Algeria romana, le oasi ,Ghardaia e il deserto Sahara 2 novembre 2025

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ALGERIA: Archeologia, deserto e oasi.

 Gli incredibili siti romani, Ghardaia e lo spettacolo del Sahara.

Un viaggio che vuole unire l’interessantissima parte nord del paese con la spettacolarità della natura del deserto del Sahara e le oasi come Ghardai. Djemila in uno scenario splendido tra le montagne con edifici molto ben conservati, più a sud l’antica Lambaesis romana, accampamento fisso della Terza Legione Augustea, e quindi la famosa Timgad, forse il più bel sito deII’AIgeria romana, fondata daII’imperatore Traiano nel primo sec d.C. e dominata deII’imponente arco a lui dedicato. Ma il viaggio offre anche l’interessante visita di Algeri, l’intrigante kasba e quindi il sito di Tipasa con i resti della città che lambiscono le acque del Mediterraneo. Ci si sposta poi al Sud nel centro del deserto del Sahara. Qui con i fuoristrada ci si addentra tra le stupende formazioni rocciose di arenaria scolpite dal vento e dalla sabbia in forme sempre diverse: torrioni, pinnacoli, canyon e cattedrali di roccia. Le grandi dune deII’Erg Admer sono la vera essenza del deserto: forme dolci e sensuali che non possono non ammaliare. I pernottamenti si effettuano in un semplice, albergo neII’oasi di Djanet e Ghardaia, la pentapoli mozabita.

Il Sahara algerino, uno dei deserti più caldi e aridi del mondo, copre un’area di oltre due milioni di chilometri quadrati e si estende dai monti deII’AtIante Sahariano fino ai confini del Mali, del Niger e della Libia.

Ha un’estensione di oltre duemila chilometri. Questo vasto territorio è formato da nove wilayates (distretti) con una popolazione stimata in tre milioni e mezzo di abitanti di etnia berbera. I berberi sono una popolazione europoide deII’Africa settentrionale, che essi chiamano Tamazgha. Sembra che almeno fino all’età del bronzo (circa 1200 a.C.) tra le popolazioni berbere fosse piuttosto diffusa la depigmentazione, cioè l’albinismo e il biondismo come carattere genetico, documentata anche da pitture rupestri del Tassili e in iscrizioni egiziane.

Gli ibaditi rappresentano una setta musulmana di etnia berbera, l’unico ramo sopravvissuto dei kharigiti; fondata da ’Abd Allah ibn Ibè al-MurrT, fiorì in Mesopotamia neII’VIII secolo, periodo durante il quale essi conquistarono l’Oman penetrando neII’Africa settentrionale, dove fondarono vari piccoli Stati. Oggi gli ibaditi costituiscono la componente maggioritaria deII’isIamismo in Oman. Altri nuclei importanti si trovano nella valle del Mzab in Algeria, sull’isola di Gerba in Tunisia e a Gebel Nafusa in Libia. Rifiutano ogni forma di fanatismo e predicano la pratica rigorosa deII’isIam originario. Considerati eretici dagli altri musulmani, gli ibaditi si rifugiarono nella valle dello Mzab e distinguono ancora oggi per il Ioro rigorismo: basta un’azione peccaminosa per essere cacciati dalla comunità dei fedeli.

 

Simone De Beauvoir, nel suo La forza delle cose, definisce Ghardaia come “un dipinto cubista splendidamente costruito”. Questa cittadina è il cuore della pentapoli ibadita. Si tratta di un importante centro di produzione di datteri, di fabbricazione di tappeti e tessuti. La città è divisa in tre settori: al centro sta la zona storica mozabita, con una moschea dal minareto piramidale e una piazza porticata. Le case, colorate di bianco, rosa e rosso, sono costruite con sabbia, argilla e gesso, e hanno terrazze e portici.

Camminando nelle strette vie tortuose delle cittadine della pentapoli ibadita della valle dello Mzab, si osservano le donne uscire dalle porte delle Ioro case. Avvolte nelle vesti completamente bianche assomigliano a fantasmi: è strettamente vietato fotografarle. Isolate o a piccoli gruppi, camminano velocemente rasentando i muri delle case. Sono furtive presenze che scompaiono silenziose. La donna maghrebina intrappolata sotto la sua haik (che le nasconde il volto e la visibilità dell’intero corpo) è un vecchio cliché della letteratura coloniale. Questa figura di claustrazione femminile deII’isIam ha affascinato gli etnologi del XIX e XX secolo. Nelle donne mozabite che abitano la Pentapoli ibadita l’hai/r è completamente privo di merletti o ricami come nel velo di Algeri (a/ar). L’haik è di lana spessa, senza eleganza e presenta grandi dimensioni: 4 metri per 1,40.

Il Programma di Viaggio

1° giorno: ITALIA –  ALGERI

Partenza da l’ItaIia per Algeri .Arrivo ad Algeri e sistemazione in hotel. Pernottamento.

Perché Algeria? | AlgeRicca!

2° Giorno: – LAMBESE – TIMGAD -LAMBESE CONSTANTINE

 

ALGERIE, Terre d'Afrique: Le site romain de Lambèse

Dopo la colazione,partenza direzione Lambese, per visitare il museo e per per ammirarne l’antica fortezza legionaria della provincia romana d’Africa proconsolare, posizionata in Numidia a nord dei monti dell’Aurès, di fronte alle tribù berbere dei Getuli. Fu prima forte ausiliario sotto i Flavi, e sotto Traiano divenne fortezza della III Legio Augusta, fino alla conquista dei Vandali. Pranzo libero. Nel pomeriggio escursione a Timgad, l’antica colonia romana di Thamugadi, fondata dall’imperatore Traiano nell’anno 100 con manodopera militare. La città venne edificata praticamente dal nulla come colonia militare con lo scopo principale di creare un bastione contro i Berberi del Massiccio dell’Aurés. Per questo in origine essa venne abitata da veterani dell’esercito cui vennero assegnate terre in cambio degli anni di servizio militare prestato. Collocata lungo la strada fra Thevaste e Lambese, la città fu cinta di mura; progettata per una popolazione di 15.000 abitanti, ben presto crebbe al di fuori di ogni controllo e si sviluppò caoticamente, senza rispettare la planimetria ortogonale della fondazione originale.

Thamugadi | Location, History, Roman Ruins, Rome, & Facts | Britannica

Fra le rovine di Timgad sono comunque perfettamente visibili il decumano e il cardo, affiancati da un colonnato corinzio parzialmente restaurato. Nella parte terminale ovest del decumano sorge il cosiddetto arco di Traiano, alto 12 metri, probabilmente in origine una porta cittadina, monumentalizzata in epoche successive. Molti gli edifici pubblici conservati della città: una basilica, una biblioteca, quattro terme ed un teatro da 3.500 posti a sedere, in ottime condizioni di conservazione, tanto che ancor oggi viene utilizzato per rappresentazioni teatrali. A Timgad si trovano inoltre un tempio dedicato a Giove Capitolino (grande quasi come il Pantheon di Roma), una chiesa quadrata con abside circolare risalente al VII secolo, e una cittadella bizantina costruita negli ultimi giorni della città.

Algeria's ancient treasures: from Constantine to the Roman ruins of Timgad - YouTube

Visiteremo anche il piccolo, ma bellissimo Museo di Mosaici

Anche Timgad è entrata a far parte dell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

In serata arrivo   a Constantine, cena e pernottamento in hotel.

3° Giorno : CONSTANTINE – DJAMILA -TIDDIS- CONSTANTINE

Dopo colazione, partenza per Djamila, una delle più straordinarie città romane d’Africa.

Roman Ruins of Djemila - Goparoo
In arabo  significa “la bella “Patrimonio UNESCO, situata su uno sperone roccioso alla confluenza di due uadi ai piedi di una montagna di 1400 m.

DJÉMILA / CUICUL - UNESCO WORLD HERITAGE SITE: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2024) - Tripadvisor

Fu fondata alla fine del I sec. come colonia per veterani romani; è uno dei più bei siti d’epoca romana, in uno scenario splendido, con gliedifici principali ben conservati. Bellissimo il foro di Settimio Severo con il tempio dedicato a Marte, patrono della città, l’arco di trionfo di Caracalla, il mercato con i tavoli dei venditori con le unità di misura per i prodotti agricoli.

 

Visita alle rovine e allo straordinario museo, dove le pareti sono ricoperte dei mosaici strappati da ville e monumenti pubblici della città.La città romana si srotola come un tappeto sulle colline diradanti.

Constantine -

Engineering a City of Bridges - Omrania

Pranzo al sacco

 

4° giorno: CONSTANTINE –  TIDDIS –  GHARDAIA 

In mattinata facciamo la visita a Tiddis, attraverso un paesaggio collinare affascinante, andiamo alla scoperta di questa piccola città romana che insiste su un villaggio berbero.

Tiddis | Constantine, Algeria | Attractions - Lonely Planet

Molto caratteristica, Tiddis non segue i canoni romani come siamo abituati a vedere, assomiglia di più ad un villaggio berbero, anche se si riconoscono i templi, il foro, le terme, come nel resto del mondo romano.

Pranzo in ristorante o picnic

 

Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto e partenza per Ghardaia.

 

All’arrivo sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

"Discover

 

 

 giorno: GHARDAIA

In mattinata Inizio della visita alla pentapoli mozabita, della quale fanno parte Ghardaia, la capitale, Beni Isguen la città santa, Melika, Bou Noura la luminosa e El Atteuf, famosa per l’armoniosa combinazione di semplicità delle forme e degli stili, dei materiali e delle tecniche usati all’insegna di un rigore insito nello stile di vita dei mozabiti, che invitano alla dolcezza di vivere. Per gli urbanisti del mondo intero la pentapoli rappresenta la sintesi culturale di questo popolo austero e puro, ogni elemento costruttivo è collegato alla quotidianità del vivere, ed è da questo che il grande Le Corbusier ha tratto l’ispirazione per realizzare alcune delle sue opere architettoniche in Francia. Città — fortezze, furono erette all’interno di grosse mura di cinta diventando dei villaggi grandi il giusto per poter ascoltare da qualsiasi punto, il richiamo del muezzin. Alla sommità si ergeva la moschea che, oltre ad essere centro religioso, servì come centro culturale, sociale.

Intera giornata dedicata a tre dei cinque insediamenti fortificati della Pentapoli Mozabita di cui Ghardaia è il centro più importante. Rimasta a Iungo isolata, fu fondata verso l’anno 1000 d.C. da una comunità berbera di religione mussulmana di setta Ibadita. Considerati eretici, reputano che la salvezza eterna si debba meritare non per intercessione di santi, ma con le opere: una vita modesta fatta di preghiera e di Iavoro. Niente ozio quindi per gli Ibaditi, niente profumi, tabacco,aIcooI. Nel Ioro modo di interpretare il Corano costringono le donne ad una condizione che, a noi occidentali, appare molto pesante. Fino a pochi anni fa non potevano praticamente Iasciare le città della valle, e devono tuttora portare il velo che può Iasciare scoperto un solo occhio.

 

La città vecchia di Ghardaia è veramente splendida: piccole case colorate strette le une alle altre che creano un’urbanistica molto particolare e interessante; il centro della città è costituito da vie strette e tortuose, bellissime da esplorare (attenzione: ci sono cartelli che avvisano che per e donne sono vietati i pantaloncini corti, minigonne e canottiere, mentre per gli uomini sono obbligatori i pantaloni lunghi). Per gli urbanisti del mondo intero la pentapoli rappresenta la sintesi culturale di questo popolo austero e puro

ogni elemento costruttivo è collegato alla quotidianità del vivere, ed è proprio dalla locale moschea questo che il grande Le Corbusier ha tratto l’ispirazione per realizzare alcune delle sue opere architettoniche in Francia.

Nella piazza centrale contornata da portici si sviluppa un bel mercato (tranne alcune giornate di feste religiose nel corso dell’anno) dove si può trovare di tutto: dai generi alimentari ai bracciali d’argento, dagli oggetti tecnologici ai cammelli eagli asini, dai ricambi per i motorini ai tessuti lavorati a mano. Le altre città della pentapoli sono: E/ Afteof “l’ansa”, perché costruita su un’ansa deII’oued M’Zab,Ia prima città costruita nella valle; /Ue/ika “/a regina” collegata a Ghardaia da un ponte —pericolante-; Beni /sgoen “la pia”, la città religiosa, la meglio conservata dove è obbligatorio avere una guida locale e dove è proibito fumare, bere alcolici e fotografare donne e bambini; Boo Noura “la luminosa”, la città più povera e in parte disabitata.

 

Pasti al ristorante e pernottamento in hotel.

 

6° giorno: GHARDAIA-ALGERI

AI mattino trasferimento in aeroporto e partenza per Algeri.

 

Intera giornata dedicata ad Algeri, la città bianca, con i suoi viali, i suoi palazzi francesi, e gli edifici di architettura moresca. AI mattino visita del Museo Archeologico, che raccoglie ottimi esempi di arte romana, bizantina, ed islamica.

 

Successiva passeggiata nella parte più antica e meno turistica di Algeri: la famosa“Kasba”, edificata tra 1516 e 1830 sulle rovine dell’antica Icosium.

Si visiterà (dall’esterno, attualmente è un forte militare) la Cittadella ottomana, per poi addentrarsi in un intrico di stradine e viuzze assolutamente caratteristico pur nella sua attuale decadenza, fino a giungere agli eleganti portoni dei palazzi ottomani.

Pranzo in casa di una famiglia locale, in un’abitazione del 1610 recentemente restaurata.

 

Nel pomeriggio visita di Notre Dame d’Afrique, la cattedrale costruita dai francesi e che domina dall’alto la baia di Algeri in posizione estremamente panoramica.

 

Cena e pernottamento.

7º giorno: ALGERI – CHERCHELL-TIPAZA – DJANET

Si raggiunge la località di Cherchell (circa 80 km), l’antica Cesarea. La città fu parte integrante dell’impero marittimo fenico nel IV secolo a.C., e divenne parte della Numidia sotto il regno di Giugurta, che morì nel 104 a.C. Con l’arrivo dei romani venne ribattezzata Caesarea, in onore deII’imperatore romano. Cesarea sarebbe in seguito diventata la capitale del regno di Mauretania, uno dei più importanti e fedeli alleati dell’impero Romano. Alla fine del quarto secolo d.C., i Vandali bruciarono la città, ma sotto l’imperatore bizantino Giustiniano I, la città fu riconquistata, ricostruita e riportata aII’antico splendore. Nel centro della città si trova l’interessante museo che contiene alcuni delle sculture greche e romane più belle del Nord Africa.

 

Pranzo in corso di escursione

 

Ci si sposta per raggiungere Tipaza.

 

Nel pomeriggio si visiteranno la città punico — romana — bizantina con il suo anfiteatro, le terme, i resti della Basilica cristiana più grande d’Africa romana e il suo museo. Nel 1982 Tipasa venne inserita nell’elenco dei Patrimoni delI’Umanità delI’UNESCO.

Rientrando ad Algeri visita Iungo il percorso alla tomba della Cristiana, un singolare edificio circolare, trovata già priva di spoglie e di corredo funerario, posta in posizione panoramica sul litorale algerino.

 

In serata trasferimento in aereoporto per il volo a Djanet .

 

Arrivo e trasferimento neII’hoteI dell oasi. Pernottamento.

 

8°  giorno: DJANET — TIMRAS — TIKABAOUINE — DJANET

 

Dopo la prima colazione, partenza in fuoristrada per la zona del Timras, una selva di guglie di arenaria che formano un labirinto di roccia, rifugi naturali di archi e formazioni rocciose che rendono il paesaggio surreale.

Proseguimento per Tikabaouine dove potremmo ammirare l’arco di Tikabaouine, una tomba solare preistorica e magnifici corridoi di sabbia delimitati da pareti rocciose. La zona è particolarmente suggestiva al tramonto quando le rocce si tingono di mille colori.

Rientro in serata a Djanet. Pranzo a picnic, cena e pernottamento in hotel.

9º giorno: DJANET — ESSENDILENE — DJANET

Partenza verso nord alla scoperta di un nuovo gioiello naturale. Proprio alla base del Tassili, l’oued Essendilene si inoltra per molti chilometri neII’aItopiano tra alte pareti di roccia.

La zona è molto frequentata da famosi nomadi Tuareg, gli uomini blu, così chiamati dai primi europei quando il color indaco del velo con cui si avvolgevano il capo lasciava tracce sulla pelle del volto, una volta tolto il turbante, grazie aII’abbondanza di vegetazione e di acqua.

Pranzo pic nic

Lasciate le auto si prosegue con una piacevolissima passeggiata (circa 2 ore tra andata e ritorno) in una stretta gola caratterizzata da una ricca vegetazione, oleandri in fiore, tamerici,paIme, acacie, per raggiungere la goe/ta di Essencfi/ene: un bacino di acqua cristallina incastonata tra vertiginose pareti di roccia; un luogo davvero incantevole.

 

Rientro a Djanet, cena e pernottamento in hotel.
Condotti dalle esperte guide Tuareg, entreremo in un mondo dove tutto è rimasto immutato da millenni. Avremo tempo tempo da dedicare a guardarci attorno, all’assaporare il desedo, ad effettuare splendide camminate addentrandoci in questo magico mondo di rocce, di sabbia, di silenzi e di colori.Le notti sotto le stelle attorno al fuoco ci lasceranno emozioni che

 

rimarranno con noi per tutta la vita. Espeda guida-autista locale Tuareg di lingua francese.

Cena e pernottamento in hotel

 

10° giorno: DJANET — ERG ADMER — TERARART — DJANET

mattinata partenza per l’erg Admer, un mare di dune rosate che si estende per oltre cento chilometri di lunghezza. Le ombre delle dune affascinano da sempre il viaggiatore, tanto che neII’immaginario comune queste identificano l’idea di deserto.

Pranzo pic-nic

Nel pomeriggio rientro a Djanet facendo una sosta nella zona di Terarart dove, su di un roccione isolato, si può ammirare una delle più belle opere rupestri preistoriche: “la vacca che piange” incisione rupestre di grande impatto, con uno stile che può essere considerato molto attuale, nonostante risalga al periodo neolitico sahariano. Tramonto su di una collina da cui si dominano le pianure sabbiose e le dune.

Nel tardo pomeriggio si ritorna a Djanet (con camere individuali a disposizione in hotel fino orario di partenza).

 

Cena in albergo e trasferimento in aeroporto in tarda serata.

11° Giorno: Djanet – Algeri – Roma

Partenza per Algeri e arrivo nella capitale nella prime ore del mattino e coincidenza volo per Roma. Fine dei servizi.

Informazioni generali

 

 

 

 

 

 

Prenotazioni entro: 31 Gennaio 2025 con acconto di euro 650,00 Saldo 45 giorni prima della partenza.

Essendo inclusa la polizza contro ANNULLAMENTO AL VIAGGIO , in caso di Vostra rinuncia annullamento avrete ZERO PENALI.

 

La Quota Comprende:

  • Voli Roma – Algeri – Roma in classe economica franchigia bagaglio 20 kg
  • Voli interni Air Algerie in classe economica franchigia bagaglio 20 kg
  • Ingressi ai siti e musei come da programma
  • Sistemazione in hotel 3*** e 4****  accuratamente selezionati
  • Pensione completa (tranne pranzo del 4°giorno)
  • Trasferimenti in minibus privato e in fuoristrada nel deserto
  • Guida parlante italiano per tutta la durata del tour
  • Assicurazione medica – bagaglio
  • ASSICURAZIONE CONTRO ANNULLAMENTO AL VIAGGIO
  • Kit da Viaggio

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali pari a euro 240,00 soggette a riconferma sino emissione biglietteria aerea.
  • Visto consolare euro 145.00.
  • Bevande ai pasti.
  • Pranzo del 4°giorno
  • Mance
  • Spese personali
  • Tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.

N.b. Alla data di pubblicazione di questo itinerario ,i voli interni non hanno confermato orari di partenza, pertanto, in caso di modifiche di tali orari, l’ordine delle visite potrebbe essere cambiato come i pranzi al sacco.

Documenti: Passaporto, con una validità minima di 6 (sei) mesi e almeno una pagina bianca per l’apposizione del timbro d’ingresso.

 

Visto d’ingresso OBBLIGATORIO che pensiamo ad ottenere noi, aImeno 40 giorni prima della partenza.

 

Per eventuali variazioni alla normativa, relativa alla validità residua richiesta del passaporto, si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata d’AIgeria a Roma o al Consolato Generale d’AIgeria a Milano, a seconda del proprio luogo di residenza in Italia.

Qualora sul passaporto siano presenti timbri d’ingresso dello Stato d’IsraeIe (Paese con il quale l’Algeria non intrattiene relazioni diplomatiche), potrebbero riscontrarsi difficoltà al momento del controllo in frontiera.

I voli di linea domestici da Algeri a Djanet e viceversa sono operati con BOEING 737-800, anch’esso destinato al corto/medio raggio e che può trasportare fino ad un massimo di 162 persone. La cabina ha la stessa configurazione e le medesime caratteristiche del sopracitato 737-600. La durata è di 2 ore e 15 minuti.

 

Air Algérie autorizza a trasportare gratuitamente un solo pezzo di bagaglio a mano del peso massimo di 10 KG su tutti i voli e di 5 Kg sui voli operati da ATR.

Se si viaggia con un laptop, una borsa o una macchina fotografica, questi articoli devono entrare nell’unico bagaglio a mano consentito.

Le dimensioni del bagaglio a mano non devono superare i 35 cm di altezza, 55 cm di larghezza e 25 cm di spessore su tutti i voli, ad eccezione dei voli operati da ATR per i quali le dimensioni non devono superare i 30 cm. cm di altezza, 40 cm di larghezza e 20 cm di spessore.

Il bagaglio a mano deve rispettare il peso e le dimensioni specificati richiesti per l’accettazione in cabina, altrimenti verrà reindirizzato per il trasporto in stiva, con un supplemento da pagare al momento di € 80,00 alla cassa dell’aeroporto.

 

IMPORTANTE

Air Algérie informa la gentile clientela che, per motivi di sicurezza, è severamente vietato trasportare dispositivi Samsung “Galaxy note 7” e sigarette elettroniche nel bagaglio registrato (in stiva). Il loro utilizzo è severamente vietato anche a bordo dei propri aerei. Anche i passeggeri che trasportino batterie con sé nel bagaglio registrato sono pregati di imballarle bene e qualsiasi attrezzatura dotata di tali batterie deve essere in posizione spenta e ben imballata.

 

 

ALCUNE NOTIZIE

Gli ibaditi rappresentano una setta musulmana di etnia berbera, l’unico ramo sopravvissuto dei kharigiti; fondata da ‛Abd Allāh ibn Ibā al-Murrī, fiorì in Mesopotamia nell’VIII secolo, periodo durante il quale essi conquistarono l’Oman penetrando nell’Africa settentrionale, dove fondarono vari piccoli Stati. Oggi gli ibaditi costituiscono la componente maggioritaria dell’islamismo in Oman. Altri nuclei importanti si trovano nella valle del Mzab in Algeria, sull’isola di Gerba in Tunisia e a Gebel Nafūsa in Libia. Rifiutano ogni forma di fanatismo e predicano la pratica rigorosa dell’islam originario. Considerati eretici dagli altri musulmani, gli ibaditi si rifugiarono nella valle dello Mzab e distinguono ancora oggi per il loro rigorismo: basta un’azione peccaminosa per essere cacciati dalla comunità dei fedeli.
Attualmente gli ibaditi in Algeria sono diventati il collettore di nuove istanze indipendentistiche. Si ritengono minacciati in casa loro: oggi infatti, dopo secoli di isolamento, la valle dello Mzab vede la compresenza di svariati gruppi etnici. Non solo ibaditi ma arabi e nordafricani: purtroppo si assiste anche all’infiltrazione del terrorismo di matrice islamica, ben presente in tutto il Nord Africa e nel Sahel.
Il Movimento per l’Autonomia della Cabilia (Mouvement pour l’Autonomie de la Kabylie), ramo dell’islam ibadita, ha richiesto in passato addirittura un intervento da parte della Francia per dare maggiore vigore alla sua richiesta di autonomia. Le rivendicazioni del MAK rientrano in un più vasto movimento indipendentista di tutta l’etnia berbera.
Nell’arte musulmana la decorazione delle moschee appare come una tradizione ancestrale. In realtà quest’arte di arricchire i luoghi di culto islamici, che risale alla dinastia degli Ommayadi  (661-749), non trae fonte dall’islam delle origini. Numerose tradizioni (hadith) riferiscono infatti che il Profeta rigettava il lusso e si accontentava dello stretto necessario. Prima della fine del IX secolo i luoghi di culto musulmani avevano infatti facciate anonime che non indicavano nemmeno la destinazione d’uso degli edifici, essendo i muri prima di ogni altra cosa destinati a separare dal mondo esterno lo spazio riservato ai fedeli. La semplicità primordiale della moschea si è in seguito evoluta sotto l’influenza del classicismo persiano e bizantino. Le prime conquiste territoriali fecero conoscere agli arabi un modo di vivere lussuoso che le loro origini nomadi ignoravano. Gli ibaditi furono il terzo gruppo di musulmani a fianco di sunniti e sciiti, e si distinsero per il loro rispetto dell’islam delle origini, fattore che testimonia inequivocabilmente la loro architettura tradizionale (cui si ispirò lo stesso Le Corbusier).
Le prime costruzioni dello Mzab risalgono all’XI secolo e si distinguono per la totale assenza di decorazioni. Ciò è dipeso essenzialmente dagli ibaditi, visto che la loro dottrina disapprova totalmente l’ostentazione della ricchezza. Tombe e moschee, anche se dedicate a personaggi celebri, restano sobrie e modeste come le altre, visto che gli ibaditi si sforzano di mantenere una perfetta uguaglianza tra tutti i credenti e membri della comunità. Malgrado abbiano accumulato nei secoli ingenti ricchezze col commercio marittimo e trans-sahariano, essi adottano tuttora modesti stili di vita. I loro luoghi di culto rimangono senza decorazioni, in quanto a loro giudizio la relazione con Dio deve rimanere la più semplice possibile. Al loro interno le sale di preghiera presentano nude pareti bianche che permettono di stringere un rapporto privilegiato con Allah.
Le moschee ibadite sono realizzate su scala umana e concepite per una relazione intimista col divino. La ricerca di austerità procede di pari passo anche nei campi dell’urbanistica e dell’artigianato. Così anche i cimiteri riproducono i costumi funebri praticati dagli islamici all’epoca del Profeta. Solo delle piccole pietre individuano se il defunto è uomo oppure donna, e con esse frammenti di vasellame. Nelle regioni ibadite i luoghi di culto presentano inoltre spesso diversi mihrab.

 

 




Mauritania: dall’oceano alle biblioteche nel deserto

Un paese di contrasti la Mauritania: deserto e oasi, oceano e brousse, terra e acqua, nomadi…

L’unico paese sahariano che si affaccia sull’oceano Atlantico e che offre gli scenari del deserto del Sahara che raggiunge la costa dell’Oceano Atlantico. Il suo nome deriva dalla parola fenicia “mahurim” che significa “uomo dell’Ovest” ed è l’anello di congiunzione tra il nord Africa arabo e l’Africa nera. Si raggiunge la costa dell’Oceano Atlantico e il suggestivo Parco Naturale del Banc d’Arguin (Patrimonio UNESCO) dove, tra isolotti di sabbia, vivono i pescatori Imraguen, con i quali navigheremo. Poi l’emozionante percorso lungo la spiaggia dell’oceano con le dune che terminano nel mare per poi inoltrarsi nel deserto e raggiungere l’isolato e magico di Ouadane, che insieme all’Oasi di Chinguetti, Tichitt e Oualata, sono testimoni di una storia e di una cultura millenaria. Visiteremo Chinguetti, forse l’ultima vera oasi sahariana con le caratteristiche abitazioni in argilla, semisommerse dalle dune del deserto che avanza e dove si trovano gli antichi manoscritti delle biblioteche islamiche, per finire sulla spettacolare spiaggia di Nouakchott con centinaia di barche colorate e gli spettacolari rientri dei pescatori che cavalcano le grandi onde dell’Oceano.

Il primo sito Unesco  è costituito dal Parco nazionale del banco di Arguin, iscritto nella lista nel 1989, durante la tredicesima sessione del comitato del patrimonio mondiale. Sette anni dopo, nella ventesima sessione, gli antichi ksour di OuadaneChinguettiTichitt e Oualata sono divenuti il secondo sito mauritano riconosciuto dall’UNESCO.

Situato al Nord-Ovest del paese, si stende su circa 12000 chilometri quadrati di territorio marino e terrestre. Creato nel 1976, il parco nazionale del Banco di Arguin è uno dei più grandi dell’Africa dell’ovest, e nel 1989 è entrato a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Il Banco di Arguin costituisce una delle zone di transito più importanti al mondo per gli uccelli migratori. Più di 2 milioni uccelli migratori vi trascorrono l’inverno, cosi come cormorani, egrette, fenicotteri ed altri aironi, che si incontrano con numerosi cetacei (delfini, balene…), pescecani (squali, razze) e mammiferi. Proprio perché offre una grande biodiversità e un ambiente eccezionale, il parco del Banco di Arguin ha deciso di adottare un approccio eco-turistico per rendere questo patrimonio accessibile ai visitatori.Vi si trovano anche tracce dell’occupazione dell’uomo, risalenti al neolitico. Infine, i passaggi dei coloni del XVII e del XIX secolo permettono di ammirare alcuni complessi architettonici proprio all’interno del parco.

Le dune di sabbia di Azzefal, le grandi distese di Taziazt e di Ouad Echabka, i villaggi Imragen del littorale del parco, ma anche i paesini di Agadir sull’isola di Arguin e le barche a vela canarie dei pescatori (le navi a motore sono proibite) diventeranno tappe indimenticabili della visita nel Parco Nazionale del Banco di Arguin.

Le alte creste di sabbia si inseguono fino al mare ed “entrano” nelle onde dell’Oceano; il Banc d’Arguin: imbarcazioni dai colori vivaci si destreggiano con maestria tra le onde; le oasi: macchie verde smeraldo e densi palmeti si aprono improvvisi in orride gole; i panorami grandiosi e aspri, fra tavolati ricchi di bagliori delle montagne dell’Adrar; la città santa di Chinguetti ci porta tracce di una civiltà importante, potente e colta.

Le montagne dell’Adrar sono le più segrete del mondo e conservano tutt’oggi zone inesplorate di interesse alpinistico e il fascino di scoperte ancora possibili in altri campi della conoscenza.

Chinguetti settima città santa dell’Islam Patrimonio Unesco

Chinguetti varia nei colori ma si ripete nei ritmi della vita quotidiana. Il risveglio pigro del mattino, il vociare dei bambini che vanno a scuola, la quiete delle prime ore pomeridiane soffocate dal caldo e il silenzio assoluto delle notti stellate restano impressi nella memoria come vecchie foto ingiallite dal tempo.

Perdersi nella parte vecchia della città – dalle case con patio ai vicoli stretti che conducono alla moschea dal minareto quadrato – equivale a fare un viaggio nel tempo e ad immergersi nello stile di vita tradizionale della cultura nomade di queste popolazioni.

Ma la fama di Chinguetti va ben oltre quella di importante centro religioso. Storicamente nota come città di eruditi, ancora oggi dispone di dodici biblioteche private che ospitano migliaia di manoscritti. I più antichi risalirebbero all’XI secolo. Redatti generalmente su pergamene di gazzella e finemente decorati, con colori naturali, da magnifiche miniature, questi tesori dell’oasi sahariana vengono tramandati di padre in figlio. Sono opere che trattano prevalentemente dell’Islam, ma non mancano compendi di scienza o di letteratura.

 

La città carovaniera di Oudane,Patrimonio Unesco

VOLI AVVICINAMENTO DA TUTTA ITALIA

1°GIORNO: ROMA – NOUAKCHOTT

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco e volo per Nouakchott.

Arrivo all’aeroporto trasferimento in hotel. Pernottamento.

Nouakchott  è la capitale e la principale città della Mauritania. È situata sulla costa atlantica del deserto del Sahara.

BRIEFING Nouakchott Mauritania market by Attila Jandi Shutterstock » SAT-7 UK

Il nome della città è la forma contratta del nome berbero cioé “legna cotta”.
La Moschea della città, posizionata nel centro cittadino in un edificio davvero impressionante, inquadrato nel resto della struttura cittadina: i due minareti svettano orgogliosi sul resto degli edifici bassi e polverosi. Questo luogo di culto fu costruito con fondi provenienti dall’Arabia Saudita. A sud di questa troverete una seconda Moschea egualmente bella, di origine e fattura marocchina.

Quando andare a Nouakchott? Clima e Meteo. Il periodo migliore!

2°GIORNO: NOUAKCHOTTAkjoujt e Azoueg

( Pic nic lungo la strada. Bivacco per la notte. Colazione al campo )

Ci dirigiamo verso la Vallée Blanche, che appare come una lunga catena di montagne, con solo le cime visibili. Le dune inondano l’intera valle, poggiando sui fianchi di questi rilievi. Ai margini di questo mare di sabbia, la vegetazione superstite dimostra l’esistenza, non troppo tempo fa, di un’ampia e rigogliosa oasi. Pernottamento nelle dune nella Vallée Blanche.

Tichitt e Oualata, le città carovaniere della Mauritania

L’area della grande duna di Azwega è stupenda, assolutamente mozzafiato. Ci arriveremo con abbondante tempo per passeggiare e godere dell’aria e del silenzio del deserto. La sabbia color corallo è coperta dalla sabbia minerale, creando numerose sfumature.

 

Mauritania: Le migliori cose da fare - Tripadvisor

La Valle Blanche è un viale di sabbia che si estende tra due enormi scogliere di arenaria scura. Questa valle, nota anche come El Abiod, è un luogo ideale per il trekking in cammello. Cena e pernottamento nel nostro campo improvvisato nelle dune di Azouega

GIORNO 3: Erg Amatlich, Gleitat, Tivoujar canyon, Oasi di Terjit.

Prima colazione. Partenza  per Terjit e Mhairet per il pranzo e per ammirare quella che nell’immaginario comune viene definita un’oasi: l’acqua sorgiva si accumula in vasche che un tempo erano naturalmente formate e scavate dall’acqua stessa, per poi formare un ruscello tra la vegetazione che per noi sarà sinonimo di ombra. Ci fermeremo in un alloggio tradizionale sotto la tenda a Terjit. Servizi igienici disponibili. Pranzo all’ombra delle palme. Possibilità di nuotare nelle piscine naturali.

GIORNO 4: CHINGUITTI

Prima colazione in lodge e partenza in mattinata per Chinguitti, settima città santa dell’Islam circondata dalla sabbia. Oggi viene dichiara dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Dal 1700 è stato un’importante luogo di culto e di cultura islamica. Insieme a Marrakech e Timbuctu, era il punto di arrivo e di partenza delle leggendarie carovane del sale.

Oasi di Chinguetti - Si può capire il passato illuminato di questa oasi, dalle numerose ...

Durante il nostro viaggio, ci fermiamo all’oasi di Tenouchert per uno splendido picnic.

La giornata sarà dedicata alla visita dell’oasi e dei suoi d’intorni. Tra le vie della città semisommersa visiteremo una delle biblioteche del deserto dove al suo interna conserva antichi manoscritti arabi. Solo a Chinguitti sono conservati circa 3000 volumi molti di questi volumi hanno un valore inestimabile, ma il loro vero valore è la testimonianza di un’identità culturale tanto profonda che neppure le difficoltà del sopravvivere quotidiano fanno scordare. Le difficili condizioni di vita, la povertà, la scarsità d’acqua, la sabbia sono oggi i tratti ambientali caratteristici dell’altipiano di Chinguitti.

Al di fuori dell’oasi si può vedere un mare di dune che va dal rosa al rosso.Chinguetti, Mauritania: guida ai luoghi da visitare - Lonely Planet

Un vero spettacolo per gli occhi. Qui assisteremo al tramonto.

Cena e pernottamento al lodge.

Una città leggendaria Chinguitti, famosa per i suoi manoscritti, per le sue celebri biblioteche, per l’architettura dei suoi edifici. Chinguetti è conosciuta anche per essere considerata la settima città santa dell’Islam.

Se la storia di Ouadane parte da lontano, quella di Chinguitti è ancora più antica. La città fu fondata nel 777, anno a cui risalgono i resti di una costruzione vicino al palmeto e alle dune appena fuori l’attuale centro abitato. Chinguitti si trova infatti ai piedi di estese dune di sabbia. Probabilmente distrutta dagli Almoravidi la città venne rifondata nel XIII secolo, dopo duecento anni di declino, configurandosi ben presto come centro fortificato di commercio delle carovane lungo la via tra Mediterraneo e Africa sub-sahariana. Le mura della fortificazione originale sono ormai scomparse ma gran parte degli edifici nella parte vecchia della città risalgono a questo periodo. Non solo, oltre ad essere un’importante tappa carovaniera, divenne anche centro culturale e intellettuale. Una città che raggiunse nel suo periodo di maggiore splendore una popolazione di ventimila abitanti Addirittura il nome Chinguitti fu utilizzato per lungo tempo per identificare tutta la Mauritania e il Sahara Occidentale. Tutte le carovane passavano da qui. Immaginate migliaia dromedari che raggiungevano Chinguitti prima di spostarsi verso Marocco, Senegal e Mali.

Un punto di riferimento. Per secoli la città fu anche punto di ritrovo principale per i pellegrini del Maghreb che si riunivano sulla strada per la Mecca. Una stella polare a livello religioso ma anche per quanto riguarda gli studi in Africa occidentale. Oltre alla formazione religiosa, le diverse scuole di Chinguetti insegnavano agli studenti retorica, diritto, astronomia, matematica e medicina. Proprio le scuole furono ambitissime, frequentate da saggi e studenti, anche stranieri. Di quel tempo prospero tanto è arrivato ai giorni nostri, grazie all’opera certosina delle famiglie del posto, preziose fonti di memoria per il popolo del Sahara.

Manoscritti e testi che rappresentano una parte fondamentale per la cultura della Mauritania. Parlano di agricoltura, viaggi, matematica, allevamento, storia, norme giuridiche, astronomia, accuratamente trascritti e abbelliti da pregevoli miniature sono conservati oggi nelle moschee e nelle biblioteche di Chinguitti, tramandate di generazione in generazione, di padre in figlio. Tra tutte la biblioteca più conosciuta è probabilmente la Habott, dal nome di Sidi Ouid Mohamed Habott, erudita che fondò la la struttura nell’XIX secolo fino a raggiungere un numero di di 1.400 opere. In tutto a Chinguitti si contano ben sedici biblioteche, tutte private.

GIORNO 5: Oasi di Tenouchert attraverso le dune. OUDANE CITTA’ DEI 40 SAGGI

Ouadane, la città fantasma Patrimonio  Unesco, è una distesa di rovine di pietre dai riflessi rosati e fiammeggianti che coprono la collinetta per 2 chilometri in lunghezza e 150 metri in altezza. Ai suoi piedi, le palme formano un basamento su cui gli edifici erosi sembrano galleggiare. Visiteremo l’antica città con una guida locale.

Mauritanie – The Lost Land

Al ritorno sistemazione in lodge con cena e pernottamento.

La città vecchia di Ouadane appare abbarbicata su una parete rocciosa, con i ruderi delle vecchie abitazioni lungo la falesia della zona antica appena sopra un wadi e un palmeto. La città nuova sorge alle sue spalle ed è ben integrata alla vecchia.

Ouadane può vantare una lunghissima storia ma le notizie sulla sua fondazione sono ancora incerte. Il primo riferimento scritto alla città è in portoghese per opera di Jõao Fernandez alla metà del XV secolo. All’incirca nello stesso periodo Gomes Eanes de Zurara descriveva Ouadane come la città più importante della regione di Adrar e l’unica con un muro di cinta. Tuttavia le origini sono da rimandare all’undicesimo secolo quando la città prosperava grazie al commercio dell’oro trans-sahariano. Proprio alla metà dell’XI secolo, il geografo arabo al-Bakri descriveva una rotta trans-sahariana che correva da Tamdoult vicino ad Akka in Marocco ad Aoudaghost, sul confine meridionale del Sahara, un percorso utilizzato per il trasporto dell’oro durante il periodo dell’Impero del Ghana.

Tutto ciò ne fece una città prospera per un periodo di oltre cinquecento anni, tappa importante del commercio carovaniero e sosta precedente alla già citata Oualata. Manoscritti successivi descrivevano Ouadane un città con più di 1.500 abitazioni (altri addirittura parlano di 3.000 case) ed una strada principale, oggi conosciuta come “rue des 40 savants” dove abitavano più di 40 sapienti. Il declino iniziò nel XIX secolo a causa di lotte interne e nuove vie carovaniere.

Un paio di curiosità: a Ouadane nacque la prima università del deserto; sempre a Ouadane venne rinvenuto il più antico manoscritto mauritano, un testo dell’XI secolo di storia e geografia che attestava la città come la più importante della nazione maura.

É straordinario camminare tra le rovine ristrutturate e portate alla luce grazie al lavoro della cooperazione portoghese. Poco a poco abbiamo percorso tutta la Ouadane antica toccando gli edifici principali, a partire proprio dalla “rue des 40 savants”: le fortificazioni, una delle case dei tre fondatori della città, il pozzo fortificato e le torri costruite per accedere ai pozzi ed infine la moschea antica, nella parte inferiore, probabilmente costruita nel XIV-XV secolo quando la città si espanse. Alcuni degli archi a ferro di cavallo sono ancora in piedi e alcune pareti hanno ancora resti di intonaco di argilla, suggerendo che la moschea sia stata abbandonata nel XIX secolo. All’estremità orientale si trovano i resti di un mirhab esterno e un cortile di 13 x 12 metri che sarebbe utilizzato nella stagione calda. Da segnalare anche la Maison de la Culture, nella parte orientale di Ouadane.

Al contrario di Chinguetti, a Ouadane le venditrici di oggetti attendono ordinatamente i turisti in una parte specifica della zona vecchia. Siate pronti a trattare sempre il prezzo. Inoltre fate attenzione ad osservare tra gli edifici, soprattutto quelli che si affacciano sul palmeto: non avrete difficoltà ad osservare una delle tante procavie delle rocce che affollano il luogo.

GIORNO 6: Ouadane festival

Poi fino a GUELB EL RICHAT. Ritorno a OUADANE per trascorrere più tempo al festival. Pernottamento nell’alloggio.

GIORNO 7: Atar

Ci fermiamo nella città di Atar. Visitando il souk e la città.

COSTA DELL'AFRICA OCCIDENTALE, 14 giorni: Senegal, Gambia, Guinea Bissau | TransAfrica

Pic nic nelle dune all’ombra delle acacie. Notte in una struttura nel villaggio di AZOUGUI, l’antica culla della popolazione mauri.

GIORNO 8: AKJOUJT-

Pernottamento in hotel.

GIORNO 9: COSTA DELL’OCEANO –  BANC D’ARGUIN

 

Ci dirigiamo verso il Banc d’Arguin nei nostri recenti veicoli 4×4 Hilux con aria condizionata. Passeremo la notte in un campeggio. È composto da tende tradizionali berbere attrezzate con tappeti e materassi. Forniamo cuscini, federe per cuscini e lenzuola.

Situato al Nord-Ovest del paese, si stende su circa 12000 chilometri quadrati di territorio marino e terrestre. Creato nel 1976, il parco nazionale del Banco di Arguin è uno dei più grandi dell’Africa dell’ovest, e nel 1989 è entrato a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Situato a nord-ovest del paese, il Banc d’Arguin si estende su circa 12.000 chilometri quadrati di territorio marino e terrestre. Creato nel 1976, il Parco Nazionale del Banc d’Arguin è uno dei parchi più grandi dell’Africa occidentale ed è stato inserito nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’UNESCO nel 1989. Il Banc d’Arguin è una delle zone di transito più importanti al mondo per gli uccelli migratori. Più di 2 milioni di uccelli migratori trascorrono l’inverno qui, insieme a cormorani, aironi, fenicotteri e altre specie. Condividono l’area con numerosi cetacei (delfini, balene…) e squali (come squali pescatori e razze) e mammiferi. Grazie alla sua eccezionale biodiversità e ambiente, il Parco Nazionale del Banc d’Arguin ha adottato un approccio di eco-turismo per rendere questo patrimonio accessibile ai visitatori.

Dopo una buona colazione ci dirigeremo verso Nord percorrendo la lunghissima spiaggia lungo la costa atlantica a pochi metri dalle onde.

Atar

I Mauri, essendo allevatori nomadi, non praticavano la pesca e questo ha reso possibile agli Imraguen ritagliarsi un loro spazio e basare la loro sussistenza sulle tradizionali tecniche di pesca.

Presidio Slow Food della bottarga di muggine delle donne Imraguen | Mauritania - Tours | 4cities4dev - Cibo buono, pulito e giusto per tutti

Bottarga di muggine delle donne Imraguen - Presìdi Slow Food - Fondazione Slow Food

Il Parco Nazionale del Banc d’Arguin copre una vasta area della costa settentrionale della Mauritania. Le dune del Sahara giungono fino all’Atlantico, creando un contrasto spettacolare tra la sabbia bianca e gialla e il mare blu.

Banc d'Arguin : Discovering the Banc d'Arguin in Arcachon in Gironde

Banc d'Arguin : Discovering the Banc d'Arguin in Arcachon in Gironde

Il modo migliore per raggiungere il Parco Nazionale è sicuramente quello di percorrerne la battigia, con le onde dell’oceano che lambiscono le ruote dei fuoristrada, ma solo durante la bassa marea, se c’è l’alta marea non resta che aspettare!

Il Banc d’Arguin è habitat ideale di uccelli marini dell’emisfero australe e boreale, come gabbiani, cormorani, pellicani e fenicotteri. Questi si radunano proprio qui, sulla costa atlantica, per svernare e perché è uno dei tratti più pescosi dell’Atlantico.

Tripadvisor | Tour del parco nazionale di Banc D'Arguin fornito da Mauritania Best Tours | Nouakchott, Mauritania

Ci sono anche foche, delfini e tartarughe. Al termine di questa visita raggiungeremo un campo dove ci sistemeremo su delle tende fisse proprio sulla spiaggia.Cena e pernottamento.

GIORNO 10: Nouakchott

Colazione al campo preparata dal cuoco del posto. Ci spostiamo verso un villaggio di pescatori. Guidiamo lungo l’oceano (maree permettendo) per tornare in macchina nella capitale Nouakchott, che raggiungeremo nel pomeriggio.

Ci spostiamo a Nouakchott, la capitale, in auto e arriviamo nel pomeriggio.

Ci dirigiamo immediatamente verso la spiaggia per assistere al ritorno spettacolare delle canoe dei pescatori dall’oceano e alla vita caotica e colorata che si svolge sulla spiaggia, affollata di donne in attesa di scaricare il pescato.

Straordinario ed unico al porto lo spettacolo, dell’arrivo dei pescatori: gli uomini che pagaiano come forsennati per vincere il risucchio delle correnti e rientrare, la folla che si accalca attorno alle piroghe, i quintali e quintali di pesce fresco e guizzante, il mercato animatissimo e colorato che subito viene improvvisato.

Mauritania: i pescatori locali aderiscono alla fiera digitale di Assoittica - Indiplomacy

A seconda dell’orario dei voli, se i clienti desiderano fare ritorno in hotel per riposare in camera prima della partenza, ci sarà un costo supplementare di 50 euro per stanza (da verificare con l’hotel). La cena sarà in un ristorante in città.

 

Trasferimento in aeroporto e partenza per l’Italia all’orario di volo previsto.

All’arrivo all’aeroporto in Italia termine dei servizi.

 

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NAMIBIA: L’AFRICA INCONSUETA TRA MARE E DESERTI

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La Namibia dà il suo benvenuto dalla capitale Windhoek, città dal fascino insospettabilmente “europeo”. L’incontro con il Namib, il deserto più antico del pianeta, è una delle emozioni indimenticabili di questo viaggio: noto anche come il “deserto che vive” per la grande varietà di flora e fauna, che abita questo ambiente tanto ostile. Rotta verso la Skeleton Coast, fino alla colonia di otarie di Cape Cross, una delle più numerose dell’Africa, che può ospitare fino a 100.000 esemplari. E poi, un tuffo verso il Damaraland, passeggiando tra impressionanti complessi di granito e dune pietrificate, alla scoperta dell’arte rupestre San e del popolo Damara. Da qui, il passo è breve per la patria degli Himba, il fiero popolo seminomade che continua a vivere secondo antiche tradizioni. A chiudere un viaggio così ricco, ecco il Parco Etosha… l’ultima indimenticabile cartolina dalla Namibia.

La Namibia, una terra dove vallate desertiche e infinite pianure si alternano a dune altissime e sconfinate savane. E’ il paese del deserto del Namib: tra i più antichi della storia della Terra, tra i più aridi dell’Africa, le sue altissime dune sembrano tuffarsi nell’oceano.

Terra di contrasti e di magia, di paesaggi duri ma bellissimi, di specie di animai e di etnie tribali, si dice che sia “il paese che non abbandona il cuore” di ogni visitatore che si avventure a visitarlo.

Dalle dune rosse del Sossusvlei che contrastano con l’azzurro del cielo alla Dead Vlei, dove alberi neri si stagliano nel bianco terreno argilloso; dai deserti del Sud, Namib e Kakahari ai paesaggi suggestivi della Valle della Luna; dalla Skeleton Coast, così chiamata per i relitti delle navi, alla costa atlantica abitata da fenicotteri rosa, pellicani e foche. Ma soprattutto, a rimanere nel cuore del viaggiatore sarà l’Etosha Park, un’avventura alla ricerca di leoni, rinoceronti, zebre e giraffe.

Nel Paese dei diamanti, la pietra più preziosa è la Namibia stessa, pura e incontaminata come Madre Natura l’ha creata e forgiata.

 

Un deserto tra Namibia, Botswana e Sudafrica

Il Deserto del Kalahari, estendendosi attraverso il Botswana, la Namibia e il Sudafrica, è una delle meraviglie naturali più affascinanti del continente africano. Contrariamente alla comune percezione dei deserti come paesaggi sterili e inospitali, il Kalahari sfoggia una biodiversità sorprendente e una ricchezza culturale che affonda le radici nella notte dei tempi.

1° giorno: ROMA – WINDHOEK

Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Roma. Disbrigo delle formalità d’imbarco e partenza con volo di linea. Pasti e pernottamento in volo.

2° Giorno: WINDHOEK

Arrivo all’aeroporto di Windhoek e  dopo aver espletato operazioni di dogana e visto,trasferimento in hotel. Nel pomeriggio  breve visita alle principali attrazioni della città. Cena.

I migliori 10 giri turistici a Windhoek (AGGIORNATO 2024)

Pernottamento in albergo.

Windhoek - Africa Destination - Micato Luxury Safaris

3° Giorno: WINDHOEKW-Parco Otjiwa

Dopo la prima colazione, partenza in direzione del Parco Otjiwa , una delle destinazioni più diverse della Namibia e non solo una sosta o un gateway lungo il famoso parco nazionale Etosha e Damara- o Kaokoland a ovest o l’altopiano acqua-berg a est.

 

Rifugio Otjiwa | Il Safari della Namibia | Alloggio, noleggio auto 4x4, tour e safari

Dopo circa 3 ore,si arriva e sistemazione al Lodge pranzo e cena.Inizio del safari.

 

OTJIWA SAFARI LODGE : Prezzi e Recensioni 2024

Safari notturno dopo cena.

Etosha National Park in Namibia - Earth.com etosha-nationalparkinnamibia

4°Giorno-OTJIWA-Etosha

Namutoni

Dopo colazione partenza per il Parco Etosha. Arrivo e si effettua un primo safari a bordo del vostro veicolo.

Etosha National Park Tours & Travel Guide | Namibia-Experience

Il Parco Nazionale di Etosha si trova nella parte nordoccidentale dellaaNamibia, è un’area protetta dal 1907 e, con i suoi 22.270 kmq, è uno dei parchi nazionali più estesi d’Africa.

8 Reasons Why Etosha National Park is one of Africa's Best Safari Destinations

Etosha è una parola della lingua Ovambo che significa “grande posto bianco” e deve questo nome all’enorme pan che si trova nella parte nord ovest; larga 130 km per 50 km nel punto più ampio e con una superficie di circa 5.000 kmq, è l’elemento che caratterizza maggiormente il parco, oltre ad essere una delle depressioni salate più ampie del continente africano.

La giornata sarà dedicata al safari all’interno del parco. Il Parco Nazionale di Etosha è uno dei più vasti di tutta l’Africa.

Etosha National Park | South African Travellers

Delle 114 specie di mammiferi presenti molte sono rare e a rischio di estinzione, quali il rinoceronte nero, il ghepardo e l’impala dal muso nero.

Safari in Etosha National Park: where the wildlife comes to you | Atlas & Boots

Cena e pernottamento in lodge.

The Amazing Etosha National Park In Namibia • Ultimate Safari Guide

5° Giorno:ETOSHA-OKAUKUJEO

Prima colazione al lodge e partenza per la parte del parco Etosha Okaukujeo.

Arrivo e sistemazione nelle camere riservate.

Etosha National Park, Namibia - Times of India Travel

Inizio del safari.

Photo Diary: 3-day self-drive safari Etosha National Park

Pasti al lodge pranzo e cena.

Etosha National Park - Shadows Of Africa

6° Giorno:ETOSHA- DAMARALAND MONTI ERONGO

Dopo la prima colazione ,partenza in direzione del Damaraladn.

Visitiamo la Foresta Pietrifica in Namibia - Blog Earth Viaggi

Questa mattina di buon’ora partirete per il Damaraland.

LA FORESTA PIETRIFICATA IN NAMIBIA

Lungo il percorso effettuerete una deviazione per visitare la Foresta Pietrificata.

 

Durante il trasferimento è prevista una visita ad un autentico villaggio Himba .

Prassi e retorica nelle politiche di sviluppo: il caso Himba

Gli Himba o Ovahimba sono un gruppo etnico di circa 12.000 persone che abita nel Kaokoland a nord dal fiume Kunene al confine con l’Angola, e a sud dal fiume Hoanib, nella Namibia settentrionale. Gli Himba sono i discendenti di un gruppo di Herero che nella seconda metà del XIX° secolo migrarono dal Kaokoland verso l’Angola, attraversando il fiume Kunene per fuggire alle frequenti aggressioni dei Nama.

La popolazione Himba è facilmente riconoscibile per alcune caratteristiche ben specifiche, prima fra tutte la tradizione soprattutto femminile di cospargere corpo e capelli con l’otjize: una mistura rossa preparata con burro, ocra, erbe e resine profumate. Scopriamo insieme le ragioni e l’utilità di questo vero e proprio rito.
L’otjize ha varie funzioni: serve per riparare e proteggere la pelle dal sole e dal clima caldo e secco, è un buon repellente per gli insetti e, infine, viene usato per un motivo puramente estetico; conferisce infatti a pelle e capelli quella particolare colorazione rossastra molto simile alla terracotta. Dall’otjize deriva dunque la denominazione “Popolo rosso della Namibia”, con cui le tribù Ovahimba sono pure conosciute.

Visiterete il sito di incisioni rupestri di Twyfelfontein, le Canne d’Organo e la Montagna Bruciata.

Desert Rock Carvings Tour of South Morocco - 7 Days | Desert Majesty

Situato in un’area montuosa tra il deserto della Skeleton Coast e l’altopiano centrale, il Damaraland è uno dei posti più spettacolari della Namibia. Patria di elefanti e rinoceronti neri, ma anche alberi pietrificati depositati qui 260 milioni di anni fa, offre scenari spettacolari e permette di scoprire il lato più nascosto delle opere dei nostri progenitori che vissero nella savana africana tanti secoli fa.

Giunti a Twyfelfontein visita guidata del più importante sito di arte rupestre San e del Damara Living Museum.

Tra le attrazioni principali da non perdere:

Petrified forest

La foresta pietrificata fu dichiarata monumento nazionale nel 1950 ed è il risultato di un’alluvione che portò a valle una cinquantina di alberi che si trovano su un pendio sovrastante. Stimati vecchi di circa 200 milioni di anni, la maggior parte di essi appartiene alla famiglia delle gimnosperme.

Twyfelfontein

A Twyfelfontein vi è la più grande concentrazione della Namibia di incisioni su roccia risalenti all’età della pietra il che data l’occupazione di quest’area ad almeno 6000 anni fa.

A Twyfelfontein, nel rosso della Namibia - Persorsi

Damaraland: patria di alberi pietrificati, crateri e pitture rupestri.

Burnt Mountain

La Burnt Mountain è a pochi chilometri da Organ Pipes ed è visibile direttamente dalla strada.

Il calcare che diede origine a questa montagna si depositò circa 200 milioni di anni fa; 120 milioni di anni fa, più o meno quando si originarono le Organ pipes, la lava vulcanica si introdusse nel calcare e originò quella metamorfosi che ora contraddistingue il colore della montagna.

Damaraland: patria di alberi pietrificati, crateri e pitture rupestri - difotoediviaggi

Namibia: gli ultimi elefanti del deserto | esploratoridelmondo.it

Safari per ammirare gli elefanti mentre fanno il bagno al fiume.

7° Giorno:DAMARALAND– CAPE CROSS – SWAKOPMUND

Prima colazione al lodge.Questa mattina si parte per Cape Cross per visiterete la colonia di otarie. La Cape Cross Seal Reserve, si estende su un remoto promontorio della Skeleton Coast e ospita una delle più grandi colonie di foche del Capo al mondo.

Pranzo sulle dune .

Mola Mola Safaris | Marine Dune Day | Namibia

A seguire si raggiunge Swakopmund, principale meta vacanziera per i Namibiani.

Cape Fur Seal Colony at Cape Cross Namibia

 

Gli Herero sono un popolo di allevatori che vive tra l’Angola e la Namibia e che ha avuto la sfortuna di incontrare sul suo cammino i colonizzatori tedeschi che, per sottometterli e appropriarsi delle loro terre, hanno attuato una politica di sterminio. Nonostante questo infausto passato il popolo Herero continua a vivere nelle proprie terre seguendo le proprie tradizioni; una delle cose che è cambiata rispetto alle tradizioni più antiche, e in seguito alle pressioni dei colonizzatori, è stato il loro abbigliamento: gli abiti succinti scioccarono così tanto i tedeschi che imposero agli Herero di indossare lunghi e voluminosi abiti in stile europeo; questi abiti vengono indossati ancora oggi dalle donne Herero e sono realizzati con stoffe colorate con disegni geometrici.

Viaggiando lungo le strade della Namibia non è inusuale incontrare le donne Herero, inconfondibili con i loro grandi copricapo, mentre si prendono cura dei bambini o coltivano i campi o badano alle pecore e capre; mentre gli uomini invece è possibile vederli impegnati nel condurre i bovini alla ricerca di pascoli.

Si ritiene che il popolo Herero sia giunto in Namibia dopo aver lasciato la regione dei grandi laghi nell’Africa Orientale.

Donna dell'etnia Herero in Namibia

8° Giorno: SWAKOPMUND – DESERTO DEL NAMIB

Colazione in hotel .Questa mattina partirete alla volta del deserto del Namib attraverso lo spettacolare Kuiseb Canyon.

The Welwitschia Trail – we travel

Lungo il tragitto visita alla Valle della Luna, uno spettacolare canyon scavato nel corso dei millenni dal fiume Swakop e della Welvitchia Drive, dove sopravvivono numerosi esemplari di Welvitchia Mirabilis, un’incredibile pianta che riesce a sopravvivere in un ambiente drammaticamente ostile, fino a giungere all’esemplare più vecchio, che si stima abbia circa 1500 anni.

Wonderful Welwitschia Adventure 7 hour private off-road tour -

 

rusted car at Solitaire Namibia

9° Giorno: DESERTO DEL NAMIB

Prima colazione al lodge.Trascorrerete l’intera giornata nel parco di Sossusvlei e Dead Vlei, occasione unica per scattare magnifiche fotografie in un mare di dune rosso-arancio, alte fino a 300 metri.

Il deserto di Sossusvlei e Deadvlei: le dune rosse nel cuore della Namibia

Mattinata dedicata all’escursione nel deserto con le sue splendide dune color albicocca e con i suoi vlei (pozze effimere, quasi sempre asciutte), Sossouvlei e Dead Vlei.

 

dune-45 - Travel Revolution

Dopo il pranzo, al sacco, breve sosta alla Duna 45 .

Tour packages to Dune 45 from USA | Exoticca

Il Deserto del Namib è comunemente considerato il deserto più antico del mondo essendo esistito per circa 43 milioni di anni.  Il deserto è una grande distesa di pianure di ghiaia e dune di tutte le forme e dimensioni che si estendono lungo la costa namibiana.  Tutta la parte occidentale della Namibia infatti è costituita dal deserto che è presente, oltre i confini della Namibia, in Angola meridionale e nella parte settentrionale della provincia del Capo in Sud Africa.  Il deserto del Namib contiene il Namib Naukluft National Park, il più grande parco della Namibia e il terzo più grande in Africa.

Sossusvlei, Deadvlei e Sesriem Canyon, meraviglie della Namibia

La zona montana del Naukluft è stata creata come un santuario per la zebra di Hartmann.  Nel 2013, una grande parte del deserto è diventato un Patrimonio dell’Umanità sotto il nome di “Mare di sabbia del Namib”.

Nel pomeriggio visiterete il Canyon di Sesriem, formato dal fiume Tsauchab, che ha scavato una gola profonda 30 metri.

Premium Photo | The river in Sesriem Canyon in Namib desert Sossusvlei Namibia

 

10° Giorno: DESERTO DEL NAMIB – DESERTO DEL KALAHARI

Dopo la prima colazione,partenza per il deserto del Kalahari .

Benvenuti nel cuore dell’Africa meridionale, dove si estende il vasto e misterioso Deserto del Kalahari, il sesto deserto più grande del mondo, con i suoi 900.000 chilometri quadrati. Un territorio che, nonostante il suo nome possa evocare immagini di aridità infinita, nasconde in realtà una sorprendente varietà di vita e paesaggi mozzafiato.

 Il Kalahari, una terra aspra, una terra di sole bruciante e vento implacabile –  una terra di grande aridità e mistero.  Dopo le prime piogge, una terra trasformata in squisita bellezza con le dune in eruzione in un tripudio di colori!  Il Kalahari evoca immagini diverse nelle menti delle persone.  Alcuni lo vedono come un deserto torrido.  Altri lo vedono il loro futuro, costruito su bovini e ovini, struzzi e animali selvatici.  Il Kalahari è tutto questo, ma anche qualcosa di più.  La parola ‘Kalahari’ significa deserto!  La sua relativa inaccessibilità, le dune di sabbia rossa, le precipitazioni incerte e la mancanza di acqua di superficie, lo rendono veramente una delle ultime frontiere dell’Africa.

Esplorando il deserto del Kalahari in Namibia - Mokoro Tours

Il nome “Kalahari” trae origine dalla lingua Tswana, in cui “Kgala” significa “la grande sete” e “Kgalagadi” si traduce in “un luogo senza acqua”. Queste denominazioni riflettono perfettamente l’essenza di un deserto che, con le sue distese di sabbia rossa, si estende senza acqua superficiale permanente, ma che al contempo sorprende per la sua resilienza e la ricchezza di vita che ospita. Esploriamo insieme le meraviglie del Kalahari, un deserto che sfida le convenzioni e rivela la straordinaria adattabilità della natura.

Namibia deserto Kalahari - AEMME VIAGGI

ll Kalahari, nonostante il nome “deserto”, è un ecosistema ricco e complesso che sfida molte delle convenzioni tipiche associate ai deserti. Le sue stagioni delle piogge estive trasformano parti del deserto in un’esplosione di vita. Le sue dune di sabbia rossa, alcune delle caratteristiche più distintive del paesaggio, offrono uno scenario mozzafiato sotto il vasto cielo africano. Questo deserto non è solo una distesa arida; è un ecosistema complesso che ospita una varietà di habitat, dalla savana alle zone boscose.

11° Giorno: DESERTO DEL KALAHARI – WINDHOEK – partenza

Dopo la prima colazione,trasferimento in aereoporto in tempo utile per operazioni imbarco volo di rientro.

Pasti e pernottamento a bordo.

12° Giorno: ARRIVO IN ITALIA

Arrivo e fine dei servizi.

PER LA SISTEMAZIONE IN CAMERA QUADRUPLA LE QUOTE SONO COME SEGUE:

  • ADULTO  QUOTA INTERA € 4.830,00
  • BAMBINO DI 13 ANNI € 4.630,00
  • BAMBINO DI 12 ANNI € 4.380,00
  • BAMBINO DI 8 ANNI € 4.230,00
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La quota comprende

  • Voli di linea in classe economica Roma- Windhoek e ritorno con scalo,franchigia 20 kg
  • Guida  locale
  • Trasferimenti privati da e per l’aeroporto di Windhoek con bus privato
  • Tour in overland
  • Pernottamento e pasti come da programma pensione completa
  • Ingresso e safari nel parco Etosha
  • Visita ad un autentico villaggio Himba nel Kaokoland
  • Ingresso e visita alla Foresta Pietrificata
  • Ingresso e visita al sito di incisioni rupestri di Twyfelfontein, Canne d’Organo e Montagna Bruciata
  • Ingresso e visita di 2 ore al Living Musuem dei San (Boscimani)
  • Ingresso e visita alla colonia di otarie di Cape Cross
  • Ingresso e visita al Moon Landscape
  • Ingresso e visita al parco di Sossusvlei e al Canyon di Sesriem
  • Assicurazione medica, bagaglio

La quota non Comprende

  • Tasse aeroportuali pari a euro 280,00 (importo soggetto a riconferma sino ad emissione dei biglietti aerei)
  • Mance
  • Bevande ai pasti
  • Extra personali
  • Facoltativa assicurazione annullamento euro 150,00
  • Tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”

 

 

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

Documenti per l’espatrio:

  • Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei (6) mesi al momento dell’arrivo nel Paese.
  • Visto d’ingresso: non necessario



Algeria romana, le oasi ,Ghardaia e il deserto Sahara 24 Aprile 2025

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ALGERIA: Archeologia, deserto e oasi.

 

Gli incredibili siti romani, Ghardaia e lo spettacolo del Sahara.

Un viaggio che vuole unire l’interessantissima parte nord del paese con la spettacolarità della natura del deserto del Sahara e le oasi come Ghardai. Djemila in uno scenario splendido tra le montagne con edifici molto ben conservati, più a sud l’antica Lambaesis romana, accampamento fisso della Terza Legione Augustea, e quindi la famosa Timgad, forse il più bel sito deII’AIgeria romana, fondata daII’imperatore Traiano nel primo sec d.C. e dominata deII’imponente arco a lui dedicato. Ma il viaggio offre anche l’interessante visita di Algeri, l’intrigante kasba e quindi il sito di Tipasa con i resti della città che lambiscono le acque del Mediterraneo. Ci si sposta poi al Sud nel centro del deserto del Sahara. Qui con i fuoristrada ci si addentra tra le stupende formazioni rocciose di arenaria scolpite dal vento e dalla sabbia in forme sempre diverse: torrioni, pinnacoli, canyon e cattedrali di roccia. Le grandi dune deII’Erg Admer sono la vera essenza del deserto: forme dolci e sensuali che non possono non ammaliare. I pernottamenti si effettuano in un semplice, albergo neII’oasi di Djanet e Ghardaia, la pentapoli mozabita.

Il Sahara algerino, uno dei deserti più caldi e aridi del mondo, copre un’area di oltre due milioni di chilometri quadrati e si estende dai monti deII’AtIante Sahariano fino ai confini del Mali, del Niger e della Libia.

Ha un’estensione di oltre duemila chilometri. Questo vasto territorio è formato da nove wilayates (distretti) con una popolazione stimata in tre milioni e mezzo di abitanti di etnia berbera. I berberi sono una popolazione europoide deII’Africa settentrionale, che essi chiamano Tamazgha. Sembra che almeno fino all’età del bronzo (circa 1200 a.C.) tra le popolazioni berbere fosse piuttosto diffusa la depigmentazione, cioè l’albinismo e il biondismo come carattere genetico, documentata anche da pitture rupestri del Tassili e in iscrizioni egiziane.

Gli ibaditi rappresentano una setta musulmana di etnia berbera, l’unico ramo sopravvissuto dei kharigiti; fondata da ’Abd Allah ibn Ibè al-MurrT, fiorì in Mesopotamia neII’VIII secolo, periodo durante il quale essi conquistarono l’Oman penetrando neII’Africa settentrionale, dove fondarono vari piccoli Stati. Oggi gli ibaditi costituiscono la componente maggioritaria deII’isIamismo in Oman. Altri nuclei importanti si trovano nella valle del Mzab in Algeria, sull’isola di Gerba in Tunisia e a Gebel Nafusa in Libia. Rifiutano ogni forma di fanatismo e predicano la pratica rigorosa deII’isIam originario. Considerati eretici dagli altri musulmani, gli ibaditi si rifugiarono nella valle dello Mzab e distinguono ancora oggi per il Ioro rigorismo: basta un’azione peccaminosa per essere cacciati dalla comunità dei fedeli.

 

Simone De Beauvoir, nel suo La forza delle cose, definisce Ghardaia come “un dipinto cubista splendidamente costruito”. Questa cittadina è il cuore della pentapoli ibadita. Si tratta di un importante centro di produzione di datteri, di fabbricazione di tappeti e tessuti. La città è divisa in tre settori: al centro sta la zona storica mozabita, con una moschea dal minareto piramidale e una piazza porticata. Le case, colorate di bianco, rosa e rosso, sono costruite con sabbia, argilla e gesso, e hanno terrazze e portici.

Camminando nelle strette vie tortuose delle cittadine della pentapoli ibadita della valle dello Mzab, si osservano le donne uscire dalle porte delle Ioro case. Avvolte nelle vesti completamente bianche assomigliano a fantasmi: è strettamente vietato fotografarle. Isolate o a piccoli gruppi, camminano velocemente rasentando i muri delle case. Sono furtive presenze che scompaiono silenziose. La donna maghrebina intrappolata sotto la sua haik (che le nasconde il volto e la visibilità dell’intero corpo) è un vecchio cliché della letteratura coloniale. Questa figura di claustrazione femminile deII’isIam ha affascinato gli etnologi del XIX e XX secolo. Nelle donne mozabite che abitano la Pentapoli ibadita l’hai/r è completamente privo di merletti o ricami come nel velo di Algeri (a/ar). L’haik è di lana spessa, senza eleganza e presenta grandi dimensioni: 4 metri per 1,40.

 

 

 

Il Programma di Viaggio

1° giorno: ITALIA –  ALGERI

Partenza da l’ItaIia per Algeri .Arrivo ad Algeri e sistemazione in hotel. Pernottamento.

Perché Algeria? | AlgeRicca!

2° Giorno: – LAMBESE – TIMGAD -LAMBESE CONSTANTINE

 

ALGERIE, Terre d'Afrique: Le site romain de Lambèse

Dopo la colazione,partenza direzione Lambese, per visitare il museo e per per ammirarne l’antica fortezza legionaria della provincia romana d’Africa proconsolare, posizionata in Numidia a nord dei monti dell’Aurès, di fronte alle tribù berbere dei Getuli. Fu prima forte ausiliario sotto i Flavi, e sotto Traiano divenne fortezza della III Legio Augusta, fino alla conquista dei Vandali. Pranzo libero. Nel pomeriggio escursione a Timgad, l’antica colonia romana di Thamugadi, fondata dall’imperatore Traiano nell’anno 100 con manodopera militare. La città venne edificata praticamente dal nulla come colonia militare con lo scopo principale di creare un bastione contro i Berberi del Massiccio dell’Aurés. Per questo in origine essa venne abitata da veterani dell’esercito cui vennero assegnate terre in cambio degli anni di servizio militare prestato. Collocata lungo la strada fra Thevaste e Lambese, la città fu cinta di mura; progettata per una popolazione di 15.000 abitanti, ben presto crebbe al di fuori di ogni controllo e si sviluppò caoticamente, senza rispettare la planimetria ortogonale della fondazione originale.

Thamugadi | Location, History, Roman Ruins, Rome, & Facts | Britannica

Fra le rovine di Timgad sono comunque perfettamente visibili il decumano e il cardo, affiancati da un colonnato corinzio parzialmente restaurato. Nella parte terminale ovest del decumano sorge il cosiddetto arco di Traiano, alto 12 metri, probabilmente in origine una porta cittadina, monumentalizzata in epoche successive. Molti gli edifici pubblici conservati della città: una basilica, una biblioteca, quattro terme ed un teatro da 3.500 posti a sedere, in ottime condizioni di conservazione, tanto che ancor oggi viene utilizzato per rappresentazioni teatrali. A Timgad si trovano inoltre un tempio dedicato a Giove Capitolino (grande quasi come il Pantheon di Roma), una chiesa quadrata con abside circolare risalente al VII secolo, e una cittadella bizantina costruita negli ultimi giorni della città.

Algeria's ancient treasures: from Constantine to the Roman ruins of Timgad - YouTube

Visiteremo anche il piccolo, ma bellissimo Museo di Mosaici

Anche Timgad è entrata a far parte dell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

In serata arrivo   a Constantine, cena e pernottamento in hotel.

3° Giorno : CONSTANTINE – DJAMILA -TIDDIS- CONSTANTINE

Dopo colazione, partenza per Djamila, una delle più straordinarie città romane d’Africa.

Roman Ruins of Djemila - Goparoo
In arabo  significa “la bella “Patrimonio UNESCO, situata su uno sperone roccioso alla confluenza di due uadi ai piedi di una montagna di 1400 m.

DJÉMILA / CUICUL - UNESCO WORLD HERITAGE SITE: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2024) - Tripadvisor

Fu fondata alla fine del I sec. come colonia per veterani romani; è uno dei più bei siti d’epoca romana, in uno scenario splendido, con gliedifici principali ben conservati. Bellissimo il foro di Settimio Severo con il tempio dedicato a Marte, patrono della città, l’arco di trionfo di Caracalla, il mercato con i tavoli dei venditori con le unità di misura per i prodotti agricoli.

 

Visita alle rovine e allo straordinario museo, dove le pareti sono ricoperte dei mosaici strappati da ville e monumenti pubblici della città.La città romana si srotola come un tappeto sulle colline diradanti.

Constantine -

Engineering a City of Bridges - Omrania

Pranzo al sacco

 

4° giorno: CONSTANTINE –  TIDDIS –  GHARDAIA 

In mattinata facciamo la visita a Tiddis, attraverso un paesaggio collinare affascinante, andiamo alla scoperta di questa piccola città romana che insiste su un villaggio berbero.

Tiddis | Constantine, Algeria | Attractions - Lonely Planet

Molto caratteristica, Tiddis non segue i canoni romani come siamo abituati a vedere, assomiglia di più ad un villaggio berbero, anche se si riconoscono i templi, il foro, le terme, come nel resto del mondo romano.

Pranzo in ristorante o picnic

 

Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto e partenza per Ghardaia.

 

All’arrivo sistemazione in hotel. Cena e pernottamento.

"Discover

 

 

 giorno: GHARDAIA

In mattinata Inizio della visita alla pentapoli mozabita, della quale fanno parte Ghardaia, la capitale, Beni Isguen la città santa, Melika, Bou Noura la luminosa e El Atteuf, famosa per l’armoniosa combinazione di semplicità delle forme e degli stili, dei materiali e delle tecniche usati all’insegna di un rigore insito nello stile di vita dei mozabiti, che invitano alla dolcezza di vivere. Per gli urbanisti del mondo intero la pentapoli rappresenta la sintesi culturale di questo popolo austero e puro, ogni elemento costruttivo è collegato alla quotidianità del vivere, ed è da questo che il grande Le Corbusier ha tratto l’ispirazione per realizzare alcune delle sue opere architettoniche in Francia. Città — fortezze, furono erette all’interno di grosse mura di cinta diventando dei villaggi grandi il giusto per poter ascoltare da qualsiasi punto, il richiamo del muezzin. Alla sommità si ergeva la moschea che, oltre ad essere centro religioso, servì come centro culturale, sociale.

Intera giornata dedicata a tre dei cinque insediamenti fortificati della Pentapoli Mozabita di cui Ghardaia è il centro più importante. Rimasta a Iungo isolata, fu fondata verso l’anno 1000 d.C. da una comunità berbera di religione mussulmana di setta Ibadita. Considerati eretici, reputano che la salvezza eterna si debba meritare non per intercessione di santi, ma con le opere: una vita modesta fatta di preghiera e di Iavoro. Niente ozio quindi per gli Ibaditi, niente profumi, tabacco,aIcooI. Nel Ioro modo di interpretare il Corano costringono le donne ad una condizione che, a noi occidentali, appare molto pesante. Fino a pochi anni fa non potevano praticamente Iasciare le città della valle, e devono tuttora portare il velo che può Iasciare scoperto un solo occhio.

 

La città vecchia di Ghardaia è veramente splendida: piccole case colorate strette le une alle altre che creano un’urbanistica molto particolare e interessante; il centro della città è costituito da vie strette e tortuose, bellissime da esplorare (attenzione: ci sono cartelli che avvisano che per e donne sono vietati i pantaloncini corti, minigonne e canottiere, mentre per gli uomini sono obbligatori i pantaloni lunghi). Per gli urbanisti del mondo intero la pentapoli rappresenta la sintesi culturale di questo popolo austero e puro

ogni elemento costruttivo è collegato alla quotidianità del vivere, ed è proprio dalla locale moschea questo che il grande Le Corbusier ha tratto l’ispirazione per realizzare alcune delle sue opere architettoniche in Francia.

Nella piazza centrale contornata da portici si sviluppa un bel mercato (tranne alcune giornate di feste religiose nel corso dell’anno) dove si può trovare di tutto: dai generi alimentari ai bracciali d’argento, dagli oggetti tecnologici ai cammelli eagli asini, dai ricambi per i motorini ai tessuti lavorati a mano. Le altre città della pentapoli sono: E/ Afteof “l’ansa”, perché costruita su un’ansa deII’oued M’Zab,Ia prima città costruita nella valle; /Ue/ika “/a regina” collegata a Ghardaia da un ponte —pericolante-; Beni /sgoen “la pia”, la città religiosa, la meglio conservata dove è obbligatorio avere una guida locale e dove è proibito fumare, bere alcolici e fotografare donne e bambini; Boo Noura “la luminosa”, la città più povera e in parte disabitata.

 

Pasti al ristorante e pernottamento in hotel.

 

6° giorno: GHARDAIA-ALGERI

AI mattino trasferimento in aeroporto e partenza per Algeri.

 

Intera giornata dedicata ad Algeri, la città bianca, con i suoi viali, i suoi palazzi francesi, e gli edifici di architettura moresca. AI mattino visita del Museo Archeologico, che raccoglie ottimi esempi di arte romana, bizantina, ed islamica.

 

Successiva passeggiata nella parte più antica e meno turistica di Algeri: la famosa“Kasba”, edificata tra 1516 e 1830 sulle rovine dell’antica Icosium.

Si visiterà (dall’esterno, attualmente è un forte militare) la Cittadella ottomana, per poi addentrarsi in un intrico di stradine e viuzze assolutamente caratteristico pur nella sua attuale decadenza, fino a giungere agli eleganti portoni dei palazzi ottomani.

Pranzo in casa di una famiglia locale, in un’abitazione del 1610 recentemente restaurata.

 

Nel pomeriggio visita di Notre Dame d’Afrique, la cattedrale costruita dai francesi e che domina dall’alto la baia di Algeri in posizione estremamente panoramica.

 

Cena e pernottamento.

7º giorno: ALGERI – CHERCHELL-TIPAZA – DJANET

Si raggiunge la località di Cherchell (circa 80 km), l’antica Cesarea. La città fu parte integrante dell’impero marittimo fenico nel IV secolo a.C., e divenne parte della Numidia sotto il regno di Giugurta, che morì nel 104 a.C. Con l’arrivo dei romani venne ribattezzata Caesarea, in onore deII’imperatore romano. Cesarea sarebbe in seguito diventata la capitale del regno di Mauretania, uno dei più importanti e fedeli alleati dell’impero Romano. Alla fine del quarto secolo d.C., i Vandali bruciarono la città, ma sotto l’imperatore bizantino Giustiniano I, la città fu riconquistata, ricostruita e riportata aII’antico splendore. Nel centro della città si trova l’interessante museo che contiene alcuni delle sculture greche e romane più belle del Nord Africa.

 

Pranzo in corso di escursione

 

Ci si sposta per raggiungere Tipaza.

 

Nel pomeriggio si visiteranno la città punico — romana — bizantina con il suo anfiteatro, le terme, i resti della Basilica cristiana più grande d’Africa romana e il suo museo. Nel 1982 Tipasa venne inserita nell’elenco dei Patrimoni delI’Umanità delI’UNESCO.

Rientrando ad Algeri visita Iungo il percorso alla tomba della Cristiana, un singolare edificio circolare, trovata già priva di spoglie e di corredo funerario, posta in posizione panoramica sul litorale algerino.

 

In serata trasferimento in aereoporto per il volo a Djanet .

 

Arrivo e trasferimento neII’hoteI dell oasi. Pernottamento.

 

8°  giorno: DJANET — TIMRAS — TIKABAOUINE — DJANET

 

Dopo la prima colazione, partenza in fuoristrada per la zona del Timras, una selva di guglie di arenaria che formano un labirinto di roccia, rifugi naturali di archi e formazioni rocciose che rendono il paesaggio surreale.

Proseguimento per Tikabaouine dove potremmo ammirare l’arco di Tikabaouine, una tomba solare preistorica e magnifici corridoi di sabbia delimitati da pareti rocciose. La zona è particolarmente suggestiva al tramonto quando le rocce si tingono di mille colori.

Rientro in serata a Djanet. Pranzo a picnic, cena e pernottamento in hotel.

9º giorno: DJANET — ESSENDILENE — DJANET

Partenza verso nord alla scoperta di un nuovo gioiello naturale. Proprio alla base del Tassili, l’oued Essendilene si inoltra per molti chilometri neII’aItopiano tra alte pareti di roccia.

La zona è molto frequentata da famosi nomadi Tuareg, gli uomini blu, così chiamati dai primi europei quando il color indaco del velo con cui si avvolgevano il capo lasciava tracce sulla pelle del volto, una volta tolto il turbante, grazie aII’abbondanza di vegetazione e di acqua.

Pranzo pic nic

Lasciate le auto si prosegue con una piacevolissima passeggiata (circa 2 ore tra andata e ritorno) in una stretta gola caratterizzata da una ricca vegetazione, oleandri in fiore, tamerici,paIme, acacie, per raggiungere la goe/ta di Essencfi/ene: un bacino di acqua cristallina incastonata tra vertiginose pareti di roccia; un luogo davvero incantevole.

 

Rientro a Djanet, cena e pernottamento in hotel.
Condotti dalle esperte guide Tuareg, entreremo in un mondo dove tutto è rimasto immutato da millenni. Avremo tempo tempo da dedicare a guardarci attorno, all’assaporare il desedo, ad effettuare splendide camminate addentrandoci in questo magico mondo di rocce, di sabbia, di silenzi e di colori.Le notti sotto le stelle attorno al fuoco ci lasceranno emozioni che

 

rimarranno con noi per tutta la vita. Espeda guida-autista locale Tuareg di lingua francese.

Cena e pernottamento in hotel

 

10° giorno: DJANET — ERG ADMER — TERARART — DJANET

mattinata partenza per l’erg Admer, un mare di dune rosate che si estende per oltre cento chilometri di lunghezza. Le ombre delle dune affascinano da sempre il viaggiatore, tanto che neII’immaginario comune queste identificano l’idea di deserto.

Pranzo pic-nic

Nel pomeriggio rientro a Djanet facendo una sosta nella zona di Terarart dove, su di un roccione isolato, si può ammirare una delle più belle opere rupestri preistoriche: “la vacca che piange” incisione rupestre di grande impatto, con uno stile che può essere considerato molto attuale, nonostante risalga al periodo neolitico sahariano. Tramonto su di una collina da cui si dominano le pianure sabbiose e le dune.

Nel tardo pomeriggio si ritorna a Djanet (con camere individuali a disposizione in hotel fino orario di partenza).

 

Cena in albergo e trasferimento in aeroporto in tarda serata.

11° Giorno: Djanet – Algeri – Roma

Partenza per Algeri e arrivo nella capitale nella prime ore del mattino e coincidenza volo per Roma. Fine dei servizi.

Informazioni generali

 

Partenza: 25/04/2025

Durata: 11 giorni 10 notti

Gruppo minimo: 10 persone

Costo per persona: euro 3.290 /  Sup.Singola euro 400.00

Tasse aeroportuali euro 220

Prenotazioni entro: 31 Gennaio 2025 con acconto di euro 650,00 Saldo 45 giorni prima della partenza.

Essendo inclusa la polizza contro ANNULLAMENTO AL VIAGGIO , in caso di Vostra rinuncia annullamento avrete ZERO PENALI.

 

La Quota Comprende:

  • Voli Roma – Algeri – Roma in classe economica franchigia bagaglio 20 kg
  • Voli interni Air Algerie
  • Ingressi ai siti e musei come da programma
  • Sistemazione in hotel 3*** e 4****  accuratamente selezionati
  • Pensione completa (tranne pranzo del 4°giorno)
  • Trasferimenti in minibus privato e in fuoristrada nel deserto
  • Guida parlante italiano per tutta la durata del tour
  • Assicurazione medica – bagaglio
  • ASSICURAZIONE CONTRO ANNULLAMENTO AL VIAGGIO
  • Kit da Viaggio

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali pari a euro 220,00 soggette a riconferma sino emissione biglietteria aerea.
  • Visto consolare euro 140.00.
  • Bevande ai pasti.
  • Pranzo del 4°giorno
  • Mance
  • Spese personali
  • Tutto quanto non espressamente previsto nella quota comprende.

N.b. Alla data di pubblicazione di questo itinerario ,i voli interni non hanno confermato orari di partenza, pertanto, in caso di modifiche di tali orari, l’ordine delle visite potrebbe essere cambiato come i pranzi al sacco.

Documenti: Passaporto, con una validità minima di 6 (sei) mesi e almeno una pagina bianca per l’apposizione del timbro d’ingresso.

 

Visto d’ingresso OBBLIGATORIO che pensiamo ad ottenere noi, aImeno 40 giorni prima della partenza.

 

Per eventuali variazioni alla normativa, relativa alla validità residua richiesta del passaporto, si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata d’AIgeria a Roma o al Consolato Generale d’AIgeria a Milano, a seconda del proprio luogo di residenza in Italia.

Qualora sul passaporto siano presenti timbri d’ingresso dello Stato d’IsraeIe (Paese con il quale l’Algeria non intrattiene relazioni diplomatiche), potrebbero riscontrarsi difficoltà al momento del controllo in frontiera.

I voli di linea domestici da Algeri a Djanet e viceversa sono operati con BOEING 737-800, anch’esso destinato al corto/medio raggio e che può trasportare fino ad un massimo di 162 persone. La cabina ha la stessa configurazione e le medesime caratteristiche del sopracitato 737-600. La durata è di 2 ore e 15 minuti.

 

Air Algérie autorizza a trasportare gratuitamente un solo pezzo di bagaglio a mano del peso massimo di 10 KG su tutti i voli e di 5 Kg sui voli operati da ATR.

Se si viaggia con un laptop, una borsa o una macchina fotografica, questi articoli devono entrare nell’unico bagaglio a mano consentito.

Le dimensioni del bagaglio a mano non devono superare i 35 cm di altezza, 55 cm di larghezza e 25 cm di spessore su tutti i voli, ad eccezione dei voli operati da ATR per i quali le dimensioni non devono superare i 30 cm. cm di altezza, 40 cm di larghezza e 20 cm di spessore.

Il bagaglio a mano deve rispettare il peso e le dimensioni specificati richiesti per l’accettazione in cabina, altrimenti verrà reindirizzato per il trasporto in stiva, con un supplemento da pagare al momento di € 80,00 alla cassa dell’aeroporto.

 

IMPORTANTE

Air Algérie informa la gentile clientela che, per motivi di sicurezza, è severamente vietato trasportare dispositivi Samsung “Galaxy note 7” e sigarette elettroniche nel bagaglio registrato (in stiva). Il loro utilizzo è severamente vietato anche a bordo dei propri aerei. Anche i passeggeri che trasportino batterie con sé nel bagaglio registrato sono pregati di imballarle bene e qualsiasi attrezzatura dotata di tali batterie deve essere in posizione spenta e ben imballata.

 

 

ALCUNE NOTIZIE

Gli ibaditi rappresentano una setta musulmana di etnia berbera, l’unico ramo sopravvissuto dei kharigiti; fondata da ‛Abd Allāh ibn Ibā al-Murrī, fiorì in Mesopotamia nell’VIII secolo, periodo durante il quale essi conquistarono l’Oman penetrando nell’Africa settentrionale, dove fondarono vari piccoli Stati. Oggi gli ibaditi costituiscono la componente maggioritaria dell’islamismo in Oman. Altri nuclei importanti si trovano nella valle del Mzab in Algeria, sull’isola di Gerba in Tunisia e a Gebel Nafūsa in Libia. Rifiutano ogni forma di fanatismo e predicano la pratica rigorosa dell’islam originario. Considerati eretici dagli altri musulmani, gli ibaditi si rifugiarono nella valle dello Mzab e distinguono ancora oggi per il loro rigorismo: basta un’azione peccaminosa per essere cacciati dalla comunità dei fedeli.
Attualmente gli ibaditi in Algeria sono diventati il collettore di nuove istanze indipendentistiche. Si ritengono minacciati in casa loro: oggi infatti, dopo secoli di isolamento, la valle dello Mzab vede la compresenza di svariati gruppi etnici. Non solo ibaditi ma arabi e nordafricani: purtroppo si assiste anche all’infiltrazione del terrorismo di matrice islamica, ben presente in tutto il Nord Africa e nel Sahel.
Il Movimento per l’Autonomia della Cabilia (Mouvement pour l’Autonomie de la Kabylie), ramo dell’islam ibadita, ha richiesto in passato addirittura un intervento da parte della Francia per dare maggiore vigore alla sua richiesta di autonomia. Le rivendicazioni del MAK rientrano in un più vasto movimento indipendentista di tutta l’etnia berbera.
Nell’arte musulmana la decorazione delle moschee appare come una tradizione ancestrale. In realtà quest’arte di arricchire i luoghi di culto islamici, che risale alla dinastia degli Ommayadi  (661-749), non trae fonte dall’islam delle origini. Numerose tradizioni (hadith) riferiscono infatti che il Profeta rigettava il lusso e si accontentava dello stretto necessario. Prima della fine del IX secolo i luoghi di culto musulmani avevano infatti facciate anonime che non indicavano nemmeno la destinazione d’uso degli edifici, essendo i muri prima di ogni altra cosa destinati a separare dal mondo esterno lo spazio riservato ai fedeli. La semplicità primordiale della moschea si è in seguito evoluta sotto l’influenza del classicismo persiano e bizantino. Le prime conquiste territoriali fecero conoscere agli arabi un modo di vivere lussuoso che le loro origini nomadi ignoravano. Gli ibaditi furono il terzo gruppo di musulmani a fianco di sunniti e sciiti, e si distinsero per il loro rispetto dell’islam delle origini, fattore che testimonia inequivocabilmente la loro architettura tradizionale (cui si ispirò lo stesso Le Corbusier).
Le prime costruzioni dello Mzab risalgono all’XI secolo e si distinguono per la totale assenza di decorazioni. Ciò è dipeso essenzialmente dagli ibaditi, visto che la loro dottrina disapprova totalmente l’ostentazione della ricchezza. Tombe e moschee, anche se dedicate a personaggi celebri, restano sobrie e modeste come le altre, visto che gli ibaditi si sforzano di mantenere una perfetta uguaglianza tra tutti i credenti e membri della comunità. Malgrado abbiano accumulato nei secoli ingenti ricchezze col commercio marittimo e trans-sahariano, essi adottano tuttora modesti stili di vita. I loro luoghi di culto rimangono senza decorazioni, in quanto a loro giudizio la relazione con Dio deve rimanere la più semplice possibile. Al loro interno le sale di preghiera presentano nude pareti bianche che permettono di stringere un rapporto privilegiato con Allah.
Le moschee ibadite sono realizzate su scala umana e concepite per una relazione intimista col divino. La ricerca di austerità procede di pari passo anche nei campi dell’urbanistica e dell’artigianato. Così anche i cimiteri riproducono i costumi funebri praticati dagli islamici all’epoca del Profeta. Solo delle piccole pietre individuano se il defunto è uomo oppure donna, e con esse frammenti di vasellame. Nelle regioni ibadite i luoghi di culto presentano inoltre spesso diversi mihrab.

 

 




NAMIBIA: L’AFRICA INCONSUETA TRA MARE E DESERTI

Namibia-2

La Namibia dà il suo benvenuto dalla capitale Windhoek, città dal fascino insospettabilmente “europeo”. L’incontro con il Namib, il deserto più antico del pianeta, è una delle emozioni indimenticabili di questo viaggio: noto anche come il “deserto che vive” per la grande varietà di flora e fauna, che abita questo ambiente tanto ostile. Rotta verso la Skeleton Coast, fino alla colonia di otarie di Cape Cross, una delle più numerose dell’Africa, che può ospitare fino a 100.000 esemplari. E poi, un tuffo verso il Damaraland, passeggiando tra impressionanti complessi di granito e dune pietrificate, alla scoperta dell’arte rupestre San e del popolo Damara. Da qui, il passo è breve per la patria degli Himba, il fiero popolo seminomade che continua a vivere secondo antiche tradizioni. A chiudere un viaggio così ricco, ecco il Parco Etosha… l’ultima indimenticabile cartolina dalla Namibia.

La Namibia, una terra dove vallate desertiche e infinite pianure si alternano a dune altissime e sconfinate savane. E’ il paese del deserto del Namib: tra i più antichi della storia della Terra, tra i più aridi dell’Africa, le sue altissime dune sembrano tuffarsi nell’oceano.

Terra di contrasti e di magia, di paesaggi duri ma bellissimi, di specie di animai e di etnie tribali, si dice che sia “il paese che non abbandona il cuore” di ogni visitatore che si avventure a visitarlo.

Dalle dune rosse del Sossusvlei che contrastano con l’azzurro del cielo alla Dead Vlei, dove alberi neri si stagliano nel bianco terreno argilloso; dai deserti del Sud, Namib e Kakahari ai paesaggi suggestivi della Valle della Luna; dalla Skeleton Coast, così chiamata per i relitti delle navi, alla costa atlantica abitata da fenicotteri rosa, pellicani e foche. Ma soprattutto, a rimanere nel cuore del viaggiatore sarà l’Etosha Park, un’avventura alla ricerca di leoni, rinoceronti, zebre e giraffe.

Nel Paese dei diamanti, la pietra più preziosa è la Namibia stessa, pura e incontaminata come Madre Natura l’ha creata e forgiata.

 

Un deserto tra Namibia, Botswana e Sudafrica

Il Deserto del Kalahari, estendendosi attraverso il Botswana, la Namibia e il Sudafrica, è una delle meraviglie naturali più affascinanti del continente africano. Contrariamente alla comune percezione dei deserti come paesaggi sterili e inospitali, il Kalahari sfoggia una biodiversità sorprendente e una ricchezza culturale che affonda le radici nella notte dei tempi.

1° giorno: ROMA – WINDHOEK

Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Roma. Disbrigo delle formalità d’imbarco e partenza con volo di linea. Pasti e pernottamento in volo.

2° Giorno: WINDHOEK

Arrivo all’aeroporto di Windhoek e  dopo aver espletato operazioni di dogana e visto,trasferimento in hotel. Nel pomeriggio  breve visita alle principali attrazioni della città. Cena.

I migliori 10 giri turistici a Windhoek (AGGIORNATO 2024)

Pernottamento in albergo.

Windhoek - Africa Destination - Micato Luxury Safaris

3° Giorno: WINDHOEKW-Parco Otjiwa

Dopo la prima colazione, partenza in direzione del Parco Otjiwa , una delle destinazioni più diverse della Namibia e non solo una sosta o un gateway lungo il famoso parco nazionale Etosha e Damara- o Kaokoland a ovest o l’altopiano acqua-berg a est.

 

Rifugio Otjiwa | Il Safari della Namibia | Alloggio, noleggio auto 4x4, tour e safari

Dopo circa 3 ore,si arriva e sistemazione al Lodge pranzo e cena.Inizio del safari.

 

OTJIWA SAFARI LODGE : Prezzi e Recensioni 2024

Safari notturno dopo cena.

Etosha National Park in Namibia - Earth.com etosha-nationalparkinnamibia

4°Giorno-OTJIWA-Etosha

Namutoni

Dopo colazione partenza per il Parco Etosha. Arrivo e si effettua un primo safari a bordo del vostro veicolo.

Etosha National Park Tours & Travel Guide | Namibia-Experience

Il Parco Nazionale di Etosha si trova nella parte nordoccidentale dellaaNamibia, è un’area protetta dal 1907 e, con i suoi 22.270 kmq, è uno dei parchi nazionali più estesi d’Africa.

8 Reasons Why Etosha National Park is one of Africa's Best Safari Destinations

Etosha è una parola della lingua Ovambo che significa “grande posto bianco” e deve questo nome all’enorme pan che si trova nella parte nord ovest; larga 130 km per 50 km nel punto più ampio e con una superficie di circa 5.000 kmq, è l’elemento che caratterizza maggiormente il parco, oltre ad essere una delle depressioni salate più ampie del continente africano.

La giornata sarà dedicata al safari all’interno del parco. Il Parco Nazionale di Etosha è uno dei più vasti di tutta l’Africa.

Etosha National Park | South African Travellers

Delle 114 specie di mammiferi presenti molte sono rare e a rischio di estinzione, quali il rinoceronte nero, il ghepardo e l’impala dal muso nero.

Safari in Etosha National Park: where the wildlife comes to you | Atlas & Boots

Cena e pernottamento in lodge.

The Amazing Etosha National Park In Namibia • Ultimate Safari Guide

5° Giorno:ETOSHA-OKAUKUJEO

Prima colazione al lodge e partenza per la parte del parco Etosha Okaukujeo.

Arrivo e sistemazione nelle camere riservate.

Etosha National Park, Namibia - Times of India Travel

Inizio del safari.

Photo Diary: 3-day self-drive safari Etosha National Park

Pasti al lodge pranzo e cena.

Etosha National Park - Shadows Of Africa

6° Giorno:ETOSHA- DAMARALAND MONTI ERONGO

Dopo la prima colazione ,partenza in direzione del Damaraladn.

Visitiamo la Foresta Pietrifica in Namibia - Blog Earth Viaggi

Questa mattina di buon’ora partirete per il Damaraland.

LA FORESTA PIETRIFICATA IN NAMIBIA

Lungo il percorso effettuerete una deviazione per visitare la Foresta Pietrificata.

 

Durante il trasferimento è prevista una visita ad un autentico villaggio Himba .

Prassi e retorica nelle politiche di sviluppo: il caso Himba

Gli Himba o Ovahimba sono un gruppo etnico di circa 12.000 persone che abita nel Kaokoland a nord dal fiume Kunene al confine con l’Angola, e a sud dal fiume Hoanib, nella Namibia settentrionale. Gli Himba sono i discendenti di un gruppo di Herero che nella seconda metà del XIX° secolo migrarono dal Kaokoland verso l’Angola, attraversando il fiume Kunene per fuggire alle frequenti aggressioni dei Nama.

La popolazione Himba è facilmente riconoscibile per alcune caratteristiche ben specifiche, prima fra tutte la tradizione soprattutto femminile di cospargere corpo e capelli con l’otjize: una mistura rossa preparata con burro, ocra, erbe e resine profumate. Scopriamo insieme le ragioni e l’utilità di questo vero e proprio rito.
L’otjize ha varie funzioni: serve per riparare e proteggere la pelle dal sole e dal clima caldo e secco, è un buon repellente per gli insetti e, infine, viene usato per un motivo puramente estetico; conferisce infatti a pelle e capelli quella particolare colorazione rossastra molto simile alla terracotta. Dall’otjize deriva dunque la denominazione “Popolo rosso della Namibia”, con cui le tribù Ovahimba sono pure conosciute.

Visiterete il sito di incisioni rupestri di Twyfelfontein, le Canne d’Organo e la Montagna Bruciata.

Desert Rock Carvings Tour of South Morocco - 7 Days | Desert Majesty

Situato in un’area montuosa tra il deserto della Skeleton Coast e l’altopiano centrale, il Damaraland è uno dei posti più spettacolari della Namibia. Patria di elefanti e rinoceronti neri, ma anche alberi pietrificati depositati qui 260 milioni di anni fa, offre scenari spettacolari e permette di scoprire il lato più nascosto delle opere dei nostri progenitori che vissero nella savana africana tanti secoli fa.

Giunti a Twyfelfontein visita guidata del più importante sito di arte rupestre San e del Damara Living Museum.

Tra le attrazioni principali da non perdere:

Petrified forest

La foresta pietrificata fu dichiarata monumento nazionale nel 1950 ed è il risultato di un’alluvione che portò a valle una cinquantina di alberi che si trovano su un pendio sovrastante. Stimati vecchi di circa 200 milioni di anni, la maggior parte di essi appartiene alla famiglia delle gimnosperme.

Twyfelfontein

A Twyfelfontein vi è la più grande concentrazione della Namibia di incisioni su roccia risalenti all’età della pietra il che data l’occupazione di quest’area ad almeno 6000 anni fa.

A Twyfelfontein, nel rosso della Namibia - Persorsi

Damaraland: patria di alberi pietrificati, crateri e pitture rupestri.

Burnt Mountain

La Burnt Mountain è a pochi chilometri da Organ Pipes ed è visibile direttamente dalla strada.

Il calcare che diede origine a questa montagna si depositò circa 200 milioni di anni fa; 120 milioni di anni fa, più o meno quando si originarono le Organ pipes, la lava vulcanica si introdusse nel calcare e originò quella metamorfosi che ora contraddistingue il colore della montagna.

Damaraland: patria di alberi pietrificati, crateri e pitture rupestri - difotoediviaggi

Namibia: gli ultimi elefanti del deserto | esploratoridelmondo.it

Safari per ammirare gli elefanti mentre fanno il bagno al fiume.

7° Giorno:DAMARALAND– CAPE CROSS – SWAKOPMUND

Prima colazione al lodge.Questa mattina si parte per Cape Cross per visiterete la colonia di otarie. La Cape Cross Seal Reserve, si estende su un remoto promontorio della Skeleton Coast e ospita una delle più grandi colonie di foche del Capo al mondo.

Pranzo sulle dune .

Mola Mola Safaris | Marine Dune Day | Namibia

A seguire si raggiunge Swakopmund, principale meta vacanziera per i Namibiani.

Cape Fur Seal Colony at Cape Cross Namibia

 

Gli Herero sono un popolo di allevatori che vive tra l’Angola e la Namibia e che ha avuto la sfortuna di incontrare sul suo cammino i colonizzatori tedeschi che, per sottometterli e appropriarsi delle loro terre, hanno attuato una politica di sterminio. Nonostante questo infausto passato il popolo Herero continua a vivere nelle proprie terre seguendo le proprie tradizioni; una delle cose che è cambiata rispetto alle tradizioni più antiche, e in seguito alle pressioni dei colonizzatori, è stato il loro abbigliamento: gli abiti succinti scioccarono così tanto i tedeschi che imposero agli Herero di indossare lunghi e voluminosi abiti in stile europeo; questi abiti vengono indossati ancora oggi dalle donne Herero e sono realizzati con stoffe colorate con disegni geometrici.

Viaggiando lungo le strade della Namibia non è inusuale incontrare le donne Herero, inconfondibili con i loro grandi copricapo, mentre si prendono cura dei bambini o coltivano i campi o badano alle pecore e capre; mentre gli uomini invece è possibile vederli impegnati nel condurre i bovini alla ricerca di pascoli.

Si ritiene che il popolo Herero sia giunto in Namibia dopo aver lasciato la regione dei grandi laghi nell’Africa Orientale.

Donna dell'etnia Herero in Namibia

8° Giorno: SWAKOPMUND – DESERTO DEL NAMIB

Colazione in hotel .Questa mattina partirete alla volta del deserto del Namib attraverso lo spettacolare Kuiseb Canyon.

The Welwitschia Trail – we travel

Lungo il tragitto visita alla Valle della Luna, uno spettacolare canyon scavato nel corso dei millenni dal fiume Swakop e della Welvitchia Drive, dove sopravvivono numerosi esemplari di Welvitchia Mirabilis, un’incredibile pianta che riesce a sopravvivere in un ambiente drammaticamente ostile, fino a giungere all’esemplare più vecchio, che si stima abbia circa 1500 anni.

Wonderful Welwitschia Adventure 7 hour private off-road tour -

 

rusted car at Solitaire Namibia

9° Giorno: DESERTO DEL NAMIB

Prima colazione al lodge.Trascorrerete l’intera giornata nel parco di Sossusvlei e Dead Vlei, occasione unica per scattare magnifiche fotografie in un mare di dune rosso-arancio, alte fino a 300 metri.

Il deserto di Sossusvlei e Deadvlei: le dune rosse nel cuore della Namibia

Mattinata dedicata all’escursione nel deserto con le sue splendide dune color albicocca e con i suoi vlei (pozze effimere, quasi sempre asciutte), Sossouvlei e Dead Vlei.

 

dune-45 - Travel Revolution

Dopo il pranzo, al sacco, breve sosta alla Duna 45 .

Tour packages to Dune 45 from USA | Exoticca

Il Deserto del Namib è comunemente considerato il deserto più antico del mondo essendo esistito per circa 43 milioni di anni.  Il deserto è una grande distesa di pianure di ghiaia e dune di tutte le forme e dimensioni che si estendono lungo la costa namibiana.  Tutta la parte occidentale della Namibia infatti è costituita dal deserto che è presente, oltre i confini della Namibia, in Angola meridionale e nella parte settentrionale della provincia del Capo in Sud Africa.  Il deserto del Namib contiene il Namib Naukluft National Park, il più grande parco della Namibia e il terzo più grande in Africa.

Sossusvlei, Deadvlei e Sesriem Canyon, meraviglie della Namibia

La zona montana del Naukluft è stata creata come un santuario per la zebra di Hartmann.  Nel 2013, una grande parte del deserto è diventato un Patrimonio dell’Umanità sotto il nome di “Mare di sabbia del Namib”.

Nel pomeriggio visiterete il Canyon di Sesriem, formato dal fiume Tsauchab, che ha scavato una gola profonda 30 metri.

Premium Photo | The river in Sesriem Canyon in Namib desert Sossusvlei Namibia

 

10° Giorno: DESERTO DEL NAMIB – DESERTO DEL KALAHARI

Dopo la prima colazione,partenza per il deserto del Kalahari .

Benvenuti nel cuore dell’Africa meridionale, dove si estende il vasto e misterioso Deserto del Kalahari, il sesto deserto più grande del mondo, con i suoi 900.000 chilometri quadrati. Un territorio che, nonostante il suo nome possa evocare immagini di aridità infinita, nasconde in realtà una sorprendente varietà di vita e paesaggi mozzafiato.

 Il Kalahari, una terra aspra, una terra di sole bruciante e vento implacabile –  una terra di grande aridità e mistero.  Dopo le prime piogge, una terra trasformata in squisita bellezza con le dune in eruzione in un tripudio di colori!  Il Kalahari evoca immagini diverse nelle menti delle persone.  Alcuni lo vedono come un deserto torrido.  Altri lo vedono il loro futuro, costruito su bovini e ovini, struzzi e animali selvatici.  Il Kalahari è tutto questo, ma anche qualcosa di più.  La parola ‘Kalahari’ significa deserto!  La sua relativa inaccessibilità, le dune di sabbia rossa, le precipitazioni incerte e la mancanza di acqua di superficie, lo rendono veramente una delle ultime frontiere dell’Africa.

Esplorando il deserto del Kalahari in Namibia - Mokoro Tours

Il nome “Kalahari” trae origine dalla lingua Tswana, in cui “Kgala” significa “la grande sete” e “Kgalagadi” si traduce in “un luogo senza acqua”. Queste denominazioni riflettono perfettamente l’essenza di un deserto che, con le sue distese di sabbia rossa, si estende senza acqua superficiale permanente, ma che al contempo sorprende per la sua resilienza e la ricchezza di vita che ospita. Esploriamo insieme le meraviglie del Kalahari, un deserto che sfida le convenzioni e rivela la straordinaria adattabilità della natura.

Namibia deserto Kalahari - AEMME VIAGGI

ll Kalahari, nonostante il nome “deserto”, è un ecosistema ricco e complesso che sfida molte delle convenzioni tipiche associate ai deserti. Le sue stagioni delle piogge estive trasformano parti del deserto in un’esplosione di vita. Le sue dune di sabbia rossa, alcune delle caratteristiche più distintive del paesaggio, offrono uno scenario mozzafiato sotto il vasto cielo africano. Questo deserto non è solo una distesa arida; è un ecosistema complesso che ospita una varietà di habitat, dalla savana alle zone boscose.

11° Giorno: DESERTO DEL KALAHARI – WINDHOEK – partenza

Dopo la prima colazione,trasferimento in aereoporto in tempo utile per operazioni imbarco volo di rientro.

Pasti e pernottamento a bordo.

12° Giorno: ARRIVO IN ITALIA

Arrivo e fine dei servizi.

 

 

La quota comprende

  • Voli di linea in classe economica Roma- Windhoek e ritorno con scalo,franchigia 20 kg
  • Guida  locale
  • Trasferimenti privati da e per l’aeroporto di Windhoek con bus privato
  • Tour in overland
  • Pernottamento e pasti come da programma pensione completa
  • Ingresso e safari nel parco Etosha
  • Visita ad un autentico villaggio Himba nel Kaokoland
  • Ingresso e visita alla Foresta Pietrificata
  • Ingresso e visita al sito di incisioni rupestri di Twyfelfontein, Canne d’Organo e Montagna Bruciata
  • Ingresso e visita di 2 ore al Living Musuem dei San (Boscimani)
  • Ingresso e visita alla colonia di otarie di Cape Cross
  • Ingresso e visita al Moon Landscape
  • Ingresso e visita al parco di Sossusvlei e al Canyon di Sesriem
  • Assicurazione medica, bagaglio

La quota non Comprende

  • Tasse aeroportuali pari a euro 280,00 (importo soggetto a riconferma sino ad emissione dei biglietti aerei)
  • Mance
  • Bevande ai pasti
  • Extra personali
  • Facoltativa assicurazione annullamento euro 150,00
  • Tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”

 

 

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

Documenti per l’espatrio:

  • Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei (6) mesi al momento dell’arrivo nel Paese.
  • Visto d’ingresso: non necessario



LE PERLE DEL GOLFO – BAHRAIN, KUWAIT E QATAR

  1. Un incredibile tour in 3 Paesi che presi singolarmente non hanno molto da offrire,e cosi raccolti in unico tour,Vi consentiranno di apprezzarne le cose più interessanti e belle da ammirare.

Bahrain, il giardino dell’Eden
Così è stato ribattezzato questo meraviglioso lembo di terra affacciato come una pietra preziosa sul Golfo Persico

Un soprannome ben meritato grazie alla sua storia millenaria, ai siti archeologici, ai paesaggi incantevoli, all’inflazione pari allo 0 per cento, alla crescita annua pari al 3 per cento e ad assistenza scolastica e sanitaria per tutti i suoi abitanti. Per non parlare dell’ affluenza turistica in continua crescita e all’apertura verso il mondo occidentale tanto che dal 2004 si svolge, primo in Medio Oriente, il Gran Premio di Formula 1 sullo spettacolare circuito costruito nel deserto vicino alla capitale Manama.

Il Bahrain è una piccola nazione – isola del Medio Oriente che sorge in una delle zone petrolifere più importanti del mondo, ma soprattutto è uno dei centri culturali più interessanti dell’universo arabo. A ovest, collegata dalla King Fahd Couseway, si trova l’Arabia Saudita, a sud-est il Qatar, circa 200 chilometri a nord l’Iran. Sin dall’antichità il Bahrain è stata una delle principali rotte commerciali. È il Paese dove ha avuto origine l’impero di Dilmun, una civiltà che prosperò nella regione per millenni, capace di espandere la sua influenza sino all’odierno Kuwait, di navigare lungo le rotte del Golfo e di sviluppare un’incredibile abilità nella tumulazione.

La moderna capitale, Manama, che letteralmente significa “luogo addormentato”, è una città che accoglie i visitatori con atmosfere metropolitane, fatte di negozi aperti sino a tarda sera, locali notturni e tanta gente a qualsiasi ora del giorno e della notte. Manama è delimitata dalle splendide corniche, viali che corrono lungo la costa. Il cuore della città è il souq, un intricato dedalo di viuzze dietro Bab al-Barhain dove è possibile contrattare di tutto, dai prodotti artigianali, tappeti, abiti tradizionali, spezie, tessuti fatti a mano sino alle perle. Tra i prodotti artigianali più interessanti ci sono le ceramiche e i tappeti di lana dai colori sgargianti e arazzi molto belli.

Qal’at al-Bahrain (Porto antico e capitale di Dilmun) dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Benvenuti in Kuwait! 

Tra i vari emirati in cui è suddivisa la Penisola Araba, il Kuwait, coi suoi oltre 4 milioni di abitanti, resta indubbiamente quello più “democratico”, dove c’è un potente parlamento eletto dal popolo, che l’emiro può sciogliere con l’obbligo però di indire nuove elezioni entro 90 giorni. Dal 2009, nonostante il parere negativo dei conservatori, anche delle donne sono entrate a far parte dell’Assemblea Nazionale.

Il suo nome deriva dalla parola “kut”, ovvero il fortino costruito nel 1612 dalla tribù dei Banu Khaled, primo passo verso una fortissima identità nazionale, che ha permesso, più di recente, di superare la devastazione dell’aggressione nel 1990 da parte delle truppe irachene di Saddam Hussein.

Kuwait City, il cuore pulsante del Kuwait, è un’accattivante miscela di modernità e tradizione. Questa fiorente metropoli offre una fusione unica di fascino antico e lusso contemporaneo, dagli svettanti grattacieli ai vivaci souk.

Parti per un viaggio indimenticabile attraverso Kuwait City, dove scoprirai una serie di attrazioni top, gemme nascoste ed esperienze accattivanti.

Lo splendore del Qatar

Un mix di arte e cultura tradizionali con opportunità e architetture ultramoderne rende questa città  mediorientale una destinazione ricca di fascino.

Doha, capitale del Qatar, è nata come insediamento portuale tribale in un’area desertica, con un’economia supportata da pesca delle perle, pesca tradizionale e commerci marittimi. Dopo lo sviluppo del settore petrolifero, Doha ha iniziato una rapida ascesa verso la modernizzazione. Visitate questa magnifica città in cui opere d’arte, religione e mercati tradizionali convivono con architetture avveniristiche e investimenti tecnologici.

Modernizzare senza rinunciare alle tradizioni è uno dei punti di Qatar National Vision 2030, il piano di sviluppo a lungo termine del paese. Passeggiando sull’incantevole lungomare di Doha avrete l’occasione di ammirare entrambe queste realtà. La Corniche di Doha e il tranquillo Parco MIA assicurano un panorama spettacolare sul Golfo Persico, che per molto tempo ha offerto i suoi tesori ai pescatori di perle. Osservate il Monumento alla perla che celebra l’importante ruolo svolto da questa gemma nell’economia della prima fase di sviluppo di Doha. Guardando il lato opposto al mare potrete invece ammirare lo straordinario skyline della parte moderna della città, con la Doha Tower che brilla al sole.

 

Il Museo di Arte Islamica, affacciato sulla baia, racconta 14 secoli di arte del Qatar e di altri paesi. Più verso l’interno, troverete gli affollati vicoli del Souq Waqif, che ricrea l’atmosfera di un tradizionale mercato mediorientale. Qui potrete acquistare spezie, assaggiare i piatti della cucina locale, scoprire di più sulla falconeria ed esplorare gallerie d’arte. Il vicino Museo Nazionale del Qatar, le cui futuristiche linee riproducono una rosa del deserto, permette di approfondire la conoscenza del passato, del presente e del futuro del paese.

Giorno 1: Italia – Kuwait  28 Dicembre 

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e operazioni  di imbarco volo alla volta del Kuwait, volo con scalo, un Paese ricco di tesori culturali e modernità affascinante.

Arrivati nel Paese, trasferimento, cena e pernottamento in hotel.

Giorno 2: Kuwait 29 Dicembre

Nessuna visita a Kuwait City sarebbe completa senza vedere le maestose Kuwait Towers, simbolo del progresso e della modernità della nazione!

Queste iconiche strutture, progettate da rinomati architetti svedesi, sono composte da tre torri che offrono una vista mozzafiato sul paesaggio urbano e sul Golfo Arabico!

La torre principale presenta una terrazza panoramica, un ristorante girevole unico nel suo genere e un’accogliente caffetteria. La seconda torre è dedicata allo stoccaggio dell’acqua, mentre la terza è una struttura complementare.

Visita Kuwait City: scopri il meglio di Kuwait City, Governatorato di Al Ahmadi, nel 2023 | Viaggia con Expedia

Inizieremo la nostra esplorazione con una visita al Museo d’Arte Moderna del Kuwait, un gioiello artistico nascosto nei pressi di Sharq Souq. Appena entrati, ci troveremo magicamente in un mondo conosciuto da pochi, e l’arte moderna araba e internazionale ci catturerà e ci ispirerà, aprendoci le porte a nuovi orizzonti artistici.

Proseguiremo con una visita affascinante al Mercato del Pesce ed al Porto dei Dhow, un’esperienza autentica che ci farà entrare in contatto con le tradizioni marinare del Kuwait.

KUWAIT-KUWAIT CITY-FISH MARKET

Entra in un regno ipnotico dell’arte alla Mirror House, un’attrazione straordinaria a Kuwait City!Questa residenza privata, appartenente all’acclamata artista Lidia Al-Qattan, è interamente decorata con mosaici di specchi, creando un’atmosfera incantevole e coinvolgente.

House of Mirrors | Mirror house, Mirror, Kuwait city

La Mirror House funge sia da galleria d’arte che da spazio abitativo e ospita le creazioni di Lidia e la sua collezione d’arte personale.

L’atmosfera si intensificherà con una visita al Museo dei Martiri di Al Qurain, un luogo di memoria e riflessione sulla storia del Kuwait. Cena e pernottamento.

Giorno 3: Kuwait-Bahrein  30 Dicembre 

Al risveglio, prima colazione e siamo pronti per iniziare questa nuova giornata con una visita entusiasmante al Kuwait National Museum, al Museo dell’Eredità e all’Archaeological Museum, scoprendo la storia millenaria del paese attraverso reperti preziosi.

Sosta fotografica al Boom Al Muhallab, un tempo tra i più importanti Dhow – tradizionale barca del Golfo Persico – della nazione, oggi cuore del Museo Nazionale.

Top 8 Museums In Kuwait For Understanding The Art and History

Poi, avremo l’opportunità di passare davanti al prestigioso Palazzo di Seif (Ufficio dell’Amir) e all’Assemblea Nazionale, scoprendo il lato politico e governativo del Kuwait.

Seif Palace, Kuwait City | Dan | Flickr

Sosta al  Souk Al Mubarakiya , un mercato storico che risale a oltre 200 anni fa, per immergersi nell’autentica cultura kuwaitiana.

Souq Al-Mubarakiya | The Regency Hotel Kuwait

Ti invita a passeggiare per i suoi vicoli tortuosi, dove scoprirai venditori che offrono vari prodotti, come spezie, profumi, tessuti, gioielli, oggetti d’antiquariato e artigianato tradizionale.

Non potremo fare a meno di ammirare la maestosità della Torre di Al-Hamra, il grattacielo di cemento intagliato più alto del mondo, una meraviglia architettonica moderna.

Al Hamra Village Golf & Beach Resort 5* - Ras Al Khaimah - Fino a -70% | Voyage Privé

Al termine trasferimento in aereoporto e operazioni imbarco volo diretto in Baherein.

Cena e pernottamento in hotel.

Il nostro emozionante viaggio continua,  con l’arrivo nella vibrante Bahrain, una gemma unica nella Penisola Arabica.

Guida di Bahrain | Scopri Bahrain | Aegean Airlines

Giorno 4:  Bahrain  31 Dicembre 

Prima colazione in hotel.

Al mattino, dopo colazione, cominceremo dirigendoci verso il King Fahad Causeway. Questo incredibile ponte di 25 km, che unisce le terre del Bahrain e dell’Arabia Saudita, è una meraviglia architettonica che lascia senza fiato. La  King Fahd Causeway, è rialzata tra le acque del Golfo Persico, dal Bahrein all’Arabia Saudita. La strada è molto caratteristica perché costeggiata da ponti e tratti piani, torri di osservazione e una piattaforma panoramica.

La nostra avventura ha inizio con una forte impressione! Oggi saremo immersi nella cultura e nella storia di Bahrain: visiteremo l’Al Jasra House, una magnifica residenza estiva dello sceicco Salman bin Hamad Al-Khalifa.

Bahrain Authority for Culture and Antiquities - Kingdom of Bahrain | Destinations

Ammireremo l’elegante architettura tradizionale bahrainita, un vero tesoro culturale.

Moschea Al Fateh

Nella capitale Manama si trova questa imponente Moschea, una delle più grandi al mondo, che può contenere fino a 7000 fedeli ed attrae ogni anno moltissimi visitatori.

La moschea Al Fateh - Bahrein - Bahrain

Al Fateh è caratterizzata da una cupola in fibra di vetro e due minareti e all’interno sono presenti numerosi elementi decorativi come lampade in legno lavorato, tappeti e l’enorme lampadario di Swarovsky.

Successivamente, ci sposteremo verso le A’ali Burial Mounds, un affascinante sito archeologico: questo cimitero preistorico con circa 170.000 tumuli funerari risalenti a migliaia di anni fa, racchiude i misteri del passato di Bahrain, invitandoci a esplorarne i segreti nascosti.

Tumuli sepolcrali della cultura Dilmun - Wikipedia
Continueremo poi con una visita alle Tombe Reali di A’ali, luoghi di sepoltura dei re precedenti, ed avremo l’opportunità di scoprire la maestria artigianale presso i produttori di ceramica nel pittoresco villaggio di A’ali.

La giornata prevede momenti di pura adrenalina: esploreremo il Primo Pozzo Petrolifero, simbolo del boom economico che ha trasformato l’intera regione, e visiteremo il prestigioso Bahrain International Circuit, teatro del Gran Premio del Bahrain di Formula 1.

Negli ultimi anni il Bahrein è divenuto famoso grazie al Gran Premio di Formula 1. Il Paese per ospitare il circuito non ha badato a spese e ha costruito una pista in pieno deserto spettacolare e tecnologica.

Sakhir Tower - Bahrain | Studiodue.com

Il circuito Sakhir mette a dura prova i piloti non tanto per la sua difficoltà, quanto per le condizioni climatiche in cui sono costretti a gareggiare: sabbia sull’asfalto, escursione termica notevole nonostante si usino tecniche e prodotti per limitare i fenomeni.

Infine, nel silenzio , per ammireremo il leggendario Tree of Life, un albero di Acacia che ha sfidato il tempo per oltre 400 anni, donando incanto a questo panorama selvaggio e affascinante.

Cenone di Capodanno e pernottamento in hotel.

Giorno 5: Bahrain  01 Gennaio

Oggi saremo avvolti dalla cultura e dalla storia di Bahrain mentre scoprirete i suoi tesori nascosti. Prima colazione e poi iniziamo la giornata con una visita al Bahrain National Museum, che ci guiderà attraverso il ricco patrimonio culturale del paese, catturando l’essenza della sua storia millenaria,con reperti dell’antica civiltà di Dilmun che raccontano 7.000 anni di storia locale.

Successivamente, ci immergerete nei colori e nei profumi del tradizionale Souq di Muharraq, un luogo dove il popolo del luogo si riunisce per commerciare e condividere storie.

Visita Al Muharraq: scopri il meglio di Al Muharraq, Governatorato di Muharraq, nel 2023 | Viaggia con Expedia

La giornata ci porterà indietro nel tempo, quando visiteremo la casa di Sheikh Isa Bin Ali. Questa magnifica residenza fu un tempo dimora dell’amato bisnonno dell’Amir, che ha lasciato un segno indelebile nella storia di Bahrain governando lo stato per ben 63 anni.

Shaikh Isa Bin Ali House, Bahrain.

In un’esperienza unica, farete una sosta al Bukhalaf Coffee shop, il più antico di Bahrain, dove il cordiale proprietario cordiale ci accoglierà con datteri e caffè arabo e datteri, raccontandoci i segreti della sua produzione, ed offrendoci un assaggio autentico della cultura locale.

Non può mancare una visita alla “Gold City”, il più grande negozio di oro a Bahrain dove è possibile acquistare oro, brillanti, perle e monete.

La giornata culminerà in una visita straordinaria al Qal’at al-Bahrayn, (Porto antico e capitale di Dilmun) conosciuto anche col nome di Fortezza del Bahrain o Fortezza portoghese. È un forte eretto nel XVI secolo dai portoghesi ed è un sito storico e archeologico di grande importanza.

Qal'at Al-Bahrain: Enter the Fort and Immerse Yourself in the Fascinating History of the Persian Gulf | Ancient Origins

Uno dei siti archeologici più significativi del paese, una volta capitale della civiltà Dilmun. Patrimonio mondiale dell’UNESCO,ha visto gli archeologi portare alla luce antichità provenienti da una collina artificiale di ben 12 metri, creata nel corso dei millenni dai vari occupanti: dai Cassiti ai Persiani, passando per i Portoghesi. Saremo catturati dalla magnificenza delle antichità scoperte qui e dalla maestosità del patrimonio culturale di Bahrain.

Al termine delle visite, ci recheremo in aeroporto per la partenza per Doha, destinazione Qatar.

Arrivo nella splendida città di Doha, trasferimento, cena e pernottamento in hotel.

Giorno 6: Doha Qatar 02 Gennaio

Prima colazione in hotel, e inizieremo le visite che ci permetteranno di essere avvolti dalla magia della cultura qatariota e delle sue moderne realizzazioni.

Doha

Viaggeremo attraverso il lussureggiante e moderno West Bay, ammirando alcune delle architetture più iconiche di Doha, mentre ci dirigeremo verso The Pearl-Qatar: questa isola artificiale è una vera e propria oasi moderna, estesa su quasi quattro milioni di metri quadrati, con una fusione affascinante di stili architettonici avvolti in una cornice pittoresca.

Visita Doha: scopri il meglio di Doha, Qatar, nel 2023 | Viaggia con Expedia

 

MSHEIREB DOWNTOWN DOHA: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2023) - Tripadvisor

La nostra prossima tappa sarà il suggestivo “villaggio culturale” di Katara. Katara è un centro d’arte e cultura, e ci stupirà con la sua atmosfera unica e vibrante: qui hanno sede numerose organizzazioni qatariote come la Qatar Fine Arts Society, il Visual Art Centre, la Qatar Photographic Society, il Childhood Cultural Centre, il Theatre Society e la Qatar Music Academy.

Private Katara Cultural Tour 2023 - Doha

Esploreremo poi il mondo spirituale di Doha, con una visita al Sheikh Abdulla Bin Zaid Al Mahmoud Qatar Islamic Cultural Center, conosciuto anche come FANAR. Questo centro culturale offre una prospettiva approfondita sulla cultura e sulla religione islamica, arricchendo la nostra consapevolezza culturale.

Concludiamo quest’altra meravigliosa giornata con una visita al celebre Souq Waqif, un vivace bazar che incanterà tutti i nostri sensi con una miriade di colori, odori e suoni. Esploreremo bancarelle pittoresche, incontreremo artigiani locali ed avremo l’opportunità di ammirare il fascino tradizionale di Doha.

Souq Waqif | Time Out Doha

Inoltre, scopriremo come un’intera area di questo souq è dedicato ai falchi: il loro addestramento è tra i più grandi hobby per i qatarioti, ed i negozianti saranno felici di guidarci orgogliosamente attraverso le sale espositive dei falchi, dove molti di loro riposano allineati sui loro posatoi.

Ultimate Guide to the Falcon Souq, Doha, Qatar - Dotted Globe

Cena in ristorante tipico cosi da poter ammirare la Doha by night e pernottamento in hotel.

Nightlife in Doha - Enjoy Splendid Outing with Friends

Giorno : Doha  03 Gennaio

Prima colazione in hotel.

Inizieremo con una visita imperdibile ai Musei di Mushereib, un gioiello culturale che celebra la storia di quattro antiche case storiche nel cuore di Msheireb Downtown Doha.

Visita alla  Città Pianificata di Msheireb Downtown, dove potrete apprezzare la cultura del Qatar in un modo nuovo e coinvolgente. Questo progetto sostenibile e realizzato con cura ha trasformato il profilo urbano. Residenti e visitatori affollano le incantevoli strade del quartiere, ma anche i negozi, i caffè, i ristoranti e gli hotel. Msheireb, che in arabo significa “luogo in cui bere acqua”, si dimostra all’altezza del suo nome proponendosi come una nuova fonte di energia all’interno della capitale del Qatar.

In questo splendido quartiere, progettato con cura, si trovano case confortevoli disposte intorno a giardini interni per favorire i contatti tra i membri della comunità. Nei grandi magazzini di lusso con boutique prestigiose potrete dedicarvi allo shopping e gustare un ottimo pasto nello spazio esterno climatizzato.

Msheireb Downtown to host World Cup festivities | The Peninsula Qatar

Visitate le quattro abitazioni tradizionali che sono state trasformate in musei del patrimonio storico, chiamati Msheireb Museums, che consentono di approfondire la conoscenza della storia e dell’architettura della regione. La Radwani House offre un interessante spaccato dell’evoluzione della vita delle famiglie in Qatar. Sebbene ai visitatori non sia consentito accedere al vicino Al Koot Fort, vale comunque la pena osservare questo storico forte a pianta quadrata e le sue inconfondibili torri.

Oltre agli edifici residenziali e polifunzionali, nella Città Pianificata di Msheireb Downtown troverete anche più di 300 negozi, varie strutture commerciali, hotel, una scuola e tre moschee.

Visiteremo inoltre il Forte di Zubarah, il più importante del Paese primo Sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Zubarah - Wikipedia

Giorno 8: Qatar-Doha – Italia 04 Gennaio

Prima colazione e poi iniziamo la giornata con una visita all’Al Shahaniya Camel Racetrack, dove assisteremo ad eventi legati ai cammelli, un aspetto significativo della cultura qatariota. Qui, potremo ammirare la maestria dei camelieri ed il fascino di queste magnifiche creature.

 

Explore West Qatar and Sheehaniya Camel racetrack visit. | GetYourGuide

Successivamente, attraverseremo la zona di “Education City” per visitare l’incredibile Al Shaqab Equestrian Center.

Al Shaqab | Qatar Foundation

Questo centro di addestramento per cavalli arabi ci stupirà con la sua modernità e tecnologia all’avanguardia.

Il nostro entusiasmante viaggio giunge al termine. Dopo una settimana ricca di scoperte culturali e avventure emozionanti, trasferimento in aeroporto per il nostro ritorno a casa.

Operazioni di imbarco e volo di rientro in Italia e fine dei servizi.

 

 

La quota comprende:

  • Voli  di linea Roma-Bahrain e Doha-Roma  franchigia bagaglio 23 kg
  • Voli Kuwait -Bahrain- e  Bahrain-Doha  franchigia bagaglio 20 Kg
  • Hotel a 4 stelle con trattamento in mezza pensione.
  • Guide in lingua italiana per tutta la durata del tour.
  • Trasferimenti privati.
  • Ingressi a siti e musei come da itinerario.
  • Acqua durante i trasferimenti.
  • Assicurazione medico, bagaglio
  • Assicurazione ANNULLAMENTO VIAGGIO che copre l’intero valore del costo del tour.

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali, pari ad € in aggiornamento
  • Visti di ingresso.
  • Bevande ai pasti.
  • Ingressi
  • Mance per autista e guide
  • Extra di carattere personale
  • Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”



Etiopia festa di Timkat ,Epifania Copta Valle dell’Omo

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etiopia-timkat-1Viaggio in Etiopia Timkat per la festa religiosa del 2019. Alla scoperta della rievocazione del Battesimo di Gesù nel fiume Giordano e l’Epifania, l’ostentazione del Tabot, delle tavole delle Leggi, nella processione di Gondar. Il culmine del misticismo religioso.Un itinerario nella storia antica dell’umanità, una vera scoperta di culture e civiltà che hanno mantenuto inalterate le origini e le tradizioni. Per il viaggiatore è un incredibile salto nel passato.

Si tratta della ricorrenza più sacra del calendario copto. I preparativi sono lunghi: la festa inizia la sera della vigilia e continua per tutta la notte in cui si susseguono interminabili processioni con canti e suoni fino all’alba.
La sera della vigilia del Timkat, l’Arca dell’alleanza viene portata in processione e resterà tutta la notte accanto al bacino, detto “della Regina di Saba”, per rendere l’acqua benedetta per la cerimonia del battesimo ad Axum. La tradizione religiosa etiope dice che sia conservata la vera arca dell’alleanza portata a Gerusalemme da Menelik, il figlio della Regina di Saba e di Re Salomone di Gerusalemme.
Nel momento in cui il primo raggio di sole si affaccia dalle cime delle montagne ed illumina l’acqua di un pozzo a forma di croce, l’Abuma di Axum immerge una croce nell’acqua e vi spegne una candela consacrata. L’acqua così è santificata e lo stesso gesto si ripete davanti ad ogni chiesa dell’altopiano. Dopo la santificazione l’Abuma spruzza l’acqua sui fedeli. La tensione generale si allenta e i Diaconi gridano la loro gioia mentre i fedeli si bagnano e rinnovano le promesse del battesimo. Finito il rito, l’arca viene fatta rientrare nella cappella dove è custodita, accanto alla Chiesa di Debre Zion. La festa prosegue e per tre giorni, ogni villaggio è paralizzato. L’energia e l’intensità religiosa è fortissima, accentuata dalle movenze dei sacerdoti che si muovono sotto ombrelli multicolori che rappresentano la volta celeste. La varietà cromatica a cui si assiste è stupefacente: i fedeli sono in abito bianco che è il colore tradizionale del Timkat mentre i religiosi sfoggiano preziosi damaschi…igioso nel paese più mistico.

 

         Esperienza umana ed antropologica .L’Etiopia durante una ricorrenza religiosaSONO PREVISTI VOLI DI AVVICINAMENTO DA TUTTA ITALIA A TARIFFE CONFIDENZIALI

LE TEMPERATURE A GENNAIO SONO ,DI GIORNO CIRCA 28/30 GRADI E DI SERA ESSENDOCI UNA FORTE ESCURSIONE TERMICA OCCORRONO PANTALONI LUNGHI E FELPA.In ogni caso invieremo apposita circare notizie sul clima  e altre informazioni utili al viaggio,15 giorni prima della partenza.

16/01            PARTENZA DALL’ITALIA-ROMA-ADDIS ABEBA

Ritrovo dei partecipanti presso aereoporto di Roma Fiumicino e operazioni di imbarco volo Etiopian Airlines diretto ad Addis  Abeba,pasti e pernottamento a bordo.

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17/01            ADDIS ABEBA

Arrivo al mattino nella capitale dell’Etiopia, incontro con lo staff  e trasferimento in hotel,assegnazione immediata delle camere e tempo per il riposo per riprendersi dal volo notturno.Prima colazione in un bar pasticceria. In seguito visita della città. Nel corso della visita si vedrà il Museo Nazionale interessante per i reperti sabei e per i resti di Lucy, un ominide vissuto nella valle dell’Awash tre milioni e mezzo di anni fa e il Museo Etnografico, che possiede una splendida collezione di strumenti musicali e di croci copte, nonché le stanze dove abitò l’imperatore Hailè Selassiè. Pranzo al ristorante Makush e visita dell’atelier di diversi artisti locali. Nel pomeriggio visita della cattedrale della Santissima Trinita’. Cena e pernottamento in hotel.

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18/01            ADDIS ABEBA – VOLO INTERNO – LALIBELA timket_ceremony_gondar_ethio-1

Dopo la prima colazione ,trasferimento in aereoporto e voloper Lalibela. Arrivo, sistemazione e pranzo in hotel.Nel pomeriggio dalle ore 15.00 si assisterà all’inizio delle processioni.In tutte le città del paese i fedeli si recano nelle piazze per aspettare l’arrivo delle processioni che provengono dalle varie chiese della città e di fuori città. In processione ci sono i tabernacoli che in genere sono custoditi nelle chiese e quel giorno raggiungono le fonti battesimali accompagnati dai canti dei sacerdoti, diaconi e chierici che vestiti a festa, onorano il Signore. Il Timket è l’Epifania etiope e festeggia sia l’Epifania che il battesimo di Cristo, ecco perché la cerimonia si svolge presso le fonti battesimali. I religiosi e i fedeli a fine preghiere rimangono nelle vicinanze delle fonti in attesa della Messa notturna che inizia verso mezzanotte. Cena e pernottamento in hotel.

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19/01            LALIBELA

Immagine correlata

All’alba la messa termina e si ricomincia coi salmi che ricordano la vita di Gesù. In questo frangente il gruppo ritorna sulle tribune per assistere a questa celebrazione che culmina col battesimo di tutte le persone che vi assistono. Anche i turisti vengono “battezzati”. Dopo un paio d’ore si rientra in albergo, colazione e alle 11 di nuovo in centro per assistere alle processioni del rientro dei tabernacoli. Pranzo. Nel pomeriggio si uscirà da Lalibela per qualche chilometro per visitare Nakuto Leab e Genete Mariam. La prima chiesa è stata costruita sotto una grotta naturale e vanta alcuni tesori che appartenevano al suo fondatore, fra cui tamburi dipinti, croci e corone. La seconda risale al 13 secolo, è stata scavata su una collina rocciosa e a differenza delle chiese di Lalibela non è nascosta nel terreno. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

n.b chi non vorrà assistere alle celebrazioni del mattino ecc.ecc. può restare comodamente in hotel.

20/01            LALIBELA

Dopo la prima colazione, visita al primo gruppo di chiese rupestri che ha reso famosa questa città come la “Petra” o la “Gerusalemme” africana e che ne fanno il luogo di maggior richiamo religioso di tutta l’Etiopia. Si visiteranno la chiesa ipogea e cruciforme di San Giorgio, la chiesa di Bet Mariam con gli stupendi affreschi e l’imponente Bet Medane Alem. Rientro per il pranzo. Nel pomeriggio visita al secondo gruppo di chiese. Incredibile il lavoro di scultura, questi blocchi monolitici di grès rossastro sono stati svuotati all’interno e scolpiti all’esterno per ottenere la forma del tetto, la facciata e le pareti; le stesse sono poi state traforate per ricavare porte e finestre. Le chiese sono comunicanti, cunicoli e passaggi scavati nella roccia le collegano una all’altra. Rientro in albergo per cena e pernottamento.

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21/01            LALIBELA –  GONDAR

Di prima mattina, colazione e partenza per Gondar. Arrivo pranzo e sistemazione in hotel. Nel pomeriggio visita della città di Gondar. Nel 1636 fu proclamata capitale d’Etiopia dall’imperatore Fasilidas ed è famosa per i resti dei castelli secenteschi racchiusi nel recinto del quartiere imperiale. Il più spettacolare e meglio conservato è il palazzo dell’imperatore che si eleva per 32 metri e ha un parapetto merlato e 4 torrette a cupola che ricordano in nostri castelli medievali. Si prosegue la visita con la chiesa di Debre Birhan Selassie che vanta il famoso soffitto decorato da splendidi angeli e le pareti stupendamente affrescate; la raffigurazione più interessante è quella dell’Inferno. Cena e pernottamento in hotel.

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22 BAHIR DAR

 

Presto al mattino dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto. Volo di linea per Bahir Dar. Arrivo, trasferimento e sistemazione in albergo. Partenza per un’escursione in barca sul lago Tana, il lago più esteso d’Etiopia che ospita sulle sue rive e nelle isole numerosi e antichi monasteri. Visita ai due monasteri della penisola di Zeghe, Ura Kidane Meheret e Azwa Mariam, dove si conservano pitture e manoscritti risalenti al Medioevo etiopico. Le pareti dei monasteri sono affrescate con scene del Nuovo Testamento e della vita dei Santi locali e molto interessanti sono le icone, le croci copte d’argento, le corone dei re e i paramenti sacri. Rientro, pranzo al sacco e partenza per visitare le cascate del Nilo Azzurro. Al momento la costruzione di una diga ha reso meno rigogliosa e possente la caduta delle acque, rimane interessante la passeggiata nella natura con la quale si raggiungono le cascate. Cena e pernottamento in hotel.

2

 

 

23/01            GONDAR – SEMIEN N.P. – GONDAR

 Di buon mattino, dopo la prima colazione, partenza per il parco nazionale dei Monti Simien. I monti Simien sono uno dei principali massicci africani; sono formati da diversi altipiani, separati fra loro da ampie valli fluviali, che ospitano una flora e una fauna endemiche uniche nel loro genere. All’arrivo si fara` una passeggiata nella natura nei pressi del lodge per vedere una grande varietà di piante endemiche, mammiferi e uccelli, tra cui il babbuino Gelada. Pranzo al lodge. Rientro a Gondar nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento in hotel.

Risultati immagini per Monti Simien.

24/01    GONDAR – VOLO INTERNO – ADDIS ABEBA – ARBA MINCH(CHENCHA-DORZE)

 Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto per il volo di linea su Addis Abeba. Arrivo e coincidenza volo per Arba Minch,arrivo e pranzo.Visita ad un villaggio situato a circa 1 ora di strada,Chencha, il villaggio delle popolazioni Dorze, famosi per i lavori di tessitura e le abitazioni ricoperte da foglie di falso banano. I loro abiti di cotone sono tra i meglio intessuti di tutta l’Etiopia.

Cena e pernottamento in hotel  ad Arba Minch

 

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25/01            ARBA MINCH (LAGO CHAMO) – TURMI (HAMER)

 Dopo la prima colazione si parte per un’escursione sul lago Chamo, il terzo lago più grande d’Etiopia, dove si potranno ammirare moltissimi ippopotami e coccodrilli, oltre a una grande varietà di uccelli. Si prosegue per Turmi. All’arrivo visita ad un villaggio Hamer, una popolazione di circa 45000 individui che vivono di agricoltura e allevamento e sono famosi per le decorazioni corporee. Durante i mesi di febbraio, marzo e aprile, gli Hamer effettuano la cerimonia del salto del toro che simboleggia il passaggio dei ragazzi più giovani dalla pubertà all’età adulta. Cena e pernottamento al lodge.

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26/01            TURMI – OMORATE (DASSANECH) – DIMEKA (MERCATO) – JINKA (ARI)

 Partenza al mattino, dopo la prima colazione, per Omorate, la regione dei Galeb, conosciuti anche come Dessanech che vivono molto vicini al lago Turkana. Questi sono un popolo di guerrieri che durante le danze tradizionali indossano un copricapo che ricorda la criniera dei leoni. Rientro a Turmi e proseguimento per Dimeka. Pranzo al sacco e visita del grande mercato settimanale di Dimeka.Infine si raggiunge Jinka. All’arrivo si visita un villaggio Ari. Gli Ari sono una popolazione che occupa un territorio molto esteso, posseggono grandi mandrie, producono il miele, la grappa locale di mais e molti prodotti artigianali che spesso rivendono. Cena e pernottamento in hotel/lodge.

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27/01            JINKA – MAGO N.P. (MURSI) – KONSO

 

Dopo la prima colazione partenza per la visita ad un villaggio Mursi all’interno del Mago N.P. L’incontro con la popolazione dei Mursi è uno dei momenti più significativi del viaggio. Le donne Mursi, per bellezza, usano mettere piattelli circolari di argilla nelle labbra, gli uomini presentano sulla pelle scarificazioni che indicano il numero di animali selvatici uccisi o dei nemici uccisi in battaglia. Rientro a Jinka per pranzo e proseguimento per Konso. Arrivo nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento al lodge

Immagine correlata

 

28/01            KONSO – ARBA MINCH

Dopo la prima colazione si visita un villaggio tradizionale dei Konso, una popolazione di agricoltori famosa per i lavori di terrazzamento sul terreno circostante il loro villaggio e Gesergio, interessante per le particolari formazioni di terra che ricordano i grattaceli, ecco perche’ viene anche chiamano “New York”. Al rientro si visita il mercato settimanale. Pranzo al lodge e proseguimento per Arba Minch, Arrivo nel pomeriggio, sistemazione al lodge e relax. Cena e pernottamento.Risultati immagini per konso etiopia

29/01            ARBA MINCH – TIYA – ADDIS ABEBA –

 Dopo la prima colazione si parte per Addis Abeba. Pranzo lungo il percorso. Lungo la strada si visita il sito archeologico di Tiya, annoverato tra i Patrimoni dell’Unesco, vanta molte stele funerarie antiche, decorate con incisioni misteriose di cui ancora oggi non si conosce il significato e l’origine. Arrivo nel tardo pomeriggio e sistemazione in hotel.Cena in un ristorante tipico con canti e balli tradizionali.Camere a disposizione sino orario del  trasferimento in aeroporto per il volo internazionale.Volo notturno pernottamento a bordo.

30/01            ARRIVO IN ITALIA

Arrivo a Roma e fine dei servizi.

 

LE QUOTE INCLUDONO:
Accompagnatore dall’Italia

Voli di linea in classe economica franchigia baglio 20kg operati da Etiopian Airlines.

Due voli interni operati da Etiopian Airlines

Trasporti e  trasferimenti  in bus privato.

Sistemazione in hotel di categoria 4* ad Addis Abeba

Camere assegneazione IMMEDIATA GIORNO DI ARRIVO  e camere a disposizione sino orario partenza ultimo giorno.

Sistemazione in hotel di categoria 4* a Bahir Dar (Avanti Blue Nile Resort

Sistemazione in hotel di categoria 3* (STANDARD ETIOPE) nelle altre località

Pensione completa (dal pranzo del primo giorno alla cena dell’ultimo); un’acqua o soft drink a pranzo e cena + tè o caffè

Visite, escursioni, entrate, guide locali, scout (quando necessari) ed escursioni in barca

Una guida  in lingua italiana che segue il gruppo dall’arrivo alla partenza

Kit da viaggio.Assicurazione medica (massimale 10.000,00) e bagaglio(massimale 1.500,00)

 

LE QUOTE NON INCLUDONO: 

.          Tasse aeroportuali € 280,00 soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei.

·         Visto di ingresso (50 USD) da pagare in loco

·         Mance  euro 5 al giorno, da consegnare al capogruppo giorno di partenza




Madagascar: La Meraviglia degli Altopiani agosto durante esumazioni

NATURA IN MADAGASCAR
UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’ISOLA DEI TESORI

                             “Una volta scrissi che il Madagascar è come una omelette mal rivoltata nell’Oceano Indiano, a largo della costa orientale dell’Africa, dalla quale è stata strappata milioni di anni fa. Come tutte le buone omelette, ben rivoltate o meno, l’isola è piena di cose ghiotte… è una terra di stupefacente ricchezza biologica, una vera e propria isola del tesoro e, se le sue misteriose foreste saranno conservate intatte ed esplorate con attenzione, vi si potranno ancora trovare nuove e straordinarie specie”.

G. Durrell

Ogni regione del Madagascar è unica ed è molto differente dalle altre rendendo il paese una destinazione con straordinarie ricchezze naturalistiche.

Il Madagascar non ha altissime catene montuose, ma il centro del paese è occupato per la maggior parte da altopiani che percorrono l’isola per tutta la sua lunghezza da nord a sud. I tre massicci principali oscillano mediamente tra i 750 ed i 1.350 metri: lo Tsaratanana a nord ovest, l’Ankaratra a sud della capitale Antananarivo e l’Andringitra nella regione di Fianarantsoa, nel sud est del paese. Le vette principali sono il vulcano Marokomotro (2876 m) nel nord dell’isola ed ilPic Imarivolanitra (2658 m) nel Massiccio dell’Andringitra. Quello degli altopiani è un territorio ricco di tradizioni e storia, caratterizzato da una forte impronta oltre che della natura anche dell’uomo che si è inserito in questo paesaggio modificandone profondamente l’aspetto. Gli altopiani del Madagascar sono coperti dalla savana e punteggiati da risaie e campi di orticoltura soprattutto in collina e nelle valli. I “terrazzi”, presenti diffusamente nel territorio, ricordano lo stile indonesiano della lavorazione della terra che viene coltivata da uomini e zebù (bovino diffuso in Africa ed Asia) senza il supporto di mezzi meccanici. La terra di questa zona è fertile e prospera, e può offrire più raccolti all’anno. Il clima mite e ventilato ne fa la regione con il maggior sviluppo agricolo per le verdure, il riso e per i frutti di origine mediterranea. La capitale Antananarivo è situata appunto al centro degli altopiani, ed oggi si presenta come una metropoli caotica, ma ancora con un certo fascino. Viaggiando sugli altopiani vedrete il paesaggio cambiare continuamente, offrendo sempre nuovi scenari. Potrete ammirare i villaggi di fango o di mattoni rossi con le chiese le cui torri sono visibili in lontananza, i campi e le risaie irrigate o allagate nelle pianure a terrazza, i crateri vulcanici, con le sorgenti d’acqua calda, i geyser della regione dell’Itasy, Ibity e le sue miniere a cielo aperto, il massiccio dell’Itremo, i villaggi Zafimaniry raggiungendo quindi la zona dei parchi: il parco nazionale Ranomafana, il parco nazionale Andringitra, il Tampoketsa, la riserva speciale Ambohitantely, ognuno con le sue peculiari caratteristiche.

Se volete avere idea di come sia il Madagascar, immaginate una grande Arca di Noè in mezzo al bellissimo Oceano Indiano.La ragione è molto semplice: su questa isola vivono così tante specie animali che la rendono uno dei luoghi più significati della biodiversità della terra.
E’ questo il motivo per il quale, la flora e la fauna presenti in Madagascar, attirano l’attenzione di migliaia di turisti che oltre ad un soggiorno balneare, vogliono conoscere luoghi incontaminati visitando uno dei tanti Parchi Nazionali esistenti sull’isola.

In questo, il Madagascar non delude affatto: foreste pluviali, paesaggi ricchi di guglie carsiche, foreste di baobab, incontaminate coste ricche di scenari favolosi.
Gli appassionati del diving e dello snorkeling qui trovano un vero e proprio Eden: acque trasparenti, coloratissime barriere coralline e molto altro, regalano emozionanti immersioni.

Nel periodo da Giugno a Settembre sugli altopiani che vanno da Antananarivo a Antsirabe i Madagascar le popolazioni Betsileo e Merina organizzano i Famadihana cerimonie tradizionali di esumazione e risepoltura dei cadaveri dei propri defunti.
La morte rappresenta il passaggio ad un’altra vita. Un nuovo mondo dove gli antenati continuano a vivere e, ai quali, viene attribuito il ruolo di intermediario tra i vivi e dio.
Sono occasioni gioiose e allo stesso tempo toccanti e suggestive che ogni famiglia celebra all’incirca ogni 7 anni.
Un gruppo di sgangherati musicisti seguiti dalla folla festante   si incammina verso la tomba di famiglia mostrando le foto dei propri defunti, nei pressi sono allestiti piccoli banchetti su alcuni tavoli improvvisati.


Si parlava prima delle bellezze offerte dalla natura a quest’isola definita come un Eden in terra. E’ possibile rendersene conto in proprio, visitando uno dei parchi protetti che ci sono in Madagascar. Uno dei più importanti, che è anche Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è il Parc National des Tsingy de Bemaraha e, una sua alternativa è rappresentata dal Parc National de Ranimafana.

Antananarivo: la capitale e la città più grande del paese, con molti quartieri piacevoli da visitare con vista piacevole sulla città e parecchie belle costruzioni, come il palazzo della regina o la cattedrale. Il Vecchio Mercato (Zoma) ed il Viale dell’ Indipendenza sono sempre animati, il posto ideale per passeggiare ed osservare le occupazioni e la vita degli abitanti.

Fianarantsoa: questa non molto antica cittadina ha un centro storico (Haute Ville)  molto ben conservato e dei dintorni formidabili. È il punto di partenza ad ogni viaggio ai parchi nazionali nella zona.

Parco Nazionale di Andringitra: montagne spettacolari ideali per gli amanti trekking ed i più sportivi,  valli sorprendenti ed una delle zone con una più alta biodiversità del Madagascar.


La religione tradizionale in Madagascar è basata sulla venerazione dei defunti, o razana.

 

1° GIORNO: ITALIA – ANTANANARIVO 22

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto, imbarco e volo per Madagascar con scalo.

Pasti e pernottamento a bordo.

2° GIORNO: ANTANANARIVO 23

Arrivo all’aeroporto internazionale di Ivato-Antananarivo in tarda mattinata.

Visita Antananarivo: scopri il meglio di Antananarivo, Regione di Analamanga, nel 2024 | Viaggia con Expedia

Dopo  le  formalità doganali, accoglienza in lingua  italiana e trasferimento all’hotel, sistemazione nelle camere e tempo per una passeggiata in città.

Cena e pernottamento.

3° GIORNO: ANTANANARIVO – ANTSIRABE 24

Prima colazione in hotel; partenza per Antsirabe in un auto lungo la nazionale 7 così detta RN7. Ubicata a 1500 metri di altitudine, Antsirabe si rivela una città un po’ fresca per il gusto dei locali ma, in contrapposizione, perfetta per i visitatori europei i quali troveranno oltre al clima mite anche un’atmosfera molto riposante. La città è nata grazie alla passata presenza sull’isola dei missionari luteriani norvegesi: in cerca di un riparo dal caldo tropicale del paese, essi hanno dato vita a quella che è oggi la capitale dell’artigianato malgascio.

 

Paysage : Antsirabe : Province d'Antananarivo : Madagascar : Routard.com

 

Madagascar, risaie periurbane | Rivista Africa

Uscendo dalla capitale vi accorgerete che la natura ha ripreso i suoi diritti, le case moderne hanno lasciato il posto ad enormi blocchi di pietra, villaggi tradizionali degli altipiani, diversi campi risaie;

Viaggi in Madagascar in piccoli gruppi

Arrivo in fine mattinata ad Antsirabe la quale è inoltre famosa per la produzione di seta selvaggia e per le sue pietre preziose e semipreziose, che è possibile acquistare già lavorate, ad esempio a forma di uova o posacenere. Pranzo in ristorante locale.

Antsirabe, étape incontournable de votre voyage

 

Antsirabe Cathedral - Tripadvisor

Nel  pomeriggio, visita di questa cittadina termale ed i suoi diversi fascini tra cui il paio di artigiani locali che producono manufatti di vario tipo.

MADAGASCAR, TOUR IMMERSIVO DEL SUD – Green Viaggi

Alla fine della giornata,  sistemazione in hotel, cena e pernottamento.

4°Giorno  :« Famadihana », o il rivolgimento dei morti

Prima  colazione. Oggi assisteremo a questa cerimonia religiosa.

La “Famadihana”, o la deposizione dei morti, è una cerimonia estremamente importante per il popolo malgascio, soprattutto negli altopiani centrali della Grande Isola. E’ considerato come  ricongiungimento tra i morti e i vivi.

The famadihana - Vivy Travel

Il “Famadihana” viene eseguito regolarmente ogni 3, 5 o 7 anni, a seconda della tribù, per onorare gli antenati o “Razana” in malgascio.

Non si tratta di un funerale, ma di una celebrazione, per questo è un evento festivo.

L’organizzazione della “Famadihana” avviene in diverse fasi. Questa cultura malgascia  è trasmessa di generazione in generazione.

Dancing Dead: Dans Macabre and Famadihana – dig.girl

Durante la cerimonia, assisterete ai riti culturali ,a partire dalla preghiera malgascia che invoca gli Dei, nota anche  come “Zanahary sy ny Razana”. Questa preghiera sarà seguita dalla rimozione delle ossa dalla  tomba di famiglia per coprirle con nuovi sudari di seta bianca.

Madagascar / Famadihana: dealing with death can be joyful | Guy Shachar

Secondo i protocolli stabiliti da un astrologo; con i nuovi sudari; gli antenati saranno condotti a fare il giro della tomba di famiglia più volte . Il tutto in un’atmosfera di festa con musica e balli. Poi arriva il grande pranzo di famiglia con riso rosso e grandi porzioni di carne di zebu o di maiale, note come “Vary be menaka”.Per noi sarà un pranzo al sacco.

Dopo il pranzo si  prosegue  con musica, balli e  si beve il rum locale, chiamato  “Toaka gasy”, letteralmente tradotto il rum malgascio.

Famadihana: The Malagasy Perspective on Death and Burial - SevenPonds BlogSevenPonds Blog

Nel periodo da Giugno a Settembre sugli altopiani che vanno da Antananarivo a Antsirabe i Madagascar le popolazioni Betsileo e Merina organizzano i Famadihana cerimonie tradizionali di esumazione e risepoltura dei cadaveri dei propri defunti.
La morte rappresenta il passaggio ad un’altra vita. Un nuovo mondo dove gli antenati continuano a vivere e, ai quali, viene attribuito il ruolo di intermediario tra i vivi e Dio.
Sono occasioni gioiose e allo stesso tempo toccanti e suggestive che ogni famiglia celebra all’incirca ogni 7 anni.
Un gruppo di sgangherati musicisti seguiti dalla folla festante si incammina verso la tomba di famiglia mostrando le foto dei propri defunti, nei pressi sono allestiti piccoli banchetti su alcuni tavoli improvvisati.

Dancing with the Dead: Famadihana - The Crowded Planet

Donne anziane dai cappelli di paglia e bambini assistono alla cerimonia mentre uomini di mezza età e giovani donne ballano con movimenti convulsi sotto l’effetto del micidiale rum distillato in casa.

La Famadihana in Madagascar - Viaggio Fotografico la Famadihana in Madagascar

Ad uno ad uno i corpi vengono portati fuori dal sepolcro avvolti in stuoie di paglia e sollevati in una gioiosa processione al di sopra delle teste dei partecipanti.
Le salme vengono riavvolte in nuovi lenzuoli e e meticolosamente catalogati con il nome scritto con un pennarello. Alcuni lembi delle vecchie lenzuola vengono prelevati dalle giovani donne come amuleto di fertilità.
Tutti vogliono toccare i propri antenati e dire loro qualcosa.
Segue un momento di raccoglimento, i membri della famiglia siedono vicino alla testa del proprio caro in una forma di comunicazione silenziosa piangendo ma allo stesso tempo pervasi di felicità.
L’aria è carica di emozioni.

Madagascar: la festa dei morti | Rivista Africa

Tutti i parenti fanno baldoria e chiacchierano senza trascurare di controllare gli antenati rendendoli partecipi di quanto accade e assicurandosi che partecipino alla festa.
Dopo questo i corpi dei defunti vengono nuovamente condotti a passo di danza alla tomba, si dà lettura di alcuni versi tradizionali e infine la pietra viene sigillati con il fango.
Oggi circa la metà della popolazione malgascia è cristiana; tuttavia i malgasci non hanno abbandonato i propri riti e le proprie credenze animiste. Le religioni cristiane non osteggiano il rito Famadihana attribuendone loro un significato che esula dalla religione.
Per tali motivi la tradizione della riesumazione dei morti ancora resiste allo scorrere del tempo.

Alla fine della giornata, ritorno in hotel e sistemazione in hotel.

 

5° GIORNO: ANTSIRABE – PARCO NAZIONALE DI RANOMAFANA – AMBOSITRA 26

Prima colazione in hotel; proseguimento dell’itinerario attraverso le risaie terrazzate e la catena montuosa dell’Ankaratra, Il massiccio, che si estende per oltre 100 km da nord a sud, è un vulcano ormai inattivo, la cui cima più elevata, il Tsiafajavona (in lingua malgascia “mai fuori dalla nebbia”), supera i 2.600 metri ed è una delle vette più alte del Madagascar. Il vulcano è stato attivo dal Miocene fino al Quaternario, generando nella zona numerosi laghi e dando origine alle sorgenti termali calde che si trovano intorno ad Antsirabe e a Ranomafana. Tracce di attività di origine vulcanica sono ancora rilevabili nella parte meridionale del massiccio, comunque i geologi classificano il vulcano come dormiente o estinto. Le sue terre vulcaniche non conoscono mai il riposo e producono più di una volta all’anno patate, manioca, fagioli, orzo ed altre legumi;

Central Madagascar Volcanic Fields |

sosta ad Ambositra, una contadina del popolo Betsileo conosciuta come la capitale dell’artigianato malgascio ma su tutto famoso per la lavorazione del legno, Il nome letteralmente significa “là dove ci sono molti castrati”: secondo alcune fonti, esso ricorderebbe una castrazione in massa dei Betsileo da parte dei conquistatori Merina (di cui sopravvivono le fondamenta di una cittadella); secondo altri, si riferirebbe alla pratica della castrazione dei buoi.

In Madagascar, Woodworking Zafimaniry remember lost forests

La lavorazione del legno ormai considerata come Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’UNESCO;

Ambositra - Madagascar | Bazares, Mercado, Foto

 

pranzo presso l’hotel; nel pomeriggio, proseguimento lungo la RN7 fino al bivio verso l’Est per raggiungere il Parco;

Parco Nazionale di Ranomafana - Viaggio in Madagascar

si sentirà che l’ambiente diventa più fresco ed umido; arrivo in fine pomeriggio, sistemazione all’ Hotel.

In serata, cena e pernottamento in hotel.

6°GIORNO-PARCO NAZIONALE DI RANOMAFANA-FIANARANTSOA 27

Dopo la prima colazione, escursione nella foresta umida del parco per tutta la mattina; considerata come un “Sanctuaire de la nature” santuario della natura, la foresta di Ranomafana infatti ospita una grande varietà di Fauna e di Flora che ha attratto l’interesse degli Scienziati del mondo intero: 12 specie di lemuri fra cui il rarissimo “Hapalemur Dorato”, le centinaia di specie di Orchidee… pranzo in hotel. La bellezza della natura florida della foresta e le attività da fare all’interno del Parco sono perfette per godersi relax e divertimento, in un contesto naturale unico nel suo genere.

Ranomafana - My Madagascar

 

Un parco magnifico, con un territorio naturale si estende per più di 40 mila ettari, istituito grazie alla scoperta di una particolare specie di lemure in forte via d’estinzione: il Lemure dorato del bambù.

Parco nazionale di Ranomafana (Madagascar): ecoturismo - Wiaggi Madagascar

Il parco rappresenta una estesa varietà di flora e fauna locale, della parte più originaria è rimasto poco ed è raggiungibile con parecchie ore di cammino; mentre la parte dove la struttura originaria è stata modificata conta comunque migliaia di specie differenti di alberi, piante, orchidee, felci, palme e bambù spesso giganti.

Il parco nazionale di Ranomafana - Voyage Tourisme Madagascar

Al suo interno l’unico insediamento è costituito dai Tanala, il “popolo della foresta”, una popolazione che vive ancora di tavy, la tecnica di agricoltura nomade praticata dalle origini in questo paese, conosciuti anche per la produzione di ottimo miele.

Le riserve e i parchi naturali del Madagascar | Wadi Destination

Dal 2007, il parco fa parte del complesso delle foreste pluviali di Atsinanana, un patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Parco Nazionale di Ranomafana – Viaggi in Madagascar

Il parco è  visitabile necessariamente attraverso una guida esperta, è possibile scegliere la durata e la difficoltà dell’escursione scegliendo i punti panoramici, le foreste e cascate da visitare, alcuni punti sono estremi altri molto più accessibili, sicuramente un’occasione da non perdere! La natura selvaggia che si incontra nel Parco Ranomafana è una fotografia del vostro viaggio nel Madagascar che vi porterete sempre nel cuore!

Nel pomeriggio, ripresa dell’ormai familiare nazionale 7° per giungere Fianarantsoa, Costruita nel 1830 sulle altezze della collina Ivoenana, la città è a solamente 400km della capitale. La città abbonda di tesori del passato, è stata la città dell’istruzione e dell’educazione per molto tempo, di dove il suo nome “la città dove si impara il bene”. In effetti, numerosi intellettuali vivono a Fianarantsoa, si censisce una cinquantina di chiese, una facoltà di teologia luterana così come un seminario cattolico e presbiteriano. Oltre l’aspetto culturale e religioso, la città è tanto conosciuta per la sua gastronomia. Si conta di numerosi vigneti, Isandra e Famoriana, le piantagioni di tè di Sahambavy o ancora i formaggi d’Ivoamba. Al termine, cena in ristorante locale e pernottamento all’hotel.

7° GIORNO: FIANARANTSOA –  PARCO NAZIONALE DI ISALO 28

Dopo la prima colazione, continuazione del tour verso Fianarantsoa; quindi visita della tipica Città Alta, iscritta nel “World Monument Watch” fra i 100 siti storici più vulnerabili al mondo.

Fianarantsoa: historische Viertel, Sehenswürdigkeiten, Dschungel-Express

continuazione stradale con nuova sosta ad Ambalavao, situata nella regione dell’Alta Matsiatra e protetta da una valle ai piedi del massiccio dell’Andiagita, che arriva a 2658 metri, il secondo punto più alto del paese. per la visita di una tipica fabbrica artigianale dove si assisterà alla creazione della “Carta Antemoro”, specialità della città infatti sono i bachi da seta e la fabbricazione della carta “Antaimoro” ottenuta dall’avoa e le cui origini risalgono al XVI secolo.

Madagascar: visitare Ambalavao | Evaneos

Ambalavao - Wikipedia

un’altra sosta verrà fatta alla riserva privata di Anjà che offre l’occasione di avvistare un’ importante colonia di lemuri Catta conosciuto come essendo il “Re Giulian” nel cartone animato Madagascar.

File:Lemur Catta03.jpg - Wikimedia Commonspranzo al ristorante “Aux Jacarandas”; nel pomeriggio, proseguimento attraversando la savana con arrivo in fine giornata al parco di Isalo

Parco Nazionale dell' Isalo

sistemazione presso l’Hotel; cena e pernottamento in struttura.

 

8°GIORNO:RANOHIRA PARCO NAZIONALE ISALO TULEAR – IFATY 29

Dopo la prima colazione, partenza alla visita del parco dell’Isalo attraverso il magnifico circuito Namaza, Il parco si estende su un massiccio di origine giurassica, nella zona centro-meridionale del Madagascar e si estende per più di 80000 ettari.

Il paesaggio è molto particolare, arido e con vette rocciose modellate dagli elementi tanto da ricordare quello classico della savana africana. Le escursioni nel parco sono molto interessanti, senza dimenticarsi mai il cappello, dell’acqua e del cibo, la crema solare e un buon paio di scarpe da trekking, da Ranohira si possono raggiungere luoghi di una bellezza spettacolare;

sosta alla piscina naturale formata da un piccolo corso d’acqua che scorga dalle rocce, circondata da piante acquatiche Pandanus e da palme lussureggianti.

Parco Nazionale dell'Isalo - Viaggio in Madagascar

Piccolo trekking facile andata e ritorno circa 3 ore con varie soste.
Pranzo al sacco e proseguimento attraversando Ilakaka, percorrendo il paesaggio tipico del Sud malgascio: vegetazione arida, baobab, e foreste spinose. Ilakaka è una piccola città situata nella regione di Atsimo-Andrefana, nel sud-ovest del Madagascar. È famosa per le miniere di zaffiro che attirano minatori e commercianti da tutto il mondo. La città è cresciuta rapidamente negli ultimi decenni grazie all’estrazione di zaffiri, ma la maggior parte dell’economia è ancora basata sull’agricoltura e sull’allevamento di bestiame. La città ha una comunità multiculturale composta da persone provenienti da diverse regioni del Madagascar, ma anche da altri paesi come lo Sri Lanka, il Kenya e la Thailandia

Pietre preziose, 5 miniere più grandi nel mondo per le donne e collezionisti.

 

La diverse forme d’Alo Alo, steli funerari in legno artisticamente scolpiti, abbelliscono le sepolture Sakalava, Mahafaly, Antandroy ricoperte di pitture appariscenti.

 

L'ouest malgache : en pays sakalava | Conseils voyage Madagascar

Scultura funeraria aloalo in legno, Madagascar, XX secolo - Asta Out of the Ordinary - Cambi Casa d'Aste

Arrivo a Ifaty in fine della giornata . Questa destinazione offre ai visitatori uno sguardo allo stile di vita rilassato dei Vezo, una comunità di pescatori locali, e rappresenta una tranquilla fuga dalla frenetica vita cittadina. Le spiagge di Ifaty sono lunghe, la sabbia fine e dorata. L’oceano arriva con le onde lunghe, la marea fa apparire e scomparire piccoli pesci dal nome curioso: “perioftalmidi”: questi pesci sono provvisti di polmoni, possono così vivere sia in acqua che, per brevi periodi, all’asciutto.

I Vezo del Madagascar il popolo del mare | Wadi Destination

Pernottamento in riva al mare presso l’hotel ,prima di cena, un pò di riposo per ammirare il tramonto.

I Vezo del Madagascar il popolo del mare | Wadi Destination

9°GIORNO : IFATY – TULEAR – TANA 30

Mattina dedicata al bagno e approfittare del mare.

L’abbassamento del fondo della spiaggia è liscio, l’acqua dell’oceano è pulita, azzurra, calda, trasparente. La spiaggia è frequentata da turisti di tutte le età. Le attività più popolari sono la pesca subacquea, le immersioni e lo snorkeling. Nella colonna d’acqua vivono razze, pesci taglienti, bellissimi pesci di diverse dimensioni, anguille, morene. Da metà a fine estate, ci sono molte balene migratrici che passano per il Mozambico. In spiaggia è possibile noleggiare attrezzature per il nuoto, attrezzatura subacquea, ombrelloni e lettini. Ci sono anche caffè, ristoranti con cucina locale e mediterranea dove si possono gustare piatti originali a base di pesce, calamari, altri frutti di mare, frutta e verdura esotica.

L'affascinante Costa Vezo: le spiagge più belle del Madagascar

 

L'affascinante Costa Vezo: le spiagge più belle del Madagascar

 

Secondo gli orari di volo , pranzo in un ristorante locale a Ifaty, nel pomeriggio trasferimento all’aeroporto di Tulear e volo per Antananarivo. Accoglienza e trasferimento in un hotel vicino all’aeroporto.

Cena e pernottamento in hotel

10°GIORNO: ANTANANARIVO – ITALIA  31

Prima colazione in hotel e mattinata dedicata agli ultimi acquisti di souvenir del Madagascar nel mercato;

Madagascar: Antananarivo | Evaneos

Impressive market stall with handmade souvenirs, Antananarivo, Madagascar | Stock image | Colourbox

trasferimento in aeroporto per prendere il volo di rientro.

11°GIORNO:  ITALIA 1 SET

All’arrivo in Italia, fine dei servizi.

 

La quota comprende:

  • Voli di linea in classe economica da Roma franchigia bagaglio 23Kg
  • Il volo domestico TULEAR – TANA
  • Sistemazione in camera doppia o twin con trattamento di mezza pensione
  • Bus
  • Guida accompagnatore per tutta la durata del tour in lingua italiana.
  • Partecipazione al FAMADIHANA
  • I biglietti d’ingresso nei parchi e nelle riserve
  • Tutte le visite menzionati nel programma
  • Le guide locali nei parchi ove previsto
  • Assicurazione medico bagaglio e annullamento
  • Kit da viaggio

La quota non comprende:

  • Il visto d’ingresso in Madagascar (32,00 € per persona all’arrivo)
  • Tutti I pranzi e le bevande, le mance non menzionati nella quota comprende
  • Extra in generale
  • Le spese personali
  • Mance
  • Tasse aeroportuali pari a € 530,00

 

DOCUMENTI E VISTI

Al momento dell’ingresso nel paese viene richiesto il passaporto in corso di validità valido per almeno 6 mesi oltre alla data di ingresso nel paese. Il visto viene rilasciato in aeroporto all’arrivo pagando una cifra di circa 32,00 Euro (o 35,00USD).




CAPODANNO IN EGITTO

                Itinerario nella terra dei FARAONI

Fin dall’antichità imperatori romani, eruditi arabi e antichi viaggiatori si abbandonarono al fascino della terra dei Faraoni. E ancora oggi le piramidi di Giza, i templi di Karnak, le sepolture della Valle dei Re, con la tomba rupestre di Tutankhamon, ed i templi di Abu Simbel, emanano un fascino di rara intensità. Secolo dopo secolo la grande civiltà dell’antico Egitto ha saputo mantenere intatto il suo potere di attrazione, con le maestose vestigia dell’architettura, dell’arte e della tecnica, con l’eccezionale grado di perfezione della scrittura (geroglifici) e dell’arte orafa, e infine con una concezione globalizzante del mondo, nella quale scienza e religione formano un tutt’uno indissolubile.

egitto

 1° Giorno: Roma – Cairo

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e operazioni di imbarco. Volo diretto per il Cairo. Arrivo e trasferimento in hotel.

Pernottamento.

Immagini Cittadella Cairo | Vettori Gratuiti, Foto Stock e PSD

2° Giorno: Cairo

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida e inizio delle escursioni alla Piana di Giza, dove si trovano le tre Piramidi dedicate ai tre Faraoni della IV dinastia: Cheope, Chefren e Micerino.

Visitare le Piramidi di Giza: info orari e prezzi biglietti - Egitto & Sharm el Sheikh

I faraoni, alla loro morte, erano imbalsamati e collocati all’interno di sarcofagi che, successivamente, erano introdotti nelle piramidi insieme ad un sontuoso corredo funebre che comprendeva una gran varietà di suppellettili, dagli oggetti personali agli alimenti, che dovevano accompagnare il regale defunto nel suo viaggio verso l’aldilà. Anche se è difficile stabilire con esattezza l’anno di costruzione di questi templi funerari, gli egittologi ritengono che i lavori siano iniziati verso il 2500 a.C.

Cheope

Conosciuta anche come la Grande Piramide di Giza, Cheope (Khufu) è la piramide più grande, oltre ad essere la più importante di tutte. È alta 140 metri e il perimetro della sua base è di quasi 1 chilometro.

Chefren

La Piramide di Chefren è la seconda più grande d’Egitto e, attualmente, è l’unica che conserva sulla sommità una parte della copertura in calcare bianco di Tura che originariamente ricopriva l’intera struttura.

Micerino

La Piramide di Micerino è la più piccola delle tre, ma non per questo la meno interessante. Raggiunge un’altezza di 66 metri e il lato della sua base quadrata misura circa 100 metri.

Infine ammireremo infine la Sfinge, maestosa guardiana della Piramide di Kephren e il Tempio della Valle.

La Sfinge | Sfinge Egitto | La Sfinge di Giza

Dove si trova la tomba di Tutankhamon e perché si dice che sia maledetta

Pranzo in corso di escursione.

Si prosegue con la visita al souk Khan Al-Khalili. Nessuna visita al Cairo può dirsi completa senza fare il classico giro al mercato di Khan Al-Khalili. Il quartiere di Khan al-Khalili è il mercato principale del quartiere islamico del Cairo ed è una delle attrazioni più importanti dove fare shopping. Questo colorato, rumoroso, affollato ed eccitante mercato offre ogni tipo di articoli e scintillante chincaglieria.

Tripadvisor | Tour a piedi islamico del Cairo: Khan el Khalili, moschea di Al-Azhar fornito da Deluxe Travel Egypt | Egitto

In serata crociera sul Nilo con cena e spettacolo. Rientro in hotel e pernottamento.

3° Giorno: Cairo

Dopo colazione visita Grande Museo Egizio

Dove si trova la tomba di Tutankhamon e perché si dice che sia maledetta

Successivamente visita Chiesa Sospesa, visita Chiesa dei Santi Sergio e Bacco.

Cena di gala di Capodanno in hotel.

Pernottamento.

 

4° Giorno: Cairo- Aswan

Dopo colazione trasferimento all’aeroporto del Cairo e partenza con volo diretto per Aswan.
Arrivo e trasferimento a bordo della motonave, sistemazione in cabina per la crociera sul Nilo. Pranzo e inizio delle visite: Diga Alta, Obelisco incompiuto e il Tempio di Philae.

Cena e pernottamento a bordo.

 

IFornita da egyptianstreets.com

I templi di File (talvolta il nome dell’isola si può trovare nella forma greco-latina Philae, in uso presso altre lingue) sono il complesso dei templi che sorgevano sull’omonima isola del Nilo in Egitto, poi smontati e trasferiti sulla vicina isola di Agilkia nel 1977. Il tempio di Iside rappresentava il principale centro del culto isiaco.

Nel 1979 i templi di File sono stati inseriti nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il suo nome in lingua egizia era “l’isola del tempo”.

Cena e pernottamento a bordo.

5° Giorno: Abu Simbel

 

Giornata dedicata alla visita di Abu Simbel e visita dei templi di Kom Ombo e Edfu.

Visita al grandioso complesso monumentale costituito dal Grande Tempio di Ramses (o Ramsete) II e al Tempio di Hathor. Ma facciamo un passo indietro per meglio capire i fatti che hanno determinato l’attuale situazione nella Bassa Nubia. Oggi la Bassa Nubia può essere citata a pieno titolo come uno degli esempi più evidenti dell’intervento dell’uomo sull’ambiente, intervento che può modificare in profondità l’assetto originario, creando paesaggi del tutto nuovi. Di colpo apparve chiaro anche all’opinione pubblica: la costruzione della Diga Alta di Assuan avrebbe sommerso nella Bassa Nubia un’ampia fascia della Valle del Nilo, cancellando di colpo non solo campi e villaggi, ma anche straordinarie testimonianze dell’Egitto faraonico.

All’ondata di emozione generale seguì, l’8 marzo 1960, un solenne appello lanciato dall’UNESCO, che conferì al problema una dimensione mondiale e mise in moto una serie d’interventi finanziari e scientifici decisivi.

Gita con pernottamento ad Assuan da Luxor con visita al Tempio di Abu Simbel - 2022 - Viator

La motivazione fondamentale per la visita di questa regione del Sud Egitto rimane tuttavia legata a quei 14 grandiosi templi e monumenti che, disseminati lungo questo tratto della Valle del Nilo e condannati a essere inghiottiti dal lago, sono stati invece smontati e ricostruiti al riparo dalle acque. Si tratta di uno straordinario patrimonio storico e artistico, che merita un’attenta visita anche perché immagine chiarissima dell’ideologia politico-religiosa della società che lo produsse. Questa tocca il vertice nel Grande Tempio di Abu Simbel, dove il faraone appare divinizzato già in vita e compare con dignità e dimensione pari a quelle delle massime divinità del Paese. Impossibile, però, non correre col pensiero anche alla grandiosa opera di salvataggio e all’eccezionale tecnologia che la rese possibile. Un lavoro davvero difficile e complesso, che idealmente richiama le fatiche ciclopiche sostenute dagli antichi costruttori di questi templi. Dopo aver scartato numerosi progetti troppo audaci e di difficile realizzazione, venne approvato il progetto dello scultore egiziano Ahmad Osmad che prevedeva di tagliare in numerosi blocchi i templi e di ricomporli, come un enorme puzzle, in un luogo più sicuro, poco distante dal sito originale. I lavori iniziarono nella primavera del 1964 quando il lago Nasser aveva raggiunto un’altezza tale che i templi dovettero essere pro-tetti da delle paratie. I due templi furono divisi, rispettivamente, in 807 e 235 blocchi del peso massimo di 20 tonnellate e accuratamente numerati. I tagli dei vari blocchi vennero eseguiti in modo da essere il meno visibili possibile una volta ricomposti. I due edifici furono quindi ricomposti in una posizione 65 m più in alto e 200 m verso l’interno rispetto all’originale (ciò ha ritardato, di qualche minuto, il raggio di sole che penetra all’interno del tempio illuminando la statua del faraone, e questo avviene due volte all’anno: il 21 febbraio – giorno della nascita di Ramesse II e il 22 ottobre – il giorno della sua incoronazione). Per dare solidità al complesso i due templi furono fissati ad una struttura di cemento armato quindi ricoperti da cupole di cemento con una campata rispettivamente di 50 e 24 m con all’interno uno spazio libero di 19 e 7 m, spazi destinati a contenere varie infrastrutture turistiche. Per eseguire questi ”faraonici” lavori furono impegnate circa 2000 maestranze tra le quali avevano un ruolo rilevante e delicato numerosi tagliatori delle cave di marmo di Carrara, che eseguirono i tagli per dividere in blocchi i due monumenti. I lavori furono completati nell’estate del 1968, cioè dopo soli 4 anni.

Entrambi i templi sono stati costruiti durante il regno di Ramesse II (nato nel 1297 a.C., regnò dal 1278 al 1213 data della sua morte) e furono completati per il trentesimo anniversario del suo regno, cioè nel 1248 a.C.. Trenta anni per costruirli e soli 4 per smontarli e ricostruirli (è una semplice considerazione). Il tempio grande è consacrato al dio Amon-Ra di Tebe e a Harmakhis di Eliopoli che erano le principali divinità dell’Alto e Basso Egitto. Inoltre, in questo luogo, si veneravano il dio Ptah di Menfi e lo stesso Ramesse II divinizzato. Nel “sacta santorum”, cioè nel fondo del Grande tempio, ci sono infatti 4 statue: (da sinistra a destra) Ptah, Amon-Ra, Ramesse II, e Harmakhis. Il tempio più piccolo è invece consacrato alla dea Hathor e alla sposa favorita di Ramesse, Nefertari divinizzata anche lei come il marito. Non si conoscono i motivi perché Ramesse II decise di far costruire i templi in questi luoghi, si è praticamente certi che la costruzione fu il principale passo per la sua completa divinizzazione, ma la scelta di erigere questi maestosi monumenti nella Nubia fu, probabilmente, dovuto al fatto di dare un forte segno del potere faraonico in queste terre molto importanti per l’economia dell’Egitto dell’epoca a causa delle miniere di rame e d’oro che si trovavano in questa regione.

Pranzo a bordo, navigazione verso Kom Ombo.

Il luogo è celebre per le imponenti rovine di un tempio, costruito sulla piatta cima di una collina, unico esempio in Egitto di complesso monumentale dall’aspetto di acropoli : questo è il Tempio di Sobek e Haroeris. Aristocratica e solenne l’immagine di questo antico complesso che domina i campi coltivati e le acque del Nilo. Fu costruito in epoca tolemaica e la particolarità del tempio è quella di essere un edificio ”doppio”, che unisce allo schema tolemaico classico il dualismo di molti elementi, con due entrate, una doppia fila di porte parallele e un duplice santuario, realmente separato da un muro divisorio. Questo si deve al fatto che il tempio è contemporaneamente dedicato a due divinità differenti: la parte meridionale è consacrata a Sobek, dio coccodrillo, mentre quella settentrionale al dio guaritore Haroesis, Horus il Grande dalla testa di falco.

navigazione verso Edfu, cena e pernottamento a bordo.

Visit to Egypt's Kom Ombo Temple - Travel Addicts

6° Giorno: navigazione verso Esna

Dopo la prima colazione, visita al Tempio di Horus a Edfu.

Temple of Horus at Edfu, Egypt: The Complete Guide

Risalente all’Antico Regno, fu restaurato durante il Nuovo Regno nella XVIII dinastia da Thutmosi III ed inglobato successivamente nella nuova ricostruzione durante la dinastia tolemaica, le cui antiche vestigia sono tuttora visibili.

Nel 1860 venne liberato, da Mariette, dalle sabbie che lo seppellivano quasi completamente rivelando la sua ottima conservazione sia dell’edificio, naos compreso, che delle tre statue colossali di falchi in granito nero recanti la doppia corona dell’Alto e Basso Egitto.

Tempio di Edfu, ingresso della Sala ipostila

Risulta essere l’archetipo del tempio egizio con struttura “a cannocchiale” con una teoria di sale sempre più piccole e sempre più buie fino al sacrario del naos completamente avvolto nell’oscurità. Esattamente il contrario della tipologia del tempio solare.

Esternamente il pilone presenta vari decori e numerosi personaggi tra cui Tolomeo XII che sacrifica dei prigionieri al dio, altri sovrani tolemaici e la triade locale composta da Horo di BehedetHathor ed il figlio Ihi.

Vi sono anche rappresentati molti antichi dogmi religiosi quali i quattordici ka del dio solare Ra ed altre divinità quali Ra-Harakhti, Hathor e Horo Sema-tawi, ossia Horo “che unisce le due Terre”.

Mammisi di Tolomeo VIII Evergete

Numerosi i dettagliati rilievi, tra i quali la processione delle barche solari, la “Festa annuale di Opet“, la posa della prima pietra del tempio, le personificazioni dei nomoi e lo splendido decoro astrale delle barche del Sole e della Luna con quattordici divinità simboleggianti le fasi di luna calante.

Sopra i varchi di accesso del sacrario è rappresentato il disco solare alato simbolo di Horus di Behedet, nome egizio della località del delta del Nilo ove, in origine, nacque il culto.

Sul fondo, come già accennato vi era l’ultima segreta stanza, quella del sacrario contenente il tabernacolo monolitico in granito, con la statua del dio falco Horo, eretto dal sovrano Nectanebo I della XXX dinastia e che risulta essere il reperto più antico insieme al supporto della barca sacra.

Le numerose e particolareggiate iscrizioni del tempio ci dicono che le cerimonie della fondazione si erano svolte il 7 del mese di Epihi e cioè il 23 agosto del 237 a.C. nel X anno del regno di Tolomeo III Evergete I e che il suo architetto era Imhotep, figlio di Ptah, recante il titolo di “Primo Celebrante del Tempio” e da non confondere con il suo omonimo e famoso predecessore vissuto circa 23 secoli prima.

Il tempio fu terminato il 5 dicembre del 57 a.C. dopo circa due secoli di lavori ed è il secondo per dimensione, dopo quello di Karnak per la sua estensione di quasi settemila metri quadrati comprendente anche un mammisi di Tolomeo VIII Evergete II ma che fu decorato solo successivamente da Tolomeo IX Soter II.

Numerose le cerimonie religiose che vi si svolgevano, tra le quali tre feste molto importanti come la “Festa del Nuovo Anno”, il matrimonio annuale di Horus con Hathor di Dendera e la vittoria del dio su Seth.

Navigazione verso Luxor via Esna, Visita alla riva est dove si trovano il Tempio di Karnak e il Tempio di Luxor.

Tempio di Karnak | Complesso templare di Karnak

Il complesso templare di Karnak (di cui il Grande tempio di Amon e il Tempio di Luxor costituiscono solo una parte) si trova sulla riva destra, rispetto alla sorgente del Nilo e la sua costruzione procede di pari passo con la storia egiziana antica; esso è, infatti, un sovrapporsi di strutture successive tanto che è oggi quasi impossibile individuare il nucleo originale (vedi fig. b.), risalente al Re Sesostri I della XII Dinastia, che era costituito da tre piccoli locali orientati Est-Ovest, oggi inesistenti, e di cui si conservano solo le soglie ubicate nell’area posteriore al santuario della “barca sacra” di Filippo Arrideo, e nei pressi del “Chiosco di Sesostri I” ricostruito con componenti rinvenuti quale materiale di riempimento del III Pilone (Seti IXIX Dinastia).

Dalla XII alla XXX Dinastia, in un arco di oltre 1600 anni, ogni Re o Faraone ha lasciato la propria traccia apportando modifiche, talvolta sfruttando le preesistenti costruzioni come cave di materiale o “usurpandole” a proprio nome.

Secondo la convenzione egiziana, la perfezione divina era costituita da una triade, o trinità; anche nel caso del complesso templare di Karnak, si assiste alla medesima immagine talché la triade è costituita dal citato Amon, dalla sua sposa Mut e dal figlio Khonsu che, pur non godendo di un complesso proprio, viene celebrato, come nella Festa di Opet, in entrambi i recinti dei genitori con un tempio a lui dedicato in ciascuno. Il recinto templare della Dea Mut (di circa m 250 x 400) è collegato a quello del marito Amon da un “dromos”, un viale di sfingi criocefale (ovvero con corpo di leone e testa di ariete), mentre in ognuno dei recinti maggiori si trova un lago per i lavacri sacri dei sacerdoti.

Cena e pernottamento a bordo.

7° Giorno: sbarco

Colazione a bordo. sbarco e partenza per la visita della riva ovest di Luxor (la Valle dei Re, il Tempio della Regina Hatschepsut e i Colossi di Memnone.

Il Tempio di Hatshepsut, Guida - Egitto 2024 | Arché Travel

Il tempio funerario di Hatshepsut, noto anche come Djeser-Djeseru (“Santo fra i Santi”), è un tempio situato sotto le scogliere di Deir el-Bahari, sulla riva occidentale del Nilo, vicino alla Valle dei Re in Egitto. L’edificio è una ricostruzione ottocentesca del tempio funerario dedicato alla divinità solare Amon-Ra, e si trova vicino al tempio di Mentuhotep II, entrambi serviti come fonte di ispirazione e, in seguito, come fonte di materiale edilizio. È considerato uno degli “incomparabili monumenti dell’antico Egitto“.

Colossi of Memnon - Wikipedia

Colossi di Memnone (anche noti in arabo come el-Colossat o es-Salamat) sono due enormi statue di pietra del faraone Amenhotep III. Eretti oltre 3400 anni fa nella necropoli di Tebe, lungo le rive del Nilo, di fronte sulla riva opposta all’attuale città di Luxor, le due statue facevano parte del complesso funerario eretto da Amenhotep III. Le statue successivamente alla morte del faraone divennero già famose nell’antichità, quando, a causa del progressivo degrado, da una di esse si propagavano rumori che all’epoca furono interpretati come il saluto di Memnone a sua madre.

Alla fine delle visite, trasferimento all’aeroporto di Luxor per volo di rientro  al Cairo. Sistemazione in hotel e pernottamento.

 

8° Giorno: Cairo – Italia

Nelle prime ore del mattino, trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo diretto a Roma.

Fine dei servizi.

 

La quota comprende:

  • Volo internazionale Roma-Cairo-Roma franchigia bagaglio 23 kg
  • 2 voli interni Cairo-Aswan  e Luxor-Cairo con Nile Air
  • Incontro e assistenza all’aeroporto Internazionale del Cairo all’arrivo e alla partenza
  • Sistemazione in hotel 5 ***** al Cairo per 4 notti con prima colazione
  • Sistemazione a bordo di una crociera Cat. 5 *****e per 3 notti in trattamento pensione completa
  • Tutti i trasferimenti in bus privato munito di aria condizionata
  • Biglietti d’ingresso ai vari siti menzionati nel programma
  • Pasti menzionati nell’itinerario
  • Guida turistica parlante italiano durante tutte le visite del programma
  • Kit da viaggio
  • Assicurazione medica annullamento (massimale 10.000,00) bagaglio (1.500,00) e Covid19

La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali (soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei) € 250,00
  • Ingressi esclusi a pagamento
  • Bevande ai pasti
  • Visto € 25,00  da pagare in loco
  • Mance per guida, autisti, equipaggio, facchini e camerieri
  • Tutto ciò non indicato nella voce “la quota comprende”

N.B : L’APERTURA O LA CHIUSURA DI ALCUNI SITI, SOPRATTUTTO TOMBE, DIPENDE DALLE AUTORITA’ EGIZIANE, LE QUALI ANCHE SENZA PREAVVISO, POSSONO DECIDERE DI CHIUDERE I SITI E ALCUNE TOMBE PREVISTE NEL PROGRAMMA

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

Documenti per l’espatrio:

  • Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei (6) mesi al momento dell’arrivo nel Paese.
  • Solo per turismo, è possibile l’ingresso nel Paese con carta d’identità cartacea o elettronica valida per l’espatrio, con validità residua superiore ai sei mesi, accompagnata da due foto formato tessera (*), necessarie per ottenere il visto che si richiede alle locali Autorità di frontiera, all’arrivo nel Paese (in mancanza delle foto NON viene rilasciato il visto di ingresso): si raccomanda, pertanto, di munirsi delle foto prima della partenza dall’Italia.
    Consultare la Sezione “Requisiti di Ingresso” di questa Scheda per maggiori informazioni.
  • Visto d’ingresso: necessario



ETIOPIA : PASQUA COPTA a LALIBELA e LA VALLE DELL’OMO

ETIOPIA-pasqua-1

La Pasqua Copta, la Fasika, si celebra ovunque in Etiopia anche se è particolarmente sentita soprattutto nel nord del Paese. Le celebrazioni più importanti si svolgono nei giorni precedenti, il Venerdì Santo e il sabato della vigilia.

Questa cerimonia è molto suggestiva perché Lalibela è famosa per le sue straordinarie chiese monolitiche scavate nella roccia i cui colori contrastano con le processioni dei fedeli che sono vestiti di bianco e si inginocchiano su stuoie colorate.

Un viaggio in Etiopia, durante le festività della Pasqua, è assolutamente sorprendente. Pochi immaginano di immergersi in un’atmosfera fortemente spirituale. Questo paese fu convertito al Cristianesimo da due monaci siriani. Da allora, circondato da territori islamici e con pochi contatti con la Chiesa occidentale, l’Etiopia ha mantenuto inalterate ritualità e costumi delle origini.

Le chiese rupestri, la messa della vigilia della Resurrezione (Fasika) a Lalibela e un mosaico di etnie renderanno questo viaggio un’esperienza indimenticabile

     UN ITINERARIO DI GRANDE INTERESSE STORICO

CON LE STRAORDINARIE FUNZIONI DELLA PASQUA COPTA ED EMOZIONANTI PAESAGGI. GIORNO 1: PARTENZA DALL’ITALIA – ROMA – ADDIS ABEBA

Ritrovo dei partecipanti presso aereoporto di Roma Fiumicino e operazioni di imbarco volo Etiopian Airlines diretto ad Addis Abeba, pasti e pernottamento a bordo.

 GIORNO 2: ADDIS ABEBA

Arrivo al mattino nella capitale dell’Etiopia, incontro con lo staff e trasferimento in hotel, assegnazione immediata delle camere e tempo per il riposo per riprendersi dal volo notturno. Prima colazione in un bar pasticceria e in seguito visita della città. Nel corso della visita si vedrà il Museo Nazionale interessante per i reperti sabei e per i resti di Lucy, un ominide vissuto nella valle dell’Awash tre milioni e mezzo di anni fa e il Museo Etnografico, che possiede una splendida collezione di strumenti musicali e di croci copte, nonché le stanze dove abitò l’imperatore Hailè Selassiè. Pranzo in corso di visite. Nel primo pomeriggio visita della chiesa di San Giorgio e infine si raggiungerà la collina di Entoto, il punto più panoramico della città.

Cena e pernottamento in hotel.

Risultati immagini per resti fossili di lucy

 GIORNO 3: ADDIS ABEBA – VOLO INTERNO – ARBA MINCH

Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto per il volo domestico su Arba Minch. All’arrivo si parte per Chencha che si trova a una quarantina di km dalla cittá, il villaggio delle popolazioni Dorze, famosi per i lavori di tessitura e le abitazioni ricoperte da foglie di falso banano. I loro abiti di cotone sono tra  i migliori tessuti di tutta l’Etiopia.

Visita al villaggio Dorze | Exploring Africa

Conheça a ensete, a falsa banana que consegue vencer a fome na Etiópia - ÉPOCA | Viajologia

Rientro ad Arba Minch per il pranzo e nel pomeriggio si effettuerà un’escursione sul lago Chamo, il terzo lago più grande d’Etiopia, dove si possono ammirare moltissimi ippopotami e coccodrilli, oltre a una grande varietà di uccelli. Rientro nel tardo pomeriggio ad Arba Minch.

Sistemazione al lodge, cena e pernottamento.

Lago Chamo - Parco Netch Sar, che si sviluppa sulla sponda Est del lago Chamo

GIORNO 4: ARBA MINCH – VILLAGGIO etnia Konso – TURMI (etnia Hamer)

Dopo la prima colazione, partenza per Turmi. Lungo la strada visita a un villaggio tradizionale Konso una popolazione di agricoltori famosa per i lavori di terrazzamento sul terreno circostante il loro villaggio fortificato.

Case tipiche della comunità Konso (Etiopia)

Turmi - Hamar - Boundless Ethiopia - Tour operator/ travel agency

Pranzo e proseguimento per Turmi. All’arrivo visita ad   un villaggio Hamer una popolazione di circa 45000 individui che vivono di agricoltura e allevamento e sono famosi per le decorazioni corporee. Durante i mesi di febbraio, marzo e aprile, gli Hamer effettuano la cerimonia del salto del toro che simboleggia il passaggio dei ragazzi più giovani dalla pubertà all’età adulta.

Rientro al lodge, cene e pernottamento.

A Natale il dono più bello è mettersi in viaggio

GIORNO 5: TURMI – OMORATE (etnia Dassanech) – TURMI (mercato) – JINKA

Partenza dopo la prima colazione, per Omorate, la regione dell’etnia dei Dessanech che vivono molto vicini al lago Turkana. Questi sono un popolo di guerrieri che durante le danze tradizionali indossano un copricapo che ricorda la criniera dei leoni. Rientro  Turmi per il pranzo e visita del mercato settimanale della cittadina. Infine si raggiunge Jinka.

Cena e pernottamento in hotel/lodge.

Omo Valley Part 5: The Devil's Doorstep and Whipping Scars – 2 Suitcases for 2 years

Dassanech Daasanach Tribe. Lower Omo River Valley. South W… | Flickr

 GIORNO 6: JINKA – PARCO MAGO NATIONAL (etnia Mursi) – ARBA MINCH

Dopo la prima colazione partenza per la visita ad un villaggio Mursi all’interno del Mago National Park. L’incontro con la popolazione dei Mursi è uno dei momenti più significativi del viaggio. Le donne Mursi, per bellezza, usano mettere piattelli circolari di argilla nelle labbra, gli uomini presentano sulla  pelle scarificazioni che indicano il numero di animali selvatici uccisi o dei nemici uccisi in battaglia.

Donna della tribù africana Mursi, Valle dell'Omo, Etiopia — Foto Editoriale Stock © miroslav_1 #176462118

15 Things You Didn't Know About The Mursi People Of Ethiopia

Pin on Persone del mondo

Rientro a Jinka per pranzo e proseguimento per Arba Minch. Arrivo nel tardo pomeriggio

Cena e pernottamento al lodge.

 GIORNO 7: ARBA MINCH – VOLO INTERNO – ADDIS ABEBA

Dopo la prima colazione volo di linea su Addis Abeba. Arrivo, trasferimento e sistemazione in albergo e pranzo. Nel pomeriggio visita al friendship park che corrisponde alla vecchia residenza imperiale di Menelik II.

Cena e pernottamento in hotel.

GIORNO 8: ADDIS ABEBA – VOLO INTERNO – LALIBELA

Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto per volo di linea su Lalibela. All’arrivo trasferimento in albergo e pranzo.

Nel pomeriggio visita al primo gruppo di chiese rupestri che ha reso famosa questa città come la “Petra” o la “Gerusalemme” africana e che ne fanno il luogo di maggior richiamo religioso di tutta l’Etiopia. Le varie chiese furono costruite utilizzando due diversi metodi; il primo consisteva nello scavare il terreno circostante fino ad una profondità di 15  metri, poi, il monolito che ne risultava, veniva intagliato e modellato per costruirne la struttura esterna. Terminata la parte esterna si traforavano finestre e porte attraverso le quali si procedeva a scavare e a configurare gli ambienti interni. Si visiteranno la chiesa di Bet Mariam con degli stupendi affreschi e l’imponente Bet Medane Alem. Cena e pernottamento in hotel.

Lalibela e le sue chiese rupestri, perla dell'Etiopia - Happy to be here

Le chiese rupestri di Lalibela e le feste copte - Kanaga Africa Tours

GIORNO 9: LALIBELA

Dopo la prima colazione si esce da Lalibela per visitare Yimreanna Kristos. Il monastero è situato a una altezza di 2.700m ed è stato realizzato all’interno di una grotta. Rientro a Lalibela per pranzo.

Nel pomeriggio i fedeli si radunano tutti intorno alla chiesa per il Venerdì Santo e pregando e salmodiando si inchinano per tante volte quante sono i peccati che hanno commesso e per espiarli. Raggiungeremo la chiesa nel primo pomeriggio per assistere a queste cerimonie.

Rientro in hotel per cena e pernottamento.

Etiopia – Pasqua Copta-Valle dell'Omo | I Viaggi di Giorgio

Genna: il Natale in Etiopia | AfroXentric

 GIORNO 10: LALIBELA 

Dopo la prima colazione si esce da Lalibela per visitare Nakuto Leab e Genete Mariam. La prima chiesa è stata costruita sotto una grotta naturale e vanta alcuni tesori che appartenevano al suo fondatore, fra cui tamburi dipinti, croci e corone.

Monastery of Na'akuto La'ab, Lalibela

Priest at Monastery Church of Neakutoleab in Lalibela, Ethiopia

La seconda risale al 13 secolo, è stata scavata su una collina rocciosa e a differenza delle chiese di Lalibela non è nascosta nel terreno.

Genete Maryam - Visit Amhara

Rientro a Lalibela per pranzo e nel pomeriggio visita al secondo gruppo di chiese. Le strutture sono comunicanti, cunicoli e passaggi scavati nella roccia le collegano una all’altra. Infine si visiterà la più famosa di tutte le chiese rupestri d’Etiopia, la chiesa cruciforme di San Giorgio, che fa parte di un gruppo tutto suo.

Le chiese nella roccia di Lalibela | Territori Africa

Alla scoperta di Lalibela, città sacra d'Etiopia

Cena e pernottamento in hotel.

Per la vigilia della Pasqua, sabato notte, ci si reca col gruppo verso la chiesa per  assistere ai salmi della Pasqua e ci si rimane in genere fino alla mezzanotte quando si accendono i ceri e si comincia la celebrazione della Santa Messa.

Fasika, la Pasqua etiope - Notizie di Viaggio

GIORNO 11: LALIBELA – VOLO INTERNO – ADDIS ABEBA – PARTENZA PER L’ITALIA

Prima colazione e mattinata libera nella cittadina  per assistere ai fedeli che ancora pregano per la Pasqua,e poi trasferimento in aeroporto per il volo di linea per Lalibela – Addis Abeba. Arrivo ad Addids Abeba, pranzo e tempo a disposizione per gli ultimi acquisti. Camere in day use per relax prima di cena.

Cena e trasferimento in aeroporto per il volo internazionale.

GIORNO 12: ARRIVO IN ITALIA

Arrivo a Roma e fine dei servizi.

 

La quota include:

  • Voli di linea in classe economica franchigia baglio 20 kg da Etiopian Airlines
  • Quattro voli interni operati da Etiopian Airlines
  • Trasporti e  trasferimenti privati
  • Sistemazione in hotel di categoria 4**** ad Addis Abeba
  • Sistemazione in hotel di categoria 3*** nelle altre località
  • Camere assegnazione IMMEDIATA GIORNO DI ARRIVO e camere a disposizione sino orario partenza ultimo giorno (4 persone per camera)
  • Pensione completa (dal pranzo del primo giorno alla cena dell’ultimo)
  • Un’acqua o soft drink a pranzo e cena + tè o caffè
  • Visite, escursioni, entrate, guide locali, scout (quando necessari) ed escursioni in barca
  • Una guida  in lingua italiana che segue il gruppo dall’arrivo alla partenza
  • Kit da viaggio
  • Assicurazione medica (massimale 10.000,00) e bagaglio (massimale 1.500,00)

La quota non include: 

  • Tasse aeroportuali € 400,00 (tariffa soggetta a riconferma sino emissione dei biglietti aerei)
  • Visto di ingresso (circa 50 USD) da pagare in loco
  • Foto e video
  • Bevande alcoliche
  • Mance
  • Spese personali
  • Tutto quanto non previsto ne “la quota comprende”

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

Documenti per l’espatrio:

  • Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei (6) mesi al momento dell’arrivo nel Paese.
  • Visto d’ingresso: necessario