Egitto crociera in Dahabeya -Il Figlio della Luce -Il Miracolo del Sole-Ottobre

IL FIGLIO DELLA LUCE
IN EGITTO PER LA FESTA DI RAMSETE II
Il miracolo del Sole
Propongo in esclusiva tour in Egitto durante l’evento che ormai si ripete da oltre 3000 anni:
assisteremo al primo raggio di sole che andrà ad illuminare la stanza del dio Sole,al tempio di Abu Simbel.
Abu Simbel, una delle località più scenografiche dell’Egitto, è lo scenario di un fenomeno suggestivo tra scienza e magia.
Ogni anno il 22 febbraio e il 22 ottobre i raggi del sole entrano nel tempio illuminando la camera del Faraone. Il fenomeno avviene solo due volte l’anno (l’altra data è ottobre).
Da sempre i popoli antichi costruiscono gli edifici sacri creando corrispondenze fra il loro allineamento e la disposizione di costellazioni e pianeti, testimoniando la consapevolezza del legame tra fenomeni celesti e terrestri, in particolare della forte influenza del Sole.
Uno degli esempi più incredibili di questo legame fra architettura e astrologia è Abu Simbel, località dell’alto Egitto, dove da migliaia di anni due volte l’anno avviene quello che è definito il miracolo del Sole: dalla piccola porta incastonata tra le colossali statue i raggi di luce penetrano nell’oscurità del tempio illuminando l’effigie del faraone.
Abu Simbel è un complesso archeologico fatto costruire da Ramsete II nel XIII secolo a.C. ma scoperto solo nel 1813 dall’archeologo svizzero Johann Ludwig Burckhardt che lo trovò sepolto sotto la sabbia. Il primo a entrarvi, però, fu l’archeologo italiano Giovanni Battista Belzoni nel 1817.
È stato riconosciuto nel 1979 Patrimonio dell’umanità dall’Unesco che, nel 1964, aveva promosso un’operazione archeologica colossale spostando i templi e smontandoli blocco per blocco sulla riva del Lago Nasser dove si trovano oggi, per evitare che venissero sommersi dalle acque del Nilo in seguito alla realizzazione della diga di Assuan.
Dormendo sul luogo,mentre gli altri arriveranno in aereo,la mattina stessa,o in bus la notte(lo scorso anno erano 5000 bus…… immaginate 60-80 navi che arrivano sui siti contemporaneamente e che ne scendono circa 8500 persone,il caos e la confusione che si vien a creare non permettono di effettuare una visita come questo meraviglioso passato merita.) Ma non è tutto:questo viaggio è per i veri viaggiatori,coloro i quali,amano avere il contatto con il territorio,che amano visitare i luoghi per cogliere le atmosfere che li circondano,in assoluta calma e tranquillità.
In Dahabeya,si arriva quando la massa dei turisti è andata via o deve ancora arrivare e in tutta calma e tranquillità potrete effettuare le vostre visite.
A tutti coloro che condividono questo tipo di viaggio ,è dedicato questo Tour.
NAVE HA 14 CABINE UN TOUR UNICO ED ESCLUSIVO VIP
…dedicato a chi è stato in Egitto,magari in crociera classica,ma vi faremo vedere cose MAI VISTE…
e dedicata ovviamente a chi è la prima volta che ci viene…
Egitto: crociera in Dahabeya
La Dahabeya in arabo vuol dire la “Dorata” dato che ai tempi dei Faraoni erano fatte d’oro per navigare sul sacro Nilo. Come sappiamo tutti, il Nilo era un simbolo divino per i Faraoni e quindi le imbarcazioni dovevano essere all’altezza di essere portati da esso. Provando di imitare i Faraoni, i sultani ed i pascià del diciottesimo secolo hanno usato le Dahabeya come mezzo di trasporto sul Nilo in modo che fossero vicini alla ricchezza e allo splendore dell’antico Egitto. Le Dahabeya sono tipiche navi a 2 alberi a vela triangolare che navigano al di là della storia in modo che vi faccia fare un tuffo storico nella gloria del passato.
Visita esclusiva alle tombe di Nefertari
Dopo oltre 13 anni di chiusura, sarà possibile visitare due tra le più ricche e meravigliose sepolture dell’antica Kemet. Le tombe di Nefertari e Seti I, rispettivamente Grande Sposa Reale e padre di Ramesse II, accoglieranno di nuovo tutti coloro che vorranno rimanere incantati ed ammaliati dalle loro splendide decorazioni. Si tratta di visite ESCLUSIVE il cui costo del biglietto (già incluso nella quota) supera anche i 100.00 a persona.N.b.soggetta ad apertura.
Escursione di Dendera ed Abydos
una delle visita piu belle e che si fa raramente negli ultimi 20 anni,una volta ci si andava anche con la nave… Abydos e’ un tempio unico,per conto di Seti I e suo figlio Ramsete II ,ha lo stesso concetto architettonico del tempio di Hatshepsut e quindi una parte costruita e una parte scavata ,su diversi livelli e ha delle pareti che sono una meraviglia dal punto di vista artistico ,in particolare la testimonianza dell’arte amareniana in bianco,mentre il tempio di Dendera e’ un tempio greco romano dedicato alla dea Hathour,ben conservato con tutto il suo complesso, e’ l’unico tempio dove si puo andare sul tetto e andare nelle cripte dove ci sono le rappresentanze della regine Cleopatra.
Visita presso le tombe più importanti d’Egitto
PREVISTA VISITA ALLE TOMBE DEI NOBILI E VILLAGGIO NUBIANO, LO FAREMO IN FELUCA.HO INSERITO ANCHE LA VISITA DELLE TOMBE DEGLI ARTIGIANI, Deir el Medina (si proprio coloro che lavoravano alle tombe dei Re e delle Regine e dei Nobili) DOVE SI TROVA ANCHE QUELLA DELL’ARCHITETTO KA( il cui contenuto della tomba ha riempito una sala del museo egizio di Torino) e altre chicche che NESSUN OPERATORE VI SFIDO A CERCARE, include in un pacchetto in Egitto.
E ancora visite esclusive come quella all’isola di Soheil ad Aswan per ultimo per godere al meglio delle visite, il gruppo sarà tra le 18 e massimo 22 persone!
Esclusivo itinerario nella terra dei faraoni
Fin dall’antichità imperatori romani, eruditi arabi e antichi viaggiatori si abbandonarono al fascino della terra dei Faraoni. E ancora oggi le piramidi di Giza, i templi di Karnak, le sepolture della Valle dei Re, con la tomba rupestre di Tutankhamon, ed i templi di Abu Simbel, emanano un fascino di rara intensità. Secolo dopo secolo la grande civiltà dell’antico Egitto ha saputo mantenere intatto il suo potere di attrazione, con le maestose vestigia dell’architettura, dell’arte e della tecnica, con l’eccezionale grado di perfezione della scrittura (geroglifici) e dell’arte orafa, e infine con una concezione globalizzante del mondo, nella quale scienza e religione formano un tutt’uno indissolubile.
Al Grande Museo Egizio (GEM) del Cairo si possono ammirare i Tesori di Tutankhamon esposti insieme per la prima volta, tra cui la maschera d’oro, l’imponente statua di Ramses II nella Grand Hall, la spettacolare Piazza dell’Obelisco con l’Obelisco Pendente e le 12 sale espositive che coprono millenni di storia egizia, dalla preistoria all’epoca romana. Le visite possono includere passeggiate nei giardini esterni e la presenza di ristoranti e negozi, in un’esperienza culturale immersiva e di design
Un pò di…teologia eliopolitana
Una barca sepolta per 4600 anni
Secondo la religione egizia, Eliopoli era il luogo per il culto del Sole, la più importante tra le divinità del pantheon egizio, chiamata Amon e successivamente Ra.
Quello del Sole attraverso il cielo era un vero e proprio viaggio in barca che si ripeteva ogni 12 ore in eterno, se le divinità del Bene riuscivano a tener testa alle divinità del Male sempre in agguato e pronte ad ostacolare il viaggio quotidiano del sole.
Per le 12 ore diurne il Sole era trasportato su una barca solare da varie divinità attraverso il cielo del mondo dei vivi, dopo il tramonto e le 12 ore successive ad esso, il sole attraversava il mondo ostile dell’oltretomba, dove varie divinità maligne tentavano di fermare la sua barca e sconfiggerlo.
Ad ogni alba, vedere spuntare il sole, per gli antichi egizi, significava sapere che per un altra volta il Bene aveva sconfitto il Male, che non aveva potuto fermare lo scorrere del tempo e impedire al sole di sorgere.
Oggi la barca solare di Cheope si trova al nuovo museo egizio Gem dove è stata spostata per incrementare la completezza delle collezioni conservate all’interno delle sale del Museo Egizio, dove non poteva mancare questo preziosissimo pezzo.
Il Quartiere Copto si trova a sud della parte moderna della città ed è senza dubbio uno dei quartieri più affascinanti della capitale egiziana. Non è un caso che l’UNESCO lo abbia dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 1079.
La prima moschea, chiesa e sinagoga dell’Africa si trovano in uno spazio di meno di 500 metri.
1° Giorno: Roma – Cairo 15 febbraio
Ritrovo dei partecipanti in aeroporto e operazioni di imbarco. Volo diretto al Cairo.Arrivo e dopo aver espletato le formalita’ doganali,trasferimento al più antico bazar del Cairo, Khan el-Khalili.

Trasferimento in hotel cena e pernottamento.

2° Giorno: Cairo – Luxor
Dopo la prima colazione incontro con la guida ed visita alla Piana di Giza, a pochi km dal centro abitato dove si trova il Tempio della Valle e le tre Piramidi di Giza dedicate ai tre Faraoni della IV dinastia: Kheope, Kephren e Micerino.

Segue la Sfinge, maestosa guardiana della Piramide di Kephren.

Pranzo in ristorante in corso di escursione.

Visita del nuovo Museo Egizio,Gem (GRAN EGYPT MUSEUM),dove tra i numerosi reperti della storia faraonica si potrà ammirare la camera mortuaria meglio conservata al mondo, quella di Tutankhamon.


Nel nuovo museo,si potranno finalmente ammirare,tutti gli oltre 4000 gioielli che facevano parte del Tesoro, infatti nella vecchia sede,non essendoci spazio,non potevano essere esposti.


Il GEM – noto anche come il Museo di Giza o come il Grande Museo Egizio del Cairo – ospiterà oltre 100.000 oggetti e reperti e avrà una superficie di ben 500.000 mq.
Tra questi, sono da segnalare:
- La colossale statua di Ramses II, che è stata spostata dalla piazza Ramses del Cairo per essere posizionata nel grande atrio del museo.
La statua, che è alta ben 12 metri e ha un peso di 83 tonnellate, è stata realizzata 3.200 anni fa.
Fu scoperta nel 1820 dall’esploratore ed egittologo genovese Giovanni Battista Caviglia nel Grande Tempio di Ptah, vicino a Menfi, la capitale dell’Egitto durante l’Antico Regno. - Le statue di Tolomeo II e Arsinoe II, collocate anch’esse nel foyer del museo.
- L’intero tesoro di Tuthankhamon, vale a dire il corredo aureo della celebre tomba del faraone bambino (1341 a.C. – 1323 a.C.) scoperta dall’archeologo inglese Howard Carter nel 1922.
Il tesoro è composto da oltre 5.500 reperti, ora organizzati dall’Atelier Brückner ed esposti tutti insieme per la volta, in un’apposita galleria che occupa da sola 7.000 mq. - L’obelisco.
- Altre migliaia di manufatti provenienti dal Museo Egizio del Cairo e da altri musei e siti archeologici egiziani.
Avremo la fortuna adesso poter ammirare,moltissimi oggetti importanti,tra cui la Barca Solare.
Nel 1954, durante gli scavi nella piana di Giza, gli archeologi della squadra del grande professore Kamal el Mellakh fecero una scoperta straordinaria nelle sabbie a valle delle tre Piramidi, in una fossa scavata a Sud della Grande Piramide di Cheope: in una camera sotterranea sigillata ed intatta per oltre 4600 anni, si era conservata, scomposta in 1224 pezzi, una barca solare.
Le condizioni del legno, straordinariamente, erano ancora buone nonostante i millenni passati, ciò probabilmente alle condizioni di conservazione sotto la sabbia del deserto.
Gli archeologi stupefatti dal ritrovamento hanno impiegato oltre 13 anni per rimontare l’antichissima imbarcazione, un puzzle da migliaia di pezzi!
Il risultato straordinario è stato un elegante imbarcazione dalla forma di tradizionale egizia a mezzaluna, la cosiddetta ‘feluca’, lunga 43 metri e larga 5 metri, munita di 5 remi per lato più due remi a poppa con la funzione di timoni della barca di Cheope.
Il legno di cedro con cui è stata costruita l’imbarcazione è probabilmente di importazione fenicia, i cedri del Libano erano infatti famosi nell’antichità per la loro qualità pregiata perfetta per la costruzione di imbarcazioni resistenti. Per la barca solare del faraone Cheope non si poteva che utilizzare un legname davvero pregiato!
Le due barche solari con le quali il sole attraversava il giorno e la notte erano chiamate Maati, ossia le barche della dea Maat, principio della giustizia, dell’equilibrio, della regolarità dei cicli e della legge.
Queste due barche, trasportando con regolarità il sole assicuravano infatti l’ordine cosmico. La barca solare del mattino, quella a bordo della quale il sole sorgeva trasportava il sole sotto le sembianze di Khepri. Khepri come divinità antropomorfa dell’antico Egitto aveva la forma dello scarabeo.
Gli scarabei stercorari infatti hanno l’abitudine di trasportare facendole rotolare palline di sterco, la cui forma sferica ricordava agli antichi egizi la sfera solare.
A mezzogiorno il sole diventava Ra e al tramonto Atum. Dopo il tramonto, con il calare delle tenebre, il sole prendeva le sembianze mummiformi del dio If, esaliva sulla barca della notte che avrebbe attraversato l’oltretomba, chiamato Amduat, pieno di pericoli.
La barca solare notturna si chiamava Mesketet e le varie divinità protettrici che la conducevano, dovevano affrontare le insidie del serpente Apopi, un pitone enorme che intendeva ogni notte fermare il tempo bloccando la traversata della barca solare.
Secondo la mitologia egizia questo evento si verificò una sola volta, con la malattia del figlio di Iside, per il dolore estremo della madre. Il sole non risorse dall’oltretomba sino alla guarigione del piccolo.
Trasferimento all’aeroporto del Cairo e partenza con volo diretto a Luxor.
Cena libera e pernottamento.
3° Giorno: Luxor – Dendera e Abydos-Karnak-Luxor
Prima colazione e partenza per la visita di questi due incredibili templi. Chi è già stato in Egitto, non li avrà visitati e sicuramente è una delle più interessanti visite di tutto il tour.

Sulle pareti di ammirerete bassorilievi UNICI in tutto l’antico Egitto, solo qui ci sono anche il famoso romanzo su Ramsete dello scrittore Christian Jacq inizia narrando le vicende di un giovane Ramses dal suo scontro con un gigantesco toro, sotto gli occhi attenti del padre (il grande sovrano Sethi) che alla fine dello scontro taglia a Ramses il ricciolo di infanzia, segno che la sua infanzia è terminata, fino alla sua ascesa al trono; infatti, nonostante Ramses abbia avuto il coraggio di affrontarlo, ma non la capacità di sconfiggerlo, Sethi ha ritenuto adatto a iniziare il suo cammino, che inizia col dominare la propria paura. Osteggiato dal fratello maggiore Shenar, abile nei complotti e sicuro di divenire nuovo faraone alla morte del padre, Ramses si troverà costretto a superare parecchi pericoli, fra cui attentati mossi dallo stesso Shenar, sfide con divinità.

Il tragitto che da Al-Gezira conduce a Dendera costeggia per vari tratti i canali laterali del Nilo. Lungo i circa 80 chilometri di strada il paesaggio si presenta con vaste aree coltivate e, ad occidente, con ampie zone brulle e sassose che annunciano l’inizio del deserto che prosegue senza interruzioni in Libia, Algeria e Marocco. Attraversammo piccoli villaggi, fatti di case color fango ad un unico piano, immersi in vere e proprie oasi di verde. E’ incredibile che questo paese, dalla storia millenaria, non ci sarebbe se non esistesse il Nilo che ha reso fertile una sottilissima lingua di terra, larga appena qualche chilometro, in mezzo ai sassi e alla polvere. L’Egitto è un paese veramente singolare, un paese “verticale” e stretto lungo le centinaia di chilometri del suo corso d’acqua. E sulle rive di questo fiume è nata una delle più antiche civiltà della storia, seconda solo a quella, di gran lunga meno duratura, che si sviluppò appena qualche secolo prima nella non distante Mesopotamia, un’altra terra stretta intorno ai fiumi, il Tigri e l’Eufrate.

Il Tempio di Hathor a Dendera finalmente ci accolse con le sue bellissime colonne colorate, con i capitelli raffiguranti il volto della dea, e con il suo tetto in pietra. L’atmosfera era completamente diversa rispetto a Luxor. E’ qui, nella Galleria dei Re del Tempio di Sethi I, che il figlio Ramesse II fece scolpire una importantissima lista riportante la titolatura (limitata al nome personale e al nome del trono) dei 76 faraoni che avevano preceduto il padre, depurata dai nomi di quelli giudicati indegni quali gli usurpatori hyksos del secondo periodo intermedio, la regina faraone Hatshepsut e tutta la dinastia eretica amarniana che ebbe in Akhenaton il suo capostipite. Al termine rientro a Luxor e cena e pernottamento a bordo.
Sotto sito di Dendera.

Visita del tempio di Karnak al tramonto.Le visite della giornata si concludono in tempo per ammirare il tempio di Luxor con la luce del tramonto ed illuminato con luci artificiali che creano un’atmosfera quasi irreale e incredibile.
Il Santuario di Karnak, situato a pochi chilometri, è probabilmente il complesso monumentale più grandioso mai costruito, con uno sviluppo che proseguì per 1500 anni: è un susseguirsi di cortili, recinti sacri, statue, spettacolari sale colonnate, templi dedicati a diverse divinità, in pratica una summa dell’architettura e dell’arte dell’Antico Egitto. Il tempio di Karnak,occupa quasi mezzo chilometro quadrato. L’unica parte facilmente accessibile è la cinta muraria del tempio di Amon. Ci sono due vie d’accesso da Luxor : dalla Corniche, piegando verso l’interno un po’più a nord, oppure lungo la Sharia elKarnak, seguendo più o meno il Viale delle sfingi che un tempo connetteva i templi di Luxor e di Karnak, passando davanti alla torreggiante porta di Evergete II e alla cinta muraria. Il grande tempio di Amon è un susseguirsi impressionante e infinito di piloni,cortili e sale colonnate, obelischi e colossi. Reca il marchio di decine di regnanti nel corso di tredici secoli. Le rovine rimasero semisepolte nel limo del fiume per un tempo altrettanto lungo e furono liberate dagli archeologi a metà ’800. La grande sala ipostila è la gloria di Karnak, una foresta di colonne gigantesche che occupano un’area di 6000 mq. (per avere un’idea, potrebbe contenere insieme la basilica di S. Pietro e la cattedrale londinese di S. Paul).

Questo tempio era dedicato alla triade tebana di Amon-Min-Mut e Khonsu; mentre Marna è opera di numerose dinastie, il tempio di Luxor si deve principalmente a duefaraoni del Nuovo Regno e risale all’apogeo artistico del periodo. Il tempio fu fondato da Amenofi III (1417-1379 a.C.) della XVIII dinastia, al quale si devono anche il terzo pilone di Karnak e i colossi di Memnone, dall’altra parte del fiume. I lavori furono sospesi durante il regno del figlio Akhenaton, ma furono poi ripresi sotto Tutankhamon e Horemheb; Ramesse II poi aggiunse un cortile a doppio colonnato e un grande pilone incorniciato da obelischi e colossi. Stupefacenti sono: il cortile di Ramesse II, quello di Amenofi III, la Salaipostila e il Viale delle Sfingi, che conduce a Karnak.
4° Giorno: Luxor – Esna
Prima colazione a bordo.Visita di della necropoli di Tebe con la Tomba della Regina Hatshepsut, tomba di Seti I e :
INGRESSO INCLUSO ALLA VISITA DELLA TOMBA DI NEFERTARI!
Il ciclo pittorico che decora la tomba ipogea di Nefertari è uno dei più completi e significativi del nuovo regno. Questa vasta tomba scoperta nel 1904 dall’egittologo Ernesto Schiaparelli, purtroppo deturpata e saccheggiata al punto da essere priva della mummia, è collocata nel versante settentrionale della Valle delle Regine e presenta una pianta molto articolata.
È infatti diversa rispetto alle tombe di altre regine (solitamente più semplici e dotate solo di una camera funeraria), e si ispira piuttosto alle sepolture faraoniche della vicina Valle dei Re. Sulle pareti della seconda scala discendente, la decorazione è anche a rilievo. I dipinti raggiungono apici di qualità nell’ambito dell’arte funeraria egizia soprattutto per la ricchezza di colori (verde, blu egiziano, rosso, ocra gialla, bianco e nero) e di dettagli, mentre i temi e i contenuti rispettano le indicazioni contenute nel Libro dei morti. Le immagini descrivono il viaggio di Nefertari verso l’aldilà, durante il quale incontra molte divinità tra le quali Osiride e Iside. Al termine del ciclo pittorico, Nefertari si tramuta in Osiride (dio dei morti), con il conseguente, auspicato raggiungimento dell’immortalità e della pace eterna.
Nefertari era la “Grande sposa reale” del faraone Ramses II, nonché una delle più celebri regine d’Egitto. La sua tomba venne scoperta nel 1904 dall’egittologo italiano Ernesto Schiaparelli durante gli scavi eseguiti a Bibân el-Harîm (Valle delle Regine), luogo che anticamente era chiamato Ta set neferu. Purtroppo la tomba era stata saccheggiata, probabilmente già da tempo molto lontano. Non fu trovata nessuna mummia, solo pezzi del coperchio del sarcofago di granito e piccoli frammenti del sarcofago di legno coperto con foglia d’oro. Dell’antico corredo funebre non era rimasto quasi niente. Ma la scoperta della tomba di Nefertari era comunque un’avvenimento importante.

Stupendi bassorilievi e iscrizioni ne coprivano interamente le pareti ed erano modellati in leggero rilievo su uno strato di stucco col quale tutte le pareti e il soffitto furono coperti, non essendo lo strato di roccia calcarea, nella quale la tomba è scavata, abbastanza omogeneo e compatto da potersi lavorare direttamente. Purtroppo, quando Schiaparelli entrò per primo nella tomba di Nefertari, si trovò davanti a un monumento già molto deteriorato a causa delle infiltrazioni di acqua piovana che si insinuarono tra la roccia e lo strato di stucco. Questo era in alcuni punti caduto e in molti altri minacciava di cadere, rendendo necessario un lungo e paziente lavoro di consolidamento. Ciononostante, in quella parte, che è la maggiore, dove le decorazioni rimanevano intatte, la grandezza delle figure, la vivacità dei colori, l’armonia e la sicurezza dello stile fanno di questa tomba una delle più belle della necropoli tebana, paragonabile anche a quelle della Valle dei Re (Visita e ingresso facoltativo alla Tomba di Tutankamon). Questa, dall’altra parte del Nilo rispetto a Luxor, è la testimonianza della stessa ossessione per la morte e la resurrezione che diede vita alle piramidi. Ricordandosi di come queste ultime non fossero state in grado di proteggere le mummie dei faraoni dell’Antico Regno, i sovrani delle epoche successive optarono per l’occultamento, sprofondando le proprie tombe nell’arida terra delle colline tebane e perpetuando la propria memoria con giganteschi templi funerari eretti nella pianura ai piedi delle colline stesse (per es. il Tempio di Hatshepsut a Deir el- Bahri). Nel corso dei millenni la necropoli è stata spogliata di moltissimi tesori, eppure conserva ancora un patrimonio ineguagliato di monumenti funerari. Le tombe più grandiose sono quelle che si trovano nella Valle dei Re e nella Valle delle Regine. Isolata in mezzo alle aridissime colli-ne tebane, lontana dalle altre aree della necropoli, la Valle dei Revoleva essere l’ultima ”polizza assicurativa”sulla vita eterna. Queste tombe segrete dei faraoni del Nuovo Regno furono concepite e progettate (come già detto in precedenza) per conservare in eterno le mummie e i corredi funebri dei sovrani. La maggior parte non raggiunse lo scopo, ma i loro pozzi e i fantasmagorici dipinti murali lasciano ancora senza fiato. Nelle tombe più buie e meno affollate da turisti è ancora possibile immaginare, a occhi chiusi, la discesa nell’aldilà e la paura dei ladri che sfidarono le pericolose trappole che abili architetti avevano sistemato nell’interno delle strutture funebri. Le sepolture reali datano dall’inizio della XVIII dinastia fino alla fine della XX.
n.b questa visita è soggetta a disponibilita’ apertura da parte autorita’ egiziane,spesso viene chiusa senza alcun preavviso,in tal caso sara’ sostituita con altra visita.
Si lascia Tebe per far visita ai Colossi di Memnone, situati a circa 1km ad est di Madinat Habu ,(dove si visiterà il Tempio di Habu), sono due gigantesche sculture che in origine affiancavano l’ingresso al tempio funerario di Amenofi III. Rivolti a oriente e alti oltre 16,50 m (più la base di m. 2,30), rappresentano entrambi il re suddetto seduto nella posa tradizionale. Ai due lati del trono si trovano due piccole figure femminili, quella della regina Mutemuia, madre di Amenofi III, e di sua moglie Tiyi ( i nonni di Tutankhamon). Nel 27 a.C. un terremoto provocò nel colosso nord una lunga fenditura che, secondo Strabone, arrivava fino alla cintola. Ciò determinò il fenomeno in base al quale la statua, all’alba, quando la pietra comincia ad asciugarsi dell’umidità della notte, emetteva un suono simile alla vibrazione di una corda di chitarra.
Sotto il Tempio di Habu.

Si prosegue con la visita del tempio di Hatshepsut ,cavata nella ripida parete rocciosa, il tempio funerario di Hatshepsut a Deir al-Bahri è uno spettacolo mozzafiato. La sua posizione è superba: il tempio è disposto su una serie di ampie terrazze sovrapposte, il cui livello superiore si confonde nel roccioso anfiteatro calcareo che lo accoglie.

Fu disegnato durante la XVIII dinastia da Senenmut, architetto della regina Hatshepsut. Nonostante i danni arrecati da Ramses II e la trasformazione in monastero con l’avvento del cristianesimo, gli scavi del sito continuano a rivelare splendide decorazioni; inizio della navigazione verso Esna e passaggio della chiusa. Cena e pernottamento a bordo.
5° Giorno: El Kab – Edfu

Prima colazione. In mattinata visita di El Kab,una parete di arenaria lungo il Nilo, dove si trovano alcune tombe scavate nella roccia risalenti all’inizio della XVIII dinastia (dal 1550 al 1295 a.C.). A El Kab si visiterà la tomba di Ahmose, figlio di Ibana, che contiene importanti informazioni biografiche relative alla guerra di liberazione contro i sovrani Hyksos, quando il principe dell’Alto Egitto assediò la città di Avaris nel delta del Nilo. Poi le tombe di Paheri e Renni, nomarchi di Nekheb durante la XVIII dinastia, in cui sono raffigurate scene agricole e di offerte, e la tomba di Setau, un sacerdote al servizio della dea Nekhbet durante il regno di Ramsete III.

Pranzo a bordo e navigazione verso Edfu. La cittadina provinciale di Edfu, situata sulla sponda ovest del Nilo, è all’incirca equidistante da Luxor (115 km) e da Aswan (105 km). Questo piccolo centro abitativo vanta il tempio di culto meglio conservato di tutto l’Egitto, dedicato al dio dalla testa di falco Horus.

E’ un edificio enorme, costruito in epoca tolemaica, ma secondo i canoni dell’architettura faraonica, così che consente di farsi un’idea precisa di com’era la maggior parte dei templi. Iniziato nel 237 a.C. e terminato solo 180 anni più tardi, nel 57 a.C., con la posa delle monumentali porte. Il luogo in cui sorge era considerato sacro già in epoca predinastica, quando una semplice capanna proteggeva il simulacro del dio (cioè una statua a forma di falco). Il grande complesso presenta la classica successione di ambienti sempre più piccoli e oscuri, in graduale progressione simbolica fino al buio del segreto sacrario. Le pareti,coperte d’incisioni, rivelano cerimoniali e riti occulti dai quali il pubblico era escluso, oltre a ricette per profumi e unguenti di destinazione sacrale, formule magiche, utili all’interpretazione delle concezioni religiose egizie. Cena a bordo e pernottamento.
6° Giorno: Edfu – Kom Ombo
Prima colazione. Visita a Gebel El SILSILA , in arabo significa “il monte della catena”, questo sito riveste una notevole importanza sin dall’epoca dell’Antico Regno, per il suo ruolo di zona limitrofa tra Egitto e Nubia e per delle importanti cave di pietra presenti nel suo territorio, che sarebbero state sfruttare da greci e romani in successivi periodi di dominazione.

Nella zona sono state rinvenute numerose iscrizioni, stele e una sfinge incompiuta attribuibile ad Amenothep III. Cappelle rupestri sono state rinvenute insieme ad un tempio consacrato a Horemheb, costruito in memoria della sua vittoria contro i Nubiani.
Pranzo a bordo e navigazione verso Kom Ombo.
Visita del tempio dedicato alle due Divinità Haroeris, il Dio Falco, e Sobek, il Dio Coccodrillo. Case dalle facciate colorate, campi di canna da zucchero, orti e aranceti. E’questo il cuore della Nuova Nubia, territorio a nord di Assuan che, in seguito alla costruzione della Diga Alta e alla creazione del grande lago Nasser, ha accolto buona parte dei rifugiati nubiani. La Valle del Nilo, qui stretta tra aride pareti rocciose, si apre improvvisamente, occupando il fondo di un antico lago. Nel cuore della fertile area sorge Kom Ombo, centro agricolo con un grande zuccherificio.

Il luogo è celebre per le imponenti rovine di un tempio, costruito sulla piatta cima di una collina, unico esempio in Egitto di complesso monumentale dall’aspetto di acropoli : questo è il Tempio di Sobek e Haroeris. Aristocratica e solenne l’immagine di questo antico complesso che domina i campi coltivati e le acque del Nilo. Fu costruito in epoca tolemaica e la particolarità del tempio è quella di essere un edificio”doppio”, che unisce allo schema tolemaico classico il dualismo di molti elementi, con due entrate, una doppia fila di porte parallele e un duplice santuario, realmente separato da un muro divisorio. Questo si deve al fatto che il tempio è contemporaneamente dedicato a due divinità differenti: la parte meridionale è consacrata a Sobek, dio coccodrillo, mentre quella settentrionale al dio guaritore Haroesis, Horus il Grande dalla testa di falco.
Cena a bordo e pernottamento.
7° Giorno: Kom Ombo – Aswan
Prima colazione. Navigazione verso Awsan. Pranzo a bordo.
Dopo pranzo vi attende la visita all’isola di File con il suo magnifico tempio di Iside che stregano e affascinano i visitatori sin dall’epoca tolemaica, alla quale risale la costruzione di gran parte del complesso.

Dopo la costruzione della prima diga di Aswan, il livello delle acque salì e queste cominciarono a lambire e a montare intorno al tempio, sommergendolo per metà dell’anno, quando ai turisti non restava che ammirarne la presenza indistinta al di sotto dell’acqua trasparente. Una volta capito che la nuova Grande Diga avrebbe sommerso File per sempre, l’UNESCO e le autorità egiziane organizzarono un’operazione massiccia (1972-80) per smontare i templi e ricollocarli i sulla vicina isola di Aglika, che venne sistemata in modo da assomigliare al sito originale.

Dopo qualche anno però cominciò ad affiorare una forte umidità ai basamenti delle strutture architettoniche perché il terreno, su cui erano stati posti, cedeva per il peso; si dovette quindi intervenire con con efficaci e prolungati sistemi di consolidamento ed oggi la nuova File è in posizione magnifica, come un gioiello nel lago azzurro. Il complesso del tempio è una splendida fusione di architettura egizia e greco-romana e si armonizza perfettamente con l’ambiente.

Gita sul Nilo in feluca passando davanti al mausoleo dell’Agha Khan, (non andiamo sull’inflazionata isola Elefantina) per visitare l’isola di Soheil e il villaggio nubiano :

ma con le visite a questi magnifici templi ,ha termine la giornata; gli ultimi raggi di sole al tramonto ci accompagnano verso il rientro a bordo lasciandoci stupefatti per tutte le testimonianze della grande Civiltà egizia che abbiamo visto e ammirato durante questi giorni di viaggio.
Cena a bordo e pernottamento.
8° Giorno: Aswan -Abu Simbel
Prima colazione a bordo e sbarco dalla motonave.
Prima colazione in hotel e partenza per Aswan .Visita alle cave di granito e all’obelisco incompiuto.

L’obelisco incompiuto costituisce una rara opportunità di considerare questo complesso processo e la difficoltà di dare forma ai grandi blocchi di pietra che hanno fatto parte della maggior parte dei monumenti presenti in Egitto.
Durante la visita alle rovine dei siti monumentali sparsi per tutto l’Egitto, è raro fermarsi a riflettere sulle varie fasi necessarie alla loro realizzazione. L’obelisco incompiuto costituisce una rara opportunità di considerare questo complesso processo e la difficoltà di dare forma ai grandi blocchi di pietra che hanno fatto parte della maggior parte dei monumenti presenti in Egitto.
l`obelisco situato a circa 2 km a sud della città di Assuan, in Egitto, lo si può contemplare: gigante, alto e ancora disteso nel suo letto di granito rosa. Parliamo dell’Obelisco incompiuto di Assuan, abbandonato nel luogo di costruzione probabilmente per una frattura in fase di lavorazione.
Ultimazione visite in questa zona e partenza per Abu Simbel. Sistemazione in hotel. Spettacolo di suoni e luci al Tempio di Abu Simbel.
Pranzo e cena inclusi.
Abu Simbel, visita al grandioso complesso monumentale costituito dal Grande Tempio di Ramses (o Ramsete) II e il Tempio di Hathor. Ma facciamo un passo indietro per meglio capire i fatti che hanno determinato l’attuale situazione nella Bassa Nubia. Oggi la Bassa Nubia può essere citata a pieno titolo come uno degli esempi più evidenti dell’intervento dell’uomo sull’ambiente, intervento che può modificare in profondità l’assetto originario, creando paesaggi del tutto nuovi. Di colpo apparve chiaro anche all’opinione pubblica: la costruzione della Diga Alta di Assuan avrebbe sommerso nella Bassa Nubia un’ampia fascia della Valle del Nilo, cancellando di colpo non solo campi e villaggi, ma anche straordinarie testimonianze dell’Egitto faraonico.
All’ondata di emozione generale seguì, l’8 marzo 1960, un solenne appello lanciato dall’UNESCO, che conferì al problema una dimensione mondiale e mise in moto una serie d’interventi finanziari e scientifici decisivi.

La motivazione fondamentale per la visita di questa regione del Sud Egitto rimane tuttavia legata a quei 14 grandiosi templi e monumenti che, disseminati lungo questo tratto della Valle del Nilo e condannati a essere inghiottiti dal lago, sono stati invece smontati e ricostruiti al riparo dalle acque. Si tratta di uno straordinario patrimonio storico e artistico, che merita un’attenta visita anche perché immagine chiarissima dell’ideologia politico-religiosa della società che lo produsse. Questa tocca il vertice nel Grande Tempio di Abu Simbel, dove il faraone appare divinizzato già in vita e compare con dignità e dimensione pari a quelle delle massime divinità del Paese. Impossibile, però, non correre col pensiero anche alla grandiosa opera di salvataggio e all’eccezionale tecnologia che la rese possibile. Un lavoro davvero difficile e complesso, che idealmente richiama le fatiche ciclopiche sostenute dagli antichi costruttori di questi templi. Dopo aver scartato numerosi progetti troppo audaci e di difficile realizzazione, venne approvato il progetto dello scultore egiziano Ahmad Osmad che prevedeva di tagliare in numerosi blocchi i templi e di ricomporli, come un enorme puzzle, in un luogo più sicuro, poco distante dal sito originale. I lavori iniziarono nella primavera del 1964 quando il lago Nasser aveva raggiunto un’altezza tale che i templi dovettero essere pro-tetti da delle paratie. I due templi furono divisi, rispettivamente, in 807 e 235 blocchi del peso massimo di 20 tonnellate e accuratamente numerati. I tagli dei vari blocchi vennero eseguiti in modo da essere il meno visibili possibile una volta ricomposti. I due edifici furono quindi ricomposti in una posizione 65 m più in alto e 200 m verso l’interno rispetto all’originale (ciò ha ritardato, di qualche minuto, il raggio di sole che penetra all’interno del tempio illuminando la statua del faraone, e questo avviene due volte all’anno: il 21 febbraio – giorno della nascita di Ramesse II e il 22 ottobre – il giorno della sua incoronazione). Per dare solidità al complesso i due templi furono fissati ad una struttura di cemento armato quindi ricoperti da cupole di cemento con una campata rispettivamente di 50 e 24 m con all’interno uno spazio libero di 19 e 7 m, spazi destinati a contenere varie infrastrutture turistiche. Per eseguire questi”faraonici”lavori furono impegnate circa 2000 maestranze tra le quali avevano un ruolo rilevante e deli- cato numerosi tagliatori delle cave di marmo di Carrara, che eseguirono i tagli per dividere in blocchi i due monumenti. I lavori furono completati nell’estate del 1968, cioè dopo soli 4 anni.
Entrambi i templi sono stati costruiti durante il regno di Ramesse II (nato nel 1297 a.C., regnò dal 1278 al 1213 data della sua morte) e furono completati per il trentesimo anniversario del suo regno, cioè nel 1248 a.C.. Trenta anni per costruirli e soli 4 per smontarli e ricostruirli (è una semplice considerazione). Il tempio grande è consacrato al dio Amon-Ra di Tebe e a Harmakhis(6) di Eliopoli che erano le principali divinità dell’Alto e Basso Egitto. Inoltre, in questo luogo, si veneravano il dio Ptah di Menfi e lo stesso Ramesse II divinizzato. Nel“sacta santorum”, cioè nel fondo del Grande tempio, ci sono infatti 4 statue: (da sinistra a destra) Ptah, Amon-Ra, Ramesse II, e Harmakhis. Il tempio più piccolo è invece consacrato alla dea Hathor e alla sposa favorita di Ramesse, Nefertari divinizzata anche lei come il marito. Non si conoscono i motivi perché Ramesse II decise di far costruire i templi in questi luoghi, si è praticamente certi che la costruzione fu il principale passo per la sua completa divinizzazione, ma la scelta di erigere questi maestosi monumenti nella Nubia fu, probabilmente, dovuto al fatto di dare un forte segno del potere faraonico in queste terre molto importanti per l’economia dell’Egitto dell’epoca a causa delle miniere di rame e d’oro che si trovavano in questa regione.
9° Giorno Abu Simbel-Aswan-Cairo
All’alba trasferimento al Tempio per assistere al sorgere del sole in occasione della Festa del Sole ” AD ASPETTARE DAVANTI AL Tempio Grande di Ramsete, I PRIMI RAGGI DEL SOLE CHE ATTRAVERSANDO TUTTE LE SALE SI CONCENTRANO SUL VOLTO DELLE STATUE DEL SANTUARIO,FENOMENO CHE HA LUOGO SOLO DUE VOLTE ALL’ANNO A FEBBRAIO ED A OTTOBRE.
Il complesso di Abu Simbel è composto da due templi scavati nella roccia: il più grande è dedicato a Ramsete II, il secondo, più piccolo, a sua moglie Nefertari. Grazie all’orientamento del tempio, i raggi del Sole entrano e vanno a colpire un punto preciso per ben 20 minuti: il volto della statua del faraone. Secondo gli antichi egizi, i raggi del Sole avrebbero così ricaricato di energia la figura del faraone.
Nel corso dell’anno vengono illuminate anche altre divinità sedute nel Santuario insieme a Ramsete II deificato: Amon-Ra (padre di tutti gli dei e dio del solei) e Ra (dio del sole). Volutamente rimane escluso dal fenomeno il dio delle tenebre Seth.
La storia dice che il giorno di febbraio fosse il giorno in cui nacque il faraone Ramsete (in questa data aveva infatti inizio l’anno civile egiziano) e quello di ottobre quello dell’incoronazione e che per questo furono scelte queste date come importanti nella vita del Regno. Gli archeologi, invece, sostengono che il ottobre fosse la data della fine della piena del Nilo e febbraio la data del raccolto.


Al termine trasferimento in hotel per la prima colazione e successivamente partenza per il rientro ad Aswan in aeroporto e volo per il Cairo. Cena e pernottamento in hotel.
Trasferimento in aeroporto e volo per il Cairo. Cena e pernottamento in hotel.
10° Giorno: – Cairo – Roma o altre città italiane
Prima colazione .Ci si sposta poi alla Cittadella di Saladino, posizionata sulla collina Muqattam, vicino al centro storico del Cairo, che l’ha resa famosa per il belvedere sulla citta’. La Cittadella fu fortificata da Saladino Ayyubide tra il 1176 ed il 1183, per proteggere l’Egitto dai crociati, la cittadellacontiene la Moschea di Mohamed Ali, costruita tra il 1828 e il 1848, detta anche Moschea di Alabastro. Al termine visita speciale al Cairo Copto dove sono trovate la Chiesa Sospesa, la Chiesa di San Sergio e la sinagoga di Ben Ezra .

La Cittadella del Cairo è un vasto complesso fortificato situato su una collina che domina la città. Costruita dal Saladino nel XII secolo per difendere la città dagli attacchi dei crociati, la Cittadella offre un panorama mozzafiato sulla città.

La principale attrazione della Cittadella è senza dubbio la Moschea di Muhammad Ali, con i suoi due minareti gemelli, l’elegante cortile rivestito di alabastro e gli interni illuminati da lampadine sospese al soffitto.

Il Cairo Copto è un piccolo quartiere che racchiude importanti testimonianze della presenza cristiana in Egitto. Tra le attrazioni più importanti del quartiere, vi sono la Sinagoga Ben Ezra, il Museo Copto e i resti della Fortezza Babilonia del Cairo.

Tardo pomeriggio,trasferimento in aeroporto e volo di ritorno in Italia .Fine dei Servizi.
NB : I tempi di navigazione e l’ordine delle escursioni sono soggetti a variazioni.
La quota comprende:
- Volo internazionale Roma -Cairo-Roma franchigia bagaglio 20 kg
- 2 voli interni Cairo-Luxor e Aswan Cairo franchigia bagaglio 20kg
- Tutte le visite e trasferimenti con bus privato e guida egittologo in lingua italiana sistemazione a bordo della nave e trattamento di pensione completa a bordo.
- Biglietti ingressi a 3 tombe valle dei Re e Regine compresa Tomba di Nefertari
- Biglietto di ingresso al nuovo Museo Egizio
- 6 pernottamenti a bordo Dahabeya (oppure 2 notti 5***** a Luxor e 4 notti a bordo)
- 3 pernottamenti in hotel 4**** e 5***** trattamento camera e colazione e cena(tranne 1 cena)
- Pranzi come da programma
- Visite e ingressi come in programma
- Kit da viaggio
- Assicurazione medica (massimale 50.000,00) bagaglio (1.500,00)
- Assicurazione ANNULLAMENTO AL VIAGGIO COPRE INTERO COSTO DEL TOUR
La quota non comprende:
- Tasse aeroportuali € 480,00 ( da riconfermare all’emissione del biglietto)
- Visto € 45,00
- 1 cena
- Mance per guida,autisti,e equipaggio,facchini e camerieri
- Tutto ciò non indicato nella voce “la quota comprende”
N.B L’APERTURA O LA CHIUSURA DI ALCUNI SITI, SOPRATTUTTO TOMBE,DIPENDE DALLE AUTORITA’ EGIZIANE,LE QUALI ANCHE SENZA PREAVVISO,POSSONO DECIDERE DI CHIUDERE I SITI E ALCUNE TOMBE PREVISTE NEL PROGRAMMA













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