PUNJAB-LADAKH – KASHMIR : FESTIVAL DI HEMIS TSECHU

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Hemis Tsechu

Le antiche tradizioni tra Kashmir, Ladakh e Punjab

             

Circa 43 milioni di anni fa il continente India, figlio del Gondwana, entrò in collisione con l’Asia meridionale, continuando poi ad infilarsi al di sotto di quest’ultima, cosa che fa ancora oggi.

L’antico oceano che una volta separava queste terre, e che gli scienziati hanno chiamato “Tethys”, si è chiuso per sempre, e dall’unione di questi continenti sono nati l’altopiano tibetano e la catena dell’Himalaya, le parti del nostro pianeta più vicini al cielo.

Il Ladakh è una di quelle regioni in cui è ancora possibile vedere i resti dei fondali di quell’oceano scomparso, insieme alle testimonianze di un antico regno buddhista dove la cultura tibetana è ancora intatta, sopravvissuta anche all’invasione più infida e recente, quella della modernità e delle lusinghe del progresso.

E’ un affascinante, remoto deserto ad alta quota, che beneficia solo in parte dei monsoni che bagnano il resto dell’India, e in cui ogni albero, e persino ogni filo d’erba ci parlano dell’uomo e della sua fatica, della sua ostinazione, del suo orgoglio di vivere da sempre, con poveri e arcaici mezzi materiali ma con tantissima fede, lassù, più vicino al cielo.

In questo suggestivo itinerario proponiamo un’esplorazione di monasteri tibetani molto ben conservati, di arte indiana e nepalese di mille anni fa, di passi montuosi che regalano infine panorami sterminati, delle oasi dal verde abbagliante incastonate nei fondi valle, accompagnati dalla maestosa visione del fiume Indo.

La nostra filosofia di viaggio racchiude l’avventura unita ad un’ottima organizzazione e qualità dei servizi scelti, nel rispetto dell’ambiente e delle popolazioni locali.

La maggior parte dei viaggi sono adatti a tutte le età e, nonostante i gruppi possano essere formati da persone piuttosto eterogenee, si crea un’ottima sinergia, grazie alla passione condivisa per il nuovo ed il diverso. Nella maggior parte dei casi i partecipanti rimangono uniti nel tempo anche dopo l’esperienza di viaggio.

L’amore per la natura, il confronto ed il coinvolgimento con le popolazioni locali, i rapporti che si creano tra i viaggiatori sono i pilastri delle nostre avventure e fanno sì che un itinerario immaginario si trasformi in un viaggio esperienza.

HEMIS FESTIVAL

L’Hemis Festival è uno dei maggiori e più celebri festival religiosi del Ladakh, divisione dello stato del Jammu e Kashmir, in India del Nord. È una celebrazione tradizionale e antichissima che si svolge presso il Monastero di Hemis. È un festival vivace e colorato, che celebra l’anniversario della nascita del Guru Rinpoche (o Padmasambhava), considerato una reincarnazione del Buddha. Tutta la popolazione vi prende parte e tutti indossano gli abiti tradizionali. Si svolgono rituali, danze e spettacoli.

MONASTERO DI HEMIS

Il monastero o Gompa di Hemis è il più grande del Ladakh e vanta anche il più grande Thangka. Si trova a circa 40 km da Leh e sorge non lontano dell’omonimo villaggio. Non si hanno tantissime informazioni sull’origine del monastero, ma da alcuni testi qui rinvenuti, pare che esistesse già nel XI secolo. Fu durante il regno di Sengge Namgyal nel XVII secolo, che divenne celebre in tutta la regione, grazie al sostegno che la dinastia Namgyal concesse alla setta Drugpa, che gestiva il monastero. La storia del monastero è strettamente legata a questo popolare festival, che si svolge solitamente tra giugno e luglio.

Un viaggio nell’India del Nord che tocca gli Stati del Panjab e del Kashmir. La prima, la regione dei Sikh, la seconda un Paese a maggioranza musulmana, con influenze induiste e buddiste. Il percorso ideale per completare del tutto la conoscenza del Continente India. Amritsar e il Tempio d’Oro dei Sikh, un luogo magico di condivisione, dove toccherete con mano la fede e la speranza dei cuori dell’India.Il Kashmir, il Paradiso in Terra, per tutte le genti della nazione. Una terra magnifica, incastonata fra le montagne dell’Himalaya. Srinagar, un gioiello centro-asiatico di una bellezza struggente, adagiata sul Lago Dal, solcato da piccola imbarcazione che si districano in una rete di fitti canali. Il festival di Hemis è una delle celebrazioni più importanti del Ladakh, regione dell’estremo nord dell’India, e ricorre nell’anniversario della nascita dell’importante figura del Guru Padmasambhava. Il Guru Padmasambhava, o Guru Rinpoche, è secondo solo al Buddha, ed è considerato il più importante diffusore del Buddhismo, che intraprese un lungo viaggio dall’India al Tibet per diffondere il sacro messaggio del buddhismo. l’Hemis Festival si svolge nel cortile del Gompa di Hemis, il più grande e importante monastero del Ladakh. Questo festival attira tutta la popolazione locale, che per l’occasione si veste a festa con i migliori abiti tradizionali, e tra splendide danze in maschera, con l’accompagnamento di cembali e tamburi i Lama, chiamati anche Chhams, svolgono la funzione religiosa. L’Hemis festival è una cerimonia unica nel suo genere e molto spirituale, assistere a questo evento vi farà entrare nel cuore della filosofia e spiritualità buddhista.

 

Il Kashmir è il cuore dell’area, con la sua valle che giace tra la catena del Pir Panjal e l’Himalaya.
I Moghul stabilirono nella valle del Kashmir la loro residenza estiva e ad essa si riferivano come il paradiso.

Srinagar ne è la capitale e pur trovandosi in terra prettamente montana è a tutti gli effetti una città che si trova sulle rive del lago Dal e le sue ramificazioni, Lokut Dal e Bod Dal, incorniciati dalle cime innevate durante buona parte dell’anno. La fortezza sovrasta il centro della città, costruita su di un’altura dall’imperatore Akbar, si dice per contrastare la terribile carestia che decimava la popolazione e fornire impiego retribuito con la sua edificazione. Oggi è sede dell’esercito indiano e dunque la sua visita non è consentita.

Il “Tempio d’Oro” Hari Mandir è un gioiello architettonico situato nella città sacra di Amritsar, Punjab. Costruito nel XV secolo, il tempio è un simbolo di unità e uguaglianza, aprendo le sue porte a persone di tutte le fedi. La struttura in oro massiccio, le cupole sfaccettate e il sarovar – il lago sacro – riflettono la sua magnificenza. Al suo interno, i fedeli cantano le sacre scritture mentre il Guru Granth Sahib, il testo sacro degli Sikh, è venerato. Il Tempio Hari Mandir è un luogo di pace, riflessione e spiritualità, che da secoli attira ed affascina per la sua bellezza intrinseca e il suo messaggio di armonia universale.

Un viaggio nella Valle dell’Indo alla scoperta degli scenari naturali della regione himalayana dell’India settentrionale. Un itinerario in Ladakh nella spiritualità buddista dei monasteri per vivere l’esperienza d’altri tempi fra tradizioni e miti delle popolazioni locali. Sarà possibile assistere alle preghiere del mattino nel Monastero di Thiksey, visitare i monasteri più noti ma anche di quelli meno conosciuti, dove si respira ancora tutta l’atmosfera dell’antico Tibet.

 

Durante i festival dei monaci buddisti indossano costumi coloratissimi e grandi maschere ed eseguono danze rituali e musiche religiose, dando affascinanti spettacoli.

L’esperienza unica di visitare meraviglioso Ladakh nel periodo di festival. Durante le celebrazioni del festival i monaci indossano abiti di broccato colorati e maschere eseguendo danze tradizionali. I monaci del monastero di Tak Thok preparano offerte di fili incrociati che si ritiene possano frenare e bloccare ogni male ed essere di protezione contro i disastri naturali.

Il tour è studiato in modo da tale da salire gradualmente di quota per abituare organismo alle altezze raggiunte in questo tour.


1° Giorno: ITALIA – AMRITSAR

Ritrovo dei partecipanti in aereoporto e operazioni imbarco volo per  l’India.

Pasti e pernottamento a bordo.

2° Giorno: AMRITSAR

Arrivo ad Amritsar nelle prime ore del mattino e dopo le operazioni di visto e doganali, trasferimento in hotel e assegnazione delle camere. Pernottamento.

Sveglia con comodo e colazione.

Inizio della visita di Amritsar, la città’ sacra dei Sikh, con il giardino Jallianwala Bagh, che ricorda il massacro inflitto dagli inglesi ad una folla di indiani innocenti nel 1919. L’attrazione della città’ è il Tempio d’Oro, l’“Hari Mandir”, il luogo di culto più sacro per la religione Sikh, famoso per la sua cupola decorata con circa 300 kg d’oro puro, che rappresenta il fiore di loto rovesciato. Il tempio si erge nel mezzo al lago sacro e si raggiunge percorrendo un ponte di marmo chiamato Parkarma. Nella sala principale, è custodito, sotto un panno rosa, il Guri Granth Sahib, il libro sacro del sikhismo, che viene esposto al mattino all’alba e vegliato per tutto il giorno da sacerdoti Sikh a ritmo di musiche, canti e inni. Tutti i giorni alle 22.00 il suono di un corno richiama i pellegrini al tempio, e con una solenne cerimonia, il libro sacro viene portato, in processione su un baldacchino, all’Akal Takht, il parlamento dei Sikh, dove riposerà per la notte. Canti, preghiere e inni accompagnano l’evento e migliaia di fedeli vi partecipano con totale devozione e trasporto. Al sorgere del sole il libro viene riportato al Tempio d’Oro. All’interno dell’area sacra si trovano anche le cucine dove i pellegrini di qualsiasi religione, volontari, offrono gratuitamente del cibo. La tranquillità che si respira nei templi Sikh, è un’esperienza trascendentale, avvolge tutto e proietta in una dimensione astratta, in cui il tempo sembra fermarsi e il respiro rallentare. Pranzo libero. Proseguimento con la visita della città vecchia. Nel tardo pomeriggio trasferimento a Wagah, a circa 70 km da Amritsar, che segna il confine e unico punto di passaggio fra India e Pakistan, per assistere, al tramonto, alle pompose sfilate dei picchetti militari, indiano e pakistani, che, in alta uniforme e con movimenti marziali, si sfidano in marce perfettamente sincronizzate agli ordini di un comandante che urla a squarciagola. Entrambi gli schieramenti hanno la loro folla che incita gli uni e deride gli altri. Con questa simpatica e scenografica esibizione, i militari ammainano le bandiere e chiudono con fragore le porte. Rientro in hotel per la cena. Dopo cena possibilità di assistere alla cerimonia del Tempio d’Oro.

Cerimonie giornaliere e Langar nel tempio D’Oro

Un certo numero di cerimonie si svolgono all’interno del Tempio d’Oro su base giornaliera. Le cerimonie principali sono: Una vacanza con noi nel Nord Dell’India riguarda la purezza, lo splendore, la correlazione con la natura e il ringiovanimento.

Sukhasan o rituale di Chiusura: questa cerimonia si riferisce alla chiusura del Guru Granth Sahib di notte e alla sua collocazione in un palanchino ben decorato. Viene quindi portato all’Akal Takht al primo piano e il libro sacro viene poi messo in un letto. Prakash o il rituale di apertura: ogni mattina, il Guru Granth Sahib viene portato fuori dall’Akal Takht e portato in un palanchino decorato con fiori al Santuario del Tempio D’Oro. Dopo il consueto canto dei Kirtan, viene aperta una pagina casuale e letta ad alta voce.

Cibo gratis: ogni giorno, migliaia di persone sono nutriti cibo gratis dalla cucina della comunità al tempio. Questa pratica è conosciuta come langar in cui tutti siedono a terra e godono del semplice ma gustoso pasto vegetariano servito lì. Il tour Dell’India del Nord ti porterà nelle sue destinazioni storiche, maestose e celesti come Delhi, Himachal Pradesh, Jammu e Kashmir, Rajasthan, Punjab etc.

Il Tempio d'oro, il santuario più importante dei Sikh

Cena e pernottamento in hotel.

il vostro hotel: https://www.svaasa.com/

3° Giorno: AMRITSAR – SRINAGAR (1730 m.) 

Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto, partenza con volo per Srinagar.

Arrivare a Srinagar significa entrare in un altro tempo. La città si trova a 1730 mt di altezza, al centro di una valle lussureggiante, solcata da fiumi, ricca di laghi e circondata da boschi e montagne innevate. La vita si svolge sulle silenziose imbarcazioni su cui la gente vive e lavora. Il nostro hotel sarà una houseboat de luxe, ancorata ad una piccola isola, con giardino, vista lago e Himalaya. Le prime houseboats, case galleggianti, furono costruite dagli inglesi circa 150 anni fa, poiché gli stranieri non potevano possedere beni immobili nel Kashmir. In seguito diventeranno molto comode per sfuggire al caldo estivo, muovendosi lungo il corso del fiume in cerca di ombra. Adesso, molte di esse, sono state trasformate in hotels.

Qui il passatempo più piacevole consiste nello spostarsi in “shikara”, gondole a remo,
per esplorare gli infiniti canali che collegano gli innumerevoli laghi, con i loro giardini galleggianti ed il famoso “floating market”.

Oggi passeremo una piacevolissima e rilassatissima giornata durante la quale “pigreremo” sulle Shikara (imbarcazioni simili alle gondole che fungono da taxi locali), lungo i canali e attraverso i vecchi ponti, per osservare la vita quotidiana dei venditori di spezie e di stoffe, artigiani all’opera, tessitori di tappeti, negozi e piccoli orti che si affacciano sull’acqua. Perdersi per canali a bordo di una shikara è un’esperienza unica e il modo migliore per entrare in contatto con questa Venezia Himalayana. Ci spingeremo anche fuori dalla città, lungo i laghi Dal e Nageen, collegati fra di loro, colmi di ninfee e fiori di loto; attraccheremo su alcune isolette dove pranzeremo pic-nic e scambieremo qualche parola con gli abitanti locali.

Srinagar Dal lake

Cena e pernottamento sulle houseboats. Tutte le house boat sono dotate di camera da letto, bagno privato e salottino.

4° Giorno: SRINAGAR

Dopo la prima colazione in hotel, al mattino presto, visita facoltativa al mercato galleggiante sul lago.

Visita al Tempio di Shiva, lo Shankara Charya, situato su una collina che ha il miglior panorama della città. Proseguimento per i giardini Moghul, con giochi d’acqua del XVII sec.,per comprendere la bellezza e il lusso in cui vivevano i Moghul che dalle città imperiali di Agra e Delhi, si spostavano a Srinagar nel periodo estivo. Interessanti le 12 terrazze che rappresentano i segni zodiacali.

Srinagar Nishat Bagh

Principio base del giardino timuride è la struttura geometrica, basata sul modello persiano del «chahar bagh», dove l’incrocio di due canali genera una ripartizione dello spazio in quattro quadrati, delimitato da un recinto o un muro di mattoni, dalla cui etimologia persiana, «pairi» (intorno) e «daeza» (muro o mattone), i Greci derivarono la parola «paradeisos», il nostro paradiso.

Visita della città vecchia, con le sue moschee fra cui la Sjìhah Hamadan Masijd, interamente in legno, la più antica di tutto il Kashmir.

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Cena e pernottamento sulle houseboats.

5° Giorno: SRINAGAR – KARGIL

Dopo la colazione partenza  in 4×4 in direzione Kargil. Su ogni mezzo saliranno 3 persone, per godere di un maggiore comfort a bordo e cosi tutti avere sempre lato finestrino.

Percorso il primo tratto in un ambiente tipicamente alpino, si sosta a Sonamarg per il pranzo,  quindi si inizia la salita al passo di Zojila (3470 m.) e si prosegue per Kargil (2750 m.), capoluogo del basso Ladakh.

Sonamarg, ”il prato d’oro”, è una delle località più affascinanti di tutto il Kashmir, situata come’ in una stretta valle erbosa, ricca di fiori e circondata da picchi innevati, in un ambiente tipicamente alpino.  Qui la popolazione è musulmano-sciita: ovunque si scorgono scritte in arabo, raramente si vedono in giro le donne e le poche che si incontrano portano il velo, e ci sono numerose moschee.

Pahalgam

In serata visita al museo Kargil, un museo a conduzione familiare dedicato alla vita e ai tempi del commerciante pioniere del percorso Munshi Aziz Bhat, fondatore di sarai, collezionista, patriota, marito e padre.

Cena e pernottamento a Kargil

Il vostro hotel: https://hotelthekargil.com/

6° Giorno: KARGIL – MULBEKH – LAMAYURU – ULEYTOKPO

Dopo la prima colazione partenza per Mulbekh dove si trova il minuscolo Chamba Gompa, il cui perno centrale è la statua di Maitreya scolpita nella roccia, alta 8 m e risalente all’anno 700. Più in alto rispetto all’abitato ci sono i gompa di Serdung e Gandentse, gli ultimi monumenti buddhisti costruiti prima della dominazione mussulmana di Kargil.

Ulay Topko. Pranzo a sacco durante il percorso. Dopo 1 ora di strada, si vedono i primi simboli buddisti: le prime Stupa, il monastero di Shergol, situato, come i primissimi monasteri himalayani, all’interno di una grotta, e la scultura rupestre del Buddha Maitreya (il Buddha Futuro), a Mulbekh, alta 8 mt e scolpita nella roccia verso il 700 d.c. Il paesaggio è ormai desertico, lunare, mozzafiato. Dopo aver superato i passi Namico-La 3.718 e Fatu-La 4.094, si aprirà la vista su Lamayaru, con il suo affascinante Monastero dei Berretti Rossi, arroccato in cima ad un picco a 3.950 mt, in una cornice di montagne color ocra, affacciato sul bacino di un lago glaciale prosciugato. Lamayuru, dal X sec., è il più’ antico monastero del Ladakh e ospita ca 150 monaci che sono frequentemente in pellegrinaggio presso altri monasteri in qualità di maestri spirituali. Si prosegue verso scenari di alta quota fra montagne rocciose, oasi e villaggi, fiumi che scendono dalle piccole valli laterali, ponti di corda che attraversano l’Indo, campi di colza, gole profonde nelle quali il fiume si insinua impetuoso. Passeremo Khalsi, dove una postazione militare ci controllerà i passaporti, per arrivare in serata a Ulay Topko. Cena e pernottamento  in hotel, circa 3.000 mt, incastonato fra pareti di ghiaia viola e picchi di oltre 5.000 mt,  ma ciò che maggiormente affascina è trascorrere la serata sul balcone naturale che si affaccia a strapiombo sull’Indo.

Si continua partenza per Uleytokpo. Cena e Pernottamento a Uleytokpo.

Il vostro hotel: http://www.uleresort.com/

7° Giorno: ULEYTOKPO – ALCHI – LIKIR – BASGO – LEH

Prima colazione in hotel. Pranzo a sacco durante il percorso. Attraversata una stretta gola e un bosco di betulle, visiteremo il Monastero Rizong, dell’ordine dei Berretti Gialli, che si trova in un’incantevole posizione da cui si gode un impagabile panorama sulle montagne circostanti.

Rizong Gompa in Ladakh

Fondato nel 1.829, è famoso per la disciplina e la rigidità della vita monastica dei suoi monaci. A 2 km da Rizong, incontriamo il convento Di Chulichan, che ospita 20 monache che si occupano di attività artigianali quali tessitura di lana e estrazione dell’olio di albicocca. Proseguiremo con la visita del Monastero di Alchi, XI sec., Patrimonio dell’Unesco, uno dei monumenti più’ importanti dell’arte Himalayana, che conserva i tesori dal valore inestimabile.

The Ravishing Art of Alchi | David Shulman | The New York Review of Books

Costruito su un’ansa dell’Indo, si differenzia dall’architettura classica di tutti i monasteri perché sorge in piano e non arroccato su un’altura, protetto da un lato da un fiume e dagli altri lati da alte mura di fortificazione. Con la sua posizione al centro di estesi campi d’orzo, in un villaggio animato da traffici e commerci, è uno dei monasteri più’ affascinanti del Ladakh, soprattutto famoso per i bellissimi murali e le sculture lignee dipinte che lo rendono uno dei più’ importanti per l’arte buddista di tutta l’India. Con una piacevole passeggiata possiamo visitare i vari edifici che lo compongono, affacciarsi sulla scarpata che scende al fiume e passeggiare nel villaggio vicino fra piccole bancarelle di artigiani e pellegrini in preghiera.

I superbi affreschi murali dei cinque santuari e le numerose sculture dipinte su legno lo rendono, infatti, un monumento eccezionale.

Questo prezioso tempio a tre piani accoglie in realtà al suo interno ben 6 templi, ed è particolarmente suggestivo per gli affreschi che sono stati realizzati sulle pareti interne, tra cui alcuni realizzati sulle vesti di tre gigantesche statue rappresentanti AvalokiteshvaraVairapani e Manjushri, la triade più famosa del lamaismo.

Ognuna di queste statue va osservata da vicino per il microcosmo di grande diversità e notevole bellezza, rappresentato usando l’intero spettro cromatico dei toni brillanti. Le immagini ripropongono simbolicamente la realtà storica, travagliata da guerre ed invasioni, con saccheggi e rivolte. Il gusto estetico e la narrazione si fondono mirabilmente nello stile della decorazione.

Alchi Monastery Ladakh | Its History & Architecture | Tourist Attraction

Un capolavoro dell’architettura e soprattutto della pittura monastica buddista, edificato nell’ XI secolo. La struttura dalla foggia sorprendente è arricchita da incredibili decorazioni.

Bellissimo - Recensioni su Alchi Monastery, Alchi - Tripadvisor

Proseguiremo con la visita del Monastero di Likir, con un breve spostamento si raggiungerà il villaggio di Likir, caratterizzato dal fatto che il gompa qui presente accoglie una delle più alte statue di Maitreya Buddha Patrimonio Unesco.

Hitchhiking in Winter in Ladakh : Alchi, Likir, Basgo and Leh – The Bum who Travels

Fondato nel XI sec, anche se l’edificio attuale risale al 1.605. La struttura ricorda il Potala di Lhasa in Tibet, ospita circa 100 monaci e nelle sue sale sono custodite delle belle statue di Buddha, nel cortile, contro il cielo azzurro e le montagne innevate, svetta un’impressionante statua dorata di Byddha Maitreja, alta 14 metri.

20 Monasteri buddisti da visitare in Viaggio Ladakh | Ruby Holidays

Si prosegue per Basgo, vecchia capitale del Ladakh, un’oasi di verde dove, su una roccia, svetta il Palazzo Reale del XVII sec. Poco più avanti si arriva alla confluenza dei fiumi Indo e Zanskar, luogo sacro in cui le acque si mischiano, punto d’incontro di queste “grandi presenze”, fonti di vita dell’Himalaya. Qui la strada si snoda in una stretta gola rocciosa, con pareti a strapiombo sul fiume, per arrivare a Nimu, poi finalmente a Leh, 3500 mt.

Best monasteries in Ladakh

Lungo la strada si visita la fortezza imponente di Basso che sorge sulla riva destra dell’Indo, il Basgo Gompa (SITO UNESCO) si trova nella parte alta del villaggio tra pinnacoli in terra erosi dal tempo.

Dopo aver passato Basgo, la vecchia capitale, e Nimu nei cui pressi il fiume Zanskar si getta nell’Indo, si arriva a Leh.

Cena e pernottamento in hotel.

Il vostro hotel: https://ladakhresidency.com/

8° Giorno: LEH –  Festival di HEMIS TSECHU

Dopo la prima colazione in hotel intera dedicata dedicata al festival di  Hemis Tsechu, questo festival  può essere considerato il festival monastico più popolare del Ladakh e celebra l’anniversario della nascita di Lord Padmasambhava, leader spirituale della regione del Ladakh, durante l’VIII secolo, fondatore del buddismo tibetano, Nyingma, il più antico ordine del buddismo tibetano . Danze sacre in maschera o cham sono eseguite dai monaci residenti nel monastero nel cortile. Il monastero ospita il più grande thangka del mondo o il dipinto su pergamena tibetano. Questo thangka alto due piani viene inaugurato una volta ogni 12 anni. Il thangka è stato esposto nell’anno 2016 e sarà mostrato di nuovo nel 2028.

Hemis Festival - La danza in maschera di Hemis - India - Enjoy Destinations

Why Ladakh's Hemis Festival is a must-visit - The Economic Times

L’Hemis Festival dura due giorni e si svolge tra giugno e luglio a seconda del calendario lunare tibetano. In questi due giorni, l’intero Ladakh si riunisce in questa gioiosa celebrazione. All’inizio del primo giorno, i capi dei sacerdoti eseguono i rituali e portano nel cortile, una colossale statua di Lord Padmasambhava. La statua viene prima adorata dai sacerdoti e poi dalla gente del posto venuta per la benedizione. Dopo questo rituale, il patio si anima con la “danza Chham”.

Hemis Monastery Festival 2016 through 20 Vibrant Pictures - Be On The Road | Live your Travel Dream!

Gli artisti si riuniscono in cortile, e l’esuberante danza inizia, per finire poi al crepuscolo.

The Hemis Festival - WSJ

Il secondo giorno, inizia con la vivace esibizione della danza Chham e della danza del diavolo, eseguita da artisti vividamente addobbati, la giornata poi continua in un brulicare di euforia.

Piccole bancarelle di articoli d’artigianato, circondano il monastero.

Questo festival di due giorni cade il decimo giorno (tse-chu) del quinto mese del calendario tibetano. Durante le celebrazioni i Lama, chiamati “Chhams” eseguono splendide danze mascherate, accompagnati da cembali e tamburi; intinano mantra per invocare i santi buddhisti che affermarono i Buddhismo sulle religioni preesistenti. Uno dei Lama presiede l’intera funzione e ogni 12 anni, nell’anno della scimmia, il festival ha anche una funzione benaugurante; in questa occasione viene mostrato il maestoso “Thangka” di due piani che raffigura il Guru Padmasambhava.

Il monastero viene adornato a festa, vengono mostrati i meravigliosi oggetti artigianali della zona, è un turbinio di colori e gioiosa allegria. Il Guru Rimpoche è venerato come primo diffusore del Buddhismo fuori dall’India ed è una figura molto amata. Migliaia di pellegrini giungono qui da tutta la regione himalayana e si accampano nelle vicinanze del monastero, per prendere parte al festival. Sulla facciata del monastero vengono esposto il Thangka (il grande Thangka solo ogni 12 anni) che raffigura il lama principale dell’Ordine dei Berretti Rossi, Drugpa. Il cortile principale del monastero è invaso dalle danze “Chham”, parte centrale del rituale e della liturgia buddhisti. Esse raffigurano il trionfo del bene sul male e sono accompagnate da spettacoli sacri.

Anche i costumi hanno un enorme valore: i monaci indossano tradizionali abiti lunghi, elaborate maschere e un copricapo; ogni maschera ha un significato speciale ad essa associato. L’abate del monastero, che è considerato la reincarnazione del fondatore, è seduto sul trono principale del cortile e dà il via alle danze e ai festeggiamenti, circondato dai grandi Lama qui riunitisi per l’occasione. Musiche, canti e danze creano un’atmosfera mistica e trascendentale, che travolge i visitatori, immergendoli pienamente nelle celebrazioni buddhiste. Migliaia di fedeli silenziosi pregano davanti ai guru più importanti del Ladakh, in un clima quasi surreale. Si resta estasiati nell’osservare un tale trasporto, incantati dalla bellezza e raffinatezza dei costumi e delle maschere tradizionali. Le danze sono forse il momento più pregno, in quanto costituiscono il punti d’incontro tra terreno e divino e mettono i fedeli in comunicazione con dio.

Alla fine si svolge un rituale simbolico di allontanamento degli spiriti malvagi, rappresentati da una scultura fatta di pasta che viene distrutta. I diversi pezzi rotti vengono, quindi, lanciati in quattro direzioni diverse.

 

Il Festival di Hemis in Ladakh | Meglioviaggiare

Festival di TAK THOK (DAK THOK) Ladakh–Kashmir-Tempio d'Oro | I Viaggi di Giorgio

Durante la trasferta foto stop monastero di Chemrey, bella posizione su una collina.

Chemrey Monastery, Mustard Fields and the Himalayas of Ladakh, India

In serata rientro a Leh. Cena e pernottamento in hotel.

9° Giorno: LEH-SPITOK – STOK – LEH

Dopo colazione visiteremo il monastero di Spitok, sede del potere amministrativo che controlla tutti i monasteri della regione, e che si erge su una rocca in posizione strategica, dalla quale si domina la valle dell’Indo;

Il monastero di Spitok (Ladakh) - Jammu e Kashmir - India

In seguito ci sposteremo al monastero di Phyang, con le sue numerose sale che ospitano una collezione di bronzi, antichi dipinti e sale tantriche. La visita dei monasteri tibetani del Ladakh offre un’occasione unica per incontrare il mondo di coloro che scapparono in Nepal davanti all’invasione cinese e, da qui, ripararono nella valle del Ladakh così simile al Tibet. I templi, ben conservati e talora animati dalla presenza di fedeli, esprimono un’arte particolare ma di estremo interesse.

Turismo a Phyang nel 2023 - recensioni e consigli - Tripadvisor
Visiteremo in seguito il Palazzo di Stok, che segna la fase finale dell’evoluzione delle residenze fortificate dei palazzi. L’architettura vanta una maestria artigianale e presenta caratteristiche come la pianificazione degli spazi con passaggi di accesso. Gli appartamenti reali e la camera da preghiera sono disposti in un cortile interconnesso su più livelli. Ci sono anche silos di grano a tre piani e passaggi di drenaggio.

Il museo del Palazzo Reale di Stok (Ladakh) - Jammu e Kashmir - India
Tornando a Leh, ci dirigeremo al Palazzo Reale di Leh che, sebbene molto in rovina, rende bene la grandezza e la ricchezza di questa signoria tibetana. Lo stile e l’imponenza delle costruzioni è chiaramente ispirata al Potala di Lhasa.

Leh palace
Cena e pernottamento in hotel.

10° Giorno: LEH – DELHI

Prima colazione in hotel e trasferimento in aereoporto e volo diretto a Delhi e sistemazione in hotel nei pressi dell’aereoporto.Resto della giornata a disposizione per relax o attività personali.

Su richiesta possibile organizzare una visita guidata a Delhi o monumenti più importanti.

New Delhi Travel Guide
Cena in hotel.Le camere in hotel resteranno a disposizione fino all’ora di trasferimento in aeroporto per  il volo  notturno Delhi-Italia.

11° Giorno: DELHI – ITALIA

Arrivo in Italia e fine dei servizi.

 

 

 

 




INDIA – LA FESTA DI HOLLA MOHALLA: UNO DEI PIU’ BEI FESTIVAL RELIGIOSI

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Un insolito viaggio nel Punjab, la terra dei Sikh, in occasione della straordinaria festa di Holla Mohalla. Ogni anno in primavera migliaia di pellegrini si riuniscono intorno al Keshgarh Sahib, il tempio di marmo bianco di Anandpur Sahib, per cantare kirtan (inni), mangiare cibo distribuito gratuitamente e assistere alle dimostrazioni di arti marziali e alle rievocazioni di antiche battaglie con eserciti dai pittoreschi costumi. I guerrieri Nihang, i temibili difensori della fede sikh, sono i protagonisti della festa: si sfidano a duello sfoggiando abiti blu dalle vivaci decorazioni color zafferano, incredibili turbanti decorati con anelli di metallo e lunghe e affilate sciabole.


1° giorno: ROMA – DELHI

Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Roma. Disbrigo delle formalità d’imbarco. Partenza con volo di linea. Pasti e pernottamento in volo.

2° giorno: ARRIVO DELHI

Arrivo a Delhi, incontro con il nostro assistente e trasferimento all’albergo. Dopo un po’ di riposo, colazione in tarda mattinata e prima visita dello splendido Qutub Minar, antico minareto fatto costruire da Qutub-ud-Din Aibek nel 1199. Risale al momento dell’avvento della dominazione musulmana in India e rappresenta un esempio mirabile della architettura afghana del primo periodo. Famoso per essere il minareto edificato in mattoni e più alto del mondo (circa 70 metri di altezza) è stato inserito come ‘Patrimonio dell’Umanità UNESCO’. Nel corso dei secoli dalla sua costruzione ha subito diversi interventi e modifiche strutturali a causa di diversi danneggiamenti, dovuti sia a fattori climatici che bellici. A oggi si presenta con una struttura a 5 piani con altrettanti balconi. Pranzo in ristorante locale. (Sosta per foto stop) Si visiterà l’India Gate, l’arco di trionfo eretto in nome di tutti gli indiani che hanno perso la vita durante la Prima Guerra Mondiale, e il Palazzo Presidenziale. Visita del complesso del Mausoleo di Humayun (secondo imperatore della dinastia Moghul) del 1570. Dopo la visita rientro in hotel. Cena e pernottamento.

3° giorno: DELHI- CHANDIGARH

Dopo la prima colazione partenza per Chandigarh. Nel pomeriggio, visita della città. Chandigarh è la capitale di due stati, il Punjab e l’Haryana, ma è amministrativamente indipendente da entrambi. È una delle città più belle dell’India, ed è famosa in tutto il mondo per la sua rilevanza architettonica ed urbanistica. Negli anni ’50, l’architetto Le Corbusier ne ha disegnato il piano urbanistico e vi ha progettato molti edifici pubblici, fra questi il Segretariato, sede dei Ministeri riuniti del Punjab e dell’Haryana, tanto che si può affermare che Chandigarh ha la più grande concentrazione di opere di Le Corbusier al mondo. Visita anche del curioso Giardino delle Pietre, un paese delle meraviglie realizzato con rottami riciclati dall’eco-artista Nek Chand. Cena in hotel.

Viaggio a Chandigarh, la città utopica di Le Corbusier in India

4° giorno: CHANDIGARH – ANANDPUR SAHIB – CHANDIGARH (giorno della festa)

Dopo la prima colazione, partenza per Anandpur Sahib, dove si terranno i festeggiamenti dell’Holla Mohalla. Anandpur Sahib è una piccola città situata sulle basse pendici dell’Himalaya, uno dei più importanti luoghi sacri dei Sikh. Qui, sulla riva sinistra del fiume Satluj, vicino alle rovine di un antico palazzo, il Makhowal, il nono guru Sikh fondò nel 1664 un grande tempio-fortezza dove soggiornò il decimo ed ultimo guru, Gobind Singh. Ed è proprio a lui che si deve l’organizzazione militare di una parte dei Sikh e l’introduzione del battesimo della spada. Gobind Singh, davanti alle ripetute persecuzioni, invitò i Sikh a difendere la fede con le armi. Essi dovevano prendere il cognome Singh, che significa “leone”, e portare il turbante. Oggi in questo luogo si trova un grande tempio di marmo bianco, il Takht Keshgarh Sahib, costruito nel 1936. All’interno sono custodite le sei spade utilizzate nelle prime cerimonie. Pranzo Libero. Nel Pomeriggio tardi rientro a Chandigarh per cena e pernottamento.

Viaggio per la festa di Holla Mohalla: uno dei più bei festival religiosi dell'India | I Viaggi di Giorgio

5° giorno: CHANDIGARH- AMRITSAR (WAGAH BORDER)

Dopo la prima colazione trasferimento a Amritsar Lungo il percorso si raggiunge la frontiera con il Pakistan dove si assiste alla coloratissima e scenografica cerimonia del cambio della guardia. Dopo la visita si parte per Amritsar. check-in hotel. Cena e pernottamento.

6° giorno: AMRITSAR- DELHI (treno)

Dopo la prima colazione si procede con la visita del Tempio d’Oro di Amritsar il più importante luogo sacro per i Sikh di tutto il mondo, dove viene custodito il Guru Granth Sahib, il libro sacro; il libro viene esposto al mattino all’alba e vegliato per tutto il giorno da sacerdoti sikh al ritmo di musiche, canti e inni in un ambiente di grande suggestione e religiosità. Pranzo in ristorante locale. Nel Pomeriggio trasferimento alla stazione e treno per Nuova Delhi. DINNER BOX. Arrivo a Nuova Delhi, incontro con il nostro assistente e trasferimento all’albergo. Cena e pernottamento.

Il Tempio d'oro, il santuario più importante dei Sikh

7° giorno: DELHI- AGRA

Dopo la prima colazione visita della vecchia parte di Delhi: la Moschea del Venerdì (Jama Masjid), una delle piu’ grandi moschee dell’India, e Mausoleo al Mahatma Gandhi. Giro di Rikshaw nella vecchia parte di Delhi. Pranzo in ristorante locale. Nel Pomeriggio si visita il tempio di Swaminarayan Akshardham a Nuova Delhi incarna 10.000 anni di cultura indiana in tutta la sua imponenza mozzafiato bellezza. Si mette in mostra brillantemente l’essenza dell’architettura antica dell’India. L’esperienza della vista dell’Akshardham è un viaggio illuminante attraverso l’arte gloriose, i valori e contributi per il progresso, la felicità e l’armonia del genere umano dell’India. Dopo la visita trasferimento ad Agra. In arrivo a Agra check-in hotel. Cena e pernottamento.

Swaminarayan Akshardham

8° giorno: AGRA

Dopo la prima colazione mattina si visita il Taj Mahal. Il nome di Agra è indissolubilmente legato a quello del Taj Mahal, “monumento all’amore” costruito nel 1652 dall’imperatore Moghul Shah Jahan in memoria dell’adorata moglie Mumtaz Mahal, morto prematuramente. Si visita dell’altra principale attrattiva della città: l’imponente Forte Rosso, in arenaria rossa, in riva al Fiume Yamuna. Le colossali doppie mura del forte auricolare si innalzano per oltre 20 m d’altezza e misurano 2,5 km di circonferenza. Sono circondate da un fossato e all’interno vi si trova un labirinto di superbi saloni, moschee, camere e giardini che formano una piccola città nella città. Si visita Missionary Madre Teresa Orfanotrofio. Trasferimento a Nuova Delhi check-in hotel. Cena e pernottamento.

Taj Mahal ad Agra, la “tomba più bella del mondo” | PaesiOnLine

9° giorno: AGRA – Fatehpur Sikri – Abhaneri – JAIPUR

Dopo la prima colazione partenza per Jaipur. Prima sosta a visitare Fatehpur Sikri, la città abbandonata, costruita da Akbar a partire dal 1560, per farvi la capitale. Qui dovevano convivere, sotto la sua guida, le quattro grandi religioni del mondo: Islam, Induismo, Buddhismo e Cristianesimo. La mancanza d’acqua ed altre vicissitudini storiche la fecero abbandonare pochi anni dopo la sua fondazione ma l’atmosfera qui è davvero magica. Fatehpur Sikri è uno dei migliori esempi di architettura di Mughal e, anche se in rovina, ha mantenuto molte delle vecchie strutture grazie al dipartimento archeologico locale. Seconda sosta per visitare Abhaneri, per la visita dell’antico pozzo-palazzo. Dopo la visita proseguiremo per Jaipur. In arrivo check-in hotel. Cena e pernottamento.

Una storia su misura: Fatehpur Sikri & Agra Fort

10° giorno: JAIPUR

Dopo la prima colazione intera giornata a visitare Jaipur che è l‟unica città al mondo che simboleggia le nove divisioni dell’universo attraverso nove settori rettangolari che la suddividono. Tutto sembra rimasto intatto all’epoca della sua costruzione, tranne il grande traffico di biciclette, cammellieri che procedono lenti a fianco dei loro animali, macchine e autobus. Oggi Jaipur è, infatti, una frenetica e congestionata metropoli, invasa da bancarelle colme di cibi, frutta e tessuti, in netto contrasto con l’antico splendore. Si visita con guida parlante italiano il forte di Amber, suggestivo esempio di architettura Rajput. Salita a dorso di elefante. Nel pomeriggio visita della coloratissima “Città rosa”: il Palazzo della Città, con il suo museo e Sosta fotografica da fuori per ammirare il Palazzo dei Venti. Cena e Pernottamento

India - Jaipur - Hawa Mahal - Il palazzo dei venti Foto % Immagini| asia, india, south asia Foto su fotocommunity

11° giorno: JAIPUR – MANDAWA

Dopo la prima colazione mattina si visita il Tempio delle Scimmie, il Galta Ji, un tempio molto particolare dedicato al Dio Sole e ad Hanuman, costruito nel 18 ° secolo da Diwan Rao Kriparam, un cortigiano di Sawai Jai Singh II, e noto come “tempio delle scimmie”. Ci sono infatti moltissimi macachi che vengono ritenuti sacri. Ci sono inoltre, ben 7 “Kunds”, serbatoi di acqua separati, dove uomini, donne e scimmie possono immergersi per le abluzioni di rito. Dopo la visita ci si reca anche al mercato di Bappu. Pranzo in ristorante locale. Nel Pomeriggio partenza per Mandawa. In arrivo check-in hotel. Cena e pernottamento.

12° giorno: MANDAWA – NUOVA DELHI

Dopo la prima colazione mattina si visita Mandawa attraverso la zona dello Shekhavati. visita della cittadina famosa per le antiche Haweli dipinte nello stile dello Shekhwati. Pranzo in ristorante locale. Nel Pomeriggio partenza per Nuova Delhi dove una /due camere per cambiarsi. Cena in hotel. Trasferimento all’aeroporto internazionale e volo per Italia.

13° giorno: DELHI – ROMA

Volo per Roma e rientro in Italia.




GRAN TOUR ISRAELE E TERRA SANTA 13 giorni – NOVEMBRE

Luoghi storici ineguagliabili nella terra dove “tutto ha avuto inizio”

         

                  Un Viaggio alla scoperta delle nostre origini…

                     la curiosità per un passato ancora da capire,

                         la sorpresa di luoghi a noi vicini…

                          il tutto in un contesto di servizi,

                        confortevoli e raffinati e molto altro,

…un tour che coniuga l’archeologia, la cultura, la fede, un tour per tutti….

Un  itinerario in Israele, la Terra Santa, dove storia, cultura e religione si fondono in un mix perfetto assicurando un’esperienza di viaggio unica e completa.

Un modo diverso di visitare una Terra affascinante e piena di sfaccettature come Israele dove si incontrano culture di ogni genere. In questo piccolo ma grande paese dove convivono in un delicato equilibrio ebrei, cristiani, musulmani, drusi, bahim, ahamedim, adighi, beduini e molte altre etnie. Se volete veramente assaggiare almeno un poco i sapori, i luoghi e le particolarità che si celano un pò ovunque, siete invitati ad unirvi a noi , vi guideremo a scoprire in modo appassionante e divertente: l’Altra Israele.

     La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore…

Viaggio nella storia, cultura, misticismo, natura e svago

Sulle orme dei crociati
I crociati non sono solo Akko, ma anche la fortezza di Monfort appartenente all’ordine Teutonico, o quella di Yehiam situata oggi giorno all’interno dell’omonimo kibbutz. Nello spazio di una ventina di chilometri la possibilità di visitare e di comprendere appieno uno dei periodi più affascinanti di questo paese.

Le minoranze e le loro culture
Dai giardini Baha’im di Akko, passando per i villaggi drusi della Galilea e quelli appartenenti a Circassi e beduini si potrà in una giornata lunga ma appassionante entrare a contatto con realtà sconosciute e sorprendenti.

Il mondo dei kibbutz
Tutti ne hanno sentito parlare almeno una volta ma quasi nessuno sanno veramente cosa siano, solo una visita in loco con tutte le spiegazioni del caso potrà aiutarci a capire queste comunità uniche nel loro tentativo di costruire una società migliore. Dormiremo in alcuni Kibbutz proprio per poter capire cosa sono e cosa significano.

Sulle orme di Gesù
Cana, Nazareth e tutta la sponda settentrionale del lago di Tiberiade sono lo sfondo indispensabile per capire le origini del Cristianesimo. In pochissimo spazio sono concentrati il monte delle Beatitudini, il villaggio di Cafarnao, la chiesa di Tabga e quella dei dodici apostoli.

Ebraismo e Cabalà
Zfat e dintorni sono la cornice più adatta per comprendere le origini ed i segreti della mistica ebraica, una materia così misteriosa e affascinante da aver attratto numerose star hollywoodiane come Madonna, Ashtone Kutcher, Paris Hilton, Naomi Campbell e addirittura Mick Jagger.

Viaggiare a Sud significa visitare il Mar Morto, la fortezza di Mazada, l’oasi di Ein Ghedi col suo tempio di epoca bizantina, Mitzpe Ramon ed il suo cratere, il deserto del Neghev, le città nabatee e la via dei profumi, Timna e le miniere di Re Salomon .

Un viaggio nel tempo e nello spazio a cui nessuno può rimanere indifferente

È la terra di un popolo che sta vivendo una storia d’amore che non è ancora finita, una storia scritta nella sua carne, nella sua psiche e nella sua lingua. Siamo tutti invitati ad entrare in questa avventura, per condividerne la gioia e la speranza.

La Terra Santa non è una meta come tutte le altre. Culla di civiltà millenarie, è una terra resa santa dalla vita di Gesù ma anche dalla nascita e dallo sviluppo delle prime comunità cristiane.

Il viaggio in Israele, Palestina  ti condurrà sulle strade tracciate dai Patriarchi e dai Profeti facendoti scoprire i luoghi dove è vissuto Gesù.

Nei nostri viaggi esperienziali andremo alla scoperta di un patrimonio artistico, storico e spirituale dalle radici millenarie, immergendoci nelle tradizioni e culture della comunità locale.

Con la straordinaria forza di questo approccio scopriremo località affascinanti dal sapore Medio-Orientale, dove la natura è capace di fondersi con l’uomo dando vita al Paesaggio, che è quel luogo ideale dove risiede la Bellezza.

Le parole dell’Antico e del Nuovo Testamento ti torneranno in mente durante la visita di alcune città che custodiscono le radici della storia cristiana: Madaba, Tabga, Cafarnao, Cana e Gerusalemme.

Per un credente – e non solo – Israele è il paese dello splendore. Tutto parla e racconta della storia dell’Alleanza tra Dio e l’Umanità: dai luoghi dove sono avvenuti gli incontri che cambiano la vita, ai racconti che li spiegano e che la Bibbia ci offre, ieri come oggi.

Nonostante le differenze culturali, politiche e religiose (a seconda del diverso grado di osservanza),  maggior parte della popolazione fosse particolarmente collaborativa ed unita. Sapete che molte case non sono chiuse a chiave? I cancelli dei giardini sono spalancati così come alcune porte di casa: è buffo camminare per strada e notare qualcuno che, comodamente seduto sul divano, saluta e continua a guardare la tv. Questo fa riflettere su molti aspetti culturali, tra i quali l’apertura mentale delle persone, l’assenza di paura per lo straniero e la sicurezza interna del Paese.

Israele è un paese speciale, sacro alle tre religioni monoteiste e casa di diverse nazionalità e culture. Questo è probabilmente uno dei motivi per cui anche il suo cibo è così straordinario.

Per fare in modo che ,seppure per poco tempo, ci si possa completamente immergere nella cultura ebraica, tra le altre cose inserite nel tour, abbiamo previsto di dormire in due Kibbutz, di fare un tour guidato presso un mercato con degustazioni, e ……altro ancora che scoprirete in viaggio.

Questo itinerario racchiude quando di meglio di bello e di interessante può essere visitato in Israele in 13 giorni, in un periodo aprile, eccellente per il clima.VOLI DA TUTTA ITALIA A TARIFFE CONFIDENZIALI

1 ° GIORNO: ITALIA – TEL AVIV

Incontro dei partecipanti in aeroporto, sono previsti voli da tutta Italia con tariffe confidenziali di avvicinamento a Roma, o voli diretti da altre città, e disbrigo delle operazioni d’imbarco per il volo diretto a Tel Aviv.

Arrivo in hotel e sistemazione nelle camere riservate.

Pernottamento in hotel  a Tel Aviv, per 3 notti.

2° GIORNO:  TEL AVIV

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida in lingua italiana e visita di Tel Aviv.

Turismo a Jaffa nel 2021 - recensioni e consigli - Tripadvisor

Dopo il pranzo libero prosecuzione della visita di Jaffa la città antica di Tel Aviv.

La tappa d’obbligo è sicuramente il quartiere di Jaffa che sembra essersi fermato nel tempo se comparato ai grattacieli e al traffico di Tel Aviv. Si tratta del quartiere arabo, dove troverete moschee, un mercato in stile bazar, il monastero di San Pietro e l’antico porto. Al tramonto perché la luce dorata del sole contro le pareti ocra degli edifici ha un effetto davvero magico, non vogliamo farvi perdere questo evento. Anticamente uno dei porti più importanti del Mediterraneo, oggi Giaffa (Jaffa in ebraico) rappresenta uno dei luoghi preferiti dagli abitanti di Tel Aviv. A pochi passi dalle lunghe spiagge si trova la Città Vecchia di Jaffa, la zona più interessante per i turisti. Si tratta di un posto quasi surreale dove potete ammirare un fantastico panorama in direzione di Tel Aviv, il tutto accompagnato dai bar deserti, da poche persone, dal silenzio e dalle tante bellezze naturali. Insomma, un’oasi di pace assoluta… e se credete nelle leggende, fermatevi lungo il ponte dei desideri, toccate il vostro segno zodiacale e rivolgetevi verso il mare per esprimere un desidero. Io ci ho provato.
Le strade lungo le quali camminerete sono molto strette e somigliano ad un labirinto in cui è molto piacevole perdersi…

Cena e pernottamento.

3° GIORNO: TEL AVIV – CESAREA

Tel Aviv, la città che guarda al futuro

Prima colazione in hotel. Visita di Tel Aviv.

Il nome Tel Aviv deriva da un passo della Bibbia ebraica e significa “collina della primavera” per indicare, secondo il profeta Ezechiele, il luogo dove gli ebrei trovano casa dopo l’esilio.
Compie 110 anni, ma il suo cuore è composto da 30enni che hanno fatto dell’innovazione la loro missione. Dalla cucina alla moda, dall’arte all’architettura fino alla green economy, ritratto del centro nevralgico e moderno di Israele dove nascono le idee.

Cosentino per la torre ToHa by Ron Arad a Tel Aviv | Area

Tel Aviv è una città che vive tra passato e futuro, tra riti e indolenze mediorientali e slanci avveniristici. Con gli sherut, i vecchi taxi collettivi, che ancora viaggiano all’ombra di grattacieli dall’architettura ardita. È questo bizzarro mix di obsolescenza e avanguardia che la rende una città del presente”.

“Tel Aviv è una città stimolante, ricca di giovani talenti. E non solo nel mondo del food. Arte e design qui sono d’avanguardia, e il mix architettonico è unico”.

Visita al rinnovato Centro Peres per la Pace e l’Innovazione,  museo permanente della Startup Nation, ultima eredità morale di Shimon Peres, uno dei padri della patria. Nell’edificio progettato dall’italiano Massimiliano Fuksas, al confine tra i quartieri Ajami e Giv’at Aliya alla periferia di Jaffa, il percorso espositivo è scandito dalle cento tappe tecnologiche che hanno segnato la storia di Israele, da prototipi e dalle 50 giovani aziende più innovative (la selezione sarà aggiornata ogni anno).

“L’innovazione è uno strumento che può incoraggiare il processo di pace”, sostiene Chami Peres, figlio e continuatore della missione dell’ex presidente, “favorendo la transizione dal vecchio mondo dominato dalla guerra verso uno nuovo governato dalla green energy”.

Tour culinario con degustazioni al mercato di Shuk Levinsky. Tempo libero per il pranzo.

Benvenuti nel paradiso dei buongustai di Tel Aviv!

Must-Eat Foods in Levinsky Market - Tourist Israel

Un tour del mercato per gustare oltre 7 prelibatezze in una zona più conosciuta per il suo patrimonio di immigrati turchi, greci e iraniani, risalente agli anni ’20.

Oggi, gli chef gourmet visitano i negozi senza tempo di Levinsky per le loro spezie fresche, frutta secca, caffè tosati a mano e prelibatezze gastronomiche. Visiteremo i nonni nei loro negozi di terza e quarta generazione, nonché luoghi alla moda giovani e ispirati che portano una nuova atmosfera in questo quartiere hipster-forward.

Viaggiare è bello non solo per conoscere la storia di un popolo, ma anche per scoprirne la cultura a 360°. Un luogo eccellente per capire la cultura e il popolo israeliano è proprio il mercato centrale di Gerusalemme, chiamato Shuk Levonsky (shuk vuol dire mercato in ebraico).
Israele è uno Stato che è stato creato per accogliere l’immigrazione di ebrei provenienti da ogni parte del mondo: questa peculiarità si trasmette anche nella cucina poiché ogni popolo ha importato qualcosa di proprio. La cucina israeliana è un misto di piatti mediorientali, yemeniti, marocchini, italiani, dell’est Europa e molto altro. È un boom di profumi e colori, abbinato a un continuo via vai di gente del posto e turisti.

Si prosegue per la zona Bauhaus.

Per gli appassionati di architettura e non solo ovviamente, tra le vie del centro, potremo ammirare i palazzi in stile Bauhaus, oggi Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e motivo per cui Tel Aviv si chiama “la città bianca”. Questo stile importato dalla Germania ha avuto una grande influenza in questa città: alcuni palazzi degni di nota sono Avraham Soskin House a Lilienblum Street e Jacobson’s Building in Levontin Street.

Si prosegue per Cesarea, porto romano realizzato da Re Erode in un luogo sorprendente perché privo di baia naturale. Cesarea fu nell’antichità residenza dei procuratori romani, tra cui Ponzio Pilato. Le antiche rovine mostrano scavi fantastici della città romana-bizantina, mura e portale perfettamente conservati del periodo crociato.

Cesarea Marittima. Gli scavi di Antonio Frova nella città di Erode - Museo Archeologico di Milano - Comune di Milano

Cesarea fu fondata da Erode il Grande, tra il 25° e il 13° anno prima della nascita di Gesù Cristo, nella Provincia di Giudea, quando la Palestina era uno dei territori sotto controllo romano. A differenza delle altre Province Romane che erano vincolate da rapporti tributari stretti verso l’Impero, la terra di Palestina era considerato un Protettorato e al suo Governatore, Erode il Grande appunto, era lasciata piena autonomia nell’amministrazione interna del suo territorio. E’ comprensibile che per mantenere questo status, volesse manifestare la sua assoluta fedeltà a Roma, dedicando un intera città al suo Imperatore: Julius Caesar Octavianus Augustus. Cesarea era a quel tempo un nome molto comune, c’era Cesarea di Filippo sulle alture del Golan, Cesarea Mazaca in Cappadocia: questa era Cesarea Erodea o Cesarea di Palestina o ancora Cesarea Marittima, in riferimento al suo grande porto, che era paragonabile per importanza a quello di Alessandria d’Egitto o di Antiochia.
Cena pernottamento in  hotel .

4° GIORNO: TEL AVIV – MEGIDDO – NAZARETH – KIBBUTZ

Prima colazione in hotel e partenza per Megiddo.

The ancient Canaanite city of Megiddo, also known as Armageddon in the Book of Revelation, the prophesied location of the final battle at the end of time, Israel : papertowns

Megiddo è l’antica Armageddon (deformazione dell’ebraico Har Megiddo) menzionata nel Libro delle Rivelazioni come il luogo in cui si svolse la battaglia finale tra i re del mondo nel Giorno del Signore Misericordioso. In realtà, questo luogo che domina la valle di Jezreel fu teatro di molti scontri tra Cananei, Egizi, Israeliti, Assiri, Babilonesi e Persiani, tutti popoli che si avvicendarono al governo di Megiddo. Gli scavi condotti tra il 1925 e il 1939 portarono alla luce tracce di insediamenti risalenti a venti diverse epoche storiche tra il 4000 e il 400 a.C.
Le rovine più spettacolari sono quelle della Città dei Carri, voluta da re Salomone nel X secolo a.C., e quelle delle Città degli Hyksos e dei Cananei. Molto interessanti anche i resti del tempio risalente al Calcolitico (fine del IV o inizio del III millennio a.C.), di un silos dell’VIII secolo, nei pressi del centro della collina, con una scala che conduceva fino al fondo del magazzino per il grano, così come quelli delle stalle e dei tre templi dei Cananei.
Megiddo merita una visita per l’importanza del sito e per la magnificenza del panorama che si gode dall’alto della collina che spazia dalla valle di Jezreel a Nazareth, dal monte Tabor al monte Gilboa

Proseguimento in direzione di Nazareth. Visita della Basilica dell’Annunciazione.

Nazareth - Wikipedia

Secondo la tradizione cattolica, la Chiesa dell’Annunciazione si trova dove un tempo sorgeva la casa della Vergine Maria, e dove l’angelo Gabriele le apparve e annunciò che avrebbe concepito e partorito il Figlio di Dio, Gesù. La Chiesa dell’Annunciazione ha due livelli. Il livello inferiore contiene la Grotta dell’Annunciazione. Molti credono che questi siano i resti della casa di Maria.

Il mistero dell’Incarnazione prende avvio in questo luogo con l’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria, una giovane donna di Nazaret in Galilea.

“L’angelo andò da lei e le disse: Saluti, tu che sei altamente favorito! Il Signore è con te”. (Luca 1: 28)

Nazaret, “da cui Cristo fu chiamato Nazareno, e anche noi… eravamo detti in antico Nazareni” (Eusebio di Cesarea, inizio IV sec.), si trova già inserita nell’itinerario dei luoghi santi proposto da san Girolamo alla matrona romana Marcella (fine del IV sec.): “Andremo a Nazaret e vedremo, secondo ciò che significa il suo nome, il fiore della Galilea”. Dal pellegrino anonimo di Piacenza (circa 570 d.C.) abbiamo notizia dell’esistenza di una chiesa costruita sul luogo stesso della casa di Maria. La modesta chiesa bizantina (V sec.) fu sostituita in epoca crociata (XII sec.) con una grande basilica, che il califfo Baybars fece demolire nel 1263. A proteggere la grotta dell’Annunciazione rimase solo una piccola cappella “in memoria dell’umiltà e della povertà”, come si esprime il frate domenicano Ricoldo di Monte Croce (1294).
La basilica inferiore custodisce i ricordi più sacri. La grotta dell’Annunciazione subì numerosi adattamenti lungo i secoli, ma in origine faceva parte di un complesso abitativo i cui resti si estendono a nord della basilica attuale. Un’altra grotticella, con pitture e graffiti lasciati dagli antichi pellegrini sulle pareti, l’affianca a ovest. Pavimenti musivi, dove più volte si vede rappresentata la croce in diverse forme, ornavano un edificio di culto che ha preceduto la basilica bizantina (chiesa-sinagoga, III-IV sec.). Di questi più antichi edifici facevano parte elementi architettonici, rinvenuti fuori posto, che mostrano segni e graffiti di carattere religioso, tra i quali è da segnalare quello del “Ch(air)e [Ave] Maria”. I graffiti sono conservati nel museo del santuario dove sono esposte anche le sculture provenienti dalla basilica crociata, in particolare i cinque magnifici capitelli ritrovati nell’area del vecchio convento francescano.
I francescani entrarono in possesso del santuario nel 1620, grazie all’opera del Custode di Terra Santa Tommaso Obicini e alla benevolenza dell’emiro druso Fakhr ed-Din, principe di Sidone. Nel 1730 poterono edificare una piccola chiesa che, con qualche modifica, rimase fino al 1954. In quell’anno si decise di procedere a una serie di scavi archeologici, condotti da p. Bellarmino Bagatti, e all’edificazione dell’attuale basilica, inaugurata nel 1969 (arch. G. Muzio).

Pernottamento in  Kibbutz (dormiremo per 2 notti).

Cena ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO nei pressi del Kibbutz.

5° GIORNO: LAGO TIBERIADE – TABGA – CAFARNAO – SAFED – ALTURE DEL GOLAN

Prima colazione. Oggi iniziamo le nostre visite dal Lago Tiberiade.

Partenza per Cafarnaum. Visita ai resti della sinagoga (visita alla Sinagoga dell’epoca di Gesù ed al Memoriale di San Pietro costruito sulla casa dell’Apostolo) risalente al IV sec. che conserva ancora in ottimo stato due file di sette colonne ciascuna che dividono la sala in tre navate. Nei pressi della sinagoga gli scavi hanno messo in luce le fondamenta di diverse abitazioni della prima età imperiale.

Il demonio esiste e Gesù lo combatte. Ma come parlarne oggi? - Santalessandro
Partenza per visitare i luoghi di Pietro, con i resti dell’antico villaggio, della casa di S. Pietro e riascoltare, nella Sinagoga dove è stato pronunciato, il discorso sul pane di vita. In seguito, costeggiando il lago fra panorami spettacolari, arriveremo alla località di Tabgha dove è prevista la visita alla Chiesa del Primato. Tabga, è situata ai piedi del Monte delle Beatitudini, qui visiteremo la Chiesa dedicata alla Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci. La chiesa di origine bizantina ospita dei meravigliosi mosaici pavimentati.

Tabgha: il mosaico della moltiplicazione dei pani

Proseguiremo la nostra visita, salendo in bus alle Alture del Golan, per capire l’importanza strategica che hanno per Israele. Dalle Alture del Golan gli scorci e le splendide vedute diventano sempre più affascinanti salendo in cima alle vette, tanto da rendere questo posto tanto emozionante da essere visitato e rivisitato più volte: dalla vetta del monte Bental è possibile ammirare l’intera regione, dai torrenti Sa’ar, Zevitan e Meshushim che si gettano nelle spumeggianti cascate, fino agli spettacolari canyon, tra i più affascinanti d’Israele.
Dopo questa piacevole visita, non può mancare la sosta in una cantina sul Golan, con degustazione ovviamente di vini. Nessuna regione vitivinicola può essere paragonata a quella delle alture del Golan, dove i vigneti sono circondati da splendidi paesaggi.

GOLAN prende il nome dalle Alture del Golan, formatesi da remote eruzioni vulcaniche. Il primo vigneto è stato impiantato nel 1976.Qui vengono prodotti vini per soddisfare un consumo giovane, attento alla qualità. Alcuni nomi di vini, rappresentano il territorio ,antiche città, eventi simbolici ecc. .Ad esempio il vino GAMLA prende il nome da un’antica città passata alla storia per aver cercato di bloccare l’avanzata romana verso Gerusalemme. I vini HERMON devono il loro nome al massiccio montuoso al confine tra Israele, Siria, Libano, il cui picco più alto raggiunge i 2.814 m. I vini HERMON sono complessi e strutturati. Vengono prodotti anche vini KOSHER di grande pregio, prodotti per lo più su terreni vulcanici, fortemente legati alla tradizione: alcuni marchi Yarden, Gamla, Golan ed Hermon hanno etichette raffiguranti la lampada ad olio simbolo dell’antico stato di Israele.

Un città che vale la pena di visitare in un tour in Galilea è Safed, centro per lo studio della cabala e delizioso borgo ebraico. La kabbalah non è nata in questo paesino ma qui ogni giorno trova la sua massima espressione in questa piccola comunità .
Una città sulla cima di una montagna con oltre 2000 anni di storia, Safed (o Tzvat) è conosciuta come un centro della Kabbalah, o misticismo ebraico. La nostra guida ci accompagnerà in questo affascinante viaggio attraverso sinagoghe storiche e antiche tradizioni, colonie di artisti e gallerie vibranti e suggestive strade acciottolate.

Il villaggio azzurro in Israele che fa sognare

A Safed, abitavano i clan sacerdotali studiosi della Bibbia allo scoppiare della rivolta giudaica nel 66 d.C., come riportato da Giuseppe Flavio. In seguito a questo, la città divenne centro di studi biblici che ai ampliarono a tal punto da far compenetrare alla spiritualità ebraica la mistica persiana e turca. Da qui ebbe origine la ricerca del senso allegorico di tutta la Bibbia mediante assonanze, trasposizioni di vocaboli e numeri dando origine alla Cabala. La Cabala non ha esercitato notevoli influenze sulla teologica e la pratica del giudaismo, ma ha fortemente influenzato la liturgia e gli usi popolari degli Ebrei. La via di Gerusalemme attraversa la città e porta alle vecchie sinagoghe dei cabalisti risalenti al 1500. Qui si trova anche il quartiere degli artisti, il luogo più animato di Safed.

Il villaggio azzurro in Israele che fa sognare

Una visita alla città di Safed, con la sue magnifiche montagne e l’aria fresca e trasparente, è davvero una paradisiaca esperienza. L’antica città di Galilea è anche la più alta in Israele, e regala la spettacolare veduta di tutta la regione, che in inverno si colora con il verde delle montagne e la bianca vetta innevata del Monte Hermon. Safed è una città pittoresca, avvolta dal misticismo e dal mistero, soffusa da un sacra atmosfera, dimora di spiriti contemplativi e artisti. I visitatori percepiscono il caldo abbraccio della città passeggiando tra le sue mura, accanto alle case di pietra, dove hanno sede le botteghe degli artisti. E una delle città sante di Israele, fin dal 1600, quando divenne il centro della Kabbalah, la parte mistica dell’Ebraismo, dove i mistici cabalisti vivevano, studiavano, pensavano e scrivevano, e le loro tombe sono tuttora oggetto di venerazione.
Tra le antiche e pittoresche strade del quartiere ebraico si trovano nicchie nascoste, e sinagoghe dove la ricchezza del passato traspare dagli alti soffitti, dalle decorazioni, dagli antichi rotoli della Torah.
Il quartiere degli artisti si trova in quella che un tempo era la parte araba della città , dove essi vivono e lavorano in antiche e magnifiche abitazioni, e le loro opere, esposte alle finestre, possono essere ammirate passeggiando lungo le strette strade del quartiere.
Visitare Safed, con i suoi tralci di vite che abbracciano i pergolati delle case di pietra, i cancelli di ferro decorati, lo splendido panorama visibile da ogni terrazza, i serpeggianti vicoli di arenaria, è come ritrovarsi a passeggiare in un’opera d’arte: una città di artisti e di rabbini, di storia e di tradizione. Tempo libero per respirare l’atmosfera del luogo e fare shopping.
Rientro in Kibbutz per la cena e il pernottamento.

6° GIORNO: TZIPORI – HAIFA – AKKO

Prima colazione in Kibbutz e successivamente visitiamo Tzipori.
Visitiamo le rovine di Tzipori o Sepphoris, capitale romana della Galilea e luogo di origine della più antica codificazione della legge orale del popolo ebraico.

Il Parco Nazionale di Tzipori presenta molti resti dell’antica città di Sepphoris tra cui numerosi bellissimi mosaici e un antico sistema idrico.

Viaggio a Zippori, alla scoperta della "Monna Lisa" della Galilea - Interris.it

Qui potremo ammirare preziosi mosaici, tra cui quello della Monna Lisa della Galilea

Visita della Città Portuale con il famoso Porto e i Giardini Bahaim.

Turismo a Haifa nel 2021 - recensioni e consigli - Tripadvisor

“Bahij fu il luogo nel quale visse Bahá’u’lláh,, il profeta che fondò la religione Bahai, durante gli ultimi 12 anni della sua vita, e lì fu sepolto dopo la sua morte; da qui deriva la santità del luogo per i Bahai in tutto il mondo. Nel sito ci sono due edifici storici: il maniero e il santuario di Bahá’u’lláh.
Il santuario di Bahá’u’lláh è il luogo in cui è sepolto quest’ultimo e come suddetto il posto più sacro del mondo per i Bahai e loro centro di pellegrinaggio. I credenti in tutto il mondo rivolgono il loro cuore e il loro volto in direzione del santuario di Bahá’u’lláh ogni giorno mentre recitano determinate preghiere, e aspirano a recarsi in pellegrinaggio in questo luogo almeno una volta nel corso della loro vita. Questo luogo era conosciuto con il nome di Bahjí o Al-Bahja, il cui significato è “luogo di felicità” perfino prima che Bahá’u’lláh vi si trasferisse.
Bahá’u’lláh nacque in Iran nel 1817. Apparteneva a una rispettata famiglia nobile. Suo padre era ministro alla corte dello Sceicco dell’Iran. Fin dalla sua infanzia, Bahá’u’lláh era conosciuto per la sua saggezza e le sue conoscenze. Aveva 22 anni quando suo padre morì e gli fu proposto un incarico prestigioso. Tuttavia Bahá’u’lláh non aveva intenzione di passare la sua vita a gestire faccende terrene. Lasciò alle sue spalle la corte del re e i suoi ministri e trascorse invece il suo tempo a aiutare gli infelici e gli oppressi della società, gli ammalati e i poveri. Ben presto fu conosciuto come difensore della giustizia.”

I giardini

Lo scopo dei giardini è creare un accesso idoneo al santuario di Bahá’u’lláh, il centro di tutto il sito. In pratica, tutti i sentieri a raggiera portano in direzione del centro. I giardini consentono al visitatore di scegliere diversi percorsi, parte dei quali consentono di girare intorno al santuario di Bahá’u’lláh. L’accesso agli edifici storici passa all’inizio attraverso giardini non ufficiali, prima di entrare nei giardini ufficiali ben disegnati, che portano al santuario.
I giardini sono stati progettati e sono conservati concentrandosi sulla conservazione dell’ambiente. Per quanto riguarda l’uso dell’acqua, la maggior parte dell’erba qui è stagionale; il sistema di irrigazione è stato progettato per un uso efficiente, nella parte non ufficiale dei giardini sono state scelte piante, cespugli e alberi che resistono alla siccità.

Haifa la terza città israeliana per ampiezza, è anche una delle più belle. Ospita il porto più grande della nazione, una spiaggia particolarmente frequentata, ed è la sede del Centro Mondiale della fede Bahai. Circondata da innumerevoli luoghi naturali, la città contiene un mix di quartieri nuovi e antichi, chiese e moschee, montagne e mare.

Trasferimento ad Akko, Patrimonio Unesco.

Arrivederci, Akko": un nuovo libro racconta l'assedio della città da parte di Napoleone | Mosaico

Immerso nella storia medievale dei crociati, Akko è un suggestivo centro storico circondato da alte fortificazioni. Gran parte della sua pittoresca architettura in pietra è stata preservata, rendendo questa una delle città più interessanti da visitare. E’ una città molto antica ricordata anche dagli egiziani nel 2000 a.C. che si trova all’estremità nord della grande baia di Haifa, in posizione strategica tanto da farla essere in ogni tempo una sorta di ponte tra oriente ed occidente.
In Israele non c’è città più fuori dal tempo di Akko: una fortezza costruita in pietra, situata sulla riva del mare e con una storia particolarmente vivace fin dai tempi di Alessandro il Grande, degli Egizi e dei Romani, che conobbe il momento di maggior splendore durante la dominazione dei crociati, quando veniva chiamata Acri. Le mura cittadine separano la vecchia Akko, per lo più araba, dalla moderna città ebraica che si estende a nord. Nel sottosuolo dell’attuale Akko, a 8 m di profondità, troviamo la città crociata sotterranea, una serie di sale con i soffitti a volta che un tempo erano gli alloggi dei cavalieri ospitalieri. Di fronte all’entrata della città sotterranea c’è la Moschea di Al-Jazzar, con la cupola verde e il minareto a forma di matita tipicamente turchi. A est della moschea troverete il shuk, una fetta di Oriente autentico.

L’antica città crociata dove le onde del Mediterraneo si infrangono contro le antiche e maestose mura della città, inondando le imponenti pareti di arenaria sopravvissute nel corso della storia e dei secoli. Le mura, difesa e roccaforte della città, portano il segno delle nazioni che hanno lasciato dietro di esse le loro impressionanti costruzioni, tanto che l’Unesco, nel 2001, ha nominato Akko, Patrimonio dell’Umanità.

Rientro in hotel cena e pernottamento.

7° GIORNO: BEIT SHEAN – QASR EL YAHUD – JERICO – SAN GEORGE – MAR MORTO

Partenza in direzione sud e visita di Beit She’an: qui si trovano i resti di un antichissimo insediamento che risale addirittura al 3500 a.C. Alcuni testi egiziani documentano che nel 1480 a.C. la città era fortificata e sede di governatorato egizio per tre secoli, grazie alla particolare posizione di transito tra l’Egitto, l’Assiria, la Babilonia e la Mesopotamia. I resti oggi visibili si trovano nella valle che scende verso il Giordano, e sono un teatro di epoca romana, un tempio, un ninfeo, una via colonnata, terme bizantine.

Se vuoi rivivere i giorni di gloria dell’antica Roma, questo sito archeologico ben conservato in Israele è una delle migliori attrazioni turistiche del paese da visitare. Gran parte della città romana è riuscita a sopravvivere, con le strade colonnate e i resti del tempio che ti offrono la possibilità di dare un’occhiata allo stile di vita qui sotto il dominio romano. L’ambientazione, in una valle circondata da uno splendido scenario montuoso, è estremamente drammatica, aggiungendo all’atmosfera inebriante della grandiosità del passato.

Beit She'an National Park | Beit She'an, Israel Attractions - Lonely Planet

Il Teatro Romano. Costruito durante il regno di Settimio Severo, durante la fine del 2 ° secolo, il teatro romano di Beit Shean è il meglio conservato in Israele. Aveva posti a sedere per 6.000 spettatori, con la parte inferiore della struttura costruita nel terreno e con piani di posti a sedere semicircolari.
Il nostro viaggio lungo la Valle del Giordano con sosta al sito battesimale di Kassel el Yahud.

Immagini Stock - Il Fiume Giordano Magico, Luogo Del Battesimo Di Gesù Cristo, Israele. Image 54898339.

Il fiume Giordano ha un ruolo importante per l’ebraismo e il cristianesimo, in quanto si ritiene che le tribù d’Israele lo abbiano attraversato al seguito di Giosuè e che Gesù sia stato battezzato da Giovanni Battista nelle sue acque. Visitare il Giordano consente ai fedeli su entrambe le sponde del fiume – Israele e i Territori Palestinesi su quella occidentale, la Giordania su quella orientale – di soffermarsi per un momento di riflessione.

Qasr el-Yahud (in Arabo: قصر اليهود, in Ebraico:קאסר אל יהוד; conosciuto anche come Kasser/Qasser al-Yahud/Yehud; letteralmente “Il Castello degli Ebrei” ) è il nome ufficiale di un sito di Battesimo nella Valle del Giordano che si trova nei territori contesi tra Israele e Palestina.
Questo sito è la parte occidentale di un’area più ampia, tradizionalmente ricondotta al Battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista, conosciuta in arabo come al-Maghtas, nome che è stato storicamente utilizzato per identificare un luogo di pellegrinaggio su entrambe le sponde del fiume Giordano. È tradizionalmente riconosciuto anche come il luogo in cui gli Israeliti attraversarono il Giordano e il profeta Elia ascese al Paradiso.

Si arriva per il pranzo a Jerico (la città più antica della storia, e la più bassa sotto il livello del mare).
Gerico è la città fortificata più antica al mondo; la sua fondazione risale infatti a 8000 anni prima della nascita di Cristo e superando i 10000 anni di storia si contende con Damasco il primato di città più antica del mondo. Oggi Gerico è una piccola città della Cisgiordania, situata vicino al fiume Giordano. Gerico è stata a lungo contesa tra lo Stato di Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese, attualmente è sotto il controllo di quest’ultima. Gerico è certamente una meta imperdibile per chi decide di fare un pellegrinaggio in Terra Santa per l’importanza che ha avuto questo antichissimo centro nella Bibbia. Gerico è molto importante sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento.

Pranzo presso una famiglia palestinese.

Escursione a Gerico da Tel Aviv - Prenotazione a Civitatis.com

Mentre proseguiamo sulla strada che da Gerusalemme porta a Gerico e sul Mar Morto, avremo la fortuna di intravedere, perfettamente mimetizzato nella roccia, un monastero restituito finalmente ai visitatori dopo la realizzazione di una strada di collegamento e il consolidamento del ponte di accesso. Parliamo di San Giorgio di Koziba, un monastero greco-ortodosso risalente a oltre 1500 anni fa, posizionato a strapiombo sul canyon del Wadi Qelt, un’area desertica in territorio israeliano. Il monastero viene citato nelle Scritture quale luogo di ritiro spirituale di Gioacchino (il padre di Maria) che qui ricevette la visita di un angelo che gli preannunziava la gravidanza della moglie Anna.

Monastero di Koziba o Monastero di San Giorgio, Palestina

Qui vi è la caverna dove visse per 3 anni il profeta Elia. Pare infatti che, nonostante questo luogo fosse propizio alla meditazione e alla preghiera, lontano dagli echi peccaminosi del mondo, alcuni monaci preferissero rinchiudersi in piccole fenditure della roccia: unico contatto con gli altri confratelli, il momento del pasto, somministrato attraverso un cestino calato una volta al giorno. Sosta panoramica e fotografica dalla strada.

Visita al Palazzo di Hisham, un castello omayyade risalente alla metà dell’VIII secolo ed è uno dei siti archeologici più importanti della Cisgiordania occupata. Il palazzo,  presenta uno dei pavimenti a mosaico più grandi del mondo. Direttamente sotto la cupola dell’hammam si trova uno dei più grandi murales a mosaico del mondo, composto da pietre di 21 colori diversi. Il disegno del mosaico consiste in un cesto di fiori circondato da forme geometriche, che formano una rosa che si espande verso l’esterno.

Una delle caratteristiche più importanti e riconosciute del palazzo è il mosaico dell’Albero della Vita, situato nel diwan del califfo, dove i suoi ospiti venivano ricevuti. Il mosaico è pieno di simbolismi filosofici, che riflettono la natura della vita. A destra dell’albero un leone divora un cervo, e a sinistra due gazzelle pascolano pacificamente. Le immagini simboleggiano la dualità della vita; bene e male, guerra e pace.

Rientro in hotel cena e pernottamento.

8° GIORNO: MAR MORTO – MASADA – VIDOR CENTER – AVDAT – MITZPE RAMON

Dopo la prima colazione, partenza di buon mattino, in direzione Sud verso il deserto del Negev.

Sosta lungo il percorso per la visita di Masada.

Masada: la drammatica storia della fortezza nel deserto.

Arroccato sopra le pianure del deserto della Giudea, il complesso di Masada è un’antica fortezza costruita tra il 37 e il 15 a.C. Composta da diversi palazzi e imponenti fortificazioni, la fortezza ospitava una guarnigione. Ha poi giocato un ruolo decisivo nella storia di Israele e rimane oggi un simbolo per molti ebrei di tutto il mondo. Situato a più di 400 metri sopra la pianura, offre una vista mozzafiato sul deserto circostante e sul Mar Morto! Oltre all’eccezionale paesaggio che circonda il sito, la visita di Masada offre la possibilità di immergersi nella sua storia, attraverso i resti molto ben conservati. Masada significa “fortezza” in ebraico. Questa cittadella è un punto di riferimento nella storia di Israele, costruita dal re Erode il Grande come rifugio da una possibile invasione egiziana. Ma fu cento anni dopo che la storia di Masada divenne leggenda. I reperti archeologici di Masada riportano in vita l’interessante e tragica storia delle persone che vi abitarono quasi duemila anni fa. Simbolo di resistenza e conservazione della propria identità nazionale e religiosa, Masada è cosi ricca di storia da essere stata dichiarata parco nazionale e, nel 2001, Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Inoltre, Masada è un altopiano che offre una vista mozzafiato sul Mar Morto e il deserto della Giudea. Tutte queste ragioni rendono Masada una destinazione popolare per turisti e non.

Tour privato: Gita di un giorno a Masada e nel Mar Morto da Gerusalemme - 2023 - Viator

Proseguimento per Vidor Center.
Il Vidor Center è un centro molto interessante per apprendere le avanzate tecniche di coltivazione di questa zona desertica, i patrimoni floristici e faunistici, le sfide nell’ambito dell’adattamento climatico, del terreno e dell’approvvigionamento idrico nel deserto. La visita include la proiezione di un film 3D, il giro alle serre in cui vengono coltivati i migliori prodotti regionali e la visita del museo interattivo.

E infine arrivo ad Avdat, sito archeologico di un’antica città nabatea. Patrimonio dell’Umanità dal 2005. Questo luogo domina il deserto da una collina di 650 m. E’ molto ben conservato e nacque come sosta per le carovane che viaggiavano da Petra al Mediterraneo, la via dell’incenso.

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Tra le rovine si possono ammirare le terme romane, le chiese e le catacombe, oltre a un laboratorio, c’è anche una pressa per l’uva: strano pensare qui ai vigneti!!!
Una gola di calcare bianco, di quelle dove gli strati di roccia li potrebbe leggere anche un bambino, racchiude lo Wadi Zin che si inoltra tra acacie e pistacchi fino a una miracolosa sorgente sotto i pioppi. Arrivo a Mitzpe Ramon nel tardo pomeriggio e cena Ramon Suite Hotel
Mitzpe Ramon (Ramon Lookout) è una piccola città nel deserto del Negev, nel sud di Israele. Il nome Ramon deriva dall’ebraico “Romaim,” che significa Romani. E ‘situato sul crinale nord, ad un’altitudine di 860 metri (2.800 piedi), si affaccia su un cratere di considerevoli dimensioni conosciuto come il cratere Ramon.

File:Mitzpe Ramon, Israel (16037967337).jpg - Wikimedia Commons

La scelta di dormire qui, è voluta dal fatto, che chi lo desidera, potrà andare al cratere all’alba (o al tramonto se si arriva in tempo utile) in quanto pare che i colori siano assordanti.

9° GIORNO: MITZPE RAMON – CRATERE – VALLE DI TIMNA – MITZPE RAMON

Il Makhtesh Ramon è il più grande cratere di formazione erosiva del mondo. Conquisterà gli amanti dei panorami eccezionali e delle escursioni in pieno deserto. La vista del Makhtesh Ramon è impressionante dalla città di Mitzpe Ramon.

Prima colazione e partenza in direzione del parco Timna, ma prima sosta per la visita al centro visite Makhtesh, per spiegare i fenomeni geologici locali. Giornata dedicata al deserto.

Ora, Israele è piccolo e pensare che ci stia dentro una cosa così grande come il “Makhtesh” (il cratere”) è difficile da capire. A scrutarlo dal belvedere di Mitzpe Ramon, la tranquilla cittadina sul suo bordo, sembra semplicemente sterminato. Pare il cratere di un vulcano estinto o il buco lasciato da un gigantesco meteorite. Invece è l’opera lenta dell’acqua di milioni di anni fa che scavò, scavò, scavò in maniera irregolare, quasi circolare fenomeno unico al mondo, esiste solo nel Negev. Bella e potente vertigine: in ampiezza e anche in altezza. Sembra di stare in Arizona, sull’orlo di un canyon.

Mitzpe Ramon, Israel | Mitzpe ramon, Cool places to visit, Places to go

Il Maktesh Ramon, un canyon lungo 40 km, con una larghezza di 8 km e una profondità di 300 m. E’ formato da roccia vulcanica, arenaria dalle diverse sfumature di colori e resti fossili. Maktesh Ramon è chiamato anche il Cratere Ramon. Un maktesh è più propriamente un’erosione creatasi con lo spostamento delle placche terrestri, un fenomeno geologico unico. Arrivati sulle sponde del cratere si potrà godere di un panorama molto suggestivo.

Arrivo alla Valle di Timna, regione di alto valore archeologico, situata nel deserto del Negev, in Israele, a 30 km a nord di Eilat. Funghi di pietra, archi naturali e colonne a forma di sfinge creano un paesaggio decisamente singolare. All’opera della natura si somma anche l’opera dell’ingegno umano: qui troviamo infatti alcune delle più antiche miniere di rame della storia del mondo, con cunicoli e pozzi scavati nella roccia, antichi forni per la fusione del rame, resti di villaggi e templi ad uso dei minatori.

Timna Park - Tourist Israel

Ci sono anche le rovine di un tempio a Timna dedicato a Hathor, antica dea egizia….. il Nilo infatti è dietro l’angolo. E questo era un ottimo posto dove far scorta di rame.
Pranzo al sacco.
Rientro in hotel in serata, cena e pernottamento Ramon Suite Hotel.

10° GIORNO: MITZPE RAMON – KIBBUTZ DI SDE BOKER – GERUSALEMME

Prima colazione in hotel e partenza per Gerusalemme, in ebraico Jerushalayim (città della pace), in arabo El-Khudz (la Santa).
Sosta lungo la strada per la visita al Kibbutz di Sde Boker ovvero la colonia a sud di Ber Sheba dove Ben Gurion ha passato gli ultimi giorni della sua vita oggi è un monumento alla capacità di Israele di far fiorire il deserto. Il Kibbutz di Sde Boker rappresenta la realizzazione del sogno di David Ben Gurion, il grande statista israeliano di origini polacche, primo premier della nazione e primo ministro della difesa, che amava la distesa desertica del Negev e volle vederla trasformata in un’esplosione di fioriture. Il kibbutz, costruito tra le montagne del Negev settentrionale, venne fondato nel 1952 da un gruppo di soldati congedati, e attirò l’attenzione popolare quando David Ben Gurion e la moglie Paula lo scelsero come luogo dove vivere.

Infatti, la visione di Ben Gurion è divenuta realtà , ed il Negev oggi è una regione rigogliosa, disseminata da comunità e fiorenti aziende agricole, e Sde Boker ha raccolto l’eredita di colui che proclamo la Costituzione dello Stato di Israele nel 1948, e ne assunse la guida durante l’immediata guerra. La capanna in cui David e Paula vissero dal giorno del loro trasferimento fino alla morte, è rimasta esattamente come era all’epoca, l’area circostante si è estesa, a vantaggio dei visitatori, accogliendo un’esposizione delle famose dichiarazioni di Ben Gurion e delle immagini dei suoi primi giorni al kibbutz. La capanna ospita anche l’archivio di Ben Gurion, la sua biblioteca privata di oltre 5.000 volumi su tutto quanto egli amava. La capanna adiacente, appartenuta alla sua guarda del corpo, è stata trasformata in museo dedicato a quella speciale sintonia che David Ben Gurion aveva verso il deserto. A sud del kibbutz si trova un campus dove hanno sede l’Istituto di Ricerche del Deserto, l’Istituto dell’Eredita di Ben Gurion, un campo scuola ed una locanda, una scuola superiore dove i giovani di tutta la nazione giungono a studiare la natura dalla natura stessa, un allevamento di rettili ed un museo di sculture del deserto. Nei pressi, il Memoriale di Ben Gurion, dove David e Paula sono sepolti, offre una grandiosa vista verso il crepaccio di Nakhal Tsin.

Arrivo a Gerusalemme e visita al Monte degli Ulivi e Getsemani.

Cena e pernottamento in hotel  per 3 notti.

11° GIORNO: GERUSALEMME – HERODIUM – BETLEMME – GERUSALEMME

Prima colazione in hotel e partenza per Betlemme in Palestina, in ebraico Bet Leehem (casa del pane), in arabo Bayt Lahm (casa della carne). Città di grandissima importanza per tutti gli aderenti alla religione Cattolica. Posto che, secondo la tradizione, diede vita a quello che è considerato il Figlio di Dio.

Sosta per la visita del sito di Herodium, palazzo grandioso fatto costruire da Erode quale sua dimora e tomba, solo ultimamente si è scoperta la Tomba, ma rimane impressionante l’architettura di questa fortezza, arroccato e seminascosto su una collina di Betlemme, segno del carattere dominante e sospettoso del sovrano (come ci è ben noto dal triste episodio della strage degli innocenti).

Lo storico Giuseppe Flavio scrisse che, per commemorare la vittoria militare di Parti, re Erode il Grande fece costruire un magnifico palazzo in un punto situato a circa dodici chilometri a sud da Gerusalemme.

New Inscriptions from Herodium, in Jerusalem on 11 Apr 2019 – Michael Langlois

“In quel punto Erode fece costruire una città ricca di palazzi per commemorare la sua vittoria, e per questo la chiamò Herodion”, scrisse lo storico ebreo-romano Giuseppe Flavio nella sua opera ‘Guerre giudaiche’.

Lo storico notò la robustezza della fortezza, costruita a forma conica su una collina e in seguito ampliata da Erode, che la abbellì con giardini, appartamenti riccamente decorati, mura e torri di difesa.

In effetti, ancora oggi, dopo 2000 anni dal periodo di Erode, l’Herodium è una meraviglia per gli occhi. Benché il sito sia stato conquistato e distrutto dalle truppe romane nel 70 d.C., le rovine sono ancora ben conservate, e includono una serie di stanze, fortezze, bagni rituali, cisterne d’acqua e i resti di una sinagoga del I secolo costruita con lo stile architettonico della Galilea.

L’Herodium si trova a est di Betlemme, vicino allele colonie ebraiche di Tekoa e Nokdim. Esso è il più grande punto di riferimento per chilometri.

Visita alla Basilica della Natività una delle Basiliche più antiche della Cristianità al momento divisa – secondo lo Status Quo – fra Francescani – Ortodossi ed Armeni, si potranno ammirare, gli ultimi restauri ai mosaici che la ricoprivano, realizzati da una ditta italiana, che li hanno riportati alla bellezza originaria con colori splendidi.
La Grotta della Natività, Basilica di Santa Caterina e Chiostro di San Girolamo.

MOSAICI DELLA CHIESA DELLA NATIVITA' DI BETLEMME RESTAURATI PER NATALE - Daniele Mancini Archeologia

Accenno ai graffiti di Banksy impressi sul muro di separazione. Servirà a farci capire più a fondo cosa significa una barriera del genere, i limiti imposti da una struttura di questo tipo, i problemi che cela una roba cosi mastodontica.

La storia, vogliamo darvi consapevolezza maggiore sulla storia contemporanea. Betlemme si sviluppa in altezza e la barriera di separazione è, ahimè, visibile da ogni bel vedere della città. Stiamo parlando di un muro che occupa un territorio di oltre 700 chilometri, fatto di cemento armato, filo spinato e torrette di controllo. Sentirne parlare, vedere video e foto non è come osservare questa gigantesca parete dal vivo. Rendersi conto di quanto divida e circoscriva è impressionante. E ci sono i graffiti nel muro di Betlemme, murales che inneggiano alla pace, utilizzati, quindi, come strumento di protesta. Opere artistiche che lanciano messaggi chiari e precisi, delle provocazioni necessarie.

                                                  Make Hummus not Walls

Make Hummus Not Walls” – UNITED WORDS

È una sorta di slogan “Make Hummus not Walls” incisa tra i pilastri di cemento della barriera di separazione. Tradotto vuol dire: “Fate l’hummus” (bontà culinaria palestinese), non fate la guerra”.  Il riferimento a “Make Love not War” credo che sia piuttosto chiaro a tutti. Mi riferisco al motto utilizzato da un movimento pacifista durante la guerra del Vietnam, vale a dire

“Fate l’amore, non fate la guerra“.

Tra i vari graffiti sul muro di Betlemme troviamo anche un’opera di un artista italiano. Il suo nome è Jorit Agoch e su quella parete ha davvero creato uno dei suoi capolavori.

Da Napoli a Betlemme: il murale di Jorit per Ahed Tamimi, la Rosa Parks della Palestina - la Repubblica

Un ritratto alto 4 metri di Ahed Tamimi,  palestinese di 17 anni rimasta in carcere per 8 mesi per aver contestato dei militari israeliani che si erano infiltrati nel giardino di casa sua.

È altamente sconvolgente questo muro e a tratti doloroso. Ma sostengo che una visita sia d’obbligo e per tutti. Un contatto effettivo con la storia attuale! Eventi che parlano di barbarie e illegalità. Persone rinchiuse in una gabbia costruita in cemento armato e che subiscono continue violenze e oppressioni.

Una pagina dei giorni nostri davvero terribile e che gli artisti di strada cercano di denunciare e contestare con delle innocue bombolette spray.

Sosta ad un campo profughi palestinese.

Spettacolo serale  di Suoni e Luci alla Torre di Davide e cena in ristorante tipico armeno.

Rientro in hotel pernottamento hotel.

12° GIORNO: GERUSALEMME

Prima colazione in hotel. Inizio visite della Città Vecchia di Gerusalemme, intera giornata. Pranzo libero.

“Non percepire spiritualità e non avvertire sensazioni forti è praticamente impossibile in questo posto che viene considerato l’ombelico del mondo.”

Tour Le Gemme di Gerusalemme | Weekend | NBTS Viaggi

“Non basterebbe un’esistenza intera per comprendere a fondo i diversi universi di Gerusalemme! Esatto, avete letto benissimo! I vari e differenti universi della città Santa che esistono, si diramano, convivono parallelamente .E’ proprio qui che coabitano 4 diverse realtà, e lo fanno in uno spazio davvero minuscolo, ma di una bellezza inquantificabile. Stiamo parlando di circa 1 chilometro quadrato circondato da mura in cui camminano fianco a fianco le tre religioni. Uno spazio vitale che quasi toglie il fiato anche alle persone che condividono la stessa identica cultura e i medesimi valori. E tu di primo impatto pensi sia sorprendente tutto ciò, considerando che all’interno delle 3 grandi religioni monoteiste ci sono altrettante minoranze.”

Visita della Città Vecchia: passeggiate attraverso i 4 quartieri, ebraico, arabo, cristiano e armeno.
Sosta presso il Muro del Pianto e il chiassoso bazar arabo, chiamato shuk. Si percorre la Via Dolorosa con sosta presso alcune delle Stazioni fino ad arrivare al Santo Sepolcro, visita all’insieme di cappelle e chiese che sono racchiuse nel luogo più santo per la Cristianità.

Coronavirus: riapre Muro del Pianto a Gerusalemme - Israele - ANSAMed.it

La Spianata delle Moschee, conosciuta anche come “Nobile Santuario” in arabo o il “Monte del Tempio” in ebraico, è il sito religioso più importante di Gerusalemme. Secondo le credenze ebraiche si tratta del punto dove fu costruito il Tempio di Gerusalemme, la cui unica vestigia rimane il Muro Occidentale o Muro del Pianto. Per i musulmani, invece, è considerato il punto dell’ascensione (mi’raj) ai sette cieli del profeta Maometto.

Sulla Spianata sacra si trovano oggi la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa.
Gli spazi tra la moschea Al-Aqsa e la Cupola della Roccia sono particolarmente animati. Scolaresche in visita, scuole coraniche improvvisate all’ombra degli alberi, gruppi di uomini o donne raccolti in preghiera, lo spiazzo è un luogo di ritrovo per i cittadini arabi di Gerusalemme.

La salita alla Spianata delle Moschee sarà decisa in loco dalla guida a seconda degli orari di visita che cambiano molto spesso. Inoltre, può succedere che le autorità locali blocchino l’entrata alla Spianata, in quel caso la visita non si potrà effettuare.

GERUSALEMME: Spianata delle moschee, diplomatici UE avvertono pericolo conflitto regionale | NenaNews

Chi non fosse interessato al pomeriggio a proseguire le visite in gruppo, consigliamo la visita alla città di Davide, con percorso sotterraneo(asciutto o bagnato),da prenotare per tempo al momento dell’adesione al tour, in modo che possiamo acquistare i tkt d’ingresso che sono limitati.

Pernottamento in hotel.

13° GIORNO: GERUSALEMME – MUSEI – TEL AVIV – ROMA

Visitare il Memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme è un’esperienza fondamentale e formativa.

Prima colazione in hotel e rilascio delle camere.
Visita al Museo dell’Olocausto Yad Vashem. Ancora oggi, generazioni intere di giovani, e non solo, ignorano o conoscono davvero superficialmente l’orrore della Shoah. Parlarne, attraverso testimonianze o visite nei luoghi simbolo, è un dovere di ognuno di noi. Proprio per questo motivo, noi dei Viaggi di Giorgio, lo abbiamo fortemente voluto inserire, il Memoriale di Yad Vashem, realizzato per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto. Una visita che non lascia indifferenti, e come potrebbe? Camminare all’interno delle gallerie di questo enorme museo a forma di prisma perfettamente inserito sulla cima del Monte Herzl, è davvero un pugno al cuore. La decisione di istituire un memoriale per ricordare tutte le vittime della Shoah risale al 1953, quindi circa 9 anni dopo la nascita dello Stato di Israele. Il suo nome, che significa “un memoriale e un nome”, viene dal libro di Isaia 56:5, dove Dio dice, “concederò nella mia casa e dentro le mie mura un memoriale e un nome … darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato”. Nelle nove gallerie interne vengono ripercorsi con l’ausilio di video, fotografie e documenti originali come ad esempio la lista di Schindler, resa celebre dal film di Spielberg, gli eventi storici che ebbero origine dal momento in cui i Nazisti presero il potere, documentando le varie fasi dalla ricerca degli Ebrei, al loro allontanamento dai ghetti fino alla “soluzione finale” e al genocidio di massa. Le esperienze personali e i sentimenti delle vittime dell’Olocausto costituiscono il fondamentale criterio espositivo del museo.

Fuori dall’esposizione museale si trova, poi, la Sala della Memoria dove brucia la Fiamma Eterna, simbolo del ricordo costante, mentre sul pavimento nero sono incisi i nomi di alcuni tra i principali campi di sterminio come Dachau, Auschwitz, Birkenau e Bergen Belsen. Sicuramente il luogo più straziante, in cui molti visitatori scelgono di non entrare, è il Memoriale che ricorda il milione e mezzo di bambini Ebrei morti durante l’olocausto. Un piccolo sentiero realizzato con pietre dal colore chiaro conduce all’interno di una “grande sala buia illuminata solo dalla luce delle candele che grazie ad un gioco di specchi si riflettono all’infinito dando la sensazione di guardare un cielo stellato.”

Yad Vashem: il Memoriale dell'Olocausto a Gerusalemme | World Trips

Una menzione speciale è riservata al Giardino dei Giusti tra le Nazioni, un lungo viale alberato con più di 2mila alberi, dedicato ai Giusti tra le Nazioni, persone non ebree, che in 44 paesi salvarono le vite di tanti ebrei, rischiando o perdendo la propria. Fino alla fine del 2007 erano stati riconosciuti più di 22.000 Giusti, di questi più di 200 sono italiani.

Dopo questa visita sicuramente intensa ed emotivamente straziante, andremo a visitare il Museo di Israele con il Museo del Libro.

Uno dei gioielli del museo è il Santuario del Libro (The Shrine of the Book), cui è dedicata la nostra attenzione, dove sono custoditi alcuni dei Rotoli del Mar Morto, rinvenuti nella località di Qumran, rappresentano alcuni tra i ritrovamenti più importanti in tutta la storia di Israele.

ARCHEOLOGIA: SONO FALSI I ROTOLI DEL MAR MORTO DEL MUSEO DELLA BIBBIA DI WASHINGTON

L’esposizione di tali documenti è ben curata e illustrata. La cupola dell’edificio ricorda il coperchio di un vaso, ed è stata progettata in questo modo volutamente, come rimando ai contenitori all’interno dei quali vennero rinvenuti i preziosi rotoli. Qualcuno ha addirittura detto che i Rotoli del Mar Morto costituiscono la più grande scoperta archeologica del XX secolo! È un’emozione unica quella di potersi trovare davanti a manoscritti che risalgono a prima della caduta del II tempio, al tempo di Rav Hillel e Gesù di Nazareth.

Fra gli oggetti più interessanti vi sono, oltre i rotoli scoperti a Qumran, fra i quali il testo completo del profeta Isai, le lettere di Bar Kokheba, il capo della seconda rivolta giudaica (132-135 d.C.), rotoli scoperti a Masada e altre pergamene antiche di altissimo interesse storico. Poiché alcuni di questi rotoli hanno come titolo e parlano della Guerra dei Figli della Luce contro i Figli delle Tenebre, si volle di fronte al tetto-coperchio dipinto in bianco erigere un alto muro tutto nero.

Al termine delle visite, trasferimento in direzione dell’aeroporto di Tel Aviv, e inizio operazioni di imbarco del volo di rientro.

Arrivo a Roma e fine dei servizi.

Per coloro che proseguono per altre città, imbarco volo diretto alla propria città di origine.

 

La quota comprende:

  • Volo di linea, franchigia bagaglio 20 kg, Roma-Tel Aviv -Roma in classe economica
  • 12 notti in hotel 3*** – 4**** e Kibbutz, trattamento di mezza pensione, dalla colazione del secondo giorno, alla colazione dell’ultimo. Comprese 2 cene speciali esclusive
  • Un pranzo al sacco
  • Un pranzo presso una famiglia palestinese
  • Un brunch degustazione al mercato di Tel Aviv
  • Bus per tutta la durata del tour
  • Guida in lingua italiana per tutta la durata del tour
  • Biglietti di ingresso ai siti come da programma
  • Spese di facchinaggio in tutti gli alberghi (1 bagaglio a persona)
  • Assicurazione annullamento e spese mediche (massimale 10.000,00), bagaglio (massimale 1.500,00) e covid 19
  • Kit da viaggio

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali euro  210,00 (tariffa soggetta a riconferma  sino emissione dei biglietti)
  • Pasti
  • Le bevande ai pasti
  • Mance guida ed autista e facchini e camerieri pari a euro 6,00 al giorno a persona
  • Spese personali
  • Tutto quanto non menzionato nella quota comprende.

N.B. importo tasse si riferisce alla partenza e rientro aereoporto di Roma.

Sono disponibili voli in partenza dagli Aeroporti di Bari, Catania, Milano e altri aereoporti a tariffe confidenziali.

Importante :

E’ necessario il passaporto individuale con validità di almeno 6 mesi dalla data di inizio del Viaggio

Il visto verrà rilasciato in arrivo.

 




NEPAL E BHUTAN con il Festival di Thimpu

Questo tour vi permetterà di scoprire Kathmandu ed il Bhutan ma soprattutto di assistere al Tshechu di Thimphu. Un Tshechu è un tradizionale festival annuale tenuto in onore di Guru Rimpoche, il santo che portò il buddismo in Bhutan. Danze mascherate e coreografiche vengono eseguite dai monaci e dagli uomini del villaggio mentre i locali si riuniscono in uno spirito di celebrazione e profonda fede. Partecipare ad uno di questi festival è un modo fantastico di vivere la cultura del Bhutan.

Bhutan: il Festival di Thimpu - Bruno Bottaro

 

1° Giorno: Italia- Kathmandu

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco e partenza con il volo per Kathmandu. Pernottamento a bordo.

2° Giorno: Kathmandu

Arrivo a Kathmandu. Formalità di visto all’arrivo. Incontro con l’assistente e trasferimento in hotel. Nel pomeriggio visita , centro della città vecchia, costituito da Durbar Square, la piazza ove venivano incoronati i re, e dai tanti vicoli che la circondano, un insieme architettonico di grande bellezza e fascino: qui, in un’atmosfera unica al mondo, si affacciano templi e monasteri dedicati alle tre principali divinità hindu, Brahma Shiva e Visnu;

IL BUDDHA DELLE CIMINIERE: La Trimurti - Brahma, il creatore

splendidi edifici con balconi e finestre in legno istoriato, il Palazzo Reale, la Dimora della Kumari, la Dea Vivente rappresentata da una fanciulla giovanissima, che incarna fino alla pubertà la dea Taleyu.

Nepal, Kathmandu e la sua valle | Turisti per Caso

Cena e pernottamento in hotel.

3° Giorno Kathmandu – Swayambhunath -Boudhanath – Pashupatinath

Prima colazione in hotel e visita Swayambhunath, un monumento spirituale al Buddha che è tra i più antichi del mondo, costruito ben 2000 anni fa e alto 77 metri. Percorrendo una scalinata di oltre 300 gradini si può ammirare lo spettacolo del tempio: dipinti sui quattro lati, i grandi occhi del Buddha assistono in ogni istante alle vicende dell’uomo, mentre i mulini da preghiera girano incessantemente e una miriade di vivaci scimmiette corre tutto intorno.

Tempio di Swayambhunath a Kathmandu - Fidelity Viaggi

Proseguendo, Boudhanath ci mostra, per contrasto, la spiritualità buddista tibetana: il colossale stupa di Boudanath si trova otto chilometri a est di Kathmandu; è lo stupa più grande del Paese e uno dei più grandi al mondo, costruito nel V secolo dopo Cristo, fu voluto dal Re Lichchhavi Mana; ha base ottagonale e al suo interno si trovano le celebri ruote per la preghiera; è circondato dal mercato tibetano e da numerosi monasteri.

Boudha Stupa | Buddhist stupa, Stupa, Kathmandu nepal

Nel pomeriggio visita visita Pashupathinath, luogo sacro induista. Centinaia di fedeli e pellegrini si radunano sulle rive sacre assieme ai santoni e ai curiosi: a cinque chilometri a est di Kathmandu, sulla riva del fiume sacro Bagmati, il tempio di Shiva Pashupatinath, con tetto in oro e porte d’argento, è famoso per la sua magnificente architettura; solo gli Indu possono accedere alle sale interne, tuttavia si può godere della sua bellezza anche dall’esterno.

Cena di benvenuto in ristorante locale con spettacolo di danze tradizionali.

4° Giorno Kathmandu – Changunarayan – Nagarkot

Prima colazione in hotel. Si inizia con la visita della Valle di Kathmandu, fino ad arrivare a Nagarkot. Dopo circa un’oretta di viaggio faremo una sosta a Changu Narayan. Arroccato a 1700 metri d’altitudine, in cima ad una collina dalla quale, oltre il bosco di pini sottostante, si può godere uno splendido panorama della Valle incorniciata a Nord dalla catena dell’Himalaya, il tempio è il più antico santuario dell’affascinante valle di Katmandu, tra i più famosi santuari indù del paese. Costruito nel VI secolo, è dedicato a Vishnu (Narayan in indù) e racchiude in sé 1700 anni di storia nepalese: visitando questo tempio si ha, pertanto, la possibilità di osservare in un unico sito tutta la storia e l’evoluzione culturale e artistica della Valle di Kathmandu. Le sue sculture in legno e le strane figure di pietra, metà donna metà uomo – cioè le coppie di Shiva-Parvati e Vishnu-Lakshmi – sono tra i più preziosi lavori di scultura, intaglio e forgiatura di tutta la valle.

Changu Narayan (Bhaktapur) - Tripadvisor

Si proseguirà poi per Nagarkot, ritenuto uno dei punti migliori per ammirare i panorami himalayani. Qui, in una giornata limpida si possono ammirare tutte quelle cime che abbiamo sentito nominare, grazie agli alpinisti che le hanno scalate, primo fra tutti Reinhold Messner, dall’Annapurna ad ovest al Kanchenjunga a est, e, tra essi, il Monte Everest (Sagarmatha 8.848 m.), il Manaslu (8.463 m), il Ganesh Himal (7.111 m) e il Langtang (7.234 m).

Nagarkot: the paradise of Bhaktapur, Nepal

Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

5° Giorno Nagarkot – Bhaktapur – Kathmandu

Per chi lo desideri, sveglia all’alba per assistere allo spettacolo del sole che tinge d’oro le cime. Dopo la prima colazione, partenza col bus per andare alla scoperta di Bhaktapur, situata a circa 30 minuti da Kathmandu, sull’antica via commerciale per il Tibet.

Piazza Durbar, Bhaktapur tickets - Bhaktapur - Prenotazione biglietti | GetYourGuide

La città è splendida ed ha conservato intatto il carattere tradizionale dell’epoca Malla, nella sua Durbar Square, nei suoi templi, santuari, edifici, fontane, e nelle vie animate da vasai, intagliatori di legno, tessitori e numerosi artigiani di tradizioni centenarie.

Cena e pernottamento.

6° Giorno Kathmandu  – Paro – Thimphu

Dopo la prima colazione, trasferimento all’aeroporto e partenza con volo per Paro, l’unico punto d’ingresso aeroportuale del Bhutan: dall’alto il panorama di creste rocciose e di scintillanti picchi nevosi è incredibilmente affascinante e magica è la vista della vallata, punteggiata dagli imponenti “dzong” (costruzioni tipiche con funzione di centro religioso, militare, burocratico, amministrativo e sociale). All’arrivo, incontro con la guida e proseguimento via terra per Thimphu capitale del Bhutan, mitico regno di cime, spiritualità, isolamento e sorrisi. All’arrivo inizio delle visite, per prendere un primo contatto con la città, posta a circa 2300 metri di altitudine in una bella e boscosa valle sulla sponda del fiume Wang, con le facciate colorate e decorate dei suoi edifici (una legge speciale, che rende obbligatorie le forme e i motivi dell’architettura tradizionale anche nelle nuove costruzioni, le conferisce una deliziosa armonia strutturale).

Cena e pernottamento in hotel.

7° Giorno Thimphu, il Festival di Thimphu

Partecipazione alle principali celebrazioni del Festival di Thimphu che si svolge nel cortile del Trashi Chhoe Dzong il più importante Dzong (fortezza-monastero sede allo stesso tempo del potere religioso, politico e economico) della città. I festival bhutanesi sono chiamati Tsechu.

Thimphu Tshechu, festival della capitale del Bhutan

Gli Tsechu, eseguiti negli Dzong e nei monasteri del Bhutan, sono manifestazioni di più giorni in cui si rievocano la vita e gli insegnamenti di Guru Rinpoche, universalmente riconosciuto come il fondatore delle scuole del buddhismo tibetano. Lo Tsechu può essere compreso come un evento creato dai maestri spirituali per celebrare ed esporre i contenuti degli insegnamenti con la rappresentazione di temi che stimolano un corretto comportamento etico e affermano la capacità di annullare od esorcizzare la negatività che affligge persone ed eventi. Il culmine dello Tsechu è rappresentato dal Cham, uno straordinario insieme di musiche sacre e danze in costume, con maschere rituali, eseguite da  monaci e da laici.

Pranzo.

Thimphu Dzong, Trashichhoe Dzong Thimphu, Places to visit in Thimphu (Trashichhoe Dzong) | Bhutan Holidays

 

Tra una manifestazione e l’altra del festival visita dei principali siti d’interesse della città: il Trashi Chhoe Dzong, che ospitò la prima Assemblea Nazionale, oggi sede del Segretariato, della sala del trono e di altri uffici del re, oltre che del Ministero degli Interni e di quello delle Finanze; il Kuensel Phodrang o Buddha Gigante, un’enorme statua alta più di 50 metri, situata sulla cima di una collina che domina la città; il Grande Chorten, con le statue delle divinità tantriche, costruito in memoria di Jigme Dorje terzo re del Bhutan.

Cena e pernottamento.

8° Giorno Thimphu – Villaggio di Talo – Punakha

In mattinata partenza per Punakha. Sosta per il thè al Dochu La Pass (3.100 m), da dove nelle giornate più limpide è possibile avere una vista spettacolare dell’Himalaya. Scendendo dal passo attraverso foreste di rododendri, abeti e cicuta e proseguendo lungo le risaie ai margini del fiume Punakha, si giunge all’antica capitale del Bhutan.

Pranzo.

Durante questo percorso si sosta al villaggio di Talo per visitare il suo monastero. Giunti a Punakha si visita lo Dzong, un immenso palazzo fortificato fondato nel 1637 come centro amministrativo e religioso.

Cena e pernottamento.

9° Giorno Punakha – Paro

In mattinata visita dello dzong di Punakha, il secondo monastero più antico del paese, il più bello ed importante del Paese il cui nome ha il bel significato di “palazzo della grande felicità Con la particolarità di avere tre cortili, anziché i due tradizionali, la struttura, danneggiata nel corso dei secoli da incendi e inondazioni e più volte restaurata, è arricchita di oggetti preziosi, statue e dipinti.

Il monastero di punakha dzong in bhutan asia | Foto Premium

Pranzo.

Proseguimento per Paro ove si visiterà la torre dell’orologio (XVIII secolo) e, tempo permettendo, del Kyichu Lhakhang, uno dei templi più sacri di tutto il Bhutan, e del Dungtse Lakhang, edificato nel XIV secolo.

Cena e pernottamento.

10° Giorno Paro, Escursione al Monastero di Taktshang

In mattinata escursione al monastero di Taktshang (o tana della tigre), che è il più famoso monastero del Bhutan, situato a 3.180 metri di altitudine. Il nome del monastero significa “tana della tigre” e fa riferimento a una leggenda secondo la quale il Guru Rinpoche sarebbe volato fin qui aggrappato al dorso di una tigre per trascorre i tre successivi mesi in meditazione all’interno di una grotta. Il monastero è arroccato su una ripida parete rocciosa, circa 900 metri sopra la valle di Paro.

Il Monastero della felicità, in Bhutan la spiritualità tra le montagne rocciose

Pranzo.

Dopo le visite al monastero si rientrerà a Paro e in serata visita a una casa colonica tradizionale con possibilità di degustare “l’arra”, un whisky locale, distillato del riso.

Cena e pernottamento.

 

11° Giorno Paro-Kathmandu

In mattinata trasferimento all’aeroporto e partenza per Kathmandu. All’arrivo trasferimento e sistemazione in hotel. Nel pomeriggio visita di Patan, centro della religione Buddhista Newari. Questa è la “Città della Grazia e delle Belle Arti”, detta anche “città splendida” o “dei mille tetti dorati”, un sito architettonico di incomparabile bellezza che offre alla vista il palazzo reale, il tempio di Krishna, il tempio d’oro e vari altri templi per i quali è giustamente famosa. e per i suoi numerosissimi templi. In particolare potremo ammirare quelli di Krishna Mandir, Hiranya Varna Mahavihar, Kumbeshwor, Jagatnarayan e il Rudra Varna Mahavihar, e moltissime altra costruzioni di straordinaria raffinatezza.

Cena e pernottamento.

12° Giorno Kathmandu – Italia

Trasferimento in aeroporto disbrigo delle formalità di imbarco e partenza per l’Italia. Arriva a destinazione, fine dei servizi.




IL MEGLIO DELL’ARABIA SAUDITA

Riad_Skyline-arabia-saudita

 

L’Arabia Saudita un luogo del mondo largamente sconosciuto, misterioso e desertico, retto da una monarchia che ha sempre suscitato molte attenzioni.
Stato costruito principalmente da deserti e zone aride, dove le città sorgono lungo la costa e in prossimità delle oasi e dove la vita beduina convive con palazzi moderni e architettonici.
L’itinerario si sviluppa partendo dalla capitale RIYAD con i suoi grattacieli e le strade trafficate per poi inoltrarci nel centro di una Penisola Arabica che guarda al futuro senza scordare le proprie radici, sommerse ancora dalle sabbie del deserto.
Ci ritroveremo a scoprire i mud villages alcune tra le città più antiche di circa un millennio fa, per poi ritrovarci a Tabuk, città esplosa urbanisticamente parlando ma inserita in contesto naturale di rara bellezza.
Tra castelli e antichi siti archeologici arriveremo tra le sabbie e i faraglioni di arenaria della Hisma Valley. Attraversiamo terre che un tempo erano percorse da nomadi e carovane commerciali, abitate dai Nabatei, occupate per breve periodo dalle legioni di Traiano. Terre le cui sabbie hanno occultato e saputo conservare autentici gioielli archeologici. Come Madai’n Saleh, nella grande oasi di Al Ula, che raggiungeremo dopo l’emozionante traversata della Disah Valley, con ancora quella sensazione di scoperta e quell’emozione di trovarsi al cospetto di una Storia che aspetta ancora di essere raccontata.
Terminerà il nostro viaggio a Jeddah tra i pellegrini diretti alla Mecca, antichi palazzi di corallo e curiose, eccentriche statue lungo la corniche.

TUTTO ARABIA SAUDITA 1 STORIE D'ARABIA - Arabia saudita

1. GIORNO : ITALIA – RIYADH

Incontro dei partecipanti presso l’aeroporto di partenza, disbrigo delle formalità di imbarco e partenza per l’Arabia Saudita. Arrivo a destinazione, disbrigo delle formalità doganali e trasferimento in hotel.Pernottamento.

Riyadh Cosa Vedere e Fare - Guida Arabia Saudita 2022 | Arché Travel

2. GIORNO : RIYADH

Prima colazione in hotel.
Giornata dedicata alla visita di Riyadh. Capitale dal 1932, è oggi una città moderna e funzionale, costellata da palazzi avventuristici e mirabolanti grattacieli, e conta più di 6 milioni di abitanti. Si trova a circa 600 metri di altezza, sull’altopiano del Najd, circondata da deserti roventi.
Sono presenti più di 4.300 moschee e, per chi non è musulmano, la pratica della propria religione deve avvenire in luoghi privati. Iniziamo con la vecchia città di Diriyyah, che si trova a circa 20 km dal centro. È uno dei siti archeologici più importanti, da cui deriva la dinastia saudita; servì anche da capitale dell’Emirato di Diriyyah sotto la prima dinastia saudita dal 1744 al 1818. Dal 2010 il distretto di Turaif, ovvero il nucleo centrale dove si trovano palazzo Salwa e il palazzo Saad Bin Saud, è patrimonio dell’umanità Unesco.

 

Armani Hotel aprirà nella città di Diriyah, nel regno dell'Arabia Saudita | Architectural Digest Italia
Tutti gli edifici, circondati da mura e torri di avvistamento, sono costruiti in mattoni a crudo e fortunatamente i recenti restauri ne hanno conservato, per visibili tratti, l’originalità. Il sito è un autentico museo a cielo aperto e senz’altro una piccola sorpresa, in una città moderna come Riyadh e che potrebbe sembrare nata dal nulla in mezzo al deserto. (Attenzione: il sito è attualmente in fase di restauro e al momento è visitabile solamente da fuori. Ci recheremo comunque il prossimità del sito per la visita esterna).
Pranzo libero in uno dei numerosi locali di una zona pedonale vivace e sicura.

Visitiamo il Museo Nazionale, inaugurato nel 1999 per celebrare il centenario dell’unificazione saudita. Le sale espositive contengono testimonianze e reperti dall’età della pietra all’Arabia moderna. Ci inoltriamo poi nel Dira Souq, famoso per la sua varietà di vecchi oggetti in rame e ottone, tra cui pugnali d’argento, gioielli e abiti beduini. Entrando dall’accesso principale, si sente sempre il profumo del legno di sandalo. Infine, il forte Musmak, costruito durante il regno di Abdullah bin Rashid nel 1895.

Al Masmak Fortress Museum - MCC

Questo edificio, caratterizzato da spesse mura in argilla e da quattro torri di avvistamento, ebbe un ruolo importante nella storia del regno, poiché fu qui che la riconquista di Riyad, guidata da Ibn Saud, avvenne il 14 gennaio 1902. A seconda delle ore di luce della stagione in cui ci troviamo, sarà possibile vederlo anche illuminato, alla nostra uscita.

Di particolare richiamo è la Kingdom Tower, un grattacielo alto 311 metri e probabilmente l’immagine più iconica di Riyadh. Nel 2002 ha vinto un prestigioso premio internazionale per il suo design, caratterizzato da un ponte che collega le due sommità dell’edificio, formando un triangolo sospeso.

Kingdom Tower Riyadh Saudi Arabia | Tallest Building In The World

Noi abbiamo previsto la salita fino all’ultimo piano, per avere un punto di vista privilegiato sulla città.Rientro in hotel e cena.

3. GIORNO: VILLAGGI DI PAGLIA E FIENO: USHAIGER – SHAGRA – RIYADH

Prima colazione in hotel.
Andremo alla scoperta degli splendidi mud villages di Shagra e Ushaiger, poco conosciuti ma si tratta di alcuni dei villaggi più antichi  esistenti da “oltre un millennio” ed in passato è stato un importante punto di sosta per i pellegrini provenienti dai territori che oggi sono il Kuwait e l’Iraq per eseguire Hajj o Umrah alla Mecca.

 

Backpacking in Saudi Arabia: Touring Ushaiqer Town, Basically a Museum in a Guy's House! - Don't Stop Living

Avremo l’opportunità di vagare per i vicoli stretti che corrono tra eleganti case tradizionali, palazzi e antiche moschee.

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Indonesia Gran Tour

Se avete sempre e solo sognato di visitare l’Indonesia, oggi il vostro desiderio potrà finalmente diventare realtà grazie al tour operator

“I Viaggi di Giorgio”.

Avrete la possibilità di scoprire un luogo mozzafiato, in cui sacro e profano si rincorrono dietro a ogni tempio e a ogni simulacro simboleggiante la fertilità, in cui tra oceani e vulcani si sparpagliano nel blu intenso delle acque circa 17.000 isole e dove l’incanto di Bali vi rapirà per non lasciarvi più andare via.

Indonesia, paese immenso, ricco di storia e di cultura, crogiolo di razze e religioni, spiagge tropicali, templi e natura rigogliosa.Con un’estensione paragonabile alla distanza tra Roma e la Siberia, è facile immaginare quanto questo grande e meraviglioso arcipelago abbia da offrire.

L’itinerario che propone “I Viaggi di Giorgio” è proprio di quelli da non perdere: un viaggio intenso e spettacolare che si propone di mostrarvi gli angoli più suggestivi dell’Indonesia, quelli che sembrano appena usciti da una cartolina patinata e surreale.

Questo viaggio vi porta alla scoperta di un altopiano misterioso e pittoresco: il Tana Toraja nel cuore dell’isola di Sulawesi. Lì vive un’antica popolazione famosa per una cultura funeraria unica nel loro genere. La morte per i Toraja è un evento fondamentale nella vita sociale e la sua celebrazione è una tradizione ancestrale unica al mondo. Da non perdere le loro tradizionali abitazioni dalla bizzarra struttura che ricorda la chiglia di una nave, immerse in verdi risaie. Scendendo verso sud, nella cittadina di Sengkang si esplora il suggestivo lago Tempe, abitato da placidi pescatori che vivono su palafitte. Il viaggio si conclude sulle coste meridionali, con le sue bianche spiagge e l’atmosfera tranquilla

L’Indonesia, infatti, più che un semplice luogo da scoprire è quasi uno stato d’animo: è una terra giovane e fiera in cui si susseguono scenari da favola ma è anche un luogo ricco di spiritualità, l’oasi perfetta in cui è possibile riconciliarsi con la natura e il proprio io più intimo e segreto. Dunque, perché non scoprire qualcosa di più sull’arcipelago compreso tra due oceani?

Yogyakarta Chiamata Jogja dai locals, Yogyakarta ha davvero molto da offrire al viaggiatore.Il centro storico di Jogja merita almeno una giornata intera di viaggio, per esplorare monumenti ed edifici storici come il Kraton (ex palazzo del Sultano) o il man Sari (conosciuto anche come Water Castle).

Bali:non ha bisogno di presentazioni l’”Isola degli Dei”, conosciuta ed amata internazionalmente per le meraviglie naturali e culturali che questa piccola isola sa offrire.
Templi, cerimonie, roccaforte induista in un’Indonesia a maggioranza musulmana, Bali mantiene quell’aura spirituale e gentile che cosi tanto affascina i turisti.
Bali gode di meraviglie naturali come le famose terrazze di riso patrimonio dell’Unesco, cascate e templi tra le montagne e sui laghi.
Nel centro-ovest di Sulawesi potrete visitare Tana Toraja, zona di altopiani in cui vive una popolazione che ancora compie complessi e macabri riti funerari. Assolutamente da visitare!

            L’amore oltre la morte:

              i riti funebri dei Toraja

Questa popolazione dell’Indonesia si prende cura dei propri morti come se fossero ancora vivi, offrendo loro cibo, vestiti, acqua e sigarette.
Per la maggior parte di noi, parlare della morte è un tabù—ma non per la popolazione dei Toraja, abitanti delle suggestive montagne nella provincia del Sulawesi Meridionale, in Indonesia: per loro, è un compito che dura tutta la vita, perché la morte non è affatto un addio definitivo. I Toraja imparano da bambini ad accettarla come parte della vita, e quando una persona cara muore, i Toraja la trattano semplicemente come se fosse malata (Toma Kula). Cibo, acqua e persino sigarette sono offerte alla Toma Kula ogni giorno, perché si ritiene che lo spirito resti vicino al corpo e voglia ricevere attenzioni.

È il tradizionale teatro delle ombre giavanese e nel 2003 è diventato Patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Il Wayang Kulit viene rappresentato tramite figure intagliate nella pelle di bufalo di poco spessore finemente lavorate: gli arti superiori sono mobili, mentre la testa è fissata al busto. Prima che inventassero il cinema, con le marionette si raccontavano storie e tramandavano miti.

Un che Vi emozionerà costantemente.

 

SONO PREVISTI VOLI AVVICINAMENTO A ROMA A TARIFFE CONFIDENZIALI

 

1° giorno: partenza dall’Italia

Ritrovo dei partecipanti in aereporto e operazioni di imbarco volo per Indonesia con scalo ,pasti e pernottamento a bordo.

2° giorno: arrivo a Jakarta

Arrivo a Jakarta e dopo aver ritirato i bagagli,incontro con la guida e trasferimento in hotel.

Cena e pernottamento.

3° giorno  Jakarta – Yogyakarta –

Prima colazione in hotel. Partenza per  la visita della Piazza Fataihlah considerata la zona più antica e più piacevole da percorrere passeggiando, molti Jakartani conoscono la Città Vecchia di Giacarta semplicemente come “Kota” (Città), e i suoi edifici fatiscenti fanno parte dell’atmosfera. e il National Monument.

Suggerimenti & Articoli su Jakarta

Il monumento è situato al centro di Piazza Merdeka ed è composto da una base a forma di coppa quadrangolare da cui si innalza un grande obelisco a base sempre quadrangolare. La sua forma ricorda quella di un mortaio con pestello e riprende anche i simboli tradizionali di Linga e Yoni, che rappresentano rispettivamente la mascolinità e la femminilità, a voler simboleggiare la fertilità e la prosperità.

Escursione di mezza giornata Città vecchia di Batavia con pranzo e souvenir fornito da Jakarta Private Tour (2025) - Jakarta - Tripadvisor

Trasferimento in aeroporto  e partenza a Yogyakarta sull’isola di Java.

4° giorno – Yogyakarta – Borobudur

L’isola di Java,  è la patria di uno dei più antichi antenati dell’uomo e possiede una storia e una cultura straordinariamente uniche.

The Kraton: Javanese Cosmos Reflection - Indonesia Travel

Le popolazioni e i regni che nei secoli si sono succeduti hanno lasciato un notevole retaggio culturale che ha prodotto forme d’arte e architetture uniche nel proprio genere. Yogyakarta, fu da sempre un importante centro artistico, culturale e religioso e i monumentali templi buddisti e induisti del VIII, IX e X sec. che la circondano ne sono la più evidente testimonianza.

Tour privato di Yogyakarta: palazzo del sultano di Kraton, castello d'acqua e Kota Gede fornito da Asian Trails Indonesia (2025) - Tripadvisor

Oggi “Yogya” è una città universitaria e artistica, molto vitale e vibrante.Visita del Palazzo del Sultano e citta’ vecchia.

5 Facts of Keraton Yogyakarta, The King Palace | Authentic Indonesia Blog

I palazzi islamici del XVIII sec. ,testimoniano un ricco passato.

A circa un’ora da Yogya si trova il grandioso tempio di Borobodur. E’ uno dei monumenti più grandi e imponenti mai costruiti dall’uomo, integrato nella splendida cornice dei monti Menoreh. Al suo interno vi sono le più belle statue buddiste del mondo, che ritraggono Buddha in oltre 1500 espressioni.

Tour privato del tempio di Borobudur e del tempio di Prambanan da Yogyakarta - Klook Stati Uniti

E’ un immenso stupa e anche il più grande monumento buddista del mondo, costruito alla fine del sec. VIII e vale a dire tre secoli prima di Angkor Wat in Cambogia.

TEMPIO DI BOROBUDUR: Tutto quello che c'è da sapere (2025)

Dopo solo un secolo dal suo completamento fu inspiegabilmente abbandonato e pochi decenni dopo un’eruzione del vulcano Merapi lo ricoprì di cenere isolandolo e nascondendolo al mondo per quasi mille anni. Fu riscoperto dall’inglese Sir Raffles nel 1814 e, dopo un secolo di traversie, danneggiamenti e furti, cominciarono nel 1907 i lavori di salvataggio, portati a termine solo negli anni ‘70 grazie all’intervento della comunità internazionale e dell’UNESCO.

Stupa di Borobudur, Java

Lo compongono 505 statue, 72 stupa e sei chilometri di pietre scolpite in rilievo che rievocano la vita e gli insegnamenti del Buddha…si può affermare che il Borobodur è una preghiera in pietra. Il tempio di Borobodur, apparteneva originariamente a una catena di quattro templi, collegati tra loro con un percorso sacro e oggi è nella lista UNESCO tra i Patrimoni dell’Umanità.

In serata, cena in ristorante locale e dopodiche’ si procederá per il Sonobudoyo Museum per assistere allo show del Wayang Kulit, uno spettacolo di danze tradizionali che riprendono il tema epico del Ramayana, Purawisata.

Ramayana Ballet Ticket in Purawisata, Yogyakarta, Indonesia - Klook India

Anticamente a queste danze, che simboleggiano l’eterna lotta tra il bene e il male, venivano iniziati giovani principi e principesse poiché imparassero il pieno controllo del corpo e dello spirito. Le movenze fluide ed estatiche creano un universo vibrante di dei e demoni, di creature mitiche e donne bellissime, accompagnate dal lento ritmo del gamelan, una musica tipica giavanese.

È il tradizionale teatro delle ombre giavanese e nel 2003 è diventato Patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Il Wayang Kulit viene rappresentato tramite figure intagliate nella pelle di bufalo di poco spessore finemente lavorate: gli arti superiori sono mobili, mentre la testa è fissata al busto.

Spettacolo di balletto Ramayana - Purawisata Jogjakarta fornito da Traviora.com (2025) - Yogyakarta - Tripadvisor

Prima che inventassero il cinema, con le marionette si raccontavano storie e tramandavano miti.

Rientro in hotel e pernottamento.

5° giorno: Yogyakarta – Solo – Yogyakarta

Dopo colazione si percorrono i sessanta chilometri che separano “Yogya” da Solo, precedentemente nota come Surakarta, una delle antiche capitali dell’impero.

Nel XVII sec. Il regno e la corte della dinastia Mataram furono trasferite dalla vicina Yogya prima a Kartasura e dopo a Surakarta, sulle sponde del fiume Solo che oggi da il nome all’omonima città. Anche Solo fu un influente centro culturale, ancora oggi si perpetuano l’insegnamento della musica e della danza e altre arti tradizionali quali la tessitura di rinomati batik. La bellezza dei suoi palazzi, la vivacità dei mercati e il suo glorioso passato la fanno competere ad armi pari con Yogyakarta, contendendosi con quest’ultima il primato di perno della cultura javanese.

Keraton Kasunanan | Keraton Kasunanan palace remains family … | Flickr

Visita del Kasunanan Palace, cioè il Palazzo del Sultano, ch’è il più grande e importante edificio reale della città. Nel lontano 1745 il sultano Pakubuwono II, quando decise di trasferire la capitale da Kartasura a Surakarta, fece trasportare in processione tutti gli arredi reali nel nuovo palazzo (ivi inclusi degli alberi interrati nel precedente giardino) in un solo giorno.

Surakarta Hadiningrat Palace: Ticket Prices, History, Opening Hours

La visita prosegue con il piccolo ma interessante museo Radya Pustaka, fondato nel 1890, che offre un’ampia panoramica sul ricco patrimonio culturale e storico della città con la sua vasta gamma di reperti: preziosi libri antichi, una meravigliosa raccolta di strumenti musicali e marionette, una invidiabile collezione di kris tempestati di pietre preziose. Interessante anche il mercato locale in cui si può trovar di tutto in fatto di artigianato.

Pranzo in un ristorante locale e proseguimento per la visita di Candi Ceto, a circa due ore da Solo. Il tempio di Ceto, da poco restaurato, si trova immerso nella natura lungo le pendici di una montagna, articolato in terrazze e con un’architettura sobria in blocchi di pietra.

Cetho Temple (Karanganyar) - Tripadvisor

All’ingresso si trovano i guardiani del tempio e sulla terrazza in cima c’è un’enorme piattaforma con una testa di tartaruga e un grande lingam. Il tempio è ancora meta di pellegrinaggio per gli hindu dell’isola. A poca distanza si trova il tempio “erotico” di Candi Sukuh, un curioso tempio piramidale risalente al XV sec. che, con le sue tre terrazze, da cui si gode una superba vista sulla valle sottostante, ricorda le costruzioni Maya del Centro America e di cui si conosce poco per la mancanza di documentazione. Infatti i bassorilievi che decorano le pareti presentano uno stile che non si trova in nessun altro tempio indonesiano e nessuno sa esattamente per quale culto esso sia stato eretto.

Ceto Temple

 

In serata rientro in hotel a Yogyakarta, cena libera e pernottamento.

6° giorno: Yogyakarta – Prambanan – Yogyakarta – Makassar

Colazione e partenza dall’hotel.

In mattinata escursione appena fuori dalla città reale di Yogyakarta per visitare il favoloso complesso templare indù di Prambanan poi a The Kraton, il palazzo reale ancora oggi residenza del sultano, è sicuramente il più visitato tra i palazzi cittadini e rappresenta il cuore della città. Con le sue migliaia di stanze, moschee, stalle e vari padiglioni, è una vera e propria città-fortezza nel cuore della città stessa, circondata da un intreccio di vicoli tranquilli e ordinati su cui si affacciano case dipinte di bianco.

Prambanan - World History Encyclopedia

Il Kraton, il palazzo reale ancor oggi residenza del sultano, è certamente il più visitato tra i palazzi cittadini e rappresenta il fulcro della città. Con le sue mille stanze, moschee, stalle e padiglioni vari, è una vera e propria città-fortezza nel cuore della città stessa, circondato da un intreccio di vicoli silenziosi e ordinati su cui affacciano case tinteggiate di bianco.

Tour dell'Indonesia da Giava a Sulawasi - Ujung Pandang - Fino a -70% | Voyage Privé

Poco lontano dal Kraton sorge il Tamari Sari, un complesso dotato di passaggi sotterranei e stanze segrete, piscine e deliziosi giardini, che una volta era il luogo intimo di piacere del sultano e della sua corte.

Tour della città di Yogyakarta Prambanan , Borobudur , Palazzo Keraton | GetYourGuide

Pranzo in un ristorante,  trasferimento in aeroporto, in tempo per l’imbarco sul volo che, in circa due ore, ci porterà a Ujung Pandang, oggi ribattezzata Makassar, la capitale dell’isola di Sulawesi. Accoglienza in aeroporto e trasferimento in hotel Melia Makassar (camere de luxe) tra i migliori della città.

Cena  e pernottamento.

7° giorno: Makassar – Toraja

Al mattino, dopo colazione, incontro con la guida locale breve city tour di Makassar.

La moschea dalle 99 cupole, Makassar, Sulawesi meridionale. Una delle moschee uniche da visitare in Indonesia .

Poster, Quadro Masjid 99 Kubah (99 Domes Mosque), a beautiful Mosque with unique architecture, located in famous destination, Losari Beach, Makassar, ...

Makassar è la capitale della provincia indonesiana del Sulawesi Meridionale. Gode dello statuto di municipalità. Il suo importante porto è sede di numerosi scambi commerciali, specialmente con l’Australia.

Visita Makassar: scopri il meglio di Makassar, Sulawesi Meridionale, nel 2025 | Viaggia con Expedia

A seguire partenza  alla scoperta delle meraviglie dell’isola, verso gli altopiani centrali abitati dall’etnia dei Toraja. Una lunga ma pittoresca tappa di trasferimento  è l’impegno richiesto ai viaggiatori per raggiungere queste terre tanto remote quanto affascinanti.

Inizio del viaggio verso l’altopiano del Toraja. Lungo il tragitto si visita Rammang – Rammang navigando con una piccola imbarcazione locale sul fiume Pute da cui si può ammirare l’incredibile vista della pietra carsica spaccata dal fiume. Tempo a disposizione per una passeggiata tra le risaie fino a raggiungere un piccolo villaggio locale incastonato tra le gigantesche formazioni carsiche e che custodisce storie, cultura e tradizioni tipiche dell’epoca preistorica. Pranzo a Pare-Pare in un ristorante locale. per poi procedere verso Rantepao. Lungo il tragitto breve sosta al monte Bambapuang per una pausa caffè/tè prima di raggiungere il Toraja

Alcune soste lungo il percorso. Pranzo in ristorante. Si arriva a Tana Toraja. Trasferimento a Rantepao.

Sotto vostro hotel in stile tradizionale.

Toraja Heritage Hotel, Rantepao (prezzi aggiornati per il 2025)

Sistemazione all’hotel Heritage Toraja, cena e pernottamento.

Tipiche case dei Toraja.

Tour culturale di Toraja di 4 giorni da Makassar: case di Tongkonan ai funerali di Toraja fornito da Wandernesia (2025) - Tripadvisor

8° e  9° giorno: Toraja

Pensione completa.

Prima giornata per esplorare l’altopiano Toraja ammirare i suoi incredibili paesaggi e cercare di capirne l’antica e bizzarra cultura. La cultura Toraja è il frutto della commistione tra una terra magica dove ancora si racconta vivano spiriti e demoni e un’antica popolazione ancora legata a rituali ancestrali che pur avendo radici cristiane, pratica ancora l’animismo secondo un’usanza antica chiamata Aluk Todolo. Per capirla profondamente bisogna partire dal presupposto che il momento principale della vita di un abitante del Toraja è…la morte.  Si visiterà Lemo, un cimitero scavato nella roccia e decorato con i famigerati Tau-Tau, sculture in legno che rappresentano i defunti, il villaggio di Ke’te Kesu, uno dei villaggi più antichi, dove è ancora possibile vedere le tipiche case chiamate “Tongkonan» caratterizzate dal tetto a forma di barca. Poi ancora tombe sospese all’interno di grotte, scavate nei tronchi degli alberi per accogliere i neonati e tanto altro.

Tour di Toraja - i funerali, le caverne e le pareti rocciose.
Tana Toraja nel dialetto locale significa “la terra dei Toraja” e proprio questa terra è uno dei posti più straordinari dell’intero arcipelago indonesiano. Le popolazioni costiere chiamano genericamente “Toraja” le genti che vivono all’interno, ossia gli “abitanti delle montagne”. I Toraja vivono in piccoli villaggi arroccati sulle colline, in case tradizionali, chiamate tongkonan, poste in semicerchio di fronte a uno spiazzo aperto dove è collocata la pietra sacrificale per le offerte rituali.
Le tongkonan hanno una forma caratteristica alquanto bizzarra, ricordano infatti prue e poppe di navi. La cosa sarebbe decisamente strana in mezzo a queste impervie montagne se non fosse che la tradizione orale dei Toraja parla di una grande migrazione che secoli fa avrebbe portato gli stessi sino alle coste di Sulawesi sulle loro grandi canoe. Da ciò la spiegazione: i tetti rappresenterebbero quindi le imbarcazioni che portarono qui i loro antenati e dimostrerebbero un loro atavico passato di marinai. Questi strani tetti sono sempre orientati in direzione nordest–sudovest, la direzione dei due regni ancestrali nella cosmologia Toraja e rappresentano il paradiso. La casa, con pannelli finemente decorati, rappresenta il centro dell’universo.

L'amore oltre la morte: i riti funebri dei Toraja

La grande spiritualità dei Toraja si manifesta in modo evidente durante i funerali in cui arrivavano a sacrificare anche centinaia di bufali a seconda dello status sociale del morto.

Le esequie dei Toraja | Bizzarro Bazar

Il corpo senza vita è conservato e curato nella tongkonan, abitazione tradizionale dei Toraja. I cadaveri restano lì per diversi mesi, in alcuni casi per decenni, finché la famiglia non può permettersi un funerale degno e programmare la cerimonia. Nel frattempo, si usano piante essiccate per neutralizzare l’odore della formalina.

L’ultimo respiro di un bufalo d’acqua sacrificato durante la processione funebre (Rambu Solo) segna la morte ufficiale di una “persona malata.” Solo allora l’anima del defunto viene trasportata a Puya, la versione dei Toraja del paradiso. Più bufali sono sacrificati, più sarà in salute la famiglia e più l’anima del morto viaggerà rapidamente verso Puya. Là, si ricongiungerà con Dio e vivrà una vita ultraterrena serena, mentre senza il sacrificio dei bufali, l’anima non riuscirebbe a trovare la sua strada. Stando all’Aluk To Dolo—l’insieme delle credenze ancestrali dei Toraja—il numero di bufali sacrificali suggerito è 24 per la maggior parte delle caste, benché il numero esatto sia poi sancito dal capo locale e discusso insieme alla famiglia. Alcuni ospiti portano altri bufali come dono. È legge non scritta della cultura Toraja che le famiglie ripaghino un bufalo ricevuto al funerale successivo.

La processione funebre di una famiglia di bassa casta può costare intorno ai 50.000 dollari, ma per le caste più alte il conto può andare dai 250.000 ai 500.000. I familiari stretti della persona defunta dovrebbero contribuire con almeno un bufalo sacrificale, che può costare 10.000 dollari come 40.000 al mercato del bestiame. Il prezzo dipende dalla qualità della pelle, dalla lunghezza delle corna e dal colore degli occhi dell’animale. Un funerale si misura per numero di bufali: ecco perché richiede spesso molto tempo per essere organizzato.

La cerimonia dura 3-5 giorni, e si conclude con la sepoltura della persona morta in un mausoleo o in una tomba di pietra. Ma non finisce lì. Il clan si ritrova ogni anno o ogni tre per un rituale noto come Ma’nene, che tradotto significa “cura degli antenati.” Durante questo periodo, i morti sono trasportati fuori dalle loro tombe, lavati e ornati di nuovi indumenti, infine riportati nelle tombe. Anche i parenti più lontani vengono in visita per l’occasione e condividere racconti durante un banchetto, onorando le persone care.

Disseminate sul territorio ci sono varie grotte con all’interno delle tombe con effigi in legno dei defunti (Tau-Tau), con indosso i loro vestiti e con le loro stesse fattezze, posti in balconate scavate nella roccia a guardia dell’ingresso delle grotte stesse affinché nessuno vi entri con l’intento di rincorrere i morti che, con al seguito gli animali sacrificati durante i funerali, si avviano verso l’aldilà.

La suggestiva terra dei Toraja

Due intense giornate a contatto con la cultura animista dei Toraja. Visiteremo le tombe megalitiche di Lemo e Suaya; i Sanggala, gli alberi nel cui tronco vengono riposti i corpi dei bambini morti prima di avere un nome affinché gli spiriti non se li portino via; gli incredibili Tau-Tau di Londa, il villaggio tradizionale di Kete Kesu.

Ke'te Kesu': Ancient Village in Toraja Highlands - Indonesia Travel

Si passerà attraverso le scenografiche risaie a terrazza di Batu Tumonga, ricavate lungo i dolci pendii che i Toraja lavorano da generazioni.

Tau-Tau: funerary sculptures of the Toraja people – Mangosteens & Martlets

Facili passeggiate attraverso alcuni villaggi della zona ci permetteranno di osservare più da vicino la vita e le abitudini di questo popolo, i loro ritmi, i loro costumi e la loro cultura, che esprimono nell’arte, nella musica e nelle danze. Non mancherà la visita di insediamenti, fra i più antichi, con le case tradizionali e i vecchi granai dall’architettura altrettanto unica, decorati con sculture in legno e spesso colorate e la visita di centri rinomati per l’arte della tessitura come Pallawa e Sa’dan. 

Durante il vostro soggiorno, se siete “fortunati”, avrete la possibilità di assistere anche ad un rituale funebre. Questi funerali pittoreschi sono frequenti ma non quotidiani, quindi mai garantiti. Non tutte le famiglie accettano visitatori per cui affidatevi all’esperienza della vostra guida che potrebbe riuscire a farvi invitare ad un funerale in qualche villaggio in zona. A questo punto vestitevi adeguatamente seguendo i suggerimenti della vostra guida, portate dei doni alla famiglia (zucchero, sigarette, 100.000 rupie) e godetevi questa esperienza unica ed indimenticabile. I rituali funebri possono includere sacrifici animali piuttosto cruenti per cui se credete che questa esperienza possa crearvi disagio avvisate la vostra guida.

 

RANTEPAO LIVESTOCK MARKET: Tutto quello che c'è da sapere

Visiteremo inoltre il mercato degli animali, dove migliaia di bufali aspettano di essere sacrificati.

Vista de cerca de la cabeza de búfalo de Toraja con piel clara | Foto Premium

Potrete fra gli altri ammirare il bufalo albino, che può valere anche 50.000 euro. Pranzi in ristorantini locali, cene e pernottamenti in hotel.

10° giorno: Toraja – Sengkang

Colazione in hotel e check-out. Si parte in direzione del Lago Tempe, dove vive la comunità di pescatori Bugis. Questa è l’unica tribù del Sulawesi che vive su case completamente galleggianti. Tempo a disposizione per entrare in contatto con gli abitanti del luogo e per osservare il loro stile di vita da sempre strettamente legato all’acqua e al lago. L’area è abitata da numerose specie di uccelli e altri animali acquatici con cui la popolazione convive serenamente da sempre. Nel corso della visita c’è la possibilità di trascorrere un pò di tempo con i pescatori godendo della loro ospitalità e gentilezza condividendo un tè con loro. Un’esperienza molto arricchente: incontrare un gruppo etnico ancora profondamente alla propria ritualità e ad uno stile di vita ancora non intaccato dall’arrivo della modernità.

TEMPE LAKE: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2025)

Sengkang, che fu capitale di un antico regno, conserva ancora gran parte della sue tradizioni come, per esempio, la tessitura della seta.

E’ prevista escursione in barca sul lago.

Tempe Lake - All You Need to Know BEFORE You Go (2025)

Il lago Tempe è un’oasi-santuario per molti uccelli e altre specie di animali lacustri; visitando il lago a bordo di una canoa a motore scopriremo la straordinaria vita delle comunità che vivono su capanne galleggianti, dedicandosi alla pesca e all’idrocoltura.

Uno spettacolare tramonto concluderà la giornata. In serata raggiungeremo l’hotel.

Pranzo in ristorante lungo la strada, cena e pernottamento  in hotel.

All Sengkang info - Private Indonesia roundtrips Merapi Tour & Travel

11° giorno: Sengkang  – Makassar – Bali


Vacanze a Bali, idee per uno straordinario viaggio in Indonesia
Prima colazione e  seconda dell’orario del volo domestico, trasferimento  per l’aeroporto di Makassar, in tempo per la partenza con il volo di linea per l’isola di Bali.

Sengkang è famosa per essere uno dei luoghi più ricchi di seta in Indonesia dove vengono prodotti bellissimi sarong e altri indumenti in seta. Dopo colazione si visita un centro di lavorazione della seta completamente artigianale dove, le donne che ci lavorano, seguono tecniche di lavorazioni antichissime e tramandate da madre a figlia. NB. QUESTA VISITA E’ SOGGETTA ALL’ORARIO DEL VOLO.

Arrivo a Bali,incontro con la guida e trasferimento in hotel per la cena e pernottamento.

Camere Villa Garden Lusso.Vostro hotel foto sotto.

Kamandalu Ubud is a five star resort in Ubud, Bali

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12° giorno – Ubud

Dopo aver consumato la meravigliosa colazione nel vostro lussuoso hotel,inizio delle visite.

 

INDONESIA - Alla scoperta di Bali, tra mare, templi e foreste magiche | Agenzia Viaggi Nuove Ali - Milano
L’isola di Bali è un paradiso naturale che tocca il suo apice tra Giugno e Settembre, quando il clima è secco e ventilato e le piogge appena terminate ne rendono il manto verde lussureggiante. L’isola è caratterizzata da una catena montuosa vulcanica che la traversa da est a ovest, col picco più elevato che supera i 3.500 metri. Le pendici dei vulcani che degradano sino al mare sono estremamente fertili e coperte da terrazzamenti per la coltivazione del riso curati con maestria e arte. Per far si che la terra sia generosa, i balinesi da secoli la coltivano con una gestione collettiva del territorio. Ciò ha favorito lo sviluppo di un istinto sociale e di gruppo fuori dal comune. Il balinese ha una visione molto spirituale dell’ambiente che lo circonda: gli spiriti benigni risiedono sulle montagne, mentre le forze del male si nascondono negli abissi. Il posto ideale per l’uomo è quindi a metà strada, ciò fa sì che case, villaggi e soprattutto templi siano allineati lungo l’asse monti-mare.

Risaie di Bali - Le famose risaie terrazzate di Bali

L’isola di Bali è l’unica in cui l’Islam non riuscì a esercitare alcuna influenza e dove sino a oggi si è conservato un carattere induista particolare.

Dopo colazione ci muoveremo verso l’interno, per un’intera giornata di escursioni. Partenza in direzione del villaggio di Sebatu, dove sorge un piccolo e delizioso tempio costruito lungo una sorgente sacra da cui i balinesi attingono l’acqua santa che utilizzano per celebrare riti e cerimonie o vengono in pellegrinaggio per purificarsi spiritualmente con i bagni sacri.

Pura Gunung Kawi Sebatu in Ubud - A Complete Guide to The Sebatu Holy Spring Temple - Omnivagant

 

Esistono diversi templi con sorgenti sacre in Bali ma quello di Sebatu è considerato uno dei più belli grazie al contesto naturale in cui è inserito. Proseguiamo per il complesso templare di Gunung Kawi presso Tampaksiring, splendidamente circondato da rocce e foreste, del quale una leggenda narra che sia stato scavato nella pietra da un gigante in una sola notte e con l’uso delle sole unghie, e – non lontano – il complesso delle piscine reali. La sua costruzione risale al sec. XI , nel complesso sono custodite le tombe di antichi re e regine e non a caso anche in questo luogo ritroviamo un fiume sacro.

GUNUNG KAWI** - La Mia Asia

 

Raggiungiamo la località di Penelokan sul bordo del cratere del vulcano Batur. Da un punto panoramico si può godere di una vista mozzafiato sul vulcano e sul lago Batur, che con la sua forma a mezzaluna è adagiato proprio alla base del monte.

Monte Batur Natura e avventura: il MEGLIO del 2025 - Cancellazione GRATUITA | GetYourGuide

Pranzo in un ristorante locale e nel pomeriggio, di rientro a Ubud, si raggiunge il villaggio di Tegallalang, nei cui pressi si possono ammirare i meravigliosi terrazzamenti che i contadini locali, in cooperative, curano con grande attenzione e, sicuramente possono essere considerate delle opere d’arte del mondo rurale.

Tegallalang Rice Terraces Ubud: Your Ultimate Travel Guide

Una piccola valle, interamente coltivata a riso e con palme da cocco che sbucano qua e la, che ipnotizza per la spettacolarità dell’insieme in cui si fondono armoniosamente linee geometriche e forme sinuose. Rientro a Ubud e per godere dello splendido clima culturale che si respira in questa cittadina, la cena è prevista in un locale dove poter assistere alle raffinate danze tradizionali balinesi.

Dopo cena rientro in hotel per il pernottamento.

13° giorno – Ubud

Dopo colazione visita al caratteristico e animato mercato di Giangyar.

Visit Traditional Art Market in Gianyar and Denpasar | SafariBaliTicket

 

Non lontano da Ubud l’antico tempio di Goa Gaja, detto anche ‘la grotta dell’elefante’, risalente al IX sec. e interamente scolpito nella roccia.

Grotta dell'elefante: Info, orari, prezzi, opinioni » Ubud

Si prosegue poi per le visite ad alcuni dei più antichi e interessanti templi dei dintorni. Prima destinazione Bangli, uno dei nove antichi reami dell’isola, l’unico senza sbocchi sul mare, per visitare il tempio molto venerato di Pura Kehen, risalente al sec. XI, costruito a terrazze e con un ingresso finemente decorato.

Visitbali - The Exciting 5 Day-Trip in Bangli Regency

Pranzo in  ristorante.

Le visite continuano con il celebre Besakih, il tempio madre, importantissimo luogo sacro attorno al quale ruota tutto l’induismo balinese e dove ancora più volte all’anno, oggi come in passato, le donne si recano con le loro offerte di fiori e di frutta per ingraziarsi gli dei e invocare la stabilità dell’Universo. Nel 1500 venne realizzato un complesso costituito da nove templi, con al centro l’enorme Pura Besakih, il tempio madre, a metà delle pendici del vulcano.

Pura Besakih: Bali's Revered Mother Temple - Indonesia Travel

Questo timore ancestrale per le profondità marine fece sì che i balinesi non si avventurassero mai per i mari, rimanendo per secoli isolati. Fu proprio durante questa fase di isolamento, tra il XVII e il XX sec., che essi svilupparono e affinarono le loro vocazioni artistiche di danza, pittura, scultura, poesia e teatro, sempre per compiacere se stessi e i loro dei. L’avvento del turismo, che ha avuto inizio negli anni ’70, non ha stravolto le tradizioni, ben radicate sull’isola, ma è stato anzi motivo di arricchimento e integrazione culturale per i balinesi, che hanno tuttavia rifiutato tutto ciò che era incompatibile con le loro tradizioni e il loro conservatorismo. A Bali tutto è motivo di incontro e socializzazione.

Il Pura Besakih, cuore mistico di Bali | Bvlgari Resort Bali

Ogni evento, anche il meno importante deve essere discusso dalla collettività e propiziato coi giusti riti. Ciò fa si che a Bali ci sia un numero infinito di feste, processioni e pellegrinaggi ai templi, ennesima occasione per dar sfogo al talento artistico.

Rientro a Ubud nel tardo pomeriggio e serata libera a disposizione.

Cena libera e pernottamento in hotel.

ps. consigliamo di utilizzare il servizio navetta dell’hotel o un taxi per visitare il centro di Ubud molto bello e ricco di artigiani,artisti e molti ristorantini.

14° giorno Ubud – Tanah Lot – Batukaru – Jatiluwih – Bedugul-Nusa Dua

Al mattino, dopo la prima colazione, partenza verso la costa sud per raggiungere il tempio di Tanah Lot, arroccato su una roccia di fronte l’Oceano Indiano sfidando le onde. Questo tempio, con la sua bella e particolare architettura, commemora l’introduzione dell’hinduismo a Bali e quando la marea si alza e allaga la spiaggia e la base rocciosa su cui poggia, assume un’aura misteriosa e al contempo affascinante.

Tour privato di un giorno a Bali con il tempio di Batuan e Tanah Lot , Seminyak - 2022 - Viator

Si prosegue in direzione del monte Batukaru,  ai cui piedi si trova Pura Batukaru, uno dei più grandi e antichi templi indù di Bali. Eretto a difesa dagli spiriti maligni e immerso in una lussureggiante foresta pluviale tropicale, nel tempio  regna un’atmosfera solenne. I balinesi dicono che nel silenzio assoluto si può sentire il sussurro degli dei.

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All’ombra del monte Batukaru si trova Jatiluwih, una zona verdeggiante e straordinariamente bella che, per via anche delle sue splendide risaie a terrazza, da qualche anno l’intera area è sotto l’egida dell’UNESCO. Una piacevole passeggiata tra i campi ci farà sentire in perfetta armonia con la natura.

Biglietti e Tours - Mt. Batukaru (Gunung Batukaru), Bali - Viator

Si prosegue per la visita del Taman Ayun, il tempio della famiglia reale del reame di Mengwi. Eretto nel XVII sec. è un magnifico esempio dei principi di architettura tradizionale balinese. Pochi altri templi vennero costruiti seguendo questo stile ideale: tre terrazze si fondono armoniosamente l’una nell’altra, ognuna dei quali rappresenta mondi diversi, dedicati alle forze negative e positive nell’universo e il rapporto tra i due.

Pura Taman Ayun - Bali, Indonesia | Tripomatic

Arrivo in serata a Nusa Dua. Cena e pernottamento in hotel.

15° giorno Nusa Dua – Partenza 

Prima colazione in hotel. Giornata a disposizione  per rilassarsi nel magnifico mare balinese.

In serata ,trasferimento in aeroporto partenza per il volo di rientro . Pasti e pernottamento a bordo.

16° giorno Italia

Arrivo in Italia e fine dei servizi.

 

La quota comprende:

  • Voli di linea con scalo ,in classe economica,franchigia bagaglio 23 kg
  • 3 voli interni in classe economica
  • Tour e trasferimenti come da itinerario con veicolo privato con aria condizionata
  • Guida in lingua italiana per la durata del tour.
  • Quote per gli ingressi previsti in programma
  • Pernottamenti negli hotel 4**** e  5***** e  5*****L in trattamento di camera  e colazione
  • Pasti come da programma
  • Spettacoli come in itinerario.
  • Acqua minerale durante i trasferimenti e tours
  • Tasse locali
  • Assicurazione medica (massimale 50.000,00)e bagaglio (massimale 1.500,00)
  • Assicurazione ANNULLAMENTO AL VIAGGIO  copre intero importo del tour
  • Kit da Viaggio

 

Non comprende :

  • Tasse aereoportuali soggette a riconferma sino emissione biglietti aerei pari a euro 540,00
  • Mance
  • Spese personali
  • Tutto quanto non previsto  nella “quota comprende”

 

Passaporto: necessario, con validità residua di almeno 6 mesi alla data di uscita prevista dall’Indonesia con due pagine libere. Si ricorda che i turisti sono tenuti a portare sempre con sé il proprio passaporto.

Visto d’ingresso: I cittadini italiani, in possesso di passaporto valido almeno per sei mesi, che intendano recarsi in Indonesia per un periodo non superiore a 30 giorni e per motivi di turismo, visite socio-culturali, istruzione o training, affari, partecipazione a seminari e conferenze e transito  sono esenti dalla richiesta di visto se entrano nel Paese dagli Aeroporti, Porti e frontiere terrestri elencati nel seguente link:
https://www.kemlu.go.id/rome/lc/layanan-visa/Pages/Visa-Kunjungan-Saat-Kedatangan.aspx

Ci occuperemo noi della eventuale richiesta di visto.

Disposizioni Sanitarie.

Non ci sono vaccinazioni obbligatorie. Il rischio malaria è praticamente inesistente.

Clima

Data la posizione a cavallo dell’equatore, l’Indonesia presenta un clima caldo con un certo grado di umidità e con temperature medie di circa 28°C tutto l’anno.

 

 

 

 




Giordania: Viaggio nella terra degli Hashemiti agosto

Un tour in Giordania con accompagnatore dall’Italia. Un viaggio davvero unico, basti pensare ad altri tour che fanno solo una notte a Petra. Qui vi trascorreremo ben 2 notti per visitare sul serio e non per finita questa incredibile città, con visite davvero inedite.Inoltre  avrete la fortuna di dormire in un campo tendato di LUSSO nel deserto del Wadi Rum,in sistemazione………..non diciamo nulla…che Vi lascerà senza parole…E ancora,una sosta ad Aqaba , da dove Lawrence parti per la sua conquista,per un bagno nelle sue acque calde e turchesi,mentre in Italia farà già freddo…e che dire del soggiorno sul Mar Morto in hotel 5***** Lusso?Un hotel che ricorda un villaggio nabateo…pensate che il Re Abdullah,lo fa requisire quando ha ospiti stranieri,o riunioni della Lega Araba…

                                       Tour in Giordania:

viaggio culturale e spirituale alla scoperta degli Hashemiti

L’ambiente è composto da una combinazione di aspetti naturali, altopiani montagnosi, verdi distese coltivate, i magici panorami desertici dei Wadi Rum. Dal punto di vista storico-archeologico esistono numerose tracce segnate da un passato millenario: moschee, chiese bizantine e cristiane, i castelli omayyadi del deserto,  fortezze crociate, preziosi mosaici romani e bizantini a Madaba e Monte Nebo e infine… Petra, splendida città carovaniera che ebbe il suo massimo splendore durante il regno dei Nabatei. Un viaggio creato per farvi scoprire i tutti i segreti della Giordania. Uno sguardo attento per conoscere i vari aspetti del paese: arte, archeologia, storia che rivivono dalle numerose testimonianze lasciate nel corso dei secoli da numerose civiltà; gastronomia e ricette spiegate dagli chef locali; benessere e relax dal Mar Morto e gli spazi silenziosi del deserto del Wadi Rum. Un tour che stupirà per la ricchezza di contenuti e per la svariata proposta delle tradizioni del paese… consigliato a chi apprezza usi, costumi e tradizioni delle altre culture.

….attraverso la Strada del Deserto si raggiunge il Wadi Rum ed il suo scenario spettacolare, così lo descrive Lawrence: ” …le colline si avvicinarono tanto che rimasero soltanto due miglia fra l’una e l’altra: e quindi, elevandosi gradualmente fino a che le loro pareti parallele sembravano ergersi almeno un migliaio di piedi sopra di noi, continuarono per miglia formando una sorta di viale…la nostra piccola carovana si fece silenziosissima al cospetto di quelle stupende colline” ; i rossicci jebel di questo deserto si innalzano ripidi sulla valle sottostante e sono ricoperti da uno strato liscio e chiaro di arenaria, con i fuoristrada ed il materiale da campo ci si inoltra nel deserto…

Chi si aspetta un deserto di alte dune che si sovrappongono all’infinito resterà forse deluso, ma chi ama il deserto troverà cento ragioni e suggestioni per scoprire la magia di luoghi ove la sabbia si fonde con la roccia, la sensazione dello spazio senza confini trova i suoi limiti contro ripide pareti dalle venature più varie, il manto giallo è frequentemente rotto da cespugli; la sera, al campo, i vecchi beduini e le guide raccontano, per chi ama sentirle, le storie e le leggende del loro popolo antico mentre, intorno, il silenzio è sovrano; campi nel deserto.

ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO :

…. il set era stato mantenuto e tramutato in hotel,il   film ( “Full of Stars”), dotate di ogni comfort, dal bagno privato con doccia anch’essa sotto…………………, un bel terrazzino per sedersi all’aperto, fino al letto a baldacchino, ai cappotti di lana di cammello per uscire fuori in caso di bassa temperatura, all’aria condizionata.

SONO PREVISTI VOLI DI AVVICINAMENTO  DA TUTTA ITALIA

A TARIFFE CONFIDENZIALI

 

Giorno: Roma – Amman

Partenza con volo di linea per Amman. Arrivo, disbrigo formalità del visto  e trasferimento in albergo. Cena e pernottamento.

Amman - La Cittadella

 

2° Giorno: Amman – Jerash – Ajlun – Amman

Breve visita di Amman moderna.  Successivamente visita della fortezza araba di Ajloun ,  costruito nel 1184 dal nipote del famoso Saladino.

Ajloun Castle, Jordan, January 2018 149 | Ajloun Castle (Ara… | Flickr

 

Si prosegue per il pranzo a  Jerash, l’antica Gerasa, le cui rovine sono considerate tra le meglio conservate delle città romane del Medio Oriente. Fondata nel IV secolo a.C., fu importante centro di commercio con i Nabatei di Petra.

 

Jerash - World History Encyclopedia

 

Tra i monumenti da segnalare, la Via delle Colonne, il Foro, il Tempio di Artemide e il Teatro.
Jerash è soprannominata la “Pompei d’Oriente” e situata lungo la storica linea di frontiera orientale dell’Impero Romano. Rientro ad Amman, cena in ristorante tipico.

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Giorno: Amman – Castelli del deserto orientale – Azraq-Riserva Zone umide Shaumari – Amman

Partenza da Amman per il deserto! Visita i tre famosi castelli nel deserto della regione, costruiti dalla potente dinastia omayyade: Qasr Kharana, Qusayr Amrae e Qasr al – Azraq, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Qasr Kharana, un castello a due piani dove influenze mesopotamiche, arabe e greche sono tutte evidenti all’interno delle sue mura. Qusayr Amra era una volta una residenza di caccia degli Omayyadi. Il castello, perfettamente conservato, è ora noto per i suoi affreschi dell’ottavo secolo. Qasr al-Azraq, il cui nome significa “Castello Blu”, è una grande fortezza romana situata nella parte orientale della Giordania. Il suo valore strategico deriva dalla vicina oasi, l’unica fonte d’acqua in una vasta regione desertica.

Al termine si proseguirà per le zone umide di Azraq, è una zona umida unica nel suo genere, situato nel cuore del deserto orientale arido, che prende il nome dalla parola araba che significa blu. Sosta migratoria per uccelli provenienti da tre continenti, Azraq sta diventando sempre più popolare per il bird watching. Da passerelle e nascondigli, i visitatori hanno la possibilità di osservare gli uccelli a portata di mano, tra cui rare specie locali, migratorie e occasionali. La zona di Azraq ha anche una ricca storia culturale grazie alla sua posizione strategica e le risorse idriche. Fu usata come stazione per pellegrini e treni a cammello e Lawrence d’Arabia era di stanza al castello di Azraq durante la rivolta araba. Vicino ad Azraq, dove pranzeremo, c’è la Riserva Shaumari che è stata istituita come simbolo per il ripopolamento della fauna in via di estinzione come l’orice arabo, l’onagri persiano (asino selvatico), la gazzella di Dorcas e l’ubara otarde. La visita include il Jeep Safari (breve Oryx Tour), con una spiegazione del territorio. Alla fine ritorno ad Amman e pernottamento.

 

4° Giorno: Amman – Madaba – Montenebo – Kerak – Petra

Visita di Amman vecchia, inclusa la zona archeologica con il museo,il teatro romano. Al termine partenza per Madaba,città che conserva interessanti mosaici romani e bizantini, tra i quali la grande mappa dell’area, risalente al V-VI secolo.

Visita della Chiesa ortodossa S. Giorgio, per vedere il mosaico della mappa della Palestina. Si può osservare l’importante mosaico in cui è illustrata la Palestina del VI°secolo, tra le numerose località illustrate spicca la pianta di Gerusalemme.

Visita  del Museo dei  Mosaici adiacente alla Chiesa.  Pranzo in ristorante locale.

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Quindi sosta al  Monte NEBO dove si narra sia sepolto il profeta Mosè che dalla cima mostrò la Terra Promessa al suo popolo; i 710 metri di altezza infatti offrono un bel panorama sul Mar Morto,sul fiume Giordano  e sulle valli sottostanti.

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Proseguimento per Kerak. Visita del Castello dei Crociati. Cena in ristorante tipico. Al termine proseguimento  per Petra, breve sosta alla “Fontana d i Mose “.Arrivo in Hotel, pernottamento.

Castello di Kerak - Wikipedia

5° Giorno: Petra

Intera giornata dedicata alla visita della prima parte della leggendaria città di  Petra. Con salita al Monastero .Pranzo nella Rest House all’interno del sito archeologico.

Guida di Petra in Giordania: in viaggio nella città perduta

La particolarità dell’antica città dei Nabatei e la sua bellezza incontrastata rendono ardua, per chiunque, una descrizione verosimile del luogo che, a partire dall’ingresso, offre al visitatore un’emozionante viaggio senza tempo.Dichiarata “Patrimonio dell’Umanità”, la capitale dell’antico regno nabateo è accessibile tramite il Siq, una gola di circa 1 km di lunghezza e larga pochi metri; durante la visita vi saranno brevi soste per meravigliarsi nell’ammirare l’abilità con la quale i suoi abitanti lavoravano con il passare dei secoli la roccia rosso rosa.Infinite tombe e luoghi di culto, il famoso e misterioso Tesoro, precede l’antico Teatro Nabateo poi utilizzato ed ampliato dai Romani. Qui il siq si allarga formando una vallata che ospita il centro vitale della città con il mercato, il Palazzo Reale (o Cittadella) ed una serie di alte colonne appartenenti ad un tempio corinzio, il Tempio del leone alato, il Tribunale, le Tombe Reali ed infine Qasr al-Bint Firaun, che secondo una leggenda beduina apparteneva alla figlia del faraone.

Petra, roccia variopinta - Espresso napoletano

Dopo pranzo per chi lo vorrà è prevista la salita al Monastero El Deir, situato al di la delle montagne e raggiungibile attraverso una scalinata di 1000 gradini percorribili, per chi lo desidera, anche a dorso di mulo. Il monastero venne costruito nel III secolo a.C. con uno stile architettonico simile al più famoso “Tesoro”. Ha però dimensioni più grandi con una larghezza di 50 metri, un’altezza di 45 metri e la porta principale di 8 metri d’altezza. Le rocce scolpite nei muri interni fanno supporre che fosse stato in seguito usato come una chiesa. In serata rientro in hotel per il pernottamento.

PETRA E I NABATEI - Daniele Mancini Archeologia

6° Giorno: Petra – Wadi Rum

Partenza per la visita della Piccola Petra,città che fungeva da ostello per gli ospiti dei nabatei.  Nell’area di Beida, grazie ai numerosi scavi condotti nel corso degli anni gli scavi, sono state rinvenute le tracce di alcuni insediamenti preistorici. Successivamente quest’area fu meta obbligata per il passaggio delle carovane provenienti dalle coste dell’Hadramauth, regione situata del sud della penisola Arabica nell’attuale Repubblica dello Yemen, che arrivavano a Petra dopo un viaggio di 2 mesi di circa 2000 chilometri molti dei quali di deserto. Questa rotta commerciale diede il via allo sviluppo economico dei Nabatei, del loro Regno e della città di Petra.

Al-Beidha - Piccola Petra (Petra/Wadi Musa) - Tripadvisor

A Siq al-Barid (Piccola Petra) si accede entrando in un piccolo siq largo circa 2 metri, superato il quale si apre una piazza dove si possono ammirare numerose opere architettoniche scavate nella roccia delle pareti che formano la valle. In questo sito ci si può stupire della maestria con quale i Nabatei scolpivano la roccia; si visitano numerose gradinate scavate nella roccia, un interessante biclinium con resti di affreschi sul soffitto risalenti al I secolo d.C., templi, stanze e le canalizzazioni per l’acqua (in prossimità di Siq Al Barid esiste tutt’ora una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana che viene raccolta con l’ausilio di numerosi canali scavati nella roccia della montagna e che confluivano nella cisterna).

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Grazie agli studi degli archeologi si pensa che al tempo dei Nabatei, il sito di Piccola Petra fosse un’importante caravanserraglio dove mercanti, animali e carovane sostavano e trovavano alloggio durante la loro permanenza a Petra.

Campo tendato - Viaggi, vacanze e turismo: Turisti per Caso

 

Pernotto nel campo tendato di lusso  nel deserto del Wadi Rum.Cena sotto le stelle.

 

Bubble Nel Deserto: Dormire In Una Bolla Nel Wadi Rum In Giordania

Avrete la fortuna di una sistemazione……lunare…marziana…e quindi di vivere un esperienza unica indimenticabile, dormire sotto un cielo stellato….

7° Giorno:  – Wadi Rum  –  Mar Morto

Giornata dedicata al magico mondo del deserto del Wadi Rum.

Tour di 3 ore circa in fuoristrada 4×4 per ammirare gli scenari naturali di questo meraviglioso deserto. Pranzo presso la Rest House del Wadi Rum. Tempo dedicato all’esplorazione del Wadi Rum, delle sue gole, dei suoi reperti, delle sue sabbie. Le ampie distese e gli orridi del Jebel Khazali; qui vi sono  le sorgenti che hanno preso il nome da Lawrence e che rifornivano d’acqua tutta la regione, nei cui pressi si trovano ancora molte iscrizioni nabatee ed alcune scritte lasciate dai cammellieri della tribù Thamud dell’Arabia Saudita.

 

I 30 migliori hotel di Wadi Rum - Cancellazione gratuita, listino prezzi 2021 e recensioni dei migliori hotel di Wadi Rum (Giordania)

Il Wady Rum  dichiarato dall’ UNESCO Patrimonio dell’Umanità è antico luogo di passaggio delle carovane che, cariche di merce preziosa, dalla penisola arabica si spostavano verso nord per raggiungere i porti del Mediterraneo. La sua bellezza è caratterizzata da montagne segnate dal tempo, da letti di antichi laghi oramai prosciugati e da altissime dune di color rosso intenso. In questi luoghi un ricercatore italiano: il professor Borzatti, ha ritrovato dei reperti del più antico alfabeto che si conosca, il Tamudico, che risale a 6.000 anni fà. Numerose inoltre sono le incisioni e le pitture rupestri scolpite nelle rocce della famosa “valle della luna”. Con un pò di fortuna sarà possibile avvicinarsi agli accampamenti dei beduini, costituiti da tende nere in lana di capra, di vedere da vicino lo stile di vita dei nomadi del deserto e di conoscere le loro tradizioni millenarie.

Avventurarsi in Giordania nel deserto del Wadi Rum | Evaneos

 

Al termine partenza per Il Mar Morto e sistemazione in hotel.  Il Mar Morto ha una lunga tradizione storica e spirituale, infatti si crede sia stato il luogo dove sorgevano le città bibliche di Sodoma, Gomorra, Admah, Zeboiim e Zoar. Gli insediamenti moderni si chiamano Potash city e Ghor Safi, dove nei pressi sorge la grotta di Lot. Qui, secondo il libro della Genesi, Lot e le sue figlie cercarono rifugio nella grotta dopo che Dio distrusse la città di Sodoma.  Relax sul Mar Morto nel vostro meraviglioso resort di lusso.

Mar Morto, Giordania: dove si trova e le cose da fare | Explore by Expedia

8° Giorno: Mar Morto – Amman Aeroporto – Roma

Dopo la prima colazione partenza per l’aeroporto di Amman e partenza per Roma.

 




IL MEGLIO DEL LAOS

Storicamente, il Laos si configura come una marca di frontiera, le cui vicende sono state condizionate da quelle dei maggiori potentati circostanti: anche per questa ragione è possibile parlare di una entità politica laotiana solo a partire da un’epoca relativamente tarda rispetto al formarsi di culture storiche in tutta la penisola indocinese. Fino alla metà del sec. XIV, il centro di quello che sarebbe stato il futuro regno del Laos, ossia la regione di Vientiane (Vieng Chan), subì l’alternarsi di influenze cambogiane e thai. L’identità culturale laotiana è frutto di un duplice processo: per un verso sono rimaste forti le tradizioni proprie delle diverse etnie (il Laos è la nazione del Sudest asiatico che riunisce il maggior numero, 68, di gruppi etnici); d’altro canto un forte livellamento delle usanze e delle pratiche di vita sociale è stato operato – fatto non nuovo nella storia dell’Asia – dal buddismo, che ha determinato la fisionomia del Paese, quale tuttora appare nonostante le trasformazioni radicali imposte principalmente dalla presenza americana. La storia dell’arte e della letteratura è quindi in larga parte riconducibile alle matrici religiose tipiche dell’Indocina. Testimonianza ne è la scelta da parte dell’UNESCO di inserire nel patrimonio dell’umanità la città di Louangphabang (1995) in cui massimo è lo splendore dell’arte religiosa in templi, statue, santuari e biblioteche, e Vat Phou con gli antichi insediamenti associati nel paesaggio culturale di Champasak (2001), sito archeologico considerato simbolo e culla della civiltà khmer. Esempi dell’eredità storica e culturale, oltre al già citato complesso di Louangphabang, sono anche, nella capitale, il Museo del Wat Ho Phra Keo, con un’ampia collezione di arte sacra laotiana e khmer, e il Museo della rivoluzione laotiana, centrato sulla storia moderna e sulla liberazione. Vientiane è, in ultima istanza, anche il principale volano dell’integrazione tra influenze culturali straniere e tradizione. Gli istituti nazionali di arte, musica e danza sono i luoghi prediletti in cui gli artisti laotiani ricercano la sintesi fra passato e presente.

Visitare questo paese, fuori dal mondo occidentale, è come un tuffo in una realtà parallela ma nettamente distante da noi. Un’esperienza che va fatta: arte e religione fuse fra loro, panorami mozzafiato, una popolazione sorridente ed accogliente e cibo tipico, renderà questo viaggio un vero ricordo indelebile.

 

SONO PREVISTI VOLI IN AVVICINAMENTO DA TUTTA ITALIA

1° giorno: Partenza dall’ Italia

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto di Roma Fiumicino e partenza con volo di linea Vietnam Airlines con scalo .Pasti e pernottamento a bordo.

2° giorno: Arrivo a Luang Prabang

Arrivo e trasferimento all’hotel. Situata tra i fiumi Nam Khan e Mekong, Luang Prabang è una cittadina incantevole ricca di antichi templi e costruzioni in stile coloniale. Tutta la città, nel 1995, è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Pranzo. Si visiteranno i principali Templi : il Vat Visoun, Vat Sené,  Vat  Xieng Thong, Phu Si,  Wat Mai.

 

9 BEST THINGS TO DO IN LUANG PRABANG, LAOS - Journey Era

Cena e pernottamento

3° giorno: Luang Prabang – Full day city tour

Questa mattina subito dopo colazione vi dedicherete alla visita di Luang Prabang, antica capitale del Regno del Milione di Elefanti, questa meravigliosa cittadina è stata per secoli uno dei più grandi centri di cultura buddhista della regione.
Divenuta patrimonio UNESCO nel ’95, Luang Prabang mantiene ancora intatta la sua atmosfera fuori dal tempo tra i suoi spettacolari templi e bellissimi edifici in stile coloniale francese.

 

Wat Xieng Thong - Temple of Golden City
Inizierete il vostro city tour con una visita al Royal Palace Museum, dove vi immergerete nella quotidianità delle ultime famiglie reali che hanno governato il Laos prima della presa al potere dei Phatet Lao. Dopo il palazzo Reale sarà la volta della Huan Chuan Heritage House dove potrete ammirare il fascino architettonico di questo edificio ed apprendere le connessioni storiche in comune con il palazzo reale.
A seguire visiteremo il magnifico Wat Xiengthong con il suo particolare tetto che e’ un esempio della classica architettura tipica dello stile Lanexang. Oggi visiterete anche il bellissimo Wat Mai e stupa di Wat Visoun, subito dopo andrete all’Arts and Ethnology Centre per capire meglio quali minoranze etniche popolano il Laos e quali sono il loro costumi e tradizioni.

Pranzo.
Nel pomeriggio esplorerete il villaggio di Ban Xienglek famoso per i loro eccellenti lavori tessili e di artigianato, qui potrete osservare gli artigiani mentre lavorano e avrete la possibilità di acquistare qualche manufatto .

 

Per concludere in bellezza la giornata salirete sulla cima del Mount Phousi, per una piacevole esplorazione dei segreti dello stupa dorato e per godersi la spettacolare vista della città e del Mekong durante il tramonto.

Cena tipica  con Partita di Bocce: In Laos è chiamato Petanque, molto popolare tra i laotiani. Rappresenta un modo unico e divertente per entrare in contatto con la popolazione locale, in maniera autentica e divertente.Dopo qualche partita e aver consumato qualche birra insieme agli abitanti del posto andremo al ristorante locale Sin Dat, un BBQ lao molto popolare, in una zona esterna al circuito turistico. Pernottamento.

4° giorno: Luang Prabang – Questua dei monaci & Cascate di Kuang Si – Escursione Sul Mekong

Questa mattina all’alba, prenderemo parte al Tak Bat o questua dei monaci, ovvero un rituale Buddista antichissimo che ancora oggi in Luang Prabang viene seguito dai locali.

Tak Bat Luang Prabang | Il rituale della questua dei monaci buddhisti

Prima di rientrare in albergo per la colazione e’ possibile andare a visitare un mercato locale.
La prima attività della giornata è la visita del Phousi Market, un bazar locale dove troverete i più svariati articoli in vendita come ad esempio: pelle di bufalo secca, il famoso tea locale, verdure e prodotti tessili delle tribù.

Dopo la visita del mercato andrete alle spettacolari e famose cascate di Khuang Si, dove potrete rinfrescarvi con una piacevole nuotata in una delle tante piscine naturali di acqua cristallina o farvi una passeggiata lungo i sentieri della foresta che circonda le cascate. Nei pressi della cascata e’ anche possibile visitare il Bear Rescue Centre ovvero un organizzazione che protegge un particolare esemplare di orso Asiatico.

Pranzo.

Viaje a Laos y Camboya. Nomads

Dopo pranzo salirete a bordo di una barca per un escursione sul Fiume Mekong dopo una navigazione di circa 2 ore attraverso lungo l’imponente Mekong visiterete le grotte di Pak Ou, le due grotte unite da un sentiero nella foresta, hanno la particolarità di custodire migliaia di statuette dorate di varie forme e dimensioni, rappresentanti il Buddha; queste statuette sono state lasciate qua dai fedeli in pellegrinaggio a partire dal 14° secolo d.C. in poi. Lungo la strada del ritorno ci fermeremo presso il villaggio di Ban Muangkeo, famoso per i suoi lavori tessili e la produzione del whisky di riso.

Consigli: portare un’asciugamano nel caso decidete di fare un bagno in una delle piscine naturali.
Cena e Pernottamento.

5° giorno: Luang Prabang – Vang Vieng by road

Partenza di buon mattino in direzione sud verso la località di Vang Vieng, attraverso un tortuoso, ma spettacolare percorso di montagna. Tappa a Houi Hei per ammirare il paesaggio circostante e proseguimento per il villaggio Kiu Kam Pone, di etnia Khmu, molto interessante da esplorare in libertà.

 

Laos: etnie — Wadi Destination
Sosta quindi a Phou Phueng Fa, punto panoramico da cui si godono alcuni tra i migliori scorci paesaggistici del Laos (condizioni meteo permettendo): qui si potrà consumare il pranzo.
Nel pomeriggio, proseguimento del viaggio attraverso la campagna laotiana, ammirando l’armoniosa varietà di paesaggi montani, collinari e pianeggianti. Sosta a Ban Hin Ngon, un pittoresco villaggio Hmong.

Hmong, il popolo di esuli fuggiti dall'Indocina rossa - ilGiornale.it

L’ultima tappa prima di arrivare a Vang Vieng verra effettuata al punto panoramico di Phatang, dal quale si può ammirare un impressionante paesaggio modellato dall’azione carsica sulle rocce calcaree. Arrivo a Vang Vieng nel pomeriggio, sistemazione in hotel e serata a disposizione. Cena e Pernottamento in Vang Vieng

6° giorno: Vang Vieng – Escursione in barca – Vientiane

Dopo colazione visiteremo una fattoria biologica, da qui salirete a bordo di un’imbarcazione tradizionale e navigherete il Nam Song River, godendovi l’avventura ed il magnifico paesaggio circostante.

Pranzo.

OUTLAND HOSTEL Pensione (Vang Vieng, Laos): Prezzi 2021 e recensioni

Scesi dalla barca, esplorerete la famosa grotta di Tham Jang, usata dai locali come nascondiglio durante l’invasione cinese, a seguire riprenderete il vostro viaggio verso Sud per raggiungere la capitale Vientiane.

 

Arriverete a Vientiane nel tardo pomeriggio. Cena e Pernottamento a Vientiane

7° giorno: Vientiane  -city tour e Buddha Park  

Questa mattina esploreremo Vientiane visitando le più importante attrazioni turistiche della capitale iniziando dal più vecchio tempio della citt à ovvero il Wat Sisaket con le sue migliaia di statuette in miniatura di Buddha e quello che una volta era il tempio reale di Wat Prakeo, che in passato custodiva la famosa statua del Buddha Smeraldo (Emerald Buddha), oggi a Bangkok.

Vientiane – Lao PDR / Nong Khai – Thailand » SMMR

Visiteremo anche uno dei preziosi patrimoni culturali Laotiani ovvero il famoso e sacro That Luang Stupa,  continuando poi verso l’imponente Patuxay Monument, anche conosciuto come Arco di Trionfo. Subito dopo andremo alla COPE ovvero un centro di riabilitazione per persone che hanno avuto problemi con delle bombe inesplose, che sono state lasciate in Laos durante la Guerra del Vietnam.  Ad oggi questo è il più grande problema che il Laos deve affrontare e organizzazioni come appunto la COPE aiutano i locali ad affrontare queste problematiche.

Pranzo.
Nel pomeriggio invece andremo a visitare il Buddha Park che si trova a circa 30 min. dalla città situato sul sponde del fiume Mekong, dove potrete ammirare un interessantissima collezione di sculture Buddiste e Induiste.

The Quirky Buddha Park in Vientiane, Laos: A Photo Essay

La giornata finisce con uno splendido tramonto sulle rive del Mekong.

Cena in Ristorante locale con balletto tradizionale lao
Pernottamento a Vientiane

8° giorno: Vientiane – Pakse – Tadlo

Questa mattina sarete trasferiti all’aeroporto di Vientiane per il vostro volo diretto a Pakse.
Appena arrivati sarete accolti e subito dopo sarete trasferiti verso il Bolaven Plateau, un fresco altopiano affacciato sulla valle del Mekong.

Golden Buddha (Pakse) - 2018 All You Need to Know Before You Go (with Photos) - TripAdvisor | Golden buddha, Pakse, Trip advisor

La nostra prima visita sarà al villaggio di Houey Ten ovvero un villaggio specializzato nella fabbricazione di coltelli e lame. Subito dopo visiteremo una piantagione di tea e a seguire la cascata di Tad Fan. Il prossimo stop sarà presso una piantagione di caffè e a seguire il coloratissimo mercato Tha Teng delle minoranze etniche. I prossimi stop saranno presso due villaggi di minoranze etniche, il primo sarà Ban Bong Neua ovvero un villaggio Alak e il secondo sarà Ban Kokphung ovvero un villaggio Katu, famosi per la loro tradizione di lasciare le bare sotto le loro case.

Pranzo.

 

 

Nel pomeriggio giungeremo a Tad Lo, dove ci attende un’altra meravigliosa cascata, dove potrai trascorrere il resto della giornata per rilassarti o fare un bagno in una delle sue piscine naturali.

Tonkin Travel Autentico Laos | Tonkin Travel

Cena e Pernottamento a Tadlo

9° giorno: Tadlo – Wat Phou – Khong Island

Questa mattina andremo a visitare la cascata di Paxuam, poi saliremo in auto per essere trasferiti al bellissimo tempio pre-Angkorian di Wat Phu uno dei più bei templi del Sud Est Asiatico.

Pranzo.

Laos, il dolce paese - Weekend Premium

Dopo pranzo continuiamo il nostro viaggio su strada in direzione delle 4000 Islands area. Arriveremo a Khong Island nel pomeriggio.

 

 

Cena e Pernottamento su Khong Island

10° giorno: Khong Island – Khone Island – Champasak

Questa mattina dopo aver fatto colazione saliremo a bordo di una barca tradizionale che ci porterà alla scoperta delle 4.000 isole. Il primo stop sarà presso Khone Island, dove una volta arrivati esploreremo l’isola a bordo dei sidecar locali.

 

 

Ammireremo diverse case coloniale, la prima stazione ferroviaria Laotiana con la sua locomotive e subito dopo andremo a visitare la bellissima cascata di Liphi, conosciuta anche come Samphamith, che forma un linea di frontiera naturale tra il Laos e la Cambogia.
Da qui prenderemo una piccolo barca per andare ad osservare da vicino (se fortunati!) gli unici esemplari al mondo di delfini di acqua dolce.

Il delfino di fiume del Mekong sempre più a rischio | WWF Italy

Da Khone Island riprenderemo la barca che ci porterà sulla terra ferma e per poi andare via terra fino alle famose cascate di Khone Phapeng ovvero le più grandi cascate del Sud Est Asiatico, conosciute anche come le ‘Niagara of the East’.

Pranzo.

Appena finita questa visita ritorniamo via terra a Ban Muang dove prenderemo un traghetto che ci porterà in Champasak.
Cena e Pernottamento in Champasak

11° giorno: Champasak – Pakse – Italia

In base all’orario di partenza, verrete accompagnati in aeroporto, disbrigo delle pratiche e partenza per l’Italia.
Fine dei servizi.

 

La quota comprende :

  • Voli di linea  in classe economica franchigia bagaglio 20kg;
  • voli interni in classe economica.
  • Pernottamento e colazione in hotel, come indicato in programma
  • Pensione completa.
  • Hotel 3***.
  • Guide in lingua italiana
  • N. 2 cene tipiche
  • Tasse hotels
  • Facchinaggio
  • Acqua durante i tour.

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali € 340,00 soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei
  • Visti
  • Pasti non indicati e visite non espressamente previste in programma.
  • Bevande ai pasti.
  • Mance per guide ,autisti, facchini
  • Extra personali
  • Quanto non espressamente menzionato in “la quota comprende”.

 

 




TAGIKISTAN e KIRGHIZISTAN: Pamir e Tien Shan, cuore dell’Asia Centrale

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TAGIKISTAN e KIRGHIZISTAN: Pamir e Tien Shan, cuore dell’Asia Centrale

Dal Wakhan ismailita ai colossi glaciali del Pamir e a Son Kul, regno dei nomadi kirghisi

Il viaggio porta tra le maestose catene di monti che coronano il centro dell’Asia, un percorso affascinante che si svolge tra bellezze naturali inimmaginabili e un intreccio di etnie, se possibile, ancora più interessante; sicuramente un tour tra i migliori che ci offre il pianeta Terra. Lasciata Dushambe, capitale del Tagikistan, si risale il ruggente fiume Panj, orlato da vette che superano i 7000 metri, per incontrare le sorridenti popolazioni ismailite del Wakhan nel punto più meridionale del nostro itinerario: oltre il fiume si ergono le spettacolari vette dell’Hindo Kush. Procedendo poi verso nord, si accede all’altopiano del Pamir, scarsamente popolato da tenaci gruppi semi nomadici, orgogliosissimi dei loro peculiari cappelli bianchi. Questa regione è ornata da laghi che contrastano con l’aridità dell’ambiente: qui, habitat naturale dei cammelli bactriani, i monti glaciali della catena del Picco Lenin si specchiano sulle acque turchesi del vasto Karakul. Più a nord, le pasture coprono le vallate e le yurte punteggiano l’orizzonte tra le grandi greggi dei kirghisi, portando ai bordi della fertile valle di Fergana, polmone agricolo del centr’Asia, che fu punto di incontro/scontro storico dei gruppi etnici principali della regione. Ammirevoli sono l’antica città di Osh, i bazar fuori dal tempo, come Uzgen, e le sorprendenti foreste secolari di noce e le cascate di Arslanbob che  contornano questa valle. Proseguendo tra i monti selvaggi del Tien Shan, si ritrovano i nomadi tra le yurte che contornano il lago di Son Kul, per molti, il punto più bello del Kirghizistan, arrivando all’Issikul, uno dei laghi montani più grandi al mondo, e da qui a Bishkek, la capitale.

 

1° giorno: partenza per Dushambe 

Ritrovo dei partecipanti in aereporto e oeprazioni per il volo Turkish diretto a Istanbul Si riparte da Istanbul alle 20.45.

2° giorno: Dushambe

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L’arrivo a Dushambe è previsto alle 3.45 del mattino. E’ in attesa dei partecipanti la guida locale; si sbrigano le formalità per il rilascio del visto e dei permessi e ci si trasferisce in hotel per riposare. Nel pomeriggio si effettua una visita in città e ci si reca nella vicina località di Hissor (23 km) per vedere la più importante antica fortezza del Tajikistan, oggi restaurata, l’adiacente madrassa del XVI secolo e la tomba di un santo sufi. A Dushambe sono particolarmente interessanti il museo archeologico (con reperti che includono una statua del Buddha del regno Kushan e testimonianze che iniziano dal periodo greco – bactriano) e il museo nazionale (che ritrae la storia del Tajikistan includendo reperti degli scavi di Penjikent).

3° giorno: Kulyab – Kalai Khumb

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Si lascia Dushambe entrando nei monti ad est ed incontrando presto il grande lago artificiale formato dalla diga che ha creato forti dissapori con l’Uzbechistan, per il problema del controllo delle acque e l’irrigazione. Si transita da Kulyab, dove si vede il mausoleo di Sayid Ali Hamadani, e sul percorso si visitano le rovine della città di Hulbuk (IX – XI secolo). Superata un’altra barriera di monti si arriva nella spettacolare valle del fiume Panj, uno dei grandi affluenti dell’Amu Darya, e raggiunte le rive si inizia a risalirne il corso; sul versante opposto si vedono i villaggi afgani, da dove non traspare alcun segno del ‘mondo moderno’ e si osservano delle coltivazioni fatte su pendii di una pendenza estrema – è veramente difficile comprendere quale arte contadina possa riuscire a ricavare dei raccolti in tali posizioni, forse le più scomode al mondo? Giunti a Kalai Khumb si alloggia in una locanda locale; la tappa è di circa 380 km.

giorno: Kalai Khumb – Khorog (2100 mt)

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Si procede in direzione sud est contornando il confine con l’Afganistan seguendo il corso del fiume Panj. Dal villaggio di Rushan inizia il territorio a predominanza ismailita; a Parshinev vi è il tempio dedicato a Nosiry Khusrav, che diffuse per primo questa branca dell’islam nella regione.

Life in Khorog, Tajikistan (1)

Arrivati a Khorog, centro amministrativo della regione del Gorno-Badakshan, una cittadina situata tra ripidi monti alla confluenza del precipitoso fiume Gunt con il Panj, si visitano il giardino botanico e il museo, dove si resterà sorpresi nel vedere tra i numerosi oggetti i grandi ritratti dei padri della rivoluzione russa ed anche di Stalin. Si alloggia in un semplice hotel; la tappa è di circa 260 km, da 5 a 6 ore di viaggio.

giorno: Khorog – Yangm

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Si continua in direzione sud arrivando nei remoti territori più meridionali del percorso. Dopo circa 50 km si passa dalle fonti termali di Garm Chashma e dalle miniere di rubini di Khi i Lal, aperte nel XIV secolo. Si arriva quindi a Ishkashim nel punto più a sud dell’itinerario, all’imbocco del corridoio del Wakhan tra il Pamir e l’Indokush, in una zona molto panoramica. Oltre, si prosegue ora in direzione est seguendo il bordo tagiko del corridoio del Wakhan con i ripidi monti del dell’Indokush che orlano con monti glaciali spettacolari il versante afgano del fiume Panj, e si vedono le prime caratteristiche case pamire. A Namadgut si visita la vecchia fortezza di Kakh-Kah e il mausoleo ismailita di Oston-I Shobi Mardon (XI sec); vi è anche un piccolo museo, a volte … aperto. Procedendo si ha la visuale del monte Karl Marx (6750 mt) che si erge sul bordo settentrionale della grande vallata; si sale con una panoramica deviazione alla fortezza di Yamchun, e, poco oltre, si arriva alle fonti termali di Bibi Fatima Zahra dove è possibile fare un bagno (è stata costruita un’apposita struttura con fondi da donazioni estere). Tornati a valle si prosegue per il villaggio di Yangm, dove si alloggia in una tipica casa pamira. Qui è molto interessante e bello il museo dedicato al santo sufi Muboraki Vakhoni, dove con un pizzico di fortuna si verrà accompagnati dal suo stesso pronipote, l’uomo interessante e geniale che lo ha realizzato. La tappa è di circa 190 km, più la salita a Yamchun.

giorno: Yangm – Passo di Khargush (4286 mt) – Burunkul (3700 mt)

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Continuando verso est di incontra il sito buddista con lo stupa di Vrang e quindi il villaggio di Langar (circa 100 km). Da qui salendo a piedi sul versante del monte si possono raggiungere a piedi gli interessanti graffiti rupestri sopra al villaggio; vi è un primo sito abbastanza vicino (30 minuti circa) e uno più in alto (poco più di un’ora), che è più lontano ma più interessante e con una vista magnifica sulla valle. Dopo pranzo si parte in direzione nord avendo una visuale a ovest verso il picco Engels; si entra in zone ora molto più aride e desolate, un territorio che inizia ad essere abitato dai nomadi kirghisi e attraverso il passo di Khargush si lascia la regione del Wakhan arrivando sull’altopiano del Pamir. Oltre il passo superato un bel lago si incrocia la “Highway M41” che arriva da Khorog. La si segue per un breve tratto verso ovest e con una deviazione si arriva al villaggio di Burunkul, a breve distanza dall’omonimo lago, dove si alloggia presso una famiglia locale. Da Langar sono circa 120 km, 3 / 4 ore.

giorno: Burunkul – Yashikul – Shakthy – Murgab (3630 mt)

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Ci si reca al vicino lago di Yashikul, posto a 3700 mt di quota oltre un colle ad ovest del villaggio, uno specchio di acqua purissima, rara gemma di bellezza tra le montagne selvagge del Pamir. Si continua il viaggio tornando sulla “Highway M41”, e procedendo ora in direzione nord est si transita dal villaggio di Ali Chor, dove si visita la piccola moschea, e prima di Murgab si effettua una deviazione seguendo una traccia sterrata che porta verso sud tra le stupende ampie valli semidesertiche del Pamir fino al sito di Shakthy, dove in un anfratto del monte si trovano delle semplici pitture rupestri. Rientrati sulla strada principale si arriva quindi a Murgab, il paese più importante della regione, dove si alloggia presso una tipica locanda locale. La tappa è di 140 km, 3 / 4 ore, più la deviazione. In questo paese si possono acquistare manufatti artigianali realizzati col feltro, passeggiando nello stranissimo mercato con le botteghe alloggiate in… container; la popolazione della regione è kirghisa ma in questo paese una metà sono tagiki.

8° giorno: Murgab – Rankul (3784 mt) – Passo di Ak Baital (4655 mt) – Karakul (3823 mt)

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Si prosegue il viaggio verso il passo che porta nel bacino del grande lago Karakul; con una deviazione si entra nella valle di Rankul, a circa 60 km da Murgab, ornata dai laghi di Shor e Rang e da dove nei giorni limpidi si ammira la vetta del Muztagh Ata (7546 mt), situato oltre il confine cinese. Qui è possibile provare a cavalcare i cammelli bactriani; si pranza in una casa del villaggio. Tornati sulla “M41” si prosegue la salita verso nord al passo di Ak Baital con panorami fantastici; si resta stupefatti dalla barriera che in molti tratti accompagna ed in diversi punti arriva a lambire la strada ad est: è il nuovo confine marcato dai cinesi dopo che hanno comprato un pezzo di territorio del paese dall’attuale governo, annettendolo così agli altri territori da loro conquistati in questo remoto angolo di mondo … La discesa, sempre in direzione nord, porta in breve al grande lago di Karakul, la vasta gemma di queste regioni nomadiche: oltre le acque turchesi a nord ovest si erge il Picco Lenin (7134 mt). Si alloggia in una semplice locanda locale recentemente allestita per i turisti, dove è anche possibile stare in una yurta; la tappa è di circa 200 km.

giorno: Karakul – Passo di Kizil-Art (4336 mt) – Ingresso in Kirghizistan – Achik Tash (3600 mt) [Campo Base del Picco Lenin]

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Si lascia il vasto bacino del Karakul procedendo verso nord. Al passo di Kizil-Art vi è il punto di confine dove si salutano la guida e gli autisti tagiki e, superate le formalità di uscita, si prosegue con la nuova guida e i mezzi kirghisi; il controllo dei passaporti per l’ingresso in Kirghizistan è alla base del passo. Si entra in un nuovo mondo fatto di vaste praterie punteggiate dalle yurte dove pascolano grandi greggi, un radicale cambiamento dall’arido Pamir. Si segue per un tratto la grande vallata verso ovest e si sale quindi a sud fino a Achik Tash, il campo base del Picco Lenin posto a circa 3600 mt, nello scenario grandioso dei monti glaciali. Si dorme nelle tende del campo fisso che è stato allestito qui; la tappa è di circa 150 km.

10° giorno: Achik Tash – Passo di Taldyk (3615 mt) – Osh (950 mt)

Tornati a valle si segue verso est la strada che porta verso Kashgar nel Sinkiang e giunti a Sary-Tash si valicano verso nord est i monti attraverso il passo di Taldyk, da dove si scende in direzione nord ovest incontrando vallate spettacolari anche policrome, dove si vedono i primi insediamenti di coltivatori. Si supera quindi il passo di Chyrchyk (2381 mt) arrivando nella città di Osh, la seconda per dimensioni del Paese, situata a breve distanza dalla grande vallata di Fergana dell’Uzbechistan, dove si alloggia presso l’hotel Sunrise; la tappa è di 290 km. Si esplora il bazar di Jayma, tra i più interessanti dell’Asia Centrale, dove si affollano kirghisi, tagiki e uzbechi e si trova ogni tipo di mercanzia e oggetti.

11° giorno: Osh – Arslanbob (1700 mt)

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Si lascia Osh contornando il confine uzbeco che delimita la parte più orientale della valle di Fergana transitando da Uzgen, dove ci si ferma per una visita del magnifico mercato, che è più piccolo ma forse anche più bello di quello di Osh. Oltre Jalal Abad (104 km) si prosegue per Arslanbob, dove si trova la più grande foresta di alberi di noce del mondo: si estende su un’area di 600.000 ettari. Si arriva per il pranzo presso una famiglia locale dove si alloggia anche per la notte. Si inizia quindi ad esplorare la zona con una passeggiata attraverso un ambiente di grande bellezza naturale dove si incontrano anche due cascate. La tappa è di circa 240 km.

12°giorno: Arslanbob – Passo di Ak Moinok (2940 mt) – Kazarman (1310 mt)

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Ci si reca a vedere la cascata più alta utilizzando una jeep Uaz locale (circa mezz’ora) a cui si aggiunge un tratto a piedi. Quindi si parte tornando a Jalal Adab per il pranzo. Si procede poi in direzione nord est attraversando la catena di Fergana con il passo di Ak Moinok e, seguendo gli spettacolari costoni dei monti, si arriva a Kazarman, dove si alloggia in una comoda casa privata. La tappa è di circa 250 km.

13° giorno: Kazarman – Passo Moldu-Ashu (3346 mt) – Lago di Son-Kul (3016 mt)

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Si procede in direzione est seguendo la strada che porta a Naryn; la si lascia andando a nord superando attraverso il passo di Moldu-Ashu la barriera di monti che cingono le alte pasture del bacino del Son-Kul. Questo stupendo e vasto lago è al centro di una regione utilizzata per la transumanza estiva dove si vedono anche diversi animali selvaggi; si alloggia nelle yurte, l’abitazione utilizzata da tutti i kirghisi che passano i mesi caldi attorno al lago. Per esplorare i dintorni è possibile noleggiare un cavallo. Si percorrono circa 240 km.

14°giorno: Son Kul – Issikul

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Dopo pranzo si parte verso nord est per Kochkor (120 km) dove si vedono le produzioni artigianali di tappeti di feltro. Si prosegue arrivando in breve al lembo occidentale del vasto lago Issykul: lungo 170 km e largo 70, è un bacino d’acqua senza emissari che per via del contenuto salino e delle attività termali non gela mai. È situato tra due grandi catene di monti, propaggini del Tien Shan, i Kungey Ala-Too a nord, che delineano il confine col Kazakistan, e i Terskey Ala-Too a sud, dove si trovano diversi sentieri per il trekking. Si alloggia a Beltan (160 km da Kochkor) in un campo di yurte posto sulle rive del lago.

15° giorno: Issikul – Bishkek

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Si lascia il vasto lago di Issikul in direzione nord ovest per Bishkek, la capitale del Kirghizistan che dista circa 300 km. Sul percorso si visita il minareto di Burana, dell’XI secolo. Giunti in città ci si sistema in hotel e si effettua una visita: le piazze Ala-Too e Pobeda, il parco Duboviy e la Galleria d’Arte.

16° giorno: volo di rientro

Il volo della Turkish Airlines parte alle 6.40 con arrivo ad Istanbul alle 9.30; e connessioni con i voli diretti a Catania Roma Milano Napoli Bologna Genova Venezia e Torino.

La quota comprende:

Pernottamento in hotel (DBL/TWN condiviso – 15 notti in totalle)

Trattamento di pensione completa: prima colazione, pranzi (14) e cene (14)

Trasporto comfortabile con l’autista professionista

Ingressi per le visite

Guida professionale parlante inglese (guide separate in due paesi)

Autorizzazione ad Achik Tash

Acqua minerale 1 L (per persona, per giorno)

Mappa di Uzbekistan e Souvenir

Tasse in hotel

 

La quota non comprende:

Volo internazionale

Visto tagiko e kirghiso (se richiesto)

Biglietti aerei e ferroviari nazionali (se presenti)

Tasse per le fotografie

Mancia, spese personali

Bevande

Escursioni non previsti dal programma

Assicurazione medico/bagaglio

Altri servizi non inclusi nel programma




UZBEKISTAN: DA SAMARCANDA ALL’INFINITO

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Paese delle mille e una notte; scenari assolati dai colori accecanti, che fanno da sfondo ai monumenti da fiaba, moschee blu-turchesi con alti minareti su cui nidificano le cicogne e bazar dai sapori forti.

La visita di Samarcanda, mitica capitale dell’Impero del grande Tamerlano, da sempre luogo obbligato del nostro immaginario collettivo, è un’esperienza straordinaria, tutta da vivere (vedendola Alessandro Magno esclamò: “per me è più bella della vita”).
Sarà un incredibile viaggio nella storia, un sogno entusiasmante tra gli splendori dei palazzi e gli scambi dei mercanti lungo la “Via della Seta”. Samarcanda, però, è solo il fiore all’occhiello di un paese, l’Uzbekistan, pronto a riservare mille altre sorprese ed emozioni: la capitale Tashkent con le sue Madnas, il fascino di Khiva, la mitica Bukhara e l’incontro con il deserto rosso, il Kizilkum.
Durante il viaggio conoscerete l’ospitalità degli uzbeki e loro tradizioni.


1ºGIORNO: ROMA – TASHKENT

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e operazioni di imbarco per il volo con scalo, diretto a Tashkent. Pasti e pernottamento a bordo.

2ºGIORNO – TASHKENT

Moschea Juma (Venerdi’), che si riempie di fedeli il venerdì in occasione della preghiera settimanale.
Successivamente si visita il
Bazar Chorsu, un enorme mercato all’aperto, frequentato da una moltitudine di gente proveniente dalle campagne circostanti, che in genere indossa costumi tradizionali. Vicino a bazar ci sono due monumenti: la Madrassa Kukeldash del XVI secolo e la Moschea di Khodja Akhrar (1404- 1490) utilizzata in epoca sovietica come officina per la lavorazione di lamiere. La mancanza di edifici antichi in questa città è compensata dalla presenza di grandi musei come il Museo di Arti Applicate, inaugurato nel 1937 come vetrina per le arti applicate di fine secolo. Cena in ristorante locale. Pernottamento in hotel.

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 3ºGIORNO – TASHKENT – URGENCH – KHIVA

Al mattino trasferimento in aeroporto e partenza per Urgench con volo di linea. Arrivo a Urgench e intera giornata dedicata alla visita della città di Khiva. Una delle città più affascinanti della regione, con le sue strutture in stile arabo con colori che variano dal celeste al turchese, è rimasta praticamente intatta dal XVI secolo. Si trova a soli 35 km da Urgench e la sua visita è sorprendente. La città, vitale e suggestiva, conserva edifici monumentali bellissimi: moschee, minareti, madrasse, palazzi e mercati. Visitandola ci si trova immediatamente in un altro mondo, come se il tempo per una volta fosse stato benevolo e avesse desiderato tramandare agli uomini tanta bellezza e armonia. Visita della cittadella di Khiva. Il compatto e affascinante centro storico, il più intatto in assoluto tra i centri della Via della Seta, enumera monumenti del XVII-XIX secolo: il complesso ‘Ichan Kala’ (Cittadella Interna)dove ci sono 56 monumenti storici, di cui se ne possono visitare solo 16.

Madrassa Kozi Kalon (XX secolo) che ora è la sede del museo degli strumenti musicali.
Il tour continua con la visita alla strada particolare, dove si trovano piccole madrasse (XIX-XX secoli) diventate i centri degli artigiani ebanisti e filatori della seta autentica di Khiva. La Madrassa Scergazikhan (XVIII seolo) è stata costruita dagli schiavi del governatore, nel 1800 è diventata la più famosa madrassa di Khiva, la chiamavano
‘casa degli scienziati’. Il Mausoleo Pakhlavan Makhmud che è diventato il cimitero principale dei governatori. Il monumento è splendido ed ha una bellissima decorazione a piastrelle. Ogni giorno è visitato da numerosi pellegrini. Pakhlavan Makhmud era un poeta, un filosofo e un leggendario lottatore che è diventato santo di Khiva. Per questo motivo le coppie che si sposano qui, ricevono la benedizione del santo il giorno del loro matrimonio. La Madrassa e il Minareto di Islam Khodja (XX secolo), è un museo delle arti applicate, il suo minareto (57 metri) è il più alto minareto dell’Uzbekistan. La bellissima Moschea di Juma, costruita nel X secolo e restaurata nel XVIII secolo comprende 218 colonne di legno: ogni colonna è diversa dall’altra con le sue decorazioni. Cena in ristorante locale tipo casa tradizionale con concerto folcloristico e pernottamento in hotel.       

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4ºGIORNO – KHIVA – BUKHARA

 5º GIORNO – BUKHARA

Madrasa Chor Minor (XIX secolo) che è la più bella madrassa di Bukhara.  La Madrasa Nodir Devan Beghi (1622) che fu costruita originariamente come caravanserraglio e poi diventata madrassa. La facciata è ornata con un mosaico di mattonelle smaltate. I timpani dell’arco sul portale sono decorati con raffigurazioni di daini e uccelli fantastici che volano verso il sole. Nel XX secolo nel giardino davanti alla madrassa trovò posto il monumento del leggendario personaggio popolare Khodja Nasreddin protagonista di numerose favole. Visitiamo quindi la Madrasa Kukeldash (1568-1569)  monumentale e molto ricca di decorazioni. In questa madrassa ha studiato e ha vissuto il famosissimo scrittore  e filosofo centroasiatico Sadriddin Aini (1878-1954). La Piazza Principale ‘Lyabi Hauz’ – “INTORNO ALLA VASCA” (1620) è un posto molto particolare: la piazza è sempre piena di gente locale. Il Caravanserraglio Sayfiddin (XIX secolo) ora è il centro degli artigiani. Il Khonako – Casa dei Darvisci (1620) comprende tre mercato coperti (XVI secolo): Cambia Valute, Vendetori di Berretti, Mercato di Gioielli. Il Caravanserraglio No’gay (XVIII secolo) ora è un negozio per turisti. Vista alla più vecchia  moschea nell’Asia Centrale – La Moschea Maghoki Attar che fu  costruita sul sito di un tempio dello zoroastrismo. Tim Abdullakhan II (XVI secolo) era un grande negozio di seta per commercianti della Via della Seta. La Madrasa di Ulugbek (nel 1417) –  la prima delle tre madrase costruite da Ulugbek fu la prima madrasa a Bukhara. Seguendo le tradizioni del nonno Tamerlano, Ulugbek patrocinava le scienze e l’istruzione. Per ordine di Ulugbek, fu apposta la scritta sopra la porta d’entrata della  madrasa che dice: “L’aspirazione verso il sapere è dovere di ogni musulmano”. La madrasa di Abdul Azizkhan (XVII secolo) – di fronte alla madrasa di Ulugbek  costruita per ordine dell’Ashtarkhanide Abdul Azizkhan  una nuova madrasa. Questa madrasa supera quella di Ulugbek per ricchezza e dimensioni. Abdul Azizkhan ha voluto di superare tutti i suoi precedenti nel senso di decorazione e architettura. L’arco del portale centrale è riempito con una ricca struttura a stalattiti. Nella decorazione esterna sono largamente utilizzati pannelli di mosaico e maiolica con immagini di cespugli fioriti in vasi, creazioni fantastiche somiglianti a serpenti e altre figure. Il Simbolo principale della città è Il Minareto Kalyan, (“grande”),  la sua altezza è di 47 m. Da quasi mille anni questa torre sacra domina Bukhara. Il minareto dispone di un altro nome “Torre della morte” legato al fatto che questo il luogo delle esecuzioni dal suo piazzale superiore buttavano giù i condannati a morte. Vicino al Minareto Kalyan si trova la moschea grande – La Moschea Kalyan, che è collegata al minareto con un piccolo ponte. La Madrasa Miri Arab (XVI secolo) è l’unica scuola coranica che era funzionante durante l’epoca dell’Unione Sovetica. Ora è una scuola superiore maschile. La cittadella Ark (XVIII-XIX secolo) fu il centro dell’organizzazione statale di Bukhara. Qui si trovano il palazzo dei khan, le moschee, la tesoreria, la segretaria governativa e la prigione. Le costruzioni dell’Arc rimasero molto danneggiate durante l’assalto della cittadella da parte delle unità dell’Armata Rossa nel 1920, quando Bukhara fu sottoposta al bombardamento dell’artiglieria e dell’aviazione. Tra le costruzioni rimaste c’è una moschea con un ajvan di legno. Le mura della cittadella di Bukhara sono parzialmente rivestite con mattoni cotti. L’entrata principale dell’Ark si affaccia sulla piazza cittadina.  La moschea Bolo-khauz (1712) – complesso della speciale armonia e bellezza – E’ anche la moschea del venerdì (djuma). Il complesso include la moschea, che fu costruita nel 1712, il minareto – del 1917 e bacino. Visita al mausoleo Chashma Ayub (1380-1384/85) – il mausoleo dalle tante cupole. Chashma Ayub “il pozzo” o “la sorgente” di Giobbe è uno dei monumenti più antichi di Bukhara. Il mausoleo dei Samanidi (X secolo) fu costruito nel periodo di Ismail Samani (892-907) e diventa sepolcro famigliare dei Samanidi. Tutta la forma architettonica del mausoleo è semplicissima un cubo cinto da una semisfera. Suscita ammirazione la virtuosità della disposizione dei mattoni, gli ornamenti delle lastre, la proporzione ideale di tutte le sue parti. Questo mausoleo di Bukhara viene considerato un capolavoro architettonico di importanza mondiale per l’armonia delle forme geometriche. Cena in ristorante locale e pernottamento in hotel.

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 6º GIORNO – BUKHARA – SAMARCANDA

Colazione in hotel. Escursione per la periferia della città. Sitorai-Mokhi-Khosa (fino XIX sec. -inizio XX sec.) – “il posto dove la luna incontra con le stelle”.  Il nuovo complesso Sitorai-Mokhi-Khosa fu costruito durante il regno di Alim Khan. Situato a 6 km a nord di Bukhara in un luogo prosciugato dalle paludi, fu sede della residenza di campagna degli emiri di Bukhara. Il complesso era composto dall’arco dell’entrata principale, un cortile interno con le gallerie, l’edificio principale costruito secondo lo stile europeo-orientale con una serra davanti alla piscina all’aperto e una casa isolata a due piani, l’harem dell’emiro, situata in fondo al giardino. Una parte delle costruzioni reali si trovano qui già ai tempi degli emiri Nasrullah e Muzaffar. Ma i grandi lavori di costruzione iniziarono solo con emiro Abdullakhad che avendo in mente di utilizzare nell’architettura del palazzo le tradizioni europee, mandò appositamente a Pietroburgo e a Yalta un gruppo di architetti di Bukhara a studiare l’architettura russa. Una parte delle costruzioni fu progettata dall’ingegnere Ignatij Sakovich. Vicino a Bukhara si trova il complesso commemorativo del protettore di Bukhara, lo sheikh Bakhauddin Nakshband. (XVI sec.) – Nakshbnad (1318-1389), fondatore del tarikat “nakshbandiya”. Complesso religioso, il posto è sacro per i musulmani. Ogni giorno la sua tomba  è visitata dai pellegrini, i quali possono prenotare nel complesso. A 6 km a Nord est di Bukhara si trova il Mausoleo Chor Bakr (XVI-XX secolo) che fu costruito per ordine di Abdulla Khan. Il Mausoleo consiste di tre parti. Trasferimento a Samarcanda (280 km). Arrivo a Samarcanda e pernottamento in hotel.

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il Palazzo Ak-Saray (1379-1404) “il palazzo bianco” di cui sbalordiscono la grandezza e la magnificenza. Lo stesso vale per il Dorutilavat (seggio del potere e della forza) che forse arrivava anche a superare in grandiosità lo stesso palazzo, mentre tra le altre attrattive ci sono le tombe degli antenati di Tamerlano e la gigantesca moschea di Kok-Gumbaz (1437) utilizzata come moschea per la preghiera del venerdì.. Rientro a Samarcanda cena in casa tipica. Pernottamento

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 8ºGIORNO – SAMARCANDA

Colazione, visita a Samarcanda – ‘fortezza di pietra’, una volta si chiamavano Sogdiana, Afrosiyab, Samaria. E’ la più antica e terza città dell’Uzbekistan per popolazione. Situata al centro delle principali rotte commerciali asiatiche, Samarcanda nel corso della sua storia lunga circa 2750 anni fu parte dell’impero persiano, successivamente su sotto influenza araba, poi timuride e uzbeka. Dal 2001 la città figura nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO sotto il titolo di Samarcanda – Crocevia di culture. Il Mausoleo Gur-e-Amir (XIV-XV secoli) significa ‘tomba del re’. Prima era complesso di nipote di Tamerlano il Grande. Complesso aveva madrasa e khonako (casa dei darvisci). La parte più antica del complesso fu costruito verso la fine del XIV secolo. Nel 1405 è morto Tamerlano il Grande, i suoi parenti avevano pensato di seppellire il corpo del governatore nel complesso del suo nipote. Quindi all’inizio del XV secolo il complesso è diventato mausoleo. La Piazza Registan (XV-XVII secoli) significa ‘piazza sabbiosa’ o ‘piazza principale’. E’ il simbolo e la più bella piazza del paese. Ci sono 3 grandi madrase: la Madrasa Ulugbek (XV secolo) era considerata il ‘centro degli intellettuali’, la Madrassa Sher Dor (XVII secolo) è decorata dai mosaici con i disegni leoni, la Madrasa Tilla-Kori (XVII secolo) ha una bellissima moschea decorata con oro. Qui si festeggia 2 grande feste: festa della primavera NAVRUZ (il 21 marzo) e il giorno dell’indipendenza (il primo settembre). La moschea di Bibi-Khanim (XV secolo) – dall’architettura gigantesca costruita anche questa per ordine di Tamerlano dopo la sua campagna in India, per mostrare il suo potere;  per farlo deportò a Samarcanda migliaia di artigiani indiani. Timur-lan (Letteralmente Timur lo Zoppo da noi chiamato appunto Tamerlano) volle costruire la grande moschea del venerdì con uno stile che la doveva farla somigliare al paradiso. Il Mausoleo Shah-i-Zinda significa ‘il re’ vivente’. E’ una necropoli o viale dei mausolei. Il complesso è pieno di mausolei. Nel X secolo Samarcanda è ridiventata una famosa città dell’Asia Centrale, in quel momento sulle tombe dei governatori della città sono stati costruiti dei mausolei. L’osservatorio di Ulugbek (1428-1429) fu costruito dal governatore e scienziato Ulugbek. Era considerata dagli studiosi uno dei migliori osservatori dell’islam medievale. Fu distrutto nel 1449 e fu riscoperto nel 1908. Rientro in hotel. Pernottamento.

9ºGIORNO – SAMARCANDA-ITALIA 

Prima colazione in hotel. Trasferimento all’aeroporto di Samarcanda per un volo a casa.