FIERA ROROS MARTNAN ARTICO MAGIA E AURORA BOREALE

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ARTICO E MAGIA – ROROSMARTNAN

                                                                  Un Viaggio indietro nel tempo

                                                            Cultura e tradizioni norvegesi.

                                                      Tra aurore boreali e paesaggi nordici

                                                 Nelle Terre dei Sami Patrimonio Umanita’

                                                              Tra animali preistorici

Il richiamo della foresta è molto forte a queste latitudini. Un atmosfera magica e quasi irreale ci porterà indietro nel tempo. Tutte le attività della settimana saranno prevalentemente outdoor, all’aperto. Proveremo l emozione di guidare una propria slitta trainata da 4 a 6 bellissimi cani , andremo a visitare il paese incantato di Røros, Patrimonio Mondiale dell’Unesco  esploreremo le foreste di betulla ed i plateau innevati tra la Norvegia e la Lapponia svedese.

Rispetto ad altre perle norvegesi la cittadina di Røros non è ancora diventata destinazione del turismo di massa, ma nasconde un fascino sui generis dettato da una storia intrecciata con le miniere di rame che ne hanno determinato la fisionomia, il paesaggio urbano e la tavolozza cromatica. Proprio grazie a questa peculiarità il nucleo centrale di Røros è dagli anni Ottanta considerato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e nei giorni scorsi questo fregio è stato esteso anche al resto della comunità.

Unica nel suo genere, la città mineraria è in realtà un centro moderno dove la gente vive e lavora nel bel mezzo del patrimonio Unesco. Fondata nel XVII secolo e sfruttata per oltre tre secoli per le sue miniere, fino al 1977, Røros è stata completamente ricostruita dopo la distruzione delle truppe svedesi nel 1679. Conserva un’ottantina di case le cui facciate di legno annerito donano al paese un aspetto medievale.

Anche il paesaggio circostante è speciale e dall’eccezionale valore culturale. Si susseguono i colori della Norvegia lontana dai fiordi: ocra, marrone, blu, grigio antracite. Dagli alti cumuli di scorie di carbone si potrà ammirare il panorama della città. Nei siti di Nyberget e Olavsgruva si può osservare come venivano trasportate le pietre estratte dalla miniera nell’antichità, fino a tempi più moderni e si rivivono tre secoli anni di storia mineraria a 500 metri nel cuore della montagna e 50 metri sotto la superficie.

Durante l’Inverno Polare le temperature scendono sotto lo zero e tutto è permeato dal
silenzio e con un po’ di fortuna da belle Aurore Boreali che si manifestano quando il cielo è terso e
buio ed a temperature rigide. Forniremo delle attrezzature termiche durante le escursioni.

Questa vacanza è adatta a tutti. L’ intento è di far conoscere l’Artico alle persone che non devono necessariamente essere degli atleti, sportivi etc. Tuttavia, il contesto in cui viviamo è fuori dalle mete turistiche e ciò significa che non siamo in un” villaggio turistico” ma tra mille chilometri di Riserve Naturali.

Le attività che faremo sono all’ aperto , alla slitta trainata dai cani dove guiderete una propria squadra, alle passeggiate sugli altipiani per osservare le luci del Nord. Qui si predilige il silenzio, la meditazione, l’ascolto della natura adatta a chiunque voglia vivere la vera magia del Grande Nord fuori dalle mete turistiche classiche, in un tempo senza tempo e dove gli orologi non hanno ragione di esistere. Gli spazi infiniti, usi e costumi diversi dai nostri, la magia di un paesaggio sempre bianco ci proiettano come in un’altra dimensione.

Il Parco Letterario Johan Peter Falkberget di Røros (Norvegia) si presenta alla Dante

Non a caso questo mese di febbraio diventa “speciale “perché’ all’ interno del programma si

inserisce un evento che si verifica da ben centoquarantotto anni e che prende il nome di “ Rorosmartnan, ovvero il mercato di Røros un richiamo, un omaggio alla storia di queste genti che
vivevano la vita delle miniere, del freddo glaciale, dell’ isolamento e che vedevano nel mercato di un momento di aggregazione , di scambio culturale, di vendita dei loro manufatti . Nel 1600 non
esistevano strade, e le slitte pesanti, cariche di vettovaglie avrebbero potuto spostarsi solamente in presenza della neve, del ghiaccio, attraversando foreste e laghi ghiacciati per raggiungere , dopo
settimane di viaggio quella sorta di “ terra promessa” che rappresentava la cittadina di Røros – quindi il Rorosmartnan non e’ solo una semplice fiera ma diventa una rievocazione storica, dove
le slitte ed i cavalli diventano i protagonisti ed arriveranno da ogni angolo di Svezia e Norvegia come accadeva nel XV secolo. Essendo la stessa cittadina mineraria di Røros nata come delle
fattorie messe assieme fino a formare un villaggio, ogni angolo del centro presenta ancora le sue stalle, ed anche piccole e grandi aie dove si svolgevano e si svolgono per la fiera aste rurali, dove
nell’ attesa di aggiudicarsi qualche attrezzo agricolo si sorseggia il caffè accanto al fuoco, si canta e si balla.

Ma tutto questo non ci puo’ far dimenticare che ci troviamo tra due paesi – la Norvegia e la Svezia e che le nostre sistemazioni come l’altra parte del programma ci porta in Svezia nella regione dello Jamtland, nella municipalità dell’Harjedalen una delle zone più remote e solitarie della Svezia settentrionale, con un abitante per km quadrato. Qui andremo nel Rogen Nature Reserve per incontrare il bue muschiato, l’ultimo Testimone dell’Era Glaciale, con le sue foreste antiche e solitarie. Incontreremo anche la popolazione locale dei pastori Sami ed accanto al fuoco rievocheremo storie e leggende legate a questo popolo ed alle sue renne.

E’ possibile vedere l’ Aurora Boreale ma essendo un fenomeno naturale, non si può né programmare e né tanto meno l’uomo puo’ intervenire per farla apparire.

IMPATTO AMBIENTALE: Otto milioni di corone svedesi sono stati investite nel creare una delle regioni in Europa dove la motoslitta ha un basso impatto ambientale. La sentieristica  è stata pianificata e strutturata in modo tale da non danneggiare la  flora , la fauna e le renne al pascolo. Le aree sensibili e la fauna selvatica sono state protette.  Grandi aree “noisefree” sono state create. Una precisa legislazione e`in vigore su tutta la sentieristica. Qui in  “Funäsfjällen” – le nostra zona di partenza -i  percorsi in motoslitta ( cinque metri di larghezza) sono continuamente curati da speciali mezzi e macchinari.

Questo programma vi porterà a conoscere una realtà locale viva e genuina.  Ciascuna persona si troverà immersa   in atmosfere arcane che ricordano molto i libri di avventura e di esplorazione tante volte lette sui libri

Un tour che NESSUN TOUR OPERATOR O AGENZIA VI POTRA’ MAI PROPORRE

La magia del’Artico va vissuta a contatto con una natura incontaminata. Il silenzio è la caratterista  predominante insieme al rumore del vento e degli animali che abitano i boschi scandinavi quali : volpi, caprioli,  alci, renne, linci i principali.   Soggiornare  in questi hotel, interamente in legno  e dalle ampie  finestre  e`un toccasana per il cuore e per la mente.  Il piacere di sedersi accanto alle finestre e guardare la neve cadere e’ un piacere antico come quello che avevamo da bambini,  oramai dimenticato da chi vive nelle citta’. Qui non abbiamo inquinamento da luce artificiale e laddove esiste,  le luci al led salvano il paesaggio illuminando  cio’ che e’ essenziale. E cosi’ dalle finestre , si puo’ ammirare , nel buio piu’ totale ,  la volta celeste, la via lattea, i pianeti ,  meteoriti, e spesso l’ Aurora Boreale.

Le Case Nel Bosco

Il grazioso popolo dei boschi mi riceve cordialmente, i ruscelli ridono più forte quando arrivo. (Emily Dickinson)

 

1°GIORNO: ITALIA – NORVEGIA

Ritrovo dei partecipanti in aereoporto e operazioni volo diretto a Oslo.

Arrivo e proseguimento volo diretto a Roros.Incontro con la guida e trasferimento in hotel  l’hotel o cottage, cena pernottamento.L’ arrivo sarà già un’avventura.Percorreremo settanta chilometri “Into the wild”, strada silenziosa la E84 tra i boschi di betulle e strade innevate.

Røros, caratteristico paese di montagna nel Trøndelag, è una delle più antiche città con case di legno in Europa sito Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO.

È famosa per essere un museo vivente che sussurra ovunque secoli di storia, dalle incantevoli stradine fin giù alle vecchie miniere di rame, come la Miniera Olavsgruva.

Røros fu fondata nel 1644, dopo le prime scoperte di giacimenti di rame nella zona. Nel corso degli anni divenne una delle città minerarie più importanti della Norvegia.

Gli abitanti di Røros hanno preservato il fascino originario della cittadina, con le case che risalgono al 1700 e 1800, e il paesaggio culturale che la circonda.Hanno anche ottenuto la certificazione di Destinazione sostenibile per il loro impegno nel ridurre l’impatto del turismo.Røros è anche una delle principali regioni in Norvegia per la produzione di cibi locali.Come il delizioso Pjalt, un specie di piadina tradizionale spesso servita con il tipico formaggio marrone.

Røros | Mein Auslandsstudium in Norwegen

Maglioni ai ferri e guanti di lana dei negozi locali o calde coperte e cuscini di  Røros Tweed – tutte cose belle da avere quando la temperatura scende sotto zero.

Il magico mondo di Røros, una piccola citta` mineraria dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco. La storia delle miniere ed i primi suoi abitanti in quella che viene definita la citta più fredda di tutta la Norvegia. Non per niente la Walt Disney ha trovato ispirazione per il suo cartoon ”Frozen – il Regno di ghiaccio” paesaggi artici addolciti dalle splendide case di Røros, interamente in legno e che portano i segni della storia di questa piccola comunità. Una comunità d’élite direi, fiera del suo presente e del suo passato, lo stesso Re di Norvegia, King Harald non disdegna di passare di qua in occasione delle competizioni di sci ed altri eventi cittadini.

Roros ,Norvegia.Una fiaba che prende vita.

Un proverbio svedese dice “non c’è un tempo cattivo ma un abbigliamento sbagliato”. Se ci vestiamo in maniera adeguata non c’è nulla da temere. Il freddo di queste zone è asciutto, schietto, senza umidità e quindi facilmente tollerabile.

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10 motivi per visitare la Norvegia nel 2021-2022

2°GIORNO: Rogen Nature Reserve – Incontro con l’ultimo Testimone dell’Era Glaciale ed i Sami del Grande Nord

Prima colazione.Il Rogen Nature Reserve è una foresta quasi impenetrabile. Qui viene salvaguardato e protetto il bue muschiato, animale preistorico testimone dell’Ultima Era Glaciale avvenuta diecimila anni fa.Animali che grazie al loro manto, 12 strati, hanno resistito nel corso degli anni a temperature estreme. Questi animali prestorici, sacri per le popolazioni indigene del Grande Nord, hanno rischiato l’estinzione. Alcune specie sono protette e vivono indisturbate nella regione dell’Harjedalen, dove ci troviamo. In compagnia di un esperto naturalista locale scopriremo anche il mondo delle ghiandaie siberiane.

Il bue muschiato - Norvegia

Incontreremo la guida che ci porterà a scoprire qualcosa di più su questo animale così affascinante.La Riserva Naturale del Rogen, un territorio selvaggio, battuto dai venti glaciali dove vivono indisturbati orsi, linci, renne, alci, aquile reali e ghiandaie siberiane.

Dopo la visita se le condizioni atmosferiche e della strada lo permettono potremo incamminarci fino alla sommità del Rogen per spaziare in nostro sguardo a trecentosessanta gradi sull’ immenso territorio.Rientro in hotel  cena e pernottamento.

Possibilità di ammirare aurora boreale.

3°GIORNO: ROROSMARTNAN LA FIERA DI ROROS

Prima colazione in hotel.Questa giornata sarà dedicata alla fiera in Norvegia e partiremo di buon’ora per assicurarci i posti migliori.

 

In questa giornata, infatti, ci sarà l’apertura ufficiale della Fiera in cui una cerimonia con
tanto di discorso del Sindaco della città e rappresentanti locali inaugurerà questi cinque giorni di
festa. Visiteremo le vie principali, gli stand di artigianato e gastronomici.

La fiera invernale denominata ” Rørosmartnan” è un evento nazionale che richiama circa 75.000 visitatori ogni anno  si svolge dal 21 al 25 Febbraio 2023 Durante questi cinque giorni Røros si trasforma in un mercato vivace e pieno di vita.
I duecentocinquanta espositori di artigianato e gastronomia locale saranno disposti lungo le vie della cittadina , Patrimonio Mondiale dell’ Unesco offrendo  uno scenario unico nel suo genere. Gli abitanti della cittadina di Røros sono molto orgogliosi di mantenere viva la tradizione delle vecchie slitte che  trasportavano  mangimi e merci attraverso le montagne per ragiungere  Røros . Alla cerimonia di apertura oltre ottanta slitte provenienti da Svezia e da cittadine limitrofe di  Østerdalen , Hedmark , Gauldalen e Tydal parteciperanno alla sfilata dopo aver viaggiato per dieci giorni sulle slitte come un tempo.

Rørosmartnan o Røros Fair in Norvegia, 2023

Cortili e fattorie

Molti dicono che la vera essenza di  Rørosmartnan  si trova nei cortili , nelle aie di quelle che una volta erano le fattorie . Qui la gente era solita riunirsi dopo i lunghi viaggi per negoziare , ascoltare musica, ballare , raccontare storie , ridere e parlare , e dove i mercanti e visitatori scambiavano pareri ed opinioni. Durante la fiera queste tradizioni si perpetuano ;  i cortili   si trasformano in locande  di campagna dove  per cinque giornate si vive e si mangia  come una volta




POLONIA

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Dalla multiforme e variegata Varsavia all’atmosfera romantica e colta di Cracovia,

attraverso una Polonia dinamica e affascinante.

Viaggiare in Polonia vuol dire scoprire una terra che non lascia indifferente il visitatore, conoscere un popolo mite e accogliente, usi e tradizioni lontane da quelle italiane, ma interessanti da scoprire ed apprezzare.

 

1° GIORNO: ITALIA – VARSAVIA

Partenza con volo per Varsavia.

Arrivo a destinazione e trasferimento libero in albergo. Giornata libera.

Cena e pernottamento in hotel.

Punti di informazione turistica a Varsavia

2° GIORNO:  VARSAVIA 

Prima colazione in hotel.

Incontro con la guida per una visita guidata di Varsavia per l’intera giornata. Visiteremo il centro storico con la città Vecchia e la città Nuova, e i loro innumerevoli angoli e posti rappresentativi come l’animata Piazza del Mercato e l’imponente Palazzo della Cultura e della Scienza (legato al periodo comunista del dopo guerra).

Pranzo libero.

Si passerà per il Tratto Reale, signorile strada pieni di edifici e palazzi storici, chiese ed altri monumenti. La città è stata distrutta durante la II Guerra Mondiale, ma ha recuperato una forma spettacolare diventando un caso unico tra le città Patrimonio dell’Unesco proprio per il valore dell’opera di restauro.

Continueremo visitando il romantico parco monumentale de Lazienki dove si trova il monumento a Chopin ed il Palazzo sull’Acqua per poi concludere con la visita al Palazzo de Wilanow, residenza reale d’estate, chiamato “la Versailles polacca”.

Tempo libero.

Cena,  pernottamento in hotel.

Foto Palazzo di Wilanów a Varsavia - {info}

3° GIORNO:  VARSAVIA – CZESTOCHOWA – CRACOVIA  

Prima colazione in hotel e partenza per Czestochowa.

Tempo libero per il pranzo.

Arrivo e visita di questo luogo di pellegrinaggio, il più importante del Paese con la sua famosa Madonna Nera.

Santuario di Czestochowa – Polonia – Di Donato Spa

Visita guidata del Santuario, del salone dei Cavalieri e delle diverse porte.

A fine visita, partenza per Cracovia.

Cena, pernottamento in hotel.

Cosa fare a Cracovia di sera - Fidelity Viaggi

4° GIORNO: CRACOVIA – WIELICZKA – CRACOVIA 

Prima colazione in hotel.

Mattina dedicata alla visita guidata di Cracovia, la più monumentale città del Paese e una delle poche risparmiata dalla distruzione della II guerra mondiale, che la rende di particolare interesse.

È considerata patrimonio dell’ Unesco.

Visiteremo il cuore monumentale della citta: la collina Wawel situata sul fiume Vistola, dove si trova l’omonimo Castello (che fu residenza reale), in stile rinascimentale; la cattedrale con la Cappella di Sigismondo, capolavoro rinascimentale, con la cupola realizzata dal Berrecci e l’opera funeraria dal Gucci.

10 motivi per visitare Cracovia e la Regione Małopolska

Attraverso la vivace piazza del Mercato, un vero museo; il Comune; la Chiesa di Santa Maria e i palazzi del centro storico. Ogni strada qui ci parla di storia.

Tempo libero per il pranzo.

Nel pomeriggio escursione alla vicina Wieliczka per la visita guidata della storica miniera di salgemma, che presenta stanze decorate, cappelle e laghi sotterranei… un mondo sotterraneo riconosciuto come Patrimonio della Umanità.

Wieliczka Salt Mines - Slow Tours PolandSlow Tours Poland

Ritorno a Cracovia.

Resto della giornata libera per godere di questa città sia passeggiando o semplicemente rilassandosi sorseggiando un caffè nella piazza del mercato e ammirando le carrozze con i cavalli.

Cena, pernottamento in hotel.

Cosa vedere e fare a Cracovia: centro, Miniere di Sale, quartiere ebraico

5° GIORNO: CRACOVIA – AUSCHWITZ – BIRKENAU – CRACOVIA 

Prima colazione in hotel.

Partenza da Cracovia per il museo Auschwitz – Birkenau  (Oswiecim-Brzezinka).

Oggi sarà una giornata dedicata a una delle pagine più sconvolgenti e nere della storia recente, l’Olocausto Ebraico.

Auschwitz-Birkenau | Memoriale e Museo

Inizieremo con la visita guidata ad Auschwitz e Birkenau, i campi di sterminio nazisti. In queste fabbriche di morte è impossibile non restare colpiti.

A fine visita, ritorno a Cracovia.

Pranzo libero.

Nel  pomeriggio visiteremo il quartiere che ha ospitato una delle più grandi comunità ebraiche d’Europa: il Kazimierz, diventato molto famoso dopo il film Schindler’s List, oggi quartiere chic pieno di fascino.

Cena in un ristorante del quartiere ebraico e pernottamento in hotel.

Hotel a Kazimierz Dolny: 195 Offerte economiche per hotel a Kazimierz Dolny, la Polonia

6° GIORNO: CRACOVIA – ITALIA

Prima colazione.

Trasferimento libero in aeroporto e rientro in Italia. Arrivo e fine dei servizi.

LA QUOTA COMPRENDE:

  • Alberghi come da programma con prima colazione a buffet
  • Mezza pensione: dalla cena del 1 giorno fino alla prima colazione dell’ultimo giorno (ogni  cena a 3 portate con acqua in caraffa e pane)
  • Servizio del pullman GT per tutto il viaggio secondo il programma
  • Accompagnatore turistico per tutto il viaggio, tranne il primo e l’ultimo giorno.
  • Visite guidate in italiano di Varsavia (senza le entrate a pagamento), del santuario a Czestochowa, di Cracovia (senza le entrate a pagamento), della miniera di sale a Wieliczka (con le entrate)
  • visita del museo Auschwitz-Birkenau con la guida locale (le cuffie obbligatorie incluse nel prezzo)
  • Assicurazione medica (massimale € 10.000,00) e bagaglio (massimale € 1.500,00)
  • Polizza contro annullamento e Covid 19
  • Kit viaggio

 

LA QUOTA NON COMPRENDE:

  • Voli andata e ritorno Roma-Varsavia e Cracovia-Roma a partire da € 190.00 (da riconfermare al momento dell’emissione)
  • Trasferimento dall’aeroporto all’hotel e viceversa
  • Pacchetto ingressi ai monumenti da pagare obbligatorio in loco all’accompagnatore € 47.00
  • Concerto di folclore polacco
  • Concerto di musica ebraica klezmer
  • pranzi
  • Bevande ed extra
  • Mance
  • Spese personali
  • Tutto quanto non espressamente specificato alla voce “la quota comprende”

 

 

 




CAPODANNO IN ROMAGNA-RIMINI DINTORNI E VISITA ESCLUSIVA

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CAPODANNO IN ROMAGNA  2023

             E VISITA ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO

       La Romagna: una terra autentica, fonte di continua    ispirazione. Un luogo di paesaggi e di culture senza tempo.

Il toponimo Romagna deriva dal tardo latino Romània e risale al VI secolo d.C., quando l’Italia fu divisa in longobardica e Romana. Questa terra ha dato natali a personaggi d’illustre fama artistica e letteraria, che hanno formato la storia dal punto di vista culturale d’Italia.

L’ospitalità e il divertimento caratterizzano la riviera romagnola e la rendono così una meta prediletta dal turismo italiano e internazionale.

Per scoprire fino in fondo lo splendore della terra di Romagna non resta che visitarla, ammirarla, viverla e l’unico pericolo che si possa correre facendo ciò è di appassionarsi a questo territorio, alla sua vita, ai profumi e ai colori tipici così inconfondibili del verde prato che sconfina arrivando all’incontro con le colline da cui si apre un cielo azzurro che fa brillare il mare.

Il termine “Romagna” è sinonimo di buona tavola, a partire dall’attrazione che emette su di sè grazie a piatti unici, rinomati in tutto il mondo.

La cucina è costituita da specialità come la Piadina, che con la sua semplicità ha creato un simbolo vero e proprio o come la pasta all’uovo fatta in casa in tutte le sue forme a partire dai cappelletti fino alle lasagne, prodotti a mano con tecnica tramandata da generazioni.

Seguono poi affettati e insaccati di produzione locale, accompagnati da formaggi anch’essi caserecci. Dolci tipici quali la Ciambella e delizie di Carnevale vengono di consuetudine accompagnati da vini Doc, il primo che ha ottenuto tale certificazione è il Sangiovese di Romagna, legato al più diffuso vitigno di bacca rossa, o come dal verace Albana che, in versione Dolce forma un’accoppiata vincente con il dessert.

Rimini, sinonimo di divertimento e cultura, può essere visitata tutto l’anno. I suoi tesori d’arte contemplano capolavori unici che vanno dal periodo romano a quello rinascimentale. Un luogo da conoscere seguendo le tracce imponenti e suggestive lasciate da venti secoli di storia come l’Arco d’Augusto, il Ponte di Tiberio, Castel Sismondo, il Tempio Malatestiano, la romana piazza Tre Martiri o la medioevale piazza Cavour, per terminare con il Museo della città che custodisce il suo passato, attraverso oltre 1500 opere.

Da non perdere una passeggiata fra i luoghi immortalati da Fellini, dal centro storico al Grand Hotel di Rimini, passando per la Fondazione Fellini e il lungo mare, fino ad approdare al bellissimo Borgo San Giuliano, affrescato con murales che ricordano i personaggi e le battute del grande regista riminese.

Tra scorci incantati e tesori archeologici, quartieri chiassosi e piazze incantevoli, RIMINI è forse una delle città più belle dell’Emilia Romagna.

Un itinerario di viaggio per ammirare la bellezza, l’arte e la storia tra piazze e vicoli, come molti dei più importanti centri urbani d’Italia, infatti, anche Rimini affonda le sue radici nella storia fino al tempo dei Romani, artefici della sua fondazione all’indomani del 268 a.C.
Camminando per le vie del centro sono ancora rintracciabili in più punti le antiche vestigia, un vero museo a cielo aperto che da Piazza Tre Martiri ci porta in pochi passi a scorgere alcuni dei più importanti reperti storici della città, come il ponte di Tiberio, l’Arco d’Augusto o la Domus del Chirurgo  e una ricchissima serie di palazzi e monumenti da visitare.

Ma Rimini è anche memoria, una gloriosa città di pescatori e commercianti che ha saputo reinventarsi e mettersi alla prova più volte nel corso della storia. Basta fare un giro tra i vecchi banchi della Pescheria tra cantine e pub oppure aggirarsi tra le vie del suggestivo borgo San Giuliano per rendersene conto, che oggi con le sue vie strette in pietra e le sue case basse e colorate rappresenta una vera e propria “città nella città” dove un turista può ritrovare le sensazioni di una volta. Da oltre 160 anni, Rimini è nei ricordi e nei sogni di generazioni di vacanzieri. Il segreto del suo successo sono la cordialità, l’ospitalità dei luoghi, dei suoi abitanti e i suoi 2000 anni di storia è un piccolo scrigno d`arte.

 

                                            Biblioteca Malatestiana di Cesena.

La Biblioteca Malatestiana di Cesena rappresenta il primo esempio di biblioteca civica in Italia e in Europa. Nata da un piccolo nucleo di biblioteca conventuale, alla metà del XV secolo mutò la sua natura e divenne un luogo aperto agli studiosi e quindi patrimonio della comunità civile. Un altro primato che spetta a questa magnifica Biblioteca è quello di aver conservato intatti nei secoli struttura, arredi e patrimonio librario, un primato per cui è stata inserita dall’Unesco nel Registro della Mémoire du Monde.

E poi ancora due borghi bellissimi considerati tra i i Borghi più belli d’Italia.

                                DOVE DORMIRETE : VILLA ADRIATICA

1 km dal Centro Storico.

, che soggiornarono in una delle nostre camere Novecento.

Biblioteca Malatestiana di Cesena è stata fondata nel XV secolo. Inserita nel 2005 dall’Unesco nel Registro della Memoria del Mondo, è stata la prima biblioteca civica sia in Italia sia in Europa. È una biblioteca monastica collocata tra palazzi ottocenteschi, con esterni sobri e interni arricchiti da pezzi unici, come la mazza da cerimoniale che Papa Pio VI regalò alla sua città. La Biblioteca si divide in una parte antica di 250 mila volumi, la Biblioteca Moderna con 100 mila volumi, la Mediateca, l’Emeroteca e la Biblioteca dei Ragazzi.

Biblioteca Malatestiana a Cesena: 1 opinioni e 18 foto

Straordinario esempio di biblioteca umanistica la Malatestiana, nata da un precedente nucleo conventuale, fu radicalmente modificata da Malatesta Novello, signore di Cesena, che per le precarie condizioni di salute, l’indole più vicina a dedicarsi al buon governo che alle azioni militari e l’influenza della moglie, la colta Violante da Montefeltro, da dux equitum, cioè uomo d’armi, si fece litteratus.  La “libraria” voluta dal signore di Cesena ha una pianta basilicale a tre navate (più alta e stretta quella centrale con volta a botte, più larghe e basse quelle laterali coperte a crociera). Non più dunque un ambiente a pianta rettangolare secondo la tradizione medievale, ma una struttura destinata a diventare il prototipo della biblioteca umanistica. Le navate laterali sono illuminate da finestrelle ad arco acuto che lasciano entrare una bella luce diffusa, mentre la centrale è illuminata dal grande rosone di fondo. L’intervento signorile è sottolineato dai simboli araldici di cui è ricca la biblioteca, una presenza visivamente diffusa del fondatore riproposta dai colori della biblioteca che rimandano agli stemmi malatestiani: il bianco delle colonne (fede), il rosso del pavimento in cotto (speranza), il verde dell’intonaco riportato alla luce dai restauri del 1920 (carità).
Grande fu la lungimiranza di Malatesta Novello che volle legare da subito la biblioteca alla città, scegliendo simbolicamente come data di inaugurazione il 15 agosto 1454, giorno dell’Assunzione che, per tradizione secolare, a Cesena è una grande festa cittadina. Inoltre, grazie ad una felice intuizione del suo fondatore, la Malatestiana detiene il primato di prima biblioteca civica d’Italia e d’Europa. Egli infatti preferì affidarla al Comune piuttosto che alla sua casata o all’autorità ecclesiastica.
Le collezioni che si sono aggiunte al gioiello quattrocentesco rendono la Malatestiana un complesso monumentale-documentario unico al mondo, dove la bellezza artistica accoglie e conserva uno straordinario patrimonio librario e dove passato e presente convivono in felice armonia.

Si riparte  in direzione di Rimini.

Una volta giunti sul ponte ecco la parte più bella di Rimini e una delle cose da vedere assolutamente, Borgo San Giuliano.

Qui nacque il Maestro Federico Fellini, un antico quartiere popolare con i panni stesi alle finestre, le botteghe ed i ristoranti tipici. Le case sono curate e colorate e la particolarità di questo borgo sono i murales che ricordano il grande regista.

Avanti. Il Borgo San Giuliano a Rimini | Rimini turismo

Passeggeremo per i vicoli cercando di riconoscere le scene tratte dai suoi film. Una tappa obbligata prima di andare via è l’Abbazia di San Giuliano, che dà il nome al borgo e che contiene un’opera di Paolo Veronese.

RIMINI E FELLINI: UN ITINERARIO D'AUTORE | Romagna.com

Continueremo la nostra passeggita, visitando il Museo di Fellini, il vero fiore all’occhiello di Rimini, si trova all’interno di Castel Sismondo e alla vicina Piazza Malatesta. Non è un classico museo, ma una vera e propria esperienza attraverso le opere del maestro.

Proprio davanti al castello si trova una fontana molto particolare che ogni 30 minuti si svuota e nebulizza l’acqua trasformandola in una nebbia felliniana.

Arrivo in hotel ,assegnazione delle camere riservate,cena e pernottamento.

2° Giorno -Rimini (31 dicembre )

Prima colazione in hotel e inizio delle visite.

Partiremo dal Tempio Malatestiano, una chiesa dedicata a Santa Colomba nonché Duomo di Rimini. La definizione di Tempio deriva dalle sue forme classiche mentre malatestiano perché fu voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Rimini dal 1432 al 1462. Per sostituire la pre-esistente chiesa di San Francesco.

La pace come cammino di speranza che unisce tutti

Sigismondo chiamò il più illustre architetto del Rinascimento: Leon Battista Alberti che si ispirò per la facciata all’arco di trionfo romano. Usò marmi proveniente dall’Arco di Augusto e sul basamento in pietra d’Istria fece inserire delle ghirlande con i simboli malatestiani: l’elefante, la “I” e la “S” intrecciate (sigla di Sigismondo e Isotta, sua moglie), la doppia fascia a scacchi e il fiore di Isotta.

Prima di entrare all’interno visiteremo il lato destro della strutture con sette arcate che ospitano i sarcofagi dei personaggi più illustri della corte di Sigismondo.

Meritano una visita “La Cappella dei Pianeti” con la più antica immagine di Rimini e “La Cappella degli antenati” con “L’Arca degli antenati e dei discendenti” scolpita da Agostino di Duccio. Qui sono ospitate le spoglie degli antenati dei Malatesta. Le opere principali del Duomo sono il crocifisso di Giotto del 1312 e un affresco di Piero della Francesca in cui è raffigurato Sigismondo inginocchiato ai piedi di San Sigismondo.

Crocifisso di Rimini - Wikipedia

Dal Tempio Malatestiano si arriva a Piazza dei Tre martiri, l’antico foro romano della città.

Dalla fondazione di Ariminum, nel 268 a.C, la piazza ha sempre svolto il ruolo di centro politico e commerciale di Rimini. La statua di Giulio Cesare ci ricorda che un tempo questo spazio era dedicato a lui. Un cippo messo nel 1.500 ricorda che proprio qui l’imperatore avrebbe rivolto un discorso alle sue legioni dopo il passaggio del Rubicone e aver pronunciato il famoso “il dado è tratto“.

Percorrendo il Corso d’Augusto si incontra Piazza Cavour, la più importante piazza di Rimini, luogo di incontro di cittadini e turisti.

File:Rimini Piazza Cavour Fontana della Pigna.jpg - Wikipedia

La “Fontana della Pigna” è un punto di riferimento certo per darsi un appuntamento in questa piazza affollata in ogni periodo dell’anno grazie al richiamo di bar e ristoranti. La fontana, in origine, aveva alla sommità una statua di San Paolo, sostituita dalla pigna nel 1809. Fino al 1912 è stata l’unica fonte d’acqua potabile nel centro di Rimini. L’armonia della forma e dei giochi d’acqua affascinò anche Leonardo da Vinci, come ricorda l’iscrizione. Accanto alla fontana il Monumento a Paolo IV e di fronte il Palazzo dell’Arengo, massima espressione dell’architettura civile medievale a Rimini.

Pranzo libero.

Nel pomeriggio continueremo la nostra visita di Rimini e andremo a visitare la  “Domus del chirurgo”.

In realtà si tratta di un complesso di origine romana che nel corso dei secoli è stato usato anche come orto, chiesa, cimitero, come dimostrano le 30 tombe con scheletri ancora visibili.

ARIMINUM - RIMINI (Emilia Romagna)

La struttura più bella è la villa abitata fino al II secolo d.C da un certo Eutyches (Eutiche) un medico militare di origine greca che doveva averne viste di tutte i colori. La sua collezione di 150 strumenti chirurgici, infatti, era specializzata nelle ferite e i traumi da guerra, compreso un rarissimo Cucchiaio di Diocle, che serviva per estrarre le punte di freccia conficcate nel corpo. Nella villa sono ancora perfettamente visibili i bellissimi mosaici, tra cui quello di Orfeo nello “studio medico” del chirurgo di Rimini.

Lo scavo di piazza Ferrari e la Domus del chirurgo | Comune di Rimini

Grazie a delle passerelle che camminano sopra i mosaici e le fondamenta del complesso è possibile ripercorre l’architettura e la storia di questa abitazione.

Si prosegue con  uno dei simboli di questa città: l’Arco di Augusto, che segna l’ingresso alla Città, per chi proviene dalla Flaminia, la via tracciata dal console Flaminio nel 220 a.C. per collegare Roma a Rimini, fu eretto nel 27 a.C. come porta onoraria, esprime la volontà del Senato di celebrare la figura di Ottaviano Augusto, così come manifestato dall’iscrizione posta sopra l’arcata.

L'Arco di Augusto a Rimini | Travel Emilia Romagna

Rimini, i 2000 anni del ponte di Tiberio tra leggenda e curiosità - Blog | Gusto Rimini

Proseguiremo per  il Ponte Tiberio, di epoca romana che venne fatto costruire da Augusto, sul fiume Marecchia, ma la costruzione fu portata poi a termine da Tiberio, dal quale prende il nome.E’ realizzato in pietra d’Istria e segna l’inizio della via Emilia.

Raggiungeremo il Museo Diffuso della Marineria – Lungofiume degli Artisti e dei Capanni da Pesca – è uno spazio aperto, che nasce dal bisogno di rappresentare la tradizione marinara riminese lungo un unico filo conduttore, un itinerario per la città che mette fra loro in relazione i luoghi simbolo del mare.

Museo Diffuso della Marineria: inaugurato il nuovo percorso culturale per la marineria riminese | Comune di Rimini

Il Museo Diffuso della Marineria si dedica alla comunicazione del mare sul territorio e racconta le tematiche legate alla pesca, alla marineria e alla vita del marela storia di un patrimonio che da secoli caratterizza l’identità e l’economia del territorio e delle comunità riminesi. Si tratta di un “museo senza barriere” il cui racconto espositivo inizia dalle sponde del fiume Marecchia, dove su plance appositamente illustrate con immagini e testi ha inizio la descrizione della marineria di Rimini. Perché vuole racchiudere e dar voce ai diversi luoghi caratteristici disseminati per la città di Rimini, come la Vecchia Pescheria, il Mercato Ittico, Il Mercato Coperto, Borgo San Giuliano, il Museo della Città, il Museo E’Scaion e tanti altri luoghi storici.

Rientro in hotel.Cenone  di Capodanno e festeggiamenti.

 3° giorno ( 1 gennaio) Montegridolfo-Verrucchio

Prima colazione in hotel.

                    Un piccolo castello sulla linea gotica

Sveglia con comodo e più tardi partenza alla scoperta di Montegridolfo, considerato uno dei borghi più belli d’Italia, appare tra la vegetazione: salendo a piedi la vita irta che ci conduce all’unica porta d’accesso, scopriamo un piccolo mondo medievale chiuso nelle alte mura difensive, con una torre che sovrasta la porta cinquecentesca. Un luogo sospeso nel tempo e perfettamente conservato.

Viaggio a Montegridolfo, uno dei borghi più belli d'Italia

Posto geograficamente al confine tra le signorie dei Malatesta e dei Montefeltro, con l’intensificarsi delle lotte, nel 1233 Montegridolfo scelse liberamente di appoggiare Rimini.

Divenne di conseguenza teatro di violente incursioni da parte dei Duchi di Urbino che nel 1336 rivolsero un rovinoso saccheggio che portò alla sua distruzione. Tempestiva fu la ricostruzione tanto che l’anno successivo Montegridolfo riappariva con mura ancora più imponenti.

In un’altalenarsi di proprietà, il castello passò nelle mani dapprima dei Montefeltro per tornare, pochi anni dopo, tra i domini dei Malatesta. ll borgo presenta una pianta poligonale controllata da quattro torrioni e mura a sbalzo con un caratteristico torrione all’ingresso dell’abitato.

Con le strette e pittoresche vie, le locande e la chiesa parrocchiale, appare oggi una specie di piccola bomboniera racchiusa in una palla di vetro protetta dallo scorrere del tempo.

File:Porta del Castello - Montegridolfo 2.jpg - Wikipedia

Dalla piazzetta centrale tre viottoli convergono verso Palazzo Viviani, l’unica casa patrizia del borgo e centro direttivo di un albergo “diffuso” che coinvolge l’intero abitato.

 

Tra gli edifici, tutti rigorosamente in mattoni: il Castello Malatestiano (XIV sec), sede del Comune; la Chiesa di San Rocco, databile a poco prima del 1400 che conserva al suo interno due affreschi (due dei quali sovrapposti) e un dipinto su tela del Cagnacci; il Santuario della Beata Vergine delle Grazie posto nella vicina località di Trebbio, e infine il Museo della Linea dei Goti con oggetti, documenti e reperti bellici legati alla Seconda Guerra Mondiale.

Pranzo in ristorante tipico.

Nel pomeriggio andremo alla scoperta del borgo di Verrucchio,la culla dei Malatesta.

Verucchio si trova in Valmarecchia e fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”. Le sue origini sono antichissime, alcuni ritrovamenti fanno pensare alla presenza di civiltà villanoviane, precedenti a quelle etrusche; a conferma di questa presenza, nel Museo Civico Archeologico sono raccolti numerosi esemplari di oggetti, soprattutto legati ai riti funebri.

La Rocca Malatestiana di Verucchio è anche nota con il nome di Rocca del Sasso, per la posizione (sopra lo sperone di roccia su cui sorge il borgo) in cui è stata costruita. Rappresenta una delle fortificazioni malatestiane più imponenti e meglio conservate del territorio: dalla passeggiata del Mastio si gode un panorama molto suggestivo su tutta la Valmarecchia; mentre all’interno sono presenti molti elementi originali come l’albero genealogico della famiglia Malatesta ospitato nella grande Sala Magna.

La Pieve Romanica di San Martino in Rafaneto si trova nella frazione di Villa Verucchio. Immersa nel verde, ai piedi della valle, si presenta come una struttura massiccia con parti tondeggianti e un campanile. Risalente all’anno 990, visse un periodo di rilievo tra il Medioevo e il Rinascimento anche se cadde in disuso nel XVII secolo, sino a diventare magazzino agricolo (per questo motivo la facciata è stata ricostruita secondo lo stile tipico della casa coloniale). Nel complesso è un luogo molto suggestivo, gli interni spogli e essenziali, com’è tipico delle pievi romaniche.

Associazione Pro Loco Verucchio

 

 

Rientro in hotel.Cena e pernottamento.

4° Giorno ( 2 Gennaio)  Rimini – Roma o altre città.

                          VISITA ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO 

Prima colazione in hotel e rilascio delle camere.

Oggi Vi aspetta una visita  fuori dai canoni tradizionali del turimo,sia di gruppo che individuale e che NESSUN TOUR OPERATOR E NESSUNA AGENZIA DI VIAGGI VI POTRA’ MAI PROPORRE.

Questa visita,sorprendente,emozionante,a tratti sconcertante,nasce dall’intuizione del titolare dei Viaggi di Giorgio,Claudio Tomassini,e  grazie a questa sua passione per la conoscenza e la scoperta,potrete ammirare delle opere fatte una persona  UNICA.

Volutamente non viene indicata la zona e la visita .

Al termine di questa visita  che Vi lascerà incredulità ed emozione,è previsto il pranzo di saluti in ristorante tipico Romagnolo.Al termine rientro a Roma ,o stazioni o aereoporti per coloro che arrivano da altre città e fine dei servizi.




LUCI SUL TRASIMENO ALBERO PIU’ GRANDE SULL’ACQUA ORVIETO-C.PIEVE

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Luci sul Trasimeno, ovvero l’albero di Natale più grande del mondo disegnato sull’acqua, è un progetto innovativo e originale nato dalla folle idea di creare un albero di Natale illuminato sulle placide acque del Lago Trasimeno.

Il sogno è diventato realtà il 7 dicembre 2019 quando la madrina d’eccezione Rossella Brescia ha acceso l’albero ed è stata così inaugurata la prima edizione di Luci sul Trasimeno.

Luci sul Trasimeno è il Natale speciale di Castiglione del Lago che vi incanterà con lo spettacolo unico dell’albero di Natale più grande del mondo disegnato sull’acqua!

Nel periodo natalizio Castiglione del Lago si trasforma in una vera città del Natale, con oltre 40 giorni di spettacoli, attrazioni e intrattenimento per grandi e piccini… un’atmosfera magica e divertente per un Natale davvero indimenticabile!

Dopo il grande successo della prime due edizioni con oltre 350.000 visitatori, vi aspettiamo a partire dal 8 dicembre 2022 per un nuovo emozionante Natale all’insegna del divertimento, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza previste per gli spettacoli all’aperto.

Ma Luci sul Trasimeno non sarà soltanto questo. Il Natale a Castiglione del Lago sarà anche un articolato programma di eventispettacoliluci intrattenimento per l’intero mese, animando con stile e calore uno dei borghi più belli d’Italia: un’ambientazione da favola che saprà regalare suggestioni uniche.

70.000 biglietti ed oltre 250.000 visitatori incantati da "Luci sul Trasimeno" | Orvietonews.it

Prima di arrivare al Castiglione del Lago faremo una tappa a Orvieto.

Famosa per le sue ceramiche, il cui periodo di maggiore produzione risale al Medioevo. Ancora oggi in città sono attivi molti laboratori che producono ceramiche con decorazioni tradizionali orvietane.

Avremo la possibilità di visitare il Duomo di Orvieto, il pozzo di San Patrizio monumenti molto importanti per la città di Orvieto.

Visiteremo la Città della Pieve cittadina medievale da favola, immersa in una campagna generosa e incontaminata. Un’oasi di emozioni, arte e benessere in cui riscoprire il fascino e il sapore della vita autentica e genuina di una volta. Qui avremo modo di visitare la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio.

Alloggeremo nell’hotel Duca della Corgna *** dove gli interni rinnovati permettono di godersi la vacanza nel pieno comfort, e la posizione della struttura consente di raggiungere qualsiasi posto con estrema facilità. Lo staff si dedica a soddisfare le esigenze di tutte quelle persone che amano la natura e vogliono riscoprire la campagna e visitare luoghi indimenticabili per la loro celebrità e bellezza o semplicemente rilassarsi ed assaporare i prodotti che caratterizzano questa terra.

Hotel è posizionato a pochi minuti a piedi dall’ingresso centro storico, in modo che ognuno possa decidere se e quando rientrare in hotel, oppure prolungare prima di cena o tornare dopo cena.

Non ci resta che goderci questa esperienza tutti insieme!

1° GIORNO: Roma – Orvieto – Castiglione del Lago

Incontro con i partecipanti e partenza per Orvieto. Arrivo incontro con la guida e inizio visita guidata.

Orvieto è città con un patrimonio storico ed artistico, per certi aspetti, unico in Umbria nel suo genere. Una città “museo” che ha vissuto diverse epoche storiche, alcune delle quali da grande protagonista: in particolare in epoca etrusca e medievale rappresentando un centro di notevole importanza storico e culturale di tutta l’Italia. Una città d’arte con quasi tremila anni di storia che saprà conquistare ed affascinare.

Faremo una visita della città in particolar modo il Duomo di Orvieto che rivela una straordinaria armoniosità nonostante vi abbiano lavorato 20 artisti diversi per più di 3 secoli. Al centro c’è il magnifico rosone e tutto intorno i mosaici, che nonostante siano molto belli, hanno ben poco di quelli originali. L’interno contiene due cappelle fondamentali per la religione e l’arte: la Cappella del Corporale e quella di San Brizio. 

Duomo di Orvieto, Orvieto, guida completa:orari,biglietti, storia, cosa sapere.

Il Pozzo di San Patrizio a Orvieto chiamata così per la somiglianza con la cavità dove il santo irlandese amava ritirarsi in preghiera. Il pozzo, profondo 62 metri, è interamente scavato nel tufo e raggiunge l’acqua che si trova sotto la rupe su cui è costruita Orvieto.

La Piazza dl Popolo a Orvieto luogo centrale della vita civile di Orvieto, come è stato nei secoli. Domina sull’ampio spazio la sagoma del palazzo del Capitano del Popolo, con la strana torre e la bella scala che porta al salone d’ingresso. Oggi il palazzo ospita un’area espositiva e spazi per congressi e manifestazioni.

Pranzo libero  e poi partenza per Castiglione del Lago  e sistemazione in hotel.

Circa le ore 16,30  partecipazione all’evento meraviglioso delle luci sul Lago Trasimeno.

Sarà un  percorso emozionante e fantastico, immerso nella natura, ai bordi della Rocca Medioevale di Castiglione del Lago:

– il bosco incantato con Babbo Natale e laboratori per bambini,

– l’albero luminoso lungo oltre 1 km costruito sulle acque del lago Trasimeno,

– lo spettacolo del presepe all’interno della Rocca raccontato con un originale alternarsi di scenari fisici e suggestioni digitali.

Luci sul Trasimeno 2021 - Torna l'Albero di Natale più grande del mondo disegnato sull'acqua - Umbria Notizie Web

E’ infatti necessario il buio della sera per poter goder appieno dello spettacolo delle luci dell’albero.

Nel prezzo del biglietto del Percorso Luci sul Trasimeno è di € 8,00 (gratuito fino a 12 anni).

Il prezzo comprende:

bosco incantato con attività per bambini e incontro con Babbo Natale,

punto di visione dell’albero di Natale più grande del mondo disegnato sull’acqua,

spettacolo del presepe all’interno della Rocca del Leone con posti a sedere.

Trasimeno, albero di Natale sul lago più grande del mondo: già 16 mila visitatori – Gruppo Corriere

Prima dello spettacolo avremo la possibilità di visitare il borgo di Castiglione del Lago e passare dei momenti di divertimento e relax passeggiando per il mercatino natalizio, facendo un giro sulla ruota panoramica o sulla pista del ghiaccio, sorseggiando un buon bicchiere di vino broulé nella cornice unica di uno dei borghi più belli d’Italia, Castiglione del Lago.

Luci sul Trasimeno – Eventi Castiglione del Lago

Ritorno in hotel circa le ore 19.30 , cena e pernottamento.

2° GIORNO: Castiglione del Lago – Città della Pieve – Roma

Prima colazione in hotel. Partenza per la Città di Pieve per la visita guidata.

La Scarzuola e Città della Pieve - Viaggi organizzati ESITUR

Il centro storico mantiene l’impianto urbanistico originario tipicamente medievale sul quale si sono innestati elementi architettonici di gusto rinascimentale, barocco, rococò, neoclassico, che evidenziano la vitalità artistica della città. Visiteremo la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio (Duomo), che conserva le opere di due grandi pittori di Città della Pieve, il Perugino e il Pomarancio.

Lungo via Vannucci si incontra il “vicolo Baciadonne”, considerato il vicolo più stretto d’Italia per la sua larghezza che varia dai 50 ai 60 centimetri.

Al termine della visita della città partenza per ritorno a Roma. Arrivo e fine dei servizi.

La quota comprende:

  • Bus G.T. per la durata del tour.
  • 1 notte in hotel 3*** in trattamento di camera e colazione e cena
  • Bevande incluse (Acqua e Vino)
  • Visite guidate come da programma .
  • Assicurazione medica, bagaglio, annullamento al viaggio e Covid19
  • Iva di legge
  • Accompagnatore da Roma dei Viaggi di Giorgio

 

Non comprende:

  • Mance pari a euro 5,00 euro  a persona da consegnare al capogruppo giorno di partenza.
  • Biglietto ingresso percorso emozionante e fantastico 8,00 (bambini sino a 12 anni gratis)
  • Ingressi a siti e monumenti indicati nel programma circa 16,00
  • Eventuale tassa di soggiorno.
  • Tutto quanto non espressamente previsto nella “quota comprende”.



MODENA-MUSEO CASA COVILI-PALAZZO DUCALE-PAVAROTTI-FERRARI- SETTEMBRE

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Casa Museo Covili

La Casa Museo COVILI, voluta da CoviliArte, prevede un percorso espositivo di oltre 120 opere allestite su tre piani e ogni spazio offre un’esperienza multisensoriale al visitatore, fra giochi di luce che esaltano i lavori del grande Maestro. Ogni angolo della casa consente di vivere, grazie alla musica e ai suoni che accompagnano la promenade domestica, un viaggio immersivo in quelle che sono le camere della memoria in cui nascevano le opere pittoriche di Covili.Tra queste lo studio di Gino, una stanza a più livelli che aveva lo scopo di ricercare visioni prospettiche e punti di vista differenti dove il “Cimone”, la montagna, diventa nella pittura una sorta di bussola per chi deve orientarsi nella propria dimensione spazio-temporale. La luce e le vetrate che guardano gli alberi del bosco sono il filo conduttore dell’osservazione artistica di Gino Covili con cui il pittore incontra sulla tela eroi ed emarginati, volti e mani che lavorano.Come in un mito di creazione, terre, animali e uomini compongono il cosmo di Gino Covili. Nella sua casa rientrano cronache ordinarie, cicli, epopee di un mondo selvatico selezionati tra dipinti, acquerelli, disegni e sculture dove l’umanità fa da padrona.CoviliArte propone al visitatore un percorso emozionale con visita guidata sia per gruppi composti, sia per gruppi organizzati, anche con possibilità di aperture dedicate per visite private con servizi di accoglienza personalizzati affinché ogni incontro possa essere vissuto come un piccolo evento.L’ingresso è consentito solo su prenotazione con visita guidata e preventiva conferma di appuntamento.

                                                     Luciano Pavarotti.
Se Dio non ce lo avesse regalato
avremmo dovuto crearcelo da soli.

                                                                        Franco Zeffirelli

 

Benvenuti nel luogo che Pavarotti chiamava casa. Il Maestro ha costruito questa casa per accogliere gli amici, insegnare ai giovani cantanti e godersi la vita in famiglia. Entrate a scoprire la sua collezione privata di cimeli, costumi e premi raccolti durante la sua lunga carriera. Unitevi a noi nel ricordare e preservare l’eredità artistica e filantropica dell’uomo “che ha emozionato il mondo”.

Quando nacque,
Dio gli baciò le corde vocali

Herbert Von Karajan.

 

Dove nasce la leggenda

MUSEO ENZO FERRARI MODENA

Il museo Enzo Ferrari, originariamente museo casa Enzo Ferrari e noto anche con l’acronimo MEF, è un museo di Modena dedicato alla vita e al lavoro di Enzo Ferrari, il fondatore della casa automobilistica Ferrari.
Là dove Alfredo, padre di Enzo Ferrari, aveva la sua officina all’inizio del ‘900, si trova lo spazio dedicato ai motori che hanno fatto la storia di Ferrari.

Un allestimento che racconta l’evoluzione nel tempo di ciò che Ferrari ha da sempre considerato come il cuore di ogni sua vettura: il motore.

Lo spazio espositivo è diviso in diversi settori e in particolare tre aree principali dedicate a queste categorie: i propulsori classici 12 cilindri, gli 8 cilindri e, infine, uno spazio dedicato alla Formula 1. In ognuno dei tre settori viene esposta anche una vettura Ferrari esemplificativa per ogni tipologia di propulsore.

All’interno del percorso è presente anche uno spazio multimediale in cui è possibile visionare un video storico in cui Enzo Ferrari racconta la sua visione riguardo i motori.

Breve storia della città di Modena

Mutina fu proclamata colonia romana nel 183 a.C., ma le origini della città risalgono probabilmente al periodo etrusco. Con l’arrivo dei Romani la città ebbe un nuovo impianto urbano, connesso direttamente all’asse viario della via Emilia, che diventò il decumano massimo. Da prospero municipio in età imperiale, con la crisi dell’Impero incominciò la decadenza, segnata dalle guerre fra Costantino e Massenzio (312 d.C.) e soprattutto da eventi alluvionali, fra cui il peggiore, nel VI secolo, costrinse gli abitanti a trasferirsi al di fuori della città. In seguito il borgo cominciò a riformarsi e nell’891 fu cinto da mura solo grazie alla tenacia dei vescovi, che nel corso dei secoli non accettarono che le spoglie del patrono S.Geminiano fossero trasferite dall’antica basilica che le custodiva.

Visita anche al bellissimo :
Palazzo Ducale di Sassuolo: una vera Delizia.

Siamo  talmente abituati  a visitare il resto d’Europa, che certe meraviglie nostrane non riusciamo  a prenderle nemmeno in considerazione…e Dio solo sa quanto sbagliamo.

 

Casa Covili ,Palazzo Ducale e il resto delle visite, Vi lasceranno un ricordo e un emozione MEMORABILE.
 

Sono previsti voli di avvicinamento a Bologna o in treno da tutta Italia.

1°Giorno: Roma – Sassuolo – Modena

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da stabilire e partenza in direzione di Modena, soste in autostrada.

 

Palazzo Ducale di Sassuolo - VisitModena

Arrivo a Sassuolo e visita al Palazzo Ducale, una vera DELIZIA.

Il Palazzo Ducale di Sassuolo sorge dove un tempo c’era un castello medievale. Ad essere precisi, il castello pre-esistente è stato trasformato da maniero difensivo a luogo di delizie e bellezza.

Infatti l’attuale aspetto risale al 1634 quando, Francesco I d’Este, perdendo Ferrara e Comacchio (tornate alla Chiesa), fece di Modena la capitale del suo ducato e la residenza divenne luogo di villeggiatura estiva, oltre che sede di rappresentanza della Corte. Entrare nel Palazzo è come rimanere incantati davanti ad una tela di un enorme quadro, ricca di colore, di meraviglia e bellezza.

Di castelli e manieri ne avrete visti davvero tanti, ma pochi lasciano a bocca aperta come il Palazzo Ducale di Sassuolo. Gli ambienti della residenza sono stati dipinti da un equipe di artisti dell’epoca, che hanno saputo interpretare magnificamente il gusto per l’estetica ed il mecenatismo di Francesco I.

La visita comincia dalla Galleria di Bacco. Si configura come uno degli spazi più scenografici della ‘Delizia’ sassolese. I colori sono sgargianti ed i soggetti molto differenti. Natura morta si intreccia con putti e figure allegoriche e mitologiche. Il trompe-l’œil è protagonista di molte pareti.

Si continua entrando negli appartamenti della Duchessa, Maria Farnese, sposa di Francesco I d’Este.

Palazzo Ducale di Sassuolo, Sassuolo | Orari, mostre e opere su Artsupp

 

Spicca nell’anticamera un grande dipinto della famiglia, per mano del fiammingo Nicolas Regnier, e due busti in marmo bianco di Carrara, di Francesco II d’Este, sulla falsa riga di quello di Luigi XIV. I disegni sono del Bernini.

Dalla camera successiva si accede al Belvedere, dove lo sguardo spazia sulla valle del fiume Secchia e sulla Peschiera, di cui parlerò dopo. Un tempo, al posto della terrazza c’era una delle torri di avvistamento dell’antico castello, parzialmente demolita per addolcire le forme del palazzo, come ho spiegato inizialmente.

Si continua con Camerino dell’Innocenza, dove i dipinti alle pareti, illustrano esempi di vita virtuosi da prendere ad esempio per la Duchessa. In pratica le veniva detto: comportati bene, mi raccomando…mah…

Si passano altre stanze, tutte molto gradevoli, ma quando arriverete nel Salone delle Guardie, rimarrete nuovamente a bocca aperta. Si gioca molto sulla prospettiva e sui colori vivaci. Alle due estremità della sala sono dipinte colonne e balconi…si ha davvero l’illusione che possano essere veri!

La terrazza c’è o non c’è?

Le tre camere successive, parte dell’appartamento del Duca, erano quelle destinate alle sue pubbliche udienze. Si tratta della Camera della FortunaCamera dell’Amore e Camera delle Virtù Estensi. Il Palazzo Ducale di Sassuolo non finisce davvero di stupire! Le persone che attendevano qui, dovevano letteralmente rimanere senza parole per la bellezza del posto, dovevano rimanere di stucco…e vedrete che ci rimarrete pure voi!

La visita termina nelle stanze dell’appartamento stuccato. Qui cambiano i pavimenti, non più in cotto ma in marmo, e non ci sono più pitture alle pareti. Ora dominano il color oro associato all’avorio, che donano grande eleganza oltre che molta luce.

Quale delle due porte è vera?

Alle pareti un tempo erano ospitati gran parte dei quadri di Francesco I, venduti successivamente per far fronte alle spese del ducato. Ora, a parte 4 grandi dipinti relativi alla famiglia, ci sono opere contemporanee monocromatiche che personalmente non mi hanno detto gran chè. Però non fate caso al mio pensiero, perchè sono assolutamente ignorante in materia.

Se pensate che il Palazzo Ducale di Sassuolo abbia finito di stupire vi sbagliate e non poco.

All’esterno ed accessibile gratuitamente a tutti, si trova la Peschiera, un tempo il ‘Teatro delle Fontane’.

Il Palazzo Ducale di Sassuolo - Guido Barbi

Si strutturava su vari piani, di cui se ne vede ancora l’ossatura. Sembra una costruzione in rovina. In realtà era stata voluta così fin dall’inizio, essendo costituita da laterizio e rocce calcaree. Un tempo, nelle nicchie che ancora si vedono, erano ospitate statue che emettevano getti d’acqua. La Corte si riuniva in questo luogo per assistere a rappresentazioni teatrali oppure anche solo per svago.

Tutto, qui al Palazzo Ducale di Sassuolo, è stato creato all’insegna della leggerezza d’animo, del divertimento e della bellezza. Non a caso si parla della ‘Delizia Estense’.

Trasferimento in hotel in zona Modena e cena in ristorante  e pernottamento.

2°Giorno: Modena

Prima colazione in hotel e inizio delle visite della città.

                                   MODENA UNO SCRIGNO DI MISTERI PER LE VIE DELLA CITTÁ

Nella sua comoda piazza Grande, Modena si racconta, svelando i suoi misteri… i suoi segreti: dalla pietra Ringadora alla statua della Bonissima. La Cattedrale, uno splendido impianto dell’XI secolo narra le storie magiche dei simboli medievali, dal portale dei mesi al concetto di tempo nella visione trascendente e via via verso un’ascesa sublime. Il ciclo misterioso di Re Artù e ancora i Templari, ma anche eretici e fumosi esperimenti… per cercare l’oro. La Cabala occidentale creata da Pico della Mirandola e l’oscura ‘strega’ con le sue storie di erbe e malie per le vie di Modena Magica. Il Palazzo Ducale,(esterno) simbolo di potere, simbolo della magia della corte estense e dei personaggi che, attorno ad essa, ruotarono… La storia di Modena si colora di devianze ideologiche ed eresie, tali da interessare l’occhio sempre vigile del Tribunale inquisitoriale che, anche in questa città, sferrò i suoi colpi. Processi, condanne, roghi in un susseguirsi di avvenimenti nei quali furono coinvolti, da personaggi colti e nobili, a streghe e maghi di strada.

Visita del palazzo comunale.

Al termine pranzo libero.

Al pomeriggio la visita continua con 2 musei di eccellenza tutta italiana.

La Casa-Officina Museo di Enzo Ferrari e la Casa Museo di Luciano Pavarotti.

Il Museo Enzo Ferrari sviluppa un’esperienza museale unica e coinvolgente, che arriva fino alle origini più autentiche del marchio più famoso al mondo. Stagliandosi nello skyline modenese con la sua inconfondibile forma a cofano giallo, racchiude la storia del fondatore della Ferrari, oltre che a presentare alcune tra le auto più belle e vincenti di sempre.

 

 

Quello dedicato ad Enzo Ferrari non è solo un museo, ma uno spettacolo coinvolgente ed emozionante dove si mescolano ingredienti unici. Nell’avveniristico padiglione di oltre 2500 metri quadrati, oltre ad ammirare le automobili esposte, si assiste ad uno spettacolo che racconta, attraverso un filmato avvincente, la magica storia dei 90 anni di vita di Enzo Ferrari. Dal bambino, che all’inizio del ‘900 scopre le corse, al pilota, dall’animatore della Scuderia al costruttore e ai suoi trionfi.

A questo tuffo nell’emozione, si affianca, nell’officina del padre di Enzo ora perfettamente restaurata, il Museo dei Motori Ferrari. Nella struttura sono visitabili anche alcune stanze della casa dove Enzo nacque nel 1898, e a completare l’offerta sono a disposizione una saletta cinema, un raffinato ristorante e un corner Ferrari Store

                     Un esempio mondiale di architettura

È l’ultima grande opera del geniale architetto Jan Kaplicky dello studio londinese Future Systems

Il grande padiglione che adotta  soluzioni innovative nell’ambito del rispetto dell’ambiente, copre senza colonne né ostacoli i 5 mila metri quadrati di esposizione. Chi entra ha l’impressione di accedere in un tempio consacrato all’automobile e alla sua storia, con un’architettura ispirata ai cofani delle vetture da corsa degli anni ‘50.  Uno spazio unico, totalmente bianco, che ogni 50 minuti, si trasforma in una avvolgente sala di proiezione dove, dal soffitto alle pareti, scorrono le immagini degli uomini e della storia della Ferrari.

Trasferimento per la visita guidata del Maestro Pavarotti.

Alcuni possono cantare l’opera, Luciano Pavarotti era un’opera.

Bono

Credevo che tutti i tenori si somigliassero. Poi sono andato a sentire Pavarotti dal vivo. E ho capito che era unico.

Ennio Morricone.

La Casa Museo Luciano Pavarotti è la dimora che il Maestro Pavarotti ha fatto costruire nella campagna modenese, all’interno di una grande tenuta, ove egli ha vissuto gli ultimi anni della sua vita.

É stata aperta al pubblico nel 2015 per legare saldamente la memoria del Maestro alla sua amata terra d’origine e per far meglio conoscere al grande pubblico l’uomo LUCIANO dietro al grande artista PAVAROTTI.

La casa è ancora oggi come il Maestro l’ha lasciata ed è interamente visitabile. Custodisce tutti gli oggetti di cui egli amava circondarsi e racchiude i ricordi dei giorni trascorsi in compagnia della famiglia, degli amici e degli studenti cui ha impartito lezioni di canto.

Un luogo semplice ma leggendario

Ogni centimetro di questa casa riflette la personalità vibrante del suo proprietario. La luce calda riempie lo spazio, un’enorme finestra sul cielo illumina gli ambienti – che custodiscono foto, quadri e lettere care di amici come Frank Sinatra, Bono e la Principessa Diana – mentre la cucina è gialla come il sole. Costumi sontuosi, cimeli unici e innumerevoli premi rendono omaggio alla sua illustre carriera – ma sono gli oggetti di tutti i giorni che rivelano l’uomo di casa smessi i panni del grande artista.

Al termine trasferimento in hotel cena e pernottamento.

3°Giorno: Modena – Museo Casa Covili – Roma

Prima colazione, check-out e trasferimento in bus a Pavullo nel Friganano per raggiungere Casa Museo Covili.

 

Casa Museo Covili si trova a Pavullo nel Frignano (MO) sull’Appennino tosco-emiliano. È situata al confine tra bosco e città, per ricordare che il percorso di Gino Covili è sempre stato in equilibrio tra arte, natura e cultura. La famiglia Covili, fedele a questa visione, per legare il lascito di storie e di immagini alla forza ancestrale dei luoghi dell’Appennino e del Frignano, dal 21 marzo 2019, in occasione del 101° anno dalla nascita dell’artista apre la Casa Museo con un suggestivo allestimento dedicato a visite guidate sia private che individuali, che per gruppi organizzati, con spazi che accolgono l’esposizione permanente ed iniziative temporanee organizzate in tutte le stagioni.

Brunch ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO.

 

Casa Museo Covili - Bologna Welcome

Rientro a Roma e fine dei servizi.




PAESI BASSI E FLORIADE 2022

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Paesaggi fiabeschi, cittá d’arte, natura incontaminata, cittadine deliziose ed autentiche, villaggi da cartolina.

Questo é molto altro ancora é ció che potrete ammirare e scoprire durante questo favoloso tour fra Lussemburgo, Belgio e Olanda.

 

Casette da fiaba e palazzi ipermoderni, foreste e villaggi bucolici e ambientazioni post moderne: tutto in uno stato davvero piccolo: il Lussemburgo. Situato nel cuore dell’Europa, stretto tra Germania, Francia e Belgio, senza sbocchi sul mare è stato considerato il miglior Paese al mondo!

 

Il Belgio è indubbiamente uno degli Stati europei tra i più interessanti da visitare, non solo per chi ama le capitali cosmopolite come Bruges e Bruxelles, ma anche per chi ama gli scenari naturalistici mozzafiato e l’arte….

 

l’Olanda non necessita certo di presentazioni ma noi dei viaggi di Giorgio vi diamo un ottimo motivo per unirvi a questo fantastico tour:  Floriade

Floriade é la piú grande manifestazione al mondo di floricoltura ed ortocultura. Ha luogo in Olanda, ogni dieci anni, i cancelli del giardino si aprono all’esposizione mondiale di orticoltura Floriade, permettendo ai visitatori di scoprire le ultime novità sul mondo della vita green.

Floriade Flower Festival - Crestview Tourist Park

Ha sede sempre in una diversa cittá d’Olanda ed in ogni edizione vengono trattate tematiche differenti, in linea con i tempi attuali. Esperti dal pollice verde provenienti da ogni parte del mondo presenteranno le loro piante, i loro fiori e le loro innovazioni. Passando da un padiglione all’altro viaggerai tra Giappone, Qatar, Indonesia, India.

Floriade 2019, Canberra

 Visitare i Paesi Bassi durante Floriade e la fioritura dei tulipani sará  un’esperienza unica e meravigliosa.

Visiterete Amsterdam e scoprirete di più sulla storia della città. Il modo migliore per conoscere la capitale è perdersi lungo i canali e coglierne interamente il suo fascino, dove le case colorate, i tulipani in fiore e l’atmosfera vi faranno innamorare a prima vista.

I tulipani stanno arrivando in città: Amsterdam non è mai stata così bella

 

 

1° Giorno: ITALIA – LUSSEMBURGO

Incontro dei partecipanti presso l’aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco e partenza per Lussemburgo.

All’arrivo si inizia subito con il nostro tour visitando Lussemburgo, capitale dell’omonimo Granducato. Incastonata scenograficamente tra le profonde gole dei due fiumi Alzette e Pétrusse la città di Lussemburgo è una delle capitali più scenografiche d’Europa. Mai come nel suo caso una capitale si identifica così tanto con lo stato di appartenenza. Il suo centro storico, Patrimonio Unesco, è un labirinto di gallerie, angoli e scorci.

Nella cittá alta é possibile ammirare la Place d’Armes, cuore del centro storico, e la Place Guillaume dove si trovano il Municipio e l’Ufficio del Turismo. Proseguendo ci si imbatte nella maestosa cattedrale di Notre Dame, in stile gotico, una delle piú antiche del Lussemburgo stesso e simbolo della cittá. A pochi passi si trova il Palazzo Granducale, residenza della famiglia granducale. Eccoci giunti alla piazza piú bella del Lussemburgo, Place Claire Fontaine, dove si trova il monumento della Granduchessa Carlotta.

 

Terminiamo la giornata con una passeggiata panoramica lungo le Chemin de la Corniche: la visuale sulla cittá bassa e sul fiume Alzette é splendida

Al termine trasferimento in hotel per la cena e il pernottamento

2° Giorno: Brussel – Bruges.

Prima colazione in hotel e partenza per Brussel una cittá vivace e cosmopolita.

Essendo il centro politico dell’Unione europea e della NATO, questa città viene chiamata la Capitale d’Europa. Non c’è dubbio che sia una città internazionale, ricca di sedi istituzionali che offre molto di più di meri edifici governativi. È una delle città europee che racchiude il mosaico di lingue e culture più grande, e con i suoi 80 musei, il Palazzo Reale e una storia assai ricca è anche una delle capitali delle Arti!

Iniziamo la nostra visita dalla Grand Place, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanitá e definita da Victor Hugo la piú bella fra le piazze. La bellezza di questa piazza deriva dagli edifici monumentali che la circondano fra cui spiccano l’Hotel De Ville e la Maison Du Roi. Soffermatevi ad ammirare la piazza e gli edifici ad essa attigui magari sorseggiando una birra belga.

Poco distante dalla piazza si trova la famosa statua del Menneken Pis (Bimbo che fa pipí): la leggenda narra che il piccolo Julien salvó la cittá facendo pipí sulla miccia di una bomba. Tutto il centro storico é un intreccio di stradine piene di negozi e….cioccolaterie tipiche. Concedetevi una pausa di dolcezza assaporando lo squisito cioccolato belga.

Sosta per il pranzo libero e partenza per  Bruges. I canali che le scorrono attorno come un filo di perle hanno fatto guadagnare alla città il titolo di città più romantica delle Fiandre. E tra le più fotogeniche: con i suoi viali acciottolati, gli archi di mattoni, le chiese di pietra e i pittoreschi ponti è praticamente impossibile scattare una brutta foto! I cigni, i cavalli che tirano i calessi sulle strade e le giunchiglie nel parco regalano infine un tocco magico alla città.

Patrimonio dell’umanità UNESCO, Bruges possiede forse il centro città medievale meglio preservato. Uno degli esempi più evidenti è rappresentato dalla torre campanaria che domina il mercato all’aperto.

Potrete ammirare la bellissima piazza del mercato, circondata da strade e stradine che brulicano di caffé, ristoranti e negozi; il Belfort, simbolo della cittá; I suggestivi canali; le case di mattoni e tanto altro ancora che preferiamo non anticiparvi.

Al termine della visita cena e pernottamento in hotel.

3° Giorno: Anversa – Rotterdam

Dopo la prima colazione in hotel ci dirigiamo ad Anversa, la città dei diamanti, cittá signorile ed alla moda. Anversa è l’eleganza per antonomasia, è impossibile resistere al fascino dell’architettura di Anversa. si potrà esplorare edifici come il celebre MAS ed ammirare palazzi medievali come l’impressionante municipio e i palazzi affacciati sulla piazza principale. In questa città, contribuiscono all’eclettismo architettonico anche la nuovissima Port House di Zaha Hadid, l’edificio contemporaneo che ospita il tribunale di giustizia e le gemme dell’Art Nouveau. Tutto ciò non sorprende, già nel ‘500 Anversa era una delle città più ricche d’Europa. Nel XVII secolo tra i cittadini illustri si annoveravano due maestri del barocco fiammingo, Peter Paul Rubens e Anthony Van Dyck.

Visitiamo il suo centro storico, dominato dalla Grote Markt, la piazza principale, merita sicuramente una sosta. Guardatevi intorno ed ammirate gli splendidi palazzi che circondano questa piazza.
Ci fermiamo per il pranzo libero e poi siamo pronti ad entrare in Olanda, piú precisamente a Rotterdam che è una città dai tanti volti: una dinamica città portuale, una moderna città del divertimento, un’elegante città dello shopping e una vivace città degli artisti ma è soprattutto la città olandese dell’architettura per eccellenza, dove l’innovazione ha un ruolo da protagonista e lo skyline cambia di continuo. Nel  tour panoramico dei luoghi più significativi visiteremo, il modernissimo ponte in acciaio sul fiume Mosa, l’edificio inclinato della KNP progettato da Renzo Piano, le curiose Case Cubo, il moderno e colorato mercato coperto Markthal ed il porto più grande d’Europa.

 

 

al termine della visita ci dirigiamo in hotel cena a pernottamento

4° Giorno: Amsterdam

Prima colazione in hotel e partenza per la meravigliosa Amsterdam!.

Amsterdam conosciuta anche come la Venezia del Nord per i suoi numerosi canali, è una delle città più affascinanti del mondo, un piccolo paradiso tanto amato ed apprezzato dai turisti per il suo aspetto romantico e mutevole, là dove perdersi tra le molteplici attività culturali, le architetture antiche e moderne ed i suoi musei. Amsterdam è caratterizzata anche da un lato più giovanile, quello che l’ha portata a conquistarsi il titolo capitale del divertimento e del proibito, famosa per i suoi coffe-shop e l’atmosfera rilassata e liberale che si respira in ogni angolo della città, si propone anche escursione facoltativa in battello per conoscere la capitale anche attraverso i canali. Pranzo in ristorante .

Fondata nel 1275 su un centinaio di isole, conserva nel centro storico l’antica struttura a canali che ne fa una delle città più affascinanti d’Europa. Gli eleganti edifici affacciati sull’acqua, che erano proprietà dei mercanti arricchitisi con la Compagnia delle Indie e la lavorazione dei diamanti, hanno preservata intatta la propria bellezza fino ad oggi. Questo tour della città tocca le principali attrazioni, tra cui la brulicante Piazza Dam, da sempre cuore della città, dove si affacciano due degli edifici più importanti di Amsterdam, la Chiesa Nuova, Nieuwe Kerk , dove vengono incoronati i sovrani olandesi, ed il Palazzo Reale.

Nel pomeriggio la visita continua con la Coster Diamond la più antica ditta al mondo per la lucidatura di diamanti, fondata nel 1840, la visita del museo porta i visitatori in un mondo magico e scintillante alla scoperta di questa pietra preziosa.

Qual è la maniera più romantica e suggestiva di visitare la Venezia del Nord se non attraverso una minicrociera dei suoi canali? Lasciati entusiasmare dalle case mercantili che cingono i canali della città, dalle chiatte colorate, dalle atmosfere magiche create dai giochi di luce sull’acqua e dai meravigliosi ponti che la uniscono. 75 minuti di navigazione per rilassarsi e conoscere la città dalla sua prospettiva migliore: l’acqua.

Al termine cena e pernottamento in hotel.

 

5° Giorno: Floriade Expo 2022, Almere

Dopo a prima colazione in hotel ci tuffiamo nel fantastico mondo del Floriade Expo 2022. All’ingresso un guida vi aspetterà per farvi una spiegazione dell’expo!! Questa mostra si tiene solo una volta ogni dieci anni. Il tema principale  di quest’anno è “Città verdi in crescita” ed avrà luogo ad Almere. Più di 40 paesi da tutto il mondo ti mostreranno le possibilità di un mondo più verde e più sostenibile. Scopri come coltivare cibo in una città, soluzioni energetiche sostenibili e infrastrutture verdi. Ottieni suggerimenti e trucchi per uno stile di vita sano.

Per sei mesi, l’attenzione sará puntata sulle città del futuro, un tema più urgente che mai.
Floriade Expo 2022 promette di essere un evento straordinario. Potrete godere di un’esperienza unica e significativa, poiché l’Expo vi inviterà e vi sfiderà a Esplorare

Rientro in hotel cena e pernottamento.

6° Giorno: Volendam –  Marken -Zaanse Schans

Dopo la prima colazione in hotel partenza per Volendam il villaggio dei pescatori, situato sulle sponde del Lago IJsselmeer, rinomato per il suo incantevole porto, il commercio della pesca, l’atmosfera tipicamente olandese e i suoi costumi tradizionali. Una meta imperdibile  di mulini a vento, casette di pescatori dal tetto a punta e personaggi in costume dove in questo piccolo e grazioso villaggio il tempo sembra essersi fermato.

Proseguiamo il tour verso l’isola di Marken dove ci arriveremo con un battello da Volendam, anch’essa è un caratteristico villaggio di pescatori collegata con un argine alla costa, è uno dei luoghi in cui le tradizioni sono conservate nella loro forma più pura, nel cuore del villaggio ci sono tipiche case in legno dipinte con i colori della bandiera olandese ed i suoi abitanti continuano a indossare abiti tradizionali olandesi. Si arriverá a Marken con una imbarcazione e, durante il breve tragitto, si potrá ammirare il rilassante panorama.

Dopo la sosta per il pranzo ci dirigiamo Zaanse schans un villaggio di circa 40 case ed una 10 di mulini affacciati sul Fiume Zaan. La particolarità di questo luogo, nonostante sia evidentemente un piccolo museo a cielo aperto, è che le casette sono abitate e mulini e botteghe sono tuttora utilizzati per la creazione di vari prodotti. Sebbene l’attrazione principale siano i mulini a vento, adorerete anche le case in legno che sembrano quasi delle palafitte eleganti costruite sull’acqua, così come appaiono, circondate da un piccolo giardino fiorito e delimitate da canali. Il villaggio di Zaanze Schans nasce in una delle più importanti aree industriali olandesi, con la presenza di circa 1000 mulini a vento. I primi mulini risalgono all’inizio dell 1300 ed erano utilizzati per la macinatura della farina. Successivamente vennero costruiti ulteriori mulini e si diversificò il loro scopo: frantoi, produzione di carte, di cemento, macinatura del cacao, produzione di materiale edile etc.

durante la visita di Zaanse ci fermeremo per una visita alla fattoria da Henri Willing Kaas,  per poter assaggiare il loro famosissimo formaggio!!!!

Rientro nel pomeriggio, cena e pernottamento in hotel.

7° Giorno: Amsterdam – Italia

Dopo la prima colazione in hotel trasferimento in aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco e partenza sul volo per l’Italia. Arrivo in italia, fine dei servizi




MARCHE dall’Infinito di Leopardi a Urbino patria di Raffaello

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Un patrimonio naturale e culturale Infinito, proprio come scriveva Leopardi.

 

Come fare a raccontare le mille sfumature dell’unica regione al plurale d’Italia? Le Marche, affacciate sul Mare Adriatico al centro dell’Italia, già dal nome lasciano intendere le numerose anime che le popolano. Dal mare alle montagne, passando per gli antichi borghi e le città d’arte, le Marche rimangono nel cuore del viaggiatore e lo invitano a muoversi senza fretta, alla scoperta di quel “distillato d’Italia” che questo territorio rappresenta.

La Riviera del Conero, Urbino e Raffaello, Recanati e Giacomo Leopardi, le colline…

Unica regione italiana ad aver conservato il nome plurale, le Marche sono espressione di una pluralità d’identità che si esprime anche dal punto di vista paesaggistico, tra cime innevate (quelle della dorsale appenninica, su cui è possibile praticare sci alpino e sci di fondo) d’inverno e spiagge di sabbia finissima (Riviera del Conero e Riviera delle Colline) d’estate.

Ma le Marche sono anche un museo diffuso, a cielo aperto, tra borghi e città d’arte (Urbino, Ancona e Senigallia), che rievocano i fasti rinascimentali della regione.

Culla della cultura italiana (a Recanati è nato e cresciuto Giacomo Leopardi) e meta amata dai pellegrini, le Marche sono un centro nevralgico della spiritualità cristiana, grazie alla presenza di Loreto, il più grande santuario mariano d’Italia.

 

    CON GUIDA ESPERTA ANCHE SCRITTORE E POETA CHE FARA’ LA DIFFERENZA

 

Sono previsti voli da tutta Italia o bus o treno da tutte le città

 

1° GIORNO: ANCONA 

Ritrovo dei partecipanti in luogo da stabile in base al mezzo di trasporto, arrivo ad Ancona. Incontro con la guida e trasferimento con bus privato in direzione dell’hotel a Pesaro. Assegnazione delle camere.  Aperitivo di Benvenuto.

Ancona, la Pasqua al museo! | Adriaeco

Cena e pernottamento.

 

2° GIORNO: PESARO Città e URBINO

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida,  e giro città a piedi di Pesaro. Il tour del centro storico si concentrerà principalmente intorno alla storia di Rossini, il famoso compositore italiano. Tra le vie di Pesaro si trovano la sua casa natale in cui sono esposte litografie, dipinti, caricature, manoscritti, ecc., il Conservatorio con il Tempietto che conserva alcune opere autentiche del noto compositore, onorificenze e cimeli, ed infine il Teatro a lui dedicato in cui ad Agosto di svolge il Rossini Opera Festival.

Pesaro è la Capitale Italiana della Cultura 2024

Pranzo in un ristorante del centro storico, bevande incluse.

Nel pomeriggio trasferimento a Urbino. Proclamata nel 1998 Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, conserva un centro storico ricco di mille sfaccettature che spaziano dal Medioevo al Rinascimento.

L’itinerario ad Urbino non può prescindere i luoghi significativi che hanno visto nascere il genio del Rinascimento italiano Raffaello Sanzio, dalla Casa natale di Raffaello sino a quel contenitore d’arte e cultura che è il Palazzo Ducale di Urbino.

Le bellezze artistiche di Urbino - Turismo Vacanze

Rientro in hotel cena e pernottamento.

3° GIORNO: SAN MARINO & la ROCCA DI GRADARA

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida e partenza con il bus in direzione di GRADARA. Visita de la Rocca e dello splendido Castello che fece da cornice alla storia d’amore di Paolo e Francesca.

Castello di Gradara | Visite guidate al Castello di Gradara.

Pranzo in un ristorante del Borgo Medioevale, bevande incluse.

Nel pomeriggio, trasferimento a San MARINO. Dalla stazione di Valle, in località Borgo Maggiore, gli ospiti raggiungeranno il centro storico di San Marino, con la funivia (ca. 2 minuti – 166 metri il punto più alto). L’itinerario della visita a piedi di San Marin prevede il passaggio su Piazza della Libertà, la pizza principale di San Marino. Alcuni degli edifici più importanti si affacciano su questa piazza: il Palazzo Pubblico e la Parva Domous. Del Palazzo Pubblico sono da notare gli archi gotici, le decorazioni merlate e il campanile decorato con un mosaico che raffigura Sant’Agata, San Leo e San Marino. Nel centro della piazza si erge la Statua della Libertà. Una guerriera, simbolo della libertà, regge una bandiera e sulla corona che porta si possono notare le tre torri.

monte-titano-san-marino – Viaggiatrice da grande

A seguire la Basilica di San Marino, in stile neoclassico, il cui interno è costituito da tre navate composte da 16 colonne. Si tratta del principale edificio religioso di San Marino consacrato nel 1855 e dedicata al patrono dello stato.

Rientro in hotel, cena e pernottamento.

4° GIORNO: ANCONA & SENIGALLIA

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida  e partenza con il bus in direzione di ANCONA.

La città di Ancona è il capoluogo delle Marche, è una città con un passato millenario e per sottolineare la sua origine greca è conosciuta anche come Città Dorica. Oggi Ancona possiede uno dei più importanti porti italiani, ma ha saputo svilupparsi e crescere economicamente senza dimenticare il suo ricco e lungo passato. L’itinerario a piedi non può che partire infatti dal porto antico, centro vitale della città. Si raggiungerà poi l’Arco di Traiano, poi la Cattedrale di San Ciriaco, il Duomo di Ancona e poi l’Anfiteatro Romano (APERTURA SOLO SU RICHIESTA) e tanto altro.

Cosa Vedere ad Ancona in Un Giorno - Guida Completa

Trasferimento sulla Riviera del Conero per il  pranzo.

5 cose da non perdere nella Riviera del Conero - Viaggi e Sorrisi

Nel pomeriggio rientro verso Pesaro e visita guidata della cittadina di Senigallia.

Rientro in hotel, cena e pernottamento.

5° GIORNO: LORETO & RECANATI

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida e partenza con il bus in direzione di LORETO, uno dei più importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano del mondo cattolico. Visita della Basilica della Santa Casa, insigne complesso architettonico del Rinascimento.

Al suo interno sono conservati i resti della Santa Casa di Nazareth, dove visse Gesù, trasportati in nave dalla Palestina per iniziativa della nobile famiglia Angeli regnanti dell’Epiro.

Home | Loreto Turismo

Pranzo a Loreto, con piatti tipici e bevande incluse.

Al termine si raggiungerà Recanati, la città leopardiana per eccellenza.

Qui si visiterà la casa del famoso poeta Giacomo Leopardi e quindi: la biblioteca, i saloni di rappresentanza, il giardino, gli appartamenti del poeta ed il museo del Leopardi.

Natale a Recanati: ricco calendario di eventi | Cronache Maceratesi

Terminata la visita di passeggerà in un luogo leopardiano per eccellenza: l’Orto del Colle dell’Infinito.

Rientro in hotel cena e pernottamento.

6° GIORNO: FERMO & ASCOLI PICENO

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida e visita di Fermo, la città del Palio più antico d’Italia: la Cavalcata dell’Assunta, istituita nel 1182. La visita a piedi della cittadina prevede il passaggio nel luogo simbolo della città: la cinquecentesca Piazza del Popolo, che racchiude il Palazzo dei Priori (o Palazzo Comunale), il Palazzo degli Studi (antica sede dell’Università) e la Pinacoteca civica, famosa per la Sala del Mappamondo dove sono conservati oltre 1250 volumi.

Fermo

La visita continua alla scoperta delle Cisterne romane che rappresentano un complesso archeologico di 2.200 metri quadri, unico nelle Marche.

Trasferimento in direzione di Ascoli Piceno e visita di un Frantoio/Agriturismo con degustazione di Olio

Pranzo con piatti tipici, bevande incluse.

Nel pomeriggio visita a piedi della cittadina di Ascoli Piceno.

Ascoli Piceno | Italia.it (Italiano)

L’itinerario si svilupperà all’interno dell’affascinante e vasto centro storico di Ascoli Piceno, attraverso piazze, chiese e palazzi storici: Palazzo dell’Arengo in Piazza Arringo, la Cattedrale con all’interno il famoso Polittico di Carlo Crivelli e la suggestiva cripta con le reliquie di Sant’Emidio, patrono della città, l’Episcopio e il Palazzo Panichi. In Piazza del Popolo, classificata tra le piazze più belle del mondo, si potrà ammirare il maestoso Palazzo dei Capitani del Popolo, respirare l’affascinante atmosfera di uno dei caffè storici d’Italia, il caffè Meletti , visitare la scenografica ed imponente chiesa romanico-gotica di San Francesco con il chiostro maggiore e il chiostro minore, ed infine il Teatro ottocentesco Ventidio Basso.

Rientro in hotel cena e pernottamento

7° GIORNO: SAN GINESIO & MONTECASSIANO

Prima colazione in hotel. Incontro con la Guida e partenza con il bus in direzione de il borgo di San Ginesio e Montecassiano.

Un'apericena per San Ginesio: aiuti da Siena per i terremotati

È la chiesa Collegiata il vero gioiello di San Ginesio. Ma è tutta l’atmosfera del borgo, avvolto in panorami luminosi, a incantare e stupire. Lo chiamano “il balcone dei Sibillini”, per le belle vedute panoramiche e i tesori che racchiude al suo interno. A Montecassiano, passeggiando per i vicoli del borgo, potrete scoprire i tesori custoditi nel cuore del paese, seguendo un itinerario rimasto inalterato nel corso dei secoli. Le porte di ingresso delle mura si aprono su scorci dove il panorama è suggestivo e può essere apprezzato con lunghe passeggiate.

 

Una sosta per assaggiare i “sughitti”, un dolce, per certi aspetti simile ad una polenta dolce, realizzata con farina di mais, mosto e noci, a cui viene dedicata, sin dagli anni ’20, una sagra che si svolge nel mese di ottobre di ogni anno. Rientro nei luoghi di origine in base al mezzo prescelto. Arrivo a destinazione. Fine dei servizi.

 




BULGARIA FESTIVAL DELLE ROSE

Sofia-Monastero di Rila-Bansko-Plovdiv-Koprivshtitsa – Karlovo– Turnovo-Sofia

Questo tour è un programma veramente esclusivo e permette di ammirare il meglio del patrimonio culturale e naturalistico della Bulgaria. Vi permetterà di conoscere antiche città , di visitare ritrovamenti dell’antica cultura tracia del misterioso, di scoprire la selvaggia natura, di ammirare la splendida Valle delle Rose .Ovviamente non potrà mancare Sofia, città antica con  8500 anni di storia che fu definita “La Mia Roma” dall’Imperatore Costantino ben XVII secoli fa!

Si ritiene che il profumo emanato dalle rose bulgare sia del tutto particolare e questo sarebbe legati alle particolari condizioni climatiche ed alle caratteristiche dei terreni sui quali i roseti vengono coltivati. L ‘olio di rose bulgare copre attualmente il 70% del mercato mondiale. Le rose sono sempre state un simbolo della Bulgaria fin dai tempi dell’Impero Ottomano quando la maggior parte degli abitanti della Valle delle rose erano occupati in attività artigianali legate ai petali di questi fiori; le tradizioni legate a quel periodo si sono mantenute I boccioli di rosa vengono raccolti tra maggio e giugno ed è proprio in questo periodo.
Si attraversano allora i campi di rose dove ragazze in costumi tipici raccolgono i boccioli tra carretti addobbati a festa, gruppi di suonatori e danze rituali

Come un quadro pieno di colori ed odori si presenta la Valle dei Re Traci durante la fioritura delle rose ed  è proprio qui che per secoli e tutt’oggi si produce il famoso olio di rosa, molto utilizzato nella produzione di profumi e di molti altri prodotti tipici della Bulgaria.

 

1°giorno:  Sofia – Festa dell’alfabeto cirillico e della cultura bulgara

Incontro dei partecipanti. Imbarco sul volo dall’Italia con destinazione Sofia.  Arrivo all’aeroporto di Sofia.

Tour panoramico di Sofia, la capitale della Bulgaria, che Costantino il Grande un tempo chiamava “La mia Roma”. Inizieremo il tour con una visita al sito UNESCO della Chiesa di Boyana e al Museo Nazionale di Storia, come introduzione al tour della Bulgaria. Pranzo e pomeriggio nella parte centrale di Sofia. Visita la Cattedrale commemorativa di Alexander Nevski, la Basilica di Santa Sofia del VI sec., la Piazza del Parlamento, il Teatro Nazionale e il Giardino della Città Vecchia, la rotonda di San Giorgio del IV sec., le rovine dell’antica Serdica.

Oggi è un giorno molto speciale per tutti i bulgari, perché si celebra il Giorno dell’alfabeto cirillico e della cultura bulgara, una delle feste bulgare più amate. Numerose cerimonie e celebrazioni si svolgono in tutto il paese e si potrà godere di un’atmosfera speciale a Sofia.

Cena e pernottamento.

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2° giorno: Sofia – Monastero di Rila – Bansko

Colazione e partenza per il Monastero di Rila –Monastero di Rila, il più importante e spettacolare di tutta la Bulgaria e uno dei più vecchi inseriti nelle liste del patrimonio mondiale dell’Unesco. È costituito da alte mura di cinta e da molteplici feritoie, il santuario, almeno esteriormente, assomiglia più ad una fortezza che ad un monastero. Il complesso è composto da un edificio di quattro piani con 300 celle in tutto, un grande cortile, una chiesa e la torre del despota Hrelio. L’opera d’arte più preziosa, contenuta nella chiesa del monastero, è l’iconostasi, intagliata in legno. Le pareti furono affrescate da Zahari Zograf ed altri pittori. Nella chiesa vi sono molte icone, di epoca risalente tra il XIV ed il XIX secolo.

Pranzo presso un ristorante a conduzione familiare poco distante (menù tradizionale con trota di montagna).

Nel pomeriggio partenza per la città museo di Bansko, (sito UNECO)  una delle più importanti località sciistiche bulgare, sul massiccio del Pirin, dalla caratteristica architettura in legno; visitiamo la Veljanova Kasta, bella casa del periodo Rinascenza, appartenuta all’ artista e architetto Veljan Ognev; certo è molto lontana dalla nostra idea di casa nobiliare: è comunque una bella casa di campagna, in legno, non molto grande, con un bel balcone/veranda che si affaccia sul giardino; è fortificata, circondata da solide mura che la proteggono dall’esterno, e comunicante con le case vicine mediante delle porticine che permettevano di fuggire senza passare dalla strada.

Check-in in un hotel situato in posizione centrale nel centro storico di Bansko. Tour della città a piedi. Cena e pernottamento.

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3°giorno: Bansko – Plovdiv

Prima colazione in hotel.  Pranzo. Trasferimento a  PLOVDIV.

Plovdiv è la seconda città della Bulgaria, situata nella parte meridionale, lungo la strada che mette in comunicazione l’Europa occidentale con Istanbul. In età romana fu il capoluogo della provincia di Tracia col nome Trimontium, mentre le popolazioni locali la chiamavano Puldin, Pulpudeva; infine nel periodo di dominazione ottomana prese il nome Filibè.
Il volto della città è un incrocio unico e variopinto di stili, epoche e tradizioni diversissime tra loro; nel centro storico, accanto ai resti ellenistici, si scoprono quelli romani, mentre poco lontano dalle chiese ortodosse sorgono la moschea quattrocentesca ancora in funzione e la chiesa cattolica, mentre la via principale della città moderna porta all’antico foro romano. Salendo la scalinata dell’anfiteatro marmoreo (in cui in estate si può assistere a spettacoli teatrali e concerti) si arriva nel cuore di Plovdiv, la Città Vecchia, una sorta di museo all’aperto dell’architettura del Rinascimento bulgaro. Le alte mura nascondono dei cortili interni; le magnifiche case hanno delle facciate dipinte e dei balconi con colonne di legno a formare una volta sulle stradine tortuose.

Cena e pernottamento in hotel.

Plovdiv è stata dichiarata la migliore destinazione culturale d’Europa per il 2022.

 

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4° giorno: Plovdiv – Koprivshtitsa

Mattinata libera a Plovdiv , pranzo libero.

Nel pomeriggio trasferimento alla città museo di Koprivshtitsa, una delle città-museo più famose della Bulgaria, dichiarata riserva storica e architettonica nazionale, dove si può ancora sentire lo spirito della rinascita nazionale bulgara. Stradine acciottolate, ponti ad arco, fontane in pietra, alti muri di pietra con grandi cancelli, che conducono a pittoresche case colorate creano un’atmosfera romantica inimitabile.

Check-in in un hotel a conduzione familiare. Tour a piedi della città museo. Cena e pernottamento.

5° giorno: Koprivshtitsa – Karlovo – Koprivshtitsa – Giorno del Festival

Prima colazione e partenza per i campi di rose intorno a Karlovo per l’inizio del Festival delle rose: dimostrazione della raccolta delle rose, visita della regina delle rose, spettacolo folcloristico, dimostrazione della distilleria di rose, degustazione di liquore alla rosa, rakia e marmellata di rose nella casa museo di Buhalov han , dimostrazioni di artigianato locale nella casa museo di Pateva.

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Nel tardo pomeriggio rientro a Koprivshtitsa.

Cena in hotel e pernottamento.

6° giorno: Koprivshtitsa – Troyan – Veliko Turnovo

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Colazione. Attraverseremo il passo di montagna di Beklemeto (catena dei Balcani centrali) fino a Troyan. Visita il Monastero di Troyan, il 3° monastero più grande della Bulgaria e proseguimento verso Veliko Turnovo, la capitale medievale della Bulgaria, pittorescamente situata su 4 colline sopra il fiume Yantra.

Pranzo con degustazione di vini a Samovodska charshia – l’antico mercato di Veliko Turnovo. Dopo pranzo – tour a piedi per visitare l’antica Veliko Turnovo. Check-in in hotel. Visita la collina reale di Tsarevets con la fortezza, il complesso del Patriarh e la torre di Baldwin, il capo della 4a crociata, che vi fu imprigionato. Cena presso il ristorante dell’hotel, con vista sulla Cittadella.

7° giorno: Veliko Turnovo – Sofia Airport

Mattinata libera a Veliko Turnovo per le proprie scoperte. Possibile visita del villaggio museo di Arbanassi, situato su una collina sopra Veliko Turnovo. Tempo libero per il pranzo. Pomeriggio partenza per l’aeroporto di Sofia.

La quota comprende

  • Volo A/R Italia – Sofia – tasse incluse
  • 1 notte con colazione in hotel 4* a Sofia
  • 2 notti con colazione in un hotel per famiglie 3* a Koprivshtitsa
  • 1 notte con colazione in un hotel 4* a Bansko
  • 1 notte con colazione in hotel 4* a Plovdiv
  • 1 notte con colazione in hotel 4* a Veliko Turnovo
  • Tassa di soggiorno negli hotel
  • Minibus 18 posti, parcheggi
  • Guida turistica in lingua italiana con il gruppo
  • 5 cene in hotel – Menù 3 portate + acqua minerale
  • 1 cena fuori dall’hotel a Sofia, menu di 3 portate + acqua minerale
  • 4 pranzi in ristoranti selezionati – menù di 3 portate + acqua minerale
  • 1 pranzo con degustazione di vini nel vecchio mercato di Veliko Turnovo – Samovodska Charshia
  • Attività durante il Festival delle Rose a Karlovo
  • Ingressi
  • Assicurazione medico bagaglio

La quota non comprende:

  • Bagaglio in stiva 20kg
  • Bevande
  • Mance ed extra di carattere personale
  • Tutto quanto non espressamente indicato sotto la voce “la quota comprende”.

FACOLTATIVA ASSICURAZIONE ANNULLAMENTO € 60,00

NB. Volo soggetto a riconferma fino all’emissione del biglietto. 




FRANCIA Bretagna – Normandia

CAT-2-1

In questo viaggio andiamo a trovare i nostri “amati” cugini francesi in due delle regioni più interessanti, ricche di storia e di paesaggi dai forti contrasti.

La Bretagna e la Normandia possiedono caratteristiche che le rendono inconfondibili.

Troveremo nuclei urbani medievali ben conservati, chiese gotiche e abbazie romaniche, e una stupefacente varietà di paesaggi: litorali a perdita d’occhio, pascoli ondulati, paludi nebbiose, fiumi, vallate e foreste. A cavallo tra le due regioni si trova Mont-St. Michel, e a nord di questo famoso isolotto si snodano le spiagge che furono teatro dello storico D-Day, mentre sulla sabbia delle spiagge più a sud, intorno a La Baule, si prende il sole della Bretagna

                                                                                           

 

 

EFFETTO  DI  NOTTE

                                                                                                                 Notte. Pioggia. Un cielo sbiadito, che frastaglia

                                                                                                                 di campanili e torri traforate il profilo

                                                                                                                 di una città gotica persa in grige lontananze.

                                                                                                                  ……………………………………………………….

                                                                                                                  Arboscelli spinosi e cespi d’agrifoglio

                                                                                                                  drizzano a destra, a manca l’orrore del fogliame,

                                                                                                                  sul guazzabiglio fumoso d’uno sfondo da abbozzo.

    

 1° GIORNO: ITALIA-PARIGI-CHARTRES

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto, operazioni di imbarco e volo diretto a Parigi Beauvais

Arrivo del gruppo a Parigi, incontro con nostro assistente ed in bus privato trasferimento a   Chartres. Arrivo e visita guidata alla Cattedrale di Chartre, sito Patrimonio Mondiale dell’UNESCO .

La Cattedrale di Chartres : Auguste Rodin la definì come “palazzo della pace e del silenzio”. Per Emile Male, storico dell’arte, era “il pensiero stesso del Medioevo divenuto visibile”. Nel corso dei suoi ottocento anni di vita, ricercatori e artisti si sono prodigati in ogni elogio possibile nei confronti di questa cattedrale di origine antiche che rappresenta la splendida maturità del Gotico francese, ormai padrone di tutte le risorse espressive e ancora libero da ogni tentazione manierista. Fin dai tempi immemorabili, la collina di Chartres è stata luogo di culto e di pellegrinaggio. Quando Cesare conquistò la Gallia, nel luogo ove oggi sorge la chiesa c’era un bosco di querce sacre, nel quale i Celti veneravano una sor-gente  e, probabilmente, un idolo femminile della fertilità, scolpito in legno scuro. Chi ama l’opera lirica

ricorderà certamente il capolavoro di Vincenzo Bellini :“Norma “che parla dei sacerdoti Druidi e Norma che si riuniscono sotto la grande quercia sacra per dichiarare guerra ai Romani, e forse questa storia si  sviluppa nei luoghi dove poi è sorta Chartres.  Pare che a Chartres esistesse già nel IV secolo una chiesa con rango di cattedrale, alla quale ne sono succedute altre di cui ne conserviamo solo notizie apparse in alcuni documenti. Nel 1194, quando per l’ennesima volta il fuoco (negli anni precedenti ci furono per lo meno altri due distruttivi incendi) devastò la cattedrale romanica, quest’ultima parte aggiunta fu l’unica a salvarsi, per cui si decise di includerla nel progetto della nuova costruzione.

I lavori per la nuova cattedrale iniziarono nel 1220 e durarono una trentina di anni e lo stile gotico,

sviluppatosi progressivamente attraverso una serie di opere che costituiscono la tradizione del primo Gotico, nel 1194 raggiunse la maturità della sua fase evolutiva e quindi passava alla fase successiva, in cui tutte le novità espressive si integrarono in un insieme armonico, omogeneo, purissimo e perfetto. E lo stile gotico, che riunisce queste qualità, è la caratteristica principale della Cattedrale di Chartres, un vero ”gioiello architettonico”. Notevoli i cicli scultorei dei diversi portali, ricchi di figure e simboli medievali; tra questi il triplice portail Royal evoca la storia di Cristo. Sono considerate tra le più belle di Francia le vetrate del sec. XIII che illuminano l’interno della cattedrale. Le più antiche riconoscibili. Per la presenza dell’inimitabile blu di Chartres sono quelle della facciata occidentale (se avremo la fortuna ed il conforto del sole, potremo gioire e godere dei raggi colorati, soprattutto di blu, che si  proiettano e si dilatano sulle pareti, pavimentazione e colonne interne); notevoli anche quelle della chapelle Vendome e la celebre vetrata detta Notre-Dame de la Belle Verrière. A Chartres la notevole superficie delle vetrate supera i 2000 metri quadrati. Nel corso delle due guerre mondiali, si prese la precauzione di smontare le vetrate della cattedrale e riporle in un luogo sicuro. Grazie a ciò, si conserva praticamente la totalità delle opere originali, che costituiscono la straordinaria testimonianza di quello che agli inizi fu quest’arte raffinata, quando il nuovo sistema di sostegni sviluppato dal Gotico permise di ampliare la superficie delle vetrate, togliendo protagonismo alla pittura (affreschi) e permettendo agli interni del tempio una luminosità fino allora sconosciuta. Da non perdere anche la visita della cripta che risale alla costruzione della prima metà del sec. XI, che ingloba resti del IX sec. e vestigia di epoca gallo-romana.

La visita di questo capolavoro architettonico ci lascerà con una forte emozione nell’animo e una gioia interiore appagante

Sistemazione in hotel per la cena e più tardi consigliamo di effettuare una passeggiata per ammirare dall’esterno la cattedrale illuminata.

Infatti solo nel periodo estivo alcune cattedrali di Francia, le più importanti, vengono illuminate con effetti scenici e laser, in sostanza faranno vedere come si presentava nel medioevo a per vari periodi, la facciata colorata della cattedrale.

 

2° GIORNO: CHARTRES-LIVAROT-CAMEMBERT-RENNES

Dopo la prima colazione, ultimazione delle visite con la collegiale di Saint-André e le antiche mura della città, e un po’ di tempo libero per shopping e il pranzo.

Al termine partenza per rientrare in Normandia dopo la visita di  Camembert, Livarot e Lisieux prima di raggiungere Rennes, nostra meta della giornata.  A 18 km a sud di Lisieux si entra nel “paese dei formaggi”, tra pascoli punteggiati di fattorie e piccoli villaggi, in una regione agricola pastorale che ha conservato antiche tradizioni e un paesaggio ancora intatto.  Sul fianco della dolce valle della Viette, c’è Livarot – centro di produzione di un omonimo formaggio, che con il Pont-l’Evéque e il Camembert costituisce uno dei prodotti più tipici e gustosi della regione – ed inoltre Camembert, minuscolo villaggio che ha dato il nome al rinomato for-maggio; e qui apriamo una parentesi soprattutto per…. i bongustai, amanti dei prodotti caseari, con la storia di questo celebre formaggio.  Se la panna è la primadonna della tavola normanna, il formaggio ne è il re. Dice il Roman de la Rose  (1230): “Alle buone tavole si servivano sempre come dessert dei formaggi angelot”, dove per angelot s’intende una sorta di pavé d’Auge, antenato del pont-l’Eveque (pasta molle a crosta fiorita), del livarot (pasta molle a crosta lavata) e del camembert (pasta molle a crosta fiorita). Secondo la leggenda, la signora Marie Harel (1761-1812), nata vicino a Camembert, produce e vende formaggio nel suo villaggio. Nel 1790 dà rifugio a un prete della Brie in fuga dal Terrore rivoluzionario, il quale le confida il segreto della stagionatura di un formaggio di sua composizione. Nasce così il camembert.

Nel 1863, durante l’inaugurazione della ferrovia Alencon-Parigi, a Napoleone III viene fatto assaggiare del camembert: da quel momento l’imperatore pretende che questa prelibatezza non manchi mai sulla sua tavola e il camembert riceve così la consacrazione ufficiale. Per meglio sopportare i numerosi viaggi a cui è sottoposto, viene ideata la celebre scatola rotonda di legno, che ne conserva la forma.

Per la sua preparazione il latte, che deve essere molto grasso e provenire da uno dei 5 dipartimenti della Normandia, viene riscaldato a 30-37°C, versato in recipienti contenenti il caglio e fatto coagulare per 1-2 ore. La cagliata è poi tranciata per far scolare il siero e messa in forme. La superficie viene livellata, poiché durante la coagulazione il centro della forma tende a sprofondare. Alla sera del primo giorno, quando è ben compresso, il formaggio viene girato. Il giorno successivo la pasta molle così ottenuta è tolta dalla forma e messa sull’essiccatoio a sgocciolare a una temperatura di 18-20°C. Una volta scesa la temperatura a 14-15°C, vengono salate una faccia e la circonferenza, operazione che conferisce al camembert il suo gusto caratteristico grazie ad un fermento, il penicillum candidum. Le forme sono quindi girate e il giorno successivo viene salata l’altra faccia. Siamo dunque arrivati al quarto giorno, in cui le forme sono poste sui graticci e trasportate nel valor (l’essiccatoio). La muffa compare a partire dal quinto giorno. Dopo 10 giorni di essiccatoio, una parte viene messa in vendita e un’altra è destinata alla affinage (stagionatura), durante la quale le forme riposano in cantina a 10°C e vengono girate tutti i giorni.  Dopo questa lunga descrizione sarete ben preparati sull’argomento, e certamente vi sarà venuta ”l’acquolina in bocca ”ma, state tranquilli, saremo tutti invitati (per coloro che lo gradiscono e lo possono mangiare) alla degustazione di questo meraviglioso e famoso formaggio!. Ultima visita della giornata la faremo a Lisieux, piccola cittadina situata in una gradevole posizione nella valle della Tuoques e diventata il primo centro commerciale e industriale del ricco pays d’Auge. Tuttavia, la fama attuale di Lisieux si deve alla figura di S. Teresa.

Basilica di Santa Teresa a Lisieux, in Normandia a Lisieux: 3 opinioni e 2 foto

A soli 15 anni, Thérèse Martin, grazie ad una particolare dispensa papale per la giovanissima età, entrò nel convento delle Carmelitane della cittadina dove morì a soli 24 anni nel 1897, quando un’incurabile malattia pose fine alla sua vita. L’esistenza di Thèrès fu segnata da un cammino intenso e doloroso di un’ascesi mistica che ella, meglio nota come santa Teresa del Bambino Gesù, descrisse nell’Histoire d’un ame. Forse fu il racconto di questo suo percorso, oggi noto come “piccola via” perché accessibile a tutti i cristiani, oppure l’aura di santità che sin dall’inizio l’aveva ammantata a trasformare ben presto la sua tomba in meta di pellegrinaggi: ci si rivolgeva alla “santa di Lisieux”, che fu proclamata beata nel 1923 e dottore della Chiesa nel 1997, per volere di Papa Giovanni Paolo II. Sono circa un milione e mezzo i fedeli che ogni anno accorrono nella cittadina (poco più di 24.000 abitanti) per pregare nella basilica di S. Teresa, iniziata nel 1929 e consacrata nel 1954. Le reliquie della santa sono custodite in una statua giacente in  marmo e legni preziosi esposta nella cappella di destra della basilica a lei dedicata. La cittadina conserva ancora la meravigliosa cattedrale gotica di S. Pierre, costruita nel 1170 sui resti di un tempio romanico e riedificata agli inizi del sec. XIII secondo lo schema tipico nelle chiese gotiche del la Normandia; duecentesche sono la torre a sinistra della facciata e le vetrate all’interno. Lisieux fu fondata da un’antica tribù di galli sottomessa dai romani nel I secolo a.C. Nel XII secolo esercitava il suo controllo su gran parte del Pays d’Auge. Si pensa che Enrico II ed Eleonora di Aquitania si sposarono qui nel 1152. La città conservò il suo prestigio fino a quando il triplice flagello del XIV secolo – guerra, carestia e peste – ne diminuì l’importanza.  Al termine della visita di Lisieux, riprenderemo la strada per Rennes ,250 .Se avremo un po’di tempo potremo dare uno sguardo al centro storico della città d’impronta medievale e le tipiche case a graticcio dei sec. XV-XVI, con travi scolpite e piani superiori in aggetto che caratterizzano ancora il vecchio quartiere attorno alla Cattedrale. Cena e pernottamento in hotel .

3°GIORNO: RENNES-CARNAC-BELON-CONCARNEAU-QUIMPER 

Partenza per Carnac (141 km) e all’arrivo visita dei siti archeologici dei Menhil

Inquietanti allineamenti di menir, dolmen incisi da simboli oscuri, tumuli di pietra la cui costruzione è anteriore alle piramidi egizie: impossibile non restare affascinati dal mistero che ancora avvolge questa “capitale dei megaliti”, uno dei centri più importanti al mondo per la cultura preistorica. Ma se i visitatori accorrono numerosi (in media 350.000 all’anno)per stupirsi davanti alle gigantesche costruzioni di pietra, va ricordato che nel centro di Carnac il Museo

Preistorico Miln-Le Rouzic espone oltre 6500 oggetti riferibili al Paleolitico, al Mesolitico, al Neolitico, all’età del Bronzo e del Ferro da siti della regione (la visita di questo Museo non è in programma ma, se avremo tempo, chi fosse interessato potrà visitarlo di sua iniziativa).  

 Nel territorio a nord di Carnac sono concentrati alcuni tra i più importanti e suggestivi siti preistorici della regione, databili tra il 5000 e il 2000 a.C.; il più esteso tra i monumenti preistorici è l’allineamento del Ménec, con 1099 menhir disposti in 11 file che attorno al villaggio di Ménec formano un ”cromlech”, cioè pietre disposte a semi- cerchio composto da 70 menir. Come si può vedere lì, gli allineamenti sono tutti orientati da nord-est verso sud-ovest; probabilmente servivano a determinare il punto in cui sorge il sole, al fine di elaborare un calendario per l’agricoltura. Le 11 file parallele sono lunghe 1167 metri, all’estremità occidentale le pietre raggiungono un’altezza di 4 mentre a est non arrivano quasi ai 60 cm. L’allineamento termina alle due estremità con una fila obliqua e un cromlech. Secondo una teoria, in questo posto, protetti dallo sguardo dalla fila obliqua di pietre, si compivano cerimonie rituali nell’ambito di un culto dei morti. Da questa escursione… nel passato, ritorneremo… nel presente salendo nel nostro pullman per raggiungere Belon…. Si prosegue lungo la costa Bretone sud per la visita di Concarneau, non prima di aver effettuato la sosta presso un fiordo dove vengono allevate le ostriche più buone al mondo, e dove faremo la pausa pranzo libero.

Visita di una tra le più belle cittadelle fortificate della Francia: la città vecchia di Concarneau dove, nel centro del suo porto, su di una isoletta, sorge la Ville-close. Questa cittadella, che fino al X sec. aveva ospitato un priorato, venne occupata dagli inglesi nel XVI sec; in seguito alla riconquista francese nel 1373, l’isola venne dotata di fortificazioni. Le case in granito all’interno delle mura di cinta risalgono principalmente al XVI sec. e oggi ospitano ristoranti, caffè e negozi di souvenir. Terminata questa visita, si risale in pullman per raggiungere Quimper.

Città del dipartimento di Finistère, già capitale della Cornovaglia che visiteremo  prima del nostro arrivo in hotel. Questa città è interessante, oltre che per le due fabbriche di ceramica tutt’oggi attive, per l’atmosfera tipicamente bretone e per i monumenti, primo fra tutti St. Corentin, una delle prime cattedrali gotiche delle Bretagna. Cena e pernottamento in hotel.

4° GIORNO: QUIMPER-CAMARET- BREST

La regione del”Finistère”,dove si parla il vero bretone, una lingua di origine celtica, gradevole da ascoltare ma per noi completamente incomprensibile, dato che i suoi vocaboli non hanno alcuna radice in comune con l’inglese o con le lingue neolatine, è proprio il cuore della cosiddetta Bretagna bretone o Bassa Bretagna, area in cui è ancora facile incontrare gente   che indossa gli antichi costumi tradizionali, e dove rimane più vivo il sentimento di appartenenza regionale, come dimostra ogni tanto l’accendersi delle ultime scintille del separatismo. In questa regione visiteremo alcuni villaggi tipici e dei complessi parrocchiali noti per i famosi ”Calvari”. La tipologia degli Enclos paroissiaux (recinti parrocchiali), spazi sacri destinati alla comunità del villaggio, segue elementi comuni, rimasti intatti dal XVI-XVII secolo nonostante le strutture singole siano state modificate nel tempo. Il recinto in pietra che li racchiude serviva a separare lo spazio profano all’esterno con quello sacro, di cui fanno generalmente parte il camposanto, l’ossario, la chiesa e il calvario, composto da una folla di statue di piccole dimensioni in kersantite, pietra abbondante in Bretagna e facilmente lavorabile. Tali statue rappresentano i personaggi della Passione di Cristo, ma tra loro fanno capolino anche degli intrusi, come quella di ”Caterina la perduta” che a Guimiliau viene spinta da due diavoli nelle fiamme in quanto simbolo del peccato e della dannazione, o anche un ricco mercante, un vescovo, un cavaliere.

Tra i vari complessi parrocchiali quello di Guimiliau è il più celebre per la ricca composizione e bellezza del calvario. Attraverseremo la penisola di Crozon. In una regione di profonda tradizione religiosa anche la natura sembra talvolta ripetere i simboli della fede. Il viaggio prosegue in direzione di Brest. Così la lunga penisola che chiude a sud la rada di Brest pare una gigantesca croce coperta di erica e ginestre. Strade che attraversano deserte brughiere e passano attraverso piccoli borghi raggiungono i cinque promontori che costituiscono la tormentata penisola: la spettacolare point de Penhir, un tavolato a picco sul mare tra un caos di rocce, quello dove ci fermeremo dopo aver attraversato Camaret-sur-Mer, un tipico villaggio bretone di pescatori che la tradizione dice fondato nel sec. IV da un santo eremita, per un breve sosta fotografica. Arrivo è previsto nel tardo pomeriggio, un po’ di tempo libero prima della cena e pernottamento in hotel. 

 5° GIORNO BREST -SAINT MALO-MONT ST MICHEL-CAEN

Dopo la colazione  partenza in direzione Saint Malo, passando per la costa di granito rosa(costa Bretone Nord)a Perros Guirec e Paimpol.

Finalmente in  Bretagna e raggiungere St. Malo, considerata la perla della ”Cote d’Emeraude”. Li sosteremo per ammirare questo famoso centro balneare che, per due lunghissime settimane – dal 1° al 14 agosto 1944 – subì pesanti bombardamenti che distrussero circa l’80 per cento degli edifici. Ma la ricostruzione è riuscita a ridonare al centro il suo volto antico. Così Saint Malo appare ancora circondata da mura e bastioni e sono proprio quest’ultimi la caratteristica architettonica più interessante della città. Iniziati nel sec. XII ma ingranditi e rimaneggiati fino al XVIII, costituiscono una piacevolissima passeggiata che offre scorci dell’abitato e ampi panorami sul mare.

Principale accesso alla città è oggi la porte St. Vincent, sovrastata da due scudi in legno con gli stemmi di Saint Malo e della Bretagna; da questa si accede alla piazza Chateabriant con il Castello e si sale al cammino di ronda.  L’aspetto generale del Castello è tipicamente seicentesco mentre la torre che affianca le mura di cinta risale al 1395 e il mastio a ferro di cavallo è del 1424. Alla fine del XVII secolo, quello che allora era il porto più grande della Francia divenne una roccaforte dei corsari. Fino a quella epoca il regno francese non possedeva una tradizione in quanto potenza marittima, ma quando l’Europa iniziò a lottare per i possedimenti oltreoceano, il paese dovette dotarsi di una propria flotta all’altezza di quella delle grandi nazioni navigatrici, Inghilterra, Spagna e Olanda.

Terminata la visita di St. Malo risaliremo in pullman e l’odierno trasferimento, ci conduce nella città di Caen, in Normandia, ma, lungo il percorso, sosteremo in uno dei luoghi più suggestivi, direi magici che ci offre la Francia :  Mont St. Michel. Un ”castello incantato” su banchi di sabbia marina, che il sole trasforma in un’infinita distesa d’argento e oro.

Visitare il Mont-St-Michel – UNESCO, come arrivare, grandi maree - Normandia Turismo, Francia

Al solo apparire del solitario monte, adattato dall’uomo in fortezza e abbazia, si comprendono la leggenda, la fama, il fascino antico di questa meraviglia d’Occidente, miraggio di un Medioevo lontano. Neppure il nastro d’asfalto che oggi lega l’isolotto alla terraferma, i posteggi sempre invasi da auto e pullman, i mille negozietti di souvenir sono riusciti a intaccare la bellezza assoluta di questo irripetibile connubio tra natura e storia, che ha creato qui uno dei luoghi più visitati di Francia. Il Mont St. Michel ha da sempre esercitato un fascino particolare sull’uomo, indubbiamente per la ricchezza della sua storia e la sua bellezza architettonica, ma soprattutto per il mistero che emana, legato al ritmo delle maree, al calar del sole, al grido dei gabbiani, alla sabbia che si confonde con il terreno erboso…Credo che non si possa apprezzare Mont St. Michel senza prima aver valutato e ammirato l’immensità selvaggia del paesaggio che lo circonda. L’isola e la baia sono indissociabili : ecco perché sono state entrambe inserite dall’Unesco nella lista del Patrimonio Mondiale.  Fissando lo sguardo su questo stupefacente complesso architettonico e sul luogo dove è stato costruito, mi viene spontaneo confrontarlo con le strutture delle fortezze e castelli imprendibili e possenti, utilizzati per le scenografie fantastiche del film saga “Il Signore degli anelli”.  Ma queste sono soltanto digressioni personali ed è preferibile tornare alla descrizione della storia di Mont-St.Michel.  Secondo la tradizione, fu l’Arcangelo Michele, apparso in sogno a Oberto, ve-scovo di Avranches al tempo degli ultimi re merovingi, a ordinare la fondazione dell’abbazia sul monte Tombe. Era questo un isolotto a forma di cono, guardato dalla popolazione con superstizione e paura per le maree improvvise e le insidiose sabbie mobili che lo rendevano di difficile accesso. Il primo, piccolo oratorio (sec. VIII) divenne subito meta di fedeli, tanto che già nel secolo X fu sostituito da una chiesa carolingia e questa, a sua volta, si trasformò nei due secoli successivi in cripta, sostenendo la piattaforma sopra la quale venne innalzato un edificio romanico. Nel 1200 furono costruiti il bellissimo chiostro e gli edifici destinati ai monaci e ai sempre più numerosi pellegrini: per lo splendore delle forme gotiche, essi furono denominati ”la Merveille”, la Meraviglia. Nei secoli XIV e XV, per le sempre maggiori esigenze dell’abbazia che era divenuta un centro religioso di primissimo rango, si aggiunsero l’alloggio dell’abate e della guarnigione reale, non-ché le difese che trasformarono il complesso in una severa fortezza. Ma proprio il 1400, periodo di maggior potenza e ricchezza, segnò l’inizio della decadenza del monastero, che, governato da abati direttamente nominati dal re, si interessò sempre più ai guadagni materiali, perdendo credibilità e prestigio spirituale. Verso la metà del XVIII sec. le Mont St. Michel venne trasformato in prigione e solo nel 1874 l’abbazia e i bastioni furono considerati monumenti storici protetti; nel 1877 si costruì una diga per collegare l’isolotto alla terraferma, togliendolo così dal ”capriccio” delle maree. Dal 1969 un piccolo gruppo di religiosi è tornato a viverci.  Una descrizione dell’Abbazia si può sintetizzare come segue: terrazze, corridoi, scalinate, ambienti disposti su differenti livelli compongono uno straordinario complesso, cresciuto e modificato nel corso dei secoli. Il percorso ha inizio dal piano più alto, dalla chiesa abbaziale e dagli ambienti gotici, per scendere poi nei piani più bassi, fino alle cripte romaniche, nucleo originario dell’abbazia. La visita prosegue nella parte gotica del monastero, disposta su differenti livelli e chiamata “laMerveille” per la bellezza degli ambienti: lo splendido chiostro scandito da snelle colon-ne e rilievi incisi nella morbida pietra di Caen; tre ampie vetrate oggi aperte sulla baia segnano l’ingresso alla distrutta Sala capitolare. Da questo spazio, pensato per la meditazione e la preghiera dei monaci, si passa al refettorio, i cui muri, apparentemente pieni, nascondono alte vetrate. Al piano inferiore, un ambiente gotico (se. XII), con slanciate colonne e due enormi camini, è la sala degli Ospiti, ampio refettorio destinato ai visitatori di riguardo e ai nobili. La sala dei Cavalieri, il cui spazio è scandito da possenti colonne. Usciti dall’abbazia, si può salire al cammino di ronda, su murationi costruiti nei sec. XIII-XV; la passeggiata permette di cogliere anche indimenticabili viste sulla baia e scorci bellissimi sulle diverse costruzioni aggrappate alla roccia. Merita anche una visita del piccolo Borgo che sorge ai piedi dell’Abbazia.

Arrivo a Caen per la cena e pernottamento.

6 GIORNO: CAEN- Luoghi del D DAY-BAYEUX-ROUEN 

Dopo la prima colazione, partenza in pullman per Arromanches-les-Bains dove, il 7 giugno 1944, gli Alleati allestirono un porto artificiale , il cosiddetto ”Mulberry”, destinato a rifornire le truppe dello sbarco, era una vera sfida tecnologica: in otto giorni circa fu costruita una rada di 8 km. di fronte al porticciolo della stazione balneare. Ciò che resta del porto artificiale testimonia la più straordinaria prodezza industriale e marittima della guerra e fa di Arromanches una tappa da non perdere nella scoperta della storia dello sbarco che determinò la sconfitta del nazi-fascismo.Meteo Arromanches-les-Bains (14117) - Calvados : Previsioni meteo gratuite a 15 giorni - La Chaîne Météo

Durante la visita guidata potremo vede-re anche alcuni relitti bellici lungo le spiagge dello sbarco e, soprattutto, la Point du Hoc Ranger Memorial: in questo luogo alle 07.10 del 6 giugno 1944, 225 ranger dell’esercito americano scalarono le scogliere alte 30m,di Point du Hoc, dove i tedeschi avevano piazzato una postazione di artiglieria pesante. I cannoni, come si scoprì in seguito, erano stati trasferiti altrove, ma gli americani riuscirono comunque a occupare le casematte (le due grandi strutture circolari in cemento) e a respingere il contrattacco tedesco per ben due giorni. Quando arrivarono i rinforzi, l’8 giugno, 81 ranger erano stati uccisi e altri 58 erano stati feriti. Questo sito, che la Francia ha ceduto in uso perpetuo agli Stati Uniti nel 1979, è rimasto quasi com’era più di mezzo secolo fa. Il terreno è ancora segnato dai crateri larghi 3 m provocati dalle bombe. Nel posto di comando tedesco, si possono vedere i soffitti di legno carbonizzati dai lanciafiamme americani. Guardando verso il mare, si vede Utah Beach, che si estende quasi perpendicolarmente alle scogliere. Il pranzo sarà libero come per tutti gli altri giorni del tour quindi, dopo una breve sosta per uno spuntino e per un po’di relax, partiremo in direzione di Bayeux. Il fascino nostalgico dell’antica capitale del Bassin è il riflesso di un patrimonio straordinario e miracolosamente preservato. La storia di Bayeux è in effetti segnata da due conquiste: quella dell’Inghilterra ad opera dei Normanni nel 1066 e quella degli Alleati sulle spiagge della Normandia nel 1944,che fece di Bayeux la prima città del la Francia ad essere liberata. In questa piccola cittadina, assolutamente da non perdere, è la visita alla Cattedrale di Notre-Dame (in Francia le cattedrali hanno quasi tutte questo nome) che è un bell’edificio della scuola gotica normanna e possiede un’abside che si sviluppa armoniosamente, archi di spinta sostengono il coro fiancheggiato da due piccole guglie. Il portale raffigura nel timpano la storia di San Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury, assassinato nella sua cattedrale su ordine di Enrico II il Plantageneto. Il predominio delle linee gotiche si deve al fatto che la Cattedrale, iniziata nel 1077 ma distrutta nel 1105 durante l’assedio di Enrico I d’Inghilterra, venne ricostruita nei secoli XII-XIV.  Maun tesoro da non perdere (vale un viaggio) è l’arazzo di Bayeux, detto ”della regina Matilde”, esposto al Centre Guillaumele-Conquérant ospitato in un maestoso edificio settecentesco.

ARAZZO DI BAYEUX: STORIA E SEGRETI - Daniele Mancini Archeologia

Come uno straordinario libro illustrato, il prezioso oggetto racconta la storia di Guglielmo il Bastardo, duca di Normandia, chiamato Guglielmo il Conquistatore dopo la battaglia di Hastings (14 ottobre 1066) e la sua salita al trono inglese, in realtà è un preziosissimo ricamo con fili di lana, largo da 50 a 55 cm, eseguito su una tela di lino lunga circa 70 m. Il lavoro – attributo dalla tradizione ottocentesca alla regina Matilde, moglie di Guglielmo il Conquistatore, ma realizzato in Inghilterra intorno al 1077 – racconta in 58 quadri diversi gli avvenimenti che portarono i normanni alla conquista dell’Inghilterra. La ricchezza e la precisione dei particolari nei diversi riquadri, la cui unità stilistica lascia presupporre il disegno originale di un unico maestro, rappresentano uno straordinario e irripetibile documento sulla vita quotidiana del secolo XI. Ma la Cattedrale e l’arazzo non sono le uniche attrattive di Bayeux, che è celebre anche per l’antica tradizione dei pizzi al tombolo. La seconda guerra mondiale ha miracolosamente risparmiato il centro storico di questa cittadina del Calvados con le sue case quattro-cinquecentesche e palazzetti signorili dei sec. XVI e XVII. Al termine di questa giornata, ricca di interessanti e varie testimonianze storiche, faremo rotta verso  a Rouen ,e  prima di cena daremo un’occhiata a La Couronne, il più vecchio albergo di Francia del 1345, l’esterno della struttura in legno è la parte più  interessante (l’interno credo che non si possa visitare perché penso che non accettino un gruppo numeroso a curiosare); certamente era una locanda di posta, infatti la sua struttura esterna lo attesta.

Cena e pernottamento  in hotel. 

7° GIORNO:  ROUEN-ITALIA

Visita a questa città : la Cattedrale di Notre Dame, immortalata dal pittore Monet nella celebre serie impressionista che la ritraggono in una sequenza continua dall’alba al crepuscolo, la cattedrale è uno dei capolavori dell’arte gotica francese. Come una straordinaria ”pagina di pietra”, la facciata della principale chiesa di Rouen racconta l’evoluzione dell’arte dal sec. XIII (venne innalzata sulle rovine di un precedente tempio) al XVI sec., affiancando a elementi romanici forme del gotico (questo stile è nato proprio in Normandia) fiammeggiante.

LE MIGLIORI 10 cose da vedere e fare a Rouen nel 2022 (con recensioni) - Tripadvisor

Sono ancora di gusto romanico i portali laterali (fine sec. XII), mentre risale ai primi del 1500 quello centrale, popolato da oltre 350 sculture di profeti, sibille, santi e patriarchi. Imponenza e leggerezza convivono nell’interno a tre navate, con ampio transetto, alto tiburio ornato di bifore e coro a deambulatorio; proprio quest’ultimo, in cui si aprono tre cappelle radiali, ospita le statue giacenti di Rollon (primo duca di Normandia), Riccardo Cuor di Leone, di cui si conserva qui il cuore per espresso volere del re, Enrico il Giovane e Guglielmo Lunga Spada, duca di Normandia e figlio di Rollon. Notevoli sono le cinque vetrate duecentesche tra le quali spiccano quella di S. Julien l’Hospitalier, dono della corporazione dei pescivendoli (rappresentati nella parte inferiore della vetrata), a cui è ispirato un celebre racconto di Flaubert (nativo di Rouen) e quelle della Passione e del Buon Samaritano, dai vivaci colori tra cui prevale il celebre blu di Rouen. Si prosegue per la  sosta a Giverny per la visita alla casa di Monet.

La casa di Monet a Giverny

 Al termine trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo per il rientro in Italia .Fine dei servizi.

LA QUOTA COMPRENDE:

  • volo di linea A/R. franchigia bagaglio 20 kg.
  • noleggio bus per tutto il periodo
  • visite guidate in italiano
  • sistemazione in hotel 3***
  • trattamento di mezza pensione
  • Assicurazione medico no stop
  • ingressi ai siti e monumenti
  • guida viaggio
  • polizza annullamento viaggio
  • polizza contro covid 19

 

LA QUOTA NON COMPRENDE:

  • mance
  • bevande
  • facchinaggio negli hotel
  • tutto quanto espressamente non specificato nella quota comprende;
  • tax apt 92,00€ da riconfermare sino all’emissione dei biglietti aerei

 

Nb. è possibile effettuare un soggiorno 1 o più notti a Parigi, con visite guidate ecc. prima o dopo il tour, da richiedere al momento della prenotazione.

N.B tariffa aerea soggetta a  riconferma sino emissione biglietteria aerea.




EGADI: FAVIGNANA MARETTIMO LEVANZO AGOSTO

Quello delle Isole Egadi è un incantevole arcipelago della provincia di Trapani che comprende FavignanaLevanzo e Marettimo e i due isolotti di Maraone e Formica. Galera e Galeotta e Il Fariglione.

Qui il mare con i suoi tesori sono talmente preziosi da essere difesi da quella che è l’area marina protetta più grande d’Europa, l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.

Patrimonio naturale e culturale non solo della Sicilia, ma dell’intera penisola italiana, Favignana vanta di una lunga storia fatta di tradizioni, pesca e commercio marittimo.Negli ultimi anni, l’isola ha beneficiato del grande sviluppo turistico, grazie alla valorizzazione dei suoi meravigliosi paesaggi, del mare cristallino e dell’ottima cucina locale.

Favignana, con una superficie inferiore a 20 km2, racchiude tanti tesori assolutamente da non perdere durante la tua vacanza.

Tra le proposte per gli appassionati di arte, storia e cultura spiccano l’ex stabilimento Florio di Favignana e l’Aquarium di Favignana, Villa Florio e il Castello di Santa Caterina. Chi invece ama il mare e le escursioni non può fare a meno di fermarsi alle Grotte Bue marino, alla Grotta perciata e a Cala Rotonda con l’Arco di Ulisse.

All’interno della Riserva Naturale delle isole Egadi, immersa nelle acque turchine del Mar Mediterraneo, Marettimo si presenta come la più bella isola dell’arcipelago egadiano, tanto che le guide turistiche internazionali l’hanno definita, a ragion veduta, la ‘perla del Mediterraneo’.

Proprio per il blu intenso delle sue acque incontaminate, per i fondali ricchi di vita e di colori, per l’enorme quantità di grotte naturali marine o a mezza costa (circa 400), l’isola può essere considerata un autentico paradiso terrestre. Il suo mare limpido e cristallino rappresenta la felicità dei turisti che, durante la stagione estiva, arrivano qui per fare il bagno e prendere la tintarella o fare gite in barca.

Levanzo- La più piccola fra le tre isole delle Egadi, offre suggestive e appartate spiaggette di sassi e sabbia localizzate lungo il sentiero che porta al Faraglione. Nella parte sud-est dell’isola il visitatore potrà apprezzare e godere le splendide acque di due cale, raggiungibili sia da terra che da mare: Cala Fredda, contraddistinta da una spiaggia di sassi e un comodo scivolo, e la più selvaggia Cala Minnola.Famosissima è la Grotta del Genovese risalente al paleolitico-neolitico con i suoi splendidi graffiti e pitture presenti sulle pareti. Alcuni di essi raffigurano animali che l’uomo primitivo si augurava di cacciare, mentre altri raffigurano figure impegnate in una danza rituale, a testimonianza di luogo adibito alla sfera magico-religiosa della vita degli uomini primitivi che lo abitavano. Infine è importante ricordare che nei pressi di Levanzo nel 241 a.c fu combattuta la battaglia delle Egadi che vide impegnati i cartaginesi guidati da Annone contro i romani guidati da Caio Lutazio Catulo. Questi ultimi, nascondendosi nella parte nord dell’isola,riuscirono a prendere di sorpresa i cartaginesi provenienti da Marettimo e a vincere.

Il periodo ideale per una breve fuga è questo: lontano dal turismo estivo la mente si espande. L’accoglienza siciliana abbraccia gli ospiti con generosità, dolce come la ricotta dei cannoli, piena come il sapore delle busiate, i lunghi maccheroni tipici del trapanese. Gabbiani ordinatamente in fila vi  attendono sul molo di Favignana. L’aliscafo attracca lentamente, dopo solo quaranta minuti di navigazione da Trapani. Monte Santa Caterina sullo sfondo osserverà silenzioso il vostro arrivo.

Ubicato nella cittadina dell’isola Favignana, il Mulino Resort presenta una struttura nuova ed elegante che offre servizi quali WiFi nelle aree comuni della struttura e il parcheggio privato. Tutte le camere sono dotate di una TV LED e di un bagno privato con un set di cortesia, pensati per garantirvi un comfort maggiore.

link hotel :https://www.ilmulinofavignana.it/


SONO PREVISTI VOLI DA TUTTA ITALIA

 

1° Giorno : Roma -Palermo – Favignana

Ritrovo dei partecipanti presso l’aeroporto e operazioni d’imbarco volo  diretto a Palermo ,da dove seguirà trasferimento  in bus privato  al porto di Trapani per imbarco diretto  a Favignana.

“La strada che conduce in piazza ci dà il benvenuto con sorrisi, profumo di caffè e dolci ancora caldi. La luce è gialla, ocra, oro, arancio, complementare con il blu tutto intorno. I colori appaiono vividi come in un film di Salvatores.”

Assegnazione delle camere e tempo libero a disposizione per  relax. Cena in ristorante  e pernottamento in hotel.

Favignana, la grande farfalla. Il mare limpido, le deliziose calette, i colori e i profumi della macchia mediterranea

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La più grande delle isole è Favignana, dalla caratteristica forma di una farfalla con le ali spiegate sulle acque del Mediterraneo, che con i suoi 19,8 Kmq è situata proprio di fronte alle isole dello Stagnone e all’aeroporto di Trapani Birgi.

L’isoletta si raggiunge in circa un’ora di navigazione via nave e in mezz’ora via aliscafo. Il panorama è molto vario anche per la presenza di cave di tufo, utilizzate un tempo per estrarre il materiale con il quale sono state edificate tantissime abitazioni in Sicilia e nel Nord Africa.

2° Giorno  : Favignana

Il giardino dell’impossibile” di villa Margherita

Prima colazione in hotel. Mattinata tempo libero per una passeggiata nella splendida Favignana o per concedersi del relax, in spiaggia o in piscina. Pranzo libero.

 

Nel pomeriggio visita guidata allo splendido giardino dell’impossibile” di villa Margherita. 

E’ una bellissima passeggiata nel giardino ipogeo allestito nelle antiche cave di calcarenite (pietra chiamata comunemente tufo) all’interno di villa Margherita. Sono circa 35mila mq. di giardino inaspettato carico di colori, profumi, ed emozioni in un ambiente creato da antichi maestri “i pirriaturi“, cavatori di “tufo”, vanto, storia ed identità dell’isola di Favignana.

 

                                        Una visita che vi lascerà senza parole.

Rientro in hotel, cena in ristorante e pernottamento.

 3° Giorno : Favignana-Levanzo-Favignana

A Levanzo, tra Cala Minnola e Capo Grosso

Dove i Romani sconfissero i Cartaginesi ponendo fine alla I Guerra Punica

Dopo la prima colazione in hotel, imbarco per un altra gita marinara che ci condurrà a Levanzo.

Con una superficie emersa di appena cinque chilometri quadrati, Levanzo è la più piccola delle isole Egadi e geologicamente la più antica. La sua formazione risale infatti, al periodo triassico cioè a circa 200 milioni di anni fa. L’isola ha una natura prevalentemente montuosa, con coste alte a strapiombo sul mare ed è costituita fondamentalmente da rocce calcaree bianche che presentano numerose grotte.

 

In queste acque ricche di storia, il 10 marzo del 241 a.C, si svolse uno dei più grandi scontri navali di tutti i tempi, in cui i romani distrussero la flotta cartaginese mettendo fine alla Prima Guerra Punica. Immersa nella quiete di una natura da sogno, l’isola è un luogo incantato che emerge da un mare cristallino e incontaminato dove e possibile trascorrere una vacanza all’insegna del relax. Si tratta di un’autentica oasi di pace, lontana dai circuiti del turismo di massa, con pochi negozi, senza discoteche, con un piccolo centro abitato a Cala Dogana dove ci si può deliziare delle tante specialità gastronomiche.

“Voglia di una giornata senza auto, senza rumore. È questo lo spirito con cui dirigersi verso la più piccola delle Egadi, per una parentesi di natura totale e dolce far niente. Dalla barca, Cala Dogana sembra il paese di un libro illustrato, adagiato su una distesa di azzurro irreale. Trapani è lontana milioni di chilometri… All’approdo, la mente si concentra sul movimento alato dei piedi, intorno solo il rumore della natura…

Si raggiunge Cala Minnola e ci si concede una lunga pausa, per riempirsi gli occhi di macchie blu, verde e marrone, stesi sulle panchine fra gli alberi della pineta. Si resta immobili per un tempo indefinito, incantati delle cicale. Le narici si riempiono di aghi di pino.”

Arrivati a Levanzo, chi lo desidera, seguendo il versante occidentale dell’isola , tra panorami mozzafiato e angoli pieni di fascino si può raggiungere la Grotta del Genovese, i cui graffiti, databili intorno al 9200 a.C., testimoniano la presenza di una comunità dedita alla caccia e alla pesca del tonno. La grotta, scoperta nel 1949, si può raggiungere via terra con tanto di guida in circa due ore a piedi o su un somaro oppure via mare.

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Giro in barca dell’isola con sosta per il bagno.

Al termine rientro a Favignana per la cena in ristorante e pernottamento in hotel.

4° Giorno : Favignana – Marettimo – Favignana

Marettimo, una montagna in mezzo al Mediterraneo

Ricchi fondali, grotte e panorami mozzafiato nella Itaca dello scrittore Samuel Butler

Dopo la prima colazione, imbarco  in aliscafo per una gita marinara diretta Marettimo, seconda isola più grande dell’arcipelago. Arrivati al porto,imbarco sulla barca che vi porterà ad effettuare l tour dell’isola via mare.

Il mare e la pesca rivestono ancora oggi un ruolo molto importante per l’economia, tanto che si dice che le barche di Marettimo siano le più belle dell’arcipelago e che sin dall’infanzia i ragazzini crescano a ‘pane e remi’.

L’isola ha l’aspetto di una vera e propria montagna in mezzo al Mediterraneo, un’oasi di quiete e di silenzio fuori dai circuiti del turismo di massa, ma ricca di proposte esclusive dove non circolano auto, c’è solo qualche piccolo esercizio commerciale, una chiesa, qualche locanda e una biblioteca storico-naturalistica molto fornita.

Navigando con la barca,potremo ammirare il  Castello di Marettimo .E’ probabilmente del periodo saraceno la costruzione di una torre di avvistamento sul promontorio di Punta Troia a 116 metri sul livello del mare. Durante la dominazione araba l’isola venne chiamata Gazìrat Malitimah. Attorno al 1140 Ruggero II, re di Sicilia, trasformò la vecchia torre saracena di Punta Troia in un vero Castello a presidio dell’estremità occidentale del regno più ricco e potente del Mediterraneo di quel periodo. Nei successivi periodi di dominazione sveva, angioina e aragonese Marèttimo seguì le sorti della Sicilia, accentuando un isolamento che ebbe il culmine durante il lungo dominio spagnolo, quando la parte di ponente dell’isola divenne ricettacolo di pirati e corsari di tutte le risme, con una prevalenza di quelli saraceni. I pochi abitanti erano costretti a vivere in grotte e l’unico vero presidio del potere centrale era costituito dal Castello e dalla sua sempre più esigua guarnigione. Nel 1637 la Corona spagnola, in bancarotta per le continue guerre, cedette l’arcipelago delle Egadi al marchese Pallavicino di Genova.Nel 1651, al largo tra Marèttimo e Lèvanzo, verso nord-est, venne trovato un grosso banco di coralli, e l’isola ospitò le barche dei corallari trapanesi, che passavano la notte allo Scalo Maestro, sotto la protezione della guarnigione del Castello di Punta Troia. Fu alla fine del XVIII secolo che l’isola cominciò a essere popolata in pianta stabile. In quel periodo il sovrano Ferdinando IV di Borbone, spinto dall’illuminato viceré Caracciolo, aveva iniziato timidi tentativi di riforma dello Stato e di valorizzazione dei territori del regno. Con la Rivoluzione francese, sotto il viceré Caramanico, il “Real Castello del Maretimo” divenne orrida prigione, soprattutto per prigionieri politici: nel 1793, in tempi di repressione antigiacobina e grande carestia, il Castello contava ben 52 prigionieri politici, ammassati in una prigione ricavata in una vecchia cisterna detta “la fossa”. Le condizioni della prigione vennero descritte nelle sue Memorie da Guglielmo Pepe, qui rinchiuso dal 1802 al 1803. Dal settembre del 1822 al giugno del 1825 la fossa di Marèttimo ospitò il marchigiano di Sant’Angelo in Pontano Nicola Antonio Angeletti, carbonaro oppositore del Regno di Napoli, che ci ha lasciato una dettagliata pianta da lui stesso disegnata su come era organizzato il forte di Marèttimo. Nella fossa furono rinchiusi anche il foggiano Nicola Ricciardi; il pittore siracusano, ma napoletano di origine, Antonio Leipnecher; e Gennaro Petraglione. E poi il napoletano Ferdinando Giannone, Carmine Curzio, il palermitano Bartolomeo Milone, il sacerdote don Pasquale Barbieri e l’arciprete Vincenzo Guglielmi (o di Gugliemo) di Andretta, in provincia di Avellino, trucidato nella fossa assieme all’avvocato Nicolò Tucci “per un gioco di parole malamente interpretate dai militari di guardia” .Nel 1844 il re Ferdinando II, dopo averlo ispezionato, abolì il Castello. Insieme cadde in rovina la vicina chiesetta dedicata a Sant’Anna e la cappelletta dedicata a Maria SS. delle Grazie, unico luogo sino a quel momento in cui i marettimari potevano ricevere i sacramenti. A metà Ottocento gli abitanti di Marèttimo lasciarono le grotte e cominciarono a costruire le loro casette di tufo. I Florio, con le loro iniziative, stavano facendo rifiorire le Egadi con le tonnare e la coltivazione dei campi, ma per Marèttimo ciò non bastò: le condizioni della comunità marettimara erano tali che cominciò, inarrestabile, il flusso migratorio “di qua e di la dal Mare” verso il Nord Africa, il Portogallo e, successivamente, le Americhe fino alle gelide acque dell’Alaska per la pesca al salmone. Oggi il centro abitato è racchiuso in un unico agglomerato non più lungo di 300 metri circa e largo 200. I residenti vivono per la maggior parte di turismo, ma in un non lontano passato la gran parte della popolazione era costituita da validissimi pescatori e naviganti, esperti salatori di pesce e, non ultimo, da bravi agricoltori e apicoltori.

La giornata prosegue con escursione in barca ,per conoscere  e ammirare le + belle cale dell’isola.

Pranzo in ristorante  a base di specialità del posto, e ovviamente di pesce pescato del giorno.

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 Rientro a Favignana nel tardo pomeriggio in aliscafo ,cena in ristorante e pernottamento .

5° Giorno : Favignana

Passeggiata nell’antico rione di Favignana sulle tracce della famiglia Florio

Dopo la prima colazione   alla visita degli edifici più illustri dell’isola, legati per sempre al nome dei Florio. Visiteremo l’immenso stabilimento Florio dove si svolgeva la lavorazione del tonno, ora area museale gestita dal comune. Una visita all’ex Stabilimento Florio è indispensabile per coloro che vogliano vivere un viaggio nel florido passato della tonnara e di quello che rappresentò per lo sviluppo dell’isola di Favignana. L’ex stabilimento Florio è un vero gioiello di archeologia industriale.

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La storia di Favignana è legata a filo doppio a quella della tonnara Florio, uno straordinario esempio di architettura industriale dove veniva lavorato e conservato il pesce e soprattutto il tonno. I Florio, durante la mattanza, si trasferivano in un palazzo vicino al porto che ancora oggi porta il loro nome, costruito nel 1876 dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda per esaltare la potenza e la ricchezza della loro famiglia. Esso non era solo il luogo dove venivano custodite le attrezzature, le ancore e le barche della mattanza in quella che diventò una delle più fiorenti industrie di lavorazione conserviere del tonno, ma rappresenta anche la storia della famiglia Florio e del suo intrecciarsi con la vita degli isolani, che trovarono riscatto sociale dalla povertà e fonte di sussistenza economica.

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Visiteremo il palazzo Florio, uno splendido edificio in stile neogotico, costruito nel 1878 su progetto di uno dei più famosi architetti dell’epoca, Damiani Almeyda. Pur presentandosi esternamente come un palazzo signorile ed aristocratico, all’interno lo stile serioso del neogotico è reso più leggero e allo stesso tempo elegante dagli arredi in stile liberty e da splendidi ferri battuti, opera della fonderia Oreta dei Florio. Il palazzo era collegato da sotterranei ai Pretti dove erano collegate le cucine, le scuderie e le stanze della servitù. Il palazzo non fu solo la residenza della famiglia Florio, ma anche luogo dove venivano ospitati personaggi illustri invitati a Favignana durante il periodo di mattanza, la cruenta e allo stesso modo suggestiva pesca dei tonni. Il palazzo non rappresentava solo una meta mondana e vacanziera per la famiglia Florio e i suoi ospiti, ma anche rifugio dallo stress e dai dispiaceri della vita. Proprio qui Donna Franca trascorse un lungo periodo dopo la morte della figlia Giovanna.

Una visita al Palazzo Florio, da poco restaurato, è certamente un’esperienza da non perdere per respirare aria di storia e di arte che regalano emozioni uniche. La giornata non finirà qui perchè visiteremo anche la  Chiesa Madre, dedicata alla Madonna dell’Immacolata Concezione, con la sua forma a croce, collocata in una posizione decentrata rispetto alla piazza per permettere la vista del mare e il tiro dei cannoni da Forte San Giacomo (che oggi è stato adibito a carcere).La Chiesa custodisce un prezioso crocifisso in legno dell’VIII secolo ed una statua in marmo dedicata a Sant’Antonio da Padova.

Passeggiata nell’antico quartiere S.Anna.Al termine delle visite pranzo libero e pomeriggio libero per attività individuali.

 

Al termine rientro in hotel, cena in  agriturismo e aperitivo al tramonto e pernottamento.

6° Giorno : Favignana

Prima colazione in hotel. Mattinata a disposizione per relax o qualsiasi visita vogliate fare, e soprattutto godere del mare incredibile. Pranzo libero.

                                                      “Passeggiando in bicicletta”

Nel pomeriggio vi aspetterà una splendida passeggiata in bicicletta(noleggio a pagamento ,bici tradizionale o elettrica) nella zona est dell’isola; un affascinante percorso paesaggistico, naturalistico e storico. Godrete di paesaggi unici che vi sorprenderanno e rimarranno per sempre impressi nei vostri ricordi. Partiremo dal paese e visiteremo diverse località, sostando in angoli emozionanti, accompagnati da notizie storiche, aneddoti e credenze del luogo che renderanno la passeggiata piacevole ed indimenticabile.

“A poche pedalate dal porto, l’isola a forma di farfalla dispiega le sue ali. Cactus e fichi d’India si affacciano dai muretti delle case. Pedalando verso Cala Azzurra il percorso conduce nell’entroterra, fra strade polverose e antiche tufare. Una sosta senza fretta, per guardare giù e assorbire il silenzio. L’aria odora di mirto e di ginepro. Intorno, nessuno. A poca distanza dalle tufare, qualche casa solitaria. Una sedia in plastica davanti ad una soglia. Qualche persona anziana cammina a bordo strada, un golf sulle spalle, le mani dietro la schiena.

Arrivati a Cala Azzurra il blu si spalanca, indisturbato. Il mare è fresco per un bagno, ma è sufficiente restare lì ad osservare le gradazioni di azzurro per sentirsi subito meglio”

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Cena in ristorante e pernottamento.

7° Giorno : Favignana

Prima colazione in hotel.

Giornata libera da dedicare alla scoperta della splendida Favignana o per rilassarsi nelle splendide acque cristalline del posto. Possibile effettuare un altra escursione in barca per fare il periplo dell’isola, informazioni  in loco.

Senza dubbio è emozionante fare il periplo dell’isola in barca e ammirare le dolomitiche pareti del versante occidentale, raggiungere le numerose grotte a pelo d’acqua che si aprono splendide e dai colori ineguagliabili.

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Favignana ha una costa molto varia che corre per circa 33 km e che è un continuo alternarsi di rocce alte e basse con sabbia fine, di colore bianco e rosa, dalle quali ci si può tuffare in un mare trasparente e ricco di aragostepolpi, molte varietà di “pesce bianco” (ricciola, salpa, sarago, scorfano), il “pesce azzurro” (il ‘cicireddu’ e la sarda).

Un paradiso naturale insomma, che possiede tutta una serie di calette nelle quali si può godere un mare incontaminato e un panorama mozzafiato, a cominciare dalla Cala Rossa, uno dei simboli dell’isola con il suo mare di colore turchese, in contrasto con le bianchissime pareti dei fondali.

Situata tra Punta Marsala e Punta Fanfalo c’è pure la Cala Azzurra con i suoi fondali bianchi; da non perdere il Bue marino, un tempo rifugio della foca monaca, luogo ideale per prendere il sole.

Nel tardo pomeriggio e in tempo utile, trasferimento in location ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO  per un apericena davvero speciale, dove degusterete le specialità del posto, con vini locali e in ogni caso vini biologici e di nicchia, e con un calice in mano, musica in sottofondo, ammirerete un tramonto incredibile.

Rientro in hotel e pernottamento.

 

8° Giorno : Favignana -Palermo – Roma

Prima colazione in hotel. Ancora quale ora di tempo libero,prima del trasferimento al porto e imbarco aliscafo diretto  a Trapani e a seguire trasferimento con bus privato, presso aeroporto di Palermo  e operazioni di imbarco volo diretto a Roma  ,e altri passeggeri proseguono per la destinazione finale.

Arrivo e fine dei servizi.