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SUDAN, L’ALTRA TERRA DEI FARAONI NERI

In Breve

Sudan, viaggio fra le piramidi senza punta e i faraoni neri.

Subite il fascino delle piramidi? Vi piace il caldo? Trovate i deserti densi di significato e capaci di interpretare il vostro stato d’animo? Allora andate in Sudan, e precisamente nel nord del Sudan, fra l’altro molto tranquillo e sicuro. 

Il Sudan è un paese ancora poco conosciuto e questa situazione permette di vivere delle atmosfere che in molti paesi si sono perse. Siti archeologici (UNESCO) spettacolari e sorprendenti, che si gustano senza la presenza di folle di turisti, splendidi villaggi nubiani abitati da una popolazione simpatica e ospitale, i semplici mercati frequentati dalle popolazioni dei villaggi, l’incontro con i nomadi nel deserto. Il viaggio ha il Nilo come filo conduttore lungo il quale si visiteranno i siti archeologici di Soleb, di Kerma, del Jebel Barkal, la tomba di El Kurru, le spettacolari piramidi di Meroe e i templi di Naga e di Musawwarat. Ma il viaggio prevede anche l’attraversamento di ambienti differenti: dallo sterminato e disabitato deserto occidentale, con vaste distese di dune, al deserto del Bayuda caratterizzato da nere montagne vulcaniche, crateri e incontri con i nomadi.

Un tour che tocca i principali siti archeologici della parte settentrionale del Sudan, con pernottamenti nelle esclusive strutture a Karima e Meroe, dove immergersi in un’atmosfera davvero unica. Una regione arida e selvaggia, di straordinario interesse archeologico e ricca di splendidi paesaggi, si rende accessibile anche a chi è più riluttante a sacrificare il proprio comfort.

Si parte in jeep dalla capitale Khartoum, una città che vanta una miscela di volti, con mercati tipici africani, ma anche grattacieli moderni, e, dopo 400 km, in un paesaggio che cambia aspetto ad ogni piè sospinto (non diciamo, ad ogni curva, perchè si tratta di un interminabile nastro rettilineo d’asfalto), spuntano, come d’incanto su una duna, le famose piramidi dei faraoni neri.

Le abbiamo sognate, le abbiamo studiate. E ora eccole lì, leggermente più basse di quelle egiziane, ma ugualmente maestose. Fra Meroe e i siti circostanti se ne contano 200. E noi pensavamo che l’Egitto detenesse il primato di queste sepolture funebri: invece ne conta soltanto 138.

Qui però tutte sono senza punta. Vabbè il vento, vabbè il clima, vabbè gli agenti atmosferici (non saprei quali, ma ci sono), ma possibile che nemmeno una si sia salvata?

Ecco allora che spunta la storia del classico tombarolo, manco a dirlo un italiano. Un medico bolognese, tale Giuseppe Ferlini, nel 1834 al seguito dell’esercito egiziano e appassionato di archeologia (in realtà si scopri dopo, cacciatore di tesori e saccheggiatore di tombe) mosso da alcune leggende locali che favoleggiavano di immensi tesori, chiese ed ottenne dal Governatore del Sudan il permesso di scavare a Meroe.

Ha iniziato così la sua opera di demolizione e razzia di molte piramidi. Dopo qualche tentativo senza successo, decise di dare l’assalto alla piramide più grande, la tomba della regina Amanishakheto, che regnò tra il 15 a.C. e il I° d.C.

Ferlini non tentò di aprire un passaggio su uno dei lati, ma decise di partire dall’alto demolendo 64 gradoni della piramide.

Attraverso il buco, Ferlini trovò il corredo funebre composto da braccialetti e anelli d’oro con pietre e smalti, cammei e vari amuleti. Convinto di aver scoperto come svaligiare tutte le tombe, il bolognese si ostinò a proseguire nella ricerca di altri tesori funebri: ed è per questo che le piramidi di Meroe sono tutte spuntate.

Non fu fortunato e non trovò altro. Poi tentò di vendere in Europa gli oggetti trafugati dalle tombe ma nemmeno in questo ebbe fortuna, perchè i gioielli non avevano la preziosità di quelli egiziani, molto più conosciuti e apprezzati al quell’epoca.

Furono infine acquistati dall’imperatore di Baviera, per questa ragione ora si trovano nel museo di Berlino.

Faraoni Neri vissero nella regione dai greci chiamata Etiopia, la “Terra degli uomini con il volto bruciato”, dagli egizi Kush ed in seguito Nubia dal termine nub (oro), grazie alle molte miniere che la caratterizzava, e che oggi è divisa tra Etiopia e Sudan.

Dopo secoli di sottomissione all’Egitto giunse il momento del riscatto da parte del “miserabile paese di Kush”  come veniva definito dagli egizi. Piye, re di Kush, diventò il primo Faraone Nero. Ebbe così origine la XV dinastia o dinastia etiope, che instaurò un periodo di pace e prosperità lungo quattro secoli (fino a quando gli egizi ripresero il sopravvento).

Sul copricapo reale apparve il doppio cobra che simboleggia il doppio regno. I Faraoni Neri seguirono i costumi e la religione del Nord. Adoravano il dio Amon, decoravano i templi con i geroglifici meroniti (non ancora decifrati)i e venivano seppelliti in piccole piramidi. Le statue dei sette faraoni neri più famosi si possono ammirare a Kerma, nel museo della missione archeologica elvetica che li ha recuperati.

Sono di altezze diverse, perchè alcuni sono morti ancora fanciulli, ma tutti trasmettono forza, carattere e voglia di combattere. Per trovare le loro tombe, bisogna raggiungere la necropoli di Nuri dove sono sepolti tutti i faraoni (19 re e 53 regine), tra cui Piankhy e i suoi amati cavalli, ad eccezione del faraone nero più conosciuto, Taharqa (690-664 a.C.), fondatore della più recente necropoli di El Kurru, situata sul lato orientale del fiume Nilo.

Da qui si passa davanti alla montagna sacra. Emblema del deserto nubiano, il Jebel Barkal (Jebel significa montagna in arabo) può essere scorto a distanza mentre ci si trova ancora in aperto deserto.

Ai piedi di questa meravigliosa ed isolata montagna di arenaria rossa, considerata sacra, si erge un grande tempio dedicato ai faraoni del Nuovo Regno e al loro patrono, Amon.

 

In definitiva, un viaggio importante, denso di spunti e accessibile a chiunque, in una regione arida e selvaggia, di straordinario interesse archeologico e ricca di splendidi paesaggi, dove il comfort non manca nelle esclusive strutture (resort e campi tendati) .

LUOGHI DA SCOPRIRE
Khartoum
La capitale del Sudan si trova alla confluenza (in arabo al-Mogran) del Nilo Bianco, che nasce dal Lago Vittoria in Uganda, e il Nilo Azzurro, che scorre a ovest dall’Etiopia. Divisa dal Nilo, Khartoum è una metropoli con una popolazione complessiva stimata di oltre cinque milioni di persone e include tre aree principali: Khartoum, in cui sono concentrati la maggior parte degli hotel, degli uffici e l’aeroporto; Omdurman, l’antica capitale che ospita il più grande mercato del Paese; Khartoum Nord, zona prettamente industriale.
Napata
Antica denominazione dell’attuale Karima, Napata fu la capitale del Regno d’Egitto durante la XXV dinastia, quella dei Faraoni Neri. Tra il VII e l’VIII secolo a.C. l’Alta Nubia venne unificata, il culto del Dio Amon venne ripristinato e Jebel Barkal, nei pressi di Napata, ne divenne il principale centro cerimoniale, con templi dedicati al Dio proprio alla base del monte sacro; ciò determinò la rinascita della cultura egizia nel Regno Sudanese di Kush.
Deserto del Bayuda
Il Deserto del Bayuda si estende nell’area delimitata dall’ansa formata dal Nilo tra la Quarta e la Sesta Cateratta; caratterizzato da montagne coniche di basalto nero – la maggior parte delle quali di origine vulcanica – che si alternano a tratti ciottolosi e ampie vallate solcate da fiumi secchi (wadi), presenta una scarsa vegetazione. Qui, potremo incontrare isolati gruppi di nomadi Bisharin, che vivono in piccoli nuclei familiari in tende o capanne di rami intrecciati erette nei pressi delle rare fonti di approvvigionamento d’acqua, con le loro mandrie di cammelli, capre e asini.
Wilayat del Nilo
Tra i wilayat (stato) del Sudan, quello del Nilo ospita una grande concentrazione di siti archeologici databili al Regno Meroitico. Piramidi, templi, deserto e cataratte sono i protagonisti di questa splendida zona.

Partenza: - 07 Dicembre
Durata: 10 giorni 11 notti
Gruppo minimo: 10 persone
Costo per persona: Euro Sup.Singola (possibilità di condividere la camera)
Prenotazioni entro: Prenotazioni entro il 15 settembre versando acconto di euro 900,00,saldo 30 giorni prima della partenza. Essendo inclusa la polizza contro ANNULLAMENTO AL VIAGGIO, in caso di Vostra forzata rinuncia, avrete : ZERO PENALI. La polizza prevede copertura annullamento per Covid19

Il Programma di Viaggio

1°GIORNO: ITALIA – KHARTOUM

Ritrovo dei partecipanti in aeroporto, disbrigo delle formalità di imbarco e volo per Khartoum, con scalo. Pasti a bordo. Arrivo trasferimento  in hotel, pernottamento.

Grand Holiday Villa Hotel 4*.

Day 167 - Sudan 🇸🇩 — The Part-Time Backpacker

Sulla confluenza del Nilo Bianco con il Nilo Azzurro sorge Khartoum, la cui area urbana conta oltre cinque milioni di abitanti; la città infatti è composta da tre zone, rispettivamente Khartoum stessa, Omdurman e North Khartoum. Mentre quest’ultima è prevalentemente un’area industriale, la località di Omdurman vanta un importante passato, essendo stata l’antica capitale del governo mahdista. I primi insediamenti umani nella regione risalgono all’epoca preistorica, ma la città intesa nel senso più moderno fu probabilmente fondata nel XVII secolo dallo sceicco Arab al Agayed e dalla sua gente. I colori di Khartoum, il cui nome significa “proboscide”, sono il marrone, il bianco e il blu: marroni gli edifici, bianchi i vestiti della gente e blu-cobalto il cielo che schiaccia questa città che non conosce l’ombra delle nuvole. Anche i numerosi mercati (“suk”) di Khartoum sono un trionfo di colori, odori e rumori.

Sudan Khartoum - Streets Of The World

Mosque of Amr Ibn Al As | Amr Ibn Al As Mosque

2°GIORNO: KHARTOUM – WESTERN DESERT – KARIMA

Prima colazione in hotel e partenza in direzione di Karima.

A pochi chilometri dalla città saremo circondati dal deserto quello Occidentale.

Lungo il percorso ci fermeremo alle “chai houses” dette case da tè, una sorta di “autogrill” molto spartane, nel deserto dove i camionisti locali si fermano per un pasto veloce e un po’ ‘di riposo.

Egypt Western Desert | Egypt Oasis

STORICANDO] Antichi regni africani: Regno di Kush - Minformo.com

Il Sudan è considerato da molti viaggiatori un vero paradiso per gli appassionati di archeologia, ed è indubbio come la valle del Nilo sia davvero una miniera inesauribile di tesori. Ma c’è un luogo che più di altri riesce a catturare la fantasia di chi ama la storia e le sue leggende: Karima, l’antica Napata nel cuore della Nubia rappresenta uno dei luoghi più magici per quanto riguarda l’archeologia di tutto il pianeta. Quando si arriva in questa porzione di deserto nubiano, lo sguardo viene catturato da un monolito d’arenaria che si erge solitario a poca distanza dal Nilo: il Jebel Barkal con il suo fascino intrinseco che trasporta il viaggiatore tra passato e presente. Nel 780 a.C. circa, il Re Alara unificò la Nubia superiore. Il culto del Dio Amon risorse e venne centrato a Napata e al Jebel Barkal, provocando una rinascita della cultura egizia a Kush. Il successore di Alara, Kashta, si espanse nella Nubia inferiore e rivendicò il titolo simbolico del faraone, dando inizio alla conquista nubiana dell’Egitto. È stato seguito da Piankhy che ha preso il controllo di Thebes e ha dato inizio alla 25 ° dinastia, nota anche come dinastia nubiana o dei faraoni neri.

Il Regno di Kush

Il centro principale del Regno dei Kushiti era Napata e il grande Tempio di Amon alla base della montagna santa del Jebel Barkal era il centro di adorazione del dio.

Punto di riferimento nel deserto nubiano, il Jebel Barkal (“Jebel” significa montagna in arabo) può essere visto da decine di chilometri mentre si è ancora nel deserto.

Ai piedi di questa meravigliosa montagna di arenaria rossa isolata con scogliere e considerata santa fin dai tempi antichi, c’è il grande tempio dedicato ai faraoni del nuovo regno e al loro patrono Amon.

L’antica “Montagna” di Amon, l’Olimpo dei Nubiani, era stato il cuore religioso nubiano da oltre 1700 anni. Oltre alle rovine del grande tempio ci sono ancora parecchi muri di granito scolpiti che dovevano confinare con un lungo viale che probabilmente portava al Nilo.

La necropoli reale della città antica di Napata aveva un gran numero di piramidi in tre diversi luoghi. Uno era sul lato occidentale del monte Jebel Barkal dove possiamo vedere rovine di antiche piramidi reali ignoti.

Nella Necropoli di El Kurru sono sepolti molti faraoni tra cui Piankhy ei suoi amati cavalli. Ma il faraone nero più conosciuto è Taharqa (690-664 a.C.) che ha assunto i confini del suo impero tra la Libia e la Palestina. Fu il fondatore della più recente Necropoli di Nuri, situata sul lato orientale del fiume Nilo. I siti archeologici napatei  sono elencati come Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

Karima: Rest House - The Karima Nubian rest house entrance door in typical Nubian style, ...

Rientro in hotel con cena e pernottamento alla Karima Nubian Rest House

3°GIORNO: KARIMA: JEBEL BARKAL e la NECROPOLI DI EL KURRU

Prima colazione in hotel ed escursione nel deserto nubiano.

Andremo a visitare il Jebel Barkal dove dopo un pranzo al sacco ci sposteremo verso sud verso il villaggio di El Kurru dove si trova Napata.

Avremo l’occasione di visitare una delle tombe scavate nella roccia sotto le piramidi decorata con immagini del faraone, degli dei e variopinte iscrizioni geroglifiche.

Waking up in the desert | The Street Food Guy

L’antica “Montagna Pura” di Amon, rimase per oltre un millennio il cuore religioso della Nubia.

Alla base della montagna si trova un santuario dedicata alla Dea Mut, sposa reale del Dio Amon con alcune stanze decorata con splendidi bassorilievi. A Nord del Jebel si ergono in pieno deserto alcune piramidi dai profili molto slanciato, tombe di una dinastia kushita probabilmente parallela a quella ufficiale. Non lontano dalla Necropoli di El Kurru, si trova una antica foresta ricca di testimonianze fossili dove è possibile ammirare un meraviglioso tramonto per concludere in bellezza la giornata.

Inside the Temple of Mut at Jebel Barkal - Foto di Real Sudan Tours, Khartoum - Tripadvisor

Punto di riferimento nel deserto nubiano, il Jebel Barkal (“Jebel” in arabo significa montagna) può essere visto da qualche decina di chilometri di distanza quando si è ancora in pieno deserto, diventando così un punto di riferimento per i viaggiatori.

Ai piedi di questa splendida montagna isolata di arenaria rossa dalle pareti a strapiombo scelta come montagna sacra dai sovrani Kushiti e riconoscevano la decorazione a forma di serpente cara agli Egizi nonché simbolo regale per eccellenza, ritenuto la casa del dio Amon. Oltre ai resti del grande tempio si trovano ancora alcuni arieti scolpiti in granito che probabilmente fiancheggiavano il viale che portava all’imbarcadero sul Nilo.

Oltre ai resti del grande tempio che comprende il Dromos decorato da numerosi arieti scolpiti in granito, ci sono altri resti di templi più piccoli e antichi palazzi reali. Scavata nella parete alla base della montagna si trova un santuario dedicata alla Dea Mut, sposa reale del Dio Amon con alcune stanze decorata con splendidi bassorilievi.

A Nord del Jebel si ergono in pieno deserto alcune piramidi dai profili molto slanciato, tombe di una dinastia kushita probabilmente parallela a quella ufficiale. Le necropoli reali dell’antica città di Napata, capitale della Nubia (dal 740 al 350 a.C.) prima del periodo meroitico, contavano numerosissime piramidi in tre differenti località: poche centinaia di metri a Nord del Jebel Barkal, a El Kurru, una decina di chilometri a Sud della montagna ed a Nuri, che si trova sull’altra sponda del Nilo.

La Necropoli di El Kurru, a circa 10 km da Karima, è un sito che si trova presso la quarta cataratta del Nilo, nelle vicinanze del sito di Jebel Barkal, l’antica capitale nubiana di Napata, e contiene le tombe di re Kashta e del figlio Pianki, assieme ai successori di Pianki: Shabaka, Shebitqo e Tanutamani. Quattordici piramidi furono costruite per le loro regine, molte delle quali rinomate regine guerriere. Qui si possono vistare due tombe scavate nella roccia, sottostanti a piramidi in parte crollate e completamente decorate con iscrizioni geroglifiche e immagini policrome di rappresentazioni del faraone e delle divinità.

Rientro nella Rest Nubian House  con cena e pernottamento.

Sunrise over Temple of Amun - Jebel Barkal - Karima 360 Panorama | 360Cities

Al periodo napateo e meroitico in Nubia risalgono numerose necropoli reali, i cui complessi piramidali sono ancora visibili. Il cimitero più antico attestato è quello ubicato a El-Kurru, È stato ipotizzato che El-Kurru sia da identificare con “kry”, toponimo citato nei testi geroglifici del Nuovo Regno come limite meridionale del dominio egiziano in territorio kushita. El-Kurru fu scelta come necropoli dai sovrani kushiti e mantenne tale ruolo fino alla seconda metà del IV sec. a.C., agli inizî dell’epoca meroitica. Controversa è la datazione delle sepolture più antiche. La teoria attualmente più accreditata è basata sulla presenza di oggetti egiziani ascrivibili alla fine del Nuovo Regno  all’interno delle camere sepolcrali.

Rientro nella Karima Nubian Rest House con cena e pernottamento.

4°GIORNO: KARIMA: escursione in barca e la NECROPOLI DI NURI

Prima colazione in hotel. Visita  al mercato di Karima dove avremo la possibilità di sorseggiare un “chai” (thè), un “gahwa” (caffè) o un karkadè in una tipica chaihouse.

Successivamente saliremo a bordo di una imbarcazione per una piacevole crociera lungo il Nilo per goderci le bellissime distese di sabbia e le isole coltivate lungo il fiume

Piacevolissimi gli incontri con i contadini che coltivano questi piccoli campi e che mostrano sempre una grande gentilezza nei confronti degli stranieri. Poco più a nord si trova la Quarta Cateratta, dove formazioni di granito si susseguono facendo sì che il fiume crei una serie di rapide che ne impediscono la navigazione. Nel 2008 con la nuova diga di Merowee, la maggior parte della cateratta è stata inondata dall’acqua del nuovo lago artificiale.
Nel pomeriggio visiteremo il sito archeologico di Nuri per ammirare e passeggiare tra le suggestive piramidi che vi sorgono, prima fra tutte quella di Taharqa, la più antica e grande.

Nilo fiume | il Fiume Nilo

Ci fermeremo per un picnic nella zona.

Nuri la più importante delle necropoli di Napata, l’antica capitale dei Faraoni Neri.

Nella terra dei faraoni neri - Kanaga Africa Tours

Nell‘Alta Nubia, le piramidi di Nuri, sono state costruite tra il 664 e il 300 a.C. e contenevano le mummie di 19 Re e 53 Regine dell’impero di Kush. Oggi purtroppo non sono in buone condizioni e quasi tutte sono crollate e sepolte sotto la sabbia.

 

cosa-vedere-in-sudan-piramidi

Le piramidi di Nuri generalmente erano molto più grandi di quelle di El Kurru, le loro altezze si aggiravano tra i 20 e i 30 m. Le cappelle funerarie erano sempre costruite sul lato orientale della piramide e furono decorate con rilievi, ed addobbate con steli. Gli altri sovrani che edificarono le loro piramidi a Nuri proseguirono la tradizione di diversificare ogni piramide dall’altra nella tecnica costruttiva. La necropoli di Nuri ospitò così oltre all’unico faraone della XXV dinastia che la creò anche i re nubiani di Kush e ben 53 piramidi di piccole dimensioni di regine e principesse che oggi sono sparpagliati nella campagna di Nuri al di là del costone roccioso dove vennero edificate le prime piramidi.

Cena e pernottamento alla Karima Nubian Rest House.

5°GIORNO: KARIMA: OLD DONGOLA – VILLAGGI NUBIANI

Prima colazione in hotel. La giornata inizierà con una  visita in un interessante mercato locale, da qui  seguiremo il Nilo fino a raggiungere il sito Cristiano Copto di Old Dongola dove troveremo due templi cristiani costituiti da numerose colonne, archi e capitelli decorati con croci copte. Questo sito archeologico raccoglie i resti di un’antica cittadella deserta situata sulla sponda orientale del Nilo. Fu fondata nel V secolo come fortezza, ma un nucleo abitativo si sviluppò presto intorno ad essa. Più tardi, con l’arrivo del cristianesimo, divenne la capitale del Regno di Makuria e vi furono costruite numerose chiese. I suggestivi resti di cattedrali e basiliche e diverse altre rovine situate lungo la sponda del fiume sono visibili ancora oggi.
Quest’area rappresenta il nucleo centrale della regione nubiana, dove la popolazione locale vive in piccoli villaggi – in cui alcune abitazioni sono decorate con graziosi motivi floreali o interamente dipinte di bianco – parlando una lingua diversa dall’arabo.

Essa è dominata dalla massiccia costruzione in mattoni che nell’antichità era il palazzo dei Re cristiani, trasformato dai Mamelucchi in Moschea.

La giornata prosegue con la visita dei villaggi Nubiani più belli della valle del Nilo che  rappresentano il nucleo centrale della regione nubiana.

Avremo l’opportunità di fare un pic nic proprio in una di queste case per darci il benvenuto in famiglia, un’esperienza coinvolgente e interessante.

Sudan, l'altra terra dei faraoni

Il sito archeologico Old Dongola è uno dei luoghi più affascinanti e meno conosciuti del paese. Questo sito archeologico raccoglie i resti di un’antica cittadella deserta situata sulla sponda orientale del Nilo.

Importante città della Nubia medievale, e punto di partenza per le carovane dirette ad ovest verso Darfur e Kordofan, dal IV al XIV secolo l’antica Dongola fu fondata nel V secolo come fortezza, ma in poco tempo attorno a lei si sviluppò una città.  In seguito, con l’avvento del Cristianesimo, divenne la capitale del regno di Makuria, e vi furono costruite numerose chiese. Tra queste vi è l’Edificio X (come viene chiamato dagli archeologi contemporanei) e la Chiesa dai pavimenti di pietra.

Le rovine di un antico tempio egizio nel deserto del sudan, nubia | Foto Premium

Queste due strutture furono erette a circa 100 metri dal centro della città murata, il che fa capire che già a quei tempi la città si estendeva oltre le mura originarie della fortezza.  La Vecchia chiesa fu smantellata per recuperare materiale edile per riparare le mura della città. I suggestivi resti di cattedrali e basiliche e diverse altre rovine situate lungo la sponda del fiume sono visibili ancora oggi. Gli archeologi polacchi inoltre, recentemente hanno ritrovato un’altra chiesa che era totalmente sepolta sotto i detriti delle inondazioni del fiume.

Il villaggio nubiano di Aswan: un arcobaleno lungo il Nilo - travelliAMO

Rientro nel tardo pomeriggio  alla Karima Nubian Rest House. Cena e pernottamento

6°GIORNO: KARIMA – DESERTO BAYUDA –MONASTERO DI GAZHALI – MEROE

Prima colazione in hotel. Tappa di oggi percorreremo circa 300km.Attraverseremo il ponte sul Nilo e raggiungiamo il Deserto del Bayuda per la prima visita della giornata, quella del Monastero di Gazhali.

Bayuda: deserto e tribù - Donne della tribù Manasir nel deserto del Bayuda. Sono mamma, ...

A seguire attraverseremo il Nilo questa volta a bordo di un ponton (chiatta a motore).

Spesso sul traghetto si viaggia con carretti trainati da asini, cammelli e capre.

Il  deserto di Bayuda  ha due suddivisioni principali il cui confine è formato dal Wadi Abu Dom. A est si trova il campo vulcanico di Bayuda e ad ovest si trova una zona con affioramenti rocciosi sparsi tra lenzuola di sabbia. La parola “Bayuda” deriva da “abyod” che in arabo significa bianco; il contrasto creato dalle montagne di pietra nera e dalla sabbia chiara potrebbe essere l’origine di questo nome. È l’area deserta all’interno del ciclo del Nilo dove il fiume sembra scorrere verso sud.

Vaste distese pianeggianti di ciottoli di quarzo intervallate da wadi asciutti dove cresce un po’ di vegetazione: alberi di acacia, erbe e spesso cespugli verdi che sono terreni di pascolo per i gruppi di animali delle tribù nomadi. Intorno al III secolo a.C., i Cimiteri Reali furono trasferiti da Napata a Meroe.

Questo segnò un significativo allontanamento dalle pratiche egizie, segnando una nuova era per il Regno di Kush. Il primo re Arkamani si discostò dai comandamenti e dalle regole prescritte dai sacerdoti, instaurando la nuova Necropoli a Meroe, seguendo le orme del predecessore Re Aspeta che, nel 590 a.C., spostò la capitale da Napata a Meroe.

Durante questo regno, i geroglifici egizi furono sostituiti da una nuova scrittura meroitica, costituita sia da geroglifici che caratteri corsivi. Meroe fu inoltre un importante snodo per le rotte commerciali con Egizi, Greci e Romani e gli scambi con le diverse culture ne influenzarono lo stile architettonico.

Arrivo al campo tendato fisso di Meroe ,cena e pernottamento.

Tutte le sistemazioni hanno bagno privato in tenda.

7°GIORNO: MEROE – LA NECROPOLI E LA CITTÀ REALE DI MEROE

Prima colazione. Inizieremo la giornata con la visita della Necropoli Reale di Meroe.

A differenza delle piramidi egizie, quelle nubiane non hanno al loro interno una camera mortuaria; la vera e propria tomba è scavata sotto la piramide stessa ed è collegata all’esterno attraverso un tunnel inclinato.

Viaggio nella Nubia, terra dei Faraoni Neri, tra piramidi e templi

Visiteremo la scuola Tarabil sostenuta anche grazie al supporto della ONLUS Friends of Sudan, nell’ambito dei progetti di promozione del turismo sostenibile portati avanti dalla nostra organizzazione (sarà possibile visitare l’edificio se aperto, ma l’accesso alle aule non può essere garantito per non interferire con le lezioni).
Faremo una sosta presso il villaggio di Kabushia per un caffè sudanese.

Nel pomeriggio torneremo verso il  Nilo per visitare le rovine della Città Reale di Meroe circondata da mura. Qui si possono vedere le  rovine delle Terme Reali, riempite con l’acqua del Nilo. ( ad oggi in fase di restauro e chiuse al pubblico )

Gli scavi realizzati ed esaminata finora fanno credere che Meroe fosse una città enorme con tutti gli elementi tipici dello stile di vita urbano.

Il Sudan solidale: turismo autentico e responsabile |

Le piramidi nubiane risalgono all’800 a.C., costruite come simbolo di potenza del prestigioso regno di Kush, dominio dei “faraoni neri”.

Il sito di Meroe, noto anche come “cimitero reale”, è il più grande e le sue 100 piramidi, circondate dal Sahara e divise tra le tre aree nord, sud e ovest, sono le più antiche. A pochi Km dalla “città reale”, vecchia di quasi 3 mila anni e le cui rovine (i templi di Amon e del Sole e i Bagni Reali) sorgono tra la macchia e le acacie lungo le rive del Nilo, le piramidi accolgono il visitatore in un’atmosfera incontaminata. È proprio l’assenza della calca di turisti e il fascino dell’ignoto che donano alle piramidi meroitiche un’autenticità ben maggiore delle più celebrate sorelle di Giza.

La Necropoli Reale di Meroe si trova a circa 3 chilometri dal Nilo su lievi rilievi ricoperti di piccole dune di sabbia gialla.

Le piccole cappelle votive poste di fronte alle piramidi presentano le pareti decorate con bassorilievi che mostrano episodi della vita del Faraone ed immagini delle divinità. La necropoli fu utilizzata fra il 400 a.C. ed il 400 d.C. nel periodo di maggior splendore della civiltà meroitica. A differenza delle piramidi egizie le camere mortuarie non si trovano all’interno della piramide, ma sottoterra, la piramide era semplicemente un monumento funerario.  La maggior parte del terreno occupato dalla città, che è formato da molte collinette ricoperte di frammenti di ceramica rossa, attende ancora di essere scavata. Le poche vestigia sottratte fino ad oggi alla morsa della sabbia ci mostrano però la vastità degli edifici di cui la città era costituita. Interessante anche il “bagno”, una piscina che veniva riempita con l’acqua del Nilo, riservata ai nobili e con numerose decorazioni in stucco.

I siti archeologici meroitici sono classificati Patrimonio Mondiale dell’umanità dall’UNESCO e potremmo ammirarne tutta la loro bellezza anche in uno dei momenti più suggestivi della giornata, il tramonto. Rientro al campo di Meroe, cena e pernottamento.

8°GIORNO: KHARTOUM e le danze dei DERVISCI

Prima colazione al campo tendato fisso. La mattinata comincerà con la visita di Mussawarat, in una splendida vallata circondata da colline. Qui, sono visibili le rovine di un tempio di grandi dimensioni che un tempo svolgeva un ruolo di primordine. Punto focale della costruzione è il Grande Recinto, costituita da diverse strutture e pareti di confine che si sviluppano attorno ai templi costruiti nel I secolo d.C.

Trasferimento a Naga. Al termine della visita ritorno a Khartoum.

Prima del tramonto, raggiungeremo la tomba del leader sufi Ahmed al Nil a Omdurman per assistere alla coinvolgente cerimonia dei Dervisci. Ogni venerdì, un’ora prima del calar del sole, l’ordine sufi si riunisce in cerchio nel cimitero di fronte al mausoleo-moschea Ahmed al Nil, per dare avvio a una di una serie di rituali.  La cerimonia si apre l’arrivo dei Dervisci, che appoggiano le loro bandiere e stendardi (rappresentanti le scuole coraniche Sufi) al centro del cerchio che i fedeli formano per delimitare l’area sacra della funzione.

A Naga si trova il tempio di Apedemak (I° sec. d.C.), una magnifica costruzione decorata con bassorilievi che riproducono le immagini del dio con la testa di leone, del faraone, della nobiltà e varie rappresentazioni rituali del dio Apedemak.

A poche decine di metri sorge una piccola costruzione con archi e colonne, soprannominata il “Chiosco” dove appaiono  gli stili egizio, romano e greco.

Templo de Mussawarat | African history facts, African history, Carthage

La cerimonia settimanale dei dervisci è considerata una delle principali attrazioni turistiche del Sudan. Ogni venerdì i dervisci si radunano un’ora prima del tramonto attorno ad alcune delle grandi moschee di Khartoum e Omdurman. Si forma un cerchio e inizia il rituale. La cerimonia inizia con il Madeeh, che recita parole di gratitudine al profeta Maometto. Il pubblico interagisce con i cantori, danzando al ritmo degli strumenti a percussione. Poi arriva lo Zikr, in cui i dervisci ripetono la parola “Allah” molte volte. I dervisci iniziano a girare intorno all’interno del cerchio. Con l’aiuto della musica, i profumi dell’incenso incenso e l’infinita ripetizione di canti religiosi arrivano le vertigini ed entrano in uno stato di trance. Secondo l’antica credenza, il Sufismo riguarda la purificazione dell’anima alla ricerca della pace. Alla fine della cerimonia, poco prima del tramonto, uno dei dervisci cammina intorno al pubblico riunito con l’incenso – che è considerato un tipo di benedizione per i fedeli.

The Sufis of Khartoum

Il blog di Vio Cavrini: Foto SUDAN

9 °GIORNO: KHARTOUM – CITY TOUR e NUBA WRESTLING

Prima colazione. Al mattino iniziamo il tour della città di Khartoum, attraversiamo la confluenza tra il Nilo Azzurro e il Bianco nei pressi del Palazzo Presidenziale dove nel 1885 il generale Gordon fu decapitato dalle truppe del Mahdi e raggiungiamo Omdurman, l’antica capitale del Sudan, dove vediamo la Tomba del Mahdi dall’esterno e visitiamo l’interessante Khalifa’s House (ad oggi il museo e’ chiuso per restauro ) che ospita un piccolo museo sul Mahdyia.

Visiteremo anche il mercato di Omdurman. Nel pomeriggio visitiamo il Museo Nazionale (attualmente la porzione interna del museo e’ chiusa per lavori di ristrutturazione, e’ consentita sola la visita dei templi nel giardino ) che, oltre a tanti bei oggetti, contiene due bellissimi templi salvati dall’UNESCO e spostati dalla zona del Lago Nasser, quando fu allagata dall’acqua. Al tramonto ci spostiamo a Khartoum Nord per vedere il tradizionale Nuba Wrestling (solo venerdì, sabato e mercoledì).

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Interessante la tomba del Mahdi e il museo a lui dedicato, che si sviluppa all’interno di una casa tradizionale sudanese dei primi del secolo scorso, la casa del Khalifa. Questo personaggio, mitico ancora oggi, fu un condottiero che alla fine del secolo scorso riuscì ad unire attorno a sé tutte le tribù della parte nord del Sudan per combattere il potere anglo-egiziano.

Il primo assaggio delle interessanti bellezze di Khartoum avviene nel Museo Nazionale di Khartoum, dove ci si trova immediatamente a tu per tu con templi e iscrizioni interessanti.

Con il benvenuto di due colossali statue di granito poste proprio ai lati dell’ingresso e provenienti dall’isola di Argo. Nella parte esterna del museo si trovano tre interi templi (Semna Est, Semna Ovest, Buhen) salvati dalle sponde del Nilo, quando si creò il lago Nasser, e trasportati qui dall’Unesco negli anni ’60 del secolo scorso. Questi importanti monumenti che custodiscono bellissimi affreschi policromi dei faraoni, accuratamente ricostruiti con materiale originale e protetti da un ingegnoso sistema di hangar su rotaie, si affiancano all’interessante raccolta – all’interno del museo – di utensili e ceramiche risalenti all’antichissima civiltà Kerma databile tra il 2500 e ilo 1500 a.C.  che può essere considerata il primo vero regno Kuscita.

Il museo si trova lungo la Nile Avènue, proprio vicino alla confluenza del Nilo Bianco e del Nilo Azzurro che ha da sempre reso Khartoum un lembo di terra particolarmente allettante per gli scambi tra le popolazioni nomadi del nord e del sud, nonché per lo smercio dell’avorio e dei prodotti provenienti dall’Africa centrale.

Il Mercato di Omdurman è uno dei luoghi più caratteristici della capitale del Sudan e sicuramente è il luogo giusto per immergersi completamente nella colorata vita locale. Qui è possibile trovare prodotti artigianali locali e ovviamente moltissimi prodotti alimentari. A ovest di Omdurman si trova anche il mercato dei cammelli, un frequentatissimo luogo di commercio e scambi di questi utilissimi animali. Il museo comprende la sala degli eroi, ricordi come la limousine presidenziale e il pianoforte del generale Gordon.

Dopo il tramonto ci spostiamo a Khartoum Nord per vedere il tradizionale Nuba Wrestling (solo venerdì, sabato e mercoledì).

Traditional Nuba Fighting in Bahri (North Khartoum), Sudan - March 2017 - YouTube

Lotta dei Nuba: si tratta delle lotte tradizionali del popolo Nuba che vive sui monti Nuba a circa 300 km a sud di Khartoum. In città c’è una consistente comunità di questo popolo che mantiene le tradizioni. In una piccola arena dal fondo di sabbia, possenti ragazzi con dei fisici straordinari si sfidano in un incontro di lotta libera. Bellissimo il pubblico locale che incita i suoi beniamini.

Al termine rientro in hotel per un pò di riposo, per la cena, e camera a disposizione sino orario del   trasferimento in aeroporto per l’imbarco  volo per l’Italia con scalo.

10°GIORNO: ITALIA

Arrivo in Italia e termine dei servizi.

Informazioni generali

La quota comprende:

  • Sistemazione in  hotel, guest house e in campo tendato fisso , in camera doppia.
  • Voli di linea Turkish in classe economica franchigia bagaglio 20 kg via Istanbul
  • Trattamento di pensione completa ,bevande escluse.
  • Acqua minerale durante il viaggio fuori Khartoum.
  • Tutti i trasferimenti via strada in auto fuoristrada,  (max 3 persone + autista) per auto. I
  • Guida professionale di lingua italiana per la durata del tour
  • Attività indicate.
  • Tasse locali e permessi.
  • Assicurazione medica bagaglio e ANNULLAMENTO AL VIAGGIO
  • Assicurazione Covid19
  • Kit da viaggio
  • Accompagnatore dall’Italia con minimo 10 partecipanti.

La quota non comprende:

  • Visto d’ingresso, ottenibile tramite i nostri uffici € 120,00. Necessario il passaporto firmato con validità di almeno 6 mesi dalla data di partenza, almeno 2 pagine libere consecutive, nessun visto o timbro di Israele, n. 2 fototessere. Per l’ottenimento del visto, che sarà effettuato a cura della nostra organizzazione, sono necessari circa 20-30 giorni.
  • Tasse aereoportuali  pari a € 285,00 soggette a riconferma sino emissione dei biglietti aerei
  • Quota da versare in loco alla guida, per la registrazione del passaporto ed ingresso ai siti archeologici: € 280,00.
  • Pasti aggiuntivi, bevande, extra e mance.
  • Permesso per uso della videocamera: USD 20 per sito. Se volete usare una videocamera dovete segnalarci la vostra intenzione per poter predisporre i permessi.
  • Spese extra di carattere personale.
  • Tutto quanto non indicato espressamente nel programma di viaggio.

LE STRUTTURE

GRAND HOLIDAY VILLA HOTEL 4 *

Precedentemente noto come Grand Hotel, fu inaugurato nel 1902 e ospitava l’ufficio del famoso esploratore britannico Thomas Cook. Questo elegante hotel in stile coloniale, si affaccia sul Nilo Azzurro e ha accolto figure illustri, reali e dignitari tra cui la regina Vittoria e Sir Winston Churchill. L’hotel è situato sul viale del Nilo, contornato da alberi secolari di mogano.

KARIMA NUBIAN REST HOUSE

Situata ai piedi del Jebel Barkal, l’affascinante boutique hotel , dispone di 24 camere doppie, tutte con servizi privati e una piacevole veranda dove sedersi nelle fresche notti stellate. La Karima Nubian Rest House è decorata con gusto, partendo dall’originale porta nubiana, da cui gli ospiti fanno ingresso nella proprietà, al salotto dove ci si può riposare o leggere un libro. Il giardino fiorito attrae una varietà di uccelli e il loro cinguettio è la colonna sonora della casa. Di particolare interesse sono i tetti delle camere e del ristorante, cupole di mattoni che riprendono la tradizione delle case nubiane nobiliari del passato. La cura per i dettagli è la nostra passione e sarà facile capirlo durante il soggiorno. La Karima Nubian Rest House chiude per manutenzione circa un paio di mesi all’anno durante l’estate.

CAMPO TENDATO DI MEROE

Il  campo tendato fisso di Meroe dispone di 22 spaziose tende con due letti ciascuna, una veranda ombreggiata con 2 sedie per la lettura o, semplicemente, per rilassarsi godendosi la vista sull’aperto deserto che precede le piramidi. Ogni tenda ha un proprio bagno privato con doccia, che si trova in un’area separata sul retro della tenda. I pasti sono serviti nel nuovo ristorante, concepito per offrire agli ospiti un’esperienza indimenticabile ed emozionante, oltre che una cucina di alto livello. L’edificio si sviluppa su due piani, collegati da una splendida scala: al piano superiore troviamo un’area relax, una sala riunioni e una veranda coperta che permette agli ospiti di ammirare il tramonto con vista sulle piramidi o semplicemente rilassarsi e chiacchierare con gli altri ospiti del campo prima o dopo cena. Il ristorante ha il tetto di paglia, uno dei più grandi in Africa, e tutto l’arredamento rispecchia lo spirito e l’energia di questo luogo unico. All’interno del ristorante è presente l’aria condizionata. Il campo ha un generatore che è in funzione tutti i giorni dal tramonto fino alle 22.00, ma ogni tenda è dotata di una torcia elettrica. Il campo di Meroe è aperto da ottobre a fine aprile. Grazie a questo campo tendato, una regione arida, ma di straordinario interesse archeologico e paesaggi bellissimi, diventa accessibile anche ai viaggiatori più riluttanti a sacrificare la loro comodità.

 

Quali documenti servono per entrare?
È bene ricordare che le norme per l’ingresso variano a seconda della cittadinanza del viaggiatore.
A fini turistici, i cittadini italiani maggiorenni necessitano del passaporto con 6 mesi di validità dall’entrata nel Paese, con almeno 2 pagine libere consecutive (per informazioni sui documenti e le norme previste per i viaggiatori minorenni, vi invitiamo a visitare il sito Viaggiare Sicuri e della Polizia di Stato). Per entrare in Sudan è richiesto, inoltre, un visto d’ingresso rilasciato prima dell’arrivo, ottenibile attraverso l’ambasciata sudanese competente.
Importante: il passaporto non deve avere visto o timbro di Israele.
Per chi lo desidera, la procedura di richiesta del visto può essere seguita dalla nostra organizzazione (i tempi per il rilascio variano tra 20-30 giorni). Sarà nostra cura fornirvi ogni informazione sulla documentazione da inviarci a tal fine.

Quali vaccini sono richiesti?
Non vi sono vaccinazioni obbligatorie. SOLO se si proviene, o si e transitato per oltre 12 ore, in un Paese in cui vi è il rischio di Febbre Gialla, sarà necessario mostrare il relativo certificato vaccinale.
È consigliata la profilassi antimalarica. Durante l’inverno (da novembre a febbraio) il numero di zanzare è esiguo e il rischio è basso, ma è bene contattare il servizio sanitario territoriale di riferimento per valutare le misure da adottare verso questa ed altre eventuali profilassi e/o vaccinazioni facoltative.
Durante i nostri tour di gruppo è disponibile un kit di pronto soccorso contenente disinfettante, cicatrizzante, crema per ustioni o traumi lievi, bende, cotone e cerotti, termometro.
Sarà necessario portare con sé una piccola farmacia da viaggio generica, personalizzata poi sulla base delle proprie esigenze mediche.
Per prepararsi al meglio alla partenza da un punto di vista sanitario e conoscere le misure da mettere in atto, vi invitiamo a consultare la sezione dedicata del portale Viaggiare Sicuri.
Inoltre, con i documenti di viaggio, vi forniremo un vademecum relativo alla composizione di una farmacia da viaggio.
Com’è il clima?
Le regioni del Nord Sudan presentano un clima desertico, con un’elevata escursione termica tra il giorno e la notte. Il periodo migliore per effettuare un viaggio nel Paese va da ottobre a fine aprile, quando il clima è prevalentemente secco e soleggiato.
Le temperature mediamente si attestano tra:
– 30°-38° C di giorno, 12°-18° di notte in ottobre/novembre e marzo/aprile;
– 25°-30° C di giorno, 5°-10° C di notte in dicembre/gennaio/febbraio (periodo con fluttuazioni di umidità tra il 20% e il 40%, tendenzialmente privo di piogge e nuvole)
Si segnala che Khartoum potrebbe essere più umida rispetto alle altre aree toccate.
Da febbraio a fine aprile (occasionalmente anche prima) nelle zone più a nord (Tombos, area di Soleb) si segnala la presenza di “nimitti”, piccole mosche deputate all’impollinazione delle palme, innocue ma potenzialmente fastidiose. Laddove presenti, consigliamo indumenti a maniche lunghe e sarà nostra cura fornire ai viaggiatori zanzariere da indossare sul viso.
Quanto può pesare il mio bagaglio?
Tutti i dettagli verranno forniti in fase di prenotazione, poiché le franchigie bagaglio variano a seconda delle compagnie aeree e della classe di viaggio. Generalmente in classe economy è previsto 1 bagaglio da stiva per ciascun passeggero con peso massimo 23 kg. In aggiunta è normalmente consentito un bagaglio a mano con misure variabili e un peso tra i 5 e i 10 kg. Laddove siano previsti voli domestici, sarà nostra cura informarvi rispetto ad eventuali disposizioni differenti.
Cosa mettere in valigia?
Suggeriamo vestiti leggeri per il giorno e capi più caldi per le notti (maggiormente pesanti durante l’inverno e per i pernottamenti in tenda laddove previsti). Sebbene il Sudan sia un Paese islamico, non è necessario che le donne coprano il capo ma, per rispetto verso i nostri ospiti, è buona norma non mostrare le gambe (si consigliano pantaloni o gonne lunghi) e le braccia (da evitare t-shirt senza maniche) o indossare abiti troppo stretti. In Sudan da evitare i pantaloni corti anche per gli uomini. Si consigliano scarpe comode.
Ricordiamo di portare: cappello, foulard, occhiali da sole, torcia elettrica con batterie di riserva, fazzoletti bagnati, crema solare, repellente per insetti, articoli da toeletta. Qualora siano previsti pernottamenti in campi tendati mobili o presso case nubiane private sarà inoltre necessario portare sacco a pelo (noleggiabile in loco previa richiesta anticipata), cuscino, carta igienica e asciugamani.
Cosa NON mettere in valigia?
In Sudan è vietato introdurre bevande alcoliche. È altresì proibito esportare pietre, fossili e reperti archeologici di ogni tipo. Si segnala inoltre che non è ammesso materiale pornografico (si prega di notare che alcune pubblicazioni normalmente diffuse in Italia, possono presentare immagini di persone svestite e ciò potrebbe essere considerato inappropriato, portando al sequestro di tale materiale).
In ingresso e in uscita dal Paese sono previste minuziose ispezioni del bagaglio e sono previste severe pene per chi infrange tali norme.
Potrebbero esserci problemi nell’introduzione di lenti binoculari, telescopi e droni. Tali apparecchi potrebbero venire sequestrati all’entrata nel Paese, con il rilascio di una ricevuta da mostrare in uscita per la riconsegna. In dogana potrebbe essere altresì richiesto il pagamento di un deposito cauzionale che sarà restituito alla partenza, dimostrando che tali dispositivi stanno uscendo dal Sudan.
Se si desidera portare con sé una videocamera per le riprese nei siti archeologici, è necessario un permesso speciale e il versamento di una tassa extra, che varia in base al numero di siti inclusi. Questa procedura può richiedere del tempo, pertanto chiediamo che ci venga comunicato con largo anticipo.
In ogni caso sono vietate fotografie e riprese video di strutture, veicoli e personale militare, aeroporti, ponti ed edifici pubblici. Per rispetto è sempre bene chiedere prima di fare foto alle persone. Consultare la vostra guida prima di qualsiasi iniziativa eviterà di incorrere in situazioni spiacevoli.

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