POMPEI NUOVE SCOPERTE BOSCOREALE E MOLTO ALTRO

TERMOPOLIO

 

“Pompei continua a stupire con le sue scoperte e sarà così ancora per molti anni con venti ettari ancora da scavare. Ma soprattutto dimostra che si può fare valorizzazione, si possono attrarre turisti da tutto il mondo e contemporaneamente si può fare ricerca, formazione e studi, e un giovane direttore come Zuchtriegel valorizzerà questo impegno”.

“Si tratta di una scoperta di grande valore scientifico. Un plauso e un ringraziamento al Parco Archeologico di Pompei, alla Procura di Torre Annunziata e ai Carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale per la collaborazione che ha scongiurato che reperti così straordinari fossero trafugati e illecitamente immessi sul mercato”.

Pompei continua a nascondere tesori che vengono alla luce e ci permettono di conoscere ancor di più la civiltà romana che la abitava.
Oltre le meraviglie affiorate fino ad oggi, è recente una  nuova straordinaria scoperta: nei nuovi scavi ripresi all’interno del progetto di manutenzione e restauro della Regio V, riaffiora un Termopolio perfettamente conservato con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali con colori talmente accesi da sembrare tridimensionali. Ma a stupire è il ritrovamento nei recipienti del Termopolio di tracce di alimenti che venivano venduti in strada.

Il nostro viaggio ci porterà alla scoperta della città sepolta, che era un fiorente porto e mercato mediterraneo, luogo di villeggiatura di ricchi romani, rimanendo così famosa per lo straordinario stato di conservazione degli edifici civili, disposti lungo strade ben conservate, come la Casa del Chirurgo, quella del Fauno, dei Casti Amanti e per la famosa Villa dei Misteri.
Sarà un viaggio indietro nel tempo che ci lascerà senza fiato.

Pompei, insieme alla città scomparsa di Ercolano e a Torre Annunziata (l’area suburbana dell’antica Oplontis) è stata inserita nel 1997 nel Patrimonio mondiale dell’Unesco proprio per questo: per essere una testimonianza senza paragoni al mondo della società del passato.

Prevista anche visita al museo archeologico di Boscoreale ove al suo interno sono custoditi reperti provenienti dagli scavi di  Pompei, Ercolano, Oplonti, Stabia e Boscoreale ed offre uno spaccato sugli usi e costumi della vita romana, nonché della natura durante tale periodo.

Visita alla Mostra sui Gladiatori al Museo Archeologico di Napoli

“Gladiatori” sarà visibile dalla riapertura del MANN sino al 6 gennaio 2022.
Cuore dell’allestimento sono centosessanta reperti che, nel Salone della Meridiana, risultano suggestivi tasselli di un affascinante viaggio di ricerca in sei sezioni: 1) Dal funerale degli eroi al duello per i defunti; 2) Le armi dei Gladiatori; 3) Dalla caccia mitica alle venationes; 4) Vita da Gladiatori; 5) Gli Anfiteatri della Campania; 6) I Gladiatori “da per tutto”. Parte integrante dell’itinerario è la “settima sezione” tecnologica che, intitolata significativamente “Gladiatorimania” e concentrata nel Braccio Nuovo del Museo, costituisce un vero e proprio strumento didattico e divulgativo per rendere accessibili a tutti, adulti e ragazzi, i diversi temi della mostra.

Nuova scoperta a Pompei: riaffiora intatto il Termopolio della Regio V

 

1° GIORNO: ROMA-NAPOLI-POMPEI

Ritrovo dei partecipanti in tarda mattina  e partenza in bus G.T. da Roma in direzione Pompei. Pranzo libero lungo il percorso. Arrivo e sistemazione in hotel.

Visita al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei.

Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei - Wikipedia

In Piazza Bartolo Longo sorge il celebre Santuario della Beata Vergine del Rosario. Un tempo, questa vasta area detta Campo Pompeiano fu feudo prima di Luigi Caracciolo e poi di Ferdinando d’Aragona, finchè nel 1593 divenne proprietà di Alfonso Piccolomini.Da questo momento inizia un lento ma inesorabile declino al quale pose termine Bartolo Longo, un avvocato della provincia di Brindisi, che giunse qui per amministrare le proprietà della Contessa De Fusco, che sposò nel 1885.Fu allora che i coniugi Longo decisero di impegnarsi nella divulgazione della fede. Istituirono nella chiesa del SS. Salvatore la Confraternita del Santo Rosario per la raccolta di fondi atti a costruire il Santuario dedicato alla Vergine.

Il 7 Maggio del 1891 il Santuario progettato dall’architetto Antonio Cua che si occupò dei lavori a titolo gratuito fu consacrato. A lui subentrò nel 1901 Giovanni Rispoli che diresse i lavori della facciata monumentale culminante nella statua della Vergine del Rosario, opera di Gaetano Chiaromonte scolpita in un unico blocco di marmo di Carrara; la facciata è a due ordini: quello inferiore è in stile ionico, quello superiore è in stile corinzio. Nel 1901 il Santuario è divenuto Basilica Pontificia grazie a papa Leone XIII.

Il campanile, che ha il suo ingresso da una porta di bronzo, è a cinque piani e fu disegnato da Aristide e Pio Leonori. La Basilica è a croce latina con tre navate; quella centrale culmina in una cupola di ben 57 m. d’altezza.

Storia e fede: il Santuario della Beata Vergine di Pompei - ècampania

 

Il quadro della Vergine del Rosario con il Bambino e ai lati San Domenico e Santa Caterina da Siena è custodito sull’altare maggiore ed ha una cornice di bronzo dorato contornata dai quindici misteri del Rosario dipinti da Vincenzo Paliotti; questa tela è diventata oggetto di profonda venerazione in tutto il mondo. Il dipinto fu comprato da un rigattiere da Padre Alberto Maria Radente del Convento di S. Domenico Maggiore che lo donò a Bartolo Longo. Accadde poi che, una giovane si era recata al Santuario per chiedere alla Madonna di essere guarita dall’epilessia, fossa guarita e, da quel momento, la chiesa è divenuta un luogo di pellegrinaggio internazionale. I fedeli hanno arricchito il quadro con le loro offerte votive: oro, gioielli, pietre preziose, che oggi sono stati allontanati dalla tela per evitare dei danni alla stessa.

Poco distante dal santuario c’è la casa di Bartolo Longo il cui piano superiore è stato adibito a museo ed ospita stampe che descrivono le eruzioni del Vesuvio dal 1621 al 1944, nonché frammenti di minerali e rocce vulcaniche e fotografie.

Inoltre, c’è una biblioteca con 1300 volumi all’incirca e vari reperti provenienti da svariati siti archeologici vesuviani.

Cena e il pernottamento in hotel.

2° GIORNO: SCAVI DI POMPEI E NUOVI RITROVAMENTI

Dopo la prima colazione, siamo pronti per immergerci nel favoloso mondo antico di Pompei.

Pompei - Campania - Scopri l'Italia

Città di origine Osca, dopo la guerra sociale, Pompei divenne colonia romana col nome di Cornelia Venera Pompeiana. Semidistrutta da un terremoto nel 62 d.C. l’intera città e le sue splendide ville suburbane furono sepolte mentre la ricostruzione era in corso. E fu proprio la grande quantità di materiale vulcanico che la ricoprì in pochi istanti a determinare lo stato di conservazione di edifici, suppellettili e corpi consegnandola ai posteri quasi intatta come in una capsula del tempo. Partendo dalla posizione dei corpi rinvenuti, quelli della “famiglia di Polibio”, del proprietario di una tintoria, di una donna che fuggiva con i suoi gioielli e molti altri, gli studiosi sono stati capaci di ricostruire gli ultimi momenti di vita della popolazione.

I suoi abitanti non sapevano di vivere all’ombra di un vulcano dormiente da oltre 1500 anni e per questo non riuscirono a fuggire in tempo nonostante Plinio il vecchio, ammiraglio della flotta romana cercò di portarli in salvo in seguito all’eruzione.
Ci addentreremo in questo fiorente porto e mercato mediterraneo, attraversando ciò che resta degli edifici civili, disposti lungo strade ben conservate, come la Casa del Chirurgo, quella del Fauno, dei Casti Amanti e per la famosa Villa dei Misteri. Quest’ultima prende il nome dalle pitture murali che raffigurano i riti di iniziazione al culto di Dioniso.

La nostra attenzione sarà sicuramente catturata dai caratteristici graffiti sulle pareti esterne degli edifici, che invece all’interno erano decorati da affreschi di grande gusto e scene di vita quotidiana da cui gli archeologi hanno desunto il carattere mondano della vita che vi svolgeva e testimoniano ancora oggi il lusso e l’amore per l’arte e la bellezza degli antichi romani.
Proseguiremo dunque ammirando il buono stato di conservazione  del foro principale e degli altri edifici pubblici, come il Capitolium, la Basilica, i bagni pubblici, il foro triangolare, i due teatri e le Terme Stabiane.

TERME STABIANE (Pompei)
La città di Pompei raccoglie in se due mondi molto distanti: da un lato ciò che resta di una delle più ricche città dell’impero romano e dall’altro la spiritualità cristiana, testimoniata dai tanti pellegrini in visita al rinomato Santuario dedicato alla Beata Vergine del Rosario di Pompei, testimonianza tangibile della devozione verso la Madonna. Il mondo pagano e quello cristiano convivono a meno di 800 metri di distanza, vicini nello spazio, lontani nei principi e nelle aspirazioni, conseguenti nel tempo.
Arriveremo dunque alla parte più “toccante” di questo tour: la vista dei calchi in gesso, un'”istantanea” dell’agonia a cui gli antichi pompeiani furono sottoposti dai gas roventi provenienti dal Vesuvio.

Scoperta agli Scavi di Pompei, ritrovati due corpi perfettamente conservati

Sosta presso aerea attrezzata all’interno dei sito archeologico per il pranzo libero, proseguiremo verso la nostra scoperta della città sommersa.
Ci imbatteremo davanti la Villa dei Misteri come la Casa del Fauno fino ad arrivare all’anfiteatro di Pompei. Ognuno di questi reperti meriterà l’ascolto dei racconti della nostra guida che ci spiegherà minuziosamente la loro storia.
Finalmente arriviamo a ciò che ha sconvolto tutti gli appassionati di archeologia : i nuovi ritrovamenti emersi di recente, durante la manutenzione del Regio V: un Termopolio perfettamente conservato con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali al suo fianco, con colori talmente accesi da sembrare tridimensionali.  La cosa che più a stupito è però il ritrovamento nei recipienti del Termopolio, di tracce di alimenti che venivano venduti in strada.

STORIE | Termopolio di Pompei, la tavola calda antica duemila anni

Era infatti abitudine dei pompeiani quella di consumare all’aperto cibi e bevande calde. Gli specialisti del Parco archeologico di Pompei stanno già studiando il materiale per verificare quanto questa scoperta possa ampliare le conoscenze sulle abitudini alimentari di età romana.
Di fronte al Termopolio, nella piazzetta antistante, potremo ammirare una cisterna, una fontana e una torre piezometrica per la distribuzione dell’acqua, dislocate a poca distanza dalla bottega già nota per l’affresco dei gladiatori in combattimento.

Pompei, scoperta straordinaria: un Termopolio con cibo
Al termine di questa intensa giornata, ritorneremo in hotel per la cena e il pernottamento.

3° GIORNO: POMPEI-MUSEO BOSCO REALE-

Dopo la prima colazione visita al  Museo di Boscoreale detto anche Antiquarium di Boscoreale. 

Vale i soldi del biglietto. - Recensioni su Antiquarium Nazionale, Boscoreale - Tripadvisor

L’Antiquarium è stato inaugurato nel 1991 ad opera della Soprintendenza archeologica di Pompei per offrire ai visitatori la possibilità di conoscere il territorio vesuviano durante l’epoca antecedente l’eruzione del Vesuvio del 79, con reperti della flora e fauna del luogo, della vita agricola e degli usi quotidiani degli abitanti della zona. Potremo vedere reperti come del Pane carbonizzato dall’eruzione del 79 d.C.

Durante la nostra visita museale, che si sviluppa in un corridoio, nel quale sono esposte alcune illustrazioni che raffigurano l’evoluzione nel corso degli anni del bosco e della palude formata dal fiume Sarno, e in due sale: la prima dedicata alla flora e alla fauna, alla cosmesi, all’allevamento, all’agricoltura e alla medicina, mentre la seconda raccoglie reperti provenienti per la maggior parte dalle ville di Boscoreale ma anche da altri siti vesuviani.

 

Antiquarium di Boscoreale, così vivevano gli antichi - ècampania

Nella prima sala troveremo reperti come zappe, ami, resti vegetali di pini e pigne, anfore vinarie, il calco di una foglia di una villa stabiana e calchi di animale come quello di un cane con ancora indosso il collare e quello di un maiale.

Nella seconda sala sono conservati reperti provenienti da Villa Regina, come un’ermetta marmorea, una tazza in ceramica e delle lucerne, da Villa della Pisanella, come un frantoio in pietra lavica, dei sigilli in bronzo ed un plastico della villa che riproduce la grande cella vinaria con ben 84 dolia infossati; sono inoltre presenti reperti provenienti dalla villa di Marcus Livius Marcellus, di Numerius Popidius Florus e di altre ville parzialmente scavate nel territorio di Boscoreale.

Tesoro di Boscoreale

Accanto all’Antiquarium, vedremo i resti dell’unica villa romana della zona interamente scavata e ricostruita, chiamata Villa Regina: si tratta di una villa agricola, di modeste dimensioni, dedicata alla produzione del vino, così come testimoniato dalla vasca di pigiatura dell’uva, dal torchio vinario ligneo, di cui oggi rimane il calco e dalla cella vinaria con gli orci posti sotto terra per la conservazione del vino.

Pranzo in ristorante.

E trasferimento a Castellammare di Stabia per la salita in funivia al Monte Faito.

La Funivia Faito collega la città di Castellammare di Stabia al Monte Faito da cui appunto prende il nome, raggiungendo in soli 8 minuti i 1100 metri della cima del monte.

È stata aperta per la prima volta nel 1952 e la sua funzione è sempre stata prevalentemente di tipo turistico. Ottima dal punto di vista strategico poiché si trova molto vicino alla linea Napoli-Sorrento della Circumvesuviana.

Arrivare dal mare a 1050 metri in circa otto minuti può forse creare sorpresa, ma lo spettacolo del panorama che, salendo, progressivamente si apre davanti agli occhi man mano che ci si avvicina alla cima del monte Faito, è del tutto straordinario.

Cena e pernottamento  in hotel.

 

4°GIORNO: MOSTRA GLADIATORE CHIESA REAL BOSCO CAPODIMONTE-ROMA

Dopo la prima colazione in hotel e aver rilasciato le camere, trasferimento al Museo Archeologico di Napoli dove potrete ammirare la bellissima mostra sui Gladiatori.

 

Idoli delle folle, brama delle donne, agitatori di storiche ribellioni, i gladiatori già nell’antichità guadagnarono una fama che andò ben oltre l’arena e accomunò tutto l’Impero, anche le sue propaggini nordeuropee. Molti di questi echi hanno nutrito la filmografia hollywoodiana fino al capolavoro di Ridley Scott.
Con l’Antikenmuseum di Basilea abbiamo voluto raccontarne le vicende, attraverso centosessanta opere che descrivono l’arte gladiatoria, che permeava molti aspetti della vita quotidiana dei romani, dalle domus private (mosaici e affreschi interni, graffiti sulle facciate esterne, oggettistica e ornamenti) agli ambienti pubblici.
Stavolta, tuttavia, i gladiatori non sono rappresentati solo come uomini coraggiosi, pronti ad affrontare la morte in ogni scontro, ma anche nella loro dimensione privata, intima, come provano i testi delle iscrizioni funebri.
Oltre che dall’Antikenmuseum di Basilea, dalla Svizzera giungono importanti reperti come il mosaico di Augusta Raurica, che, visibile dopo il restauro, rappresenta scene di combattimenti su una superficie di eccezionale estensione. Altri importanti prestiti provengono da Pompei, Roma, Paestum, Capua, Ravenna.
La mostra è anche una straordinaria occasione per costruire una superba rete degli anfiteatri campani, italiani ed europei che possa sopravvivere a lungo in armonia con quanto, da tempo, indica la Regione Campania, che promuove itinerari territoriali tematici. I miei sentiti ringraziamenti vanno in primis ad Andrea Bignasca, a Valeria Sampaolo e a Friedrich-Wilhelm von Hase per aver concepito l’idea ed elaborato il progetto scientifico dell’esposizione.
Agli archeologi Esaù Dozio, Laura Forte e Valentina Cosentino va la mia riconoscenza per la curatela di tutti gli altri aspetti scientifici e organizzativi.
Ad Andrea Mandara e Francesca Pavese per il progetto allestitivo.
Ad Electa per la redazione del catalogo.
“Gladiatori” è la mostra più bella e, per le tristi vicende accadute nel mondo negli ultimi mesi, anche quella più sofferta per il MANN.
Siamo stati feriti, ma ci siamo rialzati.
Lo spettacolo nell’arena può continuare.

 

Al termine  ancora un altra “recente scoperta” :la Chiesa di San Gennaro nel Reale Bosco di Capodimonte,  gioiello barocco, riaperta al pubblico dopo oltre 50 anni a giugno 2021.

Costruita nel 1745 dall’architetto e scenografo Ferdinando Sanfelice per volere del Re di Napoli Carlo di Borbone, oggi ornata con le opere dell’architetto Santiago Calatrava. E’ stata riaperta dopo 50 anni di chiusura a giugno 2021 e ristrutturata con l’intervento di Calatrava,che  va a completare la mostra “Santiago Calatrava  Nella luce di Napoli”, e consiste in un’opera globale che rilegge completamente lo spazio della cappella settecentesca, dalle vetrate al soffitto, fino alle nicchie con disegni e installazioni in porcellana ispirate ai valori del Real Bosco di Capodimonte. I manufatti sono stati realizzati sotto la direzione di Calatrava, che ha scelto personalmente le maestranze locali. 

Al termine delle visite, partenza direzione Roma. Pranzo libero lungo il percorso.

Arrivo e fine dei servizi.

 




Firenze – Da Dante ai Medici a Michelangelo

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Firenze, capoluogo della Toscana, ospita molti capolavori dell’arte e dell’architettura rinascimentale. Uno dei luoghi più celebri è il Duomo, la cattedrale con cupola di tegole progettata dal Brunelleschi e il campanile di Giotto. La Galleria dell’Accademia espone la scultura del David di Michelangelo mentre nella Galleria degli Uffizi si trovano La nascita di Venere di Botticelli e l’Annunciazione di Leonardo da Vinci. 

Toccheremo i maggiori siti di interesse alla scoperta dei suoi capolavori d’arte, i marmi colorati delle chiese e le architetture che ne rievocano il fasto e il ruolo svolto nello sviluppo della cultura e dell’arte rinascimentale, 4 giorni in cui Firenze per voi non avrà più misteri.

In questo viaggio alla scoperta dei mille tesori della città un occasione unica per voi:

VISITA ALLA CAPPELLA BRANCACCI!!!

Nata come un omaggio alla Vergine del Carmine, la Chiesa di Santa Maria viene costruita nel 1268 come parte di un convento delle suore carmelitane e ampliata nei secoli successivi. Nella seconda metà del Settecento la Chiesa venne quasi completamente distrutta da un incendio, che fortunatamente risparmiò la cosiddetta Cappella Brancacci.

Un ciclo di affreschi commissionati nel 1424 da Felice Brancacci, ricco mercante e politico fiorentino, illustrano la vita di San Pietro, protettore della famiglia. Gli affreschi furono realizzati a più mani da Masolino da Panicale e dal suo allievo Masaccio.

La cappella è stata recentemente sottoposta ad un eccellente restauro che ha rimosso lo strato nerofumo di fuliggine delle candele e la “pellicola” protettiva fatta di uovo e caseina, utilizzata nel 18 secolo per ravvivare i colori, che avevano oramai annerito gli affreschi. Gli affreschi hanno un’eccezionale brillantezza e vivacità, che permettono di individuare chiaramente le differenze tra l’opera di masolino e quella di Masaccio (confrontate la serenità e compostezza di Masolino nella Tentazione di Adamo ed Eva con la straziante agonia, trasfigurante, della Cacciata dal Paradiso Terrestre di Masaccio).

L’accurato restauro ha riportato alla luce le sinopie di due scene sulla parete dietro l’altare ed ha rivelato l’incomparabile maestria di Masaccio nella tecnica del chiaroscuro, che, insieme ad un interessante schema prospettico, creava molto stupore ed ammirazione tra i pittori Fiorentini del XV secolo. La sua raffigurazione di San Pietro che risana con l’ombra (a sinistra dell’altare nel registro inferiore) mostrava mendicanti e storpi con rivoluzionario realismo. Oggi i colori sono molto vividi e vivaci, tanto da sembrare quasi impossibile che siano stati dipinti oltre cinquecento anni fa.

Appartamenti lusso e ville in vendita Firenze, Sotheby's Realty1° Giorno: ROMA  – FIRENZE AI TEMPI DI DANTE 

Ritrovo dei partecipanti presso la stazione e  partenza  in treno per Firenze, arrivo in città e inizio della visita: FIRENZE AI TEMPI DI DANTE. Quando pensiamo a Dante una delle prime cose che ci vengono in mente è che sia nato e cresciuto a Firenze, Fiorenza come la chiama lui. Il sommo poeta e la sua città fondano un binomio indissolubile, sia perché egli è nato nella città gigliata sia perché una volta esiliato non smise mai di sperare di farvi ritorno. Il rapporto che lega Dante a Firenze è qualcosa di viscerale, che va al di là della mera finzione letteraria…  la visita inizia con con Piazza del Duomo cuore della città, dove si possono ammirare in un sol colpo d’occhio i monumenti principali del centro storico, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.


Qui si fronteggiano la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, iniziata da Arnolfo di Cambio nel 1296, e coronata solo nel 1436 dal capolavoro di Filippo Brunelleschi: la Cupola, simbolo di Firenze, una costruzione ardita e maestosa, dalla quale si gode un fantastico panorama sulla città, oltre che sull’interno del Duomo.
Di lato alla facciata svetta un altro gigante, il campanile di Giotto, slanciato nei suoi cromatismi, mentre di fronte al Duomo si trova l’antichissimo Battistero di San Giovanni, gioiello del romanico, ornato da porte in bronzo di Ghiberti e Andrea Pisano che da Dante veniva chiamato “mio bel San Giovanni” come nell’Inferno viene ricordato, dove Dante fu battezzato. A pianta ottagonale, interamente rivestito di lastre di marmo bianco e verde di Prato, il Battistero è coperto da una cupola ad otto spicchi poggiante sulle pareti perimetrali, mascherata all’esterno dall’elevazione delle pareti sopra l’arcata del secondo livello e da un tetto a piramide schiacciata. Questa struttura così affascinante, in cui si fondono fede, storia e arte, ha creato non pochi problemi per la sua datazione. Dopo la visita del Battistero continuiamo con il  Museo dell’ Opera del Duomo 6.000 metri quadrati di superficie articolati in 28 sale e suddivisi su tre piani: un progetto che si promette di rinnovare parzialmente il museo, allestire nuovi locali e inventare altri spazi interstiziali. Uno spettacolare allestimento in grado di valorizzare capolavori unici al mondo che per la prima volta vengono presentati in modo adeguato e fedele al senso per cui sono stati creati. Un museo nel museo, un concentrato di fede, arte e storia che non ha eguali al mondo.

Dopo il pranzo libero continuiamo alla scoperta dei luoghi di Dante. Proseguiamo  verso il Quartiere Dantesco racchiuso fra piazza della Signoria, Orsanmichele, la Torre della Castagna, l’oratorio dei Buonomini di San Martino e la Badia Fiorentina: insomma il cuore medievale di Firenze, stretto fra le case di pietra, con le torri che svettano. E’ qui che si concentra il più alto numero di lapidi dantesche: citazioni dalla Divina Commedia, collocate in luoghi significativi della città.

Le case torri appartenevano alle varie famiglie rivali, i Cerchi, i Donati, famiglie che si dichiaravano fedeli ai Bianchi o ai Neri, le fazioni che fecero sì che Dante, schierato dalla parte dei Guelfi Bianchi, fosse esiliato dalla sua città e non potesse più tornarvi. In un questa piccola porzione di città c’è anche la Casa di Dante, un museo molto frequentato. La casa – che è una ricostruzione ideale – fu edificata nel 1906 nell’area che anticamente era occupata dalle case degli Alighieri.

Autentica e antica è invece la chiesa di Dante, ovvero la chiesa di Santa Margherita de’ Cerchi. Qui si celebrò il matrimonio fra Dante Alighieri e Gemma Donati, fra queste antiche mura riposano nelle loro tombe sia i Donati che i Portinari, i familiari della Musa dantesca, l’“angelicata” Beatrice, che Dante forse incontrò proprio qui (un celebre dipinto ottocentesco inglese, opera di H. G. Holiday, ambienta questo incontro sul Lungarno, nei pressi di Ponte Santa Trinita).

Le piccole strade che costeggiano il Duomo, via della Canonica, via delle Oche e via Sant’Elisabetta (dove si può ammirare l’unica, antica torre circolare di Firenze, detta della Pagliazza) hanno ancora un respiro medievale, e sono rimaste praticamente intatte rispetto all’epoca di Dante. Completeremo la visita a Piazza di Santa Croce  con la visita alla Basilica di santa Croce. Nella basilica di Santa Croce si trova infatti il Cenotafio di Dante Alighieri, opera del 1829 di Stefano Ricci; mentre sul sagrato della stessa chiesa si erge la statua di Dante – un tempo al centro della Piazza – opera ottocentesca di Enrico Pazzi.

Rientro in Hotel, Cena e pernottamento.

2° Giorno: CAPPELLA BRANCACCI E LA FIRENZE DEI MEDICI 

Dopo la prima colazione in hotel riprendiamo il nostro tour.  Si parte dalla  Cappella Brancacci una piccola cappella all’interno dell’affascinante Chiesa di Santa Maria del Carmine, che fu quasi completamente distrutta da un devastante incendio nel 1771. Miracolosamente scamparono alla distruzione la Cappella Brancacci e la Cappella Corsini. La chiesa appartiene all’Ordine delle Suore Carmelitane e, come San Lorenzo, presenta una facciata incompiuta al grezzo.

Nel 2021 è iniziato il progetto di diagnostica e valorizzazione dedicato alla Cappella Brancacci e pertanto ai visitatori viene offerta un eccezionale occasione: visitare sui ponteggi la Cappella! Questo permettere agli ospiti di osservare da vicino tutti i tesori racchiusi in questo museo “in miniatura” che racchiude in uno spazio ridotto alcune delle opere corali più importanti del Rinascimento fiorentino e stenterete a credere che questi capolavori siano stati dipinti oltre cinquecento anni fa.

Continuiamo il nostro percorso che ci porta a scoprire oggi La FIRENZE DEI MEDICI proseguendo verso Piazza della Signoria dove vi troverete davanti a Palazzo Vecchio che grazie alla sua semplicità e solidità è divenuto il simbolo della città di Firenze e da sempre è sede del governo cittadino. Dalla sua costruzione avvenuta nel XIII secolo, il palazzo è stato chiamato in diversi modi: Palazzo dei Priori, Palazzo della Signoria e infine Palazzo Vecchio. Come sede del governo fiorentino, Palazzo Vecchio assunse diverse funzioni in base al periodo storico e politico. A metà del XVI secolo, l’edificio divenne dimora di Cosimo I de’ Medici, il quale decise di ampliare la residenza. Nel 1565, Cosimo I si stabilì a Palazzo Pitti e Palazzo della Signoria cambiò nome in Palazzo Vecchio. Ci troveremo così agli Uffizi che visitiamo. La sua incredibile collezione dell’arte italiana attrae i visitatori di tutto il mondo. Quasi tutti coloro che entrano nella Galleria vogliono ammirare i capolavori di Botticelli, Leonardo, Michelangelo e Caravaggio. Tuttavia gli Uffizi offrono molto più di questo! Basta pensare che la sua architettura unica, progettata da Giorgio Vasari, merita già da sola la sua visita…

Terminata la visita ci spostiamo a Piazza San Lorenzo, dove sorge l’antica chiesa della famiglia dei Medici. Secondo la tradizione, la basilica fu fondata nel IV secolo e per circa trecento anni fu la cattedrale di Firenze. Nel corso dei secoli, la chiesa è divenuta il luogo di sepoltura della famiglia. Qui è possibile visitare le Cappelle Medicee un complesso di spazi espositivi che fa parte della Basilica di San Lorenzo, progettata dal Brunelleschi e che ospita, tra le tante preziose opere, anche la Sagrestia Nuova di Michelangelo, capolavoro di architettura e scultura rinascimentale e luogo in cui sono stati sepolti due tra i più importanti esponenti della nobile famiglia fiorentina: Giuliano e Lorenzo de’ Medici.

Rientro in Hotel, Cena e pernotto.

3°Giorno:  FIRENZE ATTRAVERSO MICHELANGELO

Dopo la colazione in hotel oggi si scopre Firenze attraverso Michelangelo. 

Pochi artisti sono riusciti a lasciare un segno così profondo e duraturo nella storia dell’arte come quello lasciato da Michelangelo Buonarroti. Nato in Toscana in una piccola località vicino ad Arezzo, oltre la valle del Casentino vicino a La Verna, Michelangelo si trasferì ben presto insieme alla sua famiglia dalle parti di Firenze – ed in particolare Settignano – dove fu affidato alle cure di una balia a causa delle precarie condizioni di salute di sua madre. L’artista avrebbe più volte ribadito in futuro che dalla sua balia ricevette molto più del solo latte, assorbendo la cultura e la tradizione di famiglia, da sempre scalpellini. Nonostante abbia trascorso la maggior parte della sua vita a Roma, Michelangelo si è sempre considerato un fiorentino ed è proprio nel capoluogo toscano che è orgogliosamente esposta la maggior parte dei suoi capolavori.  La visita inizia con la Galleria dell’Accademia che accoglie i visitatori nella Sala del Colosso, nome riferito alla presenza dei Dioscuri di Montecavallo esposti fino a inizio Novecento. La Sala oggi ospita al centro il modello preparatorio di Giambologna per il Ratto delle Sabine, virtuoso esempio di scultura cinquecentesca oggi collocato sotto la Loggia dei Lanzi. Proverete un crescendo di emozione  nel percorrere la Galleria di Prigioni osservando da vicino i colossi non finiti di Michelangelo fino ad arrivare all’apice della perfezione formale, anatomica e contemplativa sotto il lucernario che ospita il David. Il miglior modo per assorbirne l’aura vittoriosa è ritagliarsi un momento di silenzioso stupore. Vi apparterrà per sempre.

Si prosegue con la visita alla Chiesa di Santo Spirito e al Crocifisso di Michelangelo in Oltrarno. La Basilica di Santo Spirito offre uno dei percorsi più suggestivi tra tutte le chiese italiane. Al suo interno, è possibile rivivere la bellezza frutto dei più famosi artisti fiorentini e ovviamente uo degli artisti che ha maggiormente contribuito alla maestosità della chiesa, appunto Michelangelo, che durante il suo percorso di studi giovanili ricevette la possibilità di godere dello splendore della basilica fino a trarne ispirazione per una delle sue opere più significative, il crocifisso ligneo. Il Crocifisso che Michelangelo fece per compiacenza al Priore di Santo Spirito, per ringraziarlo per l’ospitalità e l’opportunità di studiare anatomia, come è già noto, per secoli è rimasto nel «nascondimento» nel senso che non se ne conoscevano più le tracce. Si sapeva della sua esistenza solo grazie alla fonte del Vasari. Questa fonte ha incoraggiato la studiosa Margrit Lisner a non fermarsi nelle sue ricerche e grazie alla sua insistenza e all’accoglienza dell’agostiniano padre Guido Balestri, possiamo parlare del Cristo di Michelangelo ritrovato.

Al pomeriggi0 continua il nostro percorso con la visita di Palazzo Pitti  e del Giardino di Boboli. Quest’enorme palazzo è tra i più grandi esempi architettonici di Firenze. In origine il palazzo fu costruito dalla famiglia Pitti nel 1457 su disegno di Filippo Brunelleschi e realizzato dal suo allievo Luca Fancelli. La costruzione originale prevedeva soltanto la parte centrale dell’edificio attuale (le 7 finestre centrali al primo piano). Nel 1549, il palazzo fu venduto ai Medici, divenendo la residenza della famiglia granducale e quindi successivamente ampliato e rimaneggiato. La facciata è rimasta quasi immutata, eccezion fatta per le due ali che abbracciano il piazzale volute dai Lorena. Il palazzo si affaccia sul famoso Giardino di Boboli. Nato come giardino mediceo connesso alla residenza granducale di Palazzo Pitti, risulta immediatamente adiacente al Forte di Belvedere, avamposto militare strategico, che dall’alto della collina omonima, vigilava sulla sicurezza del sovrano, della sua famiglia e sul lato a sud della città. Il giardino,  rappresenta uno fra i più importanti e antichi esempi di giardino formale all’italiana nel mondo, incentrato sulle geometrie arboree e sul sapiente inserimento di statue, grotte e vasche monumentali scenografiche. Esso è definibile come un vero museo all’aperto, sia per l’impostazione architettonico-paesaggistica che per la collezione di sculture come per l’antica collezione botanica, che vanta specie e varietà altrimenti disperse.

Rientro in Hotel, Cena e pernotto.

4° Giorno: FIRENZE MUSEO SAN MARCO – CENACOLO SANTA APOLLONIA – ROMA 

Dopo la colazione in hotel ci dedichiamo al completamento della visita della città.

Ci dirigiamo al Museo di San Marco che merita di essere visitato anche solo per l’ambiente in cui si trova. Si trova infatti all’interno dell’ex convento dei Domenicani restaurato e ampliato da Michelozzo  su commissione di Cosimo Il vecchio de’ Medici. L’edificio, consacrato nel 1443, fu teatro di una fervente attività religiosa che contò personaggi del calibro Girolamo Savonarola. Fra’ Angelico, monaco domenicano diventato priore del convento, decorò in uno stile sublime ambienti pubblici e privati del cenobio, quali la sala capitolare, il chiostro e le celle del primo piano. Il Museo si offre ai visitatori come perfetto esempio di convento quattrocentesco, la cui pianta razionale e armoniosa è basata sulle innovazioni del Brunelleschi. Ogni cosa è progettata per coordinare e semplificare la vita monastica all’interno del convento così come la tranquillità del chiostro e la luminosa biblioteca, una tra le più belle del Rinascimento.

Ci spostiamo a pochi passi da Piazza San Marco e dall’affollata Galleria dell’Accademia per visitare uno dei tesori di Firenze: il Cenacolo di Santa Apollonia. Questo gioiello è stato per secoli custodito gelosamente dalle monache benedettine fino all’Ottocento, quando fu svelato alla città solo dopo le soppressioni conventuali, passando infine al demanio nel 1866. Si tratta del primo cenacolo rinascimentale di Firenze, dipinto all’interno del convento di Sant’Apollonia, abitato dalle suore di clausura benedettine fin dal 1339. Chiudiamo la mattina con, Piazza della SS. Annunziata e l’Ospedale degli Innocenti.

Dopo la visita partenza per Roma in treno da Santa Maria Novella. Arrivo e  fine dei servizi

La quota include: 

  • Accompagnatore de ” i viaggi di Giorgio”
  • 3 notti in Hotel *** centralissimo
  • Cene in ristorante
  • Guida professionale autorizzata 4 giornate intere
  • Guide ad hoc nei musei dove necessaria
  • Prenotazione dei biglietti
  • 4 giornate intere noleggio auricolari
  • Assicurazione medico/bagaglio e annullamento Covid19

La quota non include:

  • Treno Roma – Firenze A/R quota a partire da € 50,00 a tratta
  • Entrate a pagamento nei siti di interesse circa 114,00
  • Pranzi
  • Tassa di soggiorno
  • Extra
  • quanto non espressamente menzionate ne ” la quota include”



Isola d’Elba Giugno – Luglio – Agosto

         L’Elba è un libro e ogni pagina è una storia diversa

Posizione strategica e ricchezza del territorio: ecco la carta vincente dell’isola d’Elba!

Un susseguirsi di pretendenti, un intreccio di popoli e le loro testimonianze

Una realtà unica, in cui ammirare fantastici scorci, indimenticabili tramonti e godere dell’immenso fascino di quest’isola dell’arcipelago toscano.

Natura rigogliosa e incontaminata, spiagge di ogni tipo e colore, storia, arte e tradizioni culinarie uniche al mondo… Un’isola selvaggia e accogliente, circondata dal mare più limpido che possiate immaginare.

Ogni giorno un mare diverso. Sarebbe limitativo ridurre la scelta a sassi, scogli o sabbia. La sabbia varia le sue tonalità dal bianco all’oro, al rossastro, fino al nero. I sassi? Si va dalla ghiaia agli scogli o alle scogliere impervie. Domani potreste fare snorkeling all’isolotto di Ortano e, spinti dal brivido dell’esplorazione, conquistare le calette selvagge tra l’Innamorata e Calanova.

Un territorio poliedrico, intriso di storia e natura. Godersi il tramonto dalle spiagge di Chiessi e Pomonte, o dalla terrazza di Capoliveri. Partire alla ricerca delle orchidee su sentieri profumati di macchia mediterranea, tra vallate e dirupi a picco sul mare. O immergersi nell’incanto dei fondali marini… Lasciatevi guidare dai venti che qui regolano storie e persone: ogni luogo, ogni granello di sabbia, ogni respiro porta con sé racconti di terra e di mare variegati e affascinanti, come i paesaggi dell’isola.

Fenici, etruschi, romani. Barbari e pirati. Pisani, genovesi, fiorentini, napoletani. E ancora spagnoli, inglesi e francesi. Si può vivere l’isola ogni volta seguendo un racconto diverso, immedesimandoci in un pirata saraceno in agguato dietro gli scogli o in un generale francese al servizio di Napoleone. Innumerevoli sono gli spunti per scoprire la storia e il territorio.

 

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1° Giorno : Roma – Piombino – Portoferraio

Ritrovo dei partecipanti in luogo ed orario da concordare. Partenza  bus privato, in direzione di Piombino, località sul Mar Tirreno da cui salpano i traghetti per l’Isola d’Elba. Pranzo libero lungo il percorso. Nel primo pomeriggio imbarco sul traghetto per l’Isola d’Elba, la più grande delle isole dell’Arcipelago Toscano e terza isola più grande d’Italia, con oltre 150 chilometri di coste (la durata della traversata è di circa 1 ora).

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All’arrivo passeggiata a  Portoferraio, il vivace capoluogo dell’isola il cui nome deriva dalle miniere di ferro, già sfruttate nell’antichità al tempo di Etruschi e Romani.

 

Nel tardo pomeriggio trasferimento in hotel. Sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

 

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2° Giorno: Isola di Pianosa (intera giornata)

Una terra bassa e bianca fatta di conchiglie, che si confonde col mare tanto da risultare invisibile ai naviganti del passato

Quando Napoleone vi fece il primo sopralluogo, nel 1814, l’isola era completamente disabitata: qualche capra e cavalli selvaggi, ma come tutte le isole dell’Arcipelago anche Pianosa – “Planasia” per i Romani – cela numerosi misteri.

Gli arcani dell’antico passato dell’isola. Qui fu esiliato Agrippa Postumo, nipote di Augusto, nell’anno 6 d.C. per volere di Livia, moglie dell’Imperatore. Ella lo fece assassinare qualche anno dopo, inviando un sicario sull’isola, dopo la morte del marito. Oggetto di mistero sono anche le estese Catacombe cristiane di epoca romana (tra il III e IV Secolo d.C.), un labirinto sotterraneo che si snoda lungo il ventre calcareo di Pianosa. Troverete il loro ingresso a pochi metri dall’approdo: avrete il coraggio di addentrarvi?

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Prima colazione in hotel partenza per Marina di Campo, imbarco per Pianosa. Quasi invisibile da lontano, a causa della modesta altezza. La storia narra che nel 1553l’isola fu messa a ferro e fuoco dai pirati Dragut e Kara Mustafà, che distrussero il castello pisano, uccisero buona parte della popolazione e deportarono i superstiti. Pianosa rimase allora disabitata fino a quando non divenne penitenziario di massima sicurezza, chiuso nel 1998. Pianosa ha un suo tesoro archeologico che è rappresentato delle catacombe che narrano gli aibori della civiltà cristiana: si tratta di un complesso monumentale che risalirebbe al III – IV secolo d.C., quando i prigionieri cristiani, vittime delle persecuzioni imperialistiche vennero condannati a lavorare nelle cave di tufo dell’isola. Cavato nella roccia, il sistema di gallerie occupa uno spazio di circa tre ettari e mezzo ed è diviso in due aree: una  destinata ai sepolcri, l’altra alla celebrazione dei riti e alle riunioni. Dalla splendida Cala Giovanna si giunge alle uniche vestigia romane rimaste sull’isola, i bagni e la villa di Agrippa. Tempo libero a disposizione per una sosta nella lunga spiaggia di sabbia dorata e fine. Tuffandosi nelle sue acque basse e cristalline, è possibile ammirare la ricchezza della fauna marina presente nei fondali.

Nel tardo pomeriggio imbarco per Marina di Campo. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.

3° Giorno: Porto Azzurro

Dal villaggio di pescatori alla fortezza spagnola di Longone, questo splendido territorio racchiude tesori storici e naturali di grande valore, tutti da scoprire.

Già solo osservando lo stemma attuale del Comune di Porto Azzurro è possibile individuare le antiche origini del paese: un villaggio di pescatori e contadini a cui venne dato il nome di Longone e la cui storia – risalente circa al 1600 – è legata indissolubilmente alla dominazione spagnola, tanto che ancora oggi molte famiglie portano cognomi risalenti a quel periodo.

Durante le varie vicende storiche che portarono all’Elba numerose battaglie sanguinarie, resistenze e conquiste, l’imponente Forte di Longone, costruito proprio dagli spagnoli nel secolo precedente, fu prima occupato nel 1646 dalle truppe Francesi e, in seguito, venne riconquistato dagli stessi spagnoli. L’agglomerato cittadino risiedeva nella zona sottostante la fortezza spagnola, chiamata la “marina”, ottimale come scalo merci e di rifugio per le navi. La sua economia, anche per il clima mite della zona, si sviluppò soprattutto nell’agricoltura e nella pesca.

Nel frattempo il territorio passò al Regno di Napoli (dove rimase fino al 1801) quando le truppe Napoleoniche lo acquisirono fino all’arrivo di Napoleone in persona che divenne “Sovrano dell’isola d’Elba”. In seguito alla caduta di Napoleone (1815) l’isola dell’Elba passò al Granducato di Toscana, fino all’Unità d’Italia.

Dopo il secondo conflitto mondiale, gli abitanti di Portolongone chiesero ed ottennero nel 1947 la possibilità di cambiare nome al paese che diventò Porto Azzurro.  Inizia da allora una nuova storia di vita più indipendente dalla “Fortezza spagnola”, che nel frattempo è diventata una famosa Casa di Reclusione.

Pur convivendo con la realtà del Carcere, Porto Azzurro inizia con gli anni ’50 e ’60 a valorizzare i suoi tesori storici e naturali, incentivando così il turismo nel territorio. Così, Porto Azzurro diventa una delle mete preferite di migliaia di turisti italiani e stranieri.

Prima colazione in hotel. Mezza giornata. Partenza per Porto Azzurro, un piccolo borgo di pescatori adagiato nel Golfo di Mola, balza immediatamente agli occhi l’imponente fortezza di San Giacomo costruita nei primi anni del ‘600 sulla sommità del promontorio che domina il paese per volere degli spagnoli, interessati al controllo e alla difesa dell’area circostante. Dalla fine del XIX secolo il forte è divenuto penitenziario civile. Ai piedi della fortezza si è sviluppato il grazioso borgo marinaro. Dalla centrale Piazza Matteotti, affacciata sul mare e recentemente ristrutturata, si può ammirare il porto turistico che in estate ospita maestosi panfili e in inverno è vivacizzato prevalentemente dalla presenza di pescherecci e piccole imbarcazioni.

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Addentrandosi tra le numerose viuzze, è possibile ammirare la Chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna del Carmine e l’oratorio del Sacro Cuore di Maria, entrambe risalenti al XVIII secolo. Non lontano dal paese sorge il Santuario della Madonna di Monserrato, in cui è conservata l’immagine della Madonna Nera.
Gita in barca lungo la costa orientale.

Rientro in hotel. Pomeriggio tempo libero a disposizione per godersi le spiagge. Cena e pernottamento in  hotel.

4° Giorno: Rio Marina – Rio nell’Elba 

Uno degli insediamenti più antichi dell’isola d’Elba, ricco di storia fra vestigia dell’attività mineraria e luoghi di interesse storico e culturale

Il centro abitato del piccolo paese di Rio è arroccato su di un colle a circa 170 metri sopra il livello del mare, nel versante nord-orientale dell’isola. Si tratta certamente di uno dei più antichi paesi di tutta l’Elba, in quanto le sue origini scavano indietro nel tempo fino all’età del bronzo. Il territorio conserva numerose tracce del suo antico passato e tra queste vi sono anche reperti archeologici e relitti navali di diverse epoche, che potrete scoprire accompagnati da una guida esperta.

Rio, famosa per le sue miniere di ferro che risalgono all’epoca etrusca, è stata il cuore minerario dell’isola.

Una grande varietà di minerali, la Collezione della Gente di Rio, è esposta nel locale Museo civico archeologico del Distretto minerario. Altri luoghi di interesse storico culturale sono il Castello del Volterraio, l’imponente fortezza nelle vicinanze del paese, la Chiesa Parrocchiale di SS. Giacomo e Quirico, l’Eremo di Santa Caterina, l’Orto dei Semplici elbano, la Chiesa della Santissima Trinità, nota come la Chiesa del Padreterno. Fa parte del territorio comunale anche l’isolotto di Cerboli, gemma naturalistica dell’Arcipelago Toscano.

A pochi passi dal centro storico si trova la suggestiva Fonte dei Canali, recentemente restaurata, formata da cinque bocche e alimentata da una ricca sorgente. Accanto ai Canali avrete invece l’opportunità di visitare i Lavatoi Pubblici, una suggestiva struttura con soffitto a capriate e finestroni. Alimentati dalla stessa fonte del Canali, i Lavatoi sono stati utilizzati fino agli anni ‘80 del secolo scorso.

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Prima colazione in hotel. Mezza giornata. Partenza per Rio Marina dove si potranno ammirare il Museo Mineralogico e del Parco Minerario a cielo aperto di Rio Marina, la più antica miniera dell’Isola d’Elba che ha un grande valore scientifico e storico. Tour delle miniere a bordo di un caratteristico trenino che conduce attraverso i principali cantieri della miniera di Rio Marina, ognuno con i suoi colori e caratteristiche.

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Trasferimento a Rio nell’ Elba, uno dei più antichi paesi di tutta l’Elba, in quanto le sue origini scavano indietro nel tempo fino all’età del bronzo. Il territorio conserva numerose tracce del suo antico passato e tra queste vi sono anche reperti archeologici e relitti navali di diverse epoche.

Rientro in hotel. Pomeriggio tempo libero a disposizione per godersi le spiagge. Cena e pernottamento.

5° Giorno: Portoferraio – Procchio- Marciano Marina – Marina – Monte Capanne.

Gli evidenti segni del passato minerario di questo incantevole territorio, racchiuso fra mare e montagna, sono divenuti oggi attrattiva turistica di grande interesse.

Il comune più piccolo dell’isola, nonché uno dei più piccoli d’Italia, regala alcuni dei più suggestivi scorci dell’isola, dove tranquillità e divertimento vanno a braccetto

Prima colazione in hotel. Mezza giornata.

Iniziamo con la visita della Villa San Martino questa residenza, non fu abitata a lungo da Napoleone, che comunque qui trascorreva momenti di vita privata. Oggi vi si possono ammirare stampe napoleoniche dell’’800 e arredi d’epoca strategicamente collocati nelle belle sale affrescate. il Museo dei Cimeli di Napoleone. Conserva tra le altre cose, un calco in bronzo della testa e della mano di Napoleone e la riproduzione del sarcofago nel quale sono conservati i resti dell’Imperatore.

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Proseguiamo con la visita di Procchio, piccolo borgo antico, ha origini che si perdono nella notte dei tempi, tanto che ripercorrendo con lo sguardo gli spazi è possibile riconoscere le diverse epoche, e le molteplici civiltà che l’hanno abitato, dalla fortezza fortificata di origine etrusca che si intravede sul Monte Castello che sovrasta la cittadina, sino ai resti archeologici che ricordano il passaggio romano. Proseguiamo verso Marciana Marina, borgo di pescatori, è caratterizzato dalle sue case dai colori pastello che si affacciano sul mare. Conserva ancora oggi il fascino dell’antico borgo, con i suoi ritmi più lenti e i vecchi edifici. Il simbolo di Marciana Marina è la Torre degli Appiani, torre costiera già quattrocentesca situata al porto. Oggi la torre è di proprietà del demanio. Il nucleo più caratteristico e suggestivo di Marciana Marina è il Borgo al Cotone, il centro storico. Questo è costituito da un grande scoglio di granito e da una matassa di viuzze, scale e case antiche. Proseguiamo con la visita di Marciana, è uno dei paesi più antichi e ricchi di testimonianze storiche e archeologiche. Tutto il paese conserva ancora oggi quella impronta medioevale di un tempo, dalle porte d’accesso, alle strette viuzze a gradoni, ornate da piante e fiori che i marcianesi coltivano sui propri balconi.
Ci spostiamo per prendere la cabinovia per raggiungere Monte Capanne.

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Sulla vetta del monte più alto dell’isola (1019 metri), durante una giornata particolarmente chiara, si può godere di un panorama unico, oltre che ammirare un panorama unico, si può spingere lo sguardo fino alle lontane isole dell’arcipelago: Pianosa, Capraia, Montecristo, Gorgona ed anche la Corsica.
Sosta per la degustazione dei vini e dolci tipici dell’Elba.
Rientro in hotel. Pomeriggio tempo libero a disposizione per godersi le spiagge.

Cena e pernottamento in hotel.

6° Giorno: Capraia (intera giornata)

Scogliere altissime a picco sul mare e l’aroma di cisto marino che aleggia dalle falesie verso il mare. L’isola di Capraia è la terza isola dell’Arcipelago Toscano per grandezza. La sua caratteristica forma ellittica è disposta lungo la frattura nella microplacca corso-sarda da cui uscì il magma. Sì, la sua origine è vulcanica e potrete ammirare la suggestiva spaccatura che resta di questo antico vulcano, lo Zenobito. Corroso per millenni dagli elementi a Cala Rossa (parte sud dell’isola), si tratta di un’enorme parete di roccia rossa – un rosso acceso – a picco sul mare.

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Prima colazione in hotel trasferimento al porto ed imbarco per l’Isola di Capraia. Quest’isola è forse la più “selvaggia” tra le isole dell’arcipelago, sono presenti due centri abitati: il nucleo del porto e il paese, borgo più antico a ridosso del forte di San Giorgio. Le coste scoscese a picco sul mare, suggestive rocce portate a nudo dall’erosione del vento e del mare, documentano il susseguirsi delle eruzioni e delle stratificazioni laviche. Tutto ciò è ben visibile nella famosa Cala Rossa, sicuramente una delle cale più particolari dell’Arcipelago, dove le pareti rocciose a forma di tronco di cono presentano dei colori che variano dal rosso al nero. L’area centrale di Capraia è la più montuosa dell’isola e il rilievo maggiore è Monte Castello. Capraia è considerata un piccolo paradiso geologico, in quanto unica isola vulcanica dell’Arcipelago, offre numerosi siti di interesse storico raggiungibili grazie a sentieri e mulattiere: Ex Colonia Penale, Torre del Porto, Chiesa di Santo Stefano, Chiesa dell’Assunta, Chiesa di San Nicola, Chiesa e convento di San Antonio, Forte San Giorgio e numerose spiagge, calette e grotte.

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Rientro in hotel. Cena e pernottamento in hotel.

7° Giorno: Napoleone e i suoi luoghi-out

Prima colazione in hotel partenza per Portoferraio, visita ai luoghi Napoleonici.

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La Villa dei Mulini (detta anche Palazzina dei Mulini) fu scelta da Napoleone come residenza principale. La Villa fu costruita tra due mulini a vento, da qui il suo nome, che erano però già stati abbattuti al tempo di Napoleone. Al suo arrivo sull’isola il nuovo sovrano progettò personalmente i lavori alla Villa: fece costruire il piano superiore e programmò la ristrutturazione del vicino piccolo teatro e si occupò personalmente della scelta degli arredi dell’abitazione, che purtroppo però sono andati perduti. Parte del mobilio oggi visibile nella Villa risale comunque all’epoca napoleonica.

La Villa è oggi Museo Nazionale.

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Visita del centro storico, dal colore rosato, dovuto alle lastre in pietra calcarea rossa utilizzate per la pavimentazione.

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Al termine della visita trasferimento al porto ed imbarco per Piombino, proseguimento  bus privato direzione  Roma. Arrivo a destinazione. Fine dei servizi.




TOUR ESCLUSIVO ISOLE EOLIE 30 Luglio

                        Le “Sette Sorelle” che affascinano il mondo

 

Le Eolie, sette isole adagiate al nord della costa siciliana, sono state proclamate Patrimonio dell’Umanità nel 2000 dall’Unesco. L’arcipelago è composto da isole di origine vulcanica: Lipari, la più grande, vero e proprio cuore delle Eolie; Vulcano, diventata famosa per i laghi di fango e le spiagge nere; Salina, divisa nei tre comuni di Santa Marina, Malfa e Leni; Panarea, la più piccola e al contempo la più “glamour”; Stromboli, adagiata ai piedi di Iddu, il vulcano che la sovrasta; Filicudi ed Alicudi, le più selvagge, ideali per chi ama stare a contatto con la natura. Gli straordinari paesaggi, la diversità floro-faunistica e le splendide spiagge rendono l’arcipelago delle Eolie una delle destinazioni turistiche più gettonate.
In questo Tour visiteremo tutte le isole, respirando a pieno la natura sorprendente di queste isole della Sicilia.

Isole dolci del dio. Isola è fine d’ogni viaggio, meta della più grande via per cui è sempre corsa ogni avventura, ha navigato la civiltà dell’uomo; isola è anelito e approdo, remissione d’ogni incertezza e ansia, superamento della natura, scoperta, inizio della conoscenza, progetto della storia, disegno della convivenza. Ma isola è anche sosta breve, attesa, pausa in cui rinasce la fantasia dell’ignoto, il desiderio del viaggio, il bisogno di varcare il limite, sondare nuovi spazi. Isola è metafora di questo nostro mondo: scoglio dentro l’immenso mare, granello vagante nello infinito spazio; è metafora della vita umana; sosta d’un attimo nell’eterno da cui veniamo, a cui il destino inesorabilmente ci sospinge. È materno grembo l’isola, schermo pietoso al panico, al terrore”.

Da: Vincenzo Consolo, nel convegno “Alle radici della vita civica nelle Eolie”, Lipari 17 maggio 1995.

Peculiarità del tour:

Arrivare alle Eolie dal mare,sarà un bellissima esperienza,infatti la nava arriva a Lipari,alle 09.40,e quindi dal mattino avrete la possibilità di ammirare nel loro splendore tutte le 7 isole ,avendo oltre tutto,per gli amanti della fotografia,la giusta luce(il sole sarà alle spalle).

Le cene a Lipari,saranno servite in ristoranti diversi tutte le sere,e il Vostro capogruppo,potrà scegliere di andare in un ristorante piuttosto che in un altro,e magari tornare dove siete stati bene ecc.ecc.Questa formula,impensabile per tour di gruppo organizzati,è un ESCLUSIVA dei Viaggi di Giorgio,che Vi consentirà di assaggiare le specialità eoliane in tutte le le ricette,e ovvio non potrà mancare il pesce fresco.

Altra cosa bellissima,trascorrere 1 notte a Stromboli:infatti l’isola non ha illuminazione per le strade ,si cammina con la torcia,e questo vi consentirà di ammirare un cielo stellato,come  mai forse avrete visto nella Vostra vita.Altre agenzie noterete che fanno la visita di Stromboli e poi rientrano in hotel a Lipari o Vulcano.

Inoltre avrete la camera a disposizione sino orario di partenza da Stromboli la sera della partenza.

Partire da Stromboli per Napoli,significa non rifare la navigazione  2 volte:una quando si ritorna dall’escursione a Stromboli in hotel a Lipari,due quando si riparte da Lipari,la nave passa per Stromboli.Mentre appunto dormendo a Stromboli,non si farà un tragitto due volte,e Napoli sarà più vicina.

Avrete la barca in ESCLUSIVA  solo al nostro gruppetto dei Viaggi di Giorgio.

Tutte le escursioni anche quelle in barca,avranno una guida autorizzata.

E’ inclusa assicurazione contro ANNULLAMENTO AL VIAGGIO

 
1° GIORNO: ROMA-NAPOLI-LIPARI
Partenza da Roma  con bus privato,per  il porto di Napoli, imbarco sulla nave Siremar, assegnazione cabine, partenza ore 20.00 e cena a bordo  . Pernottamento.

2° GIORNO: LIPARI
Sveglia al mattino, per poter ammirare il paesaggio unico ed emozionante dell’arcipelago eoliano,che avremo la fortuna di vedere navigando in direzione di Lipari. Prima colazione a bordo prima dello sbarco .Trasferimento in hotel, e  tempo libero e per relax  o passeggiare nelle viuzze del centro storico.

Visita dell’acropoli e del museo archeologico(facoltativo).

Pranzo in ristorante  di lusso.

Visita  dell’isola di Lipari in pullman e guida,attraversando i paesini di Pianoconte, Quattropani ed Acquacalda  con soste ai punti panoramici ed alle cave di pomice.

Belvedere Quattrocchi Lipari

 

Sosta alla casa vinicola “Castellaro “ località Quattropani, per brunch e degustazione al tramonto.
Cena libera e  pernottamento in hotel.

 

Visita alle Tenute di Castellaro
 

Tramonto su Filicudi da Chiesa Vecchia di Quattropani (Lipari) - LIPARINET

 

3° GIORNO: FILICUDI ED ALICUDI

Colazione in hotel. Partenza in barca per Alicudi, l’isola più incontaminata dell’arcipelago, tipica per le mulattiere e i muretti a secco. Sosta di circa un’ora nel villaggio, dove potrete apprezzare l’atmosfera retrò e fare un bagno rinfrescante. Proseguimento per Filicudi, visita alla Grotta del Bue Marino, la Canna (il più alto neck vulcanico delle Eolie), gli scogli di Giafante e Montenassari.

Pranzo libero. Sosta sull’isola e tempo a disposizione per la visita del villaggio preistorico di Capo Graziano o per una piacevole nuotata. Rientro a Lipari nel tardo pomeriggio.

Cena in ristorante di lusso e  pernottamento in hotel.

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4° GIORNO: VULCANO
Prima colazione in hotel. Escursione in motobarca per l’isola di Vulcano, lungo la parte sud-est dell’isola di Lipari fino al porto di Vulcano.  Giro dell’isola di Vulcano cominciando dal lato nord-ovest dell’isola, passando da Vulcanello, dalla baia delle “Sabbie nere”, dalla “Grotta del Cavallo” e dalla “Piscina di Venere” fino alla piccola località marina “Gelso”, dove si effettua, tempo permettendo, una breve sosta. Il giro continua lungo il lato sud-est dell’isola fin sotto il vulcano “Gran cratere” e successivamente verso il porto levante. Durante il giro possibilità di bagno.

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Il pomeriggio e’ dedicato all’ esplorazione individuale dell’isola con possibilità di bagno nei fanghi (vecchio costume da bagno consigliabile), nelle acque sulfuree e alle spiagge “Sabbie nere”. Nel pomeriggio rientro. Pranzo libero, cena in ristorante, pernottamento in hotel.

5° GIORNO  SALINA

Colazione in hotel. Partenza  per Salina, l’isola più verde dell’arcipelago . Arrivo a   Rinella,  giro dell’isola in bus privato. Sosta a Pollara per la visita di una cooperativa per la coltivazione dei capperi. Pranzo in ristorante .  Nel primo pomeriggio si prosegue con il giro dell’isola con sosta nel piccolo villaggio di Lingua.

Degustazione presso cantina Hanuer di 3 vini e taglieri.

Recensioni su Hauner Winery - Cantina a Lingua, Messina

 

Sosta da Alfredo per la degustazione delle famose granite (facoltative)  rientro a Lipari, costeggiando la parte occidentale dell’isola per ammirare gli splendidi faraglioni e le grotte nascoste . Cena libera e pernottamento.

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6° GIORNO:  PANAREA e STROMBOLI  (FACOLTATIVA)

Prima colazione in hotel. Rilascio delle camere .In mattinata partenza in motobarca per l’isola di Panarea.

Giunti a Panarea, la più chic dell’arcipelago, visita della Baia Di Calajunco, una delle più belle delle Eolie  e sosta per una nuotata nelle splendide acque della caletta degli Zimmari. Giunti al porto, tempo a disposizione per  passeggiare nelle strette e pittoresche viuzze, dedicarsi allo shopping e scoprire i tanti scorsi panoramici che l’isola nasconde. PRANZO A SACCO con specialità eoliane.

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Proseguimento per Stromboli, l’isola che ospita uno dei vulcani più attivi al mondo. Arrivo e sistemazione in hotel nelle camere riservate.

 per scoprire le suggestive stradine, i negozi nascosti tra le case bianche e rilassarsi nelle lunghe spiagge di sabbia nera. Prima del  tramonto in barca si raggiunge  la Sciara del Fuoco per assistere alla suggestiva eruzione notturna del vulcano. Cena con Pizzata  Strombolana.

Pernottamento in hotel.

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7° GIORNO STROMBOLI -PARTENZA

Prima colazione in hotel e intera giornata libera per attività individuali. Pranzo libero. Pomeriggio libero per rilassarsi in spiaggia, o effettuare attività individuali come la salita al vulcano.

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Cena in ristorante. Camere a disposizione sino orario di partenza.

In serata trasferimento al porto e operazioni imbarco nave Siremar diretta a Napoli delle ore 22.00.Pernottamento nelle cabine riservate, con bagno e doccia private. Pernottamento a bordo.

ps prima di andare a dormire, avremo l’opportunità di ammirare ancora nel suo splendore, la Sciara del Fuoco…

8° GIORNO : ARRIVO A NAPOLI E POI ROMA

Colazione a bordo, arrivo alle ore 08.00 e sbarco al porto di Napoli da dove si prosegue in bus privato in direzione Roma. Arrivo  fine dei servizi.




Isola d’Elba – Agosto

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L’Elba è un libro e ogni pagina è una storia diversa

Posizione strategica e ricchezza del territorio: ecco la carta vincente dell’isola d’Elba!

Un susseguirsi di pretendenti, un intreccio di popoli e le loro testimonianze

Una realtà unica, in cui ammirare fantastici scorci, indimenticabili tramonti e godere dell’immenso fascino di quest’isola dell’arcipelago toscano.

Natura rigogliosa e incontaminata, spiagge di ogni tipo e colore, storia, arte e tradizioni culinarie uniche al mondo… Un’isola selvaggia e accogliente, circondata dal mare più limpido che possiate immaginare.

Ogni giorno un mare diverso. Sarebbe limitativo ridurre la scelta a sassi, scogli o sabbia. La sabbia varia le sue tonalità dal bianco all’oro, al rossastro, fino al nero. I sassi? Si va dalla ghiaia agli scogli o alle scogliere impervie. Domani potreste fare snorkeling all’isolotto di Ortano e, spinti dal brivido dell’esplorazione, conquistare le calette selvagge tra l’Innamorata e Calanova.

Un territorio poliedrico, intriso di storia e natura. Godersi il tramonto dalle spiagge di Chiessi e Pomonte, o dalla terrazza di Capoliveri. Partire alla ricerca delle orchidee su sentieri profumati di macchia mediterranea, tra vallate e dirupi a picco sul mare. O immergersi nell’incanto dei fondali marini… Lasciatevi guidare dai venti che qui regolano storie e persone: ogni luogo, ogni granello di sabbia, ogni respiro porta con sé racconti di terra e di mare variegati e affascinanti, come i paesaggi dell’isola.

Fenici, etruschi, romani. Barbari e pirati. Pisani, genovesi, fiorentini, napoletani. E ancora spagnoli, inglesi e francesi. Si può vivere l’isola ogni volta seguendo un racconto diverso, immedesimandoci in un pirata saraceno in agguato dietro gli scogli o in un generale francese al servizio di Napoleone. Innumerevoli sono gli spunti per scoprire la storia e il territorio.

Altre partenza previste:

23 giugno – 29 giugno

14 luglio – 20 luglio

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1° Giorno : Roma – Piombino – Portoferraio

Ritrovo dei partecipanti presso la stazione Termini e partenza in treno. Pranzo libero. Arrivo e con bus privato ci si dirige a Piombino per l’imbarco sul traghetto per l’Isola d’Elba, la più grande delle isole dell’Arcipelago Toscano e terza isola più grande d’Italia, con oltre 150 chilometri di coste (la durata della traversata è di circa 1 ora).

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All’arrivo passeggiata a  Portoferraio, il vivace capoluogo dell’isola il cui nome deriva dalle miniere di ferro, già sfruttate nell’antichità al tempo di Etruschi e Romani.

Nel tardo pomeriggio trasferimento in hotel. Sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

Portoferraio: cosa fare, cosa vedere e dove dormire - Toscana.info

2° Giorno: Isola di Pianosa (intera giornata)

Una terra bassa e bianca fatta di conchiglie, che si confonde col mare tanto da risultare invisibile ai naviganti del passato

Quando Napoleone vi fece il primo sopralluogo, nel 1814, l’isola era completamente disabitata: qualche capra e cavalli selvaggi, ma come tutte le isole dell’Arcipelago anche Pianosa – “Planasia” per i Romani – cela numerosi misteri.

Gli arcani dell’antico passato dell’isola. Qui fu esiliato Agrippa Postumo, nipote di Augusto, nell’anno 6 d.C. per volere di Livia, moglie dell’Imperatore. Ella lo fece assassinare qualche anno dopo, inviando un sicario sull’isola, dopo la morte del marito. Oggetto di mistero sono anche le estese Catacombe cristiane di epoca romana (tra il III e IV Secolo d.C.), un labirinto sotterraneo che si snoda lungo il ventre calcareo di Pianosa. Troverete il loro ingresso a pochi metri dall’approdo: avrete il coraggio di addentrarvi?

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Prima colazione in hotel partenza per Marina di Campo, imbarco per Pianosa. Quasi invisibile da lontano, a causa della modesta altezza. La storia narra che nel 1553l’isola fu messa a ferro e fuoco dai pirati Dragut e Kara Mustafà, che distrussero il castello pisano, uccisero buona parte della popolazione e deportarono i superstiti. Pianosa rimase allora disabitata fino a quando non divenne penitenziario di massima sicurezza, chiuso nel 1998. Pianosa ha un suo tesoro archeologico che è rappresentato delle catacombe che narrano gli aibori della civiltà cristiana: si tratta di un complesso monumentale che risalirebbe al III – IV secolo d.C., quando i prigionieri cristiani, vittime delle persecuzioni imperialistiche vennero condannati a lavorare nelle cave di tufo dell’isola. Cavato nella roccia, il sistema di gallerie occupa uno spazio di circa tre ettari e mezzo ed è diviso in due aree: una  destinata ai sepolcri, l’altra alla celebrazione dei riti e alle riunioni.

Escursioni guidate isola di Pianosa - Info Park Arcipelago Toscano

Dalla splendida Cala Giovanna si giunge alle uniche vestigia romane rimaste sull’isola, i bagni e la villa di Agrippa. Tempo libero a disposizione per una sosta nella lunga spiaggia di sabbia dorata e fine. Tuffandosi nelle sue acque basse e cristalline, è possibile ammirare la ricchezza della fauna marina presente nei fondali.

Nel tardo pomeriggio imbarco per Marina di Campo. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.

3° Giorno: Porto Azzurro

Dal villaggio di pescatori alla fortezza spagnola di Longone, questo splendido territorio racchiude tesori storici e naturali di grande valore, tutti da scoprire.

Già solo osservando lo stemma attuale del Comune di Porto Azzurro è possibile individuare le antiche origini del paese: un villaggio di pescatori e contadini a cui venne dato il nome di Longone e la cui storia – risalente circa al 1600 – è legata indissolubilmente alla dominazione spagnola, tanto che ancora oggi molte famiglie portano cognomi risalenti a quel periodo.

Durante le varie vicende storiche che portarono all’Elba numerose battaglie sanguinarie, resistenze e conquiste, l’imponente Forte di Longone, costruito proprio dagli spagnoli nel secolo precedente, fu prima occupato nel 1646 dalle truppe Francesi e, in seguito, venne riconquistato dagli stessi spagnoli. L’agglomerato cittadino risiedeva nella zona sottostante la fortezza spagnola, chiamata la “marina”, ottimale come scalo merci e di rifugio per le navi. La sua economia, anche per il clima mite della zona, si sviluppò soprattutto nell’agricoltura e nella pesca.

Nel frattempo il territorio passò al Regno di Napoli (dove rimase fino al 1801) quando le truppe Napoleoniche lo acquisirono fino all’arrivo di Napoleone in persona che divenne “Sovrano dell’isola d’Elba”. In seguito alla caduta di Napoleone (1815) l’isola dell’Elba passò al Granducato di Toscana, fino all’Unità d’Italia.

Dopo il secondo conflitto mondiale, gli abitanti di Portolongone chiesero ed ottennero nel 1947 la possibilità di cambiare nome al paese che diventò Porto Azzurro.  Inizia da allora una nuova storia di vita più indipendente dalla “Fortezza spagnola”, che nel frattempo è diventata una famosa Casa di Reclusione.

Pur convivendo con la realtà del Carcere, Porto Azzurro inizia con gli anni ’50 e ’60 a valorizzare i suoi tesori storici e naturali, incentivando così il turismo nel territorio. Così, Porto Azzurro diventa una delle mete preferite di migliaia di turisti italiani e stranieri.

Prima colazione in hotel. Mezza giornata. Partenza per Porto Azzurro, un piccolo borgo di pescatori adagiato nel Golfo di Mola, balza immediatamente agli occhi l’imponente fortezza di San Giacomo costruita nei primi anni del ‘600 sulla sommità del promontorio che domina il paese per volere degli spagnoli, interessati al controllo e alla difesa dell’area circostante. Dalla fine del XIX secolo il forte è divenuto penitenziario civile. Ai piedi della fortezza si è sviluppato il grazioso borgo marinaro. Dalla centrale Piazza Matteotti, affacciata sul mare e recentemente ristrutturata, si può ammirare il porto turistico che in estate ospita maestosi panfili e in inverno è vivacizzato prevalentemente dalla presenza di pescherecci e piccole imbarcazioni.

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Addentrandosi tra le numerose viuzze, è possibile ammirare la Chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna del Carmine e l’oratorio del Sacro Cuore di Maria, entrambe risalenti al XVIII secolo. Non lontano dal paese sorge il Santuario della Madonna di Monserrato, in cui è conservata l’immagine della Madonna Nera.

Scopri Porto Azzurro: una gemma incantevole sull'Isola d'Elba

Gita in barca lungo la costa orientale.

Rientro in hotel. Pomeriggio tempo libero a disposizione per godersi le spiagge. Cena e pernottamento in  hotel.

4° Giorno: Rio Marina – Rio nell’Elba 

Uno degli insediamenti più antichi dell’isola d’Elba, ricco di storia fra vestigia dell’attività mineraria e luoghi di interesse storico e culturale

Il centro abitato del piccolo paese di Rio è arroccato su di un colle a circa 170 metri sopra il livello del mare, nel versante nord-orientale dell’isola. Si tratta certamente di uno dei più antichi paesi di tutta l’Elba, in quanto le sue origini scavano indietro nel tempo fino all’età del bronzo. Il territorio conserva numerose tracce del suo antico passato e tra queste vi sono anche reperti archeologici e relitti navali di diverse epoche, che potrete scoprire accompagnati da una guida esperta.

Rio, famosa per le sue miniere di ferro che risalgono all’epoca etrusca, è stata il cuore minerario dell’isola.

Una grande varietà di minerali, la Collezione della Gente di Rio, è esposta nel locale Museo civico archeologico del Distretto minerario. Altri luoghi di interesse storico culturale sono il Castello del Volterraio, l’imponente fortezza nelle vicinanze del paese, la Chiesa Parrocchiale di SS. Giacomo e Quirico, l’Eremo di Santa Caterina, l’Orto dei Semplici elbano, la Chiesa della Santissima Trinità, nota come la Chiesa del Padreterno. Fa parte del territorio comunale anche l’isolotto di Cerboli, gemma naturalistica dell’Arcipelago Toscano.

A pochi passi dal centro storico si trova la suggestiva Fonte dei Canali, recentemente restaurata, formata da cinque bocche e alimentata da una ricca sorgente. Accanto ai Canali avrete invece l’opportunità di visitare i Lavatoi Pubblici, una suggestiva struttura con soffitto a capriate e finestroni. Alimentati dalla stessa fonte del Canali, i Lavatoi sono stati utilizzati fino agli anni ‘80 del secolo scorso.

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Prima colazione in hotel. Mezza giornata. Partenza per Rio Marina dove si potranno ammirare il Museo Mineralogico e del Parco Minerario a cielo aperto di Rio Marina, la più antica miniera dell’Isola d’Elba che ha un grande valore scientifico e storico. Tour delle miniere a bordo di un caratteristico trenino che conduce attraverso i principali cantieri della miniera di Rio Marina, ognuno con i suoi colori e caratteristiche.

Rio Marina | Appartamenti e Ville all'Isola d'Elba da Soltur Elba

Trasferimento a Rio nell’ Elba, uno dei più antichi paesi di tutta l’Elba, in quanto le sue origini scavano indietro nel tempo fino all’età del bronzo. Il territorio conserva numerose tracce del suo antico passato e tra queste vi sono anche reperti archeologici e relitti navali di diverse epoche.

Isola d'Elba - Rio nell'Elba - Cosa Fare a Rio nell'Elba

Rientro in hotel. Pomeriggio tempo libero a disposizione per godersi le spiagge. Cena e pernottamento.

5° Giorno: Portoferraio – Marciano Marina – Marina – Monte Capanne.

Gli evidenti segni del passato minerario di questo incantevole territorio, racchiuso fra mare e montagna, sono divenuti oggi attrattiva turistica di grande interesse.

Il comune più piccolo dell’isola, nonché uno dei più piccoli d’Italia, regala alcuni dei più suggestivi scorci dell’isola, dove tranquillità e divertimento vanno a braccetto

Prima colazione in hotel. Mezza giornata.

Iniziamo con la visita della Villa San Martino questa residenza, non fu abitata a lungo da Napoleone, che comunque qui trascorreva momenti di vita privata. Oggi vi si possono ammirare stampe napoleoniche dell’’800 e arredi d’epoca strategicamente collocati nelle belle sale affrescate. il Museo dei Cimeli di Napoleone. Conserva tra le altre cose, un calco in bronzo della testa e della mano di Napoleone e la riproduzione del sarcofago nel quale sono conservati i resti dell’Imperatore.

Villa di San Martino - Residenza napoleonica - Isola d'Elba

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Proseguiamo verso Marciana Marina, borgo di pescatori, è caratterizzato dalle sue case dai colori pastello che si affacciano sul mare. Conserva ancora oggi il fascino dell’antico borgo, con i suoi ritmi più lenti e i vecchi edifici. Il simbolo di Marciana Marina è la Torre degli Appiani, torre costiera già quattrocentesca situata al porto. Oggi la torre è di proprietà del demanio. Il nucleo più caratteristico e suggestivo di Marciana Marina è il Borgo al Cotone, il centro storico. Questo è costituito da un grande scoglio di granito e da una matassa di viuzze, scale e case antiche. Proseguiamo con la visita di Marciana, è uno dei paesi più antichi e ricchi di testimonianze storiche e archeologiche. Tutto il paese conserva ancora oggi quella impronta medioevale di un tempo, dalle porte d’accesso, alle strette viuzze a gradoni, ornate da piante e fiori che i marcianesi coltivano sui propri balconi.
Ci spostiamo per prendere la cabinovia per raggiungere Monte Capanne.

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Sulla vetta del monte più alto dell’isola (1019 metri), durante una giornata particolarmente chiara, si può godere di un panorama unico, oltre che ammirare un panorama unico, si può spingere lo sguardo fino alle lontane isole dell’arcipelago: Pianosa, Capraia, Montecristo, Gorgona ed anche la Corsica.
Sosta per la degustazione gratuita, dei vini e dolci tipici dell’Elba, presso un negozio che vende prodotti tipici.
Rientro in hotel. Pomeriggio tempo libero a disposizione per godersi le spiagge.

Cena e pernottamento in hotel.

6° Giorno: Capraia (intera giornata)

Scogliere altissime a picco sul mare e l’aroma di cisto marino che aleggia dalle falesie verso il mare. L’isola di Capraia è la terza isola dell’Arcipelago Toscano per grandezza. La sua caratteristica forma ellittica è disposta lungo la frattura nella microplacca corso-sarda da cui uscì il magma. Sì, la sua origine è vulcanica e potrete ammirare la suggestiva spaccatura che resta di questo antico vulcano, lo Zenobito. Corroso per millenni dagli elementi a Cala Rossa (parte sud dell’isola), si tratta di un’enorme parete di roccia rossa – un rosso acceso – a picco sul mare.

Isola di Capraia

Prima colazione in hotel trasferimento al porto ed imbarco per l’Isola di Capraia. Quest’isola è forse la più “selvaggia” tra le isole dell’arcipelago, sono presenti due centri abitati: il nucleo del porto e il paese, borgo più antico a ridosso del forte di San Giorgio. Le coste scoscese a picco sul mare, suggestive rocce portate a nudo dall’erosione del vento e del mare, documentano il susseguirsi delle eruzioni e delle stratificazioni laviche. Tutto ciò è ben visibile nella famosa Cala Rossa, sicuramente una delle cale più particolari dell’Arcipelago, dove le pareti rocciose a forma di tronco di cono presentano dei colori che variano dal rosso al nero. L’area centrale di Capraia è la più montuosa dell’isola e il rilievo maggiore è Monte Castello. Capraia è considerata un piccolo paradiso geologico, in quanto unica isola vulcanica dell’Arcipelago, offre numerosi siti di interesse storico raggiungibili grazie a sentieri e mulattiere: Ex Colonia Penale, Torre del Porto, Chiesa di Santo Stefano, Chiesa dell’Assunta, Chiesa di San Nicola, Chiesa e convento di San Antonio, Forte San Giorgio e numerose spiagge, calette e grotte.

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Rientro in hotel. Cena e pernottamento in hotel.

7° Giorno: Napoleone e i suoi luoghi-out

Prima colazione in hotel partenza per Portoferraio, visita ai luoghi Napoleonici.

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La Villa dei Mulini (detta anche Palazzina dei Mulini) fu scelta da Napoleone come residenza principale. La Villa fu costruita tra due mulini a vento, da qui il suo nome, che erano però già stati abbattuti al tempo di Napoleone. Al suo arrivo sull’isola il nuovo sovrano progettò personalmente i lavori alla Villa: fece costruire il piano superiore e programmò la ristrutturazione del vicino piccolo teatro e si occupò personalmente della scelta degli arredi dell’abitazione, che purtroppo però sono andati perduti. Parte del mobilio oggi visibile nella Villa risale comunque all’epoca napoleonica.

La Villa è oggi Museo Nazionale.

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Visita del centro storico, dal colore rosato, dovuto alle lastre in pietra calcarea rossa utilizzate per la pavimentazione.

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Al termine della visita trasferimento al porto ed imbarco per Piombino, proseguimento  in treno per Roma. Arrivo a destinazione. Fine dei servizi.

La quota comprende:

  • Trasferimento in treno da Roma
  • Traghetto a/r Piombino – Portoferraio
  • N. 6 notti in hotel
  • Mezza pensione
  • N. 3 mezze giornate visite guidate guida autorizzata Regione Toscana
  • Escursione in barca  Isola di Capraia, intera giornata con guida
  • Escursione in barca  Isola di Pianosa, intera giornata con guida
  • Gita in barca lungo la costa orientale
  • Biglietto cabinovia per Monte Capanne
  • Assicurazione medica e bagaglio e annullamento viaggio (copre intero valore del viaggio)

La quota non comprende:

  • Ingressi ai musei
  • I pasti non menzionati
  • Eventuali Tasse locali da pagare in loco
  • Mance
  • Tutto ciò non espressamente incluso alla voce “la quota comprende”



Isole Tremiti

tremiti

Se avete deciso che “la meta dell’anno” per voi sarà la Puglia, vi consigliamo di scegliere questo circuito.

Vi proponiamo un tour completo dell’area marina protetta delle Isole Tremiti.

L’arcipelago delle Tremiti è composto di 5 isole: San Domino e San Nicola sono le uniche abitate; Cretaccio e Capraia si raggiungono via mare e si visitano a piedi, mentre Pianosa fa parte di una Riserva Marina Integrale e quindi non si può visitare senza autorizzazione. Le Isole Tremiti sono indubbiamente un paradiso, con una natura intatta, un mare realmente cristallino.

Anche se sono scelte da chi cerca una vacanza solo mare, le Isole Tremiti offrono molte cose da vedere, storiche e naturalistiche: la grotta del Bue Marino e la Pineta a San Domino, la la abbazia-fortezza di San Nicola.

Le Tremiti sono conosciute anche con il nome di Diomedee perché la loro origine è legato all’eroe greco Diomede, che le avrebbe create lanciando in mare tre grandi sassi portati da Troia. In queste isole Diomede sarebbe poi morto. Di questo mito restano le Diomedee, uccelli dal canto particolare che popolano le scogliere delle Isole Tremiti. Secondo Virgilio non sono altro che i compagni di Diomede, trasformati da Afrodite in uccelli affinché possano per sempre piangere e vegliare sul loro eroe.

 

1° Giorno: Roma –  Termoli – San Domino

Ritrovo dei partecipanti in luogo ed orario da concordare. Partenza in pullman Gran turismo in direzione del porto, imbarco per le Isole Tremiti. Arrivo a San Domino, è l’isola più estesa dell’arcipelago delle Tremiti, quella più importante e probabilmente più bella dal punto di vista naturalistico. Interamente coperta di macchia mediterranea. Tempo libero a disposizione per scoprire le bellezze di quest’isola.

Isole Tremiti: nasce il nuovo portale

Trasferimento in hotel, cena e pernottamento.

2° Giorno: San Domino – San Nicola

Prima colazione in hotel. Trasferimento con bus dell’hotel al porticciolo di San Domino. Incontro con guida locale e trasferimento in motobarca a San Nicola. Visiteremo a piedi dell’Abbazia di Santa Maria a Mare. Il Santuario si erge maestoso a picco sulla costa dell’Isola di San Nicola, nelle Tremiti. Da qui domina il mare e l’entroterra da 1.000 anni. La storia ci narra che l’abbazia fu fondata dai Monaci Benedettini nel 1045, su di un luogo sacro.

Santuario di Santa Maria a Mare, la leggenda delle Isole Tremiti
Le leggende raccontano invece di un eremita arrivato qui nel 312 d.C., che ricevette in sogno dalla Vergine Maria la richiesta di edificare sull’isola un luogo di devozione e preghiera, indicando anche il luogo di sepoltura dell’eroe Acheo Diomede. I ricchi tesori recuperati dall’eremita nel sepolcro permisero la costruzione di questo eremo. Oggi il Santuario di Santa Maria a Mare è il simbolo del passato a volte turbolento delle Tremiti: funse infatti anche da rifugio contro le invasioni turche del 1567 e contro le flotte inglesi nel periodo napoleonico. Gli interni meritano una visita perché sono rimasti praticamente intatti dall’epoca dei Monaci. Si possono ammirare una Croce e una Statua Lignea di Maria con il Bambino, entrambi di stile bizantino, e un prezioso pavimento a mosaico restaurato di recente. Il chiostro esterno è dominato da un pozzo da cui si attinge l’acqua fin dal XVI secolo, decorato con i simboli delle Isole Tremiti: le Diomedee che recano un ramoscello di Mirto. Tempo libero a disposizione.

Isole Tremiti | 10 cose da fare e vedere alle Isole Tremiti

Trasferimento e rientro a S. Domino. Pranzo libero. Pomeriggio a disposizione per rilassarsi in spiaggia. Cena in hotel e pernottamento.

3° Giorno: San Domino, visita delle Isole in barca

Prima colazione in hotel. Escursione di circa 4 ore con piccola imbarcazione per la visita delle isole, permette la circumnavigazione delle isole.

La tua vacanza in barca - Abruzzo Skipper

Sono previste soste per fare il bagno, e skipper che illustrerà aneddoti e storia delle isole durante l’escursione. Sosta bagno e piccolo rinfresco a base di frutta.

 

Che cosa vedere alle isole Tremiti (9 di 11) | Touring Club

Pomeriggio a disposizione per rilassarsi in spiaggia. Cena in hotel e pernottamento.

4° Giorno: San Domino

Prima colazione in hotel. Giornata libera per poter godersi le spiagge dell’Isola. Si può scegliere dalla spiaggia di sabbia bianca, dove il mare cristallino la fa da padrone e tuffarcisi dentro ha un sapore esotico. Alle spiagge più selvagge. Cena in hotel ed escursione notturna per ascoltare le “Diomedee”.

Isole Tremiti con il Nordic Walking

 

Le Tremiti sono conosciute anche con il nome di Diomedee, la loro origine è legata all’eroe greco Diomede, che le avrebbe create lanciando in mare tre grandi sassi portati da Troia. In queste isole Diomede sarebbe poi morto. Di questo mito restano le Diomedee, uccelli dal canto particolare che popolano le scogliere delle Isole Tremiti. Secondo Virgilio non sono altro che i compagni di Diomede, trasformati da Afrodite in uccelli affinché possano per sempre piangere e vegliare sul loro eroe.

5° Giorno: San Domino – Escursione in barca intera giornata

Prima colazione in hotel. Trasferimento al porto ed escursione a bordo di un’imbarcazione per l’intera giornata.

Isole Tremiti: le vacanze estive in Puglia - Turismo Vacanze

Il pranzo sarà organizzato a bordo.

 

Visitare le Isole Tremiti a settembre

 

Cena e pernottamento in hotel.

6° Giorno: San Domino

Prima colazione in hotel. Giornata libera per poter godersi le spiagge dell’Isola. Cala delle Arene è l’unica spiaggia sabbiosa dell’Isola di San Domino. Grazie ai suoi fondali bassi e alla sua posizione, comoda e molto centrale, è perfetta per una giornata intera di mare e sole.

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Il lido, di sabbia bianca, si affaccia su acque celesti e trasparenti, protette da un costone di roccia e ombreggiato da palme. Si trovano sia spiaggia libera che lidi attrezzati e sulla spiaggia si affacciano bar, e ristoranti con menu a base di pesce appena pescato. A lato della spiaggia merita una visita la Grotta dell’Arenile, lunga circa 10 metri, che si può raggiungere a piedi.

Cena e pernottamento in hotel.

7 Giorno: San Domino

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida e piacevole passeggiata su San Domino.
L’Isola di San Domino è la più rinomata per il suo paesaggio: stretta tra pini d’Aleppo e rocce protese in acque color smeraldo, merita davvero una visita. Tutto il centro dell’isola è infatti ricoperto da una verdissima e suggestiva pineta, che si stende fino a lambire le acque.

Fra le meraviglie delle Isole Tremiti

Nel centro della pineta si trova il “Villaggio Rurale”: 12 casette coloniali nel bosco, costruite nel 1935. Da qui partono tre sentieri che permettono di esplorare tutta l’isola a piedi.

Cena e pernottamento in hotel

8° Giorno: San Domino – Termoli– Roma

Prima colazione in hotel. Tempo a disposizione . Trasferimento al porto in base all’orario di partenza. Imbarco. Rientro a destinazione con bus privato . Fine dei servizi.

 

La quota comprende:

  • Trasferimento Roma – Termoli a/r con bus di linea
  • Traghetto a/r Termoli – San Domino
  • N. 7 notti in Hotel
  • Trattamento mezza pensione (bevande escluse)
  • N. 3  visite guidate
  • Escursione  intera giornata in barca con pranzo a bordo, bevande incluse
  • Escursione intera giornata con piccola imbarcazione con skipper e piccolo rinfresco a base di frutta e bevande
  • Traghetto a/r  San Domino – San Nicola
  • Assicurazione medica e bagaglio e ANNULLAMENTO AL VIAGGIO(copre intero valore del viaggio)

La quota non comprende:

  • I pasti non menzionati
  • Eventuali Tasse locali
  • Mance
  • Tutto ciò non espressamente incluso alla voce “la quota comprende”

 

 

 

 

 




Gargano e Isole Tremiti

Se avete deciso che “la meta dell’anno” per voi sarà la Puglia, vi consigliamo di scegliere questo circuito.

Vi proponiamo un tour completo delle imperdibili tappe nel Gargano , tra il Parco Nazionale e l’area marina

protetta delle Isole Tremiti. Passando attraverso Vieste, Peschici, Rodi Garganico e la maestosa Foresta Umbra

dove la natura la fa da padrona!E poi avrete anche il tempo per rilassarvi in spiaggia o in piscina.

E’ incluso un ombrellone e lettino a camera

Non mancheranno degustazioni enogastronomiche per allietare il viaggio e assaporare il meglio della cucina pugliese.

Dopo aver conosciuto questa magica terra, non potrete dar torto a chi vi  diceva che non l’avreste  più dimenticata. Il Gargano è terra di sensazioni, emozioni fisiche e spirituali da vivere a fondo, immersi nei meravigliosi scenari che qui si trovano e che riassumiamo in questo itinerario di visita nel Gargano.

Molti amici pugliesi ci  hanno detto che il Gargano, in realtà, è differente dal resto della Puglia, forse perché è la parte più a nord della regione o forse per le differenze nella storia e nelle tradizioni rispetto alla restante parte dello zoccolo dello stivale italiano. Crediamo  tuttavia che ciò non sia un male, ma che arricchisca invece il panorama turistico della regione con elementi unici che fanno del Gargano un tesoro sotto diversi punti di vista.

Partendo dal porto turistico di  Rodi Garganico, è possibile effettuare escursioni in barca alla scoperta dei tratti meno accessibili, ma sicuramente più suggestivi, della costa. Un modo per osservare il Gargano da un altro punto di vista, il mare, e scoprire le grotte marine, spettacolo dell’architettura della natura.Le escursioni sono tutte incluse in questo tour.

A poca distanza dalla costa, anche senza necessariamente distogliere lo sguardo dal mare, il Gargano offre numerosi percorsi e sentieri immersi nello scenario verdeggiante dell’entroterra, luoghi di storia o di natura, ideali per spezzare un po’ la vacanza in spiaggia e per godere un po’ di frescura nelle calde giornate estive.

Un luogo davvero imperdibile è la Foresta Umbra, un bosco molto fitto che presenta caratteristiche singolari, ben diverse da quelle della macchia mediterranea. Esse si avvicinano molto a quelle delle foreste balcaniche, perché un tempo, ce lo dice la foresta, questa parte d’Italia era collegata con il penisola balcanica, prima che il Mare Adriatico le dividesse.

In fatto di spiagge e bellezze legate al mare, il Gargano può essere sicuramente considerata una meta perfetta, la costa si rivolge a nord nella parte nord e scendendo curva rivolgendosi a est e poi a sud, un fattore che permette a molte località che si trovano in quest’area, di godere dell’alba sul mare al mattino e del tramonto, dalla parte opposta, sul mare anche alla sera.

Il Gargano non è solo la natura in tutte le sue forme, accoccolati tra scogliere scenografiche, lussureggianti foreste montane o sonnolenti sponde di un lago è possibile scoprire molti borghi la cui esplorazione è puro stupore.

Rodi Garganico, Peschici e Vieste ti stupiranno con i loro paesaggi costieri, col piatto orizzonte del mare e romantici tramonti. Senza tralasciare che tutti e tre questi paesi hanno un centro storico caratteristico e molto bello da visitare.

Spingendoti più nell’entroterra non perderti una visita a Vico del Gargano, uno dei borghi che più ho amato di questa regione dominata dal Parco Nazionale del Gargano. Come una visita va assolutamente dedicata a Monte Sant’Angelo, un borgo di case bianche arroccate sulla montagna calcarea. È uno spettacolo suggestivo vederle da lontano, ma camminare tra quei muri è una sensazione che non si scorda facilmente.

L’arcipelago delle Tremiti è composto di 5 isole: San Domino e San Nicola sono le uniche abitate; Cretaccio e Capraia si raggiungono via mare e si visitano a piedi, mentre Pianosa fa parte di una Riserva Marina Integrale e quindi non si può visitare senza autorizzazione. Le Isole Tremiti sono indubbiamente un paradiso, con una natura intatta, un mare realmente cristallino.

Anche se sono scelte da chi cerca una vacanza solo mare, le Isole Tremiti offrono molte cose da vedere, storiche e naturalistiche: la grotta del Bue Marino e la Pineta a San Domino, la la abbazia-fortezza di San Nicola.

Le Tremiti sono conosciute anche con il nome di Diomedee perché la loro origine è legato all’eroe greco Diomede, che le avrebbe create lanciando in mare tre grandi sassi portati da Troia. In queste isole Diomede sarebbe poi morto. Di questo mito restano le Diomedee, uccelli dal canto particolare che popolano le scogliere delle Isole Tremiti. Secondo Virgilio non sono altro che i compagni di Diomede, trasformati da Afrodite in uccelli affinché possano per sempre piangere e vegliare sul loro eroe.


SONO PREVISTI AVVICINAMENTI DA TUTTA ITALIA

IN TRENO O AEREO

 

1° Giorno: Roma – Rodi Garganico

Ritrovo dei partecipanti  in luogo e orario da stabilire e partenza per Rodi Garganico  con bus privato.

Salita altri passeggeri lungo il percorso ove richiesto.Arrivo  e tempo libero per rilassarsi in piscina o in spiaggia,cena  pernottamento in hotel.

Per coloro che arrivano con altri mezzi,ritrovo in hotel all’ora di cena.

 

2° Giorno: Rodi Garganico

Tour in barca alla scoperta della costa del Gargano

Dopo la colazione in hotel si partirà per imbarcarsi dal porto, in maximotoscafo per effettuare la visita in barca della costa e delle grotte marine del Gargano. Secoli dopo secoli, millenni dopo millenni con metodica lentezza, le onde del mare hanno eroso la costa calcarea del Gargano modellando scenari naturali, di cui nessuna mano sarebbe stata capace, aprendo squarci, fenditure e gallerie. Ci pensa il sole con i mirabolanti riflessi sull’acqua a completare lo stupore. Dopo una sosta pranzo a base di pesce nella suggestiva a Baia Campi tra Vieste e Mattinata con possibilità di fare un bagno in queste splendide acque cristalline. Pranzo al sacco fornito dall’hotel.

Dopo si rientrerà in porto a Rodi Garganico in hotel, con possibilità di relax in piscina / spiaggia.

A seguire piccola visita guidata alla scoperta del centro storico di Rodi Garganico.

Cena e pernottamento in hotel.

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3° Giorno: Isole Tremiti

Escursione alle Isole Tremiti con guida

Dopo la colazione ci dirigeremo verso il porto per imbarcarci verso Rodi Garganico esattamente per le Isole Tremiti, che costituiscono una riserva naturale marina, parte del Parco nazionale del Gargano. Da sempre vocate al turismo, offrono una ricca vegetazione e soprattutto un mare incontaminato e ricco di fauna, ideale per le immersioni. L’arcipelago è composto da cinque piccole isole, profondamente diverse. Due sole sono abitate: San Nicola e San Domino. Le altre sono la Capraia, il Cretaccio e la lontana Pianosa. Una volta arrivati inizierà una splendida escursione in barca lungo la costa dell’arcipelago con visita alle meravigliose grotte marine come: la Grotta del Bue Marino, profonda 70 metri e sovrastata da alte rupi, che deve il nome dalle foche monache che qui sostavano; la Grotta delle Viole, il cui nome deriva dalla colorazione rosso violacea delle alghe calcaree che tappezzano le pareti sommerse della stessa.

Pranzo al sacco .Dopo pranzo visita al centro storico di San Nicola, il centro storico e amministrativo dell’arcipelago. Sicuramente il più interessante per i resti monumentali, testimonianza della storia delle isole: torri, fortificazioni imponenti, muraglie, ridotti, chiese e chiostri di una fortezza-abbazia, Santa Maria a Mare, nella quale si alternarono i Benedettini cassinesi, dal IX secolo, i Cistercensi, dal 1237 al 1313, ed i canonici Lateranensi, dal 1413 sino alla fine del Cinquecento. Terminate le visite rientro al porto di Rodi Garganico e successivamente rientro in hotel in tempo per la cena.Pernottamento.

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4° Giorno : Vico del Garganico 

Il Parco Nazionale e la cultura rurale del Gargano Nord

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Dopo la prima colazione si parte in 4 x 4  per una meravigliosa visita al Vico del Gargano, uno dei borghi più belli d’Italia soprannominato il paese dell’amore e degli agrumi, dove potremo ammirare e scoprire il centro storico, un vero labirinto di stradine e vicoli stretti su cui si affacciano case e palazzi caratteristici. In questo percorso, un piccolo angolo suggestivo, ritrovo per coppie di innamorati, è il famoso “vicolo del bacio”: stradina estremamente stretta da percorrere, larga non più di 50 cm e lunga circa 30 m, per cui gli innamorati sono costretti a “sfiorarsi” per potervi passare. Il vico costituisce una delle viuzze più romantiche del piccolo centro garganico che non a caso ha San Valentino come suo protettore. Visiteremo anche il fantastico museo di Trappeto Maratea, le innumerevoli chiese come: Chiesa matrice, Chiesa dei Santissimi Apostoli San Pietro e Paolo, la Chiesa di San Giuseppe e molte altre ancora.

In questa mattinata non mancherà la visita alla Foresta Umbra ,imperdibile.

Dopo le visite rientro in hotel per il pranzo e per regalarsi un po’ di relax nel pomeriggio o nella meravigliosa spiaggia o in piscina.Cena e pernottamento.

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5° Giorno: Vieste e Peschici

Visita Peschici e Vieste

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Dopo la colazione in hotel si partirà per la visita guidata di Vieste che per la sua particolare posizione, è un ottima base di partenza per scoprire la meravigliosa terra Garganica. Oltre alle meravigliose spiagge, anche il centro storico, ricco di cultura e di storia, merita interesse. Tra le intricate e caratteristiche stradine troviamo la cattedrale, con il suo bellissimo campanile che si erge a guardia della città. In questa zona è presente anche il castello federiciano, da cui è possibile ammirare dall’alto il Pizzomunno, monolito calcareo, simbolo della città di Vieste, sulla spiaggia della Scialara. La costa viene intervallata da bianche falesie che offrono scenari culturali inaspettati: i Trabucchi e le Torri Costiere, testimoni di un passato in cui il mare rappresentava, ancor più che oggi, fonte di opportunità e di pericolo. I trabucchi, antichissimi strumenti di pesca in legno, sono diffusi sopratutto lungo il tratto di costa che va da Vieste a Peschici. Le torri di avvistamento, costruite su tutta la costa nel XVI secolo, rappresentavano un fondamentale mezzo di difesa dai frequenti attacchi dei pirati saraceni. Gli amanti della natura poi saranno felici di godersi il paesaggio rurale, con olivi secolari e macchia mediterranea, e non sarà difficile imbattersi in animali allo stato semi-brado che pascolano a pochi metri dal mare.  A seguire pausa per riposarsi e pranzo Vieste. Passeggiata e  visita guidata a Peschici .

Terminate le visite rientro in hotel per il pranzo e pomeriggio libero per relax.Cena  e pernottamento.

 

6° Giorno: Monte Sant’Angelo

Gargano tra natura e medio evo

Dopo la prima colazione partenza per Visita alla località di Monte Sant’Angelo, dove andremo a visitare la stupenda cattedrale ed il centro storico. Una delle caratteristiche che mi ha molto colpito di Monte Sant’Angelo è la quasi assenza di automobili, un fattore che aumenta molto la quiete, a tal punto che una passeggiata tre le vie diviene persino rilassante. Perditi dietro ogni angolo e potrai avere la fortuna di trovare piccole botteghe artigiane che producono autentici manufatti unici nel loro genere. Terminate le visite ci attenderà un pranzo in trattoria tipica del luogo. Il pomeriggio sarà dedicato alla visita della Grotta di San Michele a Cagnano Varano. Nascosta, tra la fitta vegetazione, un luogo sorprendente: una cavità naturale di origine carsica ha originato una grotta dedicata all’Arcangelo Michele. All’ingresso, dopo aver percorso un breve sentiero fiancheggiato da aiuole verdeggianti, la facciata si presenta con un muro imbiancato protetto da un portone che consente l’accesso alla grotta. Agli occhi di qualsiasi turista, si staglia uno scenario completamente nuovo e del tutto inaspettato: una parete rocciosa punteggiata di muschio e stalattiti appuntite abbraccia e protegge un altare sul quale troneggia la statua marmorea del “principe dei cieli”, l’Arcangelo Michele. Muovendo i primi passi verso l’altare principale è possibile notare sulle pareti i resti di alcune raffigurazioni religiose o pitture parietali policrome di epoca imprecisata, come quelle dei quattro evangelisti o della Madonna con bambino.

Rientro in hotel per il pranzo.Pomeriggio libero per relax.

Cena e pernottamento in hotel.

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7° Giorno: Rodi Garganico

Giornata libera per qualsiasi visita o per rilassarsi nella meravigliosa spiaggia o piscina.

Pensione completa in hotel.

 

8° Giorno: Rodi Garganico – Roma

Dopo la prima colazione rientro a Roma e fine dei Servizi.




Capodanno in Molise tra Borghi-Castelli… nella terra dei Sanniti

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                                                          Molise: la piccola oasi d’Italia

Conosci il Molise? Oltre alla Toscana, l’Umbria, il Lazio e la Sicilia esiste una terra di storia, arte e natura nel centro Italia e nel cuore del Mediterraneo.

Antiche tradizioni e paesaggi mozzafiato, borghi medioevali e castelli, riserve naturali e aree archeologiche sono alcuni motivi per un viaggio unico all’insegna di un’esperienza indimenticabile.

Soprannominato da alcuni “Il Selvaggio West” e da altri scherzosamente “la terra che non esiste”, il Molise è la regione italiana meno conosciuta, anche dagli stessi italiani.

Questo territorio di lupi, cinghiali e di città fantasma, anticamente saccheggiate da pirati e briganti – oggi è in grado di offrire al viaggiatore un’offerta turistica davvero impressionante.

Pur non avendo il blasone dei più noti centri della Toscana, Lazio, Umbria o Campania, i borghi del Molise riescono ancora oggi a trasmettere vivide sensazioni di autenticità e genuinità. Il legame con il territorio, le tradizioni e la cultura contadina infonde un fascino del tutto particolare che merita di essere vissuto appieno.
I borghi del Molise, si prestano benissimo a piacevoli passeggiate che sorprenderanno il trista che per la prima volta visiteranno questi graziosi scrigni ricchi di tesori d’arte.

Esplorare il Molise significa scoprire angoli di Italia inaspettati e pieni della propria individualità. Questa terra conserva ancora una grande diversità di ambienti naturali fra i più intatti e meno conosciuti dell’Italia. Il massiccio del Matese è verde e lussureggiante, abitato dall’uomo da tempo immemorabile. Esso è cosparso di piccoli paesi dall’aspetto arcaico e affascinante, sorti lungo i secolari percorsi stagionali delle greggi al pascolo. L’abbondanza di acqua ha dato vita a numerosi laghi artificiali e tortuosi ruscelli che si formano e poi improvvisamente scompaiono nel sottosuolo.

Storia e cultura

Oltre alle numerose testimonianze preistoriche, il Molise conserva molti resti di età sannitica, essendo stata a lungo roccaforte dei sanniti contro Roma. Notevole importanza rivestono le rovine della città di Saepinum, in località Altilia, in cui spiccano il teatro, il foro e la lunga cinta muraria. Il ruolo culturale è svolto sia dai principali centri, come Campobasso (capoluogo) e Isernia, che dai centri in crescita: Termoli e Venafro. La valorizzazione della cultura locale passa anche attraverso il festival di richiamo internazionale della zampogna, da millenni colonna sonora di questa terra, che si svolge ogni anno….e durante il tour …occhio  agli zampognari e Bofù…

 

                                                                     Capodanno in Molise

                                                  Arte e Storia Tradizioni,Borghi e Castelli

Stretto è il legame tra parchi e attività agricole:secoli di vita legata ad un territorio hanno prodotto un patrimonio unico di ambiente,cultura e sapori,che rappresenta l’identità di un luogo e della sua gente.Un soggiorno in Molise è denso di emozioni sottili,di silenzi tra le rovine romane e una natura rimasta ancora in gran parte intatta.Si ha la sensazione si sentirsi privilegiati quando si visitano i centri storici,le zone archeologiche,le montagne ,i fiumi.Nella sola provincia di Campobasso,in poche decine di km si passa dalla costa adriatica,in gran parte ancora integra,alle montagne del Matese,passando tra santuari,chiese romaniche e paesaggi mozzafiato. A Isernia,patria di Celestino V(il papa del “gran rifiuto”del 1924),da non perdere  la visita al Lapidarium,presso ex convento di Santa Maria delle Monache,dove sono conservati i resti fossili di un accampamento dell’Homo erectus il più esteso in Europa e uno dei siti paleontologici più importanti al mondo.Intorno alla città,vestigia romane e teatri sanniti,immersi in una campagna dalla bellezza struggente e in un Appennno sconosciuto. Pietrabbondante, dove necropoli, cinta, templi, teatro, residenza temporanea delle massime cariche sacerdotali e politiche coniugarono strutture italiche, architettura greca e modello romano Il fascino del Molise è nella millenaria storia,nelle numerose citazioni archeologiche,storiche,culturali ed artistiche;nella ricchezza delle arcaiche e genuine tradizioni montanare e pastorali,nelle feste nei riti,nella bellezza delle montagne,dei boschi,dei prati,nei colori della natura.Vario nei paesaggi,ricco d’arte e di storia,solleticante nelle proverbiali prelibatezza enogastronomiche,presenti in questo tour di capodanno,(previsti pranzi tipici molisani,degustazioni di vino,olio,formaggi e dolci..),il Molise è un mix straordinario di combinazioni,che ne fanno uno scrigno di bellezze inedite.

Purtroppo,troppo spesso,tutte queste cose non sono “raccolte”dal turista distratto,soprattutto  italiano,(gli stranieri  che visitano il Molise  sono tantissimi),perché il Molise viene spesso considerato,a torto,una regione “minore”,e chi ha già partecipato ai programmi di Capodanno dei Viaggi di Giorgio,sa perfettamente che andiamo alla ricerca,proprio dei centri “minori”che in realtà non sono mai minori ma spesso molto importanti più dei blasonati centri “maggiori”.

                            Questa è l’occasione per visitare questo splendido angolo d’Italia.

 

                                               Nella Terra  dei SANNITI, il mito di un popolo

                               “Sanniti Dentro”, oltre le bellezze elencate,c’è un viaggio nel viaggio!

 

                          UN VIAGGIO  ALLA SCOPERTA DEL PICCOLO IMPERO DEI SANNITI

L’immagine e la conoscenza del popolo Sannita vengono associate quasi in maniera automatica alle guerre sannitiche, e, in particolare, all’episodio delle Forche Caudine, quando i soldati romani, a sorpresa sconfitti proprio dai Sanniti, furono costretti ad inchinarsi sotto al più famoso giogo.Per lunghi secoli, il dominio dell’Italia meridionale fu ostacolato ai Romani proprio da questo popolo: nessun avversario seppe dare più problemi e pensieri a Roma, nessuno fu così vicino a contendere ai romani il predominio sul territorio italico.Forse, il seme della sconfitta e della resa ai romani, era già presente nel popolo sannita, il quale, benché fortemente coeso, aveva un altrettanto forte senso della libertà e dell’indipendenza, così che le singole realtà locali non si unirono mai contro i nemici romani per creare uno stato unitario, neanche nei momenti di maggiore difficoltà.Il centro di questo ethnos di uomini fieri e liberi era proprio il Molise, considerando le quattro principali tribù storicamente definite: i Carracini, i Pentri, i Caudini e gli Irpini. La più imponente per numero e importante per identità culturale era sicuramente quella dei Pentri, che occuparono un territorio che corrisponde grosso modo all’attuale provincia di Isernia. La capitale, Bovianum, l’attuale Boiano, era circondata da altre città pentre quali Aesernia (Isernia), Aquilonia (Montaquila), Bovianum Vaetus (Pietrabbondante), Fagifulae (Montagano) Saepinum (Altilia) e Venafrum (Venafro).Per l’epoca storica dei Sanniti si visiteranno alcuni importanti centri.Tra questi il santuario di Pietrabbondante, che costituisce la più cospicua testimonianza del Sannio preromano. Il grande tempio e il teatro, costruiti prima della guerra sociale, erano già in abbandono in epoca augustea, risultavano notevolmente interrati nel II secolo d.C., e furono  interessati da sepolture nel III secolo.Tra le città romane, spesso legate alla pastorizia ed alla pratica della transumanza  saranno visitate Sepino e Larino.

 

 

 
SONO PREVISTI VOLI E TRENI DA TUTTA ITALIA

30  Dicembre:  Roma-Pietrabbondante-Agnone-Campobasso

Per chi arriva da altre città orario e luoghi da confermare al momento della prenotazione.

Ritrovo dei partecipanti in orario e luogo da confermare e partenza in bus privato per il Molise

In una terra che agropastorale,non possiamo non iniziare il  nostro percorso,se non visitando un caseificio locale,dove potremo apprezzare la trasformazione del latte in “eccellenze gastronomiche”,infatti i premi vinti dai caseifici molisani,in tutto il mondo per i loro formaggi,sono decine e decine.Seguirà degustazione di formaggi e stracciata.

La prima sosta si effettuerà per la visita dell’interessantissimo sito di Pietraabbondante.

Sul pendio del Monte Saraceno, incastonato tra enormi massi più comunemente chiamati morge, sorge il piccolo comune di Pietrabbondante il cui nome deriva probabilmente dall’enorme quantità di rocce presente nella zona. Si tratta di un piccolo centro abitato con una grande storia alle spalle, grazie allo spettacolare ritrovamento di epoca sannita risalente al II secolo a.C.. Si tratta di un imponente complesso che fungeva sia da centro istituzionale dove si riuniva il senato, sia da centro di aggregazione religioso dove si svolgevano le funzioni.

È disposto su due livelli. Nella parte alta si trovano il tempio e i due edifici porticati laterali dove venivano svolte le funzioni religiose. Nella parte sottostante si trova il teatro. Il teatro è composto dal palco con tre ingressi da cui entravano in scena gli attori e dalla càvea, che conteneva fino a 2.500 spettatori, la cui particolarità erano le sedute ricavate singolarmente da un intero blocco di pietra, con lo schienale sagomato e i braccioli scolpiti a zampa di grifo.

 

Si tratta di un complesso architettonico in cui si fondono elementi italici, ellenistico- campani e latini.Presso il sito archeologico sorge la chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel 1666, la quale custodisce frammenti di lapidi osche e di notevole importanza è anche il complesso ellenistico-italico del santuario di Calcatello, risalente al II –I secolo a.C.Il teatro sorge su un luogo in cui nel III secolo a.C. era situatoun teatro ionico distrutto da Annibale nel 217 a.C .www.comune.pietrabbondante.is.it.

Pranzo, in ristorante di lusso, tipico molisano, con menù rivisitato in chiave moderna.

Al termine trasferimento al centro storico di Agnone , situata nella parte più settentrionale della provincia di Isernia. Sorge sui resti di una antica città sannitica che portava il nome di Aquilonia ed è conosciuta da tutti come la città delle campane. Si tratta di una piccola cittadina ricca di artigiani abili nella lavorazione del rame e le sue leghe, come testimoniano l’Antica Fonderia Pontificia di campane della famiglia e le Antiche fonderie del rame.

La storica Fonderia Pontificia Marinelli fu fondata intorno all’anno 1000. È la più antica impresa a conduzione familiare e vanta la particolarità di poter utilizzare lo stemma pontificio sulle sue creazioni. È un vero e proprio gioiello di artigianalità italiano. E’ possibile assistere all’intero ciclo di produzione di una campana. Si parte dal materiale grezzo fino ad arrivare all’opera finita. Adiacente alla fabbrica si trova il Museo Internazionale della Campana. Qui vi è esposta la più vasta collezione al mondo di bronzi sacri e la campana dell’anno mille, un manufatto dal valore inestimabile.

Monumenti nazionali di particolare interesse storico. Fondata nel 1343 dai frati minori del movimento francescano, esternamente risalta il suo stile gotico con il portone d’accesso e l’imponente rosone sulla facciata. L’interno invece è ornato in stile barocco- rinascimentale ed è composto da una sola navata con ben otto altari laterali, quattro per ogni lato.

La parte che colpisce di più e merita di essere menzionata è quella composta dall’ altare maggiore, adornato interamente da tasselli in marmo pregiato, e dai due altari adiacenti dedicati rispettivamente a Sant’Antonio e all’Immacolata Concezione.

Al termine trasferimento a Campobasso, sistemazione nelle camere riservate,cena e pernottamento in hotel.

Esibizione del gruppo folcloristico dei BUFU’

31 Dicembre Campobasso- Santa Maria della Strada di Matrice-Larino-Termoli- Campobasso

Dopo aver consumato la prima colazione in hotel,partenza in direzione di Termoli. Lungo il percorso sosta per la visita guidata alla chiesa Santa Maria della Strada. La chiesa di Santa Maria della Strada, dichiarata monumento nazionale, è uno dei gioielli architettonici della Regione Molise. È ubicata in agro di Matrice, in provincia di Campobasso sulla sommità di un colle verde, non lontano dal tratturo che conduce in Puglia.

Di datazione ancora incerta nell’ampio arco del Medioevo, si presenta al visitatore in tutta la bellezza che la semplicità delle linee, la ricchezza dei bassorilievi e l’amenità del paesaggio circostante le conferiscono.È una piccola costruzione in pietra, con un campanile posto a pochi metri dal corpo della chiesa. Sulla facciata si possono ammirare le lunette con elementi umani e animali che raffigurano scene bibliche. L’interno, nonostante le dimensioni esigue, è diviso in tre navate da colonne che presentano varie combinazioni di basi e capitelli.

Il portale presenta un archivolto a triplo rincasso ed una lunetta che raf igura una scena di ascensione, forse quella di Alessandro Magno.

Si visita all’anfiteatro romano di Larino.

L’antica denominazione di Larino era Frentum, poiché essa era stata nominata.

Una struttura altrettanto imponente ed importante è il Palazzo Ducale, nel cuore della città medievale, in cui sono conservati tre mosaici policromi: il “mosaico degli uccelli“, il “mosaico del leone” ed il “Lupercale”, con la lupa che allatta i gemelli sotto una rupe. Anche Cicerone ha descritto dettagliatamente la vita attiva e l’abilità artistica e architettonica degli abitanti di Larinum. Di rilevanza notevole è l’antica Cattedrale dedicata a S.Pardo, che fu fatta edificare nel 1319, in seguito alla distruzione da parte dei Saraceni.

Degustazione di vini vitigni autoctoni molisani.

Al termine si prosegue per la visita al borgo marinaro di TermoliTermoli, noto centro turistico e balneare della costa molisana, è una città industrializzata in continua espansione ma allo stesso tempo costituisce un’importante testimonianza di una realtà storica di grande prestigio. La cittadina conserva numerosi tesori appartenenti ad un antico passato: l’imponente Cattedrale, nell’antico borgo, risalente al XII secolo e in stile romanico-pugliese; il castello Svevo di Federico II.

L’antico nucleo della città (Borgo Vecchio) sorge sulla sommità di un promontorio che cade quasi a picco sul mare. Il nome più convenzionale dell’antico nucleo è proprio Borgo Vecchio, il quale si presenta come un’incantevole cittadella fortificata, costituita da piazzette e vicoli; tra questi, il più rappresentativo è Vico II Castello, una delle vie cittadine più strette d’Europa.

Il Castello è convenzionalmente definito Svevo, probabilmente a causa di una ristrutturazione, risalente al 1247, ordinata da Federico II.Dal 1885 il Castello di Termoli è stato inserito tra i monumenti nazionali e designato come museo storico regionale. Al centro domina la Cattedrale edificata in stile romanico-pugliese (XII-XV sec.) su antiche rovine di un tempio romano e la cui fondazione è databile probabilmente al VI secolo.

All’interno sono conservate le reliquie di San Timoteo e San Basso, patrono della città. La Cattedrale, inoltre, è rinomata anche per i suoi splendidi mosaici pavimentali. www.comune.termoli.cb.it.

Molise Tour Blog

 

Rientro a Campobasso per le ore 16.30 circa, e tempo libero per preparsi al cenone o visitare il museo sannitico di Campobasso(facoltativo ma la guida resta a disposizione)

Cenone e veglione in hotel.

 

1 Gennaio BUON ANNO!! Campobasso-Castropignano-Sepino-Campobasso

Dopo una sveglia comoda,e consumata la prima colazione,partenza in direzione di Castropigano.

Nel cuore del Molise, in provincia di Campobasso, merita una visita il paese di Castropignano, ricco di storia e fascino. Abbracciato a un colle che domina la Valle del Biferno, regala un’atmosfera d’altri tempi nel suggestivo centro storico dove ammirare la Chiesa di San Salvatore con il portale romanico impreziosito da volti di cherubini, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie dal portale cinquecentesco,(uno dei più belli della regione), con singolari pitture e sculture ad alto rilievo al suo interno,i vicoli silenziosi, le case basse.

Qui il tratturo Lucera-Castel di Sangro attraversa il Biferno in un tratto ideale per passeggiate o escursioni a cavallo.

Per il turista alla ricerca dei veri castelli del Molise ti suggeriamo di visitare il Castello d’Evoli di Castropignano costruito intorno alla metà del XIV secolo, probabilmente edificato sui ruderi di una precedente fortezza risalente al tempo dei sanniti.

Era un importante roccaforte militare che controllava il tratturo Castel di Sangro- Lucera, dove passavano le attività della pastorizia in direzione della Puglia.

Durante la prima metà del XX secolo, a causa di un prolungato stato di abbandono e una non adeguata opera di manutenzione, subì un rapido degrado. Recentemente restaurato, domina dalla sommità del colle sul quale si trova la Valle del Biferno.

Trasferimento per la visita di Sepino, la Città Romana di Saepinum– Altilia.

Il paese è sulle pendici del Matese e il paesaggio è segnato dal tratturo Pescasseroli-Candela, lungo il quale si trova l’antico municipium romano di Saepinum. Visitando quest’area archeologica si possono vedere i luoghi più tipici di una cittadina romana: il teatro, il foro, la basilica, le terme, la cinta muraria con le porte di accesso. Ancora oggi per accedere all’antico “municipium” occorre superare la cinta muraria attraversando una delle quattro porte poste a cavallo degli assi stradali principali della città.Quella meglio conservata è Porta Boiano, con una chiave di volta in cui è scolpita una figura maschile, normalmente identificato.

L’allevamento delle greggi era un’attività fondamentale per l’economia di quest’area e ancora oggi, Porta Boiano è attraversata da gruppi di pecore o vacche. Assistere al loro passaggio, prima lungo l’antico decumano, poi sotto l’arco della porta è molto suggestivo.

PRANZO DEL 1 DELL’ANNO IN LOCATION ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO

Nel pomeriggio visita alla città antica di Campobasso: Cattedrale della ss Trinità costruita nel 1504; Chiesa di San Leonardo di epoca RomanicaChiesa di San Bartolomeo anteriore al secolo XIII; TorreTerzano detta anche di Delicata Civerra con funzione di avvistamento nellaprima cerchia muraria di Campobasso; Chiesa di San Giorgio, patrono della città costruita sulle rovine di un tempio pagano; Castello Monforte costruito nel 1458(esterno,chi vorrà visitarne interno potrà farlo al termine della visita guidata).

Un attenzione particolare sarà dedicata al Museo dei Misteri www.misterietradizioni.com. A Campobasso, nel giorno della festività del Corpus Domini, i Misteri danno vita ad una suggestiva Processione che ha pochi paragoni in Italia e nel Mondo per la festosa partecipazione del popolo e per la maestosità degli ingegni che sfilano per le strade della città tra l’incredulità e la meraviglia degli astanti.

Nati dalla sapiente unione della geniale creatività artistica dello scultore campobassano Paolo Saverio di Zinno (1718-1781) e della maestria dei valenti fabbri ferrai locali, i Misteri di Campobasso riassumono in sé non solo indubbie qualità artistiche e artigianali ma anche folclore, religiosità e devozione popolare. Assisterete anche a un breve filmato della processione.

Serata in musica e allegria ad ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO

Cena e pernottamento in hotel.

2 gennaio Campobasso-Isernia-Scapoli- Venafro-Roma

Dopo aver consumato la prima colazione ,rilascio delle camere e partenza in direzione di Isernia. Trasferimento ad Isernia per la visita al suo Centro Storico. L’origine del capoluogo pentro è antichissima: reperti preistorici rinvenuti nella zona denominata “La Pineta” e conservati nel museo paleolitico di Santa Maria delle Monache, attestano un’ insediamento umano risalente a circa 730 mila anni fa.,il più antico d’Europa.

Agli inizi del III secolo a.C., dopo la faticosa vittoria di Roma sul Sannio, nacque la colonia latina di Aesernia. Dopo la caduta dell’ Impero romano, la città subì numerose invasioni barbariche fino alla conquista da parte dei normanni, durante la quale entrò a far parte della Contea del Molise. In epoca sveva costituì una “terra regia”. Di epoca sannitica sono le mura ciclopiche, risalenti al III secolo a.C., le quali fungevano da antica difesa della città.

Di notevole interesse risulta essere la Fontana Fraterna (XIII-XIV secolo) che sorge nella piazza dedicata a Celestino V. Fu eretta con materiale proveniente da un mausoleo della famiglia Ponzia; infatti su una lapide inserita nel basamento della fontana si legge (Famili)AE PONT(iae).

Un altro grandioso ed importante edificio è la Cattedrale dedicata a San Pietro Apostolo, edificata su un tempio pagano. Isernia, inoltre, è molto rinomata per i suoi tradizionali pizzi e merletti lavorati al tombolo.www.comune.isernia.it.

Si prosegue per Scapoli, visita al Museo della Zampogna e al suo centro storico medievale.

Scapoli è famoso anche in ambito internazionale per essere la “Capitale della Zampogna”. È infatti uno dei pochi paesi in Italia dove, insieme alla presenza di abili e valenti suonatori, sopravvive l’antica tradizione della fabbrica delle Zampogne, grazie ad un numero ristretto di artigiani che, tramandandosi le tecniche di costruzione, mantengono in vita questo strumento musicale ed assicurano il necessario ricambio generazionale. La Zampogna è uno strumento di origine antichissima che nei secoli ha accompagnato i pastori nei loro spostamenti periodici ed il cui suono è qui ancora comune e particolarmente familiare perché preannuncia l’avvento del Natale.

Scapoli tuttavia la Zampogna non è solo Natale, infatti è presente.

Il Museo Internazionale della Zampogna” intitolato al suo ideatore Pasquale Vecchione, unico al mondo per la sua peculiarità e caratteristico per lo straordinario recupero architettonico della struttura, curato in ogni aspetto nello splendido scenario di Palazzo Mancini, che domina dall’alto il paese. Nel Museo, dislocato su tre piani, è possibile ammirare, tematicamente catalogate, numerose e pregiate Zampogne provenienti da ogni parte del mondo e prodotte in varie epoche, strumenti a fiato di rara bellezza, una vasta documentazione iconografica e letteraria, oltre a foto d’epoca e un’antica bottega artigiana dedicata agli storici costruttori scapolesi di Zampogne e Ciaramelle Benedetto Di Fiore, Ettore Di Fiore, Gerardo Guatieri, Luciano Di Fiore e Palmerino Caccia, che hanno trasmesso alle nuove generazioni la propria incomparabile Arte. Lungo l’affascinante percorso espositivo è possibile visitare un singolare presepe permanente di Scuola Napoletana realizzato dai Maestri d’Arte Capuano di San Gregorio Armeno in Napoli.

Natura e ambiente, storia e tradizione, arte, cultura e gastronomia convivono qui da secoli in un’armonia profonda ed accattivante, in grado di offrire gli ingredienti ideali per un turismo culturale di qualità e per un’esperienza fuori dai circuiti turistici ufficiali.

PRANZO IN LOCATION ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO

Sulla strada in direzione Roma,sosta a Venafro www.comune.venafro.is.it Città di origine sannitica, Venafro conserva l’antica struttura urbanistica di età romana in un insieme diantiche strade (cardi e decumani) sulle quali sono disseminati reperti archeologici di notevole importanza, quali un Teatro, un Ninfeo, ville sontuose ed un Anfiteatro (il Verlasce).

Nel Museo Nazionale di S.Chiara si conservano pregevoli opere tra le quali la Venere detta di Venafro, alcune statue imperiali, corredi funerari e la cosiddetta Tavola Acquaria che include l’editto di Augusto emanato per l’uso e la salvaguardia dell’acquedotto romano. Nel nucleo abitato sono presenti circa venti notevoli chiese tra le quali quelle barocche ,spicca quella dell’Ave Gratia Plena (L’Annunziata), la più bella chiesa barocca molisana, nata da un’originaria basilica trecentesca modificata con l’aggiunta di una cupola rinascimentale e ricca di decorazioni e opere d’arte.

Sull’intero nucleo cittadino primeggia il Castello Pandone, prodotto di una fusione di stili architettonici: da quello romano a quello longobardo, all’angioino, sino ad arrivare alle modificquattro-cinquecentesche operate dalla famiglia Pandone.

La nostra attenzione sarà dedicata soprattutto alla visita del Palazzo del Prete

Il palazzo, nella forma che ci appare oggi, sebbene risulti costruito nel 1860, alla vigilia dell’Unità d’Italia, vede il suo fronte principale allineato con uno dei cardi della città romana, sicché la sua facciata ripete il limite di un’insula dell’antica Venafrum. Il prospetto principale si sviluppa su tre piani. Tra quattro finestre quadrate si apre il portale che, inserito tra due lesene, presenta un arco a tutto sesto con concio di chiave a volute.

Al piano superiore, in corrispondenza delle sottostanti aperture, si aprono cinque balconi con cornice superiore in forma di timpano triangolare e sporti sostenuti da mensole in pietra, escluso quello centrale che è retto da mensole poggianti sulle lesene del portale. Lo stemma di famiglia sul balcone principale è in stucco ed è costituito da uno scudo con leoni rampanti contrapposti ad un sole raggiato sormontato da una mitra vescovile e due stelle. Al disopra una corona marchesale ed ai lati due cornucopie.

Contrariamente ad altri palazzi di Venafro il piccolo giardino si trova in basso rispetto al piano della corte interna, tutta lastricata in pietra di S. Nazzario. Appena superato il portale, sulla sinistra vi è la rimessa per le carrozze sulla cui volta rimane un grande stemma con varie insegne di famiglia. Sulla destra, lo scalone principale, ampio e luminoso, porta ai piani superiori con una gradonata in marmo su archi rampanti. Subito sotto la volta a padiglione sono allineati gli scudi in gesso con lo stemma di famiglia e quelli di altre famiglie imparentate con i Del Prete.

Il primo ripiano separa la parte domestica da quella più propriamente di rappresentanza. Da una parte, a destra di chi sale, è la sala da pranzo pompeiana riccamente decorata con grottesche e medaglioni in cui sono raffigurati reperti oschi e romani ritrovati nel secolo scorso e facenti parti della collezione di famiglia. Pannelli con nature morte si contrappongono sui lati lunghi, mentre l’ampio soffitto a padiglione accoglie nella parte centrale una suonatrice di piattelli che danza.

Al termine delle visite partenza per il rientro a Roma previsto nel tardo pomeriggio, fine dei servizi.




PANTELLERIA TRA SOLE MARE PASSITO E STORIA

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Un gioiello incastonato nelle acque del Mar Mediterraneo tra la Sicilia e le coste della Tunisia, Pantelleria è un’isola meravigliosa che saprà conquistarvi con le sue bellezze naturali e le sue atmosfere suggestive e portatrici di una affascinante cultura arabeggiante.

Conosciuta anche come la Perla Nera del Mediterraneo per le colate laviche che caratterizzano il paesaggio: l’isola di Pantelleria è infatti di origine vulcanica, sebbene oggigiorno i fenomeni vulcanici sono ridotti a acque calde e soffioni di vapore, e l’ultima eruzione risalga al XIX secolo.

Sul suo territorio si fondono in perfetta armonia elementi naturali dal fascino incontaminato e architetture create dall’uomo. Ciò è possibile grazie ai dammusi, le tipiche abitazioni dell’isola costruite in epoca araba nel rispetto dell’ambiente circostante, progettate non per imporsi sul territorio, ma per adattarsi e fondersi con esso, un chiaro esempio di architettura sostenibile.

Così, se volete creare un piacevole intermezzo tra le giornate in spiaggia o a bordo piscina, potrete avventurarvi alla scoperta dei siti archeologici dell’isola di Pantelleria, come quelli che compongono l’area di l’area di Mursìa e Cimillia, oppure le collinette di San Marco e Santa Teresa, dove potrete ammirare la stupefacente acropoli romana. Qui, nell’anno 2003, furono rinvenute delle teste di statue romane risalenti al I secolo d.C.

L’isola di Pantelleria ha molto da offrire come potete vedere, sia agli amanti delle vacanze all’insegna del relax che agli appassionati di storia e cultura. Anche dal punto di vista gastronomico troverete delle gradevoli sorprese: una cucina legata alle radici rurali con influenze della cultura marinara, che vi saprà regalare sapori unici. Piatti che prediligono verdure, legumi e pesce, elementi classici della dieta mediterranea. Dal pesto pantesco, realizzato con i capperi al sale di Pantelleria, all’insalata pantesca, a base di verdure e sgombro, fino al bacio pantesco, invitanti frittelle a base di ricotta e scaglie di cioccolato, la degna conclusione di un pasto da gourmet. Senza dimenticare di sorseggiare un buon Pantelleria Zibibbo dolce, vino spumante che può essere prodotto solo sull’isola, dalla tipica vite ad alberello, tipo di coltivazione caratteristica dell’isola.

Emozionante lo spettacolo delle sue coste, le trasparenze e i riflessi delle onde sugli scogli neri dalle forme capricciose.
Le distese verdi che dall’entroterra si protendono imponenti verso il mare, le spiaggette incantate di Dietro Isola nascoste da strapiombi vertiginosi, le numerose affascinanti e misteriose grotte marine, si aprono sulla scena d’una natura incontaminata.

Non siamo esagerati quando ti diciamo che un giro dell’isola a Pantelleria è d’obbligo perché ti permette di ammirare l’isola da un punto di vista completamente diverso e soprattutto invisibile da terra. Grotte, piccole spiagge fra le insenature e faraglioni faranno da sfondo ad un’intera giornata attorno all’isola. Non è escluso che, lungo il tragitto, sarai accompagnato da delfini e tartarughe di passaggio. Ballata dei Turchi, le acque calde di Nikà, Martingana, il faraglione di Dietro Isola, la grotta dell’amore…tutti piccoli tesori nascosti e accessibili solo dal mare!

Non esiste un vero e proprio Parco Archeologico dell’isola ma è chiaro che il suo territorio, in passato, svolse un ruolo fondamentale soprattutto nei traffici commerciali del Mediterraneo. Ricordiamo così il popolo dei Sesioti che sbarcarono sull’isola 5000 anni fa, i Cartaginesi da cui deriva l’antico nome di Cossyra, i Romani e i Bizantini, gli Arabi, i Normanni, gli Angioini, gli Aragonesi, i Turchi e i Borboni.

Per rendere il soggiorno piacevole  ,le cene non sono previste in hotel,ma ogni sera un ristorante diverso.

Questo ci permetterà di poter gustare le diverse specialità dell’isola e poter confrontare ogni sera una pietanza diversa.

Potrai gustare piatti tipici panteschi e mediterranei .Avrai a disposizione una scelta di piatti a base di pesce, carne e verdure ed una selezione dei migliori vini locali e siciliani

……….dalla vite di Zibibbo si ricava il famosissimo Passito di Pantelleria, oggi riconosciuto in tutto il mondo, ma anche dolcissime marmellate ed elisir. Altro prodotto di eccellenza sono i Capperi di Pantelleria IGT che le aziende locali trasformano in gustosi e sfiziosi paté. Che dire invece dell’insalata pantesca o dei Mustazzoli? Del cous cous, del pesto e del bacio pantesco? Non vi anticipiamo niente, vi diciamo solo che ve ne ricorderete per sempre.

 

Una scelta di comfort e relax in dammuso vista mare.

Pantelleria Dream Resort, situato nell’anfiteatro più bello dell’isola, di fronte all’Arco dell’Elefante, non poteva che essere fatto di case quadrate, i tipici Dammusi dell’isola con i loro muri di pietra vulcanica spessi un metro e mezzo e i tetti dolcemente arrotondati.
Riparati tra le pietre nere, gli ulivi con il loro colore grigio-verdastro, gli alberi di limone e le bouganville colorate.

Il Pantelleria Dream Resort è la base ideale per dipanare il fascino misterioso dell’isola. Il resort, che si estende su 4 ettari investiti a piante grasse, viti, olivi locali, distese di rosmarino, aranci e limoni, è popolato da dammusi terrazzati che guardano il mare infinito.
Qui ti aspetta un ristorante panoramico dal quale ammirare un mare superbo mentre si è calati in uno dei vari percorsi enogastronomici proposti oltre che alle due piscine relax di cui una a sfioro sull’immensità del mare.
Il Resort è ubicato in uno dei tratti di costa più rinomati di Pantelleria, tra Cala Tramontana e Cala Levante.

Un luogo dove rilassare il tuo corpo e la tua mente godendo di un atmosfera unica.

 

 

 1° Giorno-Roma o altri aereoporti-Pantelleria

Ritrovo dei partecipanti in aereoporto e operazioni di imbarco volo diretto a Pantelleria con scalo via Palermo.

Arrivo e trasferimento in hotel.

Tramonto dal Pantelleria Dream Resort.

Cena e pernottamento in hotel.

Pantelleria Dream Resort 4****

Pantelleria, la Guardia Costiera bonifica Cala Tramontana, Cala Levante e Nadir

Cala Levante

Comune della Sicilia - Pantelleria - Typical Sicily

Arco dell’Elefante.

La Vostra sistemazione in dammuso,è vicina a Cala Tramontana e Cala Levante ,facilmente raggiungibili a piedi con una camminata di 10 minuti,e vicini al famoso Arco dell’Elefante.

A Cala Levante vi è anche un bel bar ristorante con terrazza panoramica ,dove volendo ,si può anche pranzare.

 2° Giorno-Giro in barca intera giornata pranzo in barca

Prima colazione in hotel.Oggi ci aspetta un bellissima intensa gita in barca per tutto il giorno,pranzo incluso a bordo.

Iniziando il giro dell’isola in barca a Pantelleria in senso antiorario dal porto principale di Pantelleria, verso la località Arenella e Punta Sidere, la costa si presenta bassa e accessibile, ma diventa subito frastagliata a Cala Modica in località Mursia. Tuttavia la presenza di numerose calette rende agevole l’accesso al mare.

Si prosegue per Punta Fram, la costa qui originatasi dall’eruzione del cratere di Gelkamar, è nera e frastagliata. Se in alcuni punti degrada dolcemente verso il mare, in altri vi cade a strapiombo, originando alcune grotte molto alte nelle quali è possibile entrare con la barca.

PANTELLERIA TRAIL - Nowrun

Proseguendo si costeggia la marina di Suvaki, bassa, liscia e facilmente accessibile anche da terra.
Immediatamente dopo, la costa si alza e ripiega in una caletta, Sateria, dove si trova anche l’omonima grotta con le sorgenti d’acque termali usate fin dall’antichità.

Continuando la navigazione, dopo Punta Pietra Rotonda, si incontra un’altra grotta, la Grotta dello Storto e subito dopo si arriva in località Punta Tre Pietre. La costa è molto varia, scogli frastagliati, seguiti da pietre lisce “balate”, rendono agevole l’accesso al mare anche arrivando da terra. Superato il porto di Scauri, dove in una caletta facilmente raggiungibile con la barca si trova una grotta con una sorgente di acqua termale, la costa si fa subito alta e a strapiombo.

In alcuni tratti, come nella spettacolare altura di San Gaetano, i terrazzamenti agricoli arrivano quasi fino al mare. La costa che da qui arriva fino alla Punta del Russo di Nikà è mediamente alta, la vegetazione rigogliosa lambisce gli scogli e sono innumerevoli le insenature dí facile approdo.

Arrivati a Nikà, si può godere di uno dei paesaggi più spettacolari e surreali di Pantelleria. La costa alta e frastagliata s’interrompe bruscamente facendo posto ad un’insenatura, il porticciolo di Nikà, comodo riparo per barche di pescatori. Particolarmente interessante e tappa obbligata di un giro intorno all’isola è la sorgente di acqua termale nell’insenatura sotto il costone di Nikà, dove la temperatura dell’acqua nella parte più interna raggiunge anche i 70 gradi.

La costa qui, da Punta Garretta a Punta Polacca, continua ad essere molto alta fino a raggiungere nell’altura di Salto la Vecchia i 282 metri sopra il livello del mare. Spettacolari sono le forme bizzarre che la lava, il mare e il vento hanno disegnato. Particolarmente nota una che ricorda la forma di un cammello.

Numerose sono anche le spiaggette solitarie alla base delle alture. Nell’insenatura tra Punta Molinazzo e Punta Sciaccazza, nella parete di roccia che cade a strapiombo sul mare, si apre un’altra grotta, la Grotta dell’Amore.

Siamo già a Dietro Isola. Continuando si arriva nella stupenda Cala di Balata dei Turchi, molto comoda per lo sbarco, usata fin dai tempi dei pirati, immersa tra il verde della macchia mediterranea e il nero dell’ossidiana.

Più avanti “i scugghitti”, gli scoglietti, che emergono di qualche centimetro dal mare, poco distanti dalla costa e da Punta Li Marsi. Qui vicino la bellissima Grotta delle Sirene e il porticciolo di Dietro Isola, un’insenatura che offre un sicuro riparo dai venti settentrionali A seguire, con la costa sempre alta e frastagliata, Cala Rotonda e la Martingana.

Proseguendo il giro dell’isola in barca a Pantelleria la costa diventa più bassa e c’è anche un piccolo approdo per pescatori. Continuando la navigazione si passa per Punta Kharace e Punta Salina e si scorge il Faraglione di Dietro Isola, detto “u ficudignu”, il ficodindia, perché ricoperto da piante omonime. Numerosissime e bellissime sono qui le grotte, come quelle di Punta del Curtigliolo o di Cala del Formaggio e Punta Galera.

Nel tratto di costa dopo Punta del Duce si apre una serie di grotte molto suggestive, “i Macasenazzi“, dalla forma simile a enormi magazzini, separati da imponenti colonne di pietra. Da qui già s’intravede il dorso del bellissimo Arco di Levante, l’Arco dell’Elefante, un promontorio dalla forma simile alla testa di un enorme elefante con la proboscide immersa nel mare. La costa è mediamente bassa, liscia e l’accesso al mare da terra è facilitato da un’apposita strada.

 

Di fianco la pittoresca Cala Levante, con un piccolo molo di pescatori, divisa da Cala Tramontana da un promontorio, Punta Tracino, di fronte al quale il Faraglione. Di lato a Cala Tramontana, Punta Rubasacchi e più avanti Punta Zinedí. La costa continua ad essere molto alta fino a Cala Gadir, un pittoresco e molto suggestivo porticciolo di pescatori, dove si trovano anche alcune sorgenti termali.

Seguono Punta Liscetto, Punta Falconetto, la splendida Cala Cottone e Punta Spadillo, con la Grotta di Deki. L’insenatura che segue è Cala Cinque Denti. La costa è alta e frastagliata e al suo interno, pochi metri sopra il livello del mare, tra enormi massi si trova un laghetto di acqua marina, il Laghetto delle Ondine.

Poco più avanti, invece, un piccolo arco alla base della scogliera conduce in una stupefacente insenatura chiamata la Scarpetta di Cenerentola. Da qui in poi la costa si fa bassa, gli scogli lisci e facilmente accessibili da terra. Un tratto di costa liscia è la spiaggia delle “Balate” o Kattibucale, che arriva fino all’altura di Punta Pozzolana.

Più avanti Cala Campobello e proseguendo Punta Karuscia, con l’omonima cala. Successivamente Punta Mordomo e la Cala di Buemarino dove la costa è bassa e liscia, quindi facilmente accessibile.

Alla Scoperta di Pantelleria! | Cral Poste Lombardia 3

 

Prima di rientrare nel porto di Pantelleria, Punta San Leonardo.Trasferimento in hotel.

Cena in ristorante e pernottamento.

Tratto da: “Pantelleria – Comune di Pantelleria, Assessorato al Turismo”.

 3° Giorno-

Prima colazione in hotel.Partenza per la scoperta di Pantelleria e le sue bellezze – un percorso perimetrale con varie tappe nelle località più importanti dal punto di vista storico e paesaggistico per conoscere bene l’isola – la prima sosta sarà al meraviglioso Lago di Venere e nella sottostante contrada di Bugeber, verso la quale ci dirigeremo per una panoramica paesaggistica – si continua fino a Cala Gadir, un porticciolo di pescatori famoso per le sue sorgenti calde – proseguiamo per la splendida Cala Levante e il suo faraglione fino all’imponente Arco dell’Elefante – dopo qualche chilometro, ammireremo dei bei panorami dalla Balata dei Turchi e più avanti, l’impressionante precipizio di Saltolavecchia – si raggiunge quindi la contrada di Scauri per visitare la Grotta dei Gabbiani e l’omonimo porticciolo – rientro in hotel – pomeriggio libero per relax e attività balneari – cena e pernottamento.

“L’ambiente marino di Pantelleria è uno dei più intatti del bacino del Mediterraneo. Rigorose praterie di poseidonie crescono incontaminate e i fondali corallini sono ricchi di tutti i tipi di gorgonie e del rarissimo corallo nero. Ricchissimi di pesci sono gli splendidi fondali isolani misti a roccia, sabbia e massi e frequenti gli incontri con grossi trigoni, cetacei e delfini. Le zone più adatte per le immersioni sono sicuramente Punta Fram, Scauri, Nikà, Balat dei Turchi, Dietro Isola, Punta Limarsi, Cala Tramontana, Cala Levante, Gadir, Arco dell’Elefante e Punta Spadillo. In alcune di queste zone si trovano anche percorsi archeologici sottomarini gestiti dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.”

Balata dei Turchi - Visit Pantelleria

 

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

4° Giorno-Escursione Parco Nazionale entroterra mezza giornata.

Prima colazione in hotel.Mattinata libera per attività individuali.Pranzo libero.

Al mattino visita del cuore agricolo dell’isola e dei suoi vigneti a “Zibibbo” Patrimonio Unesco (coltivati con una particolare tecnica ad alberello) –

Pantelleria vanta la presenza di ben 14 chiese, sparse sul territorio. Il periodo che interessa la loro costruzione inizia intorno al XVI sec. per giungere fino ai nostri giorni. Le Chiesette vengono edificate in tutto il territorio, specialmente dove sorgono le contrade, acquisendo il nome di un santo a cui la comunità si rivolgeva per propiziarsi il bene necessario a che la campagna ed il lavoro svolto dall’uomo potessero offrire i propri frutti.
Kuddia Mida, rimane un cuore verde pulsate da ammirare con i propri occhi!

Un itinerario naturalistico e culturale che permette di visitare una delle chiesette pantesche, alcune contrade rurali, le tombe bizantine, Piana Ghirlanda e Kuddia Mida.

“Il Parco Nazionale di Pantelleria è il primo parco nazionale della Sicilia e copre l’80% della superficie dell’isola. È stato istituito ufficialmente a metà del 2016 e racchiude un territorio che coniuga millenni di storia, tradizioni e biodiversità: un legame fra uomo e natura unico nel suo genere.

La posizione strategica al centro del Mediterraneo e la conformazione del territorio hanno fatto di quest’isola un autentico gioiello in cui la natura e l’uomo hanno convissuto e tutt’ora convivono in perfetta simbiosi. Sono proprio questi gli aspetti che il Parco Nazionale di Pantelleria tende a tutelare, valorizzare e promuovere: un territorio la cui antropizzazione rappresenta un esempio straordinario di cura e rispetto per la natura.”

Laboratorio di scrittura di viaggio a Pantelleria 20-27 Giugno 2020 - Scuola del Viaggio - Riflessioni sull'arte di viaggiare e Laboratorio di scrittura e fotografia

 

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

5° Giorno-

Prima colazione in hotel. Escursione a Gadir (piccolo borgo di pescatori, qui è possibile rilassarsi, praticando il rito del calidarium-frigidarium, antico bagno rituale, dagli effetti rigeneranti e tonificanti, già in voga al tempo dei romani, antichi frequentatori del sito, le acque delle sorgenti, particolarmente dolci ma ricche di sali minerali, servono per curare soprattutto artrosi e reumatismi ed hanno una temperatura non costante che va dai 39°C fino a raggiungere i 50°C) – si prosegue con il Lago di Venere, ecosistema unico al mondo, famoso per i suoi fanghi ricchi di zolfo e le sue vasche sorgive (qui praticheremo la fangoterapia su viso e corpo) – si continuerà per la contrada di Sibà per ammirare l’affascinante Grotta di Benikulà, sauna naturale conosciuta già in epoca bizantina (qui si pratica il cosiddetto bagno asciutto una sorta di bagno turco all’interno di una cavità naturale alimentata dal calore residuo del vulcano) –

Trasferimento presso una cantina del luogo per la degustazione dei vini prodotti in loco e ovviamente per famoso Passito di Pantelleria.

Pantelleria - Donnafugata

Da un paio di anni l’UNESCO ha inserito la coltura della vite ad alberello di Pantelleria nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità. Un riconoscimento che ha reso orgogliosi i contadini che da secoli tramandano questa importante tecnica agricola, unica nel suo genere. Dalla vite di Zibibbo si ricava il famosissimo Passito di Pantelleria, oggi riconosciuto in tutto il mondo, ma anche dolcissime marmellate ed elisir.

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

6° Giorno -Giornata  libera

Prima colazione in hotel.

Eescursione giornaliera nell’entroterra per scoprire le bellezze più nascoste dell’isola, le sue contrade e i suoi molteplici siti archeologici, un vero itinerario in grado di farci addentrare nelle tradizioni e nel folclore del popolo isolano – la prima visita è alle Tombe neolitiche denominate Sesi – giro tra gli interessanti monumenti megalitici di grande portata storica, risalenti a circa quattro millenni fa – proseguimento per l’Acropoli di S. Marco, circuito comprendente antichissime strutture, resti di abitazioni e luoghi sacri, mura difensive, colonnati, oggetti, cisterne di varie dimensioni all’interno delle quali sono state rinvenute le famose teste imperiali risalente all’età augustea – visita all’antica chiesetta bizantina della Madonna del Rosario in contrada Sibà e salita in cima alla Montagna Grande per ammirare tutta l’isola dall’alto.

Rientro in hotel e pomeriggio a disposizione per attività

 

Un paradiso a cielo aperto: il lago di Pantelleria è un lago naturale alimentato dalle piogge e dalle sorgenti termali al suo interno, che raggiungono temperature intorno ai 40°-50° C. Il lago di Pantelleria è un cratere naturale di un antico vulcano in località Bugeber. Un grazie particolare a Mariacristina Parenti per la bellissima foto del lago di Pantelleria inviataci tramite la nostra pagina Facebook.

Questa foto invece, scatta durante una calma mattinata di settembre, serve a capire il motivo per il quale, il lago di Pantelleria, lo chiamano “Specchio di Venere”.

Lago Specchio di Venere - Visit Pantelleria

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

7° Giorno-

Prima colazione in hotel.

Eescursione utile a visitare la bellissima Punta Spadillo (area vulcanica facente parte del Parco Nazionale Isola di Pantelleria) con le sue sbalorditive rocce vulcaniche e le sue insenature a fiordo, le sue piscine naturali e l’omonimo Museo vulcanologico – partenza dall’hotel in Minibus per giungere a Cala Cinque Denti, luogo dovrà avrà inizio la passeggiata, percorreremo un sentiero naturalistico di chiara origine tardo-romana che ci condurrà a Cala Cottone, incredibile caletta-fiordo dove sarà possibile fare un bellissimo bagno ritemprante, a seguire visita del Faro di Punta Spadillo (il più grande dell’isola) e successivamente, visita del Museo Vulcanologico dove il personale della forestale potrà darci numerose delucidazioni sulla “terra-formazione” dell’isola e le sue ultime eruzioni – continueremo il nostro cammino per ammirare dapprima il Laghetto delle Ondine (piscina vulcanica alimentata dalle onde del mare) ed in seguito la splendida Cala Cinque Denti dalle limpidissime acque turchesi –

 

Le Favare: il respiro dell’isola.

Le Favare sono getti di vapore d’acqua che possono raggiungere anche i 100°C e che fuoriescono da fessure della roccia ad intermittenza, accompagnati qualche volta da emissione di anidride solforosa e da acido solfidrico.

Le rocce alterate dai gas acidi e dal vapor d’acqua caldo hanno assunto nelle vicinanze delle bocche un color rossastro-mattone, visibile già da lontano.

Il vapore a contatto con l’aria più fredda si condensa in goccioline d’acqua che, con un primitivo sistema di canalizzazione, viene raccolta in piccole vasche scavate nella roccia ed utilizzata per abbeverare gli animali da allevamento.

Alla Favara Grande, i contadini, per favorire ed aumentare la condensazione del vapore, hanno ricoperto le bocche terminali con canne e rami secchi di alberi.

Fotografia le favare

 

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

8° Giorno-Pantelleria-Roma o altri aereoporti.

Prima colazione in hotel.Ancora tempo libero per godere del mare e del sole e del relax.

Trasferimento in aereoporto e operazioni imbarco volo diretto a  Roma via Palermo, o altre destinazioni.Arrivo e fine dei servizi.

 

 

 

 




CINQUE TERRE E TIGULLIO, IL GOLFO DEI POETI

 

Il tour è stato riadattato alle esigenze Covid19,sia sui mezzi previsti di traporto,treni,che itinerario,e appunto per consentirne lo svolgimento anche con un numero minore di passeggeri,mantenendo il costo “invariato”.E soprattutto mantenendo itinerario originale il più possibile.

 

Percorrere il centro storico di Genova, uno dei più estesi d’Europa, rappresenta un’esperienza straordinaria. Attraverso il dedalo dei suoi vicoli, i labirintici “caruggi”, è possibile scoprire piccole piazze, portici medievali e antichi portali di marmo e ardesia, chiese romaniche e oratori barocchi, edicole votive e musei di rilevanza nazionale; un tessuto di vita quotidiana vivace e attiva.

Le Cinque Terre sono la parte naturale più incontaminata e affascinante della Liguria e della costa Tirrenica. Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Monterosso e Vernazza sono i paesi sospesi tra mare e terra che danno vita alle Cinque Terre. Aggrappate con tutte le loro forze su scogliere a strapiombo sul mare, questi borghi fanno parte di un Parc

POSSIBILITA’ DI PARTENZA DA TUTTA ITALIA  CON VOLI (O TRENI) DI AVVICINAMENTO SU GENOVA QUOTAZIONI SU RICHIESTA

1 GIORNO: ROMA-GENOVA

Ritrovo dei Sigg. partecipanti in stazione  e partenza in  direzione di Genova.

Coloro che arrivano in treno o aereo da altre città, appuntamento sarà  a Genova, presso l’aeroporto o la stazione ferroviaria ad orario da concordare e inizio del giro orientativo in pullman passando davanti al palazzo di Andrea Doria e ai quartieri ottocenteschi con sosta in un punto panoramico per una visione completa della città dall’alto. Si prosegue con la visita  del Palazzo Ducale, antica residenza dei Dogi e Piazza San Matteo su cui si affacciano i palazzi e la Chiesa gentilizia della famiglia Doria. Nel pomeriggio visita alla Cattedrale di San Lorenzo, e attraverso i tipici “carrugi” genovesi si arriva all’aristocratica Via Garibaldi quartiere elitario delle grandi famiglie nobili della Repubblica Marinara.

 

Guida di Genova, cosa vedere dal porto ai caruggi di De André

Si prosegue attraverso i “carrugi” visitando l’esterno del Palazzo Spinola, prestigiosa residenza patrizia, attualmente museo, e si percorre Via del Campo, resa famosa dalle canzoni di Fabrizio De Andrè, fiancheggiata dal maestoso Palazzo dei Cybo, famiglia del Papa Innocenzo VIII. Arrivo nei pressi dell’Acquario (biglietto non incluso)e tempo libero  per eventuale visita o passeggiare lungo le stradine del borgo. Incontro con il pullman, trasferimento in hotel situato nella zona di Lavagna sud Est, cena e pernottamento.

N.b hotel è posizionato strategicamente nei pressi della stazione,cosi facilmente da raggiungerla negli spostamenti previsti dal tour.

2 GIORNO: CINQUE TERRE

Prima colazione in hotel e trasferimento in treno a Riomaggiore, incontro con la guida e visita del borgo dalle coloratissime case alte e strette che si affacciano sulla pittoresca Marina. Proseguimento in treno per Manarola, sosta per la visita del borgo con la sua collina ad anfiteatro dove si potranno ammirare i famosi terrazzamenti modellati con tenacia dall’uomo ricavati sul fianco scosceso della montagna e coltivati a vigneto per la produzione del celebre vino Cinque Terre D.O.C. e del prezioso passito chiamato Schiacchetrà. Proseguimento in battello costeggiando il borgo di Corniglia ed ammirando dal mare l’intera costa.

CINQUE TERRE | Pettinà Viaggi e Turismo

 

Arrivo a Vernazza e sosta per la visita della Perla delle 5 Terre dove verrà effettuato il pranzo in ristorante con specialità marinare. Proseguimento in treno per Monterosso il borgo più grande . Visita di questa caratteristica località e degustazione libera del vino locale in enoteca. Partenza da Monterosso in treno per il rientro in hotel a Lavagna cena e pernottamento in hotel.

 

3 GIORNO: TIGULLIO

Prima colazione in hotel e trasferimento in treno a Rapallo, celebre località climatica del Golfo del Tigullio. Imbarco sul battello delle ore 9:00 per San Fruttuoso, suggestiva insenatura tra la cui vegetazione incastonata la medioevale Abbazia benedettina restaurata recentemente a cura del FAI. (Fondo per l’Ambiente Italiano). Arrivo e visita dell’abbazia.

Tra mare e storia: l'Abbazia di San Fruttuoso

Imbarco  per Portofino e visita della celebre città mondana. Rientro via mare a Santa Margherita, località famosa per l’eleganza dei suoi alberghi, per la verde passeggiata a mare e per le tipiche case liguri con le facciate dipinte in teneri colori pastello. Pranzo in ristorante e visita del borgo. Rientro in  treno in hotel per un poco di tempo libero per riposarsi e rinfrescarsi. Cena libera.

Pernottamento in Hotel.

GOLFO DEL TIGULLIO - La Girandola Viaggi

4 GIORNO: SESTRI LEVANTE – CHIAVARI – ROMA  o altre città

Prima colazione in hotel, incontro con la guida e partenza con pullman riservato in direzione di Sestri Levante, breve visita della “città dei due mari”, essendo il centro storico sestrese affacciato sulle due baie “delle Favole” e “del Silenzio”.

Borgo di Sestri Levante, Genova in Liguria - e-borghi

 

Proseguimento in pullman riservato attraversando l’elegante e laboriosa cittadina di Chiavari e Lavagna, antico centro dell’ardesia, si giunge a San Salvatore dei Fieschi, nucleo di origine di una delle più importanti famiglie della Liguria. Si visita la splendida Basilica, gioiello dell’architettura romanico-gotica-ligure, voluta da due importantissimi Papi della famiglia Fieschi, Innocenzo IV e Adriano V.

Foto Lavagna

Rientro in tarda mattinata a Chiavari dove  si prenderà in treno per Roma o per prendere treni diretti in tutta Italia,o   diretti all’  aereoporto,Genova o Pisa(chiedeteci informazioni)

 

I Prezzi Includono:

  • Trasferimenti in treno da Roma a Genova e da Chiavari a Roma
  • Biglietti treno e battello come da descrizione programma
  • Trasferimenti in bus privato indicato nel programma
  • Sistemazione in hotel 3***zona di Lavagna
  • Trattamento di pensione completa dalla cena  del 1° giorno alla prima colazione del 4° giorno.
  • Bevande (1/4 vino e 1/2 acqua) incluse nei pranzi inclusi
  • Visite guidate come da programma con guide autorizzate Regione Liguria
  • Treno e battello alle Cinque Terre
  • Battello per il Golfo del Tigullio
  • Biglietto di ingresso Abbazia di San Fruttuoso
  • Assicurazione medico bagaglio e ANNULLAMENTO AL VIAGGIO

I Prezzi non Includono :

  • Eventuali biglietti di ingresso ai siti monumenti e musei da pagare in loco,acquario ecc.
  • Extras personali ed escursioni facoltative.
  • Treno a aereo da tutta Italia
  • Mance per guida, autista, camerieri
  • Tutto quanto non espressamente incluso nella “quota comprende”.