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Parigi Normandia sulle orme di Monet,Claude

In Breve

Alla ricerca di effetti di luce e di atmosfera

Tour guidato da esperto STORICO DELL’ARTE

Un esperienza da ricordare con una guida cosi.

Monet è stato il protagonista dell’impressionismo. Ha dedicato la vita a ricercare le sfumature di colore che percepiva nell’atmosfera delle città, delle campagne, dei porti. Come un cacciatore armato di pennelli, girava per catturare cieli, nuvole, pioggia, onde, fino a quando allestì un suo personale paradiso nella casa di Giverny, dove aveva creato una natura esclusiva per i suoi occhi, minacciati dalla cecità.Tra i più grandi protagonisti della rivoluzione impressionista, fu forse lo spirito più lucido, risoluto e conseguente del movimento, ai cui principi fondamentali rimase costantemente fedele. Tra le sue opere più celebri si ricordano la Colazione sull’erba (1866), omaggio reso a É. Manet, e il ciclo pittorico delle Ninfee, cui si dedicò a partire dal 1909.I colori sono tutti lì, “rubati” direttamente dalle tele di un artista immortale come Monet. Anzi, no, è esattamente il contrario. Dalla Francia impressionista, da luoghi ormai molto turistici ma sempre affascinanti come Giverny, inizia un tour alla scoperta di quei nomi noti che hanno puntato su una tendenza artistica fatta di pennellate decise e suggestioni in grado di catturare il cuore, anche dello spettatore meno romantico. Capolavori realizzati “en plein air”, in attesa della luce giusta di fronte a paesaggi che sono intatti da scorgere, magari sfruttando i silenzi delle prime ore del giorno, quando i visitatori non sono ancora giunti in massa.

Uno dei soggetti più famosi dei quadri di Monet, il suo stagno delle ninfee a Giverny, si può sempre fotografare, ma un itinerario a tema ,non può certamente non  comprendere Le Havre, e  le spiagge di Deauville e Trouville e il villaggio di pescatori di Honfleur. Il percorso prosegue verso la cosiddetta “Costa di Alabastro” a est di Dieppe, con le falesie di Étretat e di Fécamp. La ricerca dell’atmosfera perfetta da queste parti non è difficile da trovare anche per chi non è un pittore di talento e dopo Claude Monet, che diede il nome al movimento grazie ad una sua opera intitolata “Impression, soleil lévant”, con una immagine di Le Havre, molti furono attirati da quel modo di “raccontare” la natura circostante con le sensazioni che ne scaturiscono. Da Degas a Renoir, fino ad arrivare a Manet e Pissarro.

Si continua verso Rouen, dove Monet lavorò ai quadri dedicati alla facciata della famosa cattedrale e Giverny che è sulla sponda est della Senna. E’ importante perché l’artista vi trascorse la seconda metà della sua esistenza e curò con molto amore il mitico giardino, fonte di ispirazione per la serie delle ninfee. Impossibile non passare da Parigi, soggetto principale per immagini urbane di grande impatto, per un giro fatto di gradazioni cromatiche intense e panorami di rara perfezione.

Il tour si svolge a maggio ,mese  in cui il giardino di Monet,  è tutto un trionfo di colori di fiori appena sbocciati. Il tour  è lungo in tutto 322 chilometri. Da Honfleur a Dieppe, passando per Parigi e le Havre. Il tempo giusto per una visita di 6 giorni sono perfetti.

Partenza: 28 Aprile - 03 Maggio
Durata: 6 Giorni - 5 Notti
Gruppo minimo: 18 massimo 25 persone Vista la particolarità del tour,il gruppo non potrà superare le 25 persone. Pertanto consigliamo di prenotare per tempo.
Costo per persona: € in camera doppia Supplemento Singola €
Prenotazioni entro: il 28 febbraio sino esaurimento disponibilità, versando un acconto di €700,00. Saldo entro 20 giorni dalla partenza.

Il Programma di Viaggio

Sono previsti voli da tutta Italia

1° GIORNO: ROMA – PARIGI – TROUVILLE 

Ritrovo dei partecipanti presso l’aeroporto di Roma Fiumicino. Partenza con volo di linea diretto a Parigi ,arrivo , e dopo il trasferimento da Parigi a Trouville in Normandia, si terrà una conferenza su Monet e i suoi luoghi di pittura tra il porto di Honfleur, le spiagge di Trouville e Deauville e infine il porto di Le Havre.

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2° GIORNO: TROUVILLE 8

Dedicato alla visita alle spiagge di Trouville e Deauville, alla scoperta dei punti da cui Monet dipingeva. Poi si arriverà al Vecchio Bacino di Honfleur e alla chiesa di Santa Caterina nella stessa città, altri luoghi del percorso giovanile di Monet. Infine, la visita al Musée Malraux di Le Havre con le sue collezioni di impressionismo e i diversi Monet, davanti al molo che il pittore ha dipinto.

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3° GIORNO: DIEPPE- FECAMP- YPORT 9

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Impegnativa e meravigliosa giornata tra le spiagge e le falesie, nei luoghi in cui Monet ha espresso il meglio di sé nella pittura. Si partirà dal Castello di Dieppe, per spostarsi subito dopo sulla vicina spiaggia di Pourville con i suoi ciottoli e le sue rocce a picco sul mare, quindi la chiesa di Varengeville, uno dei miti della pittura di Monet, con tutti i sentieri da percorrere attorno alti sul mare.

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Quindi trasferimento a Fécamp e la salita al Cap Fagnet sulla Costa d’alabastro, per poi puntare verso il piccolo villaggio di Yport e concludere la giornata su e giù sulle falesie di Etretat e Port d’Amont, nel momento del tramonto. Anche in questa giornata, come in tutte le altre nella natura, sarà la guida esperto di storia dell’arte ad accompagnarvi nel cammino, raccontandovi la storia dei luoghi che visiterete.

4° GIORNO: ROUEN- GIVERNY 10

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La giornata si dividerà tra la mattina trascorsa a Rouen e il pomeriggio a Giverny. Sarà aperto da una conferenza su Monet che dipinge la Cattedrale di Rouen all’inizio degli anni novanta del XIX secolo, cattedrale che verrà successivamente visitata dopo la sosta al Musée des Beaux-Arts della città, con le sue importanti collezioni di impressionismo, ma anche con i capolavori tra gli altri di Caravaggio e Velazquez.

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Nel pomeriggio, la magia della casa e del giardino di Monet a Giverny, nel trasferimento in pullman da Rouen. In chiusura di giornata, la visita alla tomba del pittore accanto alla piccola chiesa di Giverny.

5° GIORNO: GIVERNY-PARIGI 11

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Trasferimento a Parigi e visita al mattino alle collezioni del Musée d’Orsay e nel pomeriggio al Musée Rodin, per restare dentro il clima della Francia al tempo dell’impressionismo. Durante il trasferimento in pullman da Giverny a Parigi, la vostra guida vi illustrerà temi riguardanti i due musei.

6° GIORNO: PARIGI – ROMA 12

06Al mattino visita al Musée Marmottan, dopo una breve conferenza introduttiva sull’ultimo Monet delle grandi ninfee. Infine, trasferimento in aeroporto per il volo di rientro. Fine dei servizi.

Informazioni generali

La quota comprende :

  • Voli Roma – Parigi andata e ritorno
  • Pernottamenti in Hotel 3***/4**** come da programma
  • Mezza pensione
  • Trasferimenti come da programma
  • Guida esperta e STORICO DELL’ARTE in lingua italiana, per la durata del tour.
  • Ingressi: Museo Malraux di Le Havre (chiuso il lunedi), Museo des Beaux-Arts di Rouen (exposizione permanente – , la Cattedrale di Rouen , Casa e Giardino di Monet a Giverny, Museo d’Orsay , Museo di Rodin , Museo Marmottan
  • Kit da viaggio
  • Assicurazione medica e bagaglio

Non  comprende :

  • Tasse aeroportuali €96,00 soggette a riconferma sino emissione biglietti aerei;
  • Tassa di soggiorno negli alberghi
  • i pasti non menzionati;
  • le bevande ai pasti;
  • tutto quanto non espressamente menzionato nella voce “La quota comprende”

 

Facoltativo assicurazione contro annullamento al viaggio euro 90,00 vi copre sino al giorno della partenza da Vostra eventuale rinuncia al tour,non avrete penali da pagare.

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Manet e Monet

Claude Monet nasce nel 1840 a Parigi. Si interessa presto alla pittura dal vero, en plein air («all’aria aperta») e, grazie al pittore Eugène Boudin, impara a ritrarre la vivacità della natura, sviluppando una non comune capacità di osservazione.

L’incontro decisivo per la sua carriera è quello con il pittore Édouard Manet. Di otto anni più vecchio di lui, Manet è già capostipite, suo malgrado, degli artisti desiderosi di allontanarsi dalle rigide regole delle accademie d’arte. Manet aveva scandalizzato i Parigini per aver dipinto in modo non convenzionale un pic-nic in campagna. Nel 1866 Monet lo omaggia con un’opera che porta lo stesso titolo di quella contestata, Colazione sull’erba. Entrambe le opere si staccano dalla pittura teatrale e accademica che era in voga all’epoca, perché inondate di luce, l’elemento naturale che determina il nostro modo di guardare le cose. Monet si spinge poi alla ricerca di ogni variazione di luminosità, ogni sfumatura e riflesso di colore che la natura gli presenta davanti agli occhi.

Un’impressione della natura

Caparbio e convinto delle sue intuizioni, Monet organizza una mostra con un gruppo di artisti guidati da nuove idee. Così, nel 1874, nasce l’impressionismo. Monet espone un quadro che ha come soggetto un’alba nel porto di Le Havre, città dove aveva vissuto da piccolo. Non sapendo come intitolare l’opera la chiama semplicemente Impressione. Sole nascente, titolo da cui i critici prendono lo spunto per chiamare impressionisti tutti i partecipanti alla mostra. Anche a Monet non vengono risparmiate critiche, per il suo modo di raffigurare il paesaggio, considerato impreciso.

Monet, di certo, è capace di disegnare con esattezza delle barche in un porto, ma il suo intento è quello di dare l’impressione visiva di un istante con piccoli tocchi di colore e rapide pennellate, senza mettere a fuoco i dettagli, come se tutto fosse visto in un colpo d’occhio. Molti luoghi sono divenuti celebri grazie ai suoi quadri: la Normandia, Antibes, Argenteuil sulla Senna.

Veloce come la luce

Chi conosceva Monet sapeva di poterlo trovare al lavoro in ogni situazione climatica, nello sforzo di cogliere anche la minima sfumatura di colore in un paesaggio, durante lo scorrere delle ore dall’alba al tramonto. Lo scrittore Guy de Maupassant racconta che «una volta prese tra le mani un temporale che batteva sul mare e lo gettò sulla tela: e quella che aveva così dipinto era proprio la pioggia».

Per rincorrere un soggetto mutevole come l’atmosfera, Monet dipinge con grande rapidità su diverse tele contemporaneamente, in gara con il movimento della luce. Volendo ritrarre, per esempio, la Cattedrale di Rouen, comincia una tela al primo mattino e, man mano che la luce varia e l’immagine si modifica, passa alla tela accanto, fino ad avere alla fine della giornata lo stesso soggetto ripreso in tanti momenti e tonalità di colore: produce così alcune ‘serie’ di quadri che raffigurano, oltre alla cattedrale di Rouen, pioppi e pagliai. Intorno al 1880 Monet acquista una casa a Giverny, sulla Senna. Vi fa realizzare un giardino rigoglioso con un laghetto pieno di ninfee. È lì che si dedica alla serie delle Ninfee, dipingendo queste piante acquatiche con lunghe e filamentose pennellate: sono quadri in cui il soggetto quasi si perde nella composizione. E anche lo spettatore si smarrisce osservando le grandi tele che danno l’impressione di trovarsi in mezzo al giardino, nell’acqua.

Il ciclo pittoVita e attivitàNella prima giovinezza, a Le Havre, fu in contatto con E. Boudin che per primo orientò il giovane, allora dotato caricaturista, verso la pittura di paesaggio. Di nuovo a Parigi, dal 1859, visse con quanto poteva guadagnare dalle caricature, si iscrisse all’Accademia Svizzera, dove conobbe Pissarro, e frequentò lo studio di Troyon e poi di Gleyre, ma si formò soprattutto studiando Corot e Daubigny. Nel 1866 andò con i suoi compagni a Champigny-sur-Marne, per dipingere direttamente dalla natura; nell’autunno dello stesso anno si recò in Algeria per il servizio militare. Ebbe dunque vivissima l’impressione di due paesaggi e di due situazioni luministiche radicalmente diverse. Nel 1862 tornò in Francia e a Chailly-en-Bière, non lungi da Barbizon, divenne amico di Renoir, Sisley, Bazille; fu tra i primi a schiarire la tavolozza per liberarsi dei modi accademici, a far degli effetti di colore e di luce la base della pittura. Nel 1865 conobbe Courbet che lo influenzò al pari di Manet. Se le prime opere furono figure e composizioni (Camille, 1866, Brema, Kunsthalle; Donne in giardino, 1867, Parigi, Musée d’Orsay) che sembrano ancora accordare il realismo di Courbet e la luminosità di Corot, le esperienze successive andarono sempre più orientandosi verso il paesaggio e la ricerca di mobili, vivacissimi effetti di luce e di atmosfera. A ciò contribuirono notevolmente le opere di Constable e Turner, che M. ebbe modo di vedere a Londra dopo il 1870. Per superare le difficoltà economiche del gruppo, nel 1874 ideò una esposizione di artisti indipendenti nello studio del fotografo Nadar; M. espose Impression. Soleil levant (Parigi, Musée Marmottan) e dal titolo dell’opera il critico L. Leroy coniò in senso ironico il termine “impressionismo”. Lavorò sempre all’aria aperta, prediligendo i mobili riflessi della luce sull’acqua e del sole tra le fronde. Dopo aver lungamente lavorato ad Argenteuil (1866-78), dove organizzò il suo studio su un battello, a Vétheuil (1878-86) e compiuto viaggi a Londra e a Venezia, si stabilì a Giverny dove realizzò molti dei suoi capolavori: le serie dei Covoni, della Cattedrale di Rouen, dei Pioppi, delle Ninfee, degli Effetti d’acqua. Nel 1922 M. donò allo stato 12 tele con Ninfee (sistemate nel 1927 in una sala dell’Orangerie). Il figlio Michel legò all’Académie des Beaux Arts la proprietà di Giverny e 150 tele al Mus. Marmottan.rico delle Ninfee non fu terminato a causa della morte dell’artista, ormai quasi cieco, avvenuta nel 1926.

 

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