I funerali dei Toraja

Ecco chi sono i Toraja

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I toraja sono una tribù che vive in Indonesia, in particolare nelle Sulawesi meridionali. La leggenda racconta di un popolo proveniente dalla Cambogia che a causa della tempesta fu costretto ad approdare sulle coste dell’India. Questi non avendo a disposizione alcun rifugio dove poter proteggersi e passare la notte decisero di costruire abitazioni utilizzando le barche come tetto. Vissero nell’isolamento più totale per anni, venendo considerati da tutti un popolo selvaggio e pericoloso. La situazione mutò solo con l’arrivo dei missionari e dei coloni Olandesi che imposero la coltivazione di caffè su quelle terre, dando inizio ad un primo processo di modernizzazione, e proibirono alcuni rituali. Tra i tanti divieti ricordiamo quello di offrire teste umane durante i funerali. La famiglia del defunto incaricava infatti una o più persone di andare a caccia di teste umane nella foresta e queste ritornavano con le teste mozzate che venivano consegnate al capo del villaggio. Avveniva quindi la purificazione, la pelle veniva rimossa tramite ebollizione e il teschio veniva decorato con oro e piante pregiate.

Funerale secondo la concezione della tribù

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La caratteristica di questa tribù (come quella di tante altre tribù antiche) sta nel fatto che nonostante il progresso che la società moderna ci impone sono riusciti a mantenere una serie di usanze e tradizioni, molte delle quali legate ai rituali da svolgere in occasione di funerali. Comune a queste genti è l’idea di un mondo dei morti che debba essere raggiunto attraverso un viaggio simile a quello descritto da Dante con la barca dei dannati di Caronte. Infatti la morte non viene considerata come un evento improvviso ma come qualcosa che matura nel tempo. Nel momento in cui cessano le funzioni vitali il soggetto non viene definito morto ma solo addormentato, è considerato morto solo dopo aver celebrato il funerale che avviene spesso dopo alcuni mesi dal decesso. Più in particolare questo popolo, che per anni ha vissuto svincolato dalle altre popolazioni, ha mantenuto il culto animista Aluk To Dolo che letteralmente significa la strada degli antenati. Il culto degli antenati in questo genere di cerimonie si esprime in affascinanti e grandiosi funerali celebrati il più delle volte in settembre, durante i quali vengono sacrificati bufali e maiali. Secondo la loro concezione l’universo presenta una triplice ripartizione: mondo dei morti (mondo sotterraneo), Paradiso (mondo superiore), mondo abitato dall’uomo (mondo terrestre).

L’importanza del funerale

Il rito è molto costoso e non è un caso che nella loro religione il bufalo è simbolo di ricchezza. Lo scopo e il fine di questo momento è quello di assicurarsi che l’anima del defunto possa raggiungere la terra di Puya ossia la terra delle anime. Una volta che l’anima (ombra nera) ha raggiunto l’aldilà, può condurre una vita simile a quella condotta sulla terra ma con il vantaggio di poter beneficiare dei doni offerti durante il funerale, ed è per questo che la celebrazione è molto costosa. Tuttavia questa ha la possibilità di non rimanere nell’aldilà ma di proseguire il suo viaggio che lo porterà a diventare una divinità. L’importanza del funerale sta nel fatto che se la famiglia del defunto non è sufficientemente ricca da poter consegnare al morto i doni necessari per affrontare il viaggio, o comunque non dispone delle risorse sufficienti per poter celebrare il funerale stesso, questo non raggiungerà mai il Puya con il rischio di diventare piuttosto un’anima cattiva che minaccia le anime degli uomini ancora in vita. Le cerimonie infatti variano molto a seconda della classe sociale di appartenenza e dell’età. Se il defunto è un bambino verrà utilizzato un albero come tomba nella speranza che il prossimo figlio della famiglia del defunto crescerà forte come il tronco di un arbusto. L’albero viene poi ricoperto da una foglia di palma e può contenere anche più di un fanciullo. Queste cerimonie sono spesso un danno per l’economia della famiglia che con danze, rituali, sacrificio di bufali e combattimento di animali prosciuga quasi sempre i propri risparmi. Oltre a coloro che sono morti senza aver ricevuto un degno funerale (i bombo), esistono poi i Batitong (spiriti che si nutrono dello stomaco delle persone nel sonno), i Po’pok’ che sono coloro che vivono e volano solo durante la notte e infine i Paragusi’ che vivono nella foresta e di notte si trasformano in lupi mannari. La tribù dei Toraja attribuisce un significato particolare ai funerali tanto da ritenere questi motivo di prosperità, fertilità e ricchezza per la famiglia del defunto.

Celebrazione e caratteri della cerimonia

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Subito dopo il decesso la famiglia accoglie in casa propria amici e parenti che portano doni e offerte. Questo primo momento viene detto Dipalambi’ e viene sacrificato un bufalo, simbolo di forza e prosperità. Al sacrificio dell’animale seguono una serie di danze (mabadong) che narrano leggende e storie antiche. A questo punto la salma del defunto viene avvolta da alcuni panni costruiti a partire dalle fibre dell’ananas e viene esposta fuori dalla casa. Il sacerdote sacrifica il bufalo che deve essere il più robusto degli altri; perché è proprio nel momento del sacrificio che l’anima lascerà il corpo deceduto e la morte dell’animale permetterà a questa di completare il viaggio verso l’aldilà. Durante il funerale si terrà inoltre un banchetto a base di carne (quella del bufalo ucciso) e di una bevanda alcolica conservata fino a quel momento all’interno di una canna di bambù. A questo punto gli invitati si vestono di nero e una volta disposti intorno alla bara intonano litanie per accompagnare il defunto nel suo viaggio. Le cerimonie dei ricchi però seguono uno schema diverso, vengono infatti costruite delle strutture in bambù simili alle case tradizionali, dove saranno ospitati gli invitati e oltre alle danze e al sacrificio sarà eseguita una processione della salma e di una statua a grandezza naturale che raffiguri colui che è morto, vestita con gli abiti che questo ha utilizzato in vita. Un manichino (tau tau) viene posto al di fuori della grotta dove si trova la bara. Una volta che la sepoltura è conclusa gli invitati possono tornare nelle rispettive case ma nel mese di agosto di ogni anno durante il Ma’nene si riuniscono per lavare e purificare il corpo del defunto e vestirlo con abiti nuovi. Tutto questo avviene perché il popolo dei Toroja riconosce l’importanza non solo del mondo dei vivi ma soprattutto di quello dei morti. Se hai intenzione di vivere ciò anche solo da spettatore, questo è visibile ancora oggi, in Indonesia, una regione dell’Asia, con una tradizione molto diversa dalla nostra ma che proprio per questo ha tantissimo da insegnare ad ognuno di noi in un mondo in cui la gara alla modernizzazione spinge la maggior parte delle società ad un’apparente uguaglianza. Si dice che viaggiare è un’arte e come tutte le forme di arte ha come scopo quello di arricchire coloro che l’apprezzano, permette di conoscere nuove realtà che è la prerogativa della crescita individuale. É con questo spirito e con questa passione che il Tour Operator “I Viaggi di Giorgio” organizza una serie di attività inserite nell’ambito del turismo, con viaggi di gruppo alla scoperta di nuovi mondi e nuove realtà.




Come preparare una valigia leggera per un lungo viaggio

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Preparare una valigia leggera per un lungo viaggio? È possibile
Non importa per quanto sia il tuo viaggio! Che sia per due settimane o per due giorni poco importa, poiché puoi comunque mettere tutto quello che ti serve in un semplicissimo bagaglio a mano. Anche se sei tra coloro che in una valigia cercano di metterci sempre di tutto, sappi che puoi “correggere” il tiro preparando una valigia abbastanza piccola e leggera anche per un viaggio anche particolarmente lungo. Tutto questo renderà il tuo viaggio ampiamente più semplice, divertente e facile da svolgere.

Gli oggetti della valigia!
Per iniziare prendi in considerazione l’idea di rivedere ciò che metti in una valigia. Difatti, moltissime cose che portiamo con noi sono abbastanza inutili e non servono affatto. L’unico motivo per cui ci portiamo dietro degli oggi di quel tipo è perché pensiamo che prima o poi potrebbero tornarci utile e alla fine dei conti siamo destinati ad aspettare tanto, senza che quel “poi” si realizzi per davvero. Tutti quegli oggetto, insomma, fungono semplicemente da una specie di compagni di viaggio che siamo costretti a portarci dietro, anche se alla fine dei conti non lo vogliamo fare. Avere dei bagagli troppo pesanti, inoltre, è sicuramente la strada più veloce per iniziare a odiare tutto il viaggio e limitare le proprie avventure. Ti basti pensare che una borsa pesante rende più difficile salire su un autobus o un traghetto, per navigare tra la folla in una stazione ferroviaria o per fare una deviazione lungo una romantica stradina di campagna. Prima di partire per un viaggio avventuroso, prova a stilare una lista di ciò che ti porti dietro: la magia della matematica ti aiuterà a capire cos’è che usi di meno e in contempo ti darà la possibilità di comprendere quali sono le cose che ti servono di più durante un viaggio.

Il bagaglio!
Un altro fattore a cui dovresti prestare una particolare attenzione riguarda il bagaglio. Si tratta, senz’altro, del primo elemento da considerare in cui la stragrande maggioranza delle persone fa i primi passi falsi cercando di scegliere il bagaglio più grande possibile e in contempo cadendo in una delle più grandi trappole. Siamo sicuri che non vorresti mai essere quel tipo di persona che per tutta la durata del viaggio si trascina dietro una valigia molto grande, ingombrante e pesante. Ricordati una piccola valigia ti farà riflettere su come sistemare al meglio tutti i tuoi oggetti per non danneggiare il bagaglio stesso. Ricordati anche che mettendo gli oggetti in una valigia devi limitare il più possibile il volume degli oggetti che occuperanno lo spazio all’interno di quest’ultima. Se non riuscissi a seguire questi piccoli accorgimenti, potresti ben presto ritrovarti con il solito problema di molti viaggiatori: la valigia è già piena, ma ci sono ancora tanti oggetti da metterci! Limitando il volume degli oggetti sin dall’inizio, potrai sicuramente risparmiare molto spazio.

Lo zaino portatile
Ricordati, che talvolta è meglio avere un piccolo bagaglio a mano e un piccolo zaino, piuttosto che una grande valigia. Il tuo zaino, che non ti occuperà le mani e di cui, probabilmente, ti dimenticherai quasi subito, potrà comunque contenere alcune cose alquanto preziose: il tuo laptop, il telefono, una mappa, una bottiglia d’acqua e così via. Lo zaino, insomma, ti farà risparmiare una notevole quantità di spazio nel bagaglio a mano. Avere a portata di mano un piccolo bagaglio a mano con uno zaino, inoltre, potrebbe essere la miglior idea in assoluto se ciò che cerchi è la portabilità unita alla capacità di muoversi in un modo abbastanza svelto. Con un po’ di matematica e una piccola dose di buona fortuna riuscirai sicuramente a migliorare tantissimo il tuo viaggio.

I tessuti sintetici: salvano spazio?
Se il tuo desiderio è quello di salvare più spazio possibile allora non puoi proprio ignorare i tessuti sintetici. Questi, difatti, sono in grado di creare degli ottimi strati isolanti. Certo, non si tratta di tessuti particolarmente ecologici. Ciononostante, sono comunque degli ottimi prodotti, adatti a una vasta gamma di occasioni e situazioni. Tuttavia, quando bisogna piegarli in modo tale che occupino poco spazio, si rivelano a dir poco perfetti. Basta semplicemente piegarli, non importa quanto, per farne degli oggetti così piccoli e poco ingombranti che diventa persino difficile crederci. Quindi, per motivi d’imballaggio minimalista, comfort, leggerezza, proprietà di asciugatura rapida e calore, consigliamo solo i materiali sintetici. In particolare vale la pena dare uno sguardo alle T-Shirt sintetiche e alle camicie dello stesso materiale. In entrambi i casi avresti a che fare con dei vestiti che occupano uno spazio estremamente piccolo, ma che in contempo hanno diverse proprietà utili, tra cui la rapida asciugatura, l’anti-fetore e l’anti-sudore. Questo ti darà il modo anche di lavarli di notte e saranno subito pronti la mattina. Lo stesso discorso vale anche per quanto concerne i pantaloni.

I pantaloni, le gonne e i pantaloncini: cosa mettere in valigia?
Bisogna anche ricordarsi che un discorso simile vale per quanto concerne tutti i vestiti che si portano agli arti inferiori. I soliti jeans, in effetti, sono tra i materiali più ingombranti e meno maneggevoli in assoluto. Questo è il preciso motivo per cui bisognerebbe evitare come la peste il jeans e, magari, concentrarsi su altri tipi di materiali. In modo particolare, perché non prendere in considerazione altri tipi di materiali, magari quelli sintetici, ma in contempo leggeri? Per gli uomini potrebbero andare benino dei pantaloni in stile fashion, quelli neri, eleganti. Vengono realizzati con dei materiali particolarmente diversi rispetto al jeans e per questo possono essere sistemati nella valigia in una maniera decisamente più comoda. Ciononostante, sapendo come farlo, anche i jeans possono essere messi in una valigia in modo tale da non occupare più spazio del necessario. Anche per quanto concerne i pantaloncini si può prendere in considerazione l’idea di mettere in valigia unicamente quelli che sono realizzati in maniera differente rispetto al solito. In questo modo si potrà comunque ovviare a una vasta gamma di problemi derivanti dal fatto che i pantaloncini in jeans sono anche quelli che più di molti altri influiscono negativamente sulla portabilità. A questo, però, si aggiunge anche una questione di gusti che bisogna considerare. Sappiamo bene, del resto, che anche i gusti sono importanti quando si cerca di capire cosa conviene mettere in una valigia e cosa, invece, conviene lasciare fuori dalla stessa.

Suggerimenti generali per il viaggio
Tutto quello di cui abbiamo parlato precedentemente, rappresenta sicuramente il punto-chiave dell’intera questione. Tuttavia, alla cosa si potrebbe aggiungere anche molto altro, iniziando da alcuni consigli che possono salvarti da un viaggio infernale in cui sarai costretto a portarti dietro un sacco di oggetti inutili. Uno di questi riguarda l’asciugacapelli. Erroneamente si crede che quando si fa un viaggio bisogna portarsi dietro anche questo elettrodomestico. Tuttavia, scavando un po’ più a fondo alla questione si può capire benissimo anche un’altra cosa: non serve. Difatti, molti elettrodomestici come l’asciugacapelli ci sono di già in un numerose stanze d’albergo. A questi si aggiungono anche altri oggetti particolari, come, per esempio, la piastra elettrica per i capelli. Altre cose si possono comprare a basso prezzo direttamente sul posto (come il kit per radersi la barba).




Le meraviglie della Namibia

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Visitando la Namibia si può ben comprendere quel mal d’Africa di cui si parla tanto spesso, quella struggente nostalgia per una terra ancestrale e selvaggia, dove la natura regala scorci indimenticabili.

La Namibia sorge nell’Africa australe, precisamente sulla costa sud-ovest del continente: tra monti, profondi canyon ed immensi deserti vivono gli antichi popoli dei boscimani e degli Himba, con le loro tradizioni ancestrali che ancora oggi vi sorprenderanno e affascineranno qualora avrete la fortuna di venirne a contatto.

Parco nazionale di Namib Naukluft

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Il gioiello della Namibia, paese che solo nel 1990 ha ottenuto la sua indipendenza dallo stato sudafricano, è nel suo nome: il deserto del Namib, ossia la più antica area desertica al mondo il cui nome, nell’idioma del popolo Nama, significa proprio “ampia pianura arida”. Fa parte del Parco nazionale di Namib Naukluft esteso pensate più di 2000 km, la cui ricchezza paesaggistica e faunistica vi sorprenderà, proprio come il calo termico che vi farà letteralmente battere i denti la sera dopo aver sofferto il caldo di giorno: recandovi ad esempio presso Sandwich Harbour, una macchia rosa di fenicotteri vi darà il miglior benvenuto in Namibia.

Nel cuore del parco sorge la spettacolare località di Sossusvlei, una pozza rinomata per le sue maestose dune sabbiose che si ammantano di rosso, di rosa o di color albicocca, con le mille sfumature create dai venti: sappiate che questi colori sono legati alla presenza di ferro nella sabbia e alla relativa opera di ossidazione. Le dune più alte che vi troverete davanti superano i 300 mt di altezza, come la Duna 45 o la Big Daddy. Se giungete sul luogo durante la stagione delle piogge, queste montagne rosse si specchieranno in laghetti di acqua che per magia si trasformeranno nel regno di orici bianchi, di springbok e di simpatici struzzi.

Non lasciate il Parco nazionale di Namib Naukluft senza aver visitato Deadvlei: quella che oggi vi appare come una depressione sabbiosa lattiginosa era un tempo popolata di acacie, fino a quando il fiume che le sostentava non mutò il suo corso comportandone di fatto la loro morte. Di quella vita restano neri tronchi che, con lo sfondo rossastro delle dune, vi regaleranno una cartolina difficilmente dimenticabile.

 

L’Etosha National Park ed il deserto del Kalahari

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L’altro deserto della Namibia è quello del Kalahari, tripudio di vita animale e vegetale: qui potrete ammirare le straordinarie foglie della weltwischia, la cui lunghezza può sfiorare i 5 mt, ma soprattutto animali quali antilopi, leoni e Kori Bustard, l’uccello più grande al mondo che nonostante la sua mole potrete vedere volteggiare sulle vostre teste.

Se siete giunti in Namibia con l’obiettivo di fare safari alla ricerca dei più feroci animali africani, dirigetevi presso l’Etosha National Park, la più grande riserva naturale del continente nero, popolato ad esempio da zebre di Burchell, giraffe, gnu, rarissimi impala dal muso nero, elefanti e leopardi. Il nome del parco in lingua oshivambo significa “grande luogo bianco”: ne comprenderete presto il significato quando sarete al cospetto di Etosha Pan, una depressione di sale luccicante che la leggenda vuole formatosi dalle lacrime, poi prosciugatesi, versate da una fanciulla piangente per i guerrieri periti. Solo nel corso della stagione delle piogge si riempie di acqua, attirando pellicani, aironi e avvoltoi: proprio da qui potrete avvistare da lontano gli animali intenti ad abbeverarsi, tra i quali gli elefanti avranno la precedenza su tutti, come se fosse una legge della natura.

 

Le città di Windhoek e Swakopmund

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L’l’Etosha National Park si stende a nord-ovest della cittadina di Windhoek, sita a 1650 mt di altezza: in questa che è la capitale della Namibia toccherete con mano il passato coloniale della città, quando era occupata dai tedeschi, tanto è vero che la birra e i crauti a Windhoek non mancano di certo. Molto belli gli edifici coloniali del Tintenpalast, di Alte Fest (fortino tedesco) e della luterana chiesa di Christuskirche. Non mancano certo palazzi moderni come quelli affacciati su Indipendence Avenue: passeggiando lungo questo viale alberato incontrerete donne della tribù degli Herero abbigliate con vesti vittoriane e appariscenti copricapo.

A 8 km a est della capitale sorge la città di Swakopmund, antico porto dell’Africa meridionale, caratterizzato anch’esso da case coloniali con tanto di tetti a punta e oggi meta degli amanti degli sport più spericolati quali la pesca d’altura tra poco amichevoli squali ed escursioni in quad. Se siete tipi più tranquilli potete approfittare del Rossmund Desert Golf Course, un verdissimo e suggestivo campo da golf immerso nel deserto. La città, nelle cui vicinanze sorge la stravagante formazione rocciosa di granito del Spitzkoppe risalente ad almeno 700 milioni di anni fa, si trova a una decina di minuti dalla leggendaria Skeleton Coast: qui, tra fitta nebbia salmastra e onde che violente si infrangono sulla battigia, sono adagiate scheletri di balena e resti di imbarcazioni alle quali la corrente del Benguela non ha lasciato scampo.

Proseguendo verso sud potrete scoprire un altro luogo simbolo della Namibia, Cape Cross, tratto costiero dove sono spiaggiate rumorosissime foche che, nel periodo delle nascite, arrivano fino a 250.000 esemplari.

 

Il Fish River Canyon ed il Damaraland

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La Namibia non è solamente deserto: vi sorprenderà sapere infatti che in questo stato africano c’è il secondo canyon più esteso al mondo dopo quello più famoso degli U.S.A.: si tratta del Fish River Canyon, profondo 500 mt e lungo ben 160 km. Questa falda terrestre è stata scavata nei secoli dal fiume Fish anche se il popolo dei Boscimani narra che a causare questa faglia sia stato il colpo di coda di Koutein Kooru, mastodontico e prepotente serpente a cui i San diedero la caccia per porre fine alle sue angherie.

E per avere una visuale panoramica di questo luogo, potete accedervi da Hobas e rimirare il canyon dal Main Viewpoint oppure dall’Hikers Viewpoint, punto di partenza per effettuare l’impegnativa escursione che vi porterà alla scoperta delle bellezze del canyon. Sappiate però che potrete cimentarvi in questo trail solamente da maggio ad agosto, per evitare le altissime temperature e per evitare il rischio di inondazioni.

Non lasciate la Namibia senza aver visitato la regione semi-desertica del Damaraland, sul cui territorio sono conservate pitture rupestri risalenti all’età della pietra, ritraenti scene di caccia ed animali. È qui che avrete la possibilità di incontrare l’affascinante tribù dei San: immergetevi nel loro mondo fatto di tradizioni consolidate nei secoli e ammirate la bellezza delle donne di questo popolo, la cui pelle è cosparsa di una profumata miscela color ocra che colora di rosso il loro corpo. Curiose sono le loro acconciature che distinguono le giovani fanciulle, con tanto di trecce, dalle donne più adulte che portano sul capo della pelle di capra che ferma in alto i loro capelli.

 

Visitando il link http://www.iviaggidigiorgio.it/geo/africa/namibia/ capirete subito non solo la competenza, ma soprattutto l’estrema passione messa al servizio dei clienti, presi per mano alla scoperta di terre lontane e ricche di fascino. Non dimenticate poi che le soluzioni offerte da I Viaggi di Giorgio sono tutte estremamente lussuose ed eleganti, anche nei campi temporanei.




Le migliori app per montare i video delle vostre vacanze

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Viaggiare è un’esperienza unica nel suo genere, sinonimo di aggregazione e piacere, di scoperta e divertimento. Quando visitiamo posti nuovi facciamo infatti migliaia di foto per immortalare il ricordo di quei momenti spensierati, da mostrare poi ad amici e parenti al nostro ritorno. Oltre alle fotografie, però, esiste un altro metodo che ci permetterà di raccontare la nostra vacanza e di rivelarne al meglio la vera essenza: stiamo parlando dei video. Un video, infatti, oltre a racchiudere le immagini più belle del nostro viaggio, gioca molto sull’alternanza di frasi, musiche e colori, e può perciò essere ancora più emozionante di una semplice fotografia. Vediamo insieme come realizzare un video ben fatto, attraverso l’uso di app apposite, pensate anche per i meno esperti in materia.

Quando si parla di video editing si intendono principalmente quattro funzioni, ovvero taglio, colorazione, effetti ed audio. Dopo aver infatti modificato la lunghezza del video, togliendo pezzi e accorciandolo a nostro piacimento, ci si può infatti dedicare a rendere il filmato più accattivante e particolareggiato, inserendo musiche e testi, e correggendo il colore. Saper fare un video ben fatto e strutturato è un’operazione tutt’altro che veloce, tuttavia, grazie a numerose applicazioni per IOS e Android, il lavoro può semplificarsi di non poco, tanto che anche chi è alle prime armi può riuscire a portare a termine il proprio filmato in pochi e semplici passi. Le prime 5 app che vogliamo presentarvi sono infatti pensate per i meno esperti: si tratta di app molto facili da usare e altrettanto intuitive, che in semplici step vi condurranno verso la realizzazione del vostro filmato. La prima app è Easy Video Cutter, ideale per chi non ha molte pretese, e che consente di tagliare e unire anche più filmati tra loro. Vi è poi Timbre che, molto più completo, permette di aggiungere filtri e audio, anche se manca della funzione anteprima, a nostro avviso molto utile per poter visionare il video in anticipo ed apportare eventuali modifiche. Se il vostro interesse primario è quello di modificare il video in lunghezza, tagliando quindi parti per metterne in risalto altre, dovrete allora affidarvi a VidTrim, app specializzata nel taglio dei video, che consente di suddividere il filmato in millisecondi, in modo da realizzare un video montato alla perfezione. VidTrim inoltre permette di catturare un’immagine da un filmato e trasformarla in una fotografia, che potete comodamente salvare nella vostra galleria.

Vi è poi YouCut, molto popolare perché nonostante le numerose funzione che offre, essa è molto intuitiva e facile da utilizzare: filigrane, audio, filtri ed effetti, con YouCut non vi sono limiti alla creatività. L’ultima app da scaricare in campo di video editing è sicuramente Androvid, la quale aggiunge un’ulteriore funzione, mancante nelle app precedenti, ovvero quella di poter inserire testi scritti da voi, e proprio per questo motivo essa è molto utile se il vostro scopo è quello di creare video informativi, con sottotitoli e spiegazioni scritte.

 

Tutte queste app finora presentate sono davvero molto intuitive e funzionali, caratterizzate da un’interfaccia lineare e basilare, che tutti saranno in grado di gestire immediatamente. Per i più esperti esistono tuttavia altre app, in questo caso a pagamento, pensate per gli utenti più esigenti, le quali permettono di realizzare dei video dall’aspetto professionale. Una di queste è Adobe Premiere Pro CC 2018, compatibile sia con Mac che con Windows, nota per essere potente e completa, grazie all’infinità di effetti e filtri che la compongono. Essa supporta tutti i possibili formati di file e risoluzioni anche superiori al 4K, ed è dotata di un sistema automatico di correzione dei colori e abbinamento delle riprese, capace di farvi risparmiare molto tempo nell’editing del video. Molti utenti hanno notato che questa app sia nettamente più veloce con Windows rispetto a Mac, ed ecco che si sono allora affidati a Apple Final Cut Pro X, app esclusiva per Mac. Anche qui, una vasta gamma di colori ed effetti concorrerà a montare un video qualitativamente d’effetto, grazie anche al sistema di riconoscimento facciale, che consente di analizzare il volto e apportarne eventuali correzioni. Un’altra app che vale la pena nominare è sicuramente CyberLink Power Director 16, probabilmente la migliore in termini di velocità. I progetti vengono infatti esportati molto velocemente, in modo da potervi dedicare immediatamente all’editing, e di terminare il lavoro in breve tempo. Il software di CyberLink supporta l’editing in 4K e 360 gradi, oltre alle rivoluzionari funzioni di stabilizzazione integrata e il tracciamento del movimento.

 

Chiaramente, con la tecnologia che passi da gigante, queste sono solo alcune delle app per il video editing: avrete magari sentito parlare di Da Vinci Resolve, oppure di Apple IMovie, tutte app molto valide e funzionali. Ogni app ha delle peculiarità proprie e la scelta dipenderà soprattutto dalle vostre esigenze, tuttavia come potete capire, creare un video ricordo delle proprie vacanze non è un’operazione impossibile, anzi. Non vi resta che scaricare queste applicazioni e mettervi a lavoro: vi accorgerete che con un po’ di creatività e fantasia, potrete in pochi passi realizzare dei filmati emozionanti, da riguardare ogni volta che sentite nostalgia di quei giorni all’insegna dell’avventura e della scoperta.




Con una guida locale, ogni visita ti sembrerà speciale

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Visitare luoghi lontani è sempre bello e qualunque sia il motivo e il modo per il quale il viaggio viene organizzato rimarranno dentro di voi una bellissima emozione e uno stupendo ricordo. Tuttavia ci sono consigli che se vengono seguiti rendono il viaggio ancor più speciale.

Uno di questi è senza dubbio quello di avvalersi di una guida locale del posto che andrete a visitare per scoprire gli aneddoti, gli scorci e le attrazioni più suggestive.

Certo molti consigli vi potranno essere dati dall’agenzia presso la quale organizzerete il vostro viaggio, o magari dagli amici che vi hanno consigliato quella meta specifica, però una persona competente del posto non potrà che darvi indicazioni mirate e precise di tutto ciò che vale o non vale la pena visitare.

Vediamo quindi quali sono alcuni dei maggiori benefici che potrete trarre dall’avere una guida locale a vostra disposizione durante il vostro soggiorno.

 

Ottimizzazione del tempo

Innanzitutto il vostro tempo sarà ottimizzato al meglio. Se ci fate caso all’inizio di un ogni viaggio il tempo che avete davanti vi sembra infinito, più che sufficiente per vedere tutto ciò che il luogo vi offre. Tuttavia quasi sempre succede che alla fine del soggiorno alcune attrazioni vi hanno deluso e non si sono rivelate all’altezza delle aspettative. Di conseguenza avete tolto tempo ad altre attività che invece meritavano una maggior attenzione da parte vostra. Certo queste non sono le situazioni che rovinano una vacanza, però perché non avere sempre il massimo piacere da un viaggio?

Ebbene una guida locale saprà indirizzarvi alla perfezione verso le migliori attrattive del luogo e potrà darvi pareri professionali su quali siano le attività alle quali dovrete dedicare maggiore o minor tempo.

In questo modo tornerete a casa con il ricordo di un viaggio organizzato alla perfezione in ogni suo minimo particolare.

 

I dettagli sono fondamentali

Durante un itinerario turistico ciò che rende il viaggio memorabile sono i dettagli. Immaginate di essere appassionati di arte, il ragionamento è comunque analogo per qualsiasi altro vostro interesse, ebbene una guida locale potrà consigliarvi la visita verso siti artistici che spesso non sono presenti sulle guide turistiche classiche. In questo modo, oltre a visitare ciò che è considerato “assolutamente da vedere”, e che tutti vedono, potrete arricchire la vostra cultura e i vostri interessi con particolari che pochi conoscono. Così tornando a casa da amici e parenti avrete qualcosa di unico da raccontare. Questo è possibile soltanto affidandosi a guide del posto: altri metodi più standard purtroppo non arrivano ad avere tali benefici.

 

Capire meglio la società del posto

Avere una guida del posto a propria disposizione potrà aiutarvi a capire molto bene quali siano le usanze e le tradizioni del luogo andrete a visitare. Infatti con la vostra guida instaurerete un rapporto quasi di amicizia che va ben oltre i limiti della professionalità. Un rapporto del genere vi farà conoscere meglio, via via che andrete in giro a visitare, la persona che vi affianca nel viaggio. Questo vi permetterà di entrare fin da subito in contatto con la mentalità del posto e quindi conoscerete molto a fondo quali sono le differenze rispetto alla vostra comunità di appartenenza: purtroppo questo aspetto viene spesso trascurato nell’organizzazione del viaggio. Conoscere persone nuove, diverse e lontane dalle nostre usanze vi permetteranno, oltre che arricchire notevolmente le vostre conoscenze, di osservare voi stessi da un punto di vista del tutto nuovo. Insomma, avere una guida del luogo, è il primo importante passo per una più profonda conoscenza di voi stessi.

 

Il cibo

La scoperta della tradizione culinaria del posto merita un discorso a parte. Infatti molto spesso accade che i ristoranti, e i punti ristoro in generale, per venire incontro ai gusti dei tanti turisti che affollano il luogo, alterano la cucina locale per ottenere consensi da parte di un più ampio target di persone. Una guida turistica locale in questo ambito ha un ruolo fondamentale: essendo appunto del posto, conosce benissimo quali sono i ristoranti che servono piatti tipici cucinati alla vera maniera locale, e potrà perciò consigliarvi la migliore scelta, unendo il risparmio alla vera scoperta di sapori nuovi.

Ricordate che la scoperta di un luogo passa spesso anche dalla tavola: sul piatto di una bella cena spesso si ritrovano la storia, la geografia e tutte le tradizioni del posto che state visitando.

 

Conclusioni

Perciò, alla luce di quando descritto, la migliore opzione per voi che state per visitare un nuovo posto, è quella di affidarvi ad una guida locale e aprirvi con lei esplicitando quali sono i vostri interessi e le vostre aspettative sul viaggio.

I Viaggi di Giorgio mette a disposizione di coloro che vi si affidano per un tour di gruppo le migliori guide locali. La selezione delle guide è stringente e questo rende il tour per coloro che vi partecipano, un’esperienza unica e da provare ogni volta che se ne abbia la possibilità.




I benefici dei viaggi in gruppo

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Sono in tanti, in passato, ad aver scelto di viaggiare da soli. A distanza di tempo, molti si sono convertiti ai viaggi in gruppo. Le motivazioni sono molteplici: dall’incontro di nuovi amici alla possibilità di risparmiare, senza dimenticare il beneficio apportato dalla guida del tour. Se scegli di sposare la filosofia dei viaggi con più persone, trovi ne I Viaggi di Giorgio un’agenzia online una soluzione ideale per scoprire nuove destinazioni accanto a persone sempre nuove e guide esperte. A seguire trovi 10 motivi per cui preferire i tour in gruppo anziché le vacanze in solitaria.

Meno responsabilità

Quando organizzi un viaggio da solo, hai la necessità di verificare ogni minimo particolare della vacanza affinché possa riuscire per il meglio. Non sempre però puoi riuscire ad avere ogni dettaglio sotto il tuo controllo, sia prima della partenza che durante il viaggio. Se scegli un tour in gruppo, hai molte meno responsabilità. Infatti, sarà l’agenzia e la guida a pensare a tutto.

 

Più luoghi da visitare

Viaggiare in gruppo significa anche avere maggiori possibilità di visitare luoghi, attrazioni e città rispetto a una vacanza in solitaria. Pensa ad esempio a un tour in Africa o in un’altra destinazione dove gli spazi sono immensi e tu sei da solo senza alcun appoggio locale. Sei sicuro che riuscirai a esplorare la zona che hai scelto allo stesso modo di un’altra persona che viaggia all’interno di un contesto di gruppo e non singolo? La risposta non è poi così difficile.

 

Gli itinerari più belli

I viaggiatori singoli trascorrono ore e ore su Google Maps per individuare quello che a loro sembra essere l’itinerario migliore. Oltre a Google Maps (per le distanze), chi viaggia da solo si affida anche alle recensioni di Tripadvisor o altri siti che contengono le recensioni di altri turisti. Così facendo, può fare una selezione dei migliori luoghi da visitare e avere dunque una base per l’itinerario. In realtà, oltre a perdere un’infinità di tempo davanti al computer, non potrà mai raggiungere la perfezione degli itinerari stilati da vere agenzie di viaggio, basate su anni e anni di esperienza professionale.

 

Più sicuri

Nelle destinazioni dove in passato vi sono stati episodi di terrorismo il tema sicurezza riveste un’importanza fondamentale. Avventurarsi da soli in luoghi dove il rischio di attentati rappresenta una possibilità concreta è da incoscienti. Per questo motivo, se hai in mente un viaggio in un posto a rischio, valuta attentamente tutti i benefici di un tour in gruppo: una o più guide esperte che conoscono ogni centimetro della località, essere circondati da altre persone, organizzazione nei minimi dettagli, trasporti sicuri e strutture ricettive che garantiscono standard di sicurezza adeguati.

 

Meno selfie, più foto

Quante volte viaggiando da solo hai dovuto scattare un selfie anziché una foto normale per assenza di altre persone? I selfie possono sì essere la moda del momento ma in alcuni casi rappresentano un limite. Infatti, i selfie spesso e volentieri non hanno la capacità di raccontare il contesto in cui ti trovi. Se invece sono gli altri a scattare per te l’immagine, nella foto il luogo interagisce con te ed entrambi diventate protagonisti. Al contrario di una vacanza da solo, nei viaggi in gruppo tutto questo diventa più semplice.

 

Niente preoccupazioni per genitori e parenti

Alzi la mano chi non è partito una volta in vacanza dopo aver assorbito nei giorni precedenti alla partenza tutte le negatività e ansie da parte di genitori e parenti troppo apprensivi. Questo accade quando si sceglie di partire in solitaria verso una meta distante dall’Italia e dove le comunicazioni non sono delle più semplici. Tutto cambia se anziché partire da solo scegli una vacanza in gruppo. Non ci credi? È un metodo testato su migliaia di viaggiatori.

 

Nuovi amici

I tour in gruppo hanno un beneficio che nessun viaggio in solitaria può avere: la possibilità di trovare nuovi amici dopo poche ore di conversazione. Stessi interessi, medesime esperienze, un unico obiettivo: andare alla scoperta del mondo. Tre punti cardinali capaci di trasformare un semplice incontro in un’amicizia profonda. La magia del viaggio con più persone è anche questa.

 

Più amici

Può essere paradossale, ma se scegli di prenotare un tour in gruppo non dovrai fasciarti la testa per trovare la combinazione perfetta di voli, date, hotel e camere per te e i tuoi amici. Il tutto sarà processato tramite una semplice richiesta di prenotazione all’agenzia da parte tua e dei tuoi fedeli compagni di avventura, con cui hai scelto di trascorrere una vacanza in completo relax.

 

Più condivisione

Chi viaggia da tanti anni in gruppo sa bene che non c’è nulla di più bello della condivisione di un viaggio insieme ad altre persone. Immagina di essere a Bali, in una zona remota dell’isola, dove all’improvviso ti trovi di fronte a un luogo mai visto prima. Se sei da solo potrai forse scegliere di immortalare lo scatto con un selfie e nulla di più. Se invece hai accanto altre persone, avrai la possibilità di condividere quello che hai appena scoperto con tante altre persone. Succede più spesso di quanto pensi.

 

Meno soldi da spendere

Last but not least, l’aspetto economico. Nove volte su dieci, un viaggio in gruppo è più economico rispetto al costo richiesto dall’organizzazione di un viaggio da solo. Sono in tanti quelli che risparmiano tutto l’anno per concedersi una vacanza di una o due settimane. Puoi far sì che i tuoi risparmi siano valorizzati scegliendo di prenotare un tour in gruppo. Al contrario, se decidi di partire ancora una volta da solo ci sono buone probabilità che i tuoi risparmi non vengano sfruttati come dovrebbero.

Conclusioni

Ora che conosci 10 buoni motivi per preferire i viaggi in gruppo anziché quelli in solitaria, sei ancora convinto che una vacanza da solo sia la scelta migliore? Se invece hai deciso di provare un tour in gruppo, sentiti libero di verificare le vacanze che I Viaggi di Giorgio ha in programma in questo mese o nelle prossime settimane. Qualunque destinazione sceglierai ti darà modo di vivere un’esperienza unica, nella quale potrai sperimentare tutte le 10 ragioni sopra elencate per cui un viaggio in gruppo è la scelta migliore in assoluto.

 




Dal nostro tour in Persia … Favoloso!!!

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L’ORIGINE DEL NOME ARMENIA

Il processo per la costituzione del nome di questo paese è stato lunghissimo e complesso. Il territorio che oggi coincide con quello dell’Armenia si chiamava, originariamente, Hayq, e quindi Hayastan, che potrebbe essere tradotto come “terra di Haik” (mentre “stan” è un suffisso persiano che indica un territorio).

La leggenda narra che Haik altro non fosse che un discendente di terzo grado di Noè, il personaggio biblico, e quindi in qualche modo sarebbe stato l’antenato di tutta la popolazione armena.
Haik avrebbe vissuto ai piedi dell’Ararat e avrebbe anche assistito alla costruzione della Torre di Babele.

Il nome Armenia deriva a Armenak, o Aram, discendente di Haik e valoroso combattente. Il termine sarebbe stato scelto proprio dalla popolazione del paese, per ricordare il valore di questo guerriero.

Le fonti che risalgono all’età protocristiana citano però un altro nome, quello di Nairi, ovvero Terra dei Fiumi, che sarebbe poi il territorio oggi compreso dall’Armenia nonché antico nome delle montagne. L’iscrizione Nairi venne ritrovata in una roccia di Behistun, in Iran, ed è datata 521 a.C.

Queste sono le origini del nome della Repubblica di Armenia.

Alla prossima in aprile in Armenia.
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Conferenza Filippine

LE FILIPPINE, LA SPAGNA ASIATICA:

L’ULTIMA FRONTIERA DEL SUD EST ASIATICO

FILIPPINE, CULTURA, AVVENTURA E NATURA UNA PAESE

TUTTO DA SCOPRIRE

un Paese che vi lascerà a bocca aperta per la meraviglia

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INTERVERRA’ DIRETTAMENTE DA MANILA

Dennis Ian N. PETROSILLO BAUTISTA

per presentare il tour del 21 aprile

La conferenza si terrà

il 13 dicembre ore 18.00 – viale Cesare Pavese, Roma

il 14 dicembre – Scuola Pizzigoni, via Siena, Catania

A seguire apericena

con i Viaggi di Giorgio




EVENTO 22 OTTOBRE

Alcune foto dell’evento del 22 ottobre 2016

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