei voli operati da ATR per i quali le dimensioni non devono superare i 30 cm. cm di altezza, 40 cm di larghezza e 20 cm di spessore.

Il bagaglio a mano deve rispettare il peso e le dimensioni specificati richiesti per l'accettazione in cabina, altrimenti verrà reindirizzato per il trasporto in stiva, con un supplemento da pagare al momento di € 80,00 alla cassa dell’aeroporto.

 

IMPORTANTE

Air Algérie informa la gentile clientela che, per motivi di sicurezza, è severamente vietato trasportare dispositivi Samsung "Galaxy note 7" e sigarette elettroniche nel bagaglio registrato (in stiva). Il loro utilizzo è severamente vietato anche a bordo dei propri aerei. Anche i passeggeri che trasportino batterie con sé nel bagaglio registrato sono pregati di imballarle bene e qualsiasi attrezzatura dotata di tali batterie deve essere in posizione spenta e ben imballata.

 

 

ALCUNE NOTIZIE

Gli ibaditi rappresentano una setta musulmana di etnia berbera, l’unico ramo sopravvissuto dei kharigiti; fondata da ‛Abd Allāh ibn Ibā al-Murrī, fiorì in Mesopotamia nell’VIII secolo, periodo durante il quale essi conquistarono l’Oman penetrando nell’Africa settentrionale, dove fondarono vari piccoli Stati. Oggi gli ibaditi costituiscono la componente maggioritaria dell’islamismo in Oman. Altri nuclei importanti si trovano nella valle del Mzab in Algeria, sull’isola di Gerba in Tunisia e a Gebel Nafūsa in Libia. Rifiutano ogni forma di fanatismo e predicano la pratica rigorosa dell’islam originario. Considerati eretici dagli altri musulmani, gli ibaditi si rifugiarono nella valle dello Mzab e distinguono ancora oggi per il loro rigorismo: basta un’azione peccaminosa per essere cacciati dalla comunità dei fedeli.
Attualmente gli ibaditi in Algeria sono diventati il collettore di nuove istanze indipendentistiche. Si ritengono minacciati in casa loro: oggi infatti, dopo secoli di isolamento, la valle dello Mzab vede la compresenza di svariati gruppi etnici. Non solo ibaditi ma arabi e nordafricani: purtroppo si assiste anche all’infiltrazione del terrorismo di matrice islamica, ben presente in tutto il Nord Africa e nel Sahel.
Il Movimento per l’Autonomia della Cabilia (Mouvement pour l’Autonomie de la Kabylie), ramo dell’islam ibadita, ha richiesto in passato addirittura un intervento da parte della Francia per dare maggiore vigore alla sua richiesta di autonomia. Le rivendicazioni del MAK rientrano in un più vasto movimento indipendentista di tutta l’etnia berbera.
Nell’arte musulmana la decorazione delle moschee appare come una tradizione ancestrale. In realtà quest’arte di arricchire i luoghi di culto islamici, che risale alla dinastia degli Ommayadi  (661-749), non trae fonte dall’islam delle origini. Numerose tradizioni (hadith) riferiscono infatti che il Profeta rigettava il lusso e si accontentava dello stretto necessario. Prima della fine del IX secolo i luoghi di culto musulmani avevano infatti facciate anonime che non indicavano nemmeno la destinazione d’uso degli edifici, essendo i muri prima di ogni altra cosa destinati a separare dal mondo esterno lo spazio riservato ai fedeli. La semplicità primordiale della moschea si è in seguito evoluta sotto l’influenza del classicismo persiano e bizantino. Le prime conquiste territoriali fecero conoscere agli arabi un modo di vivere lussuoso che le loro origini nomadi ignoravano. Gli ibaditi furono il terzo gruppo di musulmani a fianco di sunniti e sciiti, e si distinsero per il loro rispetto dell’islam delle origini, fattore che testimonia inequivocabilmente la loro architettura tradizionale (cui si ispirò lo stesso Le Corbusier).
Le prime costruzioni dello Mzab risalgono all’XI secolo e si distinguono per la totale assenza di decorazioni. Ciò è dipeso essenzialmente dagli ibaditi, visto che la loro dottrina disapprova totalmente l’ostentazione della ricchezza. Tombe e moschee, anche se dedicate a personaggi celebri, restano sobrie e modeste come le altre, visto che gli ibaditi si sforzano di mantenere una perfetta uguaglianza tra tutti i credenti e membri della comunità. Malgrado abbiano accumulato nei secoli ingenti ricchezze col commercio marittimo e trans-sahariano, essi adottano tuttora modesti stili di vita. I loro luoghi di culto rimangono senza decorazioni, in quanto a loro giudizio la relazione con Dio deve rimanere la più semplice possibile. Al loro interno le sale di preghiera presentano nude pareti bianche che permettono di stringere un rapporto privilegiato con Allah.
Le moschee ibadite sono realizzate su scala umana e concepite per una relazione intimista col divino. La ricerca di austerità procede di pari passo anche nei campi dell’urbanistica e dell’artigianato. Così anche i cimiteri riproducono i costumi funebri praticati dagli islamici all’epoca del Profeta. Solo delle piccole pietre individuano se il defunto è uomo oppure donna, e con esse frammenti di vasellame. Nelle regioni ibadite i luoghi di culto presentano inoltre spesso diversi mihrab.

 

 

Da In aggiornamento€
02/12/2024
8 giorni 7 notti
AFRICA
15 persone
Da In aggiornamento€
17/01/2025
16 giorni 14 notti
Etiopia
15
Da 3.490,00€
22/08/2024
11 giorni 9 notti
Madagascar
10 persone
Da 2.480,00€
29/12/2024
7 giorni - 6 notti
AFRICA
In aggiornamento
Da 3.940,00€
10/04/2025
12 giorni - 11 notti
AFRICA
10 persone
Da 3.640,00€
02/12/2024
8 giorni 7 notti
AFRICA
15 persone
Da In aggiornamento€
20/11/2024
11 giorni 10 notti
Madagascar
16 persone
Da 5.790,00€
18/05/2025
14 giorni - 13 notti
AFRICA
10 persone
28/03/2024
7 giorni - 6 notti
AFRICA
minimo 20 persone
Da 2.990,00€
20/10/2024
11 giorni 10 notti
AFRICA
10 persone
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