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CAVALIERI TEMPLARI IN BASILICATA

In Breve

Una pagina di particolare interesse storico è quella della presenza dell’Ordine del Tempio nell’Italia meridionale, e in particolare in Basilicata.

Partenza: 04 Aprile - 06 Aprile
Durata: 3 giorni 2 notti
Gruppo minimo: 25 persone
Costo per persona: Quota individuale di partecipazione: € 335,00 Supplemento singola : € 35,00 (limitate e su richiesta)
Prenotazioni entro: Prenotazioni versando acconto € 135,00

Il Programma di Viaggio

Venerdì 4 aprile 2014-Roma -Lagopesole

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da confermare e partenza in bus privato. Soste tecniche lungo il percorso in autostrada. Arrivo a Castel Lagopesole  dove sorge il Castello Rosso costruito secondo il modello del Krak dei Cavalieri (Siria-Terra Santa) che padroneggia sulla valle dove vi era un lago poi prosciugatosi. Il monumento ricorda il castello rosso dei romanzi del Graal situato di fronte una rupe bianca, colore che richiama subito alla mente la “terra bianca” lucana. Il Castello è stato la residenza estiva di Federico II, unica sua abitazione ad avere all’interno una cappella. È considerato luogo federiciano per eccellenza, in posizione suggestiva e in un territorio di grande importanza strategica sin dall’alto medioevo in cui sorge un castello-residenza (1242 al 1250), attribuito a Federico II. Eretto su precedente struttura fortificata normanna solo con Federico assunse le proporzioni e la configurazione attuale. Nel castello si distinguono due complessi, uno residenziale e l’altro di carattere militare; si articola su una forma rettangolare allungata, funzionale al terreno che offre una scarsa superficie ed una forte pendenza su ogni lato. Il paramento murario esterno è massiccio, compatto della superficie bugnata, interrotto soltanto dall’ingresso sul versante occidentale e protetto da due avancorpi simmetrici. All’interno, gli spazi sono scanditi da due cortili; gli ambienti residenziali si raccolgono su due livelli e su tre lati intorno a quello maggiore, nella zona settentrionale dell’edificio.Arrivo e sistemazione Tourist Hotel – Potenza. Situato nel centro storico, raffinato e rilassante, coniuga una calda accoglienza alla più moderna tecnologia. A pochi passi da via Pretoria, il simbolo della città ed anche la via più antica che attraversa longitudinalmente tutto il nucleo storico. Cuore della città e ritrovo della popolazione e dei turisti sia per la presenza di centri d’arte e archeologici di grande interesse sia per le attività commerciali. Cena in hotel.

banzi

Sabato 5 aprile 2014

BanziAbbazia benedettina, dove passò Papa Urbano II, il papa delle crociate, che venne nel 1089, ufficialmente per consacrare la Chiesa di Santa Maria annessa all’omonima grande Abbazia Benedettina, ma molto probabilmente per tessere accordi con i principi normanni Ruggiero e Boemondo, eredi del Guiscardo. Vi venne con una moltitudine di vescovi e arcivescovi, 32 per l’esattezza, invitato da Ursone, Abate dell’epoca. Si narra che lo stesso Papa avesse trascorso alcuni anni, da novizio, nell’Abbazia bantina.

cattedrale-acerenza

Acerenza – Cattedrale,  dedicata al Santo Martire Canio, la più grande chiesa del territorio capace di ospitare 1200 fedeli, sembra nascondere un segreto nella sua cripta restaurata nel 1524 dal Conte Ferrillo Balsa, membro dell’Ordine. Gli elementi di interesse di questa maestosa chiesa, sede arcivescovile dal 1059, anno in cui il Concilio di Melfi sancì l’alleanza tra Papato e Normanni del Meridione, sono tanti: l’assenza di croce e la presenza, al suo posto, del busto di Giuliano l’Apostata, persecutore dei cristiani; la finestrella barricata nella cripta da circa 500 anni circondata da simboli pagani; la facciata cosparsa di croci templari e con le sculture di due scimmie in fase di accoppiamento con due donne, simbolo del peccato lasciato fuori dalla chiesa;…Pranzo  tipico ad Acerenza.

Vaglio di BasilicataSerra del Vaglio,  nota anche come Serra San Bernardo, il santo che ha dato la “regola” ai Templari. La zona custodisce, nel santuario mariano, i resti delle dea Mefitis, intermediaria tra la vita e la morte, dea delle acque con accesso alle proprietà magiche della fonte dell’eterna giovinezza.                        Basta uno sguardo a Castelmezzano per comprendere il perché sia stato scelto tra i trentasette borghi più belli d’Italia, dato che è impossibile non restare affascinati dalla splendida ed eterea bellezza di questo luogo, che pare un diadema della corona della regina Terra, abbarbicato tra le alte guglie delle Dolomiti Lucane. Castelmezzano nasce nel X secolo, quando i cittadini di Mandoro (Mondo d’Oro) fuggirono e cercano riparo tra le vette delle montagne degli arabi che stavano invadendo la zona. Qui trovarono salvezza, sia per la zona ricca d’acqua sia perché le ripide rocce permettevano di difendersi dagli invasori facendo rotolare enormi massi.                                                                                                                                                                                                         Boemondo d’Altavilla, principe d’Antiocchia e primo normanno arrivato in zona scelse per questa località uno stemma che raffigura due cavalieri castelmezzanesi partiti volontari per la Crociata indetta da Urbano II, sotto la guida di Boemonte, Principe di Taranto. Gli elementi maggiormente suggestivi sono custoditi nella Chiesa Madre di S. Maria dove, alcuni anni fa, durante i lavori di ristrutturazione, sono stati scoperti una porta segreta e un architrave triangolare che crea una croce templare a otto punte iscritta nella roccia: all’interno di un cerchio circoscrive un altro cerchio e, sull’icona della Madonna con il bambino detta dell’Olmo, una data A.I.D. 1117 e una frase che fa da cornice al dipinto “Hic habtta boam elegie a stlia mtna – salmo 131” (qui abiterò perché l’ho scelto, o stella mattutina). E’ una esplicita venerazione della Stella Mattutina tanto cara ai Templari, tramandata di maestro in maestro e che si pronuncia quando si entra in una nuova casa.

DSC_0052Pietragalla-Palmenti-Ritaglia-EmailPassaggio  per Pietragalla per ammirare i curiosi palmenti . Cena in hotel

 Domenica 6 aprile 2014

Forenza

Fiorenza Luogo in cui, secondo alcuni storici e studiosi nacque Ugo dei Pagani tra i fondatori dei Templari.

Venosa_Chiesa_Incompiuta

Venosa Abbazia della SS. Trinità e l’Incompiuta,  una delle più potenti Abbazie del Sud, nata nel V sec. su un tempio romano, ampliata più volte anche grazie a una donazione del padre di Ugo dei Pagani (1078) e luogo prediletto da Roberto di Guiscardo che vi portò la croce di Costantino nel 1081 mai ritrovata. Nel XII sec. ha inizio il progetto di realizzazione della chiesa nuova voluta dai Benedettini per ampliare lo spazio destinato al culto. I lavori furono però interrotti dopo qualche decennio quando i monaci abbandonarono il convento. Dell’opera rimangono oggi solo le mura esterne e all’interno, sul lato destro, cinque colonne di cui quattro complete di capitello corinzio. Si può tuttavia intuire in maniera chiara l’assetto della chiesa: pianta a croce latina, tre navate, transetto, abside, coro con deambulatorio e cappelle radiali. La continuità tra la chiesa vecchia perfettamente finita e l’Incompiuta crea un suggestivo passaggio dal piano fisico al metafisico, dal finito all’infinito. L’Incompiuta, con la sua struttura appena accennata e mai terminata, suggerisce un’iconografia non ben definita, qualcosa che è presente qui tra noi, ma che tuttavia intangibile sfugge al limitato potere delle menti umane. Ne divenne Priore Berengario, altro monaco di Cluny, compagno di Arnaldo costruttore nel 1080 della Cattedrale di Acerenza.                                                                                                                                                                         Pranzo in  Agriturismo  con prodotti dell’azienda.Partenza per Perugia e fine dei servizi.

 

Itinerario di Viaggio


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Informazioni generali


L’Ordine dei Poveri Cavalieri del Tempio di Salomone fu fondato nel 1119 da Ugo di Payns, un cavaliere della Champagne, che formò una piccola comunità regolare di fratelli laici con lo scopo di difendere le strade percorse dai pellegrini attraverso la Palestina per recarsi a Gerusalemme.

Nel giro di pochissimo tempo sia le ricchezze personali dei primi cavalieri – il voto di povertà era previsto dalla Regola approvata a Troyes il 13 gennaio 1129 – sia le tante donazioni di fedeli e oblati costituirono il ricco patrimonio sia fondiario sia di beni immobili che era presente su molte regioni dell’Europa.

Anche in Basilicata è attestata la presenza dell’Ordine dei Poveri Cavalieri del Tempio: le notizie si traggono da un manoscritto conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli nel quale vi è una precisa elencazione di beni che erano situati a nord-est e cioè nella zona agricola più ricca della regione.

All’Ordine, apparteneva un grande palazzo posto nella piazza principale di Venosa e molto verosimilmente potrebbe trattarsi di quello stesso palazzo che passò fra i possedimenti dei Cavalieri Giovanniti di Venosa quando l’Ordine Templare venne soppresso e nel quale risedettero i Balì dell’Ordine Ospitaliero.

Ma è fuori dubbio che il centro della Basilicata dove fu più vistosa la presenza templare fu Forenza. I Cavalieri del Tempio erano proprietari dell’intero Casale di San Martino e di molti altri beni.

Ma sono proprio quelli gli anni in cui cominciò la grande crisi dell’Ordine che nel 1291 lasciarono definitivamente la Terra Santa: l’epilogo si ebbe nel 1307 quando il Re di Francia Filippo IV il Bello e il Papa Clemente V ordinarono l’arresto di tutti i Cavalieri del Tempio perché accusati di rinnegare Cristo, di idolatria e di comportamenti osceni.

L’Ordine fu dichiarato sciolto nel 1310, e l’ultimo atto di questa vicenda si consumò a Parigi il 18 marzo 1314 con il rogo dell’ultimo Gran Maestro del Tempio, Jacques de Molay.

 E Castelmezzano, un luogo che sembra semplice e umile, detiene a effige del proprio comune l’autentico simbolo templare… e in questo caso non solo vi sono due cavalieri su un unico cavallo, ma uno dei due è moro. La dualità qui, e in nessun altro posto è più completa.

La  quota comprende:

Bus G.T. per la durata del tour; 2 notti presso Tourist Hotel 4****  (www.touristhotelpotenza.com); guide specialistiche ai monumenti come da programma; pensione completa dalla cena del primo giorno al pranzo dell’ultimo bevande incluse (di ¼ di vino o ½ minerale )Assicurazione medica bagaglio e ANNULLAMENTO AL VIAGGIO ;Iva.Vitto e alloggio autista.Costo parcheggio bus ove previsti.

La quota non comprende: eventuali biglietti ingressi ove previsti; spese di carattere personale; mance guide e autista euro 5,00.

 

 

                                                        

 

 

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