MARCHE dall’Infinito di Leopardi a Urbino patria di Raffaello

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Un patrimonio naturale e culturale Infinito, proprio come scriveva Leopardi.

 

Come fare a raccontare le mille sfumature dell’unica regione al plurale d’Italia? Le Marche, affacciate sul Mare Adriatico al centro dell’Italia, già dal nome lasciano intendere le numerose anime che le popolano. Dal mare alle montagne, passando per gli antichi borghi e le città d’arte, le Marche rimangono nel cuore del viaggiatore e lo invitano a muoversi senza fretta, alla scoperta di quel “distillato d’Italia” che questo territorio rappresenta.

La Riviera del Conero, Urbino e Raffaello, Recanati e Giacomo Leopardi, le colline…

Unica regione italiana ad aver conservato il nome plurale, le Marche sono espressione di una pluralità d’identità che si esprime anche dal punto di vista paesaggistico, tra cime innevate (quelle della dorsale appenninica, su cui è possibile praticare sci alpino e sci di fondo) d’inverno e spiagge di sabbia finissima (Riviera del Conero e Riviera delle Colline) d’estate.

Ma le Marche sono anche un museo diffuso, a cielo aperto, tra borghi e città d’arte (Urbino, Ancona e Senigallia), che rievocano i fasti rinascimentali della regione.

Culla della cultura italiana (a Recanati è nato e cresciuto Giacomo Leopardi) e meta amata dai pellegrini, le Marche sono un centro nevralgico della spiritualità cristiana, grazie alla presenza di Loreto, il più grande santuario mariano d’Italia.

 

    CON GUIDA ESPERTA ANCHE SCRITTORE E POETA CHE FARA’ LA DIFFERENZA

 

Sono previsti voli da tutta Italia o bus o treno da tutte le città

 

1° GIORNO: ANCONA 

Ritrovo dei partecipanti in luogo da stabile in base al mezzo di trasporto, arrivo ad Ancona. Incontro con la guida e trasferimento con bus privato in direzione dell’hotel a Pesaro. Assegnazione delle camere.  Aperitivo di Benvenuto.

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Cena e pernottamento.

 

2° GIORNO: PESARO Città e URBINO

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida,  e giro città a piedi di Pesaro. Il tour del centro storico si concentrerà principalmente intorno alla storia di Rossini, il famoso compositore italiano. Tra le vie di Pesaro si trovano la sua casa natale in cui sono esposte litografie, dipinti, caricature, manoscritti, ecc., il Conservatorio con il Tempietto che conserva alcune opere autentiche del noto compositore, onorificenze e cimeli, ed infine il Teatro a lui dedicato in cui ad Agosto di svolge il Rossini Opera Festival.

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Pranzo in un ristorante del centro storico, bevande incluse.

Nel pomeriggio trasferimento a Urbino. Proclamata nel 1998 Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, conserva un centro storico ricco di mille sfaccettature che spaziano dal Medioevo al Rinascimento.

L’itinerario ad Urbino non può prescindere i luoghi significativi che hanno visto nascere il genio del Rinascimento italiano Raffaello Sanzio, dalla Casa natale di Raffaello sino a quel contenitore d’arte e cultura che è il Palazzo Ducale di Urbino.

Le bellezze artistiche di Urbino - Turismo Vacanze

Rientro in hotel cena e pernottamento.

3° GIORNO: SAN MARINO & la ROCCA DI GRADARA

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida e partenza con il bus in direzione di GRADARA. Visita de la Rocca e dello splendido Castello che fece da cornice alla storia d’amore di Paolo e Francesca.

Castello di Gradara | Visite guidate al Castello di Gradara.

Pranzo in un ristorante del Borgo Medioevale, bevande incluse.

Nel pomeriggio, trasferimento a San MARINO. Dalla stazione di Valle, in località Borgo Maggiore, gli ospiti raggiungeranno il centro storico di San Marino, con la funivia (ca. 2 minuti – 166 metri il punto più alto). L’itinerario della visita a piedi di San Marin prevede il passaggio su Piazza della Libertà, la pizza principale di San Marino. Alcuni degli edifici più importanti si affacciano su questa piazza: il Palazzo Pubblico e la Parva Domous. Del Palazzo Pubblico sono da notare gli archi gotici, le decorazioni merlate e il campanile decorato con un mosaico che raffigura Sant’Agata, San Leo e San Marino. Nel centro della piazza si erge la Statua della Libertà. Una guerriera, simbolo della libertà, regge una bandiera e sulla corona che porta si possono notare le tre torri.

monte-titano-san-marino – Viaggiatrice da grande

A seguire la Basilica di San Marino, in stile neoclassico, il cui interno è costituito da tre navate composte da 16 colonne. Si tratta del principale edificio religioso di San Marino consacrato nel 1855 e dedicata al patrono dello stato.

Rientro in hotel, cena e pernottamento.

4° GIORNO: ANCONA & SENIGALLIA

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida  e partenza con il bus in direzione di ANCONA.

La città di Ancona è il capoluogo delle Marche, è una città con un passato millenario e per sottolineare la sua origine greca è conosciuta anche come Città Dorica. Oggi Ancona possiede uno dei più importanti porti italiani, ma ha saputo svilupparsi e crescere economicamente senza dimenticare il suo ricco e lungo passato. L’itinerario a piedi non può che partire infatti dal porto antico, centro vitale della città. Si raggiungerà poi l’Arco di Traiano, poi la Cattedrale di San Ciriaco, il Duomo di Ancona e poi l’Anfiteatro Romano (APERTURA SOLO SU RICHIESTA) e tanto altro.

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Trasferimento sulla Riviera del Conero per il  pranzo.

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Nel pomeriggio rientro verso Pesaro e visita guidata della cittadina di Senigallia.

Rientro in hotel, cena e pernottamento.

5° GIORNO: LORETO & RECANATI

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida e partenza con il bus in direzione di LORETO, uno dei più importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano del mondo cattolico. Visita della Basilica della Santa Casa, insigne complesso architettonico del Rinascimento.

Al suo interno sono conservati i resti della Santa Casa di Nazareth, dove visse Gesù, trasportati in nave dalla Palestina per iniziativa della nobile famiglia Angeli regnanti dell’Epiro.

Home | Loreto Turismo

Pranzo a Loreto, con piatti tipici e bevande incluse.

Al termine si raggiungerà Recanati, la città leopardiana per eccellenza.

Qui si visiterà la casa del famoso poeta Giacomo Leopardi e quindi: la biblioteca, i saloni di rappresentanza, il giardino, gli appartamenti del poeta ed il museo del Leopardi.

Natale a Recanati: ricco calendario di eventi | Cronache Maceratesi

Terminata la visita di passeggerà in un luogo leopardiano per eccellenza: l’Orto del Colle dell’Infinito.

Rientro in hotel cena e pernottamento.

6° GIORNO: FERMO & ASCOLI PICENO

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida e visita di Fermo, la città del Palio più antico d’Italia: la Cavalcata dell’Assunta, istituita nel 1182. La visita a piedi della cittadina prevede il passaggio nel luogo simbolo della città: la cinquecentesca Piazza del Popolo, che racchiude il Palazzo dei Priori (o Palazzo Comunale), il Palazzo degli Studi (antica sede dell’Università) e la Pinacoteca civica, famosa per la Sala del Mappamondo dove sono conservati oltre 1250 volumi.

Fermo

La visita continua alla scoperta delle Cisterne romane che rappresentano un complesso archeologico di 2.200 metri quadri, unico nelle Marche.

Trasferimento in direzione di Ascoli Piceno e visita di un Frantoio/Agriturismo con degustazione di Olio

Pranzo con piatti tipici, bevande incluse.

Nel pomeriggio visita a piedi della cittadina di Ascoli Piceno.

Ascoli Piceno | Italia.it (Italiano)

L’itinerario si svilupperà all’interno dell’affascinante e vasto centro storico di Ascoli Piceno, attraverso piazze, chiese e palazzi storici: Palazzo dell’Arengo in Piazza Arringo, la Cattedrale con all’interno il famoso Polittico di Carlo Crivelli e la suggestiva cripta con le reliquie di Sant’Emidio, patrono della città, l’Episcopio e il Palazzo Panichi. In Piazza del Popolo, classificata tra le piazze più belle del mondo, si potrà ammirare il maestoso Palazzo dei Capitani del Popolo, respirare l’affascinante atmosfera di uno dei caffè storici d’Italia, il caffè Meletti , visitare la scenografica ed imponente chiesa romanico-gotica di San Francesco con il chiostro maggiore e il chiostro minore, ed infine il Teatro ottocentesco Ventidio Basso.

Rientro in hotel cena e pernottamento

7° GIORNO: SAN GINESIO & MONTECASSIANO

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida e partenza con il bus in direzione de il borgo di San Ginesio e Montecassiano.

Un'apericena per San Ginesio: aiuti da Siena per i terremotati

È la chiesa Collegiata il vero gioiello di San Ginesio. Ma è tutta l’atmosfera del borgo, avvolto in panorami luminosi, a incantare e stupire. Lo chiamano “il balcone dei Sibillini”, per le belle vedute panoramiche e i tesori che racchiude al suo interno. A Montecassiano, passeggiando per i vicoli del borgo, potrete scoprire i tesori custoditi nel cuore del paese, seguendo un itinerario rimasto inalterato nel corso dei secoli. Le porte di ingresso delle mura si aprono su scorci dove il panorama è suggestivo e può essere apprezzato con lunghe passeggiate.

 

Una sosta per assaggiare i “sughitti”, un dolce, per certi aspetti simile ad una polenta dolce, realizzata con farina di mais, mosto e noci, a cui viene dedicata, sin dagli anni ’20, una sagra che si svolge nel mese di ottobre di ogni anno. Rientro nei luoghi di origine in base al mezzo prescelto. Arrivo a destinazione. Fine dei servizi.

 




EGADI: FAVIGNANA MARETTIMO LEVANZO AGOSTO

Quello delle Isole Egadi è un incantevole arcipelago della provincia di Trapani che comprende FavignanaLevanzo e Marettimo e i due isolotti di Maraone e Formica. Galera e Galeotta e Il Fariglione.

Qui il mare con i suoi tesori sono talmente preziosi da essere difesi da quella che è l’area marina protetta più grande d’Europa, l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.

Patrimonio naturale e culturale non solo della Sicilia, ma dell’intera penisola italiana, Favignana vanta di una lunga storia fatta di tradizioni, pesca e commercio marittimo.Negli ultimi anni, l’isola ha beneficiato del grande sviluppo turistico, grazie alla valorizzazione dei suoi meravigliosi paesaggi, del mare cristallino e dell’ottima cucina locale.

Favignana, con una superficie inferiore a 20 km2, racchiude tanti tesori assolutamente da non perdere durante la tua vacanza.

Tra le proposte per gli appassionati di arte, storia e cultura spiccano l’ex stabilimento Florio di Favignana e l’Aquarium di Favignana, Villa Florio e il Castello di Santa Caterina. Chi invece ama il mare e le escursioni non può fare a meno di fermarsi alle Grotte Bue marino, alla Grotta perciata e a Cala Rotonda con l’Arco di Ulisse.

All’interno della Riserva Naturale delle isole Egadi, immersa nelle acque turchine del Mar Mediterraneo, Marettimo si presenta come la più bella isola dell’arcipelago egadiano, tanto che le guide turistiche internazionali l’hanno definita, a ragion veduta, la ‘perla del Mediterraneo’.

Proprio per il blu intenso delle sue acque incontaminate, per i fondali ricchi di vita e di colori, per l’enorme quantità di grotte naturali marine o a mezza costa (circa 400), l’isola può essere considerata un autentico paradiso terrestre. Il suo mare limpido e cristallino rappresenta la felicità dei turisti che, durante la stagione estiva, arrivano qui per fare il bagno e prendere la tintarella o fare gite in barca.

Levanzo- La più piccola fra le tre isole delle Egadi, offre suggestive e appartate spiaggette di sassi e sabbia localizzate lungo il sentiero che porta al Faraglione. Nella parte sud-est dell’isola il visitatore potrà apprezzare e godere le splendide acque di due cale, raggiungibili sia da terra che da mare: Cala Fredda, contraddistinta da una spiaggia di sassi e un comodo scivolo, e la più selvaggia Cala Minnola.Famosissima è la Grotta del Genovese risalente al paleolitico-neolitico con i suoi splendidi graffiti e pitture presenti sulle pareti. Alcuni di essi raffigurano animali che l’uomo primitivo si augurava di cacciare, mentre altri raffigurano figure impegnate in una danza rituale, a testimonianza di luogo adibito alla sfera magico-religiosa della vita degli uomini primitivi che lo abitavano. Infine è importante ricordare che nei pressi di Levanzo nel 241 a.c fu combattuta la battaglia delle Egadi che vide impegnati i cartaginesi guidati da Annone contro i romani guidati da Caio Lutazio Catulo. Questi ultimi, nascondendosi nella parte nord dell’isola,riuscirono a prendere di sorpresa i cartaginesi provenienti da Marettimo e a vincere.

Il periodo ideale per una breve fuga è questo: lontano dal turismo estivo la mente si espande. L’accoglienza siciliana abbraccia gli ospiti con generosità, dolce come la ricotta dei cannoli, piena come il sapore delle busiate, i lunghi maccheroni tipici del trapanese. Gabbiani ordinatamente in fila vi  attendono sul molo di Favignana. L’aliscafo attracca lentamente, dopo solo quaranta minuti di navigazione da Trapani. Monte Santa Caterina sullo sfondo osserverà silenzioso il vostro arrivo.

Ubicato nella cittadina dell’isola Favignana, il Mulino Resort presenta una struttura nuova ed elegante che offre servizi quali WiFi nelle aree comuni della struttura e il parcheggio privato. Tutte le camere sono dotate di una TV LED e di un bagno privato con un set di cortesia, pensati per garantirvi un comfort maggiore.

link hotel :https://www.ilmulinofavignana.it/


SONO PREVISTI VOLI DA TUTTA ITALIA

 

1° Giorno : Roma -Palermo – Favignana

Ritrovo dei partecipanti presso l’aeroporto e operazioni d’imbarco volo  diretto a Palermo ,da dove seguirà trasferimento  in bus privato  al porto di Trapani per imbarco diretto  a Favignana.

“La strada che conduce in piazza ci dà il benvenuto con sorrisi, profumo di caffè e dolci ancora caldi. La luce è gialla, ocra, oro, arancio, complementare con il blu tutto intorno. I colori appaiono vividi come in un film di Salvatores.”

Assegnazione delle camere e tempo libero a disposizione per  relax. Cena in ristorante  e pernottamento in hotel.

Favignana, la grande farfalla. Il mare limpido, le deliziose calette, i colori e i profumi della macchia mediterranea

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La più grande delle isole è Favignana, dalla caratteristica forma di una farfalla con le ali spiegate sulle acque del Mediterraneo, che con i suoi 19,8 Kmq è situata proprio di fronte alle isole dello Stagnone e all’aeroporto di Trapani Birgi.

L’isoletta si raggiunge in circa un’ora di navigazione via nave e in mezz’ora via aliscafo. Il panorama è molto vario anche per la presenza di cave di tufo, utilizzate un tempo per estrarre il materiale con il quale sono state edificate tantissime abitazioni in Sicilia e nel Nord Africa.

2° Giorno  : Favignana

Il giardino dell’impossibile” di villa Margherita

Prima colazione in hotel. Mattinata tempo libero per una passeggiata nella splendida Favignana o per concedersi del relax, in spiaggia o in piscina. Pranzo libero.

 

Nel pomeriggio visita guidata allo splendido giardino dell’impossibile” di villa Margherita. 

E’ una bellissima passeggiata nel giardino ipogeo allestito nelle antiche cave di calcarenite (pietra chiamata comunemente tufo) all’interno di villa Margherita. Sono circa 35mila mq. di giardino inaspettato carico di colori, profumi, ed emozioni in un ambiente creato da antichi maestri “i pirriaturi“, cavatori di “tufo”, vanto, storia ed identità dell’isola di Favignana.

 

                                        Una visita che vi lascerà senza parole.

Rientro in hotel, cena in ristorante e pernottamento.

 3° Giorno : Favignana-Levanzo-Favignana

A Levanzo, tra Cala Minnola e Capo Grosso

Dove i Romani sconfissero i Cartaginesi ponendo fine alla I Guerra Punica

Dopo la prima colazione in hotel, imbarco per un altra gita marinara che ci condurrà a Levanzo.

Con una superficie emersa di appena cinque chilometri quadrati, Levanzo è la più piccola delle isole Egadi e geologicamente la più antica. La sua formazione risale infatti, al periodo triassico cioè a circa 200 milioni di anni fa. L’isola ha una natura prevalentemente montuosa, con coste alte a strapiombo sul mare ed è costituita fondamentalmente da rocce calcaree bianche che presentano numerose grotte.

 

In queste acque ricche di storia, il 10 marzo del 241 a.C, si svolse uno dei più grandi scontri navali di tutti i tempi, in cui i romani distrussero la flotta cartaginese mettendo fine alla Prima Guerra Punica. Immersa nella quiete di una natura da sogno, l’isola è un luogo incantato che emerge da un mare cristallino e incontaminato dove e possibile trascorrere una vacanza all’insegna del relax. Si tratta di un’autentica oasi di pace, lontana dai circuiti del turismo di massa, con pochi negozi, senza discoteche, con un piccolo centro abitato a Cala Dogana dove ci si può deliziare delle tante specialità gastronomiche.

“Voglia di una giornata senza auto, senza rumore. È questo lo spirito con cui dirigersi verso la più piccola delle Egadi, per una parentesi di natura totale e dolce far niente. Dalla barca, Cala Dogana sembra il paese di un libro illustrato, adagiato su una distesa di azzurro irreale. Trapani è lontana milioni di chilometri… All’approdo, la mente si concentra sul movimento alato dei piedi, intorno solo il rumore della natura…

Si raggiunge Cala Minnola e ci si concede una lunga pausa, per riempirsi gli occhi di macchie blu, verde e marrone, stesi sulle panchine fra gli alberi della pineta. Si resta immobili per un tempo indefinito, incantati delle cicale. Le narici si riempiono di aghi di pino.”

Arrivati a Levanzo, chi lo desidera, seguendo il versante occidentale dell’isola , tra panorami mozzafiato e angoli pieni di fascino si può raggiungere la Grotta del Genovese, i cui graffiti, databili intorno al 9200 a.C., testimoniano la presenza di una comunità dedita alla caccia e alla pesca del tonno. La grotta, scoperta nel 1949, si può raggiungere via terra con tanto di guida in circa due ore a piedi o su un somaro oppure via mare.

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Giro in barca dell’isola con sosta per il bagno.

Al termine rientro a Favignana per la cena in ristorante e pernottamento in hotel.

4° Giorno : Favignana – Marettimo – Favignana

Marettimo, una montagna in mezzo al Mediterraneo

Ricchi fondali, grotte e panorami mozzafiato nella Itaca dello scrittore Samuel Butler

Dopo la prima colazione, imbarco  in aliscafo per una gita marinara diretta Marettimo, seconda isola più grande dell’arcipelago. Arrivati al porto,imbarco sulla barca che vi porterà ad effettuare l tour dell’isola via mare.

Il mare e la pesca rivestono ancora oggi un ruolo molto importante per l’economia, tanto che si dice che le barche di Marettimo siano le più belle dell’arcipelago e che sin dall’infanzia i ragazzini crescano a ‘pane e remi’.

L’isola ha l’aspetto di una vera e propria montagna in mezzo al Mediterraneo, un’oasi di quiete e di silenzio fuori dai circuiti del turismo di massa, ma ricca di proposte esclusive dove non circolano auto, c’è solo qualche piccolo esercizio commerciale, una chiesa, qualche locanda e una biblioteca storico-naturalistica molto fornita.

Navigando con la barca,potremo ammirare il  Castello di Marettimo .E’ probabilmente del periodo saraceno la costruzione di una torre di avvistamento sul promontorio di Punta Troia a 116 metri sul livello del mare. Durante la dominazione araba l’isola venne chiamata Gazìrat Malitimah. Attorno al 1140 Ruggero II, re di Sicilia, trasformò la vecchia torre saracena di Punta Troia in un vero Castello a presidio dell’estremità occidentale del regno più ricco e potente del Mediterraneo di quel periodo. Nei successivi periodi di dominazione sveva, angioina e aragonese Marèttimo seguì le sorti della Sicilia, accentuando un isolamento che ebbe il culmine durante il lungo dominio spagnolo, quando la parte di ponente dell’isola divenne ricettacolo di pirati e corsari di tutte le risme, con una prevalenza di quelli saraceni. I pochi abitanti erano costretti a vivere in grotte e l’unico vero presidio del potere centrale era costituito dal Castello e dalla sua sempre più esigua guarnigione. Nel 1637 la Corona spagnola, in bancarotta per le continue guerre, cedette l’arcipelago delle Egadi al marchese Pallavicino di Genova.Nel 1651, al largo tra Marèttimo e Lèvanzo, verso nord-est, venne trovato un grosso banco di coralli, e l’isola ospitò le barche dei corallari trapanesi, che passavano la notte allo Scalo Maestro, sotto la protezione della guarnigione del Castello di Punta Troia. Fu alla fine del XVIII secolo che l’isola cominciò a essere popolata in pianta stabile. In quel periodo il sovrano Ferdinando IV di Borbone, spinto dall’illuminato viceré Caracciolo, aveva iniziato timidi tentativi di riforma dello Stato e di valorizzazione dei territori del regno. Con la Rivoluzione francese, sotto il viceré Caramanico, il “Real Castello del Maretimo” divenne orrida prigione, soprattutto per prigionieri politici: nel 1793, in tempi di repressione antigiacobina e grande carestia, il Castello contava ben 52 prigionieri politici, ammassati in una prigione ricavata in una vecchia cisterna detta “la fossa”. Le condizioni della prigione vennero descritte nelle sue Memorie da Guglielmo Pepe, qui rinchiuso dal 1802 al 1803. Dal settembre del 1822 al giugno del 1825 la fossa di Marèttimo ospitò il marchigiano di Sant’Angelo in Pontano Nicola Antonio Angeletti, carbonaro oppositore del Regno di Napoli, che ci ha lasciato una dettagliata pianta da lui stesso disegnata su come era organizzato il forte di Marèttimo. Nella fossa furono rinchiusi anche il foggiano Nicola Ricciardi; il pittore siracusano, ma napoletano di origine, Antonio Leipnecher; e Gennaro Petraglione. E poi il napoletano Ferdinando Giannone, Carmine Curzio, il palermitano Bartolomeo Milone, il sacerdote don Pasquale Barbieri e l’arciprete Vincenzo Guglielmi (o di Gugliemo) di Andretta, in provincia di Avellino, trucidato nella fossa assieme all’avvocato Nicolò Tucci “per un gioco di parole malamente interpretate dai militari di guardia” .Nel 1844 il re Ferdinando II, dopo averlo ispezionato, abolì il Castello. Insieme cadde in rovina la vicina chiesetta dedicata a Sant’Anna e la cappelletta dedicata a Maria SS. delle Grazie, unico luogo sino a quel momento in cui i marettimari potevano ricevere i sacramenti. A metà Ottocento gli abitanti di Marèttimo lasciarono le grotte e cominciarono a costruire le loro casette di tufo. I Florio, con le loro iniziative, stavano facendo rifiorire le Egadi con le tonnare e la coltivazione dei campi, ma per Marèttimo ciò non bastò: le condizioni della comunità marettimara erano tali che cominciò, inarrestabile, il flusso migratorio “di qua e di la dal Mare” verso il Nord Africa, il Portogallo e, successivamente, le Americhe fino alle gelide acque dell’Alaska per la pesca al salmone. Oggi il centro abitato è racchiuso in un unico agglomerato non più lungo di 300 metri circa e largo 200. I residenti vivono per la maggior parte di turismo, ma in un non lontano passato la gran parte della popolazione era costituita da validissimi pescatori e naviganti, esperti salatori di pesce e, non ultimo, da bravi agricoltori e apicoltori.

La giornata prosegue con escursione in barca ,per conoscere  e ammirare le + belle cale dell’isola.

Pranzo in ristorante  a base di specialità del posto, e ovviamente di pesce pescato del giorno.

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 Rientro a Favignana nel tardo pomeriggio in aliscafo ,cena in ristorante e pernottamento .

5° Giorno : Favignana

Passeggiata nell’antico rione di Favignana sulle tracce della famiglia Florio

Dopo la prima colazione   alla visita degli edifici più illustri dell’isola, legati per sempre al nome dei Florio. Visiteremo l’immenso stabilimento Florio dove si svolgeva la lavorazione del tonno, ora area museale gestita dal comune. Una visita all’ex Stabilimento Florio è indispensabile per coloro che vogliano vivere un viaggio nel florido passato della tonnara e di quello che rappresentò per lo sviluppo dell’isola di Favignana. L’ex stabilimento Florio è un vero gioiello di archeologia industriale.

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La storia di Favignana è legata a filo doppio a quella della tonnara Florio, uno straordinario esempio di architettura industriale dove veniva lavorato e conservato il pesce e soprattutto il tonno. I Florio, durante la mattanza, si trasferivano in un palazzo vicino al porto che ancora oggi porta il loro nome, costruito nel 1876 dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda per esaltare la potenza e la ricchezza della loro famiglia. Esso non era solo il luogo dove venivano custodite le attrezzature, le ancore e le barche della mattanza in quella che diventò una delle più fiorenti industrie di lavorazione conserviere del tonno, ma rappresenta anche la storia della famiglia Florio e del suo intrecciarsi con la vita degli isolani, che trovarono riscatto sociale dalla povertà e fonte di sussistenza economica.

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Visiteremo il palazzo Florio, uno splendido edificio in stile neogotico, costruito nel 1878 su progetto di uno dei più famosi architetti dell’epoca, Damiani Almeyda. Pur presentandosi esternamente come un palazzo signorile ed aristocratico, all’interno lo stile serioso del neogotico è reso più leggero e allo stesso tempo elegante dagli arredi in stile liberty e da splendidi ferri battuti, opera della fonderia Oreta dei Florio. Il palazzo era collegato da sotterranei ai Pretti dove erano collegate le cucine, le scuderie e le stanze della servitù. Il palazzo non fu solo la residenza della famiglia Florio, ma anche luogo dove venivano ospitati personaggi illustri invitati a Favignana durante il periodo di mattanza, la cruenta e allo stesso modo suggestiva pesca dei tonni. Il palazzo non rappresentava solo una meta mondana e vacanziera per la famiglia Florio e i suoi ospiti, ma anche rifugio dallo stress e dai dispiaceri della vita. Proprio qui Donna Franca trascorse un lungo periodo dopo la morte della figlia Giovanna.

Una visita al Palazzo Florio, da poco restaurato, è certamente un’esperienza da non perdere per respirare aria di storia e di arte che regalano emozioni uniche. La giornata non finirà qui perchè visiteremo anche la  Chiesa Madre, dedicata alla Madonna dell’Immacolata Concezione, con la sua forma a croce, collocata in una posizione decentrata rispetto alla piazza per permettere la vista del mare e il tiro dei cannoni da Forte San Giacomo (che oggi è stato adibito a carcere).La Chiesa custodisce un prezioso crocifisso in legno dell’VIII secolo ed una statua in marmo dedicata a Sant’Antonio da Padova.

Passeggiata nell’antico quartiere S.Anna.Al termine delle visite pranzo libero e pomeriggio libero per attività individuali.

 

Al termine rientro in hotel, cena in  agriturismo e aperitivo al tramonto e pernottamento.

6° Giorno : Favignana

Prima colazione in hotel. Mattinata a disposizione per relax o qualsiasi visita vogliate fare, e soprattutto godere del mare incredibile. Pranzo libero.

                                                      “Passeggiando in bicicletta”

Nel pomeriggio vi aspetterà una splendida passeggiata in bicicletta(noleggio a pagamento ,bici tradizionale o elettrica) nella zona est dell’isola; un affascinante percorso paesaggistico, naturalistico e storico. Godrete di paesaggi unici che vi sorprenderanno e rimarranno per sempre impressi nei vostri ricordi. Partiremo dal paese e visiteremo diverse località, sostando in angoli emozionanti, accompagnati da notizie storiche, aneddoti e credenze del luogo che renderanno la passeggiata piacevole ed indimenticabile.

“A poche pedalate dal porto, l’isola a forma di farfalla dispiega le sue ali. Cactus e fichi d’India si affacciano dai muretti delle case. Pedalando verso Cala Azzurra il percorso conduce nell’entroterra, fra strade polverose e antiche tufare. Una sosta senza fretta, per guardare giù e assorbire il silenzio. L’aria odora di mirto e di ginepro. Intorno, nessuno. A poca distanza dalle tufare, qualche casa solitaria. Una sedia in plastica davanti ad una soglia. Qualche persona anziana cammina a bordo strada, un golf sulle spalle, le mani dietro la schiena.

Arrivati a Cala Azzurra il blu si spalanca, indisturbato. Il mare è fresco per un bagno, ma è sufficiente restare lì ad osservare le gradazioni di azzurro per sentirsi subito meglio”

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Cena in ristorante e pernottamento.

7° Giorno : Favignana

Prima colazione in hotel.

Giornata libera da dedicare alla scoperta della splendida Favignana o per rilassarsi nelle splendide acque cristalline del posto. Possibile effettuare un altra escursione in barca per fare il periplo dell’isola, informazioni  in loco.

Senza dubbio è emozionante fare il periplo dell’isola in barca e ammirare le dolomitiche pareti del versante occidentale, raggiungere le numerose grotte a pelo d’acqua che si aprono splendide e dai colori ineguagliabili.

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Favignana ha una costa molto varia che corre per circa 33 km e che è un continuo alternarsi di rocce alte e basse con sabbia fine, di colore bianco e rosa, dalle quali ci si può tuffare in un mare trasparente e ricco di aragostepolpi, molte varietà di “pesce bianco” (ricciola, salpa, sarago, scorfano), il “pesce azzurro” (il ‘cicireddu’ e la sarda).

Un paradiso naturale insomma, che possiede tutta una serie di calette nelle quali si può godere un mare incontaminato e un panorama mozzafiato, a cominciare dalla Cala Rossa, uno dei simboli dell’isola con il suo mare di colore turchese, in contrasto con le bianchissime pareti dei fondali.

Situata tra Punta Marsala e Punta Fanfalo c’è pure la Cala Azzurra con i suoi fondali bianchi; da non perdere il Bue marino, un tempo rifugio della foca monaca, luogo ideale per prendere il sole.

Nel tardo pomeriggio e in tempo utile, trasferimento in location ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO  per un apericena davvero speciale, dove degusterete le specialità del posto, con vini locali e in ogni caso vini biologici e di nicchia, e con un calice in mano, musica in sottofondo, ammirerete un tramonto incredibile.

Rientro in hotel e pernottamento.

 

8° Giorno : Favignana -Palermo – Roma

Prima colazione in hotel. Ancora quale ora di tempo libero,prima del trasferimento al porto e imbarco aliscafo diretto  a Trapani e a seguire trasferimento con bus privato, presso aeroporto di Palermo  e operazioni di imbarco volo diretto a Roma  ,e altri passeggeri proseguono per la destinazione finale.

Arrivo e fine dei servizi.

 




EGADI: FAVIGNANA MARETTIMO LEVANZO luglio

Quello delle Isole Egadi è un incantevole arcipelago della provincia di Trapani che comprende FavignanaLevanzo e Marettimo e i due isolotti di Maraone e Formica. Galera e Galeotta e Il Fariglione.

Qui il mare con i suoi tesori sono talmente preziosi da essere difesi da quella che è l’area marina protetta più grande d’Europa, l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.

Patrimonio naturale e culturale non solo della Sicilia, ma dell’intera penisola italiana, Favignana vanta di una lunga storia fatta di tradizioni, pesca e commercio marittimo.Negli ultimi anni, l’isola ha beneficiato del grande sviluppo turistico, grazie alla valorizzazione dei suoi meravigliosi paesaggi, del mare cristallino e dell’ottima cucina locale.

Favignana, con una superficie inferiore a 20 km2, racchiude tanti tesori assolutamente da non perdere durante la tua vacanza.

Tra le proposte per gli appassionati di arte, storia e cultura spiccano l’ex stabilimento Florio di Favignana e l’Aquarium di Favignana, Villa Florio e il Castello di Santa Caterina. Chi invece ama il mare e le escursioni non può fare a meno di fermarsi alle Grotte Bue marino, alla Grotta perciata e a Cala Rotonda con l’Arco di Ulisse.

All’interno della Riserva Naturale delle isole Egadi, immersa nelle acque turchine del Mar Mediterraneo, Marettimo si presenta come la più bella isola dell’arcipelago egadiano, tanto che le guide turistiche internazionali l’hanno definita, a ragion veduta, la ‘perla del Mediterraneo’.

Proprio per il blu intenso delle sue acque incontaminate, per i fondali ricchi di vita e di colori, per l’enorme quantità di grotte naturali marine o a mezza costa (circa 400), l’isola può essere considerata un autentico paradiso terrestre. Il suo mare limpido e cristallino rappresenta la felicità dei turisti che, durante la stagione estiva, arrivano qui per fare il bagno e prendere la tintarella o fare gite in barca.

Levanzo- La più piccola fra le tre isole delle Egadi, offre suggestive e appartate spiaggette di sassi e sabbia localizzate lungo il sentiero che porta al Faraglione. Nella parte sud-est dell’isola il visitatore potrà apprezzare e godere le splendide acque di due cale, raggiungibili sia da terra che da mare: Cala Fredda, contraddistinta da una spiaggia di sassi e un comodo scivolo, e la più selvaggia Cala Minnola.Famosissima è la Grotta del Genovese risalente al paleolitico-neolitico con i suoi splendidi graffiti e pitture presenti sulle pareti. Alcuni di essi raffigurano animali che l’uomo primitivo si augurava di cacciare, mentre altri raffigurano figure impegnate in una danza rituale, a testimonianza di luogo adibito alla sfera magico-religiosa della vita degli uomini primitivi che lo abitavano. Infine è importante ricordare che nei pressi di Levanzo nel 241 a.c fu combattuta la battaglia delle Egadi che vide impegnati i cartaginesi guidati da Annone contro i romani guidati da Caio Lutazio Catulo. Questi ultimi, nascondendosi nella parte nord dell’isola,riuscirono a prendere di sorpresa i cartaginesi provenienti da Marettimo e a vincere.

Il periodo ideale per una breve fuga è questo: lontano dal turismo estivo la mente si espande. L’accoglienza siciliana abbraccia gli ospiti con generosità, dolce come la ricotta dei cannoli, piena come il sapore delle busiate, i lunghi maccheroni tipici del trapanese. Gabbiani ordinatamente in fila vi  attendono sul molo di Favignana. L’aliscafo attracca lentamente, dopo solo quaranta minuti di navigazione da Trapani. Monte Santa Caterina sullo sfondo osserverà silenzioso il vostro arrivo.

Ubicato nella cittadina dell’isola Favignana, il Mulino Resort presenta una struttura nuova ed elegante che offre servizi quali WiFi nelle aree comuni della struttura e il parcheggio privato. Tutte le camere sono dotate di una TV LED e di un bagno privato con un set di cortesia, pensati per garantirvi un comfort maggiore.

link hotel :https://www.ilmulinofavignana.it/


SONO PREVISTI VOLI DA TUTTA ITALIA

 

1° Giorno : Roma -Palermo – Favignana

Ritrovo dei partecipanti presso l’aeroporto e operazioni d’imbarco volo  diretto a Palermo ,da dove seguirà trasferimento  in bus privato  al porto di Trapani per imbarco diretto  a Favignana.

“La strada che conduce in piazza ci dà il benvenuto con sorrisi, profumo di caffè e dolci ancora caldi. La luce è gialla, ocra, oro, arancio, complementare con il blu tutto intorno. I colori appaiono vividi come in un film di Salvatores.”

Assegnazione delle camere e tempo libero a disposizione per  relax. Cena in ristorante  e pernottamento in hotel.

Favignana, la grande farfalla. Il mare limpido, le deliziose calette, i colori e i profumi della macchia mediterranea

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La più grande delle isole è Favignana, dalla caratteristica forma di una farfalla con le ali spiegate sulle acque del Mediterraneo, che con i suoi 19,8 Kmq è situata proprio di fronte alle isole dello Stagnone e all’aeroporto di Trapani Birgi.

L’isoletta si raggiunge in circa un’ora di navigazione via nave e in mezz’ora via aliscafo. Il panorama è molto vario anche per la presenza di cave di tufo, utilizzate un tempo per estrarre il materiale con il quale sono state edificate tantissime abitazioni in Sicilia e nel Nord Africa.

2° Giorno  : Favignana

Il giardino dell’impossibile” di villa Margherita

Prima colazione in hotel. Mattinata tempo libero per una passeggiata nella splendida Favignana o per concedersi del relax, in spiaggia o in piscina. Pranzo libero.

 

Nel pomeriggio visita guidata allo splendido giardino dell’impossibile” di villa Margherita. 

E’ una bellissima passeggiata nel giardino ipogeo allestito nelle antiche cave di calcarenite (pietra chiamata comunemente tufo) all’interno di villa Margherita. Sono circa 35mila mq. di giardino inaspettato carico di colori, profumi, ed emozioni in un ambiente creato da antichi maestri “i pirriaturi“, cavatori di “tufo”, vanto, storia ed identità dell’isola di Favignana.

 

                                        Una visita che vi lascerà senza parole.

Rientro in hotel, cena in ristorante e pernottamento.

 3° Giorno : Favignana-Levanzo-Favignana

A Levanzo, tra Cala Minnola e Capo Grosso

Dove i Romani sconfissero i Cartaginesi ponendo fine alla I Guerra Punica

Dopo la prima colazione in hotel, imbarco per un altra gita marinara che ci condurrà a Levanzo.

Con una superficie emersa di appena cinque chilometri quadrati, Levanzo è la più piccola delle isole Egadi e geologicamente la più antica. La sua formazione risale infatti, al periodo triassico cioè a circa 200 milioni di anni fa. L’isola ha una natura prevalentemente montuosa, con coste alte a strapiombo sul mare ed è costituita fondamentalmente da rocce calcaree bianche che presentano numerose grotte.

 

In queste acque ricche di storia, il 10 marzo del 241 a.C, si svolse uno dei più grandi scontri navali di tutti i tempi, in cui i romani distrussero la flotta cartaginese mettendo fine alla Prima Guerra Punica. Immersa nella quiete di una natura da sogno, l’isola è un luogo incantato che emerge da un mare cristallino e incontaminato dove e possibile trascorrere una vacanza all’insegna del relax. Si tratta di un’autentica oasi di pace, lontana dai circuiti del turismo di massa, con pochi negozi, senza discoteche, con un piccolo centro abitato a Cala Dogana dove ci si può deliziare delle tante specialità gastronomiche.

“Voglia di una giornata senza auto, senza rumore. È questo lo spirito con cui dirigersi verso la più piccola delle Egadi, per una parentesi di natura totale e dolce far niente. Dalla barca, Cala Dogana sembra il paese di un libro illustrato, adagiato su una distesa di azzurro irreale. Trapani è lontana milioni di chilometri… All’approdo, la mente si concentra sul movimento alato dei piedi, intorno solo il rumore della natura…

Si raggiunge Cala Minnola e ci si concede una lunga pausa, per riempirsi gli occhi di macchie blu, verde e marrone, stesi sulle panchine fra gli alberi della pineta. Si resta immobili per un tempo indefinito, incantati delle cicale. Le narici si riempiono di aghi di pino.”

Arrivati a Levanzo, chi lo desidera, seguendo il versante occidentale dell’isola , tra panorami mozzafiato e angoli pieni di fascino si può raggiungere la Grotta del Genovese, i cui graffiti, databili intorno al 9200 a.C., testimoniano la presenza di una comunità dedita alla caccia e alla pesca del tonno. La grotta, scoperta nel 1949, si può raggiungere via terra con tanto di guida in circa due ore a piedi o su un somaro oppure via mare.

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Giro in barca dell’isola con sosta per il bagno.

Al termine rientro a Favignana per la cena in ristorante e pernottamento in hotel.

4° Giorno : Favignana – Marettimo – Favignana

Marettimo, una montagna in mezzo al Mediterraneo

Ricchi fondali, grotte e panorami mozzafiato nella Itaca dello scrittore Samuel Butler

Dopo la prima colazione, imbarco  in aliscafo per una gita marinara diretta Marettimo, seconda isola più grande dell’arcipelago. Arrivati al porto,imbarco sulla barca che vi porterà ad effettuare l tour dell’isola via mare.

Il mare e la pesca rivestono ancora oggi un ruolo molto importante per l’economia, tanto che si dice che le barche di Marettimo siano le più belle dell’arcipelago e che sin dall’infanzia i ragazzini crescano a ‘pane e remi’.

L’isola ha l’aspetto di una vera e propria montagna in mezzo al Mediterraneo, un’oasi di quiete e di silenzio fuori dai circuiti del turismo di massa, ma ricca di proposte esclusive dove non circolano auto, c’è solo qualche piccolo esercizio commerciale, una chiesa, qualche locanda e una biblioteca storico-naturalistica molto fornita.

Navigando con la barca,potremo ammirare il  Castello di Marettimo .E’ probabilmente del periodo saraceno la costruzione di una torre di avvistamento sul promontorio di Punta Troia a 116 metri sul livello del mare. Durante la dominazione araba l’isola venne chiamata Gazìrat Malitimah. Attorno al 1140 Ruggero II, re di Sicilia, trasformò la vecchia torre saracena di Punta Troia in un vero Castello a presidio dell’estremità occidentale del regno più ricco e potente del Mediterraneo di quel periodo. Nei successivi periodi di dominazione sveva, angioina e aragonese Marèttimo seguì le sorti della Sicilia, accentuando un isolamento che ebbe il culmine durante il lungo dominio spagnolo, quando la parte di ponente dell’isola divenne ricettacolo di pirati e corsari di tutte le risme, con una prevalenza di quelli saraceni. I pochi abitanti erano costretti a vivere in grotte e l’unico vero presidio del potere centrale era costituito dal Castello e dalla sua sempre più esigua guarnigione. Nel 1637 la Corona spagnola, in bancarotta per le continue guerre, cedette l’arcipelago delle Egadi al marchese Pallavicino di Genova.Nel 1651, al largo tra Marèttimo e Lèvanzo, verso nord-est, venne trovato un grosso banco di coralli, e l’isola ospitò le barche dei corallari trapanesi, che passavano la notte allo Scalo Maestro, sotto la protezione della guarnigione del Castello di Punta Troia. Fu alla fine del XVIII secolo che l’isola cominciò a essere popolata in pianta stabile. In quel periodo il sovrano Ferdinando IV di Borbone, spinto dall’illuminato viceré Caracciolo, aveva iniziato timidi tentativi di riforma dello Stato e di valorizzazione dei territori del regno. Con la Rivoluzione francese, sotto il viceré Caramanico, il “Real Castello del Maretimo” divenne orrida prigione, soprattutto per prigionieri politici: nel 1793, in tempi di repressione antigiacobina e grande carestia, il Castello contava ben 52 prigionieri politici, ammassati in una prigione ricavata in una vecchia cisterna detta “la fossa”. Le condizioni della prigione vennero descritte nelle sue Memorie da Guglielmo Pepe, qui rinchiuso dal 1802 al 1803. Dal settembre del 1822 al giugno del 1825 la fossa di Marèttimo ospitò il marchigiano di Sant’Angelo in Pontano Nicola Antonio Angeletti, carbonaro oppositore del Regno di Napoli, che ci ha lasciato una dettagliata pianta da lui stesso disegnata su come era organizzato il forte di Marèttimo. Nella fossa furono rinchiusi anche il foggiano Nicola Ricciardi; il pittore siracusano, ma napoletano di origine, Antonio Leipnecher; e Gennaro Petraglione. E poi il napoletano Ferdinando Giannone, Carmine Curzio, il palermitano Bartolomeo Milone, il sacerdote don Pasquale Barbieri e l’arciprete Vincenzo Guglielmi (o di Gugliemo) di Andretta, in provincia di Avellino, trucidato nella fossa assieme all’avvocato Nicolò Tucci “per un gioco di parole malamente interpretate dai militari di guardia” .Nel 1844 il re Ferdinando II, dopo averlo ispezionato, abolì il Castello. Insieme cadde in rovina la vicina chiesetta dedicata a Sant’Anna e la cappelletta dedicata a Maria SS. delle Grazie, unico luogo sino a quel momento in cui i marettimari potevano ricevere i sacramenti. A metà Ottocento gli abitanti di Marèttimo lasciarono le grotte e cominciarono a costruire le loro casette di tufo. I Florio, con le loro iniziative, stavano facendo rifiorire le Egadi con le tonnare e la coltivazione dei campi, ma per Marèttimo ciò non bastò: le condizioni della comunità marettimara erano tali che cominciò, inarrestabile, il flusso migratorio “di qua e di la dal Mare” verso il Nord Africa, il Portogallo e, successivamente, le Americhe fino alle gelide acque dell’Alaska per la pesca al salmone. Oggi il centro abitato è racchiuso in un unico agglomerato non più lungo di 300 metri circa e largo 200. I residenti vivono per la maggior parte di turismo, ma in un non lontano passato la gran parte della popolazione era costituita da validissimi pescatori e naviganti, esperti salatori di pesce e, non ultimo, da bravi agricoltori e apicoltori.

La giornata prosegue con escursione in barca ,per conoscere  e ammirare le + belle cale dell’isola.

Pranzo in ristorante  a base di specialità del posto, e ovviamente di pesce pescato del giorno.

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 Rientro a Favignana nel tardo pomeriggio in aliscafo ,cena in ristorante e pernottamento .

5° Giorno : Favignana

Passeggiata nell’antico rione di Favignana sulle tracce della famiglia Florio

Dopo la prima colazione   alla visita degli edifici più illustri dell’isola, legati per sempre al nome dei Florio. Visiteremo l’immenso stabilimento Florio dove si svolgeva la lavorazione del tonno, ora area museale gestita dal comune. Una visita all’ex Stabilimento Florio è indispensabile per coloro che vogliano vivere un viaggio nel florido passato della tonnara e di quello che rappresentò per lo sviluppo dell’isola di Favignana. L’ex stabilimento Florio è un vero gioiello di archeologia industriale.

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La storia di Favignana è legata a filo doppio a quella della tonnara Florio, uno straordinario esempio di architettura industriale dove veniva lavorato e conservato il pesce e soprattutto il tonno. I Florio, durante la mattanza, si trasferivano in un palazzo vicino al porto che ancora oggi porta il loro nome, costruito nel 1876 dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda per esaltare la potenza e la ricchezza della loro famiglia. Esso non era solo il luogo dove venivano custodite le attrezzature, le ancore e le barche della mattanza in quella che diventò una delle più fiorenti industrie di lavorazione conserviere del tonno, ma rappresenta anche la storia della famiglia Florio e del suo intrecciarsi con la vita degli isolani, che trovarono riscatto sociale dalla povertà e fonte di sussistenza economica.

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Visiteremo il palazzo Florio, uno splendido edificio in stile neogotico, costruito nel 1878 su progetto di uno dei più famosi architetti dell’epoca, Damiani Almeyda. Pur presentandosi esternamente come un palazzo signorile ed aristocratico, all’interno lo stile serioso del neogotico è reso più leggero e allo stesso tempo elegante dagli arredi in stile liberty e da splendidi ferri battuti, opera della fonderia Oreta dei Florio. Il palazzo era collegato da sotterranei ai Pretti dove erano collegate le cucine, le scuderie e le stanze della servitù. Il palazzo non fu solo la residenza della famiglia Florio, ma anche luogo dove venivano ospitati personaggi illustri invitati a Favignana durante il periodo di mattanza, la cruenta e allo stesso modo suggestiva pesca dei tonni. Il palazzo non rappresentava solo una meta mondana e vacanziera per la famiglia Florio e i suoi ospiti, ma anche rifugio dallo stress e dai dispiaceri della vita. Proprio qui Donna Franca trascorse un lungo periodo dopo la morte della figlia Giovanna.

Una visita al Palazzo Florio, da poco restaurato, è certamente un’esperienza da non perdere per respirare aria di storia e di arte che regalano emozioni uniche. La giornata non finirà qui perchè visiteremo anche la  Chiesa Madre, dedicata alla Madonna dell’Immacolata Concezione, con la sua forma a croce, collocata in una posizione decentrata rispetto alla piazza per permettere la vista del mare e il tiro dei cannoni da Forte San Giacomo (che oggi è stato adibito a carcere).La Chiesa custodisce un prezioso crocifisso in legno dell’VIII secolo ed una statua in marmo dedicata a Sant’Antonio da Padova.

Passeggiata nell’antico quartiere S.Anna.Al termine delle visite pranzo libero e pomeriggio libero per attività individuali.

 

Al termine rientro in hotel, cena in  agriturismo e aperitivo al tramonto e pernottamento.

6° Giorno : Favignana

Prima colazione in hotel. Mattinata a disposizione per relax o qualsiasi visita vogliate fare, e soprattutto godere del mare incredibile. Pranzo libero.

“A poche pedalate dal porto, l’isola a forma di farfalla dispiega le sue ali. Cactus e fichi d’India si affacciano dai muretti delle case. Pedalando verso Cala Azzurra il percorso conduce nell’entroterra, fra strade polverose e antiche tufare. Una sosta senza fretta, per guardare giù e assorbire il silenzio. L’aria odora di mirto e di ginepro. Intorno, nessuno. A poca distanza dalle tufare, qualche casa solitaria. Una sedia in plastica davanti ad una soglia. Qualche persona anziana cammina a bordo strada, un golf sulle spalle, le mani dietro la schiena.

Arrivati a Cala Azzurra il blu si spalanca, indisturbato. Il mare è fresco per un bagno, ma è sufficiente restare lì ad osservare le gradazioni di azzurro per sentirsi subito meglio”

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Cena in ristorante e pernottamento.

7° Giorno : Favignana

Prima colazione in hotel.

Giornata libera da dedicare alla scoperta della splendida Favignana o per rilassarsi nelle splendide acque cristalline del posto. Possibile effettuare un altra escursione in barca per fare il periplo dell’isola, informazioni  in loco.

Senza dubbio è emozionante fare il periplo dell’isola in barca e ammirare le dolomitiche pareti del versante occidentale, raggiungere le numerose grotte a pelo d’acqua che si aprono splendide e dai colori ineguagliabili.

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Favignana ha una costa molto varia che corre per circa 33 km e che è un continuo alternarsi di rocce alte e basse con sabbia fine, di colore bianco e rosa, dalle quali ci si può tuffare in un mare trasparente e ricco di aragostepolpi, molte varietà di “pesce bianco” (ricciola, salpa, sarago, scorfano), il “pesce azzurro” (il ‘cicireddu’ e la sarda).

Un paradiso naturale insomma, che possiede tutta una serie di calette nelle quali si può godere un mare incontaminato e un panorama mozzafiato, a cominciare dalla Cala Rossa, uno dei simboli dell’isola con il suo mare di colore turchese, in contrasto con le bianchissime pareti dei fondali.

Situata tra Punta Marsala e Punta Fanfalo c’è pure la Cala Azzurra con i suoi fondali bianchi; da non perdere il Bue marino, un tempo rifugio della foca monaca, luogo ideale per prendere il sole.

Nel tardo pomeriggio e in tempo utile, trasferimento in location ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO  per un apericena davvero speciale, dove degusterete le specialità del posto, con vini locali e in ogni caso vini biologici e di nicchia, e con un calice in mano, musica in sottofondo, ammirerete un tramonto incredibile.

Rientro in hotel e pernottamento.

 

8° Giorno : Favignana -Palermo – Roma

Prima colazione in hotel. Ancora quale ora di tempo libero, prima del trasferimento al porto e imbarco aliscafo diretto  a Trapani e a seguire trasferimento con bus privato, presso aeroporto di Palermo  e operazioni di imbarco volo diretto a Roma  ,e altri passeggeri proseguono per la destinazione finale.

Arrivo e fine dei servizi.

 




PANTELLERIA TRA SOLE MARE PASSATO E STORIA

Un gioiello incastonato nelle acque del Mar Mediterraneo tra la Sicilia e le coste della Tunisia, Pantelleria è un’isola meravigliosa che saprà conquistarvi con le sue bellezze naturali e le sue atmosfere suggestive e portatrici di una affascinante cultura arabeggiante.

Conosciuta anche come la Perla Nera del Mediterraneo per le colate laviche che caratterizzano il paesaggio: l’isola di Pantelleria è infatti di origine vulcanica, sebbene oggigiorno i fenomeni vulcanici sono ridotti a acque calde e soffioni di vapore, e l’ultima eruzione risalga al XIX secolo.

Sul suo territorio si fondono in perfetta armonia elementi naturali dal fascino incontaminato e architetture create dall’uomo. Ciò è possibile grazie ai dammusi, le tipiche abitazioni dell’isola costruite in epoca araba nel rispetto dell’ambiente circostante, progettate non per imporsi sul territorio, ma per adattarsi e fondersi con esso, un chiaro esempio di architettura sostenibile.

Così, se volete creare un piacevole intermezzo tra le giornate in spiaggia o a bordo piscina, potrete avventurarvi alla scoperta dei siti archeologici dell’isola di Pantelleria, come quelli che compongono l’area di l’area di Mursìa e Cimillia, oppure le collinette di San Marco e Santa Teresa, dove potrete ammirare la stupefacente acropoli romana. Qui, nell’anno 2003, furono rinvenute delle teste di statue romane risalenti al I secolo d.C.

L’isola di Pantelleria ha molto da offrire come potete vedere, sia agli amanti delle vacanze all’insegna del relax che agli appassionati di storia e cultura. Anche dal punto di vista gastronomico troverete delle gradevoli sorprese: una cucina legata alle radici rurali con influenze della cultura marinara, che vi saprà regalare sapori unici. Piatti che prediligono verdure, legumi e pesce, elementi classici della dieta mediterranea. Dal pesto pantesco, realizzato con i capperi al sale di Pantelleria, all’insalata pantesca, a base di verdure e sgombro, fino al bacio pantesco, invitanti frittelle a base di ricotta e scaglie di cioccolato, la degna conclusione di un pasto da gourmet. Senza dimenticare di sorseggiare un buon Pantelleria Zibibbo dolce, vino spumante che può essere prodotto solo sull’isola, dalla tipica vite ad alberello, tipo di coltivazione caratteristica dell’isola.

Emozionante lo spettacolo delle sue coste, le trasparenze e i riflessi delle onde sugli scogli neri dalle forme capricciose.
Le distese verdi che dall’entroterra si protendono imponenti verso il mare, le spiaggette incantate di Dietro Isola nascoste da strapiombi vertiginosi, le numerose affascinanti e misteriose grotte marine, si aprono sulla scena d’una natura incontaminata.

Non siamo esagerati quando ti diciamo che un giro dell’isola a Pantelleria è d’obbligo perché ti permette di ammirare l’isola da un punto di vista completamente diverso e soprattutto invisibile da terra. Grotte, piccole spiagge fra le insenature e faraglioni faranno da sfondo ad un’intera giornata attorno all’isola. Non è escluso che, lungo il tragitto, sarai accompagnato da delfini e tartarughe di passaggio. Ballata dei Turchi, le acque calde di Nikà, Martingana, il faraglione di Dietro Isola, la grotta dell’amore…tutti piccoli tesori nascosti e accessibili solo dal mare!

Non esiste un vero e proprio Parco Archeologico dell’isola ma è chiaro che il suo territorio, in passato, svolse un ruolo fondamentale soprattutto nei traffici commerciali del Mediterraneo. Ricordiamo così il popolo dei Sesioti che sbarcarono sull’isola 5000 anni fa, i Cartaginesi da cui deriva l’antico nome di Cossyra, i Romani e i Bizantini, gli Arabi, i Normanni, gli Angioini, gli Aragonesi, i Turchi e i Borboni.

Per rendere il soggiorno piacevole  ,le cene non sono previste in hotel,ma ogni sera un ristorante diverso.

Questo ci permetterà di poter gustare le diverse specialità dell’isola e poter confrontare ogni sera una pietanza diversa.

Potrai gustare piatti tipici panteschi e mediterranei .Avrai a disposizione una scelta di piatti a base di pesce, carne e verdure ed una selezione dei migliori vini locali e siciliani

……….dalla vite di Zibibbo si ricava il famosissimo Passito di Pantelleria, oggi riconosciuto in tutto il mondo, ma anche dolcissime marmellate ed elisir. Altro prodotto di eccellenza sono i Capperi di Pantelleria IGT che le aziende locali trasformano in gustosi e sfiziosi paté. Che dire invece dell’insalata pantesca o dei Mustazzoli? Del cous cous, del pesto e del bacio pantesco? Non vi anticipiamo niente, vi diciamo solo che ve ne ricorderete per sempre.

 

Una scelta di comfort e relax in dammuso vista mare  dal patio.

Pantelleria Dream Resort, situato nell’anfiteatro più bello dell’isola, di fronte all’Arco dell’Elefante, non poteva che essere fatto di case quadrate, i tipici Dammusi dell’isola con i loro muri di pietra vulcanica spessi un metro e mezzo e i tetti dolcemente arrotondati.
Riparati tra le pietre nere, gli ulivi con il loro colore grigio-verdastro, gli alberi di limone e le bouganville colorate.

Il Pantelleria Dream Resort è la base ideale per dipanare il fascino misterioso dell’isola. Il resort, che si estende su 4 ettari investiti a piante grasse, viti, olivi locali, distese di rosmarino, aranci e limoni, è popolato da dammusi terrazzati che guardano il mare infinito.
Qui ti aspetta un ristorante panoramico dal quale ammirare un mare superbo mentre si è calati in uno dei vari percorsi enogastronomici proposti oltre che alle due piscine relax di cui una a sfioro sull’immensità del mare.
Il Resort è ubicato in uno dei tratti di costa più rinomati di Pantelleria, tra Cala Tramontana e Cala Levante.

Un luogo dove rilassare il tuo corpo e la tua mente godendo di un atmosfera unica.

 

 

 1° Giorno-Roma o altri aeroporti-Pantelleria

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e operazioni di imbarco volo diretto a Pantelleria con scalo via Palermo.

Arrivo e trasferimento in hotel.

Tramonto dal Pantelleria Dream Resort.

Cena e pernottamento in hotel.

Pantelleria Dream Resort 4****

Pantelleria, la Guardia Costiera bonifica Cala Tramontana, Cala Levante e Nadir

Cala Levante

Comune della Sicilia - Pantelleria - Typical Sicily

Arco dell’Elefante.

La Vostra sistemazione in dammuso, è vicina a Cala Tramontana e Cala Levante ,facilmente raggiungibili a piedi con una camminata di 10 minuti,e vicini al famoso Arco dell’Elefante.

A Cala Levante vi è anche un bel bar ristorante con terrazza panoramica ,dove volendo ,si può anche pranzare.

 2° Giorno-Giro in barca intera giornata pranzo in barca

Prima colazione in hotel. Oggi ci aspetta un bellissima intensa gita in barca per tutto il giorno, pranzo incluso a bordo.

Iniziando il giro dell’isola in barca a Pantelleria in senso antiorario dal porto principale di Pantelleria, verso la località Arenella e Punta Sidere, la costa si presenta bassa e accessibile, ma diventa subito frastagliata a Cala Modica in località Mursia. Tuttavia la presenza di numerose calette rende agevole l’accesso al mare.

Si prosegue per Punta Fram, la costa qui originatasi dall’eruzione del cratere di Gelkamar, è nera e frastagliata. Se in alcuni punti degrada dolcemente verso il mare, in altri vi cade a strapiombo, originando alcune grotte molto alte nelle quali è possibile entrare con la barca.

PANTELLERIA TRAIL - Nowrun

Proseguendo si costeggia la marina di Suvaki, bassa, liscia e facilmente accessibile anche da terra.
Immediatamente dopo, la costa si alza e ripiega in una caletta, Sateria, dove si trova anche l’omonima grotta con le sorgenti d’acque termali usate fin dall’antichità.

Continuando la navigazione, dopo Punta Pietra Rotonda, si incontra un’altra grotta, la Grotta dello Storto e subito dopo si arriva in località Punta Tre Pietre. La costa è molto varia, scogli frastagliati, seguiti da pietre lisce “balate”, rendono agevole l’accesso al mare anche arrivando da terra. Superato il porto di Scauri, dove in una caletta facilmente raggiungibile con la barca si trova una grotta con una sorgente di acqua termale, la costa si fa subito alta e a strapiombo.

In alcuni tratti, come nella spettacolare altura di San Gaetano, i terrazzamenti agricoli arrivano quasi fino al mare. La costa che da qui arriva fino alla Punta del Russo di Nikà è mediamente alta, la vegetazione rigogliosa lambisce gli scogli e sono innumerevoli le insenature dí facile approdo.

Arrivati a Nikà, si può godere di uno dei paesaggi più spettacolari e surreali di Pantelleria. La costa alta e frastagliata s’interrompe bruscamente facendo posto ad un’insenatura, il porticciolo di Nikà, comodo riparo per barche di pescatori. Particolarmente interessante e tappa obbligata di un giro intorno all’isola è la sorgente di acqua termale nell’insenatura sotto il costone di Nikà, dove la temperatura dell’acqua nella parte più interna raggiunge anche i 70 gradi.

La costa qui, da Punta Garretta a Punta Polacca, continua ad essere molto alta fino a raggiungere nell’altura di Salto la Vecchia i 282 metri sopra il livello del mare. Spettacolari sono le forme bizzarre che la lava, il mare e il vento hanno disegnato. Particolarmente nota una che ricorda la forma di un cammello.

Numerose sono anche le spiaggette solitarie alla base delle alture. Nell’insenatura tra Punta Molinazzo e Punta Sciaccazza, nella parete di roccia che cade a strapiombo sul mare, si apre un’altra grotta, la Grotta dell’Amore.

Siamo già a Dietro Isola. Continuando si arriva nella stupenda Cala di Balata dei Turchi, molto comoda per lo sbarco, usata fin dai tempi dei pirati, immersa tra il verde della macchia mediterranea e il nero dell’ossidiana.

Più avanti “i scugghitti”, gli scoglietti, che emergono di qualche centimetro dal mare, poco distanti dalla costa e da Punta Li Marsi. Qui vicino la bellissima Grotta delle Sirene e il porticciolo di Dietro Isola, un’insenatura che offre un sicuro riparo dai venti settentrionali A seguire, con la costa sempre alta e frastagliata, Cala Rotonda e la Martingana.

Proseguendo il giro dell’isola in barca a Pantelleria la costa diventa più bassa e c’è anche un piccolo approdo per pescatori. Continuando la navigazione si passa per Punta Kharace e Punta Salina e si scorge il Faraglione di Dietro Isola, detto “u ficudignu”, il ficodindia, perché ricoperto da piante omonime. Numerosissime e bellissime sono qui le grotte, come quelle di Punta del Curtigliolo o di Cala del Formaggio e Punta Galera.

Nel tratto di costa dopo Punta del Duce si apre una serie di grotte molto suggestive, “i Macasenazzi“, dalla forma simile a enormi magazzini, separati da imponenti colonne di pietra. Da qui già s’intravede il dorso del bellissimo Arco di Levante, l’Arco dell’Elefante, un promontorio dalla forma simile alla testa di un enorme elefante con la proboscide immersa nel mare. La costa è mediamente bassa, liscia e l’accesso al mare da terra è facilitato da un’apposita strada.

Di fianco la pittoresca Cala Levante, con un piccolo molo di pescatori, divisa da Cala Tramontana da un promontorio, Punta Tracino, di fronte al quale il Faraglione. Di lato a Cala Tramontana, Punta Rubasacchi e più avanti Punta Zinedí. La costa continua ad essere molto alta fino a Cala Gadir, un pittoresco e molto suggestivo porticciolo di pescatori, dove si trovano anche alcune sorgenti termali.

Seguono Punta Liscetto, Punta Falconetto, la splendida Cala Cottone e Punta Spadillo, con la Grotta di Deki. L’insenatura che segue è Cala Cinque Denti. La costa è alta e frastagliata e al suo interno, pochi metri sopra il livello del mare, tra enormi massi si trova un laghetto di acqua marina, il Laghetto delle Ondine.

Poco più avanti, invece, un piccolo arco alla base della scogliera conduce in una stupefacente insenatura chiamata la Scarpetta di Cenerentola. Da qui in poi la costa si fa bassa, gli scogli lisci e facilmente accessibili da terra. Un tratto di costa liscia è la spiaggia delle “Balate” o Kattibucale, che arriva fino all’altura di Punta Pozzolana.

Più avanti Cala Campobello e proseguendo Punta Karuscia, con l’omonima cala. Successivamente Punta Mordomo e la Cala di Buemarino dove la costa è bassa e liscia, quindi facilmente accessibile.

Alla Scoperta di Pantelleria! | Cral Poste Lombardia 3

Prima di rientrare nel porto di Pantelleria, Punta San Leonardo. Trasferimento in hotel.

Cena in ristorante e pernottamento.

Tratto da: “Pantelleria – Comune di Pantelleria, Assessorato al Turismo”.

 3° Giorno-Pantelleria

Prima colazione in hotel. Partenza per la scoperta di Pantelleria e le sue bellezze – un percorso perimetrale con varie tappe nelle località più importanti dal punto di vista storico e paesaggistico per conoscere bene l’isola – la prima sosta sarà al meraviglioso Lago di Venere e nella sottostante contrada di Bugeber, verso la quale ci dirigeremo per una panoramica paesaggistica – si continua fino a Cala Gadir, un porticciolo di pescatori famoso per le sue sorgenti calde – proseguiamo per la splendida Cala Levante e il suo faraglione fino all’imponente Arco dell’Elefante – dopo qualche chilometro, ammireremo dei bei panorami dalla Balata dei Turchi e più avanti, l’impressionante precipizio di Saltolavecchia – si raggiunge quindi la contrada di Scauri per visitare la Grotta dei Gabbiani e l’omonimo porticciolo – rientro in hotel – pomeriggio libero per relax e attività balneari – cena e pernottamento.

“L’ambiente marino di Pantelleria è uno dei più intatti del bacino del Mediterraneo. Rigorose praterie di poseidonie crescono incontaminate e i fondali corallini sono ricchi di tutti i tipi di gorgonie e del rarissimo corallo nero. Ricchissimi di pesci sono gli splendidi fondali isolani misti a roccia, sabbia e massi e frequenti gli incontri con grossi trigoni, cetacei e delfini. Le zone più adatte per le immersioni sono sicuramente Punta Fram, Scauri, Nikà, Balat dei Turchi, Dietro Isola, Punta Limarsi, Cala Tramontana, Cala Levante, Gadir, Arco dell’Elefante e Punta Spadillo. In alcune di queste zone si trovano anche percorsi archeologici sottomarini gestiti dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.”

Balata dei Turchi - Scopri il Mare e le Spiagge dell'Isola di Pantelleria

 

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

4° Giorno-Escursione Parco Nazionale entroterra mezza giornata.

Prima colazione in hotel. Mattinata libera per attività individuali. Pranzo libero.

Al mattino visita del cuore agricolo dell’isola e dei suoi vigneti a “Zibibbo” Patrimonio Unesco (coltivati con una particolare tecnica ad alberello) –

Pantelleria vanta la presenza di ben 14 chiese, sparse sul territorio. Il periodo che interessa la loro costruzione inizia intorno al XVI sec. per giungere fino ai nostri giorni. Le Chiesette vengono edificate in tutto il territorio, specialmente dove sorgono le contrade, acquisendo il nome di un santo a cui la comunità si rivolgeva per propiziarsi il bene necessario a che la campagna ed il lavoro svolto dall’uomo potessero offrire i propri frutti.
Kuddia Mida, rimane un cuore verde pulsate da ammirare con i propri occhi!

Un itinerario naturalistico e culturale che permette di visitare una delle chiesette pantesche, alcune contrade rurali, le tombe bizantine, Piana Ghirlanda e Kuddia Mida.

“Il Parco Nazionale di Pantelleria è il primo parco nazionale della Sicilia e copre l’80% della superficie dell’isola. È stato istituito ufficialmente a metà del 2016 e racchiude un territorio che coniuga millenni di storia, tradizioni e biodiversità: un legame fra uomo e natura unico nel suo genere.

La posizione strategica al centro del Mediterraneo e la conformazione del territorio hanno fatto di quest’isola un autentico gioiello in cui la natura e l’uomo hanno convissuto e tutt’ora convivono in perfetta simbiosi. Sono proprio questi gli aspetti che il Parco Nazionale di Pantelleria tende a tutelare, valorizzare e promuovere: un territorio la cui antropizzazione rappresenta un esempio straordinario di cura e rispetto per la natura.”

Laboratorio di scrittura di viaggio a Pantelleria 20-27 Giugno 2020 - Scuola del Viaggio - Riflessioni sull'arte di viaggiare e Laboratorio di scrittura e fotografia

 

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

5° Giorno- Gadir

Prima colazione in hotel. Escursione a Gadir (piccolo borgo di pescatori, qui è possibile rilassarsi, praticando il rito del calidarium-frigidarium, antico bagno rituale, dagli effetti rigeneranti e tonificanti, già in voga al tempo dei romani, antichi frequentatori del sito, le acque delle sorgenti, particolarmente dolci ma ricche di sali minerali, servono per curare soprattutto artrosi e reumatismi ed hanno una temperatura non costante che va dai 39°C fino a raggiungere i 50°C) – si prosegue con il Lago di Venere, ecosistema unico al mondo, famoso per i suoi fanghi ricchi di zolfo e le sue vasche sorgive (qui praticheremo la fangoterapia su viso e corpo) – si continuerà per la contrada di Sibà per ammirare l’affascinante Grotta di Benikulà, sauna naturale conosciuta già in epoca bizantina (qui si pratica il cosiddetto bagno asciutto una sorta di bagno turco all’interno di una cavità naturale alimentata dal calore residuo del vulcano) –

Trasferimento presso una cantina del luogo per la degustazione dei vini prodotti in loco e ovviamente per famoso Passito di Pantelleria.

Pantelleria - Donnafugata

Da un paio di anni l’UNESCO ha inserito la coltura della vite ad alberello di Pantelleria nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità. Un riconoscimento che ha reso orgogliosi i contadini che da secoli tramandano questa importante tecnica agricola, unica nel suo genere. Dalla vite di Zibibbo si ricava il famosissimo Passito di Pantelleria, oggi riconosciuto in tutto il mondo, ma anche dolcissime marmellate ed elisir.

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

6° Giorno – Pantelleria

Prima colazione in hotel.

Escursione giornaliera nell’entroterra per scoprire le bellezze più nascoste dell’isola, le sue contrade e i suoi molteplici siti archeologici, un vero itinerario in grado di farci addentrare nelle tradizioni e nel folclore del popolo isolano – la prima visita è alle Tombe neolitiche denominate Sesi – giro tra gli interessanti monumenti megalitici di grande portata storica, risalenti a circa quattro millenni fa – proseguimento per l’Acropoli di S. Marco, circuito comprendente antichissime strutture, resti di abitazioni e luoghi sacri, mura difensive, colonnati, oggetti, cisterne di varie dimensioni all’interno delle quali sono state rinvenute le famose teste imperiali risalente all’età augustea – visita all’antica chiesetta bizantina della Madonna del Rosario in contrada Sibà e salita in cima alla Montagna Grande per ammirare tutta l’isola dall’alto.

Rientro in hotel e pomeriggio a disposizione per attività

Un paradiso a cielo aperto: il lago di Pantelleria è un lago naturale alimentato dalle piogge e dalle sorgenti termali al suo interno, che raggiungono temperature intorno ai 40°-50° C. Il lago di Pantelleria è un cratere naturale di un antico vulcano in località Bugeber. Un grazie particolare a Mariacristina Parenti per la bellissima foto del lago di Pantelleria inviataci tramite la nostra pagina Facebook.

Questa foto invece, scatta durante una calma mattinata di settembre, serve a capire il motivo per il quale, il lago di Pantelleria, lo chiamano “Specchio di Venere”.

 

Il Lago Specchio di Venere, a Pantelleria un lago di benessere

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

7° Giorno-Punta Spadillo

Prima colazione in hotel.

Escursione utile a visitare la bellissima Punta Spadillo (area vulcanica facente parte del Parco Nazionale Isola di Pantelleria) con le sue sbalorditive rocce vulcaniche e le sue insenature a fiordo, le sue piscine naturali e l’omonimo Museo vulcanologico – partenza dall’hotel in Minibus per giungere a Cala Cinque Denti, luogo dovrà avrà inizio la passeggiata, percorreremo un sentiero naturalistico di chiara origine tardo-romana che ci condurrà a Cala Cottone, incredibile caletta-fiordo dove sarà possibile fare un bellissimo bagno ritemprante, a seguire visita del Faro di Punta Spadillo (il più grande dell’isola) e successivamente, visita del Museo Vulcanologico dove il personale della forestale potrà darci numerose delucidazioni sulla “terra-formazione” dell’isola e le sue ultime eruzioni – continueremo il nostro cammino per ammirare dapprima il Laghetto delle Ondine (piscina vulcanica alimentata dalle onde del mare) ed in seguito la splendida Cala Cinque Denti dalle limpidissime acque turchesi –

Le Favare: il respiro dell’isola.

Le Favare sono getti di vapore d’acqua che possono raggiungere anche i 100°C e che fuoriescono da fessure della roccia ad intermittenza, accompagnati qualche volta da emissione di anidride solforosa e da acido solfidrico.

Le rocce alterate dai gas acidi e dal vapor d’acqua caldo hanno assunto nelle vicinanze delle bocche un color rossastro-mattone, visibile già da lontano.

Il vapore a contatto con l’aria più fredda si condensa in goccioline d’acqua che, con un primitivo sistema di canalizzazione, viene raccolta in piccole vasche scavate nella roccia ed utilizzata per abbeverare gli animali da allevamento.

Alla Favara Grande, i contadini, per favorire ed aumentare la condensazione del vapore, hanno ricoperto le bocche terminali con canne e rami secchi di alberi.

Fotografia le favare

 

Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

8° Giorno-Pantelleria-Roma o altri aeroporti.

Prima colazione in hotel. Ancora tempo libero per godere del mare e del sole e del relax.

Trasferimento in aeroporto e operazioni imbarco volo diretto a  Roma via Palermo, o altre destinazioni. Arrivo e fine dei servizi.

 

La quota comprende:

Voli di linea in classe economica franchigia bagaglio 20 kg Roma (o altre città)Pantelleria-Roma

Trasferimenti privati .

Visite guidate come da programma.

7 notti in hotel 4**** camere dammuso vista mare laterale, in trattamento di camera e colazione.

7 cene in ristoranti locali e hotel.

Gita in barca intera giornata pranzo a bordo incluso.

Degustazione di vini in cantina

Assicurazione medica e bagaglio

Assicurazione contro ANNULLAMENTO AL VIAGGIO copre intero costo del viaggio

 

Non comprende:

Tasse aereoportuali 120,00;i pasti e le visite non indicate in programma.

Eventuali biglietti di ingresso da pagare in loco.

Note: non rientrano nel menù il pescato del giorno, piatti a base di aragosta, le crudità di pesce fresco.

CAMERA VISTA MARE

 

 




SICILIA E INFIORATA DI NOTO

Un viaggio per innamorarsi di una terra calda e passionale.

Sotto il Sole di Sicilia, bellezze artistiche e  archeologiche si fondono con la natura viva  dell’Etna ed il profumo di zagara della riviera di Acireale. Una vacanza ricca di susseguirsi di stili e documenti del passato.

il Satiro Danzante a Mazara del Vallo vale da solo il Viaggio

 Un itinerario alla scoperta di una terra dalla storia millenaria, dove convivono testimonianze greche, romane, arabe, normanne e barocche, fino al liberty e al neoclassico.

Palermo con la severità delle chiese e la vivacità dei mercati, la magnificenza di Monreale, i silenzi della Valle dei TempliSegesta e Selinunte ,Isola di Mothia,i mulini di Nubia.Mazara del Vallo con il Satiro Danzante e Cefalu’

 Dalla splendida città barocca di Catania ,a  Ibla ,Noto e Modica il barocco per eccellenza.

La Sicilia e la ricchezza gastronomica, dove confluiscono, le varie tradizioni culinarie delle numerose popolazioni che hanno nei secoli frequentato l’isola: i famosi dolci alla pasta di mandorla, le cassate siciliana, agli arancini di riso…

L’infiorata è una tradizione riproposta annualmente la terza domenica di Maggio. La celebrazione inizia già il Giovedì notte, quando diventa possibile osservare la nascita di questo manto di fiori, mille petali e prodotti vegetali che riempiranno il tracciato di sagome precedentemente creato. L’intera manifestazione, da qualche anno, è infatti organizzata in quattro giorni, permettendo ai turisti e ai cittadini non soltanto di ammirare queste splendide creazioni ma anche di partecipare a numerosi eventi correlati.

Infiorata
Si tratta di un famoso “tappeto fiorito”, che copre la Via Corrado Nicolaci.
Questa serie di bozzetti, progettati e disegnati da artisti locali, sono ispirati ad un singolo tema che viene scelto ogni anno. Tradizione vuole che il bozzetto che rappresenta lo stemma di Noto sia appannaggio dell’Istituto d’arte della città; come opera fuori concorso, essa apre il tappeto fiorito con il primo riquadro.
Il tappeto, di circa 700 mq, richiede l’impiego di circa 400 mila fiori, tra margherite (in prevalenza), rose, garofani e vari fiori di campo, che le campagne netine nel mese di Maggio concedono in abbondanza.

 

 

1° giorno :  Palermo (sono previsti voli da tutta Italia)

 Incontro dei partecipanti in aeroporto e partenza per Palermo. All’arrivo, incontro con la guida locale e visita del centro storico di Palermo e Monreale.

Cosa fare a Palermo - Attrazioni, tour e attività | musement

In particolare si visiterà la Cattedrale in stile Arabo-Normanno, la famosa Cappella Palatina, la Chiesa della Martorana, i Quattro Canti.

Pranzo libero.

Palazzo Reale o dei Normanni - Museo - Museo Storico

Nel pomeriggio attraversando  il Parco della Favorita si raggiungerà  Monte Pellegrino definito da Goethe “il più bel promontorio del mondo”. Visita del Santuario di Santa Rosalia, patrona della città.

Mondello, il mare è tornato balneabile: cosa è successo

Proseguimento per Mondello, borgo marinaro e famosa località turistica balneare, caratterizzata da un golfo sabbioso dai colori tropicali. Tempo libero per una piacevole passeggiata e per gustare i buonissimi gelati artigianali.

Cena e pernottamento .

2° giorno: Paleremo-Monreale – Cefalù-Palermo

 Prima colazione in hotel.  Incontro con la guida locale per la visita di Monreale.

Il Duomo di Monreale a Palermo | Sofitel

Si visiterà il Duomo di Monreale con i suoi famosi mosaici ed il Chiostro Benedettino.

Proseguimento per Cefalù.

10 Cose da Fare e Vedere a Cefalù e Dintorni - Idee di viaggio ...

Pranzo libero  e nel pomeriggio visita Cefalù, pittoresca cittadina del litorale tirrenico,  dominata da una rocca su cui fa spicco la bellissima cattedrale normanna del XII sec.. Percorrendo le vie del centro storico si ammireranno i resti del duecentesco Osterio Magno, che, secondo la leggenda sarebbe stato la dimora di Ruggero II, il Vicolo del Collare dove venivano appesi al muro con un collare di cuoio i bestemmiatori, il Lavatoio Medievale costruito dove probabilmente in epoca romana, erano ubicati i bagni pubblici frequentati anche da Cicerone. Rientro in hotel, cena  e pernottamento.

3° giorno: Palermo -Borgo Parrini-Segesta – Trapani – Erice

Prima colazione in hotel e al mattino molto  presto partenza per Borgo Parrini,borgo onirico in Sicilia.

Borgo Parrini, una Barcellona segreta in provincia di Palermo | www.palermoviva.it

In Sicilia c’è un posto che pochi conoscono, ma che vi consentirà di fare un viaggio onirico tra casette colorate, stradine e mosaici. Fuori dalle rotte turistiche principali, non troppo distante da Palermo, c’è un piccolo paese con le abitazioni ispirate a Gaudì. Si chiama Borgo Parrini ed è una frazione di Partinico

Stradine lastricate, casette colorate e ispirate all’architettura di Gaudì. Borgo Parrini è una piccola meraviglia, sembra un luogo uscito da un sogno che non può mancare nella lista dei posti segreti da scoprire in Sicilia.

Borgo Parrini ha una storia antica ed è un borgo quasi abbandonato, dove vivono poco meno di 20 persone. Le sue origini risalgono agli inizi del ‘600, quando i Padri Gesuiti del Noviziato di Palermo acquistarono le terre in alcuni feudi del territorio di Partinico.

Il borgo, divenuto un paese fantasma, venne recuperato da pochi cittadini che dagli anni ’70 hanno continuato a curare il paese. Fra questi c’è Giuseppe Gaglio che ha recuperato alcune proprietà nel paese, ispirandosi all’architettura di Antoni Gaudì.

Sicilia, sembra un dipinto ma esiste realmente: il meraviglioso borgo Parrini : Funweek

Si prosegue per Segesta, centro archeologico di notevole interesse. Il suo edificio più importante è il Tempio Dorico in ottimo stato di conservazione, che sorge su di un’altura, in un paesaggio lussureggiante e ricco di fascino.

Calatafimi Segesta Festival

Si visiterà inoltre il Teatro Greco del II sec. a.C. interamente scavato nella roccia, conchiglia sospesa nel vuoto, questo gioiello architettonico gode di una posizione impareggiabile. Proseguimento per NubiaSaline e Mulini a vento disegnano un paesaggio suggestivo in cui la luce crea un gioco di riflessi e di colori dovuti all’intensità dei raggi solari ed ai momenti del ciclo di evaporazione delle vasche.

Brunch in mezzo al sale… Visita  del Museo del Sale dove vengono conservati gli antichi attrezzi da lavoro per la coltivazione del sale.

Saline di Marsala e Mothia | Marsala Tours

Proseguimento per Trapani. Passeggiata nelle eleganti vie del centro storico. Qui è tutto un susseguirsi di palazzi storici e chiese di notevole pregio artistico : la Cattedrale, la Chiesa del Purgatorio, in cui sono conservati i sacri Gruppi dei Misteri di Trapani.

Trapani - Fiaip

Nel pomeriggio visita di Erice che conserva intatto il fascino di antico borgo medievale animato da botteghe di artigianato tipico, le ceramiche finemente decorate, i tappeti variopinti tessuti a mano, i tradizionali dolci a base di mandorla e frutta candita. Il centro storico presenta un impianto urbanistico tipico, con piazzette, strade strette e sinuose nelle quali si affacciano bellissimi cortili.

Erice (TP), tra mito e storia: uno tra i borghi più belli e suggestivi della Sicilia

Sistemazione in hotel   zona di Marsala cena e pernottamento.

Marsala è situata nell’area vinicola più importante della Sicilia.

 

Cosa fare la sera a Marsala. Movida, divertimenti e locali consigliati

Passeggiata (facoltativa)serale  nel pittoresco centro storico di questa antica città, che fin dal tempo dei romani ha svolto un ruolo di primo piano nella cultura e nella storia della nostra isola.

Degustazione  per apprezzare il famoso vino che da questa città prende il nome: il “Marsala“.

4° giorno: Mozia – Marsala -Mazara del Vallo- Selinunte-Agrigento 

Prima colazione in hotel. In mattinata visita della rigogliosa isola di Mothia e del suo museo, tra i più interessanti per la conoscenza della civiltà Fenicio/Punica nel Mediterraneo.

Il Giovinetto di Mozia non farà parte della grande esposizione che sarà allestita al Museo Salinas di Palermo” – Notizie Trapani – La Sberla

 

Tutt’intorno, le saline, i mulini a vento e i vigneti, compongono una cornice naturale di grande fascino.

Si prosegue per Mazara del Vallo,dov vi aspetta una delle visite più emozionanti di questo itinerario:

Il Satiro Danzante.

Il Satiro Danzante è una splendida statua di bronzo, prodotto originale dell’arte greca di epoca classica o ellenistica. Si tratta di un’opera molto conosciuta, che affascina ed emoziona lo spettatore grazie alla forza della sua espressività. Le sue dimensioni sono pari a un modello in posizione stante di circa 2,5 metri di altezza. Dovrebbe rappresentare un sileno ma nell’immaginario comune rappresenta un satiro, un personaggio mitologico facente parte del corteo orgiastico del dio greco Dioniso.

 

Satiro danzante - Wikipedia

 

A rendere ancora più affascinante il Satiro Danzante è, indubbiamente, la storia del suo ritrovamento. Tutto ebbe inizio nel luglio del 1997, quando il peschereccio “Capitan Ciccio” ripescò dai fondali del Canale di Sicilia una gamba di una scultura bronzea. Nella notte fra il 4 e il 5 marzo del 1998 lo stesso peschereccio riportò a galla gran parte del resto della scultura. Un braccio, tuttavia, andò perduto.

 

Panzo libero e nel pomeriggio visita dell’ area archeologica di Selinunte, ritenuta la più importante d’Europa per imponenza ed estensione delle sue rovine.

Un giorno a Selinunte - Fidelity Viaggi

Qui si distinguono chiaramente tre zone archeologiche: quella dei tre Templi Orientali, (denominati E, F e G poiché non si sa a quali divinità siano stati dedicati); l’Acropoli, che sorgeva in alto, a picco sul mare, della quale restano i ruderi delle mura di cinta e i resti di varie abitazioni civili; il Santuario della Maloforos, la Dea del Melograno. Proseguimento per Agrigento. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

5° giorno: Agrigento – Piazza Armerina-Zona Ragusa (Scoglitti)

Prima colazione in hotel, visita con guida locale della Valle dei Templi: Tempio della Concordia, di Giunone, di Ercole e di Castore e Polluce.

Parco Archeologico della Valle dei Templi, Agrigento - Sito Ufficiale

Proseguimento per Piazza Armerina.  Pranzo in corso di escursione.

Villa romana del Casale” aperta anche di notte: nuovi orari per il sito UNESCO – LiveUnict

Nel pomeriggio si visiterà la Villa romana del Casale, famosa per i suoi mosaici pavimentali romani risalenti al III° e IV° sec. d.C. Proseguimento per la zona di Ragusa.

Sistemazione in hotel, e pernottamento.

Cena DEGUSTAZIONE DI PESCE ESCLUSIVO DEI VIAGGI DI GIORGIO

 

6° giorno: Ragusa Ibla – Modica – Scicli-Noto

 

Prima colazione in hotel. In mattinata visita di Ragusa Ibla, dove spiccano la chiesa di S. Giorgio di R. Gagliardi, le chiese di Santa Maria dell’Itria, dell’Immacolata, del Purgatorio, di San Giacomo e di San Giuseppe e poi i numerosi palazzi nobiliari. Ragusa Ibla è la location dell’immaginaria “Vigata” dello scrittore Camilleri e dello sceneggiato televisivo “Il commissario Montalbano”.

Tour nei luoghi di Montalbano: RAGUSA IBLA

Proseguimento per Modica, altro mirabile scrigno dell’arte barocca siciliana ricostruita su pianta esagonale secondo criteri estetici del tutto barocchi. Visita del Palazzo San Domenico (esterno), Santa Maria (esterno), la casa di Salvatore Quasimodo (esterno), il Duomo di San Pietro, si  attraverserà il quartiere rupeste dello Sbalzo e il quartiere ‘corpo di terra’. Per finire visita di San Giorgio. Sosta presso una nota pasticceria per la degustazione del famoso cioccolato di Modica.

Marina di Modica, perla del sud Il mare incontra il barocco ...

Pranzo . Nel pomeriggio visita di Scicli.

Scicli, ma quanto mi costi? Si può mangiare solo la pizza Scicli

In posizione amena, circondata da colli che sembrano proteggerla, la città ha conservato quasi interamente l’impianto barocco. Numerosi sono infatti i  palazzi dagli splendidi balconi riccamente scolpiti e pregevoli portali, ed incredibile è il susseguirsi  di chiese ed oratori dalle belle facciate ricche di statue e sculture. Cuore della città è l’ampia e scenografica Piazza Italia circondata da bellissimi palazzi settecenteschi, dalla Matrice e dall’imponente rupe calcarea sulla quale sorge l’antica chiesa di S. Matteo. A Scicli si trova anche Palazzo Iacono alias la questura “Montelusa “ del Commissario Montalbano.

Cena e pernottamento in hotel  zona di Noto.

Chi lo desidera potrà iniziare ad ammirare come si svolgono i preparativi dell’ Infiorata.

Infiorata di Noto 2020: le date della 41° edizione dell'evento – LiveUnict

 

7° giorno: Noto -Infiorata- Siracusa-Catania

 

Prima colazione in hotel. In mattinata visita di Noto, la più bella di tutte, “il giardino di pietra”, dove si esprime la concezione più alta dell’urbanistica barocca. In una regione in cui abbondano olivi e mandorli, Noto è un piccolo gioiello barocco arroccato su un altopiano che domina la valle dell’Asinaro, coperta di agrumi.

Consigli di viaggio su Noto: scopri la Capitale del Barocco | Sikelia

 

Costruita anch’essa ex-novo dopo il  sisma del 1693, è ricca di gioielli barocchi: il Duomo, Palazzo Ducezio, il Palazzo Vescovile, quelli dei Landolina e dei Villadorata, la chiesa di San Domenico.

Durante la visita ,potrete ammirare la famosa Infiorata.

Ogni anno, la terza domenica di maggio è dedicata all’infiorata di Noto. Non si tratta di una manifestazione di carattere religioso, ma del “Saluto alla Primavera”.
La manifestazione è nata nel maggio 1980 dall’incontro di artisti infioratori Netini e Genzanesi, per volontà dell’Azienda Provinciale del Turismo.

Via Corrado Nicolaci è la via dove nasce l’infiorata: l’impatto emotivo è fortissimo, un susseguirsi di “tele dipinte con fiori” nella via più affascinante della città, dove la chiesa di Montevergini in alto si contrappone al palazzo del Principe di Nicolaci.
Sedici grandi quadri, inspirati da una tematica ogni anno differente e realizzati con i petali di fiori… Ecco l’infiorata di Noto, uno degli eventi più importanti dell’intera Sicilia.
Nel tempo, all’infiorata di via Nicolaci, si sono affiancati alcuni eventi collaterali, come il Corteo Barocco, una rievocazione dei fasti delle famiglie che hanno reso grande la città barocca per eccellenza!

Proseguimento per Siracusa.Pranzo in ristorante.

Nel pomeriggio visita di Siracusa. Questa città, che nel passato fu la più agguerrita rivale di Atene e di Roma, conserva importanti testimonianze del suo passato splendore: il Teatro greco, l’Anfiteatro romano, le Latomie, l’Orecchio di Dionisio.

Cosa fare a Siracusa - Attrazioni, tour e attività | musement

Visita dell’isola di Ortigia dove si potrà ammirare il Tempio di Minerva trasformato in Cattedrale Cristiana e la leggendaria Fontana Aretusa.

SICILIA: SIRACUSA E ORTIGIA - Itinerari IlGustonauta

 

Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

8° giorno: Catania – Roma o altre città italiane

 

Catania (Sicilia) | Luoghi meravigliosi, Viaggiare in europa ...

Prima colazione in hotel. La giornata sarà dedicata alla visita di Catania, enorme “vetrina del barocco” il cui centro storico è tagliato in due dalla elegante Via Etnea. La visita consentirà di conoscere il Palazzo Biscari, la Fontana dell’Elefante e il Duomo, la Via Crociferi, il Palazzo del Municipio, il Palazzo dei Chierici e il Monastero dei Benedettini,( edifici esterni).
Trasferimento all’ aeroporto di Catania e imbarco  per la propria destinazione.
Fine dei ns. servizi.




Pasqua in Toscana:Terre dell’Oro Bianco-Sconosciuta-Emozionante-Lunigiana..

  Le terre dell’oro bianco:

  da Carrara alle Alpi Apuane

Dalle montagne al mare, dai borghi medievali e castelli, scenari e sapori dal colore inconfondibile.

Carrara e il marmo, un legame che viene da lontano e trova le sue radici nell’origine stessa della città, legata all’attività di estrazione e lavorazione della candida pietra. Numerosi itinerari, a partire da quello verso le spettacolari cave di marmo bianco, offrono scorci panoramici di suggestione unica e hanno richiamato artisti e uomini illustri di ogni epoca e luogo. Fra questi, scultori come il grande Michelangelo, che qui si recò personalmente a scegliere i blocchi da cui avrebbe poi tratto le sue celebri opere, ma anche artisti come Canova e Moore.

Attraverso spettacolari gallerie scavate nel marmo dall’antica Ferrovia Marmifera, realizzata dal 1871 al 1890, si attraversano i bacini delle cave di Torano, Fantiscritti e Colonnata. Immersi in uno scenario lunare, si entra nella montagna per toccare con mano questa preziosa materia prima. E’ possibile visitare cave a cielo aperto e in galleria, fare un’esperienza avventurosa e ad alto tasso di emozioni attraverso tour guidati con mezzi fuoristrada e visitare prestigiosi atelier di scultura, dove le mani di abili artigiani plasmano il marmo bianco più famoso del mondo.

Aldilà delle Alpi Apuane,con vette che arrivano a 2000 mt, si estende la Lunigiana, una terra verde, ricca di tradizioni e storia, il cui nome deriva dalla Luna. Attraversata dai percorsi medievali della Via Francigena testimonia, ancora oggi, i segni dell’antica e intensa civiltà.Le montagne sono anche un gioiello naturalistico protetto da un Parco Naturale Regionale.La Lunigiana è una terra ricca di storia e tradizioni. Un mondo da esplorare e da scoprire tra castelli medievali, chiese romaniche e villaggi in pietra.

 

carrara tour

Venite ad osservare un luogo affascinante ed unico al  mondo

                                                        Il murales :

                                  La Genesi di MICHELANGELO

…”Un’iniziativa innovativa che testimonia l’attualità e la potenzialità espressiva dell’esempio michelangiolesco e del marmo da lui utilizzato; un cortocircuito espressivo che unisce all’interno della cava pittura e scultura, innovazione e tradizione, i linguaggi espressivi più giovani e dirompenti dell’arte contemporanea e la dimensione materiale e storica più classica.”

Dipinto sul marmo dove Michelangelo prese il marmo per la Pietà e altre opere.

“mettere insieme armonicamente il marmo nella sua forma di “cattedrale”, la cava con la sua dimensione lavorativa, la storia del marmo vista nei suoi molteplici strati geologici, la genesi michelangiolesca e la forma d’arte urbana più all’avanguardia, mi è sembrato il modo migliore per celebrare la pregiata materia e il territorio, il suo passato e soprattutto il suo futuro”.

Scopriremo la storia delle cave, gli attrezzi utilizzati dai romani e seguiremo i percorsi intrapresi dai maestri della scultura.

Visiteremo inoltre:

Visita alla  “città delle torri” (basta lanciare uno sguardo allo skyline per accorgersi che ci sono molti campanili) oppure “città del libro” (questo perchè ospita il Premio Bancarella dal 1953): parliamo di Pontremoli, la città della Lunigiana che custodisce un importante pezzo di tradizione e cultura della Toscana.

E’ una terra di cultura antichissima, come dimostrano le statue-stele del museo di Pontremoli, che affondano la loro origine nell’Età del Rame e che rappresentano il più antico e misterioso patrimonio culturale di questa terra.

Pietrasanta e l’arte della scultura:Nei vecchi laboratori della cittadina di Pietrasanta, patria della scultura e del marmo delle Apuane, si respira aria michelangiolesca. Riconosciuta anche come la “piccola Atene” per questa sua vocazione artistica, a Pietrasanta passato e contemporaneo si fondono. Il Parco Internazionale di Scultura Contemporanea, percorso museale all’aperto che si snoda per strade, piazze e giardini non solo del centro, ma anche delle frazioni circostanti, ospita infatti opere come il Guerriero di Fernando Botero, Memorie di Pietrasanta di Pietro Cascella e Inferno e Paradiso di Igor Mitoraj, che a Pietrasanta ha voluto essere sepolto.

Colonnata, antico borgo di cavatori e attivo centro di produzione del marmo già in epoca romana, lega il suo nome al famoso “Lardo di Colonnata”.

Sarzana : borgo murato cinquecentesco ,quasi intatto, con le mura e quattro torrioni.Da sempre crocevia di importanti vie di comunicazione tra Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna, Sarzana si trova a pochi chilometri dall’estuario del fiume Magra.

 

 


Sono previsti avvicinamenti a Pisa in aereo da tutta Italia o in treno, anche  a Roma ecc.ecc.

1° giorno : Roma(o altre città) – Pietrasanta-Marina di Massa

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da stabilire e partenza in pullman privato.

Per chi viene da altre città diverse da Roma, ritrovo nei luoghi che verranno indicati.

Pranzo libero in autostrada.

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Si prosegue quindi per Pietrasanta, dove visiteremo il centro storico. Antica città di origine medioevale, è da considerare il capoluogo storico della Versilia e la capitale della lavorazione artistica del Marmo. La bellezza del centro storico si sposa perfettamente con le botteghe degli artigiani del marmo, con le rinomate fonderie di bronzo e con i laboratori dove si creano mosaici artistici apprezzati in tutto il mondo.

Si partirà dal punto forte della visita: il Duomo, intitolato a San Martino, ed edificato a partire dal XIII secolo. L’esterno, interamente rivestito in marmo, è molto elegante; la facciata è arricchita da uno straordinario rosone ed aperta da tre bei portali con lunette istoriate. L’interno, a tre navate divise da colonne e archi, è molto ricco. Accanto al Duomo, l’Oratorio di S. Giacinto al cui interno si trovano due imponenti fonti battesimali. Si visiteranno anche la Torre delle Ore, la Rocchetta Arrighina Porta a Pisa, l’unica superstite delle tre antiche porte della cinta muraria cittadina, la Chiesa e Convento di S. Agostino dal caratteristico chiostro. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

Pietrasanta: cosa fare, cosa vedere e dove dormire - Toscana.info

Al termine delle visite  trasferimento a Marina di Massa Carrara, cena e pernottamento in hotel.

2° giorno : Marina di Massa – Pontremoli – Sarzana – Marina di Massa

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida. Si parte per Pontremoli, dove si visita il Museo delle Statue Stele lunigianesi, ospitato nella prestigiosa cornice del castello del Piagnaro, che domina il borgo ,è situato sulla collina che domina il centro storico di Pontremoli ed è elemento integrante del sistema difensivo della città assieme alle mura e alle torri che difendevano il borgo medievale. Sorto intorno all’anno mille con funzioni di difesa e di controllo stradale ha rappresentato l’ultimo baluardo della difesa dei cittadini di Pontremoli in svariate occasioni; il suo nome deriva dalle “piagne”, lastre in arenaria utilizzate tradizionalmente in Lunigiana per realizzare i tetti e ancora oggi visibili all’interno della struttura.

Le“piagne” sono appunto le lastre in arenaria utilizzate tradizionalmente in Lunigiana per realizzare i tetti e ancora oggi visibili all’interno. Si tratta del museo archeologico più rappresentativo in Italia in materia.

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Già prima di arrivare, la cosa che forse avrete sentito dire in giro è che su Pontremoli aleggiano molte leggende e storie legate a spiriti maligni e lupi mannari. Un’altra particolare testimonianza che ci è pervenuta dal passato è la serie di statue stele ritrovate in Lunigiana.

Un misterioso popolo di pietra ospite del Castello del Piagnaro: il Museo delle Statue Stele a Pontremoli – bimbiagiro

 

Museo. La sua raccolta, di grandissima suggestione, espone e racconta uno dei fenomeni più importanti della megalitica europea. Le Statue Stele, figure umane maschili e femminili rappresentate in forme astratte, furono scolpite nella pietra arenaria dalle popolazioni vissute tra il IV e il I millennio a.C. e rappresentano ancora oggi un enigma in parte irrisolto. Queste immagini preistoriche e protostoriche sono caratterizzate dalla testa “a cappello di carabiniere” e dal volto a forma di U, classificate dagli archeologi in tre gruppi tipologici (A, B,C); furono realizzate tra l’età del rame e l’età del ferro e hanno attraversato i secoli per giungere fino a noi, subendo nel tempo occultamenti volontari, riusi e reimpieghi che ne hanno spesso modificato la forma e la funzione. Oggi le Statue Stele sono a tutti gli effetti il simbolo identitario della Lunigiana, la valle del fiume Magra lunga la quale sono distribuiti tutti i ritrovamenti. Il Museo delle Statue Stele è il più rappresentativo in Italia per numero di esemplari raccolti e per la documentazione sui siti di rinvenimento, sulla materia prima utilizzata e sulle tecniche di lavorazione.

Pontremoli è sempre stata una città fondamentale anche in passato perchè situata lungo la Via Francigena e fungeva anche da “porta d’ingresso” nella Toscana. Da qui, infatti, parte la prima tappa regionale a piedi che arriva fino ad Aulla, dove si trova la Chiesa di San Caprasio, protettore dei pellegrini in viaggio. A Pontremoli, in una delle stradine del centro storico, c’è un artigiano che realizza i diari in pelle che accompagnano i viandanti.

Sosta al Caffè degli Svizzeri dei F.lli Aichta, nella centralissima piazza della Repubblica. Dall’Ottocento l’Antica Pasticceria conserva le ricette antiche della famiglia Steckli, in particolare sono famosissimi gli “amor” (pasta caratteristica costituita da due cialde farcite da crema) e la “spongata” (dolce con crosta di pasta frolla e impasto a base di frutta secca, canditi, cacao e spezie,consumazione non inclusa)

Pranzo di Pasqua .

Nel pomeriggio proseguimento per Sarzana e visita del centro storico, che si sviluppa fra Porta Parma e Porta Romana, nell’antico tratto della Via Francigena. Il borgo murato cinquecentesco si presenta quasi intatto, con le mura e quattro torrioni.

Da sempre crocevia di importanti vie di comunicazione tra Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna, Sarzana si trova a pochi chilometri dall’estuario del fiume Magra. Diretta ascendente dell’antica città romana di Luni, è stata dominata da più signori e città: Castruccio Castracani, Spinetta Malaspina, i Pisani, i Visconti, i Genovesi e i Fiorentini. Conserva ben due castelli – la fortezza Firmafede di origine pisana – e la fortezza di Sarzanello, antica residenza vescovile.

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Palazzi e chiese si susseguono quali il Palazzo Remedi, il palazzo Podestà-Lucciardi, il Palazzo Municipale, la Pieve di S. Andrea – la più antica della città -, il palazzo Picedi-Benettini, la Concattedrale di S. Maria Assunta, il Teatro Impavidi.

Dopo la visita tempo a disposizione per lo shopping  ai mercatini natalizi o negozi o per una passeggiata alla scoperta delle curiosità ed aneddoti del luogo. Rientro  in hotel . Cena e pernottamento .

3° giorno :Marina di Massa-Cave di Marmo Alpi Apuane-Colonnata

                               Una cava attualmente attiva!

Prima colazione in hotel e partenza  in direzione delle Cave.Arrivo nell’area delle cave di marmo.

     Lezione di scultura presso “Ponti di Vara” con vista panoramica,dal basso,ulle cave .

Il primo tratto della nostra visita si svolge per circa 3 minuti in minibus. Arrivati in cava si prosegue a piedi lungo un percorso agibile a tutti, bambini, anziani e disabili (Temperatura interna 15°-17°) .Tutto su un piano, si cammina su un pavimento di marmo che fa invidia alle più belle cattedrali del mondo.Viene mostrata la tecnica del taglio e i macchinari usati per l’escavazione!

marmo tour

 

Nel dicembre 2017 è stato portata, la street art internazionale all’interno delle Marmi Galleria Ravaccione da cui viene estratto il pregiato marmo: il bianco di Carrara”, famoso in tutto il mondo, e con cui l’uomo si è cimentato da millenni fin dagli albori della civiltà occidentale.

Inevitabile il confronto con i grandi artisti del passato, in particolare con Michelangelo che da queste valli e da questi monti trasse, o meglio “liberò”, la materia per i propri capolavori!In località i Fantiscritti, all’interno delle Alpi Apuane, si cela alla fine del lungo tunnel scavato nella roccia la cava Galleria Ravaccione :

  un luogo lunare e suggestivo in piena attività estrattiva e centro di grande richiamo turistico:

in questa cattedrale naturale maestosa per dimensioni e imponenza è ospite su una propria superficie di 160 metri quadrati la nuova opera di Ozmo, artista toscano originario di Lari e diventato oggi uno degli street artist italiani più conosciuti a livello internazionale le cui opere pubbliche sono presenti in luoghi significativi di tutti i continenti e che vanta mostre in sedi museali prestigiose (come il Museo del Novecento di Milano e il MACRO)…..ecc.ecc.

Durante il tour il personale Vi mostrerà le immense stanze della Cattedrale del marmo e Vi fornirà informazioni relative alla nascita della cava in galleria, ai macchinari e loro utilizzi, alle tecniche di estrazione ed ovviamente informazioni sul marmo come materiale utilizzato in vari ambiti. Ammirerete il Murale di Ozmo che ripropone la Genesi di Michelangelo.

Ed infine Vi sarà spiegato come è nato lo Straordinario e di cosa di tratta (“Straordinario” il vino spumante e “Straordinario” il marmo). Il personale sarà inoltre a disposizione per rispondere alle Vs. curiosità.

“La Genesi raffigurata dal grande artista del Rinascimento nella volta della Cappella Sistina su commissione di Papa Giulio II è l’iconografia che a Ozmo è stato chiesto di riprodurre; “Genesi” che nel ventre del Monte Torrione assume un significato particolare: qui le Apuane ci fanno dono del celebre marmo di Carrara, materia tra le più belle e affascinanti offerte al mondo da Madre Natura, con cui generazioni di artisti si sono confrontati fin dall’epoca romana raggiungendo i vertici della creazione artistica. All’interno della cava il parallelismo fra creazione divina e creazione umana, fra natura e arte, è sigillato dalla scena della Genesi in cui Dio crea appunto l’uomo a sua immagine e somiglianza; in questo l’artista ha una posizione privilegiata nell’Universo in quanto nessuno meglio di lui, geniale costruttori di bellezza, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò all’opera delle sue mani: qui sta il dialogo fra ” Ozmo e Michelangelo.”

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Al termine il tour prosegue in jeep 4 x 4   sulle Alpi Apuane per poter ammirare dall’alto la Cava nel suo splendore.

Si prosegue sempre in jeep a Colonnata, antico borgo di cavatori e attivo centro di produzione del marmo già in epoca romana, lega il suo nome al famoso “Lardo di Colonnata”, anch’esso di colore bianco, leggermente rosato o vagamente brunito, la cui produzione utilizza soltanto erbe selvatiche locali e una stagionatura in conche di marmo bianco.

Degustazione di lardo di Colonnata e possibilità di acquisto.

 

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Pranzo di Pasquetta.

Al termine delle visite, partenza per il rientro ai luoghi di origine.

Chi viene da altre città diverse da Roma, potrà scegliere la stazione  ferroviaria o aeroporto di Pisa o altri mezzi di trasporto.

Arrivo a Roma in bus privato e fine dei servizi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Ravenna i suoi Tesori Unesco,(ben 8)…i dintorni

“Romagna solatia, dolce paese,
cui regnarono Guidi e Malatesta;
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta”…

Giovanni Pascoli

 

Un patrimonio (Unesco dal 1996) unico ed incredibile che vi lascerà letteralmente a bocca aperta, per la bellezza, i colori e la bravura di chi ha creato autentici gioielli dal valore inestimabile.

Ravenna è città colma d’arte e cultura. È la città del mosaico, una città antica, eletta per ben tre volte capitale: dell’Impero Romano d’Occidente prima, del Regno goto sotto Teoderico poi, e per ultimo dell’Impero bizantino in Europa.

La magnificenza di quel periodo ha lasciato una grande eredità di monumenti: sono ben otto gli edifici che sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco,la Lista del Patrimonio Mondiale, che rendono la città di Ravenna un vero e proprio scrigno di tesori da scoprire.

Per l’inestimabile valore delle testimonianze storiche e artistiche, Ravenna, città del mosaico, è stata riconosciuta Patrimonio Mondiale dall’UNESCO con queste motivazioni: “l’insieme dei monumenti religiosi paleocristiani di Ravenna è di importanza straordinaria in ragione della suprema maestria artistica dell’arte del mosaico. Essi sono inoltre la prova delle relazioni e dei contatti artistici e religiosi di un periodo importante della storia della cultura europea”.

Basilica di San Vitale –  Basilica di Sant’Apollinare Nuovo – Basilica Sant’Apollinare in Classe –  Battistero degli Ariani -Battistero Neoniano – Cappella Arcivescovile –  Mausoleo di Galla Placidia –  Mausoleo di Teodorico

osservate questo video clikkando qui sotto :

http://www.ravennamosaici.it/orari-e-prezzi/

Scoprire Ravenna significa percorrere un viaggio nella storia, ammirando le basiliche paleocristiane e bizantine, i battisteri, le chiese romaniche, gli affreschi giotteschi di Santa Chiara, la monumentale Biblioteca Classense,gli edifici di architettura rinascimentale, gli eleganti palazzi seicenteschi e settecenteschi del centro.

Ravenna Capitale dei Mosaici

Narra la leggenda che i Bizantini fossero un popolo magnifico e misterioso. Ravenna, la loro antica città, capitale dell’Impero Romano d’Occidente, è proprio così: misteriosa e splendida . Ravenna “superstar” é una delle città cult europee: si viene qui almeno una volta nella vita e da ogni parte del mondo. E non basta un giorno per decifrare – tassello dopo tassello – il mondo pieno di simboli dei Bizantini, attraverso i loro bellissimi mosaici. Unici al mondo.

La storia di un territorio passa certamente anche attraverso la cultura della sua cucina.

La Romagna ha importanti tradizioni enogastronomiche che affondano le proprie radici nella storia della romanità. Non altrimenti sarebbero spiegabili prodotti importanti come l’olio d’oliva, la piadina e i formaggi.

Così la storia spiega la tradizione in tavola e viceversa.

Visiteremo anche due Borghi magnifici,Bertinoro ,e poi Longiano,con la visita alla collezione Balestra…….non aggiungiamo altro…

‹‹Arrivato all’arte della gavetta, ora che comincio ad orientarmi, provo soddisfazioni notevoli.

Alle volte qualcosa di più; quello magari per cui abbiamo lottato per anni senza mai riuscire ad ottenere: la gioia.››

Tito Balestra, Diario di Casimiro Reis, 1946.

Bertinoro è un borgo di origine medievale situato su una collina da cui si gode di un magnifico panorama sul mare a sulla pianura romagnola. Per questo motivo è conosciuto come “Il Balcone della Romagna” oltre a essere la “Città del Vino” e la “Città dell’ospitalità”.Fa parte dell’associazione dei Borghi Autentici d’Italia.

Sono previsite  visite ad aziende del territorio in cui poter assaggiare e comprare i prodotti della tavola, salumi, formaggi e i pregiati vini.

 Un tour ad ampio respiro.

Sono previsti voli e treni da tutta Italia

1° Giorno – Roma – Bertinoro – Ravenna

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da stabilire e partenza in bus privato,destinazione il borgo di Bertinoro.Pranzo libero lungo la strada.

Sono principalmente due le storie che si tramandano riguardo all’origine del nome di Bertinoro. La prima racconta che Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio, assaggiato un vino servito in un’umile coppa di terracotta, disse: Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro”. Da qui il nome della città. La seconda teoria, fa derivare il nome “Bertinoro” dal genitivo dei frati britannici che anticamente soggiornarono qui, britannorum, poi modificatosi nelle varie trascrizioni.

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Percorrendo le vie acciottolate del borgo di Bertinoro, fra palazzi storici, chiese, abitazioni e i sentieri che costeggiano i resti dell’antica cinta muraria, si respira un’atmosfera di stampo medievale. Il cuore medievale di Bertinoro si identifica con Palazzo Ordelaffi, antico palazzo municipale risalente al 1306, il quale custodisce due importanti sale: la Sala del Popolo, utilizzata per le riunioni cittadine, e la Sala della Fama, meglio conosciuta come Sala Quadri perché al suo interno si conserva il ciclo delle tele dedicato alla storia di Bertinoro, opera del pittore Antonio Zambianchi.Situata in Piazza della Libertà è la Torre dell’Orologio che, in passato, grazie alla sua notevole altezza, fungeva da faro per i naviganti. La cattedrale, dedicata a Santa Caterina di Alessandria patrona del borgo, è situata sempre nella piazza principale, e fu edificata alla fine del sec. XVI e ultimata nel 1601.Da non perdere è inoltre la Rocca: costruita prima dell’anno Mille, nel 1302 ospitò persino Dante Alighieri, come ricorda Carducci nella sua ode “La Chiesa di Polenta”. Dal 1994 è sede del Centro Residenziale Universitario di Alta formazione e Ricerca di Bertinoro e dal 2010 è sede anche del Museo Interreligioso, dedicato a studi, ricerche e opere d’arte sulle tre grandi religioni monoteiste.Nel cuore del paese risiede uno dei principali monumenti, la Colonna delle Anella, nota anche come colonna dell’ospitalità. Fu fatta costruire per volontà di Guido del Duca e Arrigo Mainardi, per porre fine ai continui scontri tra le famiglie nobili del luogo. La colonna aveva 12 anelli, ad ognuno corrispondeva una famiglia: quando un pellegrino giungeva a Bertinoro e legava il suo bastone o la sua cavalcatura ad uno degli anelli, veniva ospitato dalla famiglia che esso rappresentava.

Faremo una sosta per degustare il vino romagnolo e prodotti tipici del territorio.

Ravenna: come raggiungere - Sitabus.it

In serata arrivo a Ravenna, sistemazione in hotel cena e pernottamento.

2° Giorno:  Ravenna

Ravenna, carica di secoli, pesante vascello arenato nelle sabbie dell’Adriatico con il suo carico di Bisanzio”…
M. Barrès

 

Living Ravenna: "Progetto Usefall": per una Ravenna (RA) accessibile anche ai portatori di handicap

Dopo aver consumato la prima colazione in hotel,incontro con la guida e inizio della visite,dei siti Patrimonio Unesco di Ravenna e non solo.

La Basilica di San Vitale, fondata da Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ecclesio, fu poi consacrata dall’arcivescovo Massimiano nel 548; oggi è nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Penso sia il monumento che meglio esprime il concetto che volevo trasmettervi all’inizio di questa presentazione. Essa si trova in un complesso circondato da un bellissimo prato verde, dove regna la pace e la tranquillità; all’esterno è semplice e spoglia, ma quando arrivi all’interno beh… mancano veramente le parole.

La Basilica si divide in due parti, che insieme creano un connubio perfetto: una dipinta con un affresco meraviglioso, l’altra con una serie di mosaici fenomenali.

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Per capirne la bellezza bisogna vederla con i proprio occhi, è impossibile da spiegare. Io mi sono divertito a scattare mille foto in tutte le angolazioni e poi ho deciso di ammirarla un po’ senza l’obbiettivo. Caspita Basilica di San Vitale, quanto sei bella.

Il Mausoleo di Galla Placidia è stato commissionato dall’imperatrice nel V secolo, ma non venne mai utilizzato in quanto venne sepolta a Roma. All’esterno il monumento, inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ha un aspetto veramente modesto, ma entrando si viene catapultati in un’altra dimensione

L’ambiente è suggestivo, si è circondati da uno splendido mosaico rappresentante un cielo stellato e le piccole finestre presenti fanno sì che entri una luce giusta per rendere l’atmosfera davvero speciale.

 

Mosaico di Notte 2021 - Ravenna Turismo

 

Si può rimanere al suo interno solo pochi minuti, in quanto è molto piccolo e non possono entrare più di un certo numero di persone. Io sono rimasto con il naso all’insù per tutta la durata della visita, quei mosaici sono come magneti che ti attraggono gli occhi e non riesci più ad andare via.

Cosa vedere e fare a Ravenna: guida alternativa alla città dei mosaici

Il Battistero Neoniano (o degli Ortodossi), Patrimonio Mondiale dell’Unesco,  fu voluto dal vescovo Urso nel V secolo, ma prese il nome dal suo successore, il vescovo Neone, che ne fece decorare gli interni con splendidi mosaici.

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Al centro vi è raffigurato il battesimo di Cristo, immerso nelle acque del fiume Giordano; tutt’intorno, invece, sono state rappresentate le figure dei dodici apostoli.

Pranzo in ristorante in corso di escursione.

La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, così chiamata per distinguerla da quella di Sant’Apollinare Vecio, è stata eretta nel 505 per volere del re goto Teodorico ed era originariamente dedicata al culto ariano. Nel 1996 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dall’Unesco.Le pareti nella navata centrale sono completamente decorate con mosaici, il cui colore dominante è l’oro; nella parte superiore si trova il più antico ciclo musivo dedicato al Nuovo Testamento ancora esistente ai nostri giorni. In una delle raffigurazioni presenti all’interno della Basilica è rappresentato il Porto di Classe, che a quel tempo era il più grande dell’Adriatico.

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La Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, è stata definita il più grande esempio di basilica paleocristiana: costruita nel VI secolo e consacrata dall’arcivescovo Massimiano, fu dedicata al primo vescovo di Ravenna, Sant’Apollinare. Essa è collocata in una grande area verde, dalla quale può essere ammirata in tutta la sua imponenza.

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Battistero degli Ariani, fu fatto costruire all’epoca del re OstrogotoTeodrico a partire dalla fine del V secolo, terminato poco dopo, nella prima metà del VI sec. Era il battistero della antica cattedrale ariana oggi denominata Chiesa del Santo Spirito.

Il Battistero è inserito, dal 1996 nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’ UNESCO.

Rientro in hotel , cena e pernottamento.

3° Giorno: Ravenna

Dopo la prima colazione in hotel, ecco una visita che vi lascera’ a bocca aperta:

DOMUS dei TAPPETI di PIETRA

La Domus dei Tappeti di Pietra, riportata alla luce nel 1993 in maniera del tutto fortuita durante alcuni lavori in Via d’Azeglio, è uno dei più importanti siti archeologici italiani scoperti negli ultimi decenni; all’epoca emerse un intero complesso di strutture edilizie di età romana e bizantina, ma il più interessante risultò essere un palazzetto composto da quattordici stanze e tre cortili, in quanto i suoi pavimenti erano decorati con mosaici e tarsia di marmo.

Alberto Angela ne ha parlato durante la sua trasmissione Passaggio a Nord Ovest,e cosi ho deciso di inserire questo secondo giorno di visita a Ravenna.
Per accedervi, è necessario attraversare la piccola ma deliziosa chiesa di S.Eufemia costruita su progetto dell’architetto Giovanfrancesco Buonamici, in uno stile tardo barocco, nel XVIII secolo. Secondo la tradizione la chiesa attuale sarebbe sorta su una chiesa molto più antica, costruita tra il V e il VI secolo ed intitolata, appunto a S.Eufemia, la quale a sua volta era una ricostruzione di un altro luogo di culto cristiano risalente al II-III secolo d.C e considerato il più antico di Ravenna e dell’Emilia. All’interno della chiesa, sono tutt’ora conservate le reliquie delle sante martiri Eufemia e Agata, insieme ad opere pittoriche settecentesche.
Durante le fasi di scavo, sono stati identificati diversi periodi, tuttavia, si è deciso di musealizzare la fase di epoca teodoriciana-bizantina, del VI secolo, in quanto considerata di grande interesse tipologico. Il palazzetto doveva essere costituito da una parte di ambienti di rappresentanza e da un settore che doveva corrispondere all’abitazione privata del proprietario; i mosaici, sono policromi e, nella maggior parte degli ambienti, decorati con motivi geometrici; fanno parte di questo settore anche un  ninfeo con vasche e una fontana monumentale.
Di particolare interesse sono due mosaici, di epoche differenti, che rappresentano la “Danza dei Geni delle Stagioni” del VI secolo e perciò coevo alla domus, e un mosaico che rappresenta il “Buon Pastore” riferibile, invece al IV d.C.Entrambi i mosaici, hanno suscitato problemi in merito all’iconografia, non ancora del tutto risolti.
Se il tema del Buon Pastore viene affrontato, infatti, anche nel famoso mosaico del Mausoleo di Galla Placidia, il tema, invece della Danza delle Stagioni, resta ancora un tema difficile da comprendere, soprattutto, nel caso ravennate sia per la recondita simbologia dei personaggi ivi rappresentati, che per lo stile che non coincide con la tipica astrazione bizantina, ma che risponde ancora a criteri stilistici precedenti, confermati dall’animazione della scena, e dal “naturalismo” generale della scena.

Si prosegue la visita guidata.

La Basilica di San Francesco venne costruita intorno al 450 per volere del vescovo Neone e intitolata agli apostoli Pietro e Paolo. Nella seconda metà del XI secolo tale edificio venne demolito e, sullo stesso terreno, venne eretta una nuova chiesa; nel 1261 essa passò all’ordine francescano e venne dedicata a San Francesco d’Assisi.

Ravenna: cosa vedere e come arrivare da Bologna | Trainline

 

In questa Basilica nel 1321 furono celebrate le esequie di Dante Alighieri, le quali spoglie oggi riposano nella Tomba adiacente.La Tomba di Dante fu costruita tra il 1780 e il 1782 per volontà del cardinal legato Luigi Valenti Gonzaga e su progetto dell’architetto ravennate Camillo Morigia, secondo i contemporanei dettami neoclassici, nell’intento di restituire nobiltà e decoro alla sepoltura dantesca, fino ad allora ospitata all’interno di una semplice cappellina, più volte ristrutturata nel corso dei secoli. Le spoglie del poeta, dopo essere state a lungo nascoste dai frati francescani, per essere sottratte ai Fiorentini che le avevano richieste, furono rinvenute nel 1865 e da quel momento riposano nella Tomba.L’interno fu rivestito di marmi policromi per il Centenario dantesco del 1921: sulla parete di fronte all’entrata è collocato il bel bassorilievo con il ritratto di Dante, scolpito da Pietro Lombardo nel 1483; ai piedi dell’arca sepolcrale è posta una ghirlanda in bronzo e argento offerta nel 1921 dall’esercito vittorioso nella Prima Guerra Mondiale e sul lato destro si trova la raffinata ampolla realizzata da Giovanni Mayer e donata dalle città giuliano-dalmate nel 1908.

Il vero motivo per cui ho deciso di inserire la chiesa nell’itinerario è il fatto che al suo interno nasconde un bellissimo segreto, nonostante il suo aspetto apparentemente modesto. Al di sotto del presbiterio, raggiungibile tramite una doppia rampa di scale, si trova una splendida finestrella, la quale offre una favolosa vista sulla cripta, posta sotto il livello del mare e perciò piena d’acqua. Immagina una stanza con i pavimenti decorati da straordinari mosaici, ricoperti da uno strato di acqua nel quale nuotano dei pesciolini rossi. Davvero molto suggestivo.

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Mausoleo di Teodorico.Fatto costruire dallo stesso Teodorico nel 520 d.C. come propria sepoltura, il Mausoleo, interamente realizzato in blocchi di pietra d’Istria, si articola in due ordini sovrapposti, entrambi decagonali.Al di sopra del mausoleo si innalza una grande cupola monolitica, coronata da dodici anse recanti i nomi di otto Apostoli e di quattro Evangelisti. Le sue misure sono sorprendenti: 10,76 m di diametro e 3,09 m di altezza. Il peso, secondo calcoli recenti, raggiunge le 230 tonnellate.Da una nicchia si accede all’ordine inferiore la cui destinazione, si presume, fosse quella di una cappella, a pianta cruciforme, usata in origine per servizi liturgici. Al vano superiore si accede attraverso una piccola scala esterna. Qui è collocata una vasca di porfido in cui si presume fosse stato sepolto lo stesso Teodorico, le cui spoglie furono rimosse durante il dominio bizantino, a seguito dell’editto di Giustiniano del 561, quando il mausoleo fu trasformato in oratorio e consacrato al culto ortodosso.

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La Cappella Arcivescovile o di Sant’Andrea costituisce l’unico esempio di cappella arcivescovile paleocristiana giunta integra sino a noi. Fu costruita da Pietro II (494-519) come oratorio privato dei vescovi cattolici durante il regno di Teoderico, quando il culto dominante era quello ariano. Dedicata originariamente a Cristo, fu in seguito intitolata a Sant’Andrea, le cui reliquie erano state trasportate da Costantinopoli a Ravenna attorno alla metà del VI secolo.

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La cappella è costituita da un vano a pianta cruciforme preceduto da un piccolo vestibolo rettangolare, ricoperto da volta a botte e interamente rivestito in marmo nella parte inferiore e a mosaico in quella superiore. L’iconografia è di grande interesse: tutto il programma decorativo, difatti, tende a glorificare la figura del Cristo, in un’interpretazione chiaramente anti-ariana. La presenza del Salvatore in veste di guerriero, il suo monogramma e il suo volto dominano infatti in vari punti della cappella e le immagini dei Martiri, degli Apostoli e degli Evangelisti concorrono anch’essi a sottolineare questo concetto di glorificazione, come chiara affermazione dell’ortodossia cattolica.

Al termine delle visite, tempo libero per passeggiare nel centro storico di Ravenna,

Rientro in Hotel cena e pernottamento.

4° Giorno: Ravenna – Longiano – Roma o altre città

Dopo la prima colazione, rilascio delle camere e partenza per la visita di Longiano.

Longiano, o come scrivevano gli antichi, Lonzano, terra delle più copiose, è situato fra Cesena e Rimini, sopra assai delizioso colle. Chiunque, per poco sia pratico di questi luoghi, può rilevare e la salubrità dell’aria e l’amenità del sito ov’è collocato”…  [estratto da un antico testo di storia locale]

Il Comune di Longiano, in Provincia di Forlì-Cesena, è stato insignito nel 1992 dalla Comunità Europea e dalla rivista Airone del riconoscimento di “villaggio ideale” e, nel 2015, della bandiera arancione, ambito riconoscimento riservato  dal Touring Club Italiano ai borghi e ai Comuni che si distinguono per la qualità del vivere, dell’accoglienza e dell’offerta culturale.

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La visita al borgo di Longiano ha inizio con il Museo di Arte Sacra, allestito nella chiesa settecentesca di S. Giuseppe Nuovo, piccolo gioiello dell’arte tardo-barocca che custodisce opere provenienti dagli edifici sacri longianesi, pezzi di arredo sacro ed alcune interessanti opere dello scultore contemporaneo di fama nazionale Ilario Fioravanti.

Altro importante luogo della fede a Longiano è il Santuario del S.S. Crocifisso, che custodisce un crocifisso di scuola giuntesca della fine del Duecento, ritenuto miracoloso.

La passeggiata guidata prosegue, attraverso il rifugio bellico sotterraneo – memoria storica che ci ricorda del passaggio del fronte in Romagna durante la II Guerra mondiale – fino al Castello malatestiano, posto in magnifica posizione panoramica.

Il fiore all’occhiello di questa giornata ricca di emozioni ,è senza dubbio la visita alla Collezione Balestra.
Il castello ospita oggi la Collezione Tito Balestra, esposizione permanente dell’arte  grafica e pittorica del Novecento italiano con le sue oltre 2000 opere di artisti che hanno dominato il panorama artistico prima dell’avvento della Pop Art e dell’arte informale americana. Tra i pezzi esposti, il corpus più imponente è rappresentato dalla collezione di opere di Mino Maccari, intellettuale tra i più prolifici del secolo scorso. Inoltre si possono ammirare opere di Giorgio Morandi, Renato Guttuso, Tono Zancanaro, Renzo Vespignani, Francisco Goya, Henri Matisse, ed altri…  

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La nascita della raccolta si deve principalmente agli intensi rapporti di scambio e di amicizia intercorsi fra Tito e l’universo artistico-culturale del secondo Dopoguerra. Collezionista del tutto particolare, guidato da una passione e una sensibilità uniche, ben lontane dalle mode, dall’opportunismo e dalle logiche prettamente economiche del mercato, nelle proprie scelte Tito Balestra non veniva influenzato da null’altro che non fosse il proprio spirito ed il proprio gusto, che lo portavano, attraverso il collezionare, ad integrare visivamente la propria poetica. Un vero amatore in grado di raccogliere intorno a sé quelle testimonianze dell’arte spesso destinate a dissolversi poco dopo essere nate: molti sono infatti gli schizzi, i ripensamenti, gli scarti di una produzione d’artista che Balestra recuperava e custodiva gelosamente, riconoscendo in essi quel valore aggiunto che lo stesso autore negava loro. Altre opere sono entrate a far parte della raccolta attraverso regali, baratti e scambi, meno frequentemente acquisti veri e propri, segnale questo di come la collezione si alimentasse ad ogni incontro, e rappresenti ora come allora, un percorso di vita, costellato di amicizie e passioni. Spettatore certo, ma anche protagonista di una grande stagione, quella romana che copre gli anni dal 1946 al 1976, corpus principale della collezione, alla quale si aggiungono come perle le preziose opere di autori stranieri.

Da vedere anche il piccolissimo Teatro Errico Petrella: risalente al 1870,  con i suoi 200 posti a sedere rappresenta, dal 1986, anno della sua riapertura dopo un significativo intervento di restauro, un palcoscenico ambito dai grandi artisti italiani che lo scelgono come luogo per le proprie anteprime nazionali.

Da non perdere il piccolo Museo Italiano della Ghisa fondato dai F.lli Neri: allestito all’interno degli spazi settecenteschi della chiesetta sconsacrata di Santa Maria delle Lacrime, è unico nel suo genere e rappresenta un interessante spaccato storico, prevalentemente ottocentesco, sull’arte dell’arredo urbano in ghisa..

Pranzo  in ristorante. Al termine, partenza per il rientro, arrivo a Roma in serata e fine dei servizi.

 

 




Garda: terra di gusti e sapori

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La parte sud-occidentale del lago di Garda è una meta perfetta per una fuga di un weekend. Terra di buon vino , paesi graziosi, rocche e castelli, il giusto mix di natura, cultura ed enogastronomia.

A questo territorio ha dedicato versi anche Catullo, poeta dell’amore sensuale, ma ne hanno scritto anche Foscolo e Carducci. Grazie a queste peculiarità il lago ha attratto turisti, e li attrae tuttora, da tutto il mondo. Con una superficie di 370 Kmq. il lago di Garda è il più vasto tra quelli italiani. La parte meridionale si apre come un mare mentre la costa settentrionale, incassata tra monti, è simile a un fiordo. Anticamente conosciuto come Benaco, è un lago dalle numerose sfaccettature. Lungo l’intero periplo la strada costeggia quasi sempre le rive presentando spesso scorci molto suggestivi e attraenti paesini ricchi di storia che conservano testimonianze comprese tra l’età romana e il medioevo. Le colline moreniche che racchiudono a sud il lago sono infatti punteggiate di piccoli borghi attraversati da strade panoramiche e fiancheggiati da vigneti.

Sirmione Tours - 2021

1° giorno: Roma – Sirmione

In orario da stabilire partenza con pullman Gran Turismo da Roma. Sosta per il pranzo libero lungo il percorso. Arrivo nel primo pomeriggio a Sirmione. Su una striscia di terra che divide il basso lago di Garda si trova questa piccola cittadina, che incanta in visitatori con la bellezza dei paesaggi mozzafiato e architetture piene di storia. Incontro con la guida per visita al Castello Scaligero.

Il Castello di Sirmione, la Rocca Scaligera sul Lago di Garda

Posto a guardia dell’unico punto d’accesso via terra al centro storico della città, il Castello Scaligero è una rocca costruita intorno alla metà del XIII secolo durante l’epoca scaligera, una dinastia che governò la città di Verona per centoventicinque anni. Si tratta di uno dei rari esempi di fortificazione lacustre nonché di uno dei castelli più completi e meglio conservati d’Italia.
La rocca, con le sue tre torri e il mastio alto quarantasette metri, è circondata da tutti e quattro i lati dalle acque del lago, caratteristica che dona alla struttura un aspetto fiabesco e suggestivo. Percorrendo una scalinata composta da 146 gradini è possibile accedere alle ronde di camminamento e godere di una vista spettacolare che offre il castello di Sirmione, affacciato sul Garda.

Castello Scaligero di Sirmione - Ministero della cultura

Proseguiremo la visita alle grotte di Catullo. Anche se il nome può far pensare alle tipiche cavità sotterranee, appena arrivato alle Grotte di Catullo, sulla punta della penisola, ti ritroverai davanti una domus romana costruita tra la fine del I secolo a.C e il I secolo d.C. Questo è il complesso archeologico, considerato il più rilevante esempio di villa romana presente sul territorio dell’Italia settentrionale.

GROTTE DI CATULLO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI SIRMIONE

Prima degli scavi, le rovine della villa erano coperte da folta vegetazione e apparivano all’occhio del visitatore sotto forma di caverne, proprio da qui deriva il termine “grotte”. Anche se non ci sono dati certi in proposito, secondo la tradizione questa villa era di proprietà di Gaio Valerio Catullo, il quale sosteneva in un carme di avere possedimenti a Sirmione ai quali non vedeva l’ora di tornare. Il luogo offre un’atmosfera intrisa di storia, completata da un panorama mozzafiato.
La Villa Romana di Sirmione venne edificata agli inizi del I secolo dopo Cristo e, anche se non si conosce il periodo e il motivo del declino della villa, il ritrovamento di tombe, sia all’interno che all’esterno dell’edificio, risalenti al IV e al V secolo indica che in quel periodo la struttura era già stata abbandonata e trasformata in una cava di estrazione delle antiche pietre da utilizzare come materiali da costruzione.

L'area archeologica delle Grotte di Catullo a Sirmione | Brescia a Tavola
I resti della villa romana vennero riscoperti e descritti da cronisti e viaggiatori del XVI e XVII secolo, ma i primi studi sulle rovine furono effettuati solo nel 1801 da un generale di Napoleone durante la Campagna d’Italia.

Per finire visiteremo il centro storico, e noteremo immediatamente che presenta bellezze artistiche di inestimabile valore culturale, panoramiche di straordinaria bellezza e numerosi edifici religiosi di grande pregio storico.

In centro storico col bus navetta

A fine tour ci sposteremo presso una rinomata cantina del territorio, per degustazione del caratteristico Lugana.

Degustazione Lugana Doc Superiore della Cantina Ca' Lojera - Vinos.it - La Cultura del Buon Bere

Sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

2° giorno: Riviera dei Limoni

Prima colazione in hotel. Partenza per Gargnano, percorrendo la famosa Gardesana Occidentale, strada panoramica suggestiva, che costeggia il lago dalla costa ovest e attraversa la cosiddetta “Riviera dei Limoni”.

Lombardia, l'eco resort sul GardaIl centro storico di Gargnano si sviluppa attorno al porto, sul quale si affacciano eleganti palazzi, e tra questi spicca la sede comunale con la sua facciata rivolta verso il lago dove sono murate le palle di cannone che una nave austriaca sparò verso il paese nel 1866, durante la terza Guerra d’Indipendenza.

La chiesa di San Giacomo, risale al XII secolo ed è la più antica di Gargnano.

CHIESA DI SAN GIACOMO | I Luoghi del Cuore - FAI

Da ammirare sono i tre affreschi trecenteschi che impreziosiscono la parete laterale esterna, mentre al suo interno spicca la statua lignea di San Giacomo, adagiata su altare in cotto e raccolta in una nicchia.

Villa Feltrinelli, una delle numerose ville con lo sguardo sul lago, fu costruita alla fine dell’Ottocento ed è nota perchè ospitò la segreteria di Mussolini durante la Repubblica di Salò. A San Faustino, si trova la villa che Mussolini scelse invece come residenza.

Villa Feltrinelli: quando il lusso ha una vista mozzafiato! - Bertoldi Boats

Sosta per la visita con guida a Villa Bettoni, villa settecentesca che si affaccia in posizione dominante sul lago di Garda.

VILLA BETTONI - Residenze d'Epoca

Un giardino monumentale unico in tutta la Lombardia che si abbraccia a una villa che unisce imponenza e grazia ai più alti gradi, il tutto incastonato tra le cime dei monti e le rive del Lago di Garda, in uno dei suoi tratti più belli. È questa la storica abitazione dei conti Bettoni, a Bogliaco, dove tutt’ora risiedono i discendenti della famiglia.

Nel ‘700, quando ormai la fortuna della famiglia si era consolidata, tanto che era capitato loro di ospitare l’imperatore Giuseppe II d’Asburgo in visita a Limone sul Garda, i sedici fratelli Bettoni, in procinto di ricevere il titolo di Conti dalla casa regnante viennese, decidono di costruirsi una dimora

“potendo noi in quel paese figurare nel primo rango, non ci converrebbe probabilmente di stare altrove nel secondo”“qui in villa possiamo distinguerci con un luogo, che non si troverebbe simile riguardo a tutte le sue qualità unite in tutto lo Stato Veneto, e pochi se ne troverebbero anche in tutta la Lombardia: all’incontro per quanto spendiamo in Città non supereremo mai gli altri: sicché amerei piuttosto singolarizzarmi in villa che restar nel rango di molt’altri in Città.”
come scriveva nel 1753 il conte Carlo al fratello Gian Maria, residente a Genova


La scalinata, affrescata dai fratelli Galliari, conduce al magnifico salone, sempre affrescato dai Galliari, che occupa in altezza tre interi piani della palazzo, e s’apre da una parte verso i monti e dall’altra verso il lago.

Delle molte bellezze di questa villa, che ospita numerose collezioni, tra cui la più notevole è senz’altro una quadreria che costituisce un notevole esempio di pinacoteca privata, possiamo ricordare la sala dedicata al maresciallo Gian Antonio Bettoni (1712-1773), modellata sull’esempio austriaco, con notevoli stucchi di Stanislao Somazzi e affreschi d’argomento marziale opera di Vincenzo Guaranà, figlio del Jacopo artefice del grande ritratto equestre del comandante della cavalleria di Maria Teresa d’Austria che domina l’ambiente.

Al termine della visita proseguiremo per il porto di Tignale e visita di una limonaia ancora in funzione con degustazione di prodotti legati alla coltivazione dei limoni.

Le limonaie

Gargnano è il paese con la tradizione più antica in fatto di limonaie e ne conta parecchie. Queste serre per la coltivazione dei limoni alle quali, per secoli Gargnano ha legato la propria economia ed il proprio volto.

Limonaia Lago di Garda Limone Hotel

Trasferimento a Limone sul Garda per pranzo libero e passeggiate nel bellissimo paesino.

Limone sul Garda ☀️ Lago di Garda

Rientro in hotel per cena e pernottamento

3° giorno: Salò – Roma

Prima colazione in hotel. In mattinata visita ad un frantoio con produzione dell’olio DOP del Garda.

Salò: la guida completa

Spostamento a Salò per visita con guida della cittadina, un ricco scrigno di architettura, arte e storia, sede durante la seconda guerra mondiale della Repubblica Sociale Italiana.
Sul bellissimo Lungolago di Salò, all’altezza dell’imbarcadero, noteremo “Il Palazzo della Magnifica Patria” e “il Palazzo del Podestà” che testimoniano la nobile storia della cittadina situata sul Lago di Garda bresciano.

PALAZZO DEL PODESTÀ DI SALÒ - da sempre la sede del potere
I Palazzi storici oggi ospitano gli uffici comunali, dove nell’atrio si possono ammirare gli affreschi di Angelo Landi e, sotto il portico che collega i due palazzi, antichi stemmi e lapidi commemorative.
Salò è posta su un incantevole golfo ai piedi del Monte S. Bartolomeo (m. 568) ed è la “capitale” dell’Alto Garda bresciano.

Proseguiremo con la visita alle deliziose chiese di Madonna del Rio e il Duomo di Sant’Annunziata. Dedicato all’Annunziata, il Duomo si presenta in stile sobrio con la sua facciata incompiuta in cotto non rivestito. Ma la vera meraviglia ha inizio appena varcato il portone: l’interno è infatti un vero scrigno di tesori che si susseguono dalle tre ampie navate fino al bellissimo presbiterio, dove possiamo ammirare il pregevole crocifisso in legno scolpito da Giovanni Teutonico e l’imponente Ancona di Salò di Pietro Bussolo con le dieci statue inserite nelle nicchie.

Bellissimo - Recensioni su Duomo Santa Maria Annunziata, Salò - Tripadvisor

Proseguendo la nostra passeggiata noteremo che il centro storico, compreso tra Piazza Carmine, la “Fossa”, e il lungolago, è un fitto susseguirsi di strade, vicoli e piazzette con dimore signorili, eleganti negozi, ristoranti e bar con i tavolini all’aperto.

Ci prenderemo del tempo per il pranzo libero e nel primo pomeriggio partenza per il viaggio di ritorno con arrivo a Roma in serata.

Fine dei servizi.

La quota comprende:

  • Bus Gran Turismo con distanziamento sociale e posti contingentati e sanificati
  • Hotel 3/4 stelle in trattamento di mezza pensione e bevande ai pasti
  • Servizio guida per le visite come da programma
  • Degustazione in cantina
  • Ingresso con degustazione ad una limonaia
  • Visita ad un frantoio
  • Ingresso con visita guidata a Villa Bettoni,
  • Auricolari per tutta la durata del tour,
  • Assicurazione medico-bagaglio (incluse spese sanitarie anche per Covid)
  • Polizza contro annullamento e pandemia Zero penali
  • Kit di Viaggio

La quota non comprende:

  • Pranzi,
  • Extra in genere
  • Tutto quanto non espressamente indicato sotto la voce la quota comprende.

La nostra assicurazione copre per eventuale pandemia.

Rispettiamo il DCPM che prevede il distanziamento sociale e obbligo di mascherina nei luoghi comuni e sul bus.
Gruppo dotato di auricolari per garantire ulteriore distanziamento e non perdere le spiegazioni della guida.
Utilizziamo tutti i mezzi e opportunità per fare si che la Vostra vacanza si svolga in totale serenità e sicurezza.
I Viaggi di Giorgio garantisce l’igienizzazione dei propri autobus nel rispetto di tutte le normative anti-Covid 19.
Effettuiamo  la misurazione della temperatura di tutti i passeggeri prima di salire a bordo del bus.
Garantiamo il distanziamento dei posti a sedere come da direttive governative,
I nostri bus sono dotati di prodotti igienizzanti e inoltre vi garantiamo il ricambio di aria grazie a impianti di aerazione costantemente monitorati.
A bordo è obbligatorio indossare le mascherine.
Essendo inclusa la polizza contro ANNULLAMENTO AL VIAGGIO, siete coperti in caso di Vostra rinuncia al tour.




SICILIA INEDITA SEGRETA

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Questo tour si può abbinare a quello della Sicilia di Charme  che inizia giorno 18 maggio 2025.

La Sicilia è la più grande isola dell’Italia e del Mediterraneo, una terra sorprendente ricca di storia e tradizioni, in cui arte e cultura si intrecciano con meravigliose bellezze naturali. Dal mare alla montagna passando per campagne, vulcani e borghi marinari, sono davvero tanti i motivi per visitare la Sicilia. Come ebbe a esclamare Federico di Svevia, re di Sicilia :

Non invidio a Dio il Paradiso, perché sono ben soddisfatto di vivere in Sicilia”.

In questo splendido tour toccheremo fra le più importanti città e

sopratutto luoghi ,siti,palazzi,località non visitate dal turismo tradizionale,

che rappresentano il patrimonio culturale e  naturalistico di questa terra ricca di storia, arte e ottimo cibo, tutto nel totale comfort, sicurezza e allegria che solo

I Viaggi DI Giorgio vi può dare!

Esclusivo potrete ammirare la Testa di Ade recentemente riconsegnata all’Italia e La Venere di Morgantina

Un itinerario alla scoperta di una terra dalla storia millenaria, dove convivono testimonianze greche, romane, arabe, normanne e barocche, fino al liberty e al neoclassico.

Le Ville Storiche di Bagheria, le residenze aristocratiche dei “Gattopardi”

Bagheria, la Sicilia di Renato Guttuso e fonte di ispirazione per numerosi artisti tra cui il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, che lì è nato e vissuto per un breve periodo. Un viaggio alla scoperta di uno dei tesori nascosti dell’isola, fuori dalla mete turistiche classiche, ma di enorme importanza visto che si tratta delle più belle ville storiche della Sicilia. Costruite tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘900, veri e prorpi capolavori realizzati da valenti architetti e commissionati dalla nobiltà ed altissima borghesia siciliana dell’epoca, personaggi diventati celebri ai racconti pubblicati nel libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa “Il Gattopardo” diventato un film di successo nel 1963 diretto da Luchino Visconti ed interpretato da Claudia Cardinale e Burt Lancaster.

Un triangolo di colori, sapori e odori: la Sicilia e la sua sicilianità - Sicilia Network

1° GIORNO: Roma o altre città ,Palermo

Ritrovo partecipanti in aereporto e operazioni volo diretto a Palermo. Arrivo a Palermo in prima mattinata dove un pullman ci attenderà e ci avvieremo per il primo giorno del nostro tour.

Inizieremo con il visitare il Palazzo dei Normanni, uno dei monumenti più visitati, che spesso viene anche chiamato Palazzo Reale di Palermo.

Il palazzo dei Normanni, che troveremo in Piazza Indipendenza, è la perfetta rappresentazione del mix culturale di Palermo. Costruito per ospitare gli emiri Arabi, fu in seguito occupato dai Normanni che lo espansero, e successivamente dagli spagnoli. Al giorno d’oggi, è la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Il suo stile architettonico è cosmopolita e conserva le tracce delle diverse culture che lo hanno abitato. Degli interni del palazzo, ciò che colpisce di più, sono stati i suoi cortili, i giardini e la Sala di Re Ruggero. I mosaici che riportano le scene di caccia sono davvero incredibili!

Ma il gioiello del palazzo dei Normanni è la cappella Palatina, un capolavoro in stile Arabo-Normanno-Bizantino. La cappella fu commissionata da Re Ruggero II per ospitare le messe della famiglia reale.

La Cappella Palatina di Palermo, dove "gli angeli cantano"

La cosa più incredibile presente all’interno della cappella Palatina sono gli incredibili mosaici d’oro, che decorano sia le pareti che il soffitto. In alcuni di essi vi sono rappresentate anche delle figure umane, cosa non molto comune per l’epoca.

È la più bella cappella bizantina di Palermo ed è considerata da molti la chiesa più bella di tutta la Sicilia.

Dopo il palazzo dei Normanni, visiteremo San Giovanni degli Eremiti, una chiesa medievale Normanna.

Famosa e facilmente riconoscibile dall’esterno grazie alle sue cupole dal colore rosso intenso, anche il suo interno merita una visita. Il chiostro ed i suoi giardini sono davvero splendidi, e rappresenta il luogo perfetto nel quale riposarsi dal trambusto della vita cittadina.

La chiesa, di per sé, è molto semplice, grazie al suo sapiente mix tra stile Musulmano e Normanno.

Proseguendo la nostra passeggiata non lontana dal Palazzo dei Normanni, risaliremo per Via Vittorio Emanuele e troveremo il 2° Monumento di Palermo da non perdere: la Cattedrale di Palermo.

Cattedrale di Palermo: orari e informazioni utili per la visita - Sicilia.info

Dall’esterno, la cattedrale è semplicemente spettacolare. Rimarrete particolarmente colpiti da quest’enorme architettura unica nel suo genere, un vero miscuglio di stili, con un aspetto esteriore decisamente più bello rispetto a quello di Palazzo dei Normanni!

Visiteremo la cripta e le tombe di re e regine, tra cui anche la tomba di Re Ruggero II. Qui è presente anche il tesoro della cattedrale, una collezione di gioielli reali provenienti dal 12° secolo.

Prenderemo del tempo per il pranzo, deliziando i nostri palati con del cibo tipico siciliano e per riposarci un po’ prima di continuare il nostro tour.

Passeggiando per il centro ci ritroveremo dunque Piazza dei 4 Canti, ci fermeremo per ammirare queste 4 facciate perfettamente simmetriche. Sono tutte state costruite seguendo lo stesso modello: alla base, è presente una fontana che rappresenta le stagioni; al primo livello sono presenti le statue dei re di Palermo mentre all’ultimo livello, vi sono riportate le rappresentazioni dei 4 santi patroni di Palermo.

Dai Quattro Canti, proseguiremo fino a giungere direttamente al Teatro Massimo Vittorio Emanuele, un altro luogo di interesse di Palermo.

Il Teatro Massimo di Palermo, inaugurato nel 1897, è il più grande teatro d’opera d’Italia ed il terzo più grande d’Europa. È preceduto solamente dai teatri d’opera di Parigi e di Vienna! Le sue immense dimensioni, all’epoca, sono state oggetto di controversie dato che le persone si chiedevano se Palermo avesse veramente bisogno di una simile opera .

Il Massimo di Palermo, il teatro più grande d'Italia :ilSicilia.it

Questo si trasformò velocemente in uno dei teatri più famosi d’Italia, grazie alla qualità delle rappresentazioni teatrali e delle opere che qui hanno luogo.

Chiuso nel 1974, è stato riaperto solamente nel 1997 dopo 23 anni di lavori accompagnati da scandali politici ed episodi di corruzione. Oggi, il teatro continua ad ospitare opere di livello mondiale.

Prima del rientro ci fermeremo per gustare una famosa granita o un gelato e goderci questo splendido panorama palermitano.

Rientro in hotel per cena e pernottamento.

2° GIORNO: Palermo-Monreale – Palermo

Dopo la prima colazione, visita del mercato di Ballaro’.

Mercati storici di Palermo - Ciuri ri puisia - Ciuri ri puisia

In questo coloratissimo mercato, potrete trovare i migliori prodotti di tutta la Sicilia, compresi frutta, verdura, formaggio e naturalmente pesce, e tutto questo viene offerto a dei prezzi imbattibili, il tutto contornato da uno scenario di palazzi e viuzze davvero tipiche del centro di Palermo. Per non dimenticare la cordialità e la disponibilità dei commercianti, che si prodigheranno nel farvi assaggiare le loro specialità.

Si prosegue con la visita di alcuni tra i palazzi nobiliari più belli e importanti di Palermo, che non vengono mai inclusi negli itinerari classici.

Inizieremo con il Palazzo Gangi: Questo sontuoso palazzo è ben noto per essere stato il luogo presso il quale è stato girato il film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti.
Grandeggia in tutta la sua imponenza il fronte principale di Palazzo Valguarnera Gangi, che per la grande magnificenza dei suoi ambienti, per l’integrale conservazione degli arredi interni, e per il suo impianto straordinariamente grandioso, si può considerare uno dei palazzi più rappresentativi del tardo barocco palermitano.

Riapre ai visitatori Palazzo Valguarnera Gangi dove fu girato il ballo de Il Gattopardo -

La storia documentata del palazzo inizia verso la metà del XVIII sec. , quando il principe Pietro Valguarnera esponente di uno dei casati più prestigiosi dell’ aristocrazia siciliana, di origine spagnola, decide, per la gloria e la grandezza della sua famiglia, di ampliare e riconfigurare in forme auliche, il proprio palazzo nel piano della Misericordia, anticamente chiamato piano della Guzzetta.

Per la realizzazione della sua dimora, il principe si rivolse ad artisti di chiara fama, tra cui un giovane e geniale architetto trapanese Andrea Gigante.
Un portale con due colonne in pietra grigia e con stemma della famiglia Mantegna principi di Gangi, introduce alla magnifica corte porticata, tra le più belle dei palazzi palermitani, da qui ha inizio l’originale scalone d’ingresso a più rampe, che porta al grande vestibolo che ha proporzioni di un vero salone, qui la ricchezza delle decorazioni, la raffinata bellezza degli ornati, e la policromia dei marmi anticipano l’esuberanza delle sale seguenti.

Varcando la sala d’ingresso si apre la spettacolare ENFILADE di saloni dove si rimane ammirati dallo sfarzo dei preziosi arredamenti, dalla ricercatezza e dall’estrosità dei decori, dai mobili, dalle tappezzerie ricamate e dal ragguardevole numero di oggetti, cristallerie e porcellane ( vera passione dell’aristocrazia ) cosi raffinate e rare.
Oggi il palazzo appartiene ai principi Vanni Mantegna di San Vincenzo, subentrati nella proprietà del palazzo per trasmissione ereditaria nel 1995.

Successivamente ci appresteremo a visitare il Palazzo Conte Federico: Si pensa che questo palazzo sia stato la sede della Corte dell’Inquisizione per oltre 150 anni.

Tour e biglietti Palazzo Conte Federico (Palermo) | Tripadvisor

La parte più antica del palazzo è una torre arabo-normanna del XII secolo.
Denominata “Torre di Scrigno”, era posta sopra le mura a difesa della città e ne costituiva anche l’accesso con la porta di Busuemi che lambiva uno dei bracci di mare che allora si inserivano nella città.
Oggi nella torre è possibile ammirare due bellissime finestre: una bifora normanna ed una finestra aragonese dove troviamo gli stemmi autentici della Città di Palermo, degli Svevi e degli Aragonesi che la governarono.

Palazzo Conte Federico - TERRADAMARE | Cooperativa Turistica. Palermo

Dal cortile interno, finemente decorato in pietra ad intaglio ad opera del grande architetto barocco Venanzio Marvuglia, ed attraverso la grande scala in marmo rosso si accede al piano nobile con i suoi numerosi saloni che rispecchiano le varie epoche attraverso le quali è passata la storia di questo palazzo.

Proseguiremo il tour dei palazzi nobili, con il Palazzo Ajutamicristo. Il Palazzo prende il nome da Guglielmo Ajutamicristo, barone di Misilmeri e di Calatafimi, che l’aveva fatto costruire per la sua famiglia tra il 1495 ed il 1501. Nei vari saloni, arredati con mobili originali e quadri di insigni artisti dell’epoca, si possono ammirare i soffitti lignei dipinti del XVII secolo, gli affreschi settecenteschi del Vito D’Anna e del Gaspare Serenario e le varie collezioni di armi e di ceramiche antiche.

Lo storico palazzo fu in quel tempo la dimora prediletta di ospiti illustri. La dimora, il cui impianto è tardo-quattrocentesco, è stata nei secoli ampliata e modificata.

Importanti lavori di restauro conservativo sono stati eseguiti in tutta la superficie del Palazzo. Di particolare interesse è la sala da ballo dal soffitto affrescato da Giuseppe Crestadoro, raffigurante “La Gloria del Principe Virtuoso“, la cui superficie, di 200 mq, si affaccia sulla terrazza fiorita.
Il Palazzo Ajutamicristo è Monumento Nazionale e fa parte dell’Associazione Dimore Storiche Italiane.

La storia - Palazzo Ajutamicristo
Per mantenere viva la tradizione del Palazzo, che già ha accolto fra le sue mura illustri personaggi, e che a tutt’oggi è sede di importanti eventi nazionali ed internazionali, l’accoglienza è curata personalmente dai proprietari.

Casa Museo del Palazzo Ajutamicristo - Sicilia in Rete
Il loggiato quattrocentesco e la terrazza fiorita denominata “Cortile del Petrosino“, che si affacciano su due grandiosi cortili ricchi di palme esotiche oleandri e banani.

Tempo libero per un pranzo veloce, e trasferimento a Monreale.

Visiteremo la grandiosa Cattedrale di Monreale.

Questa attrazione da non perdere si trova a 40 minuti in auto dal centro di Palermo  è classificata come patrimonio mondiale dell’UNESCO, rappresenta un capolavoro di architettura, specialmente il suo interno.

Duomo di Monreale: Cattedrale di Santa Maria Nuova | Il Viaggio in Sicilia

Questa chiesa in stile Normanno-Bizantino possedeva 2 torri. Dopo essere stata colpita da un fulmine, adesso ne rimane solamente 1 e mezza.

Appena metterete piede al suo interno, ne rimarrete estasiati! È ricoperta da oltre 6.500 metri quadrati di mosaici d’oro, raffiguranti scene del Nuovo e dell’Antico Testamento. Davvero incredibile!

Accanto alla cattedrale, potrete anche ammirare il chiostro. È davvero bello e ogni colonna ha una sua decorazione unica.

Duomo di Monreale - Chiesa - Duomo

Al termine rientro in hotel per cena e pernottamento.

3° GIORNO: Palermo-Bagheria-Portella della Ginestra- Palermo

Dopo la prima colazione, partenza in direzione di Portella della Ginestra ,zona Piana degli Albanesi

La Piana degli Albanesi è uno dei posti più caratteristici che vi capiterà mai di visitare. In questo luogo, si parla addirittura uno dei molteplici dialetti albanesi. Dista un po’ da Palermo: si trova a 720 metri sopra il livello del mare.

La sua storia si fa risalire al XV secolo. La Sicilia è stata attraversata per migliaia di anni da una miriade di popoli variegata. Arabi, normanni, albanesi… quest’ultimi in particolare si sono insidiati in questo punto della Sicilia. Nel corso degli anni, si sono tramandate determinati usi e costumi che non si trovano in altre parti della Sicilia. È una località davvero particolare, che merita una visita.

Arrivo a Portella della Ginestra e incontro con mediatore culturale dell’Associazione Libera(Addio Pizzo) ,il G(i)usto di Viaggiare .

Infatti spesso chi viene in Sicilia, viene solo “sfiorato” dal tema mafia, mentre con questa visita intendiamo portare al centro di questo tour, un fenomeno  noto in tutto il mondo e che associazioni come Libera, cercano di contrastare, e quindi con la Vostra presenza, darete un contributo alla diffusione di questa iniziativa.

  • Svolgimento del percorso nell’Alto Belice Corleonese, visita dei terreni e delle strutture confiscate gestite dalle cooperative di “Libera Terra”.
    Approfondimento sulla storia della mafia e dell’antimafia, con particolare riferimento al territorio, ai temi dei beni confiscati, alle leggi e alle attività delle cooperative.
  • Visita della cantina Centopassi.
    La Cantina nasce su un bene confiscato. La visita è un’opportunità per conoscere da vicino la realtà del riuso sociale dei beni confiscati alle mafie, come avviene la produzione del vino, quale approccio in tal senso hanno deciso di attuare le cooperative di Libera Terra e, per ragionare sui valori della cooperazione, dell’economia virtuosa delle imprese che operano correttamente nel rispetto sociale e del lavoro. 
  • Visita del Memoriale di Portella della Ginestra
    dove il 1° maggio 1947 avvenne la prima strage di Stato italiana per mano mafiosa.
  • Trasferimento presso un’azienda agrituristica Libera Terra
    dove sarà possibile assaporare taluni dei prodotti Libera Terra insieme a piatti tipici del territorio, all’interno di una cornice di bellezza straordinaria. 

Il 1° maggio e la strage di Portella della Ginestra tra ricordo e i diritti dei nuovi lavoratori - Giornale di Sicilia

Al termine si prosegue con le Ville di Bagheria.

Bagheria è la città delle ville. Ne possiede una ventina, barocche, neoclassiche e gotiche. Molte le bellezze legate a questi edifici e anche i misteri più inquietanti.

Bagheria: A Palazzo Butera la Festa del Volontariato

Per capire a pieno l’itinerario delle splendide ville di Bagheria, provincia di Palermo, bisogna ripercorrere la storia di questa località già nota agli Arabi come “zona che discende al mare” (bahàyaria). Sicuramente era sede di una fortificazione antica, che nel 1134 – in piena era Normanna – veniva chiamata Bacarìa. Era però anche in una pregevole posizione sul mare, elevata ma non troppo, panoramica quanto basta. Ottima per chi voleva dimenticare la città, i suoi problemi, e cercare quiete, sole e aria salubre. Il primo a trovare interessante questo luogo come residenza estiva fu il principe Giuseppe Branciforti che fece edificare qui il suo palazzo. Era il 1658 e da allora altri imitarono la sua trovata geniale. La città di Bagheria, sorse proprio intorno a queste ville signorili che davano lavoro a servi, artigiani, pescatori e dunque favorirono gli insediamenti.

Bagheria, gioiello Barocco della costa siciliana | SiViaggia

Famosa per la scalinata di accesso e per il portale principale con una fastosa decorazione barocca in stucco e pietra, questa villa è la più antica e anche la più ricca di statue incredibili. Sono statue a grandezza umana che ricordano monaci, servi, signori che vissero qui e che decorano … o infestano? … le stanze spettacolari del suo interno. Fino a metà del XX secolo, nella dependance neoclassica di Villa  Palagonia, detta “Villa dei mostri”.

Le Ville di Bagheria da visitare durante un viaggio in Sicilia | Club Med

Si prosegue andando a conoscere Villa Cattolica, dove oggi ha sede il Museo Guttuso. Edificata nel 1736 dal principe di Cattolica Eraclea, da cui il nome, divenne salone espositivo permanente delle opere di Renato Guttuso dal 1973 in poi. Al piano terra invece sono ospitate botteghe, negozi di souvenir artigianali e anche un piccolo laboratorio di teatro.

File:Villa Ramacca 02.jpg - Wikivoyage, guida turistica di viaggio

Molto bella è anche Villa Ramacca, costruita a metà secolo XVIII dai principi Gravina di Rammacca proprio alle falde della montagna che sovrasta Bagheria. Splendidi i suoi fregi in tufo, il parco esotico tutto intorno, il salone che accoglie i turisti all’ingresso. La doppia scalinata di accesso è stata usata come set per scene di diversi film, tra i quali “Johnny Stecchino” di Benigni.

Rientro in hotel e cena e pernottamento.

4° GIORNO: Palermo –  Aidone -Randazzo- Parco dei Nebrodi

Dopo la prima colazione faremo il check-out e saliremo in pullman ci dirigeremo, dunque, ad Aidone, a pochi km di distanza. Secondo alcuni studiosi, Aidone fu fondata alla fine dell’XI secolo dai Normanni, durante la conquista della Sicilia e la cacciata degli arabi; ma è molto più probabile che i Normanni si siano limitati a rifondare e ripopolare un borgo già esistente strappato ai Saraceni. I fratelli Altavilla, che guidarono la conquista, condussero a ripopolarlo i lombardi, che avevano contribuito all’impresa e che in buona parte provenivano dal Monferrato.

Ci prenderemo del tempo per il nostro pranzo in un ristorante tipico, per dirigerci subito dopo al Museo Archeologico di Aidone.

Il Museo, ubicato nel seicentesco convento dei Padri Cappuccini con annessa la chiesa dedicata a San Francesco, illustra la storia del sito archeologico di Morgantina, dall’età del bronzo all’età romano-repubblicana, i cui scavi furono effettuati a partire dagli anni ’50. Le collezioni, esposte in undici sale secondo criteri cronologici e tematici, constano di ceramiche, argenti, acroliti delle dee, elementi architettonici e termali di Morgantina. Tra i reperti più significativi troviamo la Venere di Morgantina, ovvero una statua di scuola fidiaca in calcare con tecnica acrolitica, in cui si ravviserebbe la dea Demetra.

Inoltre potrete ammirare un reperto appena restituito all’Italia: “La Testa di Ade” detta anche Barbablù, tornata in Italia. Il John Paul Getty Museum di Malibu ha restituito l’opera dallo straordinario valore artistico alla presenza del Console Generale d’Italia a Los Angeles, Antonio Verde, e delle Autorità giudiziarie e di polizia italiane.

Il museo ospita reperti provenienti da Morgantinae dal colle di Cittadella (sito su cui fu originariamente fondata Morgantina intorno al 1000 a.C.) ove si trovano anche i resti di un villaggio preistorico dell’Età del bronzo (1800 a.C.).

Museo Archeologico di Aidone: AGGIORNATO 2021 - tutto quello che c'è da sapere - Tripadvisor

S prosegue per Randazzo

Al termine di questa giornata ci dirigeremo sui Monti Nebrodi, dove ci attenderà il nostro Agriturismo direttamente immerso nel parco omonimo per la cena e il pernottamento.

Naturalmentesicilia - Parco dei Nebrodi

5° GIORNO: Parco dei Nebrodi – Tindari – Santo Stefano di Camastra-Tusa

Dopo la prima colazione, lasciamo il nostro agriturismo completamente immerso nella natura del  Parco, che è un’area naturale protetta istituita il 4 agosto 1993, con i suoi quasi 86000 ettari di superficie è la più grande area naturale protetta della Sicilia. Ci dirigeremo a Tindari.

Amena località nel golfo di Patti situata all’interno dell’omonimo comune in provincia di Messina. Fondata nel 396 a.c. da mercenari siracusani della guerra contro Cartagine per volere di Dionisio di Siracusa, l’antica città di Tindari deve il suo nome a Tindaro re di Sparta.

Base navale prima dei cartaginesi, poi dei romani, conquistata dai bizantini e distrutta dagli arabi, è nota per un’epica battaglia navale – la battaglia di Tindari – e per le parole che le dedicò Cicerone nelle Verrine, ma soprattutto per la presenza di una Madonna Nera ancora venerata presso il santuario che ne occupa l’antica acropoli.

I resti dell’antica città di Tindari sono relativamente ben conservati. L’impianto urbanistico a scacchiera tipico delle città romane evidente nell’isolato (le insulae erano i condominì romani) riportato alla luce fra due antichi decumani e la possente cinta muraria in opera quadrata sono assai suggestivi, ma a stupirci sarà il suo Teatro Greco. Risalente alla fine del IV secolo e ristrutturato in epoca romana è una meraviglia dell’ingegneria acustica e ospita da oltre sessant’anni festival di musica, danza e teatro. Addossato al fianco di un promontorio guarda verso il mare ed ha un diametro di oltre 60 metri.

Proseguiremo dunque per il santuario della Madonna Nera, attrattiva principale di Tindari che non possiamo perderci di poter ammirare. Al suo interno la scultura in legno di cedro che rappresenta la Vergine con bambino, sarebbe giunta a Tindari nel tentativo dei fedeli di sottrarla alla furia iconoclasta dell’VIII secolo. Secondo la leggenda fu abbandonata dai marinai di una nave approdata sotto il promontorio di Tindari per poter ripartire senza contrastare la volontà divina che avrebbe impedito al natante di salpare di nuovo.

Affacciandoci e ammirando il panorama noteremo che sotto il promontorio si estende la Laguna di Oliveri, detta anche di Tindari, un braccio di mare di eccezionale bellezza oggi riserva naturalistica per la presenza contemporanea di un caratteristico ambiente salmastro di tipo lacustre con sabbie marine, e meta dei turisti che si recano alla spiaggia di Marinello, anch’essa oggetto di una leggenda secondo cui si sarebbe formata in seguito alla caduta di una bambina – ritrovata illesa – dal promontorio del santuario.

Sulla costa settentrionale della Sicilia, a metà strada tra Palermo e Messina, e lungo la strada statale che collega le due città capoluogo, sorge Santo Stefano di Camastra, conosciuta da tutti come “La città della ceramica“. Un titolo che gli è stato attribuito non certo per caso, perché qui la ceramica non è soltanto l’attività principale della città, ma quella che la rappresenta in tutto e per tutto.

Santo Stefano di Camastra e la tradizione della ceramica - Io Amo La Sicilia

Fino al 1682 la città di Santo Stefano sorgeva in una zona più collinare e la popolazione viveva di agricoltura e pastorizia. Ma a causa delle forti piogge e di una rovinosa frana, la città venne fortemente danneggiata ed il nuovo centro abitato fu ricostruito più a valle, vicino la costa. Qui gli abitanti trovarono l’argilla, materiale che fu essenziale per la costruzione delle nuove abitazioni. Ben presto cominciarono a sorgere le prime botteghe artigianali che realizzavano oggetti di utilizzo quotidiano e pratico.

Ma il vero e proprio boom della ceramica ha inizio dalla seconda metà del ‘900, quando iniziarono a circolare le prime automobili. L’autostrada ancora non c’era (è stata ufficialmente inaugurata nel 2004) e per andare da Palermo a Messina occorreva per forza di cose attraversare Santo Stefano. Gli automobilisti incuriositi si fermavano ad ammirare i numerosi oggetti e ben presto si sparse la voce.

Passeggiare lungo le vie del centro ed ammirare le numerose botteghe e gli altrettanto numerosi negozi, vale già da solo il viaggio. Qui si attraversano secoli di storia della ceramica siciliana con moltissimi oggetti che fanno parte della nostra tradizione ma anche con oggetti più modern.

Visita al  Museo della Ceramica di S.Stefano di Camastra, ubicato all’interno di Palazzo Trabia. All’interno delle sue sale, suddivise per aree tematiche, scopriamo le ceramiche tradizionali stefanesi, quelle provenienti da altre città, e quelle più contemporanee e moderne. Affacciatevi  dall’ampio terrazzo panoramico e godete della splendida vista sulle isole Eolie: una vera e propria ciliegina sulla torta.

Durante questa visita a Santo Stefano ,se avremo ancora tempo e voglia, visiteremo un altro luogo molto suggestivo e che arricchisce il valore artistico della città: il Cimitero Vecchio. Si trova  nella parte più collinare della città, immerso nella natura. Ci sono circa 90 tombe, venne utilizzato per un periodo piuttosto breve e la particolarità che lo rende davvero unico sono le numerose decorazioni in ceramica che caratterizzano ogni tomba. Anche se molte di esse sono state danneggiate nel corso del tempo, questo nulla toglie al fascino di questo luogo.

Trasferimento a Castel di Tusa, località sul mar Tirreno, piccolo gioiello della costa e rinomata per aver ottenuto per anni di seguito la bandiera blu per le sue spiagge.
Arriveremo dunque al nostro hotel, unico nel suo genere.

L’albergo è situato in un territorio ricco di cultura e di tradizioni popolari. Inserito in uno scenario di rara bellezza, nella magnifica cornice di una natura incontaminata e magnetica, fra un mare cristallino e i monti dei Nebrodi.

Cena e pernottamento.

6° GIORNO: Tusa – Cefalù – Roma

Dopo il check-out e la prima colazione partiremo alla volta di Cefalù.

Dislocato ai piedi di un promontorio roccioso, in provincia di Palermo, sorge uno dei borghi più belli d’Italia, il Comune di Cefalù. La cittadina, sviluppatasi attorno al Duomo di Cefalù, voluto da Ruggero II, ha conservato con il passare dei secoli il suo antico aspetto, con le sue strade strette del centro storico, tipicamente medioevali. I palazzi che arricchiscono la città sono costituiti da decorazioni architettoniche e le numerose chiese presenti manifestano tutta l’importanza della sede vescovile. Particolarmente caratteristico è il borgo marinaro, con le case antiche fronteggianti il mare.

Inizieremo visitando per l’appunto il Duomo che nel 2015 è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco. e venne edificata per volere di Ruggero II d’Altavilla, re di Sicilia, Puglia e Calabria, nell’anno del Signore 1131.

Duomo di Cefalù - Sicilia360map
Vuole la tradizione che questo re, in viaggio per nave da Salerno a Palermo, imbattutosi in una tempesta, fece voto al Signore di erigere una chiesa nel luogo in cui avesse preso terra sano e salvo insieme al suo equipaggio. Approdato a Cefalù, fece costruire qui il tempio promesso a gloria del SS. Salvatore e dei Santi Pietro e Paolo.
Nel presbiterio erano collocati un tempo il trono regale a sinistra guardando il Pantocratore e il seggio episcopale a destra, posti l’uno di fronte all’altro. Di questi particolari seggi rimangono soltanto due lastre decorate con mosaico, con le scritte: sedes regia e sedes episcopalis.

Proseguiremo la nostra passeggiata per il centro storico della cittadina ove c’è una cinta muraria megalitica, risalente al V secolo a.C., che si conserva ancora oggi in gran parte. Particolarmente romantico un bacio sotto la Porta Marina, un arco con vista mare, l’ultima rimasta delle 4 porte originali.

Estremamente affascinante è anche il tempio di Diana, un santuario realizzato in un edificio megalitico, sovrastato da lastre di pietra dolmen ospitanti una cisterna risalente al IX secolo a.C.

Percorrendo via Vittorio Emanuele è possibile soffermarsi al Lavatoio medioevale, davanti al rinascimentale Palazzo Martino.

Al termine delle visite trasferimento all’aeroporto di Palermo e volo di rientro a Roma o altre citta’.

LA QUOTA COMPRENDE:

  • Volo a/r per Palermo in classe economica con franchigia bagaglio di kg. 20
  • Trasferimenti con pulmann G.T. come da programma
  • Sistemazione in hotel 4**** con pernottamento, prima colazione e cena
  • Pasti come da programma
  • Visite come da proghramma
  • Assicurazione medico bagaglio annullamento
  • Kit viaggio

LA QUOTA NON COMPRENDE:

  • Tasse aeroportuali circa € 100,00 soggette a riconferma
  • Pasti extra
  • Bevande ai pasti
  • Mance ed extra in genere
  • Tutto quanto non espressamente indicato ne LA QUOTA COMPRENDE

 




POMPEI NUOVE SCOPERTE-MOSTRA GLADIATORI E NAPOLI MAI VISTA – PASSEGGIATA REALE

Pompei continua a stupire con le sue scoperte e sarà così ancora per molti anni con venti ettari ancora da scavare. Ma soprattutto dimostra che si può fare valorizzazione, si possono attrarre turisti da tutto il mondo e contemporaneamente si può fare ricerca, formazione e studi, e un giovane direttore come Zuchtriegel valorizzerà questo impegno”.

“Si tratta di una scoperta di grande valore scientifico. Un plauso e un ringraziamento al Parco Archeologico di Pompei, alla Procura di Torre Annunziata e ai Carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale per la collaborazione che ha scongiurato che reperti così straordinari fossero trafugati e illecitamente immessi sul mercato”.

Pompei continua a nascondere tesori che vengono alla luce e ci permettono di conoscere ancor di più la civiltà romana che la abitava.
Oltre le meraviglie affiorate fino ad oggi, è recente una  nuova straordinaria scoperta: nei nuovi scavi ripresi all’interno del progetto di manutenzione e restauro della Regio V, riaffiora un Termopolio perfettamente conservato con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali con colori talmente accesi da sembrare tridimensionali. Ma a stupire è il ritrovamento nei recipienti del Termopolio di tracce di alimenti che venivano venduti in strada.

 

                   Visita alla Mostra sui Gladiatori al Museo Archeologico di Napoli

“Gladiatori” sarà visibile dalla riapertura del MANN sino ad aprile 2022.
Cuore dell’allestimento sono centosessanta reperti che, nel Salone della Meridiana, risultano suggestivi tasselli di un affascinante viaggio di ricerca in sei sezioni: 1) Dal funerale degli eroi al duello per i defunti; 2) Le armi dei Gladiatori; 3) Dalla caccia mitica alle venationes; 4) Vita da Gladiatori; 5) Gli Anfiteatri della Campania; 6) I Gladiatori “da per tutto”. Parte integrante dell’itinerario è la “settima sezione” tecnologica che, intitolata significativamente “Gladiatorimania” e concentrata nel Braccio Nuovo del Museo, costituisce un vero e proprio strumento didattico e divulgativo per rendere accessibili a tutti, adulti e ragazzi, i diversi temi della mostra.

Nuova scoperta a Pompei: riaffiora intatto il Termopolio della Regio V

Visita esclusiva inedita al  Museo dell’Acqua della Pietrasanta.

Una esclusiva visita guidata serale nel percorso sotterraneo della Basilica della Pietrasanta a Napoli, alla scoperta del Museo dell’Acqua, itinerario che racconta le vie dell’acqua, dal Serino al decumano sommerso.

 

Riapre la Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte, ridecorata da Santiago Calatrava

NAPOLI 6 luglio 2021 – E’ stata inaugurata, martedì 6 luglio, la chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte, costruita nel 1745 dall’architetto e scenografo Ferdinando Sanfelice per volere del Re di Napoli Carlo di Borbone, oggi ornata con le opere dell’architetto Santiago Calatrava. La chiesa riapre al pubblico dopo 50 anni. 

L’intervento di Calatrava va a completare la mostra “Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli”,, a cura del direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, e Robertina Calatrava, ospitata al Museo e Real Bosco di Capodimonte. La rassegna presenta con 400 opere tra sculture, disegni, maquette.

Hanno presenziato all’inaugurazione  l’architetto Santiago Calatrava, il ministro della Cultura Dario Franceschini e il direttore di Capodimonte Sylvain Bellenger. Si è recato nella chiesa, e ha incontrato Calatrava, anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. 

“Oggi è una giornata particolare – ha affermato Franceschini – per molto tempo abbiamo dimenticato che la bellezza dell’Italia è il sedimentarsi degli stili gli uni sugli altri. Abbiamo ritenuto per molto tempo che non fosse possibile inserire l’arte contemporanea, qui invece vediamo, e ringraziamo Calatrava per questo dono, un mescolarsi in modo inedito di arte contemporanea e barocco. E’ un esperimento straordinario che dovrà indicarci la strada”.

“La luce di Napoli – ha sottolineato Calatrava – è una luce millenaria che continua a brillare e prende corpo in queste maestranze, artisti e persone capaci di fare della porcellana un miracolo. Ho grande rispetto per il lavoro dell’architetto Sanfelice e ho compreso la sfida: dare risposte armoniose che complementino quest’opera straordinaria che possiamo riportare a una vita che sia comprensibile nel nostro tempo”.

                                                   PASSEGGIATA REALE 

                          Albori e Fasti del Miglio d’Oro Ercolanense

Ci tufferemo in un’esperienza unica nel suo genere, che ci porterà a vivere i tempi che furono in prima persona,con attori,musicisti e cantanti,il tutto narrato dall’antropologo Giovanni d’Angelo.

                         Un virtuale viaggio nel tempo alla scoperta della storia.

Il tutto dormendo in hotel 4 stelle sul lungomare di Castellamare di Stabia,c alcune camere tutte vista mare frontale (per i primi fortunati che prenoteranno per tempo sino ad esaurimento,dopo camere vista mare laterale).

Tutte le camere del Miramare Smart Hotel godono di vista sul mare,sul golfo di Napoli,Capri,Costiera Sorrentina e Ischia sulla sinistra, sono spaziose ed arredate con un personalissimo stile minimal-vintage caratterizzato da forme e trame naturali, rifiniture in legno bianco e sentori di colore blu e ciano. I dettagli, le incredibili vedute e la calorosa ospitalità italiana sono solo alcune delle qualità che vi faranno innamorare di questo luogo magico.

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Ristorante hotel:

Un’esperienza memorabile da poter inaugurare con uno stuzzicante cocktail accompagnato da una vasta gamma di gustosi tapas pensati appositamente in abbinamento dal nostro Chef.
Una ricerca sensoriale che spazia dal campo del gusto alla melodia delle onde che si infrangono sul bagnasciuga, ammirando il Mar Tirreno che si estende a perdita d’occhio.

 

IN AEREO,BUS E TRENO DA TUTTA ITALIA.Ritrovo anche direttamente all’aereoporto o alla stazione di Napoli.

1° GIORNO: Roma -Napoli

MOSTRA GLADIATORE -CHIESA REAL BOSCO CAPODIMONTE-

Ritrovo dei partecipanti in luogo  e orario da confermare e partenza per Napoli,

Ancora un altra “recente scoperta” : la Chiesa di San Gennaro nel Reale Bosco di Capodimonte,  gioiello barocco, riaperta al pubblico dopo oltre 50 anni a giugno 2021.

Costruita nel 1745 dall’architetto e scenografo Ferdinando Sanfelice per volere del Re di Napoli Carlo di Borbone, oggi ornata con le opere dell’architetto Santiago Calatrava. E’ stata riaperta dopo 50 anni di chiusura a giugno 2021 e ristrutturata con l’intervento di Calatrava,che  va a completare la mostra “Santiago Calatrava  Nella luce di Napoli”, e consiste in un’opera globale che rilegge completamente lo spazio della cappella settecentesca, dalle vetrate al soffitto, fino alle nicchie con disegni e installazioni in porcellana ispirate ai valori del Real Bosco di Capodimonte. I manufatti sono stati realizzati sotto la direzione di Calatrava, che ha scelto personalmente le maestranze locali. 

Tempo libero per il pranzo .

Si prosegue con la visita al Museo Archeologico  dove potrete ammirare la bellissima mostra sui Gladiatori.

Paolo Giulierini
Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli:

“Idoli delle folle, brama delle donne, agitatori di storiche ribellioni, i gladiatori già nell’antichità guadagnarono una fama che andò ben oltre l’arena e accomunò tutto l’Impero, anche le sue propaggini nordeuropee. Molti di questi echi hanno nutrito la filmografia hollywoodiana fino al capolavoro di Ridley Scott.
Con l’Antikenmuseum di Basilea abbiamo voluto raccontarne le vicende, attraverso centosessanta opere che descrivono l’arte gladiatoria, che permeava molti aspetti della vita quotidiana dei romani, dalle domus private (mosaici e affreschi interni, graffiti sulle facciate esterne, oggettistica e ornamenti) agli ambienti pubblici.
Stavolta, tuttavia, i gladiatori non sono rappresentati solo come uomini coraggiosi, pronti ad affrontare la morte in ogni scontro, ma anche nella loro dimensione privata, intima, come provano i testi delle iscrizioni funebri.
Oltre che dall’Antikenmuseum di Basilea, dalla Svizzera giungono importanti reperti come il mosaico di Augusta Raurica, che, visibile dopo il restauro, rappresenta scene di combattimenti su una superficie di eccezionale estensione.
Altri importanti prestiti provengono da Pompei, Roma, Paestum, Capua, Ravenna.
La mostra è anche una straordinaria occasione per costruire una superba rete degli anfiteatri campani, italiani ed europei che possa sopravvivere a lungo in armonia con quanto, da tempo, indica la Regione Campania, che promuove itinerari territoriali tematici.
I miei sentiti ringraziamenti vanno in primis ad Andrea Bignasca, a Valeria Sampaolo e a Friedrich-Wilhelm von Hase per aver concepito l’idea ed elaborato il progetto scientifico dell’esposizione.
Agli archeologi Esaù Dozio, Laura Forte e Valentina Cosentino va la mia riconoscenza per la curatela di tutti gli altri aspetti scientifici e organizzativi.
Ad Andrea Mandara e Francesca Pavese per il progetto allestitivo.
Ad Electa per la redazione del catalogo.
“Gladiatori” è la mostra più bella e, per le tristi vicende accadute nel mondo negli ultimi mesi, anche quella più sofferta per il MANN.
Siamo stati feriti, ma ci siamo rialzati.
Lo spettacolo nell’arena può continuare.”

 

Prima di andare in hotel, una visita inedita :

un tour guidato che accompagnerà i visitatori  nel ventre della città di Napoli.

 

Napoli, un ascensore per collegare le Catacombe di San Gennaro con il Rione Sanità - CorrieredelMezzogiorno.it

Nel cuore del centro storico della città, in Via dei Tribunali, all’interno del Complesso della Pietrasanta, prende il via questo percorso, realizzato in collaborazione con ABC Napoli (l’azienda idrica napoletana), che ha restituito l’originaria funzione alle due cisterne più grandi del centro storico di età greco-romana: la Cisterna dei Pozzari e la Sala delle Onde, ulteriormente valorizzate grazie ad un sofisticato impianto illumino-tecnico che, attraverso giochi di luci e colori, enfatizza volte e volumi di questi affascinanti ambienti sotterranei.

Il percorso del Museo dell’Acqua

Una discesa di circa 35 metri conduce i visitatori in questo decumano sommerso attraverso il primo ascensore archeologico per un viaggio lungo 2000 anni.

 

Napoli, un archeo-ascensore per calarsi nelle viscere della Pietrasanta - CorrieredelMezzogiorno.it

Diverse le sale da visitare in questo inedito sottosuolo partenopeo, che conservano tracce archeologiche e testimonianze storiche di vita quotidiana, tra cui la già citata Cisterna dei Pozzari, la Piscina del Principe, la Sala delle Lucerne e la Sala dei Ricoveri. Un suggestivo racconto tra arte antica, storia, leggenda che contribuisce alla narrazione di uno dei luoghi di culto più antichi di Napoli e la millenaria storia della città stessa.

La Piscina del Principe

Protagoniste indiscusse del percorso museale sono oggi le due grandi cisterne, con acqua e ruscellamenti. La più grande delle due, la Sala delle Onde, lunga 20 metri e larga 7, è anche detta Piscina del Principe, in onore del giurista Gaetano Filangieri, Principe d’Arianiello, il cui palazzo omonimo in Via Atri, si trova proprio in corrispondenza di questo ambiente.

A Napoli nasce il Museo dell'Acqua: un 'ascensore archeologico' porta fino a 35 metri sotto terra

Il percorso di visita consente di ammirare un tratto dell’acquedotto greco-romano dell’antica Neapolis, arricchito dalle “saracinesche” dell’ABC: enormi valvole che servivano per regolare i flussi d’acqua lungo le diramazioni idriche, tra cui spicca la piccola “scartellata”, valvola che, grazie alla caratteristica gobbetta, è diventata la mascotte beneaugurale del percorso.

L’area della Basilica della Pietrasanta era originariamente occupata da quello che si presuppone fosse il Tempio della dea Diana, e riserva emozioni straordinarie, offrendo un vero e proprio viaggio nella storia e nelle vicende di Napoli.

Trasferimento in hotel  per cena e pernottamento.

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Hotel Stabia

2° GIORNO: SCAVI POMPEI E NUOVI RITROVAMENTI-MONTE FAITO

Dopo la prima colazione, siamo pronti per immergerci nel favoloso mondo antico di Pompei.

Scavi di Pompei tra storia, archeologia e mito: viaggio alla scoperta del sito archeologico più noto al mondo | Napoli da Vivere

Città di origine Osca, dopo la guerra sociale, Pompei divenne colonia romana col nome di Cornelia Venera Pompeiana. Semidistrutta da un terremoto nel 62 d.C. l’intera città e le sue splendide ville suburbane furono sepolte mentre la ricostruzione era in corso. E fu proprio la grande quantità di materiale vulcanico che la ricoprì in pochi istanti a determinare lo stato di conservazione di edifici, suppellettili e corpi consegnandola ai posteri quasi intatta come in una capsula del tempo. Partendo dalla posizione dei corpi rinvenuti, quelli della “famiglia di Polibio”, del proprietario di una tintoria, di una donna che fuggiva con i suoi gioielli e molti altri, gli studiosi sono stati capaci di ricostruire gli ultimi momenti di vita della popolazione.

I suoi abitanti non sapevano di vivere all’ombra di un vulcano dormiente da oltre 1500 anni e per questo non riuscirono a fuggire in tempo nonostante Plinio il vecchio, ammiraglio della flotta romana cercò di portarli in salvo in seguito all’eruzione.
Ci addentreremo in questo fiorente porto e mercato mediterraneo, attraversando ciò che resta degli edifici civili, disposti lungo strade ben conservate, come la Casa del Chirurgo, quella del Fauno, dei Casti Amanti e per la famosa Villa dei Misteri. Quest’ultima prende il nome dalle pitture murali che raffigurano i riti di iniziazione al culto di Dioniso.

La nostra attenzione sarà sicuramente catturata dai caratteristici graffiti sulle pareti esterne degli edifici, che invece all’interno erano decorati da affreschi di grande gusto e scene di vita quotidiana da cui gli archeologi hanno desunto il carattere mondano della vita che vi svolgeva e testimoniano ancora oggi il lusso e l’amore per l’arte e la bellezza degli antichi romani.
Proseguiremo dunque ammirando il buono stato di conservazione  del foro principale e degli altri edifici pubblici, come il Capitolium, la Basilica, i bagni pubblici, il foro triangolare, i due teatri e le Terme Stabiane.

La città di Pompei raccoglie in se due mondi molto distanti: da un lato ciò che resta di una delle più ricche città dell’impero romano e dall’altro la spiritualità cristiana, testimoniata dai tanti pellegrini in visita al rinomato Santuario dedicato alla Beata Vergine del Rosario di Pompei, testimonianza tangibile della devozione verso la Madonna. Il mondo pagano e quello cristiano convivono a meno di 800 metri di distanza, vicini nello spazio, lontani nei principi e nelle aspirazioni, conseguenti nel tempo.
Arriveremo dunque alla parte più “toccante” di questo tour: la vista dei calchi in gesso, un'”istantanea” dell’agonia a cui gli antichi pompeiani furono sottoposti dai gas roventi provenienti dal Vesuvio.

Scoperta agli Scavi di Pompei, ritrovati due corpi perfettamente conservati

Sosta presso aerea attrezzata all’interno dei sito archeologico per il pranzo al sacco gourmet(incluso), proseguiremo verso la nostra scoperta della città sommersa.
Ci imbatteremo davanti la Villa dei Misteri come la Casa del Fauno fino ad arrivare all’anfiteatro di Pompei. Ognuno di questi reperti meriterà l’ascolto dei racconti della nostra guida che ci spiegherà minuziosamente la loro storia.
Finalmente arriviamo a ciò che ha sconvolto tutti gli appassionati di archeologia : i nuovi ritrovamenti emersi di recente, durante la manutenzione del Regio V: un Termopolio perfettamente conservato con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali al suo fianco, con colori talmente accesi da sembrare tridimensionali.  La cosa che più a stupito è però il ritrovamento nei recipienti del Termopolio, di tracce di alimenti che venivano venduti in strada.

STORIE | Termopolio di Pompei, la tavola calda antica duemila anni

Era infatti abitudine dei pompeiani quella di consumare all’aperto cibi e bevande calde. Gli specialisti del Parco archeologico di Pompei stanno già studiando il materiale per verificare quanto questa scoperta possa ampliare le conoscenze sulle abitudini alimentari di età romana.
Di fronte al Termopolio, nella piazzetta antistante, potremo ammirare una cisterna, una fontana e una torre piezometrica per la distribuzione dell’acqua, dislocate a poca distanza dalla bottega già nota per l’affresco dei gladiatori in combattimento.

Pompei, scoperta straordinaria: un Termopolio con cibo

E trasferimento a Castellammare di Stabia per la salita in funivia al Monte Faito.

La Funivia Faito collega la città di Castellammare di Stabia al Monte Faito da cui appunto prende il nome, raggiungendo in soli 8 minuti i 1100 metri della cima del monte.

È stata aperta per la prima volta nel 1952 e la sua funzione è sempre stata prevalentemente di tipo turistico. Ottima dal punto di vista strategico poiché si trova molto vicino alla linea Napoli-Sorrento della Circumvesuviana.

Arrivare dal mare a 1050 metri in circa otto minuti può forse creare sorpresa, ma lo spettacolo del panorama che, salendo, progressivamente si apre davanti agli occhi man mano che ci si avvicina alla cima del monte Faito, è del tutto straordinario.

Al termine di questa intensa giornata, ritorneremo in hotel per la cena e il pernottamento.

3° GIORNO: Ville Vesuviane Ercolanesi- ROMA

Dopo la prima colazione e il check-out, oggi parteciperemo ad un’esperienza unica:

Un virtuale viaggio nel tempo alla scoperta della storia, dei personaggi, dei fatti e dei fatterelli che hanno dato vita agli albori e ai fasti delle “Ville Vesuviane Ercolanesi”, pluri-sito monumentale chiamato “Miglio d’Oro”.

Tour "il Miglio d'oro" - Vesuvio Made

Una “passeggiata reale” per rievocare i nobili che passeggiavano e festeggiavano nei viali alberati o lo schiamazzo dei popolani quando veniva loro concesso di usufruire delle attrazioni sparse lungo il parco;una passeggiata dove non mancheranno strani incontri con “ipotetici fantasmi” di importanti personaggi vissuti in questi luoghi.

121 Ville Vesuviane del Miglio d'Oro. Splendore e decadenza.
Una “visita drammatizzata” per ricordare l’allora reggente dinastia dei Borbone e gli episodi salienti che hanno segnato la storia e l’aspetto socio-economico-culturale dell’Unità d’Italia sul territorio, senza tralasciare un fatto di “cronaca rosa”: la struggente storia d’amore fra un avvocato del luogo e un’odalisca che portò a un incidente diplomatico fra lo Stato Italiano e l’allora l’Impero Ottomano.

File:Painting of the family of Ferdinando IV (Angelica Kauffmann, 1782).jpg - Wikimedia Commons
Il percorso si concentrerà principalmente sul sito museale di “Villa Campolieto” e nei suggestivi viali del “Parco a mare di Villa Favorita”, con didascalie, canti e pièce teatrali, a volte volutamente irriverenti.

Le drammatizzazioni prevedono l’impiego alternato di:

1 esperto di “Patrie Memorie”

1 chitarrista

1 percussionista di tamburi a sistro

3 cantanti attori.

Al termine, pizza verace con antipastini fritti,una bevande inclusa  e partenza per rientro direzione Roma o altre destinazioni(quindi vi condurremo in aereoporto o in stazione o al porto)

Arrivo e fine dei servizi.