CAVALIERI TEMPLARI IN BASILICATA

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Una pagina di particolare interesse storico è quella della presenza dell’Ordine del Tempio nell’Italia meridionale, e in particolare in Basilicata.
Venerdì 4 aprile 2014-Roma -Lagopesole

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da confermare e partenza in bus privato. Soste tecniche lungo il percorso in autostrada. Arrivo a Castel Lagopesole  dove sorge il Castello Rosso costruito secondo il modello del Krak dei Cavalieri (Siria-Terra Santa) che padroneggia sulla valle dove vi era un lago poi prosciugatosi. Il monumento ricorda il castello rosso dei romanzi del Graal situato di fronte una rupe bianca, colore che richiama subito alla mente la “terra bianca” lucana. Il Castello è stato la residenza estiva di Federico II, unica sua abitazione ad avere all’interno una cappella. È considerato luogo federiciano per eccellenza, in posizione suggestiva e in un territorio di grande importanza strategica sin dall’alto medioevo in cui sorge un castello-residenza (1242 al 1250), attribuito a Federico II. Eretto su precedente struttura fortificata normanna solo con Federico assunse le proporzioni e la configurazione attuale. Nel castello si distinguono due complessi, uno residenziale e l’altro di carattere militare; si articola su una forma rettangolare allungata, funzionale al terreno che offre una scarsa superficie ed una forte pendenza su ogni lato. Il paramento murario esterno è massiccio, compatto della superficie bugnata, interrotto soltanto dall’ingresso sul versante occidentale e protetto da due avancorpi simmetrici. All’interno, gli spazi sono scanditi da due cortili; gli ambienti residenziali si raccolgono su due livelli e su tre lati intorno a quello maggiore, nella zona settentrionale dell’edificio.Arrivo e sistemazione Tourist Hotel – Potenza. Situato nel centro storico, raffinato e rilassante, coniuga una calda accoglienza alla più moderna tecnologia. A pochi passi da via Pretoria, il simbolo della città ed anche la via più antica che attraversa longitudinalmente tutto il nucleo storico. Cuore della città e ritrovo della popolazione e dei turisti sia per la presenza di centri d’arte e archeologici di grande interesse sia per le attività commerciali. Cena in hotel.

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Sabato 5 aprile 2014

BanziAbbazia benedettina, dove passò Papa Urbano II, il papa delle crociate, che venne nel 1089, ufficialmente per consacrare la Chiesa di Santa Maria annessa all’omonima grande Abbazia Benedettina, ma molto probabilmente per tessere accordi con i principi normanni Ruggiero e Boemondo, eredi del Guiscardo. Vi venne con una moltitudine di vescovi e arcivescovi, 32 per l’esattezza, invitato da Ursone, Abate dell’epoca. Si narra che lo stesso Papa avesse trascorso alcuni anni, da novizio, nell’Abbazia bantina.

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Acerenza – Cattedrale,  dedicata al Santo Martire Canio, la più grande chiesa del territorio capace di ospitare 1200 fedeli, sembra nascondere un segreto nella sua cripta restaurata nel 1524 dal Conte Ferrillo Balsa, membro dell’Ordine. Gli elementi di interesse di questa maestosa chiesa, sede arcivescovile dal 1059, anno in cui il Concilio di Melfi sancì l’alleanza tra Papato e Normanni del Meridione, sono tanti: l’assenza di croce e la presenza, al suo posto, del busto di Giuliano l’Apostata, persecutore dei cristiani; la finestrella barricata nella cripta da circa 500 anni circondata da simboli pagani; la facciata cosparsa di croci templari e con le sculture di due scimmie in fase di accoppiamento con due donne, simbolo del peccato lasciato fuori dalla chiesa;…Pranzo  tipico ad Acerenza.

Vaglio di BasilicataSerra del Vaglio,  nota anche come Serra San Bernardo, il santo che ha dato la “regola” ai Templari. La zona custodisce, nel santuario mariano, i resti delle dea Mefitis, intermediaria tra la vita e la morte, dea delle acque con accesso alle proprietà magiche della fonte dell’eterna giovinezza.                        Basta uno sguardo a Castelmezzano per comprendere il perché sia stato scelto tra i trentasette borghi più belli d’Italia, dato che è impossibile non restare affascinati dalla splendida ed eterea bellezza di questo luogo, che pare un diadema della corona della regina Terra, abbarbicato tra le alte guglie delle Dolomiti Lucane. Castelmezzano nasce nel X secolo, quando i cittadini di Mandoro (Mondo d’Oro) fuggirono e cercano riparo tra le vette delle montagne degli arabi che stavano invadendo la zona. Qui trovarono salvezza, sia per la zona ricca d’acqua sia perché le ripide rocce permettevano di difendersi dagli invasori facendo rotolare enormi massi.                                                                                                                                                                                                         Boemondo d’Altavilla, principe d’Antiocchia e primo normanno arrivato in zona scelse per questa località uno stemma che raffigura due cavalieri castelmezzanesi partiti volontari per la Crociata indetta da Urbano II, sotto la guida di Boemonte, Principe di Taranto. Gli elementi maggiormente suggestivi sono custoditi nella Chiesa Madre di S. Maria dove, alcuni anni fa, durante i lavori di ristrutturazione, sono stati scoperti una porta segreta e un architrave triangolare che crea una croce templare a otto punte iscritta nella roccia: all’interno di un cerchio circoscrive un altro cerchio e, sull’icona della Madonna con il bambino detta dell’Olmo, una data A.I.D. 1117 e una frase che fa da cornice al dipinto “Hic habtta boam elegie a stlia mtna – salmo 131” (qui abiterò perché l’ho scelto, o stella mattutina). E’ una esplicita venerazione della Stella Mattutina tanto cara ai Templari, tramandata di maestro in maestro e che si pronuncia quando si entra in una nuova casa.

DSC_0052Pietragalla-Palmenti-Ritaglia-EmailPassaggio  per Pietragalla per ammirare i curiosi palmenti . Cena in hotel

 Domenica 6 aprile 2014

Forenza

Fiorenza Luogo in cui, secondo alcuni storici e studiosi nacque Ugo dei Pagani tra i fondatori dei Templari.

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Venosa Abbazia della SS. Trinità e l’Incompiuta,  una delle più potenti Abbazie del Sud, nata nel V sec. su un tempio romano, ampliata più volte anche grazie a una donazione del padre di Ugo dei Pagani (1078) e luogo prediletto da Roberto di Guiscardo che vi portò la croce di Costantino nel 1081 mai ritrovata. Nel XII sec. ha inizio il progetto di realizzazione della chiesa nuova voluta dai Benedettini per ampliare lo spazio destinato al culto. I lavori furono però interrotti dopo qualche decennio quando i monaci abbandonarono il convento. Dell’opera rimangono oggi solo le mura esterne e all’interno, sul lato destro, cinque colonne di cui quattro complete di capitello corinzio. Si può tuttavia intuire in maniera chiara l’assetto della chiesa: pianta a croce latina, tre navate, transetto, abside, coro con deambulatorio e cappelle radiali. La continuità tra la chiesa vecchia perfettamente finita e l’Incompiuta crea un suggestivo passaggio dal piano fisico al metafisico, dal finito all’infinito. L’Incompiuta, con la sua struttura appena accennata e mai terminata, suggerisce un’iconografia non ben definita, qualcosa che è presente qui tra noi, ma che tuttavia intangibile sfugge al limitato potere delle menti umane. Ne divenne Priore Berengario, altro monaco di Cluny, compagno di Arnaldo costruttore nel 1080 della Cattedrale di Acerenza.                                                                                                                                                                         Pranzo in  Agriturismo  con prodotti dell’azienda.Partenza per Perugia e fine dei servizi.

 




CARNEVALE IN SARDEGNA…EMOZIONE UNICA

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I Giganti di Mont’e Prama sono i misteriosi ambasciatori dell’isola, testimoni di una terra antica dove mito e natura offrono un’esperienza di vita unica al mondo.

La tradizione del CARNEVALE in Sardegna in episodi differenti; lo spirito “pagano” che ancora vive negli antichi riti carnevaleschi, espressione vivente di millenarie tradizioni di festa agro-pastorale. Balli mascherati, sfilate, scherzi e giochi percorrendo i posti più belli di un’isola che sa anche divertire. Ovviamente come per tutti i Carnevali dei Viaggi di Giorgio, sono previste delle visite all’arte, all’archeologia, alla natura e alla gastronomia.

Un viaggio nel cuore della Sardegna alla scoperta delle ricchezze del suo territorio, delle antiche origini tra l’espressione fiera della gente del posto. Un percorso tra siti archeologici millenari, testimoni di un’antica civiltà laboriosa e sapiente. Alla scoperta di antiche tradizioni che vi mostreranno incantevoli scenari di vita e storia di un popolo arcaico.

Una vacanza in Sardegna è un tuffo nella storia del mediterraneo.

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PARTENZE DA TUTTA ITALIASONO PREVISTI VOLI DA TUTTA ITALIA IN TARIFFA CONFIDENZIALE

1° giorno – Sabato: ROMA- (o altre città) – CAGLIARI

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e imbarco per il volo per Cagliari. Incontro con la guida e trasferimento nel centro di Cagliari per la visita guidata.
VISITA AL QUARTIERE STORICO DI CASTELLO

Castello, il quartiere storico più antico di Cagliari, compie 800 anni | Cagliari - Vistanet

Si inizia ammirando dall’esterno alcuni palazzi e con la Torre di San Pancrazio, il Palazzo Regio, il Palazzo di città,  la Cattedrale Santa Maria di Castello (visita esterna ed interna – no ticket), il Bastione Saint Remy Palazzo Boyl, la torre dell’Aquila, vista panoramica 360°, la Torre dell’Elefante, il Bastione Santa Croce: chiesa di S. Croce e l’antico Ghetto degli ebrei.

Pausa per il pranzo libero.

Nostra Signora di Bonaria | SardegnaTurismo - Sito ufficiale del turismo della Regione Sardegna

A seguire visita al cimitero monumentale di Bonaria a Cagliari. Situato nell’omonimo quartiere, il camposanto rimanda all’epoca della grave epidemia di colera che colpì la città nel 1816. Dei 12.000 abitanti di allora, in quattro mesi ne morirono oltre 500. Poiché le esigenze igienico-sanitarie imponevano che i defunti fossero tenuti lontano da luoghi frequentati, vennero adottate le norme emanate da Napoleone Bonaparte nel suo editto di Saint-Cloud (1804), dove viene specificato che le salme avrebbero dovuto essere sepolte fuori dalle mura cittadine. Il luogo adatto per ospitare il nuovo camposanto fu individuato alle appendici del colle di Bonaria. Ad oggi il cimitero può essere considerato un museo a cielo aperto ed offre opere di notevole importanza. Nel marzo 2011 il Ministero dei beni e delle attività culturali lo ha nominato “cimitero monumentale”.

Trasferimento in hotel a Nuoro  per la cena e pernottamento.

2° giorno – Domenica: UNA GIORNATA IN BARBAGIA

Dopo la prima colazione in hotel, visita guidata al Museo Archeologico di Nuoro. Trasferimento a Mamoiada. Visita guidata al Museo delle Maschere Mediterranee. Al termine trasferimento presso un ristorante o cantina del posto per un “brunch” degustazione. Tempo libero per assistere alla vestizione e sfilate dei Mamuthones.
Mamutones_Mamoiada-01La sfilata dei Mamuthones è uno dei carnevali tra i più caratteristici del Mediterraneo. Inizio della festa ore 15:00 circa: balli in piazza ed offerta dei dolci tipici locali; i Mamuthones, sono personaggi ricoperti da pelli grezze di pecora, con maschere di legno, che indossano pesanti campane che risuonano al loro avanzare. La preparazione della mascherata, crea un fervore operoso, un’atmosfera agitata e fremente che si propaga in tutta la comunità. Quella dei Mamuthones, è una cerimonia solenne, ordinata come una processione, che è allo stesso tempo una danza. I Mamuthones si muovono su due file parallele, fiancheggiati dagli Issohadores, molto lentamente,curvi sotto il peso dei campanacci e ad intervalli uguali dando tutti un colpo di spalla per scuotere e far suonare tutta la sonagliera.

Mamuthones e Issohadores: "Arivederci a presto" | Ogliastra - Vistanet

A chiudere le sfilate sarà la singolare processione della maschera di “Juvanne Martis Sero”, Re del Carnevale.

Juvanne Martis Sero ⋆ Barbaricina

A fine serata vengono offerti fave con lardo e vino per tutti i partecipanti in piazza.

Al termine rientro  in hotel per la cena e pernottamento.

3° giorno Lunedi: NUORO- SANTULUSSURGIU- ORISTANO

Prima colazione in hotel e trasferimento per visite ESCLUSIVE DEI VIAGGI DI GIORGIO VOLUTAMENTE NON MENZIONATE.

Più tardi trasferimento ad Orgosolo per la visita ai famosi murales e a seguire pranzo con i pastori(quelli veri non quelli finti di agenzie varie…)

Un viaggio, una storia: la rivolta di Orgosolo. - Giulia Guidobaldi

Al termine di questa prima parte della mattinata,con un lauto e divertente pranzo(previste sorprese dei Viaggi di Giorgio)trasferimento  a Santulussurgiu .

Anche a Santulussurgiu si svolge un  CARNEVALE,la  corsa di cavalli “SU LUNISI DE SA PUDDA “: nella giornata del lunedì di carnevale i cavalieri si presentano lungo la strada principale di Santulussurgiu, una strada sterrata in terra battuta, situata nel centro storico del paese. Le case fanno da contorno alla discesa iniziale, il tratto pianeggiante, ed infine, la breve salita che termina nell’uscita del paese verso Bonarcado. Curve e strettoie segnano il percorso, dando alla corsa quella spettacolarità unica ed emozionante.

Sa Carrela 'e nanti, il carnevale a Santu Lussurgiu

Le numerose pariglie, composte da due cavalieri per volta, si presentano nel punto in cui avrà inizio la manifestazione munite di bastone di legno. Anticamente i cavalieri portavano con sé appesa alla sella, una o più galline “vive”. Gli amici che non partecipavano alla corsa, appendevano a testa in giù, a circa metà percorso, la sfortunata gallina. L’abilità consisteva nel decapitare con un colpo secco di bastone la povera gallinella. Negli anni, l’antica tradizione, ha lasciato posto al buon gusto e rispetto per gli animali, salvando il pennuto domestico, sostituendolo con una finta gallina di pezza. Al cenno della voce incitante dello speaker Ambrogio Casula – che da oltre vent’anni anima la manifestazione, autorizzando ogni volta l’inizio della corsa dopo che la pista è stata sgombrata dalle persone – i cavalieri partono abbracciati in una incredibile corsa sfrenata, e giunti a metà percorso cercano di buttare giù con il bastone la gallina appesa al filo posto trasversalmente lungo la strada.Se ne avrete voglia e il tempo lo consentirà,potrete assistere al finale della manifestazione prima di recarvi in hotel.

Trasferimento in hotel per la cena e pernottamento, in zona di Oristano.

4° giorno – Martedi:  – ORISTANO – Sartiglia

Il gioco della vita, la metafora della Sartiglia.
Prima colazione in hotel. Visita della città di Oristano. Pranzo libero da consumare nell’aerea box dove troverete numerosi luoghi per pranzare . Ore 13:00 circa, trasferimento in via Duomo per assistere alla Sartiglia, tradizionale gara equestre, dove i cavalieri, durante il galoppo, devono cercare di infilare lo spiedino nel foro di una stella appesa lungo la strada. Posti in tribuna.

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“Il cavaliere saluta il Componidore e parte al trotto all’estremo limite della lizza; scompare tra la folla che l’applaude. Poco dopo uno squillo e il rullio dei tamburi annunziano la sua partenza. Si ode lontano la folla urlante e la sonagliera, ecco appare, s’avvicina, il cavallo è lanciato a tutta carriera, con le froge dilatate: gli zoccoli sprizzano scintille sul nero selciato; il cavaliere trascina lo stame variopinto di centinaia di stelle filanti che gli hanno lanciato al volo dai marciapiedi assiepati di gente e dai balconi stipati; è superbo e bellissimo. S’avvicina all’anello; col braccio destro teso stringe la spada diritta e luccicante; mira, si sposta appena, s’approssima: un urlo prorompe da migliaia di petti,la stella d’argento,infilata, rotea intorno alla lama lampeggiante, imbroccata in pieno.

La Sartiglia di Oristano - Cosa devi sapere | bluAlghero-Sardinia

“La corsa sarà preceduta dalla sfilata dei costumi della Corte di Eleonora e di costumi tradizionali dei più importanti centri dell’ isola.

L'evento di Sa Sartiglia ad Oristano - Sardinia 4 Emotions

Cena e pernottamento in hotel .

 

 

La Sartiglia di Oristano. Un Carnevale d'antichissima tradizione

 

5° giorno – Mercoledì: Tharros – Cabras – Roma

Prima colazione in hotel  e trasferimento per la visita dell’ antica Tharros che sorgeva presso il capo San Marco e fu fondata dai Fenici.Al tempo della conquista romana era una delle città più ricche e floride del Mediterraneo occidentale.

Area archeologica di Tharros - Fidelity Viaggi

I suoi abitanti, con la fine del mondo antico e la decadenza dei traffici mediterranei, si spostarono gradualmente, a partire dal VI secolo, a Maristanis (mare e stagni), più nell’ entroterra. Nel 1070 la nuova città divenne capitale del Giudicato d’Arborea, il più potente tra i quattro giudicati sardi, retto da Eleonora de Arborea, a cui il centro è dedicato.

Sardegna Cultura - Luoghi della cultura - Aree archeologiche

La fama della donna si fonda sull’essere stata l’ultima regnante di origine sarda e per la promulgazione della Carta de Logu considerata uno dei primi esempi di costituzione al mondo e una grande opera di diritto, cherimase in vigore fino al 1827.

Il tour si concluderà con una visita STRAORDINARIA,di cui in Italia si parla pochissimo.

La necropoli di Mont’e Prama si trova alla base del colle omonimo, a una distanza di circa 2 Km dallo stagno di Cabras, lungo la strada che da San Salvatore conduce a Riola Sardo. La scoperta del sito avvenne casualmente nel marzo del 1974 ad opera di contadini che eseguivano lavori agricoli.

Con il secondo intervento, condotto tra il 1977 e il 1979 (scavo C. Tronchetti), vennero individuate altre trenta tombe allineate su un unico filare da sud a nord, più altre tre poste ad est delle precedenti; immediatamente a ridosso delle tombe fu riconosciuto un tratto di strada cerimoniale con lo stesso orientamento. Le sepolture, scavate nel terreno, sono del tipo a pozzetto subcilindrico, con un diametro da 60 a 70 cm e una profondità dai 70 agli 80; queste erano coperte da lastroni quadrangolari di arenaria gessosa di cm 100 x 100 x 14 di spessore. Gli individui sepolti, in posizione seduta o inginocchiata, appartengono ad entrambi i sessi e sono tutti in età adulta. Le tombe scavate con il secondo intervento erano del tutto prive di corredo, ad eccezione di una che ha restituito uno scaraboide egittizzante di incerta attribuzione.

Le 28 statue finora identificate, tutte frammentarie, rappresentano 16 pugilatori, 5 arcieri e 5 guerrieri. I pugilatori indossano un gonnellino e sono a torso nudo; proteggono la testa con uno scudo tenuto dalla mano sinistra posta alla sommità del capo, mentre la mano destra, protetta da un guanto, regge l’altro lato dello scudo. Gli arcieri, che indossano una corta tunica e una protezione sul petto, hanno un elmo a due corna sulla testa da cui spuntano lunghe trecce; il braccio sinistro, protetto da una guaina e da un guanto, tiene un arco. Il braccio destro ha avambraccio e mano protesi in avanti. Le gambe sono protette da schinieri. La presenza di frammenti non riconducibili alle iconografie descritte ha suggerito la possibilità che vi siano altre figure di guerriero tra cui quella connotata dalla presenza dello scudo. Quasi certamente il modello di riferimento furono i bronzetti figurati, dei quali le statue in pietra riprendono abbastanza fedelmente i personaggi e gli stilemi. Fra i 16 modelli di nuraghe individuati, 3 esemplari sono riferibili a monumenti complessi quadrilobati, 5 a polilobati, mentre 8 rappresentano torri singole. I betili, scolpiti nell’arenaria, sono del tipo cosiddetto “Oragiana”, cioè di forma troncoconica con incavi quadrangolari poco sotto il colmo. Allo stato attuale degli studi sulla civiltà nuragica, si ritiene che la necropoli di Mont’e Prama possa aver costituito lo spazio funerario riservato ad un gruppo familiare dominante nella società nuragica della Prima età del Ferro.

Nel Museo di Cabras, in particolare, è esposta una selezione di statue maschili, sei in totale (tre pugilatori, due arcieri e un guerriero), oltre che quattro modellini di nuraghe.
Grazie alle più moderne tecnologie, i visitatori del Museo possono percorrere un viaggio virtuale che consente di esplorare tutto il complesso scultoreo di Mont’e Prama. Ciò è stato reso possibile dal lavoro del “Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna” (CRS4), centro di ricerca istituito dalla Ragione Sardegna. L’équipe di Visual Computing del CRS4 ha infatti eseguito una scansione ad altissima risoluzione di tutte le statue e realizzato un prodotto multimediale innovativo, navigabile grazie ad un totem touch screen istallato nella sala espositiva principale, che consente al pubblico la visualizzazione completa e particolareggiata a grandezza naturale di tutte le statue e dei modelli di nuraghe recuperati a Mont’e Prama e attualmente esposti nelle due sedi museali.

Visita del Museo Archeologico di Cabras con gli ultimi ritrovamenti dell’agosto del 2014.

Visitare l'area archeologica di Mont'e Prama e il Museo di Cabras | Mare Calmo

Pranzo in agriturismo(VERO  che produce il 92 % dei prodotti che ci offre) e saluti.
Al termine trasferimento in aereoporto e imbarco volo di rientro a Roma o altre città. Fine dei servizi.

 

Comprende:

  • Volo di linea Roma-Cagliari-Roma in classe economica,  bagaglio in stiva 20 kg + piccolo bagaglio a mano peso e misure previste dalla compagnia aerea.
  • Bus per la durata del tour
  • Sistemazione camere doppie in hotel 3*** in mezza pensione dalla cena del 1° giorno alla colazione del 5° giorno.
  • Brunch degustazione il 2° giorno in ristorante o cantina
  • Pranzo del 3° giorno a Orgosolo con i pastori
  • Pranzo del 5° giorno in agriturismo
  • Assicurazione medica e  bagaglio  e pandemia
  • Assicurazione ANNULLAMENTO AL VIAGGIO
  • Biglietti ingresso per assistere alla Sartiglia tribuna B
  • Visite come da programma con guida specializzata per tutto il tour

Non Comprende:

  • Extra di carattere personale
  • Tasse aereoportuali pari a 85,00 euro
  • Biglietti ingresso siti e musei indicati in programma pari a euro 22.00
  • Bevande
  • Mance
  • Tutto quanto non previsto nella quota comprende
  • Eventuali tasse di soggiorno



ALLA SCOPERTA DEL POLLINO

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“ALLA SCOPERTA DEL POLLINO”

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1° giorno

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Alle h8 partenza da Roma/Tiburtina per Campotenese/Morano con bus di linea e arrivo in hotel alle h 12,30 ca. Check-in, pranzo in hotel. Nel pomeriggio, visita guidata di Morano. La sua posizione strategica nell’alta valle del fiume Coscile (antico Sybaris) alle pendici del massiccio del Pollino, ha contribuito al suo sviluppo in epoca greco-romana ed al suo splendore in epoca medievale e rinascimentale sotto il feudo dei Sanseverino. Dal 2003 fa parte del circuito dei I borghi più belli d’Italia, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, il suo nome è stato inserito nella lista delle destinazioni europee del Progetto EDEN della Commissione europea. Oggi è uno dei principali centri del Parco Nazionale del Pollino. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

2° giorno

Dopo la colazione, con bus privato, partenza per il “Malvento”, con camminata naturalistica, per ammirare il panorama e i pini loricati del Pollino. Successivamente, trasferimento trasferimento a Civita, il più rappresentativo dei borghi arbresch che, nell’area del Parco Nazionale del Pollino, sono a corona nella Piana di Sibari. A Civita, cominceremo la visita con la degustazione di un pranzo in locale storico e tipico, a base di pietanze arbresch.Terminato il pranzo, visita Museo Etnico e della Cattedrale Ortodossa e, per chi ha gamba, camminata fino al famoso “Ponte del Diavolo“, che unisce le gole del torrente Raganello, in quel punto ripidissime. Al termine della visita, prima del rientro in hotel, sosta a Frascineto, per visitare il Museo delle Icone Bizantine, dove sono esposte oltre 600 Opere di questa particolare Arte. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

3° giorno

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