Napoli e dintorni

Caro Claudio, è stato il classico viaggio che senza di te sarebbe stato un disastro. Invece TU, con le tue trovate meravigliose teatrali o di canto, di aperitivi simpatici in un giardino bellissimo ed anche mostrando grinta al rientro quando qualcuna si era messo a fare la spesa mentre noi aspettavamo ansiosamente di partire per arrivare in tempo per la chiusura del garage, SEI GRANDE! Grazie, viaggio bellissimo, insolito e stupendo come riesci a farlo solo TU!

Bacioni, Marita




5 modi per essere un turista nella propria città

turista
Cosa significa viaggiare? Molti credono che per viaggiare bisogna percorrere tanti chilometri di distanza, vedono il viaggio come un percorso spazio-temporale, ma viaggiare è un qualcosa di più profondo, quasi introspettivo, significa saper ammirare le bellezze che si hanno intorno e non si scorgono, scoprire i misteri di un luogo che può sembrare familiare, conosciuto, solo perché vi si è nati, si lavora o si abita da un pò.

In realtà ci sono molte più meraviglie sotto i nostri occhi che non vediamo solo perché non si è abituati a guardare da vicino ma a distanza.

Non tutti possono spostarsi con facilità, diciamolo la famiglia, il lavoro, i soldini che spesso mancano non permettono a chiunque di prendere un aereo, un treno è andare chissà dove, ma non per questo non si può viaggiare rimanendo nella propria città.

Si viaggiare nella propria città, attenzione viaggiare non vivere la propria città, guardare con gli occhi del turista quello che non si riesce a scorgere perché abbagliati dalla routine quotidiana, perché alla fine non si conosce mai veramente qualcosa, neanche dopo una vita nello stesso posto.

Come fare per viaggiare nella propria città? Ecco 5 consigli da fare propri per divenire un buon turista della propria città.

 

1- Organizza una gita

Al pari di uno straniero, una soluzione ideale è fare una piccola gita, girare per la città e non fissare gli edifici come se fossero sempre stati lì, ma scoprire la loro anima, cosa c’è dietro una struttura in mattoni e finestre, chi l’ha costruita, in quale periodo storico, le influenze, le dominazioni, lo stile e l’arte.

Scoprire la propria città è come fare un viaggio introspettivo, significa recuperare le proprie radici e tradizioni.

Dare un significato alle forme, ai colori, alla presenza di una piazza, alla tradizione di un piatto o degli usi e costumi.

Entrare in una chiesa è guardare gli affreschi, confrontare le tecniche delle diverse epoche, scoprire tesori nascosti.

Le gita possono essere a tema, si può scegliere di fare un tour per i musei e i palazzi più antichi della propria città, magari accodandosi a percorsi guidati con tour operator, esperti in storia dell’arte grazie ai quali è possibile effettuare un viaggio artistico tra storia e colori.

2- Prova i piatti della tradizione

Capita spesso e volentieri che non si conosca il sapore dei piatti tipici della tradizione, ed ecco che per essere un buon turista della tua città è consigliabile fare un tour culinario.

Decidere in compagnia di andare alla scoperta dei piatti della tradizione mettendo a confronto i ristoranti, trattorie del posto, pizzerie, pasticcerie deliziando il proprio palato dal sapore genuino, bere il vino locale o assaggiare i liquori del posto per un viaggio sensoriale tra cucina e storia.

Creare una propria personale lista delle preferenze dei locali preferiti, scegliere un locale in base al proprio piatto forte o specialità della casa, mettersi in auto per andare alla pasticceria che fa il dolce più buono, recarsi ad un determinato bar perchè il caffè come lo fanno lì è più buono, entrare in empatia con i ristoratori, i baristi, conoscere la storia dei locali storici dà alla cucina un sapore diverso che coinvolge ogni senso.

3- Locali e movida

Una città non è fatta solo di storia, musei, palazzi antichi, molti da un bel viaggio cercano anche dei luoghi dove da soli o in compagnia vivere delle ore spensierati e in allegria.

Un ottimo modo per conoscere la propria città è organizzare una serie di gite dedite al divertimento, andare alla scoperta di locali della movida, o aree verdi per le famiglie dove rilassarsi e godere del panorama, parco giochi, cinema e strade dedite allo shopping, mercatini, tutti aspetti che fanno da contorno alla città e la abbelliscono offrendo servizi per i giovani e meno giovani.

4- Fare da guida

Un consiglio per viaggiare bella propria città è fare da guida improvvisata per i propri amici, chi non ha qualche amico che abita in un’altra città? Un ottimo modo per intrattenerlo è portarlo a fare un giro turistico, dove come una guida con informazioni alla mano guidare gli amici a scoprire storia e costumi miei propri luoghi.

Un modo per poter vivere dei luoghi con occhi diversi e scoprire curiosità che non si conoscevano, scorci, realtà che non si pensava neanche potessero esistere ed invece era sotto i propri occhi, chissà magari proprio sotto casa.

Fare da guida è l’occasione di recarsi in nuovi locali, assaggiare nuovi sapori, partecipare a fiere, eventi, fermarsi è ammirare un palazzo che si vedeva solo percorrendo il tragitto per andare a scuola, casa o lavoro.

Si sa che quando si è in pieno relax si ha più tempo per ammirare le bellezze del territorio.

5- Agire come un turista: pernottare, fare visite guidate, fotografare

Un’idea originale, quasi folle che poi folle non è e vivere la propria città come un qualsiasi turista, ad esempio distaccandosi dalla propria routine e prendendo una camera presso un albergo vicino, staccare la spina e vivere dei momenti di puro relax, se si va fuori si va in albergo? Ebbene perché non farlo nella propria città, posare il bagaglio nella propria camera, fare un itinerario e andare in giro con zaino in spalla nei posti, camminando molto, girando a piedi per poter ammirare qualsiasi squarcio della tua città.

Come ogni turista che merita menzione fotografare i luoghi, leggere le descrizioni sotto ogni opera, scultura, prenotare delle visite guidate.

Che dire essere turista nella propria città significa viaggiare a chilometro zero, oddio non proprio zero perché quando si viaggia, soprattutto, nella propria città di chilometri se ne fanno tanti!!!

Allora che si indossino le scarpe e l’abito giusto e che il viaggio abbia inizio!!!




Come imparare una lingua straniera senza uscire di casa

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Imparare una nuova lingua è sempre un’opportunità in più per sapersi muovere in alcune situazioni quotidiane e viaggiare senza la paura di non essere capiti. Per intraprendere questo percorso non è necessario affidarsi ad una scuola di lingue o un coach privato, si può fare tranquillamente a casa seguendo dei piccoli consigli che alla fine daranno dei risultati eccellenti. L’importante è essere determinati e costanti e non avere fretta perché le soddisfazioni arriveranno, ma lentamente.

L’aiuto fondamentale del web per imparare una lingua

Il web in questo caso è molto utile per imparare una lingua. Basta digitare su Google Come imparare una lingua da soli, e viene fuori un mondo. I siti che permettono di farlo gratis con lezioni corredate di esercitazioni scritte e orali, ascolto e apprendimento, non mancano. Scegline uno e magari informarti che sia affidabile. Molti offrono alcune lezioni gratis e di seguito per continuare bisogna pagare una cifra irrisoria. Però gli strumenti a disposizione sono tanti come un coach che ti segue personalmente, un esame finale per ogni sessione conclusa per valutare il grado di apprendimento, e tanto altro.

Usa dizionario e libro di grammatica

Studia in maniera approfondita le nozioni basilari soprattutto quelle grammaticali perché sono il punto di forza per poter imparare una lingua a casa. Successivamente acquista un libro di grammatica e un dizionario della lingua scelta, indispensabili per esercitarti con test mirati e per fare la conoscenza di nuovi vocaboli. In questo caso immergiti completamente in questo nuovo percorso e quando ne impari uno nuovo cerca di non dimenticarlo. Per facilitare lo studio è meglio che il libro di grammatica abbia le riposte degli esercizi e il dizionario che sia bilingue per aiutarti con la traduzione.

Programmi Tv in lingua originale e musica straniera

Un ottimo modo per imparare una lingua è quello di seguire programmi i tv in lingua originale. Se sei appassionato di serie tv o film allora non puoi non guardarli in lingua originale. All’inizio avrai delle difficoltà ma a lungo andare comincerai a capire fino ad arrivare ad una padronanza di apprendimento notevole. Stessa cosa vale perle canzoni, meglio ascoltare quelle straniere. In questo caso ci sono delle applicazioni che permettono di farti esercitare in maniera divertente. In pratica si fa partire la canzone ma facendo saltare delle parole. Devi inserire la parola giusta ossia quella saltata. Ci sono vari tipo di difficoltà, naturalmente devi partire da quella facile.

Applicazioni divertenti e interessanti

L’esercitazione continua è il miglior modo per imparare prima una lingua quindi per non rimanere privo di esercitazioni quando sei fuori casa, ci sono delle ottime applicazioni complete di tutto da utilizzare in qualsiasi momento della giornata. Avrai l’imbarazzo della scelta per quanto sono numerose ma, per facilitarti la scelta, scarica solo quella con le recensioni migliori e con un punteggio più alto.

Parla con gli altri per esercitarti

Se vuoi imparare bene una lingua da solo, uno dei metodi più efficaci è quello di parlare con gli altri. A meno che non abbia un amico che parla la lingua che stai imparando, puoi cercarne uno senza nessun problema. Ci sono siti specializzati che permettono di farti conoscere altre persone che come te stanno cercando di imparare o migliorare la lingua. Entra in uno di questi siti molto semplici da trovare su Google e cerca qualcuno che voglia parlare con te. Da alcune testimonianze è emerso che con questo metodo si creano delle bellissime amicizie che poi si sono concluse con l’incontro nelle proprie città.

Leggi libri in lingua straniera

Leggi, leggi e leggi e se non sai cosa leggere, per cominciare, a detta di alcuni esperti, devi prendere con i libri delle favole in lingua straniera. A quanto pare questi libri sono scritti in maniera più semplice quindi di più facile apprendimento. Oppure, per essere più completo potresti scaricare degli audiobook e ascoltarli anche quando sei fuori casa. Le difficoltà iniziali ci saranno ma andando avanti tutto diventerà più fluido.

Viaggia per metterti alla prova

E per concludere dopo che varai seguito tutti questi consigli e sicuramente ti verrà voglia di metterti alla prova, se puoi fai un viaggio in uno dei paesi in cui si parla la lingua che hai imparato. Solo sul posto potrai verificare se il lavoro che hai fatto è stato fatto bene o, se hai ancora da imparare. Il consiglio più importante tra tutti questi è quello di non arrendersi alla prima difficoltà ma, superarla con allegria, perché imparare una lingua può essere molto divertente oltre che importante.




I migliori blog di viaggio italiani

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Sono sempre in aumento gli utenti che prima di affrontare un viaggio si informano tramite i blog di viaggi. Ormai il web è pregno di questi viaggiatori che decidono di raccontare le proprie avventure ed esperienze in un blog personale per essere di ispirazione verso tante persone, ma bisogna fare attenzione perché non sono tutti uguali. Bisogna saperli scegliere soprattutto notare chi tra i tanti ha più esperienza ed è il più seguito. Ce ne sono alcuni che a quanto pare ci hanno saputo fare e sono rientrati tra i migliori blog di viaggio italiani.

Ritagli di viaggio – http://ritaglidiviaggio.it/

Tra la folla dei blog di viaggio si è fatto largo con orgoglio e merito quello di una ragazza friulana appassionata di viaggi soprattutto nei Balcani e nei paesi dell’Europa centro orientale, di libri, di cinema e di fotografia. Il suo nome è Simonetta Di Zanutto e il suo fortunato blog si chiama Ritagli di viaggio. Simonetta in questo blog ci mette tutta se stessa per trasmettere ai suoi lettori la passione per questi paesi poco gettonati ma sicuramente meravigliosi da scoprire. Il blog è completo di tante sessioni interessanti come le idee di viaggio utili a chi deve recarsi in qualche paese nuovo ed eventi che si svolgono in giro per l’Europa. Dalle foto presenti si capisce che Simonetta è una persona precisa che sceglie i suoi viaggi in base alle sue esigenze e che, ogni volta che torna da un viaggio sa raccontarlo in ogni minimo dettaglio.

Fare il giro del mondo senza prendere aerei – https://www.triptherapy.net/

Il blog di Claudio non poteva non rientrare tra i migliori perché il suo modo di viaggiare ha quasi del surreale ma è fantastico. Claudio, ex bancario, da sempre affascinato da qualsiasi posto nel mondo, viaggia sempre senza prendere mai un aereo. Ha fatto il giro del mondo in tre anni e sul suo blog Trip Therapy, racconta questa esperienza incredibile e affascinante che solo un avventuroso come lui potesse concludere. Il suo blog è un diario di viaggio in cui viene spiegato tutto nei minimi dettagli, inoltre è ben strutturato in quanto diviso in sezioni di viaggio in cui ognuna è dedicata d un paese visitato. Claudio si presenta come un sognatore e nonostante abbia girato il mondo ha ancora molti sogni da realizzare.

Viaggiare On the Road – https://www.gate309.com/

Gate 309 è il blog di Diego e Marika e di Marika e Diego, come amano scrivere loro. Sono due ragazzi innamoratissimi dei viaggi e ammettono che quello più bello è sempre il prossimo. E’ stata Marika a dare vita a questo blog e a scegliere questo nome che sarebbe la data del loro primo viaggio insieme. Da questo viaggio se ne sono susseguiti altri e tutti un crescendo di emozioni ed esperienze che hanno portato questi due ragazzi a viaggiare in molti posti belli del mondo con un preferenza per i viaggi on the road.

Viaggiare con i bambini si può – http://thefamilycompany.it/

Mai dire a Valentina che i bambini impediscono di viaggiare perché lei invece ci ha creato un blog di successo in cui spiega perfettamente come viaggiare con i piccoli di casa e quali posti scegliere. Mamma di due bambini, con il blog The Family Company si è aggiudicata la simpatia di molte famiglie e ha convinto altre scettiche a viaggiare con i bambini. Valentina appena può scappa dalla solita routine giornaliera e porta i suoi figli in viaggio sperando un giorno di realizzare il suo sogno più grande, far fare ai figli il giro del mondo.

Viaggiare e lavorare – https://www.alessandromarras.com/

Alessandro Marras con il suo blog che porta il suo stesso nome, è diventato un punto di riferimento per molti viaggiatori e grazie ai suoi reportage sul suo canale Youtube, racconta le sue esperienze di viaggio e anche come muoversi. Tra i più visualizzati quello girato in Portogallo. Alessandro sul blog si racconta e spiega che la passione per i viaggi è diventato il suo lavoro inoltre, non si aspettava di essere riconosciuto per strada. Un travel blogger a tutti gli effetti grazie anche al suo profilo Instagram molto seguito.

Anna, blogger di viaggi molto influente – https://www.travelfashiontips.com/

Travel Fashion Trip è il blog di Anna Pernice una delle più influenti blogger di viaggi italiane. Il suo blog è un mix di emozioni e di testimonianze perfette di viaggi vicini e lontani che portano Anna sempre in giro e sempre pronta a raccontarli, per dare ai suoi lettori la sensazione che si sia viaggiato con lei. Anna in questo blog dal 2013 dispensa anche consigli su varie tematiche che si affrontano sulla vita ma niente paura, perché l’argomento principale rimangono sempre i suoi meravigliosi viaggi.

Manuela, la blogger di viaggi più seguita – https://www.pensierinviaggio.it/

Manuela Vitulli è una delle blogger di viaggio più seguite e la sua fama ha avuto ancora più vigore quando ha rilasciato una meravigliosa intervista su Rai 3 per il programma di viaggi Kilimangiaro, riportata sul suo blog. Il suo blog Pensieri in viaggio, è il suo successo più grande perché grazie alla sue foto visto che ne è grande appassionata, lo rendono passionale ed emozionante. Nel 2015 ha ricevuto la nomination ai Macchianera Awards e il blog si è aggiudicato l’ottava posizione. Manuela vanta collaborazioni con testate importanti come Vanity Fair ed Elle e ha scritto anche un libro dal titolo La mia Thailandia.

Simon Falvo una delle prime blogger di viaggi italiane – https://wild-about-travel.com/blog/

Una delle travel blogger più longeve è sicuramente Simon Falvo perché è da più di 20 anni che racconta i suoi viaggi facendo sognare migliaia di lettori. Il suo blog è talmente seguito a livello internazionale che è scritto tutto in inglese. La particolarità di Simon è che riesce a raccontare nei minimi dettagli e con estrema facilità i suoi numerosi viaggi e il suo blog è ben organizzato in sezioni dividendo le destinazioni per tipologia di viaggio. Sarà impossibile non innamorasi dei suoi avventurosi e affascinanti racconti.




Viaggiare con gli animali: cosa bisogna sapere

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Per affrontare al meglio un viaggio con i nostri amici animali è necessario premunirsi con un certo anticipo, per organizzare al meglio tutti sky streaming canali i dettagli del viaggio e non trovarsi impreparati a certe spiacevoli evenienze, come ad esempio il rischio di non poter entrare in un hotel con il nostro cane.
Ci sono alcune cose da conoscere prima di viaggiare, dettagli da non trascurare per non andare incontro a spiacevoli sorprese, come ad esempio la normativa prevista dalla legge in ordine alla tipologia di animale che si desidera portare in viaggio.
Nel caso in cui si desidera portare un cane all’estero, ad esempio, è necessario mobilitarsi in tempo per ottenere il passaporto, che in alcune paesi, come ad esempio la Francia, ne è obbligatorio, pena il divieto di partire e soggiornare insieme all’animale.
I paesi che più in assoluto amano gli animali sono senza dubbio l’Austria e la Germania, in questi paesi infatti sono ammessi gli animali anche di età superiore ai 3 mesi, mentre in altri paesi, come ad esempio la Francia, gli animali sono ammessi soltanto se non superano i tre mesi (la loro legge prevede inoltre che gli animali a 4 zampe devono essere provvisti di microchip e devono avere un valido passaporto veterinario, che dimostri la presenza delle vaccinazioni necessarie).
Prima di partire è inoltre necessario prendere nota dei veterinari presenti sul luogo, ci auguriamo che il nostro amico a 4 zampe non ne abbia la necessità, ma per non rischiare spiacevoli inconvenienti è preferibile informarsi prima di partire (in modo da prendere nota degli indirizzi e dei numeri di telefono dei veterinari della zona).

Scegli con cura la destinazione

Se si desidera partire con un animale è importante scegliere con cura la destinazione.
Tieni conto che non tutte le strutture accettano gli animali, soprattutto se di grossa taglia, in questo caso, in assenza di una buona organizzazione del viaggio, potrebbe essere un problema trovare una struttura attrezzata per i tuoi animali.
E’ necessario informarsi previamente con il gestore dell’hotel, dell’albergo o del campeggio, per conoscere in anticipo la possibilità di soggiornare o meno insieme al nostro amico a 4 zampe.
Se devi viaggiare durante il periodo estivo, ricorda che molte spiagge italiane possiedono dei veri e propri stabilimenti pet-friendly, ad esempio in Emilia Romagna, dove ve ne sono circa 36 (ma anche in altre regioni è possibile trovarne in abbondanza).

Evitare di farsi prendere dal panico

Molte persone, quando pensano all’eventualità di partire con un animale, si fanno prendere dal panico, temono di trovare delle difficoltà e di non riuscire a godersi la vacanza.
Le maggiori preoccupazioni riguardano la presenza di hotel e di ristoranti in grado di ospitare gli animali, ma
sii tratta comunque di preoccupazioni infondate, perché oggi quasi tutte le strutture turistiche sono attrezzate per il soggiorno degli animali, e molti ristoranti consentono l’ingresso di cani e gatti senza alcun problema (esistono inoltre molti hotel in grado di fornire dei servizi personalizzati per cani e gatti, come ad esempio spazi recintati, lettini e persino servizi di dog-cat sitter, per lasciare il tuo amico a 4 zampe in buone mani e goderti la vacanza). Spesso si tratta di strutture specializzate nella cura e nell’accoglienza di cani e gatti.
Bisogna soltanto ricordarsi di informarsi preventivamente contattando le strutture presenti sul luogo, e di non trascurare ulteriori regole ferree spesso previste da compagnie di trasporto e hotel.

I viaggi in aereo con i nostri amici a 4 zampe

Bisogna tenere conto che non tutte le compagnie aeree consentono il trasporto degli animali, se hai la necessità di viaggiare in aereo devi informarti preventivamente con la compagnia, quest’ultima ti fornirà tutte le indicazioni relative al peso massimo consentito per ogni animale, alle dimensioni massime della gabbietta e alle altre regole imposte per il trasporto degli animali.

Come viaggiare in treno con il cane o il gatto

Coloro che devono fare piccoli spostamenti con il cane o con il gatto, e non amano viaggiare in aereo, possono comunque optare per un viaggio in treno.
In quest’ultimo caso è comunque necessario informarsi preventivamente sulle condizioni di viaggio, tenendo conto che con Trenitalia in genere, gli animali possono viaggiare gratuitamente se di piccola taglia, mentre per quelli di grossa taglia è necessario acquistare un biglietto di seconda classe, ma ridotto del 50% circa.
In questo caso è necessario inoltre esibire il libretto sanitario e il certificato di “iscrizione all’anagrafe canina”.
Su determinati treni i cani o i gatti di piccole dimensioni devono essere portati all’interno dell’apposito trasportino, e non è consentito portare animali con un peso superiore ai 10 kg (quelli più grandi invece, ma sempre inferiori ai 10 kg, devono essere obbligatoriamente portati con un guinzaglio).
Se si tratta di un cane guida per persone non vedenti il cane può viaggiare anche in assenza delle regole sopra indicate, e sempre gratuitamente.

Animali domestici diversi da cani e gatti

Per quanto riguarda gli animali domestici diversi da cani e gatti invece, come ad esempio conigli e porcellini d’India, è necessario informarsi preventivamente presso gli Enti nazionali per il turismo, per conoscere la specifica normativa prevista da ogni determinato paese (la normativa infatti è diversa in base al paese di villeggiatura).
Per ulteriori informazioni è inoltre possibile informarsi presso il consolato dello Stato membro di destinazione, o in alternativa presso l’ambasciata.

Non dimenticare l’uso della medaglietta

Per evitare il rischio di perdere il cane durante la villeggiatura, è consigliabile non dimenticare l’uso della medaglietta, all’interno del quale bisogna indicare il recapito telefonico e l’indicazione del luogo esatto di villeggiatura.
In questo modo, chiunque troverà l’animale potrà contattarvi e permettervi di ritrovare il vostro amico a 4 zampe.
Complessivamente dunque, prima di partire bisogna informarsi sull’iter burocratico per portare l’animale all’estero e controllare di avere a disposizione i seguenti elementi:

• un kit di pronto soccorso per l’animale
• il passaporto europeo
• dei contenitori per i bisogni fisiologici dell’animale

La Svezia, il Regno Unito, l’Irlanda e Malta richiedono inoltre un apposito test per verificare se la vaccinazione “antirabbica” effettuata all’animale prima di partire abbia fatto effetto.

L’abbandono degli animali in viaggio

E’ bene ricordare, infine, la normativa attualmente vigente sull’abbandono degli animali.
La legge prevede che chiunque abbandoni un animale può andare incontro all’arresto fino ad un anno o all’ammenda fino a euro 10.000.




I funerali dei Toraja

Ecco chi sono i Toraja

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I toraja sono una tribù che vive in Indonesia, in particolare nelle Sulawesi meridionali. La leggenda racconta di un popolo proveniente dalla Cambogia che a causa della tempesta fu costretto ad approdare sulle coste dell’India. Questi non avendo a disposizione alcun rifugio dove poter proteggersi e passare la notte decisero di costruire abitazioni utilizzando le barche come tetto. Vissero nell’isolamento più totale per anni, venendo considerati da tutti un popolo selvaggio e pericoloso. La situazione mutò solo con l’arrivo dei missionari e dei coloni Olandesi che imposero la coltivazione di caffè su quelle terre, dando inizio ad un primo processo di modernizzazione, e proibirono alcuni rituali. Tra i tanti divieti ricordiamo quello di offrire teste umane durante i funerali. La famiglia del defunto incaricava infatti una o più persone di andare a caccia di teste umane nella foresta e queste ritornavano con le teste mozzate che venivano consegnate al capo del villaggio. Avveniva quindi la purificazione, la pelle veniva rimossa tramite ebollizione e il teschio veniva decorato con oro e piante pregiate.

Funerale secondo la concezione della tribù

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La caratteristica di questa tribù (come quella di tante altre tribù antiche) sta nel fatto che nonostante il progresso che la società moderna ci impone sono riusciti a mantenere una serie di usanze e tradizioni, molte delle quali legate ai rituali da svolgere in occasione di funerali. Comune a queste genti è l’idea di un mondo dei morti che debba essere raggiunto attraverso un viaggio simile a quello descritto da Dante con la barca dei dannati di Caronte. Infatti la morte non viene considerata come un evento improvviso ma come qualcosa che matura nel tempo. Nel momento in cui cessano le funzioni vitali il soggetto non viene definito morto ma solo addormentato, è considerato morto solo dopo aver celebrato il funerale che avviene spesso dopo alcuni mesi dal decesso. Più in particolare questo popolo, che per anni ha vissuto svincolato dalle altre popolazioni, ha mantenuto il culto animista Aluk To Dolo che letteralmente significa la strada degli antenati. Il culto degli antenati in questo genere di cerimonie si esprime in affascinanti e grandiosi funerali celebrati il più delle volte in settembre, durante i quali vengono sacrificati bufali e maiali. Secondo la loro concezione l’universo presenta una triplice ripartizione: mondo dei morti (mondo sotterraneo), Paradiso (mondo superiore), mondo abitato dall’uomo (mondo terrestre).

L’importanza del funerale

Il rito è molto costoso e non è un caso che nella loro religione il bufalo è simbolo di ricchezza. Lo scopo e il fine di questo momento è quello di assicurarsi che l’anima del defunto possa raggiungere la terra di Puya ossia la terra delle anime. Una volta che l’anima (ombra nera) ha raggiunto l’aldilà, può condurre una vita simile a quella condotta sulla terra ma con il vantaggio di poter beneficiare dei doni offerti durante il funerale, ed è per questo che la celebrazione è molto costosa. Tuttavia questa ha la possibilità di non rimanere nell’aldilà ma di proseguire il suo viaggio che lo porterà a diventare una divinità. L’importanza del funerale sta nel fatto che se la famiglia del defunto non è sufficientemente ricca da poter consegnare al morto i doni necessari per affrontare il viaggio, o comunque non dispone delle risorse sufficienti per poter celebrare il funerale stesso, questo non raggiungerà mai il Puya con il rischio di diventare piuttosto un’anima cattiva che minaccia le anime degli uomini ancora in vita. Le cerimonie infatti variano molto a seconda della classe sociale di appartenenza e dell’età. Se il defunto è un bambino verrà utilizzato un albero come tomba nella speranza che il prossimo figlio della famiglia del defunto crescerà forte come il tronco di un arbusto. L’albero viene poi ricoperto da una foglia di palma e può contenere anche più di un fanciullo. Queste cerimonie sono spesso un danno per l’economia della famiglia che con danze, rituali, sacrificio di bufali e combattimento di animali prosciuga quasi sempre i propri risparmi. Oltre a coloro che sono morti senza aver ricevuto un degno funerale (i bombo), esistono poi i Batitong (spiriti che si nutrono dello stomaco delle persone nel sonno), i Po’pok’ che sono coloro che vivono e volano solo durante la notte e infine i Paragusi’ che vivono nella foresta e di notte si trasformano in lupi mannari. La tribù dei Toraja attribuisce un significato particolare ai funerali tanto da ritenere questi motivo di prosperità, fertilità e ricchezza per la famiglia del defunto.

Celebrazione e caratteri della cerimonia

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Subito dopo il decesso la famiglia accoglie in casa propria amici e parenti che portano doni e offerte. Questo primo momento viene detto Dipalambi’ e viene sacrificato un bufalo, simbolo di forza e prosperità. Al sacrificio dell’animale seguono una serie di danze (mabadong) che narrano leggende e storie antiche. A questo punto la salma del defunto viene avvolta da alcuni panni costruiti a partire dalle fibre dell’ananas e viene esposta fuori dalla casa. Il sacerdote sacrifica il bufalo che deve essere il più robusto degli altri; perché è proprio nel momento del sacrificio che l’anima lascerà il corpo deceduto e la morte dell’animale permetterà a questa di completare il viaggio verso l’aldilà. Durante il funerale si terrà inoltre un banchetto a base di carne (quella del bufalo ucciso) e di una bevanda alcolica conservata fino a quel momento all’interno di una canna di bambù. A questo punto gli invitati si vestono di nero e una volta disposti intorno alla bara intonano litanie per accompagnare il defunto nel suo viaggio. Le cerimonie dei ricchi però seguono uno schema diverso, vengono infatti costruite delle strutture in bambù simili alle case tradizionali, dove saranno ospitati gli invitati e oltre alle danze e al sacrificio sarà eseguita una processione della salma e di una statua a grandezza naturale che raffiguri colui che è morto, vestita con gli abiti che questo ha utilizzato in vita. Un manichino (tau tau) viene posto al di fuori della grotta dove si trova la bara. Una volta che la sepoltura è conclusa gli invitati possono tornare nelle rispettive case ma nel mese di agosto di ogni anno durante il Ma’nene si riuniscono per lavare e purificare il corpo del defunto e vestirlo con abiti nuovi. Tutto questo avviene perché il popolo dei Toroja riconosce l’importanza non solo del mondo dei vivi ma soprattutto di quello dei morti. Se hai intenzione di vivere ciò anche solo da spettatore, questo è visibile ancora oggi, in Indonesia, una regione dell’Asia, con una tradizione molto diversa dalla nostra ma che proprio per questo ha tantissimo da insegnare ad ognuno di noi in un mondo in cui la gara alla modernizzazione spinge la maggior parte delle società ad un’apparente uguaglianza. Si dice che viaggiare è un’arte e come tutte le forme di arte ha come scopo quello di arricchire coloro che l’apprezzano, permette di conoscere nuove realtà che è la prerogativa della crescita individuale. É con questo spirito e con questa passione che il Tour Operator “I Viaggi di Giorgio” organizza una serie di attività inserite nell’ambito del turismo, con viaggi di gruppo alla scoperta di nuovi mondi e nuove realtà.




Come preparare una valigia leggera per un lungo viaggio

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Preparare una valigia leggera per un lungo viaggio? È possibile
Non importa per quanto sia il tuo viaggio! Che sia per due settimane o per due giorni poco importa, poiché puoi comunque mettere tutto quello che ti serve in un semplicissimo bagaglio a mano. Anche se sei tra coloro che in una valigia cercano di metterci sempre di tutto, sappi che puoi “correggere” il tiro preparando una valigia abbastanza piccola e leggera anche per un viaggio anche particolarmente lungo. Tutto questo renderà il tuo viaggio ampiamente più semplice, divertente e facile da svolgere.

Gli oggetti della valigia!
Per iniziare prendi in considerazione l’idea di rivedere ciò che metti in una valigia. Difatti, moltissime cose che portiamo con noi sono abbastanza inutili e non servono affatto. L’unico motivo per cui ci portiamo dietro degli oggi di quel tipo è perché pensiamo che prima o poi potrebbero tornarci utile e alla fine dei conti siamo destinati ad aspettare tanto, senza che quel “poi” si realizzi per davvero. Tutti quegli oggetto, insomma, fungono semplicemente da una specie di compagni di viaggio che siamo costretti a portarci dietro, anche se alla fine dei conti non lo vogliamo fare. Avere dei bagagli troppo pesanti, inoltre, è sicuramente la strada più veloce per iniziare a odiare tutto il viaggio e limitare le proprie avventure. Ti basti pensare che una borsa pesante rende più difficile salire su un autobus o un traghetto, per navigare tra la folla in una stazione ferroviaria o per fare una deviazione lungo una romantica stradina di campagna. Prima di partire per un viaggio avventuroso, prova a stilare una lista di ciò che ti porti dietro: la magia della matematica ti aiuterà a capire cos’è che usi di meno e in contempo ti darà la possibilità di comprendere quali sono le cose che ti servono di più durante un viaggio.

Il bagaglio!
Un altro fattore a cui dovresti prestare una particolare attenzione riguarda il bagaglio. Si tratta, senz’altro, del primo elemento da considerare in cui la stragrande maggioranza delle persone fa i primi passi falsi cercando di scegliere il bagaglio più grande possibile e in contempo cadendo in una delle più grandi trappole. Siamo sicuri che non vorresti mai essere quel tipo di persona che per tutta la durata del viaggio si trascina dietro una valigia molto grande, ingombrante e pesante. Ricordati una piccola valigia ti farà riflettere su come sistemare al meglio tutti i tuoi oggetti per non danneggiare il bagaglio stesso. Ricordati anche che mettendo gli oggetti in una valigia devi limitare il più possibile il volume degli oggetti che occuperanno lo spazio all’interno di quest’ultima. Se non riuscissi a seguire questi piccoli accorgimenti, potresti ben presto ritrovarti con il solito problema di molti viaggiatori: la valigia è già piena, ma ci sono ancora tanti oggetti da metterci! Limitando il volume degli oggetti sin dall’inizio, potrai sicuramente risparmiare molto spazio.

Lo zaino portatile
Ricordati, che talvolta è meglio avere un piccolo bagaglio a mano e un piccolo zaino, piuttosto che una grande valigia. Il tuo zaino, che non ti occuperà le mani e di cui, probabilmente, ti dimenticherai quasi subito, potrà comunque contenere alcune cose alquanto preziose: il tuo laptop, il telefono, una mappa, una bottiglia d’acqua e così via. Lo zaino, insomma, ti farà risparmiare una notevole quantità di spazio nel bagaglio a mano. Avere a portata di mano un piccolo bagaglio a mano con uno zaino, inoltre, potrebbe essere la miglior idea in assoluto se ciò che cerchi è la portabilità unita alla capacità di muoversi in un modo abbastanza svelto. Con un po’ di matematica e una piccola dose di buona fortuna riuscirai sicuramente a migliorare tantissimo il tuo viaggio.

I tessuti sintetici: salvano spazio?
Se il tuo desiderio è quello di salvare più spazio possibile allora non puoi proprio ignorare i tessuti sintetici. Questi, difatti, sono in grado di creare degli ottimi strati isolanti. Certo, non si tratta di tessuti particolarmente ecologici. Ciononostante, sono comunque degli ottimi prodotti, adatti a una vasta gamma di occasioni e situazioni. Tuttavia, quando bisogna piegarli in modo tale che occupino poco spazio, si rivelano a dir poco perfetti. Basta semplicemente piegarli, non importa quanto, per farne degli oggetti così piccoli e poco ingombranti che diventa persino difficile crederci. Quindi, per motivi d’imballaggio minimalista, comfort, leggerezza, proprietà di asciugatura rapida e calore, consigliamo solo i materiali sintetici. In particolare vale la pena dare uno sguardo alle T-Shirt sintetiche e alle camicie dello stesso materiale. In entrambi i casi avresti a che fare con dei vestiti che occupano uno spazio estremamente piccolo, ma che in contempo hanno diverse proprietà utili, tra cui la rapida asciugatura, l’anti-fetore e l’anti-sudore. Questo ti darà il modo anche di lavarli di notte e saranno subito pronti la mattina. Lo stesso discorso vale anche per quanto concerne i pantaloni.

I pantaloni, le gonne e i pantaloncini: cosa mettere in valigia?
Bisogna anche ricordarsi che un discorso simile vale per quanto concerne tutti i vestiti che si portano agli arti inferiori. I soliti jeans, in effetti, sono tra i materiali più ingombranti e meno maneggevoli in assoluto. Questo è il preciso motivo per cui bisognerebbe evitare come la peste il jeans e, magari, concentrarsi su altri tipi di materiali. In modo particolare, perché non prendere in considerazione altri tipi di materiali, magari quelli sintetici, ma in contempo leggeri? Per gli uomini potrebbero andare benino dei pantaloni in stile fashion, quelli neri, eleganti. Vengono realizzati con dei materiali particolarmente diversi rispetto al jeans e per questo possono essere sistemati nella valigia in una maniera decisamente più comoda. Ciononostante, sapendo come farlo, anche i jeans possono essere messi in una valigia in modo tale da non occupare più spazio del necessario. Anche per quanto concerne i pantaloncini si può prendere in considerazione l’idea di mettere in valigia unicamente quelli che sono realizzati in maniera differente rispetto al solito. In questo modo si potrà comunque ovviare a una vasta gamma di problemi derivanti dal fatto che i pantaloncini in jeans sono anche quelli che più di molti altri influiscono negativamente sulla portabilità. A questo, però, si aggiunge anche una questione di gusti che bisogna considerare. Sappiamo bene, del resto, che anche i gusti sono importanti quando si cerca di capire cosa conviene mettere in una valigia e cosa, invece, conviene lasciare fuori dalla stessa.

Suggerimenti generali per il viaggio
Tutto quello di cui abbiamo parlato precedentemente, rappresenta sicuramente il punto-chiave dell’intera questione. Tuttavia, alla cosa si potrebbe aggiungere anche molto altro, iniziando da alcuni consigli che possono salvarti da un viaggio infernale in cui sarai costretto a portarti dietro un sacco di oggetti inutili. Uno di questi riguarda l’asciugacapelli. Erroneamente si crede che quando si fa un viaggio bisogna portarsi dietro anche questo elettrodomestico. Tuttavia, scavando un po’ più a fondo alla questione si può capire benissimo anche un’altra cosa: non serve. Difatti, molti elettrodomestici come l’asciugacapelli ci sono di già in un numerose stanze d’albergo. A questi si aggiungono anche altri oggetti particolari, come, per esempio, la piastra elettrica per i capelli. Altre cose si possono comprare a basso prezzo direttamente sul posto (come il kit per radersi la barba).




Le meraviglie della Namibia

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Visitando la Namibia si può ben comprendere quel mal d’Africa di cui si parla tanto spesso, quella struggente nostalgia per una terra ancestrale e selvaggia, dove la natura regala scorci indimenticabili.

La Namibia sorge nell’Africa australe, precisamente sulla costa sud-ovest del continente: tra monti, profondi canyon ed immensi deserti vivono gli antichi popoli dei boscimani e degli Himba, con le loro tradizioni ancestrali che ancora oggi vi sorprenderanno e affascineranno qualora avrete la fortuna di venirne a contatto.

Parco nazionale di Namib Naukluft

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Il gioiello della Namibia, paese che solo nel 1990 ha ottenuto la sua indipendenza dallo stato sudafricano, è nel suo nome: il deserto del Namib, ossia la più antica area desertica al mondo il cui nome, nell’idioma del popolo Nama, significa proprio “ampia pianura arida”. Fa parte del Parco nazionale di Namib Naukluft esteso pensate più di 2000 km, la cui ricchezza paesaggistica e faunistica vi sorprenderà, proprio come il calo termico che vi farà letteralmente battere i denti la sera dopo aver sofferto il caldo di giorno: recandovi ad esempio presso Sandwich Harbour, una macchia rosa di fenicotteri vi darà il miglior benvenuto in Namibia.

Nel cuore del parco sorge la spettacolare località di Sossusvlei, una pozza rinomata per le sue maestose dune sabbiose che si ammantano di rosso, di rosa o di color albicocca, con le mille sfumature create dai venti: sappiate che questi colori sono legati alla presenza di ferro nella sabbia e alla relativa opera di ossidazione. Le dune più alte che vi troverete davanti superano i 300 mt di altezza, come la Duna 45 o la Big Daddy. Se giungete sul luogo durante la stagione delle piogge, queste montagne rosse si specchieranno in laghetti di acqua che per magia si trasformeranno nel regno di orici bianchi, di springbok e di simpatici struzzi.

Non lasciate il Parco nazionale di Namib Naukluft senza aver visitato Deadvlei: quella che oggi vi appare come una depressione sabbiosa lattiginosa era un tempo popolata di acacie, fino a quando il fiume che le sostentava non mutò il suo corso comportandone di fatto la loro morte. Di quella vita restano neri tronchi che, con lo sfondo rossastro delle dune, vi regaleranno una cartolina difficilmente dimenticabile.

 

L’Etosha National Park ed il deserto del Kalahari

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L’altro deserto della Namibia è quello del Kalahari, tripudio di vita animale e vegetale: qui potrete ammirare le straordinarie foglie della weltwischia, la cui lunghezza può sfiorare i 5 mt, ma soprattutto animali quali antilopi, leoni e Kori Bustard, l’uccello più grande al mondo che nonostante la sua mole potrete vedere volteggiare sulle vostre teste.

Se siete giunti in Namibia con l’obiettivo di fare safari alla ricerca dei più feroci animali africani, dirigetevi presso l’Etosha National Park, la più grande riserva naturale del continente nero, popolato ad esempio da zebre di Burchell, giraffe, gnu, rarissimi impala dal muso nero, elefanti e leopardi. Il nome del parco in lingua oshivambo significa “grande luogo bianco”: ne comprenderete presto il significato quando sarete al cospetto di Etosha Pan, una depressione di sale luccicante che la leggenda vuole formatosi dalle lacrime, poi prosciugatesi, versate da una fanciulla piangente per i guerrieri periti. Solo nel corso della stagione delle piogge si riempie di acqua, attirando pellicani, aironi e avvoltoi: proprio da qui potrete avvistare da lontano gli animali intenti ad abbeverarsi, tra i quali gli elefanti avranno la precedenza su tutti, come se fosse una legge della natura.

 

Le città di Windhoek e Swakopmund

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L’l’Etosha National Park si stende a nord-ovest della cittadina di Windhoek, sita a 1650 mt di altezza: in questa che è la capitale della Namibia toccherete con mano il passato coloniale della città, quando era occupata dai tedeschi, tanto è vero che la birra e i crauti a Windhoek non mancano di certo. Molto belli gli edifici coloniali del Tintenpalast, di Alte Fest (fortino tedesco) e della luterana chiesa di Christuskirche. Non mancano certo palazzi moderni come quelli affacciati su Indipendence Avenue: passeggiando lungo questo viale alberato incontrerete donne della tribù degli Herero abbigliate con vesti vittoriane e appariscenti copricapo.

A 8 km a est della capitale sorge la città di Swakopmund, antico porto dell’Africa meridionale, caratterizzato anch’esso da case coloniali con tanto di tetti a punta e oggi meta degli amanti degli sport più spericolati quali la pesca d’altura tra poco amichevoli squali ed escursioni in quad. Se siete tipi più tranquilli potete approfittare del Rossmund Desert Golf Course, un verdissimo e suggestivo campo da golf immerso nel deserto. La città, nelle cui vicinanze sorge la stravagante formazione rocciosa di granito del Spitzkoppe risalente ad almeno 700 milioni di anni fa, si trova a una decina di minuti dalla leggendaria Skeleton Coast: qui, tra fitta nebbia salmastra e onde che violente si infrangono sulla battigia, sono adagiate scheletri di balena e resti di imbarcazioni alle quali la corrente del Benguela non ha lasciato scampo.

Proseguendo verso sud potrete scoprire un altro luogo simbolo della Namibia, Cape Cross, tratto costiero dove sono spiaggiate rumorosissime foche che, nel periodo delle nascite, arrivano fino a 250.000 esemplari.

 

Il Fish River Canyon ed il Damaraland

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La Namibia non è solamente deserto: vi sorprenderà sapere infatti che in questo stato africano c’è il secondo canyon più esteso al mondo dopo quello più famoso degli U.S.A.: si tratta del Fish River Canyon, profondo 500 mt e lungo ben 160 km. Questa falda terrestre è stata scavata nei secoli dal fiume Fish anche se il popolo dei Boscimani narra che a causare questa faglia sia stato il colpo di coda di Koutein Kooru, mastodontico e prepotente serpente a cui i San diedero la caccia per porre fine alle sue angherie.

E per avere una visuale panoramica di questo luogo, potete accedervi da Hobas e rimirare il canyon dal Main Viewpoint oppure dall’Hikers Viewpoint, punto di partenza per effettuare l’impegnativa escursione che vi porterà alla scoperta delle bellezze del canyon. Sappiate però che potrete cimentarvi in questo trail solamente da maggio ad agosto, per evitare le altissime temperature e per evitare il rischio di inondazioni.

Non lasciate la Namibia senza aver visitato la regione semi-desertica del Damaraland, sul cui territorio sono conservate pitture rupestri risalenti all’età della pietra, ritraenti scene di caccia ed animali. È qui che avrete la possibilità di incontrare l’affascinante tribù dei San: immergetevi nel loro mondo fatto di tradizioni consolidate nei secoli e ammirate la bellezza delle donne di questo popolo, la cui pelle è cosparsa di una profumata miscela color ocra che colora di rosso il loro corpo. Curiose sono le loro acconciature che distinguono le giovani fanciulle, con tanto di trecce, dalle donne più adulte che portano sul capo della pelle di capra che ferma in alto i loro capelli.

 

Visitando il link http://www.iviaggidigiorgio.it/geo/africa/namibia/ capirete subito non solo la competenza, ma soprattutto l’estrema passione messa al servizio dei clienti, presi per mano alla scoperta di terre lontane e ricche di fascino. Non dimenticate poi che le soluzioni offerte da I Viaggi di Giorgio sono tutte estremamente lussuose ed eleganti, anche nei campi temporanei.




Le migliori app per montare i video delle vostre vacanze

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Viaggiare è un’esperienza unica nel suo genere, sinonimo di aggregazione e piacere, di scoperta e divertimento. Quando visitiamo posti nuovi facciamo infatti migliaia di foto per immortalare il ricordo di quei momenti spensierati, da mostrare poi ad amici e parenti al nostro ritorno. Oltre alle fotografie, però, esiste un altro metodo che ci permetterà di raccontare la nostra vacanza e di rivelarne al meglio la vera essenza: stiamo parlando dei video. Un video, infatti, oltre a racchiudere le immagini più belle del nostro viaggio, gioca molto sull’alternanza di frasi, musiche e colori, e può perciò essere ancora più emozionante di una semplice fotografia. Vediamo insieme come realizzare un video ben fatto, attraverso l’uso di app apposite, pensate anche per i meno esperti in materia.

Quando si parla di video editing si intendono principalmente quattro funzioni, ovvero taglio, colorazione, effetti ed audio. Dopo aver infatti modificato la lunghezza del video, togliendo pezzi e accorciandolo a nostro piacimento, ci si può infatti dedicare a rendere il filmato più accattivante e particolareggiato, inserendo musiche e testi, e correggendo il colore. Saper fare un video ben fatto e strutturato è un’operazione tutt’altro che veloce, tuttavia, grazie a numerose applicazioni per IOS e Android, il lavoro può semplificarsi di non poco, tanto che anche chi è alle prime armi può riuscire a portare a termine il proprio filmato in pochi e semplici passi. Le prime 5 app che vogliamo presentarvi sono infatti pensate per i meno esperti: si tratta di app molto facili da usare e altrettanto intuitive, che in semplici step vi condurranno verso la realizzazione del vostro filmato. La prima app è Easy Video Cutter, ideale per chi non ha molte pretese, e che consente di tagliare e unire anche più filmati tra loro. Vi è poi Timbre che, molto più completo, permette di aggiungere filtri e audio, anche se manca della funzione anteprima, a nostro avviso molto utile per poter visionare il video in anticipo ed apportare eventuali modifiche. Se il vostro interesse primario è quello di modificare il video in lunghezza, tagliando quindi parti per metterne in risalto altre, dovrete allora affidarvi a VidTrim, app specializzata nel taglio dei video, che consente di suddividere il filmato in millisecondi, in modo da realizzare un video montato alla perfezione. VidTrim inoltre permette di catturare un’immagine da un filmato e trasformarla in una fotografia, che potete comodamente salvare nella vostra galleria.

Vi è poi YouCut, molto popolare perché nonostante le numerose funzione che offre, essa è molto intuitiva e facile da utilizzare: filigrane, audio, filtri ed effetti, con YouCut non vi sono limiti alla creatività. L’ultima app da scaricare in campo di video editing è sicuramente Androvid, la quale aggiunge un’ulteriore funzione, mancante nelle app precedenti, ovvero quella di poter inserire testi scritti da voi, e proprio per questo motivo essa è molto utile se il vostro scopo è quello di creare video informativi, con sottotitoli e spiegazioni scritte.

 

Tutte queste app finora presentate sono davvero molto intuitive e funzionali, caratterizzate da un’interfaccia lineare e basilare, che tutti saranno in grado di gestire immediatamente. Per i più esperti esistono tuttavia altre app, in questo caso a pagamento, pensate per gli utenti più esigenti, le quali permettono di realizzare dei video dall’aspetto professionale. Una di queste è Adobe Premiere Pro CC 2018, compatibile sia con Mac che con Windows, nota per essere potente e completa, grazie all’infinità di effetti e filtri che la compongono. Essa supporta tutti i possibili formati di file e risoluzioni anche superiori al 4K, ed è dotata di un sistema automatico di correzione dei colori e abbinamento delle riprese, capace di farvi risparmiare molto tempo nell’editing del video. Molti utenti hanno notato che questa app sia nettamente più veloce con Windows rispetto a Mac, ed ecco che si sono allora affidati a Apple Final Cut Pro X, app esclusiva per Mac. Anche qui, una vasta gamma di colori ed effetti concorrerà a montare un video qualitativamente d’effetto, grazie anche al sistema di riconoscimento facciale, che consente di analizzare il volto e apportarne eventuali correzioni. Un’altra app che vale la pena nominare è sicuramente CyberLink Power Director 16, probabilmente la migliore in termini di velocità. I progetti vengono infatti esportati molto velocemente, in modo da potervi dedicare immediatamente all’editing, e di terminare il lavoro in breve tempo. Il software di CyberLink supporta l’editing in 4K e 360 gradi, oltre alle rivoluzionari funzioni di stabilizzazione integrata e il tracciamento del movimento.

 

Chiaramente, con la tecnologia che passi da gigante, queste sono solo alcune delle app per il video editing: avrete magari sentito parlare di Da Vinci Resolve, oppure di Apple IMovie, tutte app molto valide e funzionali. Ogni app ha delle peculiarità proprie e la scelta dipenderà soprattutto dalle vostre esigenze, tuttavia come potete capire, creare un video ricordo delle proprie vacanze non è un’operazione impossibile, anzi. Non vi resta che scaricare queste applicazioni e mettervi a lavoro: vi accorgerete che con un po’ di creatività e fantasia, potrete in pochi passi realizzare dei filmati emozionanti, da riguardare ogni volta che sentite nostalgia di quei giorni all’insegna dell’avventura e della scoperta.




Con una guida locale, ogni visita ti sembrerà speciale

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Visitare luoghi lontani è sempre bello e qualunque sia il motivo e il modo per il quale il viaggio viene organizzato rimarranno dentro di voi una bellissima emozione e uno stupendo ricordo. Tuttavia ci sono consigli che se vengono seguiti rendono il viaggio ancor più speciale.

Uno di questi è senza dubbio quello di avvalersi di una guida locale del posto che andrete a visitare per scoprire gli aneddoti, gli scorci e le attrazioni più suggestive.

Certo molti consigli vi potranno essere dati dall’agenzia presso la quale organizzerete il vostro viaggio, o magari dagli amici che vi hanno consigliato quella meta specifica, però una persona competente del posto non potrà che darvi indicazioni mirate e precise di tutto ciò che vale o non vale la pena visitare.

Vediamo quindi quali sono alcuni dei maggiori benefici che potrete trarre dall’avere una guida locale a vostra disposizione durante il vostro soggiorno.

 

Ottimizzazione del tempo

Innanzitutto il vostro tempo sarà ottimizzato al meglio. Se ci fate caso all’inizio di un ogni viaggio il tempo che avete davanti vi sembra infinito, più che sufficiente per vedere tutto ciò che il luogo vi offre. Tuttavia quasi sempre succede che alla fine del soggiorno alcune attrazioni vi hanno deluso e non si sono rivelate all’altezza delle aspettative. Di conseguenza avete tolto tempo ad altre attività che invece meritavano una maggior attenzione da parte vostra. Certo queste non sono le situazioni che rovinano una vacanza, però perché non avere sempre il massimo piacere da un viaggio?

Ebbene una guida locale saprà indirizzarvi alla perfezione verso le migliori attrattive del luogo e potrà darvi pareri professionali su quali siano le attività alle quali dovrete dedicare maggiore o minor tempo.

In questo modo tornerete a casa con il ricordo di un viaggio organizzato alla perfezione in ogni suo minimo particolare.

 

I dettagli sono fondamentali

Durante un itinerario turistico ciò che rende il viaggio memorabile sono i dettagli. Immaginate di essere appassionati di arte, il ragionamento è comunque analogo per qualsiasi altro vostro interesse, ebbene una guida locale potrà consigliarvi la visita verso siti artistici che spesso non sono presenti sulle guide turistiche classiche. In questo modo, oltre a visitare ciò che è considerato “assolutamente da vedere”, e che tutti vedono, potrete arricchire la vostra cultura e i vostri interessi con particolari che pochi conoscono. Così tornando a casa da amici e parenti avrete qualcosa di unico da raccontare. Questo è possibile soltanto affidandosi a guide del posto: altri metodi più standard purtroppo non arrivano ad avere tali benefici.

 

Capire meglio la società del posto

Avere una guida del posto a propria disposizione potrà aiutarvi a capire molto bene quali siano le usanze e le tradizioni del luogo andrete a visitare. Infatti con la vostra guida instaurerete un rapporto quasi di amicizia che va ben oltre i limiti della professionalità. Un rapporto del genere vi farà conoscere meglio, via via che andrete in giro a visitare, la persona che vi affianca nel viaggio. Questo vi permetterà di entrare fin da subito in contatto con la mentalità del posto e quindi conoscerete molto a fondo quali sono le differenze rispetto alla vostra comunità di appartenenza: purtroppo questo aspetto viene spesso trascurato nell’organizzazione del viaggio. Conoscere persone nuove, diverse e lontane dalle nostre usanze vi permetteranno, oltre che arricchire notevolmente le vostre conoscenze, di osservare voi stessi da un punto di vista del tutto nuovo. Insomma, avere una guida del luogo, è il primo importante passo per una più profonda conoscenza di voi stessi.

 

Il cibo

La scoperta della tradizione culinaria del posto merita un discorso a parte. Infatti molto spesso accade che i ristoranti, e i punti ristoro in generale, per venire incontro ai gusti dei tanti turisti che affollano il luogo, alterano la cucina locale per ottenere consensi da parte di un più ampio target di persone. Una guida turistica locale in questo ambito ha un ruolo fondamentale: essendo appunto del posto, conosce benissimo quali sono i ristoranti che servono piatti tipici cucinati alla vera maniera locale, e potrà perciò consigliarvi la migliore scelta, unendo il risparmio alla vera scoperta di sapori nuovi.

Ricordate che la scoperta di un luogo passa spesso anche dalla tavola: sul piatto di una bella cena spesso si ritrovano la storia, la geografia e tutte le tradizioni del posto che state visitando.

 

Conclusioni

Perciò, alla luce di quando descritto, la migliore opzione per voi che state per visitare un nuovo posto, è quella di affidarvi ad una guida locale e aprirvi con lei esplicitando quali sono i vostri interessi e le vostre aspettative sul viaggio.

I Viaggi di Giorgio mette a disposizione di coloro che vi si affidano per un tour di gruppo le migliori guide locali. La selezione delle guide è stringente e questo rende il tour per coloro che vi partecipano, un’esperienza unica e da provare ogni volta che se ne abbia la possibilità.