AZERBAIJAN e GEORGIA

 

Partiamo in un viaggio epico alla scoperta di terre incantate, abbracciate dalle imponenti vette del Caucaso. Monasteri millenari, chiese avvolte nel mistero e castelli che narrano storie di epoche lontane saranno i protagonisti di questa incredibile avventura. Montagne vestite di neve perenne e vallate verdi che raccontano segreti di una storia ricca e variegata. Qui, nel cuore del Caucaso, le civiltà si sono intrecciate nel corso del tempo, dando vita a una cultura unica nel suo genere, pronta a svelarsi ai nostri occhi.

LA GRANDE TRANSCAUCASICA | Kel 12 - Cultura del Viaggio

Ma questo viaggio non sarà solo un’immersione nella storia e nella natura straordinaria. Le tradizioni popolari e la ricca cucina locale aggiungeranno sapori e colori unici, rendendo ogni boccone e ogni rituale un’esperienza affascinante. E che dire dell’ospitalità caucasica, famosa in tutto il mondo? Sarà come essere accolti da amici lungo il nostro percorso. Preparati a vivere un’esperienza indimenticabile, dove la magia dei luoghi si fonderà con la calda accoglienza di chi abita queste terre affascinanti.

Il viaggio incomincia con la visita della capitale dell’Azerbaijan Baku, considerata una delle più antiche e più grandi città dell’Oriente. Poco distante da Baku, si ha modo di ammirare le straordinarie pitture rupestri del Gobustan e l’area dei cosiddetti “Vulcani di Fango”. Si prosegue per la città antica di Shamakha, che in passato fu la capitale del famoso regno degli Shirvanshah, per poi raggiungere la città di Sheki. Il tour continua in Georgia con la capitale Tbilisi, la regione vitivinicola di Kakheti e la città di Mtskheta, capitale dell’antica Iberia caucasica, con il suo Monastero di Jvari. Si prosegue con la visita alla meravigliosa Chiesa della Trinità di Gergeti e al Complesso di Ananuri,

Antichi monasteri, misteriosi siti archeologici e ancestrali villaggi sparsi tra le montagne maestose e antiche vie che collegano Europa e Asia attraverso vallate fiorite, canyon rocciosi e foreste; questo è il paesaggio tipico della regione sub caucasica. La ricchezza del patrimonio culturale, storico e artistico, gentilezza, allegria e ospitalità  ripagano il viaggiatore.  Tbilisi e Baku ognuna per le sue peculiarità e per la loro vivacità invogliano a ritornare… ma tante sono le mete degne  di nota dai villaggi turriti del remoto Svaneti in Georgia, ai templi degli adoratori del fuoco nei pressi di Baku  .E come non citare la gustosa cucina e i pregiati vini frutto di una delle più antiche tradizioni enologiche? Da Baku prende avvio anche la 1° tratta dell’itinerario Silk Road che percorre le antiche rotte della Via Della Seta

Azerbajan,una cultura a metà tra Oriente e Occidente, un Paese giovane sia dal punto di vista socio politico che dal punto di vista demografico: il 30% della popolazione, infatti, è composta da ragazzi tra i 14 e i 29 anni. E gli occhi sognanti dei giovani azerbaigiani si riflettono i sogni e le ambizioni di un Paese da sempre ricco di risorse ed energie che si sta avviando a diventare una dei decision maker più importanti sul panorama internazionale. 

 

Mtskheta: un patrimonio dell’Unesco alle porte di Tbilisi

 

Giovedì 01/05, giorno 1: Italia – Baku 

Ritrovo dei partecipanti in aereoporto e volo ,via Istanbul,diretto a  Baku.

Pasti e pernottamento a bordo.

 

Venerdì 02/05, giorno 2: Baku City Tour 

Arrivo all’aeroporto internazionale Heydar Aliyev di Baku ,nelle prime ore del mattino,e trasferimento in hotel,assegnazione delle camere immediata.

Colazione in tarda mattina e

Intera giornata dedicata alla visita della capitale dell’Azerbaijan nella quale si fondono eterogenei elementi culturali europei e asiatici.

«La Dubai del Mar Caspio», è definita Baku.

A metà tra Oriente e Occidente, crocevia tra Europa ed Asia, Baku ha conosciuto negli ultimi 20 anni uno sviluppo importante, un’espansione ancora in atto sulla quale la prima edizione dei Giochi Europei ha puntato i riflettori a livello europeo e mondiale.

Sorvolando la città, avvolta in una foschia che annuncia afa, un occhio puntuale nota già la commistione di antico e moderno, due anime complementari tanto nell’architettura che nella cultura e nello spirito della sua gente: le vette piu alte dei grattacieli spiccano su una distesa di costruzioni piu’ basse, di epoche certamente antecedenti e tipiche delle zone desertiche.

Visita alla moschea cittadina.

Ichari Shahar Città Vecchia Di Baku Azerbaigian Archeologia Visualizzazione - Fotografie stock e altre immagini di Baku - iStock

Le visite prevedono la Via dei Martiri (Shaidler Xiyabani), con il monumento commemorativo dedicato a coloro che furono uccisi dall’armata Rossa nel 1990; il Belvedere di Highland Park, con la superba vista panoramica della città, la zona murata Icheri Sheher (Patrimonio UNESCO),con la Torre della Vergine Gyz Galasy, una torre in pietra dalla forma affusolata alta 29 m, la cui forma attuale risale al XII secolo.

Icheri Sheher in Baku Jigsaw Puzzle (Countries, Azerbaijan) | Puzzle Garage

Il Palazzo degli Shirvanshah, un affascinante complesso di edifici in pietra arenaria, risalenti in gran parte al XV sec, che fu la sede della dinastia che regnò nel nord-est dell’Azerbaigian durante il Medioevo.

Biglietto d'ingresso al Palazzo degli Shirvanshah 2024 - Baku

Tour della città vecchia di Baku fornito da “Travelway Azerbaijan” (2024) - Tripadvisor

Sosta a uno dei luoghi moderni e più riconoscibili di Baku, l’Heydar Aliyev Center (solo esterno), un centro culturale progettato dall’architetto Zaha Hadid che comprende un auditorium, un museo, sale espositive, uffici amministrativi. Cena e pernottamento a Baku.

Baku, la Dubai del Caspio

Il complesso del Baku Sports Hall è situato in pieno centro, a due passi dal Carpet Museum, uno straordinario edificio dalla forma e dalle decorazioni che sembrano trasformarlo in un tappeto arrotolato. Uno stimolo visivo dopo l’altro, che aumenta con il calare del sole e l’approssimarsi della sera. Accompagnata dal fresco di un vento serale che sempre soffia su Baku, i piedi correvano senza che me ne accorgessi.

L’atmosfera della capitale azera è davvero coinvolgente:  al tramonto lungo il boulevard principale si accendono i primi lampioni, si intravedono le luci dei locali che affacciano sul Mar Caspio, dai quali provengono musiche tradizionali che contribuiscono a creare un’atmosfera intrigante, quasi mistica.

Carpet Museum

Calata la notte, quando il cielo e l’acqua si confondono e assumono il colore denso del petrolio, come in un grande spettacolo, in un evento circense, si alza il sipario e… magia ! Resterete basiti :  uno strepitoso luna park di luce abbaglia la città rendendola ancora più affascinante: eccola qui la Dubai del Mar Caspio.

Christal Hall

Le Flame Towers – le maestose torri simbolo della capitale- si incendiano con i colori della bandiera Azerbaigiana; la cinta muraria della Old City viene illuminata ed il color sabbia che la contraddistingue sembra prendere fuocoa. Sulla destra, in lontananza, il Christal Hall, l’edificio che per l’occasione ha accolto le gare di pallavvolo e beach volley, si trasforma in una corona di preziosi diamanti, rubini, zaffiri e smeraldi che proiettano nel buio della sera la loro luminiscenza ; predomina su tutto, imperante e autoritaria, la bandiera azerbaigiana che sventola orgogliosa ed è ancora la notte a valorizzare nel contrasto i colori primari del rosso del verde e del blu che la identificano.

Spostando lo sguardo, nel mezzo del mare, il getto di una fontana incessantemente accesa si colora di fucsia e diffonde nell’acqua sfumature più tenui che si abbinano con i contorni dell’area del porto a intervalli di fucsia, verde, rosso e blu accesi e fluorescenti.

Infine, una fine che è solamente l’inizio, una schiera di bandiere lungo un corridoio in legno accompagnano lo spettatore lungo la passerella, leggermente in salita, verso lo spettacolo più emozionante: un enorme cerchio infuocato,  omaggio al culto zoroastriano ma anche al sacro fuoco olimpico.

Baku, Azerbaigian: la città emersa dal petrolio del Caspio

Immersi in un contesto ameno, ludico e sacro al tempo stesso, a Baku più che altrove si percepisce la rilevanza della tradizione, dei valori e della perfetta commistione fra questi e la novità, il dinanismo e l’energia di un popolo meraviglioso, ospitale ed affascinante.

Cena e pernottamento in hotel.

Sabato 03/05, giorno 3: Baku – Qobustan – Absheron – Baku 

Dopo la prima colazione, partenza verso sud per la Riserva dei Petroglifi di Qobustan (Patrimonio dell’Umanità UNESCO) dove una serie di grotte conservano numerosi petroglifi risalenti a circa 12.000 anni fa quando una comunità di cacciatori-raccoglitori si insediò nella zona.

Tour Baku Azerbaigian | Weekend 4 giorni | NBTS Viaggi

I temi più comunemente raffigurati sono il bestiame, gli animali selvatici e varie figure umane, soprattutto sciamani.

Viaggi Levi - Viaggi

Si continua per la visita dei vulcani di fango: montagnole di forma conica che eruttano un fango denso, freddo e grigio.

AZERBAIJAN E KAZAKISTAN - DURANTE LA FIORITURA DEI TULIPANI - I Viaggi di Giorgio

Si riparte verso nord-est per la Penisola di Absheron, dove arrugginite torri di trivellazione riempiono l’orizzonte come curiose sculture astratte. Già nel XIII secolo Marco Polo citava nelle sue cronache la Penisola di Absheron con le sue numerose sorgenti di gas naturale.

Tempio del Fuoco a Baku, tutte le informazioni

Visita del Tempio del Fuoco di Ateshgah che si trova su una sorgente di gas naturale che per secoli fu ritenuta sacra dagli zoroastriani. Il tempio, che risale al XVIII sec, fu costruito da adepti indiani che praticavano forme estreme di ascetismo e che vivevano nel caravanserraglio di forma pentagonale che circondava l’edificio sacro.

Tempio del Fuoco a Baku, tutte le informazioni

Il particolare più interessante del tempio è il focolare di pietra con quattro condotte laterali che sputano fiamme. Lo zoroastrismo si diffuse in Asia Centrale tra il VI e il X secolo DC e fu la principale religione monoteista fino all’espansione dell’Islam; basata sugli insegnamenti di Zarathustra raccolti nell’Avesta, il libro sacro, è oggi ancora diffusa in India e in piccole comunità in Iran, Tajikistan e Azerbaijan. Il tempio è costruito sopra una sorgente di gas naturale e il fuoco sempre acceso è ritenuto sacro; l’unico altro esempio di un tempio simile, al di fuori del subcontinente indiano, si trova a Yazd, in Iran.

Yanar Dag | Azerbaijan Grand Tour | Navicup self guided tour app and map

Visita della Montagna di Fuoco (Yanar Dag), una delle attrattive più singolari della penisola, dove esiste ancora una fiamma che brucia ininterrottamente e che crea un muro di fuoco lungo 10 metri. Purtroppo oggi quasi tutte le sorgenti di gas naturale sono estinte a causa della ridotta pressione sotterranea provocata dall’estrazione del petrolio.

Foto de Yanar Dag, Fire, Baku, Azerbaijan do Stock | Adobe Stock

Dopo la visita al “Yashil Bazaar” che significa mercato verde, un’occasione unica per entrare in contatto con la popolazione locale.

Rientro a Baku, cena e pernottamento in hotel.

Domenica 04/05, Giorno 4: Baku – Quba – Baku 

Partenza verso nord, lungo l’antica rotta commerciale tra Derbent e Baku, costeggiando il Mar Caspio e attraversando le sue pianure costiere, in un piatto paesaggio semidesertico nel quale improvvisamente emerge la torreggiante sagoma del Beshbarmag Dag, il “Monte delle Cinque Dita”, una solida roccia alta 520 m nota per le sue storie mitiche e luogo sacro visitato da molti pellegrini.

Beshbarmag barrier :: Azərbaycan-UNESCO əlaqələri

Si prosegue verso nord per la tranquilla cittadina di Quba che sorge sulla cima di una parete rocciosa in posizione dominante rispetto al fiume Qudiyalcay.

Khinalug, il villaggio più alto d'Europa

Passeggiata per le vie del centro fiancheggiate da case in stile russo del XIX secolo e da numerose moschee come la variopinta Moschea di Haci Cafar e la singolare Moschea di Cuma, a pianta ottagonale, con la caratteristica cupola metallica a punta.

Quba' Mosque

Visita del vicino villaggio di Krasnaya Sloboda dove vive una particolare comunità ebraica che si riunisce in due sinagoghe e di un laboratorio tradizionale che produce i famosi tappeti di Quba.

Pranzo presso una famiglia locale. Rientro a Baku, cena e pernottamento in hotel.

Lunedì 05/05, giorno 5: Baku – Shamakha – Lahij – Sheki 

Dopo la colazione, partenza per Shamakha, città fondata nel 5° secolo. AC, che divenne, nei secoli IX-XVI, la capitale del regno di Shirvan e una delle più belle città d’Oriente. Per molto tempo, Shemakha è stato uno dei punti più importanti in tutta la Grande Via della Seta.

Diri Baba Mausoleum in Aserbaidschan - auch bekannt als Qobustan

Visita di Diri-Baba, un monumento unico, una moschea-mausoleo a due piani del XV secolo, situato sulla strada da Baku a Shemakha nel villaggio di Maraza di fronte al vecchio cimitero.

Juma Mosque, Shamakha, Azerbaijan. - Picture of Arara Tour, Yerevan - Tripadvisor

Continuazione per la moschea di Juma, la più antica e più grande del Caucaso. Secondo la leggenda, fu fondata nell’VIII secolo, quando Shemakha fu scelta come residenza dal califfo arabo.

Juma Mosque in Shamakhi - The Ancient Gem Of Caucasus

 

Moschea Juma Shamakhi Territorio Della Moschea Juma Samaxi Cume Mescidi — Foto stock editoriale di © resadmemmedzade85 #304798742

Visita di Yeddi Gumbes, il mausoleo delle sette cupole, risalente al XV secolo e situato ai piedi della fortezza di Gyulistan.

Proseguimento verso Lahij, un piccolo villaggio dal lento ritmo di vita costruito nel V secolo a.C. nel canyon del fiume Girdimanchay, dove si parla ancora l’antico dialetto persiano.

Take a day trip to Lahij | Azerbaijan Travel

A Full Day Shamakhi and Lahij Regions Tour (Private or Group)

Arrivo a Sheki, uno dei più famosi e antichi insediamenti dell’Azerbaigian, circondato da montagne come un anfiteatro. Questa antica città è stata a lungo conosciuta come centro di produzione della seta e un importante punto di transito sulla Grande Via della Seta.

Sheki Khan Palace, Sheki, Azerbaijan

Visita al Palazzo d’Estate dei Khan (Patrimonio UNESCO) con magnifici affreschi e splendide decorazioni fatte a mano.

Sheki Khan's Palace (Azerbaijan) Short Excursion 2024

Proseguimento alla chiesa albanese situata nel villaggio di Kish.

Church of Kish in Azerbaijan : r/europe

Secondo la leggenda, questa chiesa è stata la prima chiesa cristiana costruita non solo nel territorio dell’Albania caucasica, ma in tutta la Transcaucasia.

Cena con spettacolo tradizionale di musica e danze azerbaijane e pernottamento a Sheki.

Martedì 06/05, giorno 6: Sheki – Lagodekhi (GEORGIA) – Gremi – Vardisubani – Telavi 

Dopo la prima colazione, partenza per il confine con la Georgia di Lagodekhi e, dopo le formalità doganali, incontro con la guida georgiana, cambio del trasporto e proseguimento per Gremi, dove si visita la cittadella reale con la Chiesa degli Arcangeli, quanto rimane di ciò che una volta era la fiorente città di Gremi, capitale del regno di Kakheti nel XVI e XVII secolo.

GREMI CITADEL AND CHURCH OF THE ARCHANGELS: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2024) - Tripadvisor

Proseguimento del viaggio verso Telavi, capoluogo della Regione del Kakheti, con il suo bel centro storico circondato dalle mura costruite da Erekle II e con belle case in pietra dai balconi in legno. Sosta al villaggio di Vardisubani, dove si visiterà un laboratorio nel quale si producono, secondo il metodo tradizionale, i Qvevri, le anfore di terracotta utilizzate per la fermentazione del vino.

Best Georgian Qvevri wine: new-wave wine using the ancient technique

Cena con degustazione di vini locali ottenuti secondo il metodo tradizionale in Qvevri nominato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

Visit Telavi: Georgia's Wine Capital | Georgia Travel

Pernottamento a Telavi.

Hotel Qvevrebi has started operating

Il Vostro hotel.Le prime  prenotazioni,dormiranno dentro queste camere ad anfora.

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Siamo il primo e unico Tour Operator a proporre questa possibilità hotel appena aperto.

 

Mercoledì 07/05, giorno 7: Telavi – Alaverdi – Gola del Pankisi – Gergeti – Stepantsminda 

Dopo la prima colazione, visita del famoso mercato di Telavi, dove sulle bancarelle sono in vendita spezie, frutta secca, dolci, sottaceti, formaggi locali fatti in casa, verdure, ecc.

Georgia, appunti di viaggio - Il mercato di Telavi - YouTube

Visita della maestosa Cattedrale di Alaverdi, che conserva un ciclo di affreschi del XI – XVII secolo, che si dice fu fondato da Joseb Alaverdeli, uno dei Tredici Padri Siriani che venne da Antiochia e si fermò ad Alaverdi, allora piccolo villaggio e antico centro di un culto pagano dedicato alla Luna.

8 MOTIVI PER VISITARE LA GEORGIA - MASTRO MATRIOSKA - Viaggi in Russia, Repubbliche Ex URSS e Artico

Proseguimento alla gola del Pankisi per incontrare i Kisti, una piccolissima comunità di fede musulmana che parla un dialetto del Vainakh (Ceceno-Inguscio). Pranzo presso una famiglia locale e passeggiata nei dintorni del piccolo villaggio di Jokolo, per provare l’esperienza della tranquillità della natura che caratterizza questa valle. Partenza per Stepantsminda, un piccolo villaggio situato ai piedi dei monti del Caucaso Maggiore, da dove si partirà con mezzi 4×4 verso la chiesa della Trinità di Gergeti, situata a 2100 m di altitudine, famosa per la sua posizione spettacolare dominata dal ghiacciaio del Kazbek (5047 m). La chiesa venne costruita nel XIV secolo e la sua posizione isolata circondata dalla vastità del paesaggio naturale ha reso la chiesa un autentico simbolo della Georgia.

Stepantsminda | Georgia | Luxe and Intrepid Asia | Remote Lands

Nei momenti di pericolo, durante le invasioni, le preziose reliquie custodite a Mtskheta venivano portate nella chiesa di Gergeti, al fine di essere messe al sicuro.

Arrivo a Stepantsminda, cena e pernottamento.

Giovedì 08/05, Giorno 8: Stepantsminda – Ananuri – Dzalisi – Tbilisi 

Dopo la prima colazione, partenza per Ananuri e visita del complesso fortificato che fu sede dei duchi di Aragvi nel XIII secolo e che oggi si trova sulle rive del bacino di Zhinvali. La fortezza contiene al suo interno edifici civili, militari e religiosi e la Chiesa della Madre di Dio (Ghvtismshobeli), presenta facciate riccamente decorate, e i resti di numerosi affreschi, la maggior parte dei quali furono distrutti da un incendio del XVIII secolo.

Da Tbilisi a Kazbegi, Gudauri e Ananuri: Tour di gruppo | GetYourGuide

Arrivo a Tbilisi nel pomeriggio e tempo a disposizione. Sosta a Dzalisi, per la visita degli scavi archeologici di Zalissa, una città romana risalente al I-IV secolo d.C., menzionata dal geografo greco Tolomeo. Una delle scoperte più impressionanti è un mosaico a 12 colori del II secolo d.C. raffigurante Dioniso, dio della vendemmia, della vinificazione e del vino, e sua moglie Arianna, figlia dei leggendari Minosse e Pasifae.

Mosaico Trionfo di Dioniso FK103

Arrivo a Tbilisi, cena e pernottamento.

Venerdì 09/05, giorno 9: Visita della città di Tbilisi 

Dopo la prima colazione, scoperta dell’affascinante capitale della Georgia, Tbilisi, un importante centro industriale, commerciale e socio-culturale, situata strategicamente al crocevia tra Europa e Asia, lungo la storica “Via della Seta”.

Tbilisi travel - Lonely Planet | Georgia, Europe

Il tour inizia con la visita della chiesa di Metekhi, situata su un promontorio roccioso che domina il fiume Kura. Con una moderna cabinovia che parte dal parco della libertà si raggiungerà poi la Fortezza di Narikala, costruita nel IV secolo sulla collina che domina la città, la cui forma attuale si deve agli interventi fatti nel XVI e nel XVII secolo.

Georgia: Fortezza di Narikala, Tbilisi . Siti culturali a rischio, in Europa sono 12. Due sono in Italia

Discesa a piedi al Quartiere di Abanotubani, con le sue cupole in mattoni a copertura delle terme sulfuree rese famose da Dumas e Pushkin, e uno dei pochi posti al mondo dove sorgono, a pochi passi una dall’altra, una chiesa, una moschea e una sinagoga.

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Visita della Cattedrale di Sioni, al cui interno è custoidita la croce di Santa Nino, la suora evangelizzatrice della Georgia.

Sioni Cathedral of the Dormition, Tbilisi

Pranzo e visita della Basilica Anchiskhati, costruita nel VI secolo e la più antica chiesa di Tbilisi. Visita del Museo Nazionale Georgiano.

Il Georgian National Museum (GNM) è una delle istituzioni culturali più importanti della Georgia. Nasce nel 2004 dalla fusione di diversi musei e centri di ricerca. Lo scopo principale del museo è preservare, studiare e presentare il ricco patrimonio culturale della Georgia.

Successivamente passeggiata su Rustaveli Avenue per apprezzare la bellezza ottocentesca della capitale Georgiana.

Cena con spettacolo tradizionale di musica e danze georgiane e pernottamento a Tbilisi.

Georgia: le meraviglie del Caucaso con Kel 12 -

Sabato 10/05, giorno 10: Tbilisi – Mtskheta – Gori – Akhaltsikhe

Dopo la prima colazione, partenza per Mtskheta,una tappa obbligata dopo aver visitato le meraviglie di Tbilisi, che offre sorprese imperdibili anche nei suoi dintorni ,antica capitale e centro religioso della Georgia, oggi Patrimonio dell’UNESCO. Questa magnetica città fu la capitale del regno di Georgia fra il III secolo a.C e il V secolo d.C. Fu qui che i i georgiani si convertirono al Cristianesimo nel 317 ed è qui che ha sede la Chiesa ortodossa e apostolica georgiana.Tra i principali motivi per cui Mtskheta merita una visita ci sono proprio le splendide chiese antiche, inserite tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO quali esempi eccezionali di architettura religiosa medievale nel Caucaso e testimonianza dell’alto livello artistico e culturale raggiunto da questo antico regno.Le favorevoli condizioni geografiche e la posizione strategica come crocevia delle rotte commerciali hanno contribuito allo sviluppo di Mtskheta, portando all’integrazione di diverse influenze culturali con le tradizioni locali. Dopo il VI secolo d.C., quando la capitale venne trasferita a Tbilisi, la città alle porte di Tbilisi ha continuato a rappresentare uno dei più importanti centri culturali e spirituali del Paese.

Mtskheta: un patrimonio dell'UNESCO vicino Tbilisi

Visita della Chiesa di Jvari, costruita nel VI secolo su una collina in posizione dominante sulla città nel luogo dove Santa Nino eresse una croce in legno al posto di un tempio precristiano, e della Cattedrale di Svetitskhoveli.

La cattedrale di Svetitskhoveli, il monastero di Jvari e il monastero di Samtavro sono monumenti iconici della Georgia medievale. La cattedrale ortodossa di Mtskheta è conosciuta come il luogo in cui sarebbe stata sepolta la tunica di Gesù Cristo.

mtskheta, Georgia - luglio 10, 2018 - interno di il svetitskhoveli Cattedrale 16676075 Stock Photo su Vecteezy

Ritenuta miracolosa, la croce attirò numerosi pellegrini provenienti da ogni parte del Caucaso, così sui suoi resti fu edificata, presumibilmente tra il 586 e il 605, la “piccola chiesa di Jvari” (oggi conosciuta anche come “grande chiesa di Jvari”). Il suggestivo edificio è un antico esempio di struttura con quattro absidi ed ebbe una forte influenza sull’architettura georgiana. Da qui si può ammirare uno dei panorami più belli e mozzafiato di Mtskheta.

Per molto tempo la chiesa è stata il principale edificio di culto del Paese e tutt’oggi rimane uno dei luoghi più venerati dai fedeli, sede dell’arcivescovo di Mtskheta e Tbilisi. L’attuale struttura fu costruita nel corso dell’XI secolo sul sito in cui era stata edificata una prima chiesa nel IV secolo.

Proseguimento direzione ovest con sosta a Gori, famosa per essere la città natale di Stalin, il luogo dove il dittatore visse fino all’età di quattro anni.

Top 11 Things To Do in Gori, Georgia | Georgia Travel

Accanto alla piccola casa di mattoni nella quale lui nacque, sulla quale è stato eretto un edificio a forma di tempio, venne costruito nel 1957 l’imponente Museo Stalin, che da allora è rimasto pressoché invariato nell’esposizione degli oggetti e delle foto che raccontano la vita del dittatore.

Stalin Memorial House-Museum, Gori

Arrivo ad Akhaltsikhe, dove si visita la fortezza di Rabati, che si erge sopra una collina con le sue mura perfettamente restaurate.

Rabati Castle

All’interno della cittadella si potranno ammirare una Moschea in pietra e mattoni con un’appariscente cupola d’oro, una magnifica Madrassa, una chiesa e una sinagoga a sottolineare tutta la sua antica storia a partire dal XIII sec.

Mtskheta-Jvari-Uplistsike-Cronaca della Georgia, viaggio PRIVATO fornito da Karlo-Georgia (2024) - Tbilisi - Tripadvisor

Cena e pernottamento ad Akhaltsikhe.

Domenica 11/05, giorno 11: Akhaltsikhe – Vardzia – Gelati – Kutaisi 

Dopo la prima colazione, partenza per Vardzia, una città rupestre, o più propriamente un monastero, scavata in una parete del monte Erusheli fondata nel XII secolo dalla regina Tamar, costruita per ergersi a baluardo cristiano nel bel mezzo di una terra circondata da regni musulmani e presa d’assalto dalle orde dei Mongoli desiderose di sempre nuove conquiste volte a espandere l’impero in ascesa.

Visitare Vardzia - ViaggieMiraggi

Il complesso ospita circa 6.000 stanze distribuite su tredici piani, una chiesa in pietra con affreschi ben conservati, cantine per il vino, refettori e centinaia di dimore, tutto scavato nel tufo fino a una profondità di 50 metri nella roccia. Sosta fotografica alla fortezza di Khertvisi, che sorge su un promontorio roccioso alla confluenza dei fiumi Kura e Paravani, che, grazie alla sua posizione strategica ha avuto per secoli un ruolo essenziale nella difesa del territorio circostante. Arrivo a Kutaisi, seconda città della Georgia e antica capitale del mitico regno di Colchide, nota anticamente come Aea. Visita al Monastero di Gelati, un complesso composto da tre chiese fondato nel 1106 dal re georgiano Davide II “Il Costruttore”, che fu uno dei principali centri culturali della Georgia medievale.

Gelati Monastery | Western Georgia, Georgia | Attractions - Lonely Planet

Il Monastero, che ospita anche la tomba del Re Davide II, è oggi Patrimonio UNESCO.

The Complete Guide to Kutaisi, Georgia

Cena e pernottamento a Kutaisi.

Lunedì 12/05, giorno 12: Kutaisi – Grotta di Prometeo – Ubisa – Tbilisi 

Dopo la prima colazione, tempo per scoprire il mercato coperto di Kutaisi, un’occasione unica per entrare in contatto con la vita di tutti i giorni dei georgiani.

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Partenza per la Grotta di Prometeo, una delle grotte più ricche e sorprendenti in Europa, caratterizzata dalla presenza di fiumi sotterranei, da stalattiti e stalagmiti affiancate che sono un vero capolavoro architettonico naturale.

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Partenza per Tbilisi, con sosta lungo la strada al Monastero di Ubisa,Monastero di San Giorgio, con Ultima Cena,risalente al IX secolo e famoso per gli affreschi della chiesa principale risalenti al XII secolo.

Patrimonio dell'umanità a Kutaisi - Miranda Loves Travelling

Il monastero di Ubisa (a volte erroneamente scritto Ibisa o Ibisi, nella parte occidentale della Georgia, nella regione di Imereti), fu fondato intorno all’820. Su insistenza del re di Abkhaz Demetre II, questo luogo fu scelto da San Grigol (Gregory) di Khandzta, famoso chierico e fondatore di molti monasteri. La chiesa è a navata unica piuttosto lunga. Successivamente all’aula furono annesse cappelle da tre lati.
Gli affreschi all’interno della chiesa sono le opere più preziose del monastero, uno dei migliori esempi della cosiddetta pittura religiosa in stile Paleologo, eseguite nel XIV secolo dall’artista Gerasim, rappresentante della scuola artistica locale.

GEORGIA – UBISA. Monastero di San Giorgio, con Ultima Cena – Museo Virtuale Ultima Cena

Trasferimento a Tbilisi, cena e pernottamento.

Martedì 13/05, giorno 13: Tbilisi – Italia 

Nelle prime ore del mattino,trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro per l’Italia,via Istanbul.Arrivo e fine dei servizi.

 

N.B A Telavi ,per le prime 7 prenotazioni ,saraà assegnata la camera ad “anfora” dell foto qui sotto.

 

Hotel Qvevrebi, Telavi (prezzi aggiornati per il 2024)

 

Sono letti separati.

Le altre camere nel corpo centrale.

Pertanto è opportuno prenotare per tempo se si vuole provare questa esperienza unica.

 

 

 

Lq quota comprende:

  • Voli in classe economica Turkish Airlines con franchigia bagaglio kg. 20

Ø  Trasferimenti da/per aeroporto

Ø  Pernottamenti in hotel 4 **** come da programma con prime colazioni incluse

Ø  Trasporto privato con A/C

Ø  Guida locale  in lingua  italiana in Azerbaijan

Ø  Guida locale  in lingua  italiana in Georgia

Ø  Visite ed escursioni come da programma

Ø  Pensione completa come da programma dalla colazione del secondo giorno ,alla cena del penultimo  giorno.

Ø  Ingressi previsti nel programma 

Ø  Mezzi 4×4 per la salita a Gergeti

Ø  Biglietti della cabinovia di Tbilisi

Ø  Cena con degustazione di vini georgiani

Ø  Cena con spettacolo folcloristico a Baku

Ø  Cena con spettacolo folcloristico a Tbilisi

Ø  Tasse locali

  • Assicurazione medico bagaglio e annullamento viaggio
  • Accompagnatore dall’Italia.
La quota non comprende:

  • Tasse aeroportuali circa € 285,00 soggette a riconferma sino emissione biglietti aerei

Ø  Bevande alcoliche

Ø  Spese personali

Ø  Il costo del visto per l’Azerbaijan

Ø  Mance per guide e autisti

Ø  Tutto quanto non espressamente menzionato alla voce “Le quote comprendono”

 

 

 

 

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FESTA DI S. EFISIO – CAGLIARI

LA FESTA

Ogni anno, dal primo al quattro di maggio, la festa di Sant’Efisio riunisce i fedeli, gli abiti tradizionali e i colori di tutta la Sardegna in una processione commovente e grandiosa. Parte dalle stradine di Stampace, nel centro di Cagliari, gremite di folla e trasformate in un tappeto di petali di fiori, per arrivare alla spiaggia di Nora e quindi tornare alla chiesetta da cui è partita. È un lunghissimo pellegrinaggio con migliaia di devoti venuti da ogni parte dell’Isola, che sfilano a piedi, a cavallo o sulle tracas, i carri trainati dai buoi e ornati di fiori e frutta. Non è solo la più grande manifestazione
religiosa, della cultura e dell’identità della Sardegna: è soprattutto una Promessa solenne fatta l’11 luglio 1652 dalla città al suo protettore.
Da allora è sempre stata onorata, ogni primavera, per più di 350 anni, con profonda devozione e gratitudine sincera.

LA STORIA

Nel 1652 in Sardegna infuriava la peste. Le autorità cittadine chiesero aiuto con un Voto solenne a Sant’Efisio martire. Era un militare romano che, appena prima di essere giustiziato per la sua fede, aveva promesso di proteggere per sempre Cagliari e i suoi cittadini. Con il Voto, la città si impegnava a portare ogni anno la statua del Santo in processione, dal luogo in cui Sant’Efisio era stato incarcerato, nel quartiere di Stampace, fino alla spiaggia di Nora, a occidente sul golfo, dove aveva subìto il martirio. La peste finì. Da allora Cagliari ogni anno scioglie il suo Voto. Dall’anno della peste il Santo è stato invocato molte volte e, nella salvezza, i cittadini di Cagliari hanno sempre visto il suo intervento. Perché Sant’Efisio e la città sono legati indissolubilmente: dall’amore, dalla venerazione e dalle reciproche promesse, intrecciate e rispettate da secoli.

1° Giorno: Roma – Cagliari

Incontro dei partecipanti presso l’ aeroporto di Roma Fiumicino e partenza per CAGLIARI.

Scorci di quartieri storici con vista sul mare, vie dello shopping e terrazze panoramiche, tra cui l’inimitabile bastione di Santa Croce, dove trascorrere romantiche serate dopo tramonti infuocati. Cagliari è la città principale e più popolosa dell’Isola, al centro di un’area metropolitana di 430 mila abitanti. Custodisce nei quattro quartieri storici vicende millenarie che vanno dalla preistoria al governo sabaudo. Il quartiere Castello sorge sul colle più alto, caratterizzato da antichi bastioni, oggi terrazze in cui si anima la movida, e da pittoresche stradine su cui si affacciano dimore nobiliari: Palazzo Regio e Palazzo di Città, oltre alla cattedrale di santa Maria. Di grande fascino sono le torri medievali di ingresso al castello, dell’Elefante e di san PancrazioVillanova è collegata a Castello dalla scalinata del bastione di saint Remy: ogni anno a Pasqua nel quartiere si respira un’aria di appassionata devozione durante la Settimana Santa, tutto l’anno, invece, ti accoglie nelle sue eleganti boutique e fra i suoi tesori: chiostro di san Domenicochiesa di san Saturnino e basilica di Nostra Signora di Bonaria, tempio cristiano della Sardegna.

 

Ai piedi del Castello scenderai alla Marina, che ti rimarrà impressa per gli splendidi edifici e i portici di via Roma, compreso il Palazzo Civico. Nata per accogliere pescatori e mercanti, è simbolo di una città multietnica. Nel quartiere troverai la chiesa di sant’Eulalia, con preziosi resti di epoca romana. Mentre l’altro quartiere storico di Stampace si colora ogni primo maggio per la Festa di sant’Efisio, appuntamento atteso da tutta l’Isola. Tra le sue strette stradine c’è la chiesa barocca di sant’Anna. A pochi passi dal centro storico, non perdere l’Anfiteatro, una delle maggiori testimonianze romane della Sardegna, e l’Orto Botanico, oasi verde nel centro città. Fuori dal centro città, ammirerai castello di san Michele e Tuvixeddu, la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo (VI-III secolo a.C.). Alla fine del tour culturale, potrai immergerti nelle mille attrazioni naturalistiche: la laguna di Cagliari, il parco di Molentargius-Saline, da percorrere in mountain bike osservando il volo dei fenicotteri rosa, e il mare. Fai un tuffo al Poetto, spiaggia cittadina di morbida sabbia lunga otto chilometri fiancheggiati da percorso pedonale e pista ciclabile. Splendida anche di notte, quando rivela il suo lato glamour. Dal Poetto puoi partire in escursione verso Calamosca e la Sella del diavolo. Infine gusta le prelibatezze: gli spaghetti con bottarga e carciofi, la burrida, a base di gattuccio di mare e noci, e la fregula con cocciula, palline di semola con le vongole.

 

 

Nel pomeriggio visita al Museo Archeologico

Si trova nell’antico quartiere di Castello, all’interno della Cittadella dei Musei realizzata tra il 1956 e il 1979 con il recupero del regio Arsenale e delle mura medievali su progetto degli architetti Libero Cecchini e Piero Gazzola.

È il più importante museo archeologico della Sardegna con oltre 4000 oggetti che raccontano una storia lunga quasi 7000 anni, dalla Preistoria all’Alto Medioevo, dalle dee madri neolitiche ai bronzi nuragici, dai gioielli fenici e punici alla statuaria romana per arrivare agli oggetti di culto di epoca bizantina.

Visita alla Pinacoteca Nazionale

 

situata all’interno del complesso museale della Cittadella dei Musei, nasce sulla preesistente struttura del Regio Arsenale.

Dopo essere stata ospitata fin dalla fine dell’Ottocento nel Palazzo delle Seziate nella vicina Piazza Indipendenza e, per più di un secolo, chiusa al pubblico, ha trovato la sua definitiva collocazione nell’attuale sede inaugurata nel 1992.

Dal punto di vista architettonico l’edificio rappresenta un interessante connubio tra le antiche mura spagnole, progettate da Rocco Capellino ed ampliate da Giorgio e Jacopo Palearo nel XVI secolo, e l’attuale assetto razionalista moderno che perfettamente si inserisce all’interno dello suggestivo quartiere medievale di “Castello”.

La sua felice ubicazione offre al visitatore un’incantevole veduta panoramica della città di Cagliari.

Il primo nucleo della collezione pittorica si formò nel XIX secolo quando, a seguito della soppressione degli enti ecclesiastici nel 1866 e della distruzione nel 1875 della chiesa cagliaritana di S. Francesco di Stampace, confluirono nel patrimonio dello Stato numerosi dipinti. All’inizio del Novecento nuove acquisizioni e donazioni hanno arricchito la Pinacoteca di una interessante e bella collezione etnografica (tessuti, splendidi gioielli sardi, arredi, ceramiche e armi), che viene esposta a rotazione. Dal 1919, inoltre, fa parte della collezione uno straordinario acquamanile a forma di volatile, realizzato nel XII secolo da un artista di cultura bizantina, raro pezzo di scultura bronzea simile, per fattura e decorazione, all’esemplare “gemello” del Museo del Louvre.

Cena e pernottamento.

 

2° Giorno: Processione Sant’Efisio

Dopo la prima colazione, partecipazione alla processione in onore di S. Efisio.

 

LA PROCESSIONE:

Per tutto l’anno ci si prepara alla festa. In ogni paese della Sardegna i devoti dedicano ogni cura agli abiti tradizionali, spesso antichi e preziosi,
tramandati per generazioni. Cavalli e cavalieri si esercitano a sfilare in parata, i conducenti preparano i giganteschi e pazienti buoi alla fatica di trainare le tracas, i carri decorati di fiori che precederanno il cocchio dorato del Santo. La mattina del primo di maggio la carrozza esce nella piazzetta, dove lo aspettano, con le corna adorne di pannocchie di fiori, i due buoi scelti per trainarlo. Le strade sono coperte dall’arramadura: un coloratissimo e profumato tappeto di petali ed essenze odorose. Tutta la processione prepara il passaggio di Sant’Efisio: prima di lui sfilano i fedeli in abito tradizionale, le tracas, le confraternite religiose, i miliziani a cavallo con le antiche divise dalla giubba rossa.

 

 

Cavalcando in frac e cilindro accompagna il Santo anche l’Alter Nos: colui che è delegato a rappresentare il sindaco e tutta la città. Davanti al
Municipio Sant’Efisio si ferma a ricevere l’omaggio della comunità, mentre suonano a festa le campane delle chiese e le sirene delle navi in porto.
È forse il momento più suggestivo, quello in cui è tangibile la profonda partecipazione che accompagna questa giornata, ma è solo l’inizio del lungo
pellegrinaggio fino alla spiaggia di Nora. Il Santo passa in un cocchio più semplice, quindi fa tappa per la notte e arriva al luogo del suo martirio solo il
giorno successivo. Lo aspettano due giorni di celebrazioni, poi il lungo ritorno.
Il quattro di maggio il rientro in città nella notte, insieme ai miliziani e ai tantissimi fedeli, è emozionante come un sogno.

Cena e pernottamento.

 

3° Giorno: Sant’Antioco

Trasferimento a SANT’ANTIOCO che si affaccia nel bellissimo Golfo di Palmas.

Sant’Antioco è l’isola del sulcis situata a sud ovest della Sardegna. Vanta un mare incontaminato, paesaggi di altissimo livello. Ideale per le vacanze estive e non solo. Molti luoghi di interesse storico e paesaggistico ne fanno una meta ideale per chi ami la bellezza e la natura.

Porticciolo, case colorate e ristoranti che inebriano l’aria di invitanti profumi: è l’anima di mare di Sant’Antioco. La rinomata cittadina dell’arcipelago del Sulcis, popolata da undicimila residenti e decine di migliaia di visitatori in estate, è il centro principale della maggiore isola della Sardegna, cui è collegata da un istmo artificiale, costruito forse dai punici e perfezionato dai romani. In origine fu Sulky, fondata dai fenici, poi conquistata dai cartaginesi. Ne rimangono tophet e necropoli (V-III secolo a.C.) che occupa l’intero colle della basilica e su cui sorsero la necropoli romana e poi un cimitero di catacombe, unico in Sardegna.

Il nome di isola e città deriva dal patrono della Sardegna, martire africano esiliato nell’Isola, cui è dedicata la basilica di sant’Antioco.

Le coste, alte e frastagliate a sud con falesie di trachite scura, più sabbiose a nord, hanno fondali ideali per immersioni.

 

Visita guidata al Museo Etnografico 

 

 

L’esposizione del museo ETNOGRAFICO è articolata in due ambienti, una parte coperta “su magasinu” e un grande cortile, tipica del Sulcis.
L’ambiente al coperto ripropone la tipologia del classico “medau” sulcitano, all’interno del quale trovano posto gli attrezzi per lo svolgimento dei vari lavori divisi in sezioni.
Molto interessante la sezione casearia, con gli utensili necessari alla raccolta del latte e alla successiva trasformazione in formaggio;
da apprezzare la sezione riservata alla panificazione, che viene presentata nelle sue diverse e complesse fasi, ponendo così in evidenza la centralità del ruolo della donna nella società agropastorale.
Segue la sezione degli attrezzi ad uso agricolo che testimonia la vocazione cerealicola sulcitana;
un cenno a parte merita la sezione dedicata al lavoro della vite, con gli attrezzi necessari alla potatura, al trattamento antiparassitario, alla raccolta dell’uva, alle diverse fasi della vinificazione.
Altro importante angolo del Museo Etnografico è quello dedicato alla palma nana (Chamaerops humilis) e a tutte le fasi della sua lavorazione. Sono infatti esposte scope, corde, borse, pennelli, vari tipi di intrecci. Dalle foglie essiccate di tale pianta si ottenevano tutti questi oggetti.
Di eccezionale importanza il settore riservato al raro bisso marino, conosciuto anche come “seta di mare”, ed alla PINNA NOBILIS, il grosso bivalve dal quale veniva appunto ricavato il bisso. Dalle notizie riportate nella Bibbia sino alla scuola di tessitura di Italo Diana che negli anni 30 del Novecento ridiede vigore ad un’attività artigianale in quegli anni sopravvissuta nelle famiglie Antiochensi.
All’esterno, sotto la “lolla”, si trovano gli attrezzi relativi ai mestieri collaterali, quali il bottaio (su buttaiu), il falegname (su maistu ‘e linna), il fabbro (su ferreri).

 

 

Visita al villaggio ipogeo

Il Villaggio ipogeo è una sezione della necropoli punica di Sulky, antico nome fenicio – punico di Sant’Antioco. A partire dal Settecento, con il ripopolamento dell’isola di Sant’Antioco, numerose tombe puniche furono utilizzate come abitazioni ( is gruttas) dalle classi più povere del paese ( is gruttaius) .

         

Tra le necropoli di eta’ punica in Sardegna, attualmente quella di Sulcis, e’ la piu’ importante per la vastita’ dell’impianto funerario, per la complessita’ architettonica e per i reperti archeologici rinvenuti nelle tombe durante gli scavi. La sezione attualmente visibile e’ stata utilizzata tra la fine del VI e la fine del III sec. a.C. cioe’ durante il periodo che corrisponde alla conquista cartaginese della Sardegna. L’estensione originaria della necropoli era di oltre sei ettari e considerando che in media ogni tomba occupava quaranta metri quadrati si puo’ valutare che il numero di ipogei fosse di circa millecinquecento.

 

È il motivo per cui gli antiochensi erano definiti gruttaiusu (grottai): come Cagliari, Matera e altre città con tombe ipogee scavate nel tufo (generalmente tra il VI e il III sec. a. C.), anche a Sant’Antioco le famiglie meno abbienti si erano ricavate un’umile dimora all’interno delle grotte, dalla fine del ‘700 fino agli anni ’70 del ‘900. Oggi all’interno di alcune di queste è possibile vedere com’erano arredate.

 

 

 

Visita al fortino sabaudo

Il forte sabaudo, conosciuto anche col nome di “guardia de su Pisu” oppure “il castello” domina da una collina alta 60 mt. l’abitato di Sant’Antioco, e’ una piccola costruzione di 270 mq., edificato nel 1812, su una preesistente struttura punica, a protezione della cittadina dalle incursioni barbaresche, una garitta a piu’ feritoie controllava l’ingresso e permetteva il controllo di un vasto tratto di mare. Nel 1815, in occasione dell’ultima incursione in Sardegna dei pirati tunisini, fu teatro di una sanguinosa battaglia, in seguito alla quale il comandante della guarnigione, Efisio Melis Alagna, dopo una valorosa ed eroica resistenza fu ucciso dai barbareschi. Almeno cinque abitanti di Sant’Antioco furono fatti prigionieri e portati a Tunisi in attesa del riscatto.

Qui accadde un fatto di importanza Europea, a seguito del quale cessarono le incursioni navali dei pirati barbareschi in tutto il Mediterraneo e cessò quindi la vendita di schiavi di pelle bianca

Visita alla basilica e catacombe di Sant’Antioco,

 

 

La chiesa è dedicata a Sant’Antioco Martire, patrono dell’isola e dell’intera Sardegna.
Un’antica tradizione ritiene che fosse un medico originario della Mauretania, corrispondente alle attuali Algeria e Marocco, vissuto all’epoca dell’imperatore Adriano, educato alla fede cristiana dalla madre, Santa Rosa.

 

Le catacombe sulcitane, uniche in Sardegna, hanno riutilizzato preesistenti ipogei punici, collegandoli fra loro per creare un cimitero comunitario, secondo la prassi cristiana.
Sono attestate tutte le tipologie sepolcrali tipiche dei cimiteri ipogei dell’epoca antica.
I defunti erano deposti in semplici loculi, o in fosse terragne (formae), cassoni in pietra, ma anche in arcosoli. Una tomba “a baldacchino” è nell’ambiente denominato “camera del santo”, forse proprio la spelonca in cui Antioco sarebbe spirato. Si conserva una pietra che la tradizione popolare chiama “cuscino del santo”.

 

 

Nel pomeriggio visita al museo archeologico e area Tophet

Il museo conserva ed espone al suo interno un’ampia gamma di reperti provenienti dall’isola di Sant’Antioco.


Gran parte della collezione si riferisce all’importante insediamento urbano sorto sulle sponde orientali dell’isola al principio dell’VIII sec. a.C. e conosciuto con il nome di Sulky o Sulci, caposaldo portuale del distretto territoriale della Sardegna sud-occidentale che, insieme al comparto metallifero dell’Iglesiente, costituisce la sub-regione del Sulcis-Iglesiente.

Il percorso museale segue un criterio topografico e cronologico incentrato sulle tre componenti principali dell’insediamento urbano sin dalle sue origini: l’abitato, le necropoli e il tofet.

All’estremità settentrionale della cittadina di Sant’Antioco, in posizione periferica rispetto all’abitato fenicio, si trova il tofet, una particolare tipologia di santuario cittadino di matrice culturale fenicia. La località conserva ancora oggi il nome di “Sa guardia ‘e is pingiadas” (la guardia delle pentole), reminiscenza popolare della presenza di numerosi contenitori in ceramica che spesso emergevano nella zona. Il termine tofet viene comunemente utilizzato per identificare una particolare tipologia di santuario diffusa nelle città fenicie e puniche del Mediterraneo centrale. Il tofet è un’area sacra a cielo aperto, posta in posizione periferica rispetto all’abitato e dotata di recinti, altari o sacelli.

Sulla roccia naturale o sul terreno venivano deposte le urne contenenti le ceneri di bambini mai nati o deceduti prematuramente, i quali venivano cremati e spesso accompagnati da un’offerta funeraria, perlopiù agnelli e volatili anch’essi incinerati. Il tofet costituiva un’area sacra e funeraria dedicata a coloro che non possedevano ancora un’identità sociale definita e pertanto venivano riconsegnati alla divinità poiché bisognosi di particolari protezioni e rituali. In una fase avanzata della vita del santuario iniziarono ad essere deposti, accanto alle urne, alcuni votivi litici: le stele.

 

 

 

a seguire tour dell’isola e visita al complesso nuragico di “Grutt’i acqua”: imponente complesso nuragico abbarbicato su un’altura che domina l’ampia e fertile pianura, sono visibili crolli di capanne dell’antico villaggio, mentre poco a valle si trova l’antica vena sorgiva, racchiusa in un tempio a pozzo dove in particolari occasioni venivano celebrati i riti sacri. Immerso in una lussureggiante vegetazione dove sono presenti tutte le specie appartenenti alla macchia mediterranea. Poco distante, verso la località denominata “SU NIU ‘E SU CROBU” e’ possibile ammirare una delle varie “tombe dei giganti” presenti nell’isola di Sant’Antioco. Questa conserva ancora integro lo sviluppo planimetrico, riproducente il classico impianto a protome taurina, tipico della cultura nuragica.

Cena e pernottamento.

4° giorno

Prima colazione in Hotel

visita a BARUMINI del complesso nuragico e  del polo museale “Casa Zapata”, una meravigliosa e complessa residenza fatta erigere dall’antica e nobile famiglia aragonese degli Zapata a partire dalla fine del XVI secolo. I membri di questa famiglia giunsero in Sardegna nel 1323 al seguito dell’Infante Alfonso che si preparava alla conquista dell’isola, si stabilirono, quindi, a Cagliari (una delle Città Reali) e nel 1541 acquistarono la Baronia di Las Plassas, Barumini e Villanovafranca, divenendone signori e poi baroni, e arrivando ad amministrarla fino alla soppressione del regime feudale. Tra i diversi edifici che costituiscono la residenza si distinguono: uno splendido palazzo, con elegante giardino annesso, Sede Baronale e dimora del feudatario, e altri due corpi murari di pertinenza agricola, utilizzati come magazzini, stalle e casa del fattore aperti su una grande corte che consentiva il libero movimento di uomini, merci e animali. Innanzi a “Casa Zapata” è ubicata la Parrocchia della Beata Vergine Immacolata, la cui costruzione fu probabilmente commissionata dalla stessa nobile famiglia aragonese.
Oggi la residenza spagnola è sede del cosiddetto Polo Museale “Casa Zapata”.

 

 

 

 

 

 

Nel pomeriggio visita a LACONI del castello medievale nel parco Aymerich

Tra piante esotiche e l’incanto della flora locale, il Castello Aymerich a Laconi è immerso nel parco naturalistico che porta lo stesso nome.

Si tratta di un angolo naturale raro in Sardegna, una regione temprata dal sole, dove solo pochi paesi possono vantare abbondanza d’acqua in ogni periodo dell’anno.

Il Castello Aymerich sorge su un tacco calcareo di circa 500 metri che apparteneva al territorio giudicale di Arborea. In questo periodo storico, il borgo aveva ancora il nome di Villa de Lacon, in omaggio alla famiglia nobile che qui aveva numerose terre e interessi economici.

 

 

Al termine della visita trasferimento in aeroporto e fine dei servizi.

 

 

La quota comprende:

  • Sistemazione in Hotel 3*** in camera doppia
  • Volo andata e ritorno  in classe economica con franchigia bagaglio kg. 20
  • Trasferimento in BUS GT per tutta la durata del viaggio.
  • Guida-accompagnatore  locale per tutta la durata del viaggio
  • Ingressi ed entrate ai siti e monumenti previsti in programma
  •  Cene come da programma
  • Assicurazione medico bagaglio

La quota non comprende:

  • Tasse  aeroportuali soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei 50,00.
  • Biglietto per sfilata S. Efisio Euro 20.00.
  • Pasti non menzionati
  • Extras di carattere personale ed escursioni facoltative
  • Mance per guida, autista, camerieri
  • Tutto quanto non espressamente incluso nella quota comprende
  • NB tariffa voli non garantita sino effettiva prenotazione