INDIA GUJARAT – FESTIVAL TARNETAR e RAVECHI

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 Le feste di Tarnetar, Ravechi e Ganesh, il Festival degli Ombrelli

 

La festa dell’ombrello è una festa dedicata al fidanzamento: l’occasione per i ragazzi della tribù di pavoneggiarsi nei loro abiti migliori e per le ragazze di trovare uno sposo. Nel passato gli uomini stavano seduti sotto chhatri (ombrelli) splendidamente ricamati, perché le donne li potessero ammirare per scegliere il loro preferito. Se il fidanzamento veniva combinato la nuova coppia faceva un giro per la fiera all’ombra del chhatri sorretto da un compare. Oggi la festa è diventata popolare e con la grande affluenza di pubblico (esclusivamente locale) ha perso un po’ dell’autenticità del passato, ma rimane ancora un’interessante manifestazione per avvicinarsi al colorato folclore e alle ancora vive tradizioni locali. Sono previsti anche spettacoli di canti e danze. I cantanti si esibiscono in melodie accompagnate da strumenti musicali, la performance inizia con lunghe invocazioni al dio Ganesh affinché porti fortuna e prosperità. Il viaggio prevede anche la partecipazione al festival di Ravechi, la fiera dei mitici nomadi Rabari, che raccoglie più di 30.000 devoti. Infine la partecipazione al colorato e suggestivo festival di Ganesh.

 

 

Attraverso i deserti del Kutch nella regione più selvaggia dell’India.

 

Una delle mete meno turistiche di tutta l’India, il Gujarat custodisce un patrimonio artistico, sociale e naturale di inestimabile valore. Ogni anno nei mesi di Agosto/Settembre, nei pressi del sacro santuario di Tarnetar, si svolge l’incredibile “festa dell’ombrello”: l’occasione per i ragazzi di etnia Bharwad di pavoneggiarsi nei loro abiti migliori con l’intento di trovare una sposa.

Il tour inizierà con la visita della frenetica e accogliente Ahmedabad; l’attraversamento delle vaste e desolate pianure salmastre del Deserto del Kutch, popolate dagli ultimi esemplari di khur, l’asino selvatico dell’Asia; l’incontro con le altre numerose comunità pastorali dei popoli semi-nomadi che vivono tra i deserti del Sindh e del Thar; gli splendidi monumenti dell’arte jainista a Palitana, cittadella religiosa arroccata sulla collina, dove si ergono più di 800 templi; le rovine islamiche della spettacolare Champaner, l’antica capitale del Gujarat, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

 

File:Tarnetar Fair 11.jpg - Wikipedia

Tarnetar Fair

30 Agosto: ITALIA – AHEMDABAD

Partenza dall’Italia con volo di linea. Pasti e pernottamento  a bordo.

31 Agosto: AHEMDABAD

Arrivo ad Ahmedabad, incontro con il nostro rappresentante locale. In arrivo check-in hotel. Pernottamento.

01 Settembre: AHEMDABAD

Dopo la prima colazione, visita dei principali siti d’interesse di Ahmedabad, sesta città in India per popolazione: la bella Moschea Sidi Saiyed Mosque costruita nel 1573, l’Hathee Singh Jain Temple, tempio jainista in marmo bianco intarsiato, il Gandhi Ashram, e lo stupendo pozzo Adalej Step Well. Ahmedabad si estende su ambo le rive del fiume Sabarmati che ha le sue sorgenti sui monti Aravalli. La zona intorno è piatta ed arida fino ai confini con lo stato del Rajasthan. Vicino alla città si trovano due laghi, il Kankaria e il Vastapur. Fondata nel 1411 da Ahmed Shah, Ahmedabad nel XVII secolo era considerata una delle città più belle dell’India. Nel 1572 l’imperatore moghul Akbar riuscì ad annettersi la città e tutto il Gujarat ma la conquista non ne compromise prosperità che invece si accrebbe ulteriormente. Nel XVIII secolo la città declinò in seguito all’indebolimento dell’impero e subì ripetute aggressioni da parte dei Maratti. Nel 1817 entrò nell’orbita britannica. La concorrenza della città di Manchester che inondava l’India con i suoi filati pose gravi problemi alle industrie locali. Un aiuto venne loro dal movimento per l’indipendenza dell’India che esortava la popolazione del paese a boicottare i prodotti inglesi. Gandhi vi trovò un clima favorevole e nel 1917 vi fondò un Ashram. Fu ad Ahmedabad che lo statista intraprese nel 1930 la famosa marcia del sale per protesta contro una tassa imposta dai dominatori britannici su questo prodotto di così largo consumo. Nel maggio del 1960 Ahmedabad divenne capitale dello stato del Gurajat. Successivamente, il titolo di capitale fu assegnato a Gandhinaghar, 30 km più a nord.

Ahmedabad - Wikipedia

Cena e pernottamento in hotel.

02 Settembre: AHEMDABAD – CHAMPANER – VADODARA

Dopo la prima colazione partenza verso sud-est per la spettacolare Champaner, l’antica capitale del Gujarat dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Champaner Pavagadh Archaeological Park - A Lost World Heritage Site

La città si sviluppa intorno a Pavagadh, un’altura di origine vulcanica alta 800 m che sembra un pezzo di Himalaya in mezzo alla pianura.

Pavagadh Hill / Kalika Mata Temple

Fondata come capitale dei Rajput nell’VIII secolo e situata lungo una rotta commerciale d’importanza strategica, Champaner fu assediata dal sultano Mahmud Bogara, che riuscì ad espugnarla nel 1484 costruendovi poi molte strutture religiose. Le mura alla base della collina un tempo si snodavano per 6 km e circondavano edifici militari, religiosi e civili, oltre che un complesso sistema di raccolta delle acque.

Champaner | Gujarat & Diu, India | Attractions - Lonely Planet

Le strutture più affascinanti sono sicuramente le moschee, in cui coesistono elementi decorative islamici e hindu. Il monumento più spettacolare è la Jama Masjid, edificata nel 1513, che richiese 125 anni di lavoro e che presenta un meraviglioso portale d’ingresso scolpito e un cortile interno molto imponente. Pranzo in ristorante locale. Cena e pernottamento in hotel.

03 Settembre: VADODARA – BHAVNAGAR

Colazione in hotel. Si prosegue per Vadodara (o Baroda), una cittadina universitaria ricca di cultura e armonia situata 100 km a sud-est di Ahmedabad. Visita del sontuoso palazzo in stile indo-saraceno Laxmi Vilas Palace, costruito nel XVI secolo senza badare a spese, infatti il conto finale ammontò a ben 6 milioni di rupie. Vadodara esisteva già nell’VIII secolo d.C. sotto il nome di Ankotakka. Occupava allora lo spazio tra le due anse del fiume dove oggi sta il parco (Baug) Sayaji nel moderno quartiere di Akota.

Visita Vadodara: scopri il meglio di Vadodara, Gujarat, nel 2024 | Viaggia con Expedia

Era dunque un centro ben piccolo ma prospero secondo il racconto tramandatoci da un viaggiatore Jaino del tempo. Ripetute inondazioni del fiume convinsero parte degli abitanti di Ankotakka a riparare più ad est, là dove oggi sta il quartiere coloniale di Raopura. Il nuovo insediamento surclassò presto l’antico. Fu però solo nei primi anni del XVIII secolo che Vadodara assunse un posto di rilievo nel contesto dell’India di allora, dominata, sia pur nominalmente, dagli imperatori Moghul di Delhi. Nel 1726 il generale Pilaji Gaekwad, originario del Maharashtra, si ribellò al potere centrale ritagliandosi un regno personale in questa parte del Gujarat centrale. Otto anni dopo riuscì a sottrarre Vadodara ai nababbi che la governavano in nome dell’imperatore Moghul. L’epoca d’oro di Baroda coincise con il regno di Sayajirao Gaekwad III (1863 – 1939), un sovrano di stampo illuminato, nonché zelante mecenate. Sayajirao dotò la capitale del suo stato di immensi e sfarzosi palazzi che ricalcavano da vicino lo stile eclettico di fine ‘800, imperante in molte città d’Europa e d’America, e che egli aveva avuto modo di ammirare durante i suoi viaggi a cadenza annuale nel vecchio e nuovo continente. Dai modi alquanto enigmatici, egli seppe tener testa ai dominatori britannici pur rimanendone un fido alleato. Inaugurò il collegio di Baroda, nucleo dell’odierna università che porta il suo nome, concedendo borse di studio a studenti privi di mezzi economici ma meritevoli, per doti intellettive, di intraprendere carriere scolastiche. Aprì strade e ferrovie e nel 1908 diede vita alla Banca di Baroda, oggi tra i primi istituti di credito del paese. Pur sotto tutela britannica non esitò ad accordare protezione a ferventi fautori dell’indipendenza dell’India. Affidò incarichi amministrativi ben retribuiti al filosofo e nazionalista Sri Aurobindo incontrato a Londra nel 1892. Oggi la casa di Aurobindo a Raopura è stata trasformata in ashram e riceve ancora un discreto numero di visitatori che non hanno dimenticato l’impegno del guru a favore di un’India libera dal giogo britannico. Nel 1974 il nome Baroda, in voga nel periodo coloniale, fu abolito e sostituito ufficialmente con quello antico di Vadodara, derivato dal sanscrito e significante “nel cuore dell’albero di banano“.

Visita Vadodara: scopri il meglio di Vadodara, Gujarat, nel 2024 | Viaggia con Expedia

Lo strabiliante sviluppo economico della città data dal 1960 in poi, favorito sia dalla vicinanza dei giacimenti di idrocarburi di Baruch e Ankleshkar, sia da una preparatissima mano d’opera rappresentata dagli ingegneri sfornati a ritmo incessante dalla sua prestigiosa università. Il petrolchimico fu il fattore trainante dell’economia cittadina. Il settore pubblico gestisce anche grossi impianti di produzione di energia elettrica. Il settore privato è molto diversificato. Recentemente hanno fatto apparizione diverse compagnie operanti nel settore delle tecnologie informatiche che hanno valso a Vadodara il titolo di “Knowledge City”. Molte anche le multinazionali presenti in città. Tra queste la tedesca Siemens e la canadese Bombardier; entrambe hanno contribuito alla realizzazione della metropolitana di Delhi. L’aeroporto cittadino è in fase di ampliamento e a breve sarà adibito al traffico internazionale. Ai nostri giorni Vadodara figura, insieme alla vicina Ahmedabad, nella lista delle dieci città dell’India in più rapida crescita economica.

Vadodara la capitale culturale del Gujarat

Dopo si prosegue per Bhavnagar, in passato un importante centro per il commercio del cotone, oggi è un fervido centro industriale.Cena e pernottamento.

04 SETTEMBRE: BHAVNAGAR – PALITANA – BHANVNAGAR

Partenza per la cittadina di Palitana che sorge nei pressi del monte Shatrunjaya, uno dei luoghi più sacri del jainismo, dove i 24 maestri di questa religione avrebbero trovato l’illuminazione. Un complesso di 863 templi, costruiti oltre nove secoli fa, sorge su una collina dedicata agli dei.

Visita Palitana: scopri il meglio di Palitana, Gujarat, nel 2024 | Viaggia con Expedia

Il sito di Shatrunjaya, che significa “luogo di vittoria oltre gli ostacoli e nemici interni”, è considerato la collina con il maggior numero di templi al mondo. Bisogna essere in buona forma fisica per salire i circa 3500 gradini che in 3 chilometri di percorso conducono alla cittadella religiosa, in alternativa si può ricorrere al dholi, una comoda portantina sostenuta da due portatori. Giunti alla sommità ci si disperde in un contesto mistico che fa dimenticare le fatiche della salita.

India Travel - The Palitana Temples in Gujarat - Join a Jain Pilgrimage

Il tempio più importante, impreziosito d’oro e diamanti, è dedicato ad Adinath, il primo tirthankara la cui leggenda si perde nella notte dei tempi. Nel 1311, gli eserciti invasori del Turco, Allaudin Khilji, distrussero molti templi sulla collina di Shatrunjaya. Fu durante questa invasione che Amir Pir, un santo sufi che rispettava la santità di tutti i luoghi di culto, resistette agli oppressori e salvò molti templi dalla distruzione. Oggi, le coppie che non sono state in grado di concepire bambini pregano al Dargah (un santuario costruito sopra la tomba del santo sufi) e offrono culle in miniatura al Santo, in cerca della sua benedizione.

La visione dei templi è grandiosa, racchiusi da una gigantesca muraglia che custodisce il più grande complesso di edifici sacri di tutta l’India. Pranzo libero in corso di escursione.

Palitana il più sacro dei pellegrinaggi tra la comunità jainista

Rientro a Bhavnagar per la cena e pernottamento in hotel.

05 Settembre: BHAVNAGAR – GONDAL

Colazione in hotel. Partenza per Gondal, interessante cittadina un tempo capitale del principato dei Rajput Jadeja.

Informazioni Gondal (Gujarat) India

Nel XIX secolo l’illuminato Maharaja Bhagwat Singhji occupò il trono di Gondal e introdusse importanti riforme in campo sociale come ad esempio l’obbligo scolastico per entrambi i sessi. Visita del Naulhaka Palace, un bellissimo palazzo costruito in stili architettonici diversi lungo la riva del fiume.

Vintage Cars – Gondal Palaces

Visita del Museo delle Auto, annesso all’Orchard Palace, che espone la flotta reale composta da circa 50 automezzi tra cui una Delage del 1910, una Daimler degli anni ’20, una Mercedes e una Packard del 1935 e svariate Cadillac, Jaguar e Chevrolet. Molto interessante anche il laboratorio della Farmacia Ayurvedica di Shri Bhuvaneshwari, fondata nel 1910 dal medico di corte che fu anche il primo a coniare il termine “Mahatma”(Grande Anima) che avrebbe poi accompagnato il nome di Gandhi. Cena e pernottamento in residenza storica.

06 Settembre: GONDAL – TARNETAR – MULI   

Dopo la prima colazione, partenza per Tarnetar per partecipare alla Festa dell’Ombrello che si tiene vicino al sacro tempio di Trineteshwar (una forma locale di Shiva).

Festival di Tarnetar e Ravechi

 

Lumpy virus outbreak stalls cattle competition at Tarnetar fair in Gujarat

La festa offre l’opportunità di incontrare i gruppi di pastori che vivono nella Saurashtra (la penisola del Kathiawar) come l’etnia Bharwad. Nel tardo pomeriggio partenza verso ovest per il villaggio di Muli. Cena e pernottamento in residenza storica. La Festa dell’Ombrello è l’occasione per i ragazzi di etnia Bharwad di  pavoneggiarsi nei loro abiti migliori e per le ragazze di trovare un fidanzato. Nel passato gli uomini stavano seduti sotto chhatri (ombrelli) splendidamente ricamati, perché le donne li potessero ammirare per scegliere il loro preferito.

Events & Festivals in India | A Ministry of Tourism Initiative

Se il fidanzamento veniva combinato la nuova coppia faceva un giro per la fiera all’ombra del chhatri sorretto da un compare. Oggi la festa è diventata popolare e con la grande affluenza di pubblico (esclusivamente locale) ha perso un po’ dell’autenticità del passato, ma rimane ancora un’interessante manifestazione per avvicinarsi al colorato folclore e alle ancora vive tradizioni locali.

Events & Festivals in India | A Ministry of Tourism Initiative

Per l’occasione vengono organizzate varie competizioni come ad esempio la corsa dei carri trainati dai buoi, con splendidi animali agghindati a festa che trainano caratteristici carretti a due ruote coperti da variopinti baldacchini; o anche le esibizioni a cavallo, con cavallerizzi che montano a pelo agili cavalli, mostrando un’eleganza innata e cimentandosi in corse e acrobazie. Sono previsti anche spettacoli di canti e danze.

 

Tarnetar Mela, Saurashtra, Gujarat – India-Tours

 

07 Settembre: MULI – TARNETAR – BHUJ

Dopo prima colazione in hotel, partenza per  Bhuj capoluogo del Kutch, nella regione più occidentale dell’India. La penisola di Kutch ha una forma che ricorda la sagoma di una tartaruga ed è delimitata a sud dal golfo omonimo sul Mar Arabico.

Saurashtra - Wikipedia

Si attraversa un territorio arido e pianeggiante che nel periodo dei monsoni viene in parte inondato sia dalle acque del mare che da quelle dei fiumi stagionali. Arrivo a Bhuj sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

08 Settembre: BHUJ

Dopo la colazione in hotel la visita del magnifico Aina Mahal, e Parag Mahal, il “Palazzo degli Specchi”, che pur essendo stato gravemente danneggiato dal terremoto del 2001 conserva elaborate decorazioni a specchio.

Opening of BAPS Shri Swaminarayan Mandir, Oct. 8, 2023 - nj.com

 

Prag Mahal

La visita di Ajarakpur and Bhujodi. Nella serata assisteremo alla preghiera serale del bellissimo tempio Induista di Swaminarayan.

Shri Swaminarayan Mandir | LedsC4

Cena e pernottamento in hotel.

09 Settembre: BHUJ  – ESCURSIONE AI VILLAGGI DEL GRANDE RANN KUTCH

Colazione in hotel. Giornata dedicata all’incontro con le varie comunità del Kutch, la provincia indiana che si trova tra i deserti del Sind e del Thar, vicino al confine con il Pakistan.

 

RABARI TRIBE - IL FOTOGRAFO

Qui vivono interessanti popolazioni, i Rabari, i Banni, i Koli, gli Harijan ed altri ancora, che abitano in capanne circolari dagli interni dipinti a calce e intarsiati con numerosi specchietti.

Viaggio in Gujarat di Elio Baioni | orientamenti.it

 

Le donne, che vestono bellissimi abiti elaborati, sono molto abili nel ricamare tessuti e coperte e anche il cuoio, mentre gli uomini intarsiano il legno e lavorano l’argento e il rame: è un artigianato estremamente ricco, le cui tecniche si sono trasmesse di generazione in generazione rendendo celebre il Kutch.

 

Viaggio nel Gujarat 10 esperienze da fare da vivere e da non perdere

Ogni villaggio ha le sue specializzazioni: ad Hodka gli Harijan lavorano il cuoio, a Nerona i Koli realizzano bellissimi lavori di lacca e tingono le stoffe con la tecnica del “roghan”. Nel tardo pomeriggio rientro a Bhuj. Cena e pernottamento in hotel.

Diversità etnica, comunità e popolazione tribale del Gujarat

 

10 Settembre: BHUJ – RAVECHI – BHUJ

Dopo la prima colazione partenza verso nord-est, attraverso un territorio arido e pianeggiante che nel periodo dei monsoni viene in parte inondato dalle acque dei fiumi stagionali, per un’altra straordinaria fiera del Gujarat, la Fiera di Ravechi che si tiene nei pressi del tempio dedicato a Ravechi Mata, la dea locale che corrisponde alla più famosa divinità hindu Parvati. Migliaia di Pellegrini appartenenti alle comunità pastorali Rabari, Ahir e Charan ogni anno si recano alla fiera provenendo dagli angoli più sperduti del Grande Deserto del Kutch. Arrivo a Ravechi partecipate alla fiera, più semplice ma anche più ruspante e autentica rispetto a quella di Tarnetar. Le principali attrazioni della Fiera di Ravechi non sono le danze, i canti e le competizioni, ma la popolazione locale che si reca alla festa sfoggiando i fantastici abiti tradizionali. Caratteristica dei Rabari sono i turbanti voluminosissimi e coloratissimi e i gilet impreziositi da ricami; uomini e donne indossano gioielli d’oro e d’argento finemente lavorati, anelli, bracciali e orecchini di varie forme. Spesso gli uomini, che sono meno vanitosi delle donne, superano negli ornamenti le donne stesse. Queste, tuttavia, li battono per la loro bellezza e portamento delicato ed elegante.

Cena e pernottamento in hotel.

Festival di Tarnetar e Ravechi

 

11 Settembre: BHUJ – RAVECCHI – BHUJ

Pensione Completa. Giornata intera dedicata alla visita della festa. Cena e pernottamento.

Festival di Tarnetar e Ravechi

 

In Gujarat per i festival di Tarnetar, Ravechi e Ganesh - Globetrotter MagazineGlobetrotter Magazine

Lessons of Managing Diversity from “Ravechi Fair”!

12 Settembre: BHUJ – BAJANA 

Dopo colazione in hotel la partenza Bajana, all’arrivo sistemazione in hotel e il pranzo. Nel pomeriggio il safari di villaggio interno di Bajana.

Bajana, Gujarat - Choose an ATOL & ABTA Protected Authentic India Tours Holiday

Bajana | Far Horizon Tours India

Cena e pernottamento

13 settembre: BAJANA – MODHERA – PATAN – POSHINA

Dopo prima colazione in hotel, trasferimento a Poshina. Lungo il percorso sosta a Modhera, dove si visita l’antico tempio dedicato a Surya, il dio del Sole, costruito nel 1026 per commemorare la vittoria del Re Bhima I.

Sun Temple (Modhera) - Tripadvisor

 

Nelle nicchie si trovano numerose statue tutte rappresentanti il dio Sole in piedi su un carro in miniatura tirato da sette cavalli. Proseguimento quindi per Patan per visitare un esempio di “baoli” (i famosi pozzi a gradini del Gujarat) e un laboratorio di “patola”.

Going down the memory lane in Gujarat's Patan | Times of India Travel

Dopo si continua per Poshina.Cena e pernottamento in residenza storica.

14 Settembre: POSHINA – AHMEDABAD

Colazione in hotel, poi la visita della città, famosa per i suoi santuari tribali, i templi giainisti e un antico tempio di Shiva.

Votive Horses of Poshina, Gujarat | Garland Magazine

Ci sono templi Jain di arenaria bianca di Parshwanath e Neminath, che misurano 150 piedi di lunghezza per 140 di larghezza e 26 di altezza.

Darbargadh Palace, Poshina, Information about Darbargadh Palace

Al termine delle visitem trasferimento a Ahemdabad. Arrivo e sistemazione in hotel.

Cena e pernottamento in hotel.

Shri Nana Poshina Tirth - Jain Universe

15 Settembre: AHMEDABAD – ITALIA

Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto e imbarco, volo di rientro in Italia. Arrivo e fine dei servizi.

N.b secondo orario del volo la colazione potrebbe essere box brekfast.

 

La quota comprende:

  • Voli andata e ritorno dall’Italia in classe economy franchigia bagaglio 20 kg
  • Trasferimenti con bus privato con aria condizionata.
  • Sistemazione alberghiera in hotel 3*** 4****  5***** Heritage; 1 notte in campo tendato
  • Trattamento di pensione completa.
  • Guida indiana accompagnatore in lingua italiana
  • Visite ed escursioni come da programma ingressi inclusi.
  • Acqua a bordo del veicolo durante il viaggio.
  • Assicurazione medico bagaglio e annullamento.
  • Tutte le tasse governative attuali.
  • Iva di legge

La quota non comprende:

  • Visto d’ingresso in India con modalità on line (€90,00) possiamo occuparcene noi;
  • Tasse aeroportuali € 330,00;
  • Spese da pagare ai monumenti per poter fotografare/filmare.
  • Mance ed extra di carattere personale.

 

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

 

Documenti per l’espatrio:

Passaporto: è necessario il passaporto, con validità residua di almeno 6 (sei) mesi, al momento dell’arrivo  o, in caso di richiesta di eVisa, dalla data di presentazione della domanda di visto. Per ulteriori informazioni relative alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata dell’India a Roma o il Consolato Generale dell’India a Milano o presso il proprio Agente di viaggio.

Visto: il visto d’ingresso è necessario, per soggiorni di breve periodo (inferiori a 90 giorni), per turismo, per affari e per cure mediche. Il richiedente del visto deve accertarsi che il proprio passaporto abbia almeno sei mesi di validità residua, dalla data di presentazione della domanda di visto, e due pagine bianche. All’arrivo i viaggiatori devono inoltre dimostrare di disporre di un biglietto di ritorno e risorse sufficienti a copertura del soggiorno.

Possiamo occuparcene noi su Vostra richiesta al rilascio del visto al costo di 90,00

 




TURCHIA: ISTANBUL E CAPPADOCIA E NUOVE SCOPERTE

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In Turchia, è stato scoperto il sito archeologico più antico di sempre

Göbekli Tepe, è un luogo di culto antichissimo.

Göbekli Tepe è una scoperta sensazionale. Un sito archeologico che è il più antico luogo di culto mai scoperto, un tempo di pietra la cui costruzione – secondo i primi studi – fu iniziata attorno al 9.500 a.C., per poi continuare per un tempo compreso tra i tre e i cinque secoli, impiegando centinaia di uomini. Intorno all’8000 a.C., il sito fu abbandonato e deliberatamente seppellito con la terra.

Costruito su di una collina artificiale alta 15 metri e con un diametro di 300, il suo valore archeologico fu riconosciuto nel 1963, quando un gruppo di ricercatori turchi e americani notò importanti cumuli di frammenti di selce, che nell’età della pietra era simbolo di presenza umana. Trent’anni dopo, un pastore del luogo notò alcune pietre dalla forma strana che uscivano dal terreno; Nel 1995 iniziarono gli scavi, che ancora oggi proseguono.

Perché Göbekli Tepe è davvero enorme. Per il momento, sono stati portati alla luce un santuario monumentale megalitico e quattro recinti circolari, delimitati da giganteschi pilastri in calcare. Secondo chi ha diretto gli scavi, le pietre al loro interno – drizzate in piedi e disposte a cerchio – simboleggerebbero assemblee di uomini. A forma di T, le 40 pietre rinvenute (alte fino a 3 metri) riportano raffigurazioni di diversi animali, alcune delle quali volontariamente eliminate. Pare che, altre 250, siano ancora sepolte sotto il terreno. A circa un chilometro dal sito, è stata invece ritrovata una pietra a forma di T alta 9 metri, probabilmente destinata ad un santuario mai realizzato. Infine, le sculture in argilla, rappresentanti probabilmente volpi o cinghiali.

Göbekli Tepe, dove si trova il Giardino dell'Eden

 

Giorno 1: ITALIA ISTANBUL – MALATYA

Incontro dei partecipanti in aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco e partenza con il volo con scalo verso Malatya. Trasferimento in hotel. A seguire partenza per la visita del sito archeologico di  Arslantepe.

Il sito archeologico di 4 ettari e di 30 metri di altezza mostra i cambiamenti fondamentali nel processo di formazione dello stato nelle società anatoliche orientali e mesopotamiche.

Il tumulo servì come insediamento dal periodo calcolitico all’XI secolo d.C. Fu utilizzato come villaggio romano durante il V e il VI secolo d.C. e in seguito servì come necropoli bizantina. Ospita vari reperti relativi alla nascita di un sistema statale e al passaggio da una struttura sociale egualitaria a una gerarchica.

Cena e pernottamento in albergo.

Giorno 2: MALATYA –MONTE NEMRUT – DIYARBAKIR

Prima colazione in hotel. In mattinata partenza per la visita del monte Nemrut che conserva alcune imponenti statue create nel 38 aC per ordine del re Antioco di circondare la sua tomba. È uno dei siti più straordinari della Turchia ad un’altezza di 2.000 metri ed è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987. Arriviamo sulla vetta del Monte Nemrut per vedere la tomba del re Antioco realizzata con piccole pietre coniche. con un’altezza di circa 50 metri. Su entrambi i lati, su due terrazze, si possono ammirare le colossali rappresentazioni di divinità greco-babilonesi.

Il mistero di Nemrut Dagi, re Antioco I e i tre Magi – La Macchina del Tempo

Successivamente proseguimento per Dyarbakir.

Cena e pernottamento in hotel.

 

Giorno 3: DIYARBAKIR – MARDYN

Prima colazione in hotel. Al mattino e iniziamo la visita del centro storico e dei suoi monumenti religiosi a piedi, entrando nelle sue mura, per passeggiare nelle sue strade strette, movimentate e piene di vita. Facciamo tappa al caravanserraglio Hasan Pasa Hani, oggi trasformato in tappa obbligata per il tè prima di visitare la Moschea Grande, la più importante delle ventidue esistenti in città e la più antica dell’Anatolia, inizialmente costruita come cattedrale cristiana chiamata “San Tommaso”.

The stop for tourist “caravans”: Hasan Paşa Hanı - DİYARBAKIR'S MEMORY

Continuiamo il tour visitando il Minareto a “Quattro Gambe” (colonne), costruito da Kasim Khan. La leggenda narra che se passi sette volte tra le sue quattro colonne, ti porterà fortuna.

Partenza per Mardin, la città di religione cristiano-siriaca, dove la liturgia viene ancora eseguita in aramaico. Lungo il percorso visiteremo la tradizionale cittadina di Dara, dove troverete necropoli e cisterne romane, e visita il monastero siriaco di Deyrul Zafaran, uno dei più antichi al mondo.

Città antica di Dara

Il monastero fu, per 640 anni (fino al 1932), la residenza del Patriarca Ortodosso Assiro. Il sito è stato chiamato Deyrul Zafaran (Chiesa dello zafferano) in onore dello zafferano che veniva coltivato nei suoi dintorni. Assiri da tutto il mondo vengono ogni anno per pregare ed essere benedetti qui.

Deyrulzafaran Monastery (Alimli) - Tripadvisor

Successivamente visiteremo il centro di Mardin. La città si estende lungo le pendici di un monte coronato dalla sua fortezza. È un villaggio dai toni caramello in cui spicca l’enorme cupola della Moschea Ulu Camii, una moschea selgiuchide irachena costruita nel XII secolo, situata nel piccolo ma intricato labirinto di vicoli del centro urbano.

Mardin: Turkey's ancient treasure trove | CNN

Passeremo davanti alla madrasa Zinciriye, i cui minareti sorgono nel mezzo del centro storico. L’arteria principale della città vecchia è Cumhuriyet Street. Lì si distende il grande e caotico bazar, come delicate opere in rame e ottone, o i famosi saponi di Aleppo e dove il profumo del pane appena sfornato non manca mai. Trasferimento in hotel. Cena e pernottamento.

Storica Città Di Mardin - Fotografie stock e altre immagini di Mardin - Mardin, Mesopotamico, Antico - Condizione - iStock

Giorno 4: MARDYN – URFA (EDESSA)

Prima colazione e partenza per la visita di Göbekli Tepe è un antico santuario che sorge nel punto più alto di una vasta catena montuosa situata a circa 15 km. Il sito, attualmente oggetto di scavi da parte di archeologi turchi e tedeschi, fu scavato da cacciatori-raccoglitori nel X millennio A.C. (circa 11.500 anni fa), prima che iniziasse la sedentarizzazione.

Göbekli Tepe: alla scoperta del tempio più antico del mondo in Turchia

Misteriosamente, questo intero complesso di pietre, pilastri e sculture fu deliberatamente sepolto intorno all’8000 AC, rimanendo abbandonato per 500 anni. Successivamente visiteremo il Museo Archeologico di Sanliurfa. In questo fantastico museo possiamo vedere opere d’arte e sculture del sito di Göbekli Tepe, oltre a ottime informazioni su questo luogo spettacolare e un’impressionante collezione del Paleolitico.
Va notato che questo museo espone la scultura più antica della storia dell’umanità, Al termine trasferimento in hotel. Cena e pernottamento.

Giorno 5: URFA – GAZİANTEP

Prima colazione. Visita la “statua di Balikligöl” che è assolutamente straordinaria e ci mostra un alone di mistero e squisito enigma.

Urfa" man | Carved stone, the eyes are obsidian. Göbekli Te… | Flickr

Proseguimento che i punti di interesse sacro e mitico della città di Sanliurfa; Grotta di Abramo e Lago Sacro. Proseguimento verso l’Eufrate e Halfeti. Arrivati ad Halfeti, ci imbarchiamo su un piccolo e comodo battello. Che ci porta in un giro dell’Eufrate. Successivamente, partenza per Gaziantep, precedentemente noto come Ayintab. Gaziantep è famosa per il suo cibo delizioso, chi ama il tipico baklava, qui troverà il meglio del mondo. Proseguimento per Museo Mosaici di Zeugma questo è il più importante museo dei mosaici romani al mondo.

Il Mosaico Della Ragazza Gitana a Zeugma Mosaic Museum. Fotografia Editoriale - Immagine di chiamata, ragazza: 233939152

Una struttura moderna con tutte le ultime tecnologie, ci trasporta nella ricchezza delle Ville Romane dell’antica valle della Mesopotamia. E passeggiando per la zona vecchia visiteremo il Mercato del Rame.

Gaziantep: Land of mosaics, copper and great food | Daily Sabah

Cena e pernottamento in Gaziantep.

Giorno 6: GAZIANTEP – GUMUSLER – CAPPADOCIA

Partenza anticipata per la visita del monastero di Gumusler, completamente scavato e scolpito nel tufo ed è uno dei più belli della Cappadocia. Molto grande e straordinariamente ben conservato, ha una chiesa con magnifici affreschi e si trova accanto ad una piccola città sotterranea.

TURCHIA ISTANBUL E CAPPADOCIA E NUOVA SCOPERTA | I Viaggi di Giorgio

Negli affreschi, realizzati nel X e XI secolo, sono rappresentati vari personaggi (Cristo Pantocratore e Madonna con Bambino, i Magi, tra gli altri) sotto forma di grandi composizioni di eccezionale bellezza. Dove si arriverà verso sera a Cappadocia.

Cena e pernottamento.

Giorno 7: CAPPADOCIA

Possibilità di partecipare alla gita (facoltativa, a pagamento e soggetta a meteo e disponibilità) in mongolfiera per ammirare dall’alto il paesaggio lunare e mozzafiato della Cappadocia illuminata dalle prime luci dell’alba.

Prima colazione in hotel. Partenza per visitare questa fantastica regione, dove nasce San Giorgio, con il suo paesaggio affascinante e originale, formato 3 milioni di anni fa dalla lava lanciata dai vulcani Erciyes e Hasan. Visita alla città sotterranea di Ozkonak o ad un’altra simile costruita dalle comunità cristiane per proteggersi dagli attacchi arabi.

Ozkonak Underground City: guida - Posti da visitare a - Da vedere in zona Ozkonak Underground City - Trip.com

Faremo tappa in un laboratorio di tappeti e kilim. Nel pomeriggio visita dei numerosi monasteri e cappelle di Göreme, scavati nella roccia e decorati con affreschi. Passeremo anche per la valle di Güvercinlik (delle colombaie) e ammireremo una meravigliosa vista panoramica del castello di Uchisar, situato sulla sommità di un promontorio di roccia vulcanica trafitto da cunicoli e finestre.

Castello di Uchisar a Nevsehir a Uchisar: 6 opinioni e 26 foto

Alla fine faremo una sosta presso un laboratorio artigianale di decorazione, pietre tipiche e gioielli della Cappadocia.

Cena e pernottamento in hotel.

Dopo cena, possibilità di partecipare allo spettacolo (facoltativa) dei “dervisci” danzanti.

Giorno 8: CAPPADOCIA – ANKARA – ISTANBUL

Prima colazione in hotel. Partenza in bus per Ankara. Lungo il percorso sosta per la visita del Caravanserraglio di Agzikarahan. Arrivo ad Ankara capitale della Repubblica e visita del Mausoleo di Ataturk, fondatore della Repubblica Turca, impressionante fusione di stili architettonici antichi e moderni.

L'imponente mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk ad Ankara

Visita al Museo dell’Indipendenza che ospita una statua in cera di Ataturk, i suoi scritti, lettere e oggetti personali, nonché una mostra di fotografie, registrazioni di momenti importanti della sua vita e la continuazione della nuova Repubblica Turca.  Cena e pernottamento.

Guida Istanbul: cosa vedere e cosa fare | Dove Viaggi

Giorno 9: ISTANBUL

Prima colazione e partenza in volo per Istanbul. Arrivo e visita per il centro storico. Visita della Basilica di Santa Sofia, capolavoro dell’architettura bizantina “Divina Sapienza”, indiscutibilmente uno degli edifici più belli di tutti i tempi.

Hagia Sophia | Müze İstanbul

Costruita da Costantino il Grande e ricostruita da Giustiniano nel VI secolo, la sua immensa cupola si erge a 55 metri dal suolo, con un diametro di 31 metri. Durante l’Impero Ottomano fu trasformata in moschea e alla fine furono aggiunti i minareti.

Si prosegue con l’antico Ippodromo, in cui si svolgevano le corse delle bighe; degli obelischi e della Moschea del Sultano Ahmet famosa come Moschea Blu, conosciuta per le sue maioliche del XVII secolo.

Blue Mosque, Istanbul - Wikipedia

Visita del Palazzo Imperiale di Topkapi con sezione Tesoro (La sezione Harem facoltativa), dimora dei Sultani per quasi quattro secoli, la cui architettura con le magnifiche decorazioni e gli arredi rende testimonianza della potenza e maestosità dell’Impero Ottomano.

Visita al Palazzo Topkapi di Istanbul: orari, prezzi e consigli

Al termine delle visite, rientro in hotel. Cena e pernottamento

Giorno 10: ISTANBUL

Dopo la prima colazione visita della Moschea Rüstem Paşa, famosa per le splendide ceramiche di Nicea che rivestono le pareti e le colonne. Nelle vicinanze della moschea si trova il Mercato delle Spezie, conosciuto anche con il nome di Mercato Egiziano delle Spezie, con le sue bancarelle che propongono spezie di ogni tipo, caffè, dolci e frutta.

The Egyptian or Spice Bazaar, the Hottest Spot in Town - Istanbul Insider -

Gita in battello sul Bosforo per ammirare sia il versante asiatico che europeo della città ed i suoi più importanti palazzi, moschee e fortezze. Nel pomeriggio visita alla Basilica Cisterna di Istanbul.

Riaperta la Cisterna Basilica di Istanbul

La più grande Cisterna Sotterranea ancora conservata ad Istanbul e proseguimento per la visita Gran Bazar, il più grande mercato coperto al mondo, caratterizzato dal tetto a cupole e formato da un dedalo di vicoli e strade. Cena e pernottamento.

Giorno 11: ISTANBUL – ITALIA

Prima colazione in albergo. Partenza per la visita quartiere ex greco di Fener e vicino al vecchio quartiere ebraico di Balat; situato sulla sponda meridionale del Corno D’oro.

File:Colorful apartment buildings, Istanbul, Turkey.jpg - Wikimedia Commons

Passeggiata nei quartieri e possibilità di vedere Il Patriarco Greco di Fener e La Chiesa di San Giorgio, la Chiesa Ortodossa Bulgara ‘’Chiesa di Ferro” Al termine delle visite proseguimento per l’aeroporto di Istanbul rientro a Italia.




Iran: La Persia culla della Civiltà

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LA PERSIA, “Culla della Civilta”, DAL GOLFO PERSICO AL MAR CASPIO

Un viaggio attraverso Elamiti Achemenidi Sasanidi e Safavidi, da Zoroastro a Shaphur, da Dario a Alessandro Magno, dalla Via della Seta alle torri del silenzio, da Scià Abbas agli Armeni, dalla mitica Susa alla fiabesca Isfahan. Accanto al profilo di alcune tra le più belle moschee del mondo, i templi del fuoco, la poesia di Oman Khayyam.

Questo itinerario, in esclusiva ed articolata struttura, propone la visita di un affascinante paese – l’Iran – l’Antica Persia – che vive nel forte contrasto fra la storia e la cultura di antichi imperi e l’attuale realtà della Repubblica Islamica. Rivoluzioni, violenze, fanatismo religioso: questa è l’immagine di se che da qualche anno l’Iran diffonde nel mondo. Ma come si può dimenticare, anche fra gli sconvolgimenti che ha subito, che qui è nata una delle più antiche nazioni della storia e che qui sono fiorite grandi e splendide civiltà? E poi il paesaggio: un paesaggio emozionante, con zone inaccessibili dove l’aria, l’acqua e la terra si fronteggiano e si mescolano meravigliosamente, e dove l’uomo sembra poter trovare la sua armonia con la natura solo seguendo l’insegnamento del Profeta. Per non parlare poi dei segni che la sua gloriosa storia ha lasciato negli straordinari monumenti come Persepoli, Naqsh-e-Rostam, Pasargade, Isfahan…

Sotto il portico odo il richiamo del gallo del mattino. In te ho posto la mia dimora e tutto ciò che ho, “ Nel giardino, il canto dell’usignolo annuncia l’alba. tutto ciò che vuoi sia a tutti negato. …………………………………………. Colui che sulla vita dell’Amore si ferma, non è un viaggiatore” (Sa’di-poeta iraniano del XIII sec.)

 
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1° giorno :   26 ottobre Italia – Tehran
Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e imbarco volo Alitalia diretto delle ore 17.15.Pasti a bordo.Arrivo alle 23-35 locali  e dopo le formalità di visto e dogana,incontro con la guida in lingua italiana che resterà con voi per tutta la durata del tour,

2° giorno  : 27 ottobre  Tehran
Prima colazione e giornata dedicata alla visita alla città di Tehran (altitudine 1150 m.), l’attuale capitale politico -amministrativa. Quello che colpisce subito della capitale è il suo aspetto poco orientale, dovuto al fatto che Teheran è una città relativamente giovane in contrapposizione ad un impero dalle tradizioni così antiche. La città, assumendosi la funzione di guida del Paese, si è trasformata in pochi decenni da un grosso villaggio in una metropoli moderna, intricata, caotica, particolarmente inquinata e con una densità di popolazione elevatissima. Qui sono avvenuti i grandi cambiamenti e qui si rappresenta il Paese sotto gli aspetti ideologico, culturale, amministrativo e politico. Il suo ingresso nella storia avvenne nel XIII secolo con l’invasione dell’Afganistan e dell’Iran da parte delle orde del conquistatore mongolo Gengis Khan. La città, situata lungo il percorso della via carovaniera che attraversava il paese da nord a sud, cominciò ad acquistare man mano importanza come luogo di sosta e ristoro per i mercanti ed i loro seguiti fino ad essere prescelta quale capitale dello stato della dinastia dei Cagiari che l’arricchirono di viali, giardini e palazzi. A partire dalla seconda guerra mondiale Teheran ha conosciuto una rapida crescita. Oggi, nel reticolo di grandi viali, è difficile scoprire qualche vestigia della città vecchia. Visita del bazar degli straordinari gioielli appartenuti alla dinastia safavide e successive, al Museo Archeologico ricco di reperti che tracciano la storia del paese, straordinaria la collezione di manufatti fittili, al Palazzo reale di Golestan e tesori della banca centrale famoso come museo dei gioielli. Pranzo in ristorante, cena e pernottamento.

Solt_dome_13° giorno  28 ottobre Tehran – Zanjan
Prima colazione in hotel e partenza per la citta di Zanjan. prima dell’arrivo a Zanjan visita alla cupola di Soltaniehe, antica capitale dei mongoli Ilkanidi regnanti in Iran nel 14° secolo. Nel 2005, l’UNESCO ha inserito Soltaniyeh nei siti Patrimonio dell’Umanità. Pranzo in ristorante.Pomeriggio arrivo e visita della citta’. Cena e pernottamento.

 

4° giorno 29  ottobre:Zanjan – Torono di Salomone  – Hamedan
Prima colazione in hotel e partenza per Hamedan. Durante il percorso visita alla fortezza di Takht-e Soleiman. E’ il più sacro santuario dello Zoroastrismo e dell’antico Impero Sassanide. Nel 2003 il sito, che si trova nei pressi dell’odierna città di Takab, nella provincia iraniana dell’Azarbaijan occidentale, è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Takht-e Soleyman si trova in una valle ed include i resti di un tempio zoroastriano parzialmente ricostruito durante il periodo detto dell’Ilkhanato, oltre ad un tempio di epoca Sassanide (VI secolo) dedicato ad Anahita. Come per altri siti archeologici dell’Iran, la struttura del Tempio del fuoco, del palazzo ed in generale di tutti questi edifici si pensa abbia influenzato pesantemente lo sviluppo dell’architettura islamica.Takht-e-soleiman-1
Secondo la tradizione popolare il re Salomone aveva l’abitudine di imprigionare creature mostruose all’interno di un vicino cratere profondo circa 100 metri, detto Zendan-e Soleyman (la Prigione di Salomone). In un altro cratere all’interno della stessa città si trova una sorgente naturale, che secondo la leggenda venne creata da Salomone stesso. Poiché comunque la figura di Salomone appartiene alle culture semitiche, tutti questi riferimenti alla sua persona potrebbero essersi originati durante la conquista islamica della Persia. Un manoscritto armeno risalente al IV° secolo e in cui si parla di Gesù e di Zarathustra menziona la sorgente. Si pensa che il Tempio del fuoco sia stato costruito in quel sito proprio a causa della leggenda legata alla fonte.
Gli scavi archeologici hanno rivelato tracce di una precedente occupazione risalente al V° secolo a.C. durante il periodo achemenide, così come insediamenti più tardi di popolazioni partiche. Sono state scoperte anche monete appartenenti al periodo sassanide e a quello dell’imperatore bizantino Teodosio II (V secolo).
Secondo la leggenda, ogni sovrano sassanide si recava qui per umiliarsi davanti all’altare del sacro fuoco, prima di salire al trono. Arrivo in serata ad Hamadan, sistemazione in hotel. Pranzo in ristorante, cena e pernottamento.

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5° giorno 30  ottobre: Hamedan – Kermanshah – Hamedan
Prima colazione in hotel ed escursione a Kermanshah. Durante il percorso sosta a Kangavar (in una zona di passaggio obbligato dall’ altopiano irnico alla Mesopotamia), nota nel Medioevo col nome di Concobar, e agli storiografi arabi col nome di Qasr-al-Lusus (castello dei banditi). Vi si trova il tempio di Artemide-Anahita, di epoca portico-sassanide. Dopo la visita del tempio proseguimento per Kermanshah prima dell’arrivo in città si visita Il sito importante ” Bisetun” dell’epoca degli Achemenidi che significa “Sede dei Re” ed è patrimonio di Umanità nella lista dell’Unesco. E’ un bassorilievo su un parete a picco, a 70 metri di altezza, e mostra il trionfo del re Dario I sul mago Gaumata, che aveva cercato di impadronirsi del potere alla morte di Cambise, figlio e successore legittimo di Ciro il Grande (anno 521 a.C.). Nella citta di Kermanshah visita dei bellissimi bassorilievi Taq Bostan, dell’epoca dei sassanidi. Pranzo in ristorante.Nel tardo pomeriggio ritorno ad Hamedan, cena e pernottamento.

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6° giorno 31  ottobre:Hamedan – Kashan
Prima colazione in hotel e mattinata dedicata alla visita della citta dominata dal Monte Alvand. La città che copre i resti della capitale dei Medi e degli Achemenidi, venne fondata dai Medi nel 712 a.C. e la tradizione ricorda che era circondata da sette giri concentrici di mura – le più interne delle quali erano rivestite d’oro e d’argento. Qui regnava il Re Medo “Astiage” che venne sconfitto dal nipote Ciro nel 550 a.C. Ad Hamadan visiteremo : Shir Sanghi (Leone di pietra) che viene attribuito ad Alessandro – Il Mausoleo di Avicenna medico e filosofo del medioevo colui che fece le note critiche sul trattato di Aristotole. Dopo pranzo in ristorante, partenza per Kashan e, nel tardopomeriggio arrivo in citta.  Cena e pernottamento.

7° giorno 1 novembre :Kashan – Nain – Yazd
Prima colazione in hotel e visita della città di Kashan. Le origini della città sono probabilmente antiche; secondo una tradizione locale proprio da qui sarebbero partiti i tre Re Magi per la loro lunga ricerca della culla di Betlemme. Oggi Kashan è famosa soprattutto per le sue ceramiche e piastrelle invetriate, per i suoi tappeti e per i velluti. Nella città si trovano le Colline di Sialk (V° millenio a.C.) si visita il Giardino di Fin le ville dell’ottocento come la casa bioclimatica. Dopo pranzo in ristorante  partenza per Yazd. Durante il percorso visita all’antica moschea Jame di Nain. La sera arrivo a Yazd.  Cena e pernottamento.

8° giorno 2 novembre :Yazd
Prima colazione in hotel ed in mattinata visita della città di Yazd fondata dai Sassanidi e centro dell’antico culto Zoroastriano che sopravvive con il “Fuoco Sacro” conservato nei tempio Atashkade. A seguire si visiterà Dakhme con le suggestive “Torri di Silenzio” che si ergono nel deserto e dove gli zoroastriani deponevano i defunti per farli divorare dai rapaci con la visita della moschea Jame – Mirciakhmaq che si erge in una bellissima piazza medioevale. Pranzo in ristorante e poi si passeggerà poi negli antichi quartieri, come Fahadan, protetto dall’Unesco .  Cena e pernottamento.
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9° giorno 3 novembre Yazd – Pasargad  – Persepoli – Shiraz
Una giornata di visite tra le più emozionanti dell’intero itinerario, perché dedicata alle memorie più maestose della Persia di Ciro, Dario e Serse.Prima colazione in hotel e mattina presto trasferimento per Shiraz. Durante il percorso di viaggio si possono ammirare  paesaggi differenti dell’altopiano Iranico (lago- Deserto Montagna – Pianura). Si effettuerà una sosta per la visita di Pasargad, luogo che fu scelto da Ciro il Grande per costruirvi la sua capitale in ricordo della vittoria qui riportata su Astiage re dei Medi. Pasargad non rimase per lungo tempo sede del trono achemenide poiché alla morte di Cambise II, successore di Dario, la capitale primaverile fu spostata da Pasargade a Persepoli. I monumenti di Pasargad occupano una superficie molto ampia. La tomba di Ciro è particolarmente interessante ed emblematica: una camera funeraria fatta di enormi blocchi di pietra con frontone triangolare che si eleva su un basamento con sei gradoni arretrati. Prima di essere profanata, la camera sepolcrale era chiusa da una porta di pietra e, a quanto si dice, le spoglie di Ciro riposavano in un sarcofago d’oro. Il luogo è splendido e la luce magica: è facile indovinare il profondo rispetto provato da Alessandro Magno quando si trovò davanti a questi monumenti. Seconda colazione in ristorante locale e proseguimento per la vicina necropoli di Naqch-e-Rustam con le tombe di Dario I, Dario II, Serse e Artaserse. Lo schema di costruzione prevede facciate cruciformi nelle quali si aprono porte che culminano con un fregio a bassorilievo; le due coppie di pilastri che incorniciano le porte sono sormontate da capitelli a forma di testa di toro. Al di sotto di questa necropoli achemenide si vedono otto rilievi rupestri che celebrano la gloria dell’impero sasanide. Pranzo in ristorante, ed infine visita di Persepoli, iniziata da Dario I nel 518 a.C. e completata due secoli più tardi dai suoi successori. Visita approfondita del palazzo primavera fatto costruire da Dario I nel 518 a.c. per celebrare le feste d’ inizio anno. L’enorme piattaforma è ricoperta di bassorilievi raffiguranti tutte le popolazioni che facevano parte dell’ Impero Persiano. Prima Dario e poi Serse avevano fatto affluire in Persia i migliori artigiani del loro mondo – costruendo un palazzo che doveva essere la summa dell’architettura e della scultura delle regioni Mesopotamiche. Proseguimento del viaggio verso Shiraz. Arrivo in hotel  in serata cena e pernottamento.

10° giorno 4  novembre : Shiraz
Prima colazione in hotel. Giornata dedicata all’incontro con la leggiadra Shiraz, culla della poesia e della cultura persiane, con colazione al ristorante Shater Abbas. Moltissimi i monumenti immersi nell’ incanto di una indefinibile atmosfera: i mausolei dei poeti Hafiz e Saadi, il prezioso museo Parsi, i Giardini del Paradiso e quello dei Sette Sufi, il mausoleo santuario Scià Cheragh, le moschee Vecchia e Nuovai , il labirinto del bazar.Capitale del Fars costruita a 1525 metri di altitudine. Shiraz è stata cantata dai poeti come oasi delle rose e del vino e degli usignoli, e non a caso ha dato i natali a due dei sommi poeti persiani, Hafez il sufi ermetico e Saadi, il grande viaggiatore. Shiraz è dunque meta di pellegrinaggi perché in oriente gli uomini di grande cultura sono venerati. Visita ai loro mausolei, al mistico santuario dello ChahCheragh, alla moschea Jame-e-Atig e a quella del Venerdì, al piccolo museo del Fars ospitato nel padiglione ottagonale fatto costruire da Karim Khan-e-Zand, all’Orangerie e al vivace bazar-e-Vakil. Shiraz, nota anche per i suoi giardini e per la mitezza del suo clima. Capitale del Fars costruita a 1525 metri di altitudine.Rentro in albergo cena e pernottamento.

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11° giorno 5 novembre : Shiraz  – Esfahan
Prima colazione in hotel e partenza per Esfahan. Durante il percorso visiteremo Naqsh-e Rostam, luogo delle tombe dei primi Imperatori, cioè Dario il grande – Serse – Artaserse I e Dario II. Lo schema di costruzione prevede facciate cruciformi nelle quali si aprono porte che culminano con un fregio a bassorilievo; le due coppie di pilastri che incorniciano le porte sono sormontate da capitelli a forma di testa di toro. Al di sotto di questa necropoli achemenide si vedono otto rilievi rupestri che celebrano la gloria dell’impero sasanide.pranzo in ristorante e proseguimento del viaggio in direzione di Esfahan e inizio della vista ai ponti antichi del 1600. Cena e pernottamento.
12° giorno  6 novembre :Esfahan
Prima colazione in hotel e giornata dedicata a questa splendida città, capitale della provincia omonima, situata a 1367 metri d’altitudine in una piana irrigata dallo Zayendeh rud, “il fiume che dona la vita”. Esfahan, nel 600 fu una delle più brillanti capitali dell’Oriente e veniva chiamata con l’appellativo “l’altra metà del mondo”. La grande piazza centrale della città (ora piazza dell’Imam) è veramente suggestiva col suo sfondo di cupole e minareti, colonne ed arcate che ormai da più di quattro secoli si compongono in un quadro unitario. Sulla piazza si affaccia la moschea dell’Imam. È il primo monumento commissionato dallo Scià Abbas, una delle più imponenti e compiute realizzazioni dell’arte safavide. Su un altro lato della piazza si affaccia invece l’elegante e slanciata moschea Loftollah. Di fronte a questa moschea si trova il palazzo Ali Qapu (porta alta) che una volta rappresentava il monumentale accesso ai palazzi reali. La grande terrazza serviva un tempo da loggia reale e da questo eccelso punto di osservazione lo Scià seguiva insieme ai suoi ospiti gli spettacoli che avevano luogo nella piazza. La sala della musica, all’interno del palazzo, colpisce per la straordinaria decorazione delle pareti e della volta, con intarsi raffiguranti bottiglie, flaconi e strumenti musicali che non solo avevano valore ornamentale ma dovevano sicuramente servire a migliorarne l’acustica. Poco distante dalla grandiosa piazza si trova il palazzo Chehel Sotun o delle 40 colonne. Nel porticato le venti colonne si riflettono perfettamente nel bacino del parco, tanto che le colonne sembrano essere effettivamente 40. Ricordiamo che il numero 40 ha in tutta l’Asia islamica un valore simbolico ed è considerato un numero fortunato. Ed ancora la moschea del Venerdì è considerato il più venerabile monumento di Esfahan. La pertinenza tecnica e la temerarietà degli architetti selgiuchidi è chiaramente dimostrata dal fatto che la pianta quadrata della sala diviene circolare in alto con 16 archi che sorreggono la copertura. Gli architetti sperimentarono soluzioni audaci e, facendo tesoro degli errori passati, riuscirono a costruire già nel Xll secolo una cupola così perfetta da non essere di nuovo eguagliata, se non nel XVIII secolo grazie al progresso delle scienze matematiche. La visita del bazar è molto interessante soprattutto nella zona degli artigiani, nella quale si ha modo di assistere alla lavorazione di argenti, rami, intarsi, babbucce e tappeti, con un’abilità ed una maestria di cui in occidente si è perso il ricordo. È comunque soprattutto il ricordo della gloriosa dinastia dei Safavidi che risplende nelle cupole e nei minareti di Isfahan dove la maestosità dei monumenti e l’esuberanza delle decorazioni rievocano la raffinata atmosfera di corte e le fastose feste dell’epoca. Ed inoltre visita di Hasht Behesht (8 paradisi), l’harem estivo dello Scià Abbas. Persi tra le moschee azzurre, in un turbinio di polvere, di fronte alle trame inaspettate dei tappeti, uno più bello dell’altro, avvolti da una intimità che si credeva impossibile, si resta davvero intrappolati da una autentica passione per questo Paese. Isfahan è una delle città più antiche del mondo. La storia ci racconta che essa era meta di tutte le carovane dei mercanti che provenivano dall’interno dell’Asia, cariche dei doni più raffinati e che tre secoli fa, per volontà di Scià Abbas, rifiorì a nuova vita grazie ad una tribù di Armeni del nord che si stabilì sulla riva del fiume. Fu grazie alla loro intraprendenza che ben presto Esfahan fu abbellita con magnifici palazzi, dimore lussuose, moschee splendide. Scià Abbas fece ciò che la natura non aveva fatto allargando il letto del fiume e costruendo canali che attraversavano la città. Esfahan divenne così centro culturale ed artistico di prima grandezza, in contatto con l’Europa e con l’Asia. Il francese Gobineau, un viaggiatore del secolo scorso, così scriveva: “… Gli immensi edifici colorati, dorati, ricoperti di smalto, i muri azzurri su cui si riflettono i raggi del sole, i grandi bazar, gli immensi giardini, le splendide rose fanno di Isfahan il trionfo dell’eleganza e il modello del sontuoso…” All’inizio del XVIII secolo un altro viaggiatore francese, Chardin, ha lasciato scritte cifre significative intorno a questa città: 160 moschee, 48 collegi, 1873 caravanserragli, 273 bagni pubblici. Sono cifre che ci danno un’idea di quella che doveva essere la magnificenza di Isfahan all’epoca della sua maggiore bellezza.Pranzo in ristorante e proseguimento delle visite. Di grande interesse il quartiere di Jolfa, dove nel 1603 venne deportata una intera comunità armena allo scopo di rivitalizzare l’economia di Esfahan: punti salienti della visita, la cattedrale del Salvatore e l’annesso museo.Cena e pernottamento.

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA13° giorno 7 novembre Esfahan – Theran
Prima colazione in hotel e al mattino presto partenza per Theran  dove all’arrivo si effettueranno le ultime visite. Cena e pernottamento.

14° giorno 8  novembreTheran– Aeroporto – Italia
Colazione o box breakfast , e trasferimento in aeroporto e partenza con il volo di linea Alitalia delle ore 03.15 diretto a Roma con arrivo alle 06.00.Fine dei nostri servizi.