“Van Gogh” – Tra il grano e il cielo

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Van Gogh. Tra il grano e il cielo, presenta eccezionalmente un numero altissimo di opere del pittore olandese, 43 dipinti e 86 disegni. Con l’apporto fondamentale di quello scrigno vangoghiano che è il Kröller-Müller Museum in Olanda. Ricostruisce con precisione l’intera vicenda biografica, ponendo dapprincipio l’accento sui decisivi anni olandesi, che dall’autunno del 1880 nelle miniere del Borinage, per la verità in Belgio, fino all’autunno del 1885 a conclusione del fondamentale periodo di Nuenen, sono una sorta di stigmate infiammata e continuamente protratta. Una vera e propria via crucis nel dolore e nella disperazione del vivere. Sarà come entrare nel laboratorio dell’anima di Van Gogh, in quel luogo segreto, solo a lui noto, nel quale si sono formate le sue immagini.

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A Vicenza, la più grande mostra monografica mai dedicata in

Italia al celebre artista olandese.

Oltre 120 opere tra dipinti e disegni provenienti dai musei di tutto il mondo

 

La mostra

a cura di Marco Goldin

Anch’io mi sento talvolta molto debole, quando lavoro sulle dune o altrove: non mangio certo a sazietà. Le mie scarpe sono tutte rattoppate, usate all’estremo; tutto ciò e altre piccole miserie mi producono molte rughe. Infine, tutto questo sarebbe nulla, Théo, se potessi aggrapparmi all’idea che andrà comunque tutto bene, a condizione di perseverare.

Vincent a Théo, estate 1883

Van Gogh. Tra il grano e il cielo, presenta eccezionalmente un numero altissimo di opere del pittore olandese, 43 dipinti e 86 disegni. Con l’apporto fondamentale di quello scrigno vangoghiano che è il Kröller-Müller Museum in Olanda. Ricostruisce con precisione l’intera vicenda biografica, ponendo dapprincipio l’accento sui decisivi anni olandesi, che dall’autunno del 1880 nelle miniere del Borinage, per la verità in Belgio, fino all’autunno del 1885 a conclusione del fondamentale periodo di Nuenen, sono una sorta di stigmate infiammata e continuamente protratta. Una vera e propria via crucis nel dolore e nella disperazione del vivere. Sarà come entrare nel laboratorio dell’anima di Van Gogh, in quel luogo segreto, solo a lui noto, nel quale si sono formate le sue immagini. Spesso nella condivisione dei temi in primo luogo con Jean-François Millet e poi con gli artisti della cosiddetta Scuola dell’Aia, una sorta di versione olandese della Scuola di Barbizon.

E in questo laboratorio ci si addentrerà con rispetto e con circospezione, facendosi aiutare dalle fondamentali lettere che Vincent inviava, come un vero e proprio diario del cuore straziato, in modo particolare al fratello Théo, ma non solo. Le lettere costituiranno quindi, giorno dopo giorno, come fogli di un diario, il filo conduttore della mostra, perché attraverso le parole si possa penetrare fino in fondo nel mistero struggente della bellezza di un’opera che non cessa di affascinarci. Perché così fortemente connaturata alla presentazione di un vita sempre sul limite.  Dalle prime lettere legate all’attività artistica, del settembre del 1880, quando compaiono i disegni inaugurali, fino a quella conclusiva, trovatagli in tasca quando si spara un colpo di rivoltella, alla fine di luglio di dieci anni dopo, a Auvers-sur-Oise.

La mostra, con un taglio del tutto diverso rispetto ad altre che ho curato su o attorno a Van Gogh negli ultimi quindici anni, studia dapprincipio, e in modo approfondito, i cinque anni della permanenza olandese dell’artista, nel Brabante, da Etten nella primavera del 1881 fino all’autunno del 1885 a Nuenen. Ma anche i mesi meravigliosi trascorsi nell’autunno del 1883 nella regione del Drenthe, quella più amata dai paesaggisti olandesi e nella quale Van Gogh realizza alcuni fogli di squisita eleganza. Con l’anticipazione determinata, al principio di tutto, dal lungo periodo passato in Belgio, dal dicembre 1878 all’ottobre 1880, nel distretto minerario del Borinage, a sud ovest di Mons, prima di qualche mese a Bruxelles.

E dopo i tre mesi, a cavallo tra 1885 e 1886, ad Anversa per frequentare la locale Accademia di Belle Arti, verrà, da inizio marzo 1886, il decisivo approdo in Francia, inizialmente a Parigi, fino alla mattina del 19 febbraio 1888 quando, quale congedo, visita lo studio di Seurat assieme al fratello Théo. Per conoscere in modo diretto i quadri degli impressionisti e quelli dei post impressionisti, appunto Seurat in testa. La cui opera aveva incontrato per la prima volta dal vero solo poche settimane dopo il suo arrivo a Parigi, quando percorre le sale, nel mese di maggio, dell’ottava e ultima edizione delle mostre impressioniste.

Poi, finalmente, la tanto desiderata immersione nel Sud, prima ad Arles, dal 20 febbraio 1888 fino al principio di maggio 1889, e poi per un anno a Saint-Rémy, fino a metà maggio del 1890. Prima dei pochi giorni trascorsi a Parigi a casa del fratello Théo, per giungere alla conclusione della sua vita con i settanta, febbrili giorni di Auvers-sur-Oise. Quando tutto giunge a compimento nelle orizzontali distese dei campi, stirati sotto un cielo assolato o gonfio di una pioggia, che pare non finire mai. Il giallo dell’oro delle messi e l’azzurro del cielo. La vicinanza e la lontananza dal mondo. Spesso in una sola, straziata immagine.

Particolarmente ampia nel numero delle opere, la mostra darà, oltre che alla pittura, una determinante attenzione al disegno. Occasione del resto unica, dal momento che i disegni stessi non sono mai esposti e restano visibili solo per poco tempo nelle esposizioni temporanee. Questi fogli sono lo snodo cruciale per intendere come si siano svolti gli anni della formazione di Van Gogh, in una sorta di alunnato però a contatto solo con se stesso e con le fonti che trovava in libri e riviste. A cominciare dal Corso di disegno di Charles Bargue, vero e proprio abbecedario per Van Gogh. Oltre che nelle opere che poteva vedere direttamente.

Un caso assolutamente unico nell’intera storia dell’arte, e la mostra darà conto precisamente della nascita e della formazione di un genio. Colui il quale soltanto nell’estate del 1880, a ventisette anni, comunica in una lettera all’amato fratello Théo, che ha “deciso di diventare un pittore”.  Per una parabola che lo porterà, in un unico decennio fino al luglio del 1890, a tracciare la vicenda più breve e tormentata dell’intera storia dell’arte. Ma la breve vita di un genio assoluto. Che la mostra vuole appunto narrare.

In una lettera scritta il 24 settembre 1880 a Théo, da Cuesmes in Belgio, Vincent mostra immediatamente quanto importante sia per lui il disegno. Per identificare un mondo, il suo mondo, e renderlo copiabile. Per entrare nel corso degli eventi, stare dentro una storia. Si direbbe per non perdere il filo del racconto. Di quel racconto che vale sopra a tutto: “Io lavoro sempre sul corso di disegno di Bargue, e mi propongo di finirlo prima di iniziare un’altra cosa, poiché di giorno in giorno mi sveltisce e mi rafforza sia la mano sia lo spirito, e non sarò mai abbastanza riconoscente al signor Tersteeg per avermelo così generosamente prestato. I modelli sono eccellenti. Nello stesso tempo sto leggendo un libro sull’anatomia e un altro sulla prospettiva che il signor T. mi ha pure inviato. Questo studio è molto duro e talvolta questi libri sono quanto mai ostici, ciò nonostante credo di far bene a studiarlo. Vedi dunque che sto lavorando con accanimento, ma per ora non ho ottenuto dei risultati molto soddisfacenti. Spero tuttavia che queste spine daranno all’ora giusta il loro fiore e che questa lotta in apparenza sterile non sia altro che un lavoro di procreazione. Prima il dolore, poi la gioia.

E in mezzo alle tante difficoltà del suo vivere quotidiano (“Non guadagno un centesimo, e benché lavori duramente mi ci vorrà ancora del tempo per arrivare a un livello tale da poter pensare a una cosa simile come quella di venire a Parigi. Poiché in verità, per poter lavorare come si deve, ci vogliono almeno cento franchi al mese, si può vivere anche con meno, ma allora si è fra gli stenti, e molto anche. Per il momento non vedo come sarebbe possibile la cosa, ed è meglio che rimanga qui, a lavorare come posso e potrò, e dopo tutto qui la vita è meno cara. Però è certo che non potrò continuare ancora per molto nella stanzetta dove sono ora. Vorrei perciò prendere una stanzetta da operaio, che costa circa nove franchi al mese”), rimane lucido sulle opportunità che il disegno gli offre per continuare nel suo apprendistato, che lo porti al centro di quel mondo che egli vuole raggiungere.

Il disegno gli serve come una grammatica che sia della mano e dell’anima insieme, una lingua necessaria e anzi indispensabile per parlare delle cose del cuore. Nella stessa, fondamentale lettera del 24 settembre 1880 appena citata, confida ancora a Théo: “Non potrò mai dirti quanto, nonostante il fatto che ogni giorno si presentino e si presenteranno nuove difficoltà, non potrò mai dirti quanto sia felice di aver ripreso il disegno. Già da molto tempo ciò mi preoccupava, ma consideravo sempre la cosa ormai impossibile e al di sopra delle mie capacità. Ma ora, pur sentendo la mia debolezza e la mia penosa soggezione e molte cose, ho ritrovato la mia calma di spirito, e l’energia mi ritorna ogni giorno di più. Si tratta per me di imparare a disegnare bene, a dominare sia la matita sia il carboncino sia il pennello, e una volta raggiunto questo farò delle buone cose, non importa dove.

I disegni quindi diranno di questa tensione spasmodica per la verità in arte.  E la mostra partirà dallo studio sul corso di disegno di Charles Bargue, pubblicato nel 1871. Oppure dalle copie realizzate da immagini che talune riviste di cui Van Gogh era assiduo lettore, riproducevano. Da qui, subito, nasce il suo amore per Millet e per i suoi soggetti celebri, come quello dei Due zappatori e il Seminatore. Tutti temi che negli anni successivi riprenderà in pittura, con tele che in mostra si vedranno puntualmente affiancate proprio ai primi disegni, in una sorta di vasto arco temporale a dare il senso, come detto, della forma romanzo nella sua opera.

A questi fogli olandesi si faranno accanto una ventina di dipinti, sempre di Van Gogh, degli stessi anni, per far comprendere come disegno e pittura fossero intimamente legati. Ma non sarà, questo, il solo motivo di interesse di questa parte della mostra, poiché le opere di Van Gogh saranno accompagnate lungo il percorso espositivo da quelle degli autori della Scuola dell’Aia in Olanda, autori che molto contarono nel suo acquisire un linguaggio autonomo soprattutto di fronte alla natura, ma non solo.  La Scuola dell’Aia importava in Olanda il verbo nuovo del realismo che i pittori francesi di Barbizon – da Corot a Daubigny a Rousseau a Troyon – avevano sparso come un seme, con il loro esempio, in tutta Europa. E Van Gogh, sia guardando direttamente le loro opere riprodotte nelle riviste, sia potendo conoscere quelle dei pittori della Scuola dell’Aia che ne portavano avanti gli stimoli, costruiva dentro la forza della realtà rappresentata la sua visione del mondo che rapidamente veniva mutando.

La mostra quindi proseguirà dopo gli anni olandesi di Van Gogh, e con dipinti celebri farà comprendere un aspetto fondamentale, e fondante, per questo progetto espositivo. Cioè come quei cinque anni di formazione siano stati indispensabile grammatica, della mano e dello spirito, per accendere quel colore nuovo che Van Gogh ha fatto vibrare come luogo di un cuore turbato e di un’anima lacerata. Forse nessun altro pittore nell’intera vicenda dell’arte di tutti i tempi, ha saputo rappresentare nei suoi quadri quel vero e proprio scandaglio di una profondità che si è espressa in immagine in ogni modo. Fossero, quelle immagini, gli interni dei ristoranti a Parigi, i volti nei ritratti, le nature morte, un mulino ancora a Parigi, un ponte levatoio appena fuori Arles, gli ulivi di Provenza o i campi di grano a Auvers. Magari sotto la pioggia. O nel rosso dei papaveri.

Per cui sfileranno quadri famosi del periodo parigino prima e soprattutto poi del tempo provenzale tra Arles e Saint-Rémy e dei settanta giorni conclusivi della sua vita a Auvers-sur-Oise, dove morirà alla fine di luglio del 1890. Soprattutto la natura sarà il riferimento di un mondo che non è soltanto tema della visione che dà su un esterno da sé, ma sempre di più diventerà, fino a morirne, l’interno di sé. Quello spazio riempito di colori, di visioni, di sogni, di urla e di strepiti. Di sospiri e respiri singhiozzanti, di improvvise e così brevi accensioni di felicità. Quello spazio che solo Van Gogh, prima e poi, ha saputo dipingere in questo modo.

E il senso del progetto emergerà quindi chiaro nella comprensione piena di un decennio che ha avuto nel tempo della formazione olandese il suo primo, e rapidamente maturo, incanto.  Far capire come la nascita di un genio sia avvenuta partendo da lì, da quel nero di carbone dei primi disegni in miniera e si sia conclusa − nascita diventata vita accidentata e drammatica − ai bordi del giallo e dell’oro antico di un campo di grano. In tasca gli è stata trovata l’ultima lettera, mentre si puntava una rivoltella: “Ebbene, io rischio la vita nel mio lavoro e la mia ragione si è consumata per metà”, e quando anche la nostra emozione trabocca ci si appende, come a un filo di cui non si voglia lasciare mai il capo,  a quanto è diventato immagine riconoscibile di lui. Ciò che questa mostra vuole rappresentare. Per un omaggio sì, ma anche per il senso dell’umanissima pietà per la straziata fragilità di un genio.

E con un allestimento innovativo, che unirà la bellezza di così tante opere alla ricostruzione della vita di Van Gogh. Questa, resa in un vero e proprio film della durata di un’ora, creato per la circostanza, che verrà proiettato a ciclo continuo in una sala al termine del percorso della mostra stessa, nella Basilica Palladiana. Un modo emozionante di coniugare, in una sola rassegna, i capolavori della pittura e del disegno con la proiezione della vita. Infine, in un grande plastico di circa 20 metri quadrati, si potrà ammirare la ricostruzione della casa di cura per malattie mentali di Saint-Paul-de-Mausole a Saint-Rémy, dove Van Gogh scelse di ricoverarsi dal maggio 1889 al maggio 1890.




Lago d’Orta, Sacri Monti, Isola di San Giulio 2018 ecc ecc

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TRA GIOIELLI ARTE PITTORICA E SCULTOREA E GRANDI PANORAMI

Tour guidato da guida superba storica dell’arte,un valore aggiunto a questo tour davvero inedito.

Il Sacro Monte d’Orta è posto a circa 400 metri d’altitudine in magnifica posizione panoramica sull’abitato di Orta e sul lago omonimo. Al suo interno sono state costruite  venti cappelle affrescate, in cui 375 statue in terracotta di grandezza naturale illustrano la vita di San Francesco d’Assisi.

L’UNESCO descrive il sito I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia come segue: I nove Sacri Monti dell’Italia settentrionale sono gruppi di cappelle e di altri elementi architettonici realizzati tra la fine del XV e la fine del XVII secolo dedicati a diversi aspetti della fede cristiana. In aggiunta al loro signifi cato religioso simbolico, sono inoltre di una grande bellezza grazie all’abile integrazione degli elementi architettonici nei paesaggi naturali circondati di colline, foreste e laghi. Contengono inoltre opere d’arte molto importanti sotto forma di affreschi e di statue.

Il Comitato del Patrimonio Mondiale ha iscritto il sito nella Lista per le seguenti ragioni:

La realizzazione di un’opera di architettura e di arte sacra in un paesaggio naturale, per scopi didascalici e religiosi, ha raggiunto la sua più alta espressione nei Sacri Monti dell’Italia settentrionale e ha avuto una profonda influenza sui successivi sviluppi del fenomeno nel resto d’Europa.I Sacri Monti dell’Italia settentrionale rappresentano la riuscita integrazione tra architettura e belle arti in un paesaggio di notevole bellezza realizzati per ragioni religiose in un periodo critico della storia della Chiesa Cattolica.

Isola di San Giulio: tra spiritualità e architettura

Sulle sponde del lago d’Orta sorge una cittadina dall’imperdibile fascino: Orta San Giulio, fronteggiata dalla stupenda Isola di San Giulio. Il caratteristico aspetto di Orta è dato dall’arte Rinascimentale e Barocca che contraddistingue i suoi Palazzi Signorili e i suoi magnifici giardini. Da ammirare le splendide residenze di Villa Perone e di Villa Crespi, nonché il Palazzo della Comunità, un tempo sede del Consiglio della Riviera. La piccola Isola di San Giulio, raggiungibile in battello o in motoscafo, è dominata dalla basilica romanica, dal palazzo vescovile e dall’abbazia benedettina.

Il turista viene accolto sull’isola da una breve scalinata che conduce alla suggestiva basilica romanica, la principale attrattiva del posto. La visita prosegue attraverso una stradina che percorre l’intera isola; si tratta della “via del silenzio e della meditazione“, suggestivo connubio tra spiritualità e architettura. Camminando per i vicoli di San Giulio si raggiunge l’ottocentesco Palazzo dei Vescovi e l’Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae: in questo affascinante convento di clausura femminile le monache, che risiedono stabilmente sull’isola, trascorrono le loro giornate dedicandosi alla preghiera, allo studio, al restauro di antichi e preziosi paramenti sacri, alla confezione delle ostie e alla preparazione del celebre “pane di San Giulio”. Gli altri edifici dell’isola, ora residenze private, costituivano un tempo le abitazioni dei canonici: tra le più antiche si segnala la Villa Tallone, dove ogni anno si svolgono prestigiosi concerti di musica classica.


 1° Giorno: Roma-Milano-lago d’Orta

Ritrovo dei partecipanti presso la stazione di Roma Termini e imbarco treno freccia rossa delle ore 07.00 arrivo a Milano alle ore 10.00 e proseguimento in bus privato in direzione del lago’d’Orta.Sistemazione in hotel pranzo libero.Escursione in trenino turistico dal borgo di Pella fino al santuariodella Madonna del Sasso (che si visita), in assoluto il luogo più panoramico del lago d’Orta  e visita anche alla chiesina diS. Maria di Luzzara ,medievale, con begli affreschi, può vedere sul mio sito la scheda. Tempo per  una semplice merenda a Pella dove c’è una delle migliori gelateria, creperie del lago!!!Il complesso è formato da diversi elementi che si sono sviluppati e modificati nel tempo. In cima a uno scenografico sperone di roccia si trovano il convento, che comprende anche un piccolo museo, e il santuario dell’Assunta detto della Madonna del Sasso, ai quali si ascende percorrendo due vie.

Madonna del Sasso, Loggia

Rientro in hotel per la cena e pernottamento.

 2° Giorno: Sacro Monte – Orta – Isola San Giulio

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Dopo la prima colazione in hotel.Questo itinerario è tra i più collaudati   e apprezzati dal turismo internazionale, di innegabile   bellezza paesaggistica e rilevanza artistica. Si   snoderà sul lago d’Orta, tra splendidi scorci e testimonianze artistiche   di prim’ordine, e interesserà il borgo di Orta   San Giulio, il Sacro Monte   di Orta, dedicato a san Francesco d’Assisi, e l’isola di San Giulio.

Unico Sacro Monte ad essere dedicato a un santo, dal 2003 inseritonel patrimonio mondiale dell’UNESCO, questo complesso di 21 cappelle dedicate alla vita e ai miracoli di san Francesco  d’Assisi sorge sulla cima del monte (400 m.slm. ca.) che sovrasta Orta San Giulio, denominato anticamente Selva di San Nicolao. Qui sorgeva infatti una fortificazione altomedievale con cappella dedicata a san  Nicola di Mira, protettore per eccellenza dei naviganti.A fine Cinquecento la comunità di Orta decise di erigere un Sacro Monte e affidarlo alle cure dei francescani. Insieme alle cappelle  venne costruita una nuova chiesa (tutt’ora visitabile) e un grande convento per i frati. Per secoli luogo di devozione e penitenza, il Sacro Monte di Orta attira oggi soprattutto gli amanti di arte e architettura per la peculiarità e la bellezza delle sue cappelle edificate nell’arco di due secoli. Esse permettono di apprendere con facilità e chiarezza l’evoluzione degli stili artistici e della sensibilità religiosa dall’età borromaica a quella neoclassica. Centinaia sono le statue in terracotta dipinta realizzate dai grandi maestri dell’epoca, tutte collocate  entro ambienti riccamente affrescati.I panorami mozzafiato che si godono dal Sacro Monte valgono da soli la visita, consigliata  anche a tutti coloro che, semplicemente, amano passeggiare tra il verde e rilassarsi all’ombra di piante rare e secolari. Il   sacro Monte è collocato entro una Riserva Naturale sottoposta  a particolare tutela.

Pausa per ammirare il lago da questa bellissima posizione.Pranzo in ristorante.Si prosegue con la visita guidata del borgo di Orta.Il borgo di Orta San Giulio è il luogo  più incantevole  e romantico della provincia di Novara.

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Il piccolo abitato sorge  ai piedi del promontorio che si estende tra l’azzurro delle acque del Lago d’Orta, una piccola penisola sulla cui cima si ammirano, tra la vegetazione, le cappelle del Sacro   Monte. Camminando tra le strette viuzze prive di auto – e caratterizzate dalla pietra e dal ferro battuto, lavorato come un pizzo – sembra  di tornare indietro nei secoli; tra i palazzi barocchi e i massicci muri medievali spuntano, di quando in quando, meravigliosi scorci di lago.Il cuore di Orta è la bella, ariosa piazza Motta che, delimitata su tre lati da portici, si affaccia a ovest sul lago con la scenografica Isola di San Giulio nel mezzo, raggiungibile in pochi minuti di motoscafo o battello. Dietro la piazza si srotola la bella Salita della Motta che culmina nella graziosa facciata barocchetta della parrocchiale dell’Assunta. Negozi, botteghe e luoghi di ristoro vivacizzano l’abitato e  lo rendono perfetto per ogni esigenza: silenzioso e magico in alcune ore del giorno, vociante e pieno di vita nelle “ore  di punta”.A seguire imbarco in barca privata per approdare all’Isola di San Giulio insieme alla vostra guida per ammirarne i suoi gioielli.

Piccola eppure ricca di testimonianze storiche, l’Isola di San Giulio conserva un fascino misterioso e particolare che la rendono davvero unica.La si raggiunge in pochi minuti  di navigazione Al centro si erge  l’imponente mole del monastero benedettino “Mater  Ecclesiae“, dove le monache di clausura trascorrono la loro giornata nella preghiera e nel lungo e complesso lavoro di restauro di tessuti preziosissimi. I pellegrini giungono qui da secoli per fare visita alla splendida chiesa romanica di San Giulio, dedicata  al primo evangelizzatore del Cusio. Il corpo del santo riposa  nella cripta, realizzata in età barocca, in una sontuosa teca di argento e cristallo. Di particolare pregio i reperti altomedievali conservati nel locale-museo adiacente.

All’isola  sono legati alcuni avvincenti fatti storici, come il lungo assedio tenuto dall’imperatore Ottone I nel 962, o il ritrovamento del corpo decapitato del duca longobardo Mimulfo in quella che oggi è una cassa marmorea adibita alle elemosine. Ma il vero gioiello della chiesa, ricca di testimonianze artistiche importanti, è lo splendido pulpito romanico sorretto da quattro antiche colonne e interamente scolpito nel raro serpentino verde di Oira.Usciti dalla basilica non si può non percorrere, nelle belle giornate di sole, il vialetto ad anello  che circonda l’isola perdendosi tra le antiche abitazioni dei  canonici trasformate nei secoli in eleganti residenze private  e circondate da piccoli, seducenti giardini fioriti.

Rientro in barca a Orta cena e pernottamento in hotel.

 3° Giorno: Orta – Milano – Roma

Dopo la prima colazione rilascio delle camere e trasferimento per la visita guidata al  borgo in collina di Miasino (Villa Nigra e parrocchiale di S. Rocco), e alla la famosa chiesa romanica di Armeno tutta affrescata.

Miasino è un piccolo comune a pochi minuti di auto da Orta San Giulio.

Di origini medievali, l’abitato si è arricchito e sviluppato tra il Cinque e il Seicento e ancora oggi si presenta come un tempo: le sobrie facciate barocche, i vicoli acciottolati e i cortiletti interni, spesso nascosti dai pesanti portoni lignei tutti lavorati. Il moderno a Miasino è quasi inesistente e vi si respira un passato più vivace e movimentato di oggi. Ma sono anche il silenzio e la tranquillità dei viottoli a renderlo affascinante e pieno di mistero. In paese sorge anche un monastero di clausura abitato dalle monache agostiniane.

Gioielli incontrastati di Miasino sono la splendida Villa Nigra,dagli esterni quasi tutti completamente affrescati, edificata in età rinascimentale  dalla ricca e potente famiglia dei Martelli, e la grandiosa chiesa parrocchiale di San Rocco, progettata dal grande architetto  lombardo Francesco M. Richino nel 1627 ed espressione tipica dell’età borromaica. All’interno, veri tesori d’arte custoditi con attenzione, molti dei quali recentemente restaurati. Dal romantico sagrato erboso della chiesa si godono Miasino dall’alto, coi suoi antichi tetti in beola, e le verdi, incontaminate colline del Vergante.

Pranzo libero e al termine trasferimento in bus privato alla stazione di Milano Centrale e imbarco sul treno frecciarossa che in sole 3 ore ci riporta a Roma.Arrivo e fine dei servizi.




TROMSØ – AURORA BOREALE –

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Tromsø è conosciuta come la porta verso l’Artico dove si possono ammirare il maggior numero di aurore boreali nel mondo! La città si trova nel bel mezzo della regione delle Aurore Boreali (Northern Lights), ed è uno dei posti migliori per osservare questo fenomeno. L’aurora boreale non sarà visibile tra fine aprile e metà agosto in quanto vi sarà troppa luce. Tromsø, questa bellissima città è circondata dalle Alpi Lyngen, da fiordi di colore blu e centinaia di isole, fatto abbastanza sorprendente, si trova a soli a 2000 km dal Polo Nord

Partenze:

21 Febbraio

07 Marzo


1° giorno: Tromsø – Aurora Boreale

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Arrivo all’aeroporto di Tromsø e trasferimento libero  in centro città. Benvenuti nella capitale artica. La vostra avventura sta per cominciare. Incontro all’hotel con la nostra guida accompagnatore parlante italiano che sarà con voi durante tutto il viaggio. Riunione di benvenuto e informazione sullo svolgimento del vostro soggiorno. La vostra guida accompagnatore parla italiano e abita in Norvegia da parecchi anni. Saprà farvi scoprire il nord della Norvegia raccontandovi della vita in questo paese. Tromsø è la capitale dell’Artico e l’ottava città più grande della Norvegia. È una città universitaria, la più settentrionale del mondo e viene spesso nominata la “Parigi del Nord”. Tromsø è un luogo strategico per l’osservazione delle aurore boreali.

Pernottamento presso il Clarion Collection Hotel Aurora o similare.

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2° giorno: Slitta con i cani e Museo Polaria Caccia all’Aurora Boreale

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Colazione scandinava al vostro hotel.Partenza in pullman e insieme alla vostra guida in direzione di Villmarkssenter. Durata del tragitto ca. 25 minuti. Al vostro arrivo sarete forniti di tuta termica, stivali, guanti e passamontagna. Poi incontro con gli husky che sono pronti a farvi scoprire i bei paesaggi che circondano il canile. Durante l’escursione, che durerà ca. un’ora, sarete in due per slitta con la possibilità di alternare tra guida/conducente della slitta e posizione seduta. Se la pista è gelata, per motivi di sicurezza sarete automaticamente messi tutti e due seduti nella slitta e guidati da un musher professionale. Un pasto caldo tipico di carne e verdure (“bidos”) seguito da un buon gustoso dolce al cioccolato fatto in casa, caffè/tè vi saranno serviti in un “lavvo” (tenda sami). Ritorno a Tromsø nel primo pomeriggio.

Nel pomeriggio il vostro accompagnatore vi farà scoprire il museo Polaria che si trova a qualche minuto a piedi dal vostro hotel. L’architettura di questo museo rappresenta delle lastre di ghiaccio spinte dal mare sulla terra. Il museo offre un film documentario sulla regione artica “Svalbard – regione selvatica dell’Artico”, un altro sulle aurore boreali e l’attrazione principale è un acquario con delle foche barbate. Alle 15:30 potrete assistere alla nutrizione delle foche.

Dopo la visita del museo vi consigliamo una piccola sosta alla birreria Mack che è una delle birrerie le più settentrionali del mondo.
Cena leggera a buffet al ristorante del vostro hotel.

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Dopo la cena in hotel, partenza per un’escursione in pullman alla ricerca del migliore posto per ammirare le aurore boreali. Una volta trovato il luogo andiamo a esplorare la zona intorno. La vostra guida sarà là per darvi dei consigli per fare i migliori scatti possibili con la vostra macchina fotografica. C’è la possibilità di prendere in prestito un treppiedi.
L’escursione durerà ca. sei ore.

Pernottamento presso il Clarion Collection Hotel Aurora o similare.

3° giorno: Safari Natura & Fauna Selvatica in gommone intorno a  TROMSØ + FJELLHEISEN

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Prima colazione scandinava a buffet all’hotel. Partenza in pullman da Tromsø con una guida in lingua inglese in direzione di Kvaløya. Durata del tragitto ca. 40 minuti. Al vostro arrivo sarete forniti di tuta termica, stivali, guanti, passamontagna e occhiali. Vi imbarcherete per un safari in gommone per osservare gli uccelli, la fauna e gli splendidi paesaggi che vi circondano. La vostra barca, il gommone, è fatta apposta per esaltare i più avventurosi tra di voi. Durante l’osservazione degli uccelli avrete sicuramente la possibilità di vedere le aquile di mare codabianca, le aquile reali, i re degli edredoni, i cormorani… così come le foche. Un’esperienza indimenticabile per gli amanti della natura! Un piccolo snack (tè/caffè) vi sarà servito durante l’esplorazione. Pranzo libero.
Nel pomeriggio la vostra guida vi porterà sul Monte Storsteinen a Fløya che culmina a 421 metri sopra il livello del mare. Prenderete il bus della linea 26 fino alle pendici della montagna. La salita dura 4 minuti con la funivia. Da lì sopra avrete una vista mozzafiato sulla città e le montagne circostanti. Cena  a buffet al ristorante dell’ hotel.

Pernottamento al Clarion Collection Hotel Aurora, o similare.

Nota importante: per motivi di sicurezza, questa escursione in gommone non è adatta ai bambini di età inferiore a 10 anni.

 

4° giorno: Tromsø, escursione in motoslitta

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Dopo la prima colazione in hotel. Partenza in pullman in direzione di camp Tamok (tempo di tragitto ca. 75 minuti). Cominceremo con una presentazione approfondita delle regole di sicurezza. La pista copre una distanza di ca. 10 km in ogni dire-zione, cioè 20 km in totale. Il punto di partenza si trova a 250 m sopra il livello del mare e la guida vi porterà fino a 875 m di altitudine. Guiderete in due persone per motoslitta, un pilota/conducente e un passeggero, con possibilità di cambiare durante il viaggio. Alla fine dell’escursione sarete serviti con un pasto caldo in un “lavvo” (tenda sami). Ritorno a Tromsø verso le 17:00. Cena a buffet al ristorante dell’hotel.

Pernottamento presso il Clarion Collection Hotel Aurora  o similare.

5° giorno: Tromsø – Partenza

Colazione scandinava in hotel. Partenza dall’hotel e trasferimento  in aeroporto per il vostro volo di ritorno.




SICILIA NASCOSTA

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Viaggio nel tempo tra i resti delle civiltà che, nei secoli prima di Cristo, hanno colonizzato la Sicilia.

Greci, Fenici, Romani hanno lasciato non solo le celebri opere note nel mondo – Taormina, la Villa del Casale, – ma un’infinità di altre testimonianze poco note.

Heraclea Minoa, Solunto, Ispica, Morgantina, Naxos, Hymera, Tyndaris, Pantalica, Iaitas.

 

1° giorno Roma (o altri aereoporti) Catania-Siracusa

Appuntamento per la partenza all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino partenze, per le procedure di imbarco sul volo di linea  diretto a Catania.Arrivo e trasferimento alle pendici dell’Etna,per la “visita” del vulcano.Pranzo libero.

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Trasferimento a Siracusa in pullman privato,  e inizio delle visite del nostro itinerario. Il percorso, articolato in cinque giorni ci condurrà alla scoperta di alcuni dei siti archeologici siciliani tra i più affascinanti e meno conosciuti. Sistemazione in albergo e pausa pranzo libero nel centro di Siracusa. Il pomeriggio sarà dedicato alla scoperta delle meraviglie archeologiche nel Parco monumentale della Neapoli di Siracusa.
Esso comprende, oltre ad alcune testimonianze di epoca preistorica (età del bronzo, facies di Castelluccio,  di Thapsos e di Cassibile), il settore della città antica con alcuni monumenti pubblici, tra i più famosi dell’antichità. Avremo modo di ammirare l’Anfiteatro romano, l’immenso altare lungo uno stadio detto Ara di Ierone II, la Latomia del Paradiso, il leggendario Orecchio di Dionisio e il Teatro Greco. Al termine avremo occasione di visitare il Museo Archeologico, il più importante della Sicilia e uno dei maggiori del genere in Europa.
Al termine delle nostre trasferimento in pullman privato in albergo Siracusa con assegnazione delle camere riservate. Cena e pernottamento.

2° giorno Siracusa e dintorni

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Prima colazione a buffet in hotel a Siracusa.
Trasferimento in pullman ad Akrai, per la visita dell’area archeologica. Le ricerche più recenti all’interno del sito della città antica hanno consentito di mettere in evidenza un asse viario che costituiva il collegamento tra le due porte della città. Il teatro fu scoperto nel 1824 da G. Judica. A lui si deve lo scavo della scena, dell’orchestra, dei gradini più bassi della cavea, ma anche interventi di restauro e la ricostruzione della cavea fino al dodicesimo gradino.
Passeremo al Bouleuterion, edificio che ospitava il consiglio della polis nell’antica Grecia, posto a sud-ovest del teatro. Esso è costituito da un ambiente quadrangolare, con cavea costituita da sei ordini di gradini, distinti in tre cunei. Sulla collina che domina a sud il teatro vi è un tempio arcaico del VI sec. a.C., posto nel punto più alto della città, identificato con il tempio di Afrodite, menzionato in una iscrizione.
Riprenderemo le nostre visite con la necropoli rupestre di Pantalica, che combina rilevanza ambientale e valore archeologico. Pantalica era un insediamento posto su un altopiano dei  Monti Iblei  dove trovarono rifugio gli abitanti della fascia costiera costretti a scappare per l’arrivo dei  Siculi  e delle popolazioni italiche nella prima metà del XIII secolo a.C.  A questo periodo risalgono le scenografiche necropoli costituite da circa 5000 tombe a grotticella scavate nella roccia naturale e l’Anaktoron  (Palazzo del principe), posizionato sulla cima della collina, che ricorda la grandiosità dei palazzi micenei.
La bellezza paesaggistica di Pantalica è data anche dallo scenario naturalistico: un’oasi naturale in cui ammirare meravigliosi esempi di flora (anemoni, orchidee, oleandri platani orientali e carubbi) e varie specie animali, come il falco pellegrino, la volpe e il granchio di fiume.
Al termine delle visite pausa pranzo in ristorante.

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Ultima tappa della giornata sarà il sito archeologico di Megara Iblea, localizzato a nord di Siracusa. L’antica colonia fu fondata come ci racconta lo storico Tucidide nel 728 a.C. La città, purtroppo non ebbe una vita lunga e prosperosa in quanto venne distrutta una prima volta nel V sec. a.C. ad opera del tiranno siracusano Gelone e, poi, definitivamente, nel 214 a.C. ad opera delle truppe romane comandate dal console Marcello. Ironicamente, proprio la sua breve storia è stata la fortuna degli archeologi. Tranne poche sporadiche fattorie in epoca romana, nessun’altra città è sorta in quel luogo nei secoli successivi. Pertanto nulla si è sovrapposto alle rovine, permettendo agli archeologi di tirare fuori i resti della città così come era nei primi secoli della sua vita.
Al termine delle nostre trasferimento in pullman privato in albergo Siracusa. Cena e pernottamento.

3° giorno Morgantina-Armerina-Taormina

 

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Prima colazione a buffet in hotel a Siracusa e partenza in pullman per le visite della giornata, in direzione Morgantina.
Il sito antico di Morgantina offre al visitatore il quadro di oltre mille anni di storia, dalla fondazione della città in età preistorica fino al suo declino, avvenuto nell’età imperiale romana. Nella Sicilia interna, Morgantina è senza dubbio la città antica meglio conosciuta in tutte le sue vicende, sia nei periodi della crescita e del suo benessere, sia nei momenti della disfatta e dell’ abbandono. Tale conoscenza della storia, dell’impianto urbano e dei monumenti di Morgantina è il frutto di circa un trentennio di campagne di scavo, che hanno portato alla luce quasi la totalità del centro urbano, oltre che una parte dei quartieri residenziali. Dallo studio degli scavi è emerso che Morgantina possedeva una delle piante ortogonali più antiche della Sicilia interna e che, nel momento di maggiore splendore nel sec. III a.C., la città fu uno dei grandi centri extra- costieri dell’Isola.
Inoltre a Morgantina subiamo il fascino di un complesso di monumenti di grande interesse, in un paesaggio di straordinaria bellezza, che fanno del sito uno dei più suggestivi e significativi di tutta la Sicilia.Sarete tra i più fortunati,in quanto potrete ammirare la famosa testa di Ade,appena restituita all’Italia dal Getty Museum di Malibu negli Usa,trafugata in passato,come la famosa statua delle Venere di Morgantina.

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Imperdibile a seguire la visita della Villa Romana del Casale a Piazza Armerina, inserita dal 1997 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La Villa, tutelata dall’Unesco dal 1997, è appartenuta ad un esponente dell’aristocrazia senatoria romana, forse un governatore di Roma (Praefectus Urbi); secondo alcuni studiosi fu, invece, costruita e ampliata su diretta committenza imperiale. Per la sua bellezza e complessità, può considerarsi uno degli esempi più significativi di dimora di rappresentanza rispetto ad altri coevi dell’Occidente romano. L’alto profilo del suo committente viene celebrato, in modo eloquente, attraverso un programma iconografico, stilisticamente influenzato dalla cultura africana, che si dispiega, con ricchezza compositiva, in una moltitudine di ambienti a carattere pubblico e privato.
Pausa pranzo in ristorante.

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A seguire trasferimento a Taormina per la visita dello splendido Teatro Greco (il secondo Teatro più grande di Sicilia, dopo quello di   Siracusa), arricchito della magnifica vista sul golfo di Schisò. L’edificazione del teatro inizia probabilmente ad opera dei Greci intorno al III sec. a.C., all’epoca di   Gerone II. Per consentire la costruzione fu necessario asportare manualmente dalla montagna oltre 100000 m cubici di roccia. L’impianto fu poi ristrutturato ed ampliato dai   Romani, che inserirono colonne, statue e le ingegnose coperture.  Il Teatro antico di Taormina, che era nato per ospitare rappresentazioni drammatiche o musicali, si era trasformato durante l’epoca romana per far posto ai giochi gladiatorii e alle battaglie navali.

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Al termine delle visite trasferimento in pullman in Hotel. Assegnazione delle camere riservate. Cena e pernottamento.

4° giorno  Taormina-Tindari-Palermo

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Prima colazione in hotel e partenza in pullman per le visite.
La prima parte della mattinata sarà dedicata alla visita dell’area archeologica di Tindari, antica città greco-romana fondata da Dionigi di Siracusa nel 397-6 a.C. come fortezza ed avamposto militare. Sarà possibile visitare il teatro greco-romano  costruito con blocchi di pietra arenaria dai greci nel III secolo a.C., modificato dai romani per adattarlo ai giochi circensi, parte dell’impianto urbano della città; il propileo monumentale costruito dai romani con grosse pietre arenarie e destinato a Basilica per le pubbliche riunioni, o a Ginnasio per lo svolgimento di esercizi atletici; i resti delle mura ciclopiche, fatte costruire da Dionigi.  Proseguiremo visitando l’Antiquarium in cui sono esposte statue marmoree di personaggi togati, una testa dell’imperatore Augusto, un capitello corinzio, ceramiche dell’età del bronzo, lucerne romane di età repubblicano-imperiale, attrezzi da lavoro e tanti altri reperti storici ritrovati in loco.
A pochi chilometri di distanza ammireremo i resti della villa romana di Patti. E’ una grande villa di età tardo imperiale romana con un’estensione di circa 20.000 mq. Risalente al IV secolo d.C, fu costruita sui resti di un’altra villa più antica, probabilmente del II-III sec. d.C. Presenta parecchie affinità con la Villa Imperiale del Casale di Piazza Armerina e quella del Tellaro presso Noto, entrambe dello stesso periodo. Sono molti gli ambienti che si possono ammirare, alcuni dei quali con mosaici policromi raffiguranti animali entro ottagoni frammentati da ornamenti floreali e figure geometriche.
Pausa pranzo in ristorante.

Pausa pranzo. La giornata proseguirà con la visita ad altri due siti: Himera e Solunto. Himera fu fondata nel 648 a.C. da Greci di origine calcidese e dorica in una posizione favorevole per lo sviluppo di una colonia greca, al centro di un ampio golfo, tra i promontori di Cefalù e di Termini Imerese, ed in prossimità della foce del fiume. L’organizzazione della città è uno degli aspetti più interessanti del mondo coloniale greco, cui Himera fornisce un contributo rilevante. Uno spazio privilegiato era riservato ai santuari. Il più noto, il Temenos di Athena, occupa la parte nord-orientale della città alta, mentre nella città bassa un grande santuario comprendeva il Tempio della Vittoria.

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Nei pressi e più esattamente nella piana detta della Battaglia, si svolse nel 480. a.C. una delle battaglia più importanti del mondo occidentale, combattuta tra i greci della Magna Grecia e i Cartaginesi.
L’antica città di Solunto adagiata sulle propaggini del Monte Catalfano, con le sue insulae definite da un regolare sistema viario, si imposta scenograficamente sui ripidi pendii della collina, protesa sul mare in posizione di rara e suggestiva bellezza.
Trasferimento in hotel a Palermo. Assegnazione delle camere riservate. Cena e pernottamento.

5° giorno Palermo-Roma (o altre città)

Prima colazione in hotel a Palermo.Visita esclusiva dei Viaggi di Giorgio in Palazzo d’epoca con tanto di principi e principesse a farci da cicerone.Non potrà mancare una passeggiata ad uno dei famosi mercati rionali di Palermo come quello della Vucciria o Ballarò.

Al termine delle nostre visite pausa pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio trasferimento in pullman verso l’aeroporto di Palermo, procedura di imbarco e partenza per Roma con volo di linea Alitalia AZ 1794 con partenza alle ore 19:20 ed arrivo previsto all’aeroporto di Roma Fco alle ore 20:30.

 

La quota comprende:

  • voli di linea Alitalia A/R franchigia bagaglio 20 kg + bagaglio  a mano del peso e misure consentite
  • tutti i pernottamenti in hotel a cat. 3*,
  • tutti i trasferimenti in pullman GT privato da/per aeroporti e per tutte le escursioni e i trasferimenti
  • spese di prenotazione,
  • visite guidate a cura di guide-conferenziere locali e degli esperti di Turismo Culturale Italiano,
  • prime colazioni a buffet,
  • tutte le cene
  • assicurazione assistenza medica/bagaglio/R.C., iva, imposte e tasse.

 Non comprende:

Tasse aereo portuali pari a euro 90,00 soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei. Bevande ai pasti. Tassa di soggiorno ove prevista da pagare in contanti in loco. Tutto quanto non espressamente previsto alla quota comprende.




Toscana da scoprire: Volterra, Certaldo e Castelfiorentino

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Ombra della Sera, una delle icone della scultura etrusca, la Casa di Boccaccio, le opere firmate Pomarancio, Signorelli, Ghirlandaio, Rosso Fiorentino, Vasari…

Un fine settimana per scoprire o ritornare in alcuni dei luoghi più suggestivi della Toscana. Da Certaldo a Volterra, tra i tipici paesaggi dei calanchi, nelle terre che furono importanti centri etruschi giungeremo fino al Castello di Oliveto degustando vini docg…


1° giorno

Appuntamento con i partecipanti al viaggio alle ore ore 7.00 in p.le Ostiense e partenza in pullman GT per la Toscana. Lungo il percorso di viaggio effettueremo una sosta caffè in autostrada.

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Arrivo in tarda mattinata a Volterra ed inizio delle nostre visite. Volterra, chiamata Velathri, fu una delle dodici città principali della confederazione etrusca e a partire dalla seconda metà del VI secolo a.C. ingrandì le mura a difesa dell’alta acropoli fino a raggiungere una circonferenza che supera i 1800 metri; questo processo si completò intorno ai primi del V secolo a.C. I numerosi reperti, sia archeologici che architettonici presenti in città, e databili dal IV sec.a.C. consentono di ripercorrere la storia della città fino alla conquista romana del 90 a.C.

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Visiteremo il bellissimo Duomo in stile romanico, innalzato tra il XII ed il XIII secolo, il bel battistero di San Giovanni edificato nella metà del ‘Duecento a pianta ottagonale, lo splendido Palazzo dei Priori, simbolo del potere comunale, che prospetta nella celebre piazza, uno dei simboli medievali della città.

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Importante sarà la tappa in visita ai poderosi resti del Teatro Romano, edificato in età augustea sul tipo architettonico degli odeon greci e del quale rimangono conservate e leggibili parte della cavea appoggiata sulla collina e della scena.
Flucro della giornata sarà la visita al Museo Etrusco, una tra le più belle raccolte etrusche d’Italia: qui ammireremo alcuni straordinari capolavori provenienti dall’area di Volterra quali urne, scudi ed elmi, sculture, sarcofagi e ceramiche. Importantissima è la Stele di Avile Tite, ma soprattutto la celebre scultura denominata Ombra della Sera, uno dei reperti più noti del mondo Etrusco a causa della sua stilizzazione.
Pausa pranzo in ristorante
Passeremo poi in visita al palazzo Minucci Solaini dove si conservano numerosi importanti dipinti realizzati da grandi maestri della pittura italiana del Quattro e Cinquecento, tra i quali realizzati da Pomarancio, Luca Signorelli, Ghirlandaio e la famosa Deposizione dalla Croce, capolavoro di Rosso Fiorentino.
Al termine delle nostre visite trasferimento in pullman privato in albergo con assegnazione delle camere riservate.
Cena e pernottamento.

2° giorno

Prima colazione a buffet in albergo. A seguire trasferimento in pullman privato a Certaldo.

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Il borgo medievale di Certaldo, situato in Valdelsa, è legato alla figura del Boccaccio che vi nacque e vi abitò. Le sue chiese romaniche, la casa di Boccaccio che conserva le testimonianze del poeta, il palazzo Pretorio con i suoi affreschi e lapidi, il palazzo Machiavelli, la struttura urbana: tutto parla di un glorioso passato. E’ uno tra i borghi più affascinanti ed autentici della Toscana. Questa città d’arte che per la sua bellezza ha ottenuto la Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, reca una storia ed un patrimonio monumentale elevato.
La città ebbe origini etrusco-romane, come dimostrano i numerosi reperti archeologici. Le origini etrusche sono testimoniate dalla toponomastica e corsi d’acqua.

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L’itinerario ci condurrà in visita ai principali monumenti del borgo. Inizieremo dal palazzo Pretorio, il simbolo di Certaldo e il più importante edificio della cittadina medievale; nato come castello dei conti Alberti nel XII secolo, insieme alla vicina Chiesa dei Santi Tommaso e Prospero è parte di un unico percorso museale. Di notevole interesse all’interno del palazzo risulta la Camera del Cavaliere, dove troviamo una Madonna col Bambino del 1489 di Pier Francesco Fiorentino e una Crocifissione datata al 1478. Interessante anche la cosiddetta Camera delle Sentenze, che ospita una Pietà.
Passeremo poi al bel palazzo Stiozzi Ridolfi che occupa un intero isolato nel vecchio castello, formato da un palazzo, due torri che si affacciano rispettivamente su costa Alberti e via Boccaccio, e da un grande cortile interno con loggiato, colonne in cotto e capitelli in tufo. Il palazzo risale al XIV secolo e il loggiato interno ospitava l’antico mercato.

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Entreremo poi nella Casa del Boccaccio. La Residenza del noto scrittore si affaccia sulla via principale del borgo, appunto via Boccaccio. Oggi la casa natale è la sede di un’importante biblioteca e del centro studi sul Boccaccio.
Tra le stradine acciottolate e fiancheggiate dalle vecchie case in mattoni e pietre, arriveremo alla chiesa dei Santi Jacopo e Filippo. La chiesa è una bellissima costruzione romanica del XIII secolo, che ospita un chiostro e il museo di Arte Sacra con pitture su tavola di scuola fiorentina e senese del XII-XIV secolo, sculture ed altro. All’interno della chiesa sono conservate le spoglie del Boccaccio.
Pausa pranzo in ristorante.

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Nel pomeriggio trasferimento a Castelfiorentino dove visiteremo il Castello di Oliveto costruito nel 1424 dalla nobile e prestigiosa famiglia fiorentina dei Pucci, è una fra le più belle ville fortificate della Toscana.
La costruzione, il cui nome deriva dalle numerose coltivazioni di olivo che circondano il Castello, si colloca sulla cima di un colle, ben protetta da fossati, mura e torri. Molti sono i motivi architettonici di particolare interesse: la merlatura guelfa, i quattro torrioni agli angoli, la torretta dell’orologio, il cortile interno della Villa con l’intonaco a graffite, il loggiato con quattro arcate e la cappella per le funzioni religiose. Nel salone è visibile un’epigrafe che ricorda il soggiorno del Papa Paolo III Farnese nel 1541, Lorenzo il Magnifico, Leone X e Clemente VII Medici. Intorno al 1850 si ha il passaggio di proprietà dalla famiglia Pucci a quella dei Guicciardini, altrettanto nobile e famosa, grazie al matrimonio di Paolina Pucci con il Conte Luigi Guicciardini. Nel 1828 il Castello riceve la visita del Granduca di Toscana Ferdinando III con la figlia, l’Arciduchessa Maria Luisa e circa un secolo più tardi quella del Re Vittorio Emanuele III.
Il castello riacquista la sua veste guerresca nel luglio del 1944 come sede delle forze armate tedesche, le quali scoprirono nei sotterranei del castello la presenza di molti quadri provenienti dalla Galleria degli Uffizi che posero in salvo e riportarono a Firenze.
Durante la visita effettueremo una degustazione di vini e altri prodotti nelle antiche cantine del castello.

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Al termine delle nostre visite partenza in pullman GT per Roma. Lungo il percorso di ritorno sarà effettuata una pausa in autostrada.




Gran Tour: Sorrento, Vico Equense, Piano e Pompei mai vista

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Le residenze del Gran Tour. Sorrento, Vico Equense, Piano e Pompei mai vista.

Le nuove riaperture delle Domus, della casa dei Vettii e dell’Antiquarium.

Un nuovissimo itinerario in nuove e diverse strutture appena riaperte. Il percorso ci condurrà alla Grande Palestra con gli affreschi di Murecine, la Casa dei Vettii, la Casa Praedia di Giulia Felix, quella di Venere in Conchiglia e Octavius Quartio con il più bel giardino della città, la Casa del Criptoportico, la Casa dell’Efebo, la splendida Casa dei Mosaici Geometrici e il nuovo Antiquarium riaperto dopo 40 anni con parte della Villa Imperiale…

Una giornata nella penisola sorrentina visitando tre dimore ambientate nella cornice del Golfo che nel periodo del Gran Tour ospitarono i viaggiatori stranieri. Sorrento nobile ed aristocratica, Vico Equense, piccola e romantica, Piano di Sorrento poco conosciuta…


1° giorno

Appuntamento con i partecipanti all’escursione in luogo  e orario da concordare, e partenza in pullman GT.

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Oggi l’itinerario ci condurrà in tre siti della penisola sorrentina. Inizieremo a Piano di Sorrento dove ammireremo la villa Fondi di Sangro, un pregevole esempio di architettura neoclassica posta in una straordinaria posizione panoramica che guarda il Vesuvio e il golfo di Napoli, subito a picco sulla Marina di Cassano.
Venne edificata da Giovanni Andrea de Sangro, principe di Fondi, nel 1840. La villa e il suo splendido parco sono stati recuperati con un intervento di restauro e ricostruzione filologica. Nei saloni della villa ammireremo la raccolta antiquaria intitolata all’archeologo e studioso Georges Vallet.
Nel bel giardino, affacciato sui costoni rocciosi a picco sul mare e con bellissima veduta sul golfo, è ospitato un pregevole ninfeo romano in tessere musive policrome entro nicchie, rinvenuto in località a Marina della Lobra e qui allestito.

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A Vico Equense visiteremo l’antico borgo marinaro dove prospetta il castello Giusso. L’edificio venne costruito alla fine del Duecento forse per volere di Carlo d’Angiò a difesa del borgo. Passato nel tempo a Gabriele Curiale, paggio della corona d’Aragona, poi a Ferrante Carafa, nel 1568 e a Matteo Di Capua e dunque appartenente alla famiglia dei Ravaschieri. L’aspetto del fortilizio è ancora evidente nelle merlature, nella Torre Mastra. Vi fu ospitato il giurista napoletano Gaetano Filangieri.
Pausa pranzo alla famosa pizzeria a Metro..qui è stata inventata …

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Nel pomeriggio le visite avranno inzio a Sorrento con il Palazzo Correale che sorge al centro di un agrumeto che termina con la terrazza, detta “del Belvedere” a picco sul mare, sul costone tufaceo che forma la costiera sorrentina. la terrazza costituisce un’incomparabile occasione per cogliere l’intera vista del Golfo di Napoli dominato dal Vesuvio e faceva parte di una vasta proprietà denominata Capo Cervo, donata nel 1428 a Zottola Correale da Giovanna d’Angiò, in riconoscimento dei suoi meriti verso la città di Sorrento. Lo stesso privilegio venne confermato nel 1481 a Nicola Correale, figlio di Zottola, dal re Ferrante d’Aragona.
Passeggiando nelle sale di questa splendida dimora nobiliare, abitata ai primi del Novecento dai due fratelli Correale, conti di Terranova e ultimi discendenti di una delle più antiche famiglie sorrentine, avremo occasione di ammirare le decorazioni, i mobili preziosi, le raffinate porcellane europee ed orientali e i rari dipinti napoletani e stranieri. Si può ancora cogliere quella straordinaria atmosfera fatta di luci, colori e profumi per cui un tempo Sorrento andò famosa.
Trasferimento in hotel cena e pernottamento.

2° giorno

Prima colazione in hotel e rilascio delle camere. Trasferimento a Pompei.

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Il percorso di visita inizia dalla Porta Marina Superiore dalla quale si può accedere al nuovo Antiquarium riaperto dopo circa 40 anni. Sono esposti reperti di antichi santuari extraurbani che ci permettono di conoscere le origini di Pompei dal VI secolo a.C. Si può assistere ad una proiezione in 3D che ricostruisce tutta la città e ad una proiezione 4D che presenta frammenti di vita pompeiana e una ricostruzione della eruzione che distrugge la città.

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Sotto l’Antiquarium si visita per la prima volta una parte della Villa Imperiale nella quale sono stati ricostruiti due ambienti con oggetti d’epoca.
Passeremo dunque ad ammirare alla Casa dei Mosaici Geometrici, aperta due mesi fa. Questa grande residenza, composta da oltre 60 ambienti, alcuni dei quali risalenti a preesistenti strutture databili alla fine III-II sec. a.C., reca nella sua articolazione un vastissimo atrio, con impluvium quadrato, un tablino con accesso diretto al portico e al vasto peristilio. La casa è nota per i suoi pavimenti realizzati con la tecnica in cocciopesto e del mosaico bianconero a motivi geometrici.
Attraversando il Foro Triangolare, il Teatro Grande e il Tempio d’Iside giungeremo ad un’altra importantissima domus, anch’essa riaperta da pochissimo tempo, la cosiddetta Casa del Criptoportico, uno degli ambienti più suggestivi dell’intero nostro percorso di visita. Posta lungo l’importante asse stradale di via dell’Abbondanza, la casa deve la sua denominazione alla di un lussuoso criptoportico con grandi finestre le cui lunghe pareti recano con un ciclo pittorico ispirato a episodi dell’Iliade. Lungo il corridoio si aprivano una stanza di soggiorno e diversi ambienti termali.
Proseguiremo con la Casa dell’Efebo, aperta da poco. Questa domus rappresenta una ricca dimora del ceto mercantile pompeiano, realizzata aggregando strutture preesistenti e contigue. Gli interni, oggi come un tempo, sono contraddistinti i dal lusso e dal fasto delle sue decorazioni parietali e dei bei pavimenti. L’edificio è così chiamato perché vi è stata rinvenuta una statua in bronzo di un Efebo.
Parzialmente riaperta dopo 12 anni di chiusura per importanti restauri e consolidamenti, si potrà nuovamente entrare in una delle case più famose di Pompei, la Casa dei Vettii. Il percorso ci offrirà la possibilità di ammirare l’atrio con i cubicula circostanti e il triclinio con la splendida serie di affreschi mitologici.
Si continua per la via dell’Abbondanza fino all’uscita dalla porta dell’Anfiteatro, dalla quale è permessa l’uscita per pranzare fuori.
Pausa per il pranzo.

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Nel pomeriggio avremo occasione di ammirare la Grande Palestra con gli affreschi di Murecine, attraverseremo il grande Anfiteatro proseguiremo con la visita delle ultime case riaperte iniziando dalla Casa di Giulia Felix. Era una domus di grandi dimensioni con un vasto giardino. La casa era destinata all’affitto e diverte la scritta pubblicitaria dipinta sulla facciata che raccomanda solo persone perbene.

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Entreremo in un’altra domus, quella cosiddetta della Venere in Conchiglia che prende il nome da uno scenografico affresco raffigurante un bel giardino rigoglioso di piante e abbellito da fontane.
Poco distante entreremo nell’ultima delle domus riaperte dopo i restauri, ovvero la Casa di Octavius Quartio, celebre perché possedeva il più bel giardino della città e perché offre un valido esempio di architettura movimentata. Notevoli alcuni dipinti ad affresco di ispirazione epica raffiguranti Ercole e Achille, mentre altri ambienti sono decorati con dipinti di Venere pescatrice e di Narciso.
Al termine delle visite partenza in pullman GT per Roma con sosta lungo il percorso con arrivo previsto in serata




Castelli dell’Emilia

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Così la marchesa di Toscana e Lorena siglava i documenti ufficiali: “Matilde che, se mai è qualcosa, lo è per grazia di Dio”.
A tale personaggio, autentico protagonista della lotta delle investiture tra impero e papato, è dedicata la mostra che Palazzo Magnani ospita a Reggio Emilia dal titolo “Matilde e il tesoro dei Canossa tra castelli e città”.
I castelli sono in realtà il filo conduttore dell’itinerario che, condotto dall’esperta competenza del prof. Luca Silingardi, passa in rassegna i più rappresentativi manieri che popolano le valli appenniniche del reggiano.

 

1° giorno Roma-Reggio nell’Emilia

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Arrivando a Reggio Emilia sull’Autosole, si dedica la prima parte della visita sarà dedicata  al Teatro Municipale Valli, la cui elegante architettura neoclassica fa da sipario a Piazza Cavour: protagonisti della visita il portico scandito da dodici colonne e la magnifica sala con quattro ordini di palchi disposti a ferro di cavallo.

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Al termine sistemazione presso il prestigioso hotel Posta di Piazza del Monte nel cuore del centro storico. Dopo la colazione che sarà servita nella Sala del Capitano, si prosegue con la visita della Città di Reggio nell’Emilia.

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Si rientra quindi in albergo per una pausa di tempo libero in coda alla quale è previsto il servizio di un aperitivo con salatini e spumante.Cena  e pernottamento.

2° giorno

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Da Reggio si sale allo sperone di arenaria bianca di Canossa, dove a perpetuare la memoria della drammatica vicenda che nel gennaio 1077 ebbe per protagonisti papa Gregorio VII, l’imperatore Enrico IV e la Gran Contessa Matilde, restano le pittoresche rovine di un castello sorto verso la metà del X secolo. Lo scenario da sempre presente nell’immaginario collettivo, possiede tutta la suggestione dei luoghi dove si decise la storia.
Insieme ai ruderi che si raggiungono con una salita di circa dieci minuti, la visita comprende la raccolta del museo Campanini, tra cui spiccano un fonte battesimale e il codice miniato dell’XI secolo che per mano del monaco Donizone racconta le gesta dei signori di Canossa.

All’origine dello stesso casato, è anche il vicino castello di Rossena che prende nome dal colore rossastro degli spalti rocciosi su cui è stato costruito intorno al 950: la poderosa struttura difensiva trasformata in residenza signorile nel XVIII secolo e il borgo che la ospita fanno ora da palcoscenico a un nutrito programma annuale di rievocazioni storiche.

La mattinata si conclude nel castello di Bianello, parte integrante del sistema castellano matildico insieme a Monte Vetro, Monte Lucio e Monte Zane: le sue mura potrebbero aver dato ospitalità a Enrico IV prima dell’incontro di Canossa. L’originario complesso venne in seguito ampliato fino a comprendere, come a Rossena, un borgo contadino e ad assumere nel 1644 per volere di Gaetano Canossa la definitiva destinazione di residenza d’elite.
Dopo la colazione presso il rinomato ristorante “La Maddalena” di Quattro Castella, l’ultima visita dell’itinerario porta nel castello di Scandiano, già splendida dimora signorile che i marchesi Boiardo fecero decorare con “Le storie dell’Eneide” di Nicolò dell’Abate oggi conservate presso la Galleria Estense di Modena. Nell’edificio che vide nascere Matteo Maria Boiardo, l’autore dell’Orlando innamorato, ed ebbe tra gli ospiti illustri Francesco Petrarca, papa Paolo III Farnese e Giovanni Calvino, l’arte medievale accostata a quella del Rinascimento e del barocco, illustra un percorso di visita anticipato dalla denominazione dei diversi ambienti: Sala dei Gigli, Sala del Camino, Sala del Drappo, Sala dell’Alcova, Sala delle Aquile.Rientro in hotel cena e pernottamento.




La via del Vino nel teramano

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Il teramano, culla di squisiti manicaretti e terra di grandi vini. Piatti gustosissimi ma nello stesso tempo leggeri, accompagnati da vini di grande prestigio: Montepulciano e Trebbiano d’Abruzzo e Cerasuolo. Visitare il teramano senza fare onore alla sua cucina ed ai suoi vini sarebbe come andare a Roma e dimenticare di vedere il Colosseo!!

La notte del 20 Luglio 1969, Armstrong, Aldrin e Collins festeggiarono la conquista della luna cenando con il tacchino alla Canzanese. Noi senza andare sulla luna, vogliamo gustare oltre al tacchino alla canzanese, le virtù, i maccheroni alle ceppe, le scrippelle ‘mbusse, le mozzarelle, ecc. Il tutto accompagnato con dei meravigliosi vini che questa terra e la sapiente arte dei viticultori locali ci danno.

 

1° giorno

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L’Aquila arrivo previsto nel primo pomeriggio – Sistemazione – Drink di benvenuto – Incontro con un nostro rappresentante per la presentazione del programma.

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Prima tappa di avvicinamento all’enologia abruzzese, incontro con un esperto vignaiolo per i primi rudimenti sulla vite e sul vino. Degustazione guidata. Cena a tema con prodotti della tradizione locale arricchiti con gli abbinamenti dei migliori vini precedentemente degustati, delicato finale con i dolci della “ Elisa” di Ezio Centini da Bisenti. Rientro in hotel e pernottamento.

2° giorno

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Prima colazione in hotel e partenza per Teramo antica città di fondazione preromana, sita tra due fiumi (Vezzola e Tordino), da qui l’antico nome Interamnia. Nella parte antica, con vestigia romane e medioevali si possono ammirare: Chiesa di S. Berardo eretta nel 1158 per volontà di Guido II, il teatro romano del III- IV sec. e l’Anfiteatro, il palazzo vescovile etc. Shopping al caratteristico mercato ambulante del Sabato. Pranzo tipico con le proposte dei piatti della tradizione teramana, tra gli altri: maccheroni alle ceppe, pasta all’uovo tirata a mano, tagliata a strisce che vanno arrotolate attorno ad un ferro da calza in modo da ottenere un “bucatino” che sarà poi cucinato e condito con salse locali. Ogni piatto sarà accompagnato dal vino ideale.

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Nel pomeriggio  visita di Civitella del Tronto, cittadina dominata da una delle fortezze più grandi d’Europa, posta in una eccezionale posizione panoramica, fatta edificare da Carlo V su una struttura preesistente ed ultimo baluardo della resistenza borbonica contro i Savoia, un luogo particolare, dove rileggere gli eventi del Risorgimento con un’ottica diversa, dalla parte degli sconfitti. Il paese è disteso su un colle ai piedi della fortezza ed ha mantenuto intatto il suo impianto urbanistico seicentesco.

Campli (TE).

Si prosegue per Campli cittadina di origine preromanica, nel 1557 fu saccheggiata dai francesi e 300 anni dopo dai Borbonici; da vedere la Collegiata di S. Maria in Platea del ‘300 con campanile in pietra tufacea e prisma quadrangolare e crocifisso ligneo del ‘300; il palazzo Parlamentare del ‘500 la casa del Medico e della Farmacia d’epoca rinascimentale. Cena in azienda agrituristica a base di prodotti biologici: bruschette con olio di oliva extravergine,, mietere di verdure, zuppe di farro, legumi e mais, polenta nera di grano saraceno, biscotti di farro, vini DOC abruzzesi dei migliori produttori del tramano. Rientro in hotel e pernottamento.

3° giorno

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Prima colazione in hotel e partenza per visite guidate ad alcune cantine e possibili incontri con “grandi cantineri” che vi condurranno sapientemente durante le degustazioni dei prelibati nettari da loro creati.

Trasferimento sulla costa adriatica per il pranzo che sarà a base di pesce innaffiato con l’ottimo Trebbiano d’Abruzzo. Partenza per i luoghi di provenienza.

 

La quota comprende

  • 2 BB in hotel 3 stelle sulla costa Nord
  • Sistemazione in dbl con servizi privati, telefono diretto e TV Color
  • Drink di Benvenuto
  • Degustazione guidata dei vini
  • Cena in ristorante tipico vicino Bisenti
  • Pranzo in  una dimora storica a Civitella del Tronto
  • Cena in azienda agrituristica a Campli
  • Pranzo in ristorante tipico a base di pesce sulla costa
  • Bevande ai pasti (¼ vino e ½ minerale x pax a pasto) per tutti i pasti previsti nel programma
  • Guida–accompagnatore per tutto il tour
  • ASSICURAZIONE MEDICO BAGAGLIO Europe Assitance

La quota non comprende

  • Extra in genere
  • Ingressi
  • Tutto quanto non espressamente indicato nella voce la quota comprende



IL VALLO DI DIANO E LA CERTOSA DI PADULA

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1° giorno Roma – Teggiano

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Ritrovo dei partecipanti alle ore 07.15 e partenza per Teggiano. Inizio della visita guidata del Borgo Normanno di Teggiano “Città Medioevale e religiosa” (città museo, sede della Diano Medioevale dei Principi Sanseverino, con la sua fortezza di epoca normanna, il suo centro racconta 700 anni di storia e con le sue 32 chiese, raccoglie i capolavori  artistici dalle epoche bizantine alle bellezze di fine secolo; la Cattedrale di S.Maria Maggiore, nella quale si trovano monumentali tombe, pregevoli sculture lignee, un artistico portale e la torre campanaria). Qui Antonello Sanseverino, principe di Salerno e signore dello Stato Diano, ordì la famosa ”Congiura dei Baroni”, una sommossa fiscale contro il re di Napoli Federico d’ Aragona. Pranzo in ristorante.

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Visita delle Grotte di Pertosa . Grotte risalenti a circa 35 milioni di anni, si snodano per 2.500 metri attraverso gallerie, cunicoli ed immense caverne; si caratterizzano per l’importanza e perché uniche in Italia, per visitarle occorre salire a bordo di una barca e traversare un piccolo laghetto sotterraneo. Stalattiti e drappi di candido alabastro pendono dalla volta delle caverne, stalagmiti dalle forme più strane catturano lo sguardo più incredulo del visitatore. Vi è stato girato i film: il Fantasma dell’Opera. Cena in agriturismo con prodotti del territorio,pernottamento in hotel.

 

 

 

° giorno Certosa di Padula – Roma

Dopo la prima colazione partenza per Padula. Arrivo a Pertosa, tappa d’obbligo per chi inizia il viaggio alla scoperta del Vallo di Diano: piccolo centro medioevale, contornato da boschi di castagno e uliveti, per scoprire la quiete e l’amenità del borgo contadino e ritrovare tesori nascosti come il dipinto fiammingo dei primi del XVI sec. raffigurante l’Immacolata conservato nella chiesa parrocchiale; visita guidata della monumentale “Certosa di San Lorenzo” fondata da Tommaso Sanseverino: si tratta di uno tra i più grandiosi complessi monumentali italianie d’Europa. E’stata dichiarata “Monumento Nazionale”nel 1998, e l’Unesco l’ha riconosciuta quale “Patrimonio dell’Umanità”; visiterete affreschi barocchi della volta, l’altare intarsiato e il bellissimo ciborio in sagrestia; la zona della clausura, la Sala del Tesoro del Capitolo e del Refettorio, il Chiostro Grande e le Celle dei Padri e del Priore; nonché capolavoro, la grande opera quattrocentesca scala elicoidale.ecc.ecc. La Certosa ospita il “ Museo archeologico della Lucania occidentale” dove sono custoditi reperti delle civiltà antiche del Vallo. Pranzo in ristorante tipico.

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Proseguimento per la visita del Battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte, il solo al mondo che utilizza l’acqua battesimale attingendola direttamente dalla sorgiva sulla quale esso sorge, la sua costruzione risale ai primi secoli del Cristianesimo.
Fu realizzato in un’area considerata sacra già in epoca antica per la presenza di una fonte dedicata al culto pagano della ninfa Leucothea, particolare questo che ci viene riferito dallo storico romano Aurelio Cassiodoro. Partenza per Roma. Arrivo in serata. Fine dei servizi.

 

La quota comprende

  • Bus G.T.A/R;
  • un pernottamento al Grand Hotel Certosa 3*** sup.
  • pensione completa dal pranzo del sabato al pranzo della domenica bevande incluse (vino e acqua,caffè),
  • ingressi alle grotte e alla certosa;
  • visite guidate
  • mance
  • assicurazione medico – bagaglio

La quota non comprende

  • Extra di carattere personale



IL MONTENEGRO E DUBROVNIK

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Lord Byron e Bernard Shaw, riguardo alla costa montenegrina hanno parlato con tanta emozione; nobili come la principessa inglese Margaret e attori tra i più famosi del mondo come Sofia Loren e Kirk Douglas l’hanno visitata, e le donne più belle del mondo come Doris Day e Claudia Shiffer hanno camminato sul pietroso selciato di questo paese”

Il Montenegro è un paese dai contrasti stupefacenti, dove le vaste montagne ed i canyon danno vita a 293 km straordinari di costa fatta di brillanti bracci di mare blu e dalle affascinanti Bocche di Cattaro (Bokakotorska). Dalla parte opposta invece, verso sud, c’è il lago di Scutari, che raggiunge il confine con l’Albania, il più grande lago dei Balcani con un proprio parco nazionale. Ci sono anche altri parchi nazionali, come il “Parco della montagna di Biograd” (Biogradska gora) nel centro-nord del paese, dove più di cinquanta specie diverse di alberi formano quasi una foresta vergine. Vicino a questo parco si trova Bjelasica, uno dei due più importanti centri sciistici del Montenegro. Il secondo centro sciistico è Durmitor, una montagna piuttosto alta, con diverse cime che superano i 2.000 metri, vicino a cui è situato un altro parco nazionale, il magnifico Tara canyon, secondo al mondo per la sua profondità (di 1.300 m.) e la sua notevole lunghezza. Alla fine del canyon si incontra il monte Lovcen, che si staglia sulla vecchia capitale Cetinje e la separa dalle Bocche di Cattaro.

Il piccolo Stato del Montenegro ha visto susseguirsi le dominazioni di Illiri, Romani, Slavi, Serbi e Ottomani….

il suggestivo golfo delle Bocche di Cattaro che è il più grande del Mediterraneo. Affacciate sul mare si trovano piccoli paesi come Risan, luogo di soggiorno della regina illirica Teuta; Perast; e la cittadina di Cattaro, dalla lunga tradizione marittima. Da Cattaro parte una strada tutta curve che sale verso la cima del monte Lovcen: vi si gode un magnifico panorama. Lungo la strada si trova di paese di Njegus, luogo di nascita della famiglia reale del Montenegro. Scendendo verso Podgorica si incontra Rijeka Crnojevic, che fu il luogo di villeggiatura estiva della famiglia reale montenegrina, oggi una piccola frazione attraversata dall’omonimo fiume che confluisce nel lago di Scutari. Vi si trovano ristoranti raffinati nei quali si possono gustare piatti a base di pesce appena pescato. Nel nord del Paese merita sicuramente una visita il Parco Nazionale di Durmitor, ricco di boschi, pascoli e paesaggi stupendi. Lungo la costa, la cittadina balneare di Budva è il fulcro del turismo estivo montenegrino, fra spiagge dorate e locali notturni. Vicino a Budva si trova Santo Stefano, un paese costruito su una piccola isola pietrosa collegata alla terraferma da un sottile lembo di terra. Stari Bar, invece, è un sito archeologico del Montenegro meridionale dove si possono ammirare dei magnifici resti adagiati sulla sommità della collina di Lundža. Pareti di roccia circondano la città vecchia rendendola quasi inaccessibile. Il primo insediamento, come dimostrano alcuni resti di vasellame e manufatti in metallo, risale all’800 a.C.

 

                 SONO PREVISTI VOLI DA TUTTA ITALIA

1° giorno: ITALIA – PODGORICA

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Partenza con volo di linea per PODGORICA. Arrivo ed incontro con la guida in lingua italiana che resterà con voi per la durata del tour. Visita orientativa a piedi della città ( Podgorica (la ex Titograd), situata sulle rive di sei fiumi, presenta le caratteristiche di una moderna città europea. È il centro metropolitano e amministrativo del Montenegro.Cena e pernottamento.

giorno: PODGORICA – OSTROG – ZABLJAK (Parco Nazionale di Durmitor) Km 30

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Prima colazione e partenza in pullman per Ostrog. Visita del monastero del XVII° secolo, fondato su una roccia e dedicato al metropolita Vsilije Ostroski in seguito proclamato santo. La leggenda vuole che il santo non sia morto, i miracoli avvengono perché Lui cammina… il più visitato santuario nel Montenegro. Ostrog, è il più grande santuario montenegrino nel quale si conservano i resti di San Basilio. La visita al monastero inserito nella roccia dell’alta montagna, nel quale anche oggi, dicono avvengano miracoli, è un’escursione inevitabile per turisti e pellegrini. Proseguimento per Žabljak. Arrivo e sistemazione, cena e pernottamento in albergo.

3° giorno: ZABLJAK – KOLASIN Km 90

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Prima colazione e partenza per Kolasin. Intera giornata dedicata alla visita del Parco Nazionale di Durmitor; il massiccio di Durmitor e la vicina area del fiume Tara sono il più maestoso spettacolo della natura del Montenegro e di tutta la penisola balcanica.

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Il canyon del fiume Tara, 1300 metri di profondità, è il secondo canyon più profondo al mondo dopo quello del Colorado. Questa regione custodisce un vero e proprio tesoro naturale per la sua unicità e autenticità, tanto da essere dichiarato Parco Nazionale e anche patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il fiume Tara è considerato da molti come il più bel fiume d’Europa per questo è chiamato “il gioiello d’Europa”.
Arrivo, sistemazione, cena e pernottamento in albergo.

4° giorno: KOLASIN – CETINJE – BUDVA Km 120

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Prima colazione e partenza per Cetinje – vecchia capitale della Montenegro. Visita della città – l’antica capitale di Montenegro, le cui origini risalgono al Signore della Zeta Ivan Crnojević, che davanti all’invasione dei turchi abbandonò la città fortificata di Žabljak e la sostituì con il Campo di Cetinje. In quel luogo, nascosto nel terreno carsico quasi inaccessibile, costruì un palazzo reale nel 1482 e in seguito un monastero dove attualmente si trova la chiesa di Ćipur. Così nacque la nuova capitale di Montenegro che prese il nome dal fiume Cetinja che attraversava il campo di Cetinje.
Purtroppo il Monastero Crnojevića fu distrutto dai Turchi nel 1692 e il nuovo monastero di Cetinje nella località attuale fu costruito dal vescovo Danilo nel 1701 con l’utilizzo di alcuni elementi del vecchio monastero. Fu distrutto per ben altre due volte e per ben altre due volte ricostruito (anno 1724) e tutt’oggi conserva tale aspetto. Nel monastero di Cetinje attraverso i secoli furono prese numerose decisioni importanti per il popolo e lo stato Montenegrino. Con la costruzione del pallazzo reale nella sua forma originale (1863), Cetinje comincia a prendere una fisionomia urbana. Vengono costruite rappresentanze diplomatiche, istituzioni culturali, scuole, centri sanitari, alberghi. Anche se oggi Cetinje non è più la capitale di Montenegro, è rimasta comunque il centro spirituale, educativo e culturale dello Stato.
Pranzo libero e proseguimento per Budva – nel medioevo venne governata da re Serbi, da aristocratici del regno di Zeta e infine entrò a far parte dei domini della città di Venezia. La dominazione veneta durò per più di tre secoli fino a quando alla fine del XVIII secolo subentrarono gli Asburgo d’Austria che la conservarono fino al 1918, anno in cui entrò a far parte del regno di Yugoslavia. La città vecchia di Budva, caratterizzata da un’architettura tipicamente mediterranea, sorge su un’isoletta collegata alla terraferma da una lingua di sabbia che con il tempo si trasformò in penisola. È circondata da bastioni risalenti al XV secolo che formano un sistema di fortificazione medievale con porte, mura difensive e torri.
Arrivo e sistemazione in albergo. Passeggiata nella citta’ vecchia e cena in albergo.

5° giorno: BUDVA (DUBROVNIK) Km 250

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Prima colazione, cena e pernottamento in albergo. Intera giornata dedicata all’escursione a Dubrovnik per la visita della bella città Croata – una delle pochissime città, al mondo, che può vantarsi di rappresentare un ideale più grande di se stessa.

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Dubrovnik, con le sue mura spesse che lo hanno protetto per secoli, è simbolo di invincibilità, di bellezza che unisce l’amore per le gioie della vita, per il commercio, la fede religiosa, la cultura; straordinaria città protetta dall’Unesco come patrimonio Culturale dell’Umanità, per i suoi eccezionali monumenti circondati da mura secolari. Passeggiata lungo le mura cittadine e visita delle fortezze del Revelin, di San Giovanni e del Lovrijenac, posta su un dirupo di 40 metri. Visita del convento francescano di Mala Braća, uno dei più espressivi monumenti di Dubrovnik e dello Stradun, una delle più belle piazze d’Europa, circondata da eleganti palazzi. Proseguimento per il Prijeko, la via dei locali e dei ristoranti alla moda, e per la Ulica, la via dei negozi e delle gioiellerie. Visita alla Piazza del Mercato, affollata fin dal primo mattino, e alla bellissima Piazza della Loggia, su cui si affaccia il Palazzo Sponza riccamente decorato, la splendida torre dell’orologio con la loggia del campanile, il Palazzo del Gran Consiglio e la chiesa barocca di Sv. Vlaho, il patrono della città. Visita del Palazzo del Rettore, in stile tardo-gotico e sontuosamente ornato da una scalinata barocca con balaustra, e della chiesa di Velika Gospa, costruita grazie al contributo di Riccardo Cuordileone.

giorno: BUDVA (KOTOR) Km 70

 Prima colazione, cena e pernottamento in albergo.

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Intera giornata dedicata all’escursione a Kotor (citta’ protetta dall’ UNESCO). Visita della cittadina fortificata – nella parte sudorientale dell’Adriatico, seguendo i corsi dei fiume di una volta, si è formato il golfo Bocche di Cattaro. Nell’antico solco fluviale si sono formati dei bacini – Toplanski, Tivatski, Risanski e Kotorski, mentre nei punti di penetrazione del fiume antico si sono creati gli stretti – Kumborski e Verige. Questa regione è punto d’incontro del terreno carsico alto e basso e del mare, del continente e del mediterraneo, della civiltà d’Oriente e di quella d’Occidente. La ricchezza dei monumento culturali e storici nell’intera zona delle Bocche di Cattaro testimonia il passato storico agitato, la presenta di diverse civiltà, culture e stili: scavi preistorici, epoca ilirica, antichità, epoca preroaman, romana, gotica, rinascimento, barocco. La città del golfo che per la sua bellezza e valore del suo patrimonio naturale e cultura è tutelata dall’UNESCO è Kotor: ha un passato lungo più di due millenni, durante il quale è sempre stato un centro culturale e politico importante della zona del Sud Adriatico, città di commercianti e uomini di mare. Oggi vanta di avere uno dei nuclei storici medioevali meglio conservati. All’ospite curioso di oggi si presenta particolarmente imponente con le mura della città che l’abbracciano dall’alto e vantano di essere le mura veneziane più lunghe di tutto il Mediterraneo. Le mura sono costruite dal IX al XVIII secolo e sono lunghe 4,5 km. In alcuni punti sono alte fino a 20 m, e hanno uno spessore da 2 a 15 m. Dall’alto delle mura la vista spazia su tutto il golfo.

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Tra i vari monumenti storici e culturali che si presentano al viaggiatore all’interno del centro storico, il monumento più importante è sicuramente la Cattedrale di San Trifone che fu consacrata nel lontano 1166. e che conserva le spoglie del santo già dal lontano anno 809. Oltre alla cattedrale, assolutamente da non perdere sono la chiesa di San Luca (XIII sec), la chiesa di Sant’Anna (XII sec), la chiesa di Santa Maria (XIII sec), la chiesa della Madonna della Salute (XV sec), il palazzo del Rettore (XVII sec), il teatro di Napoleone (XIX sec) e le bellissime piazze che sono punto di incontro delle viuzze che attraversano la città. Kotor è anche famosa per aver dato i natali a San Leopoldo Mandic, uno dei più grandi precursori ed apostoli dell’ecumenismo, già confessore a Venezia, Zara, Bassano del Grappa e Thiene e infine sepolto a Padova, città in cui aveva completato gli studi filosofici e teologici – e crociera attraverso le “Bocche di Cattaro” per la visita delle isole di Gospa od Škrpjela e S.Marco.

7° giorno: BUDVA – COSTA MONTENEGRINA – LAGO DI SCUTARI – PODGORICA Km 70

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Prima colazione e partenza in pullman lungo la Costa Montenegrina per visitare Miločer, Sveti Stefan, Petrovac. Sveti Stefan è stata in passato un’isoletta rocciosa con un villaggio fortificato che offriva un rifugio sicuro agli abitanti della zona dalle incursioni dei turchi e dei pirati. Secondo la tradizione, la tribù dei Pastrovic fondò questo centro utilizzando i tesori sottratti ai turchi nel XV secolo. In seguito venne collegata alla costa con una diga e venne abitata soprattutto da poveri pescatori. La sua popolazione però diminuì man mano a causa della emigrazione prima verso Costantinopoli e poi, in epoche più recenti, verso l’America e l’Australia. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’isola era quasi deserta. Grazie all’idea di illustri pittori montenegrini, infine fu trasformata in un lussuoso albergo, che, conservando l’affascinante struttura urbanistica e architettonica, offre un comfort in grado di soddisfare i turisti più esigenti. Si tratta dell’albergo più famoso e più bello, non solo del Montenegro, ma dell’intero Adriatico orientale.
Arrivo sul Lago di Scutari, pranzo e breve crociera su Lago e proseguimento per Podgorica.
Arrivo a nel tardo pomeriggio. Sistemazione, cena e pernottamento in albergo.

8° giorno: PODGORICA – ITALIA

Prima colazione. Tempo a disposizione e trasferimento in aeroporto. Partenza con volo di linea per l’ITALIA.
Arrivo e fine dei servizi.

 

LA QUOTA COMPRENDE:

  • Viaggio aereo ROMA/PODGORICA/ROMA con voli di linea in classe economica
  • Trasferimenti aeroporto/albergo/aeroporto in pullman con assistenza
  • Sistemazione hotel di 4 stelle in camere doppie con servizi privati
  • Trattamento di pensione completa
  • Tour e visite come da programma in pullman con guida parlante italiano ed ingressi necessari
  • Crociera sulle Bocche di Cattaro
  • Crociera sul lago di Skoder (Scutari)
  • Assistenza guida/interprete per tutto il soggiorno
  • Assicurazione infortuni e bagaglio

LA QUOTA NON COMPRENDE:

  • Tasse aeroportuali (circa € 125,00)
  • Bevande, extra in genere, mance e tutto quanto non espressamente indicato.

 

La quota comprende:

  • Volo per Delhi di andata e ritorno
  • Tutti i trasferimenti da/per aeroporti in India con mezzo privato
  • Sistemazione in hotel 4 – 5 stelle
    Trattamento di Pensione completa
    Escursione a dorso d’elefante per la salita al Forte Amber
    Guida accompagnatore parlante italiano
    Visite ed escursioni come da programma
    Assistenza telefonica in italiano 24 X 07
    Acqua a bordo del veicolo durante il viaggio
    Tutte le tasse governative attuali
  • Assicurazione medica (10.000,00 € ) e bagaglio ( 1.500,00)
  • Assicurazione annullamento

 

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali € 330,00 da riconfermare al momento dell’emissione dei biglietti
  • – Visto d’ingresso in India € 90,00
    – Spese da pagare ai monumenti per poter fotografare/filmare;
    – Mance ed extra di carattere personale;
    – Tutto quanto non  espressamente previsto nella “quota comprende”.

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

 

Documenti per l’espatrio: E’ necessario il passaporto, con validità residua di almeno 6 (sei) mesi, al momento dell’arrivo via terra o, in caso di richiesta di eVisa, dalla data di presentazione della domanda di visto.

Visto d’ingresso: Il visto d’ingresso è necessario, per soggiorni di breve periodo (inferiori a 90 giorni), per turismo, per affari e per cure mediche. Il richiedente del visto deve accertarsi che il proprio passaporto abbia almeno sei mesi di validità residua, dalla data di presentazione della domanda di visto, e due pagine bianche. All’arrivo i viaggiatori devono inoltre dimostrare di disporre di un biglietto di ritorno e risorse sufficienti a copertura del soggiorno. Questi tipi di visto di breve durata possono essere rilasciati online (eVisa) facendo richiesta sul sito https://www.indianvisaonline.gov.in.