CAPODANNO IRAN – IL CUORE DELLA PERSIA

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Un viaggio in IRAN apre a un mondo di scoperte inaspettate. Culla della civiltà persiana e terra di passaggio per carovane e commercianti, l’Iran è stato per secoli un florido crocevia di culture e sa stupire per le infinite soprese che offre a chi lo visita.

L’Iran di oggi è la mitica Persia di ieri, un viaggio all’insegna di straordinarie bellezze, una terra che per millenni è stata l’anello di congiunzione tra Oriente e Occidente: da Ciro il Grande a Dario, da Serse ad Alessandro, passando per l’influenza arabo-islamica fino a Gengis Khan e Tamerlano.

Un luogo dal passato millenario in cui il passaggio del tempo ha disseminato ovunque vestigia, usanze, reliquie e tesori da scoprire. Dall’antica Persepolis, ai santuari della religione zoroastriana, fino al culto islamico sciita e alla Rivoluzione del 1978 che ha trasformato il paese in una Repubblica Islamica.

Un viaggio in Iran incanta i viaggiatori attraverso la storia, l’arte sfavillante e le architetture avveniristiche di uno dei paesi  da sempre riconosciuto come culla della civiltà. Gente accogliente, paesaggi lunari tra una città e l’altra, sontuosi e labirintici bazar completano questo viaggio nel paese delle “mille e una notte”.

Fortunatamente non è stato ancora invaso dal turismo di massa e, visitando i piccoli villaggi si può restare incantanti dai legami sociali e dai rapporti umani che riportano a un mondo antico, fatto di semplicità, ospitalità e di sguardi sinceri e curiosi.

Visiteremo la capitale Teheran, immensa e caotica, le principali città con le loro magnificenze architettoniche e le spettacolari moschee, come Isfahan, Shiraz e Yazd, con una tappa nel deserto.

Citazione del poeta Hafez:

“Quant’è bella Shiraz, al mondo non ha pari!

Preservala, mio Dio, da tutte le sciagure!

Scorra, scorra per sempre questo ruscello nostro,

che fa, con le sue acque, senza fine la vita.

Fra i sereni abitati e le liete radure

uno zefiro fresco che dell’ambra ha il profumo.

Vieni a Shiraz, tra la sua gente cerca,

così perfetta,  grazie celestiali”

Hafez è il più grande poeta dell’Iran, il cui nome significa “Colui che sa recitare a memoria il Corano”. Aprire a caso un volume del poeta per conoscere il proprio futuro, è la pratica del “Faal-e Hafez”, una sorta di rituale molto diffuso in Iran, dove tutti leggono, cantano e citano Hafez. E’ amato, venerato e famoso alla stregua di un eroe nazionale. Si ha la sensazione che le persone ricordino perfettamente ciò che questo poeta, nato nel 1324 a Shiraz, ha prodotto quasi 700 anni orsono. Basti pensare che, secondo un detto iraniano “una casa deve avere due cose: la prima è il Corano, la seconda è Hafez”.
Voli da: Milano-Venezia-Bologna-Torino-Roma-Bari-Catania-Palermo

27/12 – 1° giorno: Roma – Teheran

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto, partenza con volo per Teheran e pernottamento a bordo.

28/12 – 2° giorno: Teheran

Arrivo all’aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran. Dopo le formalità doganali incontro con la guida e trasferimento a Teheran. Sistemazione nelle camere riservate e tempo per il riposo. Verso le 13.30 incontro con la guida nella hall dell’hotel e pranzo. Nel pomeriggio, visita alla città di Teheran (altitudine 1150m.), l’attuale capitale politica-amministrativa dell’Iran. La città ha una storia recente e solo nel XVIII secolo diviene capitale: è una metropoli caotica e moderna (15 milioni di abitanti), nella quale gli interventi urbanistici maestosi (come piazza della Rivoluzione), le larghe strade di comunicazione e gli alti grattacieli della zona nord sono l’emblema di una megalopoli in continua crescita.

Teheran underground: il volto nascosto dell'Iran

Si visterà il Palazzo Golestan (Patrimonio UNESCO), costituito diciassette strutture tra palazzi e musei, che in passato ospitarono la reggia del re Qajaro Nasser al-Din Shah. Nel secolo scorso, durante l’era Pahlavi, il palazzo venne utilizzato per i ricevimenti formali della famiglia reale come le incoronazioni di Reza Khan e l’incoronazione di Mohammad Reza Pahlavi. Successivamente si farà una visita al Grande Bazar di Teheran, uno dei luoghi imperdibili per eccellenza di Teheran, un labirinto di vicoli ricolmi di negozi a loro volta colmi di merce; sarà un’esperienza unica quella di addentrarsi e perdersi, poco a poco, nel suo dedalo di vie.

Cena e pernottamento.

Il palazzo Reale di Golestan – TESORI DI PERSIA

Golestan Palace Tehran - Foto di Palazzo Golestan, Teheran - Tripadvisor

29/12 – 3° giorno: Teheran – Kashan 

Dopo la prima colazione, completamento della visita di Teheran con il Museo Archeologico, ricco di reperti che tracciano la storia del paese, straordinaria la collezione di manufatti fittili. Sosta alla Torre di Azadi, il simbolo di Teheran, costruita per volere dello Shah Mohammed Reza Pahlavi in occasione dei 2500 anni dell’impero persiano.

torre-azadi-a-teheran-emblema-dell-iran-moderno_916637 - NonSoloCrociere

Partenza da Teheran in direzione sud verso Kashan, la città carovaniera ai margini del deserto del Dasht–e-Kavir, dove si visita il Bagh-e Fin, un giardino persiano nominato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Progettato sotto il regno di scià Abbas I (1557-1629) come visione terrena del Paradiso, il giardino è caratterizzato da una vasca centrale che distribuisce l’acqua in tutti i canali laterali, utilizzando la semplice teoria dei vasi comunicanti. Nel verde del giardino, i cipressi e i platani mostrano l’eleganza della simmetria planimetrica del Giardino persiano. Qui si potranno anche ammirare il padiglione, costruito dai re dei Qajar e finemente decorato con pitture che risalgono anni 70 del 1800, e il complesso dell’Hammam, famoso per essere stato il luogo in cui venne assassinato Amir Kabir, il primo ministro riformista dell’amministrazione dei Qajar.

BAGH-E FIN GARDEN (Kashan): 2023 - tutto quello che c'è da sapere

Proseguimento al Bagno Sultan Amir Ahmad, un bagno pubblico persiano tradizionale costruito nel XVI secolo, decorato con piastrelle turchese e oro, intonaci e mattoni smaltati, il cui tetto è composto da molteplici cupole contenenti lenti convesse che permettono alla luce di illuminare le sale sottostanti ma al contempo impediscono la visione dall’esterno.

Sultan Amir Ahmad Bathhouse (Kashan) - All You Need to Know BEFORE You Go

Visita della Moschea moschea di Agha Bozorg, costruita alla fine del XVIII secolo, disposta su quattro piani, che comprende un grande cortile interno sottostante con vasca per le abluzioni. Si dice che il numero di borchie che decora la porta di legno d’ingresso corrisponda al numero dei versetti del Corano.

Ancient City of Kashan, Iran [Amazing Places 4K] - YouTube

Cena in ristorante e pernottamento in albergo.

30/12 – 4° giorno: Kashan – Ardestan – Naein – Meybod – Yazd

Dopo la colazione, visita della Khan-e Tabatabaei, costruita verso il 1880 per la ricca famiglia Tabatabaei e dove si potranno ammirare la ricchezza delle decorazioni e i dettagli di una casa di stampo patriarcale, dove il capo della famiglia “Pedar” tende a radunare i figli maschi ed averli nella stessa villa per una questione di disponibilità e di gestione economica familiare.

Kashan | Iran Destination, Travel to Iran, Iran Travel Agency, Iran Tour

Partenza per Yazd, con sosta lungo il percorso ad Ardestan dove sorge la moschea del venerdì, costruita nel X secolo durante l’epoca selgiuchide. Proseguimento alla cittadina desertica di Na’in, famosa per i suoi tappetti fatti a mano, dove si visita la Moschea del venerdì, risalente al X secolo e una delle più antiche dell’Iran, con un interessante Mihrab (la nicchia interna decorata rivolta verso la Mecca) e il prezioso minbar (pulpito) del XIV secolo, e dove si visiterà il centro storico con il Bazar, oggi in disuso.

Il caravanserraglio - Foto di Narein Castle, Meybod - Tripadvisor

Sosta a Meybod, con le sue caratteristiche fabbriche di ceramiche dipinte a mano, e visita del complesso che comprende un Caravanserraglio e una Ghiacciaia. Questa costruzione dalla forma di un cono rovesciato serviva per la conservazione del ghiaccio durante il periodo estivo. Arrivo a Yazd, cena e pernottamento.

Silk road desert traditional architecture in Meybod, Iran | Flickr

31/12 – 5° giorno: Yazd

Intera giornata dedicata alla visita di Yazd, antico centro del culto zoroastriano. Lo Zoroastrismo esiste da tremila anni in Iran ed è la prima religione monoteista al mondo. Secondo Zarathustra l’unico Dio, Ahura Mazda, creatore del mondo sensibile e sovrasensibile, è in eterno conflitto con le forze delle tenebre, guidate dall’antidio detto Ahriman. Dopo il VII secolo questa religione venne soppiantata dall’arrivo dell’Islam. Visita dell’Atash-Kadeh, il Tempio del Fuoco nel quale arde una fiamma sacra che da più di 15 secoli non è mai stata spenta.

Tempio del Fuoco (Yazd) - Wikipedia

Proseguimento alla Moschea del venerdì, dal cui portale d’ingresso si slanciano i due minareti più alti dell’Iran, che misurano 48 metri, famosa per lo splendido portale principale decorato con piastrelle di maiolica intarsiata che sono un vero capolavoro di maestria e d’arte.

IRAN – UN VIAGGIO NELL'ANTICA PERSIA : LA CULLA DELLA CIVILTA' E IL DESERTO DEL LUT | I Viaggi di Giorgio

Passeggiata nel centro storico e nell’antico quartiere Fahadan dove tutti gli edifici sono costruiti interamente con mattoni crudi e dai quali si ergono i Badgir, le cosiddette “torri del vento”, che servono a procurare la necessaria ventilazione per rinfrescare le abitazioni durante i caldi mesi estivi. Nel labirinto della città vecchia, circondata da mura, si potranno ammirare il complesso di Amir Chakhmagh, le case tradizionali, e si potranno ammirare dall’esterno anche il Mausoleo di Seyed Rokn ad-Din, Il Mausoleo dei 12 Imam del XII sec., con l’iscrizione in lettere cufiche dei nomi dei 12 Imam Sciiti e la cosiddetta Prigione di Alessandro.

File:Amir Chakhmaq Complex, Yazd.jpg - 维基百科,自由的百科全书

Visita del Museo dell’Acqua dove si potrà apprendere il metodo di scavo dei Qanat, che trasportavano l’acqua dalle oasi fino alla città. Visita del Giardino Dowlat Abad, nominato patrimonio dell’umanità. L’edificio e il giardino vennero costruiti nel 1750 come residenza dello scià di Persia Karim Khan Zand, famoso per il suo alto badgir che con i suoi 33 metri di altezza è la torre del vento più alta dell’Iran. La torre venne ricostruita dopo un crollo avvenuto negli anni 60 del Novecento. La sera si visita una sala Zur-Khaneh, un luogo tipico dedicato allo sport tradizionale iraniano. Zur-Khaneh, detto anche la casa del potere, è nata come luogo per l’educazione militare dei soldati durante l’impero persiano (la visita dipende dai giorni e dagli orari dell’allenamento).

Cena e pernottamento.

L'Iran e il segreto delle torri che catturano il vento

01/01 – 6° giorno: Yazd – Abarkuh – Pasargadae – Shiraz

Dopo la prima colazione, visita delle Torri del Silenzio Zoroastriane, due torri con degli alti muri al cui interno venivano riposti i cadaveri e lasciati decomporre dalle forze della natura senza contaminare alcuno degli elementi sacri allo Zoroastrismo. Le torri vennero utilizzate sino agli anni ‘60 del XX secolo, quando il governo iraniano ne impose la chiusura e la modifica del culto.

Towers of Silence let the crows pick at the dead on high - Green Prophet

Partenza per Shiraz, con sosta lungo la strada alla cittadina di Abarkuh, dove le case sono costruite in terra cruda un materiale che un ottimo isolante termico e che mantiene le case fresche durante il periodo estivo e calde in quello invernale. Lo stesso sistema è stato applicato per la costruzione di un’antica ghiacciaia che forniva il ghiaccio nei mesi più caldi dell’anno. Ad Abarkuh si può anche ammirare uno dei cipressi più antichi del mondo che ha più di 4000 anni.

Abarkuh Images – Browse 76 Stock Photos, Vectors, and Video | Adobe Stock

Sosta al sito archeologico di Pasargadae, città che è stata la prima capitale dell’Impero persiano, fondata nel 546 a.C. da Ciro il Grande. A Pasargadae, patrimonio dellUNESCO, è nato il primo vero e proprio giardino persiano. Tra i monumenti e le rovine del sito, tra i quali si trovano i resti del Palazzo Privato di Ciro il Grande e del Palazzo delle Udienze, si potrà ammirare la Tomba di Ciro il Grande.

Tomba di Ciro | archeologiavocidalpassato

Arrivo a Shiraz, cena e pernottamento.

02/01 – 7° giorno: Shiraz – Persepoli – Visita di Shiraz

Dopo la prima colazione, intera giornata dedicata alla visita della città di Shiraz, antica capitale della Persia sotto diverse dinastie, nota per i suoi giardini e per la mitezza del suo clima, patria d’illustri poeti come Saadi e Hafez. Visita del complesso Vakil con la Moschea del Reggente e il Bazar, con la sua architettura in mattoni dipinti e con i bei soffitti a volta costruiti per mantenere l’aria fresca d’estate e il caldo d’inverno.

Tuul & Bruno Morandi, Iran, Shiraz, Moschea Vakil, Carta fotografica in vendita su Pamono

Qui si trova il caravanserraglio Saray-e-Moshir, dove si affacciano innumerevoli botteghe di artigianato e antiquariato. Si visiteranno gli splendidi Giardini Narenjestan, con annesso padiglione di epoca Qajar, la Moschea Nasir Ol Molk, una delle più belle dell’Iran, conosciuta anche come Moschea Rosa, per il colore delle maioliche che ricoprono le pareti e poi si visterà la tomba di Hafez, il celebre poeta persiano dei cui versi sono tuttora permeate la lingua e la cultura persiana.

Moschea di Nasir ol Molk di Gabrielle & Michel Therin-Weise | Posterlounge

Visita del Mausoleo di Ali Ibn Hamza, il nipote del Quarto Imam, con la decoratissima cupola a cipolla sotto la quale si trova la sfarzosa tomba di Alì. Clou della visita è sicuramente la sala interna completamente rivestita con frammenti di specchi che offre un colpo d’occhio davvero sorprendente.

Ibn Hamza Stock Photos - Free & Royalty-Free Stock Photos from Dreamstime

Cena e pernottamento a Shiraz.

03/01 – 8° giorno: Shiraz – Persepoli – Naqsh-e Rostam – Isfahan 

Dopo la prima colazione, partenza per la visita del grande sito archeologico degli Achemenidi, Persepoli, la città sacra fondata da Dario I nel 524 a.C.: un magnificente complesso, composto da palazzi, scalinate, parapetti e pavimenti perfettamente conservati, che fu abitato per quasi due secoli e venne riportato alla luce grazie a degli scavi effettuati nel corso della prima metà del ‘900. Questo spettacolare sito archeologico è uno dei migliori al mondo e, dal 1979, è stata dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Un salto nella storia. Le rovine di Persepoli e le tombe di Naqsh-e Rostam - I Viaggi di Manuel

Rovine Del Apadana Persepolis Iran - Fotografie stock e altre immagini di Persepolis - Persepolis, Iran, Shiraz - iStock

Sosta lungo la strada alle tombe rupestri di Naqsh-e Rostam, scavate nella roccia ad una quota sopraelevata rispetto al suolo, dove si trovano le quattro tombe attribuite a Dario II, Artaserse I, Dario I e Serse I. Riccamente decorate mostrano, appena sopra le aperture, sovrani raffigurati in piedi su troni sostenuti da figure che rappresentano le nazioni vinte. Nel sito si trovano anche bassorilievi e tombe di epoca sassanide.

Naqsh-e Rustam archaeological site near Persepolis, Iran - Bing Gallery

▻ The 4 Tombs in Naqsh-e Rustam / IRAN Necropolis - نقش رستم‎ - YouTube

Arrivo a Isfahan, cena e pernottamento.

04/01 – 9° giorno: Isfahan

Dopo la prima colazione intera giornata dedicata alla visita a piedi di Isfahan, Nasf-e Jahan, la metà del Mondo, la capitale che Shah Abbas volle per il suo impero. L’intera giornata è dedicata alla visita a piedi di questa splendida città il cui centro è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Si comincia con la visita della splendida Piazza Reale, il cuore di Isfahan e polo urbanistico della città, un rettangolo lungo 500 metri e largo 160, su cui si affacciano la Moschea Reale, o dell’Imam, con la sua enorme cupola blu turchese adorna in cima da uno scintillante pinnacolo d’oro. Il portale d’ingresso, alto trenta metri, è ricco di motivi geometrici e calligrafici su piastrella e di decorazioni a stalattiti.

Moschea Di Sheikh Lotfollah Naqhshe Jahan Square A Isfahan Iran - Fotografie stock e altre immagini di Moschea - iStock

Sui due lati maggiori della piazza corrono due file sovrapposte di arcate ogivali, interrotte al centro da due edifici situati l’uno di fronte all’altro, il primo si erge per un’altezza di sei piani ed è il palazzo di Ali Qapu, la residenza ufficiale degli scià del XVII secolo e dalla cui terrazza al secondo piano lo scià e i suoi ospiti potevano assistere in comodità ai grandi spettacoli che si svolgevano sulla piazza sottostante.

Cosa vedere a Isfahan: tutte le informazioni e le foto

Il secondo edificio è la Moschea di Sheikh Lotfollah, il primo edificio ad essere costruito sulla piazza e moschea privata della corte reale che, per questo motivo, non ha minareti ed è più piccola.

Moschea dello sceicco Lotfollah - Wikipedia

Proseguimento delle visite al Chehel Sotun, il palazzo delle 40 colonne, il padiglione dove il re accordava le udienze, situato all’interno di un altro lussureggiante giardino persiano, dove si potranno ammirare alcuni begli affreschi che narrano alcune vicende dei personaggi più importanti della Storia del Medio Oriente tra il ‘600 e il ‘700.

Chehel Sotoun Palace, Isfahan, Iran (Persia) | Chehel Sotoun… | Flickr

Cena e pernottamento.

05/01 – 10° giorno: Isfahan

Dopo la prima colazione, continuazione della visita di Isfahan. Si inizia dal quartiere armeno di Nuova Jolfa così chiamato perché la maggior parte degli armeni che Shah Abbas volle si trasferissero a Isfahan provenivano dalla città di Jolfa, a nord dell’Iran. L’intento di Shah Abbas I era quello di aiutare lo sviluppo della città di Isfahan, dato che gli armeni erano famosi per essere lavoratori tenaci e instancabili e abili mercanti. Oggi, questa zona della città ospita 10.000 dei circa 150.000 armeni che vivono oggi in Iran che qui hanno 4 scuole, un orfanotrofio e una casa per gli anziani. Il centro di questo quartiere è rappresentato dalla Cattedrale di Vank , la “Cappella Sistina degli Armeni”, austera al suo esterno e con una cupola simile alle moschee persiane, la chiesa vanta un interno interamente dipinto e finemente decorato da affreschi pregiati e intagli dorati e include una zoccolatura di ricche piastrelle lavorate. La cupola centrale verniciata delicatamente in blu e oro raffigura la storia biblica della creazione del mondo e l’espulsione dell’uomo dall’Eden e il soffitto sopra l’ingresso è dipinto con delicati motivi floreali nello stile delle miniature persiane.

Cattedrale del santo salvatore (cattedrale di vank) a isfahan, iran | Foto Premium

Cattedrale di Vank (Isfahan) - Tripadvisor

Visita della Moschea del Venerdì, l’edificio più antico e prestigioso della città, risalente addirittura all’VIII sec. e fondato, forse, sul sito di un Tempio del Fuoco. Continuamente allargata e abbellita fino al 1700, la moschea rappresenta un vero e proprio museo di architettura islamica, e i suoi innumerevoli ambienti mostrano testimonianze di stili compresi fra l’XI e il XVIII secolo. Si passa quindi dalla semplicità dell’era selgiuchide all’influenza mongola, per arrivare fino alle ricercatezze dello stile safavide. Passeggiata nel bazar per raggiungere, in 40 minuti di cammino, la Piazza Naqsh-e Jahan.

Moschea del Venerdì (Moschea Jāmeh), Isfahan, Iran. Autore e Copyright Marco Ramerini - Guida Viaggi

Visita dei ponti sul fiume Zayandeh-Rud: il Ponte Sio-Se Pol (delle 33 arcate), il più famoso ponte di epoca safavide, che ha anche la funzione di diga, e il Ponte Khaju (Pol-e-Kaju), al cui centro c’è un padiglione all’interno del quale si dice che Shah Abbas si sarebbe seduto per ammirare il panorama.

Ponte Pol-e Si-o-Seh (33 arcate) - Foto di Ponte Si-o-Se, Isfahan - Tripadvisor

Cena e pernottamento a Isfahan.

06/01 – 11° giorno: Isfahan – Natanz – Qom – Teheran Aeroporto 

Dopo la prima colazione, rientro verso Teheran. La prima sosta lungo il percorso sarà alla cittadina di Natanz, per ammirare la Moschea del Venerdì, costruita nel X secolo, che si nota per l’alto minareto di mattoni accanto a una cupola piramidale del complesso del mistico Sheikh Abdol Samad.  Il viaggio prosegue verso nord fino a Qom, una delle città sante dell’Iran, dominata dall’imponente santuario dedicato a Hazrat-e Masumeh, Fatima l’Innocente, figlia del settimo Imam Musa ibn Ja’far e sorella di Ali ibn Musa al-Reza, ottavo Imam degli Sciiti e discendente del profeta Maometto. Ogni anno migliaia di sciiti provenienti da ogni parte del Medio-oriente si recano in Iran in pellegrinaggio in questo santuario. La visita sarà accompagnata da un Imam del luogo attraversando i cortili attorno alla camera di sepoltura centrale, nella quale sono ammesse solo persone di fede musulmana, il cui ingresso principale è segnato da una porta in oro.

The Best Things to See and Do in Qom, Iran

Proseguimento del viaggio fino all’aeroporto Imam Khomeini di Teheran. Cena e pernottamento in hotel nei pressi del terminal dell’aeroporto internazionale di Teheran.

07/01 – 12° giorno: Teheran – Roma

Prima colazione in albergo e trasferimento in aeroporto in tempo per il volo di rientro.

Arrivo e fine dei servizi.

 

 

 

 

 

 

 




Nepal: Diwali la Festa della Luce

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Un’avventura indimenticabile in un Paese straordinario

Vi sono molti modi di effettuare un viaggio Nepal ma l’approccio di questo tour, oltre alle meraviglie culturali e paesaggistiche che Vi presenta, è caratterizzato dall’aspetto architettonico. Uno  degli hotel previsti, è una vera e propria reggia, un palazzo  Newari trasformato in albergo, mantenendo tutta l’atmosfera dei loro antichi proprietari. Altre sistemazioni sono davvero uniche, 5 stelle mentre altre, anche se molto semplici, sono ubicate in luoghi che rendono il Viaggio UNICO E INDIMENTICABILE. Vi sembrerà di toccare il cielo …. con le mani. Inoltre sono previste delle VISITE UNICHE DI ALCUNI VILLAGGI CHE NON SONO TOCCATI DAL TURISMO. Il  tour è stato organizzato durante il  Diwali, la festa delle “luci”, dove troverete un intero Paese in festa illuminato da migliaia di candele come in un fiaba. Alcuni fedeli rilasciano a Pashupatinath lumini e tutto il tempio è illuminato.

11 giorni di spiritualità coinvolgente e multiforme associata a paesaggi unici al mondo e tanta cultura e architettura. Questo Viaggio sarà  indubbiamente uno di quei viaggi che ti lascia qualcosa anche quando torni, e che forse non sparirà mai dai ricordi. Tutte le  aspettative, saranno pienamente soddisfatte da un viaggio ricco di conoscenze, persone, colori, animali, natura, libertà.

Vi sono anche importanti siti patrimonio dell’Unesco
Descriverlo tutto qui sarebbe davvero impossibile.

Un altro testo mistico tibetano, di lettura più agevole, è il poema che s´intitola La Legge del Buddha tra gli uccelli, ghirlanda preziosa. In una delle strofe il gallo dice:

Il compiere azioni mondane non ha fine.
Nella carne e nel sangue non c´è stabilità.
Mara, Signore della Morte, non è mai assente.
L´uomo più ricco se ne va solo.
Siamo obbligati a perdere coloro che amiamo.
Dovunque guardiate, nulla v´è di sostanziale.
Mi comprendete?

Gli animali durante il Diwali vengono  celebrati e ringraziati.

1° GIORNO: ROMA – KATHMANDU

Partiremo da Roma con un volo di linea con scalo per Kathmandu. Pasti e pernottamento a bordo.

2° GIORNO: KATHMANDU – KIRTIPUR – NAGARKOT

Arrivo a Kathmandu nelle prime ore del mattino. Operazioni di rilascio visto nepalese. Seguirà l’incontro con il nostro rappresentante e l’accoglienza con un tipico benvenuto nepalese. Pernottamento in hotel a Kathmandu.

7 Things to do in Kathmandu, Nepal - Kathmandu Food & Travel Guide | Vogue India | Vogue India

Tarda mattina partenza per la visita di Kirtipu, attualmente un piccolo villaggio a 5 km da Kathmandu, ma un tempo, un importante centro per il controllo della valle.

Tra le viuzze sorgono templi medievali immersi nella tranquillità di questa città che fu utilizzata come base d’appoggio da Prithvi Narayan Shah, per sferrare attacchi devastanti al regno dei Malla, dopo essere stata presa d’assedio. La resistenza della città fu talmente grande che, una volta conquistata, subì una vera e propria vendetta: a tutti i maschi della città furono mozzati naso e labbra, mentre furono risparmiati soltanto coloro che sapevano suonare uno strumento a fiato per il diletto del re.

La città vecchia si trova in cima ad una collina che domina la strada principale della città.

Nepal - Kirtipur - Bagh Bhairab Temple - 26 | Kirtipur (Nepa… | Flickr

Molto interessante da vedere è il Tempio di Bagh Bhairav, dedicato al dio Bhairav, nella forma di una tigre, dio protettore di Kirtipur. La facciata del tempio è decorata con spade e scudi appartenenti ai soldati sconfitti durante la conquista. Sacrifici animali sono compiuti durante il martedì e il sabato.

Ci trasferiremo a Nagarkot, un villaggio montano a nord di Kathmandu.

Cena e il pernottamento.

Nagarkot: the paradise of Bhaktapur | Bhaktapur.com

3° GIORNO: NAGARKOT – CHANGU NARAYAN – DHULIKHEL 

Sveglia prima dell‘alba  per ammirare le montagne circostanti illuminate dai primi raggi del sole, da dove potremo ammirare una magnifica alba  sull’Himalaya.

L’alba a Nagarkot.

Turismo a Nagarkot nel 2023 - recensioni e consigli - Tripadvisor

Tempo permettendo si può infatti godere di una splendida veduta delle più alte vette del mondo, dall’Everest all’Annapurna, veri e immancabili gioielli in un viaggio in Nepal.

Nagarkot Sunrise Tour da Kathmandu con guida professionale e veicolo di lusso , Katmandu - 2023 - Viator

Più tardi, dopo aver ammirato ancora una volta le montagne e la valle circostante, lasceremo il nostro hotel per fare una piccola passeggiata in minuscolo villaggio.

Al termine ci muoveremo in direzione di Dhulikhel, fermandoci presso il villaggio di Changu Narayan, ove sorge l’omonimo tempio dedicato a Vishnu (Narayan), dio protettore della creazione, ritenuto uno dei più antichi della valle.

File:Changu Narayan (5244433170).jpg - Wikipedia

La costruzione di questo tempio è legata ad un’antica leggenda hinduista che vede Vishnu compiere uno dei cinque peccati capitali: uccidere un bramino che si era trasformato in demone. Egli, pensando a ciò che aveva fatto iniziò a girovagare su Garuda, fino ad arrivare a Changu, dove un eremita, non riconoscendolo, lo decapitò. Il rimorso di Visnhu fu talmente grande che decise di vivere sulla collina e stabilì che chiunque fosse venuto a pregarlo, sarebbe stato perdonato dei suoi peccati.

Altra leggenda è quella che lega il tempio a una tradizione buddhista: il tempio risulta essere venerato per il Boddhisattva Avalokiteswara, il Buddha della Compassione di cui il Dalai Lama è incarnazione sulla terra. I Buddhisti credono in una leggenda che racconta che Garuda, la cavalcatura di Vishnu, e Takshaka, il re dei serpenti della Valle di Kathmandu erano impegnati in una cruenta battaglia, quando Garuda invocò Vishnu di aiutarlo, Takshaka fu certo di essere seriamente in pericolo e iniziò a pregare Avalokiteswara, che compassionevole fece finire la battaglia e mise la pace tra i due avversari. Vishnu vergognandosi del suo comportamento durante il conflitto si offrì di trasportare il Boddhisattva a Changu e così creò la particolare icona di Hari hari hari Vahan Lokeswora.

Nonostante le origini leggendarie del tempio, gli storici datano la prima costruzione al II secolo.

Bhaktapur & Changu Narayan Temple | Audley Travel

La più antica iscrizione scoperta in Nepal si trova sul pilastro dove è scolpita la statua di Garuda Dhwaja. Essa racconta delle vittorie di Manadev I, risalente a circa il 464 d.C, testimonia come il tempio fosse più antico di quanto si potesse pensare. Questa iscrizione testimonia inoltre come fosse costume presso le famiglie reali rendere omaggio alla divinità. La maggior parte degli omaggi furono fatti sotto forma di restauri e ricostruzioni perché il tempio nei secoli subì ripetutamente danni a causa dei terremoti.
La storia di questo tempio è senz’altro molto lunga e ben dettagliata e grazie a questa storia fatta di restauri e deterioramenti si può vedere in un sol colpo l’evoluzione culturale e artistica della Valle di Kathmandu.

La fine arte del tempio si può osservare nelle travi intagliate, nelle campane decorate e nelle numerose statue presenti. In particolare prima del tempio, è situata una statua di Garuda a grandezza naturale inginocchiato davanti a Vishnu, mentre la statua più famosa che potrete vedere è quella del dio che cavalca il suo veicolo.

Dopo la visita ci trasferiremo a Dhulikhel, una tranquilla cittadina a 1550 m sul livello del mare, le cui vedute panoramiche sono pari per bellezza a quelle osservate a Nagarkot, ma che si differenzia essenzialmente per una cosa da questo villaggio: si tratta infatti di un’autentica città Newari. Sulle piazze si affacciano numerosi templi e la vita dei cittadini scorre con i propri ritmi, indipendentemente dalla presenza o meno dei turisti.

Dhulikhel Nepal | Places to Visit, How to Reach - Holidify

Dal villaggio parte la salita per raggiungere il tempio di Kali che svetta sulla collina sopra la cittadina e anche la via più lunga per lo stupa di Namobuddha. Esplorando la parte ovest dell’abitato troverete diversi edifici degni di nota: nella piazza centrale sorge il tempio di Hari Siddhi a tre tetti e il tempio di Vishnu a tre piani fronteggiato da due statue di Garuda in atteggiamento di devozione.  Più a sud si trova un santuario dedicato a Buddha, mentre a nord-ovest della piazza centrale si può ammirare un tempio Newari  dedicato a Bhagwati Shiva e il moderno Tempio di gita.

Sotto il Vostro hotel.

Contact Us - Dwarikas Resort

La vista dal Vostro hotel.

HOTEL DWARIKA'S RESORT - DHULIKHEL 5* (Nepal) - from US$ 490 | BOOKED

Dwarika's Resort Hotel Review, Dhulikhel, Nepal | Travel

Pernottamento in resort di lusso con vista pazzesca sull’Himalaya.

4° GIORNO: DHULIKHEL – BHAKTAPUR – KATHMANDU (Festa del Diwali)

Prima colazione in hotel, nella splendida terrazza con vista sulle montagne e sulla valle e al termine lasceremo le camere. La mattina sarà dedicata alla visita del Bazar di Dhulikhel, il mercato tipico dove avrete la possibilità di entrare in contatto con la vita quotidiana dei nepalesi.

Questa piccola cittadina sebbene meno ricca di costruzioni monumentali vi permetterà di osservare più da vicino il popolo e i suoi costumi offrendo uno scorcio affascinante sul Nepal che va oltre l’architettura e la natura di questo luogo.

Nella tarda mattina visiteremo Bhaktapur. Molti nepalesi chiamano ancora questa città col nome Newari Khwopa ovvero “Città dei devoti”, nome che si presta particolarmente data la presenza di tre grandi piazze ricche di templi, esempi eccellenti dell’architettura nepalese in netto contrasto con l’atmosfera rurale del posto.

A Complete Travel Guide to Bhaktapur in Nepal - Paris Kathmandu

Si tratta di un vero e proprio sito archeologico di una bellezza unica, un luogo in cui passeggiare col naso all’insù tra i bellissimi templi, sarà senz’altro un intrattenimento meraviglioso.

Questa città vi regalerà, con la sua atmosfera medioevale intatta nei ritmi, nelle preghiere, nei canti sacri, emozioni indimenticabili.

Visiteremo la Durbar Square, un tempo molto più ricca di oggi, ma che è stata dilaniata dal terremoto del 1934.

Tutta la porzione settentrionale della piazza è occupata dal Palazzo Reale che originariamente possedeva 99 cortili di cui oggi ne sopravvivono solo una mezza dozzina, mentre una statua in bronzo del re Bhupatindra Malla guarda in direzione dei propri alloggi, dalla cima della colonna sulla quale è situata.

Accanto alla statua sorge il Tempio di Vatsala Durga che segue gli stili architettonici del Krishna Mandir di Patan. Di fronte al tempio si trova la grande campana di Taleju installata nel 1737 per suonare in occasione delle preghiere.

Una campana più piccola sul plinto del Tempio di Taleju viene detta “campana che abbaia”: si dice infatti che ogni volta che suona i cani abbaiano e ululano.

Bhaktapur Durbar Square attraction reviews - Bhaktapur Durbar Square tickets - Bhaktapur Durbar Square discounts - Bhaktapur Durbar Square transportation, address, opening hours - attractions, hotels, and food near Bhaktapur Durbar Square - Trip.com

Accanto al Tempio di Vatsala Durga si trova una vasca infossata e riccamente decorata che presenta un’elegante fontana a forma di makara (animale mitologico simile al coccodrillo).

Due massicci leoni in pietra sorgono invece sul lato ovest e qui sorgono due statue: una del terribile Bhairab (incarnazione distruttiva di Shiva) e una di Ugrachandi (la sua consorte). La leggenda vuole che all’artista furono amputate entrambe le mani per impedirgli di eguagliare tale splendore.Come al solito i particolari da osservare in queste ricche piazze, sono tantissimi.

Ci dirigeremo verso il Tempio di Nyatapola, alto ben 30 metri e costituito da 5 piani. Il tempio sovrasta la città quasi come un enorme abete, costruito nel 1702 con i migliori materiali dato che il terremoto del 1934 gli inflisse solo pochi danni. I guardiani protettori costeggiano la scalinata di accesso e, a mano a mano che si sale, si notano elefanti con selle floreali, leoni adorni con campane, grifoni rostrati con corna di ariete e infine due dee: Baghini e Singhini. Ogni figura deve infatti essere dieci volte più forte di quella al piano inferiore.

Sul basamento inferiore si trovano i monumenti dei due leggendari lottatori, Jayamel e Phattu, raffigurati mentre brandiscono in ginocchio due grandi mazze.

La costruzione è dedicata a Siddhi Lakshmi, crudele incarnazione di Durga (Parvati) ed una statua le è dedicata, ma così terrificante che la sua vista è consentita solo ai sacerdoti del tempio, mentre a chi non è permesso entrare sono riservate delle rappresentazioni meno feroci riportate sul “timpano” che sovrasta la porta e sulle 180 travi che sorreggono il tetto.

La vostra passeggiata proseguirà quindi con il Tempio di Bhairabnath, consacrato a Bhairab, la terribile incarnazione di Shiva (mentre la sua consorte risiede nel tempio dall’altro lato della piazza). La divinità è rappresentata da una testa senza corpo, alta circa 15 cm ed è possibile fare offerte al tempio mediante una buca nella porta centrale.

Due leoni d’ottone sorvegliano l’ingresso e sorreggono una bandiera nepalese, mentre a destra della porta si trova un’immagine dipinta di Bhairab decorata con una macabra ghirlanda di budella di bufalo.

Si arriverà al Pottery Centre. Si tratta di una grande piazza, nascosta tra le viuzze della città. La particolarità di questo luogo sono le innumerevoli ruote da vasai e le file di vasi messi ad asciugare, si tratta infatti del centro dell’industria della ceramica di Bhaktapur. Diversi negozi vendono i prodotti finiti sulla piazza, mentre dietro di essa gli artigiani proseguono nella cottura di questi meravigliosi esempi di artigianato. Anche qui non mancano i templi: un Santuario di Ganesh, un Tempio di Vishnu e un Tempio di Jeth Ganesh il cui sacerdote viene scelto nella casta dei vasai, decorano questo delizioso ritaglio di vita lavorativa quotidiana.

Consigliamo di salire presso uno dei bar situati in cima a una delle torri-tempio, per prendere un the e ammirare da qui il panorama suggestivo della piazza.

PHOTO: Pottery Square at Bhaktapur, Nepal

Ci dirigiamo quindi verso Tachupal Tole, in origine la piazza centrale di Bhaktapur e sede della corte reale fino al XVI secolo. Qui avremo modo di soffermarci al Tempio di Dattatreya, risalente al 1427 e situato sul margine orientale della piazza. Si tratta di un tempio a tre piani che poggia su una base di mattoni e terracotta decorata con scene erotiche e due lottatori, come nel Tempio di Nyatapola, sorvegliano l’ingresso.

Consacrato a Dattatreya, una divinità che possiede elementi di Brahma, Vishnu e Shiva, mostra, comunque sia, una supremazia di Vishnu sugli altri due, dovuta alla presenza di alcuni elementi architettonici tipici appunto di questa divinità.

Per godere al meglio delle atmosfere di questa città, sarà lasciato tempo libero per poter passeggiare liberamente.

Seguirà una visita di Boudhnath, un luogo unico che pulsa ogni giorno di vita. Si tratta di uno stupa [1] di altissimo livello. Qui ogni giorno migliaia di pellegrini si incontrano per camminare, come vuole la tradizione, intorno alla cupola centrale. In questo luogo si manifesta la cultura buddhista tibetana, le stradine intorno allo stupa sono ricche di laboratori che producono candele, corni, tamburi e campane e altri oggetti necessari alla vita di culto buddhista.

Un tempo lo stupa era una stazione di posta molto importante nella regione, qui i mercanti si fermavano per pregare e propiziare il viaggio prima di partire ed oggi lo stupa attira molti discendenti delle popolazioni tribali tibetane. Vi sarà anche possibile vedere occidentali con indosso le tipiche vesti di preghiera marroni, infatti molti monasteri intorno allo stupa hanno aperto le porte a studenti stranieri.

Linda de boudhanath stupa no tempo de manhã em kathmandu, nepal | Foto Premium

Il primo stupa risale al 600 d.C. che, come vuole la leggenda, fu voluto dal re tibetano come atto di penitenza per aver ucciso accidentalmente il padre. Comunque sia lo stupa di oggi non è altro che una ricostruzione in quanto l’originale fu demolito nel XIV secolo.

Ogni parte del complesso è perfettamente proporzionata, tanto da rendere unico lo stupa che, si dice, conservi un frammento d’osso del Buddha Storico.

Un numero molto elevato di ruote di preghiera è presente tutto intorno alla base, all’interno di 147 nicchie.

Boudhanath Stupa | Kathmandu - What to Expect | Timings | Tips - Trip Ideas by MakeMyTrip

Oltre a questo stupa centrale, molti sono i monasteri che sorgono nella zona, per esempio possiamo trovare diversi gompa (monasteri buddhisti) dedicati a Maitreya, Buddha del futuro, a Sakyamuni, Buddha Storico, e all’interno di questi si trovano scuole buddhiste,  sale di preghiera con strumenti musicali e pitture magnifiche. Al calar della sera è il momento migliore per assistere alla preghiera dei pellegrini.

Hyatt-Regency-Kathmandu-P171-Theme-Setup-1280x720 - Witty Vows

Al termine ci sistemeremo nelle camere del Hyatt Regency Kathmandu, un palazzo in stile nobiliare che vi stupirà dal principio, con il suo vasto ingresso dove si fondono lo stile Newari e il più moderno Malla. All’interno diversi splendidi stupa collocati negli atri sono protagonisti della cerimonia di accensione dei lumi al tramonto. Molte camere dispongono di una pregevole vista sul vicino Stupa di Bodhnath. Nel centro benessere potrete sottoporvi al trattamento ayurvedico shirodhara, un fluire lento e costante di olio tiepido sulla fronte.

Luxury 5 Star Hotel & Resort in Kathmandu, Nepal | Hyatt Regency Kathmandu

Sopra il vostro hotel. In serata si parteciperà alla Festa del Diwali.

Celebration of Diwali in Nepal I Tihar Festival: Worshipping of Bird & Animal

 

Tihar Festival, Diwali, Bhai Tika - Nepal-Pictures.com

Tihar (Deepawali) 2020 - Festival | Details | History and Origin | Explanations | Wishes & Greetings

5° GIORNO: KATHMANDU – PATAN

Prima colazione in hotel.

Seguirà la visita della più grande città del Nepal, l’affollata e frenetica capitale: Kathmandu. Yen, come viene chiamata in lingua Newari, lambita dai fiumi Bagmati e Vishnumati, si schiude tra i contrafforti della catena himalayana a 1300 m di altitudine, nella valle del Nepal centrale: Valle di Kathmandu, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1979.

L’architettura della città è il risultato di un’interessante miscela delle culture buddhista e hinduista, che conferisce a templi e palazzi un aspetto inconfondibile.

Ci sposteremo quindi per visitare il centro storico: Durbar Square.

Questa piazza è il cuore storico della città vecchia e il più importante patrimonio architettonico tradizionale. Camminare ed osservare questo luogo fa perdere la cognizione del tempo, donando uno sguardo alla più antica atmosfera di questa città. L’area di Durbar Square è costituita di tre piazze collegate: Basantapur Square, Hanuman Square e per l’appunto Durbar Square.

In Nepal colpito il patrimonio artistico e culturale della Nazione (7 di 8) | Touring Club

La nostra visita avrà inizio con il Kasthamandap (letteralmente rifugio coperto di legno) tempio a tre piani in stile pagoda a Maru Tole. Il tempio è uno dei più antichi e noti, oltre a possedere dimensioni notevoli e non ultimo, Kathmandu, secondo alcuni, deve il proprio nome proprio a questo edificio (inoltre come ricorderete Kathmandu dà il nome all’intera valle). La fondazione del Maru Stal, altro nome del tempio, risale al 1596, ad opera del re Laxmi Narsingh Malla e si narra che il legno che lo costituisce sia stato preso da un unico albero [2]. Inizialmente l’edificio serviva a raccogliere i visitatori prima delle cerimonie principali (mandap è un rifugio per pellegrini), successivamente venne trasformato in un tempio dedicato Gorakhnath, un’asceta del XIII sec. Ritenuto il più grande maestro dei Nath una delle 5 iniziali tradizioni induiste. All’interno del tempio si trova una statua dell’asceta, assai rara, data la tradizione di rappresentare questo maestro solo con le sue orme dei piedi.

Visitiamo quindi la Casa-Tempio della Dea Vivente [3].

Si tratta del Kumari Bahal o Kumari Ghar. La costruzione fu eretta nel 1757 ed è nel tipico stile dei vihara buddhisti.

Il cortile interno (Kumari Chowk) è circondato da tre balconate in legno perfettamente intagliato e contiene uno stupa in miniatura adornato con i simboli della dea della sapienza, Saraswati. Di fronte al Kumari Bahal si possono inoltre osservare delle guide in legno dipinto, le cui estremità sono considerate sacre. Esse servono a muovere il carro che trasporta la giovane dea vivente durante la festa annuale di Indra Jatra.

Potremo vedere quando la Kumari Devi (Kumari = bambina Devi = dea) si affaccia dalla finestrella templare e se poi essa si mantiene silenziosa e impassibile, vorrà dire che i desideri espressi da ciascuno dei presenti potranno avverarsi.

A living goddess is worshiped in Nepal – europeantimes.news

Il tempio più grandioso di Durbar Square è senz’altro il Tempio di Taleju.

Eretto nel 1564 in onore della dea indiana Taleju Bhawani, che divenne la divinità principale dei Malla, una sorta di dea reale a cui infatti fu dedicato un tempio a Kathmandu da Mahendra Malla (templi similari si possono trovare anche a Patan e Bhaktapur).

La posizione dominante nella piazza è dovuta al suo basamento a 12 livelli (il tempio raggiunge un’altezza di 35 metri) e sempre 12 sono i templi in miniatura che sorgono all’altezza dell’ottavo anello che forma un muro, come a voler racchiudere il tutto in una splendida ghirlanda e all’interno delle mura si trovano altri quattro piccoli templi a cui corrispondono altrettanti portali magnificamente scolpiti.

Una curiosità del luogo è un piccolo santuario sul lato occidentale del complesso. Un albero è letteralmente sbucato dal suo tetto, schiacciando l’intera struttura.

Purtroppo l’ingresso nel complesso è chiuso al pubblico ed anche per gli hindu esso è limitato alla sola festa annuale del Dasain, un’importantissima festa nepalese che commemora la vittoria degli dei sui demoni.

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Ammireremo dall’esterno il Palazzo Reale Hanuman Dhoka. In origine il complesso contava 35 cortili e si estendeva fino a New Road, ma il devastante terremoto del 1934 ridusse il palazzo agli attuali 10 chowk (cortili). Una statua del dio-scimmia Hanuman è posta a protezione dell’ingresso (dhoka) del palazzo e da ciò prende il nome. La statua risalente al 1672 è avvolta in un mantello rosso ed è riparata da un parasole. Ormai il volto del dio è scomparso sotto uno spesso strato di pasta arancione applicata da generazioni e generazioni di fedeli.

Il chowk più famoso, è  il Nasal Chowk (dove nasal in nepali significa “colui che danza”). Il cancello del palazzo è presieduto su entrambi i lati da un leone di pietra, uno cavalcato da Shiva e l’altro dalla consorte Parvati. Il cortile prende il nome dalla statua di Shiva danzante ad est del cortile, nascosta in una camera imbiancata. Questo cortile fu utilizzato per le incoronazioni dal periodo dei Rana, fino al 2001, anno in cui venne incoronato re Gyanendra (2001-2008).

Nell’angolo nord-occidentale del nasal chowk sorge il Panch Mukhi Hanuman, con i suoi cinque tetti rotondi. L’ingresso è consentito esclusivamente ai sacerdoti.

A ovest del nasal chowk sorge un’ala del palazzo edificata dai Rana, oggi adibita a museo e dedicata al re Tribhuvan e alla sua vittoriosa rivolta contro il regime Rana.

Le quattro torri rosse che lo circondano rappresentano le quattro città più antiche della valle: Kathmandu o Basantapur, Kirtipur, Bhaktapur o Lakshmi Bilas, Patan o Lalitpur.

Attualmente gli altri cortili sono chiusi al pubblico.

Il pomeriggio sarà dedicato alla visita della città di Patan che molti abitanti chiamano ancora con l’antico nome sanscrito Lalitpur  “Città della Bellezza” o con quello Newari Yala.

Si tratta dell’antica capitale del regno, oggi divenuta quasi un sobborgo di Kathmandu, situata sull’altra sponda del fiume Bagmati.

Inizialmente la città fu progettata con la forma del Dharma-Chakra buddhista (Ruota della giustizia). Qui la maestria degli artisti Newari raggiunge il massimo splendore nell’architettura dei templi, delle case e delle piazze.

La città offre un’antica tradizione buddhista che si è insinuata anche nei suoi templi hindu. Come vuole la tradizione, i quattro stupa che sorgono in corrispondenza dei quattro punti cardinali furono fatti erigere dal grande imperatore buddhista Ashoka intorno al 250 a.C.

La maggior parte degli edifici storici di Patan risale al XVI, XVII e XVIII secolo, durante il periodo Malla, infatti la città fu governata da nobili locali fino all’avvento del re Shiva Malla di Kathmandu.

Il cuore di questo magnifico centro abitato corrisponde all’antica Durbar Square da cui si dipartono quattro vie che portano agli stupa di Ashoka.

Come a Kathmandu, infatti Durbar Square si trova di fronte all’antico palazzo reale e la sua è senz’altro la più grande e straordinaria rassegna di architettura Newari di tutto il Nepal.

Su questa magnifica piazza vedremo affacciarsi al limite settentrionale, il Tempio di Bhimsen (dio del commercio e degli affari), e Manga Hiti, una delle numerose fontane che abbelliscono Patan.

Il Tempio di Vishwanath sorge a sud del Tempio di Bhimsen ed esso è consacrato a Shiva (quando le porte sono aperte è possibile vedere l’enorme lingam all’interno) e proseguendo nella piazza non si può non notare lo splendido Krishna Mandir, un tempio a tre piani costruito, invece che con mattoni e legno, in pietra intagliata.

Questo tempio fu  edificato per volontà del re Siddhinarsingh Malla nel 1637 e non si può non notare nel progetto, la notevole influenza indiana (da notare lo shikhara, l’alta guglia, nel tipico stile dell’India settentrionale). L’ingresso è consentito ai soli hindu e purtroppo non sarà possibile ammirare la statua di Krishna (pastore, incarnazione di Vishnu).

In cima ad una colonna di fronte al tempio vedremo Garuda, l’uomo-uccello, cavalcatura di Vishnu, in ginocchio e a braccia conserte.

Si può quindi osservare passeggiando, il Tempio di Jagannarayan, consacrato a Narayan, una delle incarnazioni di Vishnu e risalente al 1565 che sembra essere il più antico tempio della piazza.

A sud di questo tempio si trova un’alta colonna su cui poggia una statua in ottone del re Yoganarendra Malla e delle sue regine, risalente al XVIII secolo.

Dovete sapere che questa statua è molto particolare, infatti sulla testa del re c’è un cobra e sopra di questo un piccolo uccello in ottone.

La leggenda narra che finché l’uccello si troverà sulla testa del re, egli potrà tornare nel suo palazzo. Questo è il motivo per cui le porte e le finestre del palazzo rimangono sempre aperte ed un hookah (narghilè) viene sempre tenuto pronto.

In caso contrario, che quindi l’uccello voli via, l’elefante di pietra sul lato orientale del tempio di Vishwanath andrà a bere alla fontana di Manga Hiti.

C’è poi il Tempio di Hari Shankar, in cui sono scolpite scene di torture per i dannati, in netto contrasto con le usuali scene erotiche che possiamo trovare ad ornare i tetti dei templi e a sud di questo si trova una grande e antica campana, che i postulanti potevano suonare per avvisare il re del proprio malcontento.

Il Tempio di Krishna, costruito nel 1723, chiude quest’incantevole piazza, con le sue affinità architettoniche con Krishna Mandir, nella parte settentrionale di Durbar Square.

Tutto il lato orientale è occupato dal Palazzo Reale di Patan, una delle più belle strutture del Nepal nonostante sia stato costruito nel XIV secolo, ampliato nei secoli XVII e XVIII e successivamente restaurato più volte.Esso presenta una bizzarra facciata, con cornicioni sporgenti e finestre scolpite con delicate imposte di legno.Una delle migliori collezioni di arte religiosa dell’Asia è conservata nel Museo di Patan, una parte del palazzo, un tempo residenza dei Malla.Le bellezze di Patan di certo non si esauriscono in Durbar Square, anzi, l’infinità di squisitezze architettoniche sarà tutto intorno a voi.

Visiteremo il Tempio d’Oro (Kwa Bahal), conosciuto anche come Hiranya Varna Mahavihara, così chiamato per via delle lastre dorate che ne ricoprono gran parte della facciata ricoperta di rilucenti figure. Si tratta di uno straordinario monastero buddhista fondato probabilmente nel XII secolo, ma che occupa la posizione attuale, appena a nord di Durbar Square, dal 1409. Esso è caratterizzato da due straordinari portali, uno stretto in pietra e l’altro di legno. Due elefanti in pietra sono a guardia del portone, mentre la facciata è ricoperta di rilucenti figure buddhiste, questo vi può far intendere la magnificenza di questo tipo di architettura. All’interno del tempio potrete osservare gli sgargianti leoni dipinti e la firma del maestro scultore che lavorò il portale.

Golden Temple Patan Nepal | Patan Durbar Square, UNESCO Worl… | Flickr

Accedendo al tempio vi sarà chiesto di togliere le scarpe e tutti gli accessori in cuoio. Particolarità di questo tempio sono le tartarughe che gironzolano per il cortile interno, considerate le guardiane dell’intero complesso ed altra particolarità è senz’altro il sacerdote più importante: egli ha 12 anni ed officia per 30 giorni prima di cedere l’incarico ad un altro ragazzo.

Sempre all’interno potrete osservare la statua di Sakyamuni (Siddharta Gautama, meglio conosciuto come il Buddha storico).

Sui due lati opposti del cortile sorge una statua di Tara Verde (rappresenta l’attività compassionevole e la conoscenza dell’intrinseca vacuità di ogni dualismo) e una di Bodhisattva Vajrasattva (fautore della purificazione grossolana, sottile e ultrasottile di corpo, parola e mente del discepolo) raffigurato con indosso un cappuccio d’oro e argento.

Sempre a nord sorge il Tempio di Kumbeshwar, uno dei tre templi a cinque tetti della valle.

Elevandosi al di sopra della città con i suoi stupendi intagli in legno è sicuramente uno spettacolo unico. Questo tempio è dedicato a Shiva e lo possiamo capire dalla statua di Nandi (il toro di Shiva). I due laghi ai piedi del tempio si dice siano colmi delle acque del sacro lago di Gosainkund raggiungibile con un lungo trekking e si dice anche che lavarsi nelle acque del Tempio sia di tanto merito quanto bagnarsi nelle acque del lago sacro.

Si possono notare molti altri templi tutti intorno, ma un luogo in particolare è particolarmente utile per comprendere la vita di tutti i giorni degli abitanti di questa splendida città: la fontana Konti Hiti. Qui infatti le donne del luogo si riuniscono per socializzare, lavare i panni e riempire d’acqua le brocche.

Fino a qui ci siamo mossi a nord di Durbar Square, ma anche a sud si trovano diversi luoghi d’interesse tra cui vale la pena di ricordare il Tempio di Bishwakarma dedicato alla divinità protettrice dei carpentieri e degli artigiani. La facciata è ricoperta di lamine di rame lavorate a sbalzo e tutto il luogo risuona delle martellate dei vicini laboratori che si alternano a numerosi negozi di oggetti di ottone.

Ancora più a sud sorge il Tempio di Minnath che, con i suoi vivaci colori, sorge al centro di un cortile in cui è ammassato del legname che ogni anno serve a costruire un carro che porta la statua di Minnath in processione per la città durante la festa di Rato Machhendranath. E se avrete modo di vederlo e di chiedervi che ci fanno tutte quelle pentole e quei vasi appesi, beh vengono inchiodati alle travi del tempio dai fedeli.

Dall’altra parte della strada sorge il Tempio di Rato Machhendranath, dio della pioggia e dell’abbondanza, eretto nel 1673, in cui vengono celebrate alcune cerimonie durante la festa a cui prima è stato accennato.

Questo straordinario tempio a tre piani rappresenta il luogo d’incontro tra buddhismo (per cui la divinità è l’incarnazione di Avalokitesvara) e hindudismo (per cui la divinità è l’incarnazione di Shiva). I quattro portali d’accesso decorati sono sorvegliati da leoni di pietra e quattro demoni, chiamati kyah, sono posti ai quattro angoli, mentre sul lato frontale è posta una moltitudine di animali di metallo.

Il sud-est di Durbar Square è ricco di piccoli templi dedicati a Shiva e Vishnu, ma in un minuscolo cortile, nascosto in uno stretto passaggio si trova il Tempio di Mahabouddha.

Il tempio è ricoperto di piastrelle di terracotta, centinaia e centinaia, e su ciascuna delle quali è raffigurato un Buddha, da qui il nome “Tempio dei Mille Buddha”. Il tempio risale al 1585, ma come tanti edifici è stato ricostruito dopo il terremoto del 1934 e, in mancanza del progetto originale, si finì per costruire un edificio diverso. Mattoni e piastrelle che avanzarono furono utilizzati per costruire il santuario dedicato alla madre di Buddha, Maya Devi.

Pregevoli statuette di metallo sono vendute nei negozietti circostanti. Esse sono realizzate nel tipico stile di Patan ed a volte vengono esposte nella piazza intorno al tempio.

Cena e pernottamento.

HYATT REGENCY KATHMANDU (Nepal): Prezzi e Recensioni 2023

P.S. le visite di Kathmandu, possono essere effettuate anche in altro girono. Dipende dal traffico che troveremo

6° GIORNO: KATHMANDU – DAKSHINKALI – PARCO NAZIONALE DI CHITWAN

Prima colazione in hotel e trasferimento a Dakshinkali, una località a pochi km da Kathmandu, famosa per il tempio dedicato alla dea Kali dove il martedì e il sabato centinaia di fedeli offrono dei doni quali fiori, frutta e incenso, ma anche galli e capretti che vengono sacrificati alla dea.

Dakshinkali Temple in Kathmandu Nepal

Un’emozione fortissima, sconsigliata a chi non sopporta la vista del sangue, ma di certo da non perdere per chi non ne soffre e desidera conoscere riti antichissimi.

Il sangue degli animali, una volta sgozzati e decapitati, verrà infatti utilizzato per cospargere i bassorilievi che raffigurano la dea, al fine di placarne la sete.

In questo luogo il profumo degli incensi si mischia con quello delle carni arrostite, l’oro con il carminio e tutto si colora dello splendore e dell’orrore dei più antichi rituali.

Il luogo è situato alla confluenza di due fiumi sacri, in una foresta che, nei giorni dedicati al sacrificio, risuona del banchettare dei fedeli che passano tutta la notte mangiando le carni il cui sangue è stato dedicato alla dea.

L’ingresso al cortile interno dove è conservata una statua di Kali, è consentito solo agli hindu.

Nepal: visitare Dakshinkali | Evaneos

Si prosegue  per il Parco  Nazionale di Chitwan (dove chitwan è un termine hindu che significa “cuore della giungla”), nella regione meridionale del Terai (dal persiano “lande umide”) a sud delle colline Siwalik, istituito nel 1973 anche se già nel XIX secolo era zona protetta in quanto riserva di caccia per aristocratici nepalesi e stranieri. Questa è una delle principali attrattive del Nepal che dichiarata nel 1984 dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Wild Nepal: The best of wildlife in Chitwan National Park | Wanderlust

Si tratta di una grande riserva naturale che si estende su un’area di oltre 932 kmq, ricoperta di altissime erbe foreste pluviali e paludi, puntellata da molti laghetti, oltre al fiume Rapti e il fiume Narayani. La riserva è popolata da rinoceronti indiani unicorno, tigri, coccodrilli, elefanti, buoi della giungla, orsi labiati, leopardi, sciacalli, cinghiali e 450 tipi di uccelli, ma ricordate che la maggior parte degli animali vive di notte e sarà per questo che si tratterà di rari incontri con i grandi animali della riserva. L’orizzonte è caratterizzato dalla cima dell’Himalaya.

La flora è costituita essenzialmente da foreste di sal (tipico albero che cresce alle pendici della catena himalayana e principale specie a legno duro della regione) e vaste zone di phanta (prateria).

Per quanto riguarda la fauna, come potete aver capito, vi sono un’infinità di specie, nonostante la costante opera distruttiva dei bracconieri, e vale la pena stare attenti, perché avrete modo di vedere una moltitudine di specie di farfalle, alcune anche grandi quanto una mano! Per arrivare al nostro hotel, attraverseremo la foresta dei villaggi delle tribù Tharu che vivono ai confini del parco, tutt’intorno alla città Sauraha. Per queste genti la principale fonte di sostentamento è l’agricoltura, ma, lungi dall’essere banale, questa popolazione è ricca di sorprese e curiosità. I Tharus sono considerati i diretti eredi di Siddhārtha Gautama Buddha, il maestro illuminato guida e principio del buddhismo, le cui origini sono state concordemente individuate a Lumbini città per l’appunto nella valle Terai. Tra le particolarità di queste popolazioni spicca la resistenza genetica alla malaria, oggetto di studio da parte di diversi team internazionali. Dal punto di vista culturale loro stessi si definiscono genti della foresta, dove hanno abitato per centinaia di anni praticando la caccia, la raccolta e la coltivazione con rotazione dei campi e maggese, basata su riso, senape, lenticchie e frumento.

Durante il pomeriggio si faranno delle attività nella foresta, in particolare un primo safari nel parco, in  jeep o elefante.

Elephant Ride and Safari : Chitwan Tourism

Vale a questo punto spendere qualche parola sulla particolare esperienza di fare escursioni a dorso di un elefante, che per molti rappresenta l’esperienza più emblematica da fare in questo meraviglioso parco. Questi colossi di cinque tonnellate, infatti permettono di entrare in contatto con la natura che tollera più facilmente gli elefanti che le jeep. Inoltre gli elefanti nascondono in maniera efficacie la presenza umana, neutralizzandone l’odore. Fin qui sono stati enunciati i pro, ma ovviamente ci sono dei contro. In primo luogo, non è molto confortevole e i metodi di addestramento tradizionali dei mahout  che sferzano con bastoni le teste dei pachidermi e utilizzano uncini di metallo (nuovi metodi di addestramento sono stati introdotti dal WWF che ha promosso un’iniziativa di addestramenti di tipo psicologico, per evitare appunto i dolorosi metodi tradizionali). Appena arrivati primo safari nel parco.

Cena e pernottamento.

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7° GIORNO: CHITWAN

Colazione e  intera giornata di attività nella foresta!

Nepal: visitare Royal Chitwan National Park | Evaneos

All’alba ci muoveremo per il secondo safari nel parco, quando gli animali vanno ad abbeverarsi e le tigri a riposare dopo la caccia notturna.

Tiger Encounter in Chitwan National Park - Tiger Encounter

Cominceremo con il safari in canoa  sulle acque del fiume Narayani, che è forse il modo con cui è possibile avvistare il maggior numero e varietà di animali, restando pressoché comodi. Particolarità faunistica, che con  un po’ di fortuna,( molta) si potrebbe  ammirare in questo safari è il coccodrillo gaviale, un lontano parente del coccodrillo di mare australiano. Sono stati ritrovati fossili risalenti a 110 milioni di anni fa che presentano la stessa singolare fisionomia del gaviale, caratterizzata, appunto, da un muso sottile e allungato, dal quale spunta una fila disordinata di denti adatta alla sua dieta a base di pesce.

Il coccodrillo del Gange garial dal caratteristico muso lungo - India Nepal Viaggi

Il muso termina con una estremità bulbosa chiamata ghara (un vaso locale) da cui deriva il nome hindi del coccodrillo gharial. Nel Chitwan, per arginare il rischio di estinzione, si seguono diversi programmi di allevamento che hanno portato alla liberazione di diversi giovani esemplari in molti fiumi del Terai. In ogni caso moltissime specie di uccelli ci faranno compagnia durante il nostro percorso.

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8° GIORNO: CITWAN – POKHARA

Al mattino molto presto dopo la prima colazione si prosegue per Pokhara (ca. 100 km) attraversando le precolline dell’Himalaya. Sul Siddhartha Highway si raggiunge la pittoresca valle di Pokhara (890 m) sullo sfondo l’imponente muraglia dell’Himalaya. Il lago riflette le vette innevate del Macchrapuchare (6997 m), Lamjung (6900 m), Manaslu (8163 m) ed altre vette.

Valle di Pokhara: un paesaggio naturale molto bello e suggestivo da cui poter ammirare la magnifica catena dell’Himalaya come mai potreste immaginare. Considerata a pieno titolo il ruolo di prima città turistica del Nepal, lontana dal caos ed immersa nell’aria pura di queste straordinarie vette e considerata la porta dell’Annapurna (il più famoso tra gli itinerari di trekking), un impressionante massiccio, parte integrante dell’Himalaya.

Pokhara - Wikipedia

Pokhara è posta ai piedi delle più alte vette del pianeta, nei pressi di tre laghi e della gola del fiume Seti (famoso per le escursioni in kayak).

All’arrivo faremo una prima visita al centro storico della cittadina ricco di tesori architettonici Newari, per avere un’idea della città prima dell’avvento del turismo.

Potrete fare un giro per i bazar e i vivaci locali che affollano il lungolago.

Interessante è fare una bizzarra esperienza dal barbiere. Ovunque, infatti, sul lungolago ci si può imbattere in saloni di bellezza per signore e appunto barbieri per signori.

Una rasatura alla nepalese comprende infatti un massaggio con balsamo di allume di roccia, saranno massaggiati viso, testa (occhi compresi) e volendo anche un rinfrancante massaggio al collo e alle spalle.

Sarangkot Sunrise View - Klook

Il turismo è giunto qui solo negli anni ’90 dopo che fu visitata dai primi occidentali negli anni ’70, a parte pochi esploratori precedenti, mentre la moltitudine di locali e bar deriva essenzialmente dallo straordinario sviluppo avvenuto negli anni ’80. Per un decennio il conflitto tra governo e maoisti ha arrestato la crescita, ma oggi con la fine delle ostilità Pokhara si sta riprendendo.

La città è ricca di cose da vedere a partire dallo stupendo lago che ne rappresenta la fonte vitale. Esso è il secondo lago per grandezza in Nepal e nelle giornate di cielo terso rappresenta uno specchio in cui si riflette la pittoresca bellezza delle montagne che costituiscono l’incantevole scenario.

Pokhara Tourism (2023): Best of Pokhara, Nepal - Tripadvisor

Questa eterogenea città presenta anche una notevole quantità di intrattenimenti, sia quelli adatti agli spiriti più avventurosi che a quelli più contemplativi.

La città vecchia a nord della vivace Mahendra Pul può dare un’idea di come fosse Pokhara prima dell’avvento del turismo. Al suo interno si celano preziosi tesori architettonici Newari con elementi decorativi in mattoni e finestre intagliate in legno. Nella Pokhara vecchia vi sono numerosi negozi di oggetti sacri, di ceste e di ceramiche. Il Tempio di Bhimsen al suo interno è dedicato al dio Newari del commercio, il santuario a due piani risale a oltre due secoli fa ed è decorato con sofisticati ed intricati intagli. Risale invece al XVII secolo un altro tempio degno di nota presente nella Pokhara vecchia: il Tempio di Bindhya Basini, consacrato a Durga, l’incarnazione guerresca di Parvati, qui venerata nella forma di salingram (ammonite fossile).

Cena e pernottamento. Il  Vostro hotel (foto sotto) è situato su un’isola al centro del lago.

Fish Tail Lodge, Pokhara – Updated 2023 Prices

FISH TAIL LODGE (Pokhara) - Resort Reviews, Photos, Rate Comparison - Tripadvisor

9° GIORNO: SARANGKOT – BUDHANILKANTHA – KATHMANDU

Prima dell’alba avremo modo di raggiungere Sarangkot, un piccolo villaggio a 1.050 m di altitudine, da dove si gode una fantastica vista del lago e, nelle giornate limpide (speriamo di trovarle anche noi), di un lungo tratto della catena himalayana, dal Dhaulagiri (8.167 m) a ovest alla perfetta sagoma piramidale del Machhapuchhare (6.997 m) a est da cui potrete ammirare la cima arrotondata dell’Annapurna e la sagoma piramidale del Machhapuchhare.

Sarangkot Sunrise Tour da Pokhara - 2023 - Viator

Il sole a quest’ora tinge le vette d’un colore paradisiaco e potrete ammirare questo spettacolo per cui sicuramente non ci sono parole sufficienti atte a descriverlo, da diversi punti panoramici tra cui una torre o una distesa erbosa per l’atterraggio degli elicotteri. Visiteremo quindi il villaggio di Sarangkot, appena al di sotto del crinale, da cui sale una scalinata fino a uno spettacolare punto panoramico tra le rovine di un antico forte, il termine kot in nepali significa appunto “forte”.

Sarangkot Pokhara-Land Nepal

Dopo la visita rientreremo all’hotel per la colazione e visiteremo due importanti templi di Pokhara lo Shanti Stupa e il Mandir di Varahi. Per visitarli saliremo a bordo di alcune barche a remi per attraversare il lago.

La “Pagoda per la pace nel mondo” o Shanti Stupa, è collocata sul picco dell’Anandu sospesa su un ripido crinale (640m) che domina il Phewa Tal. Una pagoda per la pace è uno stupa buddhista concepito per le persone di ogni razza e credo che concentra e unisce il desiderio di pace. La maggior parte di essi sono stati costruiti sotto la guida del monaco buddhista giapponese Nichidatsu Fuji, che dedicò la sua vita alla diffusione della non violenza ispirato da un incontro con il Mahatma Ghandi (1931). Le prime pagode della pace furono costruite nel 1966 a Hiroshima e Nagasaki e nel 2000 sorgevano ormai ben 80 pagode per la pace in tutto il mondo.

Il monumento è una meta religiosa visibile da qualsiasi punto della valle di Pokhara ed è l’unico stupa collocato ad una tale altezza in questa zona.

Pokhara Shanti Stupa - Land Nepal

Il maestoso disegno iniziale fu concepito da Nispranjan Myohoji e la sua realizzazione finanziata da Monk Litikowo.La sua costruzione iniziò nel 1973, ma si interruppe un anno dopo per difficoltà nella costruzione e riprese solo dopo il ritorno della democrazia arrivando a concludersi il 5 novembre 1999.Lo stupa in sé copre 100 m ed è alto 11 m e come i suoi equivalenti in tutto il mondo è dipinto di bianco, colore simbolo della pace.Sul suo pinnacolo è montata una cupola dorata visibile da grandi distanze. Tra le diverse statue del Buddha le quattro poste sui punti cardinali sono le più notevoli.La statua a sud fu installata grazie alle donazioni collettive dei devoti in Nepalesi, quella dell’est venne portata dal Giappone, quello del nord dalla Thailandia, mentre quello dell’ovest dallo Sri-Lanka. A riguardo degli stupa per la pace nel mondo potrà interessarvi sapere che anche in Italia ne è stato costruito uno, inaugurato il 24 Maggio 1998 a Comiso in Sicilia dal reverendo Morishita, vicino ad una base N.A.T.O.

Al centro del Phewa Tal si trova il Mandir di Varahi, tempio dedicato alla consorte di Varaha il terzo avatar del dio Visnu in forma di cinghiale, la divinità in nepalese è chiamata Barahi questo spiega la confusione di nomi che incontrano gli occidentali nel ricercare informazioni a riguardo del suddetto tempio. Raggiungeremo il tempio con una gita in barca sulle acque del Phewa Tal, l’edificio, in stile pagoda, sorge su un’isoletta di fronte al Ratna Mandir (palazzo reale), si erge su due piani e risale al XVII secolo. Il tempio ha subito radicali trasformazioni nei secoli ed è attualmente abitato da una colonia di piccioni.

Il culto di Varahi è principalmente notturno, questa divinità madre da noi interpretata come una consorte rappresenta più correttamente l’energia femminile di Varaha, in Nepal è venerata nella sua forma chiamata Mathysa Varahi una incarnazione di Durga “ colei che può redimere nelle situazioni di massima afflizione”. La costellazione di divinità Hinduiste è assai intricata, potrà incuriosirvi sapere che i devoti venerano la dea sacrificandole animali maschi di sabato.

A questo punto partiremo alla volta di Kathmandu.

Percorreremo una strada panoramica, che si snoda tra villaggi e risaie, costeggiando l’impetuoso fiume sacro Trisuli uno dei più grandi affluenti del fiume Nerayani.

Il nome deriva da Trishula (“tre lance” in Sanscrito) il tridente sacro di Shiva, una leggenda narra che sulle cime dell’Himalaya Shiva sprofondò il suo tridente nel terreno dando origine a tre fonti, sorgenti del fiume e quindi del suo nome.

Pranzeremo con un picnic lungo il percorso, l’arrivo è previsto nel tardo  pomeriggio.

Visiteremo Budhanilkantha, tempio al di fuori degli abituali circuiti turistici e frequentato in maggioranza dai fedeli locali. Il fulcro devozionale di questo tempio dall’atmosfera mistica unica è la statua distesa di Visnhu, nella sua incarnazione di Narayan (creatore di tutti gli esseri viventi) che appare adagiato in placido riposo, sul serpente a 11 teste che simboleggia l’eternità mentre reca tra le mani i quattro simboli di Vishnu: il disco dei chakra (la mente), una conchiglia di strombo (i 4 elementi naturali), una mazza (conoscenza primordiale) e un seme di loto (l’universo in movimento). La statua, lunga 5 metri, fu scolpita nel VII-VIII secolo in un monolite di pietra nera, probabilmente  in una località al di fuori della valle, per essere poi trasportata dai fedeli fino alla posizione attuale.

BUDHANILKANTHA TEMPLE - Wonders of Nepal

La leggenda vuole che Vishnu dorma per la durata dei quattro mesi monsonici, mentre la festa di Haribodhini Ekadashi ne celebra il risveglio nel mese hindu di Kartik.Il tempio è caratterizzato dalla presenza di innumerevoli candele di burro e dal fumo di incenso che impregna l’aria. Tutto intorno i fedeli lanciano la tipica polvere rossa di tika (si tratta dello stesso elemento utilizzato per tracciare il tradizionale segno rosso sulla fronte).

Trasferimento e sistemazione nelle camere dell’hotel più lussuoso di tutto il Nepal.

Sotto le vostre camere.

The Dwarika's Hotel from ₹ 21,837. Kathmandu Hotel Deals & Reviews - KAYAK

Dwarika's Hotel Kathmandu Nepal. Simply Stunning.

Più tardi tempo per gustare la tipica cena nepalese. Pernottamento.

10° GIORNO: KATHMANDU – ROMA

Consumata la prima colazione ci recheremo quindi a Pashupatinath (5 km da Kathmandu). Si tratta di un luogo sacro per gli induisti, meta di viaggio per i pellegrini da tutta l’Asia e non solo dal Nepal. Altrove Shiva è venerato nella terribile forma distruttiva di Bhairab, ma a Pashupatinath egli è celebrato come Pashupati, “il signore protettore degli animali e guida delle greggi”. Questo piccolo villaggio interamente dedicato a Shiva, sorge sulle sponde del fiume Bagmati.

Pashupatinath Temple Pictures | Download Free Images on Unsplash

Qui i fedeli vengono per purificarsi e per morire, esso infatti è da sempre luogo prescelto per la cremazione dei morti sui ghat (scalinate in riva al fiume), le cui ceneri sono disperse nel fiume sacro nepalese, appunto il Bagmati che poi confluisce nel Gange, fiume sacro indiano e madre di tutti i fiumi.I corpi vengono avvolti in veli e deposti lungo la riva del fiume, quindi cremati su una pira di legno.L’accesso al tempio principale è permesso esclusivamente agli hindu e solo i membri della famiglia reale possono essere cremati esattamente di fronte il Tempio di Pashupatinath. Vi preghiamo di voler, in segno di rispetto dei familiari del defunto, evitare di fare foto come se si fosse ad uno spettacolo di teatro, dietro e nelle vicinanze della pira ci sono persone che soffrono.

Vi sono due ponti pedonali che attraversano il fiume e conducono al giardino terrazzato che ospita decine di piccoli santuari di Shiva, costituiti da una sola stanza, di diversi stili ma con caratteristiche architettoniche simili.

Pashupatinath Temple - Kathmandu: Get the Detail of Pashupatinath Temple on Times of India Travel

Al limitare di una splendida foresta sorgono altri santuari, per arrivare a più di cinquanta piccoli templi.Svoltando a destra in cima alla collina si raggiunge il Tempio di Vishwarup mentre a sinistra il Tempio di Garakhnath, dedicato allo yogi (maestro yoga) che inventò lo Hatha yoga.

Il sentiero a questo punto scende, passando accanto al parco del cervo di Mrigasthali, una perfetta fusione tra natura e religione, dove si dice che un tempo Shiva si sia trasformato in un cervo dorato.Uscendo dalla foresta è possibile vedere il Tempio di Guhyeshwari, dedicato alla dea Parvati nella sua forma guerriera di Kali. L’accesso è consentito solo agli hindu.  Il nome di questo tempio deriva dal nepali guhya (vagina) e ishwari (dea).La leggenda vuole che il padre di Parvati oltraggiò Shiva e il furore della dea fu tale che prese fuoco (ispirando la pratica del sati, nella quale le vedove vengono bruciate vive sulla pira del marito). Shiva, affranto dal dolore, vagò per il mondo portando con sé i resti della consorte e in questo punto, dove oggi sorge il tempio, caddero i suoi organi genitali.

Sono tante le leggende che si annidano tra questi templi antichissimi. La Città è uno dei luoghi più sacri per gli hindu di scuola shivaista, di tutta l’Asia.

Pranzeremo nel Kaiser Cafe. Questo locale è gestito dal Dwarika’s Hotel, quindi, come potete capire, la qualità è assolutamente garantita. Il locale è immerso in un delizioso giardino, Garden of Dreams, un vero e proprio Giardino dei Sogni,  dove vi sembrerà di entrare in un’oasi, tanto lontana, quanto vicina al trambusto del centro di Kathmandu. Il giardino in stile neoclassico riprende il tema delle sei stagioni nepalesi e avrete senz’altro il piacere di fare una passeggiata per scoprire i tesori che nasconde questo particolare angolo di città. In genere si effettua la visita del giardino da parte dei turisti pagando biglietto ingresso, mentre per noi, godremo oltre che della visita anche del pranzo al suo interno. Ovvio prima del pranzo dedicheremo un po’ di tempo per la visita e fare qualche foto al giardino.(n.b soggetto a disponibilità e apertura sul momento)

Visiteremo il grande Stupa di Swayambhunath, uno dei gioielli architettonici della valle di Kathmandu. Il “tempio delle scimmie”, così chiamato per il gran numero di tali sacri animali che lo popola, è legato ad un’antica leggenda [4] secondo cui la valle di Kathmandu un tempo fosse un lago fin quando dalle acque sorse la collina in cima alla quale c’è oggi Swayambhunath che letteralmente significa “che sorge da sé”.

Swayambhunath (tempio delle scimmie) in Katmandù, 2023

Saliremo i 365 gradini fra le bandierine di preghiera coloratissime e i pellegrini, per raggiungere l’antico stupa con gli occhi compassionevoli del Buddha.

Visitare questo santuario antico di duemila anni, è sicuramente un’esperienza irripetibile. Il carattere mistico di questo complesso venerato tanto da buddisti quanto da indù, rende l’impatto con Swayambhunath quasi sconvolgente.Potrete osservare i quattro volti del Buddha che, dalla guglia, guardano attraverso la valle nei quattro punti cardinali. Il segno a forma di naso è in realtà il numero nepalese ek (uno), che rappresenta appunto l’unità, mentre il terzo occhio simboleggia la capacità di divinazione del Buddha. La valenza simbolica, è in realtà insita in ogni elemento di questa struttura.Alla base dello stupa centrale, ci sono le ruote di preghiera, su cui è inciso il mantra [5] sacro “om mani padme hum” (saluto il gioiello di loto) e i pellegrini camminano intorno allo stupa facendole girare.

ruote di preghiera rotanti 1183885 Foto d'archivio

Mantra analoghi sono ricamati sulle bandiere sopra lo stupa e si dice che queste preghiere saranno portate in cielo dai venti. Ai piedi dello stupa potrete inoltre osservare alcune statue che rappresentano i Dhyani Buddha, divinità che simboleggiano  le cinque qualità della saggezza buddhista. Su tutti i lati vi è un vero e proprio giardino di pietra, formato da numerose statue religiose. La cima della collina è disseminata dei simboli dei cinque elementi: terra, aria, fuoco, acqua ed etere. A nord del path (rifugio per pellegrini) vi è un esempio della costante compresenza in Nepal di buddhismo e induismo è offerto dal Tempio di Hariti, a forma di pagoda in cui si trova una splendida immagine di Hariti, dea hindu del vaiolo, associata alla fertilità.

Altro esempio di tale commistione si può osservare nel chaitya nero [6] , all’estremità nord del cortile, sistemato sopra uno yoni (simbolo sessuale femminile).

All’angolo nord- orientale del complesso si trova il Shree Karmaraja Mahavihar, un tempio buddhista che custodisce una statua alta sei metri di Sakyamuni, altro nome attribuito allo storico Buddha.

Shree Karma Raja Maha Vihar Swayambhu

Ad ovest dello stupa principale si raggiunge uno stupa più piccolo dietro cui si trovano un gompa (monastero buddhista tibetano) e un importante santuario dedicato a Saraswati, la dea della sapienza e a tal proposito, durante il periodo degli esami, gli studenti vengono qui per ingraziarsi la dea.

Swayambhunath. #1 Must-See Temple in Kathmandu, Swayambhunath Stupa

Sempre in questa zona interessante è il Maju Deval. Si tratta di un grande tempio a tre tetti che sembra dominare Durbar Square ed i cui montanti sono decorati con intagli a soggetto erotico.Il tempio fu costruito nel 1690 dalla madre del re di Bhaktapur Bhupatindra Malla.

Al suo interno si trova un lingam. Esso consiste di un oggetto ovale, simbolo fallico considerato una forma di Shiva. La venerazione di questo oggetto in India è ormai senza tempo. Esso rappresenta la forma dell’Assoluto trascendente, senza fine e senza inizio. Sempre tipico dello stile indiano vi è un’alta guglia, alla base della scalinata, sul lato orientale. Si tratta di un tempietto bianco dedicato a Kam Dev, la divinità dell’amore e del desiderio umano.

Le bellezze da poter osservare in questo luogo, come potete aver capito, sono innumerevoli e senz’altro l’elencarlo qui cercando di dare un plausibile ordine non dà che un’ombra di quello che è lo splendore donato da ogni particolare di questo magnifico complesso. Ovviamente non basterebbe una settimana per visitare intera zona.

Al termine di questa ultima interessante visita, rientro in hotel per rinfrescarsi (camere day use) e ci prepariamo a partire per il rientro in Italia, pertanto trasferimento in aereoporto e operazioni imbarco del volo con scalo per Roma. Pasti e pernottamento a bordo.

11° GIORNO:  arrivo a ROMA o altre città

Arrivo a Roma e fine dei servizi o proseguimento altre città.

 

La quota comprende:

  • Voli di linea  con scalo, Roma-Kathmandu-Roma  in classe economica 20 kg bagaglio
  • Sistemazioni  in hotel 4**** e 5*****L
  • Pensione completa dalla cena del secondo giorno  al pranzo  dell’ultimo giorno
  • Trasferimenti e visite guidate con mezzo privato con aria condizionata e guida in lingua italiana  per tutta la durata del tour.
  • Ingressi ove previsti
  • Attività da programma nel Parco Nazionale di Chitwan
  • Gita in barca nel lago di Pokhara
  • Assistenza negli aeroporti a Roma, Kathmandu in arrivo e in partenza
  • Assicurazione medica (10.000,00 euro) e bagaglio (1.500,00 euro)
  • Assicurazione ANNULLAMENTO AL VIAGGIO copre intero valore costo ( incluso Covid)
  • Kit viaggio
  • Accompagnatore dei Viaggi di Giorgio.

La quota non comprende:

  • Tasse aereoportuali pari a euro 280,00 (tariffa soggetta a riconferma fino all’emissione dei biglietti)
  • Bevande ai pasti
  • Visto ingresso in Nepal da pagare in loco all’arrivo pari a circa euro 30,00, portare 2 foto dall’Italia
  • Mance per autista guida facchini
  • Extra di carattere personale
  • Tutto quanto non previsto alla voce la quota comprende

Gli hotel prescelti  in Nepal sono quanto di meglio si possa avere o pensare !! Un’ esperienza nell’esperienza

 

 

 

 




India e Nepal

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India un Paese che  incanta per  bellezza e diversità, delizia con i  fasti colorati, arricchisce con la cultura, sbalordisce  con la  modernità abbraccia  con il  calore e avvolge con la  ospitalità.  Pensate all’India come a un mondo a parte,  diverso e che da solo può offrire tutto: un mondo  antico che conserva millenni di storia, di arte e di cultura; un mondo cosi permeato di religiosità che fa dei suoi Dei e delle cerimonie religiose una presenza costante nella propria vita. Un mondo dove passato e presente convivono, le industrie con i festival, le fiere con i satelliti lanciati nello spazio.  Per quanto abbiate letto e sentito raccontare, l’esperienza di un viaggio in India non si può trasmettere appieno: è da vivere direttamente, assaporarla con tutti i  sensi: sentire nelle strade la fragranza del legno di sandalo, dei gelsomini che il venditore  offre con grazia, vedere i picchi dell’Himalaya, la pianura, i deserti e le foreste tropicali. Differenti razze,  culture,  linguaggi,  ambiente, disegnano in India scenari sempre diversi.

Nepal disteso ai piedi delle spettacolari vette dell’Himalaya, visitarlo significa scoprire una terra di paesaggi straordinari e antichi templi, percorsa dai sentieri più belli del mondo. È un paese economicamente povero ma ricco di bellezze naturali, di storia e di cultura. Il Nepal ha sempre esercitato un certo fascino nell’immaginario degli Occidentali, e se ci andate non riuscirete più a dimenticarlo.

Katmandu, Patan e Bhaktapur sono solo tre dei luoghi che hanno reso il Nepal un paese da scoprire. Percorso che congiunge un crocevia di pellegrini che cercano la pace interiore su una delle tratte più spirituali del mondo (dal Tibet all’India), il punto di approdo è davanti a monasteri suggestivi, edifici vecchi secoli e perfettamente conservati.

03 Agosto Roma – Kathmandu

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e operazioni imbarco volo con scalo per Kathmandu . Pasti e pernottamento a bordo.

04 Agosto  Kathmandu

Arrivo a Kathmandu . Formalità di visto all’arrivo. Incontro con la vostra guida e trasferimento in hotel. Kathmandu – che è situata in una valle piena di templi storici, santuari e pagode. Nel pomeriggio, proseguimento per Patan la “città della bellezza”, antica capitale del regno. Dove la maestria degli artisti newari raggiunge il massimo splendore nell’architettura dei templi, delle case, delle piazze. Patan , città antichissima con innumerevoli tesori d’arte. Patan è considerata la più antica e bella tra le città reali nella valle di Kathmandu (Kathmandu, Patan, Bhaktapur), l’UNESCO l’ha dichiarata patrimonio dell’umanità. L’area monumentale di piazza Patan Durbar è una delle sette zone monumentali della valle di Kathmandu. Le sette zone furono incluse nella lista dei patrimoni dell’umanità nel 1979 come unico sito aggregato. Tutte queste zone sono protette ai sensi della legge sulla tutela dei monumenti del 1956. La zona monumentale di Patan è delimitata da pietre miliari lungo il perimetro del territorio.

IL BUDDHA DELLE CIMINIERE: La Trimurti - Brahma, il creatore
Cena e pernottamento in hotel.

05 Agosto  Kathmandu

Prima colazione. Visita di Kathmandu, situata a 1300 m. di altitudine circondata dai contrafforti della catena himalayana. L’architettura della città è il risultato di una interessante miscela della culture buddista e induista, che conferisce a templi e palazzi un aspetto inconfondibile.
La valle di Kathmandu :visitiamo il centro storico della città: il Palazzo Reale Hanuman Dokha, la Casa-Tempio della Dea Vivente, che potremo vedere quando si affaccia per la benedizione ai presenti, gli imponenti Templi di Shiva e Vishnu Swayambunath, la collina sacra dalla quale, racconta la leggenda, ha avuto origine la valle di Kathmandu. Saliamo i 360 gradini fra le bandierine di preghiera e i pellegrini per raggiungere l’antico stupa con gli occhi compassionevoli di Buddha.

Tempio di Swayambhunath a Kathmandu - Fidelity Viaggi
Nel pomeriggio, proseguimento per Bhaktapur (ca. 14 km), il cui nome significa “città dei devoti”. Tra le tre antiche capitali della valle di Katmandu è quella preservata meglio. Qui è più facile rivivere l’atmosfera che permeava la vita della gente prima del recente avvento della ‘civiltà’ moderna. Oltre al piacere di curiosare, questa città offre esempi stupendi di architettura newari, tra cui la Nyatapola, una pagoda a cinque livelli, e le tre piazze di Durbar, Tumadhi e Dattatraya.

Nyatapola Temple, History of Nyatapola Temple, Establishment, Height

Cena e pernottamento in hotel

06 Agosto Kathmandu

La mattina, visita di Patan, centro della religione Buddhista Newari. Questa è la “Città della Grazia e delle Belle Arti”, detta anche “città splendida” o “dei mille tetti dorati”, un sito architettonico di incomparabile bellezza che offre alla vista il palazzo reale, il tempio di Krishna, il tempio d’oro e vari altri templi per i quali è giustamente famosa. e per i suoi numerosissimi templi. In particolare potremo ammirare quelli di Krishna Mandir, Hiranya Varna Mahavihar, Kumbeshwor, Jagatnarayan e il Rudra Varna Mahavihar, e moltissime altra costruzioni di straordinaria raffinatezza.

Tempio di Krishna (Krishna Mandir) Tours e Biglietti - 2023 - Viator
Nel pomeriggio visita di Pashupathinath, luogo sacro induista. Centinaia di fedeli e pellegrini si radunano sulle rive sacre assieme ai santoni e curiosi. Proseguendo, Bhoudanath contrasta come centro buddista tibetano e con il suo stupa, il più grande del paese e circondato dal mercato tibetano e i numerosi monasteri.

Hiranya Varna Mahavihar attraction reviews - Hiranya Varna Mahavihar tickets - Hiranya Varna Mahavihar discounts - Hiranya Varna Mahavihar transportation, address, opening hours - attractions, hotels, and food near Hiranya Varna Mahavihar - Trip.com

Cena e pernottamento in hotel

07 Agosto  Kathmandu / Delhi in volo

Trasferimento all’aeroporto di Katmandu in tempo per il volo per Delhi. Arrivo in aeroporto, assistenza, incontro con la guida e trasferimento in albergo.
Di seguito inizio delle visite della capitale. La vecchia Delhi: antica città murata. Si potrà visitare il Red Fort, il più opulento palazzo dell’impero Mughal, costruito nel 1638, quando la capitale fu spostata da Agra a Delhi: il nome deriva dalla pietra rossa con cui fu costruito. Si visita poi il Raj Ghat, il sito commemorativo del Mahatma Gandhi; Jama Masjid, la più grande moschea dell’India che può ospitare fino a 20.000 fedeli, e il vivace e colorato mercato della parte vecchia della città.

Red Fort | Old Delhi, History, & Facts | Britannica
Ritorno in hotel, cena e pernottamento.

08 Agosto Delhi –  Jaipur

Prima colazione in hotel, Nuova Delhi: appare ai visitatori come un tesoro dell’architettura classica mista di elementi indiani; è fatta di ampi viali e spettacolari edifici governativi, residenze maestose, verdi parchi e giardini. Si visita il Kutab Minar, torre commemorativa del X secolo che fu voluta dal primo conquistatore musulmano di Delhi; alla sua base si trova la prima moschea dell’India.

Torre Qutub Minar A Nuova Delhi Foto SFONDO E Immagine Per Il Download Gratuito - Pngtree

Di seguito partenza per Jaipur.
Jaipur, “La Città della Vittoria”. Il nome originario era “Sawai Jaipur”, dal nome del giovane principe che la commissionò – il Maharaja Jai Singh II – un guerriero, astronomo e politico che regnò tra il 1699 e il 1743. Jaipur oggi è conosciuta come la città rosa, descritta come la città dai colori autunnali del tramonto. Anche se in origine le pareti erano di arenaria rossa, l’appellativo universale di ‘pink city’ è arrivato solo nel 1876, in concomitanza con la visita del principe di Galles (re Edoardo VII). Quasi l’intera città è stata pitturata con vernice rosa, dandole così il nome di ‘città rosa’.
Sistemazione in hotel, cena e pernottamento

09 Agosto Jaipur

La mattina dopo la colazione visita del bellissimo Amber Fort. Ascesa a dorso di elefante e discesa in Jeep (nb. La disponibilità degli elefanti è limitata pertanto solo una volta arrivati sul posto avremo la certezza di poter salire con elefante, in ogni caso la salita al forte è garantita in jeep)

Amber fort And Palace - Facts, Timings, Things You Should Know
Il forte è noto per il suo stile artistico unico e mozzafiato, fondendo con maestria elementi indù e rosa.
Visita delle camere e dei corridoi del palazzo, famoso per l’eccellenza del suo design. All’interno del complesso si trova Ganesh Pol, l’imponente entrata interamente dipinta con le immagini del dio dalla testa di elefante, Ganesh. Le finestre interamente forate offrono viste da diversi punti e schegge di specchi luccicanti sono incastonate tra le mura di Sheesh Mahal.

Ganesh Pol, Ganesh Gate, in Amber Palace, near Jaipur - Bing Gallery
Una sosta per fotografare l’‘Hawa Mahal’ o Palazzo dei Venti. La sua facciata è probabilmente la più fotografata a Jaipur, con le sue finestre in legno riccamente intagliato, progettate in modo che le signore del palazzo potessero guardare per le strade inosservate.
Visita al City Palace Museum, che ha una preziosa collezione di oggetti d’antiquariato, costumi e armature del Mughals e Rajputs, tra cui spade di diverse forme e dimensioni con preziosi manici cesellati. Al suo interno, anche una galleria d’arte che espone una collezione di dipinti in miniatura, tappeti, accessori reali e rare opere astronomiche in arabo, persiano, latino e sanscrito.Visita dell’osservatorio astronomico, costruito nel 1726 per ordine di Jai Singh.
Se il tempo permette: la sera ammirate e conoscete meglio la vita religiosa, assistendo alla cerimonia serale religiosa nel Govind Devji Temple, all’interno del City Palace.
Cena e pernottamento in hotel.

10 Agosto Jaipur – Abhaneri –  Sikri – Agra

Prima colazione in hotel. Trasferimento ad Abhaneri. Nel villaggio, acconto ad un bellissimo tempio ancora attivo, si trova un magnifico pozzo-palazzo Chand Baori del IX sec che presenta una serie di gradini che scendono verso viarie piattaforme ottagonali. Il pozzo è stato la scenografia del film: “ The best Marigold hotel”.

Abhaneri e le imperdibili geometrie del Pozzo a Gradini

Sosta per la visita a Fatehpur Sikri, città fatta costruire dal piu grande imperatore della dinastia Moghul Akbar nel 1571 e abbandonata dopo soli 15 anni a causa del clima insalubre. Visitando la città, che è ancora in perfette condizioni, è facile immaginare come fosse la vita durante i giorni di massimo splendore.

Da Agra: Fatehpur Sikri Private Day Trip con guida locale | GetYourGuide

Arrivo ad Agra – Due grandi monarchi Mughal, Akbar e Shah Jahan, trasformarono il piccolo villaggio di Agra nella seconda capitale dell’Impero Mughal – dandole il nome Dar-ul-Khilafat {sede dell’imperatore}. Oggi, un visitatore di Agra è accolto da un mondo di edifici contrastanti, in arenaria rossa e marmo bianco, vicoli pittoreschi e quel fascino irresistibile che la città preferita dai Mughals conserva ancora. Non è sorprendente che l’Agra moderna rifletta ancora il suo patrimonio Mughal così vistosamente. Una passeggiata lungo le stradine affollate della città, introdurrà il visitatore al profumo che aleggia nelle cucine Mughlai.
Sistemazione in hotel, pernottamento.

11 Agosto Agra

Prima colazione in hotel. Piu’ tardi visita all’affascinante Taj Mahal, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Il Taj Mahal è spesso chiamato ‘poesia in pietra’. Se è così, il mausoleo è una poesia d’amore, creata dall’imperatore Mughal Shah Jahan per la sua moglie preferita, Mumtaz Mahal. Ci sono voluti 22 anni per essere completato ed è stato disegnato e progettato dall’architetto persiano Ustad Isa. Oltre che per il design, di straordinario equilibrio e simmetria perfetta, il Taj è anche noto per le sue eleganti cupole, facciate finemente intagliate e alcuni dei migliori esempi di marmo intarsiato intarsio mai visti. E’ il gioiello dell’arte musulmana in India e uno dei capolavori universalmente ammirati del patrimonio mondiale.

Taj Mahal India Agra I segreti del monumento più sognato al mondo
Visita ad Agra Fort – un patrimonio mondiale dell’UNESCO. Una struttura imponente, con pareti di arenaria rossa, quasi due miglia di lunghezza, custodisce al suo interno palazzi, sale adibite in passato alle udienze pubbliche e moschee.
La fortezza presenta un buon campionamento di stili architettonici islamici e indù. E’ stata costruita dal terzo imperatore Mughal, Akbar. Successive integrazioni sono state apportate al forte dal figlio Jahangir suo e nipote Shahjahan.

Agra Fort | Images, Architecture, Akbar, & Facts | Britannica
Sistemazione in hotel, pernottamento

12 Agosto Agra – Jhansi (train – 0910/11.00)-  Orcha

Prima colazione in hotel, trasferimento alla stazione per prendere il treno per Jhansi. Arrivo e partenza per Orcha. All’ arrivo visita di questa bellissima cittadina. La visita include Jahangiri Mahal, il forte di Orcha, Raj Mahal e il Tempio di Laxminarayan, che è considerato uno dei tre templi più importanti di Orchha.

Tempio Lakshminarayan (Birla Mandir) Tours e Biglietti - 2023 - Viator
Sistemazione in hotel, pernottamento

13 Agosto Orcha –  Khajuraho

Prima colazione in hotel, di seguito partenza per Khajuraho.

Templi di Khajuraho, culto tantrico ed architetture Nagara

Sede di sculture erotiche finemente realizzate, questi monumenti godono di popolarità in tutto il mondo. Un tesoro del patrimonio indiano e patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Cena e pernottamento in hotel.

14 Agosto Khajuraho –  Allahabad

Prima colazione in hotel, partenza per Allahabad. Allahabad ha la confluenza dei due fiumi più importanti dell’India: il Gange e lo Yamuna e il nascosto Saraswati. La confluenza conosciuta come Sangam è considerata avere grandi poteri di purificazione dell’anima e tutti i devoti indù sperano di fare il bagno qui almeno una volta nella vita.

The Triveni Sangam – Allahabad, India - Atlas Obscura
Sistemazione in hotel, pernottamento.

15 Agosto Allahabad – Varanasi

Prima colazione in hotel, Successivamente partenza per Varanasi. Pomeriggio dedicato alla visita di Sarnath, località nota per avere ospitato il primo sermone del Buddha.

Sarnath [Il luogo di nascita del buddismo] Tour da Varanasi - 2023 - Viator
Cena e pernottamento in hotel.

16 Agosto Varanasi

Sveglia alle prime luci dell’alba per una nuova escursione sul Gange: è infatti all’alba che i fedeli Indù si bagnano nel fiume per purificarsi delle loro colpe, è nelle sue acque che ogni Induista spera di terminare la sua vita terrena, poiché ciò sancirebbe la fine del ciclo della reincarnazione; ed è sempre nel Gange che ogni Induista desidera che vengano sparse le proprie ceneri: le pire del crematorio ardono 24 ore su 24.

Il fiume Gange e la dea Ganga - le origini (1° parte)

A seguire visita del grande complesso dell’Università Indù di Varanasi, uno dei più importanti centri culturali dell’India e il tempio della Dea Kali.

BANARAS HINDU UNIVERSITY (Varanasi): Tutto quello che c'è da sapere

All’ora del tramonto escursione in barca sul Gange per assistere alla cerimonia di preghiera Ganga Aarti sui Ghat del Gange, gli argini a gradoni sulle rive del fiume: ogni sera, al tramonto, i brahmini danzano sotto lo sguardo di centinaia di persone che, dalla terraferma e dalle acque del fiume, affidano alla “madre Ganga” delle fiammelle che rappresentano i propri sogni.

Varanasi: la suggestione del Ganga Aarti - viaggi spiritualità benessere

Ritorno in hotel, cena e pernottamento.

In base al livello delle acque l’escursione in barca sul Gange potrebbe essere sostituita con una passeggiata in riva al fiume.

17 Agosto Varanasi, Delhi in volo

Prima colazione in hotel e partenza in volo per Delhi. Arrivo e trasferimento in hotel. Pernottamento.

18 Agosto Delhi, Italia

Prima colazione in hotel e trasferimento in aeroporto per il volo di ritorno.




GRAN TOUR ISRAELE E TERRA SANTA 13 giorni – OTTOBRE

ISRAELE-1

Luoghi storici ineguagliabili nella terra dove “tutto ha avuto inizio”

         

                  Un Viaggio alla scoperta delle nostre origini…

                     la curiosità per un passato ancora da capire,

                         la sorpresa di luoghi a noi vicini…

                          il tutto in un contesto di servizi,

                        confortevoli e raffinati e molto altro,

…un tour che coniuga l’archeologia, la cultura, la fede, un tour per tutti….

Un  itinerario in Israele, la Terra Santa, dove storia, cultura e religione si fondono in un mix perfetto assicurando un’esperienza di viaggio unica e completa.

Un modo diverso di visitare una Terra affascinante e piena di sfaccettature come Israele dove si incontrano culture di ogni genere. In questo piccolo ma grande paese dove convivono in un delicato equilibrio ebrei, cristiani, musulmani, drusi, bahim, ahamedim, adighi, beduini e molte altre etnie. Se volete veramente assaggiare almeno un poco i sapori, i luoghi e le particolarità che si celano un pò ovunque, siete invitati ad unirvi a noi , vi guideremo a scoprire in modo appassionante e divertente: l’Altra Israele.

     La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore…

Viaggio nella storia, cultura, misticismo, natura e svago

Sulle orme dei crociati
I crociati non sono solo Akko, ma anche la fortezza di Monfort appartenente all’ordine Teutonico, o quella di Yehiam situata oggi giorno all’interno dell’omonimo kibbutz. Nello spazio di una ventina di chilometri la possibilità di visitare e di comprendere appieno uno dei periodi più affascinanti di questo paese.

Le minoranze e le loro culture
Dai giardini Baha’im di Akko, passando per i villaggi drusi della Galilea e quelli appartenenti a Circassi e beduini si potrà in una giornata lunga ma appassionante entrare a contatto con realtà sconosciute e sorprendenti.

Il mondo dei kibbutz
Tutti ne hanno sentito parlare almeno una volta ma quasi nessuno sanno veramente cosa siano, solo una visita in loco con tutte le spiegazioni del caso potrà aiutarci a capire queste comunità uniche nel loro tentativo di costruire una società migliore. Dormiremo in alcuni Kibbutz proprio per poter capire cosa sono e cosa significano.

Sulle orme di Gesù
Cana, Nazareth e tutta la sponda settentrionale del lago di Tiberiade sono lo sfondo indispensabile per capire le origini del Cristianesimo. In pochissimo spazio sono concentrati il monte delle Beatitudini, il villaggio di Cafarnao, la chiesa di Tabga e quella dei dodici apostoli.

Ebraismo e Cabalà
Zfat e dintorni sono la cornice più adatta per comprendere le origini ed i segreti della mistica ebraica, una materia così misteriosa e affascinante da aver attratto numerose star hollywoodiane come Madonna, Ashtone Kutcher, Paris Hilton, Naomi Campbell e addirittura Mick Jagger.

Viaggiare a Sud significa visitare il Mar Morto, la fortezza di Mazada, l’oasi di Ein Ghedi col suo tempio di epoca bizantina, Mitzpe Ramon ed il suo cratere, il deserto del Neghev, le città nabatee e la via dei profumi, Timna e le miniere di Re Salomon .

Un viaggio nel tempo e nello spazio a cui nessuno può rimanere indifferente

È la terra di un popolo che sta vivendo una storia d’amore che non è ancora finita, una storia scritta nella sua carne, nella sua psiche e nella sua lingua. Siamo tutti invitati ad entrare in questa avventura, per condividerne la gioia e la speranza.

La Terra Santa non è una meta come tutte le altre. Culla di civiltà millenarie, è una terra resa santa dalla vita di Gesù ma anche dalla nascita e dallo sviluppo delle prime comunità cristiane.

Il viaggio in Israele, Palestina  ti condurrà sulle strade tracciate dai Patriarchi e dai Profeti facendoti scoprire i luoghi dove è vissuto Gesù.

Nei nostri viaggi esperienziali andremo alla scoperta di un patrimonio artistico, storico e spirituale dalle radici millenarie, immergendoci nelle tradizioni e culture della comunità locale.

Con la straordinaria forza di questo approccio scopriremo località affascinanti dal sapore Medio-Orientale, dove la natura è capace di fondersi con l’uomo dando vita al Paesaggio, che è quel luogo ideale dove risiede la Bellezza.

Le parole dell’Antico e del Nuovo Testamento ti torneranno in mente durante la visita di alcune città che custodiscono le radici della storia cristiana: Madaba, Tabga, Cafarnao, Cana e Gerusalemme.

Per un credente – e non solo – Israele è il paese dello splendore. Tutto parla e racconta della storia dell’Alleanza tra Dio e l’Umanità: dai luoghi dove sono avvenuti gli incontri che cambiano la vita, ai racconti che li spiegano e che la Bibbia ci offre, ieri come oggi.

Nonostante le differenze culturali, politiche e religiose (a seconda del diverso grado di osservanza),  maggior parte della popolazione fosse particolarmente collaborativa ed unita. Sapete che molte case non sono chiuse a chiave? I cancelli dei giardini sono spalancati così come alcune porte di casa: è buffo camminare per strada e notare qualcuno che, comodamente seduto sul divano, saluta e continua a guardare la tv. Questo fa riflettere su molti aspetti culturali, tra i quali l’apertura mentale delle persone, l’assenza di paura per lo straniero e la sicurezza interna del Paese.

Israele è un paese speciale, sacro alle tre religioni monoteiste e casa di diverse nazionalità e culture. Questo è probabilmente uno dei motivi per cui anche il suo cibo è così straordinario.

Per fare in modo che ,seppure per poco tempo, ci si possa completamente immergere nella cultura ebraica, tra le altre cose inserite nel tour, abbiamo previsto di dormire in due Kibbutz, di fare un tour guidato presso un mercato con degustazioni, e ……altro ancora che scoprirete in viaggio.

Questo itinerario racchiude quando di meglio di bello e di interessante può essere visitato in Israele in 13 giorni.VOLI DA TUTTA ITALIA A TARIFFE CONFIDENZIALI

1 ° GIORNO: ITALIA – TEL AVIV

Incontro dei partecipanti in aeroporto, sono previsti voli da tutta Italia con tariffe confidenziali di avvicinamento a Roma, o voli diretti da altre città, e disbrigo delle operazioni d’imbarco per il volo diretto a Tel Aviv.

Arrivo in hotel e sistemazione nelle camere riservate.

Pernottamento in hotel  a Tel Aviv, per 3 notti.

2° GIORNO:  TEL AVIV

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida in lingua italiana e visita di Tel Aviv.

Turismo a Jaffa nel 2021 - recensioni e consigli - Tripadvisor

Dopo il pranzo libero prosecuzione della visita di Jaffa la città antica di Tel Aviv.

La tappa d’obbligo è sicuramente il quartiere di Jaffa che sembra essersi fermato nel tempo se comparato ai grattacieli e al traffico di Tel Aviv. Si tratta del quartiere arabo, dove troverete moschee, un mercato in stile bazar, il monastero di San Pietro e l’antico porto. Al tramonto perché la luce dorata del sole contro le pareti ocra degli edifici ha un effetto davvero magico, non vogliamo farvi perdere questo evento. Anticamente uno dei porti più importanti del Mediterraneo, oggi Giaffa (Jaffa in ebraico) rappresenta uno dei luoghi preferiti dagli abitanti di Tel Aviv. A pochi passi dalle lunghe spiagge si trova la Città Vecchia di Jaffa, la zona più interessante per i turisti. Si tratta di un posto quasi surreale dove potete ammirare un fantastico panorama in direzione di Tel Aviv, il tutto accompagnato dai bar deserti, da poche persone, dal silenzio e dalle tante bellezze naturali. Insomma, un’oasi di pace assoluta… e se credete nelle leggende, fermatevi lungo il ponte dei desideri, toccate il vostro segno zodiacale e rivolgetevi verso il mare per esprimere un desidero. Io ci ho provato.
Le strade lungo le quali camminerete sono molto strette e somigliano ad un labirinto in cui è molto piacevole perdersi…

Cena e pernottamento.

3° GIORNO: TEL AVIV – CESAREA

Tel Aviv, la città che guarda al futuro

Prima colazione in hotel. Visita di Tel Aviv.

Il nome Tel Aviv deriva da un passo della Bibbia ebraica e significa “collina della primavera” per indicare, secondo il profeta Ezechiele, il luogo dove gli ebrei trovano casa dopo l’esilio.
Compie 110 anni, ma il suo cuore è composto da 30enni che hanno fatto dell’innovazione la loro missione. Dalla cucina alla moda, dall’arte all’architettura fino alla green economy, ritratto del centro nevralgico e moderno di Israele dove nascono le idee.

Cosentino per la torre ToHa by Ron Arad a Tel Aviv | Area

Tel Aviv è una città che vive tra passato e futuro, tra riti e indolenze mediorientali e slanci avveniristici. Con gli sherut, i vecchi taxi collettivi, che ancora viaggiano all’ombra di grattacieli dall’architettura ardita. È questo bizzarro mix di obsolescenza e avanguardia che la rende una città del presente”.

“Tel Aviv è una città stimolante, ricca di giovani talenti. E non solo nel mondo del food. Arte e design qui sono d’avanguardia, e il mix architettonico è unico”.

Visita al rinnovato Centro Peres per la Pace e l’Innovazione,  museo permanente della Startup Nation, ultima eredità morale di Shimon Peres, uno dei padri della patria. Nell’edificio progettato dall’italiano Massimiliano Fuksas, al confine tra i quartieri Ajami e Giv’at Aliya alla periferia di Jaffa, il percorso espositivo è scandito dalle cento tappe tecnologiche che hanno segnato la storia di Israele, da prototipi e dalle 50 giovani aziende più innovative (la selezione sarà aggiornata ogni anno).

“L’innovazione è uno strumento che può incoraggiare il processo di pace”, sostiene Chami Peres, figlio e continuatore della missione dell’ex presidente, “favorendo la transizione dal vecchio mondo dominato dalla guerra verso uno nuovo governato dalla green energy”.

Tour culinario con degustazioni al mercato di Shuk Levinsky. Tempo libero per il pranzo.

Benvenuti nel paradiso dei buongustai di Tel Aviv!

Must-Eat Foods in Levinsky Market - Tourist Israel

Un tour del mercato per gustare oltre 7 prelibatezze in una zona più conosciuta per il suo patrimonio di immigrati turchi, greci e iraniani, risalente agli anni ’20.

Oggi, gli chef gourmet visitano i negozi senza tempo di Levinsky per le loro spezie fresche, frutta secca, caffè tosati a mano e prelibatezze gastronomiche. Visiteremo i nonni nei loro negozi di terza e quarta generazione, nonché luoghi alla moda giovani e ispirati che portano una nuova atmosfera in questo quartiere hipster-forward.

Viaggiare è bello non solo per conoscere la storia di un popolo, ma anche per scoprirne la cultura a 360°. Un luogo eccellente per capire la cultura e il popolo israeliano è proprio il mercato centrale di Gerusalemme, chiamato Shuk Levonsky (shuk vuol dire mercato in ebraico).
Israele è uno Stato che è stato creato per accogliere l’immigrazione di ebrei provenienti da ogni parte del mondo: questa peculiarità si trasmette anche nella cucina poiché ogni popolo ha importato qualcosa di proprio. La cucina israeliana è un misto di piatti mediorientali, yemeniti, marocchini, italiani, dell’est Europa e molto altro. È un boom di profumi e colori, abbinato a un continuo via vai di gente del posto e turisti.

Si prosegue per la zona Bauhaus.

Per gli appassionati di architettura e non solo ovviamente, tra le vie del centro, potremo ammirare i palazzi in stile Bauhaus, oggi Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e motivo per cui Tel Aviv si chiama “la città bianca”. Questo stile importato dalla Germania ha avuto una grande influenza in questa città: alcuni palazzi degni di nota sono Avraham Soskin House a Lilienblum Street e Jacobson’s Building in Levontin Street.

Si prosegue per Cesarea, porto romano realizzato da Re Erode in un luogo sorprendente perché privo di baia naturale. Cesarea fu nell’antichità residenza dei procuratori romani, tra cui Ponzio Pilato. Le antiche rovine mostrano scavi fantastici della città romana-bizantina, mura e portale perfettamente conservati del periodo crociato.

Cesarea Marittima. Gli scavi di Antonio Frova nella città di Erode - Museo Archeologico di Milano - Comune di Milano

Cesarea fu fondata da Erode il Grande, tra il 25° e il 13° anno prima della nascita di Gesù Cristo, nella Provincia di Giudea, quando la Palestina era uno dei territori sotto controllo romano. A differenza delle altre Province Romane che erano vincolate da rapporti tributari stretti verso l’Impero, la terra di Palestina era considerato un Protettorato e al suo Governatore, Erode il Grande appunto, era lasciata piena autonomia nell’amministrazione interna del suo territorio. E’ comprensibile che per mantenere questo status, volesse manifestare la sua assoluta fedeltà a Roma, dedicando un intera città al suo Imperatore: Julius Caesar Octavianus Augustus. Cesarea era a quel tempo un nome molto comune, c’era Cesarea di Filippo sulle alture del Golan, Cesarea Mazaca in Cappadocia: questa era Cesarea Erodea o Cesarea di Palestina o ancora Cesarea Marittima, in riferimento al suo grande porto, che era paragonabile per importanza a quello di Alessandria d’Egitto o di Antiochia.
Cena pernottamento in  hotel .

4° GIORNO: TEL AVIV – MEGIDDO – NAZARETH – KIBBUTZ

Prima colazione in hotel e partenza per Megiddo.

The ancient Canaanite city of Megiddo, also known as Armageddon in the Book of Revelation, the prophesied location of the final battle at the end of time, Israel : papertowns

Megiddo è l’antica Armageddon (deformazione dell’ebraico Har Megiddo) menzionata nel Libro delle Rivelazioni come il luogo in cui si svolse la battaglia finale tra i re del mondo nel Giorno del Signore Misericordioso. In realtà, questo luogo che domina la valle di Jezreel fu teatro di molti scontri tra Cananei, Egizi, Israeliti, Assiri, Babilonesi e Persiani, tutti popoli che si avvicendarono al governo di Megiddo. Gli scavi condotti tra il 1925 e il 1939 portarono alla luce tracce di insediamenti risalenti a venti diverse epoche storiche tra il 4000 e il 400 a.C.
Le rovine più spettacolari sono quelle della Città dei Carri, voluta da re Salomone nel X secolo a.C., e quelle delle Città degli Hyksos e dei Cananei. Molto interessanti anche i resti del tempio risalente al Calcolitico (fine del IV o inizio del III millennio a.C.), di un silos dell’VIII secolo, nei pressi del centro della collina, con una scala che conduceva fino al fondo del magazzino per il grano, così come quelli delle stalle e dei tre templi dei Cananei.
Megiddo merita una visita per l’importanza del sito e per la magnificenza del panorama che si gode dall’alto della collina che spazia dalla valle di Jezreel a Nazareth, dal monte Tabor al monte Gilboa

Proseguimento in direzione di Nazareth. Visita della Basilica dell’Annunciazione.

Nazareth - Wikipedia

Secondo la tradizione cattolica, la Chiesa dell’Annunciazione si trova dove un tempo sorgeva la casa della Vergine Maria, e dove l’angelo Gabriele le apparve e annunciò che avrebbe concepito e partorito il Figlio di Dio, Gesù. La Chiesa dell’Annunciazione ha due livelli. Il livello inferiore contiene la Grotta dell’Annunciazione. Molti credono che questi siano i resti della casa di Maria.

Il mistero dell’Incarnazione prende avvio in questo luogo con l’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria, una giovane donna di Nazaret in Galilea.

“L’angelo andò da lei e le disse: Saluti, tu che sei altamente favorito! Il Signore è con te”. (Luca 1: 28)

Nazaret, “da cui Cristo fu chiamato Nazareno, e anche noi… eravamo detti in antico Nazareni” (Eusebio di Cesarea, inizio IV sec.), si trova già inserita nell’itinerario dei luoghi santi proposto da san Girolamo alla matrona romana Marcella (fine del IV sec.): “Andremo a Nazaret e vedremo, secondo ciò che significa il suo nome, il fiore della Galilea”. Dal pellegrino anonimo di Piacenza (circa 570 d.C.) abbiamo notizia dell’esistenza di una chiesa costruita sul luogo stesso della casa di Maria. La modesta chiesa bizantina (V sec.) fu sostituita in epoca crociata (XII sec.) con una grande basilica, che il califfo Baybars fece demolire nel 1263. A proteggere la grotta dell’Annunciazione rimase solo una piccola cappella “in memoria dell’umiltà e della povertà”, come si esprime il frate domenicano Ricoldo di Monte Croce (1294).
La basilica inferiore custodisce i ricordi più sacri. La grotta dell’Annunciazione subì numerosi adattamenti lungo i secoli, ma in origine faceva parte di un complesso abitativo i cui resti si estendono a nord della basilica attuale. Un’altra grotticella, con pitture e graffiti lasciati dagli antichi pellegrini sulle pareti, l’affianca a ovest. Pavimenti musivi, dove più volte si vede rappresentata la croce in diverse forme, ornavano un edificio di culto che ha preceduto la basilica bizantina (chiesa-sinagoga, III-IV sec.). Di questi più antichi edifici facevano parte elementi architettonici, rinvenuti fuori posto, che mostrano segni e graffiti di carattere religioso, tra i quali è da segnalare quello del “Ch(air)e [Ave] Maria”. I graffiti sono conservati nel museo del santuario dove sono esposte anche le sculture provenienti dalla basilica crociata, in particolare i cinque magnifici capitelli ritrovati nell’area del vecchio convento francescano.
I francescani entrarono in possesso del santuario nel 1620, grazie all’opera del Custode di Terra Santa Tommaso Obicini e alla benevolenza dell’emiro druso Fakhr ed-Din, principe di Sidone. Nel 1730 poterono edificare una piccola chiesa che, con qualche modifica, rimase fino al 1954. In quell’anno si decise di procedere a una serie di scavi archeologici, condotti da p. Bellarmino Bagatti, e all’edificazione dell’attuale basilica, inaugurata nel 1969 (arch. G. Muzio).

Pernottamento in  Kibbutz (dormiremo per 2 notti).

Cena ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO nei pressi del Kibbutz.

5° GIORNO: LAGO TIBERIADE – TABGA – CAFARNAO – SAFED – ALTURE DEL GOLAN

Prima colazione. Oggi iniziamo le nostre visite dal Lago Tiberiade.

Partenza per Cafarnaum. Visita ai resti della sinagoga (visita alla Sinagoga dell’epoca di Gesù ed al Memoriale di San Pietro costruito sulla casa dell’Apostolo) risalente al IV sec. che conserva ancora in ottimo stato due file di sette colonne ciascuna che dividono la sala in tre navate. Nei pressi della sinagoga gli scavi hanno messo in luce le fondamenta di diverse abitazioni della prima età imperiale.

Il demonio esiste e Gesù lo combatte. Ma come parlarne oggi? - Santalessandro
Partenza per visitare i luoghi di Pietro, con i resti dell’antico villaggio, della casa di S. Pietro e riascoltare, nella Sinagoga dove è stato pronunciato, il discorso sul pane di vita. In seguito, costeggiando il lago fra panorami spettacolari, arriveremo alla località di Tabgha dove è prevista la visita alla Chiesa del Primato. Tabga, è situata ai piedi del Monte delle Beatitudini, qui visiteremo la Chiesa dedicata alla Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci. La chiesa di origine bizantina ospita dei meravigliosi mosaici pavimentati.

Tabgha: il mosaico della moltiplicazione dei pani

Proseguiremo la nostra visita, salendo in bus alle Alture del Golan, per capire l’importanza strategica che hanno per Israele. Dalle Alture del Golan gli scorci e le splendide vedute diventano sempre più affascinanti salendo in cima alle vette, tanto da rendere questo posto tanto emozionante da essere visitato e rivisitato più volte: dalla vetta del monte Bental è possibile ammirare l’intera regione, dai torrenti Sa’ar, Zevitan e Meshushim che si gettano nelle spumeggianti cascate, fino agli spettacolari canyon, tra i più affascinanti d’Israele.
Dopo questa piacevole visita, non può mancare la sosta in una cantina sul Golan, con degustazione ovviamente di vini. Nessuna regione vitivinicola può essere paragonata a quella delle alture del Golan, dove i vigneti sono circondati da splendidi paesaggi.

Lord Denning, Donald Trump and the Golan Heights – thinc.

GOLAN prende il nome dalle Alture del Golan, formatesi da remote eruzioni vulcaniche. Il primo vigneto è stato impiantato nel 1976.Qui vengono prodotti vini per soddisfare un consumo giovane, attento alla qualità. Alcuni nomi di vini, rappresentano il territorio ,antiche città, eventi simbolici ecc. .Ad esempio il vino GAMLA prende il nome da un’antica città passata alla storia per aver cercato di bloccare l’avanzata romana verso Gerusalemme. I vini HERMON devono il loro nome al massiccio montuoso al confine tra Israele, Siria, Libano, il cui picco più alto raggiunge i 2.814 m. I vini HERMON sono complessi e strutturati. Vengono prodotti anche vini KOSHER di grande pregio, prodotti per lo più su terreni vulcanici, fortemente legati alla tradizione: alcuni marchi Yarden, Gamla, Golan ed Hermon hanno etichette raffiguranti la lampada ad olio simbolo dell’antico stato di Israele.

Un città che vale la pena di visitare in un tour in Galilea è Safed, centro per lo studio della cabala e delizioso borgo ebraico. La kabbalah non è nata in questo paesino ma qui ogni giorno trova la sua massima espressione in questa piccola comunità .
Una città sulla cima di una montagna con oltre 2000 anni di storia, Safed (o Tzvat) è conosciuta come un centro della Kabbalah, o misticismo ebraico. La nostra guida ci accompagnerà in questo affascinante viaggio attraverso sinagoghe storiche e antiche tradizioni, colonie di artisti e gallerie vibranti e suggestive strade acciottolate.

Il villaggio azzurro in Israele che fa sognare

A Safed, abitavano i clan sacerdotali studiosi della Bibbia allo scoppiare della rivolta giudaica nel 66 d.C., come riportato da Giuseppe Flavio. In seguito a questo, la città divenne centro di studi biblici che ai ampliarono a tal punto da far compenetrare alla spiritualità ebraica la mistica persiana e turca. Da qui ebbe origine la ricerca del senso allegorico di tutta la Bibbia mediante assonanze, trasposizioni di vocaboli e numeri dando origine alla Cabala. La Cabala non ha esercitato notevoli influenze sulla teologica e la pratica del giudaismo, ma ha fortemente influenzato la liturgia e gli usi popolari degli Ebrei. La via di Gerusalemme attraversa la città e porta alle vecchie sinagoghe dei cabalisti risalenti al 1500. Qui si trova anche il quartiere degli artisti, il luogo più animato di Safed.

Il villaggio azzurro in Israele che fa sognare

Una visita alla città di Safed, con la sue magnifiche montagne e l’aria fresca e trasparente, è davvero una paradisiaca esperienza. L’antica città di Galilea è anche la più alta in Israele, e regala la spettacolare veduta di tutta la regione, che in inverno si colora con il verde delle montagne e la bianca vetta innevata del Monte Hermon. Safed è una città pittoresca, avvolta dal misticismo e dal mistero, soffusa da un sacra atmosfera, dimora di spiriti contemplativi e artisti. I visitatori percepiscono il caldo abbraccio della città passeggiando tra le sue mura, accanto alle case di pietra, dove hanno sede le botteghe degli artisti. E una delle città sante di Israele, fin dal 1600, quando divenne il centro della Kabbalah, la parte mistica dell’Ebraismo, dove i mistici cabalisti vivevano, studiavano, pensavano e scrivevano, e le loro tombe sono tuttora oggetto di venerazione.
Tra le antiche e pittoresche strade del quartiere ebraico si trovano nicchie nascoste, e sinagoghe dove la ricchezza del passato traspare dagli alti soffitti, dalle decorazioni, dagli antichi rotoli della Torah.
Il quartiere degli artisti si trova in quella che un tempo era la parte araba della città , dove essi vivono e lavorano in antiche e magnifiche abitazioni, e le loro opere, esposte alle finestre, possono essere ammirate passeggiando lungo le strette strade del quartiere.
Visitare Safed, con i suoi tralci di vite che abbracciano i pergolati delle case di pietra, i cancelli di ferro decorati, lo splendido panorama visibile da ogni terrazza, i serpeggianti vicoli di arenaria, è come ritrovarsi a passeggiare in un’opera d’arte: una città di artisti e di rabbini, di storia e di tradizione. Tempo libero per respirare l’atmosfera del luogo e fare shopping.
Rientro in Kibbutz per la cena e il pernottamento.

6° GIORNO: TZIPORI – HAIFA – AKKO

Prima colazione in Kibbutz e successivamente visitiamo Tzipori.
Visitiamo le rovine di Tzipori o Sepphoris, capitale romana della Galilea e luogo di origine della più antica codificazione della legge orale del popolo ebraico.

Il Parco Nazionale di Tzipori presenta molti resti dell’antica città di Sepphoris tra cui numerosi bellissimi mosaici e un antico sistema idrico.

Viaggio a Zippori, alla scoperta della "Monna Lisa" della Galilea - Interris.it

Qui potremo ammirare preziosi mosaici, tra cui quello della Monna Lisa della Galilea

Visita della Città Portuale con il famoso Porto e i Giardini Bahaim.

Turismo a Haifa nel 2021 - recensioni e consigli - Tripadvisor

“Bahij fu il luogo nel quale visse Bahá’u’lláh,, il profeta che fondò la religione Bahai, durante gli ultimi 12 anni della sua vita, e lì fu sepolto dopo la sua morte; da qui deriva la santità del luogo per i Bahai in tutto il mondo. Nel sito ci sono due edifici storici: il maniero e il santuario di Bahá’u’lláh.
Il santuario di Bahá’u’lláh è il luogo in cui è sepolto quest’ultimo e come suddetto il posto più sacro del mondo per i Bahai e loro centro di pellegrinaggio. I credenti in tutto il mondo rivolgono il loro cuore e il loro volto in direzione del santuario di Bahá’u’lláh ogni giorno mentre recitano determinate preghiere, e aspirano a recarsi in pellegrinaggio in questo luogo almeno una volta nel corso della loro vita. Questo luogo era conosciuto con il nome di Bahjí o Al-Bahja, il cui significato è “luogo di felicità” perfino prima che Bahá’u’lláh vi si trasferisse.
Bahá’u’lláh nacque in Iran nel 1817. Apparteneva a una rispettata famiglia nobile. Suo padre era ministro alla corte dello Sceicco dell’Iran. Fin dalla sua infanzia, Bahá’u’lláh era conosciuto per la sua saggezza e le sue conoscenze. Aveva 22 anni quando suo padre morì e gli fu proposto un incarico prestigioso. Tuttavia Bahá’u’lláh non aveva intenzione di passare la sua vita a gestire faccende terrene. Lasciò alle sue spalle la corte del re e i suoi ministri e trascorse invece il suo tempo a aiutare gli infelici e gli oppressi della società, gli ammalati e i poveri. Ben presto fu conosciuto come difensore della giustizia.”

I giardini

Lo scopo dei giardini è creare un accesso idoneo al santuario di Bahá’u’lláh, il centro di tutto il sito. In pratica, tutti i sentieri a raggiera portano in direzione del centro. I giardini consentono al visitatore di scegliere diversi percorsi, parte dei quali consentono di girare intorno al santuario di Bahá’u’lláh. L’accesso agli edifici storici passa all’inizio attraverso giardini non ufficiali, prima di entrare nei giardini ufficiali ben disegnati, che portano al santuario.
I giardini sono stati progettati e sono conservati concentrandosi sulla conservazione dell’ambiente. Per quanto riguarda l’uso dell’acqua, la maggior parte dell’erba qui è stagionale; il sistema di irrigazione è stato progettato per un uso efficiente, nella parte non ufficiale dei giardini sono state scelte piante, cespugli e alberi che resistono alla siccità.

Haifa la terza città israeliana per ampiezza, è anche una delle più belle. Ospita il porto più grande della nazione, una spiaggia particolarmente frequentata, ed è la sede del Centro Mondiale della fede Bahai. Circondata da innumerevoli luoghi naturali, la città contiene un mix di quartieri nuovi e antichi, chiese e moschee, montagne e mare.

Trasferimento ad Akko, Patrimonio Unesco.

Arrivederci, Akko": un nuovo libro racconta l'assedio della città da parte di Napoleone | Mosaico

Immerso nella storia medievale dei crociati, Akko è un suggestivo centro storico circondato da alte fortificazioni. Gran parte della sua pittoresca architettura in pietra è stata preservata, rendendo questa una delle città più interessanti da visitare. E’ una città molto antica ricordata anche dagli egiziani nel 2000 a.C. che si trova all’estremità nord della grande baia di Haifa, in posizione strategica tanto da farla essere in ogni tempo una sorta di ponte tra oriente ed occidente.
In Israele non c’è città più fuori dal tempo di Akko: una fortezza costruita in pietra, situata sulla riva del mare e con una storia particolarmente vivace fin dai tempi di Alessandro il Grande, degli Egizi e dei Romani, che conobbe il momento di maggior splendore durante la dominazione dei crociati, quando veniva chiamata Acri. Le mura cittadine separano la vecchia Akko, per lo più araba, dalla moderna città ebraica che si estende a nord. Nel sottosuolo dell’attuale Akko, a 8 m di profondità, troviamo la città crociata sotterranea, una serie di sale con i soffitti a volta che un tempo erano gli alloggi dei cavalieri ospitalieri. Di fronte all’entrata della città sotterranea c’è la Moschea di Al-Jazzar, con la cupola verde e il minareto a forma di matita tipicamente turchi. A est della moschea troverete il shuk, una fetta di Oriente autentico.

L’antica città crociata dove le onde del Mediterraneo si infrangono contro le antiche e maestose mura della città, inondando le imponenti pareti di arenaria sopravvissute nel corso della storia e dei secoli. Le mura, difesa e roccaforte della città, portano il segno delle nazioni che hanno lasciato dietro di esse le loro impressionanti costruzioni, tanto che l’Unesco, nel 2001, ha nominato Akko, Patrimonio dell’Umanità.

Rientro in hotel cena e pernottamento

7° GIORNO: BEIT SHEAN – QASR EL YAHUD – JERICO – SAN GEORGE – MAR MORTO

Partenza in direzione sud e visita di Beit She’an: qui si trovano i resti di un antichissimo insediamento che risale addirittura al 3500 a.C. Alcuni testi egiziani documentano che nel 1480 a.C. la città era fortificata e sede di governatorato egizio per tre secoli, grazie alla particolare posizione di transito tra l’Egitto, l’Assiria, la Babilonia e la Mesopotamia. I resti oggi visibili si trovano nella valle che scende verso il Giordano, e sono un teatro di epoca romana, un tempio, un ninfeo, una via colonnata, terme bizantine.

Se vuoi rivivere i giorni di gloria dell’antica Roma, questo sito archeologico ben conservato in Israele è una delle migliori attrazioni turistiche del paese da visitare. Gran parte della città romana è riuscita a sopravvivere, con le strade colonnate e i resti del tempio che ti offrono la possibilità di dare un’occhiata allo stile di vita qui sotto il dominio romano. L’ambientazione, in una valle circondata da uno splendido scenario montuoso, è estremamente drammatica, aggiungendo all’atmosfera inebriante della grandiosità del passato.

Beit She'an National Park | Beit She'an, Israel Attractions - Lonely Planet

Il Teatro Romano. Costruito durante il regno di Settimio Severo, durante la fine del 2 ° secolo, il teatro romano di Beit Shean è il meglio conservato in Israele. Aveva posti a sedere per 6.000 spettatori, con la parte inferiore della struttura costruita nel terreno e con piani di posti a sedere semicircolari.
Il nostro viaggio lungo la Valle del Giordano con sosta al sito battesimale di Kassel el Yahud.

Immagini Stock - Il Fiume Giordano Magico, Luogo Del Battesimo Di Gesù Cristo, Israele. Image 54898339.

Il fiume Giordano ha un ruolo importante per l’ebraismo e il cristianesimo, in quanto si ritiene che le tribù d’Israele lo abbiano attraversato al seguito di Giosuè e che Gesù sia stato battezzato da Giovanni Battista nelle sue acque. Visitare il Giordano consente ai fedeli su entrambe le sponde del fiume – Israele e i Territori Palestinesi su quella occidentale, la Giordania su quella orientale – di soffermarsi per un momento di riflessione.

Qasr el-Yahud (in Arabo: قصر اليهود, in Ebraico:קאסר אל יהוד; conosciuto anche come Kasser/Qasser al-Yahud/Yehud; letteralmente “Il Castello degli Ebrei” ) è il nome ufficiale di un sito di Battesimo nella Valle del Giordano che si trova nei territori contesi tra Israele e Palestina.
Questo sito è la parte occidentale di un’area più ampia, tradizionalmente ricondotta al Battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista, conosciuta in arabo come al-Maghtas, nome che è stato storicamente utilizzato per identificare un luogo di pellegrinaggio su entrambe le sponde del fiume Giordano. È tradizionalmente riconosciuto anche come il luogo in cui gli Israeliti attraversarono il Giordano e il profeta Elia ascese al Paradiso.

Si arriva per il pranzo a Jerico (la città più antica della storia, e la più bassa sotto il livello del mare).
Gerico è la città fortificata più antica al mondo; la sua fondazione risale infatti a 8000 anni prima della nascita di Cristo e superando i 10000 anni di storia si contende con Damasco il primato di città più antica del mondo. Oggi Gerico è una piccola città della Cisgiordania, situata vicino al fiume Giordano. Gerico è stata a lungo contesa tra lo Stato di Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese, attualmente è sotto il controllo di quest’ultima. Gerico è certamente una meta imperdibile per chi decide di fare un pellegrinaggio in Terra Santa per l’importanza che ha avuto questo antichissimo centro nella Bibbia. Gerico è molto importante sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento.

Pranzo presso una famiglia palestinese.

Escursione a Gerico da Tel Aviv - Prenotazione a Civitatis.com

Mentre proseguiamo sulla strada che da Gerusalemme porta a Gerico e sul Mar Morto, avremo la fortuna di intravedere, perfettamente mimetizzato nella roccia, un monastero restituito finalmente ai visitatori dopo la realizzazione di una strada di collegamento e il consolidamento del ponte di accesso. Parliamo di San Giorgio di Koziba, un monastero greco-ortodosso risalente a oltre 1500 anni fa, posizionato a strapiombo sul canyon del Wadi Qelt, un’area desertica in territorio israeliano. Il monastero viene citato nelle Scritture quale luogo di ritiro spirituale di Gioacchino (il padre di Maria) che qui ricevette la visita di un angelo che gli preannunziava la gravidanza della moglie Anna.

Monastero di Koziba o Monastero di San Giorgio, Palestina

Qui vi è la caverna dove visse per 3 anni il profeta Elia. Pare infatti che, nonostante questo luogo fosse propizio alla meditazione e alla preghiera, lontano dagli echi peccaminosi del mondo, alcuni monaci preferissero rinchiudersi in piccole fenditure della roccia: unico contatto con gli altri confratelli, il momento del pasto, somministrato attraverso un cestino calato una volta al giorno. Sosta panoramica e fotografica dalla strada.

Visita al Palazzo di Hisham, un castello omayyade risalente alla metà dell’VIII secolo ed è uno dei siti archeologici più importanti della Cisgiordania occupata. Il palazzo,  presenta uno dei pavimenti a mosaico più grandi del mondo. Direttamente sotto la cupola dell’hammam si trova uno dei più grandi murales a mosaico del mondo, composto da pietre di 21 colori diversi. Il disegno del mosaico consiste in un cesto di fiori circondato da forme geometriche, che formano una rosa che si espande verso l’esterno.

Una delle caratteristiche più importanti e riconosciute del palazzo è il mosaico dell’Albero della Vita, situato nel diwan del califfo, dove i suoi ospiti venivano ricevuti. Il mosaico è pieno di simbolismi filosofici, che riflettono la natura della vita. A destra dell’albero un leone divora un cervo, e a sinistra due gazzelle pascolano pacificamente. Le immagini simboleggiano la dualità della vita; bene e male, guerra e pace.

Cena e pernottamento al  Kibbutz, sul Mar Morto.

8° GIORNO: MAR MORTO – MASADA – VIDOR CENTER – AVDAT – MITZPE RAMON

Dopo la prima colazione, partenza di buon mattino, in direzione Sud verso il deserto del Negev.

Sosta lungo il percorso per la visita di Masada.

Masada: la drammatica storia della fortezza nel deserto.

Arroccato sopra le pianure del deserto della Giudea, il complesso di Masada è un’antica fortezza costruita tra il 37 e il 15 a.C. Composta da diversi palazzi e imponenti fortificazioni, la fortezza ospitava una guarnigione. Ha poi giocato un ruolo decisivo nella storia di Israele e rimane oggi un simbolo per molti ebrei di tutto il mondo. Situato a più di 400 metri sopra la pianura, offre una vista mozzafiato sul deserto circostante e sul Mar Morto! Oltre all’eccezionale paesaggio che circonda il sito, la visita di Masada offre la possibilità di immergersi nella sua storia, attraverso i resti molto ben conservati. Masada significa “fortezza” in ebraico. Questa cittadella è un punto di riferimento nella storia di Israele, costruita dal re Erode il Grande come rifugio da una possibile invasione egiziana. Ma fu cento anni dopo che la storia di Masada divenne leggenda. I reperti archeologici di Masada riportano in vita l’interessante e tragica storia delle persone che vi abitarono quasi duemila anni fa. Simbolo di resistenza e conservazione della propria identità nazionale e religiosa, Masada è cosi ricca di storia da essere stata dichiarata parco nazionale e, nel 2001, Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Inoltre, Masada è un altopiano che offre una vista mozzafiato sul Mar Morto e il deserto della Giudea. Tutte queste ragioni rendono Masada una destinazione popolare per turisti e non.

Tour privato: Gita di un giorno a Masada e nel Mar Morto da Gerusalemme - 2023 - Viator

Proseguimento per Vidor Center.
Il Vidor Center è un centro molto interessante per apprendere le avanzate tecniche di coltivazione di questa zona desertica, i patrimoni floristici e faunistici, le sfide nell’ambito dell’adattamento climatico, del terreno e dell’approvvigionamento idrico nel deserto. La visita include la proiezione di un film 3D, il giro alle serre in cui vengono coltivati i migliori prodotti regionali e la visita del museo interattivo.

E infine arrivo ad Avdat, sito archeologico di un’antica città nabatea. Patrimonio dell’Umanità dal 2005. Questo luogo domina il deserto da una collina di 650 m. E’ molto ben conservato e nacque come sosta per le carovane che viaggiavano da Petra al Mediterraneo, la via dell’incenso.

Israele, Avdat: ecco la location di Jesus Christ Superstar

Tra le rovine si possono ammirare le terme romane, le chiese e le catacombe, oltre a un laboratorio, c’è anche una pressa per l’uva: strano pensare qui ai vigneti!!!
Una gola di calcare bianco, di quelle dove gli strati di roccia li potrebbe leggere anche un bambino, racchiude lo Wadi Zin che si inoltra tra acacie e pistacchi fino a una miracolosa sorgente sotto i pioppi. Arrivo a Mitzpe Ramon nel tardo pomeriggio e cena Ramon Suite Hotel
Mitzpe Ramon (Ramon Lookout) è una piccola città nel deserto del Negev, nel sud di Israele. Il nome Ramon deriva dall’ebraico “Romaim,” che significa Romani. E ‘situato sul crinale nord, ad un’altitudine di 860 metri (2.800 piedi), si affaccia su un cratere di considerevoli dimensioni conosciuto come il cratere Ramon.

File:Mitzpe Ramon, Israel (16037967337).jpg - Wikimedia Commons

La scelta di dormire qui, è voluta dal fatto, che chi lo desidera, potrà andare al cratere all’alba (o al tramonto se si arriva in tempo utile) in quanto pare che i colori siano assordanti.

9° GIORNO: MITZPE RAMON – CRATERE – VALLE DI TIMNA – MITZPE RAMON

Il Makhtesh Ramon è il più grande cratere di formazione erosiva del mondo. Conquisterà gli amanti dei panorami eccezionali e delle escursioni in pieno deserto. La vista del Makhtesh Ramon è impressionante dalla città di Mitzpe Ramon.

Prima colazione e partenza in direzione del parco Timna, ma prima sosta per la visita al centro visite Makhtesh, per spiegare i fenomeni geologici locali. Giornata dedicata al deserto.

Ora, Israele è piccolo e pensare che ci stia dentro una cosa così grande come il “Makhtesh” (il cratere”) è difficile da capire. A scrutarlo dal belvedere di Mitzpe Ramon, la tranquilla cittadina sul suo bordo, sembra semplicemente sterminato. Pare il cratere di un vulcano estinto o il buco lasciato da un gigantesco meteorite. Invece è l’opera lenta dell’acqua di milioni di anni fa che scavò, scavò, scavò in maniera irregolare, quasi circolare fenomeno unico al mondo, esiste solo nel Negev. Bella e potente vertigine: in ampiezza e anche in altezza. Sembra di stare in Arizona, sull’orlo di un canyon.

Mitzpe Ramon, Israel | Mitzpe ramon, Cool places to visit, Places to go

Il Maktesh Ramon, un canyon lungo 40 km, con una larghezza di 8 km e una profondità di 300 m. E’ formato da roccia vulcanica, arenaria dalle diverse sfumature di colori e resti fossili. Maktesh Ramon è chiamato anche il Cratere Ramon. Un maktesh è più propriamente un’erosione creatasi con lo spostamento delle placche terrestri, un fenomeno geologico unico. Arrivati sulle sponde del cratere si potrà godere di un panorama molto suggestivo.

Arrivo alla Valle di Timna, regione di alto valore archeologico, situata nel deserto del Negev, in Israele, a 30 km a nord di Eilat. Funghi di pietra, archi naturali e colonne a forma di sfinge creano un paesaggio decisamente singolare. All’opera della natura si somma anche l’opera dell’ingegno umano: qui troviamo infatti alcune delle più antiche miniere di rame della storia del mondo, con cunicoli e pozzi scavati nella roccia, antichi forni per la fusione del rame, resti di villaggi e templi ad uso dei minatori.

Timna Park - Tourist Israel

Ci sono anche le rovine di un tempio a Timna dedicato a Hathor, antica dea egizia….. il Nilo infatti è dietro l’angolo. E questo era un ottimo posto dove far scorta di rame.
Pranzo al sacco.
Rientro in hotel in serata, cena e pernottamento Ramon Suite Hotel.

10° GIORNO: MITZPE RAMON – KIBBUTZ DI SDE BOKER – GERUSALEMME

Prima colazione in hotel e partenza per Gerusalemme, in ebraico Jerushalayim (città della pace), in arabo El-Khudz (la Santa).
Sosta lungo la strada per la visita al Kibbutz di Sde Boker ovvero la colonia a sud di Ber Sheba dove Ben Gurion ha passato gli ultimi giorni della sua vita oggi è un monumento alla capacità di Israele di far fiorire il deserto. Il Kibbutz di Sde Boker rappresenta la realizzazione del sogno di David Ben Gurion, il grande statista israeliano di origini polacche, primo premier della nazione e primo ministro della difesa, che amava la distesa desertica del Negev e volle vederla trasformata in un’esplosione di fioriture. Il kibbutz, costruito tra le montagne del Negev settentrionale, venne fondato nel 1952 da un gruppo di soldati congedati, e attirò l’attenzione popolare quando David Ben Gurion e la moglie Paula lo scelsero come luogo dove vivere.

Infatti, la visione di Ben Gurion è divenuta realtà , ed il Negev oggi è una regione rigogliosa, disseminata da comunità e fiorenti aziende agricole, e Sde Boker ha raccolto l’eredita di colui che proclamo la Costituzione dello Stato di Israele nel 1948, e ne assunse la guida durante l’immediata guerra. La capanna in cui David e Paula vissero dal giorno del loro trasferimento fino alla morte, è rimasta esattamente come era all’epoca, l’area circostante si è estesa, a vantaggio dei visitatori, accogliendo un’esposizione delle famose dichiarazioni di Ben Gurion e delle immagini dei suoi primi giorni al kibbutz. La capanna ospita anche l’archivio di Ben Gurion, la sua biblioteca privata di oltre 5.000 volumi su tutto quanto egli amava. La capanna adiacente, appartenuta alla sua guarda del corpo, è stata trasformata in museo dedicato a quella speciale sintonia che David Ben Gurion aveva verso il deserto. A sud del kibbutz si trova un campus dove hanno sede l’Istituto di Ricerche del Deserto, l’Istituto dell’Eredita di Ben Gurion, un campo scuola ed una locanda, una scuola superiore dove i giovani di tutta la nazione giungono a studiare la natura dalla natura stessa, un allevamento di rettili ed un museo di sculture del deserto. Nei pressi, il Memoriale di Ben Gurion, dove David e Paula sono sepolti, offre una grandiosa vista verso il crepaccio di Nakhal Tsin.

Arrivo a Gerusalemme e visita al Monte degli Ulivi e Getsemani.

Cena e pernottamento in hotel  per 3 notti.

11° GIORNO: GERUSALEMME – HERODIUM – BETLEMME – GERUSALEMME

Prima colazione in hotel e partenza per Betlemme in Palestina, in ebraico Bet Leehem (casa del pane), in arabo Bayt Lahm (casa della carne). Città di grandissima importanza per tutti gli aderenti alla religione Cattolica. Posto che, secondo la tradizione, diede vita a quello che è considerato il Figlio di Dio.

Sosta per la visita del sito di Herodium, palazzo grandioso fatto costruire da Erode quale sua dimora e tomba, solo ultimamente si è scoperta la Tomba, ma rimane impressionante l’architettura di questa fortezza, arroccato e seminascosto su una collina di Betlemme, segno del carattere dominante e sospettoso del sovrano (come ci è ben noto dal triste episodio della strage degli innocenti).

Lo storico Giuseppe Flavio scrisse che, per commemorare la vittoria militare di Parti, re Erode il Grande fece costruire un magnifico palazzo in un punto situato a circa dodici chilometri a sud da Gerusalemme.

New Inscriptions from Herodium, in Jerusalem on 11 Apr 2019 – Michael Langlois

“In quel punto Erode fece costruire una città ricca di palazzi per commemorare la sua vittoria, e per questo la chiamò Herodion”, scrisse lo storico ebreo-romano Giuseppe Flavio nella sua opera ‘Guerre giudaiche’.

Lo storico notò la robustezza della fortezza, costruita a forma conica su una collina e in seguito ampliata da Erode, che la abbellì con giardini, appartamenti riccamente decorati, mura e torri di difesa.

In effetti, ancora oggi, dopo 2000 anni dal periodo di Erode, l’Herodium è una meraviglia per gli occhi. Benché il sito sia stato conquistato e distrutto dalle truppe romane nel 70 d.C., le rovine sono ancora ben conservate, e includono una serie di stanze, fortezze, bagni rituali, cisterne d’acqua e i resti di una sinagoga del I secolo costruita con lo stile architettonico della Galilea.

L’Herodium si trova a est di Betlemme, vicino allele colonie ebraiche di Tekoa e Nokdim. Esso è il più grande punto di riferimento per chilometri.

Visita alla Basilica della Natività una delle Basiliche più antiche della Cristianità al momento divisa – secondo lo Status Quo – fra Francescani – Ortodossi ed Armeni, si potranno ammirare, gli ultimi restauri ai mosaici che la ricoprivano, realizzati da una ditta italiana, che li hanno riportati alla bellezza originaria con colori splendidi.
La Grotta della Natività, Basilica di Santa Caterina e Chiostro di San Girolamo.

MOSAICI DELLA CHIESA DELLA NATIVITA' DI BETLEMME RESTAURATI PER NATALE - Daniele Mancini Archeologia

Accenno ai graffiti di Banksy impressi sul muro di separazione. Servirà a farci capire più a fondo cosa significa una barriera del genere, i limiti imposti da una struttura di questo tipo, i problemi che cela una roba cosi mastodontica.

La storia, vogliamo darvi consapevolezza maggiore sulla storia contemporanea. Betlemme si sviluppa in altezza e la barriera di separazione è, ahimè, visibile da ogni bel vedere della città. Stiamo parlando di un muro che occupa un territorio di oltre 700 chilometri, fatto di cemento armato, filo spinato e torrette di controllo. Sentirne parlare, vedere video e foto non è come osservare questa gigantesca parete dal vivo. Rendersi conto di quanto divida e circoscriva è impressionante. E ci sono i graffiti nel muro di Betlemme, murales che inneggiano alla pace, utilizzati, quindi, come strumento di protesta. Opere artistiche che lanciano messaggi chiari e precisi, delle provocazioni necessarie.

                                                  Make Hummus not Walls

Make Hummus Not Walls” – UNITED WORDS

È una sorta di slogan “Make Hummus not Walls” incisa tra i pilastri di cemento della barriera di separazione. Tradotto vuol dire: “Fate l’hummus” (bontà culinaria palestinese), non fate la guerra”.  Il riferimento a “Make Love not War” credo che sia piuttosto chiaro a tutti. Mi riferisco al motto utilizzato da un movimento pacifista durante la guerra del Vietnam, vale a dire

“Fate l’amore, non fate la guerra“.

Tra i vari graffiti sul muro di Betlemme troviamo anche un’opera di un artista italiano. Il suo nome è Jorit Agoch e su quella parete ha davvero creato uno dei suoi capolavori.

Da Napoli a Betlemme: il murale di Jorit per Ahed Tamimi, la Rosa Parks della Palestina - la Repubblica

Un ritratto alto 4 metri di Ahed Tamimi,  palestinese di 17 anni rimasta in carcere per 8 mesi per aver contestato dei militari israeliani che si erano infiltrati nel giardino di casa sua.

È altamente sconvolgente questo muro e a tratti doloroso. Ma sostengo che una visita sia d’obbligo e per tutti. Un contatto effettivo con la storia attuale! Eventi che parlano di barbarie e illegalità. Persone rinchiuse in una gabbia costruita in cemento armato e che subiscono continue violenze e oppressioni.

Una pagina dei giorni nostri davvero terribile e che gli artisti di strada cercano di denunciare e contestare con delle innocue bombolette spray.

Sosta ad un campo profughi palestinese.

Spettacolo serale  di Suoni e Luci alla Torre di Davide e cena in ristorante tipico armeno.

Rientro in hotel pernottamento hotel.

12° GIORNO: GERUSALEMME

Prima colazione in hotel. Inizio visite della Città Vecchia di Gerusalemme, intera giornata. Pranzo libero.

“Non percepire spiritualità e non avvertire sensazioni forti è praticamente impossibile in questo posto che viene considerato l’ombelico del mondo.”

 

Tour Le Gemme di Gerusalemme | Weekend | NBTS Viaggi

“Non basterebbe un’esistenza intera per comprendere a fondo i diversi universi di Gerusalemme! Esatto, avete letto benissimo! I vari e differenti universi della città Santa che esistono, si diramano, convivono parallelamente .E’ proprio qui che coabitano 4 diverse realtà, e lo fanno in uno spazio davvero minuscolo, ma di una bellezza inquantificabile. Stiamo parlando di circa 1 chilometro quadrato circondato da mura in cui camminano fianco a fianco le tre religioni. Uno spazio vitale che quasi toglie il fiato anche alle persone che condividono la stessa identica cultura e i medesimi valori. E tu di primo impatto pensi sia sorprendente tutto ciò, considerando che all’interno delle 3 grandi religioni monoteiste ci sono altrettante minoranze.”

Visita della Città Vecchia: passeggiate attraverso i 4 quartieri, ebraico, arabo, cristiano e armeno.
Sosta presso il Muro del Pianto e il chiassoso bazar arabo, chiamato shuk. Si percorre la Via Dolorosa con sosta presso alcune delle Stazioni fino ad arrivare al Santo Sepolcro, visita all’insieme di cappelle e chiese che sono racchiuse nel luogo più santo per la Cristianità.

Coronavirus: riapre Muro del Pianto a Gerusalemme - Israele - ANSAMed.it

La Spianata delle Moschee, conosciuta anche come “Nobile Santuario” in arabo o il “Monte del Tempio” in ebraico, è il sito religioso più importante di Gerusalemme. Secondo le credenze ebraiche si tratta del punto dove fu costruito il Tempio di Gerusalemme, la cui unica vestigia rimane il Muro Occidentale o Muro del Pianto. Per i musulmani, invece, è considerato il punto dell’ascensione (mi’raj) ai sette cieli del profeta Maometto.

Sulla Spianata sacra si trovano oggi la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa.
Gli spazi tra la moschea Al-Aqsa e la Cupola della Roccia sono particolarmente animati. Scolaresche in visita, scuole coraniche improvvisate all’ombra degli alberi, gruppi di uomini o donne raccolti in preghiera, lo spiazzo è un luogo di ritrovo per i cittadini arabi di Gerusalemme.

La salita alla Spianata delle Moschee sarà decisa in loco dalla guida a seconda degli orari di visita che cambiano molto spesso. Inoltre, può succedere che le autorità locali blocchino l’entrata alla Spianata, in quel caso la visita non si potrà effettuare.

GERUSALEMME: Spianata delle moschee, diplomatici UE avvertono pericolo conflitto regionale | NenaNews

Chi non fosse interessato al pomeriggio a proseguire le visite in gruppo, consigliamo la visita alla città di Davide, con percorso sotterraneo(asciutto o bagnato),da prenotare per tempo al momento dell’adesione al tour, in modo che possiamo acquistare i tkt d’ingresso che sono limitati.

Cena di saluti in ristorante di lusso ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO.

Pernottamento in hotel.

13° GIORNO: GERUSALEMME – MUSEI – TEL AVIV – ROMA

Visitare il Memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme è un’esperienza fondamentale e formativa.

Prima colazione in hotel e rilascio delle camere.
Visita al Museo dell’Olocausto Yad Vashem. Ancora oggi, generazioni intere di giovani, e non solo, ignorano o conoscono davvero superficialmente l’orrore della Shoah. Parlarne, attraverso testimonianze o visite nei luoghi simbolo, è un dovere di ognuno di noi. Proprio per questo motivo, noi dei Viaggi di Giorgio, lo abbiamo fortemente voluto inserire, il Memoriale di Yad Vashem, realizzato per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto. Una visita che non lascia indifferenti, e come potrebbe? Camminare all’interno delle gallerie di questo enorme museo a forma di prisma perfettamente inserito sulla cima del Monte Herzl, è davvero un pugno al cuore. La decisione di istituire un memoriale per ricordare tutte le vittime della Shoah risale al 1953, quindi circa 9 anni dopo la nascita dello Stato di Israele. Il suo nome, che significa “un memoriale e un nome”, viene dal libro di Isaia 56:5, dove Dio dice, “concederò nella mia casa e dentro le mie mura un memoriale e un nome … darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato”. Nelle nove gallerie interne vengono ripercorsi con l’ausilio di video, fotografie e documenti originali come ad esempio la lista di Schindler, resa celebre dal film di Spielberg, gli eventi storici che ebbero origine dal momento in cui i Nazisti presero il potere, documentando le varie fasi dalla ricerca degli Ebrei, al loro allontanamento dai ghetti fino alla “soluzione finale” e al genocidio di massa. Le esperienze personali e i sentimenti delle vittime dell’Olocausto costituiscono il fondamentale criterio espositivo del museo.

Fuori dall’esposizione museale si trova, poi, la Sala della Memoria dove brucia la Fiamma Eterna, simbolo del ricordo costante, mentre sul pavimento nero sono incisi i nomi di alcuni tra i principali campi di sterminio come Dachau, Auschwitz, Birkenau e Bergen Belsen. Sicuramente il luogo più straziante, in cui molti visitatori scelgono di non entrare, è il Memoriale che ricorda il milione e mezzo di bambini Ebrei morti durante l’olocausto. Un piccolo sentiero realizzato con pietre dal colore chiaro conduce all’interno di una “grande sala buia illuminata solo dalla luce delle candele che grazie ad un gioco di specchi si riflettono all’infinito dando la sensazione di guardare un cielo stellato.”

Yad Vashem: il Memoriale dell'Olocausto a Gerusalemme | World Trips

Una menzione speciale è riservata al Giardino dei Giusti tra le Nazioni, un lungo viale alberato con più di 2mila alberi, dedicato ai Giusti tra le Nazioni, persone non ebree, che in 44 paesi salvarono le vite di tanti ebrei, rischiando o perdendo la propria. Fino alla fine del 2007 erano stati riconosciuti più di 22.000 Giusti, di questi più di 200 sono italiani.

Dopo questa visita sicuramente intensa ed emotivamente straziante, andremo a visitare il Museo di Israele con il Museo del Libro.

Uno dei gioielli del museo è il Santuario del Libro (The Shrine of the Book), cui è dedicata la nostra attenzione, dove sono custoditi alcuni dei Rotoli del Mar Morto, rinvenuti nella località di Qumran, rappresentano alcuni tra i ritrovamenti più importanti in tutta la storia di Israele.

ARCHEOLOGIA: SONO FALSI I ROTOLI DEL MAR MORTO DEL MUSEO DELLA BIBBIA DI WASHINGTON

L’esposizione di tali documenti è ben curata e illustrata. La cupola dell’edificio ricorda il coperchio di un vaso, ed è stata progettata in questo modo volutamente, come rimando ai contenitori all’interno dei quali vennero rinvenuti i preziosi rotoli. Qualcuno ha addirittura detto che i Rotoli del Mar Morto costituiscono la più grande scoperta archeologica del XX secolo! È un’emozione unica quella di potersi trovare davanti a manoscritti che risalgono a prima della caduta del II tempio, al tempo di Rav Hillel e Gesù di Nazareth.

Fra gli oggetti più interessanti vi sono, oltre i rotoli scoperti a Qumran, fra i quali il testo completo del profeta Isai, le lettere di Bar Kokheba, il capo della seconda rivolta giudaica (132-135 d.C.), rotoli scoperti a Masada e altre pergamene antiche di altissimo interesse storico. Poiché alcuni di questi rotoli hanno come titolo e parlano della Guerra dei Figli della Luce contro i Figli delle Tenebre, si volle di fronte al tetto-coperchio dipinto in bianco erigere un alto muro tutto nero.

Al termine delle visite, trasferimento in direzione dell’aeroporto di Tel Aviv, e inizio operazioni di imbarco del volo di rientro.

Arrivo a Roma e fine dei servizi.

Per coloro che proseguono per altre città, imbarco volo diretto alla propria città di origine.

La quota comprende:

  • Voli di linea Roma – Tel Aviv – Roma in classe economica (bagaglio 23 kg)
  • 12 notti in hotel 3*** – 4**** e Kibbutz, trattamento di mezza pensione, dalla colazione del secondo giorno, alla colazione dell’ultimo. Comprese 2 cene speciali esclusive
  • Un pranzo al sacco
  • Un pranzo presso una famiglia palestinese
  • Un brunch degustazione al mercato di Tel Aviv
  • Bus per tutta la durata del tour
  • Guida in lingua italiana per tutta la durata del tour
  • Biglietti di ingresso ai siti come da programma
  • Spese di facchinaggio in tutti gli alberghi (1 bagaglio a persona)
  • Assicurazione annullamento e spese mediche (massimale 10.000,00), bagaglio    massimale 1.500,00) e covid 19
  • Kit da viaggio

 

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali pari a euro 190,00 (tariffa soggetta a riconferma sino all’ emissione dei biglietti)
  • Pasti
  • Le bevande ai pasti
  • Mance, pari a euro 6,00 al giorno a persona
  • Spese personali
  • Tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.

N.B. importo tasse si riferisce alla partenza e rientro aereoporto di Roma.

Sono disponibili voli in partenza dagli Aeroporti di Bari e Catania, Milano e altri aereoporti a tariffe confidenziali.

Importante :

E’ necessario il passaporto individuale con validità di almeno 6 mesi dalla data di inizio del Viaggio

Il visto verrà rilasciato in arrivo.

 

 




IL MEGLIO DEL LAOS GRAN TOUR

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Laos: un patrimonio dell’Umanità tutto da scoprire

Dichiarato nel 1995 Patrimonio dell’UNESCO, il Laos ha aperto i suoi confini al turismo raggiungendo nel 2014 più di 4 Milioni di visite. Il Laos è diventato una meta turistica famosa apprezzata da tutti coloro che cercano uno stile di vita rilassato ed in equilibrio con la natura.

Il Laos è un paese che si nutre di spiritualità buddista. I suoi abitanti, i laotiani, sono un popolo allegro e colorato, con gesti lenti e armoniosi che ricordano il movimento degli elefanti, simbolo del Paese. Altro simbolo del Laos è il bufalo, il quale è parte integrante della vita domestica e lavorativa dei laotiani, insieme proprio agli elefanti.

La Repubblica popolare del Laos è senz’altro una meta eco-turistica, con tanta natura, villaggi nascosti tra le montagne e fiumi che scorrono lungo le valli. Il suo territorio fa parte dell’Indocina orientale, senza alcun sbocco sul mare, ed è abbracciata da grandi Paesi: Cina, Vietnam, Birmania, Cambogia Thailandia.

Passeggiando per le stradine di Luang Prabang si respira un’atmosfera d’altri tempi. Uno sguardo nostalgico ad un’Indocina idilliaca che forse non è mai realmente esistita. Le case in stile coloniale, ricamate con legno di sandalo, sono ordinate e pulite. Un’infinità di templi risalenti a tutte le epoche storiche si susseguono lungo la via principale e solo salendo i 600 gradini della collina di Phu Si è possibile ammirare questa preziosa città nel suo complesso, dall’alto. Prima che sorga il sole, ogni mattina, centinaia di monaci scalzi partecipano alla questua. Camminano silenziosi, in fila indiana, tra templi e stupa, raccogliendo le offerte in cibo dei devoti.

Più a sud, la capitale Vientiane o Vien Chang (città del sandalo) è adagiata su una grande ansa del Mekong a forma di mezzaluna. Ristoranti multietnici, bar, bistrot e mercatini illuminano fino a tarda sera il lungofiume. I grandi viali che confluiscono attorno al Patuxai, l’Arco di Trionfo laotiano, ne svelano il passato coloniale, quando era il quartier generale francese, alla fine dell’Ottocento. Poco lontano dal centro il Pha That Luang, gigantesco stupa dorato che, secondo la leggenda, conterrebbe un capello del Buddha, rispecchia la grande religiosità del popolo laotiano.

Ma è nell’estremo sud del Paese, dove il Mekong forma un immenso delta interno detto Si Pah Dhon (le 4000 isole), che si varca il territorio dell’antico regno Khmer pre-ankoriano. Il tempio-collina di Wat Phu, sulla sponda destra del Mekong, nei pressi di Champasak, risale al VII secolo e racconta la storia della prima capitale Khmer e della via reale che condusse i primi imperatori da qui fino ad Angkor, nell’attuale Cambogia.

Con piccole imbarcazioni si entra nel labirinto delle 4.000 isole dove la vegetazione lussureggiante ricopre ogni scoglio. I bufali nuotano lungo le rive e piccoli accampamenti stagionali di agricoltori-pescatori si alternano a villaggi stabili che vengono risparmiati dalle piene del fiume durante il monsone. Risaie brillanti e simmetriche tappezzano le isole principali di Don Khone e Don Det dove gli abitanti conducono una vita legata ai ritmi della natura, alla religione buddista e ai capricci del Mekong.

La frontiera cambogiana è anticipata dal fragore delle cascate Phapheng, letteralmente “La Voce”, che portano l’acqua del Mekong nelle vaste pianure meridionali, attraverso la Cambogia fino in Vietnam. I grandi imperi Champa, Funan e soprattutto Khmer, che si divisero il territorio indocinese nel millennio dopo Cristo, devono sicuramente la loro fioritura e il loro sviluppo alla presenza abbondante dell’acqua.

Clima tropicale, piene stagionali e controllabili unite ad una grande abilità di canalizzazione ed irrigazione del territorio, portarono al progresso di queste grandi civiltà che scomparvero solo con l’avvento dell’era coloniale.

 

La prima rivista a nominare il Laos che prediamo in considerazione è la britannica Wanderlust. Secondo la sua redazione, il Laos è tra le 20 mete imperdibili del 2023, in posizione numero sei davanti al Vietnam all’ottavo posto ed unico altro paese del sudest asiatico presente. Tra le attrazioni da non perdere del Laos, Wanderlust cita Luang Prabang con i suoi templi, Vientiane ritenuta avere un fascino parigino, Vang Vieng, Phonsavan e la meno conosciuta, almeno dal turismo internazionale, Savanankhet. Il nord del Laos si conferma ancora come il motore turistico del paese.

Un aspetto sottolineato da Wanderlust è quello del clima, infatti si evidenzia come il mese di gennaio in Laos permetta di combinare la stagione secca con un clima fresco, grazie alle altitudini del paese. I visitatori potranno quindi godere della quasi totale assenza di pioggia, senza tuttavia il caldo a tratti soffocante che si potrebbe trovare in altri paesi della regione. La temperatura media tra novembre e gennaio  in Laos si aggira sui 24° nel nord del paese, mentre è qualche grado più alta nella sua parte meridionale, dove tuttavia potrai rinfrescarti nel “mare” del Laos: la zona chiamata delle 4000 isole.

Altra rivista che ha sottolineato come il Laos rientri nelle mete imperdibili per il prossimo anno è il celebre National Geographic, facendolo rientrare in una lista di 25 località da visitare nel 2023. In questo caso i criteri di selezione sono un po’ diversi, infatti il National Geographic ha previsto cinque categorie al cui interno sono state selezionate cinque mete. Il Laos è stato inserito nella categoria community, che ha preso il posto di quella sostenibilità, insieme ad Alberta (Canada), le isole del Dodecanneso (Grecia), Milwaukee (USA) ed infine lo stato africano del Ghana.

A guidare la scelta del National Geographic è stata l’inaugurazione della nuova ferrovia che unisce Vientiane e Luang Prabang ritenuta dare la possibilità di visitare più facilmente le zone settentrionali del paese nonché essere una fonte di guadagno per le popolazioni locali. Le motivazioni poi prendono in esame il fatto che molti villaggi del Laos siano situati lungo i fiumi, dando modo ai visitatori di raggiungerli ma allo stesso tempo schermandosi al turismo di massa.

 

Visitare questo paese, fuori dal mondo occidentale, è come un tuffo in una realtà parallela ma nettamente distante da noi. Un’esperienza che va fatta: arte e religione fuse fra loro, panorami mozzafiato, una popolazione sorridente ed accogliente e cibo tipico, renderà questo viaggio un vero ricordo indelebile.

Il miglior periodo va da novembre a marzo, con clima fresco ed asciutto. Da maggio a fine ottobre il monsone provoca frequenti piogge, e pertanto non è consigliabile visitarlo, come fanno molti Tour Operator italiani.

Elefante laotiano

La frontiera tra Thailandia del nord e Laos si attraversa a piedi. Poche centinaia di metri e si giunge al cospetto della “Madre delle Acque”, il Mekong. Con le sue rapide impetuose e le sue anse più tranquille il fiume ha intagliato nelle montagne un confine naturale che separa i due Paesi asiatici per quasi duemila chilometri.

Le sue acque sono silenziose testimoni del susseguirsi di grandi imperi, di battaglie epiche e del fiorire di antiche civiltà come quando il Laos si chiamava Lan Xang, il regno da “Un Milione di Elefanti”, nel XIII secolo.

 

 

1° giorno: partenza dall’Italia 

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto di Roma Fiumicino o altre città, e partenza con volo di linea con scalo. Pasti e pernottamento a bordo.

Laos - Terra di Nuovo Esperienze

2° giorno: Luang Prabang 

Arrivo nelle prime ore del pomeriggio e trasferimento all’hotel.

Allora la capitale era Luang Prabang, la “casa del Phra Bang”, una statua del Buddha tutta d’oro, dono dell’ultimo imperatore KhmerSuryavarman VII al re di LuangprabangFa Ngum. Ancora oggi il mitico Buddha abita in uno dei templi di questa tranquilla cittadina che si allunga su una penisola tra il Mekong e il Nam Kham.

Situata tra i fiumi Nam Khan e Mekong, Luang Prabang è una cittadina incantevole ricca di antichi templi e costruzioni in stile coloniale. Tutta la città, nel 1995, è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Wat Xieng Thong - Temple of Golden City

Cerimonia Baci

Nel tardo pomeriggio verrete accompagnati in una casa di locali per prendere parte alla cerimonia del Basi. Il Basi è un rito antichissimo che deriva dall’animismo e che viene celebrato per cacciare gli spiriti malvagi e propiziare fortuna viene tenuto spesso dai capi villaggio o da veri e propri sciamani.

Cerimonia di Baci - Laos - Enjoy Destinations

Il rito viene celebrato in maniera autentica e tradizionale e termina con l’usanza di legarsi dei braccialetti di cotone bianco ai polsi come simbolo di protezione.

I Laotiani credono che un essere umano sia un’unione di trentadue organi, ognuno ha uno spirito o Khuan (la parola lao per spirito) per proteggerli. Questi spiriti spesso vagano fuori dal corpo causando uno squilibrio dell’anima che potrebbe portare a una malattia. La legatura del braccialetto di cotone bianco al polso rappresenta la legatura dei 32 spiriti al corpo, rimettendoli in armonia e portando fortuna e prosperità.

Cena in ristorante locale o nella famiglia che ci ospita per la cerimonia baci e pernottamento in Luang Prabang.

3° giorno: Luang Prabang – Full day city tour

Questa mattina subito dopo la prima colazione vi dedicherete alla visita di Luang Prabang, antica capitale del Regno del Milione di Elefanti, questa meravigliosa cittadina è stata per secoli uno dei più grandi centri di cultura buddhista della regione. Divenuta Patrimonio UNESCO nel ’95, Luang Prabang mantiene ancora intatta la sua atmosfera fuori dal tempo tra i suoi spettacolari templi e bellissimi edifici in stile coloniale francese.

Luang Prabang Royal Palace Museum: A Complete Backpacker's Guide

Inizierete il vostro city tour con una visita al Royal Palace Museum, dove vi immergerete nella quotidianità delle ultime famiglie reali che hanno governato il Laos prima della presa al potere dei Phatet Lao. Dopo il palazzo Reale sarà la volta della Huan Chuan Heritage House dove potrete ammirare il fascino architettonico di questo edificio ed apprendere le connessioni storiche in comune con il palazzo reale.

 A seguire visiteremo il magnifico Wat Xiengthong con il suo particolare tetto che è un esempio della classica architettura tipica dello stile Lanexang.

Wat Xieng Thong in Laos - 16th-century Buddhist Temple in Luang Prabang – Go Guides

Pranzo in ristorante locale e visita al bellissimo Wat Mai il più grande e riccamente decorato dei templi di questa città e stupa di Wat Visoun, il “Monastero del Cuore Fiorito” che trasuda serenità.

 Subito dopo andrete all’ Arts and Ethnology Centre per capire meglio quali minoranze etniche popolano il Laos e quali sono il loro costumi e tradizioni.

Luang Prabang, Laos: guida ai luoghi da visitare - Lonely Planet

Per concludere in bellezza la giornata salirete sulla cima del Mount Phousi, per una piacevole esplorazione dei segreti dello stupa dorato e per godersi la spettacolare  vista della città e del Mekong  durante il tramonto.

Mount Phousi - Asianwaytravel.com

 

Mount Phousi | Mount Phousy

Cena in ristorante locale e pernottamento in Luang Prabang.

4° giorno: Luang Prabang – Questua dei monaci – Escursione sul Mekong – Pak Ou

La spiritualità laotiana nella cerimonia del Baci

Questa mattina presto prima dell’alba, prenderemo parte al Tak Bat o questua dei monaci, ovvero un rituale Buddista antichissimo che ancora oggi in Luang Prabang viene seguito dai locali. Inizia con il sorgere del sole la processione dei monaci tra le strade di Luang Prabang, infila passano di strada in strada uscendo dai tantissimi templi situati nel centro storico. E’ emozionante, unico, il silenzio è interrotto dai galli nei cortili che cantano l’alba del nuovo giorno.

 

Prima di rientrare in albergo per la colazione è possibile andare a visitare un mercato locale.

Tak Bat – Morning Alms in Luang Prabang, Laos - Heritage Line

Prima colazione in hotel  e visita al Phousi Market, dove potrai trovare pelle di bufalo secca, tea locale, verdure e prodotti tessili delle tribù.

Phousi Market / Tamarind and Tomato

Dopo pranzo saliremo a bordo di una barca per una stupenda navigazione sul fiume Mekhong. Lungo il percorso ci fermeremo a visitare le famose Pak Ou Caves. Godrai di uno splendido scenario naturale, lungo il percorso e osserverai i pescatori locali e le attività quotidiane lungo il fiume. Le grotte di Pak Ou, localmente chiamate Tam Ting, sono piene di migliaia di statue di Buddha laccate in oro. Le grotte sono famose per le loro sculture di Buddha in miniatura. Centinaia di figure buddiste in legno assumono molte posizioni diverse, tra cui meditazione, insegnamento, pace, pioggia e sdraiata.

Navigazione sul fiume Mekong da Saigon a Siem Reap

 

Pak Ou Caves, Traditional Village & Kuang Si Waterfall - Visit Communities

Lungo la strada del ritorno ci fermeremo presso il villaggio di Ban Muangkeo, famoso per i suoi lavori tessili e la produzione del whisky di riso.

Cena  in ristorante locale e pernottamento in Luang Prabang

5° giorno  Luang Prabang – MandaLao Sanctuary – Therapeutic Trek – Cascate Kuang Si         

Dopo colazione incontro con la  nostra guida specializzata sugli elefanti e vi trasferiremo in una splendida oasi di elefanti a soli 40 minuti da Luang Prabang.

“Votata come una delle migliori attività con gli elefanti del Sud Est asiatico questo elephant Camp opera nell’assoluto rispetto per il simpatico pachiderma, non prevede quindi nessuna attività di Riding in quanto non considerata etica. “

Lungo il tragitto la nostra guida vi fornirà una breve introduzione a se stesso e al santuario aperto di recente. All’arrivo incontrerai uno dei direttori del Elephant Sanctuary che ti fornira’  molti dettagli con alcune storie affascinanti sugli elefanti e il loro rifugio. Imparerai le sfide che hanno affrontato e come stanno imparando a migliorare la situazione di un elefante alla volta. A seguire , attraverserai il fiume in barca, dove incontrerai 2 elefanti asiatici adulti!

Home | Mandalao Elephant Conservation

 

La tua guida ed i mahout ti aiuteranno a nutrirli e più tardi a fare il bagno con queste maestose creature nel fiume.

 

Successivamente, seguirai gli elefanti in una passeggiata  di 1 ora attraverso risaie e insenature serpeggianti durante i quali vedrai il legame unico tra i mahout e i loro elefanti mentre la guida spiega di più sull’incredibile storia che il Laos ha con l’elefante.

Dopo aver salutato i tuoi amici pachidermi, tornerai al campo dove ti aspetta un gustoso pranzo a base di specialità locali.

Altra incredibile bellezza che caratterizza il Laos sono le Cascate di Kuang Si. Piscine naturali dall’acqua limpidissima e cristallina, cascate alte 30 metri e percorsi impervi nella natura più incontaminata..il colore turchese dell’acqua con uno sfondo di bianche scogliere calcaree conferisce alla cascata un aspetto magico.

Le cascate di Kuang Si & Il centro di soccorso e recupero degli orsi | by Seni Tours | Medium

Nei pressi della cascata è anche possibile visitare il Bear Rescue Centre ovvero un organizzazione che protegge un particolare esemplare di orso Asiatico.

Bocce e cena in ristorante locale

In Laos è chiamato Petanque: è in pratica il gioco delle bocce molto popolare tra i laotiani rappresenta un modo unico e divertente per entrare in contatto con la popolazione locale in maniera autentica e divertente.

Evening Game Of Petanque | Laos | Experience Travel Group

Dopo qualche partita e aver consumato qualche birra insieme agli abitanti del posto andremo in un ristorante locale “ SinDat” più comunemente un BBQ lao molto popolare tra gli abitanti del posto in una zona esterna al circuito turistico.

Pernottamento a Luang Prabang

6° giorno: Luang Prabang – Vang Vieng 

Prima colazione, e partenza per Vang Vieng; la strada di montagna offrirà viste spettacolari conviene quindi tenere la macchina fotografica a portata di mano.

Motorcycle Tour Ho Chi Minh Trail – 8 Days | VietnamBikers

Laos: etnie — Wadi Destination

Laos: un patrimonio dell'Umanità tutto da scoprire

La prima sosta sarà nella località di  Houi Hei dalla quale potrete ammirare una stupenda vista delle montagne attorno, a seguire vi dirigerete al villaggio Khmu di Ban Kiu Kam Pone dove potrete interagire con una delle piú particolari minoranze etniche della zona.

Lao theung sono un gruppo di popolazioni che abitano le zone basse delle montagne, da qui deriva il significato del loro nome: “lao medio”(delle terre intermedie). Le tribù ad oggi ancora esistenti come i Loven, i Khmu e i Catang, si trovano lungo le valli del Mekong. Secondo un censimento degli anni ’80, i Lao theung sarebbero circa il 24% della popolazione laotiana.

Quello che rende speciali queste tribù non è solo il loro modo di vivere e adattarsi all’interno di una natura dominante, ma soprattutto per le loro usanze e costumi. Le donne indossano vestiti colorati e le loro teste sono adornate a festa con fiori e foglie intrecciate tra le fila di perline colorate e simpatici pon pon. Anche gli uomini portano dei copricapi colorati e dalle strane forme, con nastri neri e perline.

Visitate uno di questi villaggi e sicuramente avrete l’opportunità di assaggiare il “lao lao”(distillato di riso), una tipica bevanda nazionale, mentre un gruppo di uomini locali suona il “Khen”, strumento musicale tradizionale rurale.

Per concludere la mattinata vi fermerete a Phou Phueng Fa da qui potrete ammirare una delle piú spettacolari viste dell’intero Laos e pranzo in  ristorante.

Tour del Laos da Vientiane a Luang Prabang - Bell Travel

Dopo pranzo ripresa la strada per Vang Vieng visiterete Ban Hin Ngon un pittoresco villaggio Hmong e prima di arrivare a destinazione ci sarà la possibilità di fermarvi aL Phatang Mountain view point.

Lungo gli argini del fiume, tra coltivazioni di arachidi, ortaggi, banane e alberi di tek, spuntano i villaggi Hmong, uno degli oltre trenta gruppi etnici che punteggiano il nord del Paese. Hanno caratteristiche somatiche mongolico-tibetane e preferiscono abitare le aree montuose qui nel sud della Cina, da dove fuggirono originariamente.

Hmong Tribe Village. Ban Hin Ngon. Vientiane Province. Laos Editorial Image - Image of tradition, hill: 94060260

Arriverete a Vang Vieng nel  tardo pomeriggio. Cena e pernottamento in hotel a Vang Vieng.

 “Van Vieng, il suo paesaggio mozzafiato con una miscela di acque tranquille e affioramenti calcarei rimane incontaminato, nonostante i recenti sviluppi con l’avvento del turismo.”

OUTLAND HOSTEL (Vang Vieng, Laos): Prezzi e Recensioni 2023

7° giorno: Vang Vieng – Escursione in barca – Vientiane

Prima colazione e partenza per l’escursione della strada pianeggiante che passa attraverso le colline carsiche offrendo un paesaggio unico e meraviglioso.

Dopo circa  mezz’ora di viaggio, arriviamo alla bellissima laguna blu, dove puoi fare un tuffo nelle sue fresche e rinfrescanti acque.

Blue Lagoon 1

 

C’è anche la possibilità di salire alla Grotta di Tham Phoukham, che vanta una vasta caverna e imponenti stalagmiti.

Continuiamo quindi con il veicolo privato per tornare a Vang Vieng e in una fattoria biologica, dove potrete gustare un delizioso pranzo con vista sul fiume Nam Song.

Nel primo pomeriggio salirete a bordo di piccole imbarcazioni e navigherete il Nam Song River, godendovi l’avventura ed il magnifico paesaggio circostante.

 

Add Nam Song River in your Laos tours – not for culture but for adventure | Lux Travel DMC's Blog

Village and bungalows along Nam Song River in Vang Vieng, Laos. - European Chamber of Commerce and Industry in Lao PDR

Terminate le attività raggiungerete la Capitale Vientiane percorrendo la nuova autostrada.

Cena  in ristorante locale e pernottamento in Vientiane.

OPZIONALE: Gita in Mongolfiera all’alba:   USD 190,00 per persona 

Cosa fare e cosa vedere a Vang Vieng (Laos)

Alle prime luci del sole verrete accompagnati al punto di decollo nella splendida valle del Nathong che è circondata da spettacolari colline coperte di una fitta vegetazione.
Incontrerete il vostro pilota per un briefing sulla sicurezza.
Dopo aver effettuato tutte le procedure di partenza decollerete godendovi un meraviglioso volo in mongolfiera ammirando il paesaggio circostante ed il sole che lentamente sorge da dietro le colline. Dopo un volo da circa 45 min, il pilota guiderà il pallone aerostatico  verso un atterraggio gentile dove l’equipaggio esperto sarà in attesa di completare la celebrazione vi sara’ consegnato un attesto di volo.
Nota: per ragioni di sicurezza  il volo in mongolfiera si svolge solo in ottimali condizioni metereologiche; in caso non si possa volare verra’ rimborsato l’intero  importo.

8° giorno: Vientiane – Pakse – Tadlo

Dopo la Prima colazione trasferimento all’aeroporto di Vientiane per il vostro volo diretto a  Pakse.

Appena arrivati sarete accolti e subito dopo trasferimento verso il Bolaven Plateau, un fresco altopiano affacciato sulla valle del Mekong. Visiterete una piantagione di tea e a seguire la maestosa cascata di Tad Fan. Inoltre visiterete una piantagione di caffe dove oltre che a passeggiare per le piantagioni vedrete come vengono elaborati i chicchi di caffè prima di essere venduti al mercato.

 

Nelle soste successive visiterete due villaggi di minoranze etniche, il primo sarà Ban Bong Neua ovvero un villaggio Alak e il secondo sarà Ban Kokphung ovvero un villaggio Katu, entrambi famosi per la loro tradizione di lasciare le bare sotto le proprie abitazioni.

Face to Face with the Tribes of Phongsali - Travelogues from Remote Lands

Face to Face with the Tribes of Phongsali - Travelogues from Remote Lands

Nel pomeriggio giungerete a Tad Lo, dove vi attende un’altra meravigliosa cascata, da qui verrete trasferiti a Champasak. Pranzo in ristorante e  cena in hotel a Champasak.

9° giorno: Champassak – 4000 Island – Khong Island – Champassak  

Prima colazione e partenza per il porto designato dove salirete a bordo di una barca tradizionale che vi porterà alla scoperta delle 4.000 isole.

Le 4000 isole, nella lingua locale Si Phan Don, è un’area disseminata di isole più o meno grandi adagiate sul fiume Mekong, nel Sud del Laos, al confine con la Cambogia. Nonostante l’elevato numero di isole ( che varia a seconda della stagione, dato che durante quella delle piogge il Mekong ne sommerge molte ), fondamentalmente ne esistono tre di principali: Don Det, Don Khone e Don Khong.

Questi luoghi, nonostante  siano molto gettonati tra i viaggiatori che si trovano in questa zona del Laos meridionale, hanno saputo mantenere un aspetto e un’atmosfera davvero autentici, dove la vita scorre ancora semplice, isolata e placida, perfetti per qualche giorno di totale relax, tra una ricca vegetazione e il fiume Mekong come protagonista principale.

Sempre su quest’isola, subito dopo il ponte che la collega a quella di Don Det, è presente una vecchia locomotiva francese. Altra attrazione delle 4000 isole sono i delfini di fiume del Mekong, anche se ormai in via d’estinzione.

Sala Done Khone, Done Khone Island | Holidays 2023/2024 | Luxury & Tailor-Made with Wexas Travel

Il primo stop sarà presso la bellissima Khone Island, dove una volta arrivati, avrete occasione di ammirare diverse case coloniali, la prima stazione ferroviaria Laotiana con la sue locomotive  fatta per bypassare la barriera naturale delle cascate durante l’epoca del colonialismo francese e il fiorente commercio con la Cina.

A seguire raggiungerete la bellissima cascata di Liphi, conosciuta anche come Samphamith, che forma una linea di frontiera naturale tra il Laos e la Cambogia. Visita della campagna circostante e intraprendiamo un lungo giro in barca nellazona di Don Khone, che ti porta a visitare i resti del periodo francese, la cascata di Liphi o è detta anche “il corridoio del diavolo”.

Estensione nel Sud, tra isole e cascate | Earth Viaggi Tour Operator

Da Khone Island riprenderete la barca che vi porterà sulla terra ferma e per poi raggiungere via terra le famose cascate di Khone Phapeng ovvero le più grandi cascate del Sud Est Asiatico, conosciute anche come ‘Niagara of the east’.

Khone Phapheng Falls in Laos: World's Biggest Waterfall

Questo è davvero uno spettacolo impressionante con una natura meravigliosa vicino al confine tra Laos e Cambogia, che pullula di fauna selvatica che rende questa zona una delle destinazioni più mozzafiato del Laos.

Il delfino di fiume del Mekong sempre più a rischio | WWF Italia

 

L’atmosfera generale che si respira nelle 4000 isole in Laos è davvero unica, a tratti straniante, un’immagine da idillio campestre, in cui ci si sente un pò fuori da tutto.

Appena finite questa visita ritornerete via terra a Ban Muang dove a bordo di un traghetto raggiungerete Champasak.

Pranzo in ristorante locale e cena in hotel.

 

10° giorno: Champassak – Wat Phou – Vientiane

Prima colazione e visita del bellissimo tempio pre-Angkorian di Wat Phu, considerato uno dei piú bei templi del Sud Est Asiatico. Antico avamposto Khmer, il Wat Phu è divenuto poi nel corso dei secoli un importante luogo di culto buddhista; le strutture risalgono al 11 secolo DC anche se il luogo era considerato sacro a partire dal 5 secolo DC.

Circle khmer: tra Cambogia, Laos e Thailandia - RAM Viaggi

Il complesso e’ costruito alle basi del monte Phou Khao considerato sacro per la sua forma che ricorda il Lingan ( forma fallica).

Pranzo incluso in corso di escursione.

Terminata la visita, volo in direzione di Vientiane.

11° giorno: Vientiane – Buddha Park

Prima colazione e tour della città, l’attuale capitale Vientiane si affaccia sulle sponde del Mekong, originariamente chiamata Viang Chang (La  Città della Luna) divenne la capitale del regno del milione di elefanti nel 1560 durante il regno di Re Setthatirath.

Wat Sisaket | Laos Destinations

Il Tour della inizia partendo dal suo tempio piú antico ovvero il Wat Sisaket con le sue migliaia di statuette in miniatura raffiguranti il Buddha e quello che una volta era il tempio reale di Wat Prakeo, che in passato custodiva la famosa immagine del Buddha Smeraldo (Emerald Buddha).

 

 

Emerald Buddha

Visiterete anche uno dei preziosi patrimoni culturali del Laos ovvero il famoso e sacro That Luang Stupa, continuando poi verso l’imponente Patuxay Monument, anche conosciuto come Arco di Trionfo.

That Luang Stupa | Pha That Luang - Vientiane Attractions | Southeast Asia Travel

La prossima visita vi porterà’ alla COPE ovvero un centro di riabilitazione per persone vittime delle bombe inesplose, lanciate in un vasto territorio nel Laos durante la Guerra del Vietnam. Ad oggi questo è uno dei più  grandi dei problemi che il Laos deve affrontare .

L’ultima visita sarà quella del Buddha Park che si trova ad circa 30 minuti dalla città situato sul sponde del fiume Mekong, dove potrete ammirare un interessantissima collezione di sculture Buddiste e Hinduiste.

The Bizarrely Beautiful Buddha Park In Vientiane, Laos: Wat Xieng Khuan - Rainforest Cruises

 

Tour privato: tour completo della città di Vientiane con il Buddha Park - 2023 - Viator

Pranzo incluso nell’escursione.

Terminata la visita in base all’ orario del vostro volo di partenza sarete accompagnati in aeroporto per il rientro in Italia. Volo con scalo.

Cena e pernottamento a bordo.

12° giorno: Rientro in  Italia

Arrivo in Italia e fine dei servizi.




Giordania Lusso: Viaggio nella terra degli Hashemiti

 Un viaggio davvero unico, basti pensare ad altri tour che fanno solo una notte a Petra. Qui vi trascorreremo ben 2 notti per visitare sul serio e non per finita questa incredibile città, con visite davvero inedite.Inoltre  avrete la fortuna di dormire in un campo tendato nel deserto del Wadi Rum.E ancora, una sosta ad Aqaba , da dove Lawrence parti per la sua conquista, per un bagno nelle sue acque calde e turchesi, mentre in Italia farà già freddo.

                                       Tour in Giordania:

viaggio culturale e spirituale alla scoperta degli Hashemiti

L’ambiente è composto da una combinazione di aspetti naturali, altopiani montagnosi, verdi distese coltivate, i magici panorami desertici dei Wadi Rum. Dal punto di vista storico-archeologico esistono numerose tracce segnate da un passato millenario: moschee, chiese bizantine e cristiane, i castelli omayyadi del deserto,  fortezze crociate, preziosi mosaici romani e bizantini a Madaba e Monte Nebo e infine… Petra, splendida città carovaniera che ebbe il suo massimo splendore durante il regno dei Nabatei. Un viaggio creato per farvi scoprire i tutti i segreti della Giordania. Uno sguardo attento per conoscere i vari aspetti del paese: arte, archeologia, storia che rivivono dalle numerose testimonianze lasciate nel corso dei secoli da numerose civiltà; gastronomia e ricette spiegate dagli chef locali; benessere e relax dal Mar Morto e gli spazi silenziosi del deserto del Wadi Rum. Un tour che stupirà per la ricchezza di contenuti e per la svariata proposta delle tradizioni del paese… consigliato a chi apprezza usi, costumi e tradizioni delle altre culture.

….attraverso la Strada del Deserto si raggiunge il Wadi Rum ed il suo scenario spettacolare, così lo descrive Lawrence: ” …le colline si avvicinarono tanto che rimasero soltanto due miglia fra l’una e l’altra: e quindi, elevandosi gradualmente fino a che le loro pareti parallele sembravano ergersi almeno un migliaio di piedi sopra di noi, continuarono per miglia formando una sorta di viale…la nostra piccola carovana si fece silenziosissima al cospetto di quelle stupende colline” ; i rossicci jebel di questo deserto si innalzano ripidi sulla valle sottostante e sono ricoperti da uno strato liscio e chiaro di arenaria, con i fuoristrada ed il materiale da campo ci si inoltra nel deserto…

Chi si aspetta un deserto di alte dune che si sovrappongono all’infinito resterà forse deluso, ma chi ama il deserto troverà cento ragioni e suggestioni per scoprire la magia di luoghi ove la sabbia si fonde con la roccia, la sensazione dello spazio senza confini trova i suoi limiti contro ripide pareti dalle venature più varie, il manto giallo è frequentemente rotto da cespugli; la sera, al campo, i vecchi beduini e le guide raccontano, per chi ama sentirle, le storie e le leggende del loro popolo antico mentre, intorno, il silenzio è sovrano; campi nel deserto.

ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO :

…. il set era stato mantenuto e tramutato in hotel,il   film ( “Full of Stars”), dotate di ogni comfort, dal bagno privato con doccia anch’essa sotto…………………, un bel terrazzino per sedersi all’aperto, fino al letto a baldacchino, ai cappotti di lana di cammello per uscire fuori in caso di bassa temperatura, all’aria condizionata.

In un tour della Giordania, Betania Oltre il Giordano non può mancare.
Anche se non si è credenti e praticanti, ci sono luoghi nel mondo che hanno cambiato il corso della storia e il sito del Battesimo di Gesù è uno di questi.

“Petra è il più bel luogo della Terra… non per le rovine, ma per i colori delle sue rocce tutte rosse e nere con strisce verdi e azzurre. Non saprai mai che cos’è Petra in realtà, a meno che tu non ci venga di persona.”
– Thomas Edward Lawrence, Lawrence d’Arabia –

Una chicca tra le altre …Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha aggiunto As-Salt “il luogo della tolleranza e dell’ospitalità urbana” alla sua Lista del Patrimonio Mondiale per diventare il sesto punto di riferimento giordano ad essere dichiarato patrimonio dell’umanità.

Viaggio in Giordania nel bel mezzo del Medio Oriente, una terra da sempre percorsa da Carovanieri provenienti dalle coste dell’Arabia che attraversavano le piste del deserto per giungere nel Wadi Rum e poi a Petra, potente città ai tempi dei Nabatei. L’ambiente in cui ci si trova la Giordania è composto da una combinazione di aspetti naturali, altopiani montagnosi, verdi distese coltivate, i magici panorami desertici dei Wadi Rum, la depressione del Mar Morto dove troviamo un ambiente quasi lunare e le bianche spiagge bagnate dalle acque cristalline del Mar Rosso. Ma nello stesso tempo ci si troverà al cospetto di un passato millenario, tracciato nel corso dei secoli dai fasti delle civiltà dei Nabatei, dei Greci, dei Romani, dei Bizantini, del periodo arabo degli Omayyadi, dei Crociati, degli Ottomani per finire con la rivolta Araba del 1916 legata al mito di Lawrence d’Arabia. I segni li troviamo nella fantastica Gerasa, nei preziosi mosaici di Madaba e Monte Nebo, nella via dei Re, tracciata ai tempi dell’Imperatore Traiano che ora porta alla scoperta del castello di Kerak. Non mancheranno i collegamenti con la religione a Betania dove si trova il luogo del battesimo di Gesù Cristo e le leggende legate a Mosè e alla visione della Terra Santa. Ma la vera meta del viaggio è Petra, la splendida città dimenticata dei Nabatei, eletta una delle nuove 7 meraviglie del mondo moderno.

 

SONO PREVISTI VOLI DI AVVICINAMENTO  DA TUTTA ITALIA

A TARIFFE CONFIDENZIALI

11 Ottobre: Roma – Amman

Partenza con volo di linea per Amman.
Arrivo, disbrigo formalità del visto e trasferimento in albergo. Cena e pernottamento.

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12 Ottobre: Amman – As-Salt – Jerash – Ajlun – Amman

Prima colazione in hotel. Successivamente trasferimento per la visita di Salt, una fiorente città situata a nord-ovest della capitale Amman. La città sorge su tre montagne tra panorami mozzafiato, regala un meraviglioso contrasto tra lo stile antico e il moderno. As-Salt mantiene una società autentica basata sull’affetto, la fratellanza e l’amore. Ha ancheuna significativa rilevanza storica, in particolare come capitale regionale dell’Impero Ottomano. Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha aggiunto As-Salt “il luogo della tolleranza e dell’ospitalità urbana” alla sua Lista del Patrimonio Mondiale per diventare il sesto punto di riferimento giordano ad essere dichiarato patrimonio dell’umanità.

Le sue origini risalgono ai primi anni dell’Età del ferro (secoli IX-III a.C.), in seguito la cittàsi sviluppò e divenne una delle città più popolate della Giordania sotto i Romani, che laribattezzarono Saltus. Dopo un breve periodo di decadenza, ritornò grande durante ildominio bizantino. Nel 1220 la città divenne sede vescovile e rivestì una grandeimportanza durante le Crociate.

Nel 1922 Al-Salt fu per pochi giorni la capitale dell’Emirato di Transgiordania, prima che il neo-Governo decidesse di spostare la capitale nella vicina Amman. L’atmosfera che si respira nel centro storico di al-Salt è dovuta alle abitazioni di fine Ottocento. Esse sono molto particolari in quanto sono state costruite con una pietra molto resistente di colore giallo, ricavata dalle cave poco lontane dalla città. Successivamente visita della fortezza araba di Ajloun, costruito nel 1184 dal nipote del famoso Saladino. Il castello di Rabadh considerato uno dei maggiori esempi di architettura militare araba, che venne costruito nel 1184 dall’emiro Izz al-Dīn Usāma, nipote del grande Saladino, per proteggere le vie carovaniere ed i pellegrini dall’avanzata dei crociati Si prosegue per il pranzo a Jerash, l’antica Gerasa, le cui rovine sono considerate tra le meglio conservate delle città romane del Medio Oriente. Fondata nel IV secolo a.C., fu importante centro di commercio con i Nabatei di Petra.

Tra i monumenti da segnalare, la Via delle Colonne, il Foro, il Tempio di Artemide e il Teatro. Jerash è soprannominata la “Pompei d’Oriente” e situata lungo la storica linea di frontiera

orientale dell’Impero Romano.

Al termine rientro ad Amman e visita della città. La capitale del Regno Hashemita di Giordania, è una città moderna costituita totalmente da case di pietra bianca che fin dall’antichità è stata incrocio di vie di mercanti e di numerosi domini. Ammoniti, Romani, Ottomani hanno lasciato le tracce del loro passaggio in una città, che come Roma sorgeva su sette colli, e dove si possono ancora visitare numerosi resti tra i quali la cittadella, l’anfiteatro romano .

Cena e  Pernottamento.

 

13 Ottobre: Amman – Madaba – Monte Nebo – Umm Ar Rasas – Piccola Petra – Petra

Visita di Amman vecchia, inclusa la zona archeologica con il museo,il teatro romano. Al termine partenza per Madaba,città che conserva interessanti mosaici romani e bizantini, tra i quali la grande mappa dell’area, risalente al V-VI secolo.

Visita della Chiesa ortodossa S. Giorgio, per vedere il mosaico della mappa della Palestina. Si può osservare l’importante mosaico in cui è illustrata la Palestina del VI°secolo, tra le numerose località illustrate spicca la pianta di Gerusalemme.

Visita  del Museo dei  Mosaici adiacente alla Chiesa.  Pranzo in ristorante locale.

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Quindi sosta al  Monte NEBO dove si narra sia sepolto il profeta Mosè che dalla cima mostrò la Terra Promessa al suo popolo; i 710 metri di altezza infatti offrono un bel panorama sul Mar Morto,sul fiume Giordano  e sulle valli sottostanti.

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Attraverso la panoramica strada si giungerà al WADI MUJIB, spettacolare canyon largo 22km.

Pranzo in corso di escursione.

Nel pomeriggio proseguimento per raggiungere Umm ar-Rasas, sito dichiarato nel 2004 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Della città, cinta da mura che formano un perimetro rettangolare, non rimangono che le rovine, ma sono ancora presenti diversi edifici, nonché quattro chiese e alcuni meravigliosi archi in pietra. La principale attrazione si trova all’esterno delle mura, all’interno della Chiesa di Santo Stefano, dove è custodito un enorme mosaico pavimentale perfettamente conservatosi dal 718 d.C. Il mosaico raffigura quindici grandi città della Terra Santa, su entrambe le sponde del Giordano. Questa magnifica opera è seconda soltanto alla famosa mappa-mosaico di Madaba, raffigurante Gerusalemme e la Terra Santa. Al termine della visita si giunge a Beida, più famosa con il nome di Piccola Petra. In passato quest’area fu meta obbligata per il passaggio delle carovane provenienti dalle coste dell’Hadramauth, regione situata del sud della penisola Arabica nell’attuale Repubblica dello Yemen, che arrivavano a Petra dopo un viaggio di 2 mesi di circa 2000 chilometri molti dei quali di deserto. Questa rotta commerciale diede il via allo sviluppo economico dei Nabatei, del loro Regno e della città di Petra. Grazie agli studi degli archeologi si pensa che al tempo dei Nabatei, il sito di Piccola Petra fosse un importante caravanserraglio dove mercanti, animali e carovane sostavano e trovavano alloggio durante la loro permanenza a Petra. A Piccola Petra detta anche Beida o Siq al-Barid, si accede entrando in un piccolo siq largo circa 2 metri,superato il quale si apre una piazza dove si possono ammirare numerose opere architettoniche scavate nella roccia delle pareti che formano la valle. In questo sito ci si può stupire della maestria con quale i Nabatei scolpivano la roccia. Arrivo in serata a Wadi Musa, la città moderna che sorge nei pressi del sito archeologico. Sistemazione nelle camere e cena.

Arrivo a Petra cena e pernottamento in hotel.

14 Ottobre: Petra

Intera giornata dedicata alla visita della prima parte della leggendaria città di  Petra. Con salita facoltativa sino  al Monastero .Pranzo nella Rest House all’interno del sito archeologico.

Guida di Petra in Giordania: in viaggio nella città perduta

Vedere  il Tesoro apparire davanti a te,  ti lascia in uno stato di estasi silenziosa che ti fa capire fino in fondo perchè questa sia considerata una delle 7 meraviglie del mondo.

La particolarità dell’antica città dei Nabatei e la sua bellezza incontrastata rendono ardua, per chiunque, una descrizione verosimile del luogo che, a partire dall’ingresso, offre al visitatore un’emozionante viaggio senza tempo. Dichiarata “Patrimonio dell’Umanità”, la capitale dell’antico regno nabateo è accessibile tramite il Siq, una gola di circa 1 km di lunghezza e larga pochi metri; durante la visita vi saranno brevi soste per meravigliarsi nell’ammirare l’abilità con la quale i suoi abitanti lavoravano con il passare dei secoli la roccia rosso rosa.Infinite tombe e luoghi di culto, il famoso e misterioso Tesoro, precede l’antico Teatro Nabateo poi utilizzato ed ampliato dai Romani. Qui il siq si allarga formando una vallata che ospita il centro vitale della città con il mercato, il Palazzo Reale (o Cittadella) ed una serie di alte colonne appartenenti ad un tempio corinzio, il Tempio del leone alato, il Tribunale, le Tombe Reali ed infine Qasr al-Bint Firaun, che secondo una leggenda beduina apparteneva alla figlia del faraone.

La sua riscoperta si deve al viaggiatore anglo-svizzero Johann Ludwig Burckhardt, che nel 1812 recandosi da Damasco al Cairo, sentì parlare di un’antica città stretta fra montagne impenetrabili e decise di andarla a cercare. Ma la sua notorietà venne rilanciata da Thomas Edward Lawrence meglio noto come il condottiero della rivoluzione araba Lawrence d’Arabia, il quale nei suoi libri scrisse… “Petra è il più bel luogo della terra. Non per le sue rovine […], ma per i colori delle sue rocce, tutte rosse e nere con strisce verdi e azzurre, quasi dei piccoli corrugamenti, […] e per le forme delle sue pietre e guglie, e per la sua fantastica gola, in cui scorre l’acqua sorgiva e che […] è larga appena quanto basta per far passare un cammello […]. Ne ho letto una serie infinita di descrizioni, ma queste non riescono assolutamente a darne un’idea […] e sono sicuro che nemmeno io sono capace di farlo. Quindi tu non saprai mai che cosa sia Petra in realtà, a meno che non ci venga di persona“. Queste parole rimarcano l’effetto sconvolgente che il “capolavoro totale” di Petra esercita sul visitatore; la particolarità dell’antica città dei Nabatei e la sua bellezza incontrastata rendono ardua per chiunque una descrizione verosimile del luogo che, a partire dall’ingresso, offre al visitatore un emozionante viaggio senza tempo. Petra è accessibile tramite il Siq, una gola di circa 1,2 km di lunghezza e larga alcuni metri, dove si potrà iniziare ad ammirare tutta l’abilità con la quale i Nabatei lavoravano questa particolare roccia a striature rosse e rosa. Dopo le prime tombe, canali per raccogliere l’acqua, santuari e statue, ecco apparire all’improvviso il famoso e misterioso El Khasneh (il Tesoro I secolo a.C), che si svela scolpito sulla parete verticale all’ingresso della città, con i suoi 28 metri di larghezza e 40 di altezza. Da qui il percorso si allarga e prende forma la Strada delle Facciate, dove sui due lati si trovano più di quaranta tombe e case costruite con uno stile che ricorda l’architettura assira. Sulla sinistra si trova poi il Teatro, costruito dai nabatei e dopo la conquista romana del 106, ampliato ad una capienza di 8.000 spettatori. Si apre poi un’ampia vallata con la Strada Colonnata che ospitava il centro vitale dell’antica città con il Mercato, il Palazzo Reale ed una serie di alte colonne appartenenti ad un Tempio Corinzio, il Tempio dei Leoni Alati, il Tribunale, le Tombe Reali ed infine, dopo aver attraversato la porta di Traiano si arriva nell’area sottostante dove sorge il Qasr al-Bint Firaun, che secondo una leggenda beduina apparteneva alla figlia del faraone. Visita alle Tombe Reali e successivamente arrivo nell’area del ristorante, sosta con possibile pranzo. Nel pomeriggio proseguimento per raggiungere il Monastero (El Deir), situato al di la delle montagne e raggiungibile attraverso una scalinata di circa 1000 gradini. E’ costruito con uno stile architettonico simile al famoso “Tesoro”, ma vanta dimensioni più grandi, la porta principale è di 8 metri d’altezza mentre la facciata ha una larghezza di 50 metri per un’altezza di 45 metri. Venne costruito dai Nabatei tra il II ed il I secolo a.C. come tomba del re Obodas I, ma in seguito durante il periodo bizantino fu utilizzato come monastero, al suo interno infatti sono state ritrovate diverse croci scolpite.

Petra, roccia variopinta - Espresso napoletano

Dopo pranzo per chi lo vorrà è prevista la salita al Monastero El Deir, situato al di la delle montagne e raggiungibile attraverso una scalinata di 1000 gradini percorribili, per chi lo desidera, anche a dorso di mulo. Il monastero venne costruito nel III secolo a.C. con uno stile architettonico simile al più famoso “Tesoro”. Ha però dimensioni più grandi con una larghezza di 50 metri, un’altezza di 45 metri e la porta principale di 8 metri d’altezza. Le rocce scolpite nei muri interni fanno supporre che fosse stato in seguito usato come una chiesa.

In serata rientro in hotel per la cena e il pernottamento.

PETRA E I NABATEI - Daniele Mancini Archeologia

15 Ottobre: Petra – Shoubak – Wadi Rum tramonto nel deserto

Prima colazione in albergo,   trasferimento per Shoubak per visitare il Castello. Circondato da un paesaggio remoto e selvaggio, riesce ad affascinare anche il più indifferente dei viaggiatori, nonostante sia meno completo del più turistico Castello di Karak.

Tour dei castelli privati Shobak e Karak da Amman - 2022 - Viator

Anticamente chiamato Mons Realis (Mont Real, o Montreal, ovvero la Montagna Reale), il Castello di Shobak fu costruito per volere del re crociato Baldovino I nel 1115 e subì numerosi attacchi da parte delle armate di Saladino prima di soccombere definitivamente nel 1189 (un anno dopo Karak), in seguito a un assedio durato 18 mesi. Nel XIV secolo fu occupato dai mamelucchi, che riedificarono e ampliarono numerosi edifici dei crociati.

Al termine partenza per il deserto del Wadi Rum, dove all’arrivo sarà servito il pranzo.

I 30 migliori hotel di Wadi Rum - Cancellazione gratuita, listino prezzi 2021 e recensioni dei migliori hotel di Wadi Rum (Giordania)

Tour in fuoristrada 4×4 per ammirare gli scenari naturali di questo meraviglioso deserto. Tempo dedicato all’esplorazione del Wadi Rum, delle sue gole, dei suoi reperti, delle sue sabbie. Le ampie distese e gli orridi del Jebel Khazali; qui vi sono  le sorgenti che hanno preso il nome da Lawrence e che rifornivano d’acqua tutta la regione, nei cui pressi si trovano ancora molte iscrizioni nabatee ed alcune scritte lasciate dai cammellieri della tribù Thamud dell’Arabia Saudita.

l Wady Rum  dichiarato dall’ UNESCO Patrimonio dell’Umanità è antico luogo di passaggio delle carovane che, cariche di merce preziosa, dalla penisola arabica si spostavano verso nord per raggiungere i porti del Mediterraneo. La sua bellezza è caratterizzata da montagne segnate dal tempo, da letti di antichi laghi oramai prosciugati e da altissime dune di color rosso intenso. In questi luoghi un ricercatore italiano: il professor Borzatti, ha ritrovato dei reperti del più antico alfabeto che si conosca, il Tamudico, che risale a 6.000 anni fà. Numerose inoltre sono le incisioni e le pitture rupestri scolpite nelle rocce della famosa “valle della luna”. Con un pò di fortuna sarà possibile avvicinarsi agli accampamenti dei beduini, costituiti da tende nere in lana di capra, di vedere da vicino lo stile di vita dei nomadi del deserto e di conoscere le loro tradizioni millenarie.

Durante l’esplorazione del Wadi Rum, con un percorso a bordo di veicoli dei beduini locali, si potranno ammirare la Montagna dei Sette Pilastri della Saggezza, la sorgente di Lawrence d’Arabia e il Canyon di Khazali, dove sulle pareti verticali si possono osservare numerosi graffiti rupestri che rappresentano antiche scene di vita quotidiana testimoni dell’importanza di questo luogo. Si prosegue verso le dune di sabbia rossa, dove sarà possibile effettuare una divertente scalata sulla sabbia, e poi con una sosta presso dei beduini locali, qui si potranno vedere gli accampamenti costituiti da tende nere in lana di capra mentre vi verrà offerto il tradizionale the nel deserto, ancora oggi considerato simbolo di tradizione e ospitalità per i giordani. Al termine trasferimento tra i magici panorami del Wadi Rum per raggiungere la casa di Lawrence d’Arabia cosi chiamata in quanto si suppone sia stata utilizzata da Thomas Edward Lawrence durante la Rivolta Araba di inizio Novecento.

Assisteremo al tramonto nel deserto.

Avventurarsi in Giordania nel deserto del Wadi Rum | Evaneos

Pernotto nel campo tendato di lusso  nel deserto del Wadi Rum. Cena sotto le stelle.

Bubble Nel Deserto: Dormire In Una Bolla Nel Wadi Rum In Giordania

Avrete la fortuna di una sistemazione……lunare…marziana…e quindi di vivere un esperienza unica indimenticabile, dormire sotto un cielo stellato….

16 Ottobre: Wadi Rum  –  Aqaba

Prima colazione in hotel e partenza per Aqaba,dove all’arrivo ci sarà la visita guidata .Visita alla città antica di Ayla risalente al 650 d.C. e scoperta nel 1986: un insieme di rovine dove ben si distinguono le strade, le porte delle case, i mercati e l’antica moschea;il Forte di Aqaba e Museo Archeologico: il forte è del XVI, a pianta quadrata, per molto tempo venne usato come Khan, ovvero come rifugio per i pellegrini diretti alla Mecca. La fortezza, parzialmente distrutta, oggi è interamente visitabile; il museo spesso ospita mostre a tema ed eventi, oltre a esporre oggetti dell’epoca del bronzo, sculture in pietra, gioielli, ceramiche, tavolette islamiche, bassorilievi di epoca bizantina e molto altro.Moschea Sharif Hussein, esempio di architettura araba caratterizzata dal bianco candido della pietra, dai minareti e dalle finestre in vetro decorate. Pranzo in hotel.

Tempo libero per relax,bagni ecc o escursioni facoltative in barca di vetro ecc.ecc.Pomeriggio a disposizione.Cena e pernottamento in hotel.

5 cose che devi fare ad Aqaba

P.s pensate che fortunati che sarete, mentre in Italia farà già freddo…voi qui ad Aqaba a fare il bagno  nelle acque turchesi..

17 Ottobre: Aqaba – Mar Morto – Betania

Prima colazione in hotel e  partenza per il Mar Morto percorrendo il  deserto del Wadi Araba, dove una lunga valle che collega il Mar Rosso al Mar Morto segna il confine naturale tra il Regno di Giordania e lo stato di Israele.Arrivo a Betania e visita del sito del Battesimo di Gesù.

Indipendentemente dal fatto che si sia cattolici credenti o no, ortodossi o anglicani, non c’è dubbio che Gesù Cristo abbia cambiato la storia dell’umanità.

Della sua figura storica si sa ben poco, confusa com’è nella fede e nella leggenda che lo circonda.
Ma ci sono due cose che riguardano Gesù, sulle quali gli storici concordano: il luogo dove Cristo fu crocifisso e quello dove fu battezzato.Non solo c’è un accordo generale sul fatto che Giovanni Battista battezzò effettivamente Gesù, ma ora si sa anche dove esattamente questo accadde.

Ed è proprio sulle rive orientali del fiume Giordano.
L’esatto punto è stato relativamente facile da determinare, dopo ricerche d’archivio ed evidenze archeologiche.Nella Bibbia, è scritto testualmente che il Battista teneva le cerimonie battesimali in un posto chiamato “Bethabara oltre il Giordano” o “Betania Oltre il Giordano”.

“Bethabara” è rappresentato anche nella famosa Mappa della Terra Santa a Madaba.
Da lì, gli archeologi hanno avuto un’idea approssimativa da dove iniziare gli scavi.

Si tratta di una piccola valle lungo il Wadi Kharrar, un’area chiamata dai locali Al-Maghtas, nella quale sono stati trovati resti di almeno 21 edifici.11 chiese bizantine, 5 fonti battesimali del periodo romano, grotte per i monaci e alloggi per i pellegrini che in questo luogo sostavano.

Tali scoperte, oltre alla ricchezza dei racconti medioevali dei viaggiatori che si recavano in questa parte della Terra Santa, hanno convinto gli studiosi che si trattasse proprio dell’originale Sito del Battesimo di Gesù.Ma gli archeologi sono andati oltre. Hanno scoperto anche l’esatto punto dove Giovanni battezzò Cristo.

Pranzo in hotel ,ubicato direttamente sulla più bella e storica spiaggia del Mar Morto.

Il Mar Morto ha una lunga tradizione storica e spirituale, infatti si crede sia stato il luogo dove sorgevano le città bibliche di Sodoma, Gomorra, Admah, Zeboiim e Zoar. Gli insediamenti moderni si chiamano Potash city e Ghor Safi, dove nei pressi sorge la grotta di Lot. Qui, secondo il libro della Genesi, Lot e le sue figlie cercarono rifugio nella grotta dopo che Dio distrusse la città di Sodoma. Pranzo in  hotel. Pomeriggio libero dedicato al relax sul Mar Morto nel vostro meraviglioso resort.

Mar Morto, Giordania: dove si trova e le cose da fare | Explore by Expedia

Il Mar Morto è un bacino unico al mondo, situato a 395 metri sotto il livello del mare, rappresenta il punto più basso della terra; e le sue acque ricche di sale rappresentano un luogo ideale per soggiorni di salute e benessere. Tempo a  disposizione con la possibilità di fare un bagno o trattamenti a base di fanghi.

Sali del Mar Morto: nuova vita per la pelle - La Stampa

Cena e pernottamento in hotel.

18 Ottobre: Mar Morto – Amman Aeroporto – Roma (o altre città)

Dopo la prima colazione partenza per l’aeroporto  e  volo  per Roma ,arrivo e fine dei servizi o proseguimento per altre città.

 




Capodanno in Thailandia

Vivi la meravigliosa esperienza di un viaggio esotico in Thailandia. Situata nel mezzo del sud-est asiatico, la Thailandia porta ogni anno migliaia di turisti per lo spettacolare paesaggio e la natura incontrastata che nella parte settentrionale del paese regna ancora incontrastata. Un mix tra cultura, religione, mistero e sviluppo economico che avvolge questo territorio da un paio di decenni a questa parte.

Nel nostro tour in Thailandia la bellezza di un Capodanno molto diverso da come lo avete sempre vissuto. Un viaggio alla scoperta di luoghi sacri e di villaggi lontani.
SONO PREVISTI VOLI AVVICINAMENTO A ROMA A TARIFFE CONFIDENZIALI

GIORNO 1: ITALIA – BANGKOK

Partenza dall’Italia per Bangkok. Pasti e pernottamento a bordo.

GIORNO 2: BANGKOK – AYUTTHAYA – KAMPHAENG PHET – SUKHOTHAI

Partenza dal vostro hotel di Bangkok per la visita dell’antica capitale del Siam Ayuthaya. Fondata nel 1350 il suo nome deriva da Ayodhaya la casa di Rama nel poema epico Ramayana. Oggi le rovine si trovano sparse tra gli edifici moderni della città, visita ai templi principali tra i quali il Wat Mahathat uno dei più grandi di Ayutthaya, visita del Wat Phra Sri Sanphet situato all’interno del palazzo reale di Ayutthaya, i tre chedi sono stati restaurati e contrastano molto con le rovine circostanti. Visita del Viharn Phra Mongkol Bophit che conserva un Buddha in bronzo dorato tra i più grandi della Thailandia. Proseguimento per Kamphaeng Phet costruita dalla dinastia di Sukhohai (1347-1368) primo vero regno Thai. Arrivo a Sukhothai in serata. Pranzo in corso di escursione. Cena libera e pernottamento in hotel.

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GIORNO 3: SUKHOTHAI – CHIANG RAI

Dopo colazione partenza alla mattina per la visita del Parco Storico di Sukhothai oggi patrimonio dell’UNESCO. La visita viene fatta in bicicletta o a bordo di caratteristici risciò per visitare i templi Wat Mahathat e Wat Si Sawai dove si trovano tre prang in stile Khmer. Proseguimento per Chiang Rai con sosta a Lampang per visitare il famoso tempio Wat Phra That Lampang Luang uno dei templi più importanti della Thailandia del nord. Arrivo a Chiang Rai in serata. Pranzo in corso di escursione. Cena libera e pernottamento in hotel

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GIORNO 4: CHIANG RAI – CHIANG MAI

Dopo colazione partenza alla mattina per visitare il villaggio della tribù di Mae Chan. Proseguimento per il Triangolo d’Oro, questa zona era conosciuta come il centro di coltivazione dell’oppio. Visita al Museo dell’Oppio, si prosegue quindi lungo il corso del fiume Mekong dove si incontrano i confini di tre paesi: Thailandia, Laos e Myanmar. Rientro verso Chiang Rai per la visita al tempio Wat Rong Khun meglio conosciuto come il Tempio Bianco. Proseguimento per Chiang Mai e arrivo in serata. Pranzo in corso di escursione. Cena libera e pernottamento in hotel.

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GIORNO 5: CHIANG MAI

Dopo colazione partenza alla mattina per visitare il centro di coltura delle orchidee, dove si possono trovare tutte le più belle composizioni floreali e tutti gli innesti possibili per creare tutte le sfumature di colori, dopodiché proseguiremo per visitare le Hot Springs, un centro termale naturale con laghetti a temperature di 30-35 gradi e anche oltre. Nel pomeriggio visita del tempio Wat Prathat Doi Suthep che si trova in cima alla montagna Doi Suhtep dalla quale si può ammirare il bellissimo panorama sulla città. Al termine delle visite rientro in hotel. pranzo in corso di escursione. Cena libera e pernottamento in hotel.

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GIORNO 6: CHIANG MAI 

Colazione in hotel. Giorno a disposizione. Cenone di Capodanno e pernottamento in hotel.

GIORNO 7: CHIANG MAI / BANGKOK / ITALIA

Prima colazione in Hotel. Giornata a disposizione. Trasferimento in aeroporto con solo autista (no guida) per voli di rientro in Italia. Pernottamento a bordo.

GIORNO 8: ITALIA

Arrivo in Italia. Fine dei servizi.

 

OPPURE : ESTENSIONE MARE A PHUKET 

 

GIORNO 6: CHIANG MAI – PHUKET

Colazione in hotel e trasferimento in aeroporto con solo autista (no guida) per proseguimento verso Phuket. Arrivo e Sistemazione in Hotel. Cena di Gala per festeggiare il Capodanno. Pernottamento.

GIORNO 7 e 8: PHUKET

Prima colazione e giorno a disposizione. pernottamento in hotel.

GIORNO 9: PHUKET – ITALIA

Prima colazione. Trasferimento in aeroporto con solo autista (no guida) per voli di rientro in Italia.

GIORNO 10: ITALIA

Arrivo in Italia. Fine dei servizi.




CAPODANNO IN INDONESIA

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Se avete sempre e solo sognato di visitare l’Indonesia, oggi il vostro desiderio potrà finalmente diventare realtà grazie al tour operator “I Viaggi di Giorgio”.

Grazie a uno staff giovane e preparato, avrete la possibilità di scoprire un luogo mozzafiato, in cui sacro e profano si rincorrono dietro a ogni tempio e a ogni simulacro simboleggiante la fertilità, in cui tra oceani e vulcani si sparpagliano nel blu intenso delle acque circa 17.000 isole e dove l’incanto di Bali vi rapirà per non lasciarvi più andare via.

Indonesia, paese immenso, ricco di storia e di cultura, crogiolo di razze e religioni, spiagge tropicali, templi e natura rigogliosa. Con un’estensione paragonabile alla distanza tra Roma e la Siberia, è facile immaginare quanto questo grande e meraviglioso arcipelago abbia da offrire.

L’itinerario che propone “I Viaggi di Giorgio” è proprio di quelli da non perdere: un viaggio intenso e spettacolare che si propone di mostrarvi gli angoli più suggestivi dell’Indonesia, quelli che sembrano appena usciti da una cartolina patinata e surreale.

L’Indonesia, infatti, più che un semplice luogo da scoprire è quasi uno stato d’animo: è una terra giovane e fiera in cui si susseguono scenari da favola ma è anche un luogo ricco di spiritualità, l’oasi perfetta in cui è possibile riconciliarsi con la natura e il proprio io più intimo e segreto. Dunque, perché non scoprire qualcosa di più sull’arcipelago compreso tra due oceani?

Yogyakarta Chiamata Jogja dai locals, Yogyakarta ha davvero molto da offrire al viaggiatore.Il centro storico di Jogja merita almeno una giornata intera di viaggio, per esplorare monumenti ed edifici storici come il Kraton (ex palazzo del Sultano) o il man Sari (conosciuto anche come Water Castle).

Bali: non ha bisogno di presentazioni l’”Isola degli Dei”, conosciuta ed amata internazionalmente per le meraviglie naturali e culturali che questa piccola isola sa offrire.
Templi, cerimonie, roccaforte induista in un’Indonesia a maggioranza musulmana, Bali mantiene quell’aura spirituale e gentile che cosi tanto affascina i turisti.
Bali gode di meraviglie naturali come le famose terrazze di riso patrimonio dell’Unesco, cascate e templi tra le montagne e sui laghi.
Il tradizionale teatro delle ombre giavanese e nel 2003 è diventato Patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Il Wayang Kulit viene rappresentato tramite figure intagliate nella pelle di bufalo di poco spessore finemente lavorate: gli arti superiori sono mobili, mentre la testa è fissata al busto. Prima che inventassero il cinema, con le marionette si raccontavano storie e tramandavano miti.

Un Viaggio che vi  emozionerà costantemente.

 

SONO PREVISTI VOLI AVVICINAMENTO A ROMA A TARIFFE CONFIDENZIALI

 

1° giorno: ITALIA – JAKARTA

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e operazioni di imbarco volo per Jakarta.

2° giorno: JAKARTA

Arrivo a  Jakarta. Trasferimento in hotel. Verso mezzogiorno visita della città tra cui il Monumento Nazionale, Old Batavia Fatahillah Square e Old Harbour of Jakarta.

Pranzo incluso. Cena in albergo.

Dentons - Jacarta

3° giorno: JAKARTA – BOROBUDUR – YOGYKARTA (danze Ramayana Purawisata)

Prima colazione in hotel, trasferimento all’aeroporto di Giacarta per il volo per Yogyakarta.

Yogyakarta è sempre stata un importante centro artistico, culturale e religioso. Ora “Yogya” è una città universitaria e artistica, molto vivace e vivace.

Visita della città in particolare il tempio di Borobodur. Visitiamo il tempio di Mendut, affiancato dal Bodhisattva Avalokitesvara e Vajrapani. Non molto distante da Mendut, sulle rive del fiume, si trova Candi Pawon, un piccolo tempio dedicato al dio della fortuna, Kuvera.

Pranzo in un ristorante.

Si prosegue ancora con la visita di Yogyakarta.

Cena in ristorante e la sera spettacolo di danze tradizionali che riprendono il tema epico del Ramayana, Purawisata.

Pernottamento in hotel.

ramayana ballet yogyakarta Archives - Java Heritage Tour

4° giorno: YOGYAKARTA – SOLO – YOGYAKARTA 

Prima colazione in hotel. Partenza da Yogyakarta a Solo.

Solo ai tempi era un centro culturale e l’insegnamento della musica, della danza e di altre arti tradizionali come la tessitura di famosi batik sono ancora oggi perpetuati.

Proseguiamo il nostro viaggio con la visita del Palazzo Kasunanan, ovvero il Palazzo del Sultano, che è l’edificio reale più grande e importante della città. Successivamente faremo una sosta al piccolo museo Radya Pustaka che offre un’ampia panoramica del ricco patrimonio culturale e storico della città con la sua vasta gamma di reperti: preziosi libri antichi, una meravigliosa collezione di strumenti musicali e pupazzi , un’invidiabile collezione di kris tempestati di pietre preziose.

Pranzo in ristorante locale e proseguimento per la visita di Candi Ceto. Rientro in hotel.

Ini Misteri Candi Cetho dan 6 Hal Menarik yang Harus Kamu Ketahui » Lazuva

Solo To, Indonesia - Airlines-Airports

5° giorno: Yogyakarta – Solo – Yogyakarta

Colazione e partenza dall’hotel. In mattinata escursione appena fuori dalla città reale di Yogyakarta per visitare il favoloso complesso templare indù di Prambanan poi a The Kraton, il palazzo reale ancora oggi residenza del sultano, è sicuramente il più visitato tra i palazzi cittadini e rappresenta il cuore della città. Con le sue migliaia di stanze, moschee, stalle e vari padiglioni, è una vera e propria città-fortezza nel cuore della città stessa, circondata da un intreccio di vicoli tranquilli e ordinati su cui si affacciano case dipinte di bianco. Non lontano dal Kraton sorge il Tamari Sari, un complesso con passaggi sotterranei e stanze segrete, piscine e deliziosi giardini, che un tempo era l’intimo luogo di piacere del sultano e della sua corte. Pranzo in un ristorante locale, trasferimento all’aeroporto, in tempo per l’imbarco sul volo ci porterà sull’isola di Bali. Benvenuto all’arrivo a Denpasar e trasferimento privato in hotel, situato nel quartiere di Ubud, a nord della città, una zona ancora molto caratteristica, ricca di templi e ricca di cultura balinese. Pernottamento in hotel in posizione magnifica. All’arrivo all’aeroporto internazionale NGURAH RAI, la nostra guida amichevole assegnata ti accoglierà e procederà a Ubud per il check-in in hotel. Cena e pernottamento in hotel.

Indonesia - Il tempio di Prambanan, un tramonto spettacolare

6° giorno: UBUD

Prima colazione in hotel.

Possibilità di usufruire di una stupenda Spa.

Le tecniche di massaggio balinese includono digitopressione, rotolamento e scuotimento della pelle, carezze decise e delicate, percussioni e applicazione di oli essenziali.

La combinazione di terapia manuale e aromaterapia è destinata al rilassamento, all’allentamento delle restrizioni fasciali e alla stimolazione del sistema linfatico e del flusso sanguigno.

Al termine della visita, trasferimento in hotel, situato nel distretto di Ubud, a nord della città una zona ancora molto caratteristica, ricca di templi e impregnata di cultura balinese.

Il pranzo e la cena saranno serviti in hotel.

ALAYA RESORT UBUD Hotel (Bali): Prezzi 2022 e recensioni

7° giorno: Ubud

Prima colazione in hotel.

Possibilità di usufruire di una stupenda Spa.

Le tecniche di massaggio balinese includono digitopressione, rotolamento e scuotimento della pelle, carezze decise e delicate, percussioni e applicazione di oli essenziali.

La combinazione di terapia manuale e aromaterapia è destinata al rilassamento, all’allentamento delle restrizioni fasciali e alla stimolazione del sistema linfatico e del flusso sanguigno.

Al termine della visita, trasferimento in hotel, situato nel distretto di Ubud, a nord della città una zona ancora molto caratteristica, ricca di templi e impregnata di cultura balinese.

Il pranzo e la cena saranno serviti in hotel.

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8° giorno: UBUD

Dopo la prima colazione in hotel ci sposteremo nell’entroterra  per un’intera giornata di escursione.

Partenza per il villaggio di Sebatu, dove si trova un piccolo e delizioso tempio costruito lungo una sorgente sacra da cui i balinesi attingono l’acqua santa che usano per celebrare riti e cerimonie o vengono in pellegrinaggio per purificarsi spiritualmente con bagni sacri. Esistono diversi templi con sorgenti sacre a Bali ma quello di Sebatu è considerato uno dei più belli grazie al contesto naturale in cui è inserito.

Successivamente passeremo per il complesso del tempio di Gunung Kawi  vicino a Tampaksiring, splendidamente circondato da rocce e foreste, di cui una leggenda narra che sia stato scolpito nella pietra da un gigante in una sola notte e con l’uso di soli chiodi, e – non lontano – il complesso di piscine reali. La sua costruzione risale al secolo. XI, le tombe di antichi re e regine sono custodite nel complesso e non è un caso che anche in questo luogo troviamo un fiume sacro. Raggiungiamo la cittadina di Penelokan sul bordo del cratere del vulcano Batur Pranzo in un ristorante locale e nel pomeriggio.

Nel tardo pomeriggio raggiungeremo il villaggio di Tegallalang, nei pressi del quale potrete ammirare le meravigliose terrazze che i contadini locali, nelle cooperative, curate con grande attenzione e, certamente, possono essere considerate opere d’arte del mondo contadino.

Non lontano da Ubud si trova l’antico tempio di Goa Gaja, chiamato anche “la grotta dell’elefante”, risalente al 9 ° secolo. e interamente scolpito nella roccia. Rientro a Ubud e per godere dello splendido clima culturale che regna in questa cittadina, la cena è prevista in un luogo dove è possibile assistere alle raffinate danze tradizionali balinesi. Dopo cena, rientro in hotel per il pernottamento.

Pura Gunung Kawi Temple. Dónde está, qué ver, visitar, llegar y hacer

Il tempio di Gunung Kawi (Bali / Indonesia) - nella Terra di Sandokan

9 ° giorno: UBUD

Dopo la prima colazione, visita al caratteristico e vivace mercato di Giangyar. Proseguiamo poi per le visite ad alcuni dei templi più antichi e interessanti della zona circostante. Prima destinazione Bangli, uno dei nove antichi regni dell’isola, l’unico senza sbocco sul mare, per visitare il tanto venerato tempio di Pura Kehen realizzata a terrazze e con ingresso finemente decorato.

Pranzo in ristorante.

Le visita continua con il famoso Besakih, il tempio madre, luogo sacro molto importante attorno al quale ruota tutto l’induismo balinese e dove anche più volte l’anno le donne si recano con le loro offerte di fiori e frutta per ingraziarsi gli dei e invocare la stabilità dell’Universo.

Nel 1500 fu costruito un complesso composto da nove templi, con l’enorme Pura Besakih al centro, il tempio madre, a metà delle pendici del vulcano. Questa paura ancestrale del mare profondo ha fatto sì che i balinesi non si avventurassero mai nei mari, rimanendo isolati per secoli. Fu durante questa fase di isolamento, tra il 17 ° e il 20 ° secolo, che svilupparono e raffinarono le loro vocazioni artistiche nella danza, nella pittura, nella scultura, nella poesia e nel teatro, sempre per compiacere se stessi e i loro dei.

Ritorno a Ubud nel tardo pomeriggio e serata libera a disposizione.

Cena e pernottamento in hotel.

15 Tempat Wisata di Bangli Bali Terbaru & Terhits Buat Liburan - Ayo Bali

Bali ATV - Mother Temple Tour - Quad Bike Bali

10° giorno: UBUD – TANAH LOT – BATUKARU – JATILUWIH – BEDUGUL

Al mattino, dopo la colazione, partenza per la costa meridionale per raggiungere il tempio di Tanah Lot, arroccato su uno scoglio di fronte all’Oceano Indiano sfidando le onde.

Questo tempio commemora l’introduzione dell’induismo a Bali e quando la marea si alza e inonda la spiaggia assume un’aura misteriosa e allo stesso tempo affascinante.

Si prosegue poi con la visita del monte Batukaru, ai piedi del quale si trova Pura Batukaru, uno dei templi indù più grandi e antichi di Bali.

Eretto per difendersi dagli spiriti maligni e immerso in una lussureggiante foresta pluviale tropicale, il tempio regna in un’atmosfera solenne. I balinesi dicono che in assoluto silenzio si può sentire il sussurro degli dei. All’ombra del Monte Batukaru si trova Jatiluwih, una zona verdeggiante e di straordinaria bellezza che, anche grazie alle sue splendide risaie terrazzate, è da alcuni anni sotto l’egida dell’UNESCO. Una piacevole passeggiata tra i campi ci farà sentire in perfetta armonia con la natura. Continua a visitare Taman Ayun, il tempio della famiglia reale del regno di Mengwi. Eretto nel XVII secolo. è un magnifico esempio dei principi dell’architettura tradizionale balinese. Pochi altri templi sono stati costruiti seguendo questo stile ideale: tre terrazze si fondono armoniosamente l’una nell’altra, ognuna delle quali rappresenta mondi diversi, dedicate alle forze negative e positive dell’universo e al rapporto tra i due. Un incantevole lago circonda il complesso del tempio, aggiungendo un raffinato tocco di eleganza.

Pranzo in un ristorante.

Rientro in hotel per la notte e la cena sarà servita in Hotel.

Tempio di Tanah Lot (Bali) - nella Terra di Sandokan

File:Jatiluwih rice terraces.jpg - Wikipedia

11° giorno: UBUD 

Prima colazione in hotel.

Possibilità di usufruire di una stupenda Spa.

Le tecniche di massaggio balinese includono digitopressione, rotolamento e scuotimento della pelle, carezze decise e delicate, percussioni e applicazione di oli essenziali.

La combinazione di terapia manuale e aromaterapia è destinata al rilassamento, all’allentamento delle restrizioni fasciali e alla stimolazione del sistema linfatico e del flusso sanguigno.

Al termine della visita, trasferimento in hotel, situato nel distretto di Ubud, a nord della città una zona ancora molto caratteristica, ricca di templi e impregnata di cultura balinese.

Il pranzo e la cena saranno serviti in hotel.

Alila Ubud, Ubud – Prezzi aggiornati per il 2022

Bali | Cosa Visitare ad Ubud: i 4 Posti Più Belli da Non Perdere ad Ubud, il Cuore di Bali

12° giorno: UBUD

Prima colazione in hotel.

Possibilità di usufruire della stupenda Spa dell’albergo fino al momento del trasferimento da Ubud all’aeroporto per l’imbarco per l’Italia.

13° giorno: ITALIA

Arrivo in Italia e fine dei servizi.

 

 

 

 




INDIA DEL SUD – LA FESTA DEL PONGAL

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INDIA DEL SUD

Luoghi Sacri e Natura Insolita

Il tour si effettua durante la Festa del Pongal

 

Viaggio alla scoperta di una terra incredibile e misteriosa dove grandiosi templi segnano il confine tra cielo, terra e acqua. Imponenti palazzi a comporre città sacre, splendidi templi riccamente decorati a cui fa da cornice l’esuberante natura tropicale: palmeti, piantagioni di alberi della gomma e piante da tè, giardini delle spezie, risaie, fiumi, lagune, spiagge, il mare.

In Kerala sono previsti 2 pernottamenti in house boat per poter godere al massimo di questo angolo di paradiso, navigando tra le backwaters, meglio conosciute come la “Venezia dell’India”, una rete di fiumi, canali, lagune e laghi situati vicino al Mare Arabico, un ambiente, suggestivo e unico a mondo.Tour alla scoperta del Kerala con visita del Parco Nazionale di Periyar e del Kumarakom Bird Sanctuary. Esperienza sulle case galleggianti.
Le Kerala backwaters sono talmente estese che per visitarle si fanno delle vere e proprie crociere a bordo di kettuvallam, barche tipiche sulle quali si naviga, si mangia e si dorme, e tra un escursione e un massaggio sorseggiando un the verde.

L’altro volto dell’India: l’esuberante vita religiosa nelle città del sud, non si riscontra in nessun altra zona dell’India, in quanto questa zona non è stata condizionata dalla conquista islamica, per cui ha conservato in modo autentico le più ricche antiche traduzioni Hindu.

L’ India del Sud o penisola del Deccan oggi racchiude gli stati del Tamil Nadu, Kerala e Karnataka, ognuno con tradizioni e cultura diversi, ma con punti in comune, tra cui la religione induista, che ancora oggi ne regola lo stile di vita.
L’India del Sud è il luogo di origine delle antiche pratiche di medicina tradizionale Ayurveda, che possiamo far risalire sino a circa 3000 anni fa. Ayurveda nell’antica lingua sanscrita significa “la scienza della vita”.  Sempre nel Kerala particolarmente famose sono le danze “Kathakali” di origine antichissima e dagli elaborati costume.

Il Pongal è la festa del raccolto

Gli agricoltori come ringraziamento al Dio Sole offrono il “Pongal”, una ricetta a base di riso e latte. Pongal significa la fine della stagione agricola. Il primo giorno del Pongal festa, viene raccolto il mais e cucinato per la prima volta in questo giorno e si festeggia gioiosamente in ogni casa. Vengono donati cibo, vestiti e soldi ai poveri. Il secondo giorno del Pongal è dedicato al bestiame. Vacche e tori hanno un ruolo significativo nella vita del contadino. La mucca dà il latte e il toro viene utilizzato in attività agricole. Il bestiame viene lavato, le corna vengono dipinte ed al collo vengono poste “muti beedds” colorate e sonagli. Pongal segna l’inizio di Uttarayana, il movimento del Sole verso Nord e anche il tempo del raccolto. Quattro giorni di grandi celebrazioni. Le mucche sono abbellite da ornamenti e portate in processione. Le entrate delle case sono decorare con graziosi disegni (Kolam o Rangoli). In Tamil Nadu, Pongal è anche dolce cotto con il riso del nuovo raccolto.

Il segreto del Chettinad

Nel Tamil Nadu vi è un distretto del tutto particolare: il Chettinad, terra dei leggendari   Chettiars, genìa di geniali mercanti che qui costruirono nei secoli le  loro splendide magioni.

 

1° Giorno – 11 gennaio: Roma – Chennai

Partenza dall’Italia con volo di linea con scalo per Chennai. Pasti e pernottamento a bordo.

Sono previsti voli da tutta Italia.

2° Giorno – 12 gennaio: Chennai

Arrivo a Chennai  al  mattino,incontro con la guida in lingua italiana e trasferimento in hotel, assegnazione delle camere  immediata .

Dopo colazione,inizio delle visite.

Chennai, anche conosciuta come Madras, è la capitale del Tamil Nadu e la sua fondazione risale al periodo coloniale quando gli Inglesi dell’East India Company edificarono nel 1639 il St. George Fort, cioè il primo avamposto commerciale europeo nell’India meridionale. Tuttora Chennai, con i suoi 5 milioni circa di abitanti, rappresenta il più importante centro urbano, politico ed economico dell’India del Sud, insieme a Bangalore.

Kapaleeshwarar Temple: guida - Posti da visitare a - Da vedere in zona Kapaleeshwarar Temple - Trip.com

Visita panoramica con sosta innanzitutto al Forte di St. George, luogo da cui gli Inglesi controllarono i traffici commerciali e l’economia dell’India meridionale per tutto il XVIII ed il XIX secolo: al suo interno si trova la chiesa di St. Mary, cioè il primo edificio religioso inglese in India ed il più antico ancora esistente. Proseguimento per l’area del tempio di Mylapore per visitare il tempio di Kapleeswarar, risalente al XVI secolo ed il mercato della frutta e dei fiori. Sosta al Government Museum and Art Gallery che raccoglie una interessante collezione di statue e sculture bronzee del periodo Chola.

Dopo la visita rientro in hotel per cena e pernottamento.

Tempio Chennai Di Kapaleeshwarar Fotografia Editoriale - Immagine di chennai, draviana: 88356192

3° Giorno – 13 gennaio: Chennai – Kanchipuram – Mahabalipuram

Dopo la prima colazione partenza per Mahabalipuram lungo il percorso si visita Kanchipuram.  All’arrivo visita dell’omonima città sacra, famosa per le sue alte torri gopuram che dominano tutta la campagna circostante, gioiello dell’arte e dell’architettura dell’India del Sud. Solo 70 degli originali 1000 templi induisti resistono intatti e tra questi spicca il tempio di Kailasanatha, edificato in pietra arenaria all’inizio del VII secolo a.C. L’Ekambareshvara Mandir, il tempio principale della città è dedicato a Shiva e fu costruito durante i regni dei Chola e dei Pallava, ma prese forma definitiva attorno al XVI secolo grazie all’opera dei Vijayanagar, regnanti che si distinsero per l’amore per le arti e per l’architettura, in particolare quella dravidica che qui a Kanchi è rappresentata in tutta la sua magnificenza.

Kanchipuram: i MIGLIORI tour - Cose da fare nel 2022 | Cancellazione GRATUITA | GetYourGuide

Nel pomeriggio si visita Mahabalipuram, con lo Shore Temple, edificato all’inizio dell’VIII secolo e primo tempio dell’arte dravidica assemblato con grandi blocchi di granito. Le sue due torri svettano in faccia all’Oceano in uno scenario dal fascino unico. Visita dei Five Rathas e delle mandapa scolpite nella roccia che, dal punto di vista storico e artistico, rappresentano l’attrazione principale della città: è qui che possiamo cogliere appieno la bellezza dei grandi capolavori dei Pallava. L’intero complesso fa riferimento alla grande storia epica indiana: il Mahabharata.

Cena e pernottamento.

Mahabalipuram Shore Temple - YatraDham

4° Giorno – 14 gennaio: Mahabalipuram – Pondicherry

Prima colazione in hotel. Trasferimento a Pondicherry (circa 100 km), conosciuta anche come Puducherry o “Pondy”: sorta come antico porto commerciale, divenne un avamposto francese nel XVII secolo prima di entrare a far parte dell’Unione Indiana nel 1954. Tuttora è una città di forte impronta coloniale grazie alla sua forma quadrata a scacchiera, le vie con nomi francesi e la presenza di alcune chiese cristiane. Vi si respira un’atmosfera suggestiva di altri tempi e, grazie anche alla presenza del mare, risulta una tappa gradevole e inusuale nell’itinerario di viaggio.

Viaggi Pondicherry, India - Guida Pondicherry con Easyviaggio

Visita al Pondicherry Museum, una interessante collezione di rari manufatti in bronzo e sculture in pietra risalenti alle dinastie Pallava e Chola, nonché reperti rinvenuti ad Arikamedu, un antico porto a soli 7 km dalla città che aveva legami commerciali con l’impero romano. Proseguimento con la visita alla Basilica del Sacro Cuore di Gesù, un particolare esempio di architettura ecclesiastica gotica situata in un contesto asiatico: risale ai primi anni del Novecento e fonde tutti i principali stilemi architettonici delle chiese gotiche europee, come le torri slanciate, un rosone che sovrasta il portone principale e all’interno, pregevoli vetrate raffiguranti 28 santi. Al termine, rilassante passeggiata sul lungomare. Pernottamento in Hotel.

5° Giorno – 15 gennaio: Mahabalipuram – Chidambaram – Tanjore

Prima colazione in hotel. Proseguimento per Tanjore (circa 180 km). Lungo il percorso, sosta a Gangaikonda Cholapuram per la visita del tempio di Brihadisvara, dedicato a Vishnu e fatto completare all’inizio dell’XI secolo da Rajendra Chola I in raffinato stile dravidico. Successivamente, tappa al tempio di Nataraja a Chidambaram (XII secolo) dedicato a Shiva Nataraja, che vanta bellissimi bassorilievi con le 108 figure della danza indiana Bharata Natyam. Chidambaram si trova alla foce del fiume Kauveri circondata da una verde regione agricola. Questo è il luogo del “tandava”, la danza che sconfigge l’ignoranza dei demoni e del bhujangatrasa: il tremore del serpente, danza cosmica attraverso la quale la divinità crea l’universo e la vita di tutte le cose. In arrivo a Kumbakonam check-in hotel. Cena e pernottamento.

Gangaikonda Cholapuram - Jayankondam

La Bella Architettura Del Tempio Nataraja in Tamil Nadu India. Immagine Stock - Immagine di draviana, indiano: 191127305

6° Giorno – 16 gennaio: Tanjore –  PONGAL Festival

Dopo la prima colazione mattina dedicata alla Festa del raccolto (Pongal Festival), festa molto celebrata nello stato indiano del Tamil Nadu e dello Sri Lanka. Pongal coincide con la festa Sankranthi Makara celebrato in tutta l’India. Pongal in tamil significa “bollente o traboccante”e corrisponde all’ebollizione del latte sopra una pentola di creta che simboleggia abbondanza materiale per la casa.

Festivity Marks Pongal Celebrations In Tamil Nadu, Puducherry

Pongal Festival 2020 - South Tourism Blog

Pongal celebrated in Tamil Nadu, Puducherry; Jallikattu peps up festive zeal | Tamil Nadu News | Zee News

Photo Gallery: 13 Pongal Festival Pictures in Tamil Nadu

Successivamente nel pomeriggio, dopo aver pranzato si procede a visitare il tempio Brihadishvara a Tanjore. Conosciuta anche come Thanjavur, era una città Chola e acquistò importanza sotto questa dinastia tra l’XI e il XIV secolo. Secondo la leggenda, il nome deriverebbe da Tanjan, nome di un demone asura della mitologia Hindu, che fu ucciso da Vishnu e Sri Anandavalli Amman per aver devastato la zona, ma a cui fu concesso di dare il nome alla città come ultimo desiderio prima di morire. Il tempio fu costruito per volere dell’imperatore Chola Raja Raja e mostra la vivacità dell’architettura indiana. È una meta di pellegrinaggio predilette dai visitatori della città. Dopo la visita rientro in hotel per cena e pernottamento.

Tempio Brihadeeswara (India) | Cosa vedere a Chennai

Intera giornata dedicata alla Festa del Raccolto (Pongal Festival)

Tamal è una festa del raccolto ampiamente celebrata dal tamil nello stato indiano del Tamil Nadu e dello Sri Lanka. Pongal coincide con la festa Sankranthi Makara celebrato in tutta l’India. Pongal in tamil significa “bollente o traboccare”. L’ebollizione sopra di latte nella pentola di creta simboleggia abbondanza materiale per la casa. Thai Pongal, celebrato al momento della mietitura, è tradizionalmente inteso ringraziare il Dio Sole e l’allevamento cascina che hanno contribuito a creare l’abbondanza materiale.

Il detto “Thai Pirandhal Vazhi Pirakkum” significato “l’inizio di Thai apre la strada a nuove opportunità” è spesso citato per quanto riguarda il festival Pongal . Il festival si verifica in genere dal 13 /15 gennaio del  calendario gregoriano vale a dire l’ultimo giorno del mese Tamil Maargazhi al terzo giorno di Thai.

 

Glimpses of Harvest Festival Celebrations Across India | Weather.com

Pongal è tradizionalmente dedicato al dio del sole Surya. Tamil ringrazia la divinità solare per il buon raccolto e consacra il primo grano a lui sul  ‘Surya Mangalya’.

La festa denota l’inizio del mese di Thai Tamil . Essa segna il giorno in cui il Sole si sposta presumibilmente verso nord. Significa l’inizio della Uttarayana, che rappresenta il viaggio verso nord del sole. Le giornate si allungano nelle terre tamil. Thai Pongal cade su Makara Sankranthi celebrato in tutta l’India come il raccolto invernale. Questo rappresenta anche il solstizio Indic quando il sole entra presumibilmente in casa, nello zodiaco Makara o Capricorno.

 7° Giorno – 17 gennaio: Tanjore – Trichy – Chettinad

Dopo la prima colazione partenza per Trichy.Durante il percorso sosta presso un tempio induista per assistere alla benedizione degli animali,i quali sono un aiuto importante per i contadini del posto,che li aiutano nel duro lavoro del campi,pertanto anche oggi è un giorno dedicato a loro.

Vengono “addobati” per la cerimonia.

Cow Slaughter And The British Raj – Indiafacts

 

streets-of-india - The Madurai Cow Festival

 

Visita dell’impressionante fortezza e del complesso religioso dedicato a Vishnu sull’isola Srirangam, nel fiume Kaveri. Il tempio è una vera cittadella circondata da mura che racchiudono, oltre agli edifici sacri, anche abitazioni e un infinito labirinto di bancarelle e negozi.

180 Trichy Tamil Nadu India Stock Photos, Pictures & Royalty-Free Images - iStock

Proseguimento per la zona di Chettinad, un insieme di villaggi fra i pochi rimasti degli originali, dimora di banchieri, commercianti, gioiellieri e artigiani che costituivano una comunità a sé stante nel 19° secolo. Chettinad è di estremo interesse per l’architettura delle case e dei palazzi, per la cucina a base di spezie rare e di combinazioni inusuali. Lungo il percorso visita di uno dei templi di campagna dedicati alle divinità che proteggono la vita e le ricchezze dei villaggi rurali. Cena e pernottamento.

Chettinad Guide: Magnificent Mansions, Peppery Cuisine, and Antique Markets | Nat Geo Traveller India

8° Giorno – 18 gennaio: Chettinad – Madurai

Dopo la prima colazione mattina si visita a Chettinad, città mercantile di Chettinad dove potrete ammirare gli antichi edifici e visitare alcune manifatture locali. Dopo il pranzo, nel pomeriggio, partenza per Madurai dove per la visita al tempio della Dea Meenakshi, consorte di Shiva, ricco di statue policrome ed edificato dai regnanti Nayak nel XVII secolo: le sue mura e torri in pietra svettano sulle stradine del centro città. Ogni pilastro è decorato in stile dravidico e ve ne sono alcuni che, una volta colpiti, producono suoni tra loro differenti. Dopo la visita check-in hotel. Cena e pernottamento.

Madurai - India del Sud | orientamenti.it

Madurai, l'Atene d'Oriente. Il magnifico Meenakshi Temple. | passoinIndia

9° Giorno – 19 gennaio: Madurai – Periyar

Tour alla scoperta delle bellezze del Kerala, in grado di incantare qualsiasi amante della natura con le sue colline, laghi, spiagge, cascate e fauna selvatica.
Visiteremo le destinazioni più conosciute del Kerala come Kochi, Kumarakom Bird Sanctuary, Parco Nazionale di Periyar, Alappuzha dove potrete avere l’esperienza unica di vivere sulle case galleggianti .

Prima colazione e partenza per Peryar, (160 km: 4 ore circa). Arrivo, sistemazione in hotel nelle camere riservate e pranzo. Nel pomeriggio visita  al Santuario Naturale di Periyar, uno dei più importanti di tutta l’India.

Periyar National Park

Escursione in barca all’interno del “wildlife sanctuary”, il primo Parco Nazionale istituito nel 1934 nello stato, per preservare un sito naturale inserito nel sistema montuoso dei Ghats Occidentali.

Periyar National Park

L’escursione in barca permette l’avvicinamento e l’osservazione di varie specie animali nel loro habitat naturale: cinghiali, daini, scimmie ed elefanti, tra i più interessanti. Rientro in hotel per la cena ed il pernottamento.

Periyar National Park

10° Giorno – 20 gennaio: Periyar – Kumarakom – Houseboat

Colazione in hotel e trasferimento nel cuore delle Backwaters.L’intero distretto di Alappuzha è una meraviglia delle forze naturali, grazie alle sue pittoresche spiagge, alle sue infinite lagune, alle lagune blu cielo e ai numerosi canali.Kumarakom è meglio descritto come un labirinto di canali, laghi e ruscelli sullo sfondo del lago Vembanad.

All’arrivo sistemazione nelle House Boat da  dove potrete ammirare le bellezze del Kerala.

ISRO comes to the Rescue of Vembanad Lake, Kerala - Clean Future

Le Houseboat sono delle case galleggianti con aria condizionata e bagno privato che navigano fra i canali interni delle acque del Kerala. Nascono come barche utilizzate per il trasporto delle merci fra i canali e del riso in particolare. Sono un l’opera d’arte dove che  unisce ingegneria e senso estetico; vengono costruite legando insieme pezzi di legno con corde di fibra di cocco poi rivestite con una resina caustica ottenuta facendo bollire gusci di anacardi: nessun chiodo viene utilizzato! Le Houseboat sono il mezzo migliore per esplorare i canali Backwaters in Kerala: la natura incontaminata di una bellezza unica e incantata, la vita degli abitanti per i quali queste acque rappresentano la loro casa e il loro sostentamento. Le houseboat sono dotate di camere doppie e singole, con bagno privato, hanno un equipaggio con cuoco che prepara piatti tipici del Kerala. Pranzo, cena e pernottamento a bordo.

Lake Vembanad

Rilassati in una crociera che ti porterà attraverso i canali e su un bellissimo lago dove potrai vedere uno stile di vita secolare. Goditi un delizioso pranzo a bordo e scatta foto di una varietà di animali selvatici che vivono nelle acque circostanti.

Tempo dedicato alla scoperta nella zona di Allepey (o Alappuzhain lingua locale), piena di villaggi e corsi d’acqua navigabili orlati di palme.

Kerala - Le backwaters tra canali, fiumi, laghi e isole

 

Tour del Kerala

Pernottamento in houseboat con trattamento di pensione completa.

Kerala India | Viaggio Backwaters del Kerala | NBTS Viaggi

11° Giorno – 21 gennaio: distretto di Allepey –  Cochin

Prima colazione. Al mattino lasciamo le houseboat. Arrivo a Cochin e visita della città più cosmopolita dell’India del Sud: il Palazzo Olandese a Mattancherry, la chiesa di San Francesco che conserva la lapide di Vasco de Gama, la sinagoga  con il quartiere ebraico e la via degli antiquari e le reti cinesi.

Kochi Jewish Synagogue

Non c’è scelta migliore per esplorare la città storica di Fort Kochi che andare a piedi, nei suoi quartieri ricchi di storia e fascino orientale impreziositi dalle dominazioni coloniali.

Spettacolo di danza – teatro Kathakali. Cena e pernottamento.

 

Chinese fishing nets

12° Giorno – 22 gennaio: –India- Italia

Prima colazione in hotel e compatibilmente con l’ orario di volo, visite della Basilica di Santa Cruz e Bolgatti Palace.

Trasferimento in aereoporto e operazioni imbarco volo di rientro in Italia. Arrivo e fine dei servizi.

 

LA QUOTA COMPRENDE

– Voli di linea Roma – Chennai e Cochin – Roma (bagaglio 23 kg),con scalo intermedio.

– Sistemazione in hotel  4 e 5 stelle ed Heritage

– 1  notte, pernottamento in Houseboat de Luxe

– Trattamento di pensione completa

– 1 bottiglia d’acqua minerale al giorno a  persona ai pasti e sul bus

– Trasferimenti ed escursioni in bus privato con aria condizionata

– Biglietti di ingresso ove previsti e visite come da programma

– Guida accompagnatore locale in lingua italiana per tutta la durata del tour

– Kit da viaggio

– Assicurazione medica, bagaglio, annullamento e Covid 19

-Accompagnatore dall’Italia dei Viaggi di Giorgio

 

LA QUOTA NON COMPRENDE

– Tasse aereoportuali pari a euro 510,00  soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei (costo soggetto a riconferma)

– Mance per guida, autista, camerieri e facchini

– Visto ingresso (ce ne occupiamo noi) pari a euro 90,00 (costo soggetto a riconferma)

– Extra di carattere personale

– Tutto quanto non espressamente previsto nella “quota comprende”.

 




FESTIVAL DI TAK THOK (DAK THOK): LADAKH – KASHMIR – TEMPIO D’ORO

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Dal Tempio d’Oro passando per il Kashmir al Piccolo Tibet

  

Tra il Cielo e Terra

 

Circa 43 milioni di anni fa il continente India, figlio del Gondwana, entrò in collisione con l’Asia meridionale, continuando poi ad infilarsi al di sotto di quest’ultima, cosa che fa ancora oggi.

L’antico oceano che una volta separava queste terre, e che gli scienziati hanno chiamato “Tethys”, si è chiuso per sempre, e dall’unione di questi continenti sono nati l’altopiano tibetano e la catena dell’Himalaya, le parti del nostro pianeta più vicini al cielo.

Il Ladakh è una di quelle regioni in cui è ancora possibile vedere i resti dei fondali di quell’oceano scomparso, insieme alle testimonianze di un antico regno buddhista dove la cultura tibetana è ancora intatta, sopravvissuta anche all’invasione più infida e recente, quella della modernità e delle lusinghe del progresso.

E’ un affascinante, remoto deserto ad alta quota, che beneficia solo in parte dei monsoni che bagnano il resto dell’India, e in cui ogni albero, e persino ogni filo d’erba ci parlano dell’uomo e della sua fatica, della sua ostinazione, del suo orgoglio di vivere da sempre, con poveri e arcaici mezzi materiali ma con tantissima fede, lassù, più vicino al cielo.

In questo suggestivo itinerario proponiamo un’esplorazione di monasteri tibetani molto ben conservati, di arte indiana e nepalese di mille anni fa, di passi montuosi che regalano infine panorami sterminati, delle oasi dal verde abbagliante incastonate nei fondi valle, accompagnati dalla maestosa visione del fiume Indo.

La nostra filosofia di viaggio racchiude l’avventura unita ad un’ottima organizzazione e qualità dei servizi scelti, nel rispetto dell’ambiente e delle popolazioni locali.

La maggior parte dei viaggi sono adatti a tutte le età e, nonostante i gruppi possano essere formati da persone piuttosto eterogenee, si crea un’ottima sinergia, grazie alla passione condivisa per il nuovo ed il diverso. Nella maggior parte dei casi i partecipanti rimangono uniti nel tempo anche dopo l’esperienza di viaggio.

L’amore per la natura, il confronto ed il coinvolgimento con le popolazioni locali, i rapporti che si creano tra i viaggiatori sono i pilastri delle nostre avventure e fanno sì che un itinerario immaginario si trasformi in un viaggio esperienza.

Per secoli le carovane da Kashgar – Cina – attraversarono la valle di Nubra per giungere a Leh. E’ stata riaperta per i turisti nel 1994. E’ una valle di una bellezza inimmaginabile: verdi oasi tra i fiumi Shyok e Nubra in mezzo a un deserto. Antichi monasteri buddisti, e le catene del Karakorum e dell’Himalaya con le montagne di quasi 7000 m.

Circondato dai giganti himalayani la regione del Kashmir è un territorio affascinante che vale sicuramente la pena visitare. Il Ladakh è una meta turistica affascinante e maestosa.

Lo stato di Jammu e Kashmir è diventato una grande destinazione turistica perché si è sviluppato in modo perfetto. Alla sua valle principale si arriva dopo aver attraversato le pianure del Jammu e le verdeggianti colline di Sonamarg, il territorio brullo ma estremamente affascinante del Ladakh, circondato dai giganti himalayani.
Ognuna di queste zone é abitata da popolazioni che parlano lingue diverse, credono in divinità diverse e vivono in condizioni ambientali diverse.

Ma il santuario hindu più celebre della zona si trova nel territorio del Kashmir propriamente detto: la grotta di Amarnath, dove Shiva si manifesta sotto forma di gigantesco lingam di ghiaccio.

Il Kashmir è il cuore dell’area, con la sua valle che giace tra la catena del Pir Panjal e l’Himalaya.
I Moghul stabilirono nella valle del Kashmir la loro residenza estiva e ad essa si riferivano come il paradiso.

Srinagar ne è la capitale e pur trovandosi in terra prettamente montana è a tutti gli effetti una città che si trova sulle rive del lago Dal e le sue ramificazioni, Lokut Dal e Bod Dal, incorniciati dalle cime innevate durante buona parte dell’anno. La fortezza sovrasta il centro della città, costruita su di un’altura dall’imperatore Akbar, si dice per contrastare la terribile carestia che decimava la popolazione e fornire impiego retribuito con la sua edificazione. Oggi è sede dell’esercito indiano e dunque la sua visita non è consentita.

Un viaggio nella Valle dell’Indo alla scoperta degli scenari naturali della regione himalayana dell’India settentrionale. Un itinerario in Ladakh nella spiritualità buddista dei monasteri per vivere l’esperienza d’altri tempi fra tradizioni e miti delle popolazioni locali. Sarà possibile assistere alle preghiere del mattino nel Monastero di Thiksey, visitare i monasteri più noti ma anche di quelli meno conosciuti, dove si respira ancora tutta l’atmosfera dell’antico Tibet.

Il Ladakh, sebbene sia un distretto himalayano dell’India, appartiene al mondo culturale buddista tibetano.  Questo viaggio, si visita la Valle del Ladakh vero e proprio che si svolge lungo il corso superiore dell’Indo, e quella di Nubra, che si raggiunge attraverso la strada carrozzabile più alta del mondo (passo Kardong La, m 5602) ed è attraversata dai fiumi Shyok e Nubra.

Durante i festival dei monaci buddisti indossano costumi coloratissimi e grandi maschere ed eseguono danze rituali e musiche religiose, dando affascinanti spettacoli.

L’esperienza unica di visitare meraviglioso Ladakh nel periodo di festival. Durante le celebrazioni del festival i monaci indossano abiti di broccato colorati e maschere eseguendo danze tradizionali. I monaci del monastero di Tak Thok preparano offerte di fili incrociati che si ritiene possano frenare e bloccare ogni male ed essere di protezione contro i disastri naturali.

Il tour è studiato in modo da tale da salire gradualmente di quota per abituare organismo alle altezze raggiunte in questo tour.


1° Giorno: ITALIA – AMRITSAR

Ritrovo dei partecipanti in aereoporto e operazioni imbarco volo per India.

Pasti e pernottamento a bordo.

2° Giorno: AMRITSAR

Arrivo ad Amritsar nelle prime ore del mattino e dopo le operazioni di visto e doganali, trasferimento in hotel e assegnazione delle camere. Pernottamento.

Sveglia con comodo e colazione.

Inizio della visita di Amritsar, la città’ sacra dei Sikh, con il giardino Jallianwala Bagh, che ricorda il massacro inflitto dagli inglesi ad una folla di indiani innocenti nel 1919. L’attrazione della città’ è il Tempio d’Oro, l’“Hari Mandir”, il luogo di culto più sacro per la religione Sikh, famoso per la sua cupola decorata con circa 300 kg d’oro puro, che rappresenta il fiore di loto rovesciato. Il tempio si erge nel mezzo al lago sacro e si raggiunge percorrendo un ponte di marmo chiamato Parkarma. Nella sala principale, è custodito, sotto un panno rosa, il Guri Granth Sahib, il libro sacro del sikhismo, che viene esposto al mattino all’alba e vegliato per tutto il giorno da sacerdoti Sikh a ritmo di musiche, canti e inni. Tutti i giorni alle 22.00 il suono di un corno richiama i pellegrini al tempio, e con una solenne cerimonia, il libro sacro viene portato, in processione su un baldacchino, all’Akal Takht, il parlamento dei Sikh, dove riposerà per la notte. Canti, preghiere e inni accompagnano l’evento e migliaia di fedeli vi partecipano con totale devozione e trasporto. Al sorgere del sole il libro viene riportato al Tempio d’Oro. All’interno dell’area sacra si trovano anche le cucine dove i pellegrini di qualsiasi religione, volontari, offrono gratuitamente del cibo. La tranquillità che si respira nei templi Sikh, è un’esperienza trascendentale, avvolge tutto e proietta in una dimensione astratta, in cui il tempo sembra fermarsi e il respiro rallentare. Pranzo libero. Proseguimento con la visita della città vecchia. Nel tardo pomeriggio trasferimento a Wagah, a circa 70 km da Amritsar, che segna il confine e unico punto di passaggio fra India e Pakistan, per assistere, al tramonto, alle pompose sfilate dei picchetti militari, indiano e pakistani, che, in alta uniforme e con movimenti marziali, si sfidano in marce perfettamente sincronizzate agli ordini di un comandante che urla a squarciagola. Entrambi gli schieramenti hanno la loro folla che incita gli uni e deride gli altri. Con questa simpatica e scenografica esibizione, i militari ammainano le bandiere e chiudono con fragore le porte. Rientro in hotel per la cena. Dopo cena possibilità di assistere alla cerimonia del Tempio d’Oro.

Cerimonie giornaliere e Langar nel tempio D’Oro

Un certo numero di cerimonie si svolgono all’interno del Tempio d’Oro su base giornaliera. Le cerimonie principali sono: Una vacanza con noi nel Nord Dell’India riguarda la purezza, lo splendore, la correlazione con la natura e il ringiovanimento.

Sukhasan o rituale di Chiusura: questa cerimonia si riferisce alla chiusura del Guru Granth Sahib di notte e alla sua collocazione in un palanchino ben decorato. Viene quindi portato all’Akal Takht al primo piano e il libro sacro viene poi messo in un letto. Prakash o il rituale di apertura: ogni mattina, il Guru Granth Sahib viene portato fuori dall’Akal Takht e portato in un palanchino decorato con fiori al Santuario del Tempio D’Oro. Dopo il consueto canto dei Kirtan, viene aperta una pagina casuale e letta ad alta voce.

Cibo gratis: ogni giorno, migliaia di persone sono nutriti cibo gratis dalla cucina della comunità al tempio. Questa pratica è conosciuta come langar in cui tutti siedono a terra e godono del semplice ma gustoso pasto vegetariano servito lì. Il tour Dell’India del Nord ti porterà nelle sue destinazioni storiche, maestose e celesti come Delhi, Himachal Pradesh, Jammu e Kashmir, Rajasthan, Punjab etc.

Il Tempio d'oro, il santuario più importante dei Sikh

Cena e pernottamento in hotel.

il vostro hotel: https://www.svaasa.com/

3° Giorno: AMRITSAR – SRINAGAR (1730 m.) 

Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto, partenza con volo per Srinagar.

Arrivare a Srinagar significa entrare in un altro tempo. La città si trova a 1730 mt di altezza, al centro di una valle lussureggiante, solcata da fiumi, ricca di laghi e circondata da boschi e montagne innevate. La vita si svolge sulle silenziose imbarcazioni su cui la gente vive e lavora. Il nostro hotel sarà una houseboat de luxe, ancorata ad una piccola isola, con giardino, vista lago e Himalaya. Le prime houseboats, case galleggianti, furono costruite dagli inglesi circa 150 anni fa, poiché gli stranieri non potevano possedere beni immobili nel Kashmir. In seguito diventeranno molto comode per sfuggire al caldo estivo, muovendosi lungo il corso del fiume in cerca di ombra. Adesso, molte di esse, sono state trasformate in hotels.

Qui il passatempo più piacevole consiste nello spostarsi in “shikara”, gondole a remo,
per esplorare gli infiniti canali che collegano gli innumerevoli laghi, con i loro giardini galleggianti ed il famoso “floating market”.

Oggi passeremo una piacevolissima e rilassatissima giornata durante la quale “pigreremo” sulle Shikara (imbarcazioni simili alle gondole che fungono da taxi locali), lungo i canali e attraverso i vecchi ponti, per osservare la vita quotidiana dei venditori di spezie e di stoffe, artigiani all’opera, tessitori di tappeti, negozi e piccoli orti che si affacciano sull’acqua. Perdersi per canali a bordo di una shikara è un’esperienza unica e il modo migliore per entrare in contatto con questa Venezia Himalayana. Ci spingeremo anche fuori dalla città, lungo i laghi Dal e Nageen, collegati fra di loro, colmi di ninfee e fiori di loto; attraccheremo su alcune isolette dove pranzeremo pic-nic e scambieremo qualche parola con gli abitanti locali.

Srinagar Dal lake

Cena e pernottamento sulle houseboats. Tutte le house boat sono dotate di camera da letto, bagno privato e salottino.

4° Giorno: SRINAGAR

Dopo la prima colazione in hotel, al mattino presto, visita facoltativa al mercato galleggiante sul lago.

Visita al Tempio di Shiva, lo Shankara Charya, situato su una collina che ha il miglior panorama della città. Proseguimento per i giardini Moghul, con giochi d’acqua del XVII sec.,per comprendere la bellezza e il lusso in cui vivevano i Moghul che dalle città imperiali di Agra e Delhi, si spostavano a Srinagar nel periodo estivo. Interessanti le 12 terrazze che rappresentano i segni zodiacali.

Srinagar Nishat Bagh

Principio base del giardino timuride è la struttura geometrica, basata sul modello persiano del «chahar bagh», dove l’incrocio di due canali genera una ripartizione dello spazio in quattro quadrati, delimitato da un recinto o un muro di mattoni, dalla cui etimologia persiana, «pairi» (intorno) e «daeza» (muro o mattone), i Greci derivarono la parola «paradeisos», il nostro paradiso.

Visita della città vecchia, con le sue moschee fra cui la Sjìhah Hamadan Masijd, interamente in legno, la più antica di tutto il Kashmir.

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Cena e pernottamento sulle houseboats.

5° Giorno: SRINAGAR – KARGIL

Dopo la colazione partenza  in 4×4 in direzione Kargil. Su ogni mezzo saliranno 3 persone, per godere di un maggiore comfort a bordo e cosi tutti avere sempre lato finestrino.

Percorso il primo tratto in un ambiente tipicamente alpino, si sosta a Sonamarg per il pranzo,  quindi si inizia la salita al passo di Zojila (3470 m.) e si prosegue per Kargil (2750 m.), capoluogo del basso Ladakh.

Sonamarg, ”il prato d’oro”, è una delle località più affascinanti di tutto il Kashmir, situata come’ in una stretta valle erbosa, ricca di fiori e circondata da picchi innevati, in un ambiente tipicamente alpino.  Qui la popolazione è musulmano-sciita: ovunque si scorgono scritte in arabo, raramente si vedono in giro le donne e le poche che si incontrano portano il velo, e ci sono numerose moschee.

Pahalgam

In serata visita al museo Kargil, un museo a conduzione familiare dedicato alla vita e ai tempi del commerciante pioniere del percorso Munshi Aziz Bhat, fondatore di sarai, collezionista, patriota, marito e padre.

Cena e pernottamento a Kargil

Il vostro hotel: https://hotelthekargil.com/

6° Giorno: KARGIL – MULBEKH – LAMAYURU – ULEYTOKPO

Dopo la prima colazione partenza per Mulbekh dove si trova il minuscolo Chamba Gompa, il cui perno centrale è la statua di Maitreya scolpita nella roccia, alta 8 m e risalente all’anno 700. Più in alto rispetto all’abitato ci sono i gompa di Serdung e Gandentse, gli ultimi monumenti buddhisti costruiti prima della dominazione mussulmana di Kargil.

Ulay Topko. Pranzo a sacco durante il percorso. Dopo 1 ora di strada, si vedono i primi simboli buddisti: le prime Stupa, il monastero di Shergol, situato, come i primissimi monasteri himalayani, all’interno di una grotta, e la scultura rupestre del Buddha Maitreya (il Buddha Futuro), a Mulbekh, alta 8 mt e scolpita nella roccia verso il 700 d.c. Il paesaggio è ormai desertico, lunare, mozzafiato. Dopo aver superato i passi Namico-La 3.718 e Fatu-La 4.094, si aprirà la vista su Lamayaru, con il suo affascinante Monastero dei Berretti Rossi, arroccato in cima ad un picco a 3.950 mt, in una cornice di montagne color ocra, affacciato sul bacino di un lago glaciale prosciugato. Lamayuru, dal X sec., è il più’ antico monastero del Ladakh e ospita ca 150 monaci che sono frequentemente in pellegrinaggio presso altri monasteri in qualità di maestri spirituali. Si prosegue verso scenari di alta quota fra montagne rocciose, oasi e villaggi, fiumi che scendono dalle piccole valli laterali, ponti di corda che attraversano l’Indo, campi di colza, gole profonde nelle quali il fiume si insinua impetuoso. Passeremo Khalsi, dove una postazione militare ci controllerà i passaporti, per arrivare in serata a Ulay Topko. Cena e pernottamento  in hotel, circa 3.000 mt, incastonato fra pareti di ghiaia viola e picchi di oltre 5.000 mt,  ma ciò che maggiormente affascina è trascorrere la serata sul balcone naturale che si affaccia a strapiombo sull’Indo.

Si continua partenza per Uleytokpo. Cena e Pernottamento a Uleytokpo.

Il vostro hotel: http://www.uleresort.com/

7° Giorno: ULEYTOKPO – ALCHI – LIKIR – BASGO – LEH

Prima colazione in hotel. Pranzo a sacco durante il percorso. Attraversata una stretta gola e un bosco di betulle, visiteremo il Monastero Rizong, dell’ordine dei Berretti Gialli, che si trova in un’incantevole posizione da cui si gode un impagabile panorama sulle montagne circostanti.

Rizong Gompa in Ladakh

Fondato nel 1.829, è famoso per la disciplina e la rigidità della vita monastica dei suoi monaci. A 2 km da Rizong, incontriamo il convento Di Chulichan, che ospita 20 monache che si occupano di attività artigianali quali tessitura di lana e estrazione dell’olio di albicocca. Proseguiremo con la visita del Monastero di Alchi, XI sec., Patrimonio dell’Unesco, uno dei monumenti più’ importanti dell’arte Himalayana, che conserva i tesori dal valore inestimabile.

The Ravishing Art of Alchi | David Shulman | The New York Review of Books

Costruito su un’ansa dell’Indo, si differenzia dall’architettura classica di tutti i monasteri perché sorge in piano e non arroccato su un’altura, protetto da un lato da un fiume e dagli altri lati da alte mura di fortificazione. Con la sua posizione al centro di estesi campi d’orzo, in un villaggio animato da traffici e commerci, è uno dei monasteri più’ affascinanti del Ladakh, soprattutto famoso per i bellissimi murali e le sculture lignee dipinte che lo rendono uno dei più’ importanti per l’arte buddista di tutta l’India. Con una piacevole passeggiata possiamo visitare i vari edifici che lo compongono, affacciarsi sulla scarpata che scende al fiume e passeggiare nel villaggio vicino fra piccole bancarelle di artigiani e pellegrini in preghiera.

I superbi affreschi murali dei cinque santuari e le numerose sculture dipinte su legno lo rendono, infatti, un monumento eccezionale.

Questo prezioso tempio a tre piani accoglie in realtà al suo interno ben 6 templi, ed è particolarmente suggestivo per gli affreschi che sono stati realizzati sulle pareti interne, tra cui alcuni realizzati sulle vesti di tre gigantesche statue rappresentanti AvalokiteshvaraVairapani e Manjushri, la triade più famosa del lamaismo.

Ognuna di queste statue va osservata da vicino per il microcosmo di grande diversità e notevole bellezza, rappresentato usando l’intero spettro cromatico dei toni brillanti. Le immagini ripropongono simbolicamente la realtà storica, travagliata da guerre ed invasioni, con saccheggi e rivolte. Il gusto estetico e la narrazione si fondono mirabilmente nello stile della decorazione.

Alchi Monastery Ladakh | Its History & Architecture | Tourist Attraction

Un capolavoro dell’architettura e soprattutto della pittura monastica buddista, edificato nell’ XI secolo. La struttura dalla foggia sorprendente è arricchita da incredibili decorazioni.

Bellissimo - Recensioni su Alchi Monastery, Alchi - Tripadvisor

Proseguiremo con la visita del Monastero di Likir, con un breve spostamento si raggiungerà il villaggio di Likir, caratterizzato dal fatto che il gompa qui presente accoglie una delle più alte statue di Maitreya Buddha Patrimonio Unesco.

Hitchhiking in Winter in Ladakh : Alchi, Likir, Basgo and Leh – The Bum who Travels

Fondato nel XI sec, anche se l’edificio attuale risale al 1.605. La struttura ricorda il Potala di Lhasa in Tibet, ospita circa 100 monaci e nelle sue sale sono custodite delle belle statue di Buddha, nel cortile, contro il cielo azzurro e le montagne innevate, svetta un’impressionante statua dorata di Byddha Maitreja, alta 14 metri.

20 Monasteri buddisti da visitare in Viaggio Ladakh | Ruby Holidays

Si prosegue per Basgo, vecchia capitale del Ladakh, un’oasi di verde dove, su una roccia, svetta il Palazzo Reale del XVII sec. Poco più avanti si arriva alla confluenza dei fiumi Indo e Zanskar, luogo sacro in cui le acque si mischiano, punto d’incontro di queste “grandi presenze”, fonti di vita dell’Himalaya. Qui la strada si snoda in una stretta gola rocciosa, con pareti a strapiombo sul fiume, per arrivare a Nimu, poi finalmente a Leh, 3500 mt.

Best monasteries in Ladakh

Lungo la strada si visita la fortezza imponente di Basso che sorge sulla riva destra dell’Indo, il Basgo Gompa (SITO UNESCO) si trova nella parte alta del villaggio tra pinnacoli in terra erosi dal tempo.

Dopo aver passato Basgo, la vecchia capitale, e Nimu nei cui pressi il fiume Zanskar si getta nell’Indo, si arriva a Leh.

Cena e pernottamento in hotel.

Il vostro hotel: https://ladakhresidency.com/

8° Giorno: LEH – Festival di TAK THOK (DAK THOK)

Dopo la prima colazione in hotel intera dedicata per godere la festa di Tak Thok (Dak Thok) – In tutto il mondo buddista, ci sono una serie di festival Tsechu ovvero feste religiose che si dedicano a Guru Rimpoche, fondatore del buddismo tibetano. Il Dak Thok Tsechu viene celebrato per onorare le gesta e le imprese di Guru Rimchoke.

India, i festival di Phyang, Korzok e Dakthok | I Viaggi di Giorgio

Il Festival Di Tak Thok, Monaci Che Celebrano I Riti Immagine Editoriale - Immagine di vestiti, vestito: 166311180

Durante il festival di Tsechu, i monaci e la gente locale fanno danze tradizionali. Le danze rappresentano diversi aspetti delle divinità arrabbiate e compassionevoli e di una varietà di animali. Questo festival è una delle attrazioni più interessanti di Ladakh. Tsechu è anche considerato come un incontro sociale in cui la gente locale si adornano con migliori vestiti e gioielli. Tak Thok in ladakhi vuol dire tetto di pietra e il nome gli è stato dato in riferimento all’antica grotta usata come Gompa nel vecchio complesso monastico. I monaci, una cinquantina, sono dell’ordine Nying-ma-pa. L’afflusso di gente è tanto. I festival sono molto famosi nella ragione e la popolazione partecipa sempre con grande entusiasmo perché queste feste servono anche per “ravvivare” lo spirito delle popolazioni e il loro ricordo delle tradizioni. Sono spesso sotto forma di danze che vengono eseguite nel cortile del Gompa dai monaci stessi che sono vestiti con abiti teatrali in broccati di seta e portano tutti maschere in legno dipinte che rappresentano le varie divinità protettrici del Buddha. Spesso le danze narrano episodi epici del Buddhismo con la morale finale del bene che prevale sempre sul male. Le genti, soprattutto le donne anziane, indossano abiti tradizionali, gioielli di turchese e corallo e copri capi antichi.

Festival di TAK THOK (DAK THOK) Ladakh–Kashmir-Tempio d'Oro | I Viaggi di Giorgio

Festival di TAK THOK (DAK THOK) Ladakh–Kashmir-Tempio d'Oro | I Viaggi di Giorgio

Durante la trasferta foto stop monastero di Chemrey, bella posizione su una collina.

In serata rientro a Leh. Cena e pernottamento in hotel.

9° Giorno: LEH

Sveglia all’alba per assistere alla preghiera presso il monastero di Thiksey  (facoltativo).

Prima colazione in hotel.

Ladakh, la terra degli alti valichi: ecco tre itinerari

Leh, capitale del Ladakh, è situata in una verde oasi attraversata dall’omonimo fiume, piccolo affluente dell’Indo. Dal 1974, anno di apertura del turismo in Ladakh, la città ha subito varie trasformazioni: sono stati costruiti hotels, ristoranti, bazar, ed è divenuta una città molto vivace e piacevole, pur mantenendo la sua integrità e identità, grazie ai suoi abitanti saldamente legati alle tradizioni e antiche usanze. La città denominata dal City Palace, una costruzione a 9 piani, ormai in stato di decadenza, che fu la residenza della famiglia reale del Ladakh, costruito nel XVI sec, arroccato su uno sperone che la sovrasta. Tale costruzione ricorda di nuovo il Potala di Lhasa ex residenza dei Dalai Lama. Ai piedi del City Palace sorge la città vecchia: un labirinto di stretti vicoli, case di fango e mattoni cotti al sole, lungo le cui mura sono accatastate riserve di legna per l’inverno; botteghe dei sarti, forni per il pane, laboratori di artigiani…

Shankar, che ospita una quindicina di monaci ed è la residenza in città del Lama più importante del Ladakh; Spitok, sede del potere amministrativo che controlla tutti i monasteri della regione, che si erge su una rocca in posizione strategica, dalla quale si domina la valle dell’Indo; infine Phyang.

Shey, situato su una collina di bianche rocce cristalline a 15 km sud di Leh, è l’antico palazzo estivo dei sovrani ladakhi, eretto verso il 1430. L’immagine principale del Monastero è rappresentata dalla figura del Buddha Sakyamuni realizzata in rame.

Giornata dedicata alla visita della valle dell’Indo, nei dintorni di Leh. Pranzo a sacco durante l’escursione. Ci dirigeremo verso sud sulla strada Leh-Manali, per le prime visite: avvicinandoci, sull’altopiano, verso una gola che s’incunea nella montagna, scorgiamo ai lati della strada, i muri di preghiera, dove è scolpito il mantra più famoso: “om mani padme hung” (saluto al gioiello seduto sul fiore di loto e invoco la sua protezione per la mia anima e il mio corpo)… All’interno di una stretta valle, nascosto da un bosco di pioppi a circa 3.800 mt, sorge il Monastero di Hemis, uno dei più famosi del Ladakh, grazie anche al suo suggestivo festival che si svolge fra giugno e luglio. Fu fondato nel XIII sec., ma gli edifici attuali risalgono al XVII sec.

Hemis Monastery Ladakh, Buddhist Temple at Hemis

Nella parte più antica è ancora visibile la grotta di meditazione del suo Lama fondatore, con le impronte delle sue mani e piedi nella roccia. Dalla porta principale, si apre un immenso cortile, dove, durante il festival, hanno luogo le danze Cham. Bellissime le stupa nel dunkhang, ricoperte d’oro, argento e pietre preziose.

Ladakh Trekking- und Kulturreise | 17 Tage | Markha und Nubra Valley | inkl. Flug | DIAMIR Erlebnisreisen – statt träumen selbst erleben…

Proseguiremo le visite con il Monastero di Thiksey , uno dei più grandi, più attivi, e più frequentati, sorge su una collina rocciosa che domina il villaggio sottostante. Fra le numerose sale, spicca la Biblioteca, che contiene preziosi testi sacri e la sala di preghiera, il “ dunkhang “, una delle più antiche e interessanti, con le sue bellissime colonne in legno scolpite. In diverse ore del giorno è possibile assistere, in un’atmosfera surreale, alle puja, celebrazioni e preghiere che i monaci eseguono recitando mantra al suono di trombe e tamburi. Anche qui troveremo il Budda Maitreja alto 15 metri.

Informazioni Shey - Leh Ladakh, India

Successivamente, visita del Palazzo Reale di Shey, residenza estiva della famiglia reale, che ospita una delle statue più grandi del paese, in Budda Maitreja (Budda del futuro), seduto all’occidentale (mentre gli altri sono in posizione del fiore di loto: con le gambe incrociate), nel momento in cui si alzerà in piedi per rivelarsi ai fedeli. La statua è alta 12 metri ed è interamente placcata in oro. Bellissimi gli affreschi lungo le mura che lo circondano. Il Monastero di Stakna sorge al centro di una valle su una roccia arida a ridosso dell’Indo. Fu un importante centro di diffusione della scuola dei berretti rossi. Interessante la statua del Re del Buthan che lo fece costruire. Se non avremo il tempo di visitarlo, coglieremo comunque l’occasione per fotografarlo.

Se avremo tempo, rientrando verso Leh, faremo una deviazione per visitare il Palazzo Reale di Stok, anch’esso residenza estiva dei reali che risale al XVIII sec. Il palazzo è composto da 80 stanze e include un interessante museo con oggetti e gioielli della famiglia reale, tra cui il bellissimo Perac, copricapo con centinaia di turchesi, e una collezione di oltre 30 Thangka del XVII sec, di notevole pregio. Ma questo potremo verificarlo sul posto se appunto avremo ancora tempo.

Terminata la visita rientro a Leh. Cena e pernottamento in hotel.

10° Giorno: LEH – KHARDUNGLA – NUBRA

Prima colazione e partenza per la valle di Nubra, ovvero “giardino verde” che, paradossalmente si trova in una delle aree più desertiche del paese e indubbiamente la più inaccessibile e isolata. La valle è all’interno di un’area militare riservata, infatti per accedervi è necessario un permesso speciale. La strada sale da Leh e, attraverso un paesaggio roccioso e desertico, si arrampica sui pendii con un impressionante percorso a strapiombo sulla valle di Leh, che da qui sembra un puntino verde…Siamo ormai oltre 5.000 mt, e, salendo ancora, la strada s’insinua fin dentro al ghiacciaio: l’ultimo tornante improvvisamente ci porta sul passo carrozzabile più alto del mondo, il Khardung-La 5.603 metri!!! Un panorama fantastico. La vista che si apre è impressionante: scorgiamo il Karakorum Pass 5.575 mt, gli alti picchi di 7.000 mt del Karakorume il Golden Throne, 7282 mt. Vette innevate, bianchi ghiacciai, ripidi pendii a picco su valli, raccontano la maestosità dell’Himalaya…..…a un passo dal cielo!!!

Khardung La Pass

Sostiamo qualche minuto sul passo a bere un tè, giusto il tempo per rendersi conto di avere il cielo a portata di mano, poi dopo una discesa di 2500 mt, verso la valle, per arrivare a Disket, 3145 mt, capoluogo della provincia di Nubra, immerso in un’oasi coltivata ad orti e alberi di albicocche.

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Immergersi nella valle di Shyok attraverso il villaggio di Khardung, i villaggi lontani ei loro campi di rappezzatura aggiungono un tocco umano allo scenario muscolare e ai panorami immense. Ci sono molte case grandi e belle immerse in boschetti di pioppi e campi di orzo che occupano scaffali di terra sopra i fiumi. Un paio di antichi monasteri buddisti, una manciata di cammelli battriani per lo più selvaggi che pascolano su una distesa di dune come un fondovalle.

La valle di Nubra è una regione meravigliosa e consiste in un’ampia e vuota vallata che si estende fra due fiumi, Nubra e Shyok, punteggiata da piccoli graziosi villaggi, dune di sabbia, fitte foreste e alcuni animali selvatici. Il  Monastero di Disket, uno dei piu’ belli della valle. Fondato intorno al 1.650, oggi ospita un centinaio di monaci e contiene, fra le altre, una sala molto particolare dedicata a Tara, la divinità femminile, rappresentata con statue decorate di pietre preziose e oro. Dal tetto del monastero la vista è straordinaria: in una cornice di natura imponente, il fiume Shayok si mangia la montagna, scorrendo lento fra le dune di sabbia, su un ampio letto dal 3 ai 7 km. Più avanti sulle dune di Hundar, potremmo imbatterci in un gruppo di dromedari a passeggio sulla sabbia e, sulle loro gobbe, intravedere la sagoma di un ghiacciaio a 5.700 mt, che crea questo affascinante, quanto insolito contrasto, siamo in un deserto di alta quota! Il grazioso villaggio di Hundar è situato fra alberi e corsi d’acqua, nonostante si trovi vicino al deserto! Visiteremo il suo monastero, XV sec, con i suoi affreschi murali unici in tutto il Ladakh: particolari dipinti in bianco e nero, che rappresentano scene di sepoltura in cielo, immagini di Budda e alcuni grandi monasteri del Tibet.

Sistemazione, cena e pernottamento al campo tendato (tutte tende con bagno privato) di Nubra, dove ceneremo nel silenzio che avvolge la valle. Ma qui il fascino è ancora più insolito: la valle di Nubra non conosce inquinamento luminoso, quindi, nelle notti serene e senza luna, è possibile essere rapiti per ore nell’ammirazione della via lattea in tutta la sua luminosità, e di milioni di stelle mai conosciute prima, con la netta sensazione di poterle agguantare!

Nella valle si trovano numerosi Gompas buddisti come il  monastero di Diskit, dove ancora oggi vivono circa 120 monaci. Appartiene alla setta dei berretti gialli e ha quasi 800 anni. Arroccato su una roccia a strapiombo accanto a un ruscello, che fornisce la fonte di energia utilizzata dai mulini della zona. Il monastero è ricco, pieno di ringraziamenti, magnifiche statue giganti, effigi del Buddha e antichi dipinti murali in cui si possono notare una moltitudine di influenze.

Cena e pernottamento al Campo della valle di Nubra, tutte sistemazioni con bagno privato.

Il vostro hotel: https://www.nubraecolodge.com/

11° Giorno: VALLE DI NUBRA – SUMUR & PANAMIK

Dopo la colazione partenza per Panamik con pranzo al sacco. Visita del piacevole villaggio di Sumur, a 3.110 slm, con case graziose e viali alberati. Il nome Sumur significa ‘tre fiumi’ e probabilmente si riferisce alla vicina confluenza dei fiumi Nubra e Shyok.

Leaving Diskit for Sumur | The 14th Dalai Lama

Il villaggio è famoso per il Gompa di Samstangling, il più grande monastero di Nubra, che ospita circa 100 monaci. Fu fondato nel corso del 1800 e l’edificio principale ospita diversi templi: due sale d’assemblea, due piccole cappelle, un tempio dei Protettori ed una biblioteca.

Shared Taxi Tours • Leh-Ladakh Taxi Booking

Rientro al campo. Cena e pernottamento.

12° Giorno: NUBRA – LEH

Dopo la colazione, lasceremo l’isolata valle, con la sua luce accecante e i suoi infiniti silenzi, ripercorrendo la strada fino al passo Khardung La, e poi giù fino a Leh. Partenza alla volta di Leh con il pranzo al sacco. Arrivo e sistemazione in hotel. Pomeriggio passeggiata e  shopping nel Main Bazar, il vivace mercato attorno al quale si sviluppa la città vecchia.

Leh Market - All You Need to Know BEFORE You Go (with Photos)

Se avremo ancora tempo e desiderio, potremo visitare visitare l’antica Moschea Jama Masjid.

Cena e pernottamento.

13° Giorno: LEH – DELHI

Prima colazione in hotel. Al mattino visita della città con il Palazzo Reale. Una breve passeggiata, conduce al monastero di Sankar, appartenente alla setta dei Berretti Gialli.

Leh palace

Al termine della visita trasferimento in aereoporto e volo diretto a Delhi, dove all’arrivo verremo trasferiti in hotel vicinissimo all’aereoporto. Cena e trasferimento all’aeroporto per  il volo per Delhi/Italia con scalo.

14° Giorno: DELHI – ITALIA

Nelle prime ore del mattino arrivo in Italia e fine dei servizi.