TOUR DELLA GRANDE CINA – GIUGNO

Se state cercando una destinazione esotica, piena di nuovi paesaggi e avventure, stimolante e soprattutto diversa, la Cina è proprio ciò che fa per voi.

La Cina non è un luogo dove passare semplicemente una vacanza, ma è un viaggio alla scoperta di un paese totalmente diverso dal proprio: dai profumi del cibo, alla conformazione del territorio, dai colori dei vestiti tradizionali, alla velocità dei pagamenti online. Viaggiando in Cina potrete vedere quell’armoniosa fusione di antico e moderno, tradizionale e avanguardistico, metropoli e natura rigogliosa che sorprende e affascina tutti i visitatori.

La Cina è una delle quattro antiche civiltà, ha una storia di oltre 3.000 anni e vanta una delle culture più longeve al mondo.

Il cinese è la lingua scritta più antica ancora in uso e affascina milioni di studenti e linguisti in tutto il mondo

Si sa che l’Italia, il Bel Paese, ha un patrimonio storico e culturale da far invidia a molti stati del mondo; non per niente è il paese con il maggior numero di siti protetti dall’UNESCO (54) e dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Sapete chi c’è al secondo posto? Proprio la Cina, con 53 siti UNESCO. Viaggiando in questo meraviglioso paese potrete vedere con i vostri occhi tesori antichissimi e maestosi, come la Grande Muraglia e l’Esercito di Terracotta, edifici splendidamente conservati, come la Città Proibita di Pechino e città antiche, come Pingyao.

Per quanto riguarda i paesaggi naturali, la Cina vanta uno dei più diversificati e ampi paesaggi naturalistici al mondo. Tra le meraviglie naturali, molte delle quali annoverate tra i siti UNESCO, come non citare le leggendarie Montagne Gialle con il loro oceano di nuvole che avvolge rocce e alberi secolari, un paesaggio che ha ispirato i poeti di tutte le epoche.Poco più a Nord, l’altopiano del Tibet sovrastato dalle Himalaya regala viste mozzafiato (anche nel vero senso della parola), mentre i paesaggi di Guilin e Yangshuo del Sud incantano pittori e artisti da secoli. Negli ultimi anni, con le nuove politiche di apertura economica della Cina, si è tornato a parlare della Via della Seta, un’antica rotta commerciale che attraversava gli impervi deserti del Nord Ovest per raggiungere il Medio Oriente.

La cucina cinese è famosa in tutto il mondo, anche se molto spesso viene associata a salsa di soia, noodles, riso fritto e involtini primavera. Vi garantiamo che il cibo cinese è molto più di questo ed è difficile apprezzare le prelibatezze e la varietà degli ingredienti e dei sapori fino a quando non si viaggia in Cina.

Ogni regione è caratterizzata da piatti particolari e unici. Tra le specialità da non perdere ci sono sicuramente l’anatra laccata di Pechino, i ravioli xiaolongbao di Shanghai, l’hotpot piccante di Chengdu, gli spaghetti di riso di Guilin e i dim sum a Hong Kong.

La Cina sta abbracciando pienamente l’era digitale: applicazioni per bike sharing, pagamenti virtuali da cellulare, shopping online… Viaggiare in Cina è quindi sempre più facile se avete uno smartphone. Tramite un telefono cellulare potete acquistare i biglietti del treno, chiamare e pagare il taxi grazie a uno speciale portafoglio digitale e noleggiare una bicicletta per esplorare la città. Per non parlare delle modernizzazioni in fatto di trasporti, con le metropolitane e la rete ferroviaria per i treni ad alta velocità ,che collegano tutte le principali città del paese.

Se da un lato la Cina sembra già nel futuro, dall’altro conserva ancora tradizioni e usanze antichissime. Vi basterà fare una passeggiata negli hutong di Pechino per tornare indietro a una Cina “originale”, o un giro in bici nelle campagne attorno a Guilin e Yangshuo, tra i villaggi di Daxu e Huangyao ad esempio. Anche la modernissima Shanghai conserva un lato storico: visitate i villaggi sui canali fuori città, oppure andate sul Bund e vi sembrerà di essere sospesi tra due epoche, tra il periodo coloniale di fine Ottocento e il futuro dei grattacieli altissimi e dalle forme più strane.

1° giorno: ITALIA – SHANGHAI 

Ritrovo dei Sigg.ri partecipanti in aeroporto a Roma Fiumicino per imbarco sul volo per Shanghai con scalo. Pasti e pernottamento a bordo.

2° giorno: SHANGHAI

Arrivo a Shanghai tardo pomeriggio. Transfer in treno magnetico dall’aeroporto fino al centro della citta’, in prima classe.

Shanghai, la città più grande, popolosa e prosperosa della Cina, è una metropoli moderna, dove si respira un’atmosfera cosmopolita, vibrante e vitale. Non potete dire di aver viaggiato in Cina se non avete visitato Shanghai. Al contrario di Pechino o Xi’an, i siti di interesse storico e culturale non sono molti, ma una volta arrivati in città, sarete travolti dal ritmo frenetico e dalla bellezza di una città che deve essere vissuta per essere capita a fondo.

Shangai Film Festival: il cinema russo è il benvenuto in Cina

        Treni a levitazione magnetica in Asia

Fare un giro sul Maglev, il treno più veloce al mondo

Le alte velocità raggiungibili utilizzando la maglev sono possibili grazie alla forza di repulsione magnetica, utilizzata sia per mantenere il treno sollevato, evitando la frizione data dal contatto tra le ruote e i binari, che per spingerlo in avanti. La Cina vanta al momento il sistema commerciale basato sulla levitazione magnetica più veloce al mondo, grazie ai 431 km/h raggiunti nella tratta di 30 km tra l’aeroporto di Shanghai-Pudong e il centro città.

Aeroporto di Pudong, Shanghai. All’uscita dal terminal c’è, a breve distanza, la stazione del Maglev, il treno a lievitazione magnetica. È bianco, piuttosto basso, è stato costruito dalla Siemens che anni fa vinse l’appalto per realizzare convoglio e linea e che il 31 dicembre 2002 consegnò il «pacchetto» per l’inizio dell’attività. Il centro della megalopoli cinese dista poco meno di 30 chilometri. L’interno è abbastanza spazioso, le poltrone sono comode ma essenziali.

treno alta velocità cina

Le porte si chiudono, il Maglev accelera e arriva a toccare i 431 orari, immortalati da un display simile a quello che sul Concorde certificava la quota e la velocità (supersonica, sull’Atlantico). L’ebbrezza della top speed dura però solo un paio di minuti. Poi il convoglio decelera progressivamente e la stazione d’arrivo viene raggiunta in poco più 7 minuti. Esperienza molto breve, ma ad altissima emozione.Ma è anche un’occasione per fare il punto sulla «corsa» al treno superveloce che coinvolge un po’ tutti i paesi del mondo dagli Stati Uniti al Giappone, dall’Italia alla già citata Cina.

Il nuovo super-treno maglev cinese è sempre più vicino - Teknoring
​Cena  in hotel  e pernottamento.

3° giorno: SHANGHAI

Prima colazione in albergo. Mattina visita guidata di Shanghai iniziando dalla città vecchia con il bazar, dove si trova al centro il Giardino del Mandarino Yu, è un classico giardino cinese situato nel cuore di Shanghai.

Giardino del Mandarino Yu a Downtown Shanghai: tour e visite guidate | Expedia.it

Costruito durante la dinastia Ming, è famoso per la sua combinazione armoniosa di architettura tradizionale, padiglioni, ponti di pietra e laghetti pieni di carpe koi. Il giardino offre un’oasi di pace in mezzo alla vivace città, con un design che riflette l’eleganza e la raffinatezza dell’arte del giardinaggio cinese. Passeggiando tra i suoi sentieri tortuosi, i visitatori possono ammirare antichi alberi, rocce decorative e padiglioni che evocano la bellezza e la serenità del passato.

Visita al Tempio del Buddha di Giada, famoso per il Buddha seduto, tempestato di gioielli, si dice che pesino 1.000 kg. Tempo di shopping al Museo della Seta,  mentre facendo passeggiata sul lungofiume Bingjiang Da Dao.

Tempio del Buddha di Giada - Shanghai

Tempio di Buddha di Giada: un complesso architettonico di stile Sung, che ospita una preziosa statua in giada del Buddha a grandezza naturale. Il Tempio di Buddha di Giada è un tempio attivo, nel quale, stando all’ultimo conteggio, vi risiedono 70 monaci. I monaci, che nel tempio ci abitano e lavorano, a volte possono essere visti in fase di preghiera. Il tempio fu costruito tra il 1911 e il 1918 secondo lo stile della Dinastia Song (960-1279), con sale e cortili simmetrici, grondaie rovesciate e pareti giallo vivace. La parte esterna è immediatamente riconoscibile grazie alle pareti color zafferano intenso. All’interno, il pezzo forte è un Buddha di Giada bianca alto 1,9 metri, che venne posato qui dopo che un monaco lo portò dalla Birmania alla provincia dello Zhejiang nel 1882. Il Buddha seduto, incastonato di gioielli, si dice che pesi circa una tonnellata. Un Buddha più piccolo adagiato, proveniente dalla stessa spedizione, giace su un letto in legno rosso. Nell’ampia sala ci sono tre Buddha in oro placcato e altre sale ospitano divinità dall’aspetto feroce. I manufatti abbondano, e circa 7.000 sutra buddisti rivestono le pareti.

Pranzo in ristorante.

Visita a Shanghai, Strada Vecchia e Nanjing Road, che è la prima strada commerciale di Shanghai, potresti cercare souvenir speciali e prodotti di seta lì.

Nel centro della metropoli, non molto distante dal giardino Yuyuan, c’è un luogo magico in grado di teletrasportarvi nella Shanghai di 100 anni fa: si tratta della strada vecchia di Shanghai, un lungo vicolo costeggiato da edifici risalenti alla dinastia Ming (1368-1644) e alla dinastia Qing (1644-1911).

Tra i muri bianchi, le colonne rosse e i tetti scuri e ricurvi vi sembrerà davvero di esservi persi in un’altra città, tanto diversa dalla Shanghai che conoscete.

Cosa vedere a Shanghai, la metropoli che non dorme mai

Lungo la strada ci sono barristoranti e antiche case da tè, oltre a tantissimi negozi di souvenir dove acquistare ricordi unici del vostro viaggio a Shanghai.

Dopodiché, goditi di una passeggiata per il tempo libero lungo il Bund, famoso per gruppi di edifici noti come “una galleria di architetture mondiali”

Collocata nel centro della città, il punto in cui la via cambia nome da est a ovest è delimitato dalla piazza del Popolo. Su questa via si affacciano moltissimi negozi, centri commerciali, sul lato est Nanjing Road si interseca con la camminata del Bund di Shanghai, da dove è possibile ammirare l’avveniristico skyline del Pudong, il distretto finanziario della città, nonché quartiere di più recente costruzione.

Via Nanchino Shangai - Recensioni su Nanjing Lu (Nanjing Road), Shanghai - Tripadvisor

Un viale lungo la riva sinistra del fiume Huangpu e che fronteggia il quartiere degli affari di Pudong, a Shanghai, in Cina. Il Bund è fiancheggiato da numerosi edifici coloniali di stile tipicamente europeo: stile architettonico adottato alla fine del XIX secolo e all’inizio del ventesimo secolo quando il Bundera il simbolo stesso dell’occupazione straniera e che rimarrà uno dei maggiori centri finanziari in Asia fino alla rivoluzione del 1949.  All’incrocio con Nanjing Road, si trova una grande statua bronzea di Chen Yi, il primo sindaco comunista della città. All’estremità settentrionale del Bund, nel centro del parco di Huangpu si erge il monumento agli Eroi del Popolo costruito in memoria dei martiri rivoluzionari. Grazie ad una nuova passeggiata pedonale sopraelevata, si può ammirare un panorama mozzafiato sul distretto.

The Langham & Andaz Xintiandi

Una sosta al quartiere Xintiandi, un angolo della vecchia Shanghai coloniale che negli ultimi anni è stata rinnovato, pur mantenendo lo stile architettonico tipico del passato, diventando un quartiere pedonale alla moda ricco di ristoranti, bar, musei, installazioni artistiche, gallerie d’arte, botteghe ed accattivanti negozi.

Rientro in hotel,  puoi pianificare lo spettacolo di Acrobazia della Sera, in particolare lo spettacolo ERA, che è uno degli spettacoli serali più popolari a Shanghai.

Spettacolo acrobatico ERA a Shanghai con cena e trasferimento 2024

Cena a buffet internazionale in hotel e pernottamento.

4° giorno: SHANGHAI/ZHUJIAJIAO/SHANGHAI

Prima colazione. Mattina dedicata dell’escursione in pullman a Zhujiajiao. Piccolo villaggio, come quelli di Tongli o Zhouzhuang con caratteristici ponticelli antichi di epoca Ming, con una peculiarità: si tratta di un villaggio cattolico che difese strenuamente la propria Chiesa durante il periodo della rivoluzione culturale. Visita alla chiesetta alla quale si accede in battello.

Zhujiajiao

Shanghai si trova sul delta del Fiume Azzurro, una zona ricca di laghi e corsi d’acqua. Per vedere un altro volto della Cina e trascorrere una giornata all’insegna del relax consigliamo una passeggiata tra i canali di uno dei numerosi villaggi sull’acqua dei dintorni. Case, ponti e viottoli acciottolati di epoche passate, dove la vita scorre lenta, secondo i ritmi tradizionali.

In netto contrasto con la modernissima metropoli di Shanghai, l’antica città sull’acqua di Zhujiajiao è un piccolo insediamento rurale la cui economia si basa principalmente sul turismo e sulla pesca. I canali di questa città sono ampi e navigabili e quella che un tempo era un’importante rotta commerciale fluviale è oggi invasa da piccole imbarcazioni turistiche simili a gondole.

Zhujiajiao Water Town

Negli ultimi anni Zhujiajiao ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali come una delle città sull’acqua più caratteristiche e ricche di cultura di tutta la Cina. Il villaggio si trova nel distretto di Qianpu, a solo un’ora dal centro, ed è raggiungibile anche con i mezzi pubblici.

Pranzo in un tipico ristorante.Rientro a Shangai e si prosegue con la visita al museo.

Situato presso la People’s Square vicino alla via pedonale Nanjing Road, il Museo di Shanghai è un ottimo rifugio per gli appassionati di storia e chi ha voglia di curiosare tra le meraviglie della cultura cinese.

Il palazzo dalla forma bizzarra contiene una vasta collezione di reperti (oltre 120mila pezzi!). Molti hanno anche descrizioni in inglese, come per esempio le ceramiche, i bronzi e le sculture.

Visitate anche la Sala espositiva della Pianificazione Urbana di Shanghai per capire come si è sviluppata la città nel corso degli anni e vedere in anteprima che aspetto avrà nel 2021.

La sua struttura, all’apparenza molto moderna, si ispira a un antico vaso cinese ding, oggi parte della vastissima collezione di pezzi in bronzo del museo. L’edificio presenta inoltre una base quadrata e una parte superiore rotonda, elementi che si rifanno all’antica percezione cinese del mondo che voleva la terra quadrata e il cielo tondo. Queste caratteristiche sono ritrovabili anche in costruzioni più classiche come, ad esempio, il complesso del Tempio del Cielo di Pechino, dove gli edifici hanno forma rotondeggiante perché destinati alla preghiera o alle offerte al Cielo.

                              Museo di Shanghai - Viaggio in Cina

Il museo, costruito nella posizione attuale nel 1996, ospita più di 120.000 antichi reperti archeologici, tra cui bronzi, ceramiche, dipinti, mobili, giade, suppellettili, sculture, sigilli, monete e calligrafie cinesi. A ogni categoria di oggetti è dedicata una galleria apposita. Una sezione del museo è inoltre destinata alle mostre temporanee.

Bronzi

La collezione più importante del museo è quella dei bronzi risalenti al periodo della Cina pre-imperiale (dinastia Xia, XXI sec. a.C. – Periodo degli Stati Combattenti, 221 a.C.). Tra i 400 oggetti esposti troviamo armi, vasi rituali, strumenti musicali e contenitori per cibo o vino.

Nella sala dei sigilli i visitatori possono avere una chiara immagine di come si è evoluta l’arte dei sigilli nell’arco dei secoli. All”interno della sala, infatti, sono esposti più di 500 sigilli, i più antichi risalenti alla dinastia Zhou (1024-256 a.C.), i più recenti alla dinastia Qing (1644-1911).

Museo di Shanghai - Viaggio in Cina

Nella sala delle arti e dei mestieri delle minoranze etniche cinesi sono messi a confronto manufatti di uso simile prodotti da differenti minoranze etniche. L’esposizione consta di circa 600 pezzi, tra cui accessori personali, ricami colorati, prodotti artistici in metallo, sculture, ceramiche e oggetti in bambù.

Proveremo  l’ebbrezza di vedere Shanghai da oltre 600 metri di altezza, salendo sulla Shanghai Tower, il grattacielo più alto della Cina e il secondo al mondo. Dal 118° al 121° piano troverete ristoranti e punti di osservazione, mentre il Jin Jiang Hotel, tra l’84° e il 110° piano è l’hotel più alto al mondo.

Grattacieli Shanghai

Per un’esperienza da brivido, guardate la città dall’alto della passerella di vetro installata nel 2016 sulla cima della Jin Mao Tower! Reggetevi forte, almeno in modo figurato: sulla passerella non ci sono corrimano o barriere di sicurezza a cui aggrapparvi, ma rimarrete sospesi nel vuoto a circa 340 metri dal suolo. Non lasciatevi soppraffare dall’emozione e godetevi la vista mozzafiato sullo skyline metropolitano.

Il Fiume Huangpu, che divide la città in due parti (Puxi e Pudong), è largo 500 m all’altezza del Bund.

Cena e pernottamento a bordo della crociera lungo il fiume.

Crociera notturna sul fiume di Shanghai con posti a sedere VIP e cena autentica | GetYourGuide

Pernottamento in hotel.

5° giorno:  SHANGHAI/GUILIN

Prima colazione. Trasferimento in aeroporto e partenza per Guilin. Arrivo e trasferimento in albergo

Guilin si trova proprio a Nord del Tropico del Cancro, perciò, in generale, è caratterizzata da un clima molto umido e caldo. Il panorama e i colori variano a seconda delle stagioni: la nebbia primaverile che avvolge le colline verdi, il sole estivo che dipinge tutto a tinte sgargianti, il fresco dell’autunno adatto ai giri in bicletta…

Il momento migliore: da aprile a ottobre

Il periodo migliore per visitare Guilin e i suoi dintorni va da aprile a ottobre, mesi che coincidono anche con l’alta stagione turistica. Quali sono le particolarità di questo periodo?

In questo periodo piove spesso e la nebbia fluttua leggera sulle acque del Fiume Lile risaie di Longji sono coperte d’acqua tra maggio e giugno, attirando molti fotografi da ogni parte del paese. Le temperature iniziano a salire parecchio e quando piove è quasi un sollievo.

Questo è di fatto il momento migliore per un viaggio a Guilin: le acque del Fiume Li risplendono sotto la luce del sole e, a fine estate le risaie e le campagne di Yangshuo si tingono d’oro.

Pranzo in ristorante locale.

Dopo pranzo visita della La Collina dell’Elefante, è uno dei simboli più famosi di Guilin. Il nome deriva dalla sua forma particolare, che ricorda un elefante che abbassa la proboscide per bere l’acqua dal fiume Li. Questa collina calcarea si erge maestosa lungo le rive del fiume, creando un paesaggio pittoresco che attira turisti da tutto il mondo.

 

 

Immagini e foto stock di Guilin fisherman | Depositphotos

I cormorani sono uccelli di medie dimensioni che si divertono a immergersi sott’acqua alla ricerca di pesci. I pescatori usano i cormorani per catturare i pesci e caricarli in barca. Dato il numero di ore trascorse sotto il sole, in piedi sulle loro barchette lungo il fiume, di solito i pescatori sono parecchio abbronzati. Essi spingono gli uccelli in acqua dove si immergono sotto la superficie in cerca di pesce. Quando gli uccelli catturano un pesce, sono addestrati a tornare alla barca, dove il pescatore toglie loro il pesce dalla gola e lo mette nel cesto. Il segreto è che il pescatore mette un cordone attorno al collo dell’uccello per impedirgli di inghiottire il pesce.

Visita dell’ villaggio antico di Daxu, si trova a circa 18 chilometri a sud-est di Guilin, lungo le sponde del fiume Li. Fondato durante la dinastia Ming, Daxu ha una storia di oltre 1000 anni ed è uno dei borghi meglio conservati della regione di Guangxi.

Cosa sapere prima di visitare Città vecchia di Daxu nel 2024 - Viator

Il villaggio è famoso per le sue antiche strade lastricate in pietra, le case tradizionali in legno e l’atmosfera tranquilla che riporta i visitatori indietro nel tempo.

ancient daxu village - Foto di Tour fotografico: mezza giornata Daxu Ancient Town da Guilin, Guangxi - Tripadvisor

Cena occidentale in hotel e pernottamento in albergo.

6° giorno: GUILIN / YANGSHUO / GUILIN

Prima colazione in albergo. Giornata di relax per ammirare celebri paesaggi naturali delle colline e del fiume limpida.

Yangshuo (阳朔) e Xingping (兴坪): la guida di viaggio - Fabio Nodari

Trasferimento al porto fluviale, imbarco per l’escursione in motobarca (4 stelle) sul Fiume Li particolarmente suggestiva, della durata di circa 3 -3.5 ore.

 

La crociera sul fiume   Lí Jiāng  da Guilin a Yangshuo è il fulcro di ogni viaggio nella provincia del Guangxi nord-orientale. Splendide cime carsiche regalano sorprese ad ogni ansa del limpido fiume sotto il cielo blu. I bufali d’acqua pattugliano i campi, i contadini mietono risaie, i bambini delle scuole e i pescatori galleggiano su zattere di bambù. Con i suoi paesaggi mozzafiato e il sapore di una vita lontana dalla metropoli di cemento, il paesaggio meraviglioso lungo il fiume diventa una delle principali destinazioni turistiche della Cina meridionale.

La crociera sul fiume Li si svolge per oltre 83 chilometri e si stima che duri dalle quattro alle cinque ore. Il paesaggio mozzafiato e il paesaggio di campagna non vi deluderanno!

Nella prima sezione, che va da Guilin alla Gola del Bue, si possono ammirare i seguenti scenari: la collina della proboscide d’elefante, il parco Chuanshan, la città antica di Daxu e la gola di Ox.

Le 15 MIGLIORI Cose Da Vedere a Yangshuo nel 2024 | Viator

Nella seconda sezione, che va dalla Gola di Ox (vicino al Bamboo River Wharf e al Millstone Wharf) al Villaggio delle Cascate, vi aspetta lo scenario più affascinante della crociera: la Roccia Wangfu (“in attesa del ritorno del marito”), la Grotta della Corona, il Traghetto di mezza costa, il Villaggio Yangdi, la Collina Murale, la Montagna Xianggong, la calza di tela gialla e la piccola città di Xingping.

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La terza sezione va dal Water-Dropping Village a Yangshuo, dove si possono vedere Snail Hill, Green Lotus Peak (Bilian Peak) e Shutong Hill (Schoolboy Hill). Il paesaggio è altrettanto bello.

Pranzo semplice a bordo.Sbarco al villaggio di Yangshuo e sosta al mercatino locale.

Cena occidentale  in hotel. Pernottamento.

7° giorno:  GUILIN/XI AN

Prima colazione. Trasferimento in aeroporto e partenza per Xian.

Xi’an ha ricoperto il ruolo di capitale imperiale per dieci antiche dinastie imperiali e una serie di regni regionali. Le dieci dinastie durante le quali Xi’an (pace occidentale), allora chiamata Chang’an (pace perpetua), fu capitale della Cina sono le seguenti: Qin (221-206 a.C. a Xianyang a nord-ovest di Xi’an), Han occidentali ( 200-8 a.C.), Xin (8-23 d.C.), Han orientali (191-195), Jin occidentali (313-316), Wei (535-557), Zhou (556-581), Tang (618-690), Zhou (690-705) e Tang (705-904).

Xi’an ha un gran numero di preziose reliquie e di siti storici, alcuni risalenti al tempo in cui fu capitale. Sono stati scavati più di 4.000 siti storici e tombe.

Things to see and do in Xi'an, China? - Passporter Blog

Pranzo in ristorante.

Pomeriggio, visita di questa importantissima e antichissima città: La Pagoda della Grande Oca Selvatica,  è uno dei simboli della città di Xian, deve il proprio nome alla tradizione, secondo la quale, il Buddha, sotto forma di oca, precipitò esanime al suolo dallo stormo con cui stava volando, acciocché un monaco affamato potesse trarne non già nutrimento, bensì insegnamento. Venne eretta nel 652 per volere dell’imperatore Tang Gao Zong per ospitare i 1300 Sutra, libri sacri, importati dal celebre monaco buddhista Xuan Zang durante il suo viaggio in India. Sorge in un luogo sacro dove, secondo alcune fonti, sorgeva un tempo un monastero buddhista; non svolse funzioni funerarie ma divenne il più importante centro di traduzione degli antichi testi sacri e filosofici.

Xi'an Travel Guide | Xi'an Tourism - KAYAK

Tali testi sono in parte visibili ancora oggi nei padiglioni che, assieme alla Torre della Campana e alla Torre del Tamburo, si trovano in prossimità della pagoda. L’edificio venne elevato tra il 701 e il 705, con l’aggiunta di cinque piani, per volere dell’Imperatrice Wu Zetian. La Pagoda, oggi completamente restaurata, è alta 59,9 metri e ha la foggia di una piramide in pietra disposta su sette piani; i due superiori vennero aggiunti alla costruzione originale alcuni decenni dopo la sua edificazione. Suggestivo il panorama che si gode dall’alto.

 

 

Le antiche mura erette nel XIV secolo durante la Dinastia Ming, sotto il regime dell’imperatore Zhu Yuanzhang.

Sosta al Mercato dell’orzo .Situato in centro città in un’area che ospita una larga popolazione di etnia Hui e religione musulmana, questo mercato si specializza nel cibo halal. Non solo il cibo ma anche l’architettura, i costumi e le attività che qui si svolgono è indicativo dell’origine islamica di queste genti, tutti fattori che rendono la visita a questo mercato, soprattutto durante le ore notturne, una vera e propria “festa culturale”.

Il cibo Hui è molto saporito se paragonato ai piatti tradizionali cinesi, e la carne ne è l’ingrediente principale. Tra le specialità ci sono le carni di manzo e montone stagionate in stile Laoma o Laotong, gelatina di fagioli marinata, pagnotte e involtini ripieni, noccioline fritte, melone fritto e spaghetti passati in padella con midollo di bue.

Cena e pernottamento in albergo.

8° giorno:  XIAN

Prima colazione e pernottamento in albergo.Mattino, escursione a Lintong, località ubicata a circa 50 km. a nord della città.

I GUERRIERI DELL'IMPERATORE: L'ESERCITO DI TERRACOTTA DI XI'AN. - Informazione Quotidiana

Sosta nello sconvolgente Mausoleo di Qin Shi Huang-di, l’imperatore che unificò la Cina e governò l’intero paese dal 221 al 210 A.C., colui che realizzò la Grande Muraglia per difendere lo stato cinese dai barbari del nord, per uno sviluppo di 6000 km. Colui che unificò la lingua, la scrittura e i sistemi di misura, colui che creò, insomma, anche se con inauditi massacri, la struttura della nazione più popolosa del mondo. Il Mausoleo sorge a circa un chilometro dal gigantesco tumulo che cela la tomba del Primo Imperatore.

Tutto sotto il cielo, un'avventura nel mausoleo di Qin Shi Huangdi - Scaffale cinese

In una serie di gallerie sotterranee sono state portate alla luce, dal 1974 ad oggi, circa 10.000 statue, a grandezza naturale, di guerrieri e di cavalli; un intero esercito schierato in battaglia, con carri ed equipaggiamento guerresco secondo la strategia dell’epoca. Queste statue di terracotta alte 1.75 e 1.85mt. Mostrano ufficiali, soldati di fanteria, arcieri, conducenti di carri etc. Ciascuno con espressioni diverse e diversi tratti somatici, per cui è possibile dedurre che l’esercito imperiale era costituito da appartenenti a diverse etnie.

Perché la tomba del primo imperatore cinese non è mai stata aperta?

Pranzo Rientro in città e continuazione delle visite con la Grande Moschea ed il quartiere musulmano.

Grande Moschea di Xi'an tickets - Xi'an - Prenotazione biglietti | GetYourGuide

In serata, banchetto tipico e spettacolo di musica e danze tradizionali presso il “Tang Dinasty”. Rientro in hotel e pernottamento.

Tang Dynasty Dinner Show, Xian Tang Dynasty Show: Tickets, Reviews, Price

9° giorno:  XIAN/LUOYANG

Prima colazione. Trasferimento alla stazione ferroviaria e partenza con treno  alta velocita’ prima classe, per Luoyang. Arrivo e Pranzo.

Luoyang e Xi’an; sono situate nello Henan occidentale (sud ovest di Pechino).
Gocce della Cultura] Patrimonio mondiale dell'umanità: Le grotte di Longmen
Luoyang è una delle più antiche capitali imperiali della Cina con molti ricordi monumentali culturali impressionanti che risalgono alla dinastia Song.
Luoyang vanta una storia di civiltà di oltre 5.000 anni, una storia di oltre 4000 anni come area urbana e oltre 1500 anni come capitale.
Nell’antica Cina, 13 antiche dinastie stabilirono qui le loro capitali. Qui gli archeologi hanno ritrovato l’aspetto dei ruderi di un’antica capitale risalente a 3.800 anni fa, il che permette al pubblico di ammirare la rete di strade urbane più antiche della Cina e i primi laboratori per la fusione di oggetti in bronzo della Cina; che fu maestra mondiale di quest’arte.

La Cina per veri viaggiatori – Luoyang e Xi'an invece di Pechino – DonneCultura

Visita delle grotte buddiste di Longmen “La porta del Dragone”, qui le acque del fiume Xi vengono rinserrate da due falesie che si fronteggiano per circa 1 km. Un ponte, gettato sul corso d’acqua, consente la visita di entrambe le sponde, dove sono situati innumerevoli monumenti creati nell’arco di 500 anni (dal 494 al principio del 1000).

Le Grotte di Longmen, il Tempio del Cavallo Bianco e il Tempio di Guanlin, che si trovano tutti in prossimità della città e sono i monumenti che attraggono di più nella zona.

Le Grotte di Longmen sono a sud della città di Luoyang e si trovano a metà tra il Monte Xiang, il Monte Longmen e il Fiume Yi. Le Grotte di Longmen, le Grotte di Yungang e le Grotte di Mogao sono considerati i tre famosi tesori in pietra incisa di tutta la Cina.

Ci sono circa 2.100 grotte e nicchie , oltre 40 urne, 3.600 tavole di pietra incise e oltre 100.000 immagini buddiste e statue. La maggior parte grotte sono sulla collina ovest, mentre il Tempio Xiangshan e Tempio Baijuyi ( un famoso e antico poeta cinese ) sono sulla collina est .

In termini di posizione geografica , la magnificenza delle sculture nelle grotte di Longmen colloca il primo tra le tre più importanti sculture buddiste ( le grotte di Longmen , le grotte di Mogao a Dunhuang , provincia del Gansu , nel nord – ovest della Cina , e le grotte di Yungang a Datong Shaanxi Province) in , Shaanxi ) in Cina .

Le Grotte di Longmen sono di grande valore nella storia della scultura mondiale e sono stati elencati nel Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’UNESCO .

Tempio di Cavallo Bianco

Nel 64 della Dinastia Han Orientale (25-220), L’Imperatore Ming mandò verso occidente una delegazione per studiare il Buddhismo, dopo tre anni due eminenti monaci Indiani She Moteng e Zhu Falan tornarono insieme alla delegazione portando un cavallo bianco sulla cui groppa erano trasportati i sutra Buddhisti e le statuette Buddhiste; questo fu il momento in cui apparve il Buddhismo in Cina per la prima volta.

Per esprimere la sua devozione nei confronti dei due monaci e del loro cavallo bianco, l’imperatore ordinò di erigere un monastero che negli anni successivi chiamò il Tempio del Cavallo Bianco. Durante questo lasso di tempo, i due monaci furono molto occupati a tradurre i sutra, rimasero nel tempio finché non finirono di completare il ‘Sutra dei Quarantadue Capitoli’, questo sutra appena tradotto attrasse molti monaci rendendo il tempio il centro dell’attività Buddhista in Cina, a conferma di ciò il tempio fu onorato come ‘Casa del Fondatore’ e ‘Culla del Buddhismo in Cina’.

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Il tempio, che si trova a circa sette miglia dalla città di Louyang, è immerso nel verde degli antichi alberi e appare come luogo solenne e tranquillo. Al di fuori del portone principale c’è una piscina recintata e simpatici pesciolini che sguazzano nell’acqua, è usanza liberarvi gli animali tenuti in cattività. Dopo aver oltrepassato la piscina attraverso il suo ponte in pietra, ci si addentra nel tempio. A est e a ovest della porta principale si ritrova il tempio dedicato a She Moteng e a Zhu Falan che è anche una delle sei più famose attrazioni ivi presenti.

Monastero Baima - Wikipedia

Nell’angolo orientale si trova un padiglione con una tavola incisa, i caratteri Cinesi sono opera del calligrafo Cinese ossia l’abate Shamen Wencai, nominato durante la Dinastia Yuan (1271-368), le tavole descrivono la storia del libro e si riconoscono per il loro stile libero e semplice.

Sistemazione in hotel. Cena cinese in hotel e pernottamento

10° giorno:  LUOYANG / SHAOLIN / ZHENGZHOU

Prima colazione e partenza per Zhengzhou con bus privato, sulla strada visita del Tempio di Shaolin, esplorare i vari padiglioni del tempio, tra cui la Sala Mahavira, dedicata alle principali divinità buddiste, e la Sala delle 1.000 statue di Arhat, adornata con numerose statue di figure buddhiste.

Il tempio Shaolin in Cina: dove storia e cultura si incontrano - Travelpsych

Un’altra tappa fondamentale è la Foresta delle Pagode, che ospita oltre 240 pagode, erette come tombe per i monaci eminenti del tempio nel corso dei secoli.

Il tempio Shaolin in Cina: dove storia e cultura si incontrano - Travelpsych

Uno dei momenti più emozionanti della visita al Tempio di Shaolin è assistere alle dimostrazioni di arti marziali Shaolin eseguite dai monaci. Le loro abilità sorprendenti, frutto di anni di duro allenamento, rappresentano un perfetto equilibrio tra mente e corpo, espressione del legame tra il buddhismo e le arti marziali. Pranzo in ristorante locale.

Proseguimento a Zhengzhou, sistemazione in hotel . Cena cinese in hotel  e pernottamento.

Zhengzhou | China & Asia Cultural Travel

11° giorno:  ZHENGZHOU – PECHINO

Prima colazione. Trasferimento alla stazione ferroviaria e partenza con treno in prima classe per Pechino.

Dal momento che in questo tour utilizzeremo spesso il treno,ecco alcune informazioni sui treni veloci in Cina.

In Cina i treni sono classificati in base alla velocità e sono identificati da lettere (G, D, C, Z, T, K) o da numeri. In genere ci sono diversi treni che percorrono la stessa tratta tra due città, la differenza sta negli orari, nei prezzi, nella velocità e nei servizi offerti. Volete saperne di più? Qui sotto abbiamo una tabella che riassume tutte le tipologie di treni cinesi, dal più veloce al più lento.

Tipo di Treno Caratteristiche Velocità Tipo di posto
Treni ad alta velocità
Treno G Il più veloce e confortevole 350 km/h
* i treni “Fuxinghao” arrivano a 400km/h
Business/Superiore/Prima/Seconda classe
Treno D Veloce 250 km/h Business/Prima/Seconda classe, Cuccetta morbida
Treno C Collega due città vicine, come un Intercity 200 km/h Superiore/Prima/Seconda classe
Treni ordinari
Treno Z No-stop o solo poche fermate intermedie nelle città principali 160 km/h Sedile duro, Cuccetta dura/morbida/deluxe
Treno T Treno espresso alunga percorrenza 140 km/h Cuccetta dura/morbida/deluxe, Sedile duro/morbido
Treno K Rapido notturno 120 km/h Cuccetta dura/morbida/deluxe, Sedile duro/morbido

Treni G/D/C— Treni ad Alta Velocità

Per quanto riguarda i servizi e l’aspetto, i treni di tipo G, D e C sono simili: tutti e tre i tipi sono treni di ultima generazione Hexiehao (和谐号), di colore bianco e soprannominati “treni proiettile” per la forma e la velocità. Da giugno 2017, per alcune tratte, sono disponibili i nuovissimi treni Fuxinghao (复兴号) che viaggiano a 400 km/h, hanno il Wi-Fi a bordo e sono più spaziosi.

Arrivo a Pechino e pranzo in ristorante.

Tempio del cielo a Pechino, biglietto d'ingresso fornito da VariArts Travel (2024) - Tripadvisor

Nel pomeriggio visita al Tempio del Cielo, in origine enorme parco per i solenni riti religiosi e divinatori eseguiti dal Figlio del Cielo.

Il Tempio del Cielo è stato costruito tra il 1406 e il 1420, circa nello stesso periodo della Città Proibita, dopo che Pechino fu scelta come nuova capitale imperiale della dinastia Ming.

Il tempio era un luogo riservato agli imperatori e ai sacerdoti di corte, il popolo non poteva accedervi. Le cose cambiarono con la caduta dell’impero nel 1911 e, dopo anni di abbandono, nel 1918 è stato aperto al pubblico.

Nel 1988 il Tempio del Cielo è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.

Audioguida TEMPIO DEL CIELO - Introduzione - Guida Turistica - TravelMate

Il Tempio del Cielo era il tempio più importante della città in epoca imperiale. Durante le dinastie Ming (1368-1644 d.C.) e Qing (1644-1911 d.C.), ogni solstizio d’inverno, l’imperatore si ritirava in questo luogo sacro per fare offerte al Cielo e pregare per un buon raccolto.

Molti l’hanno descritto come un “capolavoro di architettura e natura” grazie al meraviglioso parco, in armonia con le forme e i colori degli altari e dei padiglioni.

In Cina c'è un tempio dedicato al cielo: è spettacolare

L’intero parco copre una superficie di 270 ettari. Il cuore del Tempio del Cielo si trova al centro del parco, sull’asse Nord-Sud, per una lunghezza totale di 750 metri.

La disposizione di tutti gli edifici segue l’antica concezione dell’universo e riflette il legame Cielo – Imperatore – Terra. L’Imperatore riceveva un “mandato dal Cielo” per governare, infatti veniva spesso definito “il figlio del Cielo”; un raccolto non sufficiente o un periodo di siccità erano interpretati come segni della perdita del favore del Cielo, quindi la fine del regno. Era quindi indispensabile ringraziare, pregare e fare offerte per avere un buon raccolto tutti gli anni.

Gli edifici cardine sono la Sala della Preghiera per il Buon Raccolto, nella parte Nord del parco, la Volta del Cielo e l’Altare Circolare, nella parte Sud.

La Sala della Preghiera per il Buon Raccolto (祈年殿 Qínián Diàn) è l’edificio principale del complesso del Tempio. Qui gli imperatori delle dinastie Ming e Qing pregavano per il buon raccolto. È un grande edificio circolare in legno, supportato da 28 pilastri e sormontato da un tetto a tre piani.

È stato costruito senza l’ausilio di chiodi ed è considerato uno degli edifici in legno medievali più grandi in assoluto (alto 38 metri per 36 metri di diametro).

Trasferimento in hotel.Cena a buffet internazionale in hotel. Pernottamento.

12° giorno:  PECHINO

Prima colazione in albergo.

Pechino, capitale della Cina ormai da secoli, si mostra ai visitatori come un vibrante mix di storia e modernità. Monumenti come la Città Proibita, il Tempio del Cielo e il Palazzo d’Estate testimoniano il passato imperiale del paese, mentre Sanlitun, i nuovi grattacieli e il CBD (Central Business District) rappresentano quella incredibile crescita economica protagonista della storia cinese degli ultimi decenni.

Anche se la ricca storia e l’antico splendore della capitale sono ciù che caratterizza e distingue Pechino dalle altre città cinesi, non è affatto ferma nel passato. Se si guarda oltre il patrimonio storico e culturale, oltre i monumenti e al di là del complesso arazzo storico, si può vedere una città varia, in movimento, capace di ammaliare i visitatori. Dalla maestosa austerità di Piazza Tiananmen, cuore politico della Cina, al frenetico quartiere di Sanlitun dalla vita notturna, Pechino ha un fascino peculiare che ogni anno attrae turisti da tutto il mondo e regala a tutti almeno un buon motivo per tornare.

La città dei record

Oltre ad avere un patrimonio storico e culturale molto ricco, Pechino è una città che può vantare molti primati internazionali.

I record di cui stiamo parlando riguardano alcuni dei monumenti principali della capitale:

  • la Grande Muraglia è la struttura difensiva artificiale più lunga al mondo;
  • la Città Proibita è il complesso architettonico più esteso e il palazzo reale meglio preservato al mondo;
  • Piazza Tiananmen è la sesta piazza più grande del mondo con i suoi 440 mila metri quadrati.

Insomma, visitando Pechino potrete vedere dal vivo testimonianze sorprendenti di architettura tradizionale cinese uniche al mondo.

 

Palazzo d'Estate in Cina: il parco reale – Inchiostro Virtuale

In mattina trasferimento in periferia nord-ovest di Pechino , visita del Palazzo d’Estate, residenza estiva imperiale sin dal 1135. Il Palazzo d’Estate è un magnifico complesso imperiale situato a Pechino, noto per la sua bellezza paesaggistica e per la ricchezza della sua architettura storica. Originariamente costruito nel XVIII secolo, il palazzo serviva come residenza estiva per la famiglia imperiale, grazie al clima fresco e alla serenità dei suoi giardini. Il lago Kunming, al centro del parco, insieme alla Collina della Longevità, crea un’armonia naturale che simboleggia la fusione perfetta tra natura e intervento umano.Il Palazzo d’Estate, a circa 15km a Nordovest dal centro di Pechino, è considerato il giardino imperiale meglio conservato al mondo e il più grande nel suo genere ancora esistente nella Cina moderna. Non è una sorpresa che, durante le caldi estati di Pechino, la famiglia imperiale preferisse i bei giardini e i padiglioni all’aperto del Palazzo d’Estate rispetto alle mura della Città Proibita. L’Imperatrice vedova Cixi si trasferì a vivere qui per un po’ ti tempo, dando origine ad alcune leggende che raccontano della vita sua vita fatta di stravaganze ed eccessi.

Palazzo d'estate | I pensieri e le divagazioni del Signor Giacomo

Passeggiando tra i padiglioni, i templi e i ponti, i visitatori possono godere di un ambiente che rappresenta la quintessenza dell’arte dei giardini cinesi, un luogo di grande pace e contemplazione.

Sosta alla Casa del tè per assistere alla preparazione tradizionale del tè.

Pranzo in ristorante locale.

Pechino da non perdere: la Città Proibita - Viaggi Low Cost

Nel pomeriggio visita guidata della città di Pechino, cominciando dalla celebre Città Proibita, che è un vasto complesso imperiale situato nel cuore di Pechino ed è uno dei siti storici più importanti della Cina.

In origine si chiamava “Città Proibita Viola” ” Zi” significa viola, “Jin ” significa proibire e ” cheng” significa città.

Il palazzo è inoltre una riproduzione del Palazzo Viola, dimora, secondo la tradizione, del Dio del Cielo. Nei tempi antichi, infatti, si credeva che l’imperatore fosse il figlio del Cielo e anche per questo l’accesso al palazzo imperiale era proibito alla gente comune.

Questo è un buon modo per stabilire un’immagine maestosa dell’imperatore e per proteggere i membri delle famiglie reali che vivono all’interno e mantenere i segreti di stato.

Costruita tra il 1406 e il 1420 durante la dinastia Ming (1368 – 1644), la Città Proibita occupa l’esatto centro di Pechino, capitale della Cina. La sua ubicazione non è casuale, il palazzo sorge infatti all’interno dell’antica Città Imperiale, ovvero un distretto circondato da mura che ospitava le sedi del potere durante la dinastia Yuan (1279 – 1368). Questa posizione era inoltre considerata fausta dal punto di vista geomantico.

Perché rispettasse i concetti del feng shui e per aumentare la difesa del palazzo, tutto intorno alla residenza imperiale fu scavato un fossato e la terra ricavata dallo scavo fu utilizzata per costruire una collina artificiale, Jingshan. La collina, che è ancora oggi il punto più alto del centro storico di Pechino, aveva inoltre la funzione di riparare la Città Proibita dal vento.

A sud, la Città Proibita si affaccia infine su Piazza Tiananmen, testimone di importanti eventi storici.

C'era una volta la Città Proibita

Costruita all’inizio del XV secolo durante la dinastia Ming, la Città Proibita fu residenza degli imperatori cinesi per quasi 500 anni, fino alla caduta della dinastia Qing. Con più di 9.000 stanze distribuite su una superficie di 720.000 metri quadrati, il complesso rappresenta un capolavoro dell’architettura tradizionale cinese.

Città Proibita di Pechino: le foto esclusive in un nuovo libro

Ogni padiglione, cortile e portale riflette la ricchezza e la potenza dell’epoca imperiale, e i visitatori possono ammirare la straordinaria simmetria e gli intricati dettagli decorativi, che simboleggiano il potere e la cultura della Cina antica.

Apre per la prima volta al pubblico il maestoso giardino segreto della Città Proibita di Pechino - La Stampa

Visita della Piazza Tian’anmen, situata nel cuore di Pechino, è una delle piazze più grandi al mondo e un’icona della Cina. Conosciuta anche come Piazza della Porta della Pace Celeste, è un luogo di grande importanza storica e culturale.

Piazza Tiananmen a Centro di Pechino: tour e visite guidate | Expedia.it

 

Salita sulla Collina del Carbone per ammirare il panorama della città vecchia di Pechino, dal quale si può apprezzare la maestosità e la simmetria della Città Proibita in tutta la sua estensione, circondata dal fascino storico che la caratterizza.

La corsa di Pechino per strappare all'Italia il record di siti Unesco - la Repubblica

Collina del Carbone - Il parco con le migliori viste di Pechino

Pechino: cosa vedere e quando andare - The Wom Travel

Cena a base di anatra laccata pechinese in ristorante locale. Pernottamento.

13°giorno:  PECHINO (LA GRANDE MURAGLIA)

Prima colazione in albergo. Mattina partenza in pullman per la visita della Grande Muraglia Mutianyu (funivia inclusa).La Grande Muraglia Cinese è una delle Sette meraviglie del mondo moderno ed è Patrimonio UNESCO dal 1987.La Grande Muraglia Cinese, in cinese 长城 (Chángchéng, letteralmente “Lunga muraglia”), come un enorme drago si snoda su e giù per le montagne, attraversa deserti e praterie per una lunghezza totale di 21196,18 chilometri.

Per la sua straordinaria lunghezza, la Muraglia Cinese è stata soprannominata fin dall’antichità Wan li chang cheng (万里长城 ), che letteralmente significa “Lunga muraglia di 10mila Li”. Il Li è un’antica unità di misura cinese che corrisponde circa a 500 metri.

La Cina della Grande Muraglia - APPUNTI DI VANNI

La Grande Muraglia di Mutianyu è una delle sezioni meglio conservate e meno affollate della Grande Muraglia cinese, situata a circa 70 km da Pechino. Costruita durante la dinastia Ming, questa sezione si distingue per le sue imponenti torri di guardia e il paesaggio circostante, caratterizzato da montagne boscose e scenari pittoreschi.

La Grande Muraglia dallo spazio | Articoli | DLive Geografia

Mutianyu è una scelta ideale per chi desidera esplorare la Grande Muraglia lontano dalle folle, godendo di una vista mozzafiato e di un’esperienza autentica.

Pranzo cinese durante le escursioni.

 

Si prosegue per il quartiere pedonale Qianmen. Camminando lungo la via Qianmen, si può ammirare l’architettura tradizionale cinese mescolata con influenze occidentali. Gli edifici storici presentano facciate colorate e ornamenti tradizionali, creando un’atmosfera affascinante e pittoresca. Ci sono anche numerosi negozi di articoli tradizionali cinesi, come abbigliamento, artigianato, gioielli e souvenir.

Porta Zhengyangmen a Centro di Pechino: tour e visite guidate | Expedia.it

Visitare gli Hutong di Pechino offre agli ospiti un’esperienza unica e autentica, permettendo loro di immergersi nella cultura tradizionale cinese e nello stile di vita locale. Gli hutong sono antichi quartieri di Pechino, ricchi di atmosfera storica, con vicoli stretti e case a corte che fanno sentire i visitatori come se fossero tornati indietro nel tempo.

Hutong di Pechino - Cosa sono e quali sono i più importanti

Gli ospiti possono passeggiare tra i vicoli degli hutong, godendo della tranquillità della vecchia città di Pechino e dell’atmosfera vivace della vita quotidiana. L’interazione con i residenti locali è uno dei punti salienti della visita, poiché molte famiglie mantengono ancora uno stile di vita tradizionale, offrendo ai visitatori l’opportunità di osservare la loro vita quotidiana. Questa esperienza non solo consente ai turisti di comprendere meglio la storia e la cultura della Cina, ma anche di scoprire un’altra faccia di Pechino, lontana dalla modernità della metropoli.

Una delle migliori cose da fare a Pechino è percorrere gli antichi vicoli di quello che un tempo era il cuore della città: gli Hutong.

 

Pechino: Palazzo d'Estate+Hutong+Tempio del Cielo | GetYourGuide

Realizzati nel XIII secolo, gli hutong sono delle vie, in genere molto strette e tortuose, che si diramano fra i vecchi quartieri di Pechino e sono costeggiati da siheyuan (case a corte), residenze tipiche con giardino al loro interno. La vecchia Pechino era tutta così.

Oggi gli hutong sono considerati un museo all’aria aperta, dove i visitatori possono osservare autentici scorci di vita quotidiana che sembra scorrere lenta e al riparo dalla frenesia della modernità. Passeggiare tra gli hutong è come un viaggio indietro nel tempo, a quando la vita di tutti i giorni si svolgeva in un intricato labirinto di stradine.

Rientro in albergo, cena libera e pernottamento.

14° giorno: PECHINO / CHENGDE / PECHINO

Dopo la prima colazione trasferimenti in stazione ferroviaria, partenza in treno veloce per Chengde (1 ora in prima classe).

Situato 200 km a nord est di Pechino, il Palazzo d’Estate di Chengde vanta il più grande dei giardini imperiali esistenti, un luogo per il relax estivo e l’amministrazione imperiale.

La zona del palazzo, quella del lago, delle montagne e della pianura si fondono armoniosamente nel giardino, assorbendo l’essenza della natura e mostrando le carattestiche delle città di fiume del Jiangnan e le praterie del nord. Inoltre vi sono più di 20 000 reperti imperiali esposti nel Palazzo d’Estate Imperiale di Chengde.

Il Palazzo d’Estate raggruppa rocce, alberi, laghi, padiglioni, sentieri e ponti, oltre a molte rappresentazioni della famiglia imperiale, creando un poetico giardino imperiale. Rappresenta l’idea cinese di armonia fra uomo e natura.In estate la gente può andare in barca sul grande Lago Kunming, una delle attrazioni del Palazzo d’Estate.

Arrivo e inizio della visita di Chengde: Costruito durante la dinastia Qing, tra il 1767 e il 1771, il palazzo è una replica in miniatura del celebre Palazzo Potala di Lhasa, ed è stato progettato per accogliere il Dalai Lama e altri dignitari tibetani durante le loro visite alla corte imperiale cinese. Questo maestoso edificio combina elementi dell’architettura tibetana e han, con le sue pareti bianche e rosse che ricordano lo stile unico del Palazzo Potala.

The Best Chengde Tour Itinerary - Ruqin China Travel

Pranzo in ristorante locale.

Nel pomeriggio visita della Residenza Estiva della dinastia imperiale mancese è un tesoro architettonico, simbolo di unificazione religiosa e politica tra le diverse nazionalità di confine. Visita del Tempio Puning, costruito nel 1755 per celebrare la vittoria del quarto Qing sulle tribù mongole, è in stile tibetano.Costruita durante la dinastia Qing, tra il 1703 e il 1792, la villa serviva come residenza estiva per gli imperatori cinesi, dove si rifugiavano per sfuggire al caldo della capitale, Pechino. Questo vasto complesso è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1994.

Chengde Imperial Mountain Resort, Chengde (updated prices 2024)

La Villa Imperiale di Montagna è nota per i suoi splendidi giardini, laghi, padiglioni e palazzi, che si estendono su una vasta area di circa 5,6 milioni di metri quadrati. Il complesso è diviso in tre parti principali: le residenze imperiali, i giardini e le aree paesaggistiche naturali che includono colline, praterie e laghi. L’architettura del palazzo è un perfetto esempio della fusione tra gli stili architettonici della Cina settentrionale e meridionale, nonché delle tradizioni mongole e tibetane.

Al termine della visita trasferimento in stazione, rientro a Pechino in treno veloce.

Cena a buffet in hotel. Pernottamento.

15° giorno: PECHINO / ITALIA

Prima colazione in hotel. Trasferimento all’aeroporto. Arrivo in Italia e fine dei servizi.

 

  • La quota comprende:
  • Operativi voli da Roma con scalo in classe economica e franchigia bagaglio kg. 20
  • Sistemazione in camera doppia in alberghi categoria  4 ****
  • Prima colazione in hotel
  • Pranzi e cene come previsti dal programma
  • 1 bicchiere di soft drink o birra locale per ogni pasto per pax
  • Tutti i trasferimenti privati da/per aeroporti/stazioni e le escursioni previste
  • Tutti gli ingressi nei siti indicati nel programma
  • Guide/assistenti locali parlante italiano
  • Treni interni in prima classe XI’AN-LUOYANG,ZHENGZHOU-PECHINO, PECHINO-CHENGDE-PECHINO
  • Voli intenri SHANGHAI-GUILIN-XI’AN con tax apt
  • Assicurazione medico bagaglio annullamento
  • Kit viaggio
  • Accompagnatore dall’Italia

 

 

  • La quota non comprende:  
  • Tasse aeroportuali cica € 530,00 soggette a riconferma
  • Altri pasti e bevande non menzionate
  • Visto cinese d’ingresso della Cina ( Dal 30 Novembre 2024 e fino al 31 Dicembre 2025, non sarà necessario richiedere un visto di ingresso per soggiorni di massimo 30 giorni)
  • Tutte le spese personali e tutto quanto non specificato sotto la voce “ la quota comprende”

 

 

 

 




AZERBAIJAN e GEORGIA

 

Partiamo in un viaggio epico alla scoperta di terre incantate, abbracciate dalle imponenti vette del Caucaso. Monasteri millenari, chiese avvolte nel mistero e castelli che narrano storie di epoche lontane saranno i protagonisti di questa incredibile avventura. Montagne vestite di neve perenne e vallate verdi che raccontano segreti di una storia ricca e variegata. Qui, nel cuore del Caucaso, le civiltà si sono intrecciate nel corso del tempo, dando vita a una cultura unica nel suo genere, pronta a svelarsi ai nostri occhi.

LA GRANDE TRANSCAUCASICA | Kel 12 - Cultura del Viaggio

Ma questo viaggio non sarà solo un’immersione nella storia e nella natura straordinaria. Le tradizioni popolari e la ricca cucina locale aggiungeranno sapori e colori unici, rendendo ogni boccone e ogni rituale un’esperienza affascinante. E che dire dell’ospitalità caucasica, famosa in tutto il mondo? Sarà come essere accolti da amici lungo il nostro percorso. Preparati a vivere un’esperienza indimenticabile, dove la magia dei luoghi si fonderà con la calda accoglienza di chi abita queste terre affascinanti.

Il viaggio incomincia con la visita della capitale dell’Azerbaijan Baku, considerata una delle più antiche e più grandi città dell’Oriente. Poco distante da Baku, si ha modo di ammirare le straordinarie pitture rupestri del Gobustan e l’area dei cosiddetti “Vulcani di Fango”. Si prosegue per la città antica di Shamakha, che in passato fu la capitale del famoso regno degli Shirvanshah, per poi raggiungere la città di Sheki. Il tour continua in Georgia con la capitale Tbilisi, la regione vitivinicola di Kakheti e la città di Mtskheta, capitale dell’antica Iberia caucasica, con il suo Monastero di Jvari. Si prosegue con la visita alla meravigliosa Chiesa della Trinità di Gergeti e al Complesso di Ananuri,

Antichi monasteri, misteriosi siti archeologici e ancestrali villaggi sparsi tra le montagne maestose e antiche vie che collegano Europa e Asia attraverso vallate fiorite, canyon rocciosi e foreste; questo è il paesaggio tipico della regione sub caucasica. La ricchezza del patrimonio culturale, storico e artistico, gentilezza, allegria e ospitalità  ripagano il viaggiatore.  Tbilisi e Baku ognuna per le sue peculiarità e per la loro vivacità invogliano a ritornare… ma tante sono le mete degne  di nota dai villaggi turriti del remoto Svaneti in Georgia, ai templi degli adoratori del fuoco nei pressi di Baku  .E come non citare la gustosa cucina e i pregiati vini frutto di una delle più antiche tradizioni enologiche? Da Baku prende avvio anche la 1° tratta dell’itinerario Silk Road che percorre le antiche rotte della Via Della Seta

Azerbajan,una cultura a metà tra Oriente e Occidente, un Paese giovane sia dal punto di vista socio politico che dal punto di vista demografico: il 30% della popolazione, infatti, è composta da ragazzi tra i 14 e i 29 anni. E gli occhi sognanti dei giovani azerbaigiani si riflettono i sogni e le ambizioni di un Paese da sempre ricco di risorse ed energie che si sta avviando a diventare una dei decision maker più importanti sul panorama internazionale. 

 

Mtskheta: un patrimonio dell’Unesco alle porte di Tbilisi

 

Giovedì 01/05, giorno 1: Italia – Baku 

Ritrovo dei partecipanti in aereoporto e volo ,via Istanbul,diretto a  Baku.

Pasti e pernottamento a bordo.

 

Venerdì 02/05, giorno 2: Baku City Tour 

Arrivo all’aeroporto internazionale Heydar Aliyev di Baku ,nelle prime ore del mattino,e trasferimento in hotel,assegnazione delle camere immediata.

Colazione in tarda mattina e

Intera giornata dedicata alla visita della capitale dell’Azerbaijan nella quale si fondono eterogenei elementi culturali europei e asiatici.

«La Dubai del Mar Caspio», è definita Baku.

A metà tra Oriente e Occidente, crocevia tra Europa ed Asia, Baku ha conosciuto negli ultimi 20 anni uno sviluppo importante, un’espansione ancora in atto sulla quale la prima edizione dei Giochi Europei ha puntato i riflettori a livello europeo e mondiale.

Sorvolando la città, avvolta in una foschia che annuncia afa, un occhio puntuale nota già la commistione di antico e moderno, due anime complementari tanto nell’architettura che nella cultura e nello spirito della sua gente: le vette piu alte dei grattacieli spiccano su una distesa di costruzioni piu’ basse, di epoche certamente antecedenti e tipiche delle zone desertiche.

Visita alla moschea cittadina.

Ichari Shahar Città Vecchia Di Baku Azerbaigian Archeologia Visualizzazione - Fotografie stock e altre immagini di Baku - iStock

Le visite prevedono la Via dei Martiri (Shaidler Xiyabani), con il monumento commemorativo dedicato a coloro che furono uccisi dall’armata Rossa nel 1990; il Belvedere di Highland Park, con la superba vista panoramica della città, la zona murata Icheri Sheher (Patrimonio UNESCO),con la Torre della Vergine Gyz Galasy, una torre in pietra dalla forma affusolata alta 29 m, la cui forma attuale risale al XII secolo.

Icheri Sheher in Baku Jigsaw Puzzle (Countries, Azerbaijan) | Puzzle Garage

Il Palazzo degli Shirvanshah, un affascinante complesso di edifici in pietra arenaria, risalenti in gran parte al XV sec, che fu la sede della dinastia che regnò nel nord-est dell’Azerbaigian durante il Medioevo.

Biglietto d'ingresso al Palazzo degli Shirvanshah 2024 - Baku

Tour della città vecchia di Baku fornito da “Travelway Azerbaijan” (2024) - Tripadvisor

Sosta a uno dei luoghi moderni e più riconoscibili di Baku, l’Heydar Aliyev Center (solo esterno), un centro culturale progettato dall’architetto Zaha Hadid che comprende un auditorium, un museo, sale espositive, uffici amministrativi. Cena e pernottamento a Baku.

Baku, la Dubai del Caspio

Il complesso del Baku Sports Hall è situato in pieno centro, a due passi dal Carpet Museum, uno straordinario edificio dalla forma e dalle decorazioni che sembrano trasformarlo in un tappeto arrotolato. Uno stimolo visivo dopo l’altro, che aumenta con il calare del sole e l’approssimarsi della sera. Accompagnata dal fresco di un vento serale che sempre soffia su Baku, i piedi correvano senza che me ne accorgessi.

L’atmosfera della capitale azera è davvero coinvolgente:  al tramonto lungo il boulevard principale si accendono i primi lampioni, si intravedono le luci dei locali che affacciano sul Mar Caspio, dai quali provengono musiche tradizionali che contribuiscono a creare un’atmosfera intrigante, quasi mistica.

Carpet Museum

Calata la notte, quando il cielo e l’acqua si confondono e assumono il colore denso del petrolio, come in un grande spettacolo, in un evento circense, si alza il sipario e… magia ! Resterete basiti :  uno strepitoso luna park di luce abbaglia la città rendendola ancora più affascinante: eccola qui la Dubai del Mar Caspio.

Christal Hall

Le Flame Towers – le maestose torri simbolo della capitale- si incendiano con i colori della bandiera Azerbaigiana; la cinta muraria della Old City viene illuminata ed il color sabbia che la contraddistingue sembra prendere fuocoa. Sulla destra, in lontananza, il Christal Hall, l’edificio che per l’occasione ha accolto le gare di pallavvolo e beach volley, si trasforma in una corona di preziosi diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi che proiettano nel buio della sera la loro luminiscenza ; predomina su tutto, imperante e autoritaria, la bandiera azerbaigiana che sventola orgogliosa ed è ancora la notte a valorizzare nel contrasto i colori primari del rosso del verde e del blu che la identificano.

Spostando lo sguardo, nel mezzo del mare, il getto di una fontana incessantemente accesa si colora di fucsia e diffonde nell’acqua sfumature più tenui che si abbinano con i contorni dell’area del porto a intervalli di fucsia, verde, rosso e blu accesi e fluorescenti.

Infine, una fine che è solamente l’inizio, una schiera di bandiere lungo un corridoio in legno accompagnano lo spettatore lungo la passerella, leggermente in salita, verso lo spettacolo più emozionante: un enorme cerchio infuocato,  omaggio al culto zoroastriano ma anche al sacro fuoco olimpico.

Baku, Azerbaigian: la città emersa dal petrolio del Caspio

Immersi in un contesto ameno, ludico e sacro al tempo stesso, a Baku più che altrove si percepisce la rilevanza della tradizione, dei valori e della perfetta commistione fra questi e la novità, il dinanismo e l’energia di un popolo meraviglioso, ospitale ed affascinante.

Cena e pernottamento in hotel.

Sabato 03/05, giorno 3: Baku – Qobustan – Absheron – Baku 

Dopo la prima colazione, partenza verso sud per la Riserva dei Petroglifi di Qobustan (Patrimonio dell’Umanità UNESCO) dove una serie di grotte conservano numerosi petroglifi risalenti a circa 12.000 anni fa quando una comunità di cacciatori-raccoglitori si insediò nella zona.

Tour Baku Azerbaigian | Weekend 4 giorni | NBTS Viaggi

I temi più comunemente raffigurati sono il bestiame, gli animali selvatici e varie figure umane, soprattutto sciamani.

Viaggi Levi - Viaggi

Si continua per la visita dei vulcani di fango: montagnole di forma conica che eruttano un fango denso, freddo e grigio.

AZERBAIJAN E KAZAKISTAN - DURANTE LA FIORITURA DEI TULIPANI - I Viaggi di Giorgio

Si riparte verso nord-est per la Penisola di Absheron, dove arrugginite torri di trivellazione riempiono l’orizzonte come curiose sculture astratte. Già nel XIII secolo Marco Polo citava nelle sue cronache la Penisola di Absheron con le sue numerose sorgenti di gas naturale.

Tempio del Fuoco a Baku, tutte le informazioni

Visita del Tempio del Fuoco di Ateshgah che si trova su una sorgente di gas naturale che per secoli fu ritenuta sacra dagli zoroastriani. Il tempio, che risale al XVIII sec, fu costruito da adepti indiani che praticavano forme estreme di ascetismo e che vivevano nel caravanserraglio di forma pentagonale che circondava l’edificio sacro.

Tempio del Fuoco a Baku, tutte le informazioni

Il particolare più interessante del tempio è il focolare di pietra con quattro condotte laterali che sputano fiamme. Lo zoroastrismo si diffuse in Asia Centrale tra il VI e il X secolo DC e fu la principale religione monoteista fino all’espansione dell’Islam; basata sugli insegnamenti di Zarathustra raccolti nell’Avesta, il libro sacro, è oggi ancora diffusa in India e in piccole comunità in Iran, Tajikistan e Azerbaijan. Il tempio è costruito sopra una sorgente di gas naturale e il fuoco sempre acceso è ritenuto sacro; l’unico altro esempio di un tempio simile, al di fuori del subcontinente indiano, si trova a Yazd, in Iran.

Yanar Dag | Azerbaijan Grand Tour | Navicup self guided tour app and map

Visita della Montagna di Fuoco (Yanar Dag), una delle attrattive più singolari della penisola, dove esiste ancora una fiamma che brucia ininterrottamente e che crea un muro di fuoco lungo 10 metri. Purtroppo oggi quasi tutte le sorgenti di gas naturale sono estinte a causa della ridotta pressione sotterranea provocata dall’estrazione del petrolio.

Foto de Yanar Dag, Fire, Baku, Azerbaijan do Stock | Adobe Stock

Dopo la visita al “Yashil Bazaar” che significa mercato verde, un’occasione unica per entrare in contatto con la popolazione locale.

Rientro a Baku, cena e pernottamento in hotel.

Domenica 04/05, Giorno 4: Baku – Quba – Baku 

Partenza verso nord, lungo l’antica rotta commerciale tra Derbent e Baku, costeggiando il Mar Caspio e attraversando le sue pianure costiere, in un piatto paesaggio semidesertico nel quale improvvisamente emerge la torreggiante sagoma del Beshbarmag Dag, il “Monte delle Cinque Dita”, una solida roccia alta 520 m nota per le sue storie mitiche e luogo sacro visitato da molti pellegrini.

Beshbarmag barrier :: Azərbaycan-UNESCO əlaqələri

Si prosegue verso nord per la tranquilla cittadina di Quba che sorge sulla cima di una parete rocciosa in posizione dominante rispetto al fiume Qudiyalcay.

Khinalug, il villaggio più alto d'Europa

Passeggiata per le vie del centro fiancheggiate da case in stile russo del XIX secolo e da numerose moschee come la variopinta Moschea di Haci Cafar e la singolare Moschea di Cuma, a pianta ottagonale, con la caratteristica cupola metallica a punta.

Quba' Mosque

Visita del vicino villaggio di Krasnaya Sloboda dove vive una particolare comunità ebraica che si riunisce in due sinagoghe e di un laboratorio tradizionale che produce i famosi tappeti di Quba.

Pranzo presso una famiglia locale. Rientro a Baku, cena e pernottamento in hotel.

Lunedì 05/05, giorno 5: Baku – Shamakha – Lahij – Sheki 

Dopo la colazione, partenza per Shamakha, città fondata nel 5° secolo. AC, che divenne, nei secoli IX-XVI, la capitale del regno di Shirvan e una delle più belle città d’Oriente. Per molto tempo, Shemakha è stato uno dei punti più importanti in tutta la Grande Via della Seta.

Diri Baba Mausoleum in Aserbaidschan - auch bekannt als Qobustan

Visita di Diri-Baba, un monumento unico, una moschea-mausoleo a due piani del XV secolo, situato sulla strada da Baku a Shemakha nel villaggio di Maraza di fronte al vecchio cimitero.

Juma Mosque, Shamakha, Azerbaijan. - Picture of Arara Tour, Yerevan - Tripadvisor

Continuazione per la moschea di Juma, la più antica e più grande del Caucaso. Secondo la leggenda, fu fondata nell’VIII secolo, quando Shemakha fu scelta come residenza dal califfo arabo.

Juma Mosque in Shamakhi - The Ancient Gem Of Caucasus

 

Moschea Juma Shamakhi Territorio Della Moschea Juma Samaxi Cume Mescidi — Foto stock editoriale di © resadmemmedzade85 #304798742

Visita di Yeddi Gumbes, il mausoleo delle sette cupole, risalente al XV secolo e situato ai piedi della fortezza di Gyulistan.

Proseguimento verso Lahij, un piccolo villaggio dal lento ritmo di vita costruito nel V secolo a.C. nel canyon del fiume Girdimanchay, dove si parla ancora l’antico dialetto persiano.

Take a day trip to Lahij | Azerbaijan Travel

A Full Day Shamakhi and Lahij Regions Tour (Private or Group)

Arrivo a Sheki, uno dei più famosi e antichi insediamenti dell’Azerbaigian, circondato da montagne come un anfiteatro. Questa antica città è stata a lungo conosciuta come centro di produzione della seta e un importante punto di transito sulla Grande Via della Seta.

Sheki Khan Palace, Sheki, Azerbaijan

Visita al Palazzo d’Estate dei Khan (Patrimonio UNESCO) con magnifici affreschi e splendide decorazioni fatte a mano.

Sheki Khan's Palace (Azerbaijan) Short Excursion 2024

Proseguimento alla chiesa albanese situata nel villaggio di Kish.

Church of Kish in Azerbaijan : r/europe

Secondo la leggenda, questa chiesa è stata la prima chiesa cristiana costruita non solo nel territorio dell’Albania caucasica, ma in tutta la Transcaucasia.

Cena con spettacolo tradizionale di musica e danze azerbaijane e pernottamento a Sheki.

Martedì 06/05, giorno 6: Sheki – Lagodekhi (GEORGIA) – Gremi – Vardisubani – Telavi 

Dopo la prima colazione, partenza per il confine con la Georgia di Lagodekhi e, dopo le formalità doganali, incontro con la guida georgiana, cambio del trasporto e proseguimento per Gremi, dove si visita la cittadella reale con la Chiesa degli Arcangeli, quanto rimane di ciò che una volta era la fiorente città di Gremi, capitale del regno di Kakheti nel XVI e XVII secolo.

GREMI CITADEL AND CHURCH OF THE ARCHANGELS: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2024) - Tripadvisor

Proseguimento del viaggio verso Telavi, capoluogo della Regione del Kakheti, con il suo bel centro storico circondato dalle mura costruite da Erekle II e con belle case in pietra dai balconi in legno. Sosta al villaggio di Vardisubani, dove si visiterà un laboratorio nel quale si producono, secondo il metodo tradizionale, i Qvevri, le anfore di terracotta utilizzate per la fermentazione del vino.

Best Georgian Qvevri wine: new-wave wine using the ancient technique

Cena con degustazione di vini locali ottenuti secondo il metodo tradizionale in Qvevri nominato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

Visit Telavi: Georgia's Wine Capital | Georgia Travel

Pernottamento a Telavi.

Hotel Qvevrebi has started operating

Il Vostro hotel.Le prime  prenotazioni,dormiranno dentro queste camere ad anfora.

Le altre nel corpo centrale.Affrettatevi non perdete questa esperienza unica al mondo.

Siamo il primo e unico Tour Operator a proporre questa possibilità hotel appena aperto.

 

Mercoledì 07/05, giorno 7: Telavi – Alaverdi – Gola del Pankisi – Gergeti – Stepantsminda 

Dopo la prima colazione, visita del famoso mercato di Telavi, dove sulle bancarelle sono in vendita spezie, frutta secca, dolci, sottaceti, formaggi locali fatti in casa, verdure, ecc.

Georgia, appunti di viaggio - Il mercato di Telavi - YouTube

Visita della maestosa Cattedrale di Alaverdi, che conserva un ciclo di affreschi del XI – XVII secolo, che si dice fu fondato da Joseb Alaverdeli, uno dei Tredici Padri Siriani che venne da Antiochia e si fermò ad Alaverdi, allora piccolo villaggio e antico centro di un culto pagano dedicato alla Luna.

8 MOTIVI PER VISITARE LA GEORGIA - MASTRO MATRIOSKA - Viaggi in Russia, Repubbliche Ex URSS e Artico

Proseguimento alla gola del Pankisi per incontrare i Kisti, una piccolissima comunità di fede musulmana che parla un dialetto del Vainakh (Ceceno-Inguscio). Pranzo presso una famiglia locale e passeggiata nei dintorni del piccolo villaggio di Jokolo, per provare l’esperienza della tranquillità della natura che caratterizza questa valle. Partenza per Stepantsminda, un piccolo villaggio situato ai piedi dei monti del Caucaso Maggiore, da dove si partirà con mezzi 4×4 verso la chiesa della Trinità di Gergeti, situata a 2100 m di altitudine, famosa per la sua posizione spettacolare dominata dal ghiacciaio del Kazbek (5047 m). La chiesa venne costruita nel XIV secolo e la sua posizione isolata circondata dalla vastità del paesaggio naturale ha reso la chiesa un autentico simbolo della Georgia.

Stepantsminda | Georgia | Luxe and Intrepid Asia | Remote Lands

Nei momenti di pericolo, durante le invasioni, le preziose reliquie custodite a Mtskheta venivano portate nella chiesa di Gergeti, al fine di essere messe al sicuro.

Arrivo a Stepantsminda, cena e pernottamento.

Giovedì 08/05, Giorno 8: Stepantsminda – Ananuri – Dzalisi – Tbilisi 

Dopo la prima colazione, partenza per Ananuri e visita del complesso fortificato che fu sede dei duchi di Aragvi nel XIII secolo e che oggi si trova sulle rive del bacino di Zhinvali. La fortezza contiene al suo interno edifici civili, militari e religiosi e la Chiesa della Madre di Dio (Ghvtismshobeli), presenta facciate riccamente decorate, e i resti di numerosi affreschi, la maggior parte dei quali furono distrutti da un incendio del XVIII secolo.

Da Tbilisi a Kazbegi, Gudauri e Ananuri: Tour di gruppo | GetYourGuide

Arrivo a Tbilisi nel pomeriggio e tempo a disposizione. Sosta a Dzalisi, per la visita degli scavi archeologici di Zalissa, una città romana risalente al I-IV secolo d.C., menzionata dal geografo greco Tolomeo. Una delle scoperte più impressionanti è un mosaico a 12 colori del II secolo d.C. raffigurante Dioniso, dio della vendemmia, della vinificazione e del vino, e sua moglie Arianna, figlia dei leggendari Minosse e Pasifae.

Mosaico Trionfo di Dioniso FK103

Arrivo a Tbilisi, cena e pernottamento.

Venerdì 09/05, giorno 9: Visita della città di Tbilisi 

Dopo la prima colazione, scoperta dell’affascinante capitale della Georgia, Tbilisi, un importante centro industriale, commerciale e socio-culturale, situata strategicamente al crocevia tra Europa e Asia, lungo la storica “Via della Seta”.

Tbilisi travel - Lonely Planet | Georgia, Europe

Il tour inizia con la visita della chiesa di Metekhi, situata su un promontorio roccioso che domina il fiume Kura. Con una moderna cabinovia che parte dal parco della libertà si raggiungerà poi la Fortezza di Narikala, costruita nel IV secolo sulla collina che domina la città, la cui forma attuale si deve agli interventi fatti nel XVI e nel XVII secolo.

Georgia: Fortezza di Narikala, Tbilisi . Siti culturali a rischio, in Europa sono 12. Due sono in Italia

Discesa a piedi al Quartiere di Abanotubani, con le sue cupole in mattoni a copertura delle terme sulfuree rese famose da Dumas e Pushkin, e uno dei pochi posti al mondo dove sorgono, a pochi passi una dall’altra, una chiesa, una moschea e una sinagoga.

Abanotubani: i MIGLIORI tour - Cose da fare nel 2024 | Cancellazione GRATUITA | GetYourGuide

Visita della Cattedrale di Sioni, al cui interno è custoidita la croce di Santa Nino, la suora evangelizzatrice della Georgia.

Sioni Cathedral of the Dormition, Tbilisi

Pranzo e visita della Basilica Anchiskhati, costruita nel VI secolo e la più antica chiesa di Tbilisi. Visita del Museo Nazionale Georgiano.

Il Georgian National Museum (GNM) è una delle istituzioni culturali più importanti della Georgia. Nasce nel 2004 dalla fusione di diversi musei e centri di ricerca. Lo scopo principale del museo è preservare, studiare e presentare il ricco patrimonio culturale della Georgia.

Successivamente passeggiata su Rustaveli Avenue per apprezzare la bellezza ottocentesca della capitale Georgiana.

Cena con spettacolo tradizionale di musica e danze georgiane e pernottamento a Tbilisi.

Georgia: le meraviglie del Caucaso con Kel 12 -

Sabato 10/05, giorno 10: Tbilisi – Mtskheta – Gori – Akhaltsikhe

Dopo la prima colazione, partenza per Mtskheta,una tappa obbligata dopo aver visitato le meraviglie di Tbilisi, che offre sorprese imperdibili anche nei suoi dintorni ,antica capitale e centro religioso della Georgia, oggi Patrimonio dell’UNESCO. Questa magnetica città fu la capitale del regno di Georgia fra il III secolo a.C e il V secolo d.C. Fu qui che i i georgiani si convertirono al Cristianesimo nel 317 ed è qui che ha sede la Chiesa ortodossa e apostolica georgiana.Tra i principali motivi per cui Mtskheta merita una visita ci sono proprio le splendide chiese antiche, inserite tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO quali esempi eccezionali di architettura religiosa medievale nel Caucaso e testimonianza dell’alto livello artistico e culturale raggiunto da questo antico regno.Le favorevoli condizioni geografiche e la posizione strategica come crocevia delle rotte commerciali hanno contribuito allo sviluppo di Mtskheta, portando all’integrazione di diverse influenze culturali con le tradizioni locali. Dopo il VI secolo d.C., quando la capitale venne trasferita a Tbilisi, la città alle porte di Tbilisi ha continuato a rappresentare uno dei più importanti centri culturali e spirituali del Paese.

Mtskheta: un patrimonio dell'UNESCO vicino Tbilisi

Visita della Chiesa di Jvari, costruita nel VI secolo su una collina in posizione dominante sulla città nel luogo dove Santa Nino eresse una croce in legno al posto di un tempio precristiano, e della Cattedrale di Svetitskhoveli.

La cattedrale di Svetitskhoveli, il monastero di Jvari e il monastero di Samtavro sono monumenti iconici della Georgia medievale. La cattedrale ortodossa di Mtskheta è conosciuta come il luogo in cui sarebbe stata sepolta la tunica di Gesù Cristo.

mtskheta, Georgia - luglio 10, 2018 - interno di il svetitskhoveli Cattedrale 16676075 Stock Photo su Vecteezy

Ritenuta miracolosa, la croce attirò numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del Caucaso, così sui suoi resti fu edificata, presumibilmente tra il 586 e il 605, la “piccola chiesa di Jvari” (oggi conosciuta anche come “grande chiesa di Jvari”). Il suggestivo edificio è un antico esempio di struttura con quattro absidi ed ebbe una forte influenza sull’architettura georgiana. Da qui si può ammirare uno dei panorami più belli e mozzafiato di Mtskheta.

Per molto tempo la chiesa è stata il principale edificio di culto del Paese e tutt’oggi rimane uno dei luoghi più venerati dai fedeli, sede dell’arcivescovo di Mtskheta e Tbilisi. L’attuale struttura fu costruita nel corso dell’XI secolo sul sito in cui era stata edificata una prima chiesa nel IV secolo.

Proseguimento direzione ovest con sosta a Gori, famosa per essere la città natale di Stalin, il luogo dove il dittatore visse fino all’età di quattro anni.

Top 11 Things To Do in Gori, Georgia | Georgia Travel

Accanto alla piccola casa di mattoni nella quale lui nacque, sulla quale è stato eretto un edificio a forma di tempio, venne costruito nel 1957 l’imponente Museo Stalin, che da allora è rimasto pressoché invariato nell’esposizione degli oggetti e delle foto che raccontano la vita del dittatore.

Stalin Memorial House-Museum, Gori

Arrivo ad Akhaltsikhe, dove si visita la fortezza di Rabati, che si erge sopra una collina con le sue mura perfettamente restaurate.

Rabati Castle

All’interno della cittadella si potranno ammirare una Moschea in pietra e mattoni con un’appariscente cupola d’oro, una magnifica Madrassa, una chiesa e una sinagoga a sottolineare tutta la sua antica storia a partire dal XIII sec.

Mtskheta-Jvari-Uplistsike-Cronaca della Georgia, viaggio PRIVATO fornito da Karlo-Georgia (2024) - Tbilisi - Tripadvisor

Cena e pernottamento ad Akhaltsikhe.

Domenica 11/05, giorno 11: Akhaltsikhe – Vardzia – Gelati – Kutaisi 

Dopo la prima colazione, partenza per Vardzia, una città rupestre, o più propriamente un monastero, scavata in una parete del monte Erusheli fondata nel XII secolo dalla regina Tamar, costruita per ergersi a baluardo cristiano nel bel mezzo di una terra circondata da regni musulmani e presa d’assalto dalle orde dei Mongoli desiderose di sempre nuove conquiste volte a espandere l’impero in ascesa.

Visitare Vardzia - ViaggieMiraggi

Il complesso ospita circa 6.000 stanze distribuite su tredici piani, una chiesa in pietra con affreschi ben conservati, cantine per il vino, refettori e centinaia di dimore, tutto scavato nel tufo fino a una profondità di 50 metri nella roccia. Sosta fotografica alla fortezza di Khertvisi, che sorge su un promontorio roccioso alla confluenza dei fiumi Kura e Paravani, che, grazie alla sua posizione strategica ha avuto per secoli un ruolo essenziale nella difesa del territorio circostante. Arrivo a Kutaisi, seconda città della Georgia e antica capitale del mitico regno di Colchide, nota anticamente come Aea. Visita al Monastero di Gelati, un complesso composto da tre chiese fondato nel 1106 dal re georgiano Davide II “Il Costruttore”, che fu uno dei principali centri culturali della Georgia medievale.

Gelati Monastery | Western Georgia, Georgia | Attractions - Lonely Planet

Il Monastero, che ospita anche la tomba del Re Davide II, è oggi Patrimonio UNESCO.

The Complete Guide to Kutaisi, Georgia

Cena e pernottamento a Kutaisi.

Lunedì 12/05, giorno 12: Kutaisi – Grotta di Prometeo – Ubisa – Tbilisi 

Dopo la prima colazione, tempo per scoprire il mercato coperto di Kutaisi, un’occasione unica per entrare in contatto con la vita di tutti i giorni dei georgiani.

Rainy day tour in Kutaisi in Kutaisi | Pelago

Partenza per la Grotta di Prometeo, una delle grotte più ricche e sorprendenti in Europa, caratterizzata dalla presenza di fiumi sotterranei, da stalattiti e stalagmiti affiancate che sono un vero capolavoro architettonico naturale.

Grotta di Prometeo Martvili e Canyon dell'Okatse da Kutaisi | GetYourGuide

Partenza per Tbilisi, con sosta lungo la strada al Monastero di Ubisa,Monastero di San Giorgio, con Ultima Cena,risalente al IX secolo e famoso per gli affreschi della chiesa principale risalenti al XII secolo.

Patrimonio dell'umanità a Kutaisi - Miranda Loves Travelling

Il monastero di Ubisa (a volte erroneamente scritto Ibisa o Ibisi, nella parte occidentale della Georgia, nella regione di Imereti), fu fondato intorno all’820. Su insistenza del re di Abkhaz Demetre II, questo luogo fu scelto da San Grigol (Gregory) di Khandzta, famoso chierico e fondatore di molti monasteri. La chiesa è a navata unica piuttosto lunga. Successivamente all’aula furono annesse cappelle da tre lati.
Gli affreschi all’interno della chiesa sono le opere più preziose del monastero, uno dei migliori esempi della cosiddetta pittura religiosa in stile Paleologo, eseguite nel XIV secolo dall’artista Gerasim, rappresentante della scuola artistica locale.

GEORGIA – UBISA. Monastero di San Giorgio, con Ultima Cena – Museo Virtuale Ultima Cena

Trasferimento a Tbilisi, cena e pernottamento.

Martedì 13/05, giorno 13: Tbilisi – Italia 

Nelle prime ore del mattino,trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro per l’Italia,via Istanbul.Arrivo e fine dei servizi.

 

N.B A Telavi ,per le prime 7 prenotazioni ,saraà assegnata la camera ad “anfora” dell foto qui sotto.

 

Hotel Qvevrebi, Telavi (prezzi aggiornati per il 2024)

 

Sono letti separati.

Le altre camere nel corpo centrale.

Pertanto è opportuno prenotare per tempo se si vuole provare questa esperienza unica.

 

 

 

Lq quota comprende:

  • Voli in classe economica Turkish Airlines con franchigia bagaglio kg. 20

Ø  Trasferimenti da/per aeroporto

Ø  Pernottamenti in hotel 4 **** come da programma con prime colazioni incluse

Ø  Trasporto privato con A/C

Ø  Guida locale  in lingua  italiana in Azerbaijan

Ø  Guida locale  in lingua  italiana in Georgia

Ø  Visite ed escursioni come da programma

Ø  Pensione completa come da programma dalla colazione del secondo giorno ,alla cena del penultimo  giorno.

Ø  Ingressi previsti nel programma 

Ø  Mezzi 4×4 per la salita a Gergeti

Ø  Biglietti della cabinovia di Tbilisi

Ø  Cena con degustazione di vini georgiani

Ø  Cena con spettacolo folcloristico a Baku

Ø  Cena con spettacolo folcloristico a Tbilisi

Ø  Tasse locali

  • Assicurazione medico bagaglio e annullamento viaggio
  • Accompagnatore dall’Italia.
La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali circa € 285,00 soggette a riconferma sino emissione biglietti aerei

Ø  Bevande alcoliche

Ø  Spese personali

Ø  Il costo del visto per l’Azerbaijan

Ø  Mance per guide e autisti

Ø  Tutto quanto non espressamente menzionato alla voce “Le quote comprendono”

 

 

 

 

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PASQUA INSOLITA IN CALABRIA -VATTIENTI-PASSIONE GESU’ E ARBERESH E MOLTO ALTRO

 

 

Pasqua in Calabria: i riti da non perdere

Il Venerdì Santo in Calabria: riti, tradizioni e manifestazioni suggestive.

 

La Settimana Santa in Calabria, tra sacro e profano

Hai mai pensato di trascorrere Pasqua in Calabria? È il modo migliore per vivere il territorio in bassa stagione e conoscere alcuni degli aspetti più intimi e folkloristici della spiritualità calabrese e mediterranea.

Tra profumi, colori e sapori di primavera, i riti della Settimana Santa in Calabria sono intrisi di un fascino antico, capace di tenere assieme sacro e profano, coinvolgendo chiunque vi assista in un’atmosfera di comunità.

Da nord a sud della regione si tramandano tradizioni secolari che mettono in scena veri e propri momenti di sacralità tra uomo e natura, oltre a rievocare usi e costumi tipici di alcune tra le più importanti minoranze etniche del Sud Italia.

Tour in Calabria: Tour tra i borghi Arberesh               

“Chi vive vede molto, chi viaggia vede di più.”

Pasqua arbëreshë

Tra i riti della Pasqua in Calabria quelli legati alle comunità italo-albanesi sono davvero imperdibili.

Questo non è il solito tour che trovate  tra varie proposte,solite visite Frascineto e Civita,qui entriamo andiamo in  piccoli paesi sconosciuti ,dove davvero si respira autenticità di queste etnie.

Gli albanesi giunsero in Calabria tra il XV e il XVIII secolo per sfuggire all’invasione ottomana delle loro terre di origine, concentrandosi perlopiù in provincia di Cosenza ma anche nelle altre province.

Il rito religioso seguito dagli albanesi è greco-bizantino. Visitare i paesi arbëreshë di Calabria in occasione della Settimana Santa (Java e Madhe) significa prendere parte attiva a uno dei momenti più importanti della comunità.

La Pasqua arbëreshë (Pashkët) è un evento sontuoso che culmina con le tradizionali le vallje, i balli caratteristici di vittoria e liberazione nei quali i danzatori indossano abiti tradizionali dai colori sgargianti (fucsia, oro e verde acceso), impreziositi da ori e gioielli.

Il rito dei vattienti

Tra i riti più “cruenti” della Pasqua in Calabria merita attenzione quelli dei vattienti (battenti/flagellanti) che si svolge in modo analogo  in alcuni paesi della Calabria.

Le prime testimonianze del rito risalgono al Seicento e lo narrano pressoché immutato rispetto alla suggestione dei nostri giorni: il vattiente di Nocera Terinese indossa maglia e pantaloncini neri, lasciando le gambe scoperte per la flagellazione, che si svolge con due strumenti rituali: il cardo e la rosa.

Il primo è un pezzo di sughero nel quale sono conficcati 13 pezzi di vetro che rappresentano i 12 apostoli e Cristo; il secondo è un sughero liscio col quale si percuote più volte la pelle per predisporla al sanguinamento.

Il sangue, elemento sostanziale della Passione cristiana, sgorga copioso lungo le vie del corteo che accompagna la Processione della Madonna Addolorata del Sabato Santo. Simile il rituale di Verbicaro, che però si svolge il giovedì.

Assistere a queste forme di espiazione è un’esperienza forte (sconsigliata a chi è particolarmente sensibile e suggestionabile), che tuttavia racchiude una devozione antica, parte integrante dell’identità e del folklore locale.

 

Un tour in Calabria alla scoperta di antichi borghi in provincia di Cosenza proponendo alcune delle più importanti e tra i maggiori centri della comunità arbëreshë in Italia, in primis con Lungro che è la capitale religiosa degli italo-albanesi continentali, sede dell’Eparchia bizantina, che raccoglie sotto la propria giurisdizione tutte le comunità albanesi continentali che hanno conservato il rito bizantino. L’antica lingua albanese, i riti religiosi orientali e i tipici costumi della cultura d’origine sono tramandati e conservati gelosamente.

Posto a cavallo tra Basilicata e Calabria, il Parco Nazionale del Pollino, la più grande area protetta in Italia, fa parte della Rete Europea e Globale dei Geoparchi Unesco. Il vasto territorio ricco di biodiversità e bellezze paesaggistiche e architettoniche, custodisce tradizioni millenarie e antiche culture come quella arberësche. Giunti nel territorio calabro-lucano tra il 1470 e il 1540, gruppi di profughi albanesi raggiunsero le coste italiane, per sfuggire all’esercito turco-ottomano che aveva conquistato l’Albania nella sua espansione nei territori balcanici. Nacquero così i paesi di Acquaformosa, Civita, San Demetrio Corone, Lungro, Frascineto ed altri minori legati alle proprie tradizioni, ai costumi e alla lingua, che questo popolo è riuscito a salvaguardare nei secoli.

San Demetrio Corone, capitale della cultura arberëshë

San Demetrio Corone (Shën Mitri in lingua arbëreshe) è un piccolo borgo in provincia di Cosenza che sorge sulle colline dalla pianura di Sibari, a ridosso della Sila Greca.

Riconoscibile dai tetti rossi che sembrano voler ricongiungersi al colore della terra che lo circonda, il borgo di San Demetrio Corone conserva ancora parte della sistemazione originaria.

Gli abitanti locali paiono non preoccuparsi del tempo che passa e continuano a custodire i tesori della cultura arbëreshë, solo a tratti contaminata da quella calabra.

L’arte, l’iconografia, la lingua, la cucina, tutto ci parla di una cultura antica, quella Arbëreshe, che prende il nome da Arbër, un importante principato albanese del periodo medievale: dai piatti tipici alle funzioni di rito greco-bizantino, dalle celebrazione dei matrimoni alle danze, ai balli e ai costumi tipici, la cultura tradizionale è talmente radicata che, ancora oggi, è possibile respirarla appieno anche nelle melodie dei canti e nella musica. Oggi vi conduciamo alla scoperta di alcuni di questi borghi dove musei della Civiltà Arbëreshe, nati come centro di studio di questa etnia, conservano i costumi tipici, oggetti, attrezzi, documentazioni fotografiche e rappresentazioni dell’arte greco-bizantina espressa nell’iconografia. Una vera e propria immersione nel mondo unico e affascinante della cultura Arbëreshe.

Costumi tradizionali calabresi: storia e musei da visitare

Viaggio affascinante alla scoperta dei costumi calabresi e delle comunità che li indossano

La Passione vivente di Terranova da Sibari, candidata ad essere Patrimonio Unesco

 

Partenza: 18 al 22 aprile 2025

Durata: 5 giorni  4 notti

In treno e aereo in tutta Italia.

 

Quota a persona in camera doppia € 

Suppl. Singola € 

 

Itinerario di Viaggio

 

1  GIORNO   18 aprile- ROMA –LAMEZIA TERME-TARSIA 

Ritrovo dei partecipanti  presso la Stazione Termini ,e partenza in direzione Lamezia Terme in treno. Arrivo e trasferimento in hotel  a Tarsia,per il pranzo e assegnazione delle camere.

PS.Per coloro che arrivano in aereo,ritrovo all’aereoporto di Lamezia Terme.

Processione delle Varette a Cassano Jonio - Centro Cultura e Arte 26

Partenza in direzione di Cassano allo Ionio per assistere alla processione del Venerdi Santo dei Vattienti.

LA SETTIMANA SANTA A CASSANO ALLO IONIO (CS) : I "FLAGELLANTI"

La processione del Venerdì Santo a Cassano allo Jonio, in provincia di Cosenza, è uno dei momenti più emblematici dei riti della Settimana Santa in Calabria.

Processione delle Varette a Cassano Jonio - Centro Cultura e Arte 26

Una solenne processione, molto antica, che porta per le strade del paese la passione, la morte e la Resurrezione di Cristo, seguita da una folla immensa di fedeli.

In processione sfilano le “varette”, statue di cartapesta che rappresentano il mistero di Cristo legato alla colonna, coronato di spine, che prega nell’orto, deposto dalla croce, morto nella bara, asciugato dalla Veronica, Pilato, Giuda, la Maddalena, e i “disciplìni, incappucciati per voto, spesso scalzi che si battono con catene e corde, per penitenza.

I Flagellanti di Cassano all’Ionio.

Settimana Santa in Calabria, la sacralità entra nel vivo • Meraviglie di Calabria

A differenza di tutti gli altri casi citati, il rituale pasquale di Cassano all’Ionio si divide in due giornate: Giovedì e Venerdì Santo. Nella prima giornata all’interno della Cattedrale si officia la “Predica di Passione”, seguita da una cerimonia, conosciuta come “Chiamata della Madonna”, in cui viene posto tra le braccia della Vergine il figlio crocifisso. Durante il Venerdì Santo, invece, ha luogo la “Processione dei Misteri” che dura tutta la giornata e all’interno della quale viene rappresentata la Passione di Cristo. Il corteo è seguito dai flagellanti, vestiti di bianco e incappucciati per mantenere l’anonimato, che si percuotono con funi o catene in segno di dolore. Tutta la cerimonia è accompagnata da un lamento eseguito dalle donne del paese che scortano la statua della Vergine. Oltre ai penitenti, un’altra particolarità di questa processione è costituita dalla sfilata dei “misteri” o “varette”, statue di cartapesta raffiguranti la Passione di Cristo, e dagli strumenti musicali utilizzati la troccola (cassa armonica di legno su cui battono dei martelletti) e la buccina (strumento a fiato).

Queste processioni, così come le prime di cui vi abbiamo parlato, oltre ad essere suggestive e ad avere un gran valore simbolico, meriterebbero di essere oggetto di studi più approfonditi, perché esse costituiscono per tutti noi un patrimonio inestimabile non solo dal punto di vista storico, ma anche religioso, folkloristico e antropologico.

                       A Nocera Terinese ritorna il secolare rito dei “Vattienti” nella Settimana Santa | Approdo Calabria

Ci sposteremo  a Terranova di Sibari,dove contemporaneamente si svolge la processione della Passione di Gesu’.

Il borgo diventa un palcoscenico a cielo aperto dove si rivive interamente la Via Crucis accompagnata dai secolari canti in dialetto terranovese .

Una vera e propria tragedia cantata da tutti i personaggi che presero parte alla vicenda di Gesù prima, durante e dopo la Crocifissione.

I canti iniziano sette giorni prima della Domenica delle Palme, quando il simulacro della Vergine viene spostato dalla chiesa di San Francesco a quella del Purgatorio. Comincia così la Settina dell’Addolorata, i sette giorni in cui la sera, i fedeli intonano le lamentazioni, una sorta di rosario musicato. Verrà poi ripreso durante la processione del Venerdì Santo, il canto della durata di un’ora, spezzettato ed intonato ad ogni stazione.

Proprio la processione vivente, porta Terranova all’attenzione dell’Unesco,perché dal 1970, sotto l’egida di Alfredo Veltri presidente dell’allora Centro di cultura popolare, questa rappresentazione viene fatta da persone che interpretano l’intera passione. Dopo una battuta d’arresto, l’Associazione del Gruppo Folk Sacro del Venerdì Santo nel 1978, riprende la tradizione e la rende ancora più suggestiva.

Un momento di intenso pathos, tutti ne restano affascinati e coinvolti. Si possono ammirare trecento tra comparse e attori, vestiti con abiti del tempo, che variano, dal soldato romano ai sacerdoti del tempio. Ponzio Pilato che interagisce con Gesù e la popolazione di Gerusalemme.

Rigorosamente di sera, al freddo, lo scenario rimane integro, coinvolgente, ove i canti in dialetto terranovese commuovono, anche senza capirli. E poi il calvario e la crocifissione, tutto riproposto così come se si fosse davvero presenti al momento descritto nelle Sacre Scritture.

Sacra Rappresentazione della Passione Vivente di Terranova da Sibar

E’ questo il Patrimonio immateriale Unesco da salvaguardare, che unito alla Processione dei Misteri risalente al 1700, ove si possono vedere le 13 statue lignee sempre settecentesche, tra cui quella degli giudei e di Ponzio Pilato, sfilare per tutto il paese lascia per sempre tracce nella memoria di chiunque assista alla cerimonia.

Sacra Rappresentazione della Passione Vivente di Terranova da Sibar

Il modello storico di riferimento della Passione Vivente di Terranova da Sibari è l’antica Processione dei Misteri, risalente agli inizi del 1700, durante la quale venivano portate in processione 13 statue lignee, tra le quali quelle dei Giudei. Tale evento si è protratto fino agli inizi del 1900: a testimonianza di ciò esistono documenti fotografici risalenti al periodo tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900; qui, oltre al gruppo ligneo dei Giudei, appare la statua del governatore Ponzio Pilato. La Passione Vivente, dapprima nata in sordina, negli anni cresce fino a diventare un appuntamento fisso. Nel 1977 la Rappresentazione viene organizzata dalla Pro Loco “Thurium Novum” per cedere il passo poi, a partire dal 1978, al gruppo “Folk-Sacro Venerdì Santo” (più tardi divenuto Associazione).

Passione Vivente di Gesù 2019 | Matino Notizie

Un ulteriore, importante contributo giunge dal gruppo religioso facente parte della Gioventù Francescana. La Passione Vivente nei suoi primi anni di vita ha convissuto con un altro rito, quello dei #vattienti# o battenti, che è stato definitivamente soppiantato dalla Sacra Rappresentazione, forse a causa del mutamento culturale e sociale che il paese ha attraversato a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. Negli anni ’80 la Rappresentazione si arricchisce della Processione delle Palme, che viene migliorata nei dettagli e nei costumi col passare degli anni. Gli anni ’90 sono i più significativi: la Rappresentazione si arricchisce di nuovi costumi e nuove scenografie e viene così ricostruita la città di Gerusalemme fuori dalle mura. Dagli anni ’90 del secolo scorso al 2015 si assiste a un graduale miglioramento della Rappresentazione, sia dal punto di vista scenico (costumi, scenografie, audio) sia dal punto di vista della drammatizzazione (gli attori vengono affiancati, nella loro preparazione, da esperti di teatro)

La cena sarà effettuata a Terranova in modo da poter essere già sul posto per assistere alla processione.

Rientro in hotel al termine della processione del Venerdi Santo.

2  GIORNO   19 aprile – TARSIA -SAN DEMETRIO CORONE – MACCHIA ALBANESE – TARSIA   

Dopo colazione partenza per San Demetrio Corone e accoglienza dell’Amministrazione Comunale presieduta da sindaco Ernesto Madeo San Demetrio Corone (Shën Mitri in lingua arbëreshe), tra i centri culturali più importanti della comunità Albanese Italiana, è un piccolo borgo calabrese in provincia di Cosenza che sorge sulle colline dalla pianura di Sibari, a ridosso della Sila Greca.

Considerata la Capitale della cultura arberëshë, San Demetrio si estende su un fertile pendio disseminato di uliveti, gelsi e castagni. Il borgo, nel complesso, presenta caratteristiche morfologiche simili a quelle di altri paesi arbëreshë della Calabria. In questo centro gli albanesi giunsero dopo il 1468 per sfuggire all’invasione della loro patria da parte dei Turchi, rifugiandosi nei territori della principessa Irene, principessa di Bisignano e figlia del mitico eroe Scanderbeg.

Attraversato da mille vicoli tortuosi che si diramano per condurre a sorprendenti sheshiet (slarghi), il paese ospita antiche chiese e splendidi edifici gentilizi. Gli abitanti locali paiono non preoccuparsi del tempo che passa e continuano a custodire i tesori della cultura arbëreshë solo a tratti piacevolmente contaminata da quella calabra. Benché si tratti di un piccolo borgo, l’identità etnica arbëreshe è dominante e ancora viva. Si conservano ancora la cultura, le tradizioni, la lingua, il rito Bizantino e i costumi tradizionali coloratissimi. Inoltre San Demetrio Corone è sede del Collegio Italo-Albanese di Sant’Adriano, un importante organismo religioso e culturale per la conservazione del rito orientale, delle tradizioni e del patrimonio identitario arbëreshe. Il borgo custodisce uno degli edifici dei secoli XI-XII tra i più preziosi della Calabria: la Chiesa di Sant’Adriano, un autentico capolavoro, luogo di virtuosismi plastici e spirituali dove eleganza e bellezza si fondono in un’estetica misteriosa e assieme seducente.

Benché si tratti di un piccolo borgo (conta poco più di 3.000 abitanti) qui l’identità etnica arbëreshe è dominante e ancora viva. Si conserva, infatti, ancora la cultura e le bizzarre tradizioni, la lingua, il rito Bizantino e costumi coloratissimi. Inoltre San Demetrio Corone è sede del Collegio Italo-Albanese di Sant’Adriano (un importante organismo religioso e culturale per la conservazione del rito orientale, delle tradizioni e del patrimonio identitario arbëreshe). Questo grazioso paesino presilano custodisce uno degli edifici dei secoli XI-XII tra i più preziosi della Calabria: la Chiesa di Sant’Adriano di San Demetrio Corone, un autentico capolavoro, luogo di virtuosismi plastici e spirituali dove eleganza e bellezza si fondono in un’estetica misteriosa e assieme seducente .

La Chiesa di Sant’Adriano

CHIESA DI SANT'ADRIANO A SAN DEMETRIO CORONE | Storia dell'Arte

La Chiesa è un capolavoro d’arte dell’XI e XII secolo e potrebbe rappresentarsi come chiave per consentire l’accesso al tipico universo etno-antropologico arbëreshe di San Demetrio. La Chiesa di Sant’Adriano fu fondata da San Nilo di Rossano, monaco basiliano, eremita e forse il maggior personaggio del monachesimo calabro-greco, che nel 955 edificò in questo luogo una Chiesetta dedicata ai martiri Adriano e Natalia per istituire un cenobio non troppo distante dal villaggio. La Chiesa non ha mantenuto l’originaria unità strutturale e architettonica, tuttavia mostra linguaggi e messaggi stilistici differenti, che evidenziano una raffinata eleganza che spazia tra il mostruoso, il misterioso e il fantastico. L’accesso alla Chiesa è dato da due ingressi laterali, quello principale posto al di sotto del grosso campanile in pietre e mattoni, mentre l’altro è denominato Porta dei Monaci perché consentiva l’accesso alla Chiesa dei monaci dall’attiguo Collegio italo-albanese con stipiti in marmo e due mascheroni in pietra. All’interno le tre navate sono a copertura lignea e quattro arcate fiancheggiano la navata centrale sorrette da colonne antiche e da pilastri di fabbrica.

 


Le pareti sono affrescate con raffigurazioni di Santi databili tra il XII e il XIII secolo, mentre nell’abside è visibile una scena di un più ampio ciclo, la Presentazione di Maria al Tempio. In fondo alla navata centrale è collocata una cupola barocca dove è raffigurato il Creatore con Santi monaci, Suore e San Nilo in preghiera davanti al Cristo in Croce e la mano destra protesa nell’atto di benedirlo. L’autentico capolavoro della Chiesa è il pavimento (realizzato tra il XII e il XII sec.) parte in opus sectile e parte in mosaico. I quattro mosaici, eseguiti da mani esperte, rappresentano figure di animali fantasiose e suggestive. Sempre all’interno della chiesa sono conservati interessanti reperti scultorei di epoca normanna e i due capitelli delle colonne, uno bizantino, l’altro corinzio.

 Non può mancare una passeggiata nel borgo antico tra vicoletti e palazzi nobiliari.

Dopo una pausa caffè nella piazza centrale visiteremo  il Museo Civico e di Arte Moderna  e il Museo delle Macchine d’Epoca

Dopo le visite, pranzo  in un rinomato ristorante con esperienza a base di suino nero di Calabria DOC la cui azienda visiteremo nel pomeriggio. Le carni pregiate di Suino Nero sono notoriamente ricche di Omega 3 e di acido oleico. L’alimentazione del suino è naturale, perché vede il maiale nutrirsi di erbe e ghiande nelle selve, fonte dei preziosi grassi insaturi.

Nel  pomeriggio ci trasferiamo a Macchia Albanese, a poca distanza, dove visiteremo l’azienda Madeo percorrendo la storia dell’Azienda che è una Filiera Agroalimentare nata dall’intuizione di un giovane imprenditore Ernesto Madeo di creare il primo allevamento di suini. Tutti i prodotti, dai cereali per i suini fino alla spezie che insaporiscono i salumi, provengono dal sistema organizzato di Filiera 100% calabrese e realizzati con solo materie prime locali e naturali.

La Calabria è la regione italiana con il maggior numero di comuni arbëresh. Macchia Albanese, Makji in arbëreshë, frazione del comune di San Demetrio Corone, è un borgo della Presila Greca situato a 418 metri di quota s.l.m. nei pressi del torrente Due Mulini, fondato nel 1400 da coloni albanesi provenienti dall’Albania e dalla Grecia. Nel comune di Macchia Albanese visiteremo la Chiesa Santa Maria di Costantinopoli seguita da una passeggiata tra i vicoletti del borgo fino al palazzo “La Casa De Rada” appartenuta allo scrittore più importante della cultura Arberesh Girolamo De Rada per questo motivo è una struttura d’interesse storico-regionale, poiché culla della cultura italo-albanese. Alla casa si accede per mezzo di un antico cortile, alla cui entrata si trova lo stemma della Famiglia De Rada.

De Rada: il papà calabrese della grande patria degli albanesi

Terminiamo la passeggiata a piedi  con la  vista panoramica mozzafiato sulla costa jonica e Sila Greca .

San Cosmo Albanese STRIGÀRI IL BORGO DELLA POESIA - Borghi d'Arberia Guida Turistica

Nel borgo è presente una Prosciutteria  Madeo, dove avremo la possibilità di altri acquisti o tempo per  bere  un caffè, o un amaro o assaggiare  il tartufo al gelato di Pizzo .

Rientro in hotel cena e pernottamento.

3  GIORNO   20 aprile (Pasqua) –TARSIA – LUNGRO – ACQUAFORMOSA – FIRMO-TARSIA   

Dopo la colazione di hotel partenza per Lungro fondato dai profughi albanesi nella seconda metà del XV secolo, oggi importante punto di riferimento per l’intera comunità albanese italiana, vera e propria capitale religiosa e sede dell’Eparchia di rito greco-bizantino (arbëreshë).

Lungro si prepara al «Salgemma Festival» • Meraviglie di Calabria

Il centro abitato richiama la tradizione orientale nella struttura circolare degli edifici, raccolti attorno alle due piazze centrali e dislocati nelle tipiche gjitonia (vicinati), nuclei sociali con regole proprie. Al busto del patriota albanese, Giorgio Castriota Scanderberg, è riservato il posto d’onore al centro della piazza principale. L’anima di Lungro risiede nelle sue tradizioni antiche e nelle suggestive feste religiose, dai riti della Settimana Santa Arbëreshë (Java e Madhe) e di Pasqua (Pashkëvet), al celebre Carnevale (Karnivalli), in occasione delle quali le vie del paese si animano di costumi tradizionali, balli, canti e parate.  Qui visitiamo la  Cattedrale di Lungro e assisteremo alla messa Greco/Bizantina che risale al XVIII secolo è rappresenta la principale chiesa dell’Eparchia di Lungro.

Nonostante gli arbëreshë siano di religione cattolica, in gran parte delle comunità italo-albanesi di Calabria, da più di 4 secoli, si segue il rito greco similmente ai fratelli orientali greco-ortodossi. Agli inizi del nostro secolo, il Vaticano rivolse una maggiore attenzione alla situazione dei fedeli di rito greco per le continue richieste da essi avanzate per la nomina di un vescovo greco in Calabria e di un altro in Sicila, con pieni poteri territoriali.

“….. conclusione del rito ci si ritrova tutti davanti al portone della Chiesa Madre, dove alcuni volontari nel corso della giornata hanno accatastato tronchi d’albero, tavole di legno e ogni genere di materiale e così a mezzanotte si procede all’accensione della “qerradonulla” (grande falò). Al momento dell’accensione si esegue il canto greco “Christos Anesti” (Cristo è Risorto). Una caratteristica funzione liturgica si svolge la Domenica di Pasqua: il sacerdote con la croce in mano, seguito da questi ultimi, si ferma all’esterno della chiesa, davanti alla porta principale, batte la croce per tre volte sulla porta, ripetendo la formula liturgica del rito bizantino-greco “Aprite le porte”. All’interno della chiesa la forza del male, il demonio (djallthi) con voce cavernosa, chiede chi è che bussa alla porta; alla risposta che è il Signore risorto, le porte si spalancano al terzo colpo. E mentre il demonio scompare, tra scoppi di mortaretti e stridore di catene, il sacerdote seguito dai fedeli entra in chiesa dove ha inizio il ”Mattutino”. Questa cerimonia che simboleggia la Risurrezione della morte, segna la fine della Settimana Santa.

A Lungro, in Calabria, c'è stato un incontro con 70 vescovi della Chiesa d'Oriente - La Mescolanza

L’attuale edificio è del 1721, dopo che un terremoto distrusse la Chiese preesistente. La Cattedrale presenta una pianta basilicale romanico-barocca, a tre navate, con ampia abside e cupola centrale. Ricca di mosaici, icone e affreschi bizantini: il mosaico del Pantocrator copre l’intera superficie della cupola centrale. Nella Sacrestia è costituito un frammento di affresco che raffigura Santa Parasceve (XII secolo), insieme a preziose tele di scuola napoletana e statue lignee di pregevole fattura. Di notevole fattura artistica sono le tre porte in bronzo con altorilievi realizzati con la tecnica a cera persa dallo scultore calabrese Talarico, che rappresentano scene del Vangelo.

Piana degli Albanesi e le sue secolari tradizioni pasquali, il programma - ilSicilia.it

A seguire una passeggiata tra i vicoletti del centro storico di Lungro  e la visita allo Storico Museo delle Saline di Lungro  che si articola su nove sale, ciascuna delle quali è intitolata a una galleria della Miniera. Il Museo espone nei dettagli la realtà dell’antica Salina, con l’ausilio di pannelli descrittivi e raffigurativi con cenni storici sul sito minerario.

SALINA DI LUNGRO | I Luoghi del Cuore - FAI

In estate viene organizzato il «Salgemma Lungro Festival».

Il Festival pone al centro il Comune di Lungro, la sua storia e territorialità, partendo dalla miniera di Salgemma che ha rappresentato per millenni la più grande ricchezza di quasi tutta la piana di Sibari.

Proprio il sale, veniva esportato in tutta la Calabria, in parti dell’Italia e fino in Europa. Il «Salgemma Lungro Festival», voluto dall’amministrazione comunale e realizzato da Piano-B, intende ripartire proprio da qui, proponendo attività culturali ed artistiche collegate tra loro dal «Sale» come elemento di vita, sostenendo il territorio e il suo indotto economico e contribuendo a fornire un’offerta turistica di qualità.

Si prosegue poi in direzione di  Acquaformosa  comune  di 1115 abitanti collocato ad un’altitudine di 756 metri s.l.m., e anch’esso fa parte della minoranza linguistica arbëreshë  in quanto fu fondato dai profughi albanesi, come molti altri centri lucani e calabresi del parco dove le tradizioni arbëreshë sono ancora fortemente radicate (es. le “Vallje”, danze in costume tradizionale albanese durante il Carnevale). Sono da visitare i resti del Monastero dei Cistercensi del 1195, la Chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa della Concezione e quella dell’Addolorata.

Arrivati ad Acquaformosa troviamo la Chiesa di San Giovanni Battista, costruita dagli albanesi all’incirca nel 1500. Sono evidenti gli elementi dell’architettura romanica ma agli occhi appaiono subito gli imponenti i mosaici della chiesa ad opera dell’artista locale Biagio Capparelli. L’interno infatti è interamente mosaicato con tessere dorate e policrome intagliate a mano. Nella navata laterale destra sono raffigurate le scene dell’Antico Testamento, nella navata centrale il Nuovo Testamento. Anche l’iconostasi è stata recentemente realizzata in mosaico, come l’intera Chiesa. Nella cripta vengono preziosamente custoditi alcuni ornamenti appartenuti alla ricca Abbazia Cistercense del 1200 insieme alla Madonna della Badia (1400), antichi e preziosi oggetti appartenenti alla Chiesa e l’Assunta risalente al 1520.Sul lato orientale della navata centrale vi è una parte sopraelevata, è il solea, che è il luogo della comunione dei fedeli, oltre il solea, divisa dall’iconostasi, che letteralmente significa luogo delle icone, su un piano ancora superiore si trova l’Altare dove si accede attraverso la Porta Regale. All’interno dell’altare si erge la Tavola Santa che, per mistica trasposizione, raffigura il Signore stesso. Il transetto separa il vima dal resto della chiesa. Il braccio del transetto a nord è coperto da volta a botte e da l’accesso alla cripta, mentre nel braccio a sud si innalza il campanile. La parola “icona” deriva dal greco, eikwn (eikon), e significa immagine.

Chiesa Parrocchiale - Chiesa di Acquaformosa

I bizantini indicano con questo nome ogni raffigurazione del Cristo, della Madonna, dei Santi L’icona non si dipinge, si scrive, perche in essa è la  parola di Dio scritta con l’immagine mediante un linguaggio comprensibile. L’icona si scrive, l’icona si legge. Chi la osserva legge e si chiede perché è stata scritta e la risposta è, per essere letta e testimoniare l’invisibile , sostenere la nostra fede e speranza, aiutarci a pregare e trasfigurarci nella carità. Qui sei rapito dalla loro bellezza estetica, qui il cuore ti si trasforma. Una scuola dove allenare il proprio Spirito è questa Chiesa di San Giovanni Battista di Acquaformosa. Nel 1989 un’idea di Padre Vincenzo Matrangolo, ispirato dallo Spirito, si sta realizzando grazie al  maestro mosaicista di Acquaformosa, Biagio Capparelli, aiutato da discepoli di Acquaformosa. Entri in questa Chiesa e ti meravigli per tanto splendore; sei rapito dal visibile e, con l’aiuto dello Spirito, vuoi arrivare all’invisibile.  Il rito bizantino, detto anche rito costantinopolitano, è il rito liturgico utilizzato (in diverse lingue) da tutte le Chiese Ortodosse d’Oriente e da alcune Chiese sui iuris di tradizione orientale all’interno della Chiesa cattolica. Nonostante gli Arbëreshë siano di religione cattolica, in gran parte delle comunità italo-albanesi di Calabria, da più di 4 secoli, si segue il rito greco come i fratelli orientali greco-ortodossi.

TURISMO & CO. «Lo splendore di Acquaformosa» di Giampiero Scarpino

Pranzo  di Pasqua in ristorante, una trattoria con una location meravigliosa e con intrattenimento musicale per un tipico pranzo pasquale di specialità calabresi.

Dopo pranzo raggiungiamo un l’ultimo borgo della giornata: Firmo dove effettueremo la visita a piedi del borgo con il Museo della civiltà contadina di Firmo

Nel cuore montano della Calabria il piccolo comune di Firmo sorge su una collina ai piedi della piana di Sibari e custodisce tradizioni arbëresh (l’antico albanese), ma anche le tradizioni ed il rito greco-bizantino. Prima della venuta dei profughi albanesi, il territorio era un feudo disabitato che apparteneva ai principi di Bisignano ed ai Padri Domenicani di Altomonte. Il territorio era suddiviso in due zone: Firmo Soprano e Firmo Sottano. Firmo Sottano o Inferiore, sarebbe stato edificato da profughi albanesi intorno al 1485 quando scapparono dall’Albania a causa dell’occupazione dei Turchi Ottomani e dato in signoria ai Padri Domenicani di Altomonte. Firmo Soprano invece nasce il 6 Settembre 1502 quando Don Berardino Sanseverino, Principe di Bisignano, cedette ad Alessio Comite un podere comprendente anche la contrada Foresta, perché vi edificasse un villaggio. Nel 1811 i due abitati vennero giuridicamente unificati in un unica comunità anche se la delimitazione tra le due aree continua ad essere simboleggiata da un arco detto “Ka Markasati” e da evidenti tratti del tessuto urbano ed architettonico delle due aree.

Firmo | ITALY Magazine

Il piccolo borgo è caratterizzato da una zona centrale dominante del paese dove ha sede l’antico Convento dei Domenicani punto di riferimento storico per la valorizzazione delle tradizioni della civiltà contadina e della cultura degli arbëreshë.

Covella Ruffo – Pringjpesha Chiara Comite

Firmo offre una grande varietà di punti d’interesse : la parrocchiale di santa Maria Assunta in Cielo, edificata intorno al XIX secolo; la Grancia del Convento dei Domenicani costruita alla fine del XV secolo dai Padri Domenicani di Altomonte, recentemente restaurata; il Palazzo Giuseppe Martino; la Piazza Giorgio Castriota Scanderbeg.

Rientro in hotel dove effettueremo la cena e pernottamento.

 4  GIORNO   21 aprile- TARSIA – GUARDIA PIEMONTESE-SAN MARCO ARGENTANO-TARSIA

Dopo la colazione in hotel partenza per Guardia Piemontese che è la località di turismo termale più famosa della Calabria e del meridione d’Italia, grazie alla presenza su di una parte del territorio delle famose Terme Luigiane.   La Città è stata popolata a partire dal XII secolo da coloni prevalentemente valdesi provenienti dal Regno d’Arles, dalla Provenza, dal Delfinato e dalle valli occitane del Piemonte ed  ha la particolarità di essere un’isola linguistica occitana del meridione italiano.

Guardia Piemontese | Calabria Straordinaria

Chiamata La Guardia per via della torre arroccata su una collina che affacciava sul mare e che, appunto, serviva da guardia per eventuali avvistamenti di navi turche, successivamente fu ribattezzata Guardia Piemontese in ragione dell’immigrazione di una piccola comunità occitana dal Nord Italia . Arrivati nel centro storico effettuiamo la visita del Museo Occitano e  della chiesa Valdese terminando con una passeggiata nel borgo Occitano dove vedremo la Torre di Segnalazione e la splendida vista panoramica  Il centro storico si articola in numerosissimi vicoli con pavimentazione in pietre. La sua torretta di avvistamento, facilmente ravvisabile anche dal “paese marino”. La Chiesa di S. Andrea apostolo è dedicata al Patrono di Guardia Piemontese con un interessante portale di tufo sormontato dallo stemma di Guardia Piemontese La Torre mentre la Chiesa del Santissimo Rosario, ex convento dei Domenicani fondato dai domenicani nel 1600 e consacrato nel 1616. Di notevole pregio artistico è l’antico coro ligneo, scolpito a mano alla metà del XVII secolo. Esso è composto da 33 scanni, divisi in due ordini di posti: 21 superiormente e 12 più in basso. I braccioli degli scanni rappresentano figure femminili. I pannelli, meravigliosamente scolpiti, sono divisi da alte colonne.

Guardia Piemontese, il paese occitano del Sud - Io e la Calabria | il blog di Laura Cipolla

Ci spostiamo  per vedere  lo “ Scoglio della Regina”chiamato cosi per una leggenda che  narra di un  Re, caduto sotto incantesimo, non fosse mai soddisfatto delle sue vittorie e cercasse un modo per essere finalmente appagato. Questa sua inquietudine lo portò a partire per un’altra battaglia. Il Re giurò alla moglie che questa sarebbe stata l’ultima. Prima di partire le disse di guardare sempre verso l’orizzonte perchè il suo ritorno sarebbe stato anticipato da un luce rossa nel cielo. Il tempo passava e nessuna notizia del Re venne riportata alla Regina. Un giorno la sovrana, cercando disperatamente di vedere il Re all’orizzonte, si arrampicò sullo scoglio; una volta in cima, cercando di guardare sempre più lontano, perse l’equilibrio e scomparve tra le onde.

Infine effettueremo un assaggio al Gelato artigianale e alla pasticceria locale  con  degustazione della confetteria e dei prodotti enogastronomici del territorio(non incluso).

Pranzo di Pasquetta.

San Marco Argentano, sulla strada dei normanni.

 

San Marco Argentano | Calabria Straordinaria

San Marco Argentano si trova nel cuore della provincia di Cosenza, non lontano da mete molto famose come la Riviera dei Cedri e la costa ionica cosentina, a pochi chilometri dalle Terme Luigiane e di Spezzano Albanese: si trova infatti sulla via istmica che collega lo Jonio al Tirreno. San Marco Argentano è definita la “città più normanna” della Calabria: anticamente conosciuta come Argentarum, è un centro urbano dalla storia molto antica, e per il suo patrimonio storico-artistico è considerata uno dei più importanti centri culturali della provincia di Cosenza. San Marco Argentano è stata abitata sin dal VIII secolo a.C. e per tutto il medioevo; uno degli avvenimenti che hanno lasciato più tracce in questo territorio fu sicuramente la conquista da parte di Roberto il Guiscardo, che nel 1048 la assediò e la trasformò in città fortificata. I normanni valorizzarono il luogo per la sua posizione strategica, e contribuirono allo sviluppo della città che divenne un grande cantiere dove si trovavano maestranze bizantine, arabe, longobarde e aragonesi impegnate nella costruzione delle principali opere. L’impianto urbanistico del centro storico è infatti indubbiamente di impronta normanna: è caratterizzato da stretti vicoli e sono presenti archi di stile bizantino. Con questo itinerario visiteremo le importanti testimonianze del periodo normanno e del basso Medioevo: la Cripta Normanna, dell’ XI secolo; il Convento della Riforma, del XIII secolo; la Torre del Guiscardo, del XIII secolo.
Cominceremo con la visita guidata della Cattedrale di San Nicola: di fondazione normanna, per molto tempo ha conservato l’impianto originale per poi subire integrazioni barocche tra il XVII e il XVIII secolo. Danneggiata dai terremoti del 1905 e del 1908, venne ristrutturata e nel corso dei lavori tornò alla luce la sottostante cripta normanna, risalente all’XI secolo. La cripta per molti secoli fu utilizzata come luogo di sepoltura di vescovi ed ecclesiastici e poi praticamente dimenticata: venne quindi risistemata rimuovendo le sepolture e le divisioni interne e adesso è conservata nel suo stato originario. Spesse mura, possenti arconi e campate la rendono un luogo austero e dal fascino peculiare.
La Torre Normanna del Guiscardo, detta anche di Drogone, risale al XIII secolo; ha mantenuto il suo impianto difensivo originale ed è caratterizzata dalla struttura a forma di grande tronco di cono detta“motta”. E’ suddivisa in cinque piani sovrapposti definiti sale: la Sala delle Granaglie, al piano sotterraneo; la Sala delle Prigioni, al primo piano; la Sala delle Armi, al secondo piano; la Sala delle Udienze, al terzo piano e infine la Sala del Principe, al quarto piano. Tutti i livelli sono visitabili, le stanze, le gallerie, le segrete, le vie di fuga sono avvolte dal fascino misterioso della storia, permettendo quasi un viaggio indietro nel tempo, nel medioevo. Tra magia e folklore, tanti sono i detti e le leggende che riguardano i personaggi vissuti in questo luogo: una di queste racconta che le ragazze, nel pronunciare il nome di Sikelgaita, seconda moglie di Roberto il Guiscardo, sentano sfiorarsi la pelle o i capelli.
Si raggiungerà poi il Complesso Monastico di Sant’Antonio o dei Riformati, uno tra i più antichi esempi di architettura francescana in Calabria. Avendo subito nel tempo varie modifiche e trasformazioni, rimangono ad oggi, del periodo francescano, solo il campanile a vela, l’ingresso ed il coro ligneo. San Francesco da Paola dimorò qui dal 1429 al 1430, come indica la piccola cappella votiva all’interno della Benedetta, il piccolo giardino dove il Santo era solito pregare e la piccola finestra della cella dove il Santo dimorava.
Termineremo l’itinerario a San Marco Argentano passeggiando lungo le vie del centro storico per ammirare anche gli ottocenteschi palazzi signorili, oltre ad esempi di opere di epoca normanna, come la Fontana di Sikelgaita.

Come in altre realtà calabresi, anche a San Marco storia, cultura e tradizione si fondono in un originale percorso del gusto, un viaggio sensoriale di sapori e profumi che valorizza le eccellenze prodotte sulle terre e nelle aziende locali, rendendo protagonisti della lavorazione e della produzione delle tipicità locali. Come i pupazzi arraganati, senza  dubbio,   uno  dei  più  celebri  piatti  della  tradizione locale: peperoni (dolci o piccanti) essiccati d’estate al sole intrecciati in “filare” e fritti poi d’inverno in olio bollente. Caratteristica peculiari di questo piatto è l’inimitabile croccantezza.

Rientro in hotel  dove effettueremo la cena e pernottamento.

 5  GIORNO   22 aprile- TARSIA – CIVITA – FRASCINETO – RIENTRO A ROMA

Il paese arbëreshë del Museo del Costume e delle Icone Bizantine

Dopo la Colazione in hotel ,rilascio delle camere,e partenza direzione di  Frascineto anch’esso centro arbëreshë che conserva ancora la lingua, la cultura, le tradizioni e le funzioni religiose del rito bizantino .

Come tutti i centri abitati di origine arbëreshë, anche Frascineto presenta inconfondibile assetto urbano in forma di gjitonìe: i quartieri fatti di case piccole, disposte a semicerchio, che affacciano su una piazzetta comune, centro pulsante della convivialità di quartiere. Gli albanesi di Calabria custodiscono con tenacia la propria identità culturale attraverso costumi, lingua, religione e gastronomia.

Il Museo rappresenta uno strumento di conoscenza della tradizione italo-albanese di alcune comunità in Calabria. Espone la vasta collezione dell’Archimandrita Paolo Lombardo attraverso un percorso dedicato all’arte, alla spiritualità e alla liturgia bizantina che si sviluppa all’esterno e all’interno della struttura. All’esterno è possibile visitare i luoghi quotidiani della fede e della vita delle comunità albanesi, quali la Chiesa dell’Assunta e la Chiesa di San Pietro, elevata a Monumento Nazionale.

All’interno, invece, il percorso si sviluppa sui tre piani: al primo piano, si introduce il visitatore al mondo bizantino, al secondo sono esposte le icone, mentre al terzo sono custodite alcune antiche icone russe in bronzo, arredi sacri e paramenti liturgici, oltre a rare edizione di libri dal XVIII al XX secolo. All’ingresso, 280 medaglie celebrative pontificie e della Zecca dello Stato, accompagnate da una spiegazione sulle fasi di creazione e confezionamento.

Uno dei modi più affascinanti di scoprire la Calabria è un viaggio alla scoperta dei costumi calabresi tradizionali. Un mondo fatto di colori vivaci, tessuti pregiati e dettagli artigianali che raccontano secoli di storia e cultura.

Osservare da vicino la bellezza dell’abito tipico calabrese e le peculiarità che lo distinguono da un Comune all’altro significa leggere la storia stessa delle comunità che lo indossano, l’abilità manuale delle donne che, ancora oggi, confezionano i vestiti tradizionali calabresi per le occasioni di festa e visitare alcuni imperdibili musei del costume e del folklore.

Spesso, la storia e la foggia dei costumi calabresi è espressione delle minoranze etnolinguistiche che tuttora li vestono con orgoglio, portando addosso simboli, ricami e colori che sottendono significati antichi.

Storia dell’abito tipico calabrese

Se si pensa all’abito tipico calabrese viene subito in mente una figura femminile molto cara alla tradizione folkloristica del sud Italia: la pacchiana.

Il termine “pacchiàna”, di probabile derivazione greca, indica la giovane contadina che indossa il vestito tradizionale calabrese, ovvero un costume tipico le cui prime attestazioni documentarie risalgono al XVII secolo e lo descrivono attraverso alcuni elementi inconfondibili, diffusi con qualche variante su tutto il territorio regionale.

La pacchiana indossa l’abito tipico calabrese composto da una lunga gonna decorata in vari colori e un bustino arabescato di velluto nero sotto al quale spunta una camicia bianca con maniche ampie, spesso a tre quarti. Il vestito tradizionale calabrese femminile è completato da una lunga stola che copre il capo e le spalle (elemento in alcuni casi molto prezioso, come i tipici vancàli di Tiriolo, CZ), da un grembiule sovrapposto alla gonna, calzature tradizionali e una serie di gioielli familiari (brillòcchi) che vanno dalle collane alle spille. I capelli sono acconciati in una lunga treccia raccolta sulla nuca.

I costumi calabresi tipici femminili venivano fatti indossare alle giovani in cerca di marito (tra i 15/16 anni) nei giorni di festa.

Luzzi pacchiana

Successivamente visita chiesa di S. M. Assunta , costruita in stile Barocco dopo l’arrivo degli albanesi con unica navata, un campanile caratteristico e una maestosa cupola e alla Chiesa Basilicale di San Pietro e Paolo, risalente al X secolo in stile bizantino, a tre navate.

Si prosegue per Civita, fra i borghi più belli d’Italia, sorge nel cuore del Parco nazionale del Pollino e della Riserva naturale Gole del Raganello. La vallata in cui sorge è circondata da montagne boscose, dove arrivano i riflessi azzurri del mare Ionio, che s’intravede all’orizzonte.

Immersa in un paesaggio naturalistico unico e vario, Civita è una delle più antiche comunità albanesi (arbëreshë) d’Italia ed è un centro rinomato per la sua architettura e per le sue bellezze naturali.

Nota anche come “il paese del Ponte del Diavolo”, per via del suo antico e caratteristico ponte medievale in pietra che visiteremo con un tour in jeep . Costituisce un’ardita opera di ingegneria e un ottimo posto di osservazione ed è ormai una delle principali attrattive di Civita e simbolo del Parco Nazionale del Pollino.  A causa del punto impervio in cui sorge e degli scarsi mezzi di cui si disponeva un tempo, la fantasia popolare ne attribuì la realizzazione al diavolo, a cui era pratica diffusa nell’antichità attribuire l’edificazione delle opere considerate impossibili.

La sua posizione permette una vista spettacolare: dalle sottostanti gole, l’occhio si perde sino alla Piana di Sibari, sul Mar Ionio.  Il suo centro storico è un susseguirsi di vicoli, angoli caratteristici e panorami.

Civita: il "Borgo delle Sette Meraviglie" - Guide In Calabria di Alessandra Scanga

Durante la visita sarà possibile ammirare le famose case Kodra, caratteristiche casette dal volto umano così chiamate in memoria dell’artista albanese Ibrahim Kodra. Le casette ubicate in vari rioni dell’abitato sono la testimonianza del tocco post cubista. Le abitazioni sono facilmente riconoscibili dalla grande porta e dal comignolo che funge da naso mentre le finestrelle sono gli occhi. La loro edificazione avvenne tra fine ‘800 ed inizi ‘900 ma altre ancora erano più datate.

Camminando per le viuzze del borgo si possono notare i suggestivi comignoli dalle forme bizzarre e le “case parlanti”. I vicoli stretti del centro storico (le rughe) si dipartono con andamento circolare verso le piazzette, le gjitonie in albanese (termine d’origine greca traducibile con “vicinato”) che collegano i vari nuclei urbani. I vecchi quartieri, con le casette basse, le crepe nei muro e gli anziani seduti davanti alla porta di casa, regalano immagini d’altri tempi. Nei mesi estivi tanti i visitatori attratti dai sentieri del Parco del Pollino e dalla possibilità di praticare sport come il canyoning e il torrentismo all’interno della Riserva naturale Gole del Raganello. Civita (Çifti in arbëreshë) fu fondata nel 1471 da famiglie albanesi in fuga dai turchi sulle rovine di una città preesistente (Castrum Sancti Salvatoris) distrutta da un violento sisma nel 1456. Testimonianza delle culture che hanno attraversato il borgo sono la struttura urbanistica fatta di viuzze e slarghi, e l’architettura religiosa. L’impianto delle chiese è orientale: rivolte verso est, recano i simboli e le forme della teologia bizantina e le funzioni sono celebrate in lingua albanese.  Civita è stato tra i primi comuni a istituire lo Sportello Linguistico Comunale per la tutela del patrimonio etno-linguistico. In regioni montuose e lontane dalle comunicazioni si sono conservate intatte la foggia del vestire, gli usi e i costumi insieme alla lingua e alla professione di fede risalenti alle antiche origini albanesi. Alla conservazione della lingua contribuisce enormemente il mantenimento continuo della coscienza storica del sentimento dell’origine albanese. Sotto l’aspetto culturale, l’eredità albanese costituisce una ricchezza considerevole di tesori folclorici, che ancora oggi vengono conservati gelosamente dalla popolazione del borgo. Nel centro storico, oltre alla cappella di Sant’Antonio e a quella cinquecentesca di Santa Maria della Consolazione, è da visitare la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita in stile barocco nella seconda metà del XVI secolo, con impianto orientale e simboli della teologia bizantina. Vi si celebra la liturgia bizantina, in quanto gli albanesi d’Italia sono cattolici di rito greco. Nella chiesa, quindi, proliferano le icone al posto delle statue.

I comignoli

I comignoli di Civita, probabilmente datati ad un periodo successivo al 1500, rappresentavano un segno distintivo per ogni casa e assolvevano a diverse funzioni, sia reali che legati alla superstizione. Accanto alla normale operazione di aspirazione del fumo dei camini e alla protezione dai forti venti che si formavano tra i monti del Pollino, i comignoli erano in grado, secondo la simbologia tradizionale, di tenere lontani gli spiriti maligni. Anche per questo motivo erano costruiti in forma strambe e particolari, per distinguersi gli uni dagli altri e legati all’estro del momento e alle condizioni economiche delle famiglie che ne commissionavano la costruzione. Infatti, le famiglie più ricche avevano in uso di fare realizzare comignoli molto elaborati, spesso vere opere d’arte, al contrario delle famiglie meno abbienti, sulle cui case si ergevano comignoli di più semplice fattura.

Passeggiando per il centro storico di Civita non si può non notare la presenza di alcune piccole case dalla struttura antropomorfa. Sono le case Kodra, che devono il loro nome a Ibrahim Kodra, un pittore albanese di fama internazionale che Civita ha voluto ricordare alla sua morte, avvenuta nel 2006, perché queste case “parlanti” e antropomorfe richiamano le linee e le forme della sua pittura. Queste case si presentano, infatti, con una facciata che ricorda un volto umano. La porta d’ingresso posta al piano terra è sovrastata da una canna fumaria esterna, affiancata a sua volta da due piccole finestre perfettamente identiche e simmetriche. Questi elementi così distribuiti rappresentavano, rispettivamente, la bocca, il naso e gli occhi.

Civita - Visit Pollino

Pranzo ristorante tipico “La Kamastra”(cucina arberesh e locale).

La gastronomia locale è naturalmente un connubio tra tradizioni arbëreshë e la cucina tipica del Pollino. La cultura e l’abilità antica, unita a materie prime di qualità e alla presenza sul territorio di numerose erbe aromatiche, offrono piatti ricchi di sapore, come la pasta fatta in casa condita con sugo di capretto; prosciutto e capocollo; formaggio fresco; gnocchetti con ricotta pecorina; fettuccine con funghi porcini e agnello e capretto alla civitese con accompagnamento di vino del Pollino.

Dopo pranzo  avrà inizio la rappresentazione folklorica della Valie Arberesh con canti e ballo della tradizione. Il martedì di Pasquinella comunità di Eianina è il giorno della della propria identità linguistica e culturale. È qui che per un giorno all’anno gli arbëreshë d’Italia si ritrovano, nel paese delle Vallje, nel paese dei colori d’Arbëria. In questi giorni sembra che la terra abbia cambiato d’abito e la primavera versato i colori sui costumi delle donne. Donne che, si tengono tra loro tramite un fazzoletto e predisposte a ferro di cavallo alle cui estremità si trovano due o tre uomini detti “caporali”, girano tra le vie del paese intonando canti in lingua albanese che richiamano rapsodie e rievocano la vittoria dell’eroe nazionale albanese Scanderbeg sui Turchi. E’ quasi come se Frascineto ed Eianina in quei giorni si svegliassero in un altro tempo, in altro luogo: i colori del costume tradizionale femminile sono stupendi, ricchi d’oro, impregnati di passato e storia, colmi di ricordi e gioia, indossati con grazia dalle donne del paese, che rammentano la grazia e l’eleganza delle donne del tempo andato.

Le vallje sono eseguite in semicerchio, tenendosi a catena, e si snodano per le vie del paese accompagnate da canti epici che narrano la resistenza contro i turchi, rapsodie, storie d’amore e di morte. Il più famoso di questi canti è il Canto di Scanderbeg del martedì di Pasqua.

A tavola non mancano le inconfondibili Jova di Pasqua del rito orientale, ovvero le Uova di Pasqua colorate di rosso.

 

Le Vallje di Civita: tradizioni e storia della festa arbëreshë | VMvacanze

La danza della Vallje di Pasqua : La parola vallje significa, in generale, “danza” ma, in realtà nella minoranze etniche calabresi arbëreshë, cioè gli albanesi d’Italia, essa indica la ridda. Questa è l’unica forma di danza arrivata in Calabria che i primi migranti albanesi portarono nelle zone del cosentino ed è l’unica forma di danza conosciuta. La Vallje potrebbe essere confusa con la tarantella calabrese, ma si tratta invece di una ridda che si rifà alle danze della montagna albanese e alla regione montuosa della Rugova sita nella Kossova e dell’Epiro. La Vallja è sicuramente uno degli eventi folkloristici più importanti della tradizione arbëreshë. Attualmente si esegue nella zona del Pollino cosentino ed è effettuata il martedì di Pasqua. La tradizione delle vallje rimanda alla storia dell’Albania e precisamente al condottiero Giorgio Castriota Skanderbeg. Si tratta di un avvenimento storico molto importante per gli arbëreshë: Skanderbeg, alla guida di un piccolo esercito riuscì a sconfiggere le armate turche. L’episodio porta la data del calendario giuliano del 24 aprile 1467, il condottiero riuscì a salvare la città di Kruja dal turco Balabano, proprio il martedì dopo Pasqua e seguì una festa che durò tre giorni. Le donne cantano in lingua arbëreshë i viersh, canti epici e d’amore: delle canzoni nazionali tipiche dell’Albania antica.

Le Vallje, l'evento della Pasqua Arbëreshe • Meraviglie di Calabria

I movimenti eseguiti durante la ridda rappresenterebbero la tecnica di accerchiamento messa in atto da Skanderbeg contro l’esercito turco. C’è da notare che la vallja molte volte è composta da soli uomini vestiti in abiti tradizionali; anche essi tratteggiano e ricordano appunto la tattica di combattimento adottata da Skanderbeg per catturare il nemico turco. Questa manifestazione coinvolge tutta la gente del paese e rappresenta il forte senso comunitario arbëreshë. Durante la settimana santa di Pasqua, negli ultimi giorni, per le vie dei borghi arbëreshë è possibile ascoltare il canto delle Kalimere.Si tratta di canti augurali in lingua albanese che raccontano la passione e morte di Cristo.

Circa  le 16.30 partenza per Sapri per prendere il treno diretto a Roma in partenza alle ore in aggiornamento .

Arrivo alla stazione di Roma Termini e fine dei servizi.

Per coloro che partono altre destinazioni,proseguimento per per la propia destinazione in treno,o  in aereo da Lamezia Terme o aereoporto di Napoli.

 

Costo per persona in camera doppia euro 630,00

Sup.Singola 60,00

Prenotazioni entro il 10 Febbraio con acconto di euro 300,00

Saldo 35 giorni prima della partenza.

La quota comprende

Bus G.T per la durata del tour.

Hotel 3 stelle in mezza pensione bevande incluse ai pasti.

5 pranzi bevande incluse

Guida autorizzata Regione Calabria per intera durata del tour.

Assicurazione medica  e bagaglio

ASSICURAZIONE ANNULLAMENTO VIAGGIO

Iva di legge.

Gadget

Accompagnatore dei Viaggi di Giorgio

Non comprende :

Biglietto treno da euro 120,00 soggetto a riconferma

Ingressi pari a euro 16,00

Mance guida, autista e camerieri.

Eventuali tasse di soggiorno da pagare in loco.

 

 

NOTIZIE AGGIUNTIVE APPROFONDIMENTI

“Non mi aspetto giustizia dal mondo che ha crocifisso l’amore” (T. Mithrandir)

I riti della Settimana Santa della tradizione regionale calabrese hanno radici secolari. Durante tutta la Settimana, a partire dalla Domenica delle Palme, è un avvicendarsi di manifestazioni religiose e folkloristiche dove il sacro e il profano si susseguono e si accavallano sconfinando da una sfera all’altra lasciando intravedere, in ognuna di esse, le numerose dominazioni e invasioni che si sono succedute nel corso dei secoli, oltre che le varie superstizioni legate a ogni località.

San Demetrio Corone, la sera del Venerdì Santo si svolge la Via Crucis con la partecipazione in massa di tutti i fedeli, mentre schiere di ragazzi girano per le vie del paese con le “trocke”, tipici strumenti della musica popolare costruite in legno che, in sostituzione del suono delle campane, invitano la gente a partecipare alla processione del Cristo. Nella mattina del Sabato Santo si cantano il Vespro e la Liturgia di S. Basilio e, dopo la lettura dell’Epistola, viene dato in chiesa il preludio della resurrezione di Cristo, simbolicamente sollecitato dal sacerdote a risorgere, mediante il lancio di fiori. In quel momento le campane suonano a gloria, mentre il sacerdote compie il sacro rito alla fine del quale i fedeli si recano nelle fontane a prendere l’acqua benedetta. Dopo la mezzanotte, comitive di giovani, si riversano nelle strade del paese cantando l’inno “Kristos Anesti” (Cristo è risorto) svegliando la gente che dorme. Una tradizione singolare di San Demetrio Corone è la consuetudine tra la notte del Sabato e della Domenica di Pasqua di recarsi, in assoluto silenzio, alla fontana dei monaci, presso il Collegio di Sant’Adriano, per eseguire il rito del “rubare l’acqua”. Il rito riproduce il gesto della Madonna allorquando non potendo lavare il corpo di Gesù perché impedita dalle guardie, si recò, nel silenzio della notte, presso una fontana dove bagnò un panno e così riuscì di nascosto a pulire il corpo del Figlio. Al rito si partecipa a piccoli gruppi che si formano in corrispondenza delle varie “gjitonie”, i vicinati, e che a tarda ora si incamminano verso la fontana. I gruppi procedono rispettando un rigoroso silenzio e resistendo ai molestatori che puntualmente si incontrano lungo la strada, infatti chi ha già bevuto alla fontana è libero dal vincolo del silenzio e si diverte cercando di far parlare chi non l’ha ancora fatto, per questo si vedono le più anziane del gruppo munite di “dokanigje”, lunghi bastoni dall’estremità biforcuta, con l’intento di scoraggiare i tentatori.
Dopo aver bevuto l’acqua del paese si scambiano gli auguri e tra canti e danze si ritorna alla volta del paese.

Il Venerdì è il giorno della Settimana Santa più profondo e ricco di simbolismo e di rappresentazioni tradizionali sacre in tutti i comuni calabresi. Quella sicuramente più suggestiva e maggiormente conosciuta anche oltre i confini regionali, si svolge a Nocera Terinese, piccolo borgo del catanzarese, dove si può assistere allo spettacolo dei “Vattienti” – Battenti, Flagellanti.  Qui, i fedeli in processione, scalzi, indossano pantaloncini cortissimi di colore nero per lasciare totalmente scoperte tutte le gambe, sulla testa una corona di spine fatta con asparago selvatico intrecciato, praticano il rito dell’auto-flagellazione. Battono sulle gambe un pezzo di sughero di forma circolare chiamato cardo o rosa dove sono attaccati 13 pezzetti di vetro che entrando in contatto con la pelle, oltre a causare dolore, tagliano facendo fuoriuscire copiosi rivoli di sangue. Sulle ferite viene versato del vino rosso che mescolandosi al sangue crea una visione ancora più straziante. Il numero 13 richiama i dodici apostoli più Gesù, ma non solo, è simbolo di morte, trasformazione e rinascita.  Ogni flagellante si accompagna a un personaggio detto “acciomu”- Ecce Homo, che indossa un lungo drappo rosso e regge tra le braccia una croce avvolta, anch’essa, da un tela di colore rosso. Anche l’acciomu è scalzo e ha il capo cinto da una corona di spine.

Il dolore come penitenza ed espiazione, dove il sangue è senza dubbio il protagonista assoluto di questo rituale.  Sangue come sacrificio per redimersi dalle colpe, come simbolo che unisce quanti sono accomunati dalla stessa tacita richiesta di intercessione col divino, come voto per ottenere una guarigione o per l’assoluzione dai peccati per un’anima defunta. Ma ancora, quel sangue come vera e propria Via Crucis offerta in dono alla Vergine Maria, affranta dalla morte del suo unico figlio. Il sangue, pur suscitando una sorta di rifiuto del dolore è, contemporaneamente, emblema di quel modello ciclico vita-morte inteso come purificazione e rinascita. “I Vattienti” compiono un atto cruento, doloroso, ancestrale per certi aspetti, ma “spiritualmente necessario”.

Quello dei “Vattienti” non è solo un rito tradizional-popolare legato alle cerimonie pasquali, ma è una vera e propria identità sociale, religiosa e antropologica della comunità di Nocera Terinese. Le prime testimonianze storiche risalgono addirittura agli inizi del 1600 e, nonostante la Chiesa, pare, abbia più volte disposto l’annullamento di tale celebrazione, Nocera Terinese è uno dei pochi comuni calabresi ad averlo mantenuto tanto da essere stato candidato, dalla Regione Calabria e dal Ministero dei Beni Culturali, a divenire Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Altra manifestazione della tradizione pasquale calabrese è la cosiddetta “Affruntata” o “Cunfrunta”– (Incontro-Confronto), particolarmente presente in molte località delle provincie di Vibo Valentia e di Reggio Calabria.  Il rito prevede la processione delle statue di Gesù Risorto, San Giovanni e la Vergine Maria che è vestita di nero in segno di lutto.  Le statue vengono più volte avvicinate e allontanate, in alcuni paesi l’incontro viene fatto correndo, per rievocare l’annuncio che San Giovanni fece alla Madonna per comunicarle che Gesù era risorto.

Nella città di Lamezia Terme invece, o meglio nel limitrofo ex comune di Sambiase, molto sentita è la processione dei “Mistìari”, intesi tanto come Misteri Dolorosi quanto come Mestieri. Nelle Chiese dell’Immacolata e dell’Annunziata che sorgono una di fronte all’altra, vengono allestite per l’occasione le 8 statue relative alla Passione di Cristo (Misteri); ogni statua viene portata in processione da persone che appartengono e  rappresentano una determinata categoria lavorativa (Mestieri). Ecco quindi che i contadini portano la statua di Gesù nell’orto del Getsemani; Gesù coronato di spine dai parrucchieri; ai muratori spetta Gesù flagellato alla colonna; i falegnami si occupano sia di Gesù che porta la croce che di Gesù crocifisso; le Confraternite delle due parrocchie portano la “varetta” – (la bara) di Gesù morto; le donne che hanno subito dei lutti portano la Madonna Addolorata e infine, gli impiegati si occupano di San Giovanni.

Basta spostarsi di pochi chilometri verso il capoluogo o in alcuni comuni del crotonese, per assistere alla processione della “Naca”- ( dal greco nake-Culla), ovvero una sorta di bara contenente Gesù morto. Processione risalente al 1600 ed è ancora oggi una delle maggiori attrattive tra i riti pasquali catanzaresi. Anche qui, nei tempi antichi, erano i rappresentanti di ogni categoria di lavoratori a portare la “Naca” con una andatura altalenante; oggi invece sono i Vigili del Fuoco che la portano in spalla lungo le strade cittadine. Gli stendardi e le bandiere assegnate alle Confraternite della città capoluogo precedono la naca, mentre le croci penitenziali e la statua della Madonna col cuore trafitto da 7 spade, la seguono. Sette spade, tante quante furono le sofferenze di Maria durante la sua vita terrena: La Profezia di Simeone; La fuga in Egitto; Lo smarrimento di Gesù al Tempio; La salita di Gesù al Calvario; La Crocifissione; La deposizione dalla croce; La sepoltura.

A Serra San Bruno in provincia di Vibo Valentia, si pratica il rito della “Schiovazione”. Il Cristo viene letteralmente liberato dai chiodi, staccato dalla croce e deposto su un letto mortuario per poi essere portato in processione insieme alla Madonna Addolorata, alla Maddalena e a San Giovanni.

A Laino Borgo, in provincia di Cosenza, paese immerso nel Parco Nazionale del Pollino, è molto partecipata “la Giudaica” ovvero la rappresentazione della Passione e della Morte di Gesù che coinvolge per la realizzazione  di 19 scene,circa 200 attori in una sorta di teatro itinerante della durata di quasi sei ore con processione finale.

E poi ancora, a Mesoraca, in provincia di Crotone, troviamo la processione dei suoni; a Vazzano in provincia di Vibo Valentia, la fiaccolata; sempre nel vibonese e in alcuni paesi del reggino jonico si svolge “la chiamata della Madonna Addolorata”.

Ciò che accomunava un tempo tutte, o quasi, le località regionali nel giorno del Venerdi Santo erano il silenzio, il digiuno totale o parziale, cui solo i bambini, gli ammalati e le donne in stato di gravidanza erano esenti, e la penitenza.  Le donne non si pettinavano né si intrecciavano o legavano i capelli e vestivano di nero in segno di lutto. Era vietato ridere, suonare, cantare. Nessun rintocco di campana e per le strade dei paesi solo il suono sordo e inquietante di uno strumento molto rudimentale chiamato “Tocco”. Non si cucinava e se proprio necessario si consumavano esclusivamente piatti freddi.  Solo dopo la Resurrezione di Gesù si riprendevano le normali attività quotidiane e all’avvicinarsi del momento in cui le campane suonavano a festa per annunciare il trionfo della vita sulla morte, era usanza attendere, abbandonando qualunque cosa si stesse facendo, ovunque ci si trovasse, distesi a terra a faccia in giù.

Ovunque ci si sposti, da una provincia a un’altra, da un comune all’altro, che si tratti della costa Jonica o di quella Tirrenica tanto quanto dell’entroterra, tutta la Calabria è ricca di tradizioni culturali e riti religiosi impossibili da raccontare tutti.




POMPEI ULTIME SCOPERTE-CARRO MATRIMONIALE-PROVOLERA- E ALTRO INEDITO

             

               Pompei e dintorni:  

insoliti itinerari e nuove scoperte

Dopo oltre 30 anni di progetti annunciati ha aperto , negli spazi della Reggio di Quisisana a Castellammare di Stabia (Napoli), il nuovo Museo archeologico di Stabiae Libero D’Orsi, intitolato ad una delle figure più rappresentative dell’archeologia del Mediterraneo ed in particolare dell’area vesuviana.

Il Museo Archeologico di Stabia Libero d’Orsi riapre nel suo rinnovato allestimento, con un percorso ampliato, depositi visitabili e scuola di formazione e digitalizzazione.

Grazie al  Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che  ha recuperato circa 125 reperti archeologici di produzione campana,in sinergia con il Parco Archeologico di Pompei – Area Tutela,potremo ammirare   questi reperti,che  saranno tutelati e valorizzati nel contesto del rinnovato Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi.

 

Torre Annunziata – Il quartiere Provolera torna a vivere con i “murales gentili”..

Far rinascere un quartiere degradato non è cosa da poco. Ci vogliono risorse, passione, costanza, impegno e determinazione, ma soprattutto il coinvolgimento degli abitanti del posto, che devono diventare parte attiva del processo di cambiamento.

Certo, nessuno ha la bacchetta magica. Innanzitutto occorre che le Istituzioni investano risorse per riqualificare il quartiere (strade, impianto di illuminazione, verde pubblico, palazzi fatiscenti, ecc.), ma si può iniziare anche dalle piccole cose, da un progetto, da un’idea.

Ed è questo il caso del quartiere Provolera di Torre AnnunziataRosaria Langella, imprenditrice, è nata e vissuta per molto tempo in questo rione, noto tristemente per episodi di cronaca nera…

…e così è partita l’iniziativa dei “Murales Gentili” nel quartiere Provolera. Abbiamo coinvolto gli abitanti della zona, che in un primo momento sembravano alquanto scettici, ma poi si sono lasciati prendere dall’entusiasmo ed ora partecipano attivamente a questo progetto. La cosa sorprendente e vedere tanti bambini coinvolti in ogni genere di iniziativa. Ieri sera, mercoledì 2 agosto, tutti assieme abbiamo ripulito di rifiuti, plastica e pietrame lo spazio lasciato libero dall’abbattimento recente di un palazzo . In questa zona sono nati diversi Bed and Breakfat e molti turisti si fermano per farsi le foto vicino ai murales. Ed apprezzano molto le antiche tradizioni dei nostri quartieri storici, con il vociare delle donne sedute fuori alle proprie abitazioni a conversare. Ecco, si può partire anche dalle piccole cose per far rinascere il nostro centro storico”.

Nel 2019 a Civita Giuliana località a nord dell’antica città di Pompei, in una villa suburbana già in parte individuata e indagata agli inizi del ‘900 e tornata all’attenzione per gli scavi clandestini condotti da tombaroli, si avvia un’attività di scavo senza precedenti per la sua genesi e per le sue straordinarie scoperte. Tra queste un carro cerimoniale con il lussuoso rivestimento in bronzo e le decorazioni in argento, in ottimo stato di conservazione.

Oggi il carro ricostruito nelle sue parti mancanti – che lasciarono impronte nella cenere e furono recuperate grazie alla tecnica del calco – è finalmente percepibile nelle sue reali forme e dimensioni e sarà fruibile presso l’Antiquarium di Boscoreale.

“Questa è un’autentica perla che dimostra ancor più, ove ve ne fosse bisogno, l’unicità del nostro patrimonio. – Il restauro e l’esposizione non rappresentano solo la restituzione di un reperto eccezionale ai cittadini e agli studiosi, ma anche il coronamento di uno sforzo che, in questo caso, ha visto operare insieme Parco archeologico di Pompei, Procura della Repubblica di Torre Annunziata e Carabinieri del TPC. Tutto ciò ci spinge a lavorare con sempre maggior impegno, consapevoli del valore del nostro patrimonio, eredità di un grande passato ma anche opportunità di crescita civile e socioeconomica per il futuro”.

Elemento scultoreo in bronzo @ Parco archeologico di Pompei

“La scoperta all’epoca dello scavo fu eccezionale per le informazioni che rivelava per la tipologia di veicoli di trasporto, di tipo cerimoniale, che non trovava confronti in Italia con simili reperti. Un carro simile era stato ritrovato anni fa in Grecia, nei luoghi dell’antica Tracia, in una tomba appartenuta a una famiglia di alto rango, ma lasciato in situ. Questa è invece la prima volta al mondo che un pilentum viene ricostruito e studiato. – dichiara il Direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, sotto la cui Direzione del Parco di Pompei nel 2018 si sono avviate tutte le attività e la firma del protocollo d’Intesa con la Procura – Inoltre, le indagini a Civita Giuliana hanno sancito l’ attuazione di una metodologia di scavo di tutto il contesto, ormai ordinaria a Pompei, che ha visto coinvolto un team interdisciplinare di archeologi, architetti, ingegneri, restauratori, vulcanologi, antropologi e archeobotanici. L’attuale restituzione del carro al pubblico racchiude una storia ben più ampia di cura del patrimonio culturale italiano”

La superficie del carro era occupata da clipei con scene esplicite @ Parco archeologico di Pompei
I “modi” romani cioè la rassegna di posture in cui può essere declinato l’amore carnale @ Parco archeologico di Pompei

“Il carro oltre al suo valore scientifico, costituisce il simbolo di un processo virtuoso di legalità, tutela e valorizzazione non solo dei singoli reperti, ma di tutto il territorio vesuviano. – aggiunge Gabriel Zuchtriegel, attuale Direttore del Parco – Quell’attività ha dato avvio a operazioni di esproprio di strutture illecite, per consentire di proseguire l’indagine e ha visto più enti collaborare per un intento univoco. Oltre alla Procura e ai Carabinieri, anche il Comune di Pompei, ha dato la sua disponibilità nella gestione della viabilità urbana inevitabilmente compromessa dal prosieguo dello scavo. L’esposizione dei preziosi reperti è un punto di partenza verso l’obiettivo più ambizioso di rendere presto fruibile l’intera villa al pubblico.”

Pompei: nuove scoperte e un percorso sopraelevato sull’Insula dei Casti Amanti.

Non finisce mai di stupirci il Parco Archeologico di Pompei: aperto uno straordinario percorso sopraelevato, su passerelle sospese, che permetterà una eccezionale visita e una vista inedita, dall’alto, delle strutture e del cantiere di scavo e restauro in corso. Aperte anche tre nuove domus nella Regio IX, uno dei quartieri pompeiani, dove gli scavi proseguono rilevando tesori straordinari

Pompei: nuove scoperte e un percorso sopraelevato sull'Insula dei Casti Amanti | Napoli da Vivere

Dal 28 maggio 2024 nel Parco Archeologico di Pompei ha aperto alle visite l’Insula dei Casti Amanti con un nuovo e interessante percorso sopraelevato su passerelle sospese che consentirà al pubblico di osservare dall’alto l’intera Insula (isolato), comprendente la casa dei Casti Amanti, la casa dei Pittori al lavoro e la casa del Cenacolo colonnato.Sarà possibile accedere all’insula tutti i giorni dalle ore 10.30 alle 18:00, attraverso un percorso interamente “accessibile” che, dall’alto, consentirà una visione innovativa e globale dell’intera insula e dell’architettura delle case romane. L’ingresso sarà contingentato allo scopo di garantire un’ottimale accessibilità e fruizione in sicurezza del percorso.

I recenti scavi nella Casa dei Pittori al lavoro hanno fatto emergere una dalle raffinate pareti affrescate in IV stile, dove si riconoscono Afrodite, Apollo e Dioniso e una quarta divinità. Su un’altra parete ancora, un quadretto più piccolo raffigurante un bambino con cappuccio e mantello da viaggiatore, circondato da grandi grappoli d’uva e melagrane; al suo fianco un cagnolino.

Nuove sorprese a Pompei, emerge un salone decorato con soggetti dalla Guerra di Troia

La sala si aggiunge ai tesori della Regio IX, da poco accessibile al pubblico, offrendo uno spaccato non solo artistico ma anche sociale del tempo. Tra eroismo, destino e libertà

Nuove sorprese a Pompei, emerge un salone decorato con soggetti dalla Guerra di Troia

Giorno 1 Roma – Castellamare di Stabia – Torre Annunziata

Ritrovo dei partecipanti presso Stazione Termini e partenza con treno AV diretto a Napoli.

Arrivo e trasferimento in Circumvesuviana a Castellammare,dove all’arrivo i bagagli saranno trasferiti in hotel e trasferimento a piedi per la prima visita.

Il nostro viaggio tra Pompei e i suoi dintorni inizia proprio da Castellammare di Stabia dove un gioiello di architettura settecentesca ospita il nuovo museo Archeologico Libero D’Orsi.

IL MUSEO LIBERO D'ORSI A STABIA SI AMPLIA - DAI DEPOSITI AL PERCORSO DI VISITA, UN CONCEPT INNOVATIVO TRA APPROFONDIMENTI E STRUMENTI MULTIMEDIALI - Pompeii Sites

ll Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi ospita  507 reperti tra dipinti murali, arredi marmorei, suppellettili in ceramica e bronzo. Il percorso si integra con tecnologie e apparati multimediali didattici che implementano l’accessibilità fisica e culturale delle opere e dei contenuti.  Il Museo è ospitato dal 2020 negli spazi della Reggia di Quisisana – edificio che vanta una storia di oltre sette secoli, poi valorizzato in epoca borbonica – come spazio dedicato all’esposizione di numerosi e prestigiosi reperti del territorio stabiano, insieme a preziose testimonianze della vita quotidiana, in particolare quella che si svolgeva nelle ville romane d’otium (lussuose residenze finalizzate al riposo, del corpo e dello spirito, dalle attività e dagli affari) e nelle ville rustiche (simili nella concezione alle moderne fattorie), site in posizione panoramica con “vista” sul Golfo di Napoli.

Il nuovo allestimento del Museo archeologico di Stabia “Libero D'Orsi” – Direzione generale Musei

IL MUSEO

Per la prima volta gli allestimenti mettono insieme gli apparati decorativi delle ville marittime rinvenute sulla collina di Varano durante gli scavi di età borbonica e quelli scoperti da Libero D’Orsi a partire dal 1950. L’allestimento che vede riuniti, dopo oltre 250 anni, i reperti stabiesi conservati al MANN e quelli rinvenuti dal preside, oggi custoditi al Quisisana, è stato possibile grazie all’Accordo siglato con il MANN per la valorizzazione del patrimonio stabiano che consente al museo di avere in prestito per tre anni molti dei reperti rinvenuti a Stabia secondo cicli di rotazione.

Metronapoli.it - MUSEI. SI AMPLIA IL 'LIBERO D'ORSI' DI STABIA, DA OGGI CHIUSO AL PUBBLICO

Pertanto, per la prima volta sarà possibile fruire degli apparti decorativi organizzati per contesti di provenienza.

Apre il museo Libero D'Orsi - - Il Giornale dell'Arte

 

Riapre al pubblico il Museo Archeologico di Stabia

IL PERCORSO MULTIMEDIALE

Il percorso è composto da 6 dispositivi multimediali disposti lungo il percorso espositivo che raccontano, attraverso modalità immersive e partecipative, le forti relazioni tra la città antica e quella contemporanea.

Si racconta, infatti, di un sito archeologico straordinario, l’antica Stabiae, due volte distrutta e due volte rinata. Conquistata e devastata nel corso della Guerra Sociale dalle truppe di Silla, come punizione per essere passata dalla parte dei ribelli italici, riprende vita come pagus di Nocera e diventa sede di importanti e prestigiose ville marittime, dotate di meravigliosi e lussuosi apparati decorativi. Stabia verrà distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. alla stregua di Pompei ed Ercolano, ma a differenza di queste ultime rinasce già nel 92 d.C. come riporta il poeta Stazio. Stabiae era infatti, sede di una statio della flotta misenate e continuerà ad esserlo anche in età post eruzione, come ci dimostrano i reperti rinvenuti sotto la Cattedrale di Castellammare di Stabia.

Nella prima sala un plastico multimediale entra in relazione con i reperti esposti, raccontando in un lungo arco temporale le trasformazioni del territorio – compreso tra Ercolano, il Vesuvio, Pompei fino a Sorrento sul versante napoletano e Nocera e i Monti Lattari su quello salernitano; e i due diversi momenti di scoperta della città antica di Stabia, la prima in età borbonica (negli anni in cui furono scoperte Pompei ed Ercolano); la seconda ad opera del Preside Libero D’Orsi, negli anni ‘50. Quest’ultimo momento, in particolare, viene ripercorso attraverso un diario multimediale con la voce, le foto e gli appunti del Preside D’Orsi. Un libro cartaceo multimediale che i visitatori possono sfogliare virtualmente per scoprire tutti i  particolari che hanno fatto la storia e la fortuna degli scavi.

Gli allestimenti successivi delle sale evocano le grandi sale affacciate sul Vesuvio e sul golfo stabiano che rappresentano ancora oggi quinte sceniche proiettate sul mare. Nel museo il paesaggio che era godibile in età pre 79 d.C. è stato riscostruito fedelmente sul fondo della sala, spogliandolo di tutte le costruzioni contemporanee, e riproponendolo in una proiezione dinamica che cambia nell’arco delle 24 ore della giornata. La proiezione diventa la quinta prospettica agli arredi rinvenuti nei peristili e nei giardini delle ville di Varano. Su di essi si affacciavano gli ambienti dedicati al soggiorno e al riposo diurno, all’otium e alla lettura, alla convivialità e all’ospitalità che mantenevano perennemente lo sguardo proiettato sul panorama: Ischia e Capo Miseno, Capri e la penisola sorrentina ma anche le alte e verdi montagne di cui Simmaco elogia la qualità e la salubrità del latte prodotto dagli armenti che qui pascolavano.

Campeggiano sulle pareti delle sale le parole di Cicerone, che scrive una lettera all’amico Marco Mario: «Non ho dubbi in proposito: hai tratto un’apertura nella tua camera da letto e ti sei spalancato un panorama sul golfo di Stabia […]»

Scomparsa Pompei, Stabiae rappresentava l’unico sbocco per Nocera. Le sue vie, quella per terra e quel mare, l’hanno salvata dall’oblio. La rinascita è raccontata mediante un’installazione multimediale interattiva e dai reperti ricevuti in prestito dal Museo Diocesano sorrentino stabiese, che conserva ed espone i reperti rinvenuti sotto il Duomo di Castellammare di Stabia, che risalgono al II e al VI d.C.

 

La Reggia di Quisisana

La Reggia di Quisisana – StabiaeDintorni | Il Blog del turista.

La Reggia fu costruita nel XIII secolo dai sovrani angioini come luogo di villeggiatura e di cura, ma fu solo con gli interventi condotti da Carlo III di Borbone tra il 1765 e il 1790 che il palazzo assunse l’aspetto attuale. Il complesso, che rispecchiava l’idea del “palazzo di caccia e villeggiatura”, ha una struttura ad elle così da godere da un lato di una splendida vista sul golfo e dall’altro di essere meglio collegato a Castellammare. Negli anni seguenti anche il parco venne riammodernato e ingrandito sui modelli del giardino all’inglese con grandi viali, scale, fontane e giochi d’acqua che sfruttavano scenograficamente sia la ricca vegetazione delle pendici del Faito che le sorgenti d’acqua. La fama del Palazzo era tale da attrarre moltissimi viaggiatori e personalità straniere a soggiornare nell’area e il suo splendore ci è testimoniato dagli acquerelli e dalle incisioni di Hackert e Dahl nonché dalle vedute della Scuola di Posilippo.
Dopo alcuni decenni di abbandono, il palazzo è stato oggetto all’inizio del 2000 di un grande intervento di restauro terminato nel 2009 e che ha restituito l’antico splendore.

Il sito è di proprietà del Comune di Castellammare di Stabia, che ha concesso parte dell’edificio in comodato d’uso al Parco archeologico di Pompei per  ospitare il Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi.

Chi era Libero D’Orsi ?

Libero d’Orsi nacque a Castellammare di Stabia il 30 marzo del 1888. Si laureò in Lettere presso l’Università di Napoli e in Filosofia presso l’Università di Padova. Nel 1946 divenne preside della scuola media Stabiae dove rimase fino al 1958. Nel 1949 fu nominato ispettore onorario alle Antichità e Belle Arti e poi Conservatore Onorario del Museo Statale di Castellammare di Stabia.  Fu Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e fu insignito della Medaglia d’Oro al Merito della Repubblica per la Scuola, la Cultura e l’Arte….continua…

Arrivo in hotel e pranzo .Sistemazione nelle camere riservate. Tempo per il riposo.

Si pernotta nel magnifico storico hotel Stabia fronte mare 4**** eccellenza dell’hotelleria in questa zona.

                                      ESCLUSIVA DEI VIAGGI DI GIORGIO 

TORRE ANNUNZIATA QUARTIERE PROVOLERA

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Nel pomeriggio ci spostiamo verso Torre Annunziata per vivere una delle esperienze esclusive dei Viaggi di Giorgio, un incontro tra antico e moderno tra passato e presente tra lusso e borghi popolari.

Visita narrata al quartiere Provolera.

Nei mesi scorsi il progetto “Costruiamo la Gentilezza”capitale 2024 aveva già realizzato alcuni murales in giro per la città ma non si è certo fermato a quello ma come afferma Anna Vitiello “Il nostro intento è quello di non fermarci, di continuare e di portare luce e colore nei luoghi grigi della nostra città”.

Il progetto è frutto della collaborazione fra le associazioni: Don Pietro Ottena, Progetto Cripta, Rotaract e Rotary di Torre Annunziata. Le persone del territorio si sono dimostrate molto aperte e disponibili, organizzando anche una colletta per acquistare il materiale necessario agli artisti.

Torre Annunziata - Il quartiere Provolera torna a vivere con i “murales gentili”

Il nome del quartiere deriva da Polveriera perché proprio qui era presente la reale fabbrica d’armi Borbonica: il dialetto Torrese ha trasformato la Polveriera in Provolera!

Far rinascere un quartiere degradato non è cosa da poco. Ci vogliono risorse, passione, costanza, impegno e determinazione, ma soprattutto il coinvolgimento degli abitanti del posto, che devono diventare parte attiva del processo di cambiamento. Ed è questo ciò che è successo qui in questo quartiere.  Riqualificando muri decrepiti di palazzi storici sono nati i  murales gentili”  Tra queste strade incontreremo la gente del quartiere ascolteremo le loro storie e le storie di questi dipinti e di come dalla cenere, qualunque essa sia, si può sempre rinascere !

Torre Annunziata - I murales al Quartiere Provolera: ecco chi sono gli artisti

L’ondata di trasformazione partita dal Rione Provolera travolgerà tutti i quartieri di Torre Annunziata. Prossimo obiettivo la riqualificazione dell’antico Rione dei Pescatori, uno dei luoghi più simbolici della città. Anche in questa zona i murales gentili cancelleranno il degrado per inaugurare un nuovo capitolo di rinascita.

Torre Annunziata - I "murales gentili" crescono nel quartiere Provolera

Nei secoli è diventato un quartiere difficile, ma oggi è un’esplosione di vitalità e voglia di riscatto, come testimoniato dai ragazzi delle scuole del rione che hanno realizzato in pochi minuti, sotto la guida esperta degli artisti Marco Zurlo e Adriana Capizzano e con il Coordinamento di Anna Vitiello, il murale della chiesa del Carmine. Lo skyline di torre Annunziata per chi viene dal mare. Tutto nell’ambito del progetto dei murales gentili, che fanno rinascere i luoghi in preda al degrado, e nell’ambito della Città Metropolitana di Napoli, con i suoi comuni e quelli della Daunia, Capitale nazionale di Costruiamo Gentilezza 2024. Colori, immagini, racconti visivi di storie, persone e personaggi al posto di muri grigi, la vita laddove regnava l’abbandono, e tutto solo con la forza di volontà delle persone del luogo, che hanno messo a disposizione il proprio tempo, la propria arte e anche le risorse materiali per realizzare questi dipinti. Le voci del quartiere, quelle di Colomba Panciulo, simpatica e accogliente, e di Alfonso Pinto, bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 nel pugilato, categoria pesi mosca, epigono di una generazione di campioni olimpici che la palestra “Boxe Vesuviana”, innestata in quei vicoli, ha sfornato, a partire dal compianto Ernesto Bergamasco, Monaco 1972, passando per Pietro Aurino, Atlanta 1996, fino alla campionessa di oggi, Irma testa, bronzo alle ultime Olimpiadi di Tokyo. E poi le voci delle istituzioni, quella di Ilaria Abagnale, Consigliera delegata del Sindaco metropolitano – Gaetano Manfredi – al Progetto di Capitale Nazionale di Costruiamo Gentilezza, curato dalla Rete CUG della Città Metropolitana diretta da Renata Monda, e quella di Luca Nardi, che del progetto Costruiamo Gentilezza è l’ideatore, con la sua Associazione Cor et Amor, nonché il Coordinatore nazionale: “Il progetto dei murales gentili è replicabile liberamente per diffondere bellezza nelle comunità di appartenenza”. E, infatti, il progetto si sta allargando a macchia d’olio: prima la Provolera, poi il Rione dei Pescatori, ma ora Anna Vitiello, insieme con Arcangela De Vivo, ha già portato alla realizzazione di diversi murales gentili nell’area di San Severo, nel foggiano, e prossimi cantieri apriranno presto in Toscana e nel Lazio. Il processo di curare il degrado con i colori della gentilezza è appena iniziato.

Al termine di questa incredibile visita che ci avra’ dato forte commozione,trasferimento in ristorante locale e cena spettacolo dal tema:

A cena con i romani

Divertimento assicurato con attori e attrici in esclusiva per  I Viaggi di Giorgio.

Giorno 2 POMPEI – BOSCOREALE – ROMA

Nuove scoperte a Pompei e Carro Matrimoniale  Boscoreale.

Prima colazione in hotel e rilascio delle camere.

Una nuova iniziativa del Parco Archeologico di Pompei che permetterà una straordinaria visita e una vista inedita, dall’alto, delle strutture e del cantiere di scavo e restauro in corso, Dalla passarella, infatti, si potrà assistere anche alle attività di indagine e restauro in corso e ammirare gli ambienti emersi durante le recenti attività di scavo.

L’Insula dei Casti Amanti (IX 12) si trova nel quartiere centrale della città antica di Pompei (Regio IX), lungo Via dell’Abbondanza. La zona è stata scavata per circa la metà, ha un’area di circa 2.600 mq (70 x 37 m). Visibili nell’Insula la casa dei Casti Amanti, la casa dei Pittori al lavoro e la casa del Cenacolo colonnato e le facciate e alcuni ambienti dell’insula furono scavati nel 1912. Poi dagli anni ’80 seguirono altri scavi che hanno portato alla luce importanti parti delle strutture interne dell’isolato.

Una visita a Pompei che avrà come obbiettivo le nuove aperture e i nuovi percorsi visitabili che vi lasceranno davvero sbalorditi con un percorso che inizia dalla meravigliosa insula dei Casti Amanti ora è visitabile “dall’alto” grazie a un sistema di passerelle sospese, Il percorso dall’alto consentirà una visione innovativa e globale dell’intera insula, nonché dell’architettura delle case romane con l’alternarsi di ambienti vari adibiti ad usi diversi, dal produttivo al commerciale all’abitativo, oltre che dell’attività di cantiere in atto, nell’ottica di una rinnovata e migliore fruizione al pubblico. Tra gli ambienti portati alla luce nel corso degli scavi archeologici, nella Casa dei Pittori è emerso un muro dalle raffinate pareti affrescate in IV stile. La porzione superiore a fondo bianco è decorata con figure mitologiche (centauri, sirene, grifi) che incorniciano l’immagine di una divinità, presente su ciascun lato. Si riconoscono Afrodite, Apollo e Dioniso e una quarta divinità (molto probabilmente una figura femminile) non ben leggibile, a causa di una breccia sulla parete di riferimento.

Questo ambiente ancora in corso di scavo era interamente obliterato dal flusso cineritico. Il registro di mezzo con pannelli a fondo rosso presenta, invece, quadretti dipinti direttamente sul colore. Nelle scene si riconoscono Perseo e Andromeda da un lato e la purificazione di un eroe dall’altro. Su un’altra parete ancora, un quadretto più piccolo raffigurante, in maniera alquanto inedita, un bambino con cappuccio e mantello da viaggiatore, circondato da grandi grappoli d’uva e melagrane; al suo fianco un cagnolino. Posto vicino all’apertura che affaccia sul triportico (giardino con portico a tre bracci), la scena crea un gioco di illusione prospettica con il giardino. Sempre nella casa dei Pittori al lavoro, un altro ambiente, parzialmente indagato nelle precedenti campagne di scavo, è stato identificato come l’ingresso principale della Casa dei Pittori al Lavoro attraverso il vicolo occidentale. Lo scavo ha qui restituito gli scheletri di due vittime, un uomo e una donna in età avanzata che, entrati dalla porta sul vicolo, avevano cercato rifugio nelle fauces (corridoio di accesso), un piccolo spazio ancora libero dal lapillo caduto durante la prima fase dell’eruzione, trovando successivamente la morte a causa dei lapilli grigi che inevitabilmente vennero ad accumularvisi.

Nella casa del II Cenacolo colonnato, invece, durante le attività di scavo e svuotamento sono stati intercettati alcuni disegni a carboncino, che per la semplicità dell’esecuzione, la natura ingenua del tratto e le semplificazioni degli schemi iconografici, sembrerebbero essere stati eseguiti dalla mano di un bambino, verosimilmente salito su un ponteggio montato per i lavori in corso nella casa. I disegni in questo ambiente raffigurano, nelle parti conservatisi, una scena gladiatoria, con due gladiatori uno di fronte all’altro e una scena di venatio (giochi di caccia), con due bestiarii, provvisti di lunga lancia, intenti ad affrontare probabilmente una coppia di cinghiali.

Lasciata l’insula dei casti amanti ci dirigeremo verso la necropoli di porta Ercolano per arrivare alla Villa di Diomede.

A Pompei riaprono la Villa di Diomede e la Casa dei Dioscuri | Sky Arte

La villa si sviluppa scenograficamente su tre livelli aprendosi con giardini e piscine verso l’antica linea di costa. È uno degli edifici più̀ grandi dell’intera città con un’estensione di 3500 mq. Entrando si accede direttamente al peristilio, attorno a cui si dispongono gli ambienti più̀ importanti della casa come il triclinio. Uno degli spazi più̀ suggestivi è il bellissimo giardino al centro del quale vi era un triclinio coperto da una pergola per i banchetti estivi e una piscina. Vicino alla porta che dava accesso alla zona di servizio sono state trovate due vittime, una delle quali aveva un anello d’oro e una chiave d’argento oltre a un tesoretto di 1356 sesterzi. La villa è stata uno dei primi edifici ad essere scavati a Pompei ed era una meta fondamentale per tutti i viaggiatori ottocenteschi, come testimoniato dai numerosi graffiti che riportano i nomi di famosi viaggiatori, come il Conte di Cavour, in essa è ambientata la novella Marcella di Théophile Gautier. Deve il suo nome a Marcus Arrius Diomedes, la cui tomba si trova di fronte all’ingresso. Dalla finestra del tricliniosi godeva di una splendida vista sul mare.
Intorno al peristilio della villa, con triclinio estivo e piscina, è il quadriportico di diciassette pilastri per lato

La nostra esperienza a Pompei si concluderà con la visita alla meravigliosa villa dei Misteri.

Villa dei misteri - Scavi di Pompei - Biglietti salta coda

Recentemente riaperta al pubblico dopo un lungo restauro che ha ridato nuova vita e consolidato la straordinaria megalografia del suo triclinio principale, da cui il nome appunto, ubicato nella parte residenziale dell’edificio, che guarda il mare. Un grande affresco continuo che copre le tre pareti, una delle più conservate opere pittoriche dell’antichità, raffigura un rito misterico, cioè riservato ai devoti del culto.

La Villa dei Misteri, il 'segreto' meglio custodito di Pompei

La scena è legata a Dioniso che appare sulla parete centrale insieme alla sua sposa Arianna. Sulle pareti laterali figure femminili, fauni, menadi e figure alate sono impegnate in diverse  attività rituali. Oltre la danza e il consumo del vino, espressioni dell’estasi dionisiaca, si vede la flagellazione rituale di una fanciulla appoggiata sulle ginocchia di una donna seduta (nell’angolo in fondo a destra). Anche gli altri ambienti conservano splendidi esempi di decorazione parietale di secondo stile, cioè con raffigurazioni di architetture.

Villa dei Misteri - Pompei Online

Nel tablino sono invece visibili pitture miniaturistiche di ispirazione egiziana. La villa comprende anche un quartiere destinato alla produzione del vino con un torchio ligneo ricostruito. Il complesso, risale al II secolo a.C., ma ricevette la sua forma attuale negli anni 80-70 a.C., periodo al quale risale anche il fregio dei misteri.

Sosta per la pizza verace,bevanda inclusa.

Ci spostiamo a Boscoreale .

Il nostro viaggio tra le nuove scoperte si conclude visitando un piccolo gioiello.  Incastonato fra i palazzi di un rione popolare (di nuovo antico e moderno lusso e  povertà che si fondono insieme) si trova il sito archeologico di Villa Regina con annesso il suo antiquarium.

Villa Regina a Boscoreale, avviati i lavori di restauro

Villa Regina è una fattoria di piccole dimensioni costruita in età sillana (I secolo a.C.), incentrata su una cella vinaria ospitante 18 dolia interrati per la conservazione del mosto ricavato dall’uva prodotta nel vigneto che circondava la villa e della quale è stato possibile ricostruire l’impianto. La fattoria era infatti dotata di un apposito ambiente per la torchiatura dei grappoli, oltre che di locali adibiti alle attività domestiche, a stalla e deposito. Della pars urbana l’unico ambiente signorile era il triclinio ornato da pitture di III stile, mentre altre stanze di alloggio erano poste al piano superiore accessibile mediante una scala.All’epoca dell’eruzione la fattoria doveva essere utilizzata solo durante le lavorazioni agricole, e presenta molte stanze in attesa di essere ripristinate dopo il terremoto del 62 d.C.

L’Antiquarium,invece, istituito nel 1991 ed ospitato in un edificio costruito su un terreno donato dal Comune di Boscoreale, nelle adiacenze dell’area archeologica di Villa Regina, illustra, con l’ausilio di strumenti didattici, la vita e l’ambiente dell’epoca romana nell’agro Vesuviano particolarmente favorevole all’insediamento ed allo sfruttamento umano.Vi sono esposti numerosi reperti di ogni genere, rinvenuti spesso in eccezionale stato di conservazione sotto la coltre di cenere e lava vesuviana durante gli scavi effettuati, tra la fine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento, in alcune delle case di Pompei e nelle ville rustiche e signorili attestate in questa zona, i quali permettono di acquisire dati notevolmente precisi sul tenore di vita, sulle condizioni economiche, sugli usi e costumi degli abitanti di questo territorio in età romana.

Ancient history: Pompeii chariot featured in exhibit | CTV News

Nelle sale del piano superiore un reperto eccezionale unico nel suo genere: Un grande carro cerimoniale a quattro ruote, con i suoi elementi in ferro, le bellissime decorazioni in bronzo e stagno, i resti lignei mineralizzati, le impronte degli elementi organici (dalle corde a resti di decorazioni vegetali), è stato rinvenuto quasi integro nel porticato antistante alla stalla dove già nel 2018 erano emersi i resti di 3 equidi, tra cui un cavallo bardato.

Il kamasutra romano sul carro delle nozze. Restaurato il prezioso tiro da cerimonia trovato a Pompei

Un ritrovamento eccezionale che ha reso questo museo una tappa imprescindibile per ogni appassionato di archeologia.

Restaurato il carro da cerimonie di Pompei - Planet Pompeii

Insieme a un topolino …. in ultimo vi lasceremo anche con il sorriso….ma ora non possiamo svelarvi veramente tutto ma vi lasciamo con le parole del direttore degli scavi di Pompei:

“Fuori le mura di Pompei, esiste un patrimonio che non ha uguali nel mondo: le ville di Stabia, Boscoreale, Torre Annunziata, la villa dei Misteri e quella di Diomede. Un valore inestimabile che con la Grande Pompei diventa parte integrante di un unico parco diffuso, di un vero e proprio paesaggio archeologico-culturale. – dichiara il Direttore Gabriel Zuchtriegel – I siti del territorio sono una specie di Pompei 2 in termini di potenzialità per la ricerca e la fruizione pubblica, ma al tempo stesso raccontano un aspetto complementare rispetto all’area urbana: l’agricoltura, la villeggiatura, i vigneti, i campi e le contrade tra Oplontis, Pompei e Stabia.

Al termine di questi 2 giorni pazzeschi,intensi,ricchi di storia,ci trasferiamo alla Stazione di Napoli Garibaldi in tempo utile prendere il treno rientro a Roma o altre città.Arrivo previsto in serata e fine dei servizi.

 

La quota comprende:

Treno AV Roma Napoli Roma classe economica

Bus privato dal pomeriggio del sabato alla sera della domenica

1 pernottamento in hotel 4****S in trattamento di camera, colazione e pranzo.

1 pizza verace bevanda inclusa

2 giorni di servizio guida autorizzata Regione Campania

Guida specializzata quartiere Provolera.

Assicurazione medica e bagaglio.

Assicurazione ANNULLAMENTO AL VIAGGIO copre intero valore del viaggio.

Accompagnatore da Roma dei Viaggi di Giorgio.

Iva di legge pari al 22%.

Non comprende:

Eventuale tassa di soggiorno da pagare in hotel.

Ingressi a tutti i siti indicati nel programma euro 27,00

Biglietto Circumvesuviana euro 2,50

Bevande ai pasti (tranne pizzeria 1 bevanda inclusa)

Auricolari per 2 giorni 5,00 euro.

Mance: guida, autista e camerieri

 

 

 

 

 

 

 

APPROFONDIMENTI

Chi era Libero D’Orsi ?

Libero d’Orsi nacque a Castellammare di Stabia il 30 marzo del 1888. Si laureò in Lettere presso l’Università di Napoli e in Filosofia presso l’Università di Padova. Nel 1946 divenne preside della scuola media Stabiae dove rimase fino al 1958. Nel 1949 fu nominato ispettore onorario alle Antichità e Belle Arti e poi Conservatore Onorario del Museo Statale di Castellammare di Stabia.  Fu Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e fu insignito della Medaglia d’Oro al Merito della Repubblica per la Scuola, la Cultura e l’Arte….continua…

Sin da ragazzo si era interrogato sulle sorti di Stabia, distrutta dopo la terribile eruzione del Vesuvio, che la rase al suolo insieme alle città di Pompei e Ercolano nel 79 d.C. Secondo le fonti ufficiali dell’epoca, Stabiae era stata distrutta da una guerra ben prima dell’eruzione e che quando il vulcano si risvegliò vennero seppellite solo i resti delle ville. Ma una diversa realtà venne ricavata dagli studi di Michele Ruggero nel 1881; lo studioso riuscì a ritrovare diari dell’era borbonica in cui vennero descritte delle indagini archeologiche compiute tra il 1749 e il 1782. Da queste indagini emerse che i Borboni avevano già esplorato le rovine di Stabiae e avevano trovato resti di ville residenziali, con tanto di opere d’arte, che poi vennero depredate per essere portate a corte. Però, sempre dai diari degli scavatori borbonici, emerse che alcune parti delle ville erano ancora rimaste sotto la cenere e quindi Libero D’orsi decise di impegnarsi per provare a riportare alla luce quello che restava ancora da scoprire. Riuscì quindi ad ottenere un permesso e dei fondi per effettuare degli scavi archeologici sulla collina di Varano, dove alcuni anni prima, tra il 1931 e il 1933, in alcuni fondi agricoli erano riaffiorate parti di mura.
Il 9 Gennaio 1959, con l’aiuto di un bidello della sua scuola e un meccanico, diede inizio ai lavori di scavo partendo da Grotta San Biagio. I risultati non tardarono ad arrivare: nella grotta vennero scoperte delle tombe che vennero datate nel periodo paleocristiano. Queste sepolture erano ricoperte con frammenti di quello che era l’opus reticulatum (intonaco tipico dell’età romana) probabilmente franati durante il terremoto dell’eruzione. Dopo aver avvertito la Soprintendenza Archeologica, il 23 Febbraio 1950 iniziarono gli scavi a Varano e dopo una giornata di lavori venne rinvenuto un piccolo ambiente: una stanzetta di 3,30m per 3,50m, i muri in opus reticulatum con piccole zone di colore giallo e rosso.
In poco tempo riemersero altri tre ambienti, di quella che sembrava una grande villa romana, e si scoprì l’affresco del mito di Arianna che in seguito avrebbe dato il nome alla villa. L’11 Marzo 1950, a circa 550 metri da Villa Arianna, da alcuni resti che emergevano sul ciglio del pianoro di Varano, venne alla luce quella che poi sarà la grandiosa villa San Marco; gli scavi iniziarono nel Novembre 1950 e la villa fu portata alla luce completamente nel 1962. Libero D’Orsi azzardò un collegamento tra le sue scoperte e quelle dell’ingegnere Karl Weber che nel 1759 diresse gli scavi in epoca borbonica e grazie alle sue piantine permise di individuare un impianto urbano connesso con la Villa San Marco.
Il preside si scontrò spesso con il prof. Amedeo Maiuri, Soprintendente Archeologico della Campania, che non solo non era convinto dell’impresa archeologica intrapresa dal D’Orsi ma ipotizzava che sotto il territorio di Stabiae ci fossero ben poche ville….

 

 

 




Trentino,Alto Adige :Tour dei mercatini di Natale e Castelli-Bolzano e altri

Tour previsto in aereo da tutta Italia.

Dal 5 al 9 dicembre .

 

1° Giorno:Catania-Milano- Rovereto-Trento

Ritrovo dei partecipanti presso aereoporto di Catania e operazioni imbarco volo diretto a Milano,arrivo e trasferimento in bus a Rovereto. Arrivo sistemazione in hotel .Pranzo di benvenuto in hotel.

Nel pomeriggio inizierà la prima visita al Vettoriale di Gabriele D’annunzio.

Mercatini di Natale 2023 sul Lago di Garda e dintorni.

Il Vittoriale è un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua eretto dal 1921, a Gardone Riviera sulle rive del lago di Garda da Gabriele d’Annunzio con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni, a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale.
Il Vittoriale oggi è una fondazione aperta al pubblico e visitata ogni anno da circa 180.000 persone.

MERCATINI DI NATALE A TRENTO 2024- FOTO - DATE - ORARI - EVENTI - COME ARRIVARE - OFFERTE HOTEL - VIAGGI

Rientro in hotel con cena e pernottamento.

2° Giorno: Mercatini di Trento – Mercatini di Arco

Colazione in hotel e poi visita ai Mercatini di Trento.

L'origine dei Mercatini di Natale

Negli stand vi si trova di tutto, dagli addobbi per il presepe ai tipici oggetti di artigianato alpino passando per articoli-regalo: guanti, sciarpe, pantofole, scaldamani, cappelli in lana cotta, oggetti in legno e prodotti per il benessere come cuscini con cirmolo e noccioli di ciliegie deliziosamente profumati. Gli espositori sono stati selezionati mettendo al primo posto il lavoro home made e l’artigianato locale, assicurando così un’elevata qualità dei prodotti. Ampio spazio è dedicato alle specialità gastronomiche. È presente un’intera sezione dedicata ai sapori e alla degustazione di numerose specialità della tradizione: canederli, speck, polenta, formaggi, tortel di patate e Brezel farciti. Non mancano i tipici dolci trentini, come strudel, torta sbrisolona, zelten e le bevande con birre artigianali trentine, tisane, cioccolate calde e il classico vin brulè.

Mercatino di Natale di Arco

Ci sposteremo poi al suggestivo Mercatino di Arco.

Sotto le vestigia dell’antico castello, ritorna l’atteso appuntamento con i Mercatini di Natale di Arco. Il centro storico dell’asburgica cittadina apre le porte alle 41 casette in legno, ricche di souvenir e idee regalo d’impronta artigianale, come le calde pantofole in stile tirolese, guanti e cappelli in lana o simpatiche decorazioni per il vostro Albero di Natale. Inoltre si può appagare il palato con i numerosi prodotti tipici della regione come salumi e formaggi, caldarroste, strauben e vin brûlé, da gustare sotto lo scenario.

Mercatini di Natale 2021 Arco, Tenno e Rango - Club Hotel Lago Di Tenno

Rientro in hotel, cena e pernottamento.

3° Giorno: Castel Thun – Cascate del Varone

Colazione in hotel poi si partirà verso Castel Thun.

Castelli aperti per l'Immacolata: ecco quali puoi visitare

Tra i castelli Trentini, aperto al pubblico nel 2010 dopo un importante lavoro di restauro, Castel Thun fu la dimora di una delle più importanti famiglie nobili del Trentino. Si trova in Val di Non, su una collina che garantisce oggi una funzione panoramica e, nel Cinquecento, di difesa, anche grazie a un ampio sistema di fortificazioni (torri, mura, bastioni). Oltrepassata la Porta spagnola si accede al ponte levatoio e al cortile, per poi trovare il palazzo signorile.

Bolzano, Merano e Castello Thun - Abaco Viaggi

Il castello è sempre stato abitato: questo gli ha permesso di conservare gli arredi originari e di conservarsi come dimora arredata, la cui stanza più celebre è senz’altro la Stanza del Vescovo, rivestita in legno di cirmolo. Nelle affascinanti sale visitabili si possono ammirare arredi antichi, quadri di famiglia, maioliche, porcellane, candelieri e sculture, oltre a armi da fuoco e una vasta raccolta di slitte che testimoniano il glorioso passato della famiglia Thun.

 

Nel pomeriggio avremo anche l’opportunità di visitare la famosa Cascata del Varone.

La Cascata del Varone è famosa fin dall’Ottocento. È una delle principali attrazioni naturali dell’Alto Garda. Scavata dal torrente Magnone, è visitabile con un apposito percorso all’interno di un Parco concepito per creare intorno a chi vi accede un rassicurante cerchio magico. Infatti, i giardini all’interno sono ricchi di fiori e piante provenienti da ogni parte del mondo, perfettamente riconoscibili dal nome che li accompagna sempre e addirittura da un giardino zen.

La visita alle Cascate del Varone

Rientro in hotel, cena e pernottamento.

4° Giorno: Mercatino di Bolzano – Mercatino di Merano – Castello del Buonconsiglio – Mercatino di Rango

Colazione in hotel poi si parte verso i Mercatini di Bolzano.

Mercatino di Natale Bolzano, Alto Adige - 2024/25

Tutt’intorno si anima il “Christkindlmarkt“, il famosissimo Mercatino di Natale con circa ottanta espositori in legno che attirano come una calamita una moltitudine di persone. Il Mercatino di Natale di Bolzano, il primo in Alto Adige insieme a Bressanone, viene organizzato per la prima volta nel 1991. I tetti in “loden” delle casette si susseguono una dopo l’altra anche per tutte le strette e tipiche vie del centro storico, conferendo al capoluogo altoatesino un’atmosfera fiabesca.

Mercatini di Natale 2023 a Bolzano, orari di apertura e programma degli eventi

Tappa imperdibile al Mercatino di Merano affascinanti ed eleganti.

Mercatini di Natale Merano: come arrivare e dove parcheggiare

Merano, che come una nobile dama accoglie i viaggiatori nel suo centro cittadino, offrendo loro una sessantina di stand ricolmi di proposte per il Natale. Idee fantasiose, alcune legate alla tradizione, altre nuove e insolite, tutte accomunate da un unico denominatore: la cultura altoatesina nella “preparazione” al Natale. I Mercatini di Natale di Merano animano il centro cittadino e offrono manifatture e prodotti di qualità appartenenti a un vasto spettro merceologico e specialità della tradizione altoatesina. È inoltre possibile pattinare in Piazza Terme e scoprire angoli suggestivi della città a lume di lanterna o assistere a concerti natalizi. Tutti gli anni il programma prevede varie iniziative dedicate ai visitatori più piccoli e numerosi appuntamenti musicali con bande e cori.

 

Mercatini Natale Merano - La magia del Natale

Nel pomeriggio ci sposteremo verso il Castello del Buonconsiglio.

Colazione in hotel poi ci dirigeremo verso il Castello del Buonconsiglio, tra i castelli del Trentino, è stato dal XIII al XVIII secolo la residenza dei Vescovi di Trento: composto da diversi edifici entro una cinta di mura, è ubicato in posizione leggermente sopraelevata rispetto alla città. Il nucleo più antico è Castelvecchio, dominato dalla presenza di un’imponente torre cilindrica (la Torre di Augusto) ed edificato nella prima metà del 1200 con la funzione di roccaforte militare.

Natale al Castello del Buonconsiglio, dicembre 2021 - Crushsite.it

Col tempo ed in diversi periodi storici sono stati poi aggiunti altri edifici come il Magno Palazzo, ad esempio, voluto dal vescovo Bernardo Clesio e la cui architettura risponde ai dettami del Rinascimento italiano. In questo edificio, affrescato con i soggetti più in voga della cultura umanistica del Cinquecento, possiamo trovare temi allegorici, esempi di coraggio e virtù tratte dal mito e scene di vita quotidiana.

Un’altra tappa imperdibile è il Mercatino di Natale di Rango.

Il mercatino di Natale di Rango

Il Mercatino di Natale del borgo contadino di Rango di Bleggio offre la possibilità di vivere la magia più autentica del Natale in Trentino, avvolti in un’atmosfera unica. A pochi chilometri dal Lago di Garda, dalle Terme di Comano e da Madonna di CampiglioRango è un piccolo borgo scolpito nella montagna, dove il tempo sembra essersi fermato. Inserito nel prestigioso Club de I Borghi più belli d’Italia, è un magico pugno di case sapientemente conservate, collegate da androni, portici e stretti vicoli. Solo qui i Mercatini di Natale sono ambientati nelle vecchie case contadine, eccezionalmente aperte per l’occasione. Nelle cantine, nelle vecchie stalle, nei portici e nelle soffitte si incontrano bancarelle colme di prodotti tipici locali e delle meraviglie dell’artigianato locale. Ma anche osterie dove gustare piatti tipici e le migliori specialità gastronomiche della tradizione contadina trentina.

Rientro in hotel con cena e pernottamento.

5° Giorno: Mercatino di Canale – Canale di Tenno – Casa degli Artisti

Colazione in hotel poi dritti fino ai Mercatini di Canale. Il Mercatino di Natale del borgo  medievale di Canale di Tenno offre la possibilità di vivere l’incanto del Natale inun’atmosfera unica. A pochi chilometri dal Lago di GardaCanale è una località suggestiva, un borgo inserito nel prestigioso club dei Più belli d’Italia, con stretti vicoli e case in pietra vicinissime le une alle altre, collegate da androni e sottopassaggi.

Mercatino di Natale di Canale di Tenno

Dal 26 novembre 2022 il paese ospita il Mercatino di Natale: protagonisti l’artigianato locale e le ricette della tradizione, come la tipica “carne sala da e fasoi”, servita dai volontari nella cucina del borgo. Qui le bancarelle si nascondono nelle cantine e nelle vecchie stalle e offrono una vasta selezione di prodotti rigorosamente realizzati a mano e di provenienza locale: dai lavori in legno d’olivo ai rompicapo medioevali rivisitati in chiave moderna, da colorate decorazioni per la casa al vino e all’olio del Garda, tutto è frutto di passione e maestria.

Mercatini di Natale a Canale | Il Trentino dei Bambini

poi visiteremo il bellissimo borgo medievale di Canale di Tenno.

Ci sono luoghi che non hanno un “quando”. Paesi dove, passeggiando per le viuzze o girando l’angolo di una  piazza, ti aspetti di incontrare un mercante medievale o qualche frate questuante.

Mercatini di Natale: i borghi di Rango e Canale di Tenno : Movimento Shalom onlus

Uno di questi paesi è Canale di Tenno, piccolissimo borgo di 40 anime, appoggiato sul fianco della montagna e affacciato sulla riva nord del Lago di Garda. Da Riva del Garda la strada per arrivare a Canale di Tenno sale tortuosa e dopo qualche chilometro di battaglia contro le curve, si arriva nella piccola frazione. Le sue case in pietra, i ballatoi affacciati su viuzze silenziose, le volte a botte e i gerani che colorano finestre e poggioli hanno attratto sin dal secondo dopoguerra artisti da tutta Europa, ispirati dai suoi scorci e dal paesaggio circostante che consente di avere una meravigliosa visuale sul lago di Garda. Tra tutti il pittore torinese Giacomo Vittone, che scelse Canale come soggetto per molte delle sue opere. È a lui che oggi è intitolata la Casa degli Artisti, luogo di dimora e ritrovo per gli artisti che visitano il borgo.

Oggi il paese è uno dei Borghi più belli d’Italia, grazie anche alle numerose manifestazioni che ne valorizzano la bellezza, l’arte e i prodotti enogastronomici. Se nei mesi freddi i mercatini di Natale scaldano il cuore dei visitatori, in estate le strade del borgo si infiammano con le rievocazioni storiche di “Rustico Medioevo”. C’è sempre un buon motivo per visitare Canale di Tenno.

Mercatini di Natale di Arco e Canale di Tenno in Trentino - Montagna di Viaggi

Lago di Tenno e borgo medievale - Il Mondo secondo Gipsy

Era il 1967 quando lo splendido edificio in pietra grigia che accoglie i visitatori del borgo medioevale di Canale situato nel comune di Tenno, veniva per la prima volta adibito a luogo di ritrovo per gli artisti a livello internazionale.

Da allora molte cose sono cambiate nel modo di interpretare il ruolo e l’attività della Casa degli Artisti. Ciò che non è cambiato è quel riferimento all’ospitalità alla quale Giacomo Vittone tanto teneva, che rappresenta ancora oggi uno dei punti di forza di quello che nel frattempo è divenuto un eccezionale luogo di produzione culturale in grado di proporsi grazie ai suoi spazi e ai servizi che permettono l’apertura anche nei mesi freddi.

Se negli anni Sessanta e Settanta la Casa degli Artisti era stata soprattutto riferimento per i circoli artistici locali e per gli artisti in soggiorno, dalla metà degli anni Ottanta ha avviato una serie di iniziative che ne hanno fatto un luogo culturale conosciuto a livello prima nazionale e poi Europeo.

art supplies to set the scene - Foto di Casa degli Artisti

Il lago di Tenno è un vero e proprio gioiello naturale del Trentino, che per le sue incredibili sfumature di colore azzurro-turchese viene chiamato da alcuni “lago Azzurro“. La sua forma è perfettamente rotonda. Incastonato in un paesaggio alpino intatto, è situato a 570 m s.l.m. alle pendici del Monte Misone.

Rientro in Hotel, dove vi aspetterà un caratteristico e gustosissimo Pranzo Medioevale e poi si riparte in direzione di Milano i tempo utile per imbarco volo di rientro a Catania,arrivo e fine dei servizi.

 

La quota comprende:

  • Volo di linea in classe economica franchigia bagaglio 20 kg
  • 4 Pernottamenti  in hotel*** con trattamento di mezza pensione (colazione e cena)
  • Pranzo di benvenuto all’arrivo
  • Pranzo medievale (domenica)
  • Tutte le visite guidate
  • Trasferimenti con mezzo privato aereoporto hotel aereoporto
  • Assicurazione medico e bagaglio e annullamento
  • Degustazione di formaggi come da programma
  • Trasferimento da aeroporto ad hotel (nel caso si parta da Milano, Bergamo, Verona e Venezia)
  • Notte in hotel supplemento per chi arriva con aereo da: Milano, Bergamo, Verona e Venezia
  • Pasti ndicati con  4 portate  (Primo, secondo, contorno, dolce)
  • Bevande (compreso vino, caffè, amaro)

La quota non comprende:

  • I pasti non menzionati nel programma
  • Tasse aereoportuali pari a euro 95,00
  • Mance
  • Eventuali tasse di soggiorno da pagare in loco
  • Tutto ciò che è menzionato nella “quota comprende”
  • Trasferimento in hotel da aeroporto per chi NON parte da Milano, Bergamo, Verona, Venezia
  • Notte di supplemento in hotel nel caso si arrivi con volo da Milano, Bergamo, Verona, Venezia

 




OMAN PASQUA

OMAN

L’Oman è una meta ancora poco conosciuta, che si sta timidamente aprendo al turismo, una terra per certi aspetti incontaminata e proprio per questo vi suggerisco di visitarla prima che venga presta d’assalto da frotte di cinesi e giapponesi.

Per il momento il paese ha aperto le sue porte principalmente all’Europa ma non passeranno troppi anni prima che venga sponsorizzata dalle agenzie di viaggio di tutto il mondo, con il rischio che vada perdendo quella autenticità che ancora lo contraddistingue e lo rende unico all’interno della Penisola Araba.

Terra affascinante tra passato e futuro. Un Paese che raggruppa testimonianze di un passato con interessanti resti archeologici, molte fortezze di fango, in parte restaurate, posizionate in luoghi strategici per osservare le grandi carovane che in tempi antichi attraversavano il Paese per raggiungere il Mediterraneo, trasportando e scambiando merci provenienti dall’India e dall’Oriente con resine preziose quali l’incenso di cui il Paese è ricco. Attualmente l’Oman è proiettato verso il futuro e di questo ci si accorge girando per la bella Muscat, ammirando l’architettura dove viene amalgamata la tradizione architettonica araba, con archi e giardini racchiusi. Bello il deserto di sabbia dorata con alte dune che arrivano fino alla spiaggia.

Un viaggio completo di 9 giorni per assaporare appieno tutta la bellezza del Sultanato, la penisola del Musandam con i suoi spettacolari fiordi, la parte dell’Oman centrale con Muscat, la costa fino a Ras Al Jinz, Il deserto di Waiba, le oasi, i forti, i villaggi locali i mercati tradizionali Anche in questo programma visita dei due desert dell’Oman Rub Al Khali e Wahiba Sand.

 

 

E quando l’ombra dilegua e se ne va,

la luce che si accende diventa ombra per altra luce,

e così la vostra libertà,

quando spezza le sue catene,

diventa essa stessa catena di una grande libertà.

Kahlil Gibran

 

Tradizionalmente legato all’idea di ambiente naturale ostile alla vita umana e animale, il deserto possiede una bellezza tutta da conoscere: in quale altro luogo della terra infatti è possibile percepire così distintamente il silenzio, il fascino del cielo notturno e restare incantati dinanzi allo spettacolo naturale di decine di dune sabbiose modellate dal vento? Vieni in Oman per conoscere il fascino di un sultanato moderno dalle antiche tradizioni.

Un paese con delle caratteristiche geografiche particolari e abitato da una popolazione pacifica. Un paese moderno nelle strutture, ma che offre una natura incontaminata e selvaggia grazie ad una scarsa densità di popolazione; con una superficie similare a quella dell’Italia è abitato da solo 3 milioni di persone.

Il viaggio che vi proponiamo, tutto con pernottamenti in ottimi hotel e con una notte in un elegante campo tendato fisso tra le dune del deserto, è quanto di meglio si possa offrire, il risultato dei molti anni di esperienza nel paese .Si attraversano le montagne dell’Hajjar con una scenografica pista che supera i 2.000 m per raggiungere i villaggi di Al Hamra,

Jabrin e Nizwa con incredibili forti risalenti al Medioevo. Poi l’emozionate attraversamento del deserto delle Wahiba Sands, con altissime dune di sabbia rossa fino alla costa dell’Oceano Indiano.

Si fa un intera giornata nella bella capitale Muscat, città pulitissima e dalla bella architettura per una giornata di relax e una visita completa.

Effettuare il tour dell ‘Oman in 4 x 4 vi consentirà di arrivare in zone, in villaggi autentici, tradizionali, e poter ammirare paesaggi davvero unici. Ovviamente il costo è diverso dal tour tradizionale in bus, ma il tutto verrà compensato dall’intensità dei luoghi visitati e dalla bellezza dei panorami.

L’ Oman è uno dei paesi più pacifici al mondo nonostante in tutta la zona limitrofa ci siano guerre interne e tensioni religiose, basti pensare alla Siria, allo Yemen e all’Iraq. L’Oman è un paese musulmano ma grazie al loro spirito non estremista è una meta al momento super sicura. L’ Oman è infatti l’unico paese al mondo in cui i fedeli seguono l’ibadismo, una corrente religiosa aperta al dialogo e neutrale al conflitto tra sunniti e sciiti.

Cosa vedere

Una natura incontaminata, un paesaggio arido dove per chilometri e chilometri non si incontra nessuno se non qualche pacifico cammello e capretta, micro paesini che spuntano all’improvviso in mezzo a verdi palmeti, i wadi, le sorgenti di acque calda che sgorgano dalle montagne, i Souk straripanti di ogni meraviglia e i mercati più tradizionali dove si può ancora assistere alle aste di pesce e bestiame. Scogliere che precipitano nel blu intenso del mare, il deserto con le sue altissime dune color albicocca, i forti dalle torri merlate, insomma il fascino dell’oriente assieme a tutte le comodità del mondo moderno.

L’Oman vi abbaglierà e tornerete a casa con il groppo alla gola, speranzosi di tornare presto a scoprirne altri angoli nascosti.

19 APRILE – 1° giorno: Roma – Muscat 

Ritrovo dei partecipanti in  aeroporto e operazioni di imbarco per Muscat.

Pasti e pernottamento a bordo.

Muscat si estende ai piedi del Jebel Hajar, sul Golfo dell’Oman. È una delle capitali più piccole del mondo con i suoi 3 kmq. L’urbanistica è conforme alle tradizioni dell’architettura araba: nessun edificio è più alto della torre del Muezzin, nessun tetto inclinato, color sabbia e bianco come colori predominanti nelle costruzioni. La capitale rispecchia la doppia anima dell’Oman. La città vecchia di Muscat circondata da mura e un tempo vietata agli stranieri ospita musei, due forti (Mirani e Jalani) ed il palazzo del Sultano. La parte moderna di Muscat, invece, è divisa in distretti, ognuno dei quali consacrato ad una attività diversa.

Muscat Oman | Cosa vedere nella capitale | NBTS Viaggi

20 APRILE 2° giorno: MUSCAT

Arrivo in mattinata all’aeroporto di Muscat (il visto dell’Oman on line possiamo farlo noi) e dopo aver espletato le formalità di ingresso, incontro con il nostro rappresentante e trasferimento in hotel.

A seconda dell’orario d’arrivo consigliamo di fare un giro al Souk.

Souk di Muttrah a Matrah: tour e visite guidate | Expedia.it

Pranzo e cena libera e pernottamento.

n.b.Secondo orario del vostro volo di arrivo,pnel caso arrivi al mattino,possiamo prevedere un escursione in giornata.

21 APRILE – 3° giorno: MUSCAT – QURIYAT – BIMAH SINKHOLE WADI SHAB

Prima colazione in hotel.

Prima colazione e partenza per Quriyat.

Quriyat: How To Reach, Best Time & Tips

Proseguimento dell’avventura con una pittoresca sosta
al Bimah Sinkhole, un affascinante fenomeno naturale una profonda cavità carsica piena di
acqua cristallina.

Visiting Bimmah Sinkhole, Oman: Everything You Need To Know

Approfitta dell’opportunità di scattare fotografie mozzafiato e ammirare la bellezza di questa meraviglia geologica .

Il viaggio prosegue in direzione del Wadi Shab, uno degli wadi più spettacolari dell’Oman .Qui, un ruscello rinfrescante scorre attraverso un terreno roccioso, creando un rifugio per una vegetazione lussureggiante.

Wadi Shab: what to expect & how to escape the crowds — Walk My World

Concedetevi un bagno rivitalizzante nelle cristalline piscine naturali, circondate da piantagioni di banane e sentieri panoramici. È il rifugio perfetto dal caldo, con le acque fresche che offrono un’oasi tranquilla
Ammira la bellezza del paesaggio lungo il percorso.

Pranzo pic nic incluso.

Rientro in hotel in serata cena libera e pernottamento.

22 APRILE  –  4° giorno: MUSCAT CON TOUR IN BARCA AL TRAMONTO

Prima colazione e visita alla magnifica Grande Moschea del Sultan Qaboos.

La moschea del sultano Qaboos: l'Oman e la terza via dell'islam

Ammira la stupefacente architettura islamica, le decorazioni intricate e la grandiosità di questo luogo spirituale. Dedica del tempo ad apprezzare la bellezza della sala delle preghiere, la cupola imponente e l’atmosfera serena.

La moschea del sultano Qaboos: l'Oman e la terza via dell'islam

Si consiglia ai visitatori di vestirsi in modo modesto, con le donne che coprono testa, spalle e ginocchia.

Si prosegue  direzione del souk di Mutrah, uno dei mercati più antichi dell’Oman. Perditi nei vicoli stretti pervasi dal profumo di spezie esotiche, tessuti colorati e manufatti tradizionali omaniti. Contratta per i souvenir e immergiti nell’atmosfera vivace interagendo con i venditori locali. Questo souk vivace offre una ricca panoramica della cultura omanita ed è un luogo ideale per acquistare autentici ricordi. Dopo l’esplorazione del souk,  visita al Museo Bait Al Zubair.

Immergiti nell’eredità culturale dell’Oman, poiché il museo presenta una collezione diversificata di manufatti, costumi tradizionali omaniti, antiche armi e documenti storici. Focalizzati sulla evoluzione del paese dall’antichità ai giorni nostri attraverso le esposizioni attentamente curate. Successivamente, ci dirigiamo verso il Palazzo Al-Alam, (visita esterna)il palazzo cerimoniale di Sua Maestà il Sultan Qaboos.

Palazzo Al Alam | Memphis Tours

Ammira la sua sorprendente facciata blu e oro e le due fortezze portoghesi, Mirani e Jilali, che ne presidiano i lati.

Muscat - Crociera costiera e tramonto in dhow omanita (2 ore) | GetYourGuide

Al termine,escursione al tramonto in barca.Cena e pernottamento.

23 APRILE – 5° giorno: MUSCAT – FABBRICA DI PROFUMI – WADI BANI KHALID – WAHIBA SANDS (circa 350 km) 

Prima colazione in hotel.

La visita di Muscat, prosegue con  un tour del quartiere delle ambasciate dei profumi, con particolare attenzione all’incantevole “Amouage”, dove scoprirete i segreti di queste mitiche fragranze.

Muscat, Wahiba, Nizwa | Soggiorni esclusivi a prezzi irresistibili |

Successivamente, dirigetevi verso Wadi Bani Khalid, una vera oasi incastonata in una valle stretta e lussureggiante, nota per il suo bacino naturale dalle acque turchesi. Avrete l’opportunità di nuotare in queste acque calde e godere di un magnifico paesaggio.

Wadi Bani Khalid and Wahiba Sands Day Tour from Muscat - Klook Stati Uniti

Pranzo in un ristorante locale o in un luogo suggestivo, circondato da dune alte anche più di 100 metri. Questo territorio è l’habitat naturale dei beduini da oltre 7000 anni. Lungo il percorso, sosta per esplorare caratteristici borghi che sembrano fermi nel tempo, catturando scatti fotografici suggestivi.

Dopo la visita all’oasi, il viaggio prosegue attraverso le maestose montagne alla volta del deserto di Wahiba Sands, una vasta distesa di dune che variano in colore, simili a montagne di sabbia.

Wahiba Sands - Wikivoyage, guida turistica di viaggio

Il pernottamento al campo completerà questa giornata avvolta dalla magia delle dune di Wahiba Sands.

Hotel in Oman | Desert Nights Camp - Veratour

Pernottamento e cena al campo tendato.

Tour privato nel deserto di Wahiba Sands di 2 giorni e 1 notte fornito da Oman tours (2025) - Muscat - Tripadvisor

24 APRILE – 6° giorno: WAHIBA SANDS SINAW JABRIN BAHLA NIZWA (circa 250km) 

Prima colazione in hotel e inizio delle visite.

Prosegui l’avventura con un viaggio in 4×4 verso Al Mintrib, godendoti il paesaggio mozzafiato. Una sosta a Sinaw per visitare l’antico villaggio e il vostro vivace souk locale, dove potete immergerti nelle tradizioni omanite.

Nel cuore dell'Oman, cultura e tradizioni tra suq e fortezze | Touring Club Italiano
Dopo Sinaw, si parte in direzione di  Jabrin per visitare il vostro magnifico castello, famoso per i soffitti dipinti e le decorazioni elaborate.

Schloss von Jabrin | Canvas Club Oman Blog

Si continua  in direzione di Bahla,  visitando lo storico forte preislamico.

Forte di Bahla tickets - Bahla - Prenotazione biglietti | GetYourGuide

La giornata si conclude  a Nizwa, dove potete passeggiare nel suo rinomato souk, perfetto per acquistare artigianato locale e assorbire l’atmosfera culturale della città.

Se il Souk di Muscat è un intricato labirinto di vicoli in cui la vostra vista era rimasta offuscata dal fumo e profumo dell’incenso, noterete subito che il Souk di Niwza è molto diverso. Sicuramente ha un aspetto più moderno e vi sorprenderà l’ordine e la pulizia che regna sovrana. Se quello di Muscat vi era piaciuto, ora preparatevi a lustrarvi gli occhi. Troverete fucili, pugnali, argento, otre giganti, ceramiche, spezie coloratissime, legumi di ogni tipo. I monili in argento sono più cari rispetto a Muscat e non si contratta, il prezzo è fisso ma la qualità nettamente superiore. Io nel dubbio ho comprato un ricordino in entrambi i posti. Qui i venditori sono omaniti, e non pakistani o indiani e rispetto al Souk di Muscat potrete curiosare con calma senza l’assillo dei negozianti che tentano di vendersi ogni cosa su cui posate gli occhi.

Trasferimento in hotel cena e  pernottamento.

25 APRILE – 7° giorno: NIZWA – AL HAMRA MISFAH DJEBEL SHAMS – MUSCAT (circa 230km)

Iniziate con una ricca colazione prima di dirigervi a Nizwa, la capitale dell’interno dell’Oman e fulcro dell’Islam nel Sultanato. Visita al   maestoso Forte di Nizwa e immergetevi nell’atmosfera vivace del mercato del bestiame.

Visita al famoso mercato del bestiame di Nizwa.

 

Dopo la visita alla moschea antica,  si prosegue in direzione  Al Hamra per una visita a Bait Al Safah, un’esperienza autentica della vita tradizionale omanita.

BAIT AL SAFAH: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2025)

 

Al Hamra travel - Lonely Planet | Oman, Middle East

Si prosegue in direzione di   Misfah per una passeggiata tra le strade del villaggio

Misfah View, Misfāh (prezzi aggiornati per il 2025)

Il tour prosegue in direzione di Jebel Shams il Grand Canyon dell’Oman.

Jebel Shams | Jebel Shams Oman | Il Grand Canyon d'Arabia

Arrivo in hotel a Muscat,cena  e pernottamento.

26 APRILE – 8° giorno:  Partenza 

Prima colazione secondo orario del volo,trasferimento in aereporoto e volo di rientro.

Arrivo in Italia e fine dei servizi.

 

LA QUOTA COMPRENDE
  • Volo di linea Roma – Muscat in classe economica con franchigia bagaglio di 20 kg.
  • Trasferimento andata e ritorno dall’Aeroporto Internazionale di Muscat all’hotel
  • Hotel 4 ****
  • Pernottamento n campo tendato
  • Trasferimenti durante il tour
  • Colazioni e pranzi  e cene come da programma
  • Guida in lingua italiana
  • Ingressi ai siti come da programma
  • Tutte le visite come da itinerario
  • Acqua in omaggio durante il tour
  • Tasse e oneri di servizio applicabili
  • Assicurazione medico bagaglio
  • Assicurazione annullamento
LA QUOTA NON COMPRENDE
  • Tasse aeroportuali € 280,00 soggette a riconferma all’atto dell’emissione del biglietto
  • Bevande ai pasti
  • Mance guida e autista
  • Extra di carattere personale
  •  Costi del VISTO on line € 30,00
  •  Tutti i pasti non menzionati
  •  Tutte le spese di natura personale
  • Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”
Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

Documenti per l’espatrio:
  • Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei (6) mesi al momento dell’arrivo nel Paese.
  • Visto d’ingresso:  necessarioPr



Trentino: Tour dei Castelli

1° giorno: Rocca di Riva del Garda – Cascata del Varone

Ritrovo dei partecipanti presso la stazione prescelta e partenza con treno diretto a  Rovereto ,arrivo   e trasferimento in hotel con mezzo privato.Pranzo di benvenuto in hotel.

Nel pomeriggio inizierà la prima visita alla Rocca di Riva del Garda.

La Rocca di Riva è oggi la sede del MAG Museo Alto Garda, principale istituto deputato alla conservazione e alla valorizzazione dei beni culturali del territorio altogardesano.

La città di Riva del Garda, cinta sui lati ovest, nord ed est da un perimetro murario eretto fra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, era presidiata lungo il lato meridionale affacciato sul lago dalla torre Apponale e da una seconda possente torre, costruita in grandi conci lapidei al di sopra di uno scoglio roccioso. Presumibilmente a partire dalla metà del Trecento, a quest’ultima struttura – che forma oggi la base dell’attuale mastio della Rocca – venne ad aggiungersi un corpo fortificato quadrilatero con torri angolari e una corte interna, interamente circondato dalle acque del lago, secondo un modello planimetrico estraneo all’area trentina e comparabile invece a esempi tipici della pianura italiana.

Rocca di Riva - Trentino Cultura

Riva del Garda è una località nell’Italia settentrionale, sulla sponda nord del Lago di Garda. I forti venti la rendono una destinazione popolare per chi pratica windsurf. Situato in una ex fortezza, il MAG Museo Alto Garda espone mostre di storia e archeologia e ospita la pinacoteca, con opere dal XV al XIX secolo.

Riva del Garda e lo spettacolare giro dei tre laghi

Avremo anche l’opportunità di visitare la famosa Cascata del Varone.

La Cascata del Varone è famosa fin dall’Ottocento. È una delle principali attrazioni naturali dell’Alto Garda. Scavata dal torrente Magnone, è visitabile con un apposito percorso all’interno di un Parco concepito per creare intorno a chi vi accede un rassicurante cerchio magico. Infatti, i giardini all’interno sono ricchi di fiori e piante provenienti da ogni parte del mondo, perfettamente riconoscibili dal nome che li accompagna sempre e addirittura da un giardino zen.

La visita alle Cascate del Varone

Le grotte che portano alla Cascata sono due, una superiore e una inferiore. La sensazione è proprio quella di entrare in una grotta, ma in realtà si entra in una forra, uno spazio angusto creato dall’acqua che in ben 20.000 anni è riuscita a scavare, goccia dopo goccia, la pietra.

Rientro in hotel con cena e pernottamento.

2° Giorno: Castello del Buon consiglio – Castel Beseno

Colazione in hotel poi ci dirigeremo verso il Castello del Buonconsiglio, tra i castelli del Trentino, è stato dal XIII al XVIII secolo la residenza dei Vescovi di Trento: composto da diversi edifici entro una cinta di mura, è ubicato in posizione leggermente sopraelevata rispetto alla città. Il nucleo più antico è Castelvecchio, dominato dalla presenza di un’imponente torre cilindrica (la Torre di Augusto) ed edificato nella prima metà del 1200 con la funzione di roccaforte militare. Col tempo ed in diversi periodi storici sono stati poi aggiunti altri edifici come il Magno Palazzo, ad esempio, voluto dal vescovo Bernardo Clesio e la cui architettura risponde ai dettami del Rinascimento italiano. In questo edificio, affrescato con i soggetti più in voga della cultura umanistica del Cinquecento, possiamo trovare temi allegorici, esempi di coraggio e virtù tratte dal mito e scene di vita quotidiana.

Castello del Buonconsiglio / Edifici storici / Visitare / Cultura e turismo / Aree tematiche / Trento Città - Sito ufficiale del Comune di Trento - Comune di Trento

Nel pomeriggio rotta verso Castel Beseno dista una ventina di km da Trento e si trova vicino Rovereto. Di origine medievale, il castello è nato come fortificazione, grazie alla posizione strategica e alla massiccia struttura muraria e oggi si presta ad essere sede di mostre e spettacoli. Molto interessante è l’esposizione permanente ospitata dal museo, che illustra esaurientemente la battaglia di Calliano del 1487.

Nella piana sottostante al castello, infatti, si affrontarono le truppe tirolesi e veneziane, che volevano espandere la propria egemonia e subirono una pesante sconfitta, nella quale perì il condottiero Roberto da Sanseverino. La collezione di armi e tecniche di combattimento ispirata a questa battaglia presenta oggetti originali insieme a copie fedeli, che possono essere anche indossate e maneggiate dai visitatori.

Castel Beseno - Trentino Cultura

Rientro in hotel con cena e pernottamento.

3° Giorno: Castel Thun – Castel Caldes

Colazione in hotel poi si partirà verso Castel Thun.

Tra i castelli Trentini, aperto al pubblico nel 2010 dopo un importante lavoro di restauro, Castel Thun fu la dimora di una delle più importanti famiglie nobili del Trentino. Si trova in Val di Non, su una collina che garantisce oggi una funzione panoramica e, nel Cinquecento, di difesa, anche grazie a un ampio sistema di fortificazioni (torri, mura, bastioni). Oltrepassata la Porta spagnola si accede al ponte levatoio e al cortile, per poi trovare il palazzo signorile. Il castello è sempre stato abitato: questo gli ha permesso di conservare gli arredi originari e di conservarsi come dimora arredata, la cui stanza più celebre è senz’altro la Stanza del Vescovo, rivestita in legno di cirmolo. Nelle affascinanti sale visitabili si possono ammirare arredi antichi, quadri di famiglia, maioliche, porcellane, candelieri e sculture, oltre a armi da fuoco e una vasta raccolta di slitte che testimoniano il glorioso passato della famiglia Thun.

5 buoni motivi per visitare Castel Thun

Nel pomeriggio visiteremo il primo nucleo del Castello di Caldes, un’imponente torre di cinque piani, fu realizzato a partire dal 1230. Dal 1464 passò alla famiglia Thun, già proprietaria del castello di Thun, che lo ampliò ulteriormente. Il castello, che si trova all’imbocco della Val di Sole, domina il paese di Caldes ed è anche teatro di una leggenda: pare infatti che fosse sede della prigionia di una giovane donna, Olinda, forse da identificarsi con la contessa Marianna Elisabetta Thun, che morì d’amore per un menestrello di corte. Il castello ospiterà fino a novembre 2019 la collezione Cavallini-Sgarbi, che comprende 80 capolavori da Niccolò dell’Arca a Francesco Hayez, e molti altri ancora.

Castel Caldes - Trentino Cultura

Nota stazione di soggiorno estiva e soprattutto invernale, disponendo di numerosissimi impianti di risalita per la pratica dello sci alpino e dello snowboard, è uno dei maggiori poli sciistici a livello nazionale. Fa parte del comprensorio sciistico di Skirama Dolomiti.

Ci sposteremo poi per una visita al centro di Madonna di Campiglio.

Meta privilegiata dell’aristocrazia europea e asburgica. A Campiglio giunse l’imperatrice Elisabetta d’Austria, nota come Sissi, che vi trascorse due periodi di villeggiatura

Cosa vedere a Madonna di Campiglio: centro, piste, dintorni — idealista/news

Madonna di Campiglio Estate in Montagna Dolomiti Vacanze estive

Rientro in hotel con cena e pernottamento.

4° Giorno: Castello di Stenico – Caseificio Fontanel

Colazione in hotel, poi, come ultimo castello, in mattinata visiteremo il Castello di Stenico.

Ubicato nella zona delle valli Giudicarie il prossimo castello Trentino è Castel Stenico: si presenta come una fortificazione tipicamente altomedievale, il cui interno è però ingentilito dalle decorazioni scultoree e dall’eleganza degli affreschi, segno del passaggio di Principi e Vescovi che negli anni sono intervenuti per abbellire il castello. Il risultato è un ambiente elegantemente decorato, con dipinti pregevoli, mobili raffinati e antichi utensili. Al suo interno il museo ospita dipinti del celebre ritrattista Giovan Battista Lampi e una vasta serie di oggetti e manufatti in ferro battuto e legno intagliato. Da notare anche l’esposizione archeologica, che documenta il popolamento del territorio dalla preistoria all’epoca romana.

Castello di Stenico / Visita guidata / Estate 2018 - Crushsite.it

Dopo la visita degusteremo un ottimo aperitivo nel famoso Caseificio Fontanel.

Situata a Fiavé, piccola gemma incastonata nel verde delle Valli Giudicarie esteriori, a pochi chilometri da panorami suggestivi e ricchi di storia (Lago di Garda, Madonna di Campiglio, Trento), Fontanèl è il luogo ideale per gli amanti della buona tavola, gli appassionati della natura e gli amici degli animali.

Azienda agricola Fontanel - DEGES

Qui avremo l’opportunità di fare una degustazione di formaggi artigianali.

Rientro in hotel con cena e pernottamento.

5° Giorno: Borgo medievale di canale di Tenno – Casa degli artisti – Lago di Tenno – Stazione di Rovereto

Colazione in hotel e poi visiteremo il bellissimo borgo medievale di Canale di Tenno.

Ci sono luoghi che non hanno un “quando”. Paesi dove, passeggiando per le viuzze o girando l’angolo di una  piazza, ti aspetti di incontrare un mercante medievale o qualche frate questuante.

Uno di questi paesi è Canale di Tenno, piccolissimo borgo di 40 anime, appoggiato sul fianco della montagna e affacciato sulla riva nord del Lago di Garda. Da Riva del Garda la strada per arrivare a Canale di Tenno sale tortuosa e dopo qualche chilometro di battaglia contro le curve, si arriva nella piccola frazione. Le sue case in pietra, i ballatoi affacciati su viuzze silenziose, le volte a botte e i gerani che colorano finestre e poggioli hanno attratto sin dal secondo dopoguerra artisti da tutta Europa, ispirati dai suoi scorci e dal paesaggio circostante che consente di avere una meravigliosa visuale sul lago di Garda. Tra tutti il pittore torinese Giacomo Vittone, che scelse Canale come soggetto per molte delle sue opere. È a lui che oggi è intitolata la Casa degli Artisti, luogo di dimora e ritrovo per gli artisti che visitano il borgo.

Oggi il paese è uno dei Borghi più belli d’Italia, grazie anche alle numerose manifestazioni che ne valorizzano la bellezza, l’arte e i prodotti enogastronomici. Se nei mesi freddi i mercatini di Natale scaldano il cuore dei visitatori, in estate le strade del borgo si infiammano con le rievocazioni storiche di “Rustico Medioevo”. C’è sempre un buon motivo per visitare Canale di Tenno.

Canale di Tenno: il borgo dove si torna indietro nel tempo

Lago di Tenno e borgo medievale - Il Mondo secondo Gipsy

Era il 1967 quando lo splendido edificio in pietra grigia che accoglie i visitatori del borgo medioevale di Canale situato nel comune di Tenno, veniva per la prima volta adibito a luogo di ritrovo per gli artisti a livello internazionale.

Da allora molte cose sono cambiate nel modo di interpretare il ruolo e l’attività della Casa degli Artisti. Ciò che non è cambiato è quel riferimento all’ospitalità alla quale Giacomo Vittone tanto teneva, che rappresenta ancora oggi uno dei punti di forza di quello che nel frattempo è divenuto un eccezionale luogo di produzione culturale in grado di proporsi grazie ai suoi spazi e ai servizi che permettono l’apertura anche nei mesi freddi.

Se negli anni Sessanta e Settanta la Casa degli Artisti era stata soprattutto riferimento per i circoli artistici locali e per gli artisti in soggiorno, dalla metà degli anni Ottanta ha avviato una serie di iniziative che ne hanno fatto un luogo culturale conosciuto a livello prima nazionale e poi Europeo.

art supplies to set the scene - Foto di Casa degli Artisti

Dopo le visite culturali, è il momento del relax: chi viene al Lago di Tenno, infatti, cerca proprio questo. Una gita al lago è l’occasione per immergersi nelle sue acque, regalandosi un momento di profondo contatto con la natura.

Il lago di Tenno è un vero e proprio gioiello naturale del Trentino, che per le sue incredibili sfumature di colore azzurro-turchese viene chiamato da alcuni “lago Azzurro“. La sua forma è perfettamente rotonda. Incastonato in un paesaggio alpino intatto, è situato a 570 m s.l.m. alle pendici del Monte Misone.

Lago di Tenno e borgo medievale - Il Mondo secondo Gipsy

Rientro in Hotel, dove vi aspetterà un caratteristico e gustosissimo Pranzo Medioevale.

Trasferimento in  direzione della stazione dei treni di Rovereto, in tempo utile imbarco sul treno di rientro alle   proprie destinazioni.

E fine dei servizi.

La quota comprende:

  • Treno diretto andata e ritorno per/da Rovereto
  • Pernottamento in hotel con trattamento di mezza pensione (colazione e cena)
  • Pranzo di benvenuto all’arrivo
  • Pranzo medievale (domenica)
  • Tutte le visite guidate
  • Trasferimento con mezzo privato da stazione di Rovereto a hotel
  • Trasferimento con mezzo privato da hotel a stazione di Rovereto
  • Assicurazione medico e bagaglio e annullamento
  • Degustazione di formaggi come da programma
  • Trasferimento da aeroporto ad hotel (nel caso si parta da Milano, Bergamo, Verona e Venezia)
  • Notte in hotel supplemento per chi arriva con aereo da: Milano, Bergamo, Verona e Venezia
  • Bevande ai pasti (anche vino, caffè, amaro)
  • Pasti (antipasto, primo, secondo e dolce)

La quota non comprende:

  • I pasti non menzionati nel programma
  • Mance
  • Eventuali tasse di soggiorno
  • Tutto ciò che è menzionato nella “quota comprende”
  • Trasferimento in hotel da aeroporto per chi NON parte da Milano, Bergamo, Verona, Venezia
  • Notte di supplemento in hotel nel caso si arrivi con volo da Milano, Bergamo, Verona, Venezia



GRAN TOUR ROMANIA PASQUA ORTODOSSA

Nel Paese delle Cicogne….si proprio cosi….delle Cicogne….venite e capirete perché….

“Romania, l’Europa d’Oriente, un’isola latina in un continente slavo. Viaggio tra spiritualità e gente comune”

 

Dopo tanti anni ancora adesso, quando si avvicina Pasqua o Natale, mi si chiede se  gli ortodossi,  festeggiano  e cosa celebrano, se è la stessa nascita di Gesù e la stessa Resurrezione. Cambiano ovviamente i rituali religiosi e le tradizioni ma il significato delle feste è praticamente lo stesso. La Pasqua Ortodossa in particolare, non si festeggia quasi mai nello stesso giorno di quella Cattolica.

Può capitare qualche rara coincidenza di date ma più spesso cade una settimana dopo la Pasqua Cattolica e qualche altra volta anche un mese dopo.

Nel 2025 CADONO STESSO GIORNO PASQUA ORTODOSSA E QUELLA CATTOLICA

Con soli 2 giorni di ferie,per chi lavora,o insegna,potete fare questo tour abbinato al 25 aprile.

La spiegazione è legata ai diversi calendari che sono riconosciuti dagli stati e dalle chiese. La Pasqua cattolica viene calcolata secondo il calendario gregoriano mentre quella ortodossa tiene conto del calendario giuliano (da Giulio Cesare). Inoltre, il calcolo delle date per la Pasqua tengono in considerazione le fasi della luna: luna piena dopo l’equinozio primaverile, per i cattolici, e luna nuova per gli ortodossi.

Per gli ortodossi, la Pasqua è la festa delle feste, tanto da non essere neppure inserita tra le dodici grandi feste dell’anno liturgico, occupa di fatto un posto a parte.  E’ una festa molto sentita, vissuta con intensità e sacrificio, che prevede una lunga e difficile quaresima (che dura 7 settimane), nella quale molti fedeli decidono di non mangiare carne, uova, latticini e bere alcol, per tutti i 48 giorni, intesi come purificazione assoluta del corpo e dello spirito

Viaggio in Romania attraverso il Maramures, Transilvania e le altre regioni visitando le bellezze naturali i luoghi storici e di culto di una nazione poco conosciuta e che si nasconde al turismo.

Visita alle chiese di legno del Maramures, i monasteri della Bucovina, le città. Il cimitero……..

ROMANIA PARTICOLARE  “Tour della Romania particolare”

“Particolare” è una parola che spesso viene associata alla Romania. Particolare perché è un’isola latina in un continente slavo. Perché sta in un crocevia culturale: guarda da una parte all’Occidente, di cui ha sempre avvertito il fascino, e dall’altra alla chiesa ortodossa di cui sembra subire il rigore. Particolare è la gente, mentalità bizantina e cuore europeo. Particolare è la natura, di orsi e di lupi in un continente ormai interamente popolato da una fauna pacifica.  L’impressione è quella di un Paese difficile da decifrare, perché fatto di troppi “particolari”. E dunque questa la Romania? Davvero gioca a nascondersi al viaggiatore? Forse sta proprio qui, invece, il suo fascino: nel suo essere “tanta”.  C’è molta natura, selvaggia e dolce: la più grande zona umida d’Europa dove il Danubio finisce il suo viaggio – Delta del Danubio , i Carpazi appena usciti da un secolare isolamento turistico, la Transilvania che non e quella dei film horror ma campagna dai ritmi antichi.  C’è tanta preziosità d’arte, nelle chiese dipinte in Bucovina, nel “gotico” in legno in Maramures, mete tradizionali del turismo, ma anche in piccoli gioielli nascosti: un cimitero capace di strappare un sorriso (il Cimitero Allegro a Sapanta – Maramures ), un villaggio di case effimere costruite da gente nomade ( villaggio Buzescu) . C’è Bucarest dove le follie architettoniche di Ceausescu guardano in faccia palazzi d’ispirazione parigina e SIBIU nome quasi sconosciuto che è diventato capitale europea della cultura nel 2007.  Un Paese difficile da decifrare, con troppe particolarità, troppe contraddizioni. Non pretendiamo sempre di capire tutto subito della Romania: lasciamoci catturare dalle sue magie, dai suoi misteri. Dopotutto è “Europa d’Oriente”: qui arrivano echi di mondi lontani.

 

Voli da tutta Italia

1° giorno: ROMA – BUCAREST

Ritrovo dei partecipanti presso aeroporto volo per Bucarest. Arrivo incontro con la guida in lingua italiana e city tour della capitale, con le attrazioni più importanti della città di Bucarest, “La Parigi dell’Est”, un tour panoramico l’Arco di Trionfo (Arcul e Triumf), “piccolo fratello” di quello di Parigi, il fiume Dambovita con il suo splendido Palazzo di Giustizia e l’impressionante Accademia Militare, la Piazza dell’Università e la Piazza della Rivoluzione. Visita al Palazzo del parlamento.

Cena in un ristorante tipico e pernottamento in hotel.

Palazzo del Parlamento di Bucarest | musement

Monumento alla rivoluzione a bucarest Foto Stock, Monumento alla rivoluzione a bucarest Immagini | Depositphotos

2° giorno: BUCAREST – SIBIU – ALBA IULIA

Prima colazione in albergo. Partenza per Sibiu. Arrivo e pranzo tipico dai contadini a Sibiel, un grazioso villaggio vicino a Sibiu, pronti per una immersione nel mondo rurale e nei sapori della cucina tradizionale. Cominciamo la visita del centro storico di quella che è stata la capitale culturale europea nel 2007, una città con un miscuglio di culture, ma anche con un glorioso passato, nota all’epoca per il suo sistema di fortificazione considerato il più grande della Transilvania con oltre 7 km di cinta muraria della quale oggi si conservano importanti vestigia. Si potrà ammirare la Piazza Grande, la piazza Piccola con il ponte delle Bugie e l’imponente chiesa evangelica in stile gotico del XIV secolo. Si continua la strada per Alba Iulia dove alloggeremo nelle stanze ricavate proprio dalla vecchia struttura di difesa della cittadella.

Sibiu, la città dove i tetti hanno occhi e i ponti orecchie - Blog Cu Doua Fet(z)e

Sibiel village - Immagine di Sibiu Trips - Tripadvisor

Cena e pernottamento in hotel.

Hotel Medieval, Alba Iulia | 2022 Updated Prices, Deals

Hotel Medieval 5* – Istoria Prinde viață – Alba Iulia

Hotel Medieval, Alba Iulia – Prezzi aggiornati per il 2022

3° giorno: ALBA IULIA – CLUJ NAPOCA – BAIA MARE

Prima colazione in albergo. Siamo ad Alba Iulia (o Apulum come si chiamava durante il periodo dei romani o Alba Carolina sotto la dominazione ungarica). Visiteremo l’imponente cittadella costruita nel XIII° sec. nello stile Vauban con la porta spettacolare e la cattedrale ricca di storia e significati (ortodossa –chiesa di incoronazione per i re di Romania e cattolica dove tanti principi transilvani sono sepolti). Si continua per Cluj Napoca, una città che ricorda un grande impero. Vecchia città dacica nominata Napoca con lo status di municipio sotto Marcus Aurelius, oggi una città trilingue con dei palazzi imponenti, con 2 piazze importanti che ricordano 2 diverse pagine di storia e anche il tumulto di una delle più importante città della Romania attuale. Si continua la strada per arrivare a Baia Mare. Si entra in Maramures, una zona ricca di tradizioni, con un’architettura particolare e la gente per la quale ancora i vecchi valori morali sono gli attributi di una vita normale. E’ una zona famosa per le chiese lavorate interamente in legno, dove pure i chiodi sono in legno.

Cena e pernottamento in hotel.

Hotel a Alba Iulia a partire da 19 € - Trova hotel economici con momondo

Cluj-Napoca in the spotlight again: CNN ranked it among the 20 beautiful European cities with hardly any tourists - The Romania Journal

Nota: possibilità di partecipare alla Santa Messa di mezzanotte nella chiesa della zona.

Devozione e tradizione nella Pasqua ortodossa in Romania, l'arte di dipingere le uova - Turismo Italia News

Messa Pasqua Romania

La Pasqua ortodossa comincia in chiesa a luci spente, alle ore 24.00. Il sacerdote esce dalle porte centrali dall’iconostasi sul presbiterio con una candela ed invita a prendere la luce. Tutti escono dalla chiesa con un lumino ed ascoltano il vangelo di Matteo 23,1-16. Si intona il canto Cristo è risorto e si ritorna in chiesa per proseguire la messa. Le parole del tropario pasquale – l’inno di Pasqua – ripetute moltissime volte in tono sempre più esultante, ripetute fino ad una travolgente ma composta gioia mistica – con la tua morte hai calpestato la morte – sono il grande messaggio della Chiesa Ortodossa: la gioia di Pasqua, l’aver bandito l’antico terrore che assediava la vita dell’uomo.

4° giorno: BAIA MARE – MARAMURES – BISTRITA

Prima colazione  e trasferimento per assistere alla  Messa della Pasqua ortodossa nel cuore della cristianità romena in mezzo alla gente del villaggio. Sarà un esperienza da ricordare.

Il blog di Vio Cavrini: Foto ROMANIA

Attraversando la Valle d’Iza, visitando le chiese del Maramureş, edificate tra il XVII e il XVIII secolo, che sono state iscritte nel 1999 nell’Heritage List dell’Unesco, come Patrimonio dell’Umanità. Faremo una sosta  fotografica, ad un  complesso monastico di recente costruzione, edificato con la  vecchia tradizione della zona. Durante questa giornata, di certo vorrete e lo faremo, fermarvi nei villaggi dove potrete ammirare ancora, gli abitanti dei villaggi nei tipici costumi che non sono a uso e “consumo dei turisti”.

Benvenuti nella zona di Maramures che merita un approfondimento

Maramureş è nota per la permanenza delle sue tradizioni agricole, che non risentono ancora gli effetti dell’industrializzazione. La regione rinunciò alla collettivizzazione nel periodo della dittatura comunista di Nicolae Ceauşescu, con il risultato che la popolazione ancora oggi mantiene una forte legame con la terra. L’aratura, la piantumazione, il raccolto delle messi, la falciatura del fieno e molte delle attività agricole sono eseguite tramite il lavoro manuale. La regione vanta anche una forte presenza mineraria. La visita delle chiese in legno di Poienile Izei, considerate Patrimonio dell’Umanitá dall’UNESCO, sono un ottimo fattore in termini di crescita turistica. La regione è nota per il radicamento delle sue tradizioni daco-traciche, per la musica e i costumi popolari, specialmente nelle aree rurali. Molto note sono le sue lavorazioni in legno; chiese, case e porte e la grande ospitalità. Alcune aree rurali sono attraversate da strade, in terra battuta, sulle quali si possono vedere anche oggi i carri trainati da cavalli o forti bufali neri.

Qui visiteremo anche il cimitero elice di SAPANTA. Questo cimitero è l’unico al mondo ad avere la denominazione di cimitero felice, poiché su ognuna delle tombe vi si trova scritta una barzelletta oppure una riflessione sulla vita in chiave divertente, a testimonianza che le tradizioni di questa località non sono cambiate, ma rimaste inalterate anche nel corso dei secoli.

I villaggi di Maramures sono una galleria grande d’arte popolare. Fra di loro, il villaggio con il cimitero felice rappresenta un posto di un’ originalità stupefacente. Il contadino romeno non ha mai temuto la morte, perché morire è come attraversare un cancello verso l’eternità e quindi verso la vita eterna. La morte è un fenomeno naturale che deve accettare. Il cimitero è stato, per più di cinquanta anni, la creazione di uno scultore successore di parecchie generazioni di artisti del legno che hanno tramandato per testamento il loro commercio di padre in figlio. Il metodo di lavoro è rimasto invariato. Il legno di quercia è tagliato in fasci che sono messi ad asciugare uno o due anni, lo scultore può cominciare il suo lavoro: in primo luogo disegna i motivi geometrici a basso rilievo dedicati al defunto, poi li dipinge di blu e scolpisce un simbolo di speranza e di libertà. Nel 1934, lo scultore stesso ha cominciato a scrivere sulle lapidi. È solitamente una poesia breve scritta in prima persona, punteggiata di ironia, frasi sarcastiche e…errori di ortografia, la cui ispirazione poteva avvenire durante la notte. I parenti della persona deceduta non si addolorano, ma bevono e si rallegrano. In questo cimitero é descritta l’intera vita del villaggio: il pastore, il coltivatore, il boscaiolo, il tessitore, il filatore, la casalinga, il commerciante, il carpentiere, il medico, il musicista o l’ubriaco sono tutti vicini in questo cimitero. Questa memoria collettiva, questo insieme di tombe piene di colori dove ogni persona morta racconta ironicamente la sua esistenza con le relative gioie e dispiaceri, genera serenità e un’atmosfera allegra, una specie di sfida alla morte, un inno alla vita. Lo spirito creativo aleggia ancora sopra il cimitero e oggi molte delle lapidi sono inventate dai suoi allievi. Il cimitero è un «plein air» del trionfo della vita sulla morte, un museo dove la gente parlerà “dell’azzurro” come parla già del famoso azzurro di Voronet; un azzurro caldo, liscio, quasi fosforescente. Chiedendo all’artigiano che cosa lo ha ispirato, ha risposto chiaramente: il cielo. “vicino agli altri quattro colori (nero, rosso, giallo e verde) l’azzurro é dappertutto, visto che è il quinto colore della terra del Maramures.

Il cimitero felice di Săpânţa | alla scoperta della romania

 

Pranzo di Pasqua con menu tipico e bevande incluse.

Vivremo questa festa importante insieme alla gente del posto.

L’uovo è uno dei simboli pasquali più diffusi in tutto il mondo.

L’uovo è considerato da sempre il simbolo della rinascita e della vita in moltissime culture e in diverse tradizioni. I fedeli rito ortodosso e bizantino hanno la tradizione di tingere le uova sode di rosso e benedirle in chiesa il giorno di Pasqua.

Uova pasquali: perché sono colorate di rosso?

Una tradizione prettamente greca della Pasqua è quella di colorare e decorare le uova di rosso. La scelta del colore si rifà ad un’antica leggenda secondo cui Maria Maddalena, dopo essere stata al Sepolcro di Gesù e avendolo trovato vuoto, si recò dove erano riuniti i discepoli e annunciò loro la straordinaria notizia. Pietro, però, incredule le disse: “Crederò a quello che dici solo se le uova che hai nel paniere diventeranno rosse”. E subito le uova si tinsero di un rosso intenso.

Il rosso è inoltre il colore del sangue di Cristo, della festa ed è considerato un modo per tenere lontano il male.

Decorare le uova pasquali in casa

L’uovo decorato è simbolo di vita e di fertilità, ma anche segno di resurrezione. Molto importane è il cosiddetto uovo della Madonna, ovvero il primo uovo che viene decorato e colorato in una casa e che viene messo nell’angolo bello .

Prima del pranzo della Pasqua,  inizia la tradizionale rottura delle uova.  Ogni ospite gioca, tenendo l’uovo stretto nella mano e colpendo con la punta dell’uovo quello del vicino, pronunciando la frase di rito, Christos anesti (Cristo è risorto), a cui l’altro deve rispondere alithos anesti (è veramente risorto). Tradizione vuole che alla futura sposa l’uovo venga rotto in fronte come augurio di fertilità.

Questo gesto nasconde in realtà un simbolismo molto profondo. Il guscio dell’uovo pasquale che viene rotto rappresenta, infatti, la tomba di Cristo. Il gesto di rompere il guscio indica, di conseguenza, la distruzione della tomba, simbolo a sua volta di morte, per lasciare spazio all’uovo, simbolo di vita e della Resurrezione di Gesù Cristo.

 

Si prosegue per Bistrita.

Cena e pernottamento presso in hotel di lusso.

 

Metropolis Hotel, Bistriţa – Prețuri actualizate 2022

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5° giorno: BISTRITA – MONASTERI DELLA BUCOVINA – RADAUTI

Prima colazione in albergo. Il paesaggio che potrete vedere dai finestrini del vostro bus cambia rapidamente, se le case in Maramures sono finemente intarsiate e tutte in legno, qui hanno le decorazioni in tutta la casa, sembra di essere nel mondo delle fiabe. Entriamo in Bucovina attraverso un bellissimo paesaggio passando da Passo Borgo a 1201 mt. La Bucovina è una regione situata nel nord della Romania (Moldavia) il cui nome, risalente al 1774, significa “paese coperto da foreste di faggi“. Infatti la Bucovina fu parte del principato di Ştefan cel Mare (Stefano il Grande), che combatté a lungo contro gli invasori Ottomani. Nel 1775 la Bucovina venne annessa all’Impero austriaco che le diede il nome. Nel 1918, dopo la Prima guerra mondiale la Bucovina insieme alla Bessarabia e alla Transilvania entrò a far parte della Grande Romania. Nel 1940 l’Unione Sovietica, a seguito di un ultimatum, si annesse la Bessarabia con il consenso della Germania nazista sulla base dei protocolli segreti firmati nel Patto Ribbentrop-Molotov) del 23 agosto 1939, ma si impadronì anche della Bucovina settentrionale, che in tali protocolli non era menzionata (si indicava esplicitamente la Bessarabia in un generico contesto di Europa sud-orientale, mentre la Bucovina era considerata Mitteleuropa). Famosa per i suoi bellissimi paesaggi, la Bucovina lo è ancora di più per i suoi monasteri affrescati costruiti nei sec. XV-XVI sotto i principi moldavi Stefano il Grande e suo figlio Petru Rares. Attualmente i monasteri della Bucovina sono posti sotto la protezione dell’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Mănăstirea Bârsana, locul care încântă și luminează suflete - Călător printre gânduri

Visita del monastero Moldovita, del 1532, circondato da fortificazioni ed affrescato esternamente. Gli affreschi esterni esaltano l’impronta moldava per ottenere il massimo realismo nelle scene di vita quotidiana, umanizzando i personaggi. Sulla parete sud possiamo ammirare L’Assedio di Costantinopoli, l’Albero di Gesù, un gruppo di alcuni famosi filosofi antichi. Il monastero Moldovita ospita un museo importante in cui fa bella mostra Il Golden Apple, un premio consegnato dall’Associazione Internazionale dei Giornalisti a tutti e cinque i monasteri moldavi come riconoscimento per il valore artistico e culturale degli affreschi sulle pareti esterne. Il monastero di Moldovita è un monumento protetto dall’Unesco. Si continua con la visita del monastero Sucevita, (1582-84) rinomato per l’importante affresco “la Scala delle Virtù” e per le sue imponenti mura di cinta. Si continua per arrivare a Radauti.

Cena e pernottamento in hotel.

Moldovita Monastery - RomaniaTourStore

File:Romania Suceviţa monastery 7.jpg - Wikimedia Commons

6° giorno: RADAUTI – IASI

Prima colazione in albergo. Non lasciamo “la dolce Bucovina” senza visitare il famosissimo – Voronet del 1488, nominato la Cappella Sistina dell’Est Europa e considerato il gioiello della Bucovina per il famoso ciclo di affreschi esterni che decorano la chiesa, il più celebre fra questi è ”Il Giudizio Universale”. Si continua in direzione di Iasi. Arrivando a Iasi, la più importante città dell’est della Romania, ammireremo il maestoso Palazzo della Cultura, un gigante neo-gotico costruito sulle rovine del vecchio palazzo principesco. Continueremo con la visita della chiesa dei 3 gerarchi, un vero ricamo in pietra e poi con la visita della cattedrale metropolitana dove troveremo le reliquie della Santa Paraschiva – santa protettrice della Moldova.

Cena e pernottamento in hotel.

Il monastero di Voroneț, "la Cappella Sistina d'Oriente" | SocaTour

Vista del Palazzo della Cultura della città di Iasi Puzzle (Paesi, Romania) | Puzzle Garage

7° giorno: IASI – LAGO ROSSO – BIERTAN

Prima colazione in albergo. Proseguimento per Lago Rosso, tra le Gole di Bicaz, il più bel canyon del Paese, situato nella catena dei Carpazi, lungo 10 km., formato da rocce calcaree mesozoiche, alte 300-400 mt.

Tour Romania e Moldavia PARTENZE GARANTITE 2022

Continueremo il nostro tragitto incontrando un’altra nazionalità – i Csángó – visitandoli a casa, ascoltando la loro musica e cercando di capire da dove sono arrivati e come si sono integrati. Una delle minoranze  più spettacolari  della Romania :”I nipoti di Attila”, sono  gli Csàngò , arrivati qui dalle lontane steppe dell’Asia. Vivono in piccole comunità nelle alte valli dei Carpazi e nella pianura della Moldavia, a poche centinaia di km dell’Unione Europea (e tra poco ne entreranno a far parte) ma per adesso continuano a vivere in un universo parallelo fuori del tempo, distante molti secoli e molte migliaia di km. Una realtà inconsueta nell’Europa di oggi, da cui affiorano riti e credenze collegabili a quelle dei clan kazaki della Mongolia, tracce di sincretismi in cui la Madonna si confonde con  le antiche fate della tradizione ungherese legate ai culti del Sole.

Kákics táncház | Székesfehérvári Programok portálja

Parlano un ungherese arcaico con vocaboli di origine turca o persiana. Sono cattolici  ma nei ricami dei loro costumi si ritrovano il Sole, la Terra e l’Acqua, tracce della loro antica religione pagana. Un mondo a parte che sopravvive fra mille difficoltà in piena Europa. Sono loro gli ultimi “Figli del Vento” d’Europa, eredi di una storia che riemerge dai ricami dei loro abiti che indossano nei giorni di festa, quando il suono dolce e aspro dei violini accende di vita i villaggi sparsi tra le colline della Moldavia e le rive del fiume Siret che in ungherese significa amore, e in romeno non ha nessun significato, ma loro sono arrivati anche prima degli ungheresi, forse con gli Unni.

“Qui pure le pietre parlano: se guardi bene con attenzione, vicino a ogni chiesa (gli Csàngò si professano cattolici in mare ortodosso, un modo per dichiararsi diversi senza sfidare le autorità), si vedono massi apparentemente privi di significato che in realtà sono quel che rimane dell’antica religione legata al Sole. Se osservi bene, i nostri villaggi sono sempre orientati secondo una linea che va a ripercorrere il cammino del Sole: ancora oggi il più importante pellegrinaggio a Cleja, Klèse per noi, si svolge il giorno in cui il Sole non crea ombra intorno alla pietra”.

Ecco da questa poche righe avrete capito in che mondo affascinante ci immergeremo per qualche ora (non è ancora certo che riusciremo a visitarli, non sono luoghi frequentati dal turismo e non sono abituati alle visite). Se volete saperne di più su questo popolo, visitate il sito dell’associazione dei popoli minacciati:  www.gfbv.it/3dossier/eu-min/csango.html. Si attraversano le belle colline di Transilvania toccando località famose per le acque termali. Partenza verso Biertan dove si visita la chiesa fortificata, patrimonio UNESCO dove,  se  saremo tra i fortunati potremo ascoltare un concerto da uno degli organi più grandi del sud Europa.

Biertan - Wikipedia

Cena  e pernottamento in hotel.

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8° giorno: BIERTAN – SIGHISOARA – PREJMER – BRASOV o  SINAIA

Partenza  in direzione di  Brasov. Durante il tragitto sosta a  Sighisoara, visita guidata della città detta “La Perla della Transilvania”, considerata una delle città-fortezza meglio conservate d‘Europa (partrimonio dell’umanità UNESCO). I colonizzatori tedeschi vi fondarono il primo abitato nel 1191, che però tu distrutto dai tartari cinquant’anni dopo. Nel Quattrocento, il pericolo ottomano determinò la costruzione delle torri di difesa che circondano tutta la Collina della Città. Dal Cinquecento Sighişoara s’impose anche sotto aspetto culturale: nella scuola della città insegnano professori “di tutte le specializzazioni e di tutte le scienze”. La città risale in gran parte al sec XIV, quando fu ampliata e rafforzata la costruzione affrettatamente eretta dopo le distruzioni tartare del 1241. Si conservano nove delle quattordici torri originarie: torre dei fabbri, torre dei calzolai, torre dei macellai, torre dei sarti, torre dei pellai, torre dei ramai, ecc. Nella Piazza della Città si trovano la Casa del Cervo, una dimora nobiliare seicentesca in stile rinascimentale transilvano e la Casa Veneziana del Cinquecento, con una facciata in stile gotico veneziano. Una delle attrazioni più affascinanti della città è la Torre con Orologio. Alta 64 metri la torre ha all’ultimo livello quattro torticene e una galleria di legno per la guardia; essa costituisce la più vecchia testimonianza della penetrazione del barocco austriaco in Transilvania. Nel XII° secolo un artigiano locale installò sulla torre un orologio con due quadranti, l’uno volto verso la Città Bassa, l’altro verso la rocca. Il meccanismo mette in azione gruppi di figurine di legno che rappresentano i giorni della settimana. Ma Sighişoara è famosa soprattutto perché diede i natali (nel 1431) al Principe di Valacchia Vlad III° Dracul (Vad l’impalatore) o meglio conosciuto come Dracula (il vampiro di Bram Stoker).

City of Sighișoara – Information, Images, Interesting Facts | Urlaub in Rumänien

Qui potrete vistare la Casa Vlad Dracul in cui abitò tra gli anni 1431-1435, prima di diventare principe della Valacchia. Pranzo in ristorante. La più bella e meglio conservata cittadella medievale della Romania, Sighisoara. Continuiamo la strada fermandoci per la strada per la visita della impressionante chiesa fortificata a Prejmer (patrimonio Unesco) costruita dalla popolazione sassone del posto nel sec.13 e che riprende in piccolo il villaggio che è al di fuori delle mura. Si continua per Brasov visitando il centro storico della citta medievale con la Chiesa Nera e la prima scuola romena, ammirando la Piazza del Consiglio dove si respira un’aria cosmopolita. Continuazione per Sinaia sopranominata anche “La Perla dei Carpazi” (quante perle in questo tour!)

Cena e pernottamento in hotel

15 Popular Things to Do In (and Around) Brasov, Romania

9° giorno: SINAIA – BUZESCU – BUCAREST

Prima colazione in hotel. Visita del Castello Peles. Costruito tra il 1873 – 1883 (primo piano) e tra il 1896 e il 1914 (secondo piano), da parte di Carol I Hohenzolleren – il primo re di Romania (1866 – 1914) in stile rinascimentale tedesco, dall’architetto viennese Wilhelm von Doderer  e il tedesco Johann Schultz in Lemberg , si compone di 160 camere e di una torre centrale di 66 m di altezza. In Europa, il Castello di Peles in Sinaia, residenza estiva dei re di Romania, è stato modello di altri importanti castelli e può essere considerato il più importante  della  Storia della Romania. Inoltre  è  uno dei monumenti più importanti di questo genere in Europa per la seconda metà del XIX secolo. Potrete ammirare numerose statue, balaustre, vasi, fontane, nicchie e mosaici. L’interno del castello Peles con le sue 160 stanze, sistemate ed arredate in tutte le fogge possibili, con netto predominio dell’intaglio in legno. E’ stato incluso nella lista dei 5 castelli più belli del mondo.

Transilvania: cosa vedere, dove atterrare, cosa fare - Trip and Love

Si parte  in direazione di  Buzescu – villaggio rom – impressionante per l’architettura bizzarra e per le abitudini degli zingari che vi abitano e dove troveremo un strano miscuglio di ricchezza e miseria. I rom, che secondo le statistiche sono 3% dell’intera popolazione, conservano con tanta tenacia la loro identità. Una visita “insolita” non inserita in nessun programma di viaggio: la visita di un villaggio Rom, ad un comune con un’elevata presenza di Rom ed è infatti piuttosto noto per il buon numero di case costruite nello stile caratteristico di questo popolo.

Buzescu, Romania | peace-on-earth.org | Flickr

“Il paese era formato da una strada asfaltata principale e da traversine laterali in terra battuta. In tutto 500 metri da capo a piedi. Una chiesa in stile cristiano-ortodossa, dipinta di giallo e di verde, con annesso cimitero zingaro, vegliava l’entrata in paese. Architetture molto particolari che oltre la comune immaginazione, architetture che sembravano riprese da fiabe del nord Europa, come “Hansel e Gretel”. Ogni costruzione appartiene ad una sola famiglia, sia che si tratti di una palazzina a quattro piani che di una villetta con giardino. Lungo la strada del villaggio, tutti hanno diritto ad una casa, tutti hanno spazio per testimoniare della loro esistenza, ma non tutte le case sono uguali. Per un Rom, la casa è un concetto nuovo, ben lontano da ciò che invece rappresenta per noi popoli stanziali: una casa equivale alla nostra automobile, più è grande e bella e luccicante e accessoriata, più si lascia intendere quanto il proprietario sia proporzionatamente ricco. Così il villaggio  ha case più o meno sfarzose, più o meno imponenti, e tutte riportano sui tetti, rigorosamente rivestiti in zinco, grandi placche di rame con inciso il nome della famiglia intestataria della costruzione.
Gli interni sono molto curati nei dettagli ed ogni elemento decorativo, come marmi, stucchi, ori, mobilio, cristalli, porcellane, lampadari, è stato importato dall’estero senza badare a spese. La moltitudine di stanze non viene sfruttata, l’importante è averle, non arredarle, non viverle, l’importante è ostentare. Di fatto molte famiglie vivono principalmente in un paio di ambienti della casa, tra cui la cucina, lasciando il resto della casa vuoto e disadorno. Alcune famiglie dormono addirittura con la tenda nel giardino. Durante la mia breve passeggiata avevo constatato la presenza di diversi operai rumeni al lavoro nei vari cantieri edili, intenti a costruire nuove case. Il disegno architettonico è opera degli zingari, mentre la costruzione vera e propria è relegata ai rumeni, che i Rom considerano inferiori!”

Arrivo a Bucarest . Cena e pernottamento in hotel.

 

10° Giorno: Bucarest – Roma

Trasferimento in aeroporto per imbarco sul volo diretto a Roma e fine dei servizi.

 

LA QUOTA COMPRENDE

  • Voli Roma – Bucarest-Roma bagaglio incluso  (nota bene: tariffa da riconfermare ad emissione dei biglietti)
  • Pernottamenti in hotel 4**** e 5*****
  • Trasferimenti in bus privato
  • Guida locale in lingua italiana per tutta la durata del viaggio
  • Pensione completa con acqua minerale inclusa dalla cena del primo giorno fino alla colazione dell’ultimo giorno
  • Ingressi per le visite previste nel programma
  • Assicurazione annullamento e spese mediche (massimale 10.000), bagaglio    massimale 1.500) e covid 19

 

LA QUOTA NON COMPRENDE

  • Tasse aeroportuali euro 135,00 (soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei)
  • Mance
  • auricolari
  • Extra di carattere personale
  • Tutto quanto non espressamente indicato nella voce “La Quota Comprende”



CINA : Festival Pasto donne MIAO- Etnie DONG e HAKKA

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Festa del Pasto delle Sorelle delle donne Miao

La Festa del Pasto delle Sorelle cade il quindicesimo giorno del terzo mese del calendario lunare durante la quale le ragazze della minoranza Miao, nella provincia di Guizhou, sperano di trovare l’amore, indossando diversi e pesantissimi chili di argento in testa, intorno al collo e sui vestiti. La tradizione vuole che l’argento, riflettendo la luce, tenga lontani gli spiriti malevoli.

La leggenda narra che una volta, i figli di due sorelle, un ragazzo e una ragazza, si innamorarono l’uno dell’altro. Dopo una lunga e dolce amicizia durante l’infanzia, decisero di sposarsi quando sarebbero cresciuti. Solo dopo molto tempo i genitori della ragazza approvarono il loro matrimonio. In tutti gli anni di attesa la loro figlia prendeva del riso da portare al suo amante.

Prima di cominciare la festa, le ragazze si incamminano su per le montagne a raccogliere fiori, bacche e piante selvatiche per tingere il riso  che poi cucineranno, chiamato Sister’s rice, e  che avrà i colori del blu, rosa, giallo e bianco e che rappresentano in breve le quattro stagioni.

Quando le ragazze Miao hanno ultimato i preparativi insieme alla loro famiglia, in particolare con le nonne siedono per ore a lucidare gli argenti, si inaugura il festival facendo un pranzo tradizionale di famiglia a base di riso cotto nel bambù e bevendo vino di riso fatto in casa.

Dopo il pranzo, finalmente, giunge il momento dell’incontro: arrivano  i ragazzi alla festa nella speranza di conoscere la loro futura moglie. Entrambi ballano e cantano canzoni d’amore per attirare l’attenzione l’uno verso l’altro. Alla fine le ragazze consegnano ai ragazzi una palla di riso avvolto in fazzoletti che contengono diversi simboli, per lo più con varie piante e ognuno di loro ha un significato. Per esempio : ganci di bambù significa “ulteriore contatto”; prezzemolo cinese, significa “ti voglio sposare”; pepe o aglio significa  “non mi interessi”.

Minoranze etniche 

La Cina è la terza nazione per estensione del pianeta, grande quasi come l’intera Europa, ed è la prima per numero di abitanti, 1.342.000.000 persone, un quinto della popolazione mondiale. Ma non tutti gli abitanti della Cina sono cinesi propriamente detti. Nelle lontane regioni di frontiera  vivono infatti molte minoranze etniche e linguistiche. Se gli han (cinesi propriamente detti) ammontano infatti al 92 % della popolazione, lo stato riconosce ufficialmente altri 56 gruppi etnici per un totale di 96 milioni di individui, capaci però di occupare oltre la metà del territorio nazionale, spesso in regioni di frontiera al sud e all’ovest montuose, desertiche e scarsamente produttive ma di notevole importanza strategica.

Spesso queste popolazioni sono molto diverse le une dalle altre, frantumate a loro volta in diverse sottoetnie, per origini e provenienza, per dove e come vivono, per gli abiti e i gioielli, per le acconciature delle donne, per le credenze e le pratiche religiose, costituendo ciascuna un mondo a sé. Nella montuosa e poverissima regione meridionale del Guizhou, ad esempio, grande oltre la metà dell’Italia, il 35 % della popolazione appartiene a 18 diverse minoranze etniche, le più famose delle quali sono i Miao e i Dong, capaci da soli di dare vita al maggior numero di manifestazioni folkloristiche genuine di tutta la nazione. Per loro la varietà degli abiti e le raffinate acconciature femminili non costituiscono soltanto un ornamento, ma un denominatore sociale ed etnico, espressione di benessere economico e di abilità muliebre. I loro sontuosi festival costituiscono importanti momenti di aggregazione sociale, di manifestazione culturale, di informazione e di scambi, ma anche occasione per mettere su famiglia. I Miao sono un popolo di bassa statura, arrivati tra queste impervie montagne in epoca precristiana dalle steppe siberiane con una propria lingua solo orale e religione animista. Abitano in case di legno su palafitte tutte uguali, coltivano riso, mais e erbe medicinali sui campi terrazzati, sono allegri e molto solidali, ottimi danzatori al suono di tamburi e di flauti di bambù. Gli abiti tradizionali femminili sono davvero sfarzosi: gli eleganti vestiti ricamati, nonché le possenti acconciature dei capelli raccolti a chignon sono infatti decorati da un numero infinito di gioielli d’argento multiformi. Per i Miao infatti l’argento, oltre a segno di ricchezza, è in grado di scacciare il male e portare fortuna e felicità.

Gli agricoltori Dong, molto superstiziosi, sono invece abili architetti e carpentieri: i loro villaggi risultano disseminati dei caratteristici ponti del vento e della pioggia, tutti costruiti senza chiodi o viti, per scavalcare fiumi e canali ma anche per riparare e socializzare come i nostri portici, nonché dalle torri del tamburo per avvistare tempestivamente nemici ed incendi. Amano il canto e la danza al suono del flauto e imparano a cantare fin da bambini imitando i versi degli uccelli. Le donne vestono giacche e pantaloni color indaco.

L’architettura di casa del popolo Lo Lo a Dong Van

L’etnia Lo Lo risiede in paesi separati nelle case addossate alle scogliere che danno la vista sulla valle o verso i campi. Costruiscono sia casa di terra battuta che casa su palafitte a seconda delle condizioni di ogni famiglia. La recinzione è fatta in pietra, alta circa 1 metro. Il villaggio di San Pa A è un luogo dove i turisti possono visitare e scoprire la vita di questa etnica.
Dall’esterno, la loro residenza non è molto diversa da quella di terra battuta di altri gruppi etnici. Tuttavia quando osserva attentamente l’arredamento, lo spazio interno, vedrai chiaramente la differenza. Ogni casetta deve essere composta in 3 scomparti, quello centrale attivo come sala di soggiorno, quello di destra per nonni e genitori, quello di sinistra dedicato ai figli, nuore e suoceri mentre il piano terra serve di conservare cibo, mais e manioca.

Le usanze nuziali e funebri del gruppo etnico Lo Lo a Dong Van, Ha Giang

I Lo Lo credono che tutte le creature possiedano la propria anima e proteggano gli esseri umani. Quindi, la gente dà rispetto a tutte le cose come montagne, foreste e animali.
La cerimonia di matrimonio di questa minoranza etnica si tiene in un’atmosfera solenne. La famiglia dello sposo dovrà preparare le offerte comprendenti 1 mucca, 3 maialini, 5 galli castrati, 1 sacco di riso, 1 bottiglia di vino… da portare dalla sposa per eseguire il rituale di  informare gli antenati. Proprio davanti alla casa della sposa, il vino di mais viene versato in grandi ciotole per invitare la famiglia dello sposo. Dopodiché, i partecipanti nel matrimonio cantano insieme le canzoni opposte, poi condurranno il corteo nuziale.

I costumi tradizionali dei Lo Lo

Il triangolo è sempre stato considerato dal gruppo di Lo Lo come simbolo dell’antico regno ancestrale. Pertanto, sui loro indumenti saranno sempre decorati con questo tipo di motivi. Specialmente i Lo Lo a Lung Cu (Dong Van) usano anche modelli che rappresentano la natura, la terra, l’acqua e la patria per diversificare e arricchire i loro abiti. Inoltre, spesso compaiono sui vestiti dei Lo Lo le forme di piante di mais, fiori di grano saraceno o animali domestici, creando la semplicità e la quotidianità.

Nell’interno montuoso e boscoso della regione costiera di sud-est del Fujian, affacciata sul Mar meridionale cinese e grande quanto metà dell’Italia, vivono gli Hakka, popolazione contadina emigrata nel III-IV secolo dal nord della Cina e che parla un cinese arcaico; popolo colto, solidale e comunitario, ha espresso parecchi capi politici, militari e artisti.

Vivono nei Tulou, abitazioni collettive fortificate circolari per proteggersi da nemici, briganti e animali, costruite in fango, bambù e pietre con muri spessi due metri, una sola porta fortificata e finestre soltanto ai piani alti, merli e torrette. Nel cortile centrale trovano posto il pozzo, il forno, le latrine e i recinti per gli animali, al primo piano magazzini e granai, mentre nei tre successivi abitano centinaia di persone; resistenti anche ai terremoti, sono abitazioni calde in inverno e fresche d’estate. Nel Fujian esistono circa 20 mila Tolou, alcuni trasformati in musei, la gran parte ancora abitati. Nel 2008 l’UNESCO ha inserito i Tulou tra i Patrimoni dell’Umanità.

Questo viaggia ci permetterà di visitare anche altri importanti siti Patrimonio Unesco:

il Buddha Gigante di Leshan, Patrimonio UNESCO dal 1996, è una maestosa statua scolpita nella roccia, nel punto in cui confluiscono i fiumi Minjiang, Dadu e Qingvi, vicino alla città di Leshan ed è considerata la più grande statua di Buddha in pietra del mondo;

le sculture rupestri a Beishan e Baoding. Queste incisioni  rappresentano una delle più importanti testimonianze dell’arte rupestre buddhista in Cina e sono  inclusi nell’elenco del Patrimonio UNESCO dal 1999.

DAZU INCISIONI RUPESTRI

Le incisioni di Dazu si trovano, più o meno, nel centro della Cina.

Le incisioni rupestri di Dazu consistono in una serie di sculture religiose di grande prestigio, esattamente come le Grotte di Mogao a Dunhuang, e risalgono al VII secolo (dinastia Tang e Song), mentre l’ Europa viveva l’Alto Medioevo.

Diga delle Tre Gole: la costruzione più imponente di sempre.

Al momento della sua progettazione è stata discussissima e criticatissima, per l’enorme impatto ambientale e sociale di una costruzione di tale mole. Ma ha anche il merito di ridotto di milioni di tonnellate le missioni inquinanti della Cina producendo energia pulita. Si tratta della Diga delle Tre Gole, posta sul fiume Yangtze, nella provincia cinese di Hubei. E vanta dei numeri davvero incredibili, sia in termini strutturali che energetici.

La struttura più imponente mai costruita dall’uomo

 

 

SUPPLEMENTO SINGOLA: € 460,00
PRENOTAZIONI ENTRO: 15 novembre sino esaurimento dei posti disponibili
SALDO ENTRO: 45 giorni dalla partenza
ACCONTO:  € 1.200,00

 

 

 1° GIORNO: Roma – Xiamen

Incontro dei partecipanti in aeroporto, disbrigo delle formalità  di imbarco a partenza con volo di linea per Xiamen con scalo.  Pasti e pernottamento a bordo.

 2° GIORNO: Arrivo a Xiamen

Arrivo a Xiamen, incontro con la guida locale, trasferimento in hotel e assegnazione delle camere. La città di Xiamen si trova sulla costa sud-orientale della provincia cinese del Fujian ed è una città ricca di storia e vitalità. È famosa per i suoi paesaggi costieri mozzafiato, la lunga storia e la cultura unica. Essendo una città portuale, Xiamen vanta una varietà di coste e spiagge affascinanti.

Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.

Xiamen - Guida turistica 2023

3° GIORNO: Xiamen – Yongding

Prima colazione in hotel. In mattina partenza per Nanjing. Lungo il trasferimento, visita al villaggio di Tianluokeng, dove si trova un singolare complesso di Tulou dalle diverse forme. Pranzo in ristorante locale. Proseguimento per Yongding.

Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.

File:Snail pit tulou.jpg - Wikipedia

 4° GIORNO: Yongding – Xiamen

Prima colazione in hotel. Mattinata dedicata alla visita di alcuni villaggi degli Hakka, caratterizzati da edifici insoliti in pietra, denominati Tulou, Patrimonio dell’UNESCO dal 2008. Il nome Hakka significa “famiglia di ospiti“ e le loro abitazioni sono grandi strutture circolari che assomigliano a fortezze.

Sempre a zonzo: Cina | Fujian | Xiamen e i tulou

I Tulou furono costruiti a partire dal ‘600, concepiti a scopo difensivo, possono contenere fino a un centinaio di famiglie. Le tipiche costruzioni circolari degli Hakka, dai tetti neri a pagoda, sono di incredibile bellezza e maestria architettonica e al loro interno, in uno scenario irreale, fra cortili concentrici e scale di legno, si svolge una animatissima vita di campagna che segue consuetudini e usanze tradizionali tanto antiche quanto suggestive. In questa zona esistono ancora decine di migliaia di Tulou, molti dei quali ancora abitati. Questa minoranza etnica era, nell’antichità, originaria della Cina del Nord, iniziò a migrare nel Sud del paese a partire dal IV secolo per sfuggire alla pressione degli invasori provenienti dall’Asia Centrale. Qualche missionario arrivò a credere che questo popolo discendesse da una delle tribù perdute di Israele. Inoltre gli Hakka, per secoli, furono considerati dei “reietti” perché parlavano una propria lingua e, sconfessando la piramide sociale confuciana, sostenevano la parità tra uomo e donna. Pranzo in corso di visite. Al termine delle visite rientro a Xiamen in pullman.

Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.

Hakka Tulou | Easy Tour China

Fujian Tulou | R | Flickr

Etnia HAKKA

Popolazione delle montagne della Cina meridionale (Guangdong, Guangxi, Fujiàn). Per sfuggire alle persecuzioni e alla carestia della Cina nord occidentale durante la dinastia Jin (265-314 d.C) , gli Hakka (in mandarino significa ospiti), migrarono gradualmente verso sud e si rifugiarono nelle provincie del Jiangxi, Fujian e nel Guangdong dove costruirono delle case fortezza per ripararsi dai banditi e dagli animali selvatici. Non è però escluso che derivino in parte da gruppi presenti sul territorio già in precedenza. Parlano un dialetto cinese nettamente differenziato da quello cantonese, nella cui area vivono, e più vicino a quelli settentrionali.

Il piccolo regno degli Hakka | China Files

5° GIORNO: Xiamen – Guiyang

Prima colazione in hotel. Escursione all’isola Gulangyu, l’antica zona residenziale dei nobili, di celebri letterati, musicisti e commercianti stranieri. Pranzo in ristorante locale.

Cena e trasferimento all’aeroporto e volo per Guiyang, capoluogo della lussureggiante provincia del Guizhou. Ricordiamo che Il 40% degli abitanti del Guizhou è composto da decine di minoranze etniche diverse e dalle antichissime origini. Arrivo e trasferimento in hotel.

Pernottamento in hotel.

Guida alle Città di Lusso: Guiyang - Hotel Sofitel

6° GIORNO: Guiyang – Kaili

Prima colazione in hotel. Partenza con pullman privato per Kaili. Lungo il tragitto visita delle risaie a terrazze al villaggio Gaoyao e dei villaggi dell’etnia Miao di Shiqiao.

The rice fields of Gaoyao village - Guizhou | Village, Guizhou, Fields

Visita della produzione di carta dalla corteccia degli alberi nella comunità di Shiqiao Miao, è un’antica tradizione artigianale che si svolge spesso in alcuni villaggi della provincia cinese del Guizhou. Questa tecnica artigianale coinvolge l’utilizzo della corteccia degli alberi, principalmente della moraceae o quercia, che viene elaborata, cotta, immersa e pestata per produrre carta. Durante il processo, la corteccia viene spellata, macinata e successivamente bollita in acqua; poi, viene pestata fino a ottenere una consistenza fibrosa. Successivamente, questa poltiglia viene uniformemente spalmata su stampi di bambù e lasciata ad asciugare all’aria fino a diventare carta. Pranzo in ristorante durante le escursioni.

Recycling Old Paper to Make Beautiful Handmade Paper

Nel pomeriggio visita del Museo Minoranze Etniche per immergersi nelle tradizioni, nella storia e nella cultura delle diverse minoranze etniche presenti nella regione di Guizhou. Questo museo offre un’affascinante panoramica delle usanze, dei costumi tradizionali, dell’arte, della musica, dell’architettura e della vita quotidiana delle varie minoranze etniche che popolano la zona.

Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.

Etnia Miao o Hmong

In Cina vive una numerosa minoranza etnica, l’etnia Miao, le cui origini si possono far risalire a 5000-6000 anni fa. Nel corso della loro storia, dopo una serie di migrazioni, i Miao si sono stabiliti nel Guizhou e nello Hunan. Questa minoranza conta una popolazione di 8.940.116 che è una delle più grandi. Dopo un lungo periodo di migrazione, i Miao oggi vivono principalmente nelle Regioni del Guizhou, dello Yunnan, dell’Hunan, dell’Hubei, dell’Hainan e nella Prefettura Autonoma Zhuang del Guangxi. Sono divisi in altre minoranze come gli Hmong neri, e gli Hmong bianchi, gli Hmong rigati, ecc. Attualmente essi figurano al quarto posto su scala nazionale per numero di abitanti. 

I costumi dell’etnia Miao sono estremamente vari e molto colorati. Con oltre un centinaio di modelli, questa etnia si distingue in modo particolare per la creatività nell’abbigliamento. Per fare solo un esempio, il costume festivo tradizionale più rappresentativo conta decine di tipologie di acconciature e si basa sul ricamo, antica forma artigianale caratteristica della cultura delle donne dell’etnia. Sia gli abiti usati nella vita quotidiana che quelli formali, per feste e cerimonie nuziali, mostrano un livello artigianale estremamente raffinato e complesso. I motivi decorativi più comuni sono il drago, gli uccelli, i pesci, il tamburo, i fiori, le farfalle e alcune immagini che riflettono la storia dell’etnia.

5.900+ Minoranza Miao Foto stock, immagini e fotografie royalty-free - iStock

7° GIORNO: Kaili – Shidong (Festa del Pasto delle Sorelle) – Kaili

Prima colazione in hotel. Partenza per Shidong. Pranzo libero.

Questa giornata sarà dedicata alla festa più importante della minoranza etnica dei Miao la Festa del Pasto delle Sorelle,che si tiene ogni anno il 15° giorno del terzo mese lunare.

Mondi in bilico: I Miao - II

E’ una festa che celebra la primavera ed è un’occasione, per i ragazzi e le ragazze della zona, di conoscersi e magari fidanzarsi. In questa occasione le donne Miao vestono i loro migliori vestiti tradizionali ed indossano meravigliosi monili d’argento. I Miao credono che l’argento, rappresentando la luce, sia in grado di scacciare gli spiriti maligni. Balli, canti e sfide ginniche ed equestri scandiscono la festa e le ragazze omaggiano, alla fine delle cerimonie, i ragazzi con ciotole di riso colorato dai chiari riferimenti simbolici: il riso adorno di petali di rosa vuol dire amore corrisposto; quello condito con aglio o peperoncino significa di no. Ed ancora il riso accompagnato da cotone e prezzemolo significa che la ragazza vuole sposarsi nel più breve tempo possibile.

Xijiang - Il più grande villaggio Miao - ABCina

un viaggio nella cina del sud per conoscere i miao, i dong e gli hakka

Durante il rientro a Kaili, sosta al Matang per la visita del villaggio dell’etnia Gejia, costruito dal popolo Gejia, un gruppo etnico molto speciale in Cina. Il popolo dei Gejia adora giocare o allenarsi con gli archi e le frecce e i loro costumi festivi li rendono, infatti, simili a dei guerrieri dell’antichità. Nella antiche leggende, i Gejia furono gli eroi che poterono sparare persino il Sole con gli archi e le frecce. Le case, costruite secondo lo stile architettonico locale, si integrano armoniosamente con la natura circostante, arricchendo l’atmosfera del luogo con un senso di autenticità e storia.

Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.

8° GIORNO: Kaili – Rongjiang

Prima colazione in hotel. Partenza per Rongjiang. Visita del villaggio di Langde (donne Miao con le gonne lunghe). Mattinata dedicata a spettacoli di canto e danza e cerimonie di benvenuto. Oggi avremo la possibilità si effettuare il pranzo presso una famiglia dell’etnia Miao.

Ethnic Minority Villages around Kaili

Proseguimento della visita al villaggio di Datang (donne Miao con le gonne corte).

Best Guizhou Villages | Top 10 Ethnic Minority Villages in Guizhou

Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.

La Gente Della Minoranza Etnica Di Miao Che Esegue Un Ballo Tradizionale Nel Villaggio Di Langde Miao Nationality, Provincia Di G Fotografia Editoriale - Immagine di argento, guiyang: 114762377

9° GIORNO: Rongjiang – Zhaoxing

Prima colazione in hotel. Partenza per il villaggio di Basha dei Miao.

Basha village in Guizhou Province, home of the last gun men of China

Le abitazioni a Basha sono prevalentemente costruite in legno, seguendo lo stile architettonico tradizionale Miao, con molte strutture realizzate con pietra e legno, esprimendo una forte identità etnica.

Il Basha Miao Village e l'etnia Miao - Wanderlust Italia

Basha conserva molte tradizioni antiche e celebra festival tradizionali, tra cui importanti celebrazioni e riti matrimoniali tradizionali. Pranzo in ristorante locale.

Basha - l'ultima tribù di cacciatori della Cina, Rainer Feldbacher, luglio 2021

Proseguimento per Zhaoxing. Arrivo e visita del villaggio di Zhanli dell’etnia Dong.

População Dong apresenta canto típico da etnia

Cena con menù cinese in ristorante locale. Pernottamento in hotel.

Scoprire la vita della minoranza etnica Lo Lo a Dong Van - Ha Giang | Izitour

Etnia Dong

Nonostante l’etnia Lo Lo a Dong Van – Ha Giang abbia sperimentato il processo di convivenza con altri gruppi etnici, conserva ancora la sua cultura tradizionale di lunga data.

Lo Lo è uno dei gruppi etnici con una lunga storia di sviluppo nella zona di Dong Van, provincia di Ha Giang. Il popolo è suddiviso in  due gruppetti : i Lo Lo Neri e i Lo Lo  Fiori. I Lo Lo neri vivono principalmente nella comune di Lung Cu, mentre i Lo Lo fiori abitano maggiormente nelle comuni di Lung Tao e Sung La, nei distretti di Dong Van e Meo Vac. Sebbene divisi in due gruppi  diversi, hanno la stessa lingua  nella lingua, usanza  e credenza, si distinguono tra di loro  solo negli abbigliamenti.

 

gruppo etnico lo lo ha giang

Oltre ai motivi di decorazione, gli indumenti del popolo Lo Lo a Dong Van, Ha Giang sono modellati con bottoni unici. Questi sono cuciti in fila sul cappello, sulle maniche e sul corpetto nei vestiti delle donne.  Si tratta di un elemento che mostra la solidarietà di questa comunità di minoranza.

L’etnia Dong è principalmente distribuita nella Cina meridionale, più precisamente nelle province del Guizhou, dello Hunan e nella Regione Autonoma del Guangxi-Zhuang, si tratta di un’etnia molto versata nel canto e nelle danze, con una profonda tradizione musicale e culturale. Nelle aree abitate dai Dong è molto diffuso un detto ricorrente: “Il riso nutre il corpo, la canzone nutre il cuore”, che sottolinea come essi equiparino cantare e mangiare. Solitamente, gli esponenti di questo gruppo etnico sanno tutti cantare, e considerano le canzoni come un cibo spirituale per coltivare la loro anima e le loro emozioni.

La loro tradizione di trasmettere la cultura e la conoscenza attraverso la musica è esemplificata dal grande canto. Il repertorio comprende una vasta gamma di generi, come ballate, canti per bambini, canti di saluto e canti imitativi, che mettono alla prova il virtuosismo degli esecutori nell’imitare i suoni degli animali. Tramandate da maestri a cori di discepoli, le varie espressioni del grande canto vengono eseguite formalmente nelle torri del tamburo, luogo di riferimento per le cerimonie, l’intrattenimento e le riunioni dei villaggi Dong o anche, in modo più spontaneo, nelle case o nei luoghi pubblici.

Scoprire la vita della minoranza etnica Lo Lo a Dong Van - Ha Giang

10° GIORNO: Zhaoxing – Congjiang – Chongqing

Prima colazione in hotel.In mattinata vista  del villaggio di Zhaoxing, proseguimento della visita del villaggio Dong di Tang’An con le risaie a terrazze

Pranzo in ristorante locale. Trasferimento in stazione ferroviaria e partenza in treno  per Chongqing (circa 4 ore ,biglietto di prima classe). Chongqing è una municipalità della Cina situata nella regione sud-ovest del Paese. È una città dinamica, ricca di diverse culture e famosa per la sua gastronomia, tanto da essere conosciuta come la “città delle montagne” e la “capitale delle hot pot”. Posizionata alla confluenza del fiume Yangtze e del fiume Jialing, Chongqing vanta uno spettacolare paesaggio naturale, conosciuto soprattutto per le celebri Tre Gole del fiume Yangtze.

Paesaggio pittoresco della Diga delle Tre Gole

La struttura più imponente mai costruita dall’uomo

Il suo bacino idrico è il lago artificiale più grande al mondo, ed è il più potente impianto energetico del pianeta. Si tratta della Diga delle Tre Gole, un gigante di cemento che attraversa uno dei fiumi più grandi e impetuosi al mondo

Quando, nel 2003, sono iniziati i lavori di costruzione di questo mastodonte, nessuno pensava sarebbe stato possibile terminarla, e tutti erano convinti che il progetto sarebbe stato ridimensionato. Nessuno aveva mai osato tanto, ne in termini di dimensioni, ne di complessità. Per non parlare delle complicazioni derivanti dalla funzione cui la diga doveva assolvere. E invece eccola lì, in tutta la sua magnificenza. Lunga 2309 metri, alta 185, e con un bacino idrico di 39000 milioni di metri cubi di volume massimo, questa diga è in assoluto la costruzione artificiale più grande di tutti i tempi. La sua costruzione ha richiesto oltre 28 milioni di metri cubi di cemento armato, 30 mila operai e sette anni di lavori ed è costata l’equivalente di 28 miliardi di euro.

 

Diga delle Tre Gole: la costruzione più imponente di sempre

La città è caratterizzata da una topografia montuosa, con molti edifici costruiti lungo le pendici, creando un’atmosfera urbana unica. La città è anche un importante centro commerciale, con moderne zone commerciali e distretti di shopping che riflettono la vivacità e lo sviluppo della Cina moderna. Arrivo e sistemazione in hotel.

Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.

Chongqing, la città più grande e sconosciuta del mondo

 

11° GIORNO: Chongqing – Dazu – Leshan

Prima colazione in hotel. Partenza per Dazu. Visita degli antichi affreschi e sculture rupestri a Beishan e Baoding.

Chongqing: Baoding Shan-Beishan

Queste incisioni  rappresentano una delle più importanti testimonianze dell’arte rupestre buddhista in Cina e sono stati inclusi nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO nel 1999.

La ruota della creazione di Dazu (sito di incisioni rupestri patrimonio dell'Unesco) – Viaggiare con lentezza

Queste incisioni si trovano a Dazu, nella provincia di Sichuan, vicino a Chongqing.

Il nome “Dazu” significa abbondanza dei cibi e ricchezze.

Le incisioni rupestri di Dazu consistono in circa 50.000 statue con oltre 100.000 iscrizioni ed epigrafi; sono state inserite, nel 1999, nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità UNESCO.

Le più importanti, e visitate dai turisti, si trovano sui monti Baoding e Beishan.

Le aree principali sono: Beishan e Baoding: Nanshan, Shimenshan, e Shizhuanshan.

Oltre alle immagini di Confucianesimo, Buddhismo e Taoismo, la parte più importante è quella delle statue di “Mizong” e delle statue dei Buddisti esoterici.

VIAGGI IN CINA : DAZU INCISIONI RUPESTRI – DonneCultura

Le prime sculture sono create nel 650 durante la Dinastia Tang, ma lo sviluppo maggiore lo ebbero nel corso del IX secolo, quando Wei Junjing, Prefetto di Changzhou, iniziò a lavorare per le sculture del monte Beishan e il suo esempio venne seguito da monaci, nobili e gente comune durante il periodo delle cinque dinastie e dieci regni, fra il 907 e il 965.

Nel XII secolo, all’epoca della Dinastia Song, il monaco Zhao Zhifeng dedicò 70 anni della sua vita alla creazione delle elaborate sculture del monte Baoding.

Oggi, ci sono circa 13 aree sulla montagna dove incontriamo circa 10.000 sculture, incise durante 70 anni; dal 1179 al 1249.

Le sculture rupestri risalgono a un periodo che va dal IX al XIII secolo e sono disseminate in diverse località attorno alla contea di Dazu. Le opere mostrano una straordinaria maestria artistica e rappresentano scene della vita quotidiana, divinità buddhiste, immagini sacre e testi religiosi.

Le grotte di Dazu - Cina in Italia

Pranzo in ristorante durante le escursioni. Al termine della visita, partenza per Leshan. Arrivo e sistemazione in hotel.Cena con menù occidentale e pernottamento in hotel.

12° GIORNO: Leshan – Chengdu

Prima colazione in hotel. Escursione guidata al Buddha Gigante di Leshan, Patrimonio UNESCO dal 1996, è una maestosa statua scolpita nella roccia, nel punto in cui confluiscono i fiumi Minjiang, Dadu e Qingvi, vicino alla città di Leshan, nella parte meridionale della provincia di Sichuan. La scultura è posta di fronte al Monte Emej, con i fiumi che scorrono ai suoi piedi.

Файл:Leshan Buddha Statue View.JPG — Википедия

Il Buddha di Leshan è un luogo da non perdere, scavato nella roccia è considerata la più grande statua di Buddha in pietra del mondo, con i suoi 71 metri di altezza,  solo le dita sono lunghe ben otto metri e le orecchie sette. La cosa ancora più strepitosa è che la sua costruzione risale a più di 1200 anni fa, richiese diversi decenni e coinvolse un gran numero di manodopera e risorse, è stata costruita durante la dinastia Tang, tra l’VIII e il IX secolo.

Cina: il Buddha gigante di Leshan e il Monte Emei, appena fuori Chengdu - Travel Misadventures

La statua rappresenta Maitreya, il Buddha del futuro, seduto su uno scranno roccioso. La testa raggiunge un’altezza di oltre 14 metri e ogni suo dettaglio è finemente scolpito. È un esempio straordinario dell’arte e dell’ingegneria dell’epoca. Pranzo in ristorante locale.

Leshan 2024: Tutto quello che c'è da sapere - Tripadvisor

 

Al termine della visita, trasferimento a Chengdu. Una passeggiata nel Parco del Popolo e possibilità di fare un esperienza del tè locale presso il Heming Tea House. Trasferimento in hotel.

Cena con menù cinese e pernottamento in hotel.

13° GIORNO: Chengdu

Prima colazione in hotel. In mattina visita al Centro di Ricerca del Panda Gigante di Chengdu. Il centro ospita un ambiente naturale progettato appositamente per i panda giganti, offrendo loro spazi ampi e confortevoli simili al loro habitat naturale. Qui, i visitatori possono osservare i panda giganti in uno stato quasi naturale, imparando di più sulla loro vita quotidiana, sul comportamento e sulle abitudini alimentari. Pranzo in ristorante locale.

Chengdu, Panda Breeding Center, tour privato del Tempio di Zhaojue 2023

Nel pomeriggio visita del Duomo Wuhou, costruito per commemorare Zhuge Liang, un famoso stratega militare del periodo dei Tre Regni, e Liu Bei, il re dello Shu durante la dinastia Han, il Duomo celebra la loro amicizia e contributo alla storia cinese. Il Duomo è un complesso architettonico che include il tempio di Wuhou e la sala di Zhaolie, insieme a giardini tradizionali cinesi. È un luogo di preghiera e di memoria, dove vengono onorati e ricordati gli eroi storici. Proseguimento di una passeggiata nel quartiere della Strada Jinli.

Jinli Ancient Street, Jinli Pedestrian Street Chengdu

Jinli Street è un affascinante mix di cultura moderna e tradizionale. I visitatori possono passeggiare lungo la strada, ammirare gli edifici in stile antico, esplorare le botteghe degli artigiani e acquistare oggetti artigianali tradizionali come maschere operaie di Sichuan, oggetti in bambù intagliato e souvenir tipici.

Jin Li Street | Chendu's tourist street in the style of ancient China

Inoltre, Jinli è nota per la sua vasta selezione di prelibatezze gastronomiche locali. Qui è possibile gustare specialità culinarie della cucina di Sichuan, come lo spiedino di agnello, il maiale in agrodolce e, naturalmente, i famosi piatti piccanti che caratterizzano questa regione.

Chengdu Jinli Old Street, Top Chengdu Attractions - Easy Tour China

Al termine della visita, trasferimento in hotel. Cena con menù occidentale.

 

Chengdu: Biglietto per lo spettacolo serale dell'Opera di Sichuan Shu Feng Yan Yun | GetYourGuide

Dopo cena trasferimento al teatro tradizionale per assistere al tipico spettacolo Shufengyayun .

Ingresso allo spettacolo dell'opera di Chengdu Sichuan presso la casa da tè Shufeng Yayun 2024

Dopo lo spettacolo trasferimento in hotel. Pernottamento.

 

14° GIORNO: Chengdu – Roma

Dopo la colazione trasferimento in aeroporto e imbarco sul volo per l’Italia,con scalo.

Arrivo e fine dei servizi.

La quota comprende:

  • Voli di linea intercontinentali Roma – Xiamen (andata) e Ghengdu – Roma (ritorno), con scalo. Franchigia bagaglio 23 kg
  • Volo interno XIAMEN – GUIYANG in classe economica, con tasse
  • Treno prima  classe CONGJIANG – CHONGQING
  • Guida locale parlante italiano
  • Sistemazione in hotel 4**** e 3***
  • Prima colazione in hotel
  • Pranzi e cene come indicati dal programma
  • 1 bicchiere di soft drink o birra locale per pax ad ogni pasto
  • Tutti i trasferimenti da/per aeroporto/stazione nelle varie località
  • Tutte le escursioni previste nel programma
  • Tutti gli ingressi nei siti indicati
  • Accompagnatore da Roma de “I Viaggi di Giorgio”
  • Assicurazione annullamento e spese mediche (massimale 10.000,00), bagaglio    massimale 1.500,00)

La quota non comprende:

  • Tasse aereoportuali  pari a euro 485,00 (soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei)
  • Pasti ed altre bevande non menzionate nel programma
  • Le mance (pari a circa 80,00 euro p.p. per tutto il viaggio)
  • Spese personali
  • Tutto quanto non specificato sotto la voce “La quota comprende”

Documenti :Passaporto con validità residua minimo 6 mesi dalla data di partenza.Alla data di pubblicazione questo itinerario,non è richiesto visto ingresso in Cina,eventuali aggiornamenti saranno comunicati tempestivamente.

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

 




GRAN TOUR DEL PERU’ – agosto

Il Perù vi colpirà come pochi altri paesi, per un’emozione tutta da assaporare, alla scoperta dei segreti e delle favolose ricchezze di antiche civiltà.

La costa, ricca del passato pre-incaico della grande civiltà Moche, dalla natura selvaggia ed aspra dove potrete assistere allo spettacolo straordinario di migliaia di uccelli marini, foche, pinguini che vivono sui dirupi delle Isole Ballestras , alle linee di Nazca, misteriosi segni ancora oggi oggetto si continuo studio da parte di storici ed archeologi. Il viaggio prosegue in bus  verso Arequipa, in un contesto paesaggistico così spettacolare da mozzare il fiato anche a chi di mondo ne ha visto tanto. E’ la natura, qui per una volta, ad essere padrona assoluta degli uomini e non viceversa.  Puno ed il Lago Titicaca.

La civiltà degli Uros e l’isola Taquile, nel centro del lago, in un ambiente senza tempo, dove la gente tesse al telaio e veste con costumi unici al mondo. E poi Cuzco, forse la più bella e suggestiva città delle Ande, con i suoi preziosissimi reperti Inca ed il suo aspetto coloniale. E ancora decine di paesini e di villaggi che faranno di questo viaggio un’esperienza memorabile. Ed il miracolo sorprendente di Machu Picchu. Ma su tutto questo non poteva mancare la visita della tomba del Signore di Sipan, la scoperta più importante di tutto il Sud America.

Un Viaggio davvero unico, infatti il programma seppur in “soli” 15 giorni tocca le località più importanti del Perù; sono inclusi 4 voli interni; il trasferimento in treno a Machu  Picchu, ma la cosa molto importante è che a differenza di altri T.O., si dorme nella zona più vicina al sito archeologico, e questo Vi assicura una visita con molta calma e soprattutto senza le tante persone che affollano il sito!!

Il programma è inoltre arricchito di visite inedite (o meglio che in genere i gruppi e anche molti individuali meno attenti) non effettuano; è prevista la conferenza con proiezioni video e diapositive presso il Museo Antonimi a Nasca, sulle famose “linee”; è inclusa la visita per ammirare ad Arequipa della mummia Juanita; la partenza è stata fatta coincidere per permettervi di visitare la domenica (unico giorno che si svolge il mercato) il mercato di Chincero dove ancora si pratica il baratto; potrei andare avanti con descrivere le peculiarità di questo tour, ma non basterebbero 3 pagine!!

In poche parole è il viaggio delle 3 V : il Vero Viaggio delle Vita. Che tutti i Veri Viaggiatori non devono mancare!!

SONO PREVISTI VOLI DI AVVICINAMENTO DA TUTTA ITALIA

1° Giorno : Italia – Lima

Ritrovo dei partecipanti presso l’aeroporto e operazioni d’imbarco per il vostro volo con scalo, destinazione Lima. Pasti e intrattenimento a bordo.

2° Giorno : Lima

Arrivo all’aeroporto internazionale di Lima, ricevimento da parte del nostro personale in lingua italiana e trasferimento in hotel. Camere assegnate subito. Tempo per riposo. Prima colazione e  visita della città. Lima, la “Città dei Re” è una delle più importante capitali del Sudamerica con un mix di architettura coloniale e moderna.

Lima cosa vedere, cosa fare, informazioni, consigli di viaggio

Si inizia dalla Plaza de Armas (la piazza principale), testimone non solo della fondazione da parte degli Spagnoli ad opera di Francisco Pizarro nel 1535, ma anche dei movimenti di indipendenza del Perù.

                    Visitando la Catedral de Lima

Pranzo e visita della Cattedrale, costruita dagli Spagnoli in stile barocco nel XVII secolo, del Palazzo del Governo, dove ogni giorno si svolge il cambio della guardia, della Chiesa di San Francesco e, al termine, giro del quartiere moderno di Miraflores, centro amministrativo e finanziario di Lima. Rientro in hotel, cena  e pernottamento

Perù, Lima, oceano Visualizza e miraflores malecon lungomare con shopping centri commerciali caffè e ristoranti 25002859 Stock Photo su Vecteezy

3° Giorno : Lima – Trujillo

Prima colazione in hotel, volo per Trujillo. Pranzo  e pomeriggio dedicato alla visita della città: Visita della Plaza Mayor di Trujillo, le case coloniali di Mayorazgo e Urquiaga e la Cathedral of Trujillo.

             ᐉ 6 sitios y experiencias que debes vivir en Trujillo, Perú » Intriper.

Visita panoramica della città coloniale di Trujillo. Fondata nel 1534, Trujillo fu la capitale amministrativa del nord del Perù e successivamente svolse un ruolo fondamentale nei moti di indipendenza del Paese. Qui si trovano ancora le vestigia del suo periodo coloniale nelle bellissime case coloniali delle famiglie ricche dell’epoca: la Casa Ganoza Chopitea, La Casa Aranda ò la Casa de la Emancipación (chiamata così perché proprio al suo interno si svolgevano le riunioni degli Indipendentisti).

Houses with style! These old houses are traditional from Trujillo, the motherland of the Marinera. #JanuaryIsMarinera // ¡Casonas… | Trujillo peru, Peru tours, Peru

Tra le strutture religiose dell’epoca da visitare la Cattedrale costruita nel XVII, la Chiesa della Merced. Trujillo è anche conosciuta come la città dell’eterna primavera grazie al suo clima temperato.Rientro in hotel, cena e pernottamento.

4° Giorno : Trujillo – Chiclayo

Dopo la prima colazione, partenza per la visita del sitio di Chan Chan, antica capitale del Regno Chimù, situata vicina al mare.

Chan Chan, la più grande città di mattoni adobe d'America

Perù, le più antiche statue di Chan Chan

Qui potrete ammirare 2 siti archeologici importantissimi, la Huaca del Sol (una delle meraviglie del mondo) e la Huaca della Luna: la piramide del Sole è una delle costruzioni più importanti del Perù: misura 24 metri in altezza. Sulla piramide della Luna si trovano dei superbi bassorilievi policromi, scoperti di recente.

             Tour della cultura moche da Trujillo - Civitatis.com

I Chimù rivestivano i loro templi d’oro e nei giardini dei loro palazzi persino le piante e gli animali erano fatti di metallo prezioso; le mura della città erano dipinte  a colori sgargianti, davvero unici e bellissimi da ammirare.

                Huaca de la Luna | World Monuments Fund

Pranzo e partenza da Trujillo a Chiclayo, in  direzione della Valle di Chicama. Visita lungo il tragitto del complesso archeologico “El Brujo”, considerato un centro molto importante per le sue grande mura con bassorilievi raffiguranti guerrieri in atteggiamento di danza. Il complesso archeologico si trova a circa 60 km dalla città di Trujillo sulla riva destra del fiume Chicama, di fronte all’Oceano Pacifico, nel distretto di Magdalena de Cao. Dopo aver attraversato verdi campi di canna da zucchero arriverete nella zona nella quale sorge la Piramide del Brujo, uno dei più importanti centri religiosi e politici della Cultura Moche, sviluppatasi tra il 100 e il 750 d.c., il complesso archeologico El Brujo è formato dalla Piramide di Cao Viejo e Huaca Cortada, conosciuta con il nome di El Brujo.

Patrimonio arqueológico del Perú: La importancia de El Brujo en la historia

All’interno potrete ammirare spettacolari fregi che rappresentano scene di guerrieri nudi che vengono accompagnati a quello che sembra un sacrificio religioso. Nella parte superiore di questo stesso luogo sono visibili sanguinose scene di bambini sacrificati e alcuni rappresentanti della casta sacerdotale dell’elite moche.

El Brujo and Lady Cao, Trujillo | Dos Manos

Poco dopo passerete al settore funerario del Cao, nel quale sono state fatte le maggiori scoperte degli ultimi tempi. Si tratta del ritrovamento della mummia di una nobile moche che abitò queste piramidi 1700 anni fa, oggi chiamata comunemente la Signora di Cao.

La Signora di Cao mostra il suo volto dopo 1.700 anni | Euronews

Ecco come dovevano apparire i lineamenti del suo volto, quando la Signora di Cao ancora regnava sulle tribù della civiltà Moche. Sono passati circa 1.700 anni da quando il suo corpo fu sepolto nel Nord del Perù e oggi risorge grazie agli strumenti che la tecnologia 3D mette a disposizione dell’archeologia. I resti della Signora di Cao sono stati rinvenuti nel 2005. La civiltà Moche non praticava la mummificazione ma le particolari condizioni della sepoltura hanno permesso una eccezionale conservazione dei tessuti.

I resti mummificati della donna, che si pensa avesse un’età approssimativa di 25 anni, furono ritrovati coperti d’oro,

La Senora de Cao è un’affascinante donna da vedere a tutti i costi durante un viaggio in Perù: ha 1.700 anni. Considerata una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni, la Senora de Cao è una straordinaria testimonianza della storia millenaria del Perù.

Si tratta di una mummia di donna risalente alla cultura Moche, il cui ritrovamento è avvenuto nel 2005 all’interno del complesso archeologico di El Brujo, a 45 chilometri da Trujillo.Una delle tante particolarità della Senora de Cao è il suo pressoché perfetto stato di conservazione che la rende di fatto uno dei più importanti ritrovanti di tutto il Sud America.

Secondo le ricostruzioni la donna rappresentava un’importante autorità all’interno dell’organizzazione sociale dell’epoca. Questa ipotesi su alcuni segni presenti sul corpo, come i tatuaggi sulle caviglie, sui piedi e sulle braccia, raffiguranti serpenti e ragni, che secondo le credenze locali, rappresentavano la fertilità della terra e segnalavano capacità divinatorie e sciamaniche.

Che cosa ci rivelano queste mummie coperte da tatuaggi sul mondo antico? | National Geographic
Le datazioni indicano che La Senora de Cao aveva un’età compresa tra i 20 e i 30 anni al momento della morte, probabilmente avvenuta a causa di complicazioni legate al parto.

La donna era avvolta da numerosi strati di tessuto ed era circondata da numerosi gioielli in oro, argento, lapislazzuli, quarzi e turchese.E’ possibile ancora oggi poter ammirare i tatuaggi che coprivano il corpo,un emozione unica.

Al termine del tour proseguimento in direzione di Chiclayo, non prima di effettuare una breve sosta nel paese di Magdalena de Cao per vedere l’artigianato locale e provare la “chicha di jora”, una bevanda tradizionale di questa regione. Arrivo a Chiclayo  e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento in hotel.

5° Giorno : Chiclayo – Lima

Prima colazione. Visita alla Piramide di Túcume, con la sua piattaforma che si appoggia sul Cerro Purgatorio sostenendo templi, case e luoghi di culto come il tempio della Piedra Sagrada.

Si continua con la visita della tomba dove è stato trovato il Signore di Sipan.

Viaggio in Perù: alla scoperta della Ruta Moche | Viaggionauta

Culla della civiltà preincaica che produsse splendide oreficerie oggi esposte nel museo; la tomba è stata riportata alla luce nel 1987. La sua scoperta è paragonabile a quella di Tutankamon in Egitto (anzi questa può essere considerata  più importante in quanto è l’unica, in tutto il sud America,  ad essere stata trovata intatta con tutti i suoi gioielli). Pranzo.A seguire visita del Museo Tumbas Reales, realizzato con tutte le tecniche di museografia all’avanguardia – museo tra i più interessanti del Perù.

Escursione al museo delle Tombe Reali di Sipán da Chiclayo

I pezzi più importanti del Museo sono i resti mummificati del famoso Signore di Sipan.

Escursione al museo delle Tombe Reali di Sipán da Chiclayo

Una profusione unica di ornamenti in oro e in argento, ceramiche…pezzi inestimabili che ci spiegano i costumi e il modo di vita degli antichi indios. La scoperta della tomba del Signore di Sipan è da considerarsi al pari della scoperta della tomba di Tutankhamon, anzi di certo ha un importanza superiore, in quanto è l’unica tomba di epoca precolombiana scoperta intatta in Sud America.

O dono do pedaço | Viagem e Turismo

In Perù, nel 1987 fu fatta una scoperta archeologica sorprendente; a Huaca Rajada, nei pressi di Sipan furono ritrovate delle mummie Moche e artefatti usati per la tumulazione. Forse è stato il destino o pura fortuna, ma di fatto la tomba principale nascondeva i resti del Signore di Sipán, come fu giustamente chiamato. Il Signore di Sipán è stato ritrovato intatto e miracolosamente non scoperto dai ladri, dando quindi informazioni utili sulla cultura Moche.
Huaca Rajada fu costruita come monumento dell’era Moche ed era composta da due piccole piramidi adobe e una piattaforma bassa. La piramide più antica è stata costruita prima del 300 a.C. e la seconda nel 700 a.C. circa.

Treinta años del hallazgo de la tumba del Señor de Sipán, un hito en la arqueología de Perú
Nella zona sono stati ritrovati diversi scheletri ma il Signore di Sipán è sicuramente il più importante. Si pensa che fosse alto 1 metro e 63 centimetri e che, al momento della sua morte, avesse fra i 35 e i 45 anni di età. Era adornato da magnifiche insegne reali. Fu seppellito con gioielli elaborati e addobbi come un ornamento del capo, una maschera per il volto e un pettorale con la testa di un uomo e il corpo di una piovra.

Museo Tumbas Reales de Sipán: conoce las claves para disfrutar de una inolvidable visita | Noticias | Agencia Peruana de Noticias Andina

Portava due collane composte da maní (noccioline) in oro e argento per raffigurare la terra dove vanno coloro che passano all’aldilà. Gli ornamenti erano in oro, argento, rame e adornati da numerose pietre semipreziose.
Assieme al Signore di Sipán erano seppellite altre sei persone: tre donne in abiti da cerimonia (si pensa fossero mogli o concubine), due uomini con i piedi amputati (forse dei guerrieri) e un cane. Sono anche stati ritrovati 451 oggetti per cerimonie e offerte agli Dei.

Partenza alla  volta dell’aeroporto e volo per Lima. Cena e pernottamento in hotel.

6° Giorno : Lima – Paracas

MUSEO ORO DEL PERU: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2024) - Tripadvisor

Prima colazione e a seguire visita al Museo dell’Oro del Perù che presenta la collezione privata della famiglia Mujica Gallo, contiene pezzi d’oro preispanici, principalmente della cultur Chimú-Lambayeque (secoli XI-XV) e possiede mille pezzi, come: collane, braccialetti, ari, orecchini, figure antropomorfiche e zoomorfiche, maschere funebri, bicchieri cerimoniali, cetri reali, tumis o coltelli cerimoniali, narigueras e molto altro che testimonia lo sviluppo della gioielleria nell’antico Perú. Inoltre possiamo trovare una collezione di armi e divise militari del mondo intero.

MUSEO ORO DEL PERU: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2024) - Tripadvisor

Visita del museo Larco Herrera che ospita una grande collezione d’oro, argento e ceramiche del periodo precolombiano

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Pranzo in ristorante.

Successivamente partenza in bus privato direzione Paracas. Cena e pernottamento in hotel.

7° Giorno : Paracas (Ballestas) –  Ica (Museo) – Nazca (Museo)

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Dopo la prima colazione, visita delle isole Ballestas. Partenza in barca per l’escursione alle isole Ballestas. (ESCURSIONE SOGGETTA ALLE CONDIZIONI CLIMATICHE) che si trovano all’interno della Riserva Naturale di Paracas. Queste isole sono popolate da uccelli marini, leoni di mare, pinguini di Humboldt e albatros. Riserva Naturale, patria di immense colonie di gabbiani, cormorani, pellicani e di esemplari della fauna antartica, come foche e leoni marini.

Nazca Lines Of Peru: More Complex Than You May Think... - Hidden Inca Tours | Nazca lines, Nazca, World heritage sites

Durante la navigazione che porta alle isole si potrà ammirare il grande ‘Candeliere delle Ande’ misteriosa figura incisa sul fianco della collina desertica. Si narra che anch’esso sia stato disegnato dalle stesse mani che incisero le linee di Nazca.

              Lineas de Nazca - Foto di Ica, Ica Region - Tripadvisor

Attraversando la Riserva, vedrete ripide falesie rocciose, dune di sabbia color ocra che si stagliano contro il blu cobalto; varietà di uccelli  che non ha eguali in tutto il continente sudamericano, ad eccezione delle Isole Galagapos.

Trip to Nazca and flying over the mysterious Nazca lines

Dopo pranzo veloce si prosegue per Ica. Visita del museo archeologico di Ica. La collezione del museo è prevalentemente di carattere archeologico preispanico.  Sono presenti ceramiche e alcuni reperti tessili di una certa importanza. In un sala si potranno ammirare anche pezzi coloniali della storia regionale. Nel museo si travano inoltre alcune mummie ben conservate.

Breve visita all’oasi della Huacachina. Si prosegue per Nazca. Visita al Museo Antonini dove assisteremo ad una conferenza con video e proiezioni sulle linee Nasca. Arrivo, trasferimento e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento in hotel.

MyBestPlace - Huacachina, l'incantevole oasi nel deserto del Perù

8° Giorno : Nazca – Arequipa

Prima colazione. Mattinata a disposizione. Nazca suscita da  sempre la meraviglia del mondo intero per i geroglifici, le immense e misteriose linee tracciate nella pampas desertica, che per le loro dimensione possono essere osservate solo dall’alto. Se le condizioni del clima lo consentono, si farà il volo sulla linee di Nasca (volo facoltativo, il mezzo migliore per ammirare dall’alto “il più grande libro di astronomia del mondo” –

ESCURSIONE SOGGETTA ALLE CONDIZIONI CLIMATICHE).

Scoperte 168 nuove linee di Nazca in Perù: cosa sono i più famosi geoglifi del mondo

Si prosegue verso Arequipa. Durante il percorso, ci si lascia gradualmente alle spalle le distese del deserto costiero per salire, in un susseguirsi di paesaggi estremamente vari e suggestivi, lungo i primi contrafforti delle Ande.

Pranzo in ristorante locale durante il tragitto o box lunch, arrivo in tarda serata,cena e pernottamento in hotel.

Cosa fare ad Arequipa - Civitatis

9° Giorno : Arequipa

Convento di Santa Catalina ad Arequipa a Arequipa: 41 opinioni e 282 foto

Prima colazione e  visita della città  ricca di testimonianze coloniali. Si passeggia nel tranquillo quartiere di Chilina, con vista sulle antiche colture a terrazzamenti; il pittoresco e superbo quartiere di Yanahuara. Si continua la visita verso la Plaza de Armas circondata da belle arcate(la Plaza de Armas è una delle più belle del Perù). La Chiesa della Compagnia e i suoi chiostri, considerati l’espressione perfetta dell’architettura religiosa del XVII.

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A seguire visita il celebre convento di Santa Catalina, unico al mondo, con le sue viuzze e piazze, tutte recanti nomi spagnoli. Questo complesso dove hanno vissuto le religiose spagnole per parecchi secoli, è stato aperto al pubblico nel 1970. E’ una vera e propria cittadella all’interno della città di Arequipa.

Santa Catalina Monastery, Arequipa Peru | The Monastery of S… | Flickr

Pranzo in ristorante. Visita del Museo Santuarios Andinos – Museo di Juanita, dove sono conservati i resti della famosa mummia Juanita  – tutti gli anni, dal 1 gennaio al 30 aprile la mummia è chiusa in una stanza oscura dove nessuno la può vedere, al fine di meglio preservarla. Da gennaio a maggio Juanita viene ‘rimpiazzata’ da Sarita, che è ugualmente una mummia proveniente dallo stesso vulcano (Ham’pato) -. La Mummia Juanita (spagnolo: Momia Juanita), è il corpo congelato di una ragazza inca ritrovata  nei pressi del vulcano Misti a quota 6.000 metri. Visse per circa 12-14 anni, morendo  tra il 1440 ed il 1450. Fu scoperta sul Monte Ampato (parte della cordigliera delle Ande), nel Perù meridionale nel 1995, dall’antropologo Johan Reinhard e dal collega peruviano Miguel Zarate.

Juanita, the Inca mummy that you can visit in Arequipa

Nota anche come Signora di Ampato e Ragazza congelata Juanita è rimasta incredibilmente ben conservata dopo 500 anni, il che la rende una delle più importanti scoperte recenti  (questa scoperta fu scelta dal TIME, nel 1995, come una delle migliori dieci scoperte al mondo). Quando fu originariamente pesata ad Arequipa, l’involucro che conteneva la mummia pesava oltre 40 chili. Tentando di portarla sulla cima dell’Ampato, Reinhard e Zarate capirono che il peso era probabilmente dovuto al congelamento della carne. La conservazione permise ricerche biologiche sui tessuti di polmoni, fegato e muscoli. Queste prove offrirono nuove informazioni sulla salute e la nutrizione degli Inca durante il regno del Sapa Inca Pachacútec. Cena e pernottamento in hotel.

10° Giorno : Arequipa – Puno

Prima colazione. Partenza con bus privato per Puno. Durante il tragitto, visita delle famosissime Chullpas di Sillustani, torri circolari utilizzate come tombe dai nobili del periodo preincaico e incaico.

Giro alle Chullpas di Sillustani | GetYourGuide

Queste torri si innalzano a 4000 metri, in un paesaggio desertico e desolato, dominato dalle montagne che circondano la Laguna di Umayo.

Pranzo e tempo libero a Puno.

                 Puno: la guida completa

Cena e pernottamento in hotel.

11° Giorno : Puno (Uros & Taquile)

Prima colazione. Partenza la mattina presto per l’escursione sul Lago Titicaca: la leggenda racconta che dalle acque del lago Titicaca sono emersi Mama Ocllo e Manco Capac per poi andare a fondare l’impero degli Inca.

Gli Uros,le isole galleggianti, il lago Titicaca: informazioni e cose da sapere

L’escursione continua alla volta delle isole flottanti degli Uros: qui le tradizioni del passato sono ancora molto forti.

Lago di Titicaca: meraviglia naturale tra Perù e Bolivia | C-Magazine

Si passa poi all’isola di Taquile: dall’alto dell’isola lo spettacolo del Lago Titicaca è meraviglioso, le montagne e il lago Titicaca che si incontrano! Scoperta e incontro con gli abitanti dell’isola, eccellenti tessitori. Pranzo in ristorante della comunità a Taquile.

Discover the textile art of Taquile, Intangible Heritage of Humanity

Tempo a disposizione sull’isola e rientro a Puno. Cena e pernottamento in hotel.

12° Giorno : Puno – Cusco (Bus)

Prima colazione. Partenza in bus privato per Cuzco (circa 7 ore di tragitto). La bellezza del paesaggio è unica, passando dall’altopiano alle Ande e attraversando numerosi villaggi caratteristici.

Abra La Raya Pass - What To Know BEFORE You Go | Viator

Il passaggio più elevato si trova a La Raya (4000 metri di altitudine) che segna il limite tra la zona andina e quella dell’altopiano.

KT PERU MAGICO (CUSCO-VALLE SAGRADO-MACHUPICCHU- PUNO- UROS TAQUILE) TOUR.

Visita durante il percorso a Pucara, Raqchi ed Andahuaylillas.

Route of the Sun: Andahuaylillas, Raqchi, La Raya, and Pucara.

Pranzo in ristorante locale lungo il tragitto.Arrivo in serata a Cuzco, il cui nome in lingua quechua significa ‘l’ombelico del mondo’. Trasferimento e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento in hotel.

13° Giorno: Cuzco – Pisac Mercato e Rovine – Ollantaytambo – Valle Sacra

Prima colazione.  Partenza verso Urubamba e visita al Mercato di Pisaq: alla scoperta dei bellissimi ponchos, maglioni e coperte in lana di alpaca, gli abitanti si recano al mercato indossando i loro abiti tradizionali come sempre coloratissimi.

La Valle Sacra degli Incas... (parte 2) - Viaggiatori non Turisti

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Visita alle rovine di Pisaq. Questi resti situati a 8 Km dal paese fanno parte di una cittá Inca, con un panorama incredibile sul Valle di Urubamba, l’area archeologica é costituita da varie strutture: parte abitativa, necropoli, tempio del sole  centro cerimoniale.

Scoprire la storia degli Inca visitando le più belle rovine del Perù | Evaneos

Dalle rovine è anche possibile ammirare le Ande.Pranzo in ristorante locale e si prosegue verso Ollantaytambo e visita dell’imponente fortezza che proteggeva l’entrata alla Valle Sacra.

Ollantaytambo: History, Location and More | Peru Choquequirao Trek

Sistemazione in hotel. Cena e pernottamento in hotel.

14° Giorno : Valle – Chinchero – Maras – Moray – Aguas Calientes

Prima colazione. Partenza per Chinchero per visitare il mercato della domenica. A differenza di Pisac, la cittadina di  Chinchero la domenica ospita un mercato ancora autentico.

Diario di viaggio in Perù

Qui ancora si pratica il baratto, stenterete a crederci ma ancora è cosi!! Resterete colpiti dalla cura con cui le donne, giunte al mercato, scelgono gli alimenti da barattare con  i loro prodotti della terra.

Chinchero, Cusco-Valle Sacra: cosa vedere, cosa fare, informazioni

Inoltre da Chinchero si gode di una vista spettacolare sulle montagne della Valle Sacra. Si prosegue per visitare le saline di Maras, tra le più importanti del Perù: lo sfruttamento di queste saline iniziò prima dell’arrivo degli Incas. Il contrasto tra il bianco del sale, il marrone delle montagne e l’azzurro del cielo, crea un ambiente spettacolare.

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Si prosegue verso Moray per ammirare il sistema di terrazzamenti incaici e l’anfiteatro.

Sito archeologico di Moray a Maras: Tour e Visite Guidate | Expedia.it

Pranzo in ristorante locale. Trasferimento alla stazione di treno d’Ollantaytambo e partenza per Aguas Calientes. Il percorso si snoda lungo la Valle Sacra degli Incas per poi fare ingresso nell’ambiente selvaggio dell’alta valle dell’Urubamba tra gole spettacolari rivestite di vegetazione. Arrivo e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento in hotel

15° Giorno : Aguas Calientes – Machu Picchu – Cusco

I segreti di Machu Picchu, la città perduta del perù - Focus.it

Prima colazione. Salita in minibus fino a 2300 metri di altitudine dove si trova la cittadella Inca. Visita all’impressionante sito archeologico. Le rovine maestose di Machu Picchu, ‘la città perduta’, a  112 km da Cuzco e scoperta nel 1911 dall’antropologo americano Hiram Bingham. Il sito archeologico si trova sulla cima del Machu Picchu (montagna vecchia) e ai piedi del  Huayana Picchu (montagna giovane), circondato dai fiumi Urubamba e Vilcanota.

Machu Picchu: quando andare, come andare, come visitare, consigli

Pranzo veloce. Rientro in treno fino la stazione d’Ollantaytambo e continuazione con bus privato per Cusco. Arrivo e trasferimento in hotel per la cena in ristorante locale con spettacolo folcloristico. Pernottamento.

16° Giorno : Cuzco – Lima

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Prima colazione.

Cusco in Perù, l'antica capitale dell'impero Inca | C-Magazine

Inizio della visita di Cuzco: la Plaza de Armas, dove secondo la leggenda si conficcò il bastone d’oro dell’Inca Manco Capac, indicandogli il luogo esatto dove fondare la città che sarebbe diventata la capitale dell’Impero; la cattedrale del XVII e Koricancha, celebre tempio dei templi.

City trip to the Cusco: Culture and nature in the Andes - green tips

Successivamente visita delle rovine: l’anfiteatro di Kenko, tempio religioso di forma complessa, Puka Pukara – la fortezza rossa – costruita dagli Inca e composta da scalinate e terrazzamenti. Tambomachay chiamato anche “bagno dell’Inca” con le sue acque. Sacsayhuaman, la ciclopica fortezza che difendeva Cuzco.

Tambomachay: interesting facts

Sacsayhuaman: The stones of the religious Inca empire

Pranzo.Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto e volo diretto a Lima, arrivo cena e pernottamento.

17° Giorno : Lima – Roma

Colazione in hotel e trasferimento in aeroporto per le operazioni di imbarco. Intrattenimenti e pasti a bordo.

18° Giorno : Arrivo a Roma

Arrivo e fine dei servizi.

LA QUOTA COMPRENDE

  • Volo internazionale Roma/Lima/Roma, via Madrid in classe economica – franchigia bagaglio 23 kg
  • 3 voli interni: Cuzco/Lima – Lima/Trujillo e Chiclayo/Lima da euro 300,00 (tariffa soggetta a riconferma sino all’emissione dei biglietti) – franchigia bagaglio 20 kg
  • Pernottamento in hotels 4**** e  3***
  • Pensione completa
  • Biglietti d’ingresso a musei, siti archeologici e luoghi di interesse menzionati nell’itinerario
  • Trasferimenti privati
  • Escursioni private con guide parlanti italiano
  • Trasporto privato e guida per Lima/Paracas/Nazca/Arequipa
  • Trasposto privato e guida per Arequipa/Puno
  • Trasporto privato e guida per Puno/Cusco
  • Trasporto privato e guida per  Trujillo/Chiclayo
  • Escursione alle Isole Ballestas con guida privata
  • Escursione al Lago Titicaca con guida privata
  • Treno da/per Machu Picchu sul treno Expedition
  • Biglietti autobus, servizio di linea, da/per Machu Picchu
  • Assicurazione medico bagaglio
  • Assicurazione annullamento
  • Kit da viaggio

LA QUOTA NON COMPRENDE

  • Tasse aereoportuali pari a euro 530,00 (importo soggetto a riconferma sino emissione dei biglietti aerei)
  • Bevande durante pranzi e cene
  • Mance per guida, autista, camerieri e facchini
  • Extra di carattere personale
  • Tutto quanto non espressamente indicato nella “quota comprende”

Sorvolo facoltativo sulle Linee di Nazca al costo di euro 130,00 a persona (tariffa soggetta a riconferma fino al momento dell’emissione del biglietto – non è inclusa la tassa aeroportuale).

Si consiglia di prenotarlo per tempo onde avere certezza di trovare posto.

Altezze massime raggiunte durante il tour!!Noterete che il programma è studiato in modo da salire piano piano e dare tempo al nostro fisico di acclimatarsi!!Chi soffre di pressione  alta non ha nessun problema a fare questo tour!!I cardiopatici è preferibile che abbiano un consulto dal proprio medico!!In ogni caso se pensate di avere dei problemi con l’altitudine, consultate prima il vostro medico di fiducia.

LIMA: Costa centro ovest dal Perú 154 m.s.n.m.

TRUJILLO : Costa nord dal Perú 34 m.s.n.m.

CHICLAYO: Costa nord dal Perú 29 m.s.n.m.

AREQUIPA: Sud dal Perú 2335 m.s.n.m.

PUNO: 3918.26 m.s.n.m.

CUSCO: 3399 m.s.n.m

Scelta del posto a bordo dell’aereo:  

I voli sono previsti in una specifica classe di prenotazione. Nel caso sia consentita una preassegnazione gratuita del posto da parte del vettore aereo, la preassegnazione verrà effettuata automaticamente all’emissione del biglietto.

Eventuali preferenze sull’assegnazione del posto ci devono pervenire al momento della conferma del viaggio.

Ricordiamo che con alcune compagnie, la preassegnazione del posto è a pagamento e che la preassegnazione di posti speciali (es. uscita di sicurezza…) è soggetta a restrizioni.

Eventuali modifiche sui posti preassegnati vanno richieste direttamente al banco di accettazione del volo.

I posti preassegnati possono subire cambi per esigenze aereoportuali e nessuna pretesa, reclamo o rimborso può essere avanzato se non verranno assegnati i posti prescelti; nel caso di cambi di posti precedentemente pagati, potrà essere richiesto il rimborso dell’importo pagato.

L’assegnazione del posto specifico verrà convalidata solo al momento del check-in sulla carta d’imbarco.

Documenti per l’espatrio:

  • Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei (6) mesi al momento dell’arrivo nel Paese.
  • Visto d’ingresso: non necessario