MODENA-MUSEO CASA COVILI-PALAZZO DUCALE-PAVAROTTI-FERRARI- SETTEMBRE

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Casa Museo Covili

La Casa Museo COVILI, voluta da CovilArte, prevede un percorso espositivo di oltre 120 opere allestite su tre piani e ogni spazio offre un’esperienza multisensoriale al visitatore, fra giochi di luce che esaltano i lavori del grande Maestro. Ogni angolo della casa consente di vivere, grazie alla musica e ai suoni che accompagnano la promenade domestica, un viaggio immersivo in quelle che sono le camere della memoria in cui nascevano le opere pittoriche di Covili. Tra queste lo studio di Gino, una stanza a più livelli che aveva lo scopo di ricercare visioni prospettiche e punti di vista differenti dove il “Cimone”, la montagna, diventa nella pittura una sorta di bussola per chi deve orientarsi nella propria dimensione spazio-temporale. La luce e le vetrate che guardano gli alberi del bosco sono il filo conduttore dell’osservazione artistica di Gino Covilicon cui il pittore incontra sulla tela eroi ed emarginati, volti e mani che lavorano. Come in un mito di creazione, terre, animali e uomini compongono il cosmo di Gino Covili. Nella sua casa rientrano cronache ordinarie, cicli, epopee di un mondo selvatico selezionati tra dipinti, acquerelli, disegni e sculture dove l’umanità fa da padrona. CoviliArte propone al visitatore un percorso emozionale con visita guidata sia per gruppi composti, sia per gruppi organizzati, anche con possibilità di aperture dedicate per visite private con servizi di accoglienza personalizzati affinché ogni incontro possa essere vissuto come un piccolo evento. L’ingresso è consentito solo su prenotazione con visita guidata e preventiva conferma di appuntamento.

Luciano Pavarotti
Se Dio non ce lo avesse regalato
avremmo dovuto crearcelo da soli.

Franco Zeffirelli

Benvenuti nel luogo che Pavarotti chiamava casa. Il Maestro ha costruito questa casa per accogliere gli amici, insegnare ai giovani cantanti e godersi la vita in famiglia. Entrate a scoprire la sua collezione privata di cimeli, costumi e premi raccolti durante la sua lunga carriera.

 

Unitevi a noi nel ricordare e preservare l’eredità artistica e filantropica dell’uomo “che ha emozionato il mondo”.
Quando nacque,
Dio gli baciò le corde vocali.

“Herbert Von Karajan”

 

Dove nasce la leggenda
MUSEO ENZO FERRARI MODENA

Il museo Enzo Ferrari, originariamente museo casa Enzo Ferrari e noto anche con l’acronimo MEF, è un museo di Modena dedicato alla vita e al lavoro di Enzo Ferrari, il fondatore della casa automobilistica Ferrari.
Là dove Alfredo, padre di Enzo Ferrari, aveva la sua officina all’inizio del ‘900, si trova lo spazio dedicato ai motori che hanno fatto la storia di Ferrari.

Un allestimento che racconta l’evoluzione nel tempo di ciò che Ferrari ha da sempre considerato come il cuore di ogni sua vettura: il motore.

Lo spazio espositivo è diviso in diversi settori e in particolare tre aree principali dedicate a queste categorie: i propulsori classici 12 cilindri, gli 8 cilindri e, infine, uno spazio dedicato alla Formula 1. In ognuno dei tre settori viene esposta anche una vettura Ferrari esemplificativa per ogni tipologia di propulsore.

All’interno del percorso è presente anche uno spazio multimediale in cui è possibile visionare un video storico in cui Enzo Ferrari racconta la sua visione riguardo i motori.

Breve storia della città di Modena

Mutina fu proclamata colonia romana nel 183 a.C., ma le origini della città risalgono probabilmente al periodo etrusco. Con l’arrivo dei Romani la città ebbe un nuovo impianto urbano, connesso direttamente all’asse viario della via Emilia, che diventò il decumano massimo. Da prospero municipio in età imperiale, con la crisi dell’Impero incominciò la decadenza, segnata dalle guerre fra Costantino e Massenzio (312 d.C.) e soprattutto da eventi alluvionali, fra cui il peggiore, nel VI secolo, costrinse gli abitanti a trasferirsi al di fuori della città. In seguito il borgo cominciò a riformarsi e nell’891 fu cinto da mura solo grazie alla tenacia dei vescovi, che nel corso dei secoli non accettarono che le spoglie del patrono S.Geminiano fossero trasferite dall’antica basilica che le custodiva.

Visita anche al bellissimo :
Palazzo Ducale di Sassuolo: una vera Delizia.

Siamo  talmente abituati  a visitare il resto d’Europa, che certe meraviglie nostrane non riusciamo  a prenderle nemmeno in considerazione…e Dio solo sa quanto sbagliamo.

Casa Covili ,Palazzo Ducale e il resto delle visite, Vi lasceranno un ricordo e un emozione MEMORABILE.

Sono previsti voli di avvicinamento a Bologna o in treno da tutta Italia.

1°Giorno: Roma – Sassuolo – Modena

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da stabilire e partenza in direzione di Modena, soste in autostrada.

 

Palazzo Ducale di Sassuolo - VisitModena

Arrivo a Sassuolo e visita al Palazzo Ducale, una vera DELIZIA.

Il Palazzo Ducale di Sassuolo sorge dove un tempo c’era un castello medievale. Ad essere precisi, il castello pre-esistente è stato trasformato da maniero difensivo a luogo di delizie e bellezza.

Infatti l’attuale aspetto risale al 1634 quando, Francesco I d’Este, perdendo Ferrara e Comacchio (tornate alla Chiesa), fece di Modena la capitale del suo ducato e la residenza divenne luogo di villeggiatura estiva, oltre che sede di rappresentanza della Corte. Entrare nel Palazzo è come rimanere incantati davanti ad una tela di un enorme quadro, ricca di colore, di meraviglia e bellezza.

Di castelli e manieri ne avrete visti davvero tanti, ma pochi lasciano a bocca aperta come il Palazzo Ducale di Sassuolo. Gli ambienti della residenza sono stati dipinti da un equipe di artisti dell’epoca, che hanno saputo interpretare magnificamente il gusto per l’estetica ed il mecenatismo di Francesco I.

La visita comincia dalla Galleria di Bacco. Si configura come uno degli spazi più scenografici della ‘Delizia’ sassolese. I colori sono sgargianti ed i soggetti molto differenti. Natura morta si intreccia con putti e figure allegoriche e mitologiche. Il trompe-l’œil è protagonista di molte pareti.

Si continua entrando negli appartamenti della Duchessa, Maria Farnese, sposa di Francesco I d’Este.

Palazzo Ducale di Sassuolo, Sassuolo | Orari, mostre e opere su Artsupp

 

Spicca nell’anticamera un grande dipinto della famiglia, per mano del fiammingo Nicolas Regnier, e due busti in marmo bianco di Carrara, di Francesco II d’Este, sulla falsa riga di quello di Luigi XIV. I disegni sono del Bernini.

Dalla camera successiva si accede al Belvedere, dove lo sguardo spazia sulla valle del fiume Secchia e sulla Peschiera, di cui parlerò dopo. Un tempo, al posto della terrazza c’era una delle torri di avvistamento dell’antico castello, parzialmente demolita per addolcire le forme del palazzo, come ho spiegato inizialmente.

Si continua con Camerino dell’Innocenza, dove i dipinti alle pareti, illustrano esempi di vita virtuosi da prendere ad esempio per la Duchessa. In pratica le veniva detto: comportati bene, mi raccomando…mah…

Si passano altre stanze, tutte molto gradevoli, ma quando arriverete nel Salone delle Guardie, rimarrete nuovamente a bocca aperta. Si gioca molto sulla prospettiva e sui colori vivaci. Alle due estremità della sala sono dipinte colonne e balconi…si ha davvero l’illusione che possano essere veri!

La terrazza c’è o non c’è?

Le tre camere successive, parte dell’appartamento del Duca, erano quelle destinate alle sue pubbliche udienze. Si tratta della Camera della FortunaCamera dell’Amore e Camera delle Virtù Estensi. Il Palazzo Ducale di Sassuolo non finisce davvero di stupire! Le persone che attendevano qui, dovevano letteralmente rimanere senza parole per la bellezza del posto, dovevano rimanere di stucco…e vedrete che ci rimarrete pure voi!

La visita termina nelle stanze dell’appartamento stuccato. Qui cambiano i pavimenti, non più in cotto ma in marmo, e non ci sono più pitture alle pareti. Ora dominano il color oro associato all’avorio, che donano grande eleganza oltre che molta luce.

Quale delle due porte è vera?

Alle pareti un tempo erano ospitati gran parte dei quadri di Francesco I, venduti successivamente per far fronte alle spese del ducato. Ora, a parte 4 grandi dipinti relativi alla famiglia, ci sono opere contemporanee monocromatiche che personalmente non mi hanno detto gran chè. Però non fate caso al mio pensiero, perchè sono assolutamente ignorante in materia.

Se pensate che il Palazzo Ducale di Sassuolo abbia finito di stupire vi sbagliate e non poco.

All’esterno ed accessibile gratuitamente a tutti, si trova la Peschiera, un tempo il ‘Teatro delle Fontane’.

Il Palazzo Ducale di Sassuolo - Guido Barbi

Si strutturava su vari piani, di cui se ne vede ancora l’ossatura. Sembra una costruzione in rovina. In realtà era stata voluta così fin dall’inizio, essendo costituita da laterizio e rocce calcaree. Un tempo, nelle nicchie che ancora si vedono, erano ospitate statue che emettevano getti d’acqua. La Corte si riuniva in questo luogo per assistere a rappresentazioni teatrali oppure anche solo per svago.

Tutto, qui al Palazzo Ducale di Sassuolo, è stato creato all’insegna della leggerezza d’animo, del divertimento e della bellezza. Non a caso si parla della ‘Delizia Estense’.

Trasferimento in hotel in zona Modena e cena in ristorante  e pernottamento.

2°Giorno: Modena

Prima colazione in hotel e inizio delle visite della città.

                                   MODENA UNO SCRIGNO DI MISTERI PER LE VIE DELLA CITTÁ

Nella sua comoda piazza Grande, Modena si racconta, svelando i suoi misteri… i suoi segreti: dalla pietra Ringadora alla statua della Bonissima. La Cattedrale, uno splendido impianto dell’XI secolo narra le storie magiche dei simboli medievali, dal portale dei mesi al concetto di tempo nella visione trascendente e via via verso un’ascesa sublime. Il ciclo misterioso di Re Artù e ancora i Templari, ma anche eretici e fumosi esperimenti… per cercare l’oro. La Cabala occidentale creata da Pico della Mirandola e l’oscura ‘strega’ con le sue storie di erbe e malie per le vie di Modena Magica. Il Palazzo Ducale,(esterno) simbolo di potere, simbolo della magia della corte estense e dei personaggi che, attorno ad essa, ruotarono… La storia di Modena si colora di devianze ideologiche ed eresie, tali da interessare l’occhio sempre vigile del Tribunale inquisitoriale che, anche in questa città, sferrò i suoi colpi. Processi, condanne, roghi in un susseguirsi di avvenimenti nei quali furono coinvolti, da personaggi colti e nobili, a streghe e maghi di strada.

Visita del palazzo comunale.

Al termine pranzo libero.

Al pomeriggio la visita continua con 2 musei di eccellenza tutta italiana.

La Casa-Officina Museo di Enzo Ferrari e la Casa Museo di Luciano Pavarotti.

Il Museo Enzo Ferrari sviluppa un’esperienza museale unica e coinvolgente, che arriva fino alle origini più autentiche del marchio più famoso al mondo. Stagliandosi nello skyline modenese con la sua inconfondibile forma a cofano giallo, racchiude la storia del fondatore della Ferrari, oltre che a presentare alcune tra le auto più belle e vincenti di sempre.

 

 

Quello dedicato ad Enzo Ferrari non è solo un museo, ma uno spettacolo coinvolgente ed emozionante dove si mescolano ingredienti unici. Nell’avveniristico padiglione di oltre 2500 metri quadrati, oltre ad ammirare le automobili esposte, si assiste ad uno spettacolo che racconta, attraverso un filmato avvincente, la magica storia dei 90 anni di vita di Enzo Ferrari. Dal bambino, che all’inizio del ‘900 scopre le corse, al pilota, dall’animatore della Scuderia al costruttore e ai suoi trionfi.

A questo tuffo nell’emozione, si affianca, nell’officina del padre di Enzo ora perfettamente restaurata, il Museo dei Motori Ferrari. Nella struttura sono visitabili anche alcune stanze della casa dove Enzo nacque nel 1898, e a completare l’offerta sono a disposizione una saletta cinema, un raffinato ristorante e un corner Ferrari Store

                     Un esempio mondiale di architettura

È l’ultima grande opera del geniale architetto Jan Kaplicky dello studio londinese Future Systems

Il grande padiglione che adotta  soluzioni innovative nell’ambito del rispetto dell’ambiente, copre senza colonne né ostacoli i 5 mila metri quadrati di esposizione. Chi entra ha l’impressione di accedere in un tempio consacrato all’automobile e alla sua storia, con un’architettura ispirata ai cofani delle vetture da corsa degli anni ‘50.  Uno spazio unico, totalmente bianco, che ogni 50 minuti, si trasforma in una avvolgente sala di proiezione dove, dal soffitto alle pareti, scorrono le immagini degli uomini e della storia della Ferrari.

Trasferimento per la visita guidata del Maestro Pavarotti.

Alcuni possono cantare l’opera, Luciano Pavarotti era un’opera.

Bono

Credevo che tutti i tenori si somigliassero. Poi sono andato a sentire Pavarotti dal vivo. E ho capito che era unico.

Ennio Morricone.

La Casa Museo Luciano Pavarotti è la dimora che il Maestro Pavarotti ha fatto costruire nella campagna modenese, all’interno di una grande tenuta, ove egli ha vissuto gli ultimi anni della sua vita.

É stata aperta al pubblico nel 2015 per legare saldamente la memoria del Maestro alla sua amata terra d’origine e per far meglio conoscere al grande pubblico l’uomo LUCIANO dietro al grande artista PAVAROTTI.

La casa è ancora oggi come il Maestro l’ha lasciata ed è interamente visitabile. Custodisce tutti gli oggetti di cui egli amava circondarsi e racchiude i ricordi dei giorni trascorsi in compagnia della famiglia, degli amici e degli studenti cui ha impartito lezioni di canto.

Un luogo semplice ma leggendario

Ogni centimetro di questa casa riflette la personalità vibrante del suo proprietario. La luce calda riempie lo spazio, un’enorme finestra sul cielo illumina gli ambienti – che custodiscono foto, quadri e lettere care di amici come Frank Sinatra, Bono e la Principessa Diana – mentre la cucina è gialla come il sole. Costumi sontuosi, cimeli unici e innumerevoli premi rendono omaggio alla sua illustre carriera – ma sono gli oggetti di tutti i giorni che rivelano l’uomo di casa smessi i panni del grande artista.

Al termine trasferimento in hotel cena e pernottamento.

3°Giorno: Modena – Museo Casa Covili – Roma

Prima colazione, check-out e trasferimento in bus a Pavullo nel Friganano per raggiungere Casa Museo Covili.

Casa Museo Covili si trova a Pavullo nel Frignano (MO) sull’Appennino tosco-emiliano. È situata al confine tra bosco e città, per ricordare che il percorso di Gino Covili è sempre stato in equilibrio tra arte, natura e cultura. La famiglia Covili, fedele a questa visione, per legare il lascito di storie e di immagini alla forza ancestrale dei luoghi dell’Appennino e del Frignano, dal 21 marzo 2019, in occasione del 101° anno dalla nascita dell’artista apre la Casa Museo con un suggestivo allestimento dedicato a visite guidate sia private che individuali, che per gruppi organizzati, con spazi che accolgono l’esposizione permanente ed iniziative temporanee organizzate in tutte le stagioni.

Brunch ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO.

 

Casa Museo Covili - Bologna Welcome

Rientro a Roma e fine dei servizi.

 

La Quota Comprende:

  • Trasferimento in Bus privato Gran Turismo da Roma a Modena A/R e tutti i trasferimenti come da programma
  • Soggiorno in hotel 3****  Modena  in mezza pensione (bevande escluse)
  • Visite guidate come da programma  con guida autorizzata Regione Emilia Romagna
  • Esperienza Multisensoriale presso Casa Museo Covili
  • Accompagnatore dei Viaggi di Giorgio
  • Assicurazione Medico Bagaglio
  • Assicurazione ANNULLAMENTO AL VIAGGIO
  • Iva di legge
  • Kit da Viaggio

La Quota non comprende:

  • Ingressi a siti e musei (indicativamente € 45,00)
  • Pasti non menzionati nel programma
  • Mance
  • Tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.

 




Costa Verde Spagna, Asturie, Cantabria e Bilbao SETTEMBRE

                         Itinerario culturale di qualità
Alla scoperta di una parte d’Europa poco visitata. Le regioni delle Asturie e della Cantabria si aprono lungo il Golfo di Biscaglia lungo la Costa Verde. Un percorso vario ed interessante tra natura, preistoria, arte e architettura.

Il Tema del Viaggio
Le Asturie e la Cantabria formano una lunga striscia di terra lungo la costa settentrionale della penisola Iberica e appartengono alla cosiddetta Spagna Verde , caratterizzata da un’incantevole costa, con decine di piccole spiagge di sabbia bianca, protese sul Mar Cantabrico. Il poderoso Picos de Europa, una catena montuosa che raggiunge i 2648 metri di altezza, si sposa con l’oceano e si affaccia sul Golfo di Cantabria.
La deliziosa cittadina di Oviedo e la vivace citta` universitaria di Santander sono le due principali città di queste regioni che vantano un ricco patrimonio artistico caratterizzato da un’architettura autoctona preromanica, o asturiana, con monumenti quali Santa Maria del Naranco e San Miguel de Lillo, e da uno straordinario patrimonio storico-archeologico preistorico.

 

Cattedrale di Santiago di Bilbao Tours - 2022 - Viator

 

Spagna Verde | Lo spirito del nord

Sono previste partenze da tutta Italia

1° giorno: ROMA o altre città – SANTANDER

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco e partenza in volo ✈️ per Santander, arrivo a destinazione.
Trasferimento con pullman GT  in hotel, assegnazione delle camere riservate. Cena e pernottamento.

Madrid - Cose da sapere prima di partire - Go Guides

2° giorno: SANTANDER – BILBAO

Prima colazione a buffet in albergo. Partenza in pullman GT privato per la vicina Bilbao, città caratterizzata da un suggestivo litorale circondato da verdeggianti colline. È la città dei contrasti: accanto agli edifici moderni di più piani e alle piacevole passeggiate lungo il fiume, non mancano le costruzioni del suo passato.

Cosa fare a Bilbao - Attrazioni, tour e attività | musement

La mattinata sarà dedicata alla visita di uno tra gli edifici più importanti del XX secolo, simbolo della rinascita urbana e culturale di Bilbao, il museo Guggheneim, disegnato dall’architetto canadese Frank Gehry ed inaugurato da Re Juan Carlos nel 1997, la cui scelta architettonica  fu quella di assemblare differenti spazi per ottenere un volume articolato rivestito di titanio. Ha una forma varia, scolpita seguendo contorni quasi organici e visto dal fiume, sembra avere la forma di una nave, rendendo omaggio alla città portuale nella quale si trova. I pannelli brillanti assomigliano alle squame di un pesce, e ricordano le influenze delle forme organiche presenti in molte opere di Gehry. La visita ci condurrà lungo il perimetro sul fiume Nerviòn e poi all’interno, ammirandone gli spazi e le forme che compongono le sale dove sono allestite esposizioni d’arte.

Il Guggenheim di Bilbao compie 25 anni, al via le celebrazioni - Arte Magazine
L’interno conserva la prestigiosa collezione della Fondazione Solomon R. Guggenheim che comprende i grandi maestri delle avanguardie classiche, l’espressionismo astratto, la Pop Art, l’arte concettuale e il minimalismo. Le sue collezioni vengono esposte a rotazione nei vari musei Guggenheim del mondo. Il Guggenheim possiede un’impressionante collezione di opere d’arte moderna e contemporanea, che vengono esposte a rotazione. Troverete capolavori firmati da grandi artisti come Picasso, Kandinsky, Manet, Gauguin, Georges Braque, Chagall, Paul Cézanne, Degas, Joan Mirò, Mondrian, Renoir, Seurat, Toulouse-Lautrec ecc…
Pranzo libero a Bilbao.
Nel pomeriggio proseguiremo la visita di Bilbao con la Cattedrale intitolata a Santiago. Prende il nome dalla più famosa Cattedrale a Santiago de Compostela e sorge su un tratto del percorso che conduce alla meta di pellegrinaggio. Con la sua architettura gotica tradisce il periodo di costruzione del XV sec.

Cattedrale di Santiago. a Bilbao | spain.info

Continueremo con la visita della Basilica de Nuestra Señora de Begoña, dedicata alla patrona di Vizcaya. Ammireremo poi la splendida Plaza Nueva, uno dei simboli della città, la cui realizzazione seguì la visita di Re Ferdinando VII. Nel percorso incontreremo altri importanti edifici quali il Palazzo Chávarri, un palazzo di stile eclettico che rappresenta come pochi altri lo sfarzo della borghesia industriale tra il XIX e il XX secolo e oggi, dal 1943, è la sede del governo civile. Il Palazzo Chavarri porta il nome della famiglia a cui era appartenuto ovvero Victor Chavarri era un nobile industriale nato a Portugalete che aveva notevole influenza nel mondo industriale e finanziario di fine Ottocento. Palacio Chavarri si presenta come un insolito edificio dalle linee smussate di una certa complessità formale, quasi prive di simmetria. Il suo stile, definito neo-flamenco, riesce a contenere questa molteplicità di forme in un aspetto del tutto organico e composto. Emergono soprattutto il talento virtuoso del progettista e la capacità dello stesso Chavarri di realizzare un’opera ingegneristica così avanzata per il tempo. In seguito visita del Teatro Arriaga, il principale e più antico teatro di Bilbao, bellissima costruzione barocca risalente al 1890, prende il nome dal cosiddetto “Mozart spagnolo“; ciò che si può ammirare oggi non è purtroppo la costruzione originale in quanto è stato ricostruito a seguito di un incendio avvenuto nel 1914. Nel corso del tempo ha subito altri avvenimenti nefasti, i suoi interni infatti sono stati rifatti completamente a seguito di una rovinosa esondazione del fiume Nervion nel 1986; è il teatro più importante di Bilbao ed ospita concerti, balletti e opere liriche.

 

Teatro Arriaga di Bilbao. Architettura eclettica | spain.info

Al termine delle visita rientro in pullman GT in albergo a Santander. Cena e pernottamento.

3° giorno: SANTILLANA DE MAR – PICOS DE EUROPA – POTES

Prima colazione.
In mattinata ci trasferiremo in pullman per la visita di Santillana de Mar, una delle città più graziose di Spagna che a dispetto del nome si trova nell’entroterra.  Una deliziosa città medievale sorta attorno alla Collegiata di Santa María. Diverse torri difensive e palazzi in stile rinascimentale rendono Santillana uno dei complessi storici più importanti delle Cantabria.

Santillana del Mar - the lying gem in northern Spain - Finally Lost

Patrimonio UNESCO è la Collegiata di Santa Juliana, risalente al XII e XIII secolo, splendido esemplare di romanico, soprattutto il chiostro con colonne binate e capitelli istoriati o a decorazione vegetale. L’interno della chiesa conserva, tra l’altro, un curioso paliotto proveniente dal Messico, in argento lavorato a sbalzo, e un magnifico retablo ispano-fiammingo del XVI secolo.

Paesi Baschi - Collegiata di Santa Juliana - InOgniDove.it

A seguire visita della Neocueva de Altamira, che riproduce la grotta originale e la Sala de los Policromos, la Cappella Sistina dell’arte quaternaria. Costituita da un grande ingresso, una galleria e una sala laterale. Custodisce alcuni dei migliori esempi di arte rupestre preistorica. I disegni risalgono a circa 14.000 anni fa e rappresentano bisonti, cervi, cinghiali, cavalli… Sono realizzati con una tinta ocra naturale di colore rosso profilata di nero. La cueva, scoperta nel 1879, si compone di diverse gallerie sulle cui pareti si conservano pitture e incisioni risalenti a 18.500 a.C.

La cueva de Altamira y el arte rupestre en Cantabria | Albergue Paradiso

Proseguimento per Picos de Europa il quale estende tra le Asturie, la Cantabria e la provincia di León, all’interno della cordigliera Cantabrica, nella Spagna settentrionale. dove effettueremo la pausa pranzo  in ristorante. Un luogo con scorci a dir poco mozzafiato con un aria limpida da respirare e bellissimi sentieri per farsi delle passeggiate nella natura incontaminata.

Vedute da grandi altezze dai Picos de Europa | spain.info

A seguire visita di Potes che si trova al centro dello storico territorio di Liébana, una zona circondata da montagne spettacolari, dove confluiscono fiumi e ruscelli. Il centro storico è stato dichiarato Bene di Interesse Culturale.

Fiesta del Orujo in Potes, Spain, cheers to the Gods! | Lugarex

La cittadina è famosa per il caratteristico  borgo e per il monastero Toribio de Liebana, uno dei luoghi più sacri del Picos de Europa. È in stile gotico, con influenza cistercense, che si rivela nella sua sobrietà. Nello stesso luogo erano situate in precedenza una costruzione romanica ed alcuni eremi semi-rupestri dei quali rimangono dei resti. La parte più significativa di questa chiesa è la cappella barocca conosciuta come Lignum Crucis.

Turismo de Cantabria - Portal Oficial de Turismo de Cantabria - Cantabria - España

Fondata nel VII secolo, la chiesa divenne famosa un secolo dopo quando le fu donato il più grande frammento della Croce di Cristo, conservato in un reliquiario d’argento.

Potes Travel Guide | Potes Spain | Britanny Ferries
Al termine della nostra visita rientro in pullman GT in albergo a Santander. Cena e pernottamento.

Cosa fare a Bilbao - Attrazioni, tour e attività | musement

 

4° giorno: SANTANDER 

Prima colazione. Partenza per Santander, per secoli il porto commerciale di Castiglia poi divenuta una residenza estiva dei nobili all’inizio del XX secolo, Santander è famosa per le numerose spiagge, la natura che la circonda e il meraviglioso palazzo reale.

Cosa vedere a Santander | Guida di Viaggio

Mattinata dedicata alla visita di Santander, capitale della Cantabria, ricostruita dopo l’incendio del 1941. Passeggiata lungo l’elegante Paseo marittimo de Pereda, dove si trovano l’imponente edificio del Banco di Santander, fondato nel 1857 per decreto della regina Isabella II di Spagna per favorire gli scambi del porto di Santander con l’America del Sud. Fino al 1874 fu banco di emissione. Il Banco de Santander è stato uno dei poli della concentrazione delle banche spagnole negli anni 1990.

 

a seguire il piccolo Palacete del Embarcadero, un edificio situato sul lungomare della città di Santander.

Visita Santander: scopri il meglio di Santander, Cantabria, nel 2024 | Viaggia con Expedia

Pranzo libero a Santander.
Nel primo pomeriggio escursione in battello costeggiando la bella penisola della Magdalena e breve sosta a playa Pedreña e di Somo. La navigazione ci offirà l’opportunità per ammirare il paesaggio costiero di questo tratto del Golfo di Biscaglia.

Santander Spagna: Cosa Vedere, Dove Alloggiare, Cosa Fare [CONSIGLI]

Al termine delle visite rientro in albergo a Santander. Cena e pernottamento.

5° giorno: COMILLAS – GIJON

Prima colazione  rilascio delle camere e trasferimento  a Gijon. Lungo il percorso sosta per la visita di Comillas, borgo signorile, è noto per gli insoliti edifici catalani modernisti. Antonio Lopez y Lopez, primo marchese di Comillas, commissionò nel 1881 a Joan Martorelli il progetto del Palacio Sobrellano, un enorme edificio neogotico, mentre la costruzione più famosa è El Capricho di Gaudì, ispirata all’arte Mudejar e progettata per un ricco uomo d’affari.

Comillas, cosa vedere in Cantabria - Folletti in Viaggio

Si visiterà inoltre l’Università Pontificia, situata in una suggestiva posizione al di sopra di una collina che domina il mare, progettata da Martorelli su disegni di Domenech i Montaner.

Estudios - Fundacion Comillas

Nel tardo pomeriggio   arrivo a Gijon, un’affascinante cittadina delle Asturie adagiata sulle rive del Golfo di Biscaglia. Assegnazione delle camere riservate.

Gijón: la graziosa città asturiana che si affaccia sul Golfo di Biscaglia e patria del Sidro - Viaggi...Alla fine del mondo

Cena e pernottamento.

Oviedo: cosa fare, cosa vedere e dove dormire - Spagna.info

UFO Secret Social Club: La Cattedrale di Santiago de Compostela, in Spagna - I 10 luoghi sacri più misteriosi del mondo

6° giorno: RIBADESELLA – COVADONGA

Prima colazione a buffet in albergo.
In prima mattinata partenza in pullman GT per la vicina Ribadesella, incantevole località balneare che domina l’ampio estuario del fiume Sella. Su una sponda si trovano il vecchio porto con le tipiche tapas e una chiesa realizzata in cima alla roccia mentre sull’altra sorge un tipico villaggio balneare.

Ribadesella, la villa asturiana que se ha llenado de 'celebrities'
Poco fuori si trova la famosa Cueva de Tito Bustillo, una grotta con stalattiti e famosa per i numerosi disegni preistorici rinvenuti nel 1968, alcuni dei quali risalgono al 18.000 a.C.

Más allá de Tito Bustillo | El Comercio: Diario de Asturias

E’ uno tra i siti più importanti in Europa nel suo genere.

Pranzo libero a Ribadesella.
Il pomeriggio sarà dedicato ad una escursione nell’entroterra che scopriremo montagnoso e romantico.
Inizieremo con la visita di Cangas de Onis, la prima capitale dell’antico Regno delle Asturie, dove si ammirerà il famoso Ponte Romano con i suoi tre archi a sesto acuto, vero capolavoro dell’architettura altomedievale.

Turismo a Cangas de Onís. Cosa visitare. Informazioni turistiche | spain.info

A seguire proseguimento per la vicina Covadonga una delle principali località storiche della Spagna.

Guida alla visita di Covadonga, dei laghi e della zona circostante - Turismo Asturias

Dove si visiterà la Collegiata di Nostra Signora, situata in una suggestiva cornice di maestose montagne.

Cangas de Onís, nature and historical legacy - Barceló Experiences

Le vedute e i panorami di questo pomeriggio saranno indimenticabili.

Al termine delle visite rientro  in albergo a Gijon. Cena e pernottamento.

Imparare lo spagnolo a Santiago de Compostela | corso di spagnolo.

7° giorno: COSTA VERDE – OVIEDO

Prima colazione.
Mattinata dedicata all’esplorazione della suggestiva Costa Verde, costituita da baie sabbiose e scogliere spettacolari, caratterizzate da profondi estuari e numerosi villaggi di pescatori.

Escursioni, visite guidate e attività a Llanes - Civitatis.com

Le montagne che sovrastano la costa sono ricche di foreste rigogliose di pini e di eucalipti.

Costa Verde. Le visite e le proposte migliori | spain.info

In tarda mattinata partenza per Oviedo, antica capitale del regno delle Asturie, oggi città universitaria, capitale culturale e commerciale delle Asturie. Pranzo libero a Oviedo.

Le 10 cose più belle da vedere e da fare a Oviedo - Turismo Asturias

Nell’itinerario della città di Oviedo si visiterà il nuovo palazzo dei Congressi, opera dell’architetto valenciano Santiago Calatrava e il centro storico in cui spicca la bella cattedrale in stile gotico fiorito. L’interno conserva le tombe dei re asturiani e un maestoso dossale dorato del XVI secolo. Oltre al ricco tesoro, la chiesa ospita la Càmara Santa, una cappella restaurata del IX secolo arricchita da mirabili statue di Cristo e degli apostoli tutti realizzati, in oro argento e pietre preziose.

Palazzo di Oviedo - Wikipedia

Nella strada di rientro a Gijon avremo occasione per visitare due chiese preromaniche, iscritte nelle liste dei patrimoni UNESCO. La prima è Santa Maria del Naranco, costruita originariamente come piccolo casino di caccia per re Ramiro I;

Santa María del Naranco. Prerrománico asturiano - Turismo Asturias

la seconda è la chiesa di San Mighel de Lillo, che conserva una rarissima decorazione negli stipiti della porta: un console circondato da dignitari mentre presiede ai giochi del circo. La loro posizione isolata, la particolare conformazione planimetrica, la robustezza delle pietre, ne fanno due cartoline più belle di questo lembo di Spagna.

Chiesa di San Miguel de Lillo a Oviedo | spain.info

Al termine delle visite rientro in pullman in albergo a Gijon.

UFO Secret Social Club: La Cattedrale di Santiago de Compostela, in Spagna - I 10 luoghi sacri più misteriosi del mondo

Cena e pernottamento.

8° giorno: GIJON – ROMA o altre città.

Prima colazione .
Mattinata dedicata alla visita di Gijon, costruita in origine sula stretta penisola di Santa Catalina, tra due anse che ospitano attualmente il porto e l’ampia spiaggia di San Lorenzo.

Visita Gijón - Costa delle Asturie: scopri il meglio di Gijón - Costa delle Asturie, Spagna, nel 2024 | Viaggia con Expedia

E’ una città vivace, tra le più importanti tra quelle aperte sul nord della Spagna.

Il centro antico conserva le Termas Romanas del Campo Valdes, la Torre del Reloj

Termas Romanas de Campo Valdés- Visita Gijón Profesional

e il Palacio de Revillagigedo risalente al XVIII secolo, un bizzarro edificio in stile neorinascimentale dotato di torri e merlatura.

▷ Palacio de Revillagigedo: Precio Entradas y horarios

Pranzo libero.
Nel pomeriggio trasferimento in pullman privato verso l’aeroporto delle Asturie e rientro ✈️  in Italia,  arrivo e fine dei servizi.

 

La quota comprende:

  • Voli di linea da Roma  ( su richiesta da altri aeroporti),bagaglio da stiva e in cabina.
  • Trasferimento aeroporto/hotel/aeroporto
  • Tutti i pernottamenti in hotel a cat. 4*
  • Pullman GT  per tutte le escursioni
  • Accompagnatore dall’Italia
  • Guide locali in lingua italiana
  • Trattamento di mezza pensione in hotel
  • 1 pranzo in ristorante
  • Radioguide auricolari durante tutta la durata del tour. Obbligatorio per le visite dei monumenti.
  • Assicurazione assistenza medica bagaglio
  • Assicurazione contro Covid 19

La quota non comprende tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”.

  • Tasse aeroportuali euro 140,00  soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei;
  • Bevande durante le cene.
  • Ingressi durante le visite circa € 70,00
  • Visite e pasti non previsti nel programma.
  • Mance.
  • Tassa di soggiorno (ove prevista)
  • Facchinaggio negli hotel e negli aereoporti.
  • Tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.

 

Ingressi :

Bilbao – Museo Guggenheim  / Cattedrale
+ Santillana – Altamira
+ Comillas – El Capricho
+ Santander – Cattedrale / Centro Botín / Palazzo Magdalena
+ Oviedo – Cattedrale  / Naranco e Lillo
+ Gijón – Termas

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

Documenti per l’espatrio:

E’ sufficiente la carta d’identità o il passaporto.




MADEIRA e la festa dei fiori

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La Primavera a Madeira viene accolta come una regina, incoronata con la Festa del Fiore, che si tiene tutti gli anni dopo Pasqua.

Celebrando la Primavera e le esuberanti fioriture tipiche del periodo, ancora più intense a Madeira grazie al suo clima subtropicale, Funchal è teatro di un sontuoso spettacolo, la Festa del Fiore.

Il Festival dei fiori, diffonde un messaggio di amore e rispetto per la natura e per i prodotti dell’isola. Presso Largo do Colegio, di fronte al municipio di Funchal, viene eretto il ‘muro della speranza’, un muro dove i bambini collocano i loro fiori e che simboleggia la pace e la speranza per un mondo migliore. È una delle feste preferite dalla popolazione e dai turisti e prevede l’esposizione di favolose composizioni floreali, tanta musica e una sfilata da favola che attraversa le strade di Funchal con i suoi grandi carri allegorici riccamente addobbati da fiori.

I festeggiamenti cominciano il sabato, quando migliaia di bambini vestiti a festa accorrono in Piazza do Município, per partecipare alla costruzione di un murale di fiori – il Muro da Esperança (della Speranza).

Il giorno seguente, decine di carri allegorici, adornati da una miriade di fiori tipici dell’isola, riempiono l’aria di dolci ed effimeri profumi – è il grande corteo del Fiore. Nel frattempo, mentre gli artisti di Madeira si dedicano alla confezionamento di indimenticabili tappeti floreali poi strategicamente esposti per le strade, si organizzano concorsi di decorazione delle vetrine.

Il programma comprende altre attività. Tra queste, impressionante è l’esposizione di tappeti di fiori naturali, che coprono il selciato di Avenida da Arriaga e la grande mostra floreale dove si possono acquistare piante e fiori di infinite varietà.

 

1° giorno: Italia – Madeira

Partenza con voli di Linea per Funchal via Lisbona, arrivo all’aeroporto e trasferimento in hotel  e pernottamento.

2° giorno: Tour Nord-Est – Pico do Areeiro – Santana – Portela – Ponta di S. Lourenço

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Prima colazione e partenza dall’ hotel in direzione delle montagne attraversando le parti alte della città di Funchal, raggiungendo l’incrocio di Poiso (1412 slm) e proseguendo fino alla cima carrabile più alta, Pico do Areeiro (1818 slm). Ritornando all’incrocio proseguiamo in direzione della costa nord fino alla località di Faial e continuando lungo la costa arriviamo a Santana, nota località dalle case dal tetto di paglia (“casas do colmo”), dove si compie la pausa per il pranzo con il piatto tipico regionale composto principalmente dalla famosa “Espetada de Carne de Vaca”, succulenti spiedini di carne di manzo, sapientemente combinati con accompagnamenti che ne esaltano le caratteristiche.  Di seguito raggiungiamo la cittadina di Machico, primo punto d’approdo degli esploratori portoghesi, e dopo raggiungiamo la Ponta di São Lourenço, dove potremo ammirare le fantastiche scogliere e godere di una caratteristica unica nell’isola. A seguire rientriamo in hotel. Cena e pernottamento in hotel.

MADEIRA, PARTENZA SPECIALE IN OCCASIONE DEL FESTIVAL DEI FIORI | Intertravel Agenzia Viaggi

3° giorno:  Mercado dos Lavradores

Prima colazione e partenza dall’ hotel in direzione Mercado dos Lavradores, costruito nel 1941, dove si trova la vendita di fiori, frutta, verdura e pesce. All’entrata sono in attesa le fioriste, vestite con abiti tipici tradizionali e che vendono orchidee, estrelicias, anturium, e fiori secchi di tutti i colori e specie. All’interno, si raggruppano cesti con frutti esotici e verdure. Sempre all’interno del mercato, visiteremo la Praça do Peixe, dove possiamo osservare svariati tipi di pesce tipico di Madeira, come per esempio il tonno, l’espada (pesce spatola) ed il bodião. A seguire raggiungiamo la stazione della teleferica che in 15 minuti di percorso aereo ci permette di raggiungere la località di Monte (mt 550 slm), dove esiste la possibilità per chi lo desiderasse, di usufruire per la discesa dei famosi carretti a scivolo (carros de vimes – costo non incluso). A seguire raggiungiamo in bus il ristorante situato in prossimità del Pico dos Barcelos, belvedere a mt 355 slm, che permette una panoramica a 360º sulla città di Funchal. Al termine del pranzo, raggiungeremo l’autobus che infine ci ricondurrà in hotel. previsto nel pomeriggio.

Cena e pernottamento in hotel.

PICO DOS BARCELOS VIEWPOINT. Places you must visit on Madeira Island

4° giorno: Tour Nord Ovest – Câmara de Lobos – São Vicente – Porto Moniz

Colazione e partenza dall’hotel per raggiungere Câmara de Lobos, in origine villaggio di pescatori ed ammirare il promontorio di Cabo Girão, il quale, con un’altitudine di mt. 580 slm, è il più alto d’Europa; proseguendo raggiungiamo una stretta valle, utilizzando la vecchia viabilità, attraversiamo il passo dell’Encumeada (mt. 1007 slm.) continuando fino alla località di S.Vicente, che ci permette di ammirare la caratteristica costiera nord dell’isola. Proseguendo lungo la costa, in direzione Ovest, attraversando la località di Seixal, arriviamo alla cittadina di Porto Moniz, dove si potranno ammirare le caratteristiche “piscine naturali” e sostare per il pranzo, apprezzando il piatto tradizionale a base di pesce, l’Espada con Banana (espada=spatola).

Visita Porto Moniz: scopri il meglio di Porto Moniz, Madera, nel 2024 | Viaggia con Expedia

Dopo la sosta si prosegue in direzione dell’altipiano di Paul da Serra (mt.1500 slm), ma a 1200 mt slm, deviamo in direzione di Prazeres, e a seguire, lungo la costa sud, raggiungendo la località Madalena do Mar, per effettuare una passeggiata all’interno di un bananeto, ed infine di riprendere la strada per Funchal. Cena e pernottamento in Hotel.

5° giorno: Sfilata dei Carri Floreali

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Madeira Island's Funchal Cathedral gets a new look for 2021

Colazione e partenza dall’hotel per raggiungere il centro cittadino di Funchal, soffermandoci nel Giardino Comunale e proseguendo lungo il viale pedonale, dove potremo ammirare le composizioni floreali e le baracche di vendita, raggiungendo la Catedral da Sé, principale e antica Sede Episcopale della regione.

Madeira festa dei fiori Foto Stock, Madeira festa dei fiori Immagini | Depositphotos

Proseguendo per le stradine centrali della città, raggiungiamo la zona vecchia della città, dove pranzeremo in uno dei migliori ristoranti della zona. Dopo il pranzo raggiungiamo la passeggiata a mare, poiché alle ore 16:00 assisteremo al Corteo dei Carri Floreali, accompagnato da 1200/1500 figuranti, che svolgono fantasiose coreografie dedicate ai fiori. Alle ore 18:30, incontro all’autobus per il rientro in hotel. Cena e pernottamento in hotel

 6° giorno: Madeira – Italia

Prima colazione e trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro. Arrivo e fine dei servizi.

LA QUOTA COMPRENDE:

  • Voli da e per Madeira a partire da euro 630,00 (tariffa soggetta a riconferma fino all’emissione dei biglietti)
  • Trasferimenti con bus privato per la durata del tour
  • n. 5 notti in hotel 4****
  • n. 5 cene
  • n. 4 escursioni con pranzo incluso e corteo floreale
  • Salita teleferica
  • Assicurazione medico bagaglio
  • Assicurazione annullamento

LA QUOTA NON COMPRENDE:

  • Mance
  • Pasti non menzionati
  • Spese personali
  • Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

Documenti per l’espatrio:

  • Documento di riconoscimento valido (passaporto o carta d’identità valida per l’espatrio)
  • Visto d’ingresso: non necessario




LONDRA MERCATINI NATALIZI

Londra è lieta di presentare… i suoi mercatini di Natale! Sono i luoghi migliori per immergersi nell’atmosfera natalizia, curiosare ta le bancarelle, e trovare un po’ di comfort scaldandosi con un bicchiere di mulled wine.

Natale a Londra vuol dire decorazioni e luci, ma anche una precisa atmosfera calda, festiva, e degli incredibili colori invernali – specialmente in giornate di sole.

Durante il periodo natalizio Londra si accende di tante luci colorate, mentre le piste di pattinaggio su ghiaccio cominciano ad apparire un po’ ovunque in tutta la capitale inglese. Tutti gli anni la Norvegia, per ringraziare l’Inghilterra per l’aiuto dato durante la Seconda Guerra Mondiale, regala un albero di Natale di dimensioni monumentali, che viene poi messo su Trafalgar Square e addobbato. Per i più piccoli, la visita di Santa Claus, che in genere avviene all’interno dei centri commerciali, è un appuntamento imperdibile. Una curiosità: ciascun centro commerciale, anche il più piccolo per intenderci, ha il proprio Babbo Natale personale, ma i più rinomati sono quelli che si trovano da Harrods e da Selfridges. Oltre a Babbo Natale, ci sono altre tradizioni natalizie più curiose, ma che, insospettabilmente, sono inglesi. Volete alcuni esempi? La Great Christmas Pudding Race, una gara dove 150 partecipanti vestiti in modo bizzarro cercano di far cadere il vassoio con sopra il Christmas Pudding, il dolce natalizio dell’Inghilterra, le Pantomimies, delle commedie in cui attori maschi recitano vestiti da donne brutte e grasse, e la rappresentazione teatrale dello Schiaccianoci. Per quanto riguarda invece i mercatini di Natale a Londra, il più conosciuto è senza dubbio quello del London Eye, che si trova tra la ruota panoramica e il Southbank Center, lungo la Queen’s Walk. Si tratta di un tipico mercatino tedesco, con 60 casette in legno, che propongono regali di Natale originali, come alberi di Natale fabbricati in argento o in ambra, giocattoli fatti a mano, decorazione in vetro, pizzi, candele di varie forme e dimensioni, ceramiche realizzate in modo artigianale e oggetti di design in metallo per tutti i gusti. Un altro mercatino di Natale da tenere presente, e che farà la gioia di grandi e di piccini, è l’Hyde Park’s Winter Wonderland, che offre una pista di pattinaggio, spettacoli e tante bancarelle con gioielli, artigianato, abbigliamento creato a mano, decorazioni natalizie e specialità gastronomiche. Se invece preferite qualcosa di più alternativo, oppure siete alla ricerca di regali insoliti, ecco due mercatini di Natale a Londra da non perdere: il Barbican Christmas Market, dove potrete trovare il meglio dell’artigianato locale e della moda indipendente, e l’Hyper Japan Christmas Market al Tobacco Dock, che vi tornerà molto utile se avete un amico o un’amica a cui piacciono i manga, il Giappone o i cosplayer, perché propone molta oggettistica, artigianato e abbigliamento rigorosamente Made in Japan.

POSSIBILITA’ DI AVVICINAMENTI AEREI A ROMA DA TUTTA ITALIA

1°GIORNO: ROMA (o altre città) – LONDRA

Ritrovo dei partecipanti  in aeroporto e imbarco volo diretto a  Londra.

All’arrivo trasferimento con bus privato in hotel, assegnazione delle camere e tempo a disposizione. Pernottamento.

Natale a Londra? 12 cose assolutamente da fare nella capitale inglese!

 

Il Natale a Londra | Viaggiare Londra

Natale a Londra 2020: cosa fare, idee, dove pranzare e andare

2°GIORNO: LONDRA

Prima colazione in hotel.

Mattinata dedicata alla visita della città con guida italiana e ai mercatini di Camden. Pomeriggio a disposizione per attività individuali o escursioni facoltative che vi saranno proposte prima della partenza, o per lo shopping.

Natale a Londra, 19 Novembre 2021 - 03 Gennaio 2022. I mercatini

 

Pernottamento in hotel.

Anche quest’anno, a Natale, Southbank Centre si trasforma in un villaggio di ispirazione nordica in concomitanza del Wintertime Festival, il festival invernale che si svolge lungo il Tamigi e su cui sorge il Winter Market, altro imperdibile mercatino di natale. Lungo Queen’s Walk, da Southbank Centre al London Eye, il mercatino è in puro stile tedesco con chalets in legno e vendita di una vasta gamma di regali fatti a mano e prelibatezze della Germania come Glühwein (vin brulè), bratwursts e Kölsch (famosa birra di Colonia). Nascosto tra gli chalets si trova Santa’s Secret Village.

Natale a Londra

 

3° e 4° GIORNO: LONDRA

Prima colazione in hotel.

Shopping natalizio a Londra - visitlondon.com

Intera giornata a disposizione per attività individuali o escursioni facoltative o per lo shopping.

Pernottamento in hotel.

Winter Wonderland, villaggio natalizio in puro stile germanico, è il più famoso e importante villaggio natalizio di Londra! Chalets e bancarelle sono colme di dolci ed oggetti di artigianato, salsicce e caldarroste. Una grande ruota panoramica domina sul vicino luna park che insieme al mercatino ed alla pista per pattinare sul ghiaccio fa di Winter Wonderland un vero paese delle meraviglie. Quest’anno potrai esplorare Magical Ice Kingdom, o divertirti sullo scivolo di ghiaccio lungo 45 m!

Eventi di Natale a Londra 2021: Posti già in Esaurimento (conviene far presto)

Poco distante dal Southbank Centre, altri chalets in legno costeggeranno la passeggiata lungo il Tamigi nell’area di London Bridge, in bella vista sulla Torre di Londra e Tower Bridge. Oltre allo shopping ci si può ristorare e scaldare con mulled wine e birre artigianali

5° GIORNO: LONDRA – ROMA

Prima colazione in hotel. Mattinata a disposizione per attività individuali.

E’ anche il West End ad immergersi nell’atmosfera natalizia. Nel cuore pulsante della città, tra cinema e negozi, la grotta di Babbo Natale è circondata dalle tradizionali casette in legno dove trovare regali fatti a mano, decorazioni natalizie, dolciumi colorati e tanto altro.

 

Trasferimento in aeroporto e imbarco volo  diretto in Italia.

Fine dei servizi!

 

La quota comprende:

  • Voli di linea in classe economica franchigia bagaglio 20 kg
  • 3 notti in hotel *** trattamento camera e prima colazione all’inglese;
  • Visita guidate come da programma con guida in lingua italiana e bus privato;
  • Trasferimenti in arrivo e partenza con bus privato e assistenza in lingua italiana;
  • Assicurazione medica (massimale 10.000,00+ bagaglio massimale 1.500,00) e ANNULLAMENTO AL VIAGGIO
  • Assicurazione Covid19
  • Iva

La quota non comprende:

  • Tasse aereoportuali soggette a riconferma pari a euro 78,00
  • Ingressi se previsti a siti monumenti e  musei;
  • Extra di carattere personale;
  • Mance
  • Tutto quanto non espressamente previsto nella “quota comprende”.



Capodanno Napoli e Campania inedita…..

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                      CAPODANNO IN CAMPANIA  2023/2024                              E VISITE  ESCLUSIVE DEI VIAGGI DI GIORGIO

Dai suoi vicoli stretti attraversati da filari di panni stesi ad asciugare alle mille sfaccettature architettoniche dei suoi palazzi e le sue chiese, Napoli è una città che non smette mai di incantare i suoi visitatori per il suo ingegno e la sua creatività.  Una…

La leggenda delle scarpe consumate della Madonna Annunziata,anche Alberto Angela nella trasmissione “Una notte a Napoli ” è stato qui,per farVi capire importanza di questo luogo per i napoletani.

“C’è una Madonnina nel quartiere di Forcella, non al centro di una chiesa, ma in un angolo, dentro una teca, dal mantello azzurro e dai lunghi capelli veri, che le donne della zona le regalarono per omaggiare la mamma di tutti i bambini abbandonati.

La Statua della Madonna dell’Annunziata ha una particolarità: ha le scarpe consumate. Suor Maura ne raccontò la storia a Il Mattino: “Nessuno lo chiama miracolo, per carità. Qualcuno la definisce leggenda. La statua della Madonna viene curata con amore dalle suore. Capelli sempre in ordine, vestiti lindi, comprese le scarpine. Che vanno cambiate spesso, perché la suola si consuma“.

Il dipinto nascosto nella Chiesa di San Giorgio Maggiore

Napoli è una città che regala sorprese continue: dall’antico anfiteatro romano incastonato nelle mura dei palazzi moderni – in cui si esibì anche Nerone – alla sua città sotterranea, dalla fusione di sacro e profano del Cimitero delle Fontanelle alle Anime Pezzentelle, non c’è cosa in città che non nasconda qualcos’altro.

E l’essenza di Napoli, questo suo mostrarsi “a strati”, sempre diversa da se stessa, trova il suo simbolo più affascinante nell’opera “nascosta” di Aniello Falcone nella chiesa di San Giorgio Maggiore di Napoli.

Nel novero di cose da vedere a Napoli, San Giorgio Maggiore è sicuramente una delle più insolite, perfetta per scoprire uno dei volti meno conosciuti ma più autentici e indimenticabili della città!

                                TEATRO TEMPIO DI PIETRAVAIRANO

                           UN GIOIELLO IN PROVINCIA DI CASERTA

Uno dei più belli e rari esempi di impianti del tipo teatro tempio, accertati in Sud Italia, si trova sulla sommità di Monte San Nicola, nella frazione Sant’Eremo del comune di Pietravairano. All’altezza di circa 500 metri s.l.m. è stato individuato un antico santuario costituito da un tempio ed un teatro, posti su due terrazze a quote differenti, la cui scenografia è accentuata ancor di più dallo straordinario panorama.

Tra i tanti teatri e anfiteatri delle antiche popolazioni che per secoli si sono succedute in Campania c’è ne uno che merita una visita: Il Teatro Tempio di Pietravairano, in provincia di Caserta.

Il complesso archeologico è un raro esempio di impianto di tipo teatro-tempio che i romani realizzarono in età repubblicana (II-I secolo a.C.). La scenografia è straordinaria grazie anche al panorama mozzafiato che abbraccia tutto il territorio dell’Alto Casertano.

                       Campania: a Capua l’Abbazia con la Bibbia illustrata

E’ uno dei più bei monumenti del Medioevo campano e possiede un ciclo di dipinti tra i più ricchi della pittura romanica: ecco l’Abbazia di Sant’Angelo in Formis.

Il paradiso dell’arte esiste, ed è a Sant’Angelo in Formis. La sua abbazia, infatti, è di uno straordinario tale da apparire, in un primissimo momento, quasi misteriosa. Eppure bisogna capire che questo posto è di tutti, perché “tutti noi siamo Sant’Angelo in Formis” e la sua chiesa rappresenta ciò che siamo stati, la nostra storia. Non una qualunque, ma una storia che racconta il risveglio culturale europeo e la nascita di un edificio che rimane il più fedele riflesso di ciò che era l’abbazia di Montecassino in quegli stessi anni.

 

L’abbazia di Sant’Angelo regala l’emozione di essere trasportati in un’altra dimensione, dove si può respirare e scoprire una pagina di storia realmente affascinante per la cultura e l’arte della nostra Italia sconosciuta.

                             Chiesa Di San Giovanni A Carbonara E I Suoi Misteri

Il Cimitero delle 366 fosse della Napoli borbonica: il primo cimitero pubblico in Europa

A Napoli esiste ancora un grande cimitero costruito in periodo Borbonico che fu il primo cimitero pubblico in Europa e forse nel mondo. Fu progettato e costruito dall’architetto Ferdinando Fuga e commissionato direttamente dal Re Ferdinando IV.

Tutti ne parlano e tutti più o meno sanno cos’è ….

E’ la Tombola Vajassa … una scostumatissima tombola napoletana.

Si tratta di una versione riveduta e “corretta” della tradizionale tombola dei femminielli napoletani.

                                 DOVE DORMIRETE : HOTEL STABIA Since 1876

                 HOTEL A CASTELLAMMARE DI STABIA 4 STELLE

                          Un simbolo iconico restituito alla città

Nel cuore del centro cittadino. Nel cuore del lungomare. Nel cuore vibrante di Castellammare di Stabia. Dopo qualche anno di inattività, l’Hotel Stabia torna a splendere e preannuncia il ritorno ai fasti che furono.Oggi l’Hotel Stabia 4 stelle torna alla luce e mantiene la promessa di far vivere ai suoi ospiti, viaggiatori dei tempi moderni, esperienze uniche ed esclusive sotto il sole di Napoli: la vista sul Vesuvio e sul Golfo è da mozzare il fiato, le camere sono arredate con gusto e raffinatezza, i servizi sono lussuosi, i comfort di alta qualità.

La straordinaria vicinanza al nuovo porto turistico Marina di Stabia, il ristorante e la terrazza, scrigni di ospitalità autentica e custodi dei migliori profumi e sapori della tradizione mediterranea, e l’incredibile comfort del Winter Garden completano l’opera.

LA COSA CHE RENDE QUESTO TOUR DAVVERO UNICO E’ LA VISTA PAZZESCA SUL GOLFO DI NAPOLI DELL’HOTEL DOVE ALLOGGERETE.AVRETE INCREDIBILE FORTUNA DI ASSISTERE IL 31 SERA ALLA MEZZANOTTE,AL TRIPUDIO DI FUOCHI D’ARTIFICIO PER TUTTO IL GOLDO DI NAPOLI.UN ESPERIENZA UNICA NELLA VITA

I 5 migliori hotel per matrimoni a Castellammare di Stabia


SONO PREVISTI  VOLI AVVICINAMENTO A ROMA O NAPOLI DA TUTTA ITALIA

ANCHE IN TRENO ALTA VELOCITA’ CON ARRIVO STAZIONE DI NAPOLI

30 Dicembre  Roma-Napoli 

Ritrovo dei partecipanti,luogo e orario da definire,e partenza in bus privato in direzione della Campania.Soste lungo autostrada.

Esiste a Napoli sulla collina di Poggioreale un luogo particolare che è il cimitero di Santa Maria del Popolo, conosciuto in città e nel mondo intero come Cimitero delle 366 fosse. Voluto da re Carlo di Borbone fu poi realizzato nel 1762 dall’architetto Ferdinando Fuga su incarico di Re Ferdinando IV di Borbone.

Un’opera straordinaria e particolare progettata e realizzata dal Fuga secondo lo spirito dell’epoca dei “lumi” e che introdusse la sepoltura per i poveri razionalizzando al tempo stesso il criterio degli interramenti.

All’epoca per le persone nobili e per i ricchi c’erano le sepolture nelle cappelle delle chiese mentre i poveri erano sepolti in fosse comuni appena fuori la città come ad esempio il Cimitero delle Fontanelle o in una cavità dell’Ospedale degli Incurabili.

L’architetto Fuga, già autore dello straordinario Albergo dei Poveri di piazza Carlo III, progetto unico per l’accoglienza e l’assistenza dei poveri del Regno ideò così, su volontà reale, un luogo per dargli degna e sicura sepoltura.

Un luogo importante che anticipò di almeno cinquant’anni gli editti napoleonici riguardanti l’igiene delle sepolture e il conseguente obbligo di edificare i cimiteri lontano dall’abitato.

Una fossa per ogni giorno dell’anno compreso gli anni bisestili

La particolarità del luogo, oltre a un posto degno di sepoltura, era di disporre di 366 fosse, una per ogni giorno dell’anno, che consentivano la sepoltura ordinata dei morti secondo il giorno del decesso e un criterio cronologico che teneva conto anche degli anni bisestili.

Le fosse erano numerate e ogni giorno veniva aperta una fossa diversa che corrispondeva al numero progressivo del giorno, che a sera veniva poi richiusa e sigillata dopo la benedizione del sacerdote. Una volta messi i cadaveri del giorno nella fossa si provvedeva a ricoprire di calce e terra la fossa che veniva poi riaperta l’anno successivo.

Le sepolture avvenivano tutti i giorni dalle sei e mezza della mattina alle sei e mezza della sera. In questo modo anche le persone povere del regno avevano una sepoltura degna e i familiari un luogo dove pregare.

Pranzo libero.

Siamo in via Duomo, lungo la «Via dell’Arte» o meglio ancora sulla «Via dei Musei» come è stata recentemente battezzata; una passeggiata culturale che racchiude ben 7 splendide meraviglie dell’arte napoletana, uno scrigno prezioso che abbraccia simbolicamente chiese e musei.
E se a queste aggiungessimo l’8 meraviglia?

La Chiesa di San Giorgio Maggiore (ai Mannesi) ubicata in via Duomo, rappresenta per Napoli una rilevante testimonianza dell’ arte Paleocristiana ben conservata, costruita fra la fine del IV e l’inizio del V secolo d.C durante il Medioevo era fra le prime quattro chiese di Napoli, insieme a quella di dei Santi Apostoli, di Santa Maria Maggiore e di San Giovanni Maggiore che primeggiava nel cuore del centro storico, divenendo l’edificio di culto e di devozione locale da parte del popolo, tra Forcella e Spaccanapoli.

La Chiesa di San Giorgio Maggiore - ècampania

Inizialmente fu chiamata «La Saveriana» appellativo derivante dal nome del Vescovo fondatore che volle erigere la Chiesa: Saverio di Napoli, un uomo molto amato dai suoi fedeli sopratutto in un’epoca carica di paganesimo, un pastore di grande spessore umano e religioso, venerato come un santo e canonizzato dalla Chiesa Cattolica dopo la sua morte.
Il suo culto secondo una leggenda, pare che sia legato al «primo miracolo» di San Gennaro ovvero della liquefazione dei santi grumi; infatti San Saverio è eletto il secondo compatrono di Napoli e Patrono della diocesi San Severo a Foggia.
Le sue spoglie risalgono al V secolo d.C.  e furono scoperte presso le Catacombe nel cuore della Sanità, da Gennaro Aspreno Galante nel 1867. Queste furono traslate in San Giorgio Maggiore , dove tutt’ora sono conservate gelosamente, custodite sotto la mensa dell’altare maggiore della chiesa; insieme ai resti mortali è custodito anche il famoso «Battistero» (impiegato per officiare il rito del Battesimo) considerato il più antico d’Occidente ed il più importante di Napoli.

Il dipinto nascosto nella Chiesa di San Giorgio Maggiore

«La Saveriana» durante il IX secolo,fu intitolata al grande martire guerriero San Giorgio una delle figure cristiane più importanti e suggestive, legata al mito fantasioso del «Drago» simbologia dell’eterna lotta del bene contro il male.

Dove è custodito il dipinto nascosto?

Il tesoro nascosto della Chiesa di San Giorgio Maggiore è custodito alle spalle dell’altare e rivela (per chi non l’ha mai vista) qualcosa di sorprendente e misterioso. L’altare maggiore è di impianto rettangolare ed è stretto da un solido abbraccio da un fascio di colonne bianche disposte a semicerchio; qui alle spalle si possono ammirare due capolavori della pittura napoletana del seicento: opere di Alessio D’Elia legato alla grande scuola di Francesco Solimena. Le due enormi tele si fronteggiano in un’armonico sguardo, quella a lato destro raffigura la maestosità del ciclo di battaglia di «San Giorgio e il Drago» e quella a lato sinistro ha come soggetto la vita di San Severo, il santo fondatore.

La sorpresa è celata dietro al dipinto di San Giorgio e il Drago che rivela il medesimo soggetto ritratto alcuni decenni prima da un brillante pittore.
Dopo un recente restauro di qualche anno fa che ha visto impegnato la parte del coro, si è notato che sotto al quadro del D’Elia di San Giorgio e il Drago, veniva alla luce un bellissimo affresco ancora integro e dai colori brillanti. Immaginate lo stupore e il suo valore artistico.

Chiesa di San Giorgio Maggiore di Napoli: come visitarla - Napoliving

Trattasi dell’affresco di San Giorgio e il Drago di Aniello Falcone databile attorno al 1645, un’opera carica di forza emotiva e di impatto suggestivo che descrive con pochi e chiari elementi, le atmosfere «fiabesche» del mito medioevale. Cosa ci faceva lì?

L’affresco è custodito con parsimonia, nascosto dalla tela del D’Elia che è stata sistemata su un forte telaio con cerniere, come un possente libro che viene aperto tramite una lunga cordicella che svela il dipinto retrostante: la magnificenza di San Giorgio e il Drago di Aniello Falcone.

Natale al Castello di Lettere 2022: orari e prezzi

IL CASTELLO DI LETTERE ILLUMINATO CHE VEDRETE DAL VOSTRO HOTEL.

Al termine delle visite trasferimento in hotel per la cena e pernottamento.

Durante la cena è prevista la Tombola della Vajassa a cura dei Viaggi di Giorgio.

La Tombola Vajassa è la spettacolarizzazione del gioco della tombola così come viene giocato nei “bassi” napoletani esclusivamente da femminielli e donne. Il femmenello estrae i numeri dal panaro proclamandoli ad alta voce. Di solito non dice direttamente i numeri: ma il loro significato secondo la smorfia napoletana. E qui sta il divertimento della tombolata: man mano che i numeri escono, il femmenello li associa creando una storia che si forma dalla casualità del sorteggio e dalla sua fantasia!

 

31 Dicembre -Castellammare-Napoli-Castellammare 

Dopo la prima colazione,Vi aspetta una visita magnifica di grande spessore e curiosità,inedita.

Nell’area postindustriale di Napoli una grande fabbrica della produzione metallica manifatturiera è stata trasformata dall’intervento progettato dallo studio Vulcanica Architettura in una fabbrica della nuova produzione delle idee e della creatività, che accoglie al suo interno uffici, alimentazione a km 0, startup. L’esperienza di Brin 69 mette insieme una visione d’impresa e la visione dell’architettura, puntando a creare un nuovo paesaggio urbano, attento alla specificità del luogo e alla sostenibilità ambientale, con un valore simbolico di riscatto sociale e un valore urbano nell’ottica della rivalutazione del paesaggio ex industriale.
Il progetto crea un’immagine nitida e contemporanea, insieme legata alla memoria del tempo, rispettando la preesistenza della fabbrica col suo impianto geometrico rigoroso, sviluppando una nuova relazione con il paesaggio circostante. I nuovi volumi, trasparenti in direzione della città storica, pieni verso la città industriale, appaiono sospesi, immersi nello spazio della fabbrica, attraversano la griglia strutturale a differenti quote, oltrepassano le facciate, ritmano i prospetti, svelano l’interno/esterno dell’architettura. Lungo la galleria aperta si snoda uno dei segni più caratterizzanti, il giardino pensile con alberi d’alto fusto; l’acqua, la luce solare, la ventilazione naturale, assicurano un microclima salubre e confortevole. Un edificio simbolo di quella periferia industriale che aveva divorato le superfici verdi allontanando gli elementi naturali dalla città, ora accoglie al proprio interno luce, acqua, aria, terra.

BRIN 69 - Open House Napoli

 

 

Aedifica: riconversione dell'edificio industriale Brin 69 a Napoli

Al termine, Vi aspetta ancora una visita inedita,bellissima :

                            Castello di Lettere di Castellammare di Stabia.

Castello di Lettere, Napoli: perla della Campania | Viaggiamo.it

Il Castello di Lettere fu edificato dal Ducato Amalfitano nel corso del X secolo per difendere i suoi confini settentrionali ed era parte di una rete di fortificazioni che assicurava agli amalfitani il controllo dei due versanti dei monti Lattari. Il sito, infatti, gode tuttora di una splendida posizione panoramica che permetteva di controllare l’area dal porto di Castellammare fino alla foce del Sarno e tutto il golfo di Napoli, ma anche la Valle del Sarno dominata dal Vesuvio e dai monti di Sarno fino a Pagani.

Fin dalla sua fondazione il castello aveva la forma di un villaggio fortificato con case a più piani, come ci raccontano documenti del 1030 e del 1033. La costruzione della rocca, quella che oggi chiamiamo castello, è probabilmente da collegarsi all’insediamento di un feudatario che la edificò come luogo di residenza all’interno delle mura e simbolo del suo potere. L’edificio ha una forma trapezoidale e conserva quattro torri di cui la più alta con funzione di mastio. All’interno della cinta muraria fu realizzata anche una cattedrale, sede dal 987 di un vescovato. A questo primo edificio fu addossato nel XII secolo il bel campanile decorato con tarsie in tufo grigio e arenaria gialla che formano stelle, croci e losanghe.

Castello di Lettere: nuovo allestimento museale realizzato nel Torrione della Rocca

La Torre del Grano e il Mastio ospitano il Museo del Parco Archeologico del Castello di Lettere, con l’esposizione dei reperti rinvenuti nel corso delle campagne di scavo condotte a partire dal 2007 quali ceramiche, oggetti in bronzo e moltissime ossa animali e la rievocazione dell’assedio del 1500. I reperti esposti illustrano non solo le modalità alimentari e la dieta del villaggio tra il X ed il XVI sec., ma evidenziano anche la rete di commerci mediterranei in cui Lettere era inserita grazie alle rotte gestite dagli amalfitani, con contenitori da trasporto e ceramiche invetriate dall’Africa Settentrionale, dalla Spagna e dalla Sicilia.

Castello Medievale di Lettere (NA) - Napoli Turistica

Rientro in hotel e tempo libero per prepararsi al veglione in hotel.

Il centro storico di Castellammare in questo periodo è  illuminato da centinaia di luminarie.

Consigliamo una passeggiata sul lungomare per ammirare il tramonto con questa bellissima atmosfera.

Castellammare, ecco tutti gli eventi natalizi - Ottopagine.it Napoli

Veglione con musica e balli in hotel.

01 Gennaio -BUON ANNO-Castellammare-Napoli-Castellammare.

Sveglia e colazione con comodo.

                 La leggenda delle scarpe consumate della Madonna Annunziata

                   LA BASILICA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA MAGGIORE.

La leggenda delle scarpe consumate della Madonna Annunziata - Voce di Napoli

Uno dei tratti più teneri della Madonna è il suo ruolo di madre. Un ruolo che la avvicina a tante madri che hanno fatto esperienza dell’amore per i propri figli. Questa condivisione dello stesso sentire fa si che il momento dell’Annuncio, nel quale l’Arcangelo Gabriele rivela a Maria che sarà madre del Figlio di Dio, venga vissuto in maniera particolarmente emozionante da tante madri o aspiranti tali.

E non solo dalle madri. Tutti noi ci siamo ritrovati nell’infanzia ad immaginare quel momento: lo splendido angelo che scende lentamente dal cielo, la Madonna che lo accoglie con calma ed umiltà, come se di fronte a lei non vi fosse un prodigio più unico che raro, la voce dell’Arcangelo, la risposta di Maria. A Napoli la devozione per la Santissima Annunziata ha delle ragioni che vanno oltre questo semplice immaginario.

La Madonna dell'Annunziata e le scarpine consumate - Il Punto Quotidiano

                                           LA REAL CASA DELL’ANNUNZIATA

Ragioni molto concrete, riassunte in una frase ed in secoli di storia: “A Santa Annunziata, tutto ‘o popolo è saziàt”. Il detto popolare si riferisce all’iniziativa oggi commemorata ogni 25 di marzo, ma intrapresa nel 1304 da due giovani fratelli napoletani, Nicolò e Jacopo Scondito, quando i due provarono ad arginare il dilagante fenomeno dell’abbandono di minori.

Successivamente si occupò dell’iniziativa la Congregazione della Santissima Annunziata, finché Roberto d’Angiò, sollecitato da sua moglie la regina Sancia di Majorca, non le riconobbe un valore giuridico preciso, rinominandola Real Casa dell’Annunziata di Napoli. Soprattutto in seguito al riconoscimento statale ufficiale, la Congrega necessitava di sedi ufficiali.

                  LA BASILICA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA MAGGIORE

Gli Angioini non perdettero tempo, e la sede più importante fu costruita a Napoli: si trattava della chiesa di Sant’Annunziata, in Via dell’Annunziata 34. Passata attraverso incendi e bombardamenti, giunge ai giorni nostri in perfette condizioni grazie ai numerosi restauri, e regala gioie per gli occhi quali Cappella del Tesoro e Cappella Carafa, una scultura in legno del 1300 (la Madonna dei Repentiti, altrimenti detta “Mamma Chiatta”.)

Le scarpe consumate della Madonna - Libero Ricercatore

Più che le meraviglie artistiche, però, ha contribuito alla notorietà della chiesa la cosiddetta “Ruota degli Esposti”. In questa specie di ruota di legno orizzontale venivano adagiati i neonati da parte di chi non aveva intenzione o possibilità di tenerli. I registri del convento non segnano nomi (per forza di cose, sconosciuti), ma caratteristiche: morfologia, peculiarità fisiche, eventuali oggetti, tutto quanto potesse essere utile ad un futuro riconoscimento del neonato da parte della famiglia.

I neonati affidati alle cure delle suore dell’Annunziata venivano chiamati Figli della Madonna, Figli d’a Nunziata, o semplicemente “Esposti”, da cui “Esposito”, che nel tempo è diventato uno dei cognomi più diffusi a Napoli (e questo la dice lunga sulla portata del fenomeno legato all’abbandono di minori, protrattosi per secoli).

Se i fratelli Scondito provarono a far qualcosa di caritatevole per aiutare i bambini abbandonati, chi usò tutt’altre maniere fu Gioacchino Murat, avviando quel processo che portò alla chiusura della Ruota degli Esposti nel 1875. Le madri napoletane intenzionate a non allevare i propri figli, spesso per indigenza estrema, non cambiarono però le proprie abitudini: cominciarono a lasciare neonati sulle scale della Chiesa, anziché nella ruota.

                       LE SCARPE CONSUMATE DELL’ANNUNZIATA

La fiducia nelle suore che operavano all’interno della Basilica dell’Annunziata, ereditata dalla fiducia nell’aiuto della Madonna, è testimoniata dal calore con cui viene percepita la festa dell’Annunciazione a Napoli, il 25 Marzo, e da una credenza molto particolare. Si dice che di notte la statua della Madonna presente nella Basilica dell’Annunziata si aggiri tra le vie della città per portare sostegno e conforto ai meno fortunati, soprattutto bambini.

L’instancabile opera di bene le procura però un problema: le suole delle sue scarpe si consumano. Si può e si deve credere questa sia solo una leggenda. Ma le suole delle scarpe risultano effettivamente consumate, man mano che trascorrono i mesi. Una volta all’anno, quindi, le scarpe della Madonna vengono sostituite con scarpe nuove.

E le vecchie? Vengono donate a genitori che hanno figli malati gravemente, per fornire un aiuto ed una speranza in più. Le scarpe dell’Annunziata, per quanto logore, continuano incessantemente il loro cammino, anche se ufficialmente dismesse. Come continua incessante la devozione di chi crede profondamente nella Madonna dell’Annunziata a Napoli, affidandole i propri figli.

“Per le donne del quartiere “La Madonna va a visitare tutti i suoi figli“ e quelle scarpine consumate vengono curate e considerate come una reliquia, anche se la Chiesa non riconosce il fatto. Vengono affidate a chi ha bisogno di una grazia: c’è chi le infila sotto al cuscino del figlio malato o chi le chiede per il proprio caro in fin di vita.

Suor Maura racconta che ancora oggi la Madonnina vegli sui bimbi dell’Annunziata. “Un giorno un medico in servizio di notte ha sentito una voce chiamare il suo nome. Quella voce lo ha trascinato davanti alla culla di un neonato, poi è sparita. Quel bimbo stava soffocando, la Madonna l’ha salvato. La Madonna che consuma le scarpe, quella notte vegliava su uno dei suoi figli“.

Pranzo/brunch.

Si prosegue con la visita della :

Chiesa Di San Giovanni A Carbonara E I Suoi Misteri

La trecentesca chiesa di San Giovanni a Carbonara si trova nell’omonima strada a Via Carbonara 4, è di origine trecentesca ed è tra quella più ricca di opere d’arte della città e senza alcun dubbio una delle più belle chiese della città di Napoli.

La Via Carbonara si chiamava così perché era in origine una discarica a cielo aperto per i residui della combustione del legno, del carbone appunto e tutta la cenere veniva stipata lungo questa strada.

Questa zona era anche luogo di incontro e scontro con cruenti duelli tra cavalieri descritti anche dal Petrarca che assistette sgomento ad alcuni di essi.La costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1339 grazie alle donazioni del patrizio napoletano Gualtiero Galeota durante il regno di Ladislao di Durazzo, nel luogo dove sorgeva un piccolo convento di agostiniani.

Chiesa di San Giovanni a Carbonara e i suoi misteri - Napoli misteriosa

L’ampliamento del quattrocento portò alla costruzione di un nuovo chiostro e la chiesa fu abbellita con marmi pregiati.E’ un monumento architettonicamente molto importante perché è un elemento di transizione tra l’arte gotica e l’arte rinascimentale.

Uno degli elementi più pregiati il magnifico mausoleo di Ladislao che Giovanna II regina di Napoli volle dedicare al proprio fratello Re Ladislao, prematuramente morto all’età di 37 anni.

Molto bella è anche la rinascimentale cappella Caracciolo del Sole, accessibile passando sotto al monumento funebre di re Ladislao nella quale è sepolto Sergianni Caracciolo.

 

Da visitare anche la Cappella Recco, che ospita un presepe del 1400, inizialmente fornito di 45 pastori originali dell’epoca.

Merita sicuramente una attenta osservazione anche la Crocifissione del Vasari che è possibile ammirare nel presbiterio della chiesa accanto alla tomba di Ladislao.

             I misteri di San Giovanni a Carbonara

I primi misteri della chiesa di San Giovanni a Carbonara risiedono innanzitutto nei due personaggi che vi sono sepolti.

Il fratello della regina Ladislao, che fu assassinato con un veleno su parti intime di una fanciulla che desiderava possedere, ma soprattutto Sergianni Caracciolo, un maniscalco anch’egli assassinato che era ritenuto amante della regina.

La chiesa di San Giovanni a Carbonara è intrisa di massoneria, di simboli misteriosi ed esoterici che si celano tra i suoi monumenti, i suoi marmi ed i suoi pavimenti.

Innanzitutto è orientata est ovest verso il sole nascente e verso Gerusalemme, cosa insolita e chiaramente di derivazione massonica di cui ci sono diverse tracce nella chiesa.

Ad esempio su un monumento funebre nella cappella di Somma ci sono molte simbologie che si rifanno al mondo esoterico come immagini di satiri, figure demoniache che un tempo era impensabile poterli imprimere su elementi funerari.

Chiesa di San Giovanni a Carbonara: storia e informazioni - Napoliving

Sul tetto c’è un occhio onniveggente racchiuso in un triangolo che è un simbolo massone che indica i tre princìpi morali: lealtà uguaglianza e fraternità.

Napoli, riaperta la splendida Chiesa di San Giovanni a Carbonara dall'11 novembre 2022 - Campania For You

Sull’altare Miroballo invece sono simboleggiate delle pigne che si rifanno al culto egizio, il non ti scordar di me e l’aquila che è il massimo simbolo della perfezione tutti simboli massoni presenti anche sul dollaro americano voluti dal presidente Roosevelt e dal ministro dell’agricoltura Henry Agard Wallace entrambi massoni.

Nella cappella Caracciolo del Sole il pavimento ottagonale con tanti ottagoni che si intersecano tra di loro vanno a formare il simbolo dell’infinito, simbolo matematico che rappresenta due universi che si succedono tra loro eternamente.

סלח לי שופר חלזון ים la cappella caracciolo del sole a san giovanni a carbonara תבלוט פרידה שבריר

Questo simbolo richiama quello dei nodi d’amore presenti in tutti i templi massonici.

Inoltre nella Cappella Caracciolo del Sole è visibile anche un’incisione che riporta le parole: “antico ed accettato”. Questi erano i termini del rito scozzese iniziatico con cui venivano accolti nuovi adepti nelle logge massoniche per ottenere il primo grado di Apprendista Libero Muratore.

Alla scoperta di Napoli: San Giovanni a Carbonara -

Se ne desume che questa cappella veniva utilizzata, probabilmente nel diciottesimo secolo, come sede di riunione per facoltosi massoni napoletani in calzamaglia.

Tempo libero per passeggiare a Spaccanapoli ,San -Gregorio Armeno la strada dei presepi ecc.ecc.

Serata musicale ESCLUSIVA PER I VIAGGI DI GIORGIO 

Cena e pernottamento in hotel.

02 Gennaio -Castellammare-Abbazia Sant’Angelo in Formis-Pietravairano-Roma

Dopo la prima colazione e aver rilasciato le camere,si parte in direzione Roma,ma prima abbiamo 2 visite di una bellezza,e interesse,incredibili.

              Campania: a Capua l’Abbazia con la Bibbia illustrata

E’ uno dei più bei monumenti del Medioevo campano e possiede un ciclo di dipinti tra i più ricchi della pittura romanica: ecco l’Abbazia di Sant’Angelo in Formis

ABBAZIA DI SANT'ANGELO IN FORMIS | I Luoghi del Cuore - FAI

Lo straordinario , però, lo si avverte quando si varca la soglia e si viene totalmente investiti dall’azzurro lapislazzulo che colora le pareti e dal variopinto splendore dell’ambiente interno.  Sappiamo sicuro che gli affreschi sono datati tra il 1072 e il 1087, anno di morte di Desiderio, ritratto insieme al Cristo in trono nell’iconica decorazione absidale. Ad ammantare di mistero i più importanti affreschi romanici del Sud Italia è soprattutto la circostanza per cui, ancora oggi, non si hanno molte conoscenze sugli autori del ciclo pittorico, che ricorda quello realizzato a Montecassino da maestri bizantini.Il priore cassinese, Desiderio, grande appassionato di cultura antica, nel richiamare questi “artigiani” avviò una fioritura artistica che coinvolse anche l’architettura, la scultura, la miniatura e naturalmente la pittura del tempo. Alcuni studiosi parlano di pittori che unirono a un’educazione artistica bizantina motivi occidentali; un’altra, la più accreditata, di maestranze locali liberamente ispirate dalle forme bizantine che hanno riprodotto con contrasti cromatici, espressività e movimento più forti.

Grazie al lavoro e all’abilità di questi artisti sconosciuti, oggi possiamo ammirare un immenso Giudizio Universale riprodotto sulla controfacciata mentre, sulle pareti, si possono osservare episodi salienti della vita di Cristo che accompagnano, come in un fumetto, i tradizionali riti processuali. Tra le a rcate, inoltre, figure d i antichi profeti reggono cartigli i cui versetti rimandano a Cristo, così da sottolineare il forte legame tra Vecchio e Nuovo Testamento, già noto nelle prime forme di arte cristiana e qui riprodotto in uno stile vicinissimo a quello orientale.

Dedicata a San Michele Arcangelo, la basilica benedettina sorge lungo il declivio occidentale del monte Tifata. Fu edificata nel X secolo sui ruderi del tempio dedicato a Diana Tifatina, di cui ripercorre il perimentro con l’aggiunta delle absidi al termine delle navate. Di quest’ultimo sono stati reimpiegati, nella ricostruzione della basilica del 1072 voluta dall’abate Desiderio di Montecassino (il futuro papa Vittore III), capitelli corinzi, colonne e la pavimentazione. La facciata è preceduta da un ampio porticato a cinque arcate ogivali di cui la centrale, più ampia, è realizzata con materiali marmorei di reimpiego. Il campanile ha un basamento in blocchi di pietra calcarea e bifore al secondo livello. La chiesa è a pianta basilicale, senza transetto, con tre navate absidate. Anche le colonne che dividono le navate sono di reimpiego. Le pareti risultano completamente affrescate con episodi dall’Antico e Nuovo Testamento attribuibili al periodo di ricostruzione della chiesa voluta dall’abate Desiderio, come testimoniano il suo ritratto nell’abside con il nimbo quadrato (utilizzato per distinguere i personaggi viventi) mentre offre a Cristo il modello della chiesa nonché l’epigrafe sul portale d’ingresso.

Affresco dell'Ultima Cena

La decorazione interna della Basilica di Sant’Angelo in Formis è di notevole rilievo. La sua pavimentazione è molto antica, identificata come parte di quella che decorava il tempio di Diana Tifatina. Altre decorazioni a mosaico sono state recuperate in loco nel corso del tempo e oggi sono conservate presso il Museo Campano. Gli affreschi che caratterizzano la decorazione muraria della basilica sono stati scoperti nel 1868 e ne fanno uno dei monumenti più significativi del Medioevo italiano. Essi testimoniano il ruolo che i centri legati all’Abbazia di Montecassino svolsero nel territorio nell’XI secolo come centro di mediazione tra la cultura orientale e quella occidentale.

Di grande interesse è il ciclo di affreschi che abbellisce l’interno dell’edificio. L’attenzione del visitatore è immediatamente catturata dal Cristo Pantocratore che giganteggia nel catino absidale, circondato dai simboli dei quattro Evangelisti. Nella fascia inferiore sono, invece, rappresentati i tre Arcangeli (nell’ordine: Gabriele, Michele e Raffaele), affiancati dall’abate Desiderio a sinistra (raffigurato con il modello della chiesa tra le mani), e da San benedetto a destra. Anche nell’abside destra l’affresco è diviso in due fasce sovrapposte: in quella superiore vi è raffigurata la Vergine col Bambino fiancheggiata da due angeli ai quali si aggiungono, nella fascia inferiore, sei santi.

Lungo la parete di sinistra si possono trovare molte tracce, tra l’altro ben conservate, di un ciclo di affreschi rappresentante episodi del Vecchio Testamento. Sulle pareti laterali della navata centrale sono raffigurati episodi del Nuovo Testamento. Sulla base del tradizionale e logico presupposto di un inizio dei lavori di costruzione della chiesa, avvenuto nella zona presbiteriale intorno al 1072, poiché gli affreschi venivano eseguiti dopo l’innalzamento delle murature, è possibile ritenere che la loro stesura sia stata avviata poco dopo la fondazione dell’edificio nella zona absidale, per poi estendersi alle pareti perimetrali, alla controfacciata, e a quelle interne del cleristorio. Gli affreschi, che ornano l’interno della basilica, furono probabilmente realizzati da alcune botteghe locali, che operarono ispirandosi a modelli bizantini. Va infatti osservato come l’uso di schemi bizantini, evidenziato dalla suddivisione dell’intero ciclo pittorico in pannelli mediante colonnine dipinte, e dalla disposizione delle figure all’interno dei singoli riquadri (si noti, ad esempio, la scena della Crocifissione), sia attenuato da un primo, seppur timido, tentativo di caratterizzazione delle figure, reso evidente dal rosso che colora le guance dei personaggi, e dalle rughe che, con tratti fortemente marcati, ne segnano i volti. Simili caratteristiche si ritrovano anche nel grande affresco della controfacciata, che raffigura il Giudizio Universale, e che ricalca lo schema iconografico bizantino, particolarmente diffuso in quel periodo; infatti, anche in questo caso le scene si suddividono in fasce sovrapposte. In alto, tra le finestre, sono raffigurati i quattro angeli con le trombe del Giudizio; nella fascia centrale vi è rappresentato Cristo Giudice con la mandorla apocalittica, tra gli Apostoli seduti sui troni; più in basso i Beati, ed infine i Dannati. Si deduce, pertanto, basandosi sul dogma dell’Incarnazione, questo ciclo di affreschi tende ad evidenziare il piano provvidenziale di Dio per la redenzione finale e la salvezza eterna dell’umanità, attuato mediante il sacrificio di Cristo, suo figlio.

Bisanzio: L'abbazia di sant'Angelo in Formis

L’edificio appare espressamente menzionato, per la prima volta, in un documento della prima metà del X secolo, con cui il vescovo di Capua, Pietro I, concesse ai monaci dell’abbazia di Montecassino, la chiesa di San Michele Arcangelo, prima detta ad arcum Diana e nei documenti coevi, poi, in quelli successivi, ad Formas, e, infine, Informis, o in Formis.

DOSSIER: Affreschi di Sant'Angelo in Formis

L’edificio è a tre navate, con quella centrale larga il doppio delle laterali, e segue il modello architettonico benedettino – cassinese con l’abside centrale più larga e più alta delle laterali; tuttavia, rispetto alla planimetria della basilica di San Benedetto a Montecassino, ricostruita dall’abate Desiderio tra il 1066 e il 1071, questa chiesa è priva di transetto.

Come si è prima detto, molti pezzi che compongono la scultura architettonica dell’edificio risalgono all’età classica, e gli unici elementi realizzati appositamente per questa chiesa sono il portale e i capitelli situati accanto all’abside centrale. Si tratta essenzialmente di capitelli corinzi caratterizzati da un fogliame piatto e bidimensionale.

L’architrave reca incisa l’iscrizione che rievoca Desiderio come fondatore della basilica. Il testo è il seguente: “CONSCENDES CELUM, SI TE COGNOVERIS IPSUM/ UT DESIDERIUS QUI SANCTO FLAMINE PLENUS/ COMPLENDO LEGEM DEITATI CONDIDIT EDEM/ UT CAPIAT FRUCTUM QUI FINEM NESCIAT ULLUM” ( CELUM e EDEM non sono errori di trascrizione). La traduzione dovrebbe essere, pressappoco, la seguente: “ Salirai al cielo, se conoscerai te stesso, come Desiderio che, pieno di Spirito Santo, adempiendo alla legge, edificò il tempio a Dio, affinché colga il frutto che non conosce fine”.

Abbazia di Sant'Angelo in Formis - Secret World

Questo borgo è famoso, inoltre, per la sua bellissima Basilica Benedettina situata nella parte più antica del borgo. Sorta sui resti del tempio di Diana, non si hanno date certe sulla sua edificazione anche se interessanti testimonianze sull’edificio sacro sono risalenti al 925 d.C.

Dopo aver ammirato questo piccolo gioiello nascosto,ci aspetta ancora una visita ancora più sorprendente :

                          Teatro Tempio di Monte San Nicola

                UN COMPLESSO ARCHEOLOGICO MERAVIGLIOSO

Uno dei più belli e rari esempi di impianti del tipo teatro tempio, accertati in Sud Italia, si trova sulla sommità di Monte San Nicola, nella frazione Sant’Eremo del comune di Pietravairano. All’altezza di circa 500 metri s.l.m. è stato individuato un antico santuario costituito da un tempio ed un teatro, posti su due terrazze a quote differenti, la cui scenografia è accentuata ancor di più dallo straordinario panorama.

Il sentiero è accessibile a tutti pur presentando brevi tratti  leggermente in salita. Una piccola fatica che regala, tuttavia, una visita e una panorama tra i più incantevoli e avvincenti della provincia.

Il Tempio

Sulla terrazza superiore troviamo il tempio, un edificio a pianta rettangolare detta tuscanica: è costituito da un’anticamera (pronao) che permette l’accesso a tre ambienti molto simili (cellae) dove, probabilmente, si trovavano le statue delle divinità adorate in questo luogo.

Il santuario di Pietravairano, insieme a quello molisano di Pietrabbondante, rappresentano un raro esempio di tempio a tre celle in ambiente sannitico, di epoca tardo-repubblicana (II-I secolo a.C.): sono la testimonianza materiale della conquista romana del territorio della Campania settentrionale.

L’associazione teatro-tempio può essere stata adottata anche per il sito archeologico di Callifae, l’odierna Roccavecchia di Pratella. Probabilmente il centro urbano di Teanum Sidicinum, l’attuale Teano, ha avuto un ruolo importante nella trasmissione dei modelli monumentali e scenografici dell’architettura romana nel cuore del Sannio, secondo una direttrice che raggiunge l’area appenninica, come provato dagli impianti di Pietrabbondante.

A detta degli storici, i luogo era un’area di culto fortificata dedicata alla dea Mefitis (in epoca sannitica). In epoca romana venne poi riconvertito in un santuario dedicato a Giunone e a esso fu aggiunto un ampio teatro, scavato direttamente nella roccia, nel quale andavano in scena diversi spettacoli.

romanoimpero.com: PIETRAVAIRANO (Campania)

Nella sua veste di santuario di altura, a controllo di un’importante via di comunicazione, è facile pensare che il complesso teatro tempio di Pietravairano rappresentasse un punto di riferimento per le popolazioni circostanti, disperse sul territorio. Era dunque un forte simbolo di potere e di identità collettiva.

Possiamo dire che è la perfetta sintesi fra spirito religioso, rappresentato dal tempio che doveva sorgere sulla cima del teatro, e spirito di bellezza, rappresentato dal panorama e dalle rappresentazioni teatrali. Una filosofia che senz’altro rispecchia le fortissime influenze culturali della Magna Grecia.

 SI CONCLUDERA’ CON EVENTO SORPRESA ESCLUSIVA VIAGGI DI GIORGIO

Al termine di queste visite,pranzo di saluti a base di prodotti tipici locali.

Arrivo a Roma e fine dei servizi.




CANARIE: LANZAROTE – FUERTEVENTURA – GRAN CANARIA – TENERIFE

CANARIE-1

CANARIE : le isole dell’eterna primavera

Le temperature miti e l’ambiente naturale sono la ragione per cui queste isole vengono soprannominate “le isole d’Europa”. Non a caso cinque di esse (El Hierro, La Palma, La Gomera, Fuerteventura e Lanzarote), più la parte occidentale di Gran Canaria e il Massiccio di Anaga di Tenerife, sono state dichiarate Riserva della Biosfera. L’arcipelago vanta inoltre quattro Parchi Nazionali. Nell’entroterra, invece, troverete paesaggi sorprendenti che invitano a praticare attività come sentierismo, cicloturismo, scalata o persino speleologia. Tra i paesaggi più sorprendenti, spiccano quelli vulcanici di Lanzarote, le spiagge di dune di Fuerteventura e Gran Canaria, i verdi boschi di La Palma e La Gomera o la tranquillità degli arenili di La Graciosa. Nelle Canarie, troverete anche proposte culturali come il complesso monumentale di San Cristóbal de La Laguna, a Tenerife, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO o le opere di César Manrique, a Lanzarote.

Tenerife: la tranquillità di passeggiare tutti i giorni a maniche corte senza sentire freddo. Il piacere di camminare con il mare sempre all’orizzonte. La sensazione di affondare i piedi nella sabbia. La freschezza momentanea di sentire l’acqua dell’Atlantico facendo un bagno sulla spiaggia. L’allegria di avere il sole come compagno di viaggio. A volte, il solo pensiero ci aiuta a rilassarci. Immagina di viverlo davvero ogni giorno della tua vacanza, con la sensazione di coccolarti senza farci caso, di entrare in contatto con ciò che ti circonda, di tornare alle origini e di connetterti con la natura. Tenerife è una delle isole Canarie, note anche come “isole fortunate”. Perché? Per il clima primaverile, il paesaggio naturale di origine vulcanica, le spiagge rilassanti, i centri storici in stile coloniale, i ristoranti che fondono alta cucina e ricette popolari, e i tanti alloggi speciali che rubano sempre un sorriso ai visitatori. Il sud dell’isola è la zona perfetta dove godere del bel tempo sulle spiagge, che occupano praticamente tutto il litorale. Sulla spiaggia di Las Vistas, sulla Costa del Silencio o sulle impressionanti scogliere di Los Gigantes, potrai trascorrere qualche ora di relax. Nella zona di Costa de Adeje, si concentrano hotel e boutique di lusso, per combinare le ore passate in spiaggia con lo shopping. Al nord, troverai altre mete sul mare, come la spiaggia di Puerto de la Cruz o le famose piscine del Lago Martiánez. L’ambiente naturale è una delle grandi attrazioni di Tenerife. Le origini vulcaniche favoriscono la presenza di scenari unici, che puoi esplorare attraverso visite dal fascino rurale nel nord dell’isola, un itinerario che tocca i suoi vulcani o un percorso attraverso il Parco Nazionale del Teide (dichiarato Patrimonio Mondiale). La Valle de La Orotava, le aree rurali di El Palmar o Teno Alto, sono zone in cui poter godere della tranquillità della natura. Dall’altro lato, c’è il Teide, la vetta più alta della Spagna, ai cui piedi è possibile alloggiare o su cui potrai salire in funivia. Assistere al tramonto da uno dei punti panoramici del parco nazionale oppure trascorrere qualche ora osservando il cielo stellato, sono magnifiche opzioni per rilassarsi a contatto con la natura. La cultura di Tenerife è ancora sconosciuta ai più. Si concentra soprattutto su San Cristóbal de La Laguna e Santa Cruz. La prima è una città tranquilla che può essere visitata passeggiando per le ampie zone pedonali tra edifici storici dal marcato stile coloniale. E poi c’è Santa Cruz, che è la capitale dell’isola. Oltre alla grande offerta commerciale, vale la pena visitare Plaza de España, il Parco García Sanabria, il mercato Nuestra Señora de África, il moderno auditorium o il centro d’arte TEA.

Gran Canaria: il clima privilegiato e le spiagge sono solo due ragioni. Quest’isola offre infatti anche uno straordinario patrimonio naturale e un magnifico scenario per la pratica degli sport nautici. La varietà dei paesaggi di Gran Canaria è sorprendente. I suoi 236 chilometri di costa propongono innumerevoli possibilità di scelta. Dalle tranquille cale del sud fino a zone più turistiche come Las Palmas de Gran Canaria o San Bartolomé de Tirajana, con la famosa spiaggia dell’Inglés, attraversando ambienti singolari come la spiaggia di dune di Maspalomas o i selvaggi arenili di Güi-Güi. La natura di Gran Canaria rappresenta un’altra delle sue bellezze. Il 46% del territorio è stato dichiarato Riserva della Biosfera da parte dell’UNESCO. Seguendo la vasta rete di sentieri è possibile visitare a piedi o in bicicletta i vari parchi naturali, e addirittura osservare balene e delfini nel loro habitat naturale. Si tratta infatti di animali spesso presenti nella zona sud dell’isola.

Lanzarote: una delle isole più affascinanti dell’arcipelago delle Canarie è indubbiamente Lanzarote. Appena arrivati, lo sguardo si sofferma sui colori inconfondibili dei paesaggi vulcanici, in contrasto con il blu dell’Atlantico. Sono pochi gli alberi, ma la bellezza della vegetazione che si fa spazio in questo luogo è sorprendente. I paesi si compongono di casette bianche e l’orizzonte è infinito. Qui la natura convive con l’arte. Il tempo sembra essersi fermato e il visitatore capisce che si tratta di un angolo speciale del nostro pianeta. Così si rilassa, ne approfitta per visitare i musei, le grotte e le spiagge solitarie dell’isola o per degustare i vini speciali, e comprende perché in questo luogo si respira tanta vita. Sull’isola sono presenti oltre 100 vulcani e guardandone i paesaggi sembra quasi di essere sulla Luna. Uno dei luoghi più spettacolari è il Parco Nazionale di Timanfaya, dove è possibile ammirare ben 25 crateri, altrettanto sorprendenti sono i parchi naturali dell’Archipelago di Chinijo e di Los Volcanes. Quest’ultimo, in particolare, affascina i visitatori con il suo Charco Verde, una laguna di colore verde acceso collegata al mare da fessure sotterranee. La bellezza delle sue peculiari spiagge, come quella di Famara e di Papagayo, non è da meno. Modellata da César Manrique , questo artista ha cercato di preservare il fantastico ambiente naturale dell’isola creando opere architettoniche che si integrano e rispettano la natura. Grazie a lui, oggi si possono visitare, per esempio, la Casa del Volcán (sua residenza), l’impressionante Mirador del Río con viste sull’isola di La Graciosa, tunnel di lava come i Jameos del Agua o la Grotta de los Verdes, in cui è possibile assistere a un concerto o ammirare un giardino con oltre 7.000 esemplari di cactus.

Fuerteventura: ha una lunghezza di 210 chilometri da un’estremità all’altra. Si distingue prima di tutto per le splendide spiagge di sabbia bianca e per il sole che splende tutto l’anno. Destinazione obbligata per gli amanti del windsurf e del diving, offre scenari naturali impossibili da dimenticare. I suoi 340 chilometri di costa propongono oltre 150 spiagge, a sud e a nord. Le scogliere e le cale più intime compaiono invece sulla costa orientale. Il clima mite, le spiagge ondulate dalle dune, la splendida natura e le moderne infrastrutture alberghiere rendono Fuerteventura una destinazione turistica privilegiata. Un buon sistema per scoprire i luoghi più insoliti è percorrere i sentieri che attraversano l’isola e che conducono a zone in cui la natura domina incontrastata. Ne sono un esempio Montaña Tindaya o il Parco Rurale di Betancuria, lo spazio naturale più vasto dell’isola

1° GIORNO: ROMA – LANZAROTE

Ritrovo dei partecipanti presso aeroporto di Roma – Fiumicino e imbarco con il volo per Lanzarote.

Arrivo, trasferimento e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

2° GIORNO: LANZAROTE

Colazione in hotel e oggi ci dirigeremo verso Timanfaya. Le eruzioni del XVIII e XIX secolo trasformarono gran parte del paesaggio dell’isola, seppellendo una dozzina di villaggi e parte delle zone agricole più ricche.

Timanfaya, en Lanzarote, elegido como unos de los mejores espacios abiertos de Europa para viajar después de la crisis. – Restaurante Sol Famara, Lanzarote

Una nuvola di cenere e detriti vulcanici si stabilì, formandosi i “calanchi” dei Monti di Fuoco, oggi Parco Nazionale del Timanfaya. Più di cento nuovi crateri sono emersi in Timanfaya dal 1730 al 1736. Da qui quell’aspetto lunare e fantastico del parco, esaltato da i toni ocra e grigi dei lapilli vulcanici e dal silenzio opprimente che avvolge l’atmosfera.

Parco nazionale Timanfaya: tour di un giorno | GetYourGuide

Le anomalie termiche fanno festa, sull’isolotto di Hilario, infatti qui potremo vedere come un po’ d’acqua introdotta in un buco nel terreno, si trasformerà in un geyser di vapore bollente, in pochissimi secondi.  Proseguiremo il nostro tour sulla Strada dei Vulcani, ove potremo vedere la natura e la quantità di crateri esistenti. Proseguiamo verso il cratere El Golfo. Dentro troveremo una laguna naturale formata da infiltrazioni di acqua di mare. Accanto ad esso, sono Los Hervideros, un luogo dove le onde si infrangono con tale forza che hanno scolpito intagli stravaganti sugli scogli.

Lanzarote: Cosa visitare? Attrazioni e luoghi di interesse

Pranzo libero e pomeriggio dedicato al relax presso la spiaggia del Papagayo, una caletta di candida sabbia, piccole dimensioni ed enorme bellezza. Con la sua conformazione a mezzaluna o concha (come preferiscono definirla alcuni residenti), Papagayo seduce per le sue acque trasparenti di color smeraldo che rimangono immobili per tutto il giorno come se fosse una piscina. Escursione in 4×4.

Al termine trasferimento in hotel, cena e pernottamento.

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3° GIORNO: LANZAROTE – FUERTEVENTURA

Prima colazione e ci dirigeremo alla scoperta di questa zona dell’isola totalmente influenzata da Cesar Manrique. Ci fermeremo a visitare il Giardino dei Cactus: il settimo e l’ultimo giardino creato da Manrique.

Il Giardino dei Cactus di César Manrique - Isola di Lanzarote

Inaugurato nel marzo 1990, ospita più di 10000 cactus di circa 1000 specie diverse. Cesare Manrique, partendo dalla flora autoctona dell´isola e utilizzando le sue risorse naturali più caratteristiche, l’ha dotata della sensibilità necessaria per queste piante apparentemente inerti, venire alla luce. Proseguiremo verso il Punto di vista del Fiume: sorge sul Risco de Famara a 475 m. sopra sul livello del mare, e ci permetterà di osservare dalla sua scogliera le piccole isole che circondano Lanzarote, e che formano il noto Arcipelago Chinijo, godendo di una vista panoramica di bellezza eccezionale.

Parco Naturale dell'Arcipelago Chinijo | LivingLanzarote

Qui avremo tempo per consumare il nostro pranzo libero e un pò di relax, complice lo scenario suggestivo.

Mirador Del Río A Lanzarote - Fotografie stock e altre immagini di Lanzarote - Lanzarote, Mirador del Río, César Manrique - iStock

Successivamente ci dirigeremo verso la Grotta dei Verdi: un tubo vulcanico che ci permette di entrare nelle sue cavità magistralmente disposte. Dentro potrete vedere il “tira e molla” della lava che nei secoli, mentre passava, intagliava e modellava le grotte e le sue cavità, a testimonianza del vigore della forza della natura. A nord di Lanzarote, ai piedi del vulcano Corona, la cui ultima eruzione fu 3.000 anni fa, iniziò uno dei sistemi di grotte e tubi più interessante del mondo.

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Successivamente andremo a I Jameos dell’Acqua: è stata la prima attrazione architettonica progettata da César Manrique nel 1968. Salendo a scala a chiocciola per la prossima bolla vulcanica, il Jameo Grande, lungo 100 metri e largo 30, raggiunge un bel giardino con grande piscina. Qui troveremo due ristoranti sono costruiti nelle nicchie delle rocce. Alla fine del Jameo Grande si apre una sala da concerto, con architettura e un’acustica ammirevole.

Jameos Del Agua, la grotta vulcanica diventata opera d'arte

Pranzo in corso d’escursione.

Nel pomeriggio ci recheremo al porto di Lanzarote per imbarcarci in direzione di Fuerteventura. La traversata in traghetto dura circa mezz’ora.

Arrivo a Fuerteventura, trasferimento e sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

4° GIORNO: FUERTEVENTURA 

Colazione in hotel e oggi andremo alla scoperta di quest’isola, che si distingue da sud a nord per i cambiamenti panoramici e la diversità di vegetazione.

Inizieremo visitando la spiaggia di La Pared si trova sulla costa occidentale dell’isola, il lato più selvaggio e sferzato dai venti immersa in un paesaggio lunare, tra montagne vulcaniche e una costa frastagliata disegnata dalle onde impetuose dell’oceano, La Pared mostra il volto più selvaggio di Fuerteventura. Il villaggio prende il nome dal muro (pared in spagnolo) che divideva i due regni di Maxorata e Jandia al tempo dei primi colonizzatori. La strada che collega Costa Calma a la Pared è una striscia di asfalto che corre diritta per qualche chilometro tra un paesaggio arido ma pieno di fascino. Certamente uno dei percorsi on the road più belli di Fuerteventura!

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Di seguito ci dirigeremo a la Pájara, sempre nel sud dell’isola nella penisola di Jandia, che è un paesino ordinato, con molti giardini e una bella chiesa del 1600, Nuestra Senora de Regla, piccola ma affascinante. Sul portale esterno ci sono simboli Aztechi, forse portati alle Canarie da esploratori che erano stati in Messico quando le isole erano uno dei porti di scalo principali verso le colonie americane.

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Dopo questa bella passeggiata rimonteremo in pullman per dirigerci verso le Grotte naturali d´Ajuy. Affacciate sul versante ovest di Fuerteventura, le Grotte naturali d’Ajuy rappresentano una meta immancabile durante il nostro tour dell’isola. Spiaggia nera, un pittoresco borgo marinaro e un interessante sistema di grotte affacciate sul mare sarà quello che ci attenderà al nostro arrivo. L’area appena a nord del villaggio è un’area naturale protetta di interesse geologico (Monumento Natural de Ajuy) per gli strati di antiche rocce sedimentarie e fossili di creature marine estinte. Il Monumento Natural è situato all’interno del più ampio Parco Rurale di Betancuria ed è anche Zona di Protezione Speciale per gli Uccelli. Un paesaggio naturale davvero unico da vistare. All’estremità settentrionale della spiaggia inizia un breve sentiero costiero che conduce alle grotte marine. Qui si possono ammirare le rocce più antiche delle Isole Canarie – oltre 100 milioni di anni – formatesi prima che le placche americana e africana si separassero, insieme a strati di antiche spiagge e depositi di fiumi a lungo prosciugati. Il sentiero è facilmente percorribile e alla portata di tutti.

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Dopo aver goduto di questo spettacolo che la natura ci ha regalato, riprenderemo il pullman e andremo a Betancuria l’antica capitale dell’isola. Si tratta del primo nucleo abitato fondato dai colonizzatori spagnoli e prende il nome da Jean de Béthencourt, che la fondò nel 1405 facendo costruire degli alloggi per i militari e una cappella.

Jean de Bethencourt decise di iniziare la costruzione della sua roccaforte in una nascosta valle interna, decisamente lontana dal mare e quindi più facilmente difendibile dagli attacchi dei pirati che ai tempi imperversavano sulle coste canarie con i loro devastanti saccheggi. Inoltre questa zona era anche molto florida a livello agricolo (per gli standard desertici di Fuerteventura) ed era in grado di regalare ottimi raccolti di cereali e quindi dare possibilità maggiori di sostentamento. Fin dalla sua nascita è stata destinata a essere importante e, dopo essere stata scalzata dal ruolo di capitale dell’arcipelago, divenne capoluogo di Fuerteventura. Nonostante la posizione difficile da raggiungere e le piccole dimensioni rimase tale fino al 1834.

Questa cittadina coloniale è famosa per le sue costruzioni religiose molto appariscenti. Riconosciuta nel 1979 come sito storico locale, è il luogo perfetto per chi vuole scoprire qualcosa di più sulla cultura canaria ai tempi dei primi conquistatori.

Senza dubbio il cuore religioso di Betancuria è la Chiesa Di Santa Maria, che venne costruita subito dopo la fondazione della città. L’edificio presenta ancora alcune parti originali come la base della torre campanaria, ma purtroppo gli attacchi pirateschi del famoso bandito Xaban Arraez e della sua ciurma hanno raso al suolo buona parte della struttura antica nel 1593.

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Altro luogo che merita una visita è l’Eremita de San Diego (Eremo di San Diego) e l’antico convento francescano (il primo di tutto l’arcipelago) che si trova al suo fianco ovvero il Convento del San Buenaventura. Questi edifici di pietre e calce bianca sono solo parzialmente restaurati ma sono comunque bellissimi, circondati da un bel giardino. Il convento venne fondato nel 1416 e fu il primo di tutte le canarie costruito dall’ordine francescano. Era in origine un edificio costruito con materiali poveri locali come il legno di palma, per questo motivo solo alcune parti del convento sono arrivate fino a noi.

Altro motivo per il quale non possiamo godere della struttura originale è che anche questa è stata parzialmente distrutta dai pirati nel 1593. Il convento venne poi ricostruito nel XVII secolo e progettato per ospitare 18 monaci (sono ancora visibili le basi murarie delle loro celle). La chiesa arrivata fino a noi ha base a croce latina e 2 sagrestie sui lati.

Fuerteventura Isole Canarie Convento Di San Buenaventura Betancuria - Fotografie stock e altre immagini di Abbandonato - iStock

A due passi si trova l’Eremo di San Diego che è in condizioni migliori. Secondo la tradizione è stato costruito sopra la grotta dove era solito pregare il santo. Questo edificio a due navate dal carattere molto tradizionale è un luogo bellissimo, spirituale e pacifico.

Al termine della visita ci avvieremo a El Cotillo, dove potremo rilassarci per un pranzo libero prima di poterla visitare un pò. Il piccolo centro abitato è una delle poche zone della costa che è riuscita a mantenere intatto il proprio fascino tradizionale, il paesino vecchio è davvero grazioso affacciato sul mare e deliziosamente placido. Ma oltre al suo paesello El Cotillo è famosa per le spiagge da cartolina, tra le più belle dell’isola se non delle Canarie. Qui la sabbia è bianchissima e ci sono sia tratti di costa aperta lunghissima che piccole baie con l’acqua turchese

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Proseguendo lungo la costa si trova il particolare faro del Tostón. È chiamato faro ma è in realtà un complesso di tre fari, quella al centro è alta 6 metri risale al 1897 ed è la più antica, un altro faro è stato costruito nel 1960 ed è alto 15 mt e un terzo, di ben 30 mt, è stato costruito nel 1986 ed è dipinto di rosso e bianco. Il complesso del faro ospita un museo molto carino sulla pesca tradizionale.
Ultima tappa della giornata è l’immancabile Corralejo, una cittadina adagiata sulla costa nord-orientale di Fuerteventura, la seconda delle Isole Canarie per superficie. Rinomato centro turistico, vanta moderne strutture ricettive e balneari, nonché meraviglie naturalistiche come il Parque Natural de Corralejo, con oltre dieci chilometri di dune, con spiagge ventose come Playa del Moro. Il Parco ospita fauna selvatica in via di estinzione e Montaña Roja, un vulcano con scorci panoramici. La città, un antico villaggio di pescatori, si affaccia di fronte la Isla de Lobo, un suggestivo isolotto vulcanico oggi trasformato in riserva naturale.

Pranzo in corso di escursione.

Al termine rientro in hotel, tempo libero, cena e pernottamento.

5° GIORNO: FUERTEVENTURA – GRAN CANARIA

Subito dopo la nostra colazione andremo a visitare la spiaggia più impressionante dell’isola di Fuerteventura. Percorreremo per circa 20 km in Jeeps, una strada naturale e non asfaltata con delle auto chiamate buggies, fino ad arrivare in questa spiaggia piena di mistero.

Situata a sud dell’isola canaria di Fuerteventura, in una zona ancora incontaminata di grande bellezza, la spiaggia di Cofete si estende per 14 chilometri ed è circondata da montagne. Data la posizione piuttosto periferica rispetto ai centri turistici, generalmente non è molto frequentata: ideale per chi desidera staccare e per gli amanti delle spiagge vergini. E’un luogo abituale per il rilascio in mare di tartarughe. Qui troviamo la casa dei Winter, un bel paesaggio che é stato teatro di diverse produzioni cinematografiche internazionali.

Playa de Cofete en Fuerteventura | Turismo con niños

Al termine di questa giornata entusiasmante, trasferimento all’aeroporto di Fuerteventura per prendere l’aereo direzione Gran Canaria

Arrivo a Gran Canaria, trasferimento e sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

6° GIORNO: GRAN CANARIA

Subito dopo la prima colazione ci avvieremo nell’escursione attraverso il centro dell’isola di Gran Canaria. Inizieremo visitando Mogan, che si trova nell’entroterra dell’isola di Gran Canaria, ed è il capoluogo di un comune che possiede un’enorme varietà orografica.

Excursion en voilier à Grande Canarie au départ de Puerto de Mogán avec déjeuner - You Know! Boat Sorrento

Dal suo centro storico, nella zona della valle, si gode di una magnifica veduta delle cime che si innalzano fino al centro dell’isola. La frondosa vegetazione dell’entroterra montuoso si trasforma, in pochi chilometri, in scogliere che arrivano fino alle acque dell’Atlantico, nelle quali si aprono ampie spiagge con servizi di prim’ordine. La gola di Arguineguín conduce a Puerto de Mogán, un antico quartiere di pescatori, che è diventato uno dei luoghi più attraenti delle Canarie. Qui, le antiche case della città marittima ricoprono i versanti della scogliera, seguendo i canoni dell’architettura canaria. Qui, anche i moderni impianti del porto turistico fanno riferimento alla tradizione, utilizzando forme rette, pareti bianche e spazi colorati. Nella zona più moderna, il lungomare offre una magnifica veduta sugli yacht del porto. Il Porto di Mogán è inoltre uno dei punti migliori per organizzare le uscite degli amanti della pesca sportiva. Le numerose zone residenziali di lusso sono state costruite in riva all’oceano.

Noen grunner til å velge å bo i Puerto de Mogán, Gran Canaria. | Cardenas Eiendomsmegler

Proseguiremo la visita a Tejeda, dove si trova il Roque Nublo, roccia simbolo dell’isola di Gran Canaria.

Il municipio di Tejada sorge al centro dell’isola di Gran Canaria. La depressione di Tejeda si apre su una caldera vulcanica sulla quale si erge una montagna sormontata da vari promontori rocciosi, come il Nublo, enorme roccia basaltica simbolo di Gran Canaria, e il Bentayga, dove si trovano le Grotte del Rey, luogo sacro preispanico in cui si possono ammirare una serie di pitture rupestri. L’ambiente naturale di questa zona è caratterizzato da immensi boschi di pino canario, che condividono lo spazio con enormi distese di mandorli. Non perderemo inoltre la visita alla chiesa parrocchiale di Nuestra Señora del Socorro e del Parador Nazionale di Tejeda. 

Tejeda is een van de mooiste dorpjes van Gran Canaria

Proseguiremo dunque per Teror che è un importante centro religioso e di pellegrinaggio. Il municipio si trova nella parte settentrionale dell’isola. Fedeli di tutto l’arcipelago canario vengono qui per adorare la patrona della diocesi delle Canarie, la Madonna del Pino. La sua festa si celebra il sette settembre con un tradizionale pellegrinaggio e danze popolari. Effettueremo un percorso per il centro storico, che ci consentirà di scoprire le numerose costruzioni religiose e le case nobiliari che sono state edificate a ridosso del santuario della Madonna.

Gran Canaria Island, Pictures in Travel | SPAIN | Got2Globe

Dopo aver consumato il nostro pranzo libero nei ristoranti della zona dove potrete gustare le deliziose specialità locali., andremo alla volta di Firgas. Questa cittadina è famosa grazie alla produzione dell’omonima acqua minerale. Nei pressi di Firgas si trova infatti un impianto di imbottigliamento che produce all’incirca 200.000 bottiglie di acqua minerale ogni giorno. L’acqua Firgas è la più diffusa su tutta Gran Canaria.

Firgas - flott fjelllandsby | Gran Canaria Guiden

Ed eccoci arrivati ad Arucas. Il comune offre la possibilità di contemplare alcuni angolini che conservano parte della loro antica bellezza naturale. Il comune di Arucas si trova al nord dell’isola di Gran Canaria, a circa 12 chilometri di distanza da Las Palmas de Gran Canaria. Distesa lungo il fianco di una montagna d’origine vulcanica, la città è circondata da campi coltivati a miglio e patate e da piantagioni di banani. Si possono anche osservare alcune piante d’eucalipto. Le eruzioni del vulcano o montagna di Arucas crearono la pianura di Arucas, una zona colma di sedimenti e piccoli promontori come la Punta de Camello.

Visiteremo la chiesa di San Juan Bautista, ribattezzata cattedrale insulare.

Nel patrimonio storico e artistico della città di Arucas spicca la chiesa di San Juan Bautista, tempio che gli abitanti hanno ribattezzato come cattedrale fin dalla sua ricostruzione nel primo Novecento. Di stile neogotico, custodisce un notevole tesoro artistico, con sculture di origine italiana e dipinti fiamminghi e andalusi. A cielo aperto merita una passeggiata per il parco Gourie e il giardino botanico di Las Hespérides, che è stato costruito nel 1880.

What to see in Arucas: a quick visit ? Marca Canaria

Ultima tappa del nostro tour sarà Vegueta: è il quartiere originario di Las Palmas de Gran Canaria, capitale di Gran Canaria, e il luogo in cui nel 1478 le truppe di Juan Rejón eressero il Real de las Tres Palmas, nome che si rifà alle tre palme che si trovavano sul luogo. È stato inoltre il primo insediamento castigliano nell’Atlantico e il luogo da cui partì la conquista delle Canarie da parte della Corona di Castiglia.

Las Palmas de Gran Canaria

Pranzo in corso di escursione.

Al termine delle visite, rientro in hotel. Cena e pernottamento.

7° GIORNO: GRAN CANARIA – TENERIFE

Colazione in hotel e trasferimento al porto di Gran Canaria per imbarcarci in direzione di Tenerife. La durata della traversata in traghetto sarà di circa un’ora e mezza.

Arrivo a Tenerife e accoglienza dello staff per l’escursione al Vulcano Teide.

Iniziamo subito il nostro tour con una delle escursioni più importanti di questo nostro viaggio, scopriremo la vita intorno alla vetta più alta della Spagna nel cuore dell’isola canaria di Tenerife, ove si trova uno dei Parchi Nazionali più visitati di tutta l’Europa. Qui il vero protagonista è il vulcano Teide, il “tetto” della Spagna, con i suoi 3.718 metri di altitudine. Aprite bene gli occhi perché ad ogni passo troveremo qualcosa di sorprendente. Tra l’ecosistema che le eruzioni hanno formato vive un’incredibile fauna, soprattutto di invertebrati, ma anche una flora adattata all’alta montagna e formazioni geologiche uniche in Europa.

Tenerife, allerta per il vulcano Teide: 270 terremoti in 10 giorni accendono le paure di un'eruzione

Secondo le credenze degli aborigeni canari (guanches), Guayota, il re del male, il demonio, viveva all’interno del Teide (l’inferno) e rapisce il dio Magec (dio della luce e del sole), portandolo con sé all’interno del Teide. I guanches chiedono l’ausilio di Achaman, il loro dio supremo, che riesce a sconfiggere Guayota, a liberare Magec e a tappare il cratere del Teide. Dicono che il tappo collocato da Achaman sia l’ultimo cono del vulcano, di colore biancastro, che corona il Teide.

Nel mondo classico, il Teide ha suscitato sempre un grande fascino. Lo storico greco Erodoto fa riferimento al Teide in due occasioni: “(…) L’Atlante è elevato e ha una figura cilindrica. Si dice che è così alto che non si può vedere la sua cima per essere coperto sempre di nuvole sia d’inverno che d’estate, e i suoi abitanti lo chiamano la Colonna del Cielo (…)”. L’altro racconto di Erodoto dice: “(…) c’è in quei mari un monte chiamato Atlante, che è alto, rotondo e così eminente che non si può scorgere bene la sua cima (…)”.

Plinio Il Vecchio, scrittore romano, (24-79 d.c.), nella sua opera, “Naturalis Historia”, cita la neve che la spedizione del re Juba II vede una volta giunta alle isole: “(…) Ninguaria ricoperta di nuvole che ha ricevuto questo nome per le sue nevi perpetue (…).

Durante il Rinascimento, molti storici e avventurieri iniziano a identificare le isole atlantiche con i resti di Atlantide e il Teide con i Monti dell’Atlante, rappresentando le Isole Canarie le parti più alte del continente sommerso.

Nell’epoca dell’espansione europea, il Teide è considerato la montagna più alta del mondo, grazie alla sua imponente altitudine e viene utilizzato da tutti i navigatori, spagnoli, portoghesi e britannici, come faro durante la navigazione nell’Oceano Atlantico verso sud.

Come raggiungere la vetta più alta del Teide | A Piedi il Mondo

Pranzo in corso d’escursione.

Soggiornando nel centro di Santa Cruz de Tenerife sarà possibile partecipare, senza doversi preoccupare del trasporto o degli orari, al rinomato Carnevale di Tenerife spesso paragonato al più famoso di Rio de Janeiro. Si percepirà aria di festa, un’opportunità che viene solo una volta all’anno, arrivando al momento perfetto per vedere ballerini in costume stravaganti, giocolieri, carri allegorici e bande musicali per le vie di Santa Cruz.

Al termine delle visite, trasferimento e sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

8° GIORNO: TENERIFE

Dopo la prima colazione andremo a visitare San Cristobal de la Laguna.

San Cristóbal de La Laguna, antica capitale di Tenerife, è una storica città delle Canarie che vanta una lunga tradizione universitaria, centro del potere politico, economico e culturale dell’arcipelago. Inoltre, è stata la prima città coloniale, non fortificata, che ha mantenuto intatto l’originaria configurazione delle strade del XV secolo. La sua peculiare pianificazione urbanistica coloniale le è valsa il titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999; la città ospita alcuni dei monumenti religiosi più importanti dell’isola, tra cui la Cattedrale, come pure numerosissime dimore signorili dei secoli XVII e XVIII.

San Cristóbal de La Laguna, Tenerife, a step back in time

L’Università de La Laguna è una delle istituzioni più emblematiche di questo comune e una dimostrazione dell’importanza culturale di questa città.

Durante la nostra passeggiata avremo l’opportunità di visitare:

Casa de La Alhòndiga – è stata costruita agli inizi del XVII secolo e il suo nome deriva dalla sua funzione di casa pubblica dove avveniva la compravendita del grano.

La Casa Alvarado – Brancamonte – il bel patio che si trova al suo interno è un tipico esempio di patio canarino. Qui si trova uno degli uffici del turismo della città.

Palacio Lercaro– l’edificio è stato costruito nel XVI secolo per una importante famiglia genovese e adesso è sede del Museo della Storia e Antropologia di Tenerife.

Chiesa ed ex convento di San Agustin – il convento preserva molti degli elementi originari, nonostante le varie modifiche che ha subito durante i secoli. La chiesa, invece, è stata distrutta da un incendio nel 1964.

Chiesa Nuestra Senora de la Concepcion – la sua torre è uno degli edifici più rappresentativi del centro storico. Al suo interno si trova un importante patrimonio artistico, con numerose opere di Luján Pérez, Fernando Estévez e Cristobal Hernández de Quintana.

Teatro Leal – inaugurato nel 1915, è uno dei principali spazi culturali del comune. Offre una varia programmazione teatrale e musicale durante tutto l’anno.

La Cattedrale di Nuestra Señora de los Remedios – la sua costruzione è iniziata nel 1515 ma dopo le varie restaurazioni nel corso degli anni, del disegno iniziale adesso rimane solo la facciata in stile neoclassico. Da vedere il suo splendido altare in marmo di Carrara.

▷ SAN CRISTÓBAL DE LA LAGUNA » Qué ver y hacer. Señorial

Pranzo in corso di escursione.

Nel tardo pomeriggio, l’appuntamento previsto sarà per la sfilata di apertura del Carnevale di Santa Cruz de Tenerife.

Al termine delle visite, rientro in hotel. Cena e pernottamento.

9° GIORNO: TENERIFE 

Colazione e giornata libera, dedicata alla spiaggia, al relax o ad attività personali.

Oggi potrete godere del clima mite presente sull’isola anche in questo periodo dell’anno, ammirando l’Oceano davanti a voi e passeggiando sulle spiagge della Costa Adeje, una delle più belle di quest’isola, oppure potrete godere del meritato relax nella struttura 4* che vi ospita, usufruendo di servizi come piscine, lettini e bar.

Cena e pernottamento.

Guida Turistica di Tenerife | aTenerife.it

 

10° GIORNO: TENERIFE – ROMA

Prima colazione, trasferimento in aeroporto, disbrigo delle pratiche e imbarco per Roma o altri aeroporti.

Arrivo e fine dei servizi.

LA QUOTA COMPRENDE 

  • Voli Roma-Lanzarote e Tenerife-Roma con franchigia bagaglio 20 kg
  • Volo interno Fuerteventura – Gran Canaria con franchigia bagaglio 20 kg
  • 7  notti in hotel 4* con trattamento di colazione e cena
  • 5 pranzi
  • Guide locali  in italiano per tutto la durata del tour
  • Bus per intera durata del tour
  • Biglietti ingressi ai siti e parchi indicati in programma
  • Biglietti ingresso alla Cattedrale de la Laguna e alla chiesa Conception a Tenerife
  • Biglietto traghetto Lanzarote-Fuerteventura
  • Biglietto traghetto Gran Canaria – Tenerife
  • Kit di Viaggio
  • Assicurazione medica (10.000,00 euro) bagaglio (1.500,00 euro)
  • Accompagnatore da Roma de I Viaggi di Giorgio

LA QUOTA NON COMPRENDE 

  • Tasse aereoportuali pari a euro 198,00 soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei
  • Pranzi non menzionati nel programma
  • Bevande
  • Mance
  • Spese personali
  • Tutto quanto non espressamente indicato nella quota comprende

N.B. la tariffa aerea è soggetta a riconferma fino ad emissione dei biglietti aerei

 

 




GRAN TOUR DEL PORTOGALLO E SANTIAGO – Settembre

Siamo tutti portoghesi.

Ogni volta che guardiamo al di là dei nostri orizzonti, che cerchiamo nuove rotte o scegliamo l’avventura, portiamo in noi uno spirito vecchio di secoli…
Scopri il Portogallo visitando la sua capitale: Lisbona.
Pregna di storia ma anche ricca di club, bar e locali notturni, Lisbona si è guadagnata la reputazione di essere una delle città più alla moda. Sorge sulle sette colline del fiume Tago.

Le sue splendide vedute colpiscono lo sguardo ad ogni passo. Più che solenne è seducente, è umana, facile da esplorare, sia a piedi che con i suoi caratteristici ascensori; i suoi dedali di strade con i ciottoli e gli edifici piastrellati di azulejos invitano ad un romantico vagare. Per non scrivere del resto del Paese, cittadine Patrimonio dell’Umanità che quindi non hanno bisogno di nessuna presentazione.

 

1° Giorno – Italia/Lisbona

10 Cose da Non Fare a Lisbona - Idee di viaggio | The Wom Travel

Ritrovo dei partecipanti presso aeroporto di Roma Fiumicino o Milano (sono possibili avvicinamenti voli a tariffe confidenziali da tutta Italia) e operazioni imbarco volo per Lisbona.

Lisbona: cosa vedere

Trasferimento in hotel. Incontro con gli altri partecipanti e la guida. Cena e pernottamento.

2° Giorno – LISBONA – SINTRA – LISBONA  

Prima colazione. In mattinata si parte per la vicina Sintra, il borgo preferito dei monarchi portoghesi con il suo importante Palácio Nacional de la Vila (visita). Ritorno a Lisbona per la visita guidata della città con i suoi ampi viali e le piazze, testimonianze di quando fu la capitale di uno dei più grandi imperi del mondo (Brasile, Angola, Mozambico, Goa/India, Macao/Cina, Timor…).

Palácio Nacional de Sintra - Da vedere - Sintra, Portogallo - Lonely Planet

Visiteremo il quartiere di Belém con la Torre e il monumento alle Scoperte, il Monastero dos Jeronimos. Proseguimento della visita panoramica città passando per il Parlamento e lo splendido parco Eduardo VII.

Tutto sul Monastero dos Jerónimos, simbolo di Lisbona

Cena e pernottamento.

3° Giorno LISBONA – PORTO 

Prima colazione e partenza per Porto e visita guidata della città: il quartiere di Ribeira, dichiarato patrimonio dell’umanità, si distingue per le sue facciate colorate, per il labirinto dei suoi vicoli e la piazza dell’infante Dom Henrique, due rappresentazioni diverse dello spirito della città.

La Ribeira · | Wanderworld

Ingresso alla chiesa di San Francisco. Visita di una cantina dell’omonimo vino, famoso a livello mondiale.

Cena e pernottamento in hotel.

4° Giorno PORTO – GIUMARAES – BRAGA – SANTIAGO DEL COMPOSTELA

Prima colazione in hotel e partenza per Guimarães. La città, culla della civiltà portoghese, fu la prima capitale del paese indipendente nel secolo XII. Qui si visiterà il centro storico, già dichiarato dall’UNESCO patrimonio artistico dell’Umanità.

Proseguimento per Braga. Visita al santuario del BOM JESUS, con la sua spettacolare scalinata barocca e al centro storico con l’antica Cattedrale (visita) che è la dimostrazione della grande importanza storica di questa diocesi episcopale.

Cosa vedere a Braga in Portogallo | C-Magazine

Proseguimento per Santiago di Compostela. Cena e pernottamento in hotel.

5° Giorno  SANTIAGO DEL COMPOSTELA

Prima colazione in hotel. La città è cresciuta all’ombra della Cattedrale, meta finale dei vari Cammini per Santiago.

CATTEDRALE CATEDRAL DE SANTIAGO DE COMPOSTELA IN SANTIAGO DE COMPOSTELA A CORUÑA - GALIZIA

Nel corso della sua costruzione nei vari secoli, i diversi stili architettonici l’hanno resa unica e oggi, assieme a tutta la città è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio artistico dell’umanità. In mattinata visita guidata del centro storico che si concluderà di fronte alla Cattedrale. Resto del giorno libero. Cena e pernottamento in hotel.

6° Giorno  SANTIAGO DEL COMPOSTELA – COIMBRA – FATIMA

Prima colazione e partenza per Coimbra.

Qué ver en Coímbra - Portugal - MueroPorViajar - Blog de viajes

Visita del centro storico per poi continuare con la principale istituzione della città, l’Università. Proseguimento per Fatima.

fatimaVisita di orientamento del Santuario Mariano che richiama milioni di pellegrini da tutto il mondo e che fu costruito dopo le famose apparizioni. Possibilità di assistere alla fiaccolata serale. Cena e pernottamento in hotel.

7° Giorno  FATIMA – BATALHA – NAZARE – ALCOBAÇA – OBIDOS – LISBONA

Prima colazione e partenza per Batalha per la visita al magnifico monastero del secolo XIV, costruito con una perfetta combinazione di gotico ed arte ‘Manuelino’ (visita).

Monastero di Batalha | Portogallo - Fotografia Fine Art di Nico Trinkhaus

Proseguimento per Nazare, tipico villaggio di pescatori da dove gode una splendida vista sull’Atlantico.

Proseguimento per Alcobaça, importante monastero cistercense. All’interno della chiesa visiteremo gli spettacolari sepolcri dei Romeo e Giulietta portoghesi, il Re Pedro I e la sua amante Ines de Castro (nominata regina dopo la sua morte).

Partenza per Óbidos, visita al borgo medievale con le sue mura ed i suoi vicoli (secolo XII) perfettamente preservati che può considerarsi un museo a cielo aperto.

Arrivo a Lisbona. Cena e pernottamento in hotel.

8° Giorno  LISBONA – ITALIA

Prima colazione in hotel.

Tempo libero a disposizione in base all’orario del volo. Trasferimento in aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco e partenza per i luoghi di origine. Arrivo in Italia. Fine dei servizi.

 




PONZA Festa San Silverio

Non serve andare lontano per avere vacanze indimenticabili, a Ponza trovi tutto il necessario per vivere  un soggiorno fantastico, persone ospitali, cibo buonissimo, aperitivi al tramonto e un mare così blu che farai fatica a dimenticarlo!
Il fascino che le isole esercitano su molti di noi è unico e ammaliante; quelle più piccole seducono il viaggiatore, complici la quiete, i ritmi lenti e lo splendore della natura alla sua massima espressione.
Ponza ha conquistato più di un cuore, così come Palmarola, una meraviglia della natura.

L’isola di Ponza è una perla nel mare, un sogno fatto di acque cristalline, spiagge incantevoli, panorami mozzafiato, grotte marine e paesini abbracciati da insenature.
Arrivati sull’isola sarete avvolti dal profumo del mediterraneo, fatto di odori di mare, intensi profumi di fiori, aria fresca e pulita.
Ma il mediterraneo è un mare generoso che regala profumi nonché un mondo di colori che sull’Isola di Ponza prendono forma nelle casette dai colori pastello, nell’azzurro del mare e nelle schegge di roccia tufacea dal bianco accecante. Vi aspettano indimenticabili vacanze sull’isola di Ponza!

Ponza è una vera e propria perla del mar Tirreno dalla forma di luna crescente.
L’isola offre acque cristalline, spiagge, grotte magnifiche e tanto da esplorare e scoprire. La vita a Ponza è legata al mare, il modo migliore per apprezzare l’isola in tutta la sua bellezza è sicuramente circumnavigandola in barca.
Ponza tuttavia non è solo mare ma è anche un entroterra ricco di frutteti, vigne e una campagna meravigliosa.
I centri abitati sono disseminati di stabilimenti balneari, hotel, ristoranti e locali notturni, oltre che di diving center.

In questi giorni i Ponzesi si preparano a vivere quello che è per loro il giorno più atteso dell’anno: la festa di San Silverio. Gli eventi religiosi e mondani si fondono e si susseguono in quella cornice naturale che è l’isola di Ponza arricchita di luci e musica per l’occasione della festa di San Silverio, accorrono sull’isola persone da tutto il mondo: emigrati all’estero, ponzesi che non risiedono sull’isola, turisti che casualmente si trovano qui, ma che non mancano di ritornare l’anno successivo nello stesso periodo, coinvolti dal clima particolare e impossibile da descrivere con le parole che si respira in questo periodo dell’anno. Non mancano neppure persone che ritengono di essere state miracolate da questo Santo e che hanno fatto promessa di venirlo a trovare finchè ne avranno la forza.

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Il tutto dormendo  presso hotel Bellavista da cui potrete godere di una vista pazzesca su Ponza,e in particolare ammirare la processione in mare dal terrazzo e sopratutto i fuochi d’artificio a chiusura della festa,stando comodamente  in hotel.

L’Isola di Ponza sembra sospesa tra mare e monti, una perla che dai suoi promontori regala viste ineguagliabili su spiagge da sogno.

Nessun soggiorno a Ponza può dirsi completo senza un classico giro dell’isola, un tour delle coste isolane per ammirare i colori del mare, le piccole baie e le splendide grotte.

È possibile aggiungere altre notti

1°giorno 19   Giugno Roma- Formia-Ponza (visita guidata)

Ritrovo dei partecipanti presso stazione Termini e imbarco in treno diretto a Formia,dove l’arrivo è previsto dopo circa 1 ora. Trasferimento dei bagagli con mezzi privati al porto  e imbarco  diretto a Ponza.

Isola di Ponza | Roma

Arrivo e sistemazione in hotel in tarda mattinata.

Per chi arriva da altre città,chiedeteci come aggregarvi al gruppo,facciamo tutto noi.Pranzo libero.

Visita guidata in bus e a piedi dell’isola con guida autorizzata Regione Lazio.

L’isola di Ponza è la maggiore delle isole ponziane, arcipelago situato nel Mar Tirreno di fronte al Golfo di Gaeta, e appartiene alla provincia di Latina. Il suo territorio è quasi completamente collinare e le sue spiagge, prese d’assalto nei mesi estivi, sono frastagliate e per lo più rocciose, a dimostrazione dell’origine vulcanica dell’isola.
Le acque sono perfette per immergersi grazie ai fondali trasparenti ricchi di pesci. Ponza comunque non è solo mare, custodisce un patrimonio storico tutto da scoprire dalle strutture romane all’intervento borbonico.

Porto Borbonico

porto 4Uno splendida cornice dove concedersi una piacevole passeggiata e ammirare il mare.

La caratteristica principale è l’essere considerato uno degli esempi migliori di architettura borbonica; il progetto di urbanizzazione fu voluto da Ferdinando IV di Borbone, e fu affidato al maggiore del Genio Antonio Winspeare e all’ingegnere Frances o Carpi. Il porto, più nello specifico, è un bacino a forma di ferro di cavallo in un lungomare semicircolare. I colori che si scrutano sono bellissimi e vanno dalle tonalità rosse degli antichi magazzini sul polo fino alle tonalità gialle del palazzo comunale. L’intera struttura è rivolta ad occidente ed è inserita nell’antico porto greco.

Case-Grotta

Una delle attrazioni più particolari. Si tratta di vere e proprie abitazioni scavate nella roccia risalenti alla preistoria e restaurate nel corso dei secoli. Durante il periodo borbonico e con la ripopolazione dell’isola, arrivarono colonie di lavoratori da Torre del Greco; si stanziarono e costruirono un villaggio rurale di grotte che furono poi imbiancate a calce, con pareti interni in tufo e in grado di convogliare l’acqua piovana per gli usi domestici data la pendenza naturale del terreno. La cosa più curiosa è che ancora oggi queste grotte sono abitate, soprattutto dai turisti in vacanza nell’isola. Le case-grotta si possono trovare in grande quantità nella Località Le Forna.

Chiesa dei Santi Silverio e Domitilla

Una costruzione risalente al periodo borbonico, al 1775 nello specifico. Un bellissimo edificio caratterizzato dalla cupola che osserva il mare e il centro di Ponza. La cappella e le pareti sono decorate con affreschi risalenti al 1940, che traggono ispirazione da quelli della Cappella Sistina; all’interno, costruito con tufo locale, si trova un prezioso mosaico che raffigura la Santissima Trinità e la Natività della Vergine di Michelangelo Cerruti. Un monumento importantissimo per Ponza, dove ogni anni si celebra la Festa di San Silverio con processioni lungo le vie del paese, feste e tradizioni.

Chiaia di Luna

ponza chiaia di lunaE’ la più bella e famosa dell’isola. Un luogo incontaminato dove la natura conserva la sua bellezza, da qui inoltre il panorama è da togliere il fiato, l’acqua cristallina e i colori spettacolari dati dalle formazioni rocciose vulcaniche.

Nell’antichità veniva usato dai romani un tunnel scavato nella roccia per arrivare in questo posto. Oggi la Chiaia di Luna è raggiungibile via mare ma l’accesso non è consentito, la spiaggia è infatti chiusa al pubblico così come il tunnel romano per l’alto rischio frane della zona, con le barche si può sostare a 200 metri dalla cala e godersi il panorama a debita distanza.

Con le sue spiagge frastagliate e per lo più rocciose, composte da caolino e tufi, a dimostrazione (insieme con i numerosi crateri vulcanici spenti ma tutt’oggi riconoscibili) dell’origine vulcanica dell’isola.

La presenza di grotte sottomarine e di scogliere richiamano ogni anno migliaia di appassionati subacquei, oltre ovviamente a bagnanti, che prediligono la celebre spiaggia di Chiaia di Luna, circondata da un’alta scogliera a picco sul mare. Famosi sono anche la Scogliera e i Faraglioni di Lucia Rosa, che prendono il nome dalla protagonista di una tragedia realmente accaduta nel XIX secolo. Lucia Rosa era una giovane donna di diciannove anni, innamorata di un misero contadino ma impedita a sposarlo per l’opposizione della famiglia: la ragazza, in preda alla disperazione, si suicidò gettandosi dall’alta scogliera, che venne ribattezzata in suo nome dagli abitanti del posto.La forma dell’isola è stretta e allungata, e si estende dal Faraglione La Guardia, a sud, alla Punta dell’Incenso, a nord-est, che dà sulla vicina Isola di Gavi; quest’ultima è separata da Ponza da un braccio di mare di appena 120 metri. La vegetazione è tipicamente mediterranea, con prevalenza di agavi, fichi d’India e ginestre. Cena libera e  pernottamento in hotel.

2°giorno 20    Giugno Ponza Festa San Silverio

Prima colazione in hotel. Dopo la prima colazione si può assistere alla celebrazione in onore di San Silverio, al termine della quale tra il suono delle campane la statua del santo, adagiata su un tappeto di garofani rossi, esce dalla chiesa e sfila per le vie del paese.

La Festa di SAN SILVERIO - Ass. Cala Felci

Un lunghissimo corteo che ha raccoglie, l’intera isola, anziani, famiglie e bambini. E anche chi non ha partecipa direttamente segue la processione dai balconi delle case, tra migliaia di turisti incantati. Davanti i bambini, poi le ragazze più giovani e le donne che intonano i canti religiosi, infine le autorità militari e quelle religiose. Il corteo raggiuge il mare dove, davanti al molo ci sono già in attesa centinaia di barche pronte a seguire quella più grande sulla quale è stato caricato il Santo.

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La suggestiva processione di barche, si conclude con una preghiera e con il lancio in acqua di una corona di garofani rossi, con le imbarcazioni strette intorno a quella principale. “Come ogni anno si celebra in questa splendida isola una festa bellissima. L’ultimo atto delle celebrazioni è di nuovo davanti alla chiesa, per la tradizionale spartizione dei garofani. Poi ognuno torna a casa con un fiore in mano e si prepara ai festeggiamenti della sera, con il concerto al porto e lo spettacolo dei fuochi in acqua. Tempo libero per attività individuali, shopping, escursioni facoltative gite al mare,spiagge relax ecc.ecc. Cena  in ristorante esclusivo trasferimento incluso .

Tempo libero per assistere ai festeggiamenti in onore del Santo Silverio.Fuochi d’artificio unici.

PONZA festa San Silverio | I Viaggi di Giorgio

 

3° giorno 21    Giugno Sabato Gita in barca Ponza e Palmarola-Roma

Prima colazione  in hotel.Sistemati i bagagli in hotel,ci ritroveremo al porto per imbarco escursione privata in barca.

Gita in barca dell’isola con spaghettata a bordo. Con le sue spiagge frastagliate e per lo più rocciose, composte da caolino e tufi, a dimostrazione (insieme con i numerosi crateri vulcanici spenti ma tutt’oggi riconoscibili) dell’origine vulcanica dell’isola.

Isole di Ponza e Palmarola - VisitGaeta.it

La presenza di grotte sottomarine e di scogliere richiamano ogni anno migliaia di appassionati subacquei, oltre ovviamente a bagnanti, che prediligono la celebre spiaggia di Chiaia di Luna, circondata da un’alta scogliera a picco sul mare. Famosi sono anche la Scogliera e i Faraglioni di Lucia Rosa, che prendono il nome dalla protagonista di una tragedia realmente accaduta nel XIX secolo. Lucia Rosa era una giovane donna di diciannove anni, innamorata di un misero contadino ma impedita a sposarlo per l’opposizione della famiglia: la ragazza, in preda alla disperazione, si suicidò gettandosi dall’alta scogliera, che venne ribattezzata in suo nome dagli abitanti del posto.

Tre giorni sull'Isola di Ponza: cosa vedere - La geografia del mio cammino

La forma dell’isola è stretta e allungata, e si estende dal Faraglione La Guardia, a sud, alla Punta dell’Incenso, a nord-est, che dà sulla vicina Isola di Gavi; quest’ultima è separata da Ponza da un braccio di mare di appena 120 metri. La vegetazione è tipicamente mediterranea, con prevalenza di agavi, fichi d’India e ginestre.

Escursioni in barca a Ponza e Palmarola

Al termine della giornata rientro al porto e poi in hotel  e avrete a disposizione una camera per un day use(una doccia una rinfrescata ecc).

Trasferimento dei bagagli al porto per imbarco diretto a -Formia dove  i bagagli saranno trasferiti in stazione,per prendere il treno diretto a Termini o altre città o aereoporti.

Arrivo e fine dei servizi.

Isola di Ponza - VisitGaeta.it

 

La quota comprende:

  • Servizi privato dalla Stazione di Formia al porto e viceversa dei bagagli (1 a persona) ;
  • Biglietto traghetto per Ponza e ritorno 1 bagaglio a persona.
  • Tre pernottamenti in hotel Torre dei Borboni in camera (no vista mare)e prima colazione.
  • 1 cena degustazione in ristorante esclusivo dei Viaggi di Giorgio.
  • Escursione visita Isola Ponza e Palmarola  spaghettata inclusa.
  • Assicurazione medico e bagaglio.
  • Assicurazione ANNULLAMENTO AL VIAGGIO E COVID 19
  • Iva.

La quota non comprende:

  • Spese di carattere personale.
  • Tutto quanto non specificato nella quota comprende.
  • Bevande ai pasti.
  • Costo biglietto del treno Roma Formia Roma da euro 20 ,00 andata e ritorno in seconda classe. NB TARIFFA SOGGETTA A RICONFERMA SINO ALLA PRENOTAZIONE EFFETTIVA PRIMA SI PRENOTA E SI RISPARMIA



I RITI TRADIZIONALI DELLA PASQUA IN SARDEGNA

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 I RITI TRADIZIONALI DELLA PASQUA IN SARDEGNA 

In Sardegna, la festa tradizionale della Pasqua, Sa Pasca Manna, è un evento religioso particolarmente sentito e si articola in una serie di riti, processioni e momenti corali che, facendo rivivere i momenti più significativi della Passione di Cristo, coinvolgono profondamente fedeli e turisti per le forti emozioni che riescono a suscitare.
Canti solenni, pianto e dolore appassionano fedeli e turisti per le forti emozioni che riescono a suscitare. È grazie alla sua celebrazione che si mantiene viva una tradizione secolare. L’origine e la tradizione di alcuni riti fatti durante la settimana Santa, risale al Seicento. Alcune componenti sono però più antiche: ad esempio l’uso di esporre nelle chiese Is Nenniris, i piatti riempiti di bambagia in cui il Mercoledì delle Ceneri sono stati seminati chicchi di grano o legumi, poi lasciati crescere al buio. La loro origine è legata al mito fenicio di Adone, che celebrava la morte e la rinascita della vegetazione. Anche l’usanza de Is Allichirongius de Pasca, ossia le pulizie generali della casa effettuate nei giorni precedenti alla Pasqua, costituiscono  l’eredità di antichi riti di purificazione. Alcune tradizioni raccontano che durante la Settimana Santa, la gente del popolo praticava Is Ascurtus: risalendo la collina del Buon Cammino, prestava ascolto alle frasi pronunciate dai passanti, le univa e dal senso ottenuto traeva previsioni per il futuro. Come tradizione, è usanza fra le donne sospendere il lavoro di filatura, perché tirare un filo di lana era come strappare i capelli a Cristo. Per lo stesso motivo, veniva persino sconsigliato di lavarsi i capelli.
Tra i momenti più intensi della vita religiosa c’è la Settimana Santa che, mantenendo viva la tradizione e rivelando l’influenza spagnola, si svolge nei quartieri storici e nelle antiche chiese della città.

 

1° giorno: ROMA – CAGLIARI – SANT’ ANTIOCO

SONO PREVISTI VOLI DIRETTI A CAGLIARI DA TUTTA ITALIA

Al mattino ritrovo dei partecipanti  in aereoporto e imbarco con il volo per Cagliari. Dopo l’incontro con  la guida che resterà  con voi per tutta la durata del tour, partenza in direzione di Sant’ Antioco.

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E’ la maggiore delle isole sarde e con i suoi 109 km² è la quarta d’Italia per estensione dopo la Sicilia, la stessa Sardegna e l’Isola d’Elba. Dista da Cagliari 84 km circa ed è collegata all’isola madre grazie a un istmo artificiale. Il territorio dell’isola è ripartito tra il comune di Sant’Antioco, il più popoloso (che sorge sulle rovine dell’antica città fenicio-punica e poi romana di Sulky-Sulci) e quello di Calasetta, secondo centro abitato, per numero di abitanti, dell’isola, di fondazione assai più recente (sec. XVIII).

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Visita panoramica della cittadina. Pranzo allietato dalle melodie delle Launeddas, antichi strumenti a fiato.

Visita alla Basilica di Sant’Antioco martire e alle Catacombe paleocristiane; visita al museo etnografico (per vedere in particolare la lavorazione del bisso marino) e al villaggio ipogeo (antiche tombe puniche riutilizzate come abitazioni fino all’età contemporanea). Al termine trasferimento  in hotel cena e pernottamento.

Villaggio Ipogeo | Welcome To Sant'Antioco

2° giorno: SANTU LUSSURGIU

 

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Prima colazione in hotel. Visita alla Chiesa di San Leonardo di Sette Fontane (Siete Fuentes).

La Chiesa di San Leonardo sorge in una zona ricca di boschi alle pendici del Montiferru, nell’area chiamata “delle Sette Fontane” dallo spagnolo “siete fuentes” per via delle sette sorgenti nella zona. Il sito è una frequentata meta di turismo domenicale, per via dell’abbondanza d’acqua e dell’aria fresca e salubre anche nella stagione estiva.

Visita al bosco, alle fonti di acqua minerale, al borgo e chiesa medievale appartenuti ai Cavalieri crociati di San Giovanni di Gerusalemme detti di Malta. Pranzo, allietato dalle melodie delle Launeddas (strumento a fiato tipico).

Visita al Museo della tecnologia contadina. Il museo si svolge lungo undici sale nel Centro di Cultura Popolare, e conserva oltre 2000 reperti, provenienti dalle famiglie di Santu Lussurgiu. Raccoglie una documentazione sui pastori e i carbonai, sulle attività artigianali locali, sul ciclo dell’ulivo e la produzione del formaggio. Inoltre, attrezzi agricoli, arnesi per la filatura e la tessitura, strumenti per la vinificazione, costumi, mezzi di trasporto agricoli, macchine idrauliche, recipienti e attrezzi. Vi sono anche resti archeologici prenuragici, nuragici, punici e romani.

Oristano Turismo | Museo della tecnologia contadina Santu Lussurgiu

Nel pomeriggio si potrà assistere alla processione delle quattro confraternite (del Rosario, di Santa Croce, del Carmine e dell’Addolorata) e nelle chiese di Santa Maria degli Angeli e San Pietro alla rievocazione dell’antica cerimonia de S’ISCRAVAMENTU (Lo Schiodamento e la Deposizione), mentre il coro su Cuncordu e su Rosariu intona i versi del Miserere.

Foto S'Iscravamentu Mamoiada ⋆ Barbaricina

“All’imbrunire inizia la cerimonia di S’Iscravamentu. Arrivano per primi i confratelli delle Anime (recitando il Miserere, che viene anche cantato dal cuncordu sia all’uscita dall’Oratorio, che in chiesa prima della celebrazione; questo si ripete per ogni Confraternita), vestiti a lutto, con l’effigie della Maddalena e con i ceri. Arriva poi la Confraternita del Rosario, con l’effigie della Madonna Addolorata e due bambini vestiti da angioletti. Per ultima la Confraternita di S. Croce (che si sistema sull’altare in quanto svolge in prima persona il rito della deposizione), con la lettiga (sa lettèra) e due confratelli vestiti da giudei che impersonano Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo (si dice che un tempo fossero i nobili ad avere l’onore di deporre Gesù dalla croce). Durante S’Iscravamentu gli angioletti sono fatti sedere su un tavolo ai piedi della croce; dopo che i confratelli (in uno dei momenti di maggior suggestione, che prevede tre colpi di martello sulla croce nel silenzio totale della chiesa) estraggono ciascun chiodo, lo baciano e lo mostrano ai fedeli, poi un angioletto viene sollevato per fare in modo che il chiodo possa essere depositato nel piatto (s’affuente) che tiene in mano; i chiodi si portano ai piedi dell’Addolorata, mentre la corona di spine viene posata sul suo capo. Dopo la deposizione, Gesù è mostrato ai fedeli e messo nella lettiga, ornata da piccole luci e da fresie bianche, mentre un cuncordu intona lo Stabat Mater. All’uscita dalla chiesa per la fiaccolata si canta invece S’Ottava Trista.”

Settimana Santa 2018 - S'Iscravamentu - S'Incontru - YouTube

Cena in hotel. Successivamente si potra’ assistere alla Veglia del Venerdì Santo nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli dove il Cristo Morto e la Madonna restano esposti tutta la notte per l’adorazione dei fedeli e nella sacrestia tutti i cantori del paese intonano brani del repertorio tradizionale del paese. Al termine rientro in hotel e pernottamento.

3° giorno: SANTA GIUSTA – THARROS – CABRAS

Prima colazione in hotel e trasferimento a Santa Giusta. Visita alla omonima Cattedrale romanica, la più antica della Sardegna. La Basilica di Santa Giusta fu edificata nella prima metà del XII secolo da maestranze locali aiutate da maestranze pisane che operarono nel cantiere del Duomo di Pisa. Quale data antecedente l’edificazione della Basilica è stata proposta il 1118 anno in cui papa Gelasio II consacrò la cattedrale di Pisa, mentre è da supporre che la costruzione dell’edificio santagiustese giunse a conclusione prima della metà del secolo, in quanto il 1144 è la data di sicura conclusione della chiesa di Santa Maria a Terralba, che insieme alla prima struttura della Cattedrale di Santa Maria di Oristano è coeva alla Cattedrale di Santa Giusta.

Chiesa di Santa Giusta - Tripadvisor

Pranzo a Oristano o a Cabras.

Cabras, visita all’area archeologica di Tharros, antica e importante città fondata dai Fenici e ampliata in seguito dai Punici, Romani e Bizantini. L’antico insediamento di Tharros sorge all’estremità Sud della penisola del Sinis. Si dispiega nel golfo di Oristano su una sorta di anfiteatro naturale delimitato a Nord dalla collina di Su Muru Mannu, a Ovest da quella della torre di San Giovanni e a Sud dall’istmo che collega quest’ultima al promontorio di Capo San Marco. Tharros fu fondata verso la fine dell’VIII secolo a.C. e venne abbandonata attorno all’anno 1050 d.C. per dare origine ad Aristiane, l’attuale Oristano.

Area archeologica di Tharros | Tracce di Sardegna

Cabras, visita alla chiesa paleocristiana e altomedievale di San Giovanni di Sinis, e finale con melodie di Launeddas (strumento a fiato tipico). ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO. Visita al Museo archeologico “Giovanni Marongiu” per ammirare in particolare le statue di guerrieri nuragici trovate nel sito Monti Prama, per conoscere il luogo dove è stato ritrovato il vitigno più antico del Mediterraneo occidentale e ammirare il carico di un relitto di nave di età romana. Questi guerrieri non hanno nulla da invidiare come importanza ai famosi guerrieri dell’esercito di terracotta della Cina a Xi An,anzi sono più “vecchi” di circa 300 anni.Peccato che in Italia se ne parli ancora poco.In serata arrivo in hotel. Cena e pernottamento.

Emersi in Sardegna i resti di due nuovi Giganti di Mont'e Prama

4° giorno: CAGLIARI -ROMA – BUONA PASQUA

 

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Da Oliena la liturgia della Pasqua La messa solenne seguita da Videolina - L'Unione Sarda.it

Dopo la prima colazione, trasferimento nel cuore della Barbagia esattamente ad Oliena per assistere a assistere alla rievocazione dell’antica cerimonia de S’INCONTRU (l’incontro tra Gesù Risorto e Maria), a cura della confraternite locali. Trasferimento ad Orgosolo per ammirarne i murales famosi in tutto il mondo e pranzo pasquale insieme ai pastori, dove se sarete fortunati potrete assistere alla loro esibizione nei famosi canti a “tenores”.

Orgosolo: Città Dei Murales | Gabbiano Azzurro Hotel & Suites, Sardegna, Golfo Aranci

Proseguimento per l’aeroporto di Elmas e imbarco sul volo di rientro a Roma o altre città.  Arrivo e fine dei servizi.

 

LA QUOTA COMPRENDE:

  • Voli di linea in classe economica franchigia bagaglio 20 kg più bagaglio a mano del peso e misure previsite.
  • Servizio Guida e Accompagnatore Turistico al seguito del gruppo dall’arrivo sino al giorno di partenza, esperto dell’isola e delle sue tradizioni.
  • Sistemazione in hotel 4**** – 3 notti in trattamento di mezza pensione.
  • 4 pranzi tipici di cui 2 di eccellenze sarde in autentici luoghi (bevande incluse in 2 pranzi, acqua e vino e grappe).
  • Bus per la durata del tour.
  • Suonatore di Launeddas.
  • Assicurazione medica e bagaglio e ANNULLAMENTO AL VIAGGIO

LA QUOTA NON COMPRENDE:

  • Tasse aereoportuali soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei pari a euro ……
  • Bevande ai pasti (tranne in 2 pranzi che sono incluse)
  • Biglietti ingresso ai siti e monumenti da pagare in loco.
  • Mance

Peculiarità del programma:

scelta dei luoghi da visitare ;”guida” sempre con il gruppo dal momento arrivo a Cagliari sino a ultimo momento, (per spendere meno possiamo prendere guide locali come fanno altre agenzie ..ma Stefano farà la differenza…); alcuni pasti in agriturismo VERI (in Sardegna ve ne sono molti che non sono autentici per turisti; pranzo con pastori AUTENTICI. Far trovare il gruppo durante alcune manifestazioni religiose al posto giusto al momento giusto.

I miei contatti con queste persone risalgono a oltre 30 anni di frequentazione con l’isola, consolidati da tempo ormai, quindi sarà un valore aggiunto per il gruppo provare emozioni vere e non per turisti. Assicurazione contro annullamento al viaggio inclusa nel prezzo.

 




CARNEVALE dei figli di Bocco

carnevale-bocco

“I Figli di Re Bocco”, un carnevale a Castiglion Fibocchi dallo stile unico nella Provincia di Arezzo. Duecento maschere, con costumi dei più vari, fantasiosi e variopinti, s’incastonano come tante pietre preziose dai molteplici colori nelle stradine, vicoli e piazzette dell’antico borgo di Castiglion Fibocchi, in un Valdarno ancora alle porte di Arezzo, lungo la Via Setteponti, la strada che ricalca l’importante e antica direttrice romana Cassia Vetus.
Con il 2023 il Carnevale dei Figli di Bocco a Castiglion Fibocchi compie 27 anni di vita. Una storia che non ha conosciuto flessioni, sempre in crescendo, con costumi sempre più ricchi e fantasiosi.
Due giorni all’insegna del divertimento ma anche dell’arte, della storia, della cultura.


1° giorno – Sabato: Roma – Arezzo

 

il borro toscana

Partenza  in luogo e orario  da concordare  in direzione della Toscana Passando per la città di Monte San Savino e ammirare Il magnifico Castello di Gargonza, splendida testimonianza di borgo agricolo fortificato toscano, con la sua torre, i considerevoli resti delle sue mura e di una porta duecentesca, la sua Chiesa romanica del XIII° secolo con campanile a vela e bifora, le sue abitazioni affacciate sui suoi stretti vicoli è situato su un’altura dominante la Val di Chiana. Oggi è una delle opere fortificate ‘non-colte’ meglio conservate del territorio aretino. Già nell’orbita di Arezzo come feudo dei Conti Ubertini, a causa della sua importanza strategica per la sua posizione fra la Val di Chiana e il senese, il castello fu nel medioevo oggetto di dispute fra guelfi e Ghibellini, come del resto quasi tutti i fortilizi della zona. Nella sua lunga storia l’evento più importante è forse quello della presenza di Dante Alighieri, guelfo bianco, a Gargonza nel 1304, il quale partecipò alla riunione fra i Ghibellini fuoriusciti da Firenze e gli aretini.

monte

Si prosegue per la visita guidata a  Il Borro, caratteristico “borgo” medioevale, già residenza dei Savoia. Lungo la strada che collega San Giustino Valdarno a Laterina, circondato da un verde e ben tenuto contesto agricolo, si trova Il Borro, piccolo e antico gioiello architettonico di età medievale (si trova citato già in un documento del 1039).
Facile è capire l’etimologia del suo nome. Borro è il termine usato per definire un fosso o torrente che con i millenni si sono scavati un letto profondo. Borro sta anche per burrone. Entrambe queste definizioni si addicono perfettamente a Il Borro: questo nostro piccolo borgo toscano è posto infatti su uno sperone roccioso semi circondato da un profondo fossato scavato nei millenni dall’omonimo torrente.
Visitare Il Borro significa immergersi in un luogo fuori dal tempo. Innanzitutto le auto ci rimangono lontane e già questo da quella sensazione di trovarci “fuori dal mondo”. Un paesino che non conosce l’asfalto, solo strade lastricate. L’antico ponte che ci permette di attraversare “il borro” e farci accedere al paese ci immette nell’unica e stretta stradina di accesso al luogo. A sinistra di questa i vecchi edifici, a destra il profondo borro. Il Borro deve la sua notorietà a vari aspetti. Innanzitutto alla sua architettura e alla conformazione della zona in cui il borgo si trova. Poi alle importanti famiglie a cui nella sua storia è appartenuto e appartiene. Da citare le ultime due: i Savoia (il luogo è stato residenza del Duca Amedeo d’Aosta) e, dal 1993, la famiglia Ferragamo, noti imprenditori dell’alta moda. Il Borro, dal momento che è divenuto proprietà Ferragamo, è stato oggetto di un profondo, ma “invisibile” restauro. E’ divenuto sede di vari eventi e manifestazioni. Questo ha portato ad aumentare il numero dei visitatori di questo borgo fiabesco.

gioconda_1
Passando per il Ponte Buriano che fu costruito all’incirca verso la seconda metà del 1200. il Ponte Buriano è il paesaggio della Gioconda, della enigmatica Monnalisa di Lonardo. Dietro il suo volto sorridente si intravede il ponte a schiena d’asino identificato da alcuni studiosi e ancor più in lontananza ecco apparire i calanchi del Valdarno, pinnacoli di argilla erosa detti “Balze”. E’ una prova che Leonardo aveva bene in mente la geografia di questi luoghi.

Pranzo libero in corso di escursione.
Arrivo ad Arezzo cena con menù della tradizione Toscana e il pernottamento. .

2° giorno Domenica: Arezzo – Castiglion Fibocchi

 

“Carnevale Figli di Bocco”

 

arezzo

Prima colazione e Visita guidata di Arezzo: Piazza Grande, la piazza più bella di Arezzo, si apre nel cuore della città medioevale, la piazza è un alternarsi di costruzioni di varie epoche che le danno un aspetto suggestivo e scenografico. Ha una caratteristica forma trapezoidale, con una superficie fortemente inclinata, la piazza era l’antica Platea Communis, sorta attorno al 1200 e poi modificata nel corso del XVI secolo, quando la piazza fu ridotta alle dimensioni attuali con la realizzazione, del loggiato vasariano. La piazza fu, nell’età comunale, luogo di scambi mercantili tra la città e la campagna, e poi, in epoca medicea, divenne il centro degli uffici civili. Il Duomo di Arezzo, per il suo slanciato stile gotico, per il suo alto campanile, per il punto dove è collocato (praticamente all’apice del colle dove si trova la parte antica della città toscana) è il primo edificio che colpisce l’attenzione di che arriva ad Arezzo da qualunque direzione. In età feudale il duomo di Arezzo, che rappresentava la residenza dei vescovi feudatari, si trovava sul Colle del Pionta, fuori dalle mura cittadine. In questa chiesa erano conservate le spoglie di San Donato (martire del IV secolo), per questo l’edificio era dedicato a questo Santo. la Chiesa di San Francesco (che ospita gli affreschi di Piero della Francesca).

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La Pieve di Santa Maria questa interessante struttura in stile romanico si trova proseguendo da San Francesco lungo il corso. La bellissima facciata ad archi risalta subito agli occhi e ricorda, nonostante il suo stile elaborato e severo, lo stile pisano e toscano in generale della zona occidentale. Fatto particolare è la posizione dove sorge questa chiesa, in una strada stretta e angusta anzi che in una grande piazza o nella piazza principale della città, la Piazza Grande, San Domenico e Santa Maria delle Grazie, in epoca etrusca nel luogo dove sorge ora la chiesa, si tenevano riti di fertilità accanto a una sorgente che sgorgava nel mezzo della foresta che ricopriva la zona. In seguito al volere di San Bernardino, venne fatta chiudere la fonte e purificato il luogo dalle sue origini pagane. Venne così fatta costruire la chiesa nella quale si entra da un grazioso portico edificato da Benedetto da Milano intorno al 1470. Santa Maria delle Grazie è la chiesa più suggestiva di Arezzo, il suo interno è costituito sostanzialmente da una stanza che custodisce una pala d’altare realizzata da Parri Spinello e il meraviglioso altare in marmo e terracotta attribuito ad Andrea della Robbia.
Pranzo e partenza per Castiglion Fibocchi per assistere al Carnevale per assistere al Carnevale. Bocco, da cui l’attuale nome del paese Fibocchi, era il soprannome di Ottaviano Pazzi, signore del paese in epoca medievale. La tradizione racconta che negli anni di Bocco, durante i giorni di carnevale, la popolazione per onorare il suo signore si ritrovasse nelle strade e piazze del borgo per momenti di festa e danza. Da qui l’ambiziosa idea degli instancabili promotori e organizzatori di questo carnevale di riproporre dopo centinaia di anni questi momenti attraverso l’elegante carnevale “I Figli di Bocco” che per il suo stile si potrebbe definire “un piccolo Carnevale di Venezia in terra di Arezzo”. Per vederlo ogni anno confluiscono a Castiglion Fibocchi migliaia di persone. Un plauso e un grazie va a quelle persone che con costanza e dedizione hanno portato avanti negli anni, migliorandola costantemente, questa stupenda manifestazione. Un momento di elegante folklore che ha portato lustro non solo a Castiglion Fibocchi, ma anche alla terra di Arezzo.
I figuranti e relative maschere del Carnevale I Figli di Bocco da qualche anno non si esibiscono solo tra le mura dell’antico borgo valdarnese. Questi “Figli di Bocco“, per la bellezza e l’originalità delle loro maschere sono chiamati a esibirsi in molte città e luoghi vicini, ma anche non, al piccolo borgo valdarnese.

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Carnevale dei Figli di Bocco a Castiglion Fibocchi - Cosa vedere e Visitare ad Arezzo e Provincia: Musei e itinerari

In serata partenza per il viaggio di rientro. Fine dei servizi.