NORVEGIA – LOFOTEN – CAPO NORD nella Terra dei Sami

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Un incredibile viaggio  a Capo Nord,le Isole Lofoten,e i Fiordi Norvegesi, un tour in bus, trenino della Flam e in nave, tunnel sottomarini,ponti galleggianti,autostrada Atlantica,traghetti…per visitare alcuni angoli remoti e altrimenti inaccessibili…

Un tour studiato per godere al meglio ciò che può offrire questo Paese e soprattutto alcuni tratti in  bus, vedi la strada panoramica Atlantica considerata tra le più spettacolari al mondo, consentono viste spettacolari che abbinate al treno e alcune tratte in nave,rendono questo tour davvero INDIMENTICABILE. Un VIAGGIO  per tutti!!

E sarete accompagnati da un guida ESPERTA ECCEZIONALE CHE FARA’ LA DIFFERENZA

Viaggi organizzati in Norvegia: le tue vacanze in tour in Norvegia | Tramundi

Un tour che vi farà entrare all’interno dei fiordi con piccoli traghetti, non con le grandi navi da crociera, la sensazione che vivrete sarà unica e magica!

Itinerario è stato studiato in modo da attraversare la famosa autostrada atlantica in mezzo all’oceano, attraversare alcuni fiordi a bordo di traghetti di linea regolari come fanno nella loro vita quotidiana i norvegesi e  molto altro è previsto, sino ad arrivare alla cultura Sami.

1° giorno: Roma – Oslo

Ritrovo dei partecipanti presso aeroporto di Roma Fiumicino e volo per Oslo. Arrivo e trasferimento in bus privato presso l’hotel prenotato. Cena e pernottamento in hotel.

Oslo, 10 cose da vedere assolutamente - Idee di viaggio | The Wom Travel

2° giorno: Oslo – Bergen

Frogner tickets - Oslo - Prenotazione biglietti | GetYourGuide

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida e visita della capitale norvegese. Visiterete il Frogner Park che ospita le controverse sculture di Gustav Vigeland, Si estende su una superficie di trenta ettari e contiene 227 gruppi scultorei , che rappresentano una ricca gamma di rapporti umani che accompagnano la persona per tutta la vita. Il tema del parco è la ” condizione umana “. La maggior parte delle statue raffigurano persone che sono raffigurati in varie attività come la corsa , lotta, danza , abbracciando. Ognuna delle statue trasmette un certo insieme di emozioni , relazioni umane. In granito, ferro e scultore in bronzo è stato in grado di esprimere la sua infanzia e la giovinezza , l’amore , l’amicizia , la maternità , la gioia, la tristezza, appassimento , la malattia, la morte , e altro ancora.. 

Urlo di Munch: descrizione dell'opera dell'autore celebre

Sarà possibile ammirare dall’esterno,il Palazzo Reale, l’Opera Nazionale, il palazzo del Municipio e la fortezza medievale di Akershus. Visita al museo delle navi Vikinghe, al museo dove troviamo famoso quadro Urlo, e al museo del folklore per vedere delle famose architetture.

Museo delle Navi Vichinghe Oslo - Il tuo posto nel mondo

Il museo del Folclore Norvegese, ovvero il più grande museo all’aperto del paese. Qui potremo ammirare più di 150 edifici, tutti provenienti da diverse regioni della Norvegia e risalenti al XII e XIII secolo. Antiche botteghe, carrozze, musica e balli popolari coronano un’aria quasi fiabesca, che ci catturerà facendoci tornare un po’ bambini!

Nel tardo pomeriggio trasferimento in aeroporto per le operazioni di imbarco sul volo per Bergen. Arrivo e trasferimento in hotel. Cena e pernottamento.

3° giorno:  Bergen

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida locale per la visita della città. l’affascinante Capitale dei Fiordi è una città giovane e cosmopolita, caratterizzata da una vivace atmosfera culturale che, nel 2000, le ha permesso di ricevere l’ambita nomina a Città Europea della Cultura. Pranzo libero.

Cosa vedere in Norvegia: Bergen e il mercato del pesce – Viaggio nel Mondo Travel Magazine

Da non perdere una passeggiata al mercato del pesce e nell’antico quartiere anseatico di Bryggen, inserito dall’Unesco nella World Heritage List quale Patrimonio dell’Umanità

Bryggen, il quartiere con le case colorate di legno a Bergen. Cosa vedere

oppure la salita con la caratteristica funicolare del monte Floyen, da cui godere di una sconfinata panoramica sulla regione dell’Hardangerfjord. Cena e pernottamento in hotel.

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4° giorno:  Bergen – Fodness – Mannheller 

Flamsbana, la ferrovia più ripida del mondo è in Norvegia - LifeGate

La Ferrovia di Flåm, una linea ferroviaria ripida che si snoda tra cascate spettacolari, montagne con la cima innevata e vi conduce in riva la Sognefjord. Il tragitto offre, alcuni degli scorci più selvaggi e spettacolari della Norvegia, una piccola linea che si insinua coraggiosamente attraverso un paesaggio fatto di cascate roboanti e alte montagne, scendendo dalle distese senza alberi dell’Hardangervidda fino alla bocca di una delle insenature più spettacolari del paese, l’Aurlandsfjord.

FLÅMSBANA - Lo storico treno panoramico della Norvegia e le escursioni nei dintorni

Aurlandsfjord: One of Norway's Most Picturesque Fjords

Prima colazione in hotel. Partenza verso il caratteristico villaggio di Gudvangen e mini-crociera sul Sognefjord, il più profondo della Norvegia.From the viking-village in Gudvangen photo - Roy Birger Nilsen photos at pbase.com

The Sognefjord; the longest fjord in Norway - Fjord Travel Norway

Arrivo a Flåm e treno panoramico fino a Myrdal (e ritorno), dove si possono ammirare meravigliose cascate e le impressionanti vette delle montagne. Il treno viaggia lentamente e ferma nei punti panoramici. Proseguimento verso l’area di Skei dopo aver attraversato un altro braccio del Sognefjord con il traghetto da Fodness a Mannheller. Proseguimento per Sogndal.

Cena e pernottamento in hotel.

5 giorno: Sogndal – Hellesylt – Ålesund

Colazione a buffet in hotel. Partenza per Hellesylt dove ci si imbarcherà per una indimenticabile minicrociera sul fiordo di Geiranger,

Crociera Geiranger: porto, offerte e mete | Costa Crociere

affascina con le sue cascate che si gettano nel mare turchese, con le montagne dalle cime aguzze a strapiombo nell’acqua color turchese, con la vegetazione ricchissima delle valli, con le caratteristiche casette colorate di legno dei pescatori lungo tutta la costa. C’è un punto del fiordo dove si fronteggiano due cascate spumeggianti, da una parte la cascata delle “sette sorelle” e di fronte la cascata del “pretendente”; leggenda narra che il pretendente, dopo essere stato rifiutato da tutte le sette sorelle, si sia ubriacato e per questo, proprio nel mezzo della cascata, si intravede la forma della bottiglia. Arrivo a Geiranger e continuazione per Ålesund passando per la strada dei Trolls.

Una delle strade più belle d’Europa è senza dubbio la Trollstigen, con tornanti da brividi e un panorama da cartolina, nei pressi del Geirangefjord.La Road 63 Geiranger – Trollstigen, precedentemente chiamata Strada d’Oro – o Golden Route – è un tratto spettacolare di 106 chilometri che va da Langevatnet fino a Åndalsnes. Famosa per gli splendidi paesaggi di montagna, la strada vi permetterà di ammirare il Geirangerfjord, sito protetto dall’Unesco, oltre a cascate e fertili vallate.

Il Parco dei Troll in Norvegia: tra sport olimpionici e antiche creature magiche

 Cena e pernottamento.

6° giorno:  Ålesund – Kristiansund-Strada Atlantico

Prima colazione in hotel. Partenza per Vestnes e traghetto per Molde. Proseguimento verso Kristiansund, passando per la spettacolare Strada dell’Atlantico  che serpeggia lungo bassi ponti che spuntano fuori dal mare, collegando le isole tra Molde e Kristiansund nei fiordi occidentali.

Non è la strada che percorre la Costiera Amalfitana e neppure quella che si arrampica sulle Dolomiti. Secondo alcuni sondaggi, la strada più bella del mondo si trova in Norvegia: è l’Atlantic Ocean Road, una lunga strada che attraversa un arcipelago, con viadotti e punti panoramici a strapiombo sul mare . Spesso è soggetta a intemperie, a onde alte diversi metri e a frequenti burrasche di neve e vento. Tuttavia sono molti i turisti che scelgono di viaggiare sulla Strada Atlantica in autunno proprio per provare le violente burrasche che la colpiscono.

E' considerata la strada più bella del mondo e si trova in Norvegia

L’Hustadvika è un famoso tratto di oceano particolarmente spettacolare durante le burrasche, da cui si possono avvistare balene e foche quando il cielo è terso.

Tra gli 8 ponti, quello di Storseisundet è il più lungo. La strada permette una visuale sia sul mare aperto che sui fiordi e le montagne dell’entroterra. L’Atlantic Road è stata aperta il 7 luglio del 1989 e ha 4 punti panoramici con area di sosta. che vi permetterà di ammirare l’interazione tra natura e architettura che caratterizzano il tratto di strada più famoso della Norvegia. –

Eletta “costruzione norvegese del secolo” nel 2005, la strada collega tante piccole comunità costiere: dalla città di Kristiansund,  si percorre in auto in soli 30 minuti ,attraversando il tunnel dell’Oceano Atlantico, si attraversa l’isola di Averøy con la chiesa in legno di Kvernes, la sua meravigliosa parte occidentale e l’incredibile costa.

Kvernes Stave Church in Kvernes

L’elemento più caratteristico dell’architettura della Norvegia sono le chiese di legno, o Stavkirke, e si trovano nell’entroterra del Paese. I 28 edifici religiosi giunti fino a noi dei mille e 300 censiti nel corso dei secoli, sono realizzati utilizzando un sistema di pali verticali portanti, detti stav, posti agli angoli e rinforzati con degli zoccoli. Per alcuni la loro origine è come luogo di culto pagano riconvertito in chiese cristiane mentre per altri sono strutture di ispirazione russa. Tra le caratteristiche comuni alle chiese di legno troviamo delle gallerie esterne e ornamenti in legno. Le cornici delle porte, per esempio, sono decorate con intricati intarsi ispirati a motivi vichinghi e raffigurano i mitologici draghi. –

Cena e pernottamento in hotel.

7° giorno: Kristiansund – Bodø

Prima colazione in hotel. Partenza in direzione di Trondheim, dove visiteremo la sua meravigliosa chiesa  e il museo dove sono conservati i gioielli della corona norvegese(ingresso incluso).Trondheim, la città fondata nel 997 dal re Olaf I, e capitale norvegese per circa 200 anni. Costruito sul fiordo più lungo del paese, ben 130 km, questo luogo ci permetterà sia di ammirarne le bellezze, sia di prepararci al viaggio verso nord.
Non mancano i musei, come quello dell’arte, con più di 4000 opere norvegesi, o quello delle arti applicate del Nordenfjeld, dove vengono esposti arredi, ceramiche, tessuti e molti altri reperti storici appartenenti a tutti i secoli, dal XV a oggi.

Anche i monumenti storici sapranno catturarci: dal Palazzo Arcivescovile, dove tutt’oggi sono conservati di gioielli della corona norvegese, allo Stiftsfården, residenza reale e il palazzo il legno più grande di tutto il Nord Europa!

Cosa fare e cosa vedere a Trondheim in Norvegia

Trasferimento all’aeroporto di Trondheim e partenza in aereo per Bodø che è situata nella parte settentrionale del paese, oltre il circolo polare artico e che presenta la corrente di marea più forte del mondo, con una velocità dell’acqua che raggiunge (41 km/h). Grazie alla sua posizione panoramica e alle sue costruzioni caratteristiche, molti film sono stati girati in questo piccolo porto. Cresciuta grazie alla pesca delle aringhe, la vivace e moderna città di Bodø si estende su una penisola che si protrae nel Saltfjord, a 65 chilometri da Fauske e appena a nord del Circolo Polare Artico.

Scopri Bodø in un weekend: i consigli degli insider | Cucina, cultura, escursioni

Lo Skjerstadfjorden, a est di Bodø, è messo in collegamento per tramite del Saltstraumen al Saltfjorden, che a sua volta termina nel Vestfjorden.

Saltstraumen, il gorgo d’acqua più potente del mondo, ogni 6 ore lo stretto di Saltstraumen regala uno spettacolo ai visitatori. Il canale separa il fiordo Saltfjorden da Skjerstad Fjord tra le isole di Straumøya e Knaplundsøya ed è attraversato da un ponte, lo Saltstraumen Bridge.

Ogni sei ore circa 400.000.000 di metri cubi d’acqua marina defluiscono attraverso lo stretto che misura solo 150 metri di larghezza per 3 km di lunghezza viaggiando alla velocità di 40 km orari.Si formano vortici pericolosissimi del diametro di dieci metri e profondi fino a 5 metri quando la corrente è al massimo.

Lo stretto di Saltstraumen è lì da almeno due-tre mila anni. Prima di allora tutta la zona era completamente diversa per via della glaciazione.

La corrente si crea quando l’acqua cerca di entrare nel fiordo di Skjerstad. La differenza di altezza tra il livello del mare e il fiordo può essere anche di un metro. Quando cambia la corrente c’è un momento in cui lo stretto può essere navigabile. Qualcuno prova anche a nuotarci dentro.

Saltstraumen, il gorgo d'acqua più potente del mondo

La regione è molto ricca di laghi, tra cui il Fjærvatnet, il Gjømmervatnet, l’Heggmovatnet, il Soløyvatnet, il Valnesvatnet ed il Vatnvatnet. Nei dintorni di Bodø sono presenti anche numerose isole. Nel Saltfjorden si trovano le isole di Straumøya e di Knaplundøya, che sono collegate alla terraferma con numerosi ponti, come l’Åselistraumen, l’Indre Sunnan e il Saltstraumen. Altre isole come Landegode, Helligvær, Bliksvær e Karlsøyvær si trovano invece nel Vestfjorden, sulle cui coste ci sono anche diversi fari come quelli di Bjørnøy, di Grytøy, di Landegode, di Nyholmen e di Tennholmen.

Trasferimento in hotel. Cena e pernottamento in hotel.

8° giorno: Bodø – Svolvær – Isole Lofoten (Harstad)

Colazione a buffet in hotel. In mattinata  trasferimento al porto per l’imbarco sul traghetto Bodø-Moskenes,isole Lofoten.

Turismo a Moskenes Municipality nel 2022 - recensioni e consigli - Tripadvisor

All’arrivo, visita dei punti piú significativi delle Lofoten, Å e Reine, piccoli villaggi di pescatori, la parte più bella, selvaggia, affascinante delle isole che verso nord assumono un profilo più dolce e urbanizzato (vicino a centri come Svolvaer o Leknes).

Lofoten Islands Tour from Svolvær - Book Online at Civitatis.com

Quello che circonda le Isole Lofoten, è un paesaggio naturale mozzafiato, incastonato tra i fiordi e abitato da una fauna molto peculiare. Le isole principali sono quattro: Austvågøy, Vestvågøy, Flakstadøy, Moskenesøy e sono separate dalla terraferma dal Vestfjorden, ma sono tutte collegate tra loro da gallerie e ponti stradali.  Non preoccupatevi, le Lofoten godono di un clima incredibilmente mite grazie all’influenza della Corrente del Golfo. –

Viaggio Isole Lofoten a 1.240 euro | Otto e Mezzo Viaggi

In realtà Å non è un vero villaggio ma un villaggio-museo con le antiche case dei pescatori perfettamente conservate e case delle vacanze di alcuni norvegesi.

Lo stoccafisso, materia prima norvegese esaltata dalla Cucina italiana - Italia a Tavola

Visita del museo dello stoccafisso e sosta presso un artigiano vetraio per ammirare le sue opere-

Arrivo in tardo pomeriggio a Harstad. Cena e pernottamento in hotel.

Harstad | Cruise Europe

Le isole Lofoten, considerate uno dei posti più belli al mondo, sono un arcipelago norvegese situato al 68° parallelo, ben al di sopra del Circolo Polare Artico, e che si estende tra le contee di Nordland e Troms. Le isole più importanti sono Austvågøy, Gimsøy, Vestvågøy, Flakstadøy, Moskenesøy Værøy e Røst.

Il clima delle isole Lofoten è caratterizzato da temperature abbastanza miti grazie alla corrente del Golfo che rende il clima mite durante l’inverno, mantenendo le temperature intorno allo zero o poco sotto, e fresco durante l’estate, mantenendo le temperature intorno ai 15/18 gradi.Nel 1100 circa la pesca iniziò ad assumere un ruolo molto importante per le isole e il merluzzo essiccato era la merce più importante, tanto da esportarlo in tutti i paesi europei, compresa l’Italia, che tutt’ora importa lo stocafisso di prima scelta dalle Lofoten. A Kabelvåg il re Øystein fece costruire la prima chiesa delle Lofoten intorno al 1103 e le prime rorbu (le antiche case dei pescatori) verso il 1120. Dal 1300 le isole Lofoten dipendevano economicamente da Bergen e fu così per i successivi 600 anni.

9° giorno: Harstad – Tromsø

Colazione in albergo. Partenza per Tromsø che è il più grande agglomerato di edifici in legno a nord di Trondheim, e la città è contraddistinta da una ricca eredità architettonica noeclassica, fatta di splendidi edifici degli ultimi periodi di questo stile.

Tromso, la Parigi del Nord con il sole a mezzanotte - Easyviaggio

I primi insediamenti a Tromsø risalgono a più di 10000 anni fa, mentre la cultura sami ha per lo meno 2000 anni. Tromsø fu fondata nel 1794 e intorno al 1850 divenne il centro più importante dell’Artico per gli ornamenti. Agli inizi del 1900, fu scelta come punto di partenza per le esplorazioni artiche, da questo le derivò il nome di “porta per l’Artico“. Ci sono diverse attrazioni a pochi passi dal centro cittadino. Attraversando la parte piú a nord delle Lofoten, si arrivo nel  pomeriggio. Visita alla Cattedrale Artica.

La Cattedrale Artica e il villaggio-vocale | Alta fedeltà

Cena e pernottamento in hotel.

10° giorno: Troms0 – Honningsvåg

Dopo la prima colazione trasferimento a Honningsvåg. Arrivo nel tardo pomeriggio in hotel e sistemazione nelle camere riservate, dopo la cena in in hotel, trasferimento all’osservatorio di Capo Nord per ammirare il magnifico Sole di Mezzanotte.

Capo Nord in moto, la Norvegia su due ruote - TrueRiders

Durante l’estate in Norvegia, il sole non tramonta mai a nord del Circolo Artico e per qualche mese è visibile 24 ore al giorno. Questo fenomeno è causato dall’inclinazione dell’asse terrestre, una linea immaginaria che corre da un polo all’altro su cui ruota il pianeta. Ruotando intorno al sole, l’inclinazione dell’asse terrestre fa in modo che il Polo Nord sia esposto verso il sole (tenendolo illuminato anche quando la terra gira) e lontano da esso d’inverno (tenendolo nell’oscurità). Da questo deriva la luce continua durante l’estate. Rientro  in hotel per il pernottamento.

sole-di-mezzanotte-a-capo-nord - Aleste Tour

Arrivare qui in questo giorno, è molto importante per inclinazione dell’asse terrestre.Nuvole permettendo, potrete assistere al fenomeno del Sole di Mezzanotte nel massimo della sua posizione.

11° giorno: Honningsvåg – Alta – Oslo – Roma

Dopo la prima colazione in hotel trasferimento ad Alta-nella Terra dei Sami.

Alta è la città più grande del Finnmark e tra le diverse caratteristiche che la contraddistinguono vi sono: l’aurora boreale, il sole di mezzanotte, la cultura Sami e le renne.

Ingresso al Museo Sami di Alta, museo a cielo aperto, dove i visitatori possono osservare le incisioni grazie ad un percorso su una passerella, e un eccellente mostra al suo interno che descrive le pitture rupestri e offre un’ampia introduzione all’era preistorica nel Finnmark.

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Uno dei temi del museo è la natura secondo la religione Sami, considerata viva e dotata di un’anima. Il museo possiede inoltre altre esposizioni, come quella sull’aurora boreale.

Pitture rupestri (Alta), Rock Art of Alta, Petroglifi di Alta - Alta

Al termine trasferimento in aeroporto e imbarco volo diretto a Oslo. Arrivo e proseguimento per il volo diretto a Roma o altre città italiane.

 

La quota comprende:

  • Volo di linea a.r. Roma Oslo- Roma in classe economica franchigia bagaglio 20 kg;
  • 3 voli interni
  • trasferimenti in bus privato con guida in lingua italiana per tutta la durata del tour;
  • 10 pernottamenti in hotel classe turistica .
  • Treno e traghetti come in programma.
  • Trattamento di mezza pensione prima colazione e cene.
  • Visite  e ingressi indicati nel programma
  • Kit da viaggio e assicurazione medica (massimale 10.000,00) e bagaglio (massimale 1500,00) e ANNULLAMENTO AL VIAGGIO (massimale intero costo del viaggio assicurato)
  • Assicurazione contro Covid19

La quota non comprende:

  • Tasse aereoportuali soggette a riconferma sino emissione biglietti pari a euro 244,00;
  • i pasti e le visite non previste nel programma;
  • bevande ai pasti;
  • tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.
  • Mance per guide autisti, camerieri facchini.

N.B al momento della stesura del programma, Il museo Navi Vichinghe è chiuso, ma è stato riferito che riaprirà a fine giugno.

 

 




Carnevale di Putignano -Matera-Alberobello

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                                    SFILATA CARRI ALLEGORICI del Carnevale di Putignano

La Valle d’Itria è una porzione di territorio della Puglia centrale, a cavallo tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Caratteristica è la città di Putignano con il  Carnevale  più noto della Puglia e uno dei più antichi d’Italia e quindi del mondo. Su due rilievi collinari, anticamente interrotti da un alveo, sorge Alberobello, “la Capitale dei Trulli“. Queste particolari costruzioni sono realizzate con pietra a secco e presentano una base imbiancata con calce viva e un tetto a forma di cono costituito da pietre a vista.
La città di Ostuni, situata nella provincia di Brindisi ai margini della Valle d’Itria, viene chiamata anche Città Bianca, per il suo borgo antico che costituisce un gioiello che dona ad Ostuni la sua pittoresca identità urbanistica.

E’ inclusa Matera e visita guidata dei famosi “SASSI”, antichi rioni pietrosi dichiarati “Patrimonio Mondiale UNESCO”

1° giorno: Roma -Matera- Alberobello

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Ritrovo dei partecipanti in luogo da stabilire e partenza in bus privato in direzione della Basilicata.Arrivo a Matera e visita guidata dei famosi “SASSI”, antichi rioni pietrosi dichiarati “Patrimonio Mondiale UNESCO” dal 1993.  Discesa nel Sasso Caveoso, quartiere caratteristico affacciato sulla “Gravina” quasi interamente scavato nella “calcarenite”, roccia sedimentaria comunemente associata al tufo. Lungo il percorso sarà possibile visitare alcuni ambienti tipici rupestri legati alla civiltà contadina che in queste contrade si è protratta fino agli anni ’50. Interessante l’ingresso nella Cantina storica del 1700 dove sono ancora visibili le vasche per la pigiatura dell’uva e gli ambienti ipogeii per la fermentazione del mosto; si farà visita alla Casa Grotta tipicamente arredata, emblema della civiltà contadina descritta da Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato ad Eboli” e all’annessa cripta del IX sec. d.C..

Si prosegue con la visita  all’area del “Parco delle Chiese Rupestri”. Si raggiungerà il punto più alto da dove è possibile ammirare come il paesaggio murgico si fonde dolcemente con gli antichi rioni Sassi quasi a formare un naturale “continuum” tra passato e presente. L’impatto visivo è talmente coinvolgente da renderla la location ideale per il “Calvario” in diversi film (Il Vangelo secondo Matteo, The Passion, Nativity, etc..). Sosta fotografica e possibilità di ammirare il più antico sistema di decantazione di acqua piovana.

Al termine partenza per la  “Cripta del Peccato Originale” che si affaccia sullo scenario mozzafiato della Gravina di Picciano dove la natura aspra e selvaggia, dai colori sempre diversi a seconda delle stagioni, si fonde con le emergenze artistiche rinvenute e recuperate.La cripta anche denominata “la Cappella Sistina dell’Habitat Rupestre” presenta al suo interno pregevoli affreschi databili tra la fine dell’VIII e gli inizi del IX sec. d. C.

Arrivo e sistemazione in albergo ubicato nella zona di Alberobello  e cena e pernottamento.

2° giorno: Putignano

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 Colazione in hotel e partenza per Putignano. Visita guidata al centro storico di Putignano
per conoscere storia, origini e tradizioni popolari della festa del Carnevale di Putignano. In
seguito sfilata di maschere e carri allegorici del Carnevale di Putignano, con ingresso libero sul
percorso. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

3° giorno: Alberobello  – Roma

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Colazione in hotel e incontro con la guida che vi condurrà in una visita ad Alberobello, sito UNESCO e capitale mondiale dei trulli con le sue antiche e tipiche costruzioni in pietra a secco. Una passeggiata nella zona monumentale del borgo caratterizzata dalla presenza massiccia di trulli con la possibilità di conoscerne le origini e la storia. Pranzo in ristornate e a seguire partenza per Ostuni conosciuta come la “città bianca“,per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca. Il suo territorio è parte integrante della Murgia meridionale. Ostuni è la città più luminosa del brindisino. Non perché sia in una particolare posizione che la rende meglio esposta al sole, ma la bomboniera risplende di luce propria, grazie alla candida calce che riveste gli edifici del suo centro storico.

Una rarità, questa, attestata fin dal Medioevo, quando la calce era il materiale più facilmente reperibile e di un colore che poteva esser utile a rendere più visibili le anguste vie del borgo antico.

Allora preparatevi a questo bagno di luce, quando comincerete a percorrere le stradine di quella cittadina che sorge su tre colli, ad un’altezza di circa 200 metri.Le mura aragonesi, tutt’intorno, fanno da scudo ai gioielli dell’arte che brillano all’interno. Il primo punto luce è quella Cattedrale che s’innalza nella parte più alta di Ostuni: edificata nel XV secolo in “pietra docile” (soggetta, però, a corrosione, da qui la necessità di continui restauri) per volere di Ferdinando d’Aragona e Alfonso II (sovrani del Regno di Napoli), è situata nella medievale piazza del Balio. Un edificio dalle caratteristiche quasi uniche: espressione del gotico fiorito del 1400, si fregia di uno splendido rosone tra i più grandi al mondo.

Rientro a Roma e fine dei servizi.




Riti Pasquali in Campania,Incappucciati a Sorrento,Padula….

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TOUR INEDITO CON ATMOSFERE UNICHE, GASTRONOMIA DI ALTO LIVELLO, CULTURA, TRADIZIONI

Sorrento con l’incredibile processione degli Incappucciati del Venerdi Santo, Paestum-Padula con la Certosa più grande d’Europa, Teggiano con il suo incredibile borgo medievale, e le grotte di Pertosa…tutto questo in un unico incredibile tour…1° giorno venerdì  Roma-Castellammare-Sorrento

Ritrovo dei partecipanti e partenza in bus privato in direzione zona Castellammare dove all’ arrivo verranno assegnate le camere in hotel. Al termine trasferimento alla stazione della circumvesuviana e imbarco trenino diretto a Sorrento , all’ arrivo tempo libero .Cena in ristorante. Al termine si assisterà alla processione degli Incappucciati. Rappresentazione drammatica e simbolica della passione e morte di Cristo avente valore catartico e diretta filiazione di consimili rappresentazioni medievali, arricchite e integrate da quel gusto del teatrale che gli Spagnoli portarono nella nostra tradizione religiosa pasquale e che si evidenziò in particolar modo nell’ esibizione degli strumenti legati alla passione di Cristo.

“Si vivranno momenti mistici e affascinanti.Tutto questo al tramonto,con le strade illuminate solo dalle lanterne degli incappucciati. Descrivere l’atmosfera che circonda queste manifestazioni così coinvolgenti e suggestive non è cosa facile; bisogna viverle, “esservi dentro” ed immergersi in quell’aria misteriosa e severa, delicata ed altera, ma sempre e comunque di grande drammaticità per capirne l’essenza e riceverne emozioni e sentimenti.”
Gli incappucciati sfilano a passo lento, cadenzato; sfuggono nella notte, paludamenti bianchi, neri, rossi, violacei, azzurri, appena illuminati dalle fiaccole e dai lampioni che recano e poi croci, simboli della Passione, stendardi e canti struggenti, mitiche visioni e percezioni impalpabili di tempi remoti risalenti, attraverso l’inconscio, a riti forse vissuti, lontani nel tempo secoli o millenni.

Trasferimento in hotel. Pernottamento.

tempio-di-notte2°giorno sabato  Castellammare-Paestum-Padula

Colazione in hotel e partenza per Paestum. Arrivo e visita guidata. Situata nella pianura del Sele, Paestum è una località archeologica di grande rilevanza, fondata dai greci nel VII secolo A. C. e dedicata al dio Nettuno.Visiteremo : » TEMPIO DI NETTUNO, la Basilica,Tempio di Cerere,la Via Sacra e Quartieri di Abitazioni .Pranzo in ristorante. Proseguiamo per Padula. Durante il percorso visiteremo le rovine dell’antica Velia. , l’antica Elea, risale al 540 a.C. quando fu fondata dai Greci Focei. Le strutture in buono stato di conservazione che è possibile ammirare sono i resti del porto, il pozzo sacro, e, più in alto, l’anfiteatro,la chiesa paleocristiana, la Torre Angioina e la Porta Rosa  Porta Rosa fu rinvenuta nel 1964 e completamente restaurata nel 1971. La porta risale al IV secolo a. C. e costituisce la più rilevante scoperta archeologica avvenuta a Velia. Essa e l’unico esempio di arco a tutto sesto della Magna Grecia pervenuto in perfetto stato di conservazione che metteva in comunicazione i quartieri settentrionale e meridionale della città. Arrivo in hotel .Cena e pernottamento.

Grotte-di-Castelcivita3° giorno domenica 

Buona Pasqua!!PADULA-Grotte Pertosa-Certosa San Lorenzo

 

Dopo la colazione andremo a Pertosa ,tappa d’obbligo per chi inizia il viaggio alla scoperta del Vallo di Diano: piccolo centro medioevale ,contornato da boschi di castagno e uliveti,per scoprire la quiete e l’amenità del borgo contadino e ritrovare tesori nascosti come il dipinto fiammingo dei primi del XVI sec.raffigurante l’Immacolata conservato nella chiesa parrocchiale;visita della “Grotta di Pertosa”(grotte risalenti a circa 35 milioni di anni,si snodano per 2.500 metri attraverso gallerie,cunicoli ed immense caverne;si caratterizzano per l’importanza e perché uniche in Italia,per visitarle occorre salire a bordo di una barca e traversare un piccolo laghetto sotterraneo.Stalattiti e drappi di candido alabastro pendono dalla volta delle caverne,stalagmiti dalle forme più strane catturano lo sguardo più incredulo del visitatore.Vi è stato girato i film :il Fantasma dell’Opera.. Nb: il tratto da noi visitato è comodo e dura in tutto 20 minuti. Al termine pranzo in agriturismo a base di prodotti tipici e cucina locale,per celebrare una sensazionale Pasqua.  Più tardi visita guidata della monumentale “Certosa di San Lorenzo”,che si trova davanti all’ hotel,fondata da Tommaso Sanseverino :si tratta di uno tra i più grandiosi complessi monumentali italiane d’Europa. E’stata dichiarata “Monumento Nazionale”nel 1998,e l’Unesco l’ha riconosciuta quale “Patrimonio dell’Umanità”;visiterete affreschi barocchi della volta,l’altare intarsiato e il bellissimo ciborio in sagrestia;la zona della clausura,la Sala del Tesoro del Capitolo e del Refettorio, il Chiostro Grande e le Celle dei Padri e del Priore;nonché capolavoro, la grande opera quattrocentesca scala elicoidale. ecc.ecc.La Certosa ospita il “ Museo archeologico della Lucania occidentale”dove sono custoditi reperti delle civiltà antiche del Vallo.Cena e pernottamento in hotel.

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esterno-torre-giammaruca_07584° giorno lunedì  Padula-Teggiano-Roma  

Dopo la colazione .Partenza per la visita guidata del Borgo Normanno di Teggiano “Città Medioevale e religiosa” (città museo,sede della Diano Medioevale dei Principi Sanseverino,con la sua fortezza di epoca normanna,il suo centro racconta 700 anni di storia e con le sue 32 chiese,raccoglie i capolavori artistici dalle epoche bizantine alle bellezze di fine secolo;la Cattedrale di S.Maria Maggiore,nella quale si trovano monumentali tombe,pregevoli sculture lignee,un artistico portale e la torre campanaria).Qui Antonello Sanseverino,principe di Salerno e signore dello Stato Diano,ordì la famosa”Congiura dei Baroni”,una sommossa fiscale contro il re di Napoli Federico d’ Aragona. Rientro in hotel per il pranzo.
Partenza per Roma. Arrivo in serata.

 

Comprende :

  • Bus G.T. per la durata del tour.
  • Pensione completa dalla cena di venerdì al pranzo di lunedì;
  • 3 pernottamenti  in hotel 4 e 3 stelle;
  • Bevande ai pasti (1/4 vino, mezza minerale) ;
  • Visite guidate;
  • Assicurazione medico bagaglio.

 

Non comprende:

  • Extra di carattere personale.
  • Ingressi ai siti e alle grotte.
  • Mance.

 




Capodanno Lucchese

Lucca15

PROGAMMA  IN AGGIORNAMENTO

 

Lucca, il Territorio – Visitare i dintorni di Lucca-Pistoia

Nella visita alla città di Lucca, paesaggi interessanti e bellezze artistico-culturali si trovano nei dintorni del territorio lucchese. Oltre alle zone verdi delle Mura urbane, i visitatori possono infatti ammirare lo spazio naturale del Parco Fluviale sviluppato intorno al fiume Serchio, le sfarzose Ville Lucchesi e le Pievi ancora testimoni del passato storico della città. Le ricchezze di Lucca sono tante, dalla natura alle bellezze artistiche, dalla storia alla tradizione gastronomica. Tuttavia, seppure di dimensioni contenute, il centro storico offre passeggiate che portano il visitatore a scoprire i vari angoli della città, le “cento chiese”, gli stretti vicoli e le particolari piazze per una visita turistica certamente non banale.
La Piana di Lucca si sviluppa tra i comuni che comprendono Lucca, Capannori, Altopascio, Montecarlo e Porcari. Questa zona pianeggiante si estende intorno alla Mura del centro storico della città di Lucca attraverso itinerari e percorsi che rendono la visita piacevole e dinamica. Per gli appassionati della storia è possibile una visita dei castelli medievali disseminati all’interno della Piana Lucchese, tra i quali il Castello di Nozzano, la fortezza di Montecarlo, il Castello di Altopascio e la rocca di Villa Basilica. Tra gli itinerari turistici della Piana di Lucca è suggerita la visita al territorio del comune di Capannori, nel quale si trovano le celebri Ville lucchesi, sfarzose residenze storiche arricchite da eleganti parchi con giardini e fontane, patrimonio delle ricche famiglie lucchesi oggi visitabili. Oltre alle Ville, è possibile ammirare le Pievi, testimoni del passato prestigio di questi territori, e i borghi delle camelie, lungo Pieve e Sant’Andrea di Compito .Punto di grande rilievo storico e artistico è costituito dal comune di Altopascio, per la produzione del pane e per l’accoglienza dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena con il complesso ospedaliero gestito dai Frati del Tau e il tratto di antico selciato conservato dal percorso originario. Per gli interessati alla tradizione culinaria toscana è obbligo intraprendere la cosiddetta Strada del Vino e dell’Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia, che tocca il piccolo borgo medievale di Montecarlo, cuore della produzione vinicola lucchese per i suoi prestigiosi vigneti. Sui colli di Montecarlo si produce inoltre l’olio extra-vergine di oliva, prodotto tipico lucchese conosciuto per le sue qualità e il suo gusto leggero e genuino.
Le ville lucchesi, ovvero i palazzi in villa, si ritrovano nella campagna e nella zona collinare che circonda la Piana di Lucca e rappresentano ancora oggi un patrimonio di notevole bellezza. Le ville di Lucca furono costruite dal XV fino al XIX secolo come residenze estive alternative a quelle invernali in città per volere delle classi più agiate della città di Lucca. Queste prestigiose residenze sono ancora per la maggior parte in mano ai privati attraverso passaggi di generazione in generazione. La struttura delle ville lucchesi è propria di un’opera d’arte: ampi e arborati giardini, portici, saloni, affreschi e statue, parchi con vasche, pescherie e laghetti. Nella costruzione di queste opere di borghesia urbana immerse tra olivi e vigneti, i lucchesi hanno modificato il loro paesaggio tenendo come considerazione primaria la bellezza. I visitatori si trovano a contatto con una pluralità di valori che spaziano tra architettura e paesaggio, agricoltura e attività tradizionali creando un’atmosfera contemplativa e intima.


Lucca151° giorno 29 Dicembre: Roma-Lucca-

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da stabilire e partenza in direzione di Lucca.Soste in autostrada e pranzo libero.

Sulle colline ben coltivate, che circondano da ogni lato la fertile pianura lucchese, sono sparse tra vigne e oliveti le amene ville delle famiglie patrizie”, distribuite su un territorio “intorno a Lucca [che] per sei miglia, dal piano e fino alla metà delle colline, si sviluppa […] verso quello fiorentino” (Georg Christoph Martini)

All’arrivo  visita di Villa Torrigiani di Camigliano. Due maestose ali di cipressi lunghe quasi un chilometro, annunciano la teatrale facciata del miglior esempio di architettura barocca in Toscana. La Villa ed il Parco risalgono ai primi del 500, proprietà dell’ allora potente famiglia Buonvisi. Fu luogo d’incontri tra la marchesa Lucrezia, moglie di Lelio Buonvisi, ed il suo amante (Arnolfini) che sembra sia stato catturato proprio di fronte ai cancelli di Camigliano, accusato dell’ assassinio del Marchese Lelio avvenuto in città.Nella prima metà del 600, la Villa di Camigliano venne acquistata dal Marchese Nicolao Santini, ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte di Luigi XIV( Re Sole) il quale volle trasformarla in una dimora sontuosa, con un giardino a parterres fioriti e grandi vasche sul davanti nelle quali si riflette la facciata, realizzate come dai progetti di Le Notre per la reggia di Versailles. Creò il GIARDINO – TEATRO di FLORA con grotte e giochi d’ acqua ancora funzionanti e visibili nella Grotta dei Venti: un notevole esempio di grotta a pianta circolare a mosaico di pietre contornata da nicchie, in cui sono inserite importanti statue dei Venti con fontane nel basamento, sormontata da una cupola dalla quale fuoriesce la grande pioggia d’ acqua.   

Arrivo in hotel a Lucca sistemazione nelle camere riservate cena e pernottamento. 

n.b  l’hotel si trova nel cuore pedonale della città di Lucca pertanto i bagagli saranno trasferiti  in hotel dal  parcheggio del bus, con appositi minicar. 

2° giorno 30 Dicembre: LUCCA-PISTOIA-MONTECARLO DI LUCCA-

Colazione in hotel e e trasferimento a   Pistoia . Centro toscano ricco di storia e di cultura, Pistoia si presenta come una città da scoprire passo dopo passo, camminando tra le belle vie del centro storico e ammirando i numerosi monumenti che vi si incontrano, simbolo di un passato denso di eventi e di un presente culturalmente vivace. Inizieremo la visita di questa splendida città dalla famosa Piazza del Duomo, vero cuore pulsante della città e sede dei monumenti più famosi. Piazza del Duomo accoglie nel suo perimetro il Palazzo Pretorio, il Battistero e la Cattedrale di San Zeno, edificio religioso di rara bellezza. La cattedrale di San Zeno è il luogo maggiore di culto di Pistoia e ospita al suo interno la sede vescovile della diocesi. Essa si presenta al giorno d’oggi come una preziosa testimonianza di arte romanica, con influenze architettoniche e pittoriche riconducibili a periodi successivi. Mentre la facciata appartiene chiaramente a quel periodo, all’interno si possono ammirare tesori rinascimentali e barocchi, caratterizzati da modifiche stilistiche cinquecentesche e ottocentesche. Molte sono le pregiate opere di arte sacra presenti, tra cui un altare realizzato in argento dedicato a San Jacopo, protettore della città e un monumento dedicato al cardinale Forteguerri, progettato e in parte realizzato da Andrea Verrocchio, maestro di Leonardo da Vinci. Visiteremo inoltre il Battistero di San Giovanni in Corte, un’imponente costruzione a pianta ottagonale creata in marmo bianco di Carrara e in marmo verde di Prato, il Palazzo Vescovile, sede del vescovado fino all’ inizio del ’700 e attuale sede di un museo e il Palazzo Pretorio, la sede del tribunale cittadino. Il Palazzo Pretorio si presenta come un edificio molto interessante, caratterizzato da un ampio cortile interno visitabile, da pregiate stanze dalle volte affrescate e da pareti ricche di stemmi, testimonianze dell’intensa storia che nei secoli ha caratterizzato la città di Pistioia.Visita ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO  volutamente non menzionata per evitare che venga copiata. Al termine  trasferimento a Montecarlo di Lucca dove si terrà il pranzo ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO.

Montecarlo di Lucca è un piccolo gioiello fra la Lucchesia e la Valdinievole che val la pena di visitare per numerosi motivi che noi ora avremo il piacere di raccontarvi. Direi intanto di soffermarci sul motivo paesaggistic,o vista la sua particolare posizione. Si erge su un colle che domina tutto il territorio circostante regalando un paesaggio davvero unico. Altro protagonista del fascino di  Montecarlo sono le imponenti mura che la circondano e che nonostante il tempo passato sono in ottime condizioni e possono essere visitate,insieme alla fortezza.Ed eccoci nella piazza principale, una bellissima terrazza di pietra antica che si affaccia sul paesaggio circostante. Nell’abitato, con una facciata che non si distingue dagli altri edifici,  troviamo  il Teatro dei Rassicurati, il più piccolo teatro italiano, ma non per questo meno affascinante. Solo 200 posti a sedere, ma completamente rifinito nei dettagli. Interamente in legno; con una tradizione musicale lirica molto importante tanto che addirittura Giacomo Puccini lo frequentò.Altra motivazione importante che porta a visitare Montecarlo è l’enogastronomia. Per gli appassionati di vino e olio questa è una tappa obbligata. Famoso e apprezzato il vino Montecarlo bianco (ci sono diverse cantine dove poterlo aquistare).
Esiste anche un percorso che attraversa il borgo chiamato la “Strada del vino e dell’olio di Lucca e Montecarloche attrae numerosi turisti.Per  conoscere la tradizione della vendemmia di Montecarlo e della sua lunga storia vinicola ,è prevista la visita al Museo del Vino . Il museo è fornito di testimonianze fotografiche e descrittive con attrezzi di quell’epoca che raccontano dalla raccolta dell’uva al suo imbottigliamento.  Una piccola strada sterrata porta alla “Quercia delle Streghe” o “Quercione“, come lo chiamano gli abitanti di Montecarlo. Una meravigliosa quercia secolare di 24 metri d’altezza e  4 di circonferenza. Diventata albero monumentale è famosa per le sue due leggende. La prima narra fosse il ritrovo di streghe che si riunivano intorno ad essa per i loro riti. La seconda pare abbia ispirato addirittura Carlo Collodi a scrivere nel suo romanzo “Pinocchio” l’episodio in cui il famoso burattino venne impiccato dagli assassini che volevano rubargli le monete d’oro e vicino alla quale poi il burattino incontrò il Gatto e la Volpe.Rientro a Lucca per la cena e pernottamento.

3° giorno 31 Dicembre: LUCCA

Dopo la prima colazione in hotel, dal momento che nostro hotel è ubicato nel cuore della città nell’isola pedonale, le visite si effettueranno a piedi. Visita del misterioso e affascinante Duomo che risale al VI secolo e venne fondato da San Frediano, ma fu distrutto e riedificato nel 1070 da papa Alessandro I e Matilde di Canossa. Purtroppo il duomo che oggi ci appare ad oggi ha poco della sua struttura originaria. Resta soprattutto la facciata di stile romanico ricca di splendide e complesse decorazioni.

ASIMMETRIA DELLA FACCIATA
La stranezza della facciata è la forte asimmetria, l’arcata di destra infatti è molto più stretta di quella centrale e di sinistra. Non si conosce il vero motivo di questa “licenza architettonica“, probabilmente si dovette tener conto della preesistente torre campanaria. Ma resta comunque cosa strana, rara per un edificio cristiano. Per la Chiesa infatti, l’armonia architettonica era tutto, ciò che risultava storto e asimmetrico, veniva considerata costruzione del demonio, si pensi ai ponti del diavolo, così denominati perchè strani nella loro struttura. Per questo le chiese cristiane dovevano essere perfette, perchè la perfezione è sinonimo di Dio, se risultavano storte o asimmetriche avrebbero perso la loro sacralità, la loro rappresentazione di Dio in terra. Ecco perchè il Duomo di Lucca è tanto particolare. A giocare a favore degli architetti era il fatto che ogni strada lì non sfocia mai al centro di una piazza, ma ai suoi angoli, così da presentare ogni chiesa “in angolo” e non in facciata. Quindi a chi si avvicinava al Duomo, a causa dell’effetto scorcio, l’asimmetria quasi scompariva alla vista.
Cena e pernottamento in hotel Potremo ammirare tra gli altri: Mura CinquecentescheMuseo di palazzo Mansi Palazzo Mansi si trova nel centro della città: risale alla fine del Cinquecento e fu acquistato dalla Famiglia Mansi nel 1616 che eseguì una ristrutturazione interna in stile barocco in netto contrasto con l’austerità delle fattezze esterne. Le due ali perpendicolari al nucleo centrale risalgono all’Ottocento, con lo scalone ad unica rampa che conduce al piano nobile in un loggiato affacciato sul giardino. Il Museo è stato situato in questo lussuoso stabile dal 1965 quando divenne proprietà dello Stato e venne completamente ristrutturato. Nel 1977 fu inaugurata la Pinacoteca Nazionale. Successivamente furono recuperati gli arredi originali, gli affreschi e gli arazzi alle pareti. Interessanti sono gli affreschi ai soffiti di un salone di rappresentanza. Da segnalare la Camera degli sposi con l’originale alcova ed i tessuti di seta ricamata del ´700. I dipinti presenti nella sua pinacoteca furono donati dal granduca Leopoldo II di Asburgo Lorena alla città di Lucca in occasione dell’annessione di questa al Granducato di Toscana. Attualmente sono divisi in quattro sale, divise per stile ed epoca:  Tintoretto con ritratto di Senatore VenetoGhirlandaio, Veronese e Tiziano Guido Reni con la Crocifissione tra i santi Caterina d’Alessandria e Giulio e Domenichino pittura fiamminga: Paul Brill, Jan Gossaert con Madonna delle Ciliegie. Pittura toscana: Domenico Beccafumi con la Continenza di Scipione, Agnolo Bronzino con Ritratto di Don Garzia de’ Medici bambino, Pontormo con Ritratto di giovinetto, Andrea Del Sarto con La Vergine e Sant’Anna.                                                                                                                                                        

Visita alle Manifatture del Sigaro Toscano. Nel 1818 Ferdinando III, Granduca di Toscana, fondò a Firenze una manifattura tabacchi in cui venivano prodotti sigari  fermentati, il cui tabacco, dopo essere stato accidentalmente bagnato da un acquazzone, fu messo ad asciugare e, perché non siperdesse, usato per sigari di basso costo, che incontrarono ben presto il favore dei fumatori, varcando le frontiere del Granducato, tanto che, intorno alla metà dell’Ottocento a Napoli se ne produceva uno simile che era chiamato “Fermentato Forte”, o ” Napoletano”, come venne denominato in seguito. Il tour inizia tra antichimacchinari, intensi aromi che vanno dal cuoio ai legni dell’affumicatura. lunga e particolare la lavorazione delle foglie di tabacco che da grandi  scatoloni passano subito al“bagno”.tanti i passaggi obbligati attraverso i vari macchinari per permettere che dalle foglie si arrivi al nostro amato toscano. qualche scrivania dal gusto vintage e poi tutti verso il cuore pulsante della manifattura.
                                                                                                                                                                                                                                     Cenone Al termine delle visite,rientro in hotel per prepararsi al cenone.                 Pernottamento in hotel.

4° giorno 1 Gennaio: PISA – ROMA – Buon Anno!!!Colazione in hotel e partenza per Pisa.   Dove si potranno visitare i numerosi monumenti tra i più importanti della città va annoverata la celebre Piazza del Duomo, detta Piazza dei Miracoli, dichiarata patrimonio dell’umanità, con la Cattedrale edificata in marmi bianchi e colorati, tra il 1063 e il 1118, in stile romanico pisano, con il portale in bronzo di San Ranieri, ad opera di Bonanno Pisano e il pulpito di Giovanni Pisano. Nella piazza svetta la caratteristica Torre pendente, campanile del XII secolo, alta 56 m, che acquisì la sua caratteristica inclinazione dieci anni dopo l’inizio della sua costruzione, oggi uno dei monumenti italiani più conosciuti al mondo.
A Pisa è da notare la presenza di almeno tre campanili inclinati: uno, il più noto, appunto in Piazza del Duomo; il secondo è il campanile della chiesa di San Nicola, situato in via Santa Maria, nelle vicinanze di Lungarno Pacinotti; il terzo, situato a circa metà strada del viale delle Piagge (lungofiume, nella parte est della città), è il campanile della chiesa di San Michele degli Scalzi (in questo caso anche la chiesa ha una significativa pendenza). Secondo una leggenda Pisa sarebbe stata fondata da alcuni mitici profughi troiani provenienti dall’omonima città greca di Pisa, posta un tempo nella valle del fiume Alfeo, nel Peloponneso.

Rientro a Roma




“Le Marche Segrete”

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ps. leggete sul nostro blog cosa hanno scritto chi ci è appena stato con noi in novembre e gennaio. Terre ricche di storia e cultura.Una Regione nascosta fatta di dolci colline, villaggi medievali, spiagge dorate con la magnifica città rinascimentale di Ascoli Piceno in travertino – una festa per la mente e per i sensi.Le Marche sono state un territorio misterioso, molto vicino a Roma ma tagliato completamente dalle montagne dei Sibillini e dalle colline che si adagiano sul mare Adriatico. In effetti è una regione poco conosciuta anche dagli stessi italiani e forse qualche volta più conosciuta dai turisti. Grande motivo di attrazione di questo tour è la location dove andremo a dormire:

Il Di Sabatino Resort è situato nel pieno centro storico di Ascoli Piceno, a pochi passi dalla splendida Piazza del Popolo, il nostro Salotto Cittadino.

L’edificio storico, originariamente sede della “piccola casa” del Marcucci, è stato completamente ristrutturato e vanta ampie Suite dotate delle più moderne tecnologie per il risparmio energetico.

La posizione privilegiata, la pulizia delle camere e la cortesia del personale, unitamente alla colazione servita presso la nostra nuovissima Sala Colazioni, vi sapranno conquistare e rendere il vostro soggiorno indimenticabile.

Vi aspettiamo!!

Posti limitati per via delle poche camere disponibili. Solo  i primi 24 fortunati potranno godere di questa Residenza.

 
Come in una favola…  si dorme  presso  una casa principesca dove i vostri sogni potranno diventare realtà….ma solo per i primi  che prenoteranno…per tempo..

 

1° giorno Sabato novembre  : ROMA – ASCOLI PICENO-

Incontro dei partecipanti in luogo e orario da stabilire  e partenza da Roma in bus privato.

Arrivo ad Ascoli Piceno. Il suo centro storico costruito quasi interamente in travertino è tra i più ammirati della regione e del centro Italia, in virtù della sua ricchezza artistica e architettonica. Conserva diverse torri gentilizie e campanarie e per questo è chiamata la Città delle cento torri (la città vantava ben 200 torri nel 1242 prima che Federico II ne facesse distruggere 90. Oggi ne restano almeno una cinquantina).Ascoli Piceno, città delle 100 Torri racchiusa tra due fiumi, sorprende il turista con scorci unici, angoli nascosti, rue antiche e profumo di storia.
Filo conduttore del Centro Storico è il Travertino, pietra tipica del territorio, l’intera Piazza del Popolo e le maggiori Chiese ascolane sono state costruite con questa magnifica pietra che dona eleganza e raffinatezza a questa, già di per sé, bella città.

Alla fine del tour, arrivo nella bellissima rinascimentale Piazza del Popolo, considerata tra le più belle piazze d’Italia, per gustare un quick lunch comodamente seduti allo storico Caffè Meletti.

Il Caffè Meletti è da sempre punto di riferimento e patrimonio della Città e uno dei luoghi più visitati da appassionati e turisti.

Ubicato nella centralissima piazza del Popolo, accanto al Palazzo dei Capitani, è stato inaugurato la sera del 18 maggio 1907 per volontà di Silvio Meletti, l’industriale di liquori famoso per la produzione dell’Anisetta, che due anni prima aveva rilevato la palazzina realizzata tra il 1881 e il 1884 per ospitare gli uffici della Posta e del Telegrafo.Grazie all’opera dell’ingegner Enrico Cesari e del pittore decoratore Pio Nardini, nasce così un elegante bar in stile liberty caratterizzato dalla ricchezza degli arredi, dallo splendore degli ornamenti e dalla raffinatezza delle pitture che ancora oggi contribuiscono a rendere unica l’atmosfera del Caffè Meletti.

Si prosegue al pomeriggio con la visita della città e con Degustazione della famosa Oliva Ascolana.Al termine delle visite,trasferimento in hotel cena e pernottamento.

 

824687012° giorno domenica  novembre: ASCOLI PICENO – OFFIDA – FERMO-ROMA

Prima colazione  nelle sale del Borgo e partenza per Offida, bellissima cittadina famosa per la produzione del merletto a tombolo. L’arte del merletto a tombolo, dal latino “tumulus” cioè tumolo, è una tradizione che si tramanda da almeno cinque secoli da madre in figlia.
Offida è entrata il 2 maggio 2008 nel club dei Borghi più belli d’Italia. Vi sono resti di mura medievali con torri, mentre della rocca cinquecentesca restano un tratto di muraglia e due torrioni cilindrici. Visita del centro storico e della Chiesa di Santa Maria della Rocca, con i suoi bellissimi affreschi del Trecento. .Pranzo.
Fermo,_Palazzo_dei_PrioriPomeriggio proseguimento  Fermo, cittadina in stile romanico. La Pinacoteca con i suoi preziosi quadri costituisce una delle principali attrattive del centro, assieme alle straordinarie Cisterne Romane, dette anche piscine epuratorie. Le piscine rappresentano un complesso archeologico di 2.200 metri quadri, unico nelle Marche e la cui costruzione, risalente al I sec. d.C. e attribuita a Cesare Ottaviano Augusto, portò alla realizzazione di un’eccezionale opera d’arte idraulica finalizzata all’approvvigionamento idrico della città e degli equipaggiamenti navali. Questo grande serbatoio d’acqua potabile si articola in trenta sale voltate, di cui tre in funzione fino a pochi anni fa.

Rientro a Roma in serata. Fine dei servizi.




LE CERTOSE PIU’ BELLE DEL SUD ITALIA

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ALLA SCOPERTA DELLE CERTOSE PIU’ BELLE DEL SUD ITALIA

A volte, per compiere un viaggio spirituale da cui tornare un po’ cambiati nell’anima, non c’è bisogno di andar lontano. Il silenzio, la solitudine, la ricerca del dialogo profondo con Dio attraverso l’autoisolamento dai rumori del mondo esterno, sono le caratteristiche maggiormente note della vita dei certosini e che toccheremo con mano durante questo tour.

 

 

1° giorno Venerdì: ROMA NAPOLI

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da definire e partenza con bus privato per Napoli.Arrivo e visita della Certosa e Museo di San Martino.       Napoli_-_Museo_e_Certosa_di_San_Martino

La Certosa di San Martino fu costruita a partire dal 1325 secondo il modello delle fondazioni certosine. Consacrata nel 1368, venne dedicata a San Martino, a San Bruno, alla Vergine e a tutti i Santi. La primitiva ‘veste gotica’ dovuta all’architetto e scultore senese Tino di Camaino subisce le prime trasformazioni nel corso del XV e XVI secolo, quando hanno inizio i lavori di ampliamento per opera dell’architetto toscano Giovanni Antonio Dosio. Dedicata a San Martino, vescovo di Tours, viene fondata per volere di Carlo, duca di Calabria. I protagonisti dello spettacolare complesso sono Tino di Camaino, celebre scultore oltre che architetto e Attanasio Primario. Molti sono gli artisti che nel tempo concorrono alla radicale trasformazione del complesso certosino. Ma è con Cosimo Fanzago che l’intera Certosa assume una veste pienamente barocca con il trionfo di intarsi marmorei della chiesa. Al termine proseguimento per PADULA. Arrivo in hotel. Cena e pernottamento.

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2° giorno Sabato: PERTOSA – TEGGIANO

Prima colazione in hotel ed escursione a PERTOSA: piccolo centro medioevale, contornato da boschi di castagno e uliveti, per scoprire la quiete e l’amenità del borgo contadino e ritrovare tesori nascosti come il dipinto fiammingo dei primi del XVI sec. raffigurante l’Immacolata conservato nella chiesa parrocchiale; visita delle “Grotte di Pertosa” grotte risalenti a circa 35 milioni di anni, si snodano per 2.500 metri attraverso gallerie, cunicoli ed immense caverne; si caratterizzano per l’importanza e perché uniche in Italia. Si salirà a bordo di una barca per traversare un piccolo laghetto sotterraneo. Stalattiti e drappi di candido alabastro pendono dalla volta delle caverne, stalagmiti dalle forme più strane catturano lo sguardo incredulo del visitatore.Vi è stato girato il film il Fantasma dell’Opera.

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Al termine pranzo in agriturismo a base di prodotti tipici e cucina locale.
Nel pomeriggio escursione e visita guidata del Borgo Normanno di Teggiano “Città Medioevale e religiosa” affascinante roccaforte medievale a 637 metri sul livello del mare. La sua fisionomia rispecchia fedelmente quello di borgo storico con Castello, abitazioni in pietra e chiese trecentesche racchiuso da mura di cinta e 25 torri vedetta. La sua posizione dominante conferisce al luogo un aspetto ancor più suggestivo, la città museo, sede della Diano Medioevale dei Principi Sanseverino con la sua fortezza di epoca normanna racconta 700 anni di storia e con le sue 32 chiese raccoglie i capolavori artistici dalle epoche bizantine alle bellezze di fine secolo. Nella Cattedrale di S. Maria Maggiore si trovano monumentali tombe, pregevoli sculture lignee, un artistico portale e la torre campanaria. Qui Antonello Sanseverino, principe di Salerno e signore dello Stato Diano, ordì la famosa ”Congiura dei Baroni” , una sommossa fiscale contro il re di Napoli Federico d’ Aragona.
Cena in hotel, e pernottamento.

3° giorno Domenica: PADULA – ROMA

OLYMPUS DIGITAL CAMERAPrima colazione in hotel e visita guidata della monumentale “Certosa di San Lorenzo” fondata da Tommaso Sanseverino. Si tratta di uno tra i più grandiosi complessi monumentali italiani e d’Europa.
E’ uno dei più importanti complessi monastici d’Europa, dichiarato dall’ Unesco Patrimonio dell’Umanità. L’impianto planimetrico rispecchia nella distribuzione e organizzazione degli spazi architettonici la vita religiosa dell’ordine certosino. Si suddivide infatti in due grandi aree: la “casa bassa”, più a contatto col mondo esterno, ove si svolgevano le attività di sostentamento della comunità certosina (spezieria, stalle, granai e depositi ubicati nella corte esterna) e la “casa alta” con gli spazi della vita comunitaria dei monaci (chiesa, cucina, refettorio, sala del tesoro e del capitolo) e gli ambienti di stretta clausura organizzati intorno al chiostro grande (celle dei monaci e giardini, appartamento del priore, biblioteca). Vedremo gli affreschi barocchi della volta, l’altare intarsiato e il bellissimo ciborio in sagrestia; la zona della clausura, la Sala del Tesoro del Capitolo del Refettorio, il Chiostro Grande e le Celle dei Padri e del Priore. La Certosa ospita il “Museo archeologico della Lucania occidentale” dove sono custoditi reperti delle civiltà antiche del Vallo.
Pranzo in ristorante .
Al termine proseguimento per Roma.

 

La quota comprende: 
Bus g.t. per la durata del tour.Pensione completa incluse bevande.Due pernottamenti in hotel 3 *** S.
Visite guidate con guide autorizzate Regione Campania.Accompagnatore da Roma dei Viaggi di Giorgio.

La quota non comprende:
Extra di carattere personale. Ingressi ove previsti. Mance pari a euro 8 a persona da versare in loco. Eventuali tasse di soggiorno.




Festa dei serpenti a Cocullo

Cocullo-1

Visita di Bominaco ( la Capella Sistina d’Abruzzo)4018OP6817


Cocullo-1Ritrovo dei partecipanti in luogo e ora da definire (sono previsti 2 luoghi di salita) e partenza in bus
privato per Cucullo. Al mattino si assiste alla pittoresca processione dei “serpari”, conosciuta anche
come la più pagana fra i riti cristiani, meglio descritta in presentazione.
Il primo di maggio a Cocullo, nell’aquilano, si festeggia San Domenico e, come per altre usanze in
cui il rito pagano si intreccia con la devozione cristiana, così accade anche in questa occasione, in
cui la devozione per San Domenico, protettore dal morso dei serpenti, si intreccia con il rito arcaico
dei “serpari”, manipolatori dei serpenti, nel suggestivo quanto unico Rito dei Serpari. Prima della
processione sono questi uomini a mostrare i serpenti ai visitatori, permettendo loro di toccarli e
maneggiarli, mentre si intonano canti popolari per le vie del paesino. Pranzo in ristorante locale.

Nel tardo pomeriggio visita di Bominaco, piccolo centro dell’Abruzzo Aquilano, importante per l’Abbazia di S. Maria Assunta e l’oratorio di S. Pellegrino uno dei maggiori complessi artistici dell’Abruzzo. La cappella è stata definita: la Cappella Sistina d’Abruzzo.
l’Abbaziale di S. Maria Assunta massima espressione dell’architettura romanica abruzzese risalente al XII sec. All’interno la chiesa custodisce arredi liturgici di notevole importanza: L’ambone in pietra del 1180 nella tipica forma a cassa quadrilatera poggiato su quattro colonne dai ricchissimi capitelli , l’altare e il ciborio datati 1223, il cero pasquale sorretto dal leoncino stiloforo.
L’Oratorio di San Pellegrino, ricostruito nel 1263 per iniziativa dell’Abate Teodino che ne fa risalire la costruzione a Carlo Magno secondo quando si legge in due iscrizioni. L’interno con volta ogivale è completamente rivestito da affreschi che costituiscono uno dei più importanti cicli della pittura italiana . Furono eseguiti da tre pittori ancora legati ai modi bizantini ma aggiornati ai nuovi modi provenienti d’oltralpe che raccontano scene della vita di Gesù: Importante il Calendario Bominacense con i dodici mesi dell’anno, i segni zodiacali e gli influssi lunari utilizzato dai monaci Benedettini per il lavoro e la preghiera. Al termine partenza per il rientro a Roma previsto in serata e fine dei servizi.




FESTA DI S. EFISIO – CAGLIARI

LA FESTA

Ogni anno, dal primo al quattro di maggio, la festa di Sant’Efisio riunisce i fedeli, gli abiti tradizionali e i colori di tutta la Sardegna in una processione commovente e grandiosa. Parte dalle stradine di Stampace, nel centro di Cagliari, gremite di folla e trasformate in un tappeto di petali di fiori, per arrivare alla spiaggia di Nora e quindi tornare alla chiesetta da cui è partita. È un lunghissimo pellegrinaggio con migliaia di devoti venuti da ogni parte dell’Isola, che sfilano a piedi, a cavallo o sulle tracas, i carri trainati dai buoi e ornati di fiori e frutta. Non è solo la più grande manifestazione
religiosa, della cultura e dell’identità della Sardegna: è soprattutto una Promessa solenne fatta l’11 luglio 1652 dalla città al suo protettore.
Da allora è sempre stata onorata, ogni primavera, per più di 350 anni, con profonda devozione e gratitudine sincera.

LA STORIA

Nel 1652 in Sardegna infuriava la peste. Le autorità cittadine chiesero aiuto con un Voto solenne a Sant’Efisio martire. Era un militare romano che, appena prima di essere giustiziato per la sua fede, aveva promesso di proteggere per sempre Cagliari e i suoi cittadini. Con il Voto, la città si impegnava a portare ogni anno la statua del Santo in processione, dal luogo in cui Sant’Efisio era stato incarcerato, nel quartiere di Stampace, fino alla spiaggia di Nora, a occidente sul golfo, dove aveva subìto il martirio. La peste finì. Da allora Cagliari ogni anno scioglie il suo Voto. Dall’anno della peste il Santo è stato invocato molte volte e, nella salvezza, i cittadini di Cagliari hanno sempre visto il suo intervento. Perché Sant’Efisio e la città sono legati indissolubilmente: dall’amore, dalla venerazione e dalle reciproche promesse, intrecciate e rispettate da secoli.

1° Giorno: Roma – Cagliari

Incontro dei partecipanti presso l’ aeroporto di Roma Fiumicino e partenza per CAGLIARI.

Scorci di quartieri storici con vista sul mare, vie dello shopping e terrazze panoramiche, tra cui l’inimitabile bastione di Santa Croce, dove trascorrere romantiche serate dopo tramonti infuocati. Cagliari è la città principale e più popolosa dell’Isola, al centro di un’area metropolitana di 430 mila abitanti. Custodisce nei quattro quartieri storici vicende millenarie che vanno dalla preistoria al governo sabaudo. Il quartiere Castello sorge sul colle più alto, caratterizzato da antichi bastioni, oggi terrazze in cui si anima la movida, e da pittoresche stradine su cui si affacciano dimore nobiliari: Palazzo Regio e Palazzo di Città, oltre alla cattedrale di santa Maria. Di grande fascino sono le torri medievali di ingresso al castello, dell’Elefante e di san PancrazioVillanova è collegata a Castello dalla scalinata del bastione di saint Remy: ogni anno a Pasqua nel quartiere si respira un’aria di appassionata devozione durante la Settimana Santa, tutto l’anno, invece, ti accoglie nelle sue eleganti boutique e fra i suoi tesori: chiostro di san Domenicochiesa di san Saturnino e basilica di Nostra Signora di Bonaria, tempio cristiano della Sardegna.

 

Ai piedi del Castello scenderai alla Marina, che ti rimarrà impressa per gli splendidi edifici e i portici di via Roma, compreso il Palazzo Civico. Nata per accogliere pescatori e mercanti, è simbolo di una città multietnica. Nel quartiere troverai la chiesa di sant’Eulalia, con preziosi resti di epoca romana. Mentre l’altro quartiere storico di Stampace si colora ogni primo maggio per la Festa di sant’Efisio, appuntamento atteso da tutta l’Isola. Tra le sue strette stradine c’è la chiesa barocca di sant’Anna. A pochi passi dal centro storico, non perdere l’Anfiteatro, una delle maggiori testimonianze romane della Sardegna, e l’Orto Botanico, oasi verde nel centro città. Fuori dal centro città, ammirerai castello di san Michele e Tuvixeddu, la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo (VI-III secolo a.C.). Alla fine del tour culturale, potrai immergerti nelle mille attrazioni naturalistiche: la laguna di Cagliari, il parco di Molentargius-Saline, da percorrere in mountain bike osservando il volo dei fenicotteri rosa, e il mare. Fai un tuffo al Poetto, spiaggia cittadina di morbida sabbia lunga otto chilometri fiancheggiati da percorso pedonale e pista ciclabile. Splendida anche di notte, quando rivela il suo lato glamour. Dal Poetto puoi partire in escursione verso Calamosca e la Sella del diavolo. Infine gusta le prelibatezze: gli spaghetti con bottarga e carciofi, la burrida, a base di gattuccio di mare e noci, e la fregula con cocciula, palline di semola con le vongole.

 

 

Nel pomeriggio visita al Museo Archeologico

Si trova nell’antico quartiere di Castello, all’interno della Cittadella dei Musei realizzata tra il 1956 e il 1979 con il recupero del regio Arsenale e delle mura medievali su progetto degli architetti Libero Cecchini e Piero Gazzola.

È il più importante museo archeologico della Sardegna con oltre 4000 oggetti che raccontano una storia lunga quasi 7000 anni, dalla Preistoria all’Alto Medioevo, dalle dee madri neolitiche ai bronzi nuragici, dai gioielli fenici e punici alla statuaria romana per arrivare agli oggetti di culto di epoca bizantina.

Visita alla Pinacoteca Nazionale

 

situata all’interno del complesso museale della Cittadella dei Musei, nasce sulla preesistente struttura del Regio Arsenale.

Dopo essere stata ospitata fin dalla fine dell’Ottocento nel Palazzo delle Seziate nella vicina Piazza Indipendenza e, per più di un secolo, chiusa al pubblico, ha trovato la sua definitiva collocazione nell’attuale sede inaugurata nel 1992.

Dal punto di vista architettonico l’edificio rappresenta un interessante connubio tra le antiche mura spagnole, progettate da Rocco Capellino ed ampliate da Giorgio e Jacopo Palearo nel XVI secolo, e l’attuale assetto razionalista moderno che perfettamente si inserisce all’interno dello suggestivo quartiere medievale di “Castello”.

La sua felice ubicazione offre al visitatore un’incantevole veduta panoramica della città di Cagliari.

Il primo nucleo della collezione pittorica si formò nel XIX secolo quando, a seguito della soppressione degli enti ecclesiastici nel 1866 e della distruzione nel 1875 della chiesa cagliaritana di S. Francesco di Stampace, confluirono nel patrimonio dello Stato numerosi dipinti. All’inizio del Novecento nuove acquisizioni e donazioni hanno arricchito la Pinacoteca di una interessante e bella collezione etnografica (tessuti, splendidi gioielli sardi, arredi, ceramiche e armi), che viene esposta a rotazione. Dal 1919, inoltre, fa parte della collezione uno straordinario acquamanile a forma di volatile, realizzato nel XII secolo da un artista di cultura bizantina, raro pezzo di scultura bronzea simile, per fattura e decorazione, all’esemplare “gemello” del Museo del Louvre.

Cena e pernottamento.

 

2° Giorno: Processione Sant’Efisio

Dopo la prima colazione, partecipazione alla processione in onore di S. Efisio.

 

LA PROCESSIONE:

Per tutto l’anno ci si prepara alla festa. In ogni paese della Sardegna i devoti dedicano ogni cura agli abiti tradizionali, spesso antichi e preziosi,
tramandati per generazioni. Cavalli e cavalieri si esercitano a sfilare in parata, i conducenti preparano i giganteschi e pazienti buoi alla fatica di trainare le tracas, i carri decorati di fiori che precederanno il cocchio dorato del Santo. La mattina del primo di maggio la carrozza esce nella piazzetta, dove lo aspettano, con le corna adorne di pannocchie di fiori, i due buoi scelti per trainarlo. Le strade sono coperte dall’arramadura: un coloratissimo e profumato tappeto di petali ed essenze odorose. Tutta la processione prepara il passaggio di Sant’Efisio: prima di lui sfilano i fedeli in abito tradizionale, le tracas, le confraternite religiose, i miliziani a cavallo con le antiche divise dalla giubba rossa.

 

 

Cavalcando in frac e cilindro accompagna il Santo anche l’Alter Nos: colui che è delegato a rappresentare il sindaco e tutta la città. Davanti al
Municipio Sant’Efisio si ferma a ricevere l’omaggio della comunità, mentre suonano a festa le campane delle chiese e le sirene delle navi in porto.
È forse il momento più suggestivo, quello in cui è tangibile la profonda partecipazione che accompagna questa giornata, ma è solo l’inizio del lungo
pellegrinaggio fino alla spiaggia di Nora. Il Santo passa in un cocchio più semplice, quindi fa tappa per la notte e arriva al luogo del suo martirio solo il
giorno successivo. Lo aspettano due giorni di celebrazioni, poi il lungo ritorno.
Il quattro di maggio il rientro in città nella notte, insieme ai miliziani e ai tantissimi fedeli, è emozionante come un sogno.

Cena e pernottamento.

 

3° Giorno: Sant’Antioco

Trasferimento a SANT’ANTIOCO che si affaccia nel bellissimo Golfo di Palmas.

Sant’Antioco è l’isola del sulcis situata a sud ovest della Sardegna. Vanta un mare incontaminato, paesaggi di altissimo livello. Ideale per le vacanze estive e non solo. Molti luoghi di interesse storico e paesaggistico ne fanno una meta ideale per chi ami la bellezza e la natura.

Porticciolo, case colorate e ristoranti che inebriano l’aria di invitanti profumi: è l’anima di mare di Sant’Antioco. La rinomata cittadina dell’arcipelago del Sulcis, popolata da undicimila residenti e decine di migliaia di visitatori in estate, è il centro principale della maggiore isola della Sardegna, cui è collegata da un istmo artificiale, costruito forse dai punici e perfezionato dai romani. In origine fu Sulky, fondata dai fenici, poi conquistata dai cartaginesi. Ne rimangono tophet e necropoli (V-III secolo a.C.) che occupa l’intero colle della basilica e su cui sorsero la necropoli romana e poi un cimitero di catacombe, unico in Sardegna.

Il nome di isola e città deriva dal patrono della Sardegna, martire africano esiliato nell’Isola, cui è dedicata la basilica di sant’Antioco.

Le coste, alte e frastagliate a sud con falesie di trachite scura, più sabbiose a nord, hanno fondali ideali per immersioni.

 

Visita guidata al Museo Etnografico 

 

 

L’esposizione del museo ETNOGRAFICO è articolata in due ambienti, una parte coperta “su magasinu” e un grande cortile, tipica del Sulcis.
L’ambiente al coperto ripropone la tipologia del classico “medau” sulcitano, all’interno del quale trovano posto gli attrezzi per lo svolgimento dei vari lavori divisi in sezioni.
Molto interessante la sezione casearia, con gli utensili necessari alla raccolta del latte e alla successiva trasformazione in formaggio;
da apprezzare la sezione riservata alla panificazione, che viene presentata nelle sue diverse e complesse fasi, ponendo così in evidenza la centralità del ruolo della donna nella società agropastorale.
Segue la sezione degli attrezzi ad uso agricolo che testimonia la vocazione cerealicola sulcitana;
un cenno a parte merita la sezione dedicata al lavoro della vite, con gli attrezzi necessari alla potatura, al trattamento antiparassitario, alla raccolta dell’uva, alle diverse fasi della vinificazione.
Altro importante angolo del Museo Etnografico è quello dedicato alla palma nana (Chamaerops humilis) e a tutte le fasi della sua lavorazione. Sono infatti esposte scope, corde, borse, pennelli, vari tipi di intrecci. Dalle foglie essiccate di tale pianta si ottenevano tutti questi oggetti.
Di eccezionale importanza il settore riservato al raro bisso marino, conosciuto anche come “seta di mare”, ed alla PINNA NOBILIS, il grosso bivalve dal quale veniva appunto ricavato il bisso. Dalle notizie riportate nella Bibbia sino alla scuola di tessitura di Italo Diana che negli anni 30 del Novecento ridiede vigore ad un’attività artigianale in quegli anni sopravvissuta nelle famiglie Antiochensi.
All’esterno, sotto la “lolla”, si trovano gli attrezzi relativi ai mestieri collaterali, quali il bottaio (su buttaiu), il falegname (su maistu ‘e linna), il fabbro (su ferreri).

 

 

Visita al villaggio ipogeo

Il Villaggio ipogeo è una sezione della necropoli punica di Sulky, antico nome fenicio – punico di Sant’Antioco. A partire dal Settecento, con il ripopolamento dell’isola di Sant’Antioco, numerose tombe puniche furono utilizzate come abitazioni ( is gruttas) dalle classi più povere del paese ( is gruttaius) .

         

Tra le necropoli di eta’ punica in Sardegna, attualmente quella di Sulcis, e’ la piu’ importante per la vastita’ dell’impianto funerario, per la complessita’ architettonica e per i reperti archeologici rinvenuti nelle tombe durante gli scavi. La sezione attualmente visibile e’ stata utilizzata tra la fine del VI e la fine del III sec. a.C. cioe’ durante il periodo che corrisponde alla conquista cartaginese della Sardegna. L’estensione originaria della necropoli era di oltre sei ettari e considerando che in media ogni tomba occupava quaranta metri quadrati si puo’ valutare che il numero di ipogei fosse di circa millecinquecento.

 

È il motivo per cui gli antiochensi erano definiti gruttaiusu (grottai): come Cagliari, Matera e altre città con tombe ipogee scavate nel tufo (generalmente tra il VI e il III sec. a. C.), anche a Sant’Antioco le famiglie meno abbienti si erano ricavate un’umile dimora all’interno delle grotte, dalla fine del ‘700 fino agli anni ’70 del ‘900. Oggi all’interno di alcune di queste è possibile vedere com’erano arredate.

 

 

 

Visita al fortino sabaudo

Il forte sabaudo, conosciuto anche col nome di “guardia de su Pisu” oppure “il castello” domina da una collina alta 60 mt. l’abitato di Sant’Antioco, e’ una piccola costruzione di 270 mq., edificato nel 1812, su una preesistente struttura punica, a protezione della cittadina dalle incursioni barbaresche, una garitta a piu’ feritoie controllava l’ingresso e permetteva il controllo di un vasto tratto di mare. Nel 1815, in occasione dell’ultima incursione in Sardegna dei pirati tunisini, fu teatro di una sanguinosa battaglia, in seguito alla quale il comandante della guarnigione, Efisio Melis Alagna, dopo una valorosa ed eroica resistenza fu ucciso dai barbareschi. Almeno cinque abitanti di Sant’Antioco furono fatti prigionieri e portati a Tunisi in attesa del riscatto.

Qui accadde un fatto di importanza Europea, a seguito del quale cessarono le incursioni navali dei pirati barbareschi in tutto il Mediterraneo e cessò quindi la vendita di schiavi di pelle bianca

Visita alla basilica e catacombe di Sant’Antioco,

 

 

La chiesa è dedicata a Sant’Antioco Martire, patrono dell’isola e dell’intera Sardegna.
Un’antica tradizione ritiene che fosse un medico originario della Mauretania, corrispondente alle attuali Algeria e Marocco, vissuto all’epoca dell’imperatore Adriano, educato alla fede cristiana dalla madre, Santa Rosa.

 

Le catacombe sulcitane, uniche in Sardegna, hanno riutilizzato preesistenti ipogei punici, collegandoli fra loro per creare un cimitero comunitario, secondo la prassi cristiana.
Sono attestate tutte le tipologie sepolcrali tipiche dei cimiteri ipogei dell’epoca antica.
I defunti erano deposti in semplici loculi, o in fosse terragne (formae), cassoni in pietra, ma anche in arcosoli. Una tomba “a baldacchino” è nell’ambiente denominato “camera del santo”, forse proprio la spelonca in cui Antioco sarebbe spirato. Si conserva una pietra che la tradizione popolare chiama “cuscino del santo”.

 

 

Nel pomeriggio visita al museo archeologico e area Tophet

Il museo conserva ed espone al suo interno un’ampia gamma di reperti provenienti dall’isola di Sant’Antioco.


Gran parte della collezione si riferisce all’importante insediamento urbano sorto sulle sponde orientali dell’isola al principio dell’VIII sec. a.C. e conosciuto con il nome di Sulky o Sulci, caposaldo portuale del distretto territoriale della Sardegna sud-occidentale che, insieme al comparto metallifero dell’Iglesiente, costituisce la sub-regione del Sulcis-Iglesiente.

Il percorso museale segue un criterio topografico e cronologico incentrato sulle tre componenti principali dell’insediamento urbano sin dalle sue origini: l’abitato, le necropoli e il tofet.

All’estremità settentrionale della cittadina di Sant’Antioco, in posizione periferica rispetto all’abitato fenicio, si trova il tofet, una particolare tipologia di santuario cittadino di matrice culturale fenicia. La località conserva ancora oggi il nome di “Sa guardia ‘e is pingiadas” (la guardia delle pentole), reminiscenza popolare della presenza di numerosi contenitori in ceramica che spesso emergevano nella zona. Il termine tofet viene comunemente utilizzato per identificare una particolare tipologia di santuario diffusa nelle città fenicie e puniche del Mediterraneo centrale. Il tofet è un’area sacra a cielo aperto, posta in posizione periferica rispetto all’abitato e dotata di recinti, altari o sacelli.

Sulla roccia naturale o sul terreno venivano deposte le urne contenenti le ceneri di bambini mai nati o deceduti prematuramente, i quali venivano cremati e spesso accompagnati da un’offerta funeraria, perlopiù agnelli e volatili anch’essi incinerati. Il tofet costituiva un’area sacra e funeraria dedicata a coloro che non possedevano ancora un’identità sociale definita e pertanto venivano riconsegnati alla divinità poiché bisognosi di particolari protezioni e rituali. In una fase avanzata della vita del santuario iniziarono ad essere deposti, accanto alle urne, alcuni votivi litici: le stele.

 

 

 

a seguire tour dell’isola e visita al complesso nuragico di “Grutt’i acqua”: imponente complesso nuragico abbarbicato su un’altura che domina l’ampia e fertile pianura, sono visibili crolli di capanne dell’antico villaggio, mentre poco a valle si trova l’antica vena sorgiva, racchiusa in un tempio a pozzo dove in particolari occasioni venivano celebrati i riti sacri. Immerso in una lussureggiante vegetazione dove sono presenti tutte le specie appartenenti alla macchia mediterranea. Poco distante, verso la località denominata “SU NIU ‘E SU CROBU” e’ possibile ammirare una delle varie “tombe dei giganti” presenti nell’isola di Sant’Antioco. Questa conserva ancora integro lo sviluppo planimetrico, riproducente il classico impianto a protome taurina, tipico della cultura nuragica.

Cena e pernottamento.

4° giorno

Prima colazione in Hotel

visita a BARUMINI del complesso nuragico e  del polo museale “Casa Zapata”, una meravigliosa e complessa residenza fatta erigere dall’antica e nobile famiglia aragonese degli Zapata a partire dalla fine del XVI secolo. I membri di questa famiglia giunsero in Sardegna nel 1323 al seguito dell’Infante Alfonso che si preparava alla conquista dell’isola, si stabilirono, quindi, a Cagliari (una delle Città Reali) e nel 1541 acquistarono la Baronia di Las Plassas, Barumini e Villanovafranca, divenendone signori e poi baroni, e arrivando ad amministrarla fino alla soppressione del regime feudale. Tra i diversi edifici che costituiscono la residenza si distinguono: uno splendido palazzo, con elegante giardino annesso, Sede Baronale e dimora del feudatario, e altri due corpi murari di pertinenza agricola, utilizzati come magazzini, stalle e casa del fattore aperti su una grande corte che consentiva il libero movimento di uomini, merci e animali. Innanzi a “Casa Zapata” è ubicata la Parrocchia della Beata Vergine Immacolata, la cui costruzione fu probabilmente commissionata dalla stessa nobile famiglia aragonese.
Oggi la residenza spagnola è sede del cosiddetto Polo Museale “Casa Zapata”.

 

 

 

 

 

 

Nel pomeriggio visita a LACONI del castello medievale nel parco Aymerich

Tra piante esotiche e l’incanto della flora locale, il Castello Aymerich a Laconi è immerso nel parco naturalistico che porta lo stesso nome.

Si tratta di un angolo naturale raro in Sardegna, una regione temprata dal sole, dove solo pochi paesi possono vantare abbondanza d’acqua in ogni periodo dell’anno.

Il Castello Aymerich sorge su un tacco calcareo di circa 500 metri che apparteneva al territorio giudicale di Arborea. In questo periodo storico, il borgo aveva ancora il nome di Villa de Lacon, in omaggio alla famiglia nobile che qui aveva numerose terre e interessi economici.

 

 

Al termine della visita trasferimento in aeroporto e fine dei servizi.

 

 

La quota comprende:

  • Sistemazione in Hotel 3*** in camera doppia
  • Volo andata e ritorno  in classe economica con franchigia bagaglio kg. 20
  • Trasferimento in BUS GT per tutta la durata del viaggio.
  • Guida-accompagnatore  locale per tutta la durata del viaggio
  • Ingressi ed entrate ai siti e monumenti previsti in programma
  •  Cene come da programma
  • Assicurazione medico bagaglio

La quota non comprende:

  • Tasse  aeroportuali soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei 50,00.
  • Biglietto per sfilata S. Efisio Euro 20.00.
  • Pasti non menzionati
  • Extras di carattere personale ed escursioni facoltative
  • Mance per guida, autista, camerieri
  • Tutto quanto non espressamente incluso nella quota comprende
  • NB tariffa voli non garantita sino effettiva prenotazione

 




La Provenza ,Camargue e Linguadoca

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la fioritura della lavanda…..                                                

PROVENZA E CAMARGUE, LINGUADOCA

La Francia è sicuramente uno stato molto bello e gradevole da visitare ma la Provenza in particolare regala piacevoli sensazioni. Dopo alcune ricerche ho scoperto che il periodo migliore per visitare questa terra è intorno la terza settimana di giugno fino verso la metà di luglio. A fine giugno (a seconda di come è andata la stagione) avviene la migliore fioritura della lavanda e tutti i campi si riempiono di un incantevole colore violaceo oltre ad inebriare l’aria di un intenso profumo che si può odorare anche a diversi chilometri di distanza.
Il paesaggio è incantevole: i campi sono ricchi di grano, il cielo blu si mescola con le colline sinuose completamente coperte da filari di lavanda con una geometria così precisa che sembrano. Altri particolari caratteristici di questi luoghi sono i colori degli infissi dei paesi, molto variopinti, con colori viola, lilla, giallo, arancio, verde, rosso che ricordano molto i colori stessi della Provenza. Sono stato in questa terra e di questa mia piccola gita conservo ancora ora un dolce ricordo, ricordo i colori e i profumi, rinvigoriti tutte le volte che apro un cassetto dei miei armadi e vedo i sacchettini di lavanda che rilasciano ancora la loro inconfondibile essenza e danno un senso di freschezza ai vestiti oltre ad allontare spiacevoli insetti.
 Sono previsti voli da tutta Italia

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1° giorno – : BIENVENUE!ROMA -NIZZA in aereo

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Ritrovo dei partecipanti , e imbarco  volo diretto a Nizza . Arrivo e incontro con la guida italian, e trasferimento in centro città a Nizza. city tour con guida italiana. Pranzo libero.Nel pomeriggio trasferimento in hotel a Grasse, capitale del profumo.Visita guidata di una profumeria. Cena e pernottamento in hotel.

 2° giorno –

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Prima colazione in hotel e trasferimento al villaggio di Valensole in Alta Provenza.Il villaggio è spesso snobbato dai flussi turistici ma è davvero grazioso con le sue vie antiche, la fontana del 1700, le cappelle e il panorama viola che lo circonda.Infatti uno dei principali motivo di interesse sono i meravigliosi campi di lavanda che circondano senza fine il piccolo paesino. Impervie montagne, un cielo limpido spazzato dai venti impetuosi, i campi di lavanda dalle mille sfumature, le foreste, le gole profonde, l’Alta Provenza rappresenta
il territorio più aspro ma nello stesso tempo più autentico di tutta la regione.Qui non ci sono grandi centri abitati e il parziale isolamento ha mantenute vive e ha custodito gelosamente le tradizioni e le culture locali che rendono ancora più suggestiva la permanenza fra questi borghi, di autentica e incredibile bellezza.Pranzo libero. Visita al Museo della Lavanda.Pernottamento in hotel nella zona di Valensole.
Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

 3° giorno – 

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PALAZZO DEI PAPI.Prima colazione in hotel. Partenza per Avignone e visita della città, circondata dalle mura trecentesche. Le memorie del suo passato come sede papale e i numerosi monumenti  ne fanno una della tappe principali di un viaggio in Francia. E’ importante sede culturale con la sua università e il famoso festival. Visita del Palazzo dei Papi, il grandioso complesso che fu eretto nel secolo XIV in circa 30 anni sotto il pontificato di due papi: Benedetto XII e Clemente VI.

Arrivo in hotel , cena e pernottamento

4° giorno – : AIRONI E CAVALLI BIANCHI

Prima colazione in hotel. Partenza per la visita di Arles, importante mercato agricolo e città storica ricca di monumenti d’arte, antica capitale che, per superficie, è il più vasto comune della Francia. Proseguimento per Aigues Mortes, famoso borgo fortificato medievale circondato da mura con torri cilindriche e torri merlate.

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Proseguimento per la Camargue, famosissimo parco naturale, ricco di rare specie di uccelli quali aironi, cormorani e fenicotteri e di allevamenti di tori e di bellissimi cavalli bianchi. Visita del parco al tramonto che con la sua varietà di colori e paesaggi ha ispirato moltissimi pittori e scrittori.camargue1.jpg2
Rientro in hotel, cena e pernottamento.

5° giorno : AU REVOIR LA ROMA FRANCESE- NIMES- -ROMA

Prima colazione in hotel.Visita di Nimes, vivace città della Bassa Linguadoca, grande mercato di vini e centro industriale, chiamata la “Roma Francese” per i numerosi  monumenti d’epoca romana. Visita di Arenes, uno degli anfiteatri romani meglio conservati, di Maison Carrè, un tempio romano costruito sotto Augusto e giunto in perfetto stato di conservazione e della Tour Magne, la torre principale dell’imponente cinta romana. visita di Pont du Gard, mirabile ponte sul Gardon, parte di un acquedotto romano costruito per ordine di Agrippa per portare acqua a Nimes. E’ formato da enormi blocchi squadrati e consta di tre ordini di archi sovrapposti. Trasferimento all’aereoporto e imbarco volo diretto a Roma   e fine dei servizi.




Furore Vietri e……non solo

scorcio

TRA ALTA GASTRONOMIA  E ITINERARI INSOLITI

 

CAMPANIA , regione dai mille volti…Furore…..sulla costiera amalfitana, l’altra faccia della costiera sconosciuta, 3 giorni all’insegna della Cultura e Arte e Archeologia, del Paesaggio della Buona Cucina

“”a maronna e’ l’arc:
una visita in forma spettacolo,tra arte, fede e tradizione presso il
santuario della madonna dell’arco e al museo degli ex voto
SULLE TRACCE DEI “FUJENTI” DI MADONNA DELL’ARCO
culto, simboli, rituali, canti e danze dei pellegrini di Madonna dell’Arco
a cura del laboratorio “Voci e Suoni della Memoria”

  diretto da    Giovanni D’Angelo  

 

                                                                                  

 

IL TOUR PUO’ ESSERE ABBINATO AL TOUR DI PROCIDA DEL 09 SETTEMBRE

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1° Giorno :  Roma-Vietri-Furore/Agerola

Ritrovo dei partecipanti alle ore 08.00 in luogo da stabilire e partenza in bus privato ,con sosta in autostrada lungo il percorso.
Ps. per coloro che arrivano da altre città d’Italia appuntamento e luogo da concordare sia presso stazioni ferroviarie che aereoporti o direttamente se arrivate con auto propria, in agriturismo.
Questa volta invece ho deciso (sapete che non ripeto mai o stesso tour e infatti Furore è  un tour in cui i posti si esauriscono in brevissimo tempo..) di portarvi alla scoperta  dei paesini arroccati tra le montagne e le colline della Costiera, trascorrendo una giornata tra le mete meno battute della Costiera, lontano dagli itinerari che vengono presi d’assalto dai turisti. All’arrivo è previsto  un pranzo nella natura, osservando dall’alto le spiagge all‘Agriturismo Il Cavaliere dei Conti‘: una splendida struttura che ha ristrutturato sapientemente un’antica torre saracena e permette di gustare gli agrumi e le verdure che sono la ricchezza della cucina locale, e ovvio anche un lauto pranzo con prodotti del terra .

SULLE COLLINE DELLA COSTIERA AMALFITANA

Per chi arriva da Salerno o dall’autostrada A3, la porta d’accesso al paradiso è Vietri sul Mare, capitale indiscussa della ceramica artistica. L’abitato della marina è dominato dalla cinquecentesca Cupola della Chiesa di San Giovanni Battista, rivestita da centinaia di “scandole”, maioliche a forma di pesce di tre colori: giallo, verde e azzurro. L’effetto iridescente delle maioliche non passa inosservato, nè da terra, nè da mare: fa, anzi, del tempio dedicato al Patrono il simbolo stesso di Vietri.

Ma il vero biglietto da visita della città è rappresentato dal Palazzo della Ceramica Solimene, realizzato dall’architetto Paolo Soleri sul modello del Guggenheim Museum di New York. Aggrappata alla roccia, questa imponente costruzione, articolata su un corpo centrale di fabbrica e otto torrioni altissimi, e sede di una dei più antichi e prestigiosi opifici di ceramica dell’intera Italia meridionale, ha la facciata interamente ricoperta da tubuli cilindrici in cotto di colore rosso mattone e verde. L’impatto è semplicemete spettacolare. Non mancano le testimonianze storiche, artistiche e architettoniche di uno splendido passato. Della straordinaria Cupola della Colleggiata di San Giovanni Battista si è già detto. All’interno, il tempio custodisce una serie di pregevolissimi altari in ceramica riccamente decorati e preziosi dipinti di Andrea Sabatino, Francesco Solimena, Pietro De Rosa e Lorenzo Fiammingo. Felicissimo intreccio di stili, dal romanico, al rinascimentale al barocco, la chiesa è stata interessata da numerosi restauri. Tra la Cupola e l’alto campanile sorge Palazzo della Guardia, l’Arciconfraternita, che presenta un bellissimo pavimento in maiolica. Il palazzo è un esempio di quell’arte barocca testimoniata anche dai palazzi De Simone, Del Plato e Punzi.

Arrivo ad Agerola   in hotel (vista mozzafiato) e accoglienza e saluto di benvenuto agli ospiti ,sarà anche servito un aperitivo con stuzzichini  e formaggi dei Monti Lattari(il provolone del Monaco è un eccellenza) sulla terrazza dell’hotel. Cena e pernottamento in hotel.

2° Giorno:  Agerola-Amalfi -Minori -Positano

Dopo aver consumato la prima colazione nella terrazza dell’hotel con vista incredibile sulla costiera, trasferimento ad  Amalfi con le sue case bianche in pittoresco disordine sulle gradinate di un pendio, con il suo Duomo,il Chiostro del Paradiso,e si  effettuerà la visita guidata al centro storico.Al termine si prosegue per Minori,dove vista ormai l’ora avremo un languorino allo stomaco e quindi :degustazione presso la famosa pasticceria De Riso del dolce tipico della costiera.Al termine riprendiamo il nostro percorso culturale-archeologico in questo caso con la visita guidata alla Villa romana di Minori e l’Antiquarium. La villa sorgeva in un’insenatura della costiera amalfitana, nel punto in cui il torrente Regina Minor sfocia a mare. Questo tratto di costa, ricco d’insenature e approdi naturali, era in età imperiale uno dei luoghi preferiti dall’aristocrazia romana che qui fece costruire le proprie residenze, come attestano i ritrovamenti di Vietri, Amalfi, Positano e Li Galli. Essa rispecchia la tipologia della villa maritima strutturata su due piani, con ambienti di rappresentanza nell’area ovest e ambienti termali nell’area est. Di alcuni ambienti si conserva la decorazione pittorica in III stile e quella in stucco delle volte: essi sono disposti intorno a una vasta sala tricliniare con ninfeo (circa 70 mq), con volta decorata a stucco con motivo a cassettoni e motivi geometrici e resti di affreschi in IV stile, e con splendidi mosaici pavimentali. La sala si apre verso il mare nel lato sud, dove si trova un viridarium, cioè un giardino, al centro del quale è una piscina di circa 12 m × 7 m. L’Antiquarium, accanto alla villa, raccoglie i materiali provenienti dagli scavi della villa stessa, suddivisi per classi di appartenenza.

MINORI INCANTA

Visita narrata con letture teatrali

Durante il percorso i visitatori verranno allietati dall’interpretazione dell’attrice Elisabetta D’Acunzo, che traendo spunto dall’ambente fiabesco della cittadina, si esibirà in degli interventi teatrali ispirati alle più belle fiabe classiche della tradizione meridionale fondendole con quelle Europee.

Al termine imbarco sulla motonave privata per Positano, navigando lungo  la bellissima ed unica costiera amalfitana,che vista dal mare ne coglierete l’aspetto migliore.Saranno effettuate soste lungo il percorso per ammirare gli scorci più suggestivi ,come il Fiordo di Furore.              Arrivati a Positano tempo libero per passeggiare in questa perla della costa .Pranzo libero.

Tardo pomeriggio rientro via mare sempre ad Amalfi cosi da poter ammirare sotto un’altra luce,la costiera nel suo incredibile insieme di case e casette arroccate sulla roccia.

Quindi trasferimento in hotel per la cena degustazione. Durante la cena saremo allietati dal caro Amico Davide con la sua chitarra e canzoni napoletane che ormai molti di Voi conoscono.

3° Giorno: Furore- Santa Anastasia-Roma o altre città.

Terminata la prima colazione lasceremo il nostro hotel, con un pò di nostalgia ,ma felici per avervi trascorso 3 bellissimi giorni che difficilmente dimenticherete, per avviarci sulla strada del ritorno a casa .Prima ancora una visita ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO :

Visita narrata + pizza
L’itinerario mattutino partirà con un  narrato con una modalità nuova e suggestiva, protagonisti  miti e leggende che hanno popolato nell’immaginifico popolare. Il narratore ,regista e antropologo Giovanni D’Angelo condurrà il visitatore alla scoperta delle storie e degli aneddoti del Santuario della Madonna dell’Arco.Attraverso le leggende e le tradizioni più misteriose, ricche di aneddoti e collegamenti storici, vi condurrà alla scoperta del Santuario. Momenti questi di cultura e narrazione, che si chiuderanno con un luculliano pranzo. Assisterete all’ emozionante ed energica esibizione del “Laboratorio voci e suoni della memoria”. La compagnia teatrale, composta per quest’occasione da cantanti attori, ballerini e  musicisti, diretta dal Maestro Giovanni D’Angelo, regalerà intensi momenti musicali e recitati, narrando, con brani tratti dalla tradizione popolare partenopea, storie di cibo, alimenti, vino e piaceri della tavola.
Il Santuario di Madonna dell’Arco è uno dei maggiori luoghi italiani di culto connesso alla Religiosità Popolare. In esso si venera l’immagine della Vergine dal volto ferito (tra le più antiche fra le Madonne che sanguinano)alla quale vengono attribuiti molti miracoli relativi a guarigioni e fenomeni prodigiosi documentati.Nel giorno di “pasquetta” del Lunedì in Albis, Madonna dell’Arco è meta di oltre 100.000 pellegrini provenienti dalla sola Campania. Entrati nel santuario piangono, pregano, gridano, strisciano, implorano, imprecano, si gettano in ginocchio e avanzano fino all’altare. Lì, al cospetto della miracolosa icona, culmina un pellegrinaggio rituale iniziato il giorno dell’Epifania (6 gennaio).I devoti della Madonna dell’Arco sono i “fujenti”, detti anche “battenti”.

La visita  prevede: visita al Santuario di Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia (NA) e relativo Museo degli Ex Voto dove è custodita una delle più grandi collezione di ex voti del “mondo cristiano”.
Il Santuario ospita anche il Centro Studi di Religiosità Popolare. Accoglienza nel teatrino del plesso “Gregorio Rocco”, annesso al Santuario, nel quale si potrà assistere ad un seminario-spettacolo con    Proiezioni, musica, canti e danze dal vivo riguardante i seguenti aspetti   connessi a Madonna dell’Arco: le pratiche cultuali (culto mariano, culto agreste, ex voti, corporazioni, etc…) i simboli (vestiario, colori, stendardi, gestualità, etc…) i rituali (questua, processioni, carri votivi, etc…) i canti (preghiere, giaculatorie, canti popolari, etc…) le danze (tammurriata).Pizza con bevande incluse.

Al termine partenza per il rientro a Roma in bus,o alle proprie città in auto o treno o aereo  e  fine dei servizi!!

 

La quota comprende:;Bus G.T.;Bus di linea Sit;2 notti in Hotel 4**** in mezza pensione (2 cene), 1 pranzo in agriturismo e 1 pizza; acqua e vino inclusa ai pasti ¼ ; aperitivo di benvenuto con stuzzichini in hotel; visite guidate come da programma, con guide specializzate; 2 visite in forma spettacolo a Vietri  e Santa Anastasia; intrattenimento musicale di Davide; parcheggi bus in costiera! Materiale informativo sull’itinerario; assicurazione medico bagaglio, ! Accompagnatore I Viaggi di Giorgio.Iva.

Non comprende: eventuali ingressi a siti e monumenti durante le visite ;extra carattere personale!! Mance euro 6,00 a persona da versare all’accompagnatore giorno della partenza. Tasse di soggiorno.